La saga di lucifero capitolo 4 lilith

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La Saga di Lucifero - Lilith Lucifero, dal profondo dell’abbisso del suo castello, assisteva alla creazione dell’uomo e della donna, invidioso, geloso, rancoroso inizio’ ad ideare un modo per corrompere la creazione. “Io sono come Dio, sono potente quanto Lui, voglio essere suo pari” questo si diceva dal suo trono oscuro, mentre innalzava il suo canto triste, rabbioso ed oscuro nel creato. Assistevo impotente a queste armonie discordanti ed alla profonda tribolazione interiore di noi tutti, ma la notizia della creazione dell’uomo e della donna ci rendeva felici. Adam e Lilith: quali stupende creature, quale livello di perfezione. Il Creatore, come artista ineguagliabile, li aveva creati perfetti, belli ed a sua immagine: gli angeli, i cherubini, i serafini si compiacevano tutti della bellezza di questa creazione. Dopo tutto quello che avevamo vissuto, c’era finalmente nuova gioia nel creato, anche se mi preoccupava quella melodia oscura che spandeva le tenebre ovunque. Caro lettore, tu che leggerai queste mie pagine, devi capire la natura dell’oscurita’: e’ un virus, una perversione che entra dentro ognuno, una malattia che inizia piano, che progressivamente, lentamente, ma inesorabilmente, ti svuota e ti rende un guscio in balia di quelle passioni che proprio questa tenebra genera. Il segreto di Lucifero e’ proprio questo: per affermare il suo IO, per essere come Dio, non ha bisogno di esseri senzienti, ma di esseri vuoti che lui puo’ comandare suscitando in loro le passioni peggiori e comandandole e dirigendole verso il suo interesse. Non pensare mai, nemmeno per un istante che possa fare il tuo interesse: per essere come Dio, deve comandare un esercito di esseri umani svuotati della loro essenza, si nutre delle loro anime, e con la forza acquisita cerca di rovesciare la luce, perche’ nelle tenebre colui che si rischiara dell’oscurita’ e’ solo e proprio lui. Lucifero odiava l’uomo, odiava ed odia ogni essere creato: sia perche’ non lo ha creato lui, sia perche’ gli ricorda che anche lui e’ una creatura anche se ormai sconvolta, distorta e spezzata. Adamo e Lilith erano nella perfezione piu’ assoluta, completamente integrati con il resto della creazione, cantavano con gli angeli, con i cherubini e con i serafini. Vedevano tutto con occhi puri, quegli occhi non macchiati da nessuna passione, ma che vedono la realta’ per quello che e’ nella sua interezza. Il Signore gli aveva donato un corpo ed uno spirito: quale perfezione. Non avevano nessuna malizia e si fidavano di tutto e di tutti, non avevano accesso all’albero del bene e del male e non avevano accesso all’albero della vita. Adamo cantava in duetto con Lilith la gloria di Dio e del creato tutto, lui un baritono perfetto, lei un soprano; coprivano infatti l’intera scala delle voci possibili all’uomo. Gabriele, Michele, Raffaele spesso cantavano con loro, li aiutavano, gli insegnavano nuove melodie, erano amici degli uomini e gli uomini erano amici di Dio e del creato. Lilith era splendida, di una bellezza travolgente, riluceva in un corpo perfetto: non una macchia, non un neo, non un desiderio che non fosse quello di rendere gloria a Dio ed era pari ad Adamo, creata con lui, come lui, con i suoi stessi doveri e diritti. Non esisteva una vera percezione della divisione dei generi, ma sapevano che nel momento del canto comune, la loro voce era vicinissima a quella degli angeli. Lucifero osservava sempre piu’ tetro questi duetti, osservava questa donna e nella sua mente inizio’ ad emergere un piano, si chiedeva: << Come posso attrarli a me? Come posso avere queste creature? Come posso usarli per la mia gloria?>> ed ecco emerse dal suo cuore oscuro il piano che era semplice e geniale.


Il maligno signore degli angeli caduti avrebbe convinto a cadere anche Lilith e con Lilith avrebbe impedito agli esseri umani di moltiplicarsi, meglio avrebbe finalmente avuto una progenie di demoni inferiori, di quasi esseri umani, la sua stirpe, la sua discendenza. Allora si rivesti’ di una luce simile a quella che aveva prima di cadere, celo’ nella penombra il male che traboccava dal suo cuore e si avvicino’ alla sua predo, ecco cosa si dissero: <<Bellissima, tu prima tra le donne, il Signore si e’ compiaciuto nella tua creazione e ti ha fatto pari al maschio>> <<Chi sei? Non ti ho mai visto prima>> rispose la donna <<Sono Lucifero, il portatore di luce, il primo tra gli angeli, colui al quale Dio affida le missioni piu’ difficili e colui il quale scruta nella mente di Dio piu’ di tutti gli altri>> queste parole gli bruciavano il cuore e la mente, sia perche’ ricordava il tempo in cui era stato veramente il primo tra gli angeli, sia perche’ ricordava la caduta. <<Sono impressionata, non ti avevo mai visto, evidentemente eri da qualche parte per celebrare la gloria di Dio>> aggiunse lei, innocente come una colomba <<Certamente, vorresti farmi sentire il tuo canto di gloria?>> chiese lui, bruciando per l’impazienza e cercando un modo di attaccarla Lilith inizio’ a cantare, ma ovviamente senza Adamo, non aveva la stessa purezza e la stessa completezza nel canto Gli esseri umani possono, infatti, raggiungere le note divine solo quando duettano con il cuore puro. <<Che bello, ma mi sembra manchi qualcosa, ti posso aiutare?>> aggiunse lui con malizia infinita. <<Vorresti che cantassimo insieme? Normalmente cantiamo con Adamo e gli altri angeli, ma non penso ci sia nulla di sbagliato se cantiamo insieme>> E Lucifero inizio’ ad intonare la sua melodia, bassa, roca, lenta e ripetitiva Lilith allora osservo’ <<Ma non conosco questo canto, me lo insegni?>> Lucifero non aspettava altro e cosi’ introdusse la sua melodia a quella di Lilith, ma per il momento si fermo’ ; temeva infatti che forzando troppo la mano qualche altro angelo l’avrebbe notato. Soddisfatto per aver corrotto Lilith si allontano’. Lilith, felice per la nuova melodia, torno’ da Adam e con lui nizio’ a cantare, ma c’era qualcosa di strano. Adamo chiese a Lilith come mai le due voci non fossero piu’ in armonia come prima e dove avesse imparato quella nuova tonalita’: <<E’ stato l’angelo prediletto dal Signore, il portatore di luce, ad insegnarmi questa nuova canzone, insieme duettavamo benissimo, vuoi provare a seguirmi?>> Adamo, non era molto contnto della nuova canzone in quanto non gli sembrava essere armonica con la sua voce, aveva ancora il cuore puro ed ingenuo. Lilith per la prima volta nella sua vita provo’ delusione e tristezza, non era in perfetta sintonia con il suo uomo. L’incidente sembrava essere finito li e Lilith continuava a cantare con Adam la vecchia melodia, tutto sembrava ormai tornato alla normalita’, eppure Lilith rimpiangeva quella melodia.


Lucifero scrutava il comportamento della coppia di umani al fine di trovare il modo di corrompere anche Adam, eppure non aveva avuto alcun successo, quest’ultimo, a differenza di Lilith, sembrava immune alla potenza del suo canto. <<Trovero’ il modo per farlo cadere, soffrira’ anche lui la mia stessa onta, trovero’ il modo per conquistare il suo corpo e la sua anima, sara’ una mia creatura, una mia marionetta>> In tal modo rimuginava Lucifero e si compiaceva cella propria malvagita’, quando per accelerare la caduta ebbe un’intuizione:<< E se mettessi Lilith contro Adam? E se facessi in modo che quei due non cantassero piu’ insieme? Ah, quale vittoria sarebbe la mia, il disegno di Dio sarebbe monco, incompleto>> Esultava in questo modo il signore delle tenebre, ma il problema restava sempre come completare la trasformazione di Lilith, in aggiunta molti degli angeli caduti si erano invaghiti di lei e la osservavano con concupiscenza. I loro occhi torvi bruciavano di lascivia e di passioni perversi, volevano farla loro. Lucifero, accortosi di questo, con tono imperioso ordino’ :<<Basta! Placate i vostri cuori, rovinerete il nostro disegno di potere>>, ma in cuor suo avrebbe voluto cambiare il <<nostro>> in <<mio>>, gli angeli caduti stavano sempre piu’ diventando completamente dipendenti dal loro maestro. Lucifero, attese sino a quando la tristezza di Lilith, non si fece palese allora si avvicino’ nuovamente a lei e le chiese:<< Vuoi imparare il resto della mia canzone? Attenzione pero’, che imparandola potrai duettare solo con me. Lilith si fece sedurre pensando: <<E’ un angelo di Dio, cantero’ meglio con lui che cantare sempre e solo con Adam>> e cadde. Lucifero le insegno’ tutte le strofe della sua canzone che conteneva ira, dolore, passione, morte, distruzione, fame, miseria, accidia, lussuria. Lilith obbediva e seguiva il suo nuovo maestro, quando alla fine termino’ di cantare il suo cuore si era definitivamente trasformato. Torno’ quindi da Adamo, che le chiese di cantare con lui, ma lei si rifiuto’. <<Lilith, ma io non posso cantare senza di te, la mia melodia e’ vuota, manca di quel colore che solo tu le sai dare>> <<Non posso piu’ cantare con te, ormai canto solo con gli angeli piu’ elevati e cosi’ facendo mi sono avvicinata alla loro bellezza, tu sei grezzo, meschino, rozzo ed incompleto>> Adamo non capiva il senso di quelle parole, ma percepiva come una distanza incolmabile si stesse frapponendo tra lui e Lilith; per la prima volta il cuore di un uomo percepi’ la tristezza. <<Signore, Signore, spiegami, cos’e’ questa sensazione che provo? Come mai non riesco piu’ a cantare le tue lodi? Signore, Signore, Lilith non canta piu’ con me e non canta piu’ come prima>> disse Adamo singhiozzando rivoltosi a Dio. <<Lascia perdere Dio, tu non capisci, sei limitato, sei inferiore, non sei bello come gli angeli, sei un aborto mancato, come ho fatto a cantare con te?>> rispose Lilith in un attacco di rabbia. <<Basta! In questo mondo non c’e’ spazio per tristezza, ira, disarmonia>> disse Dio dall’alto del suo trono. Il mondo si squarcio’ e Lilith venne precipitata accanto a Lucifero.


Il Signore, nella sua misericordia, cancello’ la memoria di Lilith da Adam e solo un’ombra velata permane nelle vostres scritture di uomini.. ma io ricordo.. e piango il dramma dell’umanita’ che era appena cominciato.\


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