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Introduzione Scrivere una grammatica non e’ certo un compito semplice sia per il tema, che puo’ risultare arido e di difficile lettura, sia perche’ richiede molta pazienza in quanto la grammatical e’ un processo di costruzione che parte dall’alfabeto e dalla costruzione delle parole per passare poi alle varie: -
Fonetica Analisi grammaticale Analisi logica Analisi del periodo
Fare questo edificio in polacco e’ un’avventura appassionante e difficile sia perche’ nelle nostre scuole stiamo sempre piu’ rilassando l’attenzione a questi passi (come fatto in Inghilterra con l’inglese) sia perche’ il tema richiede molta pazienza per raggiungere quella padronanza che consente di apprezzare la mentalita’ ed il modo di espressione dei polacchi. Lo scopo di questa breve grammatica e’ quello di passare in rassegna la lingua polacca, non pretendendo di comprendere tutte le sue ramificazioni, implicazioni e bellezze, ma cercando di tenere una linea di studio che cerca di trovare le ragioni delle attuali eccezioni, peculiarita’, variazioni del polacco. Ho cercato di riportare quanti piu’ esempi possibile per dare modo di memorizzare un certo numero di vocaboli necessary nella vita quotidiana, ma ovviamente per comunicare in maniera normale ci vuole molta pazienza e molto esercizio, sopratutto bisogna fare attenzione alla cadenza con cui I polacchi parlano al fine di aiutarci con le variazioni fonetiche sulle parole. Cominciamo a dire cosa sia il polacco come lingua: Il polacco e’ una lingua della famiglia slava che ha importato e donato parole sia con la lingua italiana che con quella latina, turca, ungherese, russa e tedesca. Attualmente assistiamo all’introduzione sempre piu’ frequente di parole ed espressioni derivanti dall’inglese, tanto che spesso ci si trova a situazioni dubbie in termini di comportamento relativo alla declinazione, coniugazione e spiegazione dei termini. Il processo e’ simile a quello che attualmente stiamo vivendo nella lingua italiana, comunque in maniera maggiore. In questa grammatical ragionata della lingua polacca provero’, insieme a voi a studiare questa lingua che ha mantenuto, per motivi storici un tocco di antichita’. E’ una lingua semplice? Assolutamente no, anzi è considerate tra le piu’ estreme per la sua complessita’ e variabilita’, la ragione: puramente storica.
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Espressioni polacche comprensibili in italiano: A cappella, A contrario= al contrario, A piacere
La Polonia per secoli non e’ esistita come entita’ politica, ma e’ sempre rimasta nel cuore dei polacchi che sono un popolo indomito, anche se profondamente ferito dal comunismo, dalla strage di Katyn e dalle invasion sempre possibili del gigante Russo e del molosso Tedesco. Nella speranza che questa nazione possa vivere e prosperare sempre di piu’ in uno stretto legame con la terra italica, vi auguro una buona lettura La lingua si e’ evoluta nel tempo e molte parole hanno cambiato di significato od hanno subito degli adattamenti morfologici o semplificazioni per rendere la lingua piu’ omogenea, ma in polacco permangono forti trace del passato, nonostante una moderna e continua rielaborazione. In questa breve grammatica, nel tentative di capire meglio la lingua polacca ho cercato anche di tracciare, nei limiti della mia conoscenza, le varie semplificazioni e o modifiche del senso della parola nel tempo. Tracciare le variazioni strutturali di un termine aiuta molto a capirne le eccezioni nelle declinazioni, perche’ l’evoluzione non si e’ conclusa e continua progressivamente anche in funzione di fenomeni quali l’immigrazione di stranieri, la re-immigrazione dei polacchi da paesi occidental e nuovi fenomeni culturali. Ho cercato anche di dare alcune guida per comprendere sia la pronuncia che la grafia del polacco, che non usando lettere cirilliche a volte usa delle combinanzioni di consonanti che spaventano il lettore italiano.In aggiunta seguire l’evoluzione delle parole aiuta a comprendere di fondo la mentalita’ e la cultura di un popolo fiero, che fieramente e per secoli ha resistito e non si e’ piegato nemmeno linguisticamente ad invasori che si sono professati ora invasori ora liberatori. Avviso importante
Per poter studiare il polacco bisogna cercare di comprenderne la musicalita’ che non si puo’ scrivere su un testo, ma deve essere appresa in loco. Cosa resta di fondo? Resta un modo di pensare slavo, un orgoglio di nazione, una particolare lettura delle parole, il senso e l’importanza del nome e del verbo che permangono nel tempo, ad esempio: -
In polacco l’accento tonico cade quasi sempre sulla penultima sillaba e non vi sono, a differenza del russo, delle variazioni di pronuncia delle lettere. Il polacco a differenza di molte lingue slave non si scrive in cirillico, ma in alfabeto latino in cui si riportano anche espressioni dei suoni slavi attraverso lettere modificate: ą, ę, ż, ź, ć, ś, ł, ń,ó o A dire il vero durante il period communista si era tentato di imporre una versione del cirillico adattato per esprimere I suoni slavi (in russo ad esempio I suoni nasali: ę,ą permangono come lettere separate solo a livello liturgico), ma tale tentative non ha avuto seguito
~3~ Il polacco ha tutta una serie di dittonghi e di suoni che nella trascrizione si rendono con tutto un insieme di lettere che possono confondere il lettore italiano che e’ abituato ada avere una continua alternananza tra consonante e vocale. Quando si legge in polacco conviene concentrarsi su gruppi di lettere che indicano un suono fondamentale e non una serie di consonanti da pronunciare separatamente come in italiano. Il lettore che si avvicina per la prima volta al polacco resta impressionato e spaventato da questo insieme di consonanti, ma non dobbiamo essere intimiditi da questo, cerchero’ di riportare I suoni in unita’ atomiche in modo da facilitarne la lettura Un piccolo trucco per pronunciare le parole polacche e’ quello di leggerle ad alta voce a partire dal fondo e ricostruire il suono in questo modo. Molti italiani lamentano anche il fatto di non riuscire a distingure I vari suoni del polacco e questo perche’ almeno all’inizio non si ha presente come la parola e’ scritta. Partendo dallo scritto e’ molto piu’ semplice ed ascoltando I polacchi parlare e parlando con loro si raggiunge un buon livello di approssimazione. I polacchi infatti parlano usando in maniera diversa I muscoli della bocca rispetto a quello che facciamo noi italiani. I polacchi parlano molto piu’ con I muscoli della faccia e meno con quelli della gola, inoltre la posizione della lingua e’ piu’ varia rispetto a quella italiana, per questo ad esempio non riescono a pronunciare bene suoni come gli. Noi abbiamo difficolta’ invece con suoni del tipo szcz, trz, dż,dź e similari Un avviso che mi sento di dare e’ anche quello di ricordare che la y si pronuncia con un suono tra la I e la e, ma molto piu’ vicino ad una e-chiusa. I nomi che descrivono gli uomini, le loro cariche, I termini legati alla religion sono molto spesso irregolari o ammettono diverse forme di declinazione Il plurale segue delle irregolarita’ derivanti dalla familiarita’ o dalla consuetudine con certi animali Alcune parole con la stessa radice delle equivalent parole russe sono state abbandonate a favore di parole provenienti da altri idiomi I polacchi hanno la tendenza a ridurre, contrarre e rendere le parole secondo il loro ritmo che prevede un accento fisso sulle parole e l’uso dei suoni nasali e dei suoni morbidi come in szcz, rz,trz, etc. Questa tendenza radicata ha portato alla modifica di parole che derivano dall’antico slavo secondo gli aspetti fonetici e questo ci puo’ essere d’aiuto nell’apperndere questa lingua. Un appunto riguarda i fenomeni delle lettere rientranti che si trova nel paragrafo relative al genitivo dei nomi maschili non personali in cui si affrontano questi aspetti grammaticali Una curiosita’ degna di nota riguarda I mesi dell’anno che, a differenza di altre lingue slave, hanno mantenuto una derivazione polacca di origine Contadina. Questo significa che a parte un paio di eccezioni, il nome del mese e’ collegato alle azioni che si compivano nei campi durante quell mese o alla pianta che poteva meglio rappresentarlo, in russo contemporaneop ad esempio questa connotazione e’ praticamente sparita, ne rimangono trace anche in altre lingue slave come in croato. o
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~4~ Elenco di siti utili
In base alla mia esperienza vi riporto alcuni siti che sono utili nello studio del polacco e dai quali ho attinto per alcune tabelle in questa grammatica: http://www.rjp.pan.pl/ http://sjp.pwn.pl/ http://www.aztekium.pl/przypadki.py?site= http://pl.wiktionary.org/wiki/niski http://sjp.pl/Nawiedziny ! La fonetica delle parole e’ essenziale in quanto per declinare correttamente un nome dobbiamo fare riferimento al suo genere ed alla sua lettera finale. !
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L’Alfabeto e le alternanze tra consonanti e vocali L’alfabeto L’alfabeto polacco si basa sull’alfabeto latino, a differenza di molti degli alfabeti delle lingue slave, ma ha aggiunto dei segni per rappresentare quei suoni non facilmente esprimibili con le lettere latine e proprie delle popolazioni slave. Vediamo subito l’alfabeto A Ą B C Ć D E F G H/ Ch I J K L M N Ń O Ó/U P Q S Ś T U W X Y Ż/Dz Ź In corsivo ci sono delle combinazione di suoni che hanno esattamente lo stesso suono della corrispondente lettera
Ę Ł R Z
La pronuncia Vediamo adesso alcuni aspetti della pronuncia delle lettere; la buona notizia e’ che la maggior parte delle lettere in polacco hanno una pronuncia simile a quella dell’italiano, ma a volte la grafia risulta di difficile comprensione, riepiloghiamo solo le differenze: -
C: si pronuncia sempre come la z in pizzatranne quando e’ vicino ad una <<i>> che l’addolcisce e assume il suono italiano G: si pronuncia sempre in maniera dura, come il gruppo italiano “gh” CH ed H hanno lo stesso suono di una “h” aspirate come in inglese o in certi dialetti toscani J e’ una variazione della I, ha lo stesso suono ma leggermente allungato K: sempre come una C dura, ad esempio come in casa Ł: si tratta di un suono non presente in italiano e che possiamo rendere come una specie di <<U>> profonda oppure come la w di well in inglese S normalmente si legge come in sera tranne quando e’ vicino alla <<i>> che la trasforma in una s dolce come in sci Cz ha un suono dolce come la c di cena Dz ha lo stesso suono della z di piazza Dzi e Dź si pronunciano come la g di giorno quindi un suono addolcito RZ e ż si leggono come j di jour in francese o j di jam in inglese, un suono che non abbiamo in italiano, ma molto simile ad un “dg” addolcito Sz come la s di scena Ć o Ci come in ciao, al differenza e’ che ć e’ piu’ breve di ci come suono Ń come il gruppo gn di bagno Ś o sis i pronunciano come in sci Ź come la g del francese girafe
~6~ Alternanza vocalica e consonantica
Il polacco, inoltre, preserva, nel suo patrimonio linguistico, la nasalizzazione di alcune lettere che e’ scomparsa in altri alfabeti slavi. In maniera simile all’italiano abbiamo la classificazione in: -
Vocali: a,e,i,o,u,ą,ę,ó,y Alternanze vocaliche: E-> rientrante (ovvero scompare) E-> si inserisce tra consonanti della stessa natura o per motivi eufonici A->E
Ó->O
E->O
Ó->E Ę->ą A volte si passa nella declinazione da Ó a E O->Ó spesso tra consonanti Ą->Ę della stessa natura o per motivi eufonici Per consonanti della stessa natura si intendono consonanti o entrambe dure o entrambe molli.
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Consonanti e versioni dure e molli delle stesse con prospetto delle alternanze: Dure Molli
D Dź/dzi
X
Dure Molli
N Ń/Ni
R Rz
Dure Molli
M MI
C Cz
F
G Dz,Ż, Gi
H
CH Ś/Si/Sz
S Ś/Si
T Ci,Ć,C
Z Ź
P Pi
Dz Ż
St ŚĆ/Ści
Zd Źdź
Ż Ź
J
K C,CZ,KI
Ł L,Li
B Bi
F Fi
Z Ź/Zi
Attenzione che per alternanza tra le consonanti si assiste spesso a trasformazioni dure->molli e viceversa. Le consonanti spesso si “addolciscono” grazie all’aggiunta di una vocale per esempio la “i”. In totale si tratta di una quarantine di variazioni fonetiche che devono essere messe in conto nella lingua polacca. La conseguenza fondamentale del processo di modifica del suono implica che nella declinazione di un nome o nella coniugazione di un verbo possiamo assistere alla trasformazione di una consonante e/o di una vocale ad esempio: Brat (fratello)->z moim bratem(con mio fratello) ma al plurale si ha Bracia(fratelli)->z braćmi (con i fratelli) In cui abbiamo modifica del tema Brat-> Braci e poi successive rientro della vocale e trasformazione eufonica ci->ć. La lettera X non e’ molto usata in polacco e si trova prevalentemente in parole straniere che non sono ancora state assimilate in polacco. E dopo tanta complessita’ vediamo una particolarita’ che ci aiuta nella pronuncia del polacco, ovvero:
L’accento tonico in polacco cade quasi sempre sulla penultima sillaba
Possiamo comunque indicare una regola generale per quanto riguarda le modifiche relative alle consonanti, ovvero al fatto che si addolciscano o meno, ovvero: La lettera -i addolcisce le consonanti che la precedono Quindi se abbiamo nella declinazione o nella formazione la presenza della lettera “I” questa addolciesce le consonanti. Aggiungo che normalmente il polacco nella grafia tende a non avere una
~8~ doppia “i” (ci sono delle eccezioni) e che spesso la “i” viene trasformata in “j” per motivi fonetici. Anticamente molte “I” erano rese con la lettera “y”, ma la trascrizione e’ stata modificata per rendere la pronuncia delle parole che si e’ evoluta nel tempo. In aggiunta tutte le consonanti finali di una parola tendon ad essere dolci od addolcite e questo porta ad effettuare delle ligature tra le parole che spesso confondono gli italiani in quanto non risulta semplice percepire le single parole scandite separatamente. Il mio consiglio personale e’ quello di apprendere il pattern tonale e riconoscerlo in base al singolo individuo con cui si parla. Questa tendenza ad addolcire il finale delle parole inoltre arricchisce la tendenza tipica del polacco di variare il suono delle parole a differenza della lingua russa in cui si preferisce aggiungere delle vocali. Esempi in cui le consonanti collidono anche all’interno della stessa parola ed in cui assistiamo a delle ligature, piuttosto che ad addolcimenti del suono sono le espressioni del tipo: -
Z tobą che si legge come il nostro stoboun Łatwe in cui w e t collidono per cui la W diventa una f
Le consonanti molli:ć,ń,ś,ź spesso perdono il loro segno di addolcimento quando si trovano vicino ad una “i” come ad esempio in koń(cavallo) che nella declinazione diventa konia. Altri fenomeni sono quelli dell’elisione ed altri che si riscontrano nel genitive dei nomi maschili che vedremo piu’ avanti. Davanti ad una consonante molle la ó non si addolcisce mai in o e questa regola si applica in maniera quasi universal a tutti i casi di declinazione del polacco. Per motivi storici ed eufonici le conosonanti c,ż e derivate come ch,cz,dz,rz,sz sono seguite (normalmente) dalla lettera y come ad esempio in duch(spirit) che diviene duchy. Introduciamo una nuova regola per quanto riguarda la grafia delle parole: G e K reggono quasi sempre la I e quasi mai la y nelle declinazioni Queste regole ci aiutano a scrivere meglio in polacco e a capirne anche la logica di pronuncia. Vediamo alcuni esempi di alternanze consonantiche che si riscontrano negli avverbi, che sono in generale quelli che presentano le maggiori variazioni: Avverbio Comparativo Traduzione
Długo Dłużej Piu’ a lungo
Drogo Drożej In maniera piu’ costosa
Staro Starzej Di aspetto piu’ anziano/ vecchio
Miło Milei In modo piu’ piacevole
In grassetto sono evidenziate le alternanze.
Ciepło Cieplej In maniera piu’ calda
Prosto Prościej In modo piu’ retto
Często Cżesciej In modo piu’ frequente
Młodo Młodziej In modo piu’ giovane
Cicho Ciszej In modo piu’ silenzioso
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Analisi Grammaticale I nomi Sulla natura delle parole Le parole sono i pilastri con cui si esprimono in nostri pensieri e si distinguono per le loro Qualita’, Varieta’, Inflessioni e Mutazioni. Tra le parole possiamo distinguere: -
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Nomi (Rzeczownik): e’ interessante notare come il polacco usi per tradurre il concetto di nome/sostantivo una parola collegate alle cose pratiche. Pronomi(Zaimek) Verbi e participi(Czasownik e Imiesłowo): vediamo come in polacco il verbo sia fondamentale tanto da usare una volta la parola Słowo che indica Parola in senso generic e ImieSłowo che suggerisce la funzione dei participi di essere usati come sostantivi Avverbi (Przysłowek) Proposizioni (Przyimek): invariabile, non si declina e non si coniuga Congiunzioni(Spójnik): invariabile, non si declina e non si coniuga Interezioni(Wykrzyknik): invariabile, non si declina e non si coniuga.
Le parole assumono significati diversi in funzione del contest in cui sono utilizzate e questo significa che in polacco dobbiamo fare particolare attenzione al contest in cui usiamo una parola per applicare la corretta declinazione della parola stessa. Vedremo piu’ avanti una distinzione tra Re inteso come persona e Re inteso come figura delle carte da gioco a livello di declinazione sopratutto per quanto riguarda il caso accusativo Per quanto riguarda il genere delle parole possiamo distingure diverse situazioni e classificazioni, ma normalmente ed al livello fondamentale possiamo riferirci ai pronomi dimostrativi con cui si possono sostituire: ten, ta, to Il Polacco risulta essere particolarmente vario per quanto riguarda la distinzione dei generi; risulta infatti possibile distingure tre generi fondamentali: -
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Maschile: in cui possiamo avere a seconda degli studiosi o Maschile per gli esseri animati o Maschile personale o Maschile per gli esseri inanimate o Maschile impersonale o Una forma di genere che accomuna alcuni nomi al maschille ed alcuni al femminile Femminile Neutro o In alcune espressioni letterarie e’ possibile rintracciare delle declinazioni legate al duale, che sono retaggio del protoslavo e che sono rimaste nella lingua polacca come eccezioni nella declinazione dei nomi
~ 10 ~ La differenza tra I vari generi compare molto chiaramente nella coniugazione dei verbi al passato ed al condizionale che a questo risulta collegato In generale come tutte le lingue indoeuropee il Polacco presenta una grande variazioni di flessioni del nome e di coniugazione del verbo, ma a differenza di molti altri casi non abbiamo avuto una progressive semplificazione e permangono: -
Vocali nasali: riassorbite praticamente in tutte le altre lingue slave Forma perfettiva ed imperfettiva (normale,determinata ed indeterminate) dei verbi o Nella forma imperfettiva alcuni verbi che esprimono movimento, hanno sviluppato anche una doppia forma: determinate ed una indeterminate. o I verbi nella forma imperfettiva esprimono le seguenti situazioni: Un’azione in corso d’opera e non ancora conclusa, ad esempio: Buduję dom= sto costruendo,costruisco la casa/una casa Un’azione che dura a lungo come ad esempio Owoce drogo kostują: La frutta costa molto (implica che in generale e quasi sempre il prezzo della frutta e’ elevato) Un’azione abituale come in Wstaję wcześnie= mi sveglio presto. Spesso i verbi imperfettivi indicano un’azione progressiva e possono essere resi in italiano con il gerundio: a) Kupować – stare comprando b) Pomagać - stare aiutando c) Robić – stare facendo d) Pisać – stare scrivendo e) Uśmiechać się – stare sorridendo La maggior parte dei verbi che terminano in –ać e che seguono la forma di coniugazione in –am,-a,ają per il presente sono imperfettivi come ad esempio: a) Czytać – leggere, stare leggendo Allo stesso modo sono quei verbi che hanno la forma in –awać, -ować, -iwać e – ywać come ad esempio a) b) c) d) o
Sprzedawać – stare vendendo, vendere Prazować – stare lavorando, lavorare Obsługiwać – stare servendo, servire Pokazywać – stare mostrando, mostrare
I verbi perfettivi invece hano la caratteristica di non avere il tempo indicative presente in quanto indicano: Un’azione conclusa nel passato ed occorsa una sola volta Un’azione che occorrera’ una sola volta nel futuro (si capisce dal contest) Si formano spesso dai corrispondenti imperfettivi con l’aggiunta di prefissi o di variazioni sul tema del verbo Spesso possono tradurre il nostro passato prossimo comead esempio in:
~ 11 ~
Kupić – ho comprato, comprare Pomóc – ho aiutato, aiutare Zrobić – ho fatto, fare Napisać – ho scritto, scrivere Uśmiechnąć się – ho sorriso, sorridere
Sulla formazione dei verbi perfettivi: Normalmente si imparano sempre prima I verbi imperfettivi, pero’ sarebbe bene sempre impararli a coppie, qualora questo non sia possibile ecco alcune semplici osservazioni di base per la creazione della versione perfettiva: -
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Spesso I perfettivi cambiano il tema o aggiungono dei suffissi come din: o Kupić/kupować (imperfettivo) – comprare o Pomóc/pomogać – aiutare o Wytrzeć/Wycierać – spazzare, pulire Uso dei prefissi come in o Robić/ zrobić (perfettivo) – fare o Pisać/ Napisać – scrivere o Pakować/spakować - imballare
Nomi: I nomi possono essere divisi in -
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Sostantivi ad esempio Bóg = Dio, che a loro volta si possono distinguere in o Nomi propri: riferiti anche a persone I sostantivi propri: imie własne servono a distinguere uno o piu’ individui della stessa specie come ad esempio Kazimierz Wielki: Casimiro il grande, Wisła: la Vistola (un fiume) o Wrocław (Breslavia): una citta’ o Nomi communi riferiti anche a specie o a situazioni pie’ generali come ad esempio Kamień = Pietra Imie pospolite (nomi comuni) servono ad indicare individui della stessa specie. Aggettivi ad esempio Dobry = Buono Numerali (imie liczebne) ad esempio Jeden = Uno, servono a contare qualcosa, ma anche a fare la classificazione e quindi abbiamo anche I nomi collettivi come ad esempio: o Nazione: naród o Armata/Esercito: Wojsko o Nobilta’: Szlachta
~ 12 ~ o
Gregge: Trzoda
Il nome poi si puo’ caratterizzare per essere un: -
Nome primitive Derivato o In questa categoria ad esempio ci sono I nomi derivati dai verbi che indicano la qualita’ espressa dal verbo come ad esempio: Kochanie= amore, Leżenie= l’azione di essere sdraiato, Bicie= l’azione del battere/il battito. Sono tutte parole che terminano in Anie, Enie, Cie
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Composto
In ogni caso pero’ al nome dobbiamo sempre associare in polacca un: -
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Numero (Singolare o plurale), anche se restano delle traccie del duale anticamente presente in tutte le lingue slave. Il numero indica la proprieta’ di descrivere una entita’ singola piuttosto che un numero molteplice di entita’. Genere (Maschile: suddiviso in animato e inaminato/ personale e non personale, Femminile, Neutro, con le specificita’ accennate sopra) Caso: in Polacco i nomi si flettono per indicare la loro funzione ed assumono la funzione di complementi. In sostanza si altera la sillaba finale della parola per poter esprimere il ruolo di quella parola all’interno della frace o Per I lettori italiani questo punto risulta particolarmente complicate in quanto avevamo I casi in Latino, ma sono stati persi nell’evoluzione della lingua
In polacco come in antico slavo si distinguono sette casi: Nominativo Mianowik Soggetto Esprime l’autore dell’azione
Genitivo Dopełniacz Di chi? In generale esprime il possesso
Dativo Celownik A chi? Indica a chi viene attribuita l’azione, almeno in generale
Accusativo Biernik Chi Esprime, normalmente, il destinatario dell’azione
Vocativo Strumentale Wołącz Narzędnik O Come? Usato nelle Indica il mezzo o preghiere, nelle lo strumento richieste o per attraverso il attirare quale si compie l’attenzione l’azione Attenzione che in polacco i casi sono usati anche in funzione dei verbi che li reggono e/o dalla preposizione che li regge.
Locativo Miejscownik Dove? Definisce il luogo ove si trova il soggetto che compie l’azione.
A differenza del latino pero’ non abbiamo delle famiglie di declinazione omogenee, ma abbiamo delle strutture legate al genere dei nomi che influenza le desinenze e all’uniformita’ armonica che modifica il tema delle parole per adattarle alle desinenze. E’ importante quindi per il lettore concentrarsi sul genere delle parole per poter capire la corretta forma di declinazione da seguire, anche se nel linguaggio parlato abbiamo la tendenza ad usare parole di genere maschile per rafforzare il tema del linguaggio.
~ 13 ~ I casi sono, comunque, quelli originali delle lingue slave che nel corso del tempo si sono conservati; il Vocativo, tuttavia, risulta essere poco usato, se non nelle espressioni formali. In aggiunta possiamo dire che: a) I nomi relative al genere maschile sono quelli che presentano piu’ anomalie nella declinazione b) I nomi relative alle parti del corpo spesso hanno delle irregolarita’ c) Per il genere maschile animato esiste la desinenza degli aggettivi in –i al nominative normalmente si ha –y(maschile),-a(femminile), -e(neutro) d) Esistono dei nomi che sono declinabili solo al singolare o solo al plurale, come in italiano abbiamo I pantaloni, le forbici etc. Le forbici ad esempio (Nożyce) sono indeclinabili al singolare anche in polacco. Anche altre parole ci accomunano, per esempio in italiano le rovine (inteso come I ruderi) non si usano al singolare, similmente il termine polacco Pustki quando indica le rovine si deve declinare al plurale e non ammette singolare. e) La declinazione degli aggettivi, in maniera conforme alla concordanza, risulta essere semplificata rispetto a quella dei nomi . f) Per gli animali di cui non e’ evidente il genere, il polacco come lingua si regola in base alla terminazione secondo le regole che vedremo in seguito per cui ad esempio sono a. Maschili: babr (castor) e serpent(wąż) b. Femmnilii: Mysz (topo) e wrona(cornacchia)
Alcune note sui verbi regolari: La maggior parte dei verbi che terminano in –ać e –ić formano il tempo presente in maniera regolare, ovvero senza modifiche del tema, ma per quanto riguarda le desinenze I verbi in –ić ammettono una variazione: -ać: aggiunge al tema –am (1 persona sing),-a(3persona singolare), -ą (3 persona plurale) come in: mieszkać (abitare): mieszkam (abito), mieszka (abita), miszką (abitano) -ić: aggiunge al tema: a) –ię,-i,ią come in robić (fare): robię (faccio), robi(fa),robią(fanno) b) -ę,-i,-ą come in płacić(comprare): płacę (compro), płaci(compra),płacą(comprano)
~ 14 ~ In conclusion, la lingua polacca, piu’ di molte altre, ci offre uno spaccato per capire a fondo come I polacchi pensano e da dove derivano. Apprendere il polacco quindi non risulta solo una chiave per vivere e comunicare con I polacchi, ma sopratutto e’ uno spaccato sociologico di come si e’ evoluta la storia di questo popolo nel corso dei secoli, cercando di: a) Assorbire dal mondo Greco-romano b) Differenziarsi e restare univoco rispetto agli influenti vicini di casa (russi e tedeschi) importando equivalenti da popoli amici come gli Ungheresi e/o usando I termini delle minoranze locali come accaduto con l’yiddish c) Preservare la matrice cattolica della sua cultura d) Preservare le caratteristiche dei popoli slavi, pur cercando di semplificare la grafia. Questo processo di semplificazione e’ commune a tutte le lingue, ma per il polacco si realizza in maniera molto piu’ graduale a causa delle vicende storiche: per secoli la Polonia non e’ esistita. e) Slavizzare/tradurre in chiave polacca le parole straniere ad esempio: a. Boulevard-> bulvard b. Xięgowość-> Księgowość (la X non e’ una lettera veramente polacca) c. Gli stessi nomi e cognomi stranieri sono declinati ed anche le parole importate per adattarli alla lingua polacca: vedi l’esempio riportato nella tabella del caso nominativo Il processo di semplificazione della lingua continua e come in molte lingue la tendenza alla differenziazione di genere tende a scomparire (ad esempio in Svedese e sempre di piu’ in Norvegese), in polacco tende oggi a scomparire la differenza tra le due forme del maschile quella per gli esseri animati ed inanimate (vedi ad esempio il caso dell’aggettivo drogi).
Introduciamo lo strumento fondamentale per molte espressioni e in ogni lingua, ovvero il verbo essere. In polacco ci sono i nostril pronomi personali: Ja-> Io
Osservazione: In polacco alcuni avverbi implicano che un’azione deve essere descritta mediante Ty-> tu un verbo imperfettivo. Questo ci fornisce una chiave di lettura culturale, gli avverbi che reggono I On,Ona,Ono->Egli, Ella, Esso verbi imperfettivi e li rafforzano sono: -
My-> Noi
Często – spesso Ciągle – ancora Wy -> Voi Dzisiaj – oggi Oni, Ono-> Essi, esse Zawsze – sempre Rzako – raramente Ma si aggiungono anche Signora, Signore ed Zwyczajnie – normalmente plurali Już – gia Na razie – adesso/ per il momento Na razie viene usato come salute informale – equivalente al nostro ciao
i loro
~ 15 ~
Ja Jestem Io sono
Oni, Panie, Pańśtwo, Panowie, One są Essi sono
Ty Jesteś Tu sei
Być:Il verbo Essere all'IndicativoPresente
On,Ona,Ono, Pan, Pani Jest E'
Wy jesteście Voi siete
My Jesteśmy Noi siamo
Nota Storica: Il verbo essere Być in polacco deriva da un termine comune a tutte le lingue slave che anticamente significava maturo, diventato maturo e quindi di conseguenza esistente da cui la traduzione con il nostro essere. Attenzione che proprio per questa origine il verbo essere in polacco regge quasi sempre lo strumentale non l’accusativo come in latino. Per questa sua origine non puo’ ammettere una forma <<non perfettiva>> ed al negative si deve rendere con <nie ma>/non ha quando si intende tradurre la locuzione: non c’e’
I nomi delle azioni Sono dei sostantivi derivati dai verbi che si formano a partire dall’infinito e che sono molto utili nelle espressioni del tipo Proszę o <nome dell’azione> per richiedere di fare qualcosa a qualcuno in business polish. In base alla coniugazione del verbo possiamo avere: -
Aggiunta di -anie al tema (I e III coniugazione): pisanie da pisać ad esempio Aggiunta di –enie al tema per la seconda e quarta: liczenie da liczyć: contare Aggiunta di cie per i verbi monosillabici come ad esempio in Coś do picia? Che si usa per chiedere qualcuno cosa vuole da bere.. picia deriva di pić che vuol dire bere
Attenzione che se si forma il nome di un’ azione da uin verbo perfettivo ci si riferisce ad un’azione che viene effettuata una volta soltanto.
~ 16 ~ Nomi maschili Non risulta possibile dare una definizione che copra il genere dei nomi, comunque possiamo dire che sono in generale maschili tutti quei nomi che si riferiscono a uomini, alcolici, spiriti ed i mesi (vedi la nota successive) con l’eccezione di quelli per I quali la derivazione principale termina con “ę” oppure con “o”. In generale possiamo dire che sono maschili tutti I nomi che terminano per una consonante dura e possiamo riassumere il tutto nel seguente schema, tenendo presente che esistono sempre un numero abbastanza elevato di eccezioni. Il genere maschile e’ quello che presenta la piu’ grande varieta’ sia a livello di eccezioni che di declinazioni, bisogna sempre ricordare che il maschile degli esseri animati si declina in maniera differente da quello degli esseri inanimati. Sono in generale maschili I nomi che terminano in : Iniziale Esempio Traduzione
B Chleb pane
D Lód ghiaccio
G Róg angolo
CH Włoch Italiano
K Spodek piattino
Ł Kozioł capra
M Ojczym patrigno
N Ogon Coda
P Snop covone
Iniziale
R
S
T
I(alcuni)
J(alcuni)
Y(alcuni)
Esempio Traduzione
Bór foresta di conifere
Włos capello
Most Ponte
Wielki Grande
Kij Bastone
Leśny Foresta
C (con eccezioni) Ojciec Padre
L (con eccezioni) Chmiel Luppolo
W(con eccezioni) Staw Stagno
Iniziale
Ż(solo eccezioni) Anyż
SZ(Con eccezioni) Grosz
CZ(Con eccezioni) Deszcz
RZ (Con eccezioni) Wieprz
Anice che e’ maschile
Centesim o
Pioggia
Maiale
Ź ( solo eccezioni) Niedźwied ź Orso
Esempio Traduzione
Ojciec Gąsior Gołąb Jeleń
Padre Papero Piccione Cervo
Koń Cavallo Come possiamo vedere: -
Lista parole Maschili e traduzione Kot Gatto Lew Leone Lis Volpe Niedźwied Orso ź Osieł Somaro
Orzeł Pies Wilk Woł
Aquila Cane Lupo Bue
Il vocativo plurale e’ sempre uguale al nominativo plurale Il locative plurale e’ abbastanza regolare Il genitive e l’accusativo presentano una serie di variazioni Lo strumementale e’ abbastanza regolare in em al singolare ed amy/ami al plurale.
~ 17 ~ Vediamo adesso alcune declinazioni che ci servono come esempi per familiarizzare con le parole di genere maschile e che saranno poi utili e spiegate meglio nel prosieguo: Radice Chleb Singolare Plurale Radice Lód Singolare
Nominativo Chleb Chleby
Genitivo Chleba Chlebów
Dativo Chlebowi Chlebom
Accusativo Chleb Chleby
Vocativo Chlebie Chleby
Strumentale Chlebem Chlebami
Locativo Chlebie Chlebach
Lód
Lodowi
Lód
Lodzie
Lodem
Lodzie
Plurale Radice Róg Singolare Plurale Radice Włoch Singolare Plurale Radice:Spode k Singolare Plurale Radice: Kozioł Singolare Plurale Radice:Ojczy m Singolare Plurale Radice:Ogon Singolare Plurale Radice:Włos Singolare Plurale
Lódy
Lodu: ghiaccio Loda: gelato Lodów
Lodom
Lódy
Lody
Lodami
Lodach
Róg Rogi
Rogu Rogów
Rogowi Rogom
Róg Rogi
Rogu Rogi
Rogiem Rogami
Rogu Rogach
Włoch Włosi
Włocha Włochów
Włochowi Włochom
Włocha Włochów
Włochu Włosi
Włochem Włochami
Włochu Włochach
Spodek Spodki
Spodka Spodków
Spodkowi Spodkom
Spodek Spodki
Spodku Spodki
Spodkiem Spodkami
Spodku Spodkach
Kozioł Kozły
Koziołą Kozłego
koziołowi Kozłemu
Kozioła Kozłego
Koziołe Kozły
Koziołem Kozłym
Koziołe Kozłym
Ojczym Ojczymowie
Ojczyma Ojczymów
Ojczymowi Ojczymom
Ojczyma Ojczymów
Ojczymie Ojczymowie
Ojczymem Ojczymami
Ojczymie Ojczymach
Ogon Ogony
Ogona Ogonów
Ogonowi Ogonom
Ogon Ogony
Ogonie Ogony
Ogonem Ogonamy
Ogonie Ogonach
Włos Włosy
Włosa Włosów
Włosowi Włosom
Włos Włosy
Włosie Włosy
Włosem Włosamy
Włosie Włosach
~ 18 ~
I mesi in polacco: In polacco permangono nomi di mesi che non sono collegati con la tradizione latina per cui risulta particolarmente difficile memorizzare i nomi degli stessi, tranne alcune eccezioni come Listopad in cui e’ chiaro il senso di “Foglie che cadono” e quindi si ricorda piu’ facilmente Mese
Traduzione
Commenti L’origine probabilmente da siec che oggi significa rete, ma esprime il collegamento tra il nuovo ed il vecchio anno. Deriva probabilmente dal protoslavo ľutъ (lut) che voleva dire feroce, affilato Importato dall’antico Tedesco o dal Latino
Gennaio
Styczeń
Febbraio
Luty
Marzo
Marca
Aprile
Kwiecień
E’ il mese dei fiori Kwiat
Maggio
Maj
Nome importato
Giugno Luglio
Czerwiec Lipiec
Agosto
Sierpień
Settembre
Wrzesień
Ottobre
Paźdiernik
Novembre Dicembre
Listopad Grudzień
Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale
Uso W styczniu było mrożno: a gennaio abbiamo avuto molto freddo (ghiaccio) W lutym było mrożno: Marzec jest moim ulubionym miesiącem: Marzo e’ il mio mese preferito Kwiecień jest moim ulubionym miesiącem Maj jest moim ulubionym miesiącem
Nominativo
Genitivo
Dativo
E’ il mese delle larve Da Lip, pianta che fiorisce in Luglio. La declinazione e’ regolare con la perdita del gruppo “ie” Da sierpa= falce e’il mese del raccolto Deriva da wrzos che e’ una pianta Da Paździerze che erano I residui della lavorazione del lino Il mese in cui cadono le foglie Presumibilmente e’ in relazione con grudka che vuol dire grumo e rappresenta il momento dell’anno in cui il terreno e’ ghiacciato e a “grumi” Accusativo Vocativo Strumentale
Styczeń Styczenie Luty Lute Marzec Marce Kwieceń Kwietnie Maj Maje Czerwiec Czerwce
Styczenia Styczeniów Lutego Lutych Marca Marcami Kwietnia Kwietni Maja Majów Czerwce Czerwców
Styczeniowi Styczeniom Lutemu Lutym Marcowi Marcom Kwietniowi Kwietniom Majowi Majom Czerwcowi Czerwcom
Styczeń Styczenie Luty Lute Marzec Marce Kwieceń Kwietnie Maj Maje Czerwiec Czerwce
Styczeniu Styczenie Luty Lute Marcu Marce Kwietniu Kwietnie Maju Maje Czerwcu Czerwce
Styczeniem Styczeniami Lutym Lutymi Marcem Marcemi Kwietniem Kwietniami Majem Majami Czerwcem Czerwcami
Locativo Styczeniu Styczeniach Lutym Lutych Marcu Marcach Kwietniu Kwietniach Maju Majach Czerwcu Czerwcach
~ 19 ~ Moc Pomoc Pościel
Forza Aiuto Biancheria da letto
Niemoc Kądziel Topiel
Esempi di eccezioni alle regole per il maschile Infermita’ Noc Note Conocchia Północ Mezzanotte Golfo Krew Sangue
Torbiel Sól Rozkosz
Ciste Sale Piacere
I nomi che terminano in C sono anch’essi di genere maschile come ad esempio Koniec (fine) con alcune importanti eccezioni, tra cui ricordiamo: Moc (forza), Niemoc(disabilita’, infermita’), Pomoc(aiuto), Noc (notte), Północ (mezzanotte) Radice Moc = forza Singolare Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Moc Mocy
Mocy Mocego
Mocy Mocemu
Moc Mocego
Moc Mocy
Mocą Mocym
Mocy Mocach
Radice Noc = Notte Singolare Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Noc Noce
Nocy Nocy
Nocy Nocom
Noc Noce
Nocy Noce
Nocą Nocami
Nocy Nocach
Anche I nomi che terminano in L sono in generale maschile come ad esempio: -
Ból (dolore), Chmiel(luppolo), dyszel(albero/timone/barra)
con alcune eccezioni come in: Nome (eccezione femminile) Gardziel Kądziel Torbiel Latorośl Pościel Sól Topiel
Traduzione Gola conocchia ciste tipo di albero, frutto biancheria da letto Sale golfo
Le eccezioni per I nomi che finiscono in Ń sono tra le altre: -
Cerwień (colore delle carte) Jesień: autunno, vedere anche sotto il riquadro relative alle stagioni. Sień: sala Broń: arma
Mentre tra I nomi in Ń che sono maschili ricordiamo: dzień (giorno) che ha una declinazione che riporto per completezza essendo irregolare: Radice Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo Singolare Dzień Dnia Dniowy Dzień Dniu Dniem Dniu Plurale Dni/dnie Dni Dniom Dni Dni/dnie dniami Dniach Esistono molte espressioni idiomatiche coinvolgono l’utilizzo di dzień, ne riporto una a titolo di esempio: <<Cały boży dzień>> che rende il nostro << tutto il santo giorno>>
Le quattro stagioni: Jesień Wiośna
Autunno (eccezione alla regola per il mashile) Primavera
Przedzimie (inizio di inverno) Przedwiośnie (inizio di primavera)
Lato (sostantivo neutro)
Estate
Zima
Inverno
~ 20 ~ Le eccezioni per I nomi che finiscono in W sono tra le altre: -
Brew = sopracciglio Chorągiew= banner, bandiera, reggimento Krew= sangue Łagiew= ampolla (non molto usato) Marchew che al plurale diviene Marchwi per carota Dryakiew = scabbiosa
Eccezioni per I nomi che finiscono in ż,Cz,Rz,Sz sono ad esempio: Radice Singolare
Odsiecz = sollievo (gergo militare) Dzicz= selvaggio Ciecz=fluido che si declina come segue Nominativo Ciecz
Vocativo Strumentale Locativo Cieczy (forma Cieczą Cieczy non usata) Cziecze Cieczy Cieczom Ciecze Ciecze Cieczami Cieczach Facciamo attenzione al nominative plurale che risulta in –e, per il resto la declinazione e’ abbastanza regolare
Plurale
-
Genitivo Cieczy
Dativo Cieczy
Accusativo Ciecz
Rozkosz= piacere Mysz= topo, ma anche il mouse del computer Kokosz = gallina Wesz= pidocchio Rzecz= Cosa, oggetto
Vediamo la declinazione di Rzecz che e’ utile nella vita quotidiana: Radice Rzecz Singolare Plurale
Nominativo Rzecz Rzeczy
Genitivo Rzeczy Rzeczy
Dativo Rzeczy Rzeczom
Accusativo Rzecz Rzeczy
Vocativo Rzeczy Rzeczy
Strumentale Rzeczą Rzeczami
Locativo Rzeczy Rzeczach
~ 21 ~
Nota sui verbi: Alcuni verbi che finiscono in –wać aggiungono un a –j come ad esempio kupować che diviene kupiję, allo stesso modo si comportano alcuni verbi con diverse terminazioni: -
-ać: come lać(versare), smiać się(ridere), wiać (usato solo nella terza persona) -ić: come in pieć, bić (battere) -uć: czuć(sentire), pluć (spitare), psuć (rovinare) -yć: żyć(vivere),myć(lavare),kryć(nascondere),szyć(cucire
Questi verbi hanno la struttura di riferimento: -ję Żyję Czuję
-jesz Zyjesz Lejesz
-je Śmieje Pije
-jemy Psujemy Kryjemy
-jecie Szyjecie Myjecie
-ją Biją Plują
~ 22 ~ Nomi Femminili Sono in generale femminili tutti I nomi che indicano o designano una forma femminile, ma anche in questo cosa, come per i nomi maschili non risulta possibile dare una descrizione esaustiva. Ad esempio sono normalmente femminili I nomi che finiscono per “o” od “ę” Finale
A
O
Ę
E
Esempio
Kobieta
Sukno
Cielę
Pole
Traduzione
Ragazza
Panno
VItello
Campo
Che si declinano in maniera abbastanza regolare come vedremo piu’ avanti, ma che riporto qui per semplicita’: Radice Nominativo Genitivo Kobieta Singolare Kobieta Kobiety Plurale Kobiety Kobiet In cui notiamo le trasformazioni da “t” a “ci”
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Kobiecie Kobietom
Kobietę Kobiety
Kobieto Kobiety
Kobietą Kobietami
Kobiecie Kobietach
Ad esempio abbiamo anche i loro derivati come in: -
Baba = vecchia, Babcia= nonna, Babsko= megera Dziewczę= giovane da cui deriviamo Dziewica= fanciulla/ vergine
Normalmente tutti i nomi che finiscono in „a” sono di genere femminile a meno che non si riferiscano a figure che sono storicamente/normalmente rivestite da uomini come ad esempio: Wojewoda = paladino, governatore, Starosta= amministratore, Basza= Pascia’, Dozorca= sorvegliante, portiere,Gaduła= chiacchierone che si declina in stile quasi femminile: Radice gaduła Singolare Plurale
Nominativo Gaduła Gaduły
Genitivo Gaduły Gaduł
Dativo Gadule Gadułom
Accusativo Gaduły Gaduły
Vocativo Gaduło Gaduły
Strumentale Gadułą Gadułami
Locativo Gadule Gadułach
Aggiungiamo anche le seguenti altre eccezioni al femminile che si incontrano abbastanza frequentemente: Eccezioni kaznodzieja kłamca ludożerca zdzierca Mówca Obrońca Traduzione predicatore bugiardo cannibale estorsore oratore difensore Attenzione che esiste dawca e tutta la famiglia da questo derivate che e’ una eccezione
Sędzia giudice
Sprawca autore
Le parole che terminano con le consonanti molli ć, ść, sć, dź,ń, p,ś sono molto spesso di genere femminile come in Iniziale Esempio Traduzione
Ć Postać figura, forma, carattere, aspetto, tipo
SĆ Bolesć dolore
Ść Kość Osso
DŹ Spowiedź Confessore, ma la grafia originale era (zpowiedż)
P Człap rimescolamento
Ń Goleń stinco
Ś Oś asse
~ 23 ~ Vediamo una lista di parole al femminile che sono le corrispondenti a quanto visto per I nomi maschili, possiamo vedere gli esempi di alternanza vocalica e consonantica di cui abbiamo parlato:
Lista parole Femminili e traduzione Kaczka Papera
Matka
Madre
Gęs Gołębic a Łania
Oca Colomba
Kotka Lwica
Daino
Klacz
Giumenta
Niedźwiedzic a Oślica
Orlica
Gatta Leoness a Orsa
Suka Wilczyca
Aquila femmina Cane Lupa
Krowa
Vacca
Somara
Lisica
Femmin a di volpe
Eccezioni per i nomi femminili: Fanno eccezione quelli che terminano in sola ć come ad esempio in: -
Łokieć= gomito Paznokieć= unghia
Quelli che terminano in ść come gość= ospite, quelli che terminano in dż come łabędż= cigno, gwóźdż= chiodo, sledż= aringa. Eccezioni rispetto alla regola della finale in ń sono abbastanza numerose, tra le altre ricordiamo: Jeleń=cervo, Ogień=fuoco, Korzeń=radice, Płomień=fiamma, Koń=cavallo, Promień= raggio, Rzemień= laccio, Strumień= ruscello, Krzemień=selce, Słoń=elefante, Okoń= persce persico
~ 24 ~ Eccezioni rispetto alle finali in p ed ś sono ad esempio:Karp= carpa,łoś= alce, struś= struzzo.
Osservazione sui verbi: Alcuni verbi assorbono il gruppo i+j e lo trasformano in “I” tranne che alla prima persona singolare ed alla terza plurale, sono verbi abbastanza comuni tipo: -
Stoić: stare Kroić: tagliare Kleić: incollare
Questi verbi hanno la struttura di riferimento: -ję Stoję Kroję Kleję
-isz Stoisz kroisz kleisz
-i Stoi Kroi Klei
-imy Stoimy Kroimy Kleimy
-icie stoicie kroicie Kleicie
-ją stoją kroją Kleją
~ 25 ~
Ja Mam Io ho
Oni, Panie, Pańśtwo, Panowie, One Mają Essi hanno
Il verbo avere(mieć) , come vedremo piu’ avanti risulta essere meno central nella lingua polacca, non essendo un verbo ausiliario, pero’ risulta usato in molti costrutti che riporto: Ty Masz Tu hai
-
Mieć:Il verbo Avere all'IndicativoPresente
Wy Macie Voi avete
My Mamy Noi abbiamo
mieć + accusativo, e’ la forma base: ho qualcosa nie mieć + genitive, e’ la forma base: non ho di qualcosa mieć + Accusativo + do + Genitivo: avere qualcosa da fare nie mieć + Genitivo + do + Genititvo: On,Ona,Ono, Pan, Pani Ma non avere qualcosa da fare hamieć +Accusativo + dla +Genitivo: avere qualcosa per qualcuno nie mieć + Genitivo+ dla+ Genitivo: non avere qualcosa per qualcuno mieć accusative+ na+ accusative: avere I mezzi per fare qualcosa nie mieć + genitive+ na+ accusative: non avere I mezzi per fare qualcosa
~ 26 ~ Neutro Sono neutri tutti I nomi che terminano con una e,o,ę, attenzione che I nomi propri anche se terminano in o non seguono la regola dei nomi neutri, ma quella del genere a cui appartengono come Plato (Platone) e Dido (Didone). Esiste una sola parola che termina in c che invece e’ neutral: Nic= niente che al genitivo diviene Niczego, anticamente esisteva anche la forma nicego Radice Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo Nic e Vocativo Singolare Nic Niczego Niczemu Nic Niczym Niczym Ho anticipato il quadro sinottico dei casi polacchi per la parola Nic in modo da cominciare a familiarizzarsi con gli stessi su un caso semplice, sopratutto per I lettori che hanno studiato latino.
Dziecię Gołębię
Bambino Piccolo di piccione
Kaczę Kocię
Anatroccolo Gattino
Koźlę
Capretto
Oślę
Puledro di asino
Lwię
Leoncino
Szczenię
Cucciolo di cane
żrebię
puledro
Prosię
Piccolo di maiale
~ 27 ~
Nomi di genere commune Sebbene questa classificazione non sia correntemente molto diffusa, la riporto per completezza. In generale I nomi di genere commune sono quelli che possono adattarsi indipendentemente sia al genere maschile che al genere famminile, per esempio -
Ten kłamca e ta kłamca= questo/a e’ un bugiardo/una bugiarda Ten/Ta niecnota = questa canaglia Ten/Ta włoczęga = questo/a vagabondo
Genere e Numero dei nomi: alcune precisazioni Il polacco presenta due generi e due numeri fondamentali: maschile e femminile, singolare/plurale. Sporadiche tracce del duale (usato anticamente per designare le coppie) si riscontrano ancora nella lingua comune, vediamo alcune coppie singolare/plurale: Pan/Panowie= Signore/Signori (solo di genere maschile) Wojsko/Wojska=Esercito/Eserciti Dwie = due, Obydwie=ambedue, dwa, dwie, dwoje, Oboje (mix di uomo e donna), Obje (due donne). Queste complicazioni che rendono la lingua polacca particolarmente ostica nella memorizzazione non sono altro che tracce del duale il quale era sviluppato ed usato nell’antico slavonico.
~ 28 ~
I casi I casi come in latino servono ad identificare come si usa un nome, in polacco abbiamo sette casi ovvero: Caso
Domanda a cui risponde
Descrizione, verbi e particelle che reggono il caso a) b)
Tutti gli attivi: ad esempio być- essere Nelle frasi in cui to sostituisce il verbo essere dobbiamo usare il nominative come caso del soggetto Polscy studenci odejść na Erasmusa: gli studenti polacchi partono per l’Erasmus
kogo?
a)
czego?
b)
A differenza del latino assume sia il ruolo di complement diretto che indiretto. Nel caso di complement diretto traduce il partitivo (e.g. avere di qualcosa) italiano Si usa il genitive nelle frasi negative ad esempio in polacco si dice letteralmente (non ho di qualcosa, non so di qualcosa, non compro di nulla, etc.) Va al genitive il soggetto della costruzione: NIE MA ( non c’e’, non ci sono) Il genitive traduce il complement di specificazione italiano come in
Nominative/ Mianowik:
kto?
Il caso del Soggetto
co?
Genitivo/ Dopełniacz
c) d)
a. b. c.
e)
f) g)
h)
la casa di mia nonna: dom mojej babci il cane di mia sorella: pies mojej siostry
il libro del mio amico: książka mojego przyjaciela Si usa per le quantita’ per esempio un litro di latte si traduce litr mleka Tutte le espressioni di tempo vanno al genitive Verbi che reggono il genitive sono
a. b. c. d. e. f. g.
Bać się: temere
h. i. j. k. l. m.
Uczyć/uczyć się: insegnare/studiare
Pilnować: fare la guardia Potrzebować: aver bisogno Pragnąć: desiderare Spodziewać się: aspettarsi Słuchać: ascoltare Szukać: cercare (verbo da non usare quando si e’ in repubblica ceca, perche’ in ceco ha completamente un altro significato) Zaponimać: dimenticare Zazdrościć: invidiare Żądać: esigere Żałować: pentirsi/rimpiangere Życzyć: augurare
Particelle che reggono il genitivo sono:
a. b.
Bez: senza Dla: per
~ 29 ~ c. d. e. f. g. h. i. j. k.
Od: da Do: fino a Koło/Obok: accanto Naprzeciwko: di fronte Wśród: tra U: da qualcuno Z powodu: a causa di Oprócz: tranne Podczas: durante
Costrutti che reggono il genitivo sono: -
-
Dativo/Celownik
Verbo avere (vedere nota specifica) Więcej/ mniej (piu’/meno): di derivazione avverbiale Traduce l’italiano complement di termine rispondendo alle domande : a chi? A che cosa? Verbi che reggono il dative sono: a) Dawać: dare b) Dokuczać: infastidire c) Dziękować: ringraziare d) Dziwić się: sorprendere e) Kraść: rubare f) Opowiadać: raccontare g) Podarować: regalare h) Podobać się: piacere i) Przypominać:ricordare j) Szkodzić: nuocere k) Ufać: fidarsi l) Wierzyć: credere m) Zazdrościć: invidiare n) Życzyć: augurare
komu? czemu?
Particelle che reggono il dative sono: a) b) c) d)
Accusativo/Biernik
kogo? co?
a) b)
Dzięki : grazie a Przeciw/przeciwko: contro Wbrew: contro Na przekór: a dispetto di
E’ il caso del complement oggetto o complement diretto Alcuni verbi reggono l’accusativo come ad esempio: a. Brać – prendere b. Budować – costruire c. Czytać – leggere d. Dostać – ricevere e. Jeść – mangiare f. Kochać – amare g. Kupić – acquistare h. Lubić – piacere/amare i. Mieć – avere j. Odwiedzić – fare visita k. Otworzyć – aprire l. Pić – bere m. Pisać – scrivere n. Prosić – chiedere o. Robić – fare p. Sprzedać – vendere q. Widzieć – vedere r. Zamknąć – chiudere s. Znać – conoscere (aver incontrato in
~ 30 ~ passato) Preposizioni che reggono l’accusativo sono: a. Przed: per b. Na: a/in c. Nad: a d. Pod: sotto e. Po: per f. w/we: in g. za: tra h. o: per
c)
a)
b)
c)
Strumentale/Narzędnik
(z) kim? (z) czym?
d)
(o) kim? Locativo/Miejscownik
(o) czym?
a) b)
c)
Vanno in caso strumentale tutti I sostantivi che descrivono la natura di cose o persone, in pratica il predicato nominale: być + strumentale e non non nominative come in latino. Lo strumentale descrive il mezzo, il tempo, il luogo, la causa, la conseguenza o il modo. E’ molto vicino all’ablativo latino. Verbi che reggono lo strumentale sono: a. Bawić się: divertirsi b. Cieszyć się: rallegrarsi c. Czesać sie: pettinarsi d. Interesować się: interessarsi e. Jechać: andare f. Jeść: mangiare g. Kierować: guidare h. Lecieć: volare i. Martwić się: preoccuparsi j. Pachnieć: profumare k. Pisać: scrivere l. Płynać: nuotare m. Ruszać: muovere n. Rządzić: governare o. Zachwycać się:impressionarsi p. Zmęczyć się: stancarsi Preposizioni che reggono lo strumentale sono: a. z/za : con/ dietro b. nad: sopra/verso c. międzi: tra d. Przed: prima/davanti e. Pod:sotto
Traduce soltanto I complementi indiretti E’ l’unico caso polacco che si lega al vebro attraverso una preposizione che puo’ essere: na (su), po(dopo, per), o(di,da), przy(presso), w(in) Puo’ essere tradotto con diversi complementi quali ad esempio i complementi di luogo ed il complemento di argomento
zwrot Vocativo/Wołącz
do kogoś, czegoś
VIene usato nelle espressioni di saluto o di commiato, nella corrispondenza, nelle poesie, nelle preghiere e negli appelli
~ 31 ~ Irregolarita’ e modifica del tema per i verbi terminano in –ać e –ić In merito a quanto precedemente detto abbiamo dei verbi in –ać ed –ić che presentano delle irregolarita’ cambiando il loro tema per tener conto delle seguenze desinenze Verbo Ja/Io Ty/Tu On/ Egli My/Noi Wy/Voi Oni -ać -ę -esz -e -emy -ecie -ą -ać -ię -iesz -ie -iemy -iecie -ą -ić -ę -isz -i -imy -iciie -ą I verbi in –ić modificano il tema perdendo la –I e trasformando la consonante, la presenza della ”e” invece addolcisce il tema e lo modifica come secondo il seguente schema Modifica Del tema R->Rz
Esempio
Ja/Io
Ty/Tu
On/ Egli
My/Noi
Wy/Voi
Oni
Brać (prendere)
Bior-ę
Bierz-esz
Bierz-e
Bierz-emy
Bierz-ecie
Bior-ą
S->sz Si->Sz
Pisać (scrivere) Prosić (chiedere)
Pisz-ę Proszę
Pisz-esz Proszis z
Pisz-e Prosi
Pisz-emy Prosimy
Pisz-ecie Prosicie
Pisz-ą Proszą
Ści->SzCz
Czyścić (Pulire)
Czyszczę
Czyścisz
Czyści
Czyścimy
Czyścicie
Czyszczą
K->CZ
Płakać (piangere, strillare) Wiązać (Legare, allacciare) Wozić (Trasportar e)
Płacz-ę
płac-esz
Płacz-e
płacz-emy
płacz-ecie
płacz-ą
Wiąż-e Wożę
WIążesz Wozisz
Wiąże Wozi
Wiążemy Wozimy
Wiążecie Wozicie
Wiążą Wożą
Z->Ż Zi->Ż
T->CZ
Dygotać Dygoczę Dygoczesz Dygocze Dygoczemy Dygoczecie Dygoczą (Oscillare) ździ->żdż Jeździć Jeżdżę jeździsz jeździ jeździmy jeździcie jeżdżą (Guidare, condurre un mezzo) Attenzione che M e P non si addolciscono quindi I verbi per addolcire il suono si aggiunge una –I come in: łamać che diviemiene łam-ię, -iesz,-ie, -iemy, -iecie, -ią
~ 32 ~
Regola per aggettivi, verbi ed avverbi legate alla natura/genere dei nomi Accusativo Come vedremo l’accusativo spesso si presenta per il genere maschile in due forme, una per gli essere animati ed una per gli esseri inanimate: in un caso, quello degli esseri animati, l’accusativo si collega al genitive e diventa uguale allo stesso, nel’altro caso invece e’ uguale al nominative. Esiste una teoria che dice che l’alternanza dell’Accusativo deriva dalla possibile confusione per gli animati maschili in frasi del tipo: Il figlio ama il padre. Visto che l’ordine delle parole in polacco e’ libero questa frase avrebbe potuto dare origine a due possibili interpretazioni per cui si dice Il padre ama del figlio o Il Figlio ama del padre, salvaguardando in tal modo anche I risvolti teologici che sono sempre stati importanti per il popolo Nominativo e Vocativo polacco.
In alcuni casi abbiamo una doppia forma di nominative/vocativo: una in –I ed una in –e, per gli aggettivi seguiamo questa doppia forma come per l’accusativo in base alla natura (animate/ inanimate) del sostantivo cui si riferisce l’aggettivo
~ 33 ~ Declinazione e Generi – I nomi femminili Ci sono diversi approcci per trattare le forme di declinazione delle parole, ma tradizionalmente si comincia con i nomi feminili che si declinano in maniera differente rispetto alla terminazione del tema in cui distinguiamo -
Desinenze in a,o nei casi regolari Desinenze in consonanti molli ć,sć,dź,ń,p,ś e le eccezioni relative alle altre consonanti Schema riassuntivo: Terminazione
A
O
Ć
ŚĆ
Dź
Ń
Esempio
Ziemia
Dobroć
zołądź
Pieśń
Traduzione
Terra
Bonta’
Ghianda e ghiandola
Canto
P
S
~ 34 ~ Nella declinazione dei nomi abbiamo dei comportamenti particolarmente irregorali per quanto riguarda I casi: : a) Genitivo Singolare, a. Sintesi delle eccezioni b) Locativo Singolare, c) Dativo Singolare, d) Nominativo Plurale, e) Genitivo Plurale. In questi casi assistiamo a delle modifiche morfologiche delle desinenze e spesso anche del tema, non esiste in questo caso una regola universal, per cui ho dovuto imparare a memoria le varie declinazioni con le varie eccezioni a partire da quella fondamentale. Come di sovente riportiamo una lista di parole che ci servono come riferimento per la declinazione dei nomi di genere femminile. Esistono dei nomi maschili che finiscono in –a che si declinano alla stessa maniera di quelli femminili e che riprenderemo successivamente: Esempi Singolare Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo Plurale Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo Espressione idiomatica
Torre wieża wieży wieży wieżę wieżo wieżą wieży
Madre matka matki matce matkę matko matką matce
Testa głowa głowy głowie głowę głowo głową głowie
Canto Pieśń Pieśni Pieśni Pieśń Pieśni Pieśnią Pieśni
wieże wież wieżom wieże wieże wieżami wiezach Zamknąć się w wieży z kości słoniowej Chiudersi in una torre d’avorio
matki matek matkom matki matki matkami matkach
głowy głów głowom głowy głowy głowami głowach
Pieśni Pieśni Pieśniom Pieśni Pieśni Pieśniami Pieśniach
Osservazioni Come vedremo anche per il maschile i casi strumentale e locativo sono abbastanza regolari, mentre presentano problemi il genitivo sia singolare che plurale ed il nominativo plurale. Il vocative plurale e’ uguale a; nominative, l’accusativo plurale risulta essere allineato con il nominative plurale
Un esempio degno di nota delle modifiche al tema e’ la parola Pani che vuol dire Signora e che si declina come se fosse Pani{a}, solo che nella forma nominative la {a} e’ stata soppressa Radice Pani Singolare Plurale
Nominativo Pani Pan-ie
Genitivo Pani Pań
Dativo Pani Paniom
Accusativo Panią Panie
Vocativo Pani Panie
Strumentale Panią Pan- iami
Locativo Pani Pan-iach
In aggiunta agli esempi che abbiamo citato per illustrare altre caratterische della declinazione dei nomi di natura femminile possiamo fare riferimento a Ziem-ia(terra) e Dola (Destino) che presentano un comportamento regolare con elision del tema finale –ia per Ziemia
~ 35 ~ Radice Ziemia Terra Singolare Plurale
Nominativo Ziem-ia Ziem-ie
Radice Dola Destino Singolare Plurale
Nominativo Dol-a Dol-e
Genitivo Ziem-i Ziem Ziem-i Genitivo Dol-i Dol-i
Dativo Ziem-i Ziemiom
Accusativo Ziem-ę Ziem-ie
Vocativo Ziem-o Ziem-ie
Strumentale Ziem-ią Ziem- iami
Locativo Ziem-i Ziem-iach
Dativo Dol-i Dol-om
Accusativo Dol-ę Dol-e
Vocativo Dol-o Dol-e
Strumentale Dol-ą Dol- ami
Locativo Dol-i Dol-ach
Regole generali per la declinazione dei nomi femminili Vediamo come vi siano delle differenze anche nelle terminazioni, che si adattano secondo la terminazione del tema, vediamo alcune regole di riferimento che ci sono a support: 1) I sostantivi che terminano in –a normalmente prendono la –y al genitivo singolare, vedi il dettaglio sotto per le regole. 2) I sostantivi che terminano in –ia normalmente prendono la –i al genitivo singolare 3) I sostantivi che al nominative hanno –eć, -eść,-eś, -ew o –esz perdono la –e in tutti I casi delle declinazioni a parte nell’accusativo, vediamo degli esempi nella sezione di regole varie per il genere femminile 4) I sostantivi che terminano in ga, la, ka normalmente prendono gi, li, ki al genitivo singolare Noga(Gamba), Sroka(gazza) Radice NogNominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Singolare Nog-a Nog-i Nodz-e Nog-ę Nog-o Plurale Nog-i Nóg Nog-om Nog-i Nog-i Come si vede assistiamo alla modifica anche del tema attraverso la trasformazione della g -> dz
Strumentale Nog-ą Nog- ami
Locativo Nodz-e Nog-ach
Radice SrokNominativo Genitivo Dativo Singolare Srok-a Srok-i Sroc-e Plurale Srok-i Srok Srok-om Qui assistiamo invece alla modifica k->c nel tema
Strumentale Srok-ą Srok- ami
Locativo Sroc-e Srok-ach
Accusativo Srok-ę Srok-i
Vocativo Srok-o Srok-i
Accusativo Singolare Se una parola femminile termina con una consonante molle, allora l’accusativo diviene identico al nominative come in moc (riportato sotto),twarz(viso),część(parte). Hanno l’accusativo in –ę: a) b) c) d)
Tutti I sostantivi della forma: consonante+nia come in suknia->suknię (vestito) Tutti I sostantivi che finiscono in -la come ad esempio wola-> wolę(volonta’) Tutti I sostantivi che finiscono in –I come gospodyni->gospodynię Le parole mutuate dalle lingue straniere che finiscono in –ia come filozofia->filozofię
Dativo Singolare Sempre per il femminile vediamo adesso come si comporta il dativo singolare; tutti I dative terminano in -y,-i,e,-ie. Questo caso ha le stesse caratteristiche del vocative per I nomi maschili che e’ descritto oltre e che sintetizziamo come: a) Aggiunta della –I davanti alla –e (esempio osoba-osobie: persona) b) Se al genitivo abbiamo una d oppure una r davanti alla –y finale questi si ammorbidiscono diventando –dzie e –rze come in góra-górzie (montagna) oppure woda-wodzie(acqua) c) Ch->Sz, G->Dz,K->C,ł->l come riportato sotto nei vari esempi
~ 36 ~ Vocativo Singolare Il comportamento del vocative singolare si puo’ riassumere come: a) Tutte le parole che finiscono in –a hanno il vocative in –o (con un numero di eccezioni per la finale –ka o per diminutive) b) Hanno il vocative uguale al genitive quelli che terminano per una consonante molle c) Le parole che terminano in –I hanno il nominative ed il vocative uguali Genitivo Singolare Se la –a finale e’ retta da una consonante dura, a meno di –g e-k, allora questa consonante si ammorbidisce, come ad esempio in ryba pesce che diviene ryby, woda (acqua) che diviene wody. Se invece abbiamo una vocale, una consonante molle o g,k allora la finale diviene una –I come in noga(gamba) che diviene nogi o wieś che diviene wsi (del villaggio). Facciamo degli esempi pratici: i sostantivi che terminano in -ia, -la,-źa si comportano seguendo il genitive, ad esempio abbiamo Radice ObróźCollare Singolare Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Obróź-a Obróz -e
Obróź-i Obróz-ego
Obróź-i Obróz-emu
Obróź-ę Obróz-ego
Obróź-o Obróz -e
Obróź-ą Obróz -ym
Obróz-i Obróz -ym
Anche in questo caso vediamo delle variazioni sia a livello di tema che a livello di desinenze che si adattano alla parola Abbiamo ad esempio anche Rola che ha due significati sia quello di Ruolo che quello di appezzamento di tera in agricoltura che si trasforma in Roli nel dativo. Anticamente era usato anche Roly Radice RolSingolare Plurale
Nominativo Rol-a Rol -e
Genitivo Rol -i Ról/ Rol
Dativo Rol -i Rol-om
Accusativo Rol –ę Rol-e
Vocativo Rol -o Rol -e
Strumentale Rol -ą Rol –ami
Locativo Rol -i Rol –ach
In questo caso al genitive plural assistiamo ad una doppia forma con contrazione/rientro rispetto alla desinenza normale e modifica da “o” a “ó” Ed anche Dziewica che diviene Dziewicy che diviene praticamente una parola di genere comune Radice DziewicSingolare Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Dziewic -a Dziewic -y
Dziewic -y Dziewic –ego
Dziewic -y Dziewic –emu
Dziewic –ę Dziewic –ego
Dziewic -o Dziewic –y
Dziewic-y Dziewic –ym
Dziewic -y Dziewic –ym
2) Mutano invece struttura le parole che finiscono in Terminazione
Ma
Ba
Sa
Fa
Na
Pa
Wa
Za
Modifica
Mie
Bie
Sie
Fie
Nie
Pie
Wie
Zie
~ 37 ~ Esempio
Tama
Baba
Abatysa
Stopa
Krowa
Koza
Traduzione
Diga
Vecchia Signora
Badessa
Piede
Mucca
Capra
Declinazione degli esempi: Tama= diga che si declina come segue: Radice TamSingolare Plurale
Nominativo Tam -a Tam -y
Genitivo Tam -y Tam
Dativo Tam –ie Tam -om
Accusativo Tam –ę Tam -y
Vocativo Tam -o Tam -y
Strumentale Tam –ą Tam -ami
Locativo Tam –ie Tam -ach
Genitivo Bab-y Bab/ Bab-y
Dativo Bab –ie Bab-om
Accusativo Bab –ę Bab-y
Vocativo Bab -o Bab-y
Strumentale Bab –ą Bab-ami
Locativo Bab –ie Bab-ach
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Abatysa abatysy
abatysy abatys
abatysie abatysom
abatysę abatysy
abatyso! abatysy!
abatys-ą abatysami
abatysie abatysach
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Stopa Stopy
stopy stóp
stopie stopom
stopę stopy
stopo! stopy!
stop-ą stop-ami
stopie stopach
Baba= vecchia signora Radice BabSingolare Plurale
Nominativo Bab -a Bab -y
Abatysa= badessa Radice A batysSingolare Plurale
Fa->fie Na->Nie Stopa->Stopie (piede) Radice Stopa Singolare Plurale
Wa->Wie: Krowa -> Krowie (mucca) Za-zie: Koza->Kozie (capra)
Modifiche al tema Altre modifiche si hanno per i sostantivi che terminano in
~ 38 ~ Terminazione
Da
Ga
Cha
Ka
Ła
Ra
Ara
Ta
Modifica
Dzie
Dze
Sze
Ce
Le
Rzie
Erzie
Cie
Bieda /Biedz ie Pover ta’
Noga/ nodze
Pycha / pysze Orgog lio
Rzeka /Rzec e Fiume
Szkołą / Skole Scuol a
Esempio Traduzione
Gamb a
Kara/ Karzie
Wiara/ Wierzie
Cnota/Cnocie
Punizione, Pena
Fede
Virtu’
Irregolarita’ e modifica del tema per i verbi terminano in –nąć Verbi che steminano in –nąć che se perfettivi indicano il future e imperfettivi indicano il presente, I quali aggiungono una “i” alla normale coniugazione secondo lo schema: Verbo
Ja/Io
Ty/Tu
On/ Egli
My/Noi
Wy/Voi
Oni
-nąć
-ę
-iesz
-ie
-iemy
-iecie
-ą
Esempio
Ja/Io
Ty/Tu
On/ Egli
My/Noi
Wy/Voi
Oni
Biegnąć/ Bieć (Correre) Ciągnąć (tirare) Płynąć (navigare)
Biegnę
Biegniesz
Biegnie
Biegniemy
Biegniecie
Biegną
Ciągnę
Ciągniesz
Ciągnie
Ciągniemy
Ciągniecie
Ciągną
Płynę
Płyniesz
Płunie
Płyniemy
Płyniecie
Płyną
Regole per il Nominativo Plurale I sostantivi che al genitive singolare terminano in –i hanno anche il nominative plural in –I come ad esempio il gruppo Ga, Ka: sroka-> NP sroki (gazza). Questo e’ vero quindi anche per tutti I sostantivi con in –a preceduta da consonante molle o da G e K, come abbiamo visto precedentemente. I sostantivi invece che terminano in –ia o in –la allora mutano il nominative plural in –e come in Ziemia che diviene Ziemie e Dola che diviene Dole I sostantivi che al genitive singolare hanno y, normalmente hanno y anche al nominative plurale I sostantivi che finiscono in –a (la maggioranza di quelli femminili), o da una consonante dura, spesso hanno in –y il nominative plurale, a meno che non finiscano con Ca-> Ce come Swieca->Swiece Ża->Że come in Roża che diviene Roże Ovviamente abbiamo una eccezione molto diffusa che e’ la parola ręka (mano) che diviene Ręce.
~ 39 ~ Regole per il Genitivo Plurale I sostantivi che a) Terminano in –a b) –e, c) la oppure se la finale -a e’ preceduta da una sola vocale o consonante Perdono la „a” per cui abbiamo: Ziemia-> Ziem, Woda->Wód (acqua), in generale possiamo dire che il genitivo si forma facendo rientrare la finale del nominativo plurale e modificando la –o dal nominative come ad esempio szkoła (NS)->szkoły(NP)->szkół(GP). Se dopo aver fatto l’elisione della –a restano due consonanti si aggiunge una –e o una –ie per motivi di eufonia come in: a) córka->córki->córek (figlia) o b) gra->gry->gier(gioco)o c) igła->igły->igiel(ago) oppure d) wojna-> wojen (Guerra). Allo stesso modo assisitinamo ad una elision se abbiamo le consonanti ch, zb, zd, zg come in Ropucha-> Ropuch (Rospo) Wierzba->Wierzb (Salice) Uzda->Uzd (Briglia) Rózga->Rózg (Ciglia) Le parole che finiscono in –owa e che sono derivanti da titoli nobiliari compeste da piu’ sillabe hanno la finale in –ych come in Krolowa -> Krolowych (Delle Regine) Le parole che hanno la nasale ę davanti all’ultima sillaba la cambiano in ą come ad esempio Ręka-> Rąk(delle mani), Księga->Ksiąg (dei libri) I sostantivi che terminano in Ka, la,ła perdono la –a ed aggiungono una –e davanti all’ultima consonante come in Barile: Beczka-> Beczek Wódka-> Wódek (Vodka) Szabla-> Szabel (Sciabola) Miotła->Mioteł (Scopa)
~ 40 ~ La terminazione in –na perde la –a ed aggiunge –ie come in Sosna-> Sosnie (pino) Trumna-> Trumnie (Bara) Attenzione che per le terminazioni in –nia non esistono delle regole come ad esempio: Suknia-> Sukien (Vestito) Włocznia->Włoczeń (Lancia) Matnia->Matń (laccio) Inoltre alcune parole ammettono piu’ forme di genitivo che pero’ non sono usabili in maniera intercambiabile e devono essere verificate ogni volta in funzione del contesto.
Regole varie per il genere femminile: Il locative plural puo’ anche terminare in –ech come per le parole che terminano in –da o ta come in Woda-> Wodziech Cnota-> Cnociech Declinazione dei nomi femminili che terminano in consonante In funzione della consonate con cui termina la parola possiamo avere dei comportamenti diversi a seconda che sia dura o molle come in Moc (Forza) Radice Moc Singolare Plurale
Nominativo Moc Moc -y
Genitivo Moc -y Moc -y
Dativo Moc –y Moc -om
Accusativo Moc Moc -y
Vocativo Moc -o Moc -y
Strumentale Moc –ą Moc -ami
Locativo Moc –y Moc -ach
I nomi che terminano in –esz perdono la “e” in tutti I casi. Questa modifica avviene anche per tutte le parole che terminano in “ew” che cambiano la “e” in “I”, ad esempio abbiamo: Wesz->Wszy (pidocchio) Chorągiew->Chorągwie (Bandiera) Oppure per le consonanti molli che sono simili solo che si introduce la „i”. Questo comportamento lo abbiamo visto anche per gli aspetti verbali, riportiamo alcuni esempi: Dobroć (Bonta’) Radice Dobro Singolare Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Dobroć Dobro –ci
Dobro -ci Dobro -ci
Dobro -ci Dobro -ciom
Dobroć Dobro -ci
Dobro -ci Dobro -ci
Dobrocią Dobro -ciami
Dobro -ci Dobro -ciach
~ 41 ~
Alcune parole hanno delle instabilita’ sul tema per cui per esempio perdono le vocali come in Wieś (villaggio) che perde la “e”, a tal proposito basta vedere i vari fenomeni come l’elisione riportati di seguito per il genere maschile che a volte si applicano anche a quello femminile. Radice Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo Wieś Singolare Wieś Wsi Wsi Wieś Wsi Wsi -ą Wsi Plurale Wsie Wsi Wsi -om Wsie wsie Wsi-ami Wsi-ach I nomi che hanno una ą nasale davani a ź e dż la modificano in ę com in Gałąź: che vuol dire ramo, branca, dipartimento, filiale Radice Gałąź Singolare Plurale
Nominativo Gałąź gałęzie
Genitivo gałęzi gałęzi
Dativo gałęzi gałęziom
Accusativo Gałąź gałęzie
Vocativo gałęzi! gałęzie!
Strumentale gałęzią gałęziami gałęźmi
Vediamo come in questo caso abbiamo anche due possibili version per lo stumentale
Locativo gałęzi gałęziach
~ 42 ~
Regole per la declinazione dei nomi al maschile: Sono una gran parte dei nomi polacchi come abbiamo visto ed hanno un insieme di regole e la maggior parte delle eccezioni sia per motivi storici che per motivi di cui e’ difficile tracciare l’origine. I nomi maschili possono terminare per consonante o per vocale, secondo quanto visto prima e si declinano secondo uno schema generale che proviamo a riassumere con una serie di esempi che tracciano tutta una serie di irregolarita’ che vedremo poi in dettaglio: Classe Singolare Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo Plurale Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo
Titolo Re Król Króla królowi króla królu królem królu
Animali Elefante Słoń Słonia Słoniowi Słonia Słoniu Słoniem Słoniu
Nomi di cose inanimate Dito Palec Palca palcowi Palec Palcu Palcem Palcu
Dente Ząb Zęba Zębowi Ząb Zębie Zębem Zębie
królowi e królów królom królów królowi e królami królach
Słonie
Palce
Zęby
Słoni Słoniom Słonie Słonie
palców palcom palce palce
Zębów Zębom Zęby Zęby
Słoniami Słoniach
Palcami Palcach
Zębami Zębach
Tipicamente per vocale terminano quei nomi maschili che sono: Nomi Maschili che finiscono in vocale Nomi Propri
Cognomi
Titoli
Nomi Geografici
Esseri inanimati
Terminano in -a Si declinano come nomi femminili
Nominativo plurale –owie
Nominativo plurale –owie
Nominativo plurale –owie
Nominativo plurale –owie
Genitivo Plurale -ów
Genitivo Plurale -ów
Genitivo Plurale -ów
Genitivo Plurale -ów
Terminano in –i,-y Esempi
Attyla, Starosta, Basza, Wojewoda
Regole generali 1) I nomi maschili che terminano in –a si declinano al singolare come se fossero femminili, ma al plural hanno –owie al nominative e –ów al genitive, ad esempio a. Attyla, Starosta, Basza, Wojewoda Radice Basza Pascia’ Singolare Plurale Radice
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Basza Baszowie Nominativo
Baszy Baszów Genitivo
Baszy Baszom Dativo
Baszę Baszów Accusativo
Baszo Baszowie Vocativo
Baszą Baszami Strumentale
Baszy Baszach Locativo
~ 43 ~ Wojewoda Paladino Singolare Plurale
Wojewoda Wojewodowie
Wojewody Wojewodów
Wojewodzie Wojewodom
Wojeowodę Wojewodów
Wojewodo Wojewodowie
Wojewodą Wojewodami
Wojewodzie Wojewodach
2) Una vasta classe di nomi ha il genitive singolare in a, come negli esempi visti prima, essendo di classe di nomi propri maschili. Normalmente hanno il genitive in –a I nomi che si riferiscono ad inanimati, riportiamo di seguito una serie di esempi. a. Brzuch->brzucha: addominali b. Chleb->chleba: pane c. Koniec->Końca: fine d. Pędzel->Pędzla: pennello Attenzione che non esiste una regola fissa per quanto riguarda il genitive e che bisogno forzatamente imparare il genitive di queste parole a memoria. 3) I sostantivi collettivi invece hanno questo caso (genitive singolare) in –u come ad esempio: a. Lud(persone)-> ludu b. Gmin (municipalita’, popolazione)->gminu c. Drób (pollame) che diventa drobiu (notiamo la b che si addolcisce ) d. Groch piselli che passa a grochu, ma e’ piu’ usata la forma di groszek che diviene groszku e. Jedwab seta che diviene jedwabiu f. Śnieg neve che diviene śniegu g. Ród razz ache diventa rodu h. Naród(nazione)-> narodu (attenzione anche alla trasformazione della vocale da ó ad o, da d a dzi e l’irregolarita’ del genitivo plurale) Radice Naród Singolare Plurale
Nominativo Naród Narody
Genitivo Narodu Narodw
Dativo Narodowi Narodom
Accusativo Naród Narody
Vocativo Narodzie Narody
Strumentale Narodem Narodami
Locativo Narodzie Narodach
4) Per quanto riguarda il dative normalmente questo si forma in –owi con eventuali processi di elision o di modifica delle vocali, ma esistono dei casi particolari in cui il dative finisce in –u anche se in maggioranza si tratta di sostantivi maschili di natura personale (Brat->Bratu), esistono anche dei casi di natura impersonale: kwiat->kwiatu 5) Dell’accusativo abbiamo detto, in funzione della natura del sostantivo o e’ uguale al nominative od al genitive 6) Per quanto riguarda il vocative, al plurale risulta sempre uguale al nominative, al singolare puo’ mutare in –e per le parole che finiscono in consonanti dure, eccetto ch,g e k. Per le parole maschili che terminano in una consonante molle o in ch, g, k finisce in –u ed I sostantivi subiscono le alternanze fonetiche di cui sopra. In generale possiamo dire che quando il vocative non e’ uguale al nominative allora bisogna basarsi sul genitive ad esempio: dzień->dnia(genitive)>dniu a. In caso di epentesi allora si aggiunge –ie e non solo –e come ad esempio in i. sposób->sposobu-> sposobie ii. L’epentesi vale per tutte le parole maschili che finiscono in : Iniziale
B
D
M
N
P
Vocativo
Chlebie
Lodzie
Kumie
Myłnie
Potopie
Iniziale
S
T
J
~ 44 ~ Esempio
Czasie
Bracie
Kijie
Iniziale
Z
F
W
Esempio
Mrozie
Grafie
Stawie
Ma lo vedremo meglio in un paragrafo successivo 7) Dal genitive formiamo normalmente lo strumentale eliminando la finale –a o –u ed aggiungendo la finale –em 8) Dal vocativo possiamo derivare il locative che molto spesso e’ identico 9) I termini di rispetto normalmente termano in –i o –y come ad esempio a. Podstoli= funzionario b. Tekieli= cognome c. Podskarbi= tesoriere di corte d. Podstarości= maestro di corte e. Koniuszy= scudiero f. Chorąży= portabandiera Un termine particolare in uso che ha una sua declinazione specifica e’ Sędzia= giudice che in realta’ e’ una eccezione rispetto alla regola del femminile come abbiamo visto prima: Radice sędzia Singolare
Nominativo sędzia
Plurale
sędziów
Genitivo sędziego sędzi sędziowu
Dativo sędziemu sędzi sędziowowi
Accusativo sędziego sędzię sędziów
Vocativo sędzio!
Strumentale sędzią
Locativo sędzi
sędziowie!
sędziowem
sędziowie
Non vi sono molti nomi che finiscono in –y e normalmente sono trattabili come degli aggettivi per cui sono abbastanza regolari, ad esempio Pokojowy=cameriere Radice Pokojowy
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Singolare
Pokojowy
Pokojowego
Pokojowemu
Pokojowego
Pokojowy
Pokojowym
Pokojowym
Plurale
Pokojowi
Pokojowych
Pokojowym
Pokojowych
Pokojowi
Pokojowymi
Pokojowych
Altri Esempi
Leśny= foresta
Podróżny= viaggiatore
Konny= equestre,
Woźny= bidello o cancelliere che esiste anche nela forma Woźnie=custode
Regole generali per il nominative plurale Al nominative plurale per I nomi maschili assistiamo ad una grande varieta’ di possibilita’, abbiamo ad esempio: a) Plurali in –owie come nei nomi di genere comune riportati di seguito a. ad esempio in panowie (signori) b) Plurali in –e come ad esempio in insegnanti: nauczyciele
~ 45 ~ a. I nomi che finiscono in consonante molle spesso hanno il nominative plurale in –e come in klucze (le chiavi) c) Plurali in –i come in biskupi: vescovi a. I nomi di animali o cose inanimate che finiscono per K o per G tendono ada vere il plurale in -i d) Plurali in –y come in zabójcy (assassin) a. Vale per tutti I nomi che terminano in consonante dura tranne K e G come abbiamo visto sopra e) Attenzione che esistono dei nomi per i quali la finale si ammorbidisce naturalmente ed assumono in generale la finale in –y. In sostanza anche per questo caso esistono delle linee guida ma non delle regole ferree, questa e’ una delle difficolta’ del polacco che spesso fa rinunciare gli italiani ad imparare questa lingua, in realta’ basta lasciarsi guidare dalla fluidita’ del discorso per avere spesso la corretta declinazione del nome. Maggiori dettagli sono riportati di seguito nei paragrafi successivi in cui si cercano di dare ulteriori regole ed ulteriori esempi. Regole generali per il genitivo plurale Come abbiamo visto il genitive plurale, come quello singolare presenta tutta una serie di irregolarita’ ed instabilita’. In polacco abbiamo la tendenza ad avere il genitive plurale in –ów, ma questo processo di assimilazione dei genitive non e’stato portato a compimento lasciando tutta una serie di irregolarita’. Altri possibili plurali sono in –I ed in –Y come in ludzi(persone) o żolnierży(soldati), esiste solo la parola amico che e’ irregolare con il finale in -E Nomi al maschile che riguardano esseri inanimate La maggior parte di queste parole finiscono in un dittongo ay, che a volte si trasforma in aj, evengono declinati come I termini che terminano in –o, con la sola distinzione del nominative e vocative plural che terminano in –e. Osservazioni sul nominative plurale: Per i nomi che terminano in –a sono possibili per il nominative plural delle forme alternative che sono in: a) –owie b) –i/-y Ad esempio al plural abbiam Obróńca diviene Obróńcowie/ Obróńcy, Mówca (Oratore), Niedołęga= pasticcione, Odstępca= disertore/aposttata ha al plural e: Odstępocowie/ Odstępcy, cosi’ come Jedynowładca (autocrate), Włóczęga= vagabond, Ciura= attendente di campo. Tutti questi nomi hanno il doppio nominative plural. La parola Sługa = servitore cambia al plural da g->dz e diviene Słudzy Szuja= Canaglia, invece ammette al plural sia Szuje che Szujowie.
~ 46 ~ Szuja ci pemette di introdurre la regola per le parole che finiscono in dittonghi le quali si coniugano in maniera abbastanza regolae a meno di alcune variazioni come per Wuj-> Wujowie, Wujek, Stry, Strjek. Al cune parole pur terminano con un dittongo ammettono I due plurali come in Dobrodziej (Benefattore) che ammette sia la forma in –e che quella in –owie -> Dobrodzieje, Dobrodziejowie. Allo stesso modo si comporta la parola Kołodziej che inizialmente era solo l’artigiano che fabbricava le ruote, mentre adesso per estensione e’ passato a designare il falegname/artigiano del legno in generale
~ 47 ~ Regole per gli inanimati Per declinare le parole che descrivono gli esseri inanimate possiamo fare riferimento a: Rodzaj= genere, tipo, natura Radice Rodzaj Singolare Plurale
Nominativo Rodzaj Rodzaj-e
Genitivo Rodzaj-u Rodzaj-ów
Dativo Rodzaj-owi Rodzaj-om
Accusativo Rodzaj Rodzaj-e
Vocativo Rodzaj-u Rodzaj-e
Strumentale Rodzaj-em Rodzaj-ami
Locativo Rodzaj-u Rodzaj-ach
Allo stesso modo decliniamo: Pokój= pace, Raj=paradiso,Zawój=turbante,Strój=vestito, Gnój= Sterco, łój= sego, sebo degli animali Queste parole hanno tutte il genitive singolare in –u. Non esiste una regola fissa, ma come indicazione possiamo dire che: -
Sono sostantivi composti da varie parti come dom->domu o kraj-> kraju Sostantivi che indicano idee astratte o qualita’ delle cose: dowcip (scherzo o spirit), dowód(prova), rozum(intelletto, ragione) Nomi derivanti dai verbi: krój (stile o taglio), zbieg(fuggitivo, concorso) Nomi di molte citta’ straniere non nell’ambito polacco o non polacchizzate completamente
Esistono, come abbiamo visto prima, tutta una classe di parole che ha invece il genitive in –a, per I quali possiamo dare le seguenti indicazioni: -
-
Sono sostantivi che hanno una esistenza individuale come Kiji riportato di seguito o Kamień-kamienia: pietra o Nos-nosa: naso Tutti I diminutive che terminano in –yk, ek, ik come ogródek (piccolo giardino) che diviene ogródka Tutti I nomi di citta’ polacche e tutti i nomi di citta’ che hanno origine slave e che sono tradizionalmente nel mondo della cultura polacco
La parola Kij= bastone ha il genitive in-a invece che normalmente in –u. Possiamo ricordare un proverbio polacco per aiutarci: Każdy Kij ma dwa końce= ogni bastone ha due estremita’, quindi attenzione al rovescio della medaglia Fenomeni legati al genitivo per i nomi maschili: Elisione, Epentesi, Enallage, etc Legati al genitive in –u o in –a abbiamo tre fenomeni della lingua polacca cui abbiamo indirettamente accennato precedentemente ovvero: a) Elisione o elipsi, wyrzutnia in polacco che e’ il fenomeno del rientro della „e” nelle varie sillabe come in kanarek(canarino) che diviene kanarka. Se questa vocale e’ preceduta dalle lettere:”-I”, “z” o “zi” anche queste vengono elise come ad esempio in dzień che diviene dnia.
~ 48 ~ b) Epentesi ovvero l’aggiunta di una lettera I davanti ad “a” ed “u” nei sostantivi che terminano per consonante molle ed ha come conseguenza che spariscono gli accenti sulle consonanti come ad esempio in koń che diviene konia c) Enallage o scambio interno e’ una figura retorica di tipo sintattico che consiste nello scambiare una parte del discorso con un’altra per darle maggiore significato, ma nel caso specific del polacco si tratta di scambiare ą con ę come tra błąd che al genitive diviene błędu oppure tra c e t. d) La lettera ó si addolcisce sempre in o, con l’eccezione dell’accusativo quando questo e’ uguale al nominativo. Ból diviene bolu
Nomi di genere comune I sostantivi di genere comune terminano tutti in -a e seguono la declinazione dei nomi femminili, ma quando si riferiscono al genere maschile modificano alcuni casi per cui hanno il a) Nominativo plural in –owie, -y,-I,-e a seconda dei casi b) Genitivo plural in –ów
Nomi di genere maschile terminanti in consonante
-
Anche in questo caso dobbiamo distinguere a second ache si tratti di essere animati o inanimate, personale e non personale. Prima di procedure pero’all’analisi dei vari casi, dobbiamo fare alcune considerazioni generali in merito alla struttura morfologica che varia nelle parole maschili. Le lettere –e ed –ie vengono a cadere davanti ad alcune consonanti ed in particolare davanti a: B,C,Ł,K,N,P,R,S,TW,Z (fenomeno dell’elisione visto prima). E questo accade per tutte le declinazioni come ad esempio per le seguenti parole (riporto la declinazione complete solo di quelle di uso piu’ ricorrente nella lingua parlata): Łeb Radice Łeb Singolare Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Łeb Łby
Łba Łbów
Łbu Łbom
Łeb Łby
Łbie Łby
Łbem Łbami
Łbie Łbach
Che vuol dire testa di persona, testa di un grande animale, protuberanza di qualcosa e si usa sempre in associazione con il genitivo, tendenzialmente non si usa mai da sola come parola tranne che nei proverbi. -
Koniec: fine Radice Koniec Singolare Plurale
-
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Koniec Końce
Końca Końców
Końcowi Końcom
Końce Końce
Końcu Końce
Końcem Końcami
Końcu Końcach
Esempio di uso, avere sulla punta della lingua in polacco si usa come mieć na końcu języka secondo la forma mieć+qualcosa+ na końcu języka Samiec:Maschio Poseł: Vice, Ambasciatore Kozieł: Cognome
~ 49 ~ -
Podatek: Imposta Bęben: tamburo Pies: cane Radice Pies Singolare Plurale
-
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Pies Psy
Psa Psów
Psu Psom
Psa Psy
Psie Psy
Psem Psami
Psie Psach
Ad esempio per dire <<toccare ferro/o toccare legno all’inglese>> si puo’ dire na psa urok Cukier: zucchero Radice Cukier Singolare Plurale
-
Nominativo
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Cukier Cukry
Cukru Cukrów
Cukrowi Cukrom
Cukier Cukry
Cukrze Cukry
Cukrem Cukrami
Cukrze Cukrach
Pozew: termine giuridico per indicare l’inizio di una causa
In tutti questi casi abbiamo la modifica del tema della parola, in maniera simile si compartano quasi tutte le parole che terminano in –el come Wróbel = tipo di uccello, tranne le parole che si riferiscono agli uomini come ad esempio: Obywatel,Zbawiciel che sono regolari. Riemerge di nuovo la differenza tra il maschile personale ed il maschile non personale, questo puo’ essere una complicazione, pero’ basta verificare sui dizionari ortografici quando si ha il dubbio. Assistiamo al rientro delle lettere -e, -ie,-zie davanti alle lettere molli ń e ć, si tratta di modifiche fonetiche rispetto alla corrispondente parole in protoslavo, probabilmente a causa di ragioni armoniche come per -
Ogień: fuoco Radice Ogień Singolare Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Ogień Ognie
Ognia Ogni
Ogniowi COgniom
Ogień Ognie
Ogniu Ognie
Ogniem Ogniami
Ogniu Ogniach
Questa parola deriva direttamente dall’antico indoeuropeo, in hindi ed in sanscrito si dice अगगग
-
ovvero agni, un esempio di uso e’ dolewać oliwy do ognia (buttare benzina sul fuoco, aggiungere legna al fuoco) Grudzień: dicembre, vedi la nota sui mesi Stopień: grado di una scala di misura Wrzesień: settembre, vedi la nota sui mesi Styczeń: Gennaio, vedi la nota sui mesi Pień: tronco
In aggiunta la ć molle si trasforma in ć come in Kwietcień: Aprile Ovviamente esiste una lunga lista di eccezioni a questa regola come per le parole, riporto la declinazione solo delle parole di uso piu’ comune:
~ 50 ~ -
Pogrzeb:guardare qualcosa, seppellire qualcosa, fossa per la tomba, perdere sicuramente qualcosa Chruściel: specie di Uccello Chleb: pane Radice Chleb Singolare Plurale
-
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Chleb Chleby
Chleba Chlebów
Chlebowi Chlebom
Chleb Chleby
Chlebie Chleby
Chlebem Chlebami
Chlebie Chlebach
Questo e’ un esempio di parola importata dal Tedesco Hlaiba che e’ stata adattata alla pronuncia polacca, e’ una parola che si e’ diffusa sino in russo ma non esattamente in questa forma ai croati ed ai cechi che hanno adottato altra parola. Una frase idiomatica tipica della cultura polacca che ci aiuta anche a capire la radice cattolica del popolo polacco e’ dał Pan Bóg zęby, da I chleb, ovvero Dio ci ha dato I denti e ci dara’ il pane, quindi Dio non ci lascia mai in situazioni di bisogno. Oppure komu chleb zaszkodzi, temu kij pomoże che possiamo tradurre come << chi disprezza il pane questo bastone lo aiutera’>> ovvero bisogna stare attenti a non insuperbirsi nel momento della richezza. Piec: l’infornare Lep: colla Sklep: negozio, che una volta voleva anche dire caverna, deposito (questi sensi permangono a livello letterario, ma non a livello colloquial) Radice Sklep Singolare Plurale
-
Nominativo
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Sklep Sklepy
Sklepu Sklepów
Sklepowi Sklepom
Sklep Sklepy
Sklepie Sklepy
Sklepem Sklepami
Sklepie Sklepach
Questo termine e’ veramente originario del polacco, in molte altre lingue slave si usa il piu’ comprensibile magazin. Un esempio di uso e’ mieć łeb jak sklep che letteralmente vuol dire avere la testa come un negozio e quindi essere intelligente, furbo e adattabile ad ogni situazione Kamień: pietra Płomień: fiamma Jeleń: Cervo Strumień: ruscello Rzemień: laccio Korzeń: radice Jęczmień: orzo Promień: raggio Una situazione in cui si assiste ad un rientro e’ quella in cui le finali c e ł sono precedute da un blocco rze per il quale si assite alla caduta del gruppo:”ze” come in starzec (vecchio) che ad esempio diviene starca al genitive Abbiamo invece delle modifiche per quanto riguarda il nasale ą che si trasforma, molto spesso in ę come in Błąd – errore Mąż- marito Dąb- quercia Ciąg- serie Wąż- serpente
~ 51 ~ Ksiądz- prete Wiąz-orma Krąg- cerchio Ząb- dente Sul Vocativo ed ablativo dei nomi singolari Per quanto riguarda il plural normalmente non vi sono variazioni, ma al singolare abbiamo delle irregolarita’ che dobbiamo tracciare Le parole che finiscono in b,f,m,n,p,s,w,z hanno l’ablativo che termina in –ie, aggiungendolo al nominative come ad esempio per: o Władysław->Władysławie o Dąb-> Dębie o Jozef->Jozefie o Pram-> Pramie (anticamente usato per designare un grosso battello/piattaforma, oggi riscontrabile solo a livello letterario) o Ogoń: coda o Lis-> Lisie (volpe) o Kłos-> Kłosie (orecchio) o Gniew: collera o Wóz: auto, anticamente usato per carretto Le parole che invece terminano per g,h,k,l e z hanno l’ablativo in –u come quelle che hanno la terminazione in sz,rz e cz. Ad esempio abbiamo: -
Róg->rogu (angolo) Miech-> Miechu (soffietto) Język-> Języku (lingua) Stróż->Stróżu (guardian) Berdysz->Berdyszu (ascia da battaglia) Gospodarz->Gospodarzu (gestore di risorse, della terra, di una fattoria o similare) Le parole che termano in d,ł,r,t cambiano al vocative ed al locative secondo l’alternanza delle consonanti in d->Dzie come in Grod->Grodzie ł->le come in Wół->Wole (bue) r->rze come in Dar-> Darze (dono) t->cie come in Brat->Bracie (fratello) Alcune parole aggiungo anche una modifica del tema come per esempio: Obiad->Obiedze (pasto principale) Sąsiad->Sąsiędzie(vicino) Odjadz->Odzjedze (Partenza) Najazd (invasione) Pojazd-> Veicolo, una volta truppa a cavallo inviata a catturare i nemici Le parole che terminano in –iec, -ec hanno il vocative in –cze ed il locative in –cu come in
~ 52 ~ Chłopiec->Chłopcze, Chłopcu (ragazzo) in cui si aggiunge anche la rientranza del gruppo –ie Cudzoziemiec-> Cudzoziemcze, Cudzoziemcu (straniero) Goniec->Gończe,Gończu (corriere per la distribuzione delle informazioni) Jeniec->Jeńcze,Jeńcu(prigioniero) Lipiec->Lipcze e Lipcu (Luglio) Mołojec-> giovane cosacco, soldato cosacco, un giovane ragazzo intrapendente Radice mołojec Singolare
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
mołojec
mołojca
mołojcowi
mołojec
mołojcu!
mołojcem
mołojcu
Niemiec->Tedesco Ojciec-> Padre, una volta era scritto oyciec Posłaniec->Messaggero I nomi che finisco in –c aggiungono la –u sia per il vocativo che per l’ablativo in maniera regolare Declinazione dei nomi propri maschili Possiamo identificare alcune regole per la declinazione dei nomi propri maschili che possono essere riassunte nella seguente tabella, in cui Locativo e Vocativo singolare seguono quanto detto sopra: Radice
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Singolar -a -owi -a e Plurale -owie -ów -om -ów -owie Alcuni esempi sono:Jarosz, Jacek,Zbigniew, Kazimirz, Bogdan
Strumental e -em
Locativo
-ami
-ach
Anche per quanto riguarda gli appellativi possiamo dare una regola abbastanza generale, riferendoci a quanto detto sopra a meno di un piccolo insieme di parole che ovviamente mantiene delle eccezioni. Vediamo l’ esempio di Król (Re): che in funzione del suo significato come persona (re) o come per esempio figura delle carte da gioco o degli scacchi ha delle declinazioni leggermente diverse: a) Re- Król Radice Król Singolar e Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Król
Króla
królowi
króla
królu
królem
królu
królowie
królów
królom
królów
królowie
królami
królach
b) Figura delle carte,etc: Radice Król Singolar e Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Król
Króla
królowi
króla
królu
królem
królu
króle
króli
królom
króle
króle
królami
królach
~ 53 ~ Le seguenti parole hanno invece il dative in –u come in: Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo
-
-
Bóg Boga Bogu Boga Boże Bogiem Bogu
Pan Pana Panu Pana Panie Panem Panu
Chłop Chłopa Chłopu Chłopa Chłopie Chłopem Chłopie
Singolare Brat Brata Bratu Brata Bracie Braciem Bracie
Ksiądz Księdza Księdzu Księdza Księże Księdzem Księdzu
Kat (boia) Kata Katu Kata Kacie Katem Kacie
Facciamo attenzione alle variazioni sul locative che si comporta in maniera irregolare in funzione della forza della consonante che lo precede. Il termine Bóg deriva dai dialetti iranici e dal sanscrito dove si diceva bhaga, abbiamo alcune espressioni che si usano comunente con Bóg e che conviene richiamare in modo anche fornire delle chiave interpretative della mentalita’ polacca, ad esempio abbiamo: Pan Bóg: usato molto nelle liturgie e che serve a tradurre letteralmente: il Signore Dio, e’ una forma di rispetto. Attenzione che vanno declinati entrambe le parole o Człowiek strzela, Pan Bóg kule nosi che traduce il nostro: L’uomo propone e Dio dispone. Letteralmente l’uomo spara ed il Signore Dio gestisce le pallottole o Jak u Pana Boga za piecem: non ha un equivalente italiano, ma e’ simile al nostro „settimo cielo” o Jak Pan Bóg stworzył: traduce il nostro „Come Dio lo ha fatto” Bóg jeden wie: che traduce „Dio solo lo sa” jak Bóg przykazał: traduce il siciliano „fatto come Dio comanda” ovvero l’italiano „fatto a regola d’arte” Il termine Pan che significa signore in antico polacco si diceva anche Acan (trovabile in alcuni testi scolastici) e con Acan presenta la stessa irregolarita’ al dative singolare. L’origine presumibilmente e’ legata a quella di Bóg. Una volta si usava “Waszmość pan” per dire “Vostra altezza” che veniva contratto in Wasan. Attenzione che nelle altre lingue slave questa parola non e’ comune (anche se a volte e’ presente)neanche in ambito liturgico, ad esempio in russo si usa господин (gospodin) anche in forma liturgica. La parola Brat che vuol dire fratello e’ una parola antica che lega quasi tutte le lingue indoeuropee con diverse variazioni fonetiche derivando da una forma simile a breh che poi ha assunto il valore di Brother,Bruder, Bror,Frater (latino da cui derivano: fratello, frère) e l’antico Greco φράτηρ (frater)- oggi si usa il termine adelphos/ αδελφός che ha anche il significato di amico. Una espresssione idiomatica del polacco con Brat e’: o było dwóch braci mądrych, a trzeci żonaty che letteralmente c’erano due fratelli intelligenti ed un terzo sposato, il cui senso e’ che gli uomini si sposano e gli uomini saggi no. Il termine Ksiądz(prete) e’ un termine adattato come grafia dall’antico polacco e tra le espressioni idiomatiche troviamo: o dla chleba, nie dla nieba chce być księdzem: che vuol dire farsi prete per il pane e non per il cielo, quindi essere opportunisti.
~ 54 ~ Nomi che cambiano al nominative plural I nomi che terminano in p ed s hanno il nominative plural in –i come ad esempio: Biskup – vescovo Pop – prete di rito Greco Sas- sassone Le parole invece che terminano in –ec hanno il nominative pluralre in –cy ed a volte subiscono delle rientranze sul tema. Vediamo alcuni esempi in generale: Niemiec-> Niemcy = Tedesco Wygnaniec -> esiliato, deportato Jeniec -> prigioniero di guerra Młodzieniec->teenager Chłopiec-> ragazzo Skąpiec-> avaro Plugawiec-> uomo immorale che genera disgusto con il suo comportamento Żeniec-> mietitore Golec-> Uomo nudo (colloquial) Ojciec-> ojcowie/ojciecowie (padri, letterale e non molto usato) Le parole che terminano in -d normalmente assumono la variazione tematica in –dzi o di o dy come in Dziad – anziano (in senso negative), accattone, schiappa, persona in una posizione negativa che diviene dziadzi, ma anche dziadi ed il suo compost Pradziad – bisnonno Żyd- ebreo si comporta allo stesso modo ed al plural diviene żydzi Sąsiad-vicino diviene Sąsiedzi (il vicinato) e Sąsiady (i vicini) Le parole che terminano in –ch normalmente assumono la –y alla fine come: Duch -> duchy – Lo spirit – Gli spiriti, ma esiste anche la forma: Duchowie anche se si usa a livello liturgico o letterario La parola Italiano ad esempio: Włoch per distinguersi dalla nazione Włochy assume la forma Włosi non rispettando la regola, attenzione che Włosy sono I capelli Le parole che finiscono in –ak, -ik, -yk hanno il plural che termina in –cy e raramente in –ki Rolnik ->rolnicy (agricoltore) Ogrodnik -> ogrodnicy (giardiniere) Najemnik-> najemnicy (mercenario) Dłużnik-> debitore Le parole che terminano in –ek hanno sempre il nominative plural o in –owie o –I e mai in –cy, come ad esempio: -podrzutek (bambino abbandonato)-> podrzutki e prodrzutkowie -wyrodek (degenere, una volta si diceva per figlio natural) Le parole che terminano in –l e ż hanno il nominative plural in –e come przyjaciel->przyjaciele (amico) Le parole che terminano in –an, -un,-in,-yn hanno normalmente il nominative plural che termina in –I come ad esempio Opiekun (custode) che diviene Opiekuni. Attenzione alle eccezioni come Pan e Syn che seguono delle regole diverse. Le parole che terminano in –anin hanno il nominative plural in –anie come ad esempio Mieszczanin (cittadino)-> mieszczanie (una volta questo termine voleva dire abitante del borgo)
~ 55 ~ Le parole che terminano in -r hanno il nominative plural in –rze, anche se a volte assumono la desinenza in –owie. Ad esempio Bojar->Bojarzy e Bojarowie (Boiardo), bohater (eroe). Il termine Bojar aveva un corrispondente in polacco Wojar da Wojna che vuol dire Guerra, per variazione fonetica in russo e’ diventato Bojar. In altre lingue slave si usava Wojak Abbiamo poi un insieme di parole che sono a parte come ad esempio -Brat che al nominative plural diviene Bracia -Kat-> Kaci o Kacia (carnefice, ma anche piccolo pesce e una bevanda fatta da un arbusto). Attenzione che in funzione del significato abbiamo delle declinazioni diverse in quanto appartengono a gruppi maschili differenti: vivente, non vivente - Opat (abate) diviene Opaci e Opacia -Bałamut (don Giovanni) che diviene: Bałamuci - La parola Człowiek/Człek non ha un suo plural e quindi si usa Ludzie da Lud - Prete al plurale diviene Księża da Ksiądz - Szlachcic: nobiluomo al plurale diviene Szlachta ovvero <<la Nobilta’ in generale>> - Un termine che si declina in maniera particolare e’ la parola Dech (respiro) che ha il genitivo in Tchu e lo strumentale in Tchem Per quanto riguarda la declinazione dei termini maschili che indicano gli animali abbiamo: Il nominative plural delle parole che finiscono in –b,-d, -f, -ł, -m, -n, -p, -r, -s, -t, -w, -z assume la terminazione in –y come ad esempio per la parola volpe: Lis che diviene Lisy In maniera identica abbiamo: Wieloryb – Balena Drozd – tordo Kret – talpa Jeż – riccio Wróbel – passero Dzik – cinghiale Byk – toro Ptak – Uccello Alcune parole hanno il plurale in –i come wilki e storicamente hanno perso la terminazione in –y. Il termine wół- bue ha come genitive la forma Wołu
~ 56 ~ Regole per gli inanimate maschili Gli inanimati si declinano come la declinazione degli animali, ma con le seguenti particolarita’: -
-
-
Nominativo ed Accusativo sono identici, questo perche’ si riesce a distinguere chiaramente il complemento diretto (oggetto) nei casi in cui si parli di sentimenti, un essere inanimate non prova sentimenti Il genitive e’ normalmente in –u Ad esempio possiamo fare riferimento alla parola Obiad – pasto principale Allo stesso modo possiamo declinare ad esempio: o Sposób- Modo/ maniera o Kres – Termine o Pot – Sudore o Staw – Stagno o Ból – Dolore o Wiek – Eta’ o Bieg – Corsa (atto del correre) o Dług – debito o Bok – a lato Abbiamo altri casi in cui il genitive finisce in –a come nei casi in cui la parola termina in –c ed alcune eccezioni al punto precedente per le parole che finiscono in –b, -k, -t, -z o Koniec – fine o Kojec – gabbia o Lipiec – Luglio o Chleb – pane o Język – linguaggio/ idioma o Kąt – angolo o Miecz – spade/pugnale/gladio
Declinazione dei nomi che descrivono inanimate con finale in consonante molle Tutte queste parole prendono la lettera –I nella penultima sillaba, si declinano come quelli con consonante dura, tranne per il locative che termina sempre in –u come ad esempio -
Kamień -> Kamienia (pietra) Ci sono solo pochi termini che terminano in –w per gli oggetti inanimati ed anche per questi abbiamo il genitivo in –u
Declinazione dei nomi Neutri
-
Sono nomi neutri quelli che terminano in –e,-o, -ę ed al singolare hanno nominative, vocative ed accusative uguali, il genitiven singolare in –a (plural in –ów), il dative singolare in –u (plural in – om), lo strumentale singolare in –a(plural in –ami), il locative singolare in –u (plural in –ach). Un esempio e’ Kazanie – Sermone Allo stesso modo si declinano: Bycie – essere Picie – il bere Jedzenie – il mangiare
~ 57 ~ -
Obicie - batosta Politowanie – compassione Zdrowie – Saluta Życie – vita
Attenzione alla parola Ziele – erba che e’ fortemente irregolare. Per quanto riguarda invece le parole che terminano in –ę possiamo avere due tipi di genitive quelli che finiscono in –ęcia e quelli che finiscono in –enia, invece gli altri casi hanno un comportamento piu’ regolare. Se una parola non contiene la m nella penultima sillaba si comporta come segue: -
-
Genitivo plural: - ąt Dativo singolare: -ęciu, al plural -ętom Strumentale: - ęciem, al plural -ętami Locativo: -ęciu, al plural -ętach Gli altri casi sono uguali al nominative al singolare, al plural nominative e vocative assumono la forma –ęta, Se invece la parola contiene una –m nella penultima sillaba si ha: Genitivo –enia, al plural -on Dativo –eniu, al plural -onom Strumentale – eniem, al plural -onami Locativo –eniu, al plural -onach Al plural nominative, accusative e vocative finiscono in -ona Ad esempio
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-
Cielę – vitello Książę – principe Niemówlę – bambino che non parla ancora Prosię – maiale La parola dziecię (bambino, infante) al plurale e’ irregolare e segue una sua regola Nom. Dzieci Per quanto riguarda parole neutre con la „m” abbiamo ad esempio Imię: nome Brzemię: onere Ciemię: corona Plemię: tribu’, una volta voleva dire progenie Strzemię: staffa equestre Znamię: marchio
Declinazione dei nomi che terminano in –o La declinazione di questi nomi non e’ molto diversa da quella dei nomi che terminano in –e, soltanto che assistiamo ad un rientro della –o (si perde) nel caso del genitive plural ad esempio: Niebo -> Nieb (genitive plural). Il locative invece termina in –e.
~ 58 ~ Esempi di queste parole sono: Ciało-Corpo Koło- cerchio Królestwo- regno Piekło- inferno In accordo alle regole di alternanza sulle consonanti spesso la lettera che precede la terminazione in –o come ad esempio Płótno (tela)-> Płocien al genitive plural. In maniera simile a quanto abbiamo visto per I nomi maschili, se una parola termina in –ęto, allora la ę si tramuta in ą come da święto a świąt (festa religiosa) nel genitive plural Osservazioni sul locative singolare Le parole che terminano in –do, ło, ro, so, to,zo cambiano il locative singolare in –dzie, -le, -rze, -sie, -cie e zie rispettivamente come ad esempio in Gniazdo – nido Jadło- Jedle ( il mangiare) jadro – jedrze (il nocciolo) pros- prosie (il miglio) złoto-> złocie Zelazo-> zelezie (il ferro) Le parole che terminano in –ało,-ato,-azo modificano anche la „a” in „e” come in Ciało->ciełe al locative, Miasto->miescie Le parole che terminano in –cho, ko hanno il locative in –u ad esempio: Ucho-> Uchu (orecchio) Attenzione le parole Oko e Ucho non seguono completamente le regole, ad esempio oko diviene al plurale Oczy La parola Cud miracolo segue anch’essa una declinazione particolare, esiste la parola Dziwo che ha un significato contiguo a quello di Cud e che ha un comportamento regolare. Cud sembra una parola importata, ad avvalorare questa tesi abbiamo il fatto che anticamente il nominative era Cudo e che era molto simile in tutte le lingue dell’area dell’est Europa incluso l’ungherese, ma non il turco.
~ 59 ~ Regola per I nomi che si declinano solo al singolare o solo al plural Cominciamo con il considerare questa classe specifica di nomi a partire da quelli che hanno solo il singolare Parole che non si declinano al plurale Molto spesso questi nomi sono regolari come ad esempio il nome di quasi tutti I metallic preziosi tra cui ricordiamo: -
Oro Złoto Argento Śrebro Rame MIedź Stagno Cyna Piombo Ołów Bronzo Spiż (termine non molto usato, ma si trova come nome di locali) Ferro Zelażo
Parole che non si declinano al Singolare Esistono un insieme di parole con finale in –e,-y, -I che si declinano come I sostantivi femminili che terminano –a nel nome al plurale, ad esempio abbiamo: Nome Traduzione
Cieplice sorgenti calde
Czary Stregoneria/ Sortilegio
Grabie Rastrello
Kajdany Ceppi
Nożycie Forbici
Pustki Deserto Desolazione Rovine
Sanie Slittino Slitta
Inflanty Livonia
~ 60 ~
Gli aggettivi e gli avverbi Passiamo alla trattazione degli avverbi e degli aggettivi che si possono trattare insieme essendo logicamente contigui. In polacco come in italiano gli aggettivi servono per perfezionare la descrizione dei nomi e si possono trovare liberamente prima o dopo il sostantivo di riferimento, anche se normalmente la tendenza e’ quella di porli prima del nome di riferimento come: Stary/Młody Pan: un vecchio/giovane signore Interesująca Książka: un libro interessante Gli avverbi ci dicono come, quando e dove un’azione avviene: in polacco come in italiano abbiamo tutta una serie di avverbi che derivano dai corrispondenti aggettivi, vediamone alcuni di uso comune ricordando che in polacco gli avverbi normalmente finiscono in –y/i od „o” e raramente in „-ie”: Aggettivo Łatwy(facile) Póżny (tardi, in ritardo) Mocny (forte) Tani (economico)
Avverbio Łatwo Póżno Mocno Tanio
Aggettivo Miły(piacevole) Wolny (lento, ma anche libero) Częsty
Avverbio Miło Wolno Często(frequentemente)
Anche per gli aggettivi abbiamo le forme primitive, quelle derivate e quelle composte; il numero degli aggettivi semplici non e’ eccessivo e ce nee sono molti che sono irregolari, facciamo alcuni esempi di aggettivi semplici: -
Dobry:buono Ciężki: pesante Lekki: leggero Wielki: grande Zły: cattivo
Gli aggettivi derivati normalmente hanno suffissi o prefissi che trasformano altro in aggettivo come ad esempio: -
-
Aki: per la formazione degli aggettivi dai numeri ad esempio in dwojaki che vuol dire duplice Any,ny, owy: che indicano il material con cui e’ realizzato qualcosa, ad esempio abbiamo Blaszany che vuol dire di latta o Kamienny da kamień che vuol dire pietra Awy:mostra che una persona/cosa possiede un grado di qualcosa legato al sostantivo/verbo da cui deriva l’aggettivo ad esempio mgławy vuol dire nebuloso da mgła che e’ nebbia od anche słodkawy che vuol dire dolciastro da dolce. Attenzione che questo suffisso puo’ essere usato per designare delle persone che hanno particolari caratteristiche. Lny: serve ad idenficare qualcosa atto a fare, essere fatto come czytelny che vuol dire leggibile Iwi e liwy: indicano invece le persone che hanno delle qualita’ come in cierpliwy che vuol dire paziente
~ 61 ~ -
-
-
Ywy: trasforma la maggior parte dei nomi in aggettivi come in fałszywy che vuol dire falso Elny: e’ il suffisso che si applica ai verbi che terminano in –ić e –yć e che cambiano la ć in t come smierć che diviene smiertelny (mortale) Owity: indica l’inclinazione o la disposizione a qualcosa come in chorowity che vuol dire malaticcio da malattia Owny: aggiunto agli aggettivi brevi (piu’ antichi) per indicare una qualita’ come gwałtownyrapido oppure gruntowny- complete, profondo. Aty,asty,isty,owaty,i/y-czny,alny,cy/ci: indicano o Forma di possesso: come in żonaty da żona o Forma di somiglianza: come in jajowaty da uovo o I/ysty: forma di abbondanza come in soczysty che vuol dire succoso o i/y-czny: si applicano ai nomi derivati dal Greco come in parafialny per parrocchiale o alny: invece si applica agli aggettivati derivati dal latino come ad esempio: centralny o Cy/Ci: si usano invece per I sostantivi femminili che finiscono in ta come ad esempio kobieta da cui kobiecy (femminile) Czy:si aggiunge a tre tipi di parole ovvero: o Si aggiunge a qualunque tipo di verbo o E’ possibile aggiungerlo a tutti i sostantivi non coperti negli altri punti di questo paragrafo o Normalmente si aggiunge ai nomi maschili che finiscono in c,K,ca,ka Cki,Dzki,Ski,Zki: anche questi aggettivi indicano una forma di appartenenza come ad esempio nella derivazione delle nazionalita’ (ad esempio: Un autore italiano puo’ essere tradotto come Włoski autor) oppure l’appartenza ad un gruppo (ad esempio: il Tesoro divino- boski skarb)
Gli aggettivi derivati Un capitol a parte puo’ essere dedicato solo per gli aggettivi derivati o composti che si formano per aggregazione di altre parti e che ne modificano il significato, ad esempio abbiamo: a) Gli aggettivi che si formano per aggregazione di un nome e di una preposizione come ad esempio: a. Bezimienny (senza nome) ed il suo omolgo niebezimienny b) Un avverbio ed un aggettivo, come in : a. bystrolotni, niebystrolotni formato da bystro(veloce) e lotni da lot volare c) Da un sostantivo e da un verbo come in a. Mięsożerny che vuol dire carnivoro da Mięso (carne) e żerny dal verbo żreć che vuol dire divorare d) Aggettivo + sostantivo o aggettivo ed aggettivo come nei seguenti esempi: a. Ciepłokrwisty: a sangue caldo b. Tegoroczny: di quest’anno e) Da due sostantivi come in a. Laskonogi – dalle gambe lunghe f) Da un numerale ed un nome come ad esempio a. Czworonogi- quadrupede
~ 62 ~ Come possiamo vedere il polacco tende ad agglutinare ove possibile per poter esprire I concetti in maniera sintetica dove spesso in italiano ricorriamo a delle circumlocuzioni per descrivere la qualita’ di un soggetto.
La declinazione degli aggettivi Gli aggettivi in polacco seguono una declinazione semplificata rispetto a quella dei nomi e vanno concordati in genere, numero e caso come in latino. Esistono in polacco diverse famiglie di aggettivi che seguono pero’ regole di declinazione simili e sono tendenzialmente piu’ regolari rispetto ai nomi ed agli avverbi. Il femminile degli aggettivi finisce sempre in “a”, il maschile puo’ finire in “–y” od “-i”(la finale normalmente in <<i>> per il maschile animato come in drogi), mentre il neutron puo’ finire in “–ę” oppure in “-o” come ad esempio: Dobry Ojciec Bravo padre Jeden Un Sam Solo/Da solo
Dobra Matka Brava Madre Jedna Una Sama Sola/Da sola
Dobre dziecię Bravo Bambino Jedno Un Samo Solo/Da solo
Un esempio di uso fraseologico degli aggettivi e della loro declinazione e’: Bóg(Dio) pomaga (aiuta) tym, co sami sobie ( dasolo)pomagają( si aiutano) Che traduce il nostro
Aiutati che il ciel ti aiuta La declinazione degli aggettivi al maschile possono avere una doppia declinazione per quanto riguarda il nominativo plurale e l’accusativo sia singolare che plurale. Colgo l’occasione per ricordare che la y e la –i sono forme morfologiche di omofoni, per cui in polacco si usa la –y quando in certe situazioni non si puo’ usare la –I come ad esempio dopo ż o ś, nelle antiche grafie la –y era molto piu’ usata di oggi, ma la grafia si e’ evoluta pur mantenendo sempre la stessa musicalita’. Esistono tutta una serie di appellative come Margrabia (marchese) che si declinano come gli aggettivi Vediamo esempi delle declinazioni Maschile Radice Drogi (Caro) Singolare
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Drogi
Drog-iego
Drog- iemu
Drogi
Drog-im
Drog-im
Plurale
Drodzy/ Drogie
Drog-ich
Drog-im
Drog-I (inanimate) Drog-iego (animato) Drog-ie (inanimate) Drog-ich (animato)
Drodzy/ Drogie
Drog-imi
Drog-ich
~ 63 ~ Anticamente si usava per il plurale dla forma Drodzich-drodzimi,drodzim. Questa forma per il maschile e’ scomparsa, ma manteneva un senso maggiore rispetto all’attuale uniformita’ Femminile Radice Droga Singolare Plurale
Nominativo Droga Drog-ie
Genitivo Drog-iej Drog-ich
Dativo Drog-iej Drog-im
Accusativo Drog-ą Drog-ie
Vocativo Droga Drog-ie
Strumentale Drog-ą Drog-iemi
Locativo Drog-iej Drog-ich
Nominativo Drog-ie Drog-ie
Genitivo Drog-iego Drog-ich
Dativo Drog-iemu Drog-im
Accusativo Drog-ie Drog-ie
Vocativo Drog-ie Drog-ie
Strumentale Drog-im Drog-iemi
Locativo Drog-im Drog-ich
Neutro Radice Droga Singolare Plurale
Oppure hanno finale in –y come Dobry (buono) che assume la seguente declinazione: Maschile Radice Dobry(buono) Singolare
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Dobry
Dobr-ego
Dobr-emu
Dobry
Dobr-ym
Dobr-ym
Plurale
Dobrzy/ Dobrzie
Dobr-ych
Dobr-ym
Dobry (inanimate) Dobr-ego (animato) Dobre (inanimate) Dobr-ych (animato)
Dobrzy/ Dobrz-ie
Dobr-ymi
Dobr-ych
Femminile e Neutro di Dobry Seguono gli esempi precedenti, esiste anche la classe degli aggettivi in –i che si declina come quelli in –i sostituendo la I alla y nelle desinenze. Osservazioni: 1- In generale possiamo osservare che mail l’aggettivo puo’, nella sua forma di nominative plurale assumere le desinsenze che lo associano al nome plurale, questo per evitare confusion tra il nome ed il corrispondente aggettivo derivato. 2- Al nominative plurale vale la consueta regola del maschile personale dal resto 3- Attenzione che gli aggettivi hanno una serie di variazioni tematiche come ad esempio il fatto che la o diviene e nella penultima sillaba per tutti quegli aggettivi in –ony che sono allo stesso tempo dei partici passati come ad esempio uczony-uczeni (Studioso) 4- Esistono degli aggettivi che ammetono diverse forme in cui la – y finale per la forma maschile diviene rientrate e per I quali si inserisce la vocale “-e” con possibili variazioni fonetiche come ad esempio in godny, godzien che traducono degno e si declinano come Radice godzien Singolare N.A. Femminile Neutro
Nominativo
Plurale M.A Altri
Godni Godne
Godzien Godna Godne
Genitivo godnego godnej godnego Godnych
Dativo Godnemu godnej Godnemu Godnym
E per quanto riguarda Godny abbiamo:
Accusativo
Vocativo
Godnego Godzien Godną Godne
Godzien Godna Godne
Godnych Godne
Godni Godne
Strumentale Godnym godną Godnym Godnymi
Locativo Godnym godnej Godnym Godnych
~ 64 ~ Radice Godny Singolare N.A. Femminile Neutro
Nominativo Godny
Genitivo godnego
Dativo Godnemu
Godna Godne
godnej godnego
godnej Godnemu
Plurale M.A Altri
Godni Godne
Godnych
Godnym
Accusativo Godnego Godzien Godną Godne
Vocativo Godni
Strumentale Godnym
Locativo Godnym
Godna Godne
godną Godnym
godnej Godnym
Godnych Godne
Godni Godne
Godnymi
Godnych
Attenzione che la forma godny ammette le trasformazioni in godniejszy (comparative) e najgodniejszy(superlative) che non sono ammesse per la forma godzien. 5- Gli aggettivi che terminano in –i hanno delle variazioni sul nominative plurale derivanti dalle trasformazioni di ki, gi in cy, dzy come ad esempio in a. che diviene wysocy Radice Wysoki (alto) Singolare
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Wysoki (m)/ wysoka (f)/ Wysokie (n)
Wysokiego (m)/ wysokiej(f)/ wysokiego (n)
Wysokiemu/ wysokiej/ wysokiemu
wysoki (m. in.)
Wysoki (m)/ wysoka (f)/ Wysokie (n)
Wysokim/ wysoką/ Wysokim
Wysokim/ wysokiej/ Wysokim
wysocy / wysokie
wysokimi
wysokich
wysokiego (m.anim.)/ wysoką(f)/
Plurale
wysocy / wysokie
wysokich
wysokie (n) wysokie (m.in/f/n) wysokich (m.anim.)
wysokim
Comparativo di Maggioranza: wyższy Superlativo: najwyższy Per adattamento fonetico abbiamo delle trasformazioni per I gruppi consonantici al nominative e vocativo plurale Gruppo partenza Singolar e Plurale Esempio
-By
-Chy
-dy
-ły
-my
-ny
-ry
-sy
-ty
-wy
-ży
-Bi Słaby/ Słabi (debole )
-Si Płochy/ Płosi (volubile )
-Dzi Młody/ Młodzi (giovane )
-li Mały/ Mali (piccolo )
-mi Poziomy/ Poziomi (orizzontale)
-ni
-rzi Stary/ Starzi (anziano)
-si Bosy/ Bosi (scalzo)
-ci Złoty/ Złoci (dorato )
-wi Siwy/ Siwi (grigio)
-zi Boży/ Bozi (di Dio)
Gli avverbi irregolari Passiamo a considerare adesso alcuni avverbi irregolari che rispecchiano gli stessi aggettivi da cui derivano in maniera irregolare, ne elenchiamo alcuni di uso comune, in cui si riscontrano tutte le variazioni/alternanze vocaliche e consonantiche Aggettivo Avverbio
Dobry Dobrze
Mądry Mądrze
Zły Źle
Mały Mało
Duży Dużo (nomi indefinite)
Duży Wiele (nomi plurali)
~ 65 ~ I gradi dell’aggettivo e dell’avverbio Sia gli aggettivi che gli avverbi hanno I tre gradi come in italiano: -
Positivo: il grado che abbiamo visto sino ad ora Comparativo o Il comparative si forma aggiungendo I seguenti suffissi: Szy alla forma maschile : kosztowniejszy, słabszy Sza alla forma femminile: kosztowniejsza, słabsza Sze alla forma neutral: kosztowniejsze, słabsze Esempi di aggettivi regolari sono: Agg Nowy Gruby Stary Dalek o Ciężki
o
o
Comp. Nowsz Grubsz y Starszy Dalszy Cięższy
Trad Nuovo Grosso
Agg Młody Krótki
Comp. Młodszy Krótszy
Trad Giovane Corto
Vecchio Lontan o Pesante
Szeroki Głębok i Brzydki
Szerszy Głębssz y Brzydsz y
Dritto Profond o Brutto
Si puo’ inoltre formare aggiungendo bardziej+aggettivo nella forma positive Il comparative di maggioranza e di minoranza si formano aggiungendo bardziej e mniej agli aggettivi di grado positive Mniej+ aggettivo nella forma positive traduce la forma: meno + aggettivo Gli avverbi seguono delle regole simili come vediamo di seguito Come sempre in polacco assistiamo ad una varieta’ di forme irregolari di cui riporto le piu’ usate: Agg Dobry Bliski Cienki Zły
Comp. Lepszy Bliższy Cieńszy Gorszy
Trad Buono Vicino Sottile Cattivo
Agg Wielky Wysoki Duży Mały
Comp. Większy Wyszy Większy Mniejsz y Lżejszy
Trad Molto Alto Grande Piccolo
Niski Niższy Basso Lekki Leggero Mądr Mądrzejsz Intelligent y y e Anche per gli avverbi valgono delle regole simili e ne parleremo in un paragrafo successive. -
Superlativo o Esistono una famiglia di aggettivi che non si modificano, per questi e in molti casi possiamo usare najbardziej/najmniej + aggettivo nella forma positiva
~ 66 ~ Relativo: Si forma in aggiundo il prefisso naj alla corrispondente forma del nominative, ad esempio Kostowny (costoso) e Słaby assume le seguenti forme: najkosztowniejszy, najsłabszy che riportiamo di seguito
La declinazione complete e’ riportata di seguito: Radice: kosztowny Singolare/ liczba pojedyncza
Nominativo e Vocativo Kosztowny (m. animato) Kosztowna (altri)
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Kosztownego (m,n) Kostownej (f)
Kosztownemu (m,n) Kostownej (f)
Kosztowny (m.inanimate) Kosztownego (animato) Kosztowną (f) Kosztowne(n)
Kosztownym (m,n) Kostowną (f)
Kosztownym (m,n) Kostownej (f)
Plurale/ liczba mnoga
Kosztowni (m, f) Kosztowne (n)
Kosztownych (m, f,n)
Kosztownym (m, f,n)
Kosztownych (m.animato) Kosztowne (m.inanimato, f, n)
Kostownymi
Kostownych
Comparativo di Maggioranza kosztowniejszy Radice: kosztowniejszy Singolare/ liczba pojedyncza
Nominativo e Vocativo kosztowniejszy(m) kosztowniejsza (f) kosztowniejsze (n)
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
kosztowniejszego (m,n) kosztowniejszej (f)
kosztowniejszemu (m,n) kosztowniejszej (f)
kosztowniejszy (m. inanimate) kosztowniejszego (m. animato) kosztowniejszą (f) kosztowniejsze(n)
kosztowniejszym (m,n) kosztowniejszą (f)
kosztowniejszym (m,n) kosztowniejszej (f)
Plurale/ liczba mnoga
kosztowniejsi (m, f) kosztowniejsze (n)
kosztowniejszych (m, f,n)
kosztowniejszym (m, f,n)
kosztowniejsze (m.inanimate, f, n) kosztowniejszych (animato)
kosztowniejszym (m, f,n)
kosztowniejszych (m, f,n)
Superlativo najkosztowniejszy Radice: najkosztowniejsz y
Nominativo e Vocativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
~ 67 ~ Singolare/ liczba pojedyncza
najkosztowniejszy( m) najkosztowniejsza (f) najkosztowniejsze (n)
najkosztowniejszeg o (m,n) najkosztowniejszej (f)
najkosztowniejszem u (m,n) najkosztowniejszej (f)
Plurale/ liczba mnoga
najkosztowniejsi (m, f) najkosztowniejsze (n)
najkosztowniejszyc h (m, f,n)
najkosztowniejszym (m, f,n)
najkosztowniejszy (m. inanimate) najkosztowniejszeg o (m. animato) najkosztowniejszą (f) najkosztowniejsze(n ) najkosztowniejsze (m.inanimate, f, n) najkosztowniejszyc h (animato)
najkosztowniejszy m (m,n) najkosztowniejszą (f)
najkosztowniejszy m (m,n) najkosztowniejszej (f)
najkosztowniejszy m (m, f,n)
najkosztowniejszyc h (m, f,n)
Assistiamo in questo caso ad una modifica del tema, un caso in cui non si modifica il tema e’ per esempio: Radice: kosztowny Singolare/ liczba pojedyncza
Nominativo e Vocativo słaby (m) słaba(f) słabe (n)
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
słabego (m,n) słabej (n)
słabemu (m,n) słabej (n)
Słaby (m.inanimate) słabego (animato) słabą (f) słabe(n)
Słabym (m,n) Słabą (f)
Słabym (m,n) Słabej (f)
Plurale/ liczba mnoga
słabi(m.an.) słabe (altri)
słabych (m, f,n)
słabym (m, f,n)
słabych (m.animato) słabe (altri)
Słabymi
Słabych
Comparativo: Słabszy Radice: kosztowny Singolare/ liczba pojedyncza
Nominativo e Vocativo słabszy (m) słabsza(f) słabsze (n)
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
słabszego (m,n) słabszej (f)
słabszemu (m,n) słabszej (f)
Słabszy (m.inanimate) słabszego (animato) słabszą (f) słabsze(n)
Słabszym (m,n) Słabszą (f)
Słabszym (m,n) Słabszej (f)
Plurale/ liczba mnoga
słabsi(m.an.) słabsze (altri)
słabszych (m, f,n)
słabszym (m, f,n)
słabszych (m.animato) słabsze (altri)
Słabszymi
Słabszych
Nota:in Polacco la combinazione “szi” non esiste essendo omofona a “-si” per questo motive non al nominative plurale abbiamo una variazione puramente grafica e non di suono del comparative Superlativo: NajSłabszy Radice: kosztowny Singolare/ liczba pojedyncza
Nominativo e Vocativo najsłabszy (m) najsłabsza(f) najsłabsze (n)
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
najsłabszego (m,n) najsłabszej (f)
słabszemu (m,n) najsłabszej (f)
najSłabszy (m.inanimate) najsłabszego (animato) najsłabszą (f) najsłabsze(n)
najSłabszym (m,n) najSłabszą (f)
najSłabszym (m,n) najSłabszej (f)
~ 68 ~ Plurale/ liczba mnoga
najsłabsi(m.an.) najsłabsze (altri)
najsłabszych (m, f,n)
najsłabszym (m, f,n)
najsłabszych (m.animato) najsłabsze (altri)
najSłabszymi
najSłabszych
Schema sintetico dei cambiamenti vocalici negli aggettivi e avverbi Come abbiamo visto gli aggettivi e gli avverbi presentano la piu’ grande varieta’ di modifiche vocaliche e consonantiche nella formazione dei comparative per tener conto della musicalita’ e delle regole della fonetica polacca, proviamo a riassumere le variazioni con una tabella: A->e Ą->ę C->T G->Ż Ł->L N->Ń O->E R->RZ S->ś Z->ż
Biały Mądry Gorący Drogi Czuły Cięnki Czerwony Szczodry Jasny Wązki
Bielszy Mędrszy Gorętszy Droższy Czulszy Cieński Czerwieńszy Szczodrzejszy Jaśnieszy Węższy
Formazione del comparitivo per gli avverbi che terminano in –e o –ie Questa famiglia di avverbi, che costituisce un buon 40% degli avverbi in polacco forma il comparative in maniera semplice aggiungendo una “j” in fondo alla forma positive dell’avverbio, vediamo alcuni esempi: Avverbio Comparativo Traduzione
Mądrze Mądrzej Piu’ saggiamente
Wcześcnie Wcześniej Presto
Pewnie Pewniej In maniera piu’ sicura
Ładnie Ładniej In maniera piu’ carina
Odważnie Odważniej In maniera piu’ coraggiosa
Piękne Pięknej In maniera piu’ bella
Formazione del comparitivo per gli avverbi che terminano in –o o –io In questa famiglia di avverbi distinguiamo 3 differenti famiglie: -
Avverbi in –o, che formano il comparative aggiungendo –iej come in : Avverbio
Comparativo
Słabo Wolno Póżno Smutno Łatwo Trudno
-
Słabiei Wolniej Póżniej Smutniej Łatwiej Trudniej
Traduzione Piu’ debolemente Piu’ lentamente Piu’ taerdi Piu’ tristemente/ in modo piu’ triste Piu’ facilmente Piu’ difficilmente
Avverbi in –io che formano il comparative aggiungendo –ej (una I diviene rientrante) come in tanio->taniej Avverbi in –Ko/eko/oko che seguono una regola differente, in cui perdono la desinenza e se possibile addolciscono la consonante come in: Avverbio Comparativo Traduzione
Blisko Bliżej In modo piu’
Brzydko Brzydziej In maniera peggiore
Nisko Niszej In modo inferiore
Prędko Prędzej In modo piu’
Ciężko Ciężej In modo piu’
Rzadko Rzadziej In modo meno
Daleko Dalej In modo piu’
Szeroko Szerzej In modo
Glęboko Glębiej In modo piu’
~ 69 ~ vicino
veloce
pesante
frequente
lontano
piu’ aperto
profondo
Per gli avverbi si applicano tutte le alternanze consonantiche e vocaliche come ad esempio: Długo->Dlużej: piu’ a lungo
Regole per la formazione dei comparativi degli aggettivi regolari In polacco, similmente a quanto accade in italiano, abbiamo una serie di aggettivi regolari, che subiscono delle lievi modifiche al tema e degli aggettivi invece come buono, migliore, ottimo che cambiano completamente come abbiamo visto prima e che riporto per semplicita’: Agg Dobry Bliski Cienki Zły Niski Mądry
Comp. Lepszy Bliższy Cieńszy Gorszy Niższy Mądrzejsz y
Trad Buono Vicino Sottile Cattivo Basso Intelligent e
Agg Wielky Wysoki Duży Mały Lekki
Comp. Większy Wyszy Większy Mniejszy Lżejszy
Trad Molto Alto Grande Piccolo Leggero
Iniziamo il percorso di studio a partire da quelli regolari, in cui gli aggettivi subiscono delle modifiche del tema per poter obbedire a ragioni fonetiche, in particolare abbiamo: 1) Se un aggettivo termina in –ki (ma non in ski) allora il suo comparative termina in –szy, ad esempio per breve: Krótki (Breve) abbiamo Radice: krótki
Nominativo/Vocativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Singolare/ liczba pojedyncza
krótki (m) krótka (f) krótkie (n)
krótkiego (m,n) krótkiej (f)
krótkiemu(m,n) krótkiej (f)
Krótkim (m,n) Krótką (f)
Krótkim (m,n) Krótkiej (f)
Plurale/ liczba mnoga
krótcy(m.an.) krótkie (altri)
Krótkych(m, f,n)
krótkim(m, f,n)
krótki (m.in.) krótkiego (an.) krótką (f) krótkie (n) Krótkich(m.an.) Krótkie (altri)
Krótkimi
Krótkich
Krótszy Comparativo
Nominativo e Vocativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Singolare/ liczba pojedyncza
krótszy (m) krótsza (f) krótsze (n)
krótszego(m,n) krótsziej(f)
krótszemu(m,n) krótszej (f)
Krótszym (m,n) Krótszą (f)
Króteszym (m,n) Krótszej (f)
Plurale/ liczba mnoga
krótsi(m.an.) krótsze (altri)
Krótszych(m, f,n)
Krótszym(m, f,n)
Krótszy (m.in.) Krótszego (an.) krótszą (f) krótsze (n) Krótszych(m.an.) Krótsze (altri)
Krótszymi
Krótszych
Najkrótszy Superlativo
Nominativo e Vocativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
~ 70 ~ Singolare/ liczba pojedyncza
Najkrótszy (m) Najkrótsza (f) Najkrótsze (n)
Najkrótszego(m,n) Najkrótsziej(f)
Najkrótszemu(m,n) Najkrótszej (f)
Plurale/ liczba mnoga
Najkrótsi(m.an.) Najkrótsze (altri)
Najkrótszych(m, f,n)
Najkrótszym(m, f,n)
Najkrótszy (m.in.) Najkrótszego (an.) Najkrótszą (f) Najkrótsze (n) Najkrótszych(m.an.) Najkrótsze (altri)
Najkrótszym (m,n) Najkrótszą (f)
Najkróteszym (m,n) Najkrótszej (f)
Najkrótszymi
Najkrótszych
2) Se termina in –ski allora abbiamo delle alternanze strutturali come in : a. Niebieski (blue) che diviene Radice: Niebieski
Nominativo/Vocativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Singolare/ liczba pojedyncza
niebieski (m) niebieska (f) niebieskie (n)
niebieskiego (m,n) niebieskiej (f)
niebieskiemu(m,n ) niebieskiej (f)
niebieski (m.in.) niebieskiego (an.) niebieską (f) niebieskie (n)
niebieskim (m,n) niebieską (f)
niebieskim (m,n) niebieskiej (f)
Plurale/ liczba mnoga
niebiescy(m.an.) niebieskie (altri)
niebieskich(m, f,n)
niebieskim(m, f,n)
niebieskich(m.an. ) niebieskie (altri)
niebieskimi
niebieskich
O nel caso di Niski (basso) che diviene: Radice: Niski
Nominativo/Vocativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Singolare/ liczba pojedyncza
niski (m) niska (f) niskie (n)
niskiego (m,n) niskiej (f)
niskiemu(m,n) niskiej (f)
niskim (m,n) niską (f)
niskim (m,n) niskiej (f)
Plurale/ liczba mnoga
niscy(m.an.) niskie (altri)
niskich(m, f,n)
niskim(m, f,n)
niski (m.in.) niskiego (an.) niską (f) niskie (n) niskich(m.an.) niskie (altri)
niskimi
niskich
Radice: Niski
Nominativo/Vocativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Singolare/ liczba pojedyncza
niższy (m) niższa (f) niższie (n)
niższego (m,n) niższej (f)
niższemu(m,n) niższej (f)
niższym (m,n) niższą (f)
niższym (m,n) niższej (f)
Plurale/ liczba mnoga
niżsi(m.an.) niższe (altri)
niższych(m, f,n)
niższym(m, f,n)
niższy (m.in.) niższego (an.) niższą (f) niższe (n) niższych(m.an.) niższe (altri)
niższymi
niższych
Attenzione che per motivi fonetici non possiamo avere szi ma dobbiamo avere sempre szy
Il superlative si forma in maniera regolare aggiungendo naj di fronte al comparative in najniższy 3) Se un aggettivo termina in –oky allora cade la “o” nella formazione dei comparative e superlative come nel caso di wysoky (alto, elevato) e szeroki (largo) in cui abbiamo Radice: szeroki
Nominativo/Vocativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Singolare/ liczba pojedyncza
Szeroki (m) Szeroka (f) Szerokie (n)
szerokiego (m,n) szerokiej (f)
Szrokiemu(m,n) Szrokiej (f)
Szeroki (m.in.) szerokiego (an.) szeroką (f) Szerokie (n)
szerokim (m,n) Szeroką (f)
Szerokim (m,n) szerokiej (f)
~ 71 ~ Plurale/ liczba mnoga
Szerocy(m.an.) Szerokie (altri)
Szerokiego (m.an.) Szerokich(f,n)
Szrokim(m, f,n)
Szerokich(m.an.) Szerokie (altri)
Szerokimi
szerokich
I comparativi si fanno come Szerszy Radice: Szerszy
Nominativo/Vocativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Singolare/ liczba pojedyncza
Szerszy (m) Szersza (f) Szersze (n)
szerszego (m,n) szerszej (f)
Szerszemu(m,n) Szerszej (f)
szerszym (m,n) Szerszą (f)
Szerszym (m,n) szerszej (f)
Plurale/ liczba mnoga
Szerosi(m.an.) Szersze (altri)
szerszego (m.an.) Szeroszych(f,n)
Szerszym(m, f,n)
Szerszyi (m.in.) szerszego (an.) szerszą (f) Szersze (n) Szerszych(m.an.) Szersze (altri)
Szerszymi
szerszych
I Superlativi con Najszerszy Un costrutto verbale che si incontra nella lingua polacca e’ omijać szerokim łukiem che vuol dire evitare di fare il percorso largo, ovvero che essere lontano da qualcuno non implica dimenticarlo
liczba pojedyncza przypadek
m.os./mzw
mrz
f
n
liczba mnoga
m.-os.
nm.-os.
wysocy
wysoki e
mianownik wysoki
wysoka wysokie
dopełniacz wysokiego
wysokie wysokiego wysokich j
celownik
wysokiemu
wysokie wysokiem wysokim j u
biernik
wysokiego
narzędnik
wysokim
wysok wysoką wysokie i wysoką wysokim
wysokic wysoki h e wysokimi
~ 72 ~ miejscowni wysokim k
wysokie wysokim j
wysokich
wołacz
wysoka wysokie
wysocy
wysoki
wysoki e
[pokaż▼] stopień wyższy wyższy
[pokaż▼] stopień najwyższy najwyższy 4) Abbiamo un caso particolare di aggettivo che finisce in –kki ovvero Lekki che diviene: liczba pojedyncza przypadek
m.os./mzw
mrz f
n
liczba mnoga
m.-os.
nm.os.
mianownik lekki
lekka lekkie
dopełniacz lekkiego
lekkie lekkiego lekkich j
celownik
lekkiemu
lekkie lekkiem lekkim j u
biernik
lekkiego
narzędnik
lekkim
lekką lekkim
lekkimi
miejscowni lekkim k
lekkie lekkim j
lekkich
wołacz
lekka lekkie
lekcy lekkie
lekki
lekk lekką lekkie i
lekcy lekkie
lekkic lekkie h
~ 73 ~ [pokaż▼] stopień wyższy lżejszy
[pokaż▼] stopień najwyższy najlżejszy 5) Gli aggettivi che terminano in –gi anche loro prendono la finale in –szy modificando il tema come ad esempio in drogi che diviene:
Comparativo: droższy
Superlativo: najdroższy Una volta aveva la forma droszszy che ha cambiato grafia in drożsy modificando il tema. Allo stesso modo bliski, vicino assumeva la forma bliszszy ma adesso ha la seguente:
Comparativo bliższy
Superlativo najbliższy 6) Gli aggettivi in Forma originale Comparativo Esempio
-by
-dy
-my
-py
-ry
-ty
-wy
-bszy LubyLubszy (amato)
-dszy TwardyTwardszy (duro)
-mszy
-pszy SkąpySkąplszy (avaro)
-rszy
-tszy BogatyBogatszy (ricco)
-wszy Łaskawy Łaskawszy (grazioso)
7) Gli aggettivi nelle combinazioni molli: Forma originale
-cy
-chy
-ły
-ny
Comparativo
-tszy
-ższy
-lszy
-ńszy
Esempio
Gorący/ gorętszy (caldo)
8) Per motivi fonetici abbiamo in molti casi l’introduzione di –eszy o di –ejszy come ad esempio in podły diviene podlejszy
~ 74 ~ Regole per la formazione dei comparativi degli avverbi irregolari In maniera simile a quanto visto per gli aggettivi, anche gli avverbi presentano tutta una serie di irregolarita’ che e’ meglio riassumere in quanto alcune di queste eccezioni sono di uso comune: Avverbio Comparativo Traduzione
Dobrze Lepiej In modo migliore
Szybko Szybszej In manier a piu’ veloce
Mało Mniej
Bardzo Bardziej
Krótko Krócej
Żle Gorzej
Dużo Więcej
Lekko Lżej
Wesolo Weselej
Regole per la formazione della frase con comparative e superlative relative La struttura fondamentale per il comparative di maggioranza, minoranza risulta essere: a) <comparative> + niż +secondo termine che puo’ essere una intera frase b) <comparative> +od+ genitive. In questo caso il secondo termine non puo’ essere una frase. c) <superlative relative>+ z/(ze)+ genitive plurale d) <superlative relative>+ jaki+ nome nel caso corretto e) Jak + superlative traduce la locuzione: << il piu’ possibile>> f) <superlative relative>+ w+ locative g) Coraz+ aggettivo nella forma del comparative si traduce con “sempre piu’ –aggettivo” h) O wiele+ aggettivo nella forma del comparative + niż + secondo termine traduce l’italiano: piu’ …. Di… come in le Ferrari sono piu’ care delle Cinquecento i) Im <aggettivo nel grado comparativo> + tym <Aggettivo nel grado comparativo> traduce le espressioni del tipo: maggiore e’ l’impegno migliori sono i risultati Forme meno comuni per la formazione dei comparative e superlative Esistono delle forme di creazione di comparative e superlative che sono meno usate e che si incontrano prevalentemente in forma letteraria, la buona notizia e’ che queste forme non sono troppo lontane da quelle italiane: a) Davanti agli aggettivi di grado positive possiamo aggiungere: a. Arcy (non molto usato) con il significato omologo di arci-aggettivo in italiano, esiste solo la forma “arcymistrz (szachowy)” granmaestro di scacchi o molto dotato nel campo degli scacchi b. Nader ha lo stesso significato di bardzo, ma e’ meno usato c. Nadto con il significato di troppo d. Za nadto con il significato di troppo e. Zbyt con il significato di troppo, usato anche colloquialmente ma non molto diffuso f. Za con il significato di troppo. Questa forma e’ usata per dire che per esempio pogoda jest za gorąca, ovvero il clima e’ eccessivamente caldo g. Nadzwyczaj eccessivamente, in maniera estrema h. Niesłychanie traduce l’italiano inaudito i. Niezmiernie per dire estremamente j. Wielce grandemente (usata anche nel linguaggio colloquial)
~ 75 ~ k. Zupełnie abbastanza(usata anche nel linguaggio colloquial) l. A volte si possono usare le preposizioni prze e przy per modificare un aggettivo come ad esempio in przecudne= assolutamente meraviglioso e przyskąpy=un poco troppo avaro, ma sono forme che stanno sparendo in questa modalita’ d’uso b) Davanti ai comparative possiamo usare ad esempio: a. Daleko con il significato di molto, anche se si usa raramente b. Mało co per dire un poco c. Nieco per dire un poco d. Troche per dire un poco e. Nierównie incomparabilmente c) Davanti al superlative invece usiamo a. Co b. Jak Aggettivi che non hanno comparative o superlative Abbiamo, precedentemente, visto che alcuni aggettivi non formano comparative o superlative; non esiste una regola generale. Possiamo, purtuttavia, individuare alcune classi di aggettivi che normalmente o tendenzialmente non vengono modificati. a) Molti aggettivi che indicano una forma di possesso/appartenenza come ad esempio a. Ojcowski: paterno b. Synowski: filiale c. Narodowi: nazionale d. Dzienny: quotidiano b) Quelli legati ai numerali c) Quelli legati alla composizione come ad esempio złoty= d’oro d) Quelli legati al tempo o alle stagioni come in letny: estivo e) Quelli che indicano una diminuzione di genere di qualita’ come ad esempio giallastro: żołtawy f) Quelli legati ad infermita’ fisiche E’ natural che alcune di queste classi non si possano aumentare o diminuire di grado, ma ve ne sono altre che indicano delle tendenze culturali come quelle legate alle infermita’ fisiche.
~ 76 ~
I numeri Passiamo adesso a trattare I numeri e gli aggettivi numerali nella lingua polacca, similmente a quanto abbiamo nella lingua italiana abbiamo gli ordinal ed I cardinali. Nell’ambito degli ordinal abbiamo poi le gradazioni tra determinati ed indeterminate (alcuni) che si ritrova anche nella lingua polacca. Attenzione che quando si conta non facciamo attenzione al genere dell’oggetto contato, ma se dobbiamo chiedere due di qualcosa allora dobbiamo tenerne conto. Ad esempio: Jedna Książka = un libro Jeden poster = un poster Jedno dziecko= un bambino
Alcune osservazioni sulle declinazioni dei nomi collegati ai numerali, cardinali sono -
-
Tutti I cardinali a partire da 5: obbligano il sostantivo che li segue ad essere in genitive plurale o Eccezione: a partire da 20, tutti quelli che terminano in 2,3,4 che invece hanno il nominative plurale Il verbo se il sostantivo che segue il numero e’ soggetto della frase allora va messo alla III-a persona singolare di genere neutro.
-
Cominciamo con I numerali cardinali ovvero: 1 – Jeden – uno In antico polacco si diceva jedzin,jedzien,jednego poi abbiamo assistito all’indurimento della d da cui la forma moderna. Se andiamo a vedere come si comporta questa cifra nelle varie forme dello slavo abbiamo a) Jedinъ (indurisce la –n finale) b) Odinъ (indurisce la –n finale)- che significa anche cinghiale, in quanto animale che vive da solo e quindi come unita’ singola Il prefisso jed- e od- indicavano il significato di unicamente, unico e servivano come elementi di controllo nella definizione del nome, questo element di controllo si e’ progressivamente indebolito nella lingua e resta in ebraico ed in arabo come ehad e wahidun/ahadun La declinazione di Jeden e’ Radice Jeden Singolare
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Jeden
Jedenego
Jednemu
Jeden/
Jeden
Jednym
jednym
~ 77 ~ Maschile Femminile Neutro
Jedna Jedno
Jednej Jedenego
Jednej Jednemu
Jednego Jedną Jedno
Jedna Jedno
Jedną jednym
jednym jednym
Vediamo un esempio di uso tratto da „Żywot czlowieka poczciwego: Przez Mikołaja Reja z Nagłowic” – ovvero vita di un uomo onesto: scritta da M. Rej da Nagłowice, in cui descrive vari tipi di persone: Jeden (uno) waśni (contendere) wy(voi), drugi (secondo) pokorny(umile), jeden rychły (in anticipo), drugi(secondo) leniwy(pigro), jeden grędą (al trotto), drugi inochodą (passeggia), także też ten nasz(nostra) zawikłany(imbrogliata) naród(nazione). Uno che ama contendere con voi, un secondo umile, un in anticipo, un secondo pigro, uno al trotto un secondo passeggia, in questo modo e’ imbrogliata la nostra nazione 6- Dwa: la declinazione di Dwa risulta particolare Radice Dwa Singolare Maschile Femminile Neutro
Nominativo dwa
Genitivo dwóch
Dativo dwóm
Accusativo dwóch
Vocativo dwa
Strumentale Dwoma
Locativo dwóch
dwie dwa
dwu dwu
dwu dwu
dwie dwa
dwie dwa
dwiema Dwoma
dwu dwu
Un esempio tratto da: Dzieła Seweryna Goszczyńskiego di Seweryn Goszczyński: Dwie zgodne struny(lacci) nas dwoje: Gdyśmy razem to gramy pięknie, W nic pójdzie druga (in niente va il secondo), gdy jedna pęknie(lasciare/rompere). Wiecznie już (gia eternamente), wiecznie (eternamente) być (essere) nam (noi) we (noi) dwoje (noi come coppia). Si puo’ tradurre liberamene come: Noi due legati come due stringhe/lacci. Quando giochiamo insieme e’ stupendo. Uno da solo non va da nessuna parte se uno molla. Per sempre saremo solo noi due. In cui notiamo come si mescolano gli usi di dwa, dwie, dwoje, drugi che sono tutte forme di due, a coppie, il secondo di due, etc. 7- Trzy 89101112131415161718-
Cztery Pięć Sześć Siedem Osiem Dziewięć Dziesięć Jedenaście Dwanaście Trzynaście Czternaście
~ 78 ~ 192021222324-
Piętnaście (attenzione alla trasformazione da ć ->t) Sześnaście Siedemnaście Osiemnaście Dziewietnaście Dwadzieśćia 30 –Trzydzieści 40- Czterdzieści 50- Pięcdziesiąt 60- Sześćdziesiąt 70- Siedemdziesiąt 80- Osiemdziesiąt 90- Dziewiędziesiąt 100- Sto
200 –Dwieście (modifica da sto a ście) 300- Trzysta 400- Czterysta 500- Pięćset (modifica da sto a set e ritorna il tema di pięć) 600 – sześćset 700- siedemset 800 –osiemset 900-dziewięćset 1000- Tysiąc A volte quando si conta per centinaia di migliaia si puo’ aggiungere la parola Kroć per cui per esempio 200.000 diviene dwa kroć sto tysięcy. Aggiungiamo come termine relativo ai numerali due aggettivi che indicano la quantita’ e che sono spesso usati insime ai numerali: Kilka e Kilkanaście. Normalmente usiamo Kilka quando si tratta di quantita’ inferiori a 10 e Kilkanaście quando abbiamo delle unita’ superiori alla decina, ma il confine non e’ poi cosi’ netto. Se andiamo a guardare la diffusione culturale di questo termine, che era importante per la contabilita’ nelle fattorie, ci accorgiamo che in polacco, ucraino e’ ancora in uso mentre in altre lingue come ad esempio in russo, bielorusso, ceco, serbo, croato etc non e’ piu’ usato, ma viene tradotto come piu’ di una dozzina usando una circonlocuzione. Vediamo la declinazione dei due termini
~ 79 ~ Radice Kilka Singolare Plurale Forme alternative singolare (m. anim)
Radice kilkanaście Singolare Maschile M.animato
Nominativo Kilka kilki Kilku
Genitivo Kilki kilek Kilku
Dativo kilce kilkom Kilkom/ Kilku
Accusativo kilkę kilki
Vocativo kilko kilki
Strumentale kilką kilkami Kilkoma
Locativo kilce kilkach Kilku
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
kilkanaście
kilkanaścia
kilkanaściemu
kilkanaściami
kilkanaście
kilkanaściym
kilkanaściym
kilkunastu
kilkunastu
kilkunastu
kilkanaście
kilkunastu
kilkanaście
kilkunastoma/kilkunastu
Ad esempio possiamo dire kilkaset per dire qualche centinaia, normalmente Kilkanaście non si usa per le centinaia, ma si passa alle migliaia come ad esempio in:
Kilkanaście tysięcy= alcune decina di migliaia o Kilka tysięcy= alcune migliaia Per parlare invece di decine possiamo dire anche kilkadziesiąt
Passiamo adesso a parlare dei nomi collettivi che sono derivati dai numerali sopracitati e che sono ad essi legati: Jedno normalmente non dovrebbe far parte di questo elenco in quanto una collezione di un solo element non differisce dall’elemento stesso. Dwoje
Troje
Czworo
Pięcioro
Sześcioro
Siedmioro
Ośmioro
Dziewięcioro
Dziesięcioro
Due cose insieme
Insieme di tre elementi
Insieme di 4 elementi
Insieme di 5 elementi
Insieme di 6 elementi
Insieme di 7 elementi
Insieme di 8 elementi
Insieme di 9 elementi
Insieme di 10 elementi
Esempio per Dwoje: da <<Pisma epiczne i dramatyczne Władysława Syrokomli>> di Ludwik Kondratowicz abbiamo: „Dwoje morderców u grobu ofiary!! „Ha!.. znam ja ciebie - słyszałem o tobie! „ in una scena all’Amleto: “Due assassin presso la tomba della vittima! Ah lo so ti amo, ho sentito parlare di te!” Vediamo come si declina Dwoje:
Radice Dwoje Singolare Maschile
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Dwoje
Dwojga
Dwojgu
Dwoje
Dwoje
Dwojgiem
dwojgu
~ 80 ~ Attenzione che i termini per due, tre e quattro hanno anche dei diminutivi molto usati che sono: Dwójka, Trójka,Czwórka Allo stesso modo possiamo parlare di insieme di qualche element e quindi a partire dal Kilka e Kilkanaście possiamo avere: Kilkoro e Kilkanaścioro. Derivati dagli aggettivi numerali abbiamo tutto un insieme di termini che conviene riprendere qui per poter continuare lo studio e che rendono oggettivamente difficile lo studio della lingua polacca per quanto riguarda questa parte. Nelle altre lingue slave abbiamo assistito a delle semplificazioni che non sono pero’ passate nel polacco semplicemente perche’ il polacco come lingua era una lingua di un popolo costretto a parlare altri idiomi e che ha orgogliosamente conservato la propria identita’ linguistica e culturale. Abbiamo jednojaki(meno usato) o jednoraki che vuol dire uniforme(di un solo tipo) in opposizione a wieloraki che vuol dire multiforme e si declina come: liczba pojedyncza
liczba mnoga
przypadek m.-os./mzw mrz
f
n
m.-os.
nm.-os.
jednoracy
jednoraki e
mianownik jednoraki
jednoraka jednorakie
dopełniacz jednorakiego
jednorakie jednorakiego jednorakich j
celownik
jednorakiemu
jednorakie jednorakiem jednorakim j u
biernik
jednorakieg jednorak jednoraką jednorakie o i
jednorakic jednoraki h e
narzędnik
jednorakim
jednoraką jednorakim
jednorakimi
miejscowni jednorakim k
jednorakie jednorakim j
jednorakich
wołacz
jednoraka jednorakie
jednoracy jednoraki
jednoraki
~ 81 ~ e
Allo stesso modo abbiamo: Dwojaki(doppio, di due tipi), Trojaki(triplice, di 3 tipi),Czworaki,Pięcioraki,Sześcioraki,Siedmioraki, etc. Di diretta derivazione abbiamo a gruppi i nomi composti con il prefisso pod come in: Pojedynczy – singolo, individuale Podwójny- doppio Potrójny- triplo Le frazioni Un capitolo a parte meritano le frazioni
~ 82 ~ Aggettivi e pronomi numerali Passiamo adesso ad analizzare gli aggettivi ed i pronomi numerali in modo da vedere le differenze, ma prima di addentrarci nell’argomento facciamo una digressione storica che serve poi a capire e ricordare meglio I giorni della settimana, che a differenza dell’italiano non seguono lo schema dei pianeti, abbiamo un antico modo di dire due che e’ Wtóry da cui Wtorek e che veniva usato anticamente solo per designare le persone. I polacchi di tradizione cattolica fanno iniziare la settimana da Lunedi’ e la fanno finire Domenica: il giorno in cui non si lavora – nie_dziela e poi il giorno dopo a quello in cui non si lavora che viene propriamente chiamato po-niedziałek, passiamo quindi all’anilisi dei numerali: Primo- Pierwszy che si declina come segue: liczba pojedyncza przypadek
m.os./mzw
mrz
f
n
liczba mnoga
m.-os.
nm.-os.
pierwsi
pierwsz e
mianownik pierwszy
pierwsza pierwsze
dopełniacz pierwszego
pierwsze pierwszego pierwszych j
celownik
pierwszemu
pierwsze pierwszem pierwszym j u
biernik
pierwszego
narzędnik
pierwszym
pierwszą pierwszym pierwszymi
miejscowni pierwszym k
pierwsze pierwszym pierwszych j
wołacz
pierwsza pierwsze
pierwszy
pierwsz pierwszą pierwsze y
pierwszyc pierwsz h e
pierwsi
pierwsz e
~ 83 ~ Secondo –Drugi Terzo – Trzeczi Quarto – Czwarty da cui Czwartek (giovedi’) Quinto - Piąty da cui piątek (venerdi’) Szósty- Sesto Siódmy- Settimo Osmy- Ottavo Dziewiąty- Nono Dziesiąty- Decimo E cosi’ via notiamo che dall’undicesimo sino a al cinquantesimo si modifica la finale scia/scie in sty, da 50 a 100 si aggiunge la –y alla fine. Centesimo si dice Setny, allontanandosi in tal modo dal tema Sto/Stu, e tale parola si aggiunge ai cardinali come ad esempio in Dwósetny: duecentesimo. Per quanto riguarda le espressioni del tipo ad uno ad uno , ad n ad n si costruiscono usando la preposizione <<Po>> come ad esempio: -
Po jedno: ad uno ad uno Po dwa: a due a due
Vale la pena di menzionare in fondo alla nota sui numerali e prima di passare alla declinazione degli avverbi che esiste in polacco ed e’ molto diffusa la paroloa: Pół e Połowa che indicano la meta’ di qualcosa.
~ 84 ~
I pronomi I pronomi sono delle parole che sostituiscono i nomi nelle frasi e ci consentono di evitare le ripetizioni e possono essere classificati in: a) b) c) d) e)
Pronomi personali Pronomi riflessivi Pronomi dimostrativi Pronomi possessive Pronomi assoluti, relative,indefiniti
Cominciamo con I pronomi personali che abbiamo incontrato nella definizione del verbo essere e che sono stati introdotti di soppiatto. I pronomi personali sono Singolare Io Tu Egli Ella Esso
Ja Ty On (m) Ona(f) Ono(neutro)
My Wy Oni One One
Noi Voi Essi Esse (neutro per Essi)
I pronomi sono parti declinabili del discorso e quindi si declinano: Radice Ja Singolare Maschile Traduzione
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Ja
mnie / mię
mnie / mię
Ja
mną
Io
Di Me/ Mio
mnie / mi / mnię A Me
Mio
O mio
Per me
mnie / mi / mnię Me
Radice Ty Singolare Maschile Traduzione
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Strumentale
Locativo
Ty
Ciebie
Tobie/ci
Ciebie/cię
Ty
tobą
tobie
Tu
Tuo
A te
Tuo
O tu
Per te
ti
-
Mi e Ci non si usano mai con le preposizioni ed in quel caso si usano le prime forme del dative come in: Ku mnie, Ku tobie – che possiamo tradurre come <<verso di me>> e <<verso di te>>. o Un esempio si ha nelle preghiere in cui nella meditazione si dice: Panie mój (mio Signore) i (e ) Boże (Dio), wierzę (credo) mocno (fermamente), że(che) jesteś (tu sia) tutaj(qui) obecny (presente) i(e) że (che) oczy Twoje(i Tuoi occhi) ku mnie (verso di me) są (sono) zwrócone (rivolti)
-
Mi e Ci non possono essere messi mai ad inizio frase per cui espressioni del tipo: << Ti ho detto questo>> che potrebbero essere tradotte con un <<Ci>> ad inizio frase devono essere rovesciate nella forma <<Questo a te ho detto>> per cui << To Ci powiedziałem>>
~ 85 ~ -
Radice On Singolare Maschile Traduzione
Le forme accusative mię e cię non possono mai essere mai messe da sole e non possono essere usate per iniziare una frase; quindi o usiamo il verbo o usiamo la preposizione W.
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
On
jego/go/niego/-ń
jemu/mu/niemu
jego/go/niego/-ń
nim
nim
Egli
Da lui
La forma in –ń e’ una forma strettamente riservata alla forma maschile per cui ad esempio possiamo scrivere, ma solo nella forma scritta: a) b) c) d) e)
Zeń: za niego Nań: na niego Weń: we niego Poń: po niego Doń: sottointendendo do niego, ad esempio come in una citazione da Georg Wilhelm Freiherr von Valentini che ha scritto sulla Guerra contro i Turchi:
<<Tu (qui) późna pora roku (fine stagione), niedostatek żywności (la scarsita’ di cibo) w tym niezagospodarowanym kraju (in questo paese non sviluppato- , i wylewy (e le emorraggie) którym o te czasy( che in questo momento) Dunaj (sul Danubio) i rzeki (e gli altri fiumi) doń (lo) wpływające ulegają (stanno interessando), zakończyły same (concluderanno lo stesso/ stermineranno) z siebie nieprzyjacielskie (con il nemico stesso nemico) w tym roku kroki (tratti di quest’anno)>> E' tarda stagione, la carenza del cibo in questo paese sottosviluppato e i trabocchi di Danubio e i suoi fiumi confluenti in questi tempi, finirono di per se' i passi nemici per quest'anno.
Radice Ona Singolare Traduzione
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Ona Ella
jej
Jej
Ją
Ją/nią
Jej/niej Da lei
Radice Ono Singolare Traduzione
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Ono Esso
Ono
Ono
Ono
Ono
Ono
-
Similmente a quanto accade per Mi e Ci ci sono delle limitazioni sull’uso delle forme dei pronomi di terza persona, per cui dobbiamo Ku niego, Do niego, Ku niemu, etc . Anche Mu e Go non possono stare da soli ed ad inizio frase, per cui si deve anticipare il verbo per poterli usare
Esempi di uso possono essere: a) b)
Z kim idiesz? (Con chi vai) Z nim (Con lui)
~ 86 ~ Radice My Singolare Maschile Traduzione
Nominativo e Vocativo My
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Nas
Nam
Nas
Nami
Nas
Noi
Nostro
A noi
Nostro
Per mezzo nostro
Da noi
Radice Wy Singolare Maschile Traduzione
Nominativo e Vocativo Wy
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Was
Wam
Was
Wami
Was
Voi
Vostro
A voi
vostro
Per mezzo vostro
Da voi
Radice Ony Singolare Maschile Traduzione
Nominativo e Vocativo Oni
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Ich
Im
Ich/nich
Nimi
Nich
Radice One Singolare Maschile Traduzione
Nominativo e Vocativo One
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Nich
Nim
Je/nie
Nimi
Nich
Essi
Essi
~ 87 ~ Pronomi riflessivi I pronomi riflessivi sono quelli che riflettono l’azione del verbo sul soggetto e principalmente abbiamo in polacco il pronome się che viene declinator anch’esso come segue: Radice Się Singolare Maschile Uso principale
Nominativo e Vocativo Non si usa
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
siebie/się
sobie
siebie/się
sobą
sobie
Azione si riflette sul soggetto
Indica una azione recriproca fra parti
Indica normalmente il coinvolgimento in un’azione
Indica una azione recriproca fra parti
Azione si riflette sul soggetto
Azione si riflette sul soggetto
Uso del pronome się L’uso del probome się e’ abbastanza vario ed abbiamo ad esempio: a) A volte e’ preso come un termine invariabile per indicare un’azione puramente passive del verbo come in: a. b.
Uczę się – apprendo, Chodzi się- arriva/viene
b) Si usa się come nominative quando l’azione del verbo si riflette sul soggetto del verbo stesso ad esempio: a. b. c.
Bawię się: io gioco/suono Bawisz się:tu giochi/suoni Bawi się: egli gioca/suona
c) La versione in strumentale: sobie si comporta in maniera simile: a. nabędę sobie: io acquisisco/guadagno qualcosa b. nabędziesz sobie: acquisisce qualcosa/ guadagna qualcosa d) Il dative sobie invece normalmente indica il coinvolgimento in un’azione come ad esempio: a. Spię sobie: dormo / sono coinvolto nell’attivita’ del dormire e) Esistono dei verbi impersonali che oltre al dative sobie richiedono anche il pronome personale come ad esempio in: a. Zdaje mi się: mi sembra b. Zdaje ci się: ti sembra c. Zdaje mu się: gli sembra f) L’accusativo ed il genitive siebie normalmente si usano con delle preposizioni come in a. Idzecie do siebie: andate da voi, andate a vicenda g) L’accusativo in się invece si usa solamente in espressioni del tipo a. Za się: a riguardo b. Na się to biorę: prendo questo (tema/problema) su di me
~ 88 ~ Pronomi dimostrativi I pronomi dimostrativi hanno lo stesso uso che hanno in italiano ovvero hanno la funzione di questo/quello, ma servono, in aggiunta, come articolo determinativo quando si vuole porre l’enfasi su qualcosa indicando proprio quella cosa. I principali pronomi dimostrativi sono: a) ten, ta, to, ci, te; (questo) che si declina come: Radice Singolare
Plurale
Nominativo e Vocativo Ten Ta To Ci Te
b) Radice Singolare Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Tego Tej Tego Tych
Temu Tej Temu Tym
Tego Tę To Tych Te
Tym Tą Tym Tymi
Tym Tej Tym Tych
tamten, tamta, tamto, tamci, tamte; (tale: lontano dal parlante)
Nominativo e Vocativo Tamten Tamta Tamto Tamci Tamte
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Tamtego Tamtej Tamtego Tamtych
Tamtemu Tamtej Tamtemu Tamtym
Tamtego Tamtą Tamto Tamtych Tamte
Tamtym Tamtą Tamtym Tamtymi
Tamtym Tamtej Tamtym Tamtych
c) On, ona, ono che abbiamo visto significano anche quello d) ów, owa, owo, owi, owe (quello) Radice Singolare Plurale
Nominativo e Vocativo Ów Owa Owo Owi Owe
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Owego Owej Owego Owych
Owemu Owej Owemu Owym
Owego Ową Owo Owych Owe
Owym Ową Owym Owymi
Owym Owej Owym Owych
Da questi pronomi si formano altri pronomi dimostrativi come : a) tenże, taż,toż (questo stesso) b) Ten sam, ta sama, to samo (questo stesso) c) On sam, Ona sama, ono samo (lui stesso, quello stesso) Per poter indicare le diverse persone che agiscono in una stessa frase allora possiamo utilizare una serie di costrutti come: a) b) c) d) e)
Ten …ten Ten .. ów Ten … tamtem Jeden .. drugi A volte possiamo rimpiazzare il pronome dimostrativo ten con “kto” nella forma
~ 89 ~ a. Kto … kto che si traduce come colui il quale … allora, un costrutto simile si ha in cinese con l’uso di 谁(shui , chi ) .. 谁 sopratutto nell’ambito dei proverbi
Pronomi possessivi I pronomi possessivi/aggettivi possessive hanno come di consueto I 3 generi e si declinano, li riassumiamo sono: a) Mój, Moja/Ma, Moje/me – Mio, il mio che si declina come: Radice
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Singolare
Nominativo e Vocativo Mój Moka/ma Moje/me
Owego Owej Owego
Owemu Owej Owemu
Owego Ową Owo
Owym Ową Owym
Owym Owej Owym
Plurale
Moi
Owych
Owym
Owych Owe
Owymi
Owych
b) Twój, Twoja/Ta,Twoje/twe – Tuo, il tuo c) Swój,Swoja/Swa- Suo, si usa anche quando il soggetto del nome e’ lo stesso del pronome. d) Liczba pojedyncza
Liczba mnoga
Przypadek m
f
n
m
nm
M., W.
mój, twój, swój
moja/ma, twoja/twa, swoja/swa
moje/me, twoje/twe, swoje/swe
moi, twoi, swoi
moje/me, twoje/twe, swoje/swe
D.
mojego/mego, twojego/twego, swojego/swego
mojej/mej, twojej/twej, swojej/swej
mojego/mego, twojego/twego, swojego/swego
moich/mych, twoich/twych, swoich/swych
C.
mojemu/memu, twojemu/twemu, swojemu/swemu
mojej/mej, twojej/twej, swojej/swej
mojemu/memu, twojemu/twemu, swojemu/swemu
moim/mym, twoim/twym, swoim/swym
mojego/mego, twojego/twego, swojego/swego
moją/mą, twoją/twą, swoją/swą
moje/me, twoje/twe, swoje/swe
1
B. )
moich/mych, twoich/twych, swoich/swych
moje/me, twoje/twe, swoje/swe
~ 90 ~
N.
moim/mym, twoim/twym, swoim/swym
moją/mą, twoją/twą, swoją/swą
moim/mym, twoim/twym, swoim/swym
moimi/mymi, twoimi/twymi, swoimi/swymi
Ms.
moim/mym, twoim/twym, swoim/swym
mojej/mej, twojej/twej, swojej/swej
moim/mym, twoim/twym, swoim/swym
moich/mych, twoich/twych, swoich/swych
e) Nasz, Nasza,Nasze - Nostro f) Wasz,Wasza, Wasze – Vostro Liczba pojedyncza
Liczba mnoga
Przypadek m
f
n
m
nm
M., W.
nasz, wasz
nasza, wasza
nasze, wasze
nasi, wasi
nasze, wasze
D.
naszego, waszego
naszej, waszej
naszego, waszego
naszych, waszych
C.
naszemu, waszemu
naszej, waszej
naszemu, waszemu
naszym, waszym
B. 1)
naszego, waszego
naszą, waszą
nasze, wasze
N.
naszym, waszym
naszą, waszą
naszym, waszym
naszymi, waszymi
Ms.
naszym, waszym
naszej, waszej
naszym, waszym
naszych, waszych
g) Ich – Loro (non si declina)
naszych, waszych
nasze, wasze
~ 91 ~ Uso dei pronomi possessivi Vediamo alcune regole che ci aiutano nell’uso dei pronomi possessive: 1) Si possono usare esattamente come in italiano 2) Quando la persona soggetto del verbo e’ la stessa del pronome personale allora e’ possibile usare il pronome swój, questo normalmente crea dei problem di traduzione, specialmente con I sistemi automatici. Vediamo alcuni esempi che possono aiutare a chiarire l’uso di questo pronome che e’ notoriamente fonte di problem nelle traduzioni e che quando e’ usato in questo modo potrebbe essere meglio tradotto come stesso/stessi: a) b) c)
Ognuno ha le sue proprie caratteristiche -> każdy ma swoje własne cechy Ho le mie proprie caratteristiche-> Mam swoje własne cechy Hai le tue proprie caratteristiche-> Masz swoje własne cechy
3) Se invece la persona soggetto del verbo e’ differente allora dobbiamo usare I corrispondenti casi derivati dalla declinazione del pronome possessive come Jego, Onego, Jej, Ich
Pronomi assoluti e relative ed indefiniti Esistono in polacco una serie di pronomi assoluti e relative che si declinano in maniera similar a quanto avviene ai pronomi possessive e sono Nominativo e Vocativo Singolare
Kto?/Chi?
Któż?/Chi? (ma anche chiunque)
Co? Che cosa?
Genitivo
Kogo?
kogóż / kogoż
Czego?
Dativo
Komu?
Komuż?
Czemu ?
Accusativo
Kogo?
kogóż / kogoż?
Co?
Strumentale
Kim?
Kimże?
Czym?
Locativo
Kim?
Kimże?
Czym?
Który? Która? Które? Chi? Quale? In quale quantita’? Vedere declinazion e sotto Vedere declinazion e sotto Vedere declinazion e sotto Vedere declinazion e sotto Vedere declinazion e sotto
Jaki? Jaka? Jakie? Quale?
Uso e declinazione di Który Radice Singolare
Plurale
Nominativo e Vocativo Który Która Które Którzy Które
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
którego której którego Których
Któremu Której Któremu Którym
Którego/który którą Które Których Które
Którym Którą Którym Którymi
Którym Której Którym Których
Który ha diversi usi tra quali ricordiamo: a) Fare delle domande in merito alla quantita’ numerale di un gruppo: che ore sono?
Ile? Quanto?
~ 92 ~ b) Fare delle domande per chiarire chi all’interno di un gruppo: chi ha fatto questo tra di voi? c) Serve anche per connettere una subordinate ad una frase principale in cui si chiariscono le opinioni di una delle parti coinvolte nella frase principale. d) Attenzione che a volte invece di który si usa “co” in genere al nominative ed all’accusativo Uso e declinazione di Jaki Cominciamo a vedere la declinazione di Jaki: Liczba pojedyncza
Liczba mnoga
Przypadek m
f
n
m
nm
M., W.
jaki
jaka
jakie
jacy
jakie
D.
jakiego
jakiej
jakiego
jakich
C.
jakiemu
jakiej
jakiemu
jakim
B.
Jakiego/jaki
jaką
jakie
N.
jakim
jaką
jakim
jakimi
Ms.
jakim
jakiej
jakim
jakich
jakich
jakie
Il pronome Jaki e’ usato quando ci si aspetta come risposta un aggettivo qualificativo o comunque una caratterizzazione della risposta in senso aggettivale. Uso e declinazione di Ile? Il pronome Ile viene usato per chiedere le quantita’ e si declina ovviamente al solo singolare secondo il seguente schema: Radice Singolare
Nominativo e Vocativo Ile
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Ilu
Ilu
Ile/Ilu
Iloma
Ilu
~ 93 ~ Uso e declinazione di czyj, czyjś, czyjkolwiek, niczyj? Sono dei pronomi che indicano: -
Czyj: di chi? Czyjś: di qualcuno? Czyjkolwiek: chiunque altro? Niczyj: aggettivo per di nessuno
Che si declinano come di consueto: Liczba pojedyncza
Liczba mnoga
Przypadek m
f
n
m
nm
M., W.
czyj, niczyj
czyja, niczyja
czyje, niczyje
czyi, niczyi
czyje, niczyje
D.
czyjego, niczyjego
czyjej, niczyjej
czyjego, niczyjego
czyich, niczyich
C.
czyjemu, niczyjemu
czyjej, niczyjej
czyjemu, niczyjemu
czyim, niczyim
B. 1)
czyjego, niczyjego
czyją, niczyją
czyje, niczyje
N.
czyim, niczyim
czyją, niczyją
czyim, niczyim
czyimi, niczyimi
czyim, niczyim czyjej, niczyjej czyim, niczyim
czyich, niczyich
Ms.
czyich, niczyich
czyje, niczyje
Gli indefiniti ed i numeri: Tra i pronomi indefiniti possiamo iniziare con il considerare sia Jeden che Drugi, li abbiamo incontrati ed aggiungiamo solo che possono essere usati sia in forma aggettivale che in forma di pronomi come ad esempio nell’espressione Jeden I Drugi: I primi ed i secondi
~ 94 ~ Passiamo poi a vedere I seguenti pronomi: każdy, każda, każde; wszyscy, wszystkie che indicano la totalita’ insime a wszelki ed alla sua forma estesa wszelaki. Vediamone le differenze: - Każdy: indica un’entita’ generica all’interno di un insieme ad esempio: <<in Italia ognuno si sente un allenatore di calcio>> che potrebbe essere tradotto come We Włoszech każdy czuje się jak trener piłki nożnej. Al plurale si deve usare wszyscy oppure wszystkie, per cui alla fine abbiamo il seguente schema di declinazione: Radice Singolare
Plurale
Nominativo e Vocativo Każdy Każda Każde Wszyscy Wszysce
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Każdego Każdej Każdego Wszystkich
Każdemu Każdej Każdemu Wszystkim
Każdego/każdy każdą Każde wszstych Wszystkie
Każdym Każdą Którym Wszystkimi
Każdym Każdej Każdym Wszystkich
- wszystko: utilizzato per descrivere l’intero di qualcosa di genere neutron e si declina come: Radice One Singolare Maschile
Nominativo e Vocativo wszystko
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Wszytkiego
Wszystkiemu
Wszytkiego
Wszystkim
Wszystkim
Collegato per motivi semantici ma non molto usato abbiamo: -
Którykolwiek: pronome indefinite che significa qualunque e che si declina come Który a cui si aggiunge l’invariabile kolwiek, questa e’ una costruzione originaria del polacco in quanto in altre lingue slave la costruzione sarebbe stata Którykoli. -Niektóry: pronome indefinite che significa nessuno, ha come sinonimi pewien e ktoś e che si declina come: liczba pojedyncza m.-os./mzw mrz
f
liczba mnoga n
m.-os.
nm.-os.
mianownik niektóry
niektóra niektóre
niektórzy
dopełniacz niektórego
niektóre niektórego niektórych j
niektór e
~ 95 ~ niektóre niektórem niektórym j u
celownik
niektóremu
biernik
niektóreg niektór niektórą niektóre o y
narzędnik
niektórym
niektórą niektórym niektórymi
miejscowni niektórym k
niektóre niektórym niektórych j
wołacz
niektóra niektóre
niektóry
niektóryc niektór h e
niektórzy
niektór e
- Wszelaki o Wszelki: Vuol dire ogni oppure tutti, si usa come wszstko ma e’ piu’ elegante e sopratutto si usa in ambito letterario, difficilmente accade di sentirlo nella lingua parlata.Si declina come segue: liczba pojedyncza przypadek
m.os./mzw
mrz
f
n
liczba mnoga
m.-os.
nm.-os.
wszelcy
wszelki e
mianownik wszelki
wszelka wszelkie
dopełniacz wszelkiego
wszelkie wszelkiego wszelkich j
celownik
wszelkiemu
wszelkie wszelkiem wszelkim j u
biernik
wszelkiego wszelk wszelką wszelkie
wszelkic wszelki
~ 96 ~ i narzędnik
h
wszelkim
wszelką wszelkim
wszelkimi
miejscowni wszelkim k
wszelkie wszelkim j
wszelkich
wołacz
wszelka wszelkie
wszelcy
wszelki
e
wszelki e
~ 97 ~ - Żaden:alcuno, nessuno, si declina allo stesso modo di Jeden Radice Singolare
Nominativo e Vocativo Żaden(m) Żadna(f) Żadne(n)
Genitivo
Dativo
Accusativo
Strumentale
Locativo
Zadego żadny
Żadnemu żadnie
żadnego/żaden żadnę
Żadnym żadną
Żadnym żadnie
Esempio/proverbio che si puo’ tradurre per tutto l’oro del mondo e’ za żadne skarby świata - Inny:altro, diverso e si declina come segue: liczba pojedyncza m.-os./mzw mrz
f
liczba mnoga n
m.-os. nm.-os.
mianownik inny
inna inne
dopełniacz innego
inne innego innych j
celownik
innemu
inne innem innym j u
biernik
inneg inn inną inne o y
narzędnik
innym
inną innym innymi
miejscowni innym k
inne innym innych j
wołacz
inna inne
inny
inni
innych
inni
inn e
inn e
inn e
Una espressione di uso commune che puo’ essere utile e’: innymi słowy che si traduce come “in altre parole” - Jaki:quale corrispondente al latino quails anche lui ha 3 generi :jaki, jaka, jakie, jacy e si declina come segue:
~ 98 ~
Liczba pojedyncza
Liczba mnoga
Przypadek m
f
n
m
nm
M., W.
jaki
jaka
jakie
jacy
jakie
D.
jakiego
jakiej
jakiego
jakich
C.
jakiemu
jakiej
jakiemu
jakim
B. 1)
jakiego
jaką
jakie
N.
jakim
jaką
jakim
jakimi
Ms.
jakim
jakiej
jakim
jakich
jakich
jakie
Attenzione che nel linguaggio parlato Jaki e Który sono intercambiabili Collegati abbiamo: jakiś (qualcuno, qualche) e jakikolwiek(non importa quale, qualsiasi) e niejaki (un certo, un tale, un) che si declinano tutti come jaki+ś(invariabile) o jaki+ kolwiek(invariabile) o nie(invariabile)+jaki - taki, taka, takie, tacy, takie; tak Questi pronomi hanno anche la funzione di aggettivi e si declinano similmente a Jaki, ma servono a determinare le caratteristiche di un oggetto o di una persona conosciuta dal contesto. “Tak” e’ invariabile e funziona da avverbio oltre a voler dire anche “Si”
Liczba pojedyncza
Liczba mnoga
Przypadek
M., W.
m
f
n
m
nm
taki
taka
takie
tacy
takie
~ 99 ~
D.
takiego
takiej
takiego
takich
C.
takiemu
takiej
takiemu
takim
B. 1)
takiego
takÄ&#x2026;
takie
N.
takim
takÄ&#x2026;
takim
takimi
Ms.
takim
takiej
takim
takich
takich
takie
- wszystek: traduce tutto assieme a caĹ&#x201A;y -
Obydwaj: traduce entrambi assieme a Obaj e derivano da Oba/Obydwa che descrivono coppie di oggetti che hanno delle proprietaâ&#x20AC;&#x2122; a comune, attenzione che gli oggetti devono essere specifici e concretamente indicati nel contesto altrimenti si commette un errore grammaticale
~ 100 ~
Passiamo adesso ai pronomi indefinite come: Ktokolwiek che traduce l’italiano chiunque che si decline come Kto+ la parte indeclinabile kolwiek. Nell’uso pratico a differenza di KtóryKolwiek che abbiamo visto prima, KtoKolwiek e’ piu’ generale e non ha bisogno di avere un sostantivo che specifichi di quale classe di persone/esseri senzienti stiamo parlando
-
-
-
Nominativo e Vocativo Singolare
Kto?/Chi?
Ktokolwiek (chiunque)
Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo
Kogo? Komu? Kogo? Kim? Kim?
kogokolwiek Komukolwiek kogokolwiek Kimkolwiek Kimkolwiek
Ktoś:che traduce l’italiano qualcuno e che non e’ mai nella forma interrogativa, si tratta in generale di una persona non nota che ha realizzato qualcosa e si declina come Kto. Per realizzare una domanda con Ktoś o si usa Kto o si usa la forma: Czy Ktoś + frase affermativa? Nominativo e Vocativo Singolare
Kto?/Chi?
Ktoś
Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo
Kogo? Komu? Kogo? Kim? Kim?
Kogoś Komuś Kogoś Kimś Kimś
Nikt che traduce nessuno, e’ invariabile nei tre generi si declina come segue: Nominativo e Vocativo Singolare
Nikt
Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo
Nikogo Nikomu Nikogo Nikim Nikim
Notiamo che all’accusativo segue la regola del maschile per gli esseri animati Coś che vuol dire qualcosa e si declina come Co+ś: Singolare Nominativo e Vocativo
Co?
Coś
Plurale Cosie
~ 101 ~ Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo
-
-
Czego? Czemu ? Co? Czym? Czym?
Czegoś Czemuś
Cosiów Cosiom
Coś Czymś Czymś
Cosie Cosiami Cosiach
Nic che vuole dire nulla/niente e si declina come segue: Nominativo e Vocativo Singolare
Nic
Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo
Niczego Niczemu Nic Niczym Niczym
Coklowiek
~ 102 ~
I verbi Introduzione Dopo aver visto I verbi in maniera non sistematica nella sezione precedente passiamo ad analizzarli con un approccio piu’ sistematico. Cominciamo con il ricordare brevemente le classificazioni del verbo di cui abbiamo: a) Verbi personali ed impersonali. a. Ricordo che in italiano i verbi impersonali sono quelli che si usano sempre e solo nella terza persona singolare o plurale come ad esempio i. Verbi relative a fenomeni atmosferici ii. Verbi che formano una proposizione soggettiva come ad esempio: E’ bene, Basta rispettare le leggi, etc iii. Verbi passive come essere permesso, essere dovuto, etc. b) Verbi che indicano esistenza: questa classificazione non e’ rilevante per la lingua italiana, ma vedremo che lo e’ per la lingua polacca. Il verbo fondamentale che abbiamo incontrato e’ il verbo essere: Być, che serve da verbo ausiliario. Il verbo avere non e’ poi cosi’ importante in generale in tutte le lingue slave, ad esempio in russo il verbo avere pur esistendo non viene utilizzato ed e’ sostituito da espressioni del tipo “questo e’ presso di me”. Possiamo dire che il verbo essere risulta essere central nella lingua polacca. c) Verbi perfettivi ed imperfettivi di cui abbiamo parlato a. Una sottoclasse sono I verbi, ovvero incoativi che sono quei verbi (presenti nella lingua latina) che indicano l’ereditarieta’ o l’inizio o la gradualita’ di un’azione b. Esistono anche I verbi ripetitivi e quelli che indicano un’azione ripetuta una sola volta, ma sono sottoinsiemi dei verbi perfettivi ed imperfettivi d) Verbi attivi e passive, esattamente con la stessa definizione che abbiamo in italiano. Normalmente andrebbero aggiunti anche i verbi riflessivi, ma in polacco non si distinguono dagli attivi, per cui non li distingueremo se non dove serve. In polacco a differenza dell’italiano abbiamo 3 generi per I verbi che possono avere una coniugazione per il maschile, una per il femminile ed una per il neutron. Questa distinzione appare piu’ chiara nel tempo passato, nel future e nel modo condizionale. Il polacco e’ piu’ semplice dell’italiano avendo praticamente una sola forma per il passato ed una per il futuro, ma la complicazione, come abbiamo visto nasce dalla forma duplice del verbo ovvero: perfettivo ed imperfettivo. Come in Italiano abbiamo I modi del gerundio, dell’imperativo e del participio anche con funzione di sostantivo che si declina quindi secondo le regole viste prima. Le persone e caratteristiche del verbo Il verbo come abbiamo detto descrive un’azione che puo’ essere di due tipi ovvero:
~ 103 ~ -
-
Attiva: cosa fai? Ovvero qual’e’ il tuo coinvolgimento diretto in un’azione o Una volta esisteva anche la classificazione di verbo neutro, ovvero di verbo in cui manca il complemento oggetto, oggi questa divisione e’ desueta, ma si ritrova in alcune grammatiche polacche. o Esistevano anche I verbi reciproci in cui le azioni di molti soggetti ricadevano su loro stessi, sono un sottoinsieme dei verbi riflessivi. Passiva: cosa succeed? Ovvero si subisce un’azione
In polacco non esistono I verbi deponenti come in latino ovvero dalla forma del verbo si capisce subito se si tratta di una situazione attiva o passive. Nell’ambito della forma riflessiva che si forma usando la particella się abbiamo anche una forma semi impersonale che indica la partecipazione del parlante/soggetto e che si costruisce secondo lo schema:
Forma semi impersonale: -ło + się Come abbiamo visto le persone del verbo (poco usate esplicitamente se non in maniera enfatica ) sono: Ja- Io Ty- Tu On- Oni-One-Pan(Signore)- Pani (Signora)
My-Noi Wy-Voi Oni-One-Państwo (mix), Panie (solo donne), Panowie (solo uomini)
In polacco abbiamo 3 livelli di confidenza: Formale: Pan/Pani + Cognome al vocative Informale: Pan/Pani+ Nome al vocative (il piu’ usato) Ty: molto usato solo tra la stretta cerchia di amici e parenti Non si usa per gli approcci formali Państwo = Panowie + Pani Attenzione che non esiste una forma separata per maschile non animato, nomi di genere femminile e neutro (si usa one) in quanto prevale l’antica forma che separava gli uomini da tutto il resto.
Sulla trasformazione da imperfettivo a perfettivo Abbiamo accennato a come si possa trasformare un verbo da imperfettivo a perfettivo, ma conviene riprendere qui il tema e dare alcuni approfondimenti; tenendo sempre presente che non e’ possibile dare una regola generale ma che si tratta di indicazioni relative : a) Contrazione del tema e modifica di vocali: esiste una classe di verbi che contrae il tema o applica alternanze vocaliche/consonantiche come ad esempio a. Chybiać->chybić (mancare, sbagliare un tiro) b. Dać->dodać(dare) c. Kupować->Kupić (comprare) d. Nazywać->Nazwać (nominare) e. Obierać->Obrać (sciegliere)
~ 104 ~ b) Altri prendono la s,ś,z e subiscono delle alterazioni o aggiungono delle preposizioni, attenzione che la preposizione e’ singola per il singolo verbo, aggiungendo altre preposizioni si cambia il significato. Vedremo un esempio piu’ avanti c) Altri verbi invece cambiano la vocale secondo delle variazioni non solo fonetiche come ad esempio: a. A->I: Odrzucać-> odrzucić (rigettare) b. A->O/Ó: Odmawiać->Odmówić(rifiutare) c. A->Y: Powtarzać->Powtórzyć(ripetere) d. E/Ie->O: Otwierzać->Otworzyć (aprire) d) Esistono ovviamente le consuete variazioni armoniche delle consonanti K->Cz, T->C Verbi imperfettivi senza un corrispondente perfettivo In generale esistono moltissimi verbi che non hanno la forma perfettiva e che usano altri verbi affini per significato al fine di poter rendere la stessa idea oppure che non vengono proprio modificati, ad esempio abbiamo tutti I verbi di movimento, il verbo avere (mieć), il verbo preferire (woleć) ed altri.
Sulla costruzione della forma passiva Per ottenere la forma passive e’ necessario partire dal participio passato che si ottiene a partire dal tema dell’infinito in 3 modi possibili: a) aggiungendo le terminazioni –ny,-na,-ne per la prima,seconda e terza coniugazione b) –ony,-ona,-one per la quarta c) –ty,-ta,-te per I verbi monosillabici Il verbo essere piu; il participio passato serve a costruire la forma passiva in maniera simile a quanto succede per l’italiano Sulla costruzione della forma impersonale La forma impoersonale si forma in maniera simile a quella del participio passato aggiungendo pero’ al tema dell’infinito le particelle a) –no b) –to Attenzione pero’ che la forma impersonale ha sempre un valore attivo.
I verbi composti Il polacco, come tutte le lingue slave utilizza in maniera molto diffusa un insieme di prefissi per variare il tema del verbo cambiandone anche il significato, normalmente le preposizioni piu’ usate sono nad, o, na, od, prze,roz, wy, pod, w, z. Attenzione che spesso come nella coppia brać/od-brać si aggiunge per facilita’ di pronuncia una <<e>> per cui abbiamo non odbrać, ma odebrać ed anche zebrać, pero’ come abbiamo visto per I nomi queste trasformazioni non sono sistematiche, ma seguono il ritmo/la
~ 105 ~ musicalita’ della frase. Vediamo in maniera sistematica alcune preposizioni e come cambiano per tener conto del ritmo della frase propria del polacco Przez Questa preposizione si trasforma in prze come ad esempio in łamać che vuol dire rompere e przełamać che vuol dire rompere in due, ma anche solo rompere. O La preposizione O si trasforma a seconda dei casi in Ob od in Obe ad esempio abbiamo lać (versare) che divniene oblać ovvero inzuppare, od anche rwać che vuol dire stracciare, fare a pezzi e oberwać che ha lo stesso significato, ma anche crollare o collassare. Attenzione che in alcuni casi, se il verbo comincia con una “w” il premettere la preposizione “ob” fa cadere la w del tema come in walić (pesare, battere) che diviene obalić che vuol dire rovesciare I significati legati a questa proposizione sono: a) Di una direzione attorno all’oggetto b) Di un’azione che viene fatta compiutamente su tutto l’oggetto OD Indica normalmente un’azione che viene estesa o di una separazione come nella coppia ciąć ( tagliare) e odciąć (tagliare via). Un altro significato legato ad OD e’ quello che indica l’azione opposta a quella relative espresso dal verbo fondamentale ad esempio nella coppia dać/oddać dare/ritornare DO Aggiunta ad un verbo sottolinea che lo scopo dell’azione e’ compiuto come nella coppia bić (battere) e dobić che vuol dire rifinire, ma anche dare il colpo di grazia. Un altro esempio e’ dać (dare ) e dodać (aggiungere). Na Questa particella suggerisce: a) Che la quantita’ di cose impattate dall’azione e’ numericamente o ponderalmente grande b) Per alcuni verbi puo’ essere usata per la forma perfettiva indicando che l’azione e’ lasciata a svolgersi a. Ad esempio pisać/napisać rendere bene quest’idea di scrivere e lasciare che la scrittura venga fatta e quindi la coppia perfettiva Nad Anche questa particella puo’ essere usata in diversi contesti, ad esempio abbiamo a) Quantita’ in eccesso b) L’idea di qualcosa di imprevisto come in nadejść- arrivare inteso come arrivare improvvisamente c) Inizio di un’azione
~ 106 ~ Po Anche questa particella puo’ essere usata con diversi significati che possiamo schematizzare come: a) Un’azione che si applica alla superficie di un oggetto b) Un’azione che porta al completamento e quindi anche alle forme perfettive c) Un’azione che dura un certo tempo come in poczekać= attendere un attimo Pod Anche questa particella puo’ essere usata con diversi significati che possiamo schematizzare come: a) Qualcosa che avviene in fondo, alla fine per esempio come podpisać= sottoscrivere b) Indebolisce l’azione del verbo principale come grado come podpić się = sorseggiare c) Fare qualcosa di nascosto Prze Anche questa particella puo’ essere usata con diversi significati che possiamo schematizzare come: a) Andare da una parte all’altra come in przepłynać che vuol dire sia nuotare come płynać, ma anche salpare o andare in barca da un posto all’altro od anche attraversare a nuoto qualcosa. b) Cambiamento di luogo o trasporto da una parte all’altra c) L’azione del verbo originario viene estesa per un certo tempo d) Azione necessaria al raggiungimento di quella del verbo originario come ad esempio in przepić che vuol dire sia bere per un certo tempo (riferimento punto precedente) che alzare il gomito per bere e) Superiorita’ e/o eccesso rispetto al senso del verbo a cui viene preposto come in przepłacić = pagare piu’ del dovuto f) Omissione o preterizione g) In alcuni casi questa particella e’ una contrazione di przed (prima) Przy Anche questa particella puo’ essere usata con diversi significati che possiamo schematizzare come: a) Movimento di avvicinamento : przycapnąć/capnąć – trarre in arresto/ arrestare b) Accompagnamento:ćmić/przyćmić – oscurare/ diminuire la luminosita’ di qualcosa. Attenzione che ćmić ha anche il significato di fumare Roz Questa preposizione non e’ usatissima, ma si trovano ancora una gamma di significati che possiamo risssumere come: a) Separazione b) Dispersione c) Distinzione/discernimento: poznać/rozpoznać- conoscere/discernere
~ 107 ~
U Anche questa particella puo’ essere usata con diversi significati che possiamo schematizzare come: a) Diminuzione – być/ubywać (declinare),być/ubyć (lasciare) b) Azione che si compie solo su una parte od in parte rispetto al verbo principale come in lać(versare)/ulać(travasare) c) Estensione di un’azione od idea di allontamento come in iść/ujść- andare/scappare-fuggire d) Capacita’ di effettuare l’azione indicata dal verbo principale e) Indica anche che l’azione e’ stata fatta e quindi serve a costruire la coppia perfettiva W Questa particella indica il moto a luogo dell’azione dei verbi fondamentali quindi un moto dall’esterno verso l’interno come in bić (battere) e wbić che e’ spingere a colpi verso l’interno Wy Questa particella ha diversi significati tra cui possiamo ricordare: a) Moto da luogo, esattamente l’opposto di W b) Significato perfettivo, ovvero della realizzazione dell’azione del verbo principale: prosić/wyprosić – richiedere con preghiera o gentilmente/ottenere il risultato della richiesta/preghiera c) Azione che si estende alla totalita’ dei soggetti d) Aggiunto ai riflessivi indica che l’azione e’ stata compiuta in maniera completamente soddisfacente come in wyspać się che vuol dire dormire una notte intera senza interruzione e quindi sentirsi in forma a causa di questo. Z/S Originariamente era Z che si e’ ammorbidita in S davanti alle consonanti dure ed indica a) Riunione, azione in maniera congiunta b) Direzione dall’alto verso il basso c) Completamento di un’azione e quindi forma perfettiva Za Per alcuni versi e’ il complemento della particella Z/S ed indica: a) b) c) d) e)
L’inizio di qualcosa L’azione di chiudere, coprire,ricoprire rispetto al verbo principale Movimento opposto a quello del verbo fondamentale L’azione di andare in fondo rispetto al verbo principale Aspetto perfettivo del verbo principale
~ 108 ~
Il Presente Le coniugazioni dei verbi si possono inquadrare in 4 categorie o coniugazioni fondamentali e due sottogruppi della prima coniugazione I Ę Esz E Emy Ecie Ą
II Ę Isz/ysz i/y Imy/ymy Icie/ycie Ą
III Am Asz A Amy Acie Ają
IV Em Esz E Emy Ecie Eją/edzą
Ować,ywać/iwać Uję Ujesz Uje Ujemy Ujecie Ują
Awać Aję Ajesz Aje Ajemy Ajecie Ają
Sfortunatamente non risulta possibile dare una regola generale per quanto riguarda la classificazione, ma bisogna imparare ogni singolo verbo a memoria Dal presente aggiungendo le forme –ący,-ąca,-ące e’ possibile costruire il participio presente con funzione aggettivale ad esempio anioł sterujące -un angelo che controlla da sterować- controllare
Il Passato Il tempo passato per la maggioranza dei verbi imperfettivi Anche nel tempo passato i verbi imperfettivi rendono l’idea di qualcosa di non compiuto e/o di abituale/continuativo, ma il passato come accennato precedentemente porta traccia della differenza dei tre generi di base della lingua polacca. Vediamo adesso come coniugare al passato la maggior parte dei verbi che finiscono in -ać, -ić, -yć, -wać; questi semplicemente perdono la “ć” ed aggiungono le seguenti terminazioni alla fine: Ja Ty On My Wy Oni
Maschile -łem -łeś -ł -łiśmy -łiście -łi
Femminile -łam -łaś -ła -łyśmy -łyście -ły
Neutro
Femminile robi-łam
Neutro
-ło -łyśmy -łyście -ły
Vediamo una applicazione al verbo robić-fare Ja
Maschile robi-łem
~ 109 ~ Ty On My Wy Oni
robi-łeś robi-ł robi-łiśmy robi-łiście robi-łi
robi-łaś robi-ła robi-łyśmy robi-łyście robi-ły
robi-ło robi-łyśmy robi-łyście robi-ły
Esempi di questi verbi sono: -
Ać: kochać, czytać(leggere), mieszkać(abitare), pisać(scrivere), wracać(tornare), brać(prendere), rozmiawać(parlare), stać(stare) Ić: robić(fare),dzwonić(telefonare), prosić(chiedere), mówić(parlare), pić(bere) Uć: czuć(sentire), psuć(esplodere) Ować: pracować(lavorare), kupować(comprare), obsługiwać(operare)
Il presente di un verbo imperfettivo traduce, come abbiamo visto, la forma <<stare facendo>> questo aspetto si mantiene anche nel passato e si rafforza con le seguenti espressioni: -
Od dawno: per/da lungo tempo Od tygodnia: per/da una settimana Od miesiąca: per/da un mese Od roku: per/da un anno Od wielu lat: per/da molti anni Od zeszłego roku: dall’anno scorso Od piątku: da venerdi’ Od Kwietnia: da Aprile
~ 110 ~ Il verbo essere ed avere al passato Cominciamo con il vedere il verbo essere al passato, una caratteristica comune ad entrambi I verbi e’ quella di essere perfettivi ed imperfettivi in funzione del contest. Maschile Byłem Byłeś Był Biliśmy Biliście Byli
Femminile/Neutro byłam byłaś Była/ Było biłyśmy Biłyście Były/były
Traduzione Ero/fui/sono stato Eri Era eravamo eravate Erano
Femminile/Neutro miałam miałaś miała/miało miałyśmy miałyście miały/miały
Traduzione Ebbi/avevo/ho avuto Avevi Aveva avevamo avevate avevano
Ed il verbo avere Maschile Miałem miałeś miał mieliśmy mieliście mieli
Il tema mie cambia vicino alla consonante dura <<ł>> in mia, questo fenomeno si ha anche per altri tipi di verbi Verbi imperfettivi in –eć e –nąć I verbi si coniugano seguendo la stessa regola del verbo avere al passto e quindi abbiamo la mutazione della –e in –a accanto alla lettera ł come ad esempio in Wiedzieć (conoscere) che diviene: Maschile Femminile/Neutro Neutro wiedziałem wiedziałam wiedziałeś wiedziałaś Wiedział Wiedziała Weidziało Wiedziliśmy Wiedziałyśmy Wiedziliście Wiedziałyście Wiedzieli Wiedziały Wiedziały I verbi in –nąć in aggiunta hanno 3 comportamenti distinti che devono pero’ essere appresi mnemonicamente caso per caso
Ą-> Ę tranne che per la forma maschile singolare, ad esempio ciągnąć (tirare) diviene ciągnąłęm al maschile e ciągnęłam al femminile Perdono il ną come in biegnąć (correre) che diviene biegałęm e biegałąm
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Perdono il ną e trasformano la o in ó ma solo per la terza persona maschile: moknąć (bagnarsi) diviene mókł ma mokła Di nuovo si nota che le variazioni fonetiche essenzialmente tengono conto delle modifiche ai verbi, anche se una buona dose di memoria e’ richiesta.
Il Futuro del verbo Per poter costruire il future partiamo dal vedere il future del verbo essere (być) che ha una forma diversa per ogni persona e che riportiamo in quanto e’ essen
I verbi derivati Abbiamo diverse modalita’ per cui si puo’ costruire un verbo derivato ed in particolare abbiamo
Verbi derivati dai sostantivi Possiamo derivare dei verbi dai sostantivi, questo fenomeno e’ molto comune in ungherese, ma si trova anche in polacco con una distribuzione maggiore rispetto all’italiano ma inferiore a quanto accade in ungherese, riportiamo alcuni esempi: -
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Bóg che vuol dire Dio dall’indo-europeo e sanscrito Bhaga che vuol dire donare/fornire ha creato in polacco il verbo bogacić che vuol dire arricchire, anche se non e’ molto usato Dzień che vuol dire giorno e deriva dall’indo-europeo << DI>> che vuol dire luce, ha portato alla derivazione del verbo dnieć, non molto usato, per albeggiare ed anche nella forma sostantivata per alba.