Corso di giapponese per italiani lezione 1

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17 October 2017

Giapponese per Italiani Un corso di base per italiani Introduzione

Il Giapponese oggi

Il Giappone, la terra del susino, del Sol levante ha sempre esercitato un fascino incredibile su di me ed e’ per questo che dopo aver pubblicato un poco di lezioni di giapponese o come scherzosamente lo chiamo “japu” ho deciso di fare una versione in italiano per il pubblico italiano. Il jape e’ una lingua meravigliosa e conoscendo anche il cinese si apprezzano le differenze e le similitudini. Oggi abbiamo numerose parole che usiamo correntemente e che abbiamo mutuato dal Giapponese tra cui: sudoku, tsunami, bonsai, karate, samurai, karaoke, manga, origami, sushi, sumo, otaku, edamame, Il Giapponese e’ considerato una delle lingue piu’ difficili da imparare, ma vedremo insieme che non e’ poi cosi’ difficile, ma cominciamo piano piano. Per chi ha fretta e/o vuole vedere delle cose piu’ complicate consiglio di cercare le lezioni di giapponese che pubblico gratuitamente a beneficio di tutti. Le difficolta’ del Giapponese derivano essenzialmente dalla diversità di famiglia linguistica con l’italiano, infatti la lingua nipponica appartiene di diritto alla famiglia delle lingue 1


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altaiche. Chi avesse la pazienza di studiare anche il Mongolo, il Kazako e l’Ungherese troverebbe molte similitudini, non tanto nelle parole quanto: 1) Nella struttura della frase 2) Nell’armonia vocalica: non vi spaventate, ne parleremo piu’ avanti. 3) Nella gestione dei generi, dei plurali e dei verbi Le buone notizie sono che in giapponese per esempio, i generi non sono definiti come in italiano, ma esistono delle parole e dei costrutti che sono usati solo dagli uomini e solo dalle donne. Uno dei misteri del Giapponese e’ quello per cui non si impara una lingua, ma una famiglia di lingue: nel tempo si sono rispecchiati nello scritto e nel parlato le varie stratificazioni sociali e si rispecchiano ancora oggi. Il Giappone e’ un passato, che cambia molto lentamente, lanciato verso il futuro. Altre caratteristiche che possono rendere ostico il giapponese sono: 1) Struttura della frase in cui si usano dei marcatori, posizionati dopo i sostantivi per indicarne la funzione logica: esempio non si dice mio, ma io di/me di - watashi no. Dove “no” indica il concetto di appartenenza. 2) Avere ideogrammi e sillabe mischiate 3) Avere molti omofoni 4) Un ideogramma ha piu’ pronuncie

漢漢字

Hiragana e Katakana Hiragana e Katakana sono i due alfabeti sillabici usati in Giapponese. Dal punto di vista storico, possiamo dire che la visione sillabica risulta essere sempre presente nell’evoluzione linguistica. La parola Kana/Gana deriva da Karina che vuol dire termine preso a prestito. Hira vuol dire ordinario, corsivo, mentre Kana vuol dire frammento. 2


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In giapponese i segni che formano quest’alfabeto sillabico snow presi a prestito e/o sono frammenti, oggi initial con la lettera “A”, eccovela nelle due forme Hiragana

あ Katakana

ア Kanji 漢字 Passiamo adesso ad un esempio di Kanji od ideogramma che e’ stato importato dalla Cina in due momenti, e con due significati, uno per il suono e l’altro per il senso. Vediamo un esempio partendo da un pittogramma, ovvero da un kanji derivante da una stilizzazione di qualcosa:

⽇ Questo ha due pronuncie: 1) Hi - la H si aspire come in molte lingue nordiche. 2) Nichi - leggere Nici

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