Polacco per italiani

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Introduzione Scrivere una grammatica non e’ certo un compito semplice sia per il tema, che puo’ risultare arido e di difficile lettura, sia perche’ richiede molta pazienza in quanto la grammatical e’ un processo di costruzione che parte dall’alfabeto e dalla costruzione delle parole per passare poi alle varie: -

Fonetica Analisi grammaticale Analisi logica Analisi del periodo

Fare questo edificio in polacco e’ un’avventura appassionante e difficile sia perche’ nelle nostre scuole stiamo sempre piu’ rilassando l’attenzione a questi passi (come fatto in Inghilterra con l’inglese) sia perche’ il tema richiede molta pazienza per raggiungere quella padronanza che consente di apprezzare la mentalita’ ed il modo di espressione dei polacchi. Lo scopo di questa breve grammatica e’ quello di passare in rassegna la lingua polacca, non pretendendo di comprendere tutte le sue ramificazioni, implicazioni e bellezze, ma cercando di tenere una linea di studio che cerca di trovare le ragioni delle attuali eccezioni, peculiarita’, variazioni del polacco. Ho cercato di riportare quanti piu’ esempi possibile per dare modo di memorizzare un certo numero di vocaboli necessary nella vita quotidiana, ma ovviamente per comunicare in maniera normale ci vuole molta pazienza e molto esercizio, sopratutto bisogna fare attenzione alla cadenza con cui I polacchi parlano al fine di aiutarci con le variazioni fonetiche sulle parole. Cominciamo a dire cosa sia il polacco come lingua: Il polacco e’ una lingua della famiglia slava che ha importato e donato parole sia con la lingua italiana che con quella latina, turca, ungherese, russa e tedesca. Attualmente assistiamo all’introduzione sempre piu’ frequente di parole ed espressioni derivanti dall’inglese, tanto che spesso ci si trova a situazioni dubbie in termini di comportamento relativo alla declinazione, coniugazione e spiegazione dei termini. Il processo e’ simile a quello che attualmente stiamo vivendo nella lingua italiana, comunque in maniera maggiore. In questa grammatical ragionata della lingua polacca provero’, insieme a voi a studiare questa lingua che ha mantenuto, per motivi storici un tocco di antichita’. E’ una lingua semplice? Assolutamente no, anzi è considerate tra le piu’ estreme per la sua complessita’ e variabilita’, la ragione: puramente storica.


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Espressioni polacche comprensibili in italiano: A cappella, A contrario= al contrario, A piacere

La Polonia per secoli non e’ esistita come entita’ politica, ma e’ sempre rimasta nel cuore dei polacchi che sono un popolo indomito, anche se profondamente ferito dal comunismo, dalla strage di Katyn e dalle invasion sempre possibili del gigante Russo e del molosso Tedesco. Nella speranza che questa nazione possa vivere e prosperare sempre di piu’ in uno stretto legame con la terra italica, vi auguro una buona lettura La lingua si e’ evoluta nel tempo e molte parole hanno cambiato di significato od hanno subito degli adattamenti morfologici o semplificazioni per rendere la lingua piu’ omogenea, ma in polacco permangono forti trace del passato, nonostante una moderna e continua rielaborazione. In questa breve grammatica, nel tentative di capire meglio la lingua polacca ho cercato anche di tracciare, nei limiti della mia conoscenza, le varie semplificazioni e o modifiche del senso della parola nel tempo. Tracciare le variazioni strutturali di un termine aiuta molto a capirne le eccezioni nelle declinazioni, perche’ l’evoluzione non si e’ conclusa e continua progressivamente anche in funzione di fenomeni quali l’immigrazione di stranieri, la re-immigrazione dei polacchi da paesi occidental e nuovi fenomeni culturali. Ho cercato anche di dare alcune guida per comprendere sia la pronuncia che la grafia del polacco, che non usando lettere cirilliche a volte usa delle combinanzioni di consonanti che spaventano il lettore italiano.In aggiunta seguire l’evoluzione delle parole aiuta a comprendere di fondo la mentalita’ e la cultura di un popolo fiero, che fieramente e per secoli ha resistito e non si e’ piegato nemmeno linguisticamente ad invasori che si sono professati ora invasori ora liberatori. Avviso importante

Per poter studiare il polacco bisogna cercare di comprenderne la musicalita’ che non si puo’ scrivere su un testo, ma deve essere appresa in loco. Cosa resta di fondo? Resta un modo di pensare slavo, un orgoglio di nazione, una particolare lettura delle parole, il senso e l’importanza del nome e del verbo che permangono nel tempo, ad esempio: -

In polacco l’accento tonico cade quasi sempre sulla penultima sillaba e non vi sono, a differenza del russo, delle variazioni di pronuncia delle lettere. Il polacco a differenza di molte lingue slave non si scrive in cirillico, ma in alfabeto latino in cui si riportano anche espressioni dei suoni slavi attraverso lettere modificate: ą, ę, ż, ź, ć, ś, ł, ń,ó o A dire il vero durante il period communista si era tentato di imporre una versione del cirillico adattato per esprimere I suoni slavi (in russo ad esempio I suoni nasali: ę,ą permangono come lettere separate solo a livello liturgico), ma tale tentative non ha avuto seguito


~3~ Il polacco ha tutta una serie di dittonghi e di suoni che nella trascrizione si rendono con tutto un insieme di lettere che possono confondere il lettore italiano che e’ abituato ada avere una continua alternananza tra consonante e vocale. Quando si legge in polacco conviene concentrarsi su gruppi di lettere che indicano un suono fondamentale e non una serie di consonanti da pronunciare separatamente come in italiano. Il lettore che si avvicina per la prima volta al polacco resta impressionato e spaventato da questo insieme di consonanti, ma non dobbiamo essere intimiditi da questo, cerchero’ di riportare I suoni in unita’ atomiche in modo da facilitarne la lettura  Un piccolo trucco per pronunciare le parole polacche e’ quello di leggerle ad alta voce a partire dal fondo e ricostruire il suono in questo modo.  Molti italiani lamentano anche il fatto di non riuscire a distingure I vari suoni del polacco e questo perche’ almeno all’inizio non si ha presente come la parola e’ scritta. Partendo dallo scritto e’ molto piu’ semplice ed ascoltando I polacchi parlare e parlando con loro si raggiunge un buon livello di approssimazione. I polacchi infatti parlano usando in maniera diversa I muscoli della bocca rispetto a quello che facciamo noi italiani. I polacchi parlano molto piu’ con I muscoli della faccia e meno con quelli della gola, inoltre la posizione della lingua e’ piu’ varia rispetto a quella italiana, per questo ad esempio non riescono a pronunciare bene suoni come gli. Noi abbiamo difficolta’ invece con suoni del tipo szcz, trz, dż,dź e similari  Un avviso che mi sento di dare e’ anche quello di ricordare che la y si pronuncia con un suono tra la I e la e, ma molto piu’ vicino ad una e-chiusa. I nomi che descrivono gli uomini, le loro cariche, I termini legati alla religion sono molto spesso irregolari o ammettono diverse forme di declinazione Il plurale segue delle irregolarita’ derivanti dalla familiarita’ o dalla consuetudine con certi animali Alcune parole con la stessa radice delle equivalent parole russe sono state abbandonate a favore di parole provenienti da altri idiomi I polacchi hanno la tendenza a ridurre, contrarre e rendere le parole secondo il loro ritmo che prevede un accento fisso sulle parole e l’uso dei suoni nasali e dei suoni morbidi come in szcz, rz,trz, etc. Questa tendenza radicata ha portato alla modifica di parole che derivano dall’antico slavo secondo gli aspetti fonetici e questo ci puo’ essere d’aiuto nell’apperndere questa lingua. Un appunto riguarda i fenomeni delle lettere rientranti che si trova nel paragrafo relative al genitivo dei nomi maschili non personali in cui si affrontano questi aspetti grammaticali Una curiosita’ degna di nota riguarda I mesi dell’anno che, a differenza di altre lingue slave, hanno mantenuto una derivazione polacca di origine Contadina. Questo significa che a parte un paio di eccezioni, il nome del mese e’ collegato alle azioni che si compivano nei campi durante quell mese o alla pianta che poteva meglio rappresentarlo, in russo contemporaneop ad esempio questa connotazione e’ praticamente sparita, ne rimangono trace anche in altre lingue slave come in croato. o

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~4~ Elenco di siti utili

In base alla mia esperienza vi riporto alcuni siti che sono utili nello studio del polacco e dai quali ho attinto per alcune tabelle in questa grammatica: http://www.rjp.pan.pl/ http://sjp.pwn.pl/ http://www.aztekium.pl/przypadki.py?site= http://pl.wiktionary.org/wiki/niski http://sjp.pl/Nawiedziny ! La fonetica delle parole e’ essenziale in quanto per declinare correttamente un nome dobbiamo fare riferimento al suo genere ed alla sua lettera finale. !


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L’Alfabeto e le alternanze tra consonanti e vocali L’alfabeto L’alfabeto polacco si basa sull’alfabeto latino, a differenza di molti degli alfabeti delle lingue slave, ma ha aggiunto dei segni per rappresentare quei suoni non facilmente esprimibili con le lettere latine e proprie delle popolazioni slave. Vediamo subito l’alfabeto A Ą B C Ć D E F G H/ Ch I J K L M N Ń O Ó/U P Q S Ś T U W X Y Ż/Dz Ź In corsivo ci sono delle combinazione di suoni che hanno esattamente lo stesso suono della corrispondente lettera

Ę Ł R Z

La pronuncia Vediamo adesso alcuni aspetti della pronuncia delle lettere; la buona notizia e’ che la maggior parte delle lettere in polacco hanno una pronuncia simile a quella dell’italiano, ma a volte la grafia risulta di difficile comprensione, riepiloghiamo solo le differenze: -

C: si pronuncia sempre come la z in pizzatranne quando e’ vicino ad una <<i>> che l’addolcisce e assume il suono italiano G: si pronuncia sempre in maniera dura, come il gruppo italiano “gh” CH ed H hanno lo stesso suono di una “h” aspirate come in inglese o in certi dialetti toscani J e’ una variazione della I, ha lo stesso suono ma leggermente allungato K: sempre come una C dura, ad esempio come in casa Ł: si tratta di un suono non presente in italiano e che possiamo rendere come una specie di <<U>> profonda oppure come la w di well in inglese S normalmente si legge come in sera tranne quando e’ vicino alla <<i>> che la trasforma in una s dolce come in sci Cz ha un suono dolce come la c di cena Dz ha lo stesso suono della z di piazza Dzi e Dź si pronunciano come la g di giorno quindi un suono addolcito RZ e ż si leggono come j di jour in francese o j di jam in inglese, un suono che non abbiamo in italiano, ma molto simile ad un “dg” addolcito Sz come la s di scena Ć o Ci come in ciao, al differenza e’ che ć e’ piu’ breve di ci come suono Ń come il gruppo gn di bagno Ś o sis i pronunciano come in sci Ź come la g del francese girafe


~6~ Alternanza vocalica e consonantica

Il polacco, inoltre, preserva, nel suo patrimonio linguistico, la nasalizzazione di alcune lettere che e’ scomparsa in altri alfabeti slavi. In maniera simile all’italiano abbiamo la classificazione in: -

Vocali: a,e,i,o,u,ą,ę,ó,y Alternanze vocaliche: E-> rientrante (ovvero scompare) E-> si inserisce tra consonanti della stessa natura o per motivi eufonici A->E

Ó->O

E->O

Ó->E Ę->ą A volte si passa nella declinazione da Ó a E O->Ó spesso tra consonanti Ą->Ę della stessa natura o per motivi eufonici Per consonanti della stessa natura si intendono consonanti o entrambe dure o entrambe molli.


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Consonanti e versioni dure e molli delle stesse con prospetto delle alternanze: Dure Molli

D Dź/dzi

X

Dure Molli

N Ń/Ni

R Rz

Dure Molli

M MI

C Cz

F

G Dz,Ż, Gi

H

CH Ś/Si/Sz

S Ś/Si

T Ci,Ć,C

Z Ź

P Pi

Dz Ż

St ŚĆ/Ści

Zd Źdź

Ż Ź

J

K C,CZ,KI

Ł L,Li

B Bi

F Fi

Z Ź/Zi

Attenzione che per alternanza tra le consonanti si assiste spesso a trasformazioni dure->molli e viceversa. Le consonanti spesso si “addolciscono” grazie all’aggiunta di una vocale per esempio la “i”. In totale si tratta di una quarantine di variazioni fonetiche che devono essere messe in conto nella lingua polacca. La conseguenza fondamentale del processo di modifica del suono implica che nella declinazione di un nome o nella coniugazione di un verbo possiamo assistere alla trasformazione di una consonante e/o di una vocale ad esempio: Brat (fratello)->z moim bratem(con mio fratello) ma al plurale si ha Bracia(fratelli)->z braćmi (con i fratelli) In cui abbiamo modifica del tema Brat-> Braci e poi successive rientro della vocale e trasformazione eufonica ci->ć. La lettera X non e’ molto usata in polacco e si trova prevalentemente in parole straniere che non sono ancora state assimilate in polacco. E dopo tanta complessita’ vediamo una particolarita’ che ci aiuta nella pronuncia del polacco, ovvero:

L’accento tonico in polacco cade quasi sempre sulla penultima sillaba

Possiamo comunque indicare una regola generale per quanto riguarda le modifiche relative alle consonanti, ovvero al fatto che si addolciscano o meno, ovvero: La lettera -i addolcisce le consonanti che la precedono Quindi se abbiamo nella declinazione o nella formazione la presenza della lettera “I” questa addolciesce le consonanti. Aggiungo che normalmente il polacco nella grafia tende a non avere una


~8~ doppia “i” (ci sono delle eccezioni) e che spesso la “i” viene trasformata in “j” per motivi fonetici. Anticamente molte “I” erano rese con la lettera “y”, ma la trascrizione e’ stata modificata per rendere la pronuncia delle parole che si e’ evoluta nel tempo. In aggiunta tutte le consonanti finali di una parola tendon ad essere dolci od addolcite e questo porta ad effettuare delle ligature tra le parole che spesso confondono gli italiani in quanto non risulta semplice percepire le single parole scandite separatamente. Il mio consiglio personale e’ quello di apprendere il pattern tonale e riconoscerlo in base al singolo individuo con cui si parla. Questa tendenza ad addolcire il finale delle parole inoltre arricchisce la tendenza tipica del polacco di variare il suono delle parole a differenza della lingua russa in cui si preferisce aggiungere delle vocali. Esempi in cui le consonanti collidono anche all’interno della stessa parola ed in cui assistiamo a delle ligature, piuttosto che ad addolcimenti del suono sono le espressioni del tipo: -

Z tobą che si legge come il nostro stoboun Łatwe in cui w e t collidono per cui la W diventa una f

Le consonanti molli:ć,ń,ś,ź spesso perdono il loro segno di addolcimento quando si trovano vicino ad una “i” come ad esempio in koń(cavallo) che nella declinazione diventa konia. Altri fenomeni sono quelli dell’elisione ed altri che si riscontrano nel genitive dei nomi maschili che vedremo piu’ avanti. Davanti ad una consonante molle la ó non si addolcisce mai in o e questa regola si applica in maniera quasi universal a tutti i casi di declinazione del polacco. Per motivi storici ed eufonici le conosonanti c,ż e derivate come ch,cz,dz,rz,sz sono seguite (normalmente) dalla lettera y come ad esempio in duch(spirit) che diviene duchy. Introduciamo una nuova regola per quanto riguarda la grafia delle parole: G e K reggono quasi sempre la I e quasi mai la y nelle declinazioni Queste regole ci aiutano a scrivere meglio in polacco e a capirne anche la logica di pronuncia. Vediamo alcuni esempi di alternanze consonantiche che si riscontrano negli avverbi, che sono in generale quelli che presentano le maggiori variazioni: Avverbio Comparativo Traduzione

Długo Dłużej Piu’ a lungo

Drogo Drożej In maniera piu’ costosa

Staro Starzej Di aspetto piu’ anziano/ vecchio

Miło Milei In modo piu’ piacevole

In grassetto sono evidenziate le alternanze.

Ciepło Cieplej In maniera piu’ calda

Prosto Prościej In modo piu’ retto

Często Cżesciej In modo piu’ frequente

Młodo Młodziej In modo piu’ giovane

Cicho Ciszej In modo piu’ silenzioso


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Analisi Grammaticale I nomi Sulla natura delle parole Le parole sono i pilastri con cui si esprimono in nostri pensieri e si distinguono per le loro Qualita’, Varieta’, Inflessioni e Mutazioni. Tra le parole possiamo distinguere: -

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Nomi (Rzeczownik): e’ interessante notare come il polacco usi per tradurre il concetto di nome/sostantivo una parola collegate alle cose pratiche. Pronomi(Zaimek) Verbi e participi(Czasownik e Imiesłowo): vediamo come in polacco il verbo sia fondamentale tanto da usare una volta la parola Słowo che indica Parola in senso generic e ImieSłowo che suggerisce la funzione dei participi di essere usati come sostantivi Avverbi (Przysłowek) Proposizioni (Przyimek): invariabile, non si declina e non si coniuga Congiunzioni(Spójnik): invariabile, non si declina e non si coniuga Interezioni(Wykrzyknik): invariabile, non si declina e non si coniuga.

Le parole assumono significati diversi in funzione del contest in cui sono utilizzate e questo significa che in polacco dobbiamo fare particolare attenzione al contest in cui usiamo una parola per applicare la corretta declinazione della parola stessa. Vedremo piu’ avanti una distinzione tra Re inteso come persona e Re inteso come figura delle carte da gioco a livello di declinazione sopratutto per quanto riguarda il caso accusativo Per quanto riguarda il genere delle parole possiamo distingure diverse situazioni e classificazioni, ma normalmente ed al livello fondamentale possiamo riferirci ai pronomi dimostrativi con cui si possono sostituire: ten, ta, to Il Polacco risulta essere particolarmente vario per quanto riguarda la distinzione dei generi; risulta infatti possibile distingure tre generi fondamentali: -

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Maschile: in cui possiamo avere a seconda degli studiosi o Maschile per gli esseri animati o Maschile personale o Maschile per gli esseri inanimate o Maschile impersonale o Una forma di genere che accomuna alcuni nomi al maschille ed alcuni al femminile Femminile Neutro o In alcune espressioni letterarie e’ possibile rintracciare delle declinazioni legate al duale, che sono retaggio del protoslavo e che sono rimaste nella lingua polacca come eccezioni nella declinazione dei nomi


~ 10 ~ La differenza tra I vari generi compare molto chiaramente nella coniugazione dei verbi al passato ed al condizionale che a questo risulta collegato In generale come tutte le lingue indoeuropee il Polacco presenta una grande variazioni di flessioni del nome e di coniugazione del verbo, ma a differenza di molti altri casi non abbiamo avuto una progressive semplificazione e permangono: -

Vocali nasali: riassorbite praticamente in tutte le altre lingue slave Forma perfettiva ed imperfettiva (normale,determinata ed indeterminate) dei verbi o Nella forma imperfettiva alcuni verbi che esprimono movimento, hanno sviluppato anche una doppia forma: determinate ed una indeterminate. o I verbi nella forma imperfettiva esprimono le seguenti situazioni:  Un’azione in corso d’opera e non ancora conclusa, ad esempio: Buduję dom= sto costruendo,costruisco la casa/una casa  Un’azione che dura a lungo come ad esempio Owoce drogo kostują: La frutta costa molto (implica che in generale e quasi sempre il prezzo della frutta e’ elevato)  Un’azione abituale come in Wstaję wcześnie= mi sveglio presto. Spesso i verbi imperfettivi indicano un’azione progressiva e possono essere resi in italiano con il gerundio: a) Kupować – stare comprando b) Pomagać - stare aiutando c) Robić – stare facendo d) Pisać – stare scrivendo e) Uśmiechać się – stare sorridendo La maggior parte dei verbi che terminano in –ać e che seguono la forma di coniugazione in –am,-a,ają per il presente sono imperfettivi come ad esempio: a) Czytać – leggere, stare leggendo Allo stesso modo sono quei verbi che hanno la forma in –awać, -ować, -iwać e – ywać come ad esempio a) b) c) d) o

Sprzedawać – stare vendendo, vendere Prazować – stare lavorando, lavorare Obsługiwać – stare servendo, servire Pokazywać – stare mostrando, mostrare

I verbi perfettivi invece hano la caratteristica di non avere il tempo indicative presente in quanto indicano:  Un’azione conclusa nel passato ed occorsa una sola volta  Un’azione che occorrera’ una sola volta nel futuro (si capisce dal contest)  Si formano spesso dai corrispondenti imperfettivi con l’aggiunta di prefissi o di variazioni sul tema del verbo  Spesso possono tradurre il nostro passato prossimo comead esempio in:


~ 11 ~     

Kupić – ho comprato, comprare Pomóc – ho aiutato, aiutare Zrobić – ho fatto, fare Napisać – ho scritto, scrivere Uśmiechnąć się – ho sorriso, sorridere

Sulla formazione dei verbi perfettivi: Normalmente si imparano sempre prima I verbi imperfettivi, pero’ sarebbe bene sempre impararli a coppie, qualora questo non sia possibile ecco alcune semplici osservazioni di base per la creazione della versione perfettiva: -

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Spesso I perfettivi cambiano il tema o aggiungono dei suffissi come din: o Kupić/kupować (imperfettivo) – comprare o Pomóc/pomogać – aiutare o Wytrzeć/Wycierać – spazzare, pulire Uso dei prefissi come in o Robić/ zrobić (perfettivo) – fare o Pisać/ Napisać – scrivere o Pakować/spakować - imballare

Nomi: I nomi possono essere divisi in -

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Sostantivi ad esempio Bóg = Dio, che a loro volta si possono distinguere in o Nomi propri: riferiti anche a persone  I sostantivi propri: imie własne servono a distinguere uno o piu’ individui della stessa specie come ad esempio Kazimierz Wielki: Casimiro il grande, Wisła: la Vistola (un fiume) o Wrocław (Breslavia): una citta’ o Nomi communi riferiti anche a specie o a situazioni pie’ generali come ad esempio Kamień = Pietra  Imie pospolite (nomi comuni) servono ad indicare individui della stessa specie. Aggettivi ad esempio Dobry = Buono Numerali (imie liczebne) ad esempio Jeden = Uno, servono a contare qualcosa, ma anche a fare la classificazione e quindi abbiamo anche I nomi collettivi come ad esempio: o Nazione: naród o Armata/Esercito: Wojsko o Nobilta’: Szlachta


~ 12 ~ o

Gregge: Trzoda

Il nome poi si puo’ caratterizzare per essere un: -

Nome primitive Derivato o In questa categoria ad esempio ci sono I nomi derivati dai verbi che indicano la qualita’ espressa dal verbo come ad esempio:  Kochanie= amore,  Leżenie= l’azione di essere sdraiato,  Bicie= l’azione del battere/il battito. Sono tutte parole che terminano in Anie, Enie, Cie

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Composto

In ogni caso pero’ al nome dobbiamo sempre associare in polacca un: -

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Numero (Singolare o plurale), anche se restano delle traccie del duale anticamente presente in tutte le lingue slave. Il numero indica la proprieta’ di descrivere una entita’ singola piuttosto che un numero molteplice di entita’. Genere (Maschile: suddiviso in animato e inaminato/ personale e non personale, Femminile, Neutro, con le specificita’ accennate sopra) Caso: in Polacco i nomi si flettono per indicare la loro funzione ed assumono la funzione di complementi. In sostanza si altera la sillaba finale della parola per poter esprimere il ruolo di quella parola all’interno della frace o Per I lettori italiani questo punto risulta particolarmente complicate in quanto avevamo I casi in Latino, ma sono stati persi nell’evoluzione della lingua

In polacco come in antico slavo si distinguono sette casi: Nominativo Mianowik Soggetto Esprime l’autore dell’azione

Genitivo Dopełniacz Di chi? In generale esprime il possesso

Dativo Celownik A chi? Indica a chi viene attribuita l’azione, almeno in generale

Accusativo Biernik Chi Esprime, normalmente, il destinatario dell’azione

Vocativo Strumentale Wołącz Narzędnik O Come? Usato nelle Indica il mezzo o preghiere, nelle lo strumento richieste o per attraverso il attirare quale si compie l’attenzione l’azione Attenzione che in polacco i casi sono usati anche in funzione dei verbi che li reggono e/o dalla preposizione che li regge.

Locativo Miejscownik Dove? Definisce il luogo ove si trova il soggetto che compie l’azione.

A differenza del latino pero’ non abbiamo delle famiglie di declinazione omogenee, ma abbiamo delle strutture legate al genere dei nomi che influenza le desinenze e all’uniformita’ armonica che modifica il tema delle parole per adattarle alle desinenze. E’ importante quindi per il lettore concentrarsi sul genere delle parole per poter capire la corretta forma di declinazione da seguire, anche se nel linguaggio parlato abbiamo la tendenza ad usare parole di genere maschile per rafforzare il tema del linguaggio.


~ 13 ~ I casi sono, comunque, quelli originali delle lingue slave che nel corso del tempo si sono conservati; il Vocativo, tuttavia, risulta essere poco usato, se non nelle espressioni formali. In aggiunta possiamo dire che: a) I nomi relative al genere maschile sono quelli che presentano piu’ anomalie nella declinazione b) I nomi relative alle parti del corpo spesso hanno delle irregolarita’ c) Per il genere maschile animato esiste la desinenza degli aggettivi in –i al nominative normalmente si ha –y(maschile),-a(femminile), -e(neutro) d) Esistono dei nomi che sono declinabili solo al singolare o solo al plurale, come in italiano abbiamo I pantaloni, le forbici etc. Le forbici ad esempio (Nożyce) sono indeclinabili al singolare anche in polacco. Anche altre parole ci accomunano, per esempio in italiano le rovine (inteso come I ruderi) non si usano al singolare, similmente il termine polacco Pustki quando indica le rovine si deve declinare al plurale e non ammette singolare. e) La declinazione degli aggettivi, in maniera conforme alla concordanza, risulta essere semplificata rispetto a quella dei nomi . f) Per gli animali di cui non e’ evidente il genere, il polacco come lingua si regola in base alla terminazione secondo le regole che vedremo in seguito per cui ad esempio sono a. Maschili: babr (castor) e serpent(wąż) b. Femmnilii: Mysz (topo) e wrona(cornacchia)

Alcune note sui verbi regolari: La maggior parte dei verbi che terminano in –ać e –ić formano il tempo presente in maniera regolare, ovvero senza modifiche del tema, ma per quanto riguarda le desinenze I verbi in –ić ammettono una variazione: -ać: aggiunge al tema –am (1 persona sing),-a(3persona singolare), -ą (3 persona plurale) come in: mieszkać (abitare): mieszkam (abito), mieszka (abita), miszką (abitano) -ić: aggiunge al tema: a) –ię,-i,ią come in robić (fare): robię (faccio), robi(fa),robią(fanno) b) -ę,-i,-ą come in płacić(comprare): płacę (compro), płaci(compra),płacą(comprano)


~ 14 ~ In conclusion, la lingua polacca, piu’ di molte altre, ci offre uno spaccato per capire a fondo come I polacchi pensano e da dove derivano. Apprendere il polacco quindi non risulta solo una chiave per vivere e comunicare con I polacchi, ma sopratutto e’ uno spaccato sociologico di come si e’ evoluta la storia di questo popolo nel corso dei secoli, cercando di: a) Assorbire dal mondo Greco-romano b) Differenziarsi e restare univoco rispetto agli influenti vicini di casa (russi e tedeschi) importando equivalenti da popoli amici come gli Ungheresi e/o usando I termini delle minoranze locali come accaduto con l’yiddish c) Preservare la matrice cattolica della sua cultura d) Preservare le caratteristiche dei popoli slavi, pur cercando di semplificare la grafia. Questo processo di semplificazione e’ commune a tutte le lingue, ma per il polacco si realizza in maniera molto piu’ graduale a causa delle vicende storiche: per secoli la Polonia non e’ esistita. e) Slavizzare/tradurre in chiave polacca le parole straniere ad esempio: a. Boulevard-> bulvard b. Xięgowość-> Księgowość (la X non e’ una lettera veramente polacca) c. Gli stessi nomi e cognomi stranieri sono declinati ed anche le parole importate per adattarli alla lingua polacca: vedi l’esempio riportato nella tabella del caso nominativo Il processo di semplificazione della lingua continua e come in molte lingue la tendenza alla differenziazione di genere tende a scomparire (ad esempio in Svedese e sempre di piu’ in Norvegese), in polacco tende oggi a scomparire la differenza tra le due forme del maschile quella per gli esseri animati ed inanimate (vedi ad esempio il caso dell’aggettivo drogi).

Introduciamo lo strumento fondamentale per molte espressioni e in ogni lingua, ovvero il verbo essere. In polacco ci sono i nostril pronomi personali: Ja-> Io

Osservazione: In polacco alcuni avverbi implicano che un’azione deve essere descritta mediante Ty-> tu un verbo imperfettivo. Questo ci fornisce una chiave di lettura culturale, gli avverbi che reggono I On,Ona,Ono->Egli, Ella, Esso verbi imperfettivi e li rafforzano sono: -

My-> Noi

Często – spesso Ciągle – ancora Wy -> Voi Dzisiaj – oggi Oni, Ono-> Essi, esse Zawsze – sempre Rzako – raramente Ma si aggiungono anche Signora, Signore ed Zwyczajnie – normalmente plurali Już – gia Na razie – adesso/ per il momento Na razie viene usato come salute informale – equivalente al nostro ciao

i loro


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Ja Jestem Io sono

Oni, Panie, Pańśtwo, Panowie, One są Essi sono

Ty Jesteś Tu sei

Być:Il verbo Essere all'IndicativoPresente

On,Ona,Ono, Pan, Pani Jest E'

Wy jesteście Voi siete

My Jesteśmy Noi siamo

Nota Storica: Il verbo essere Być in polacco deriva da un termine comune a tutte le lingue slave che anticamente significava maturo, diventato maturo e quindi di conseguenza esistente da cui la traduzione con il nostro essere. Attenzione che proprio per questa origine il verbo essere in polacco regge quasi sempre lo strumentale non l’accusativo come in latino. Per questa sua origine non puo’ ammettere una forma <<non perfettiva>> ed al negative si deve rendere con <nie ma>/non ha quando si intende tradurre la locuzione: non c’e’

I nomi delle azioni Sono dei sostantivi derivati dai verbi che si formano a partire dall’infinito e che sono molto utili nelle espressioni del tipo Proszę o <nome dell’azione> per richiedere di fare qualcosa a qualcuno in business polish. In base alla coniugazione del verbo possiamo avere: -

Aggiunta di -anie al tema (I e III coniugazione): pisanie da pisać ad esempio Aggiunta di –enie al tema per la seconda e quarta: liczenie da liczyć: contare Aggiunta di cie per i verbi monosillabici come ad esempio in Coś do picia? Che si usa per chiedere qualcuno cosa vuole da bere.. picia deriva di pić che vuol dire bere

Attenzione che se si forma il nome di un’ azione da uin verbo perfettivo ci si riferisce ad un’azione che viene effettuata una volta soltanto.


~ 16 ~ Nomi maschili Non risulta possibile dare una definizione che copra il genere dei nomi, comunque possiamo dire che sono in generale maschili tutti quei nomi che si riferiscono a uomini, alcolici, spiriti ed i mesi (vedi la nota successive) con l’eccezione di quelli per I quali la derivazione principale termina con “ę” oppure con “o”. In generale possiamo dire che sono maschili tutti I nomi che terminano per una consonante dura e possiamo riassumere il tutto nel seguente schema, tenendo presente che esistono sempre un numero abbastanza elevato di eccezioni. Il genere maschile e’ quello che presenta la piu’ grande varieta’ sia a livello di eccezioni che di declinazioni, bisogna sempre ricordare che il maschile degli esseri animati si declina in maniera differente da quello degli esseri inanimati. Sono in generale maschili I nomi che terminano in : Iniziale Esempio Traduzione

B Chleb pane

D Lód ghiaccio

G Róg angolo

CH Włoch Italiano

K Spodek piattino

Ł Kozioł capra

M Ojczym patrigno

N Ogon Coda

P Snop covone

Iniziale

R

S

T

I(alcuni)

J(alcuni)

Y(alcuni)

Esempio Traduzione

Bór foresta di conifere

Włos capello

Most Ponte

Wielki Grande

Kij Bastone

Leśny Foresta

C (con eccezioni) Ojciec Padre

L (con eccezioni) Chmiel Luppolo

W(con eccezioni) Staw Stagno

Iniziale

Ż(solo eccezioni) Anyż

SZ(Con eccezioni) Grosz

CZ(Con eccezioni) Deszcz

RZ (Con eccezioni) Wieprz

Anice che e’ maschile

Centesim o

Pioggia

Maiale

Ź ( solo eccezioni) Niedźwied ź Orso

Esempio Traduzione

Ojciec Gąsior Gołąb Jeleń

Padre Papero Piccione Cervo

Koń Cavallo Come possiamo vedere: -

Lista parole Maschili e traduzione Kot Gatto Lew Leone Lis Volpe Niedźwied Orso ź Osieł Somaro

Orzeł Pies Wilk Woł

Aquila Cane Lupo Bue

Il vocativo plurale e’ sempre uguale al nominativo plurale Il locative plurale e’ abbastanza regolare Il genitive e l’accusativo presentano una serie di variazioni Lo strumementale e’ abbastanza regolare in em al singolare ed amy/ami al plurale.


~ 17 ~ Vediamo adesso alcune declinazioni che ci servono come esempi per familiarizzare con le parole di genere maschile e che saranno poi utili e spiegate meglio nel prosieguo: Radice Chleb Singolare Plurale Radice Lód Singolare

Nominativo Chleb Chleby

Genitivo Chleba Chlebów

Dativo Chlebowi Chlebom

Accusativo Chleb Chleby

Vocativo Chlebie Chleby

Strumentale Chlebem Chlebami

Locativo Chlebie Chlebach

Lód

Lodowi

Lód

Lodzie

Lodem

Lodzie

Plurale Radice Róg Singolare Plurale Radice Włoch Singolare Plurale Radice:Spode k Singolare Plurale Radice: Kozioł Singolare Plurale Radice:Ojczy m Singolare Plurale Radice:Ogon Singolare Plurale Radice:Włos Singolare Plurale

Lódy

Lodu: ghiaccio Loda: gelato Lodów

Lodom

Lódy

Lody

Lodami

Lodach

Róg Rogi

Rogu Rogów

Rogowi Rogom

Róg Rogi

Rogu Rogi

Rogiem Rogami

Rogu Rogach

Włoch Włosi

Włocha Włochów

Włochowi Włochom

Włocha Włochów

Włochu Włosi

Włochem Włochami

Włochu Włochach

Spodek Spodki

Spodka Spodków

Spodkowi Spodkom

Spodek Spodki

Spodku Spodki

Spodkiem Spodkami

Spodku Spodkach

Kozioł Kozły

Koziołą Kozłego

koziołowi Kozłemu

Kozioła Kozłego

Koziołe Kozły

Koziołem Kozłym

Koziołe Kozłym

Ojczym Ojczymowie

Ojczyma Ojczymów

Ojczymowi Ojczymom

Ojczyma Ojczymów

Ojczymie Ojczymowie

Ojczymem Ojczymami

Ojczymie Ojczymach

Ogon Ogony

Ogona Ogonów

Ogonowi Ogonom

Ogon Ogony

Ogonie Ogony

Ogonem Ogonamy

Ogonie Ogonach

Włos Włosy

Włosa Włosów

Włosowi Włosom

Włos Włosy

Włosie Włosy

Włosem Włosamy

Włosie Włosach


~ 18 ~

I mesi in polacco: In polacco permangono nomi di mesi che non sono collegati con la tradizione latina per cui risulta particolarmente difficile memorizzare i nomi degli stessi, tranne alcune eccezioni come Listopad in cui e’ chiaro il senso di “Foglie che cadono” e quindi si ricorda piu’ facilmente Mese

Traduzione

Commenti L’origine probabilmente da siec che oggi significa rete, ma esprime il collegamento tra il nuovo ed il vecchio anno. Deriva probabilmente dal protoslavo ľutъ (lut) che voleva dire feroce, affilato Importato dall’antico Tedesco o dal Latino

Gennaio

Styczeń

Febbraio

Luty

Marzo

Marca

Aprile

Kwiecień

E’ il mese dei fiori Kwiat

Maggio

Maj

Nome importato

Giugno Luglio

Czerwiec Lipiec

Agosto

Sierpień

Settembre

Wrzesień

Ottobre

Paźdiernik

Novembre Dicembre

Listopad Grudzień

Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale

Uso W styczniu było mrożno: a gennaio abbiamo avuto molto freddo (ghiaccio) W lutym było mrożno: Marzec jest moim ulubionym miesiącem: Marzo e’ il mio mese preferito Kwiecień jest moim ulubionym miesiącem Maj jest moim ulubionym miesiącem

Nominativo

Genitivo

Dativo

E’ il mese delle larve Da Lip, pianta che fiorisce in Luglio. La declinazione e’ regolare con la perdita del gruppo “ie” Da sierpa= falce e’il mese del raccolto Deriva da wrzos che e’ una pianta Da Paździerze che erano I residui della lavorazione del lino Il mese in cui cadono le foglie Presumibilmente e’ in relazione con grudka che vuol dire grumo e rappresenta il momento dell’anno in cui il terreno e’ ghiacciato e a “grumi” Accusativo Vocativo Strumentale

Styczeń Styczenie Luty Lute Marzec Marce Kwieceń Kwietnie Maj Maje Czerwiec Czerwce

Styczenia Styczeniów Lutego Lutych Marca Marcami Kwietnia Kwietni Maja Majów Czerwce Czerwców

Styczeniowi Styczeniom Lutemu Lutym Marcowi Marcom Kwietniowi Kwietniom Majowi Majom Czerwcowi Czerwcom

Styczeń Styczenie Luty Lute Marzec Marce Kwieceń Kwietnie Maj Maje Czerwiec Czerwce

Styczeniu Styczenie Luty Lute Marcu Marce Kwietniu Kwietnie Maju Maje Czerwcu Czerwce

Styczeniem Styczeniami Lutym Lutymi Marcem Marcemi Kwietniem Kwietniami Majem Majami Czerwcem Czerwcami

Locativo Styczeniu Styczeniach Lutym Lutych Marcu Marcach Kwietniu Kwietniach Maju Majach Czerwcu Czerwcach


~ 19 ~ Moc Pomoc Pościel

Forza Aiuto Biancheria da letto

Niemoc Kądziel Topiel

Esempi di eccezioni alle regole per il maschile Infermita’ Noc Note Conocchia Północ Mezzanotte Golfo Krew Sangue

Torbiel Sól Rozkosz

Ciste Sale Piacere

I nomi che terminano in C sono anch’essi di genere maschile come ad esempio Koniec (fine) con alcune importanti eccezioni, tra cui ricordiamo: Moc (forza), Niemoc(disabilita’, infermita’), Pomoc(aiuto), Noc (notte), Północ (mezzanotte) Radice Moc = forza Singolare Plurale

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Moc Mocy

Mocy Mocego

Mocy Mocemu

Moc Mocego

Moc Mocy

Mocą Mocym

Mocy Mocach

Radice Noc = Notte Singolare Plurale

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Noc Noce

Nocy Nocy

Nocy Nocom

Noc Noce

Nocy Noce

Nocą Nocami

Nocy Nocach

Anche I nomi che terminano in L sono in generale maschile come ad esempio: -

Ból (dolore), Chmiel(luppolo), dyszel(albero/timone/barra)

con alcune eccezioni come in: Nome (eccezione femminile) Gardziel Kądziel Torbiel Latorośl Pościel Sól Topiel

Traduzione Gola conocchia ciste tipo di albero, frutto biancheria da letto Sale golfo

Le eccezioni per I nomi che finiscono in Ń sono tra le altre: -

Cerwień (colore delle carte) Jesień: autunno, vedere anche sotto il riquadro relative alle stagioni. Sień: sala Broń: arma

Mentre tra I nomi in Ń che sono maschili ricordiamo: dzień (giorno) che ha una declinazione che riporto per completezza essendo irregolare: Radice Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo Singolare Dzień Dnia Dniowy Dzień Dniu Dniem Dniu Plurale Dni/dnie Dni Dniom Dni Dni/dnie dniami Dniach Esistono molte espressioni idiomatiche coinvolgono l’utilizzo di dzień, ne riporto una a titolo di esempio: <<Cały boży dzień>> che rende il nostro << tutto il santo giorno>>

Le quattro stagioni: Jesień Wiośna

Autunno (eccezione alla regola per il mashile) Primavera

Przedzimie (inizio di inverno) Przedwiośnie (inizio di primavera)

Lato (sostantivo neutro)

Estate

Zima

Inverno


~ 20 ~ Le eccezioni per I nomi che finiscono in W sono tra le altre: -

Brew = sopracciglio Chorągiew= banner, bandiera, reggimento Krew= sangue Łagiew= ampolla (non molto usato) Marchew che al plurale diviene Marchwi per carota Dryakiew = scabbiosa

Eccezioni per I nomi che finiscono in ż,Cz,Rz,Sz sono ad esempio: Radice Singolare

Odsiecz = sollievo (gergo militare) Dzicz= selvaggio Ciecz=fluido che si declina come segue Nominativo Ciecz

Vocativo Strumentale Locativo Cieczy (forma Cieczą Cieczy non usata) Cziecze Cieczy Cieczom Ciecze Ciecze Cieczami Cieczach Facciamo attenzione al nominative plurale che risulta in –e, per il resto la declinazione e’ abbastanza regolare

Plurale

-

Genitivo Cieczy

Dativo Cieczy

Accusativo Ciecz

Rozkosz= piacere Mysz= topo, ma anche il mouse del computer Kokosz = gallina Wesz= pidocchio Rzecz= Cosa, oggetto

Vediamo la declinazione di Rzecz che e’ utile nella vita quotidiana: Radice Rzecz Singolare Plurale

Nominativo Rzecz Rzeczy

Genitivo Rzeczy Rzeczy

Dativo Rzeczy Rzeczom

Accusativo Rzecz Rzeczy

Vocativo Rzeczy Rzeczy

Strumentale Rzeczą Rzeczami

Locativo Rzeczy Rzeczach


~ 21 ~

Nota sui verbi: Alcuni verbi che finiscono in –wać aggiungono un a –j come ad esempio kupować che diviene kupiję, allo stesso modo si comportano alcuni verbi con diverse terminazioni: -

-ać: come lać(versare), smiać się(ridere), wiać (usato solo nella terza persona) -ić: come in pieć, bić (battere) -uć: czuć(sentire), pluć (spitare), psuć (rovinare) -yć: żyć(vivere),myć(lavare),kryć(nascondere),szyć(cucire

Questi verbi hanno la struttura di riferimento: -ję Żyję Czuję

-jesz Zyjesz Lejesz

-je Śmieje Pije

-jemy Psujemy Kryjemy

-jecie Szyjecie Myjecie

-ją Biją Plują


~ 22 ~ Nomi Femminili Sono in generale femminili tutti I nomi che indicano o designano una forma femminile, ma anche in questo cosa, come per i nomi maschili non risulta possibile dare una descrizione esaustiva. Ad esempio sono normalmente femminili I nomi che finiscono per “o” od “ę” Finale

A

O

Ę

E

Esempio

Kobieta

Sukno

Cielę

Pole

Traduzione

Ragazza

Panno

VItello

Campo

Che si declinano in maniera abbastanza regolare come vedremo piu’ avanti, ma che riporto qui per semplicita’: Radice Nominativo Genitivo Kobieta Singolare Kobieta Kobiety Plurale Kobiety Kobiet In cui notiamo le trasformazioni da “t” a “ci”

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Kobiecie Kobietom

Kobietę Kobiety

Kobieto Kobiety

Kobietą Kobietami

Kobiecie Kobietach

Ad esempio abbiamo anche i loro derivati come in: -

Baba = vecchia, Babcia= nonna, Babsko= megera Dziewczę= giovane da cui deriviamo Dziewica= fanciulla/ vergine

Normalmente tutti i nomi che finiscono in „a” sono di genere femminile a meno che non si riferiscano a figure che sono storicamente/normalmente rivestite da uomini come ad esempio: Wojewoda = paladino, governatore, Starosta= amministratore, Basza= Pascia’, Dozorca= sorvegliante, portiere,Gaduła= chiacchierone che si declina in stile quasi femminile: Radice gaduła Singolare Plurale

Nominativo Gaduła Gaduły

Genitivo Gaduły Gaduł

Dativo Gadule Gadułom

Accusativo Gaduły Gaduły

Vocativo Gaduło Gaduły

Strumentale Gadułą Gadułami

Locativo Gadule Gadułach

Aggiungiamo anche le seguenti altre eccezioni al femminile che si incontrano abbastanza frequentemente: Eccezioni kaznodzieja kłamca ludożerca zdzierca Mówca Obrońca Traduzione predicatore bugiardo cannibale estorsore oratore difensore Attenzione che esiste dawca e tutta la famiglia da questo derivate che e’ una eccezione

Sędzia giudice

Sprawca autore

Le parole che terminano con le consonanti molli ć, ść, sć, dź,ń, p,ś sono molto spesso di genere femminile come in Iniziale Esempio Traduzione

Ć Postać figura, forma, carattere, aspetto, tipo

SĆ Bolesć dolore

Ść Kość Osso

DŹ Spowiedź Confessore, ma la grafia originale era (zpowiedż)

P Człap rimescolamento

Ń Goleń stinco

Ś Oś asse


~ 23 ~ Vediamo una lista di parole al femminile che sono le corrispondenti a quanto visto per I nomi maschili, possiamo vedere gli esempi di alternanza vocalica e consonantica di cui abbiamo parlato:

Lista parole Femminili e traduzione Kaczka Papera

Matka

Madre

Gęs Gołębic a Łania

Oca Colomba

Kotka Lwica

Daino

Klacz

Giumenta

Niedźwiedzic a Oślica

Orlica

Gatta Leoness a Orsa

Suka Wilczyca

Aquila femmina Cane Lupa

Krowa

Vacca

Somara

Lisica

Femmin a di volpe

Eccezioni per i nomi femminili: Fanno eccezione quelli che terminano in sola ć come ad esempio in: -

Łokieć= gomito Paznokieć= unghia

Quelli che terminano in ść come gość= ospite, quelli che terminano in dż come łabędż= cigno, gwóźdż= chiodo, sledż= aringa. Eccezioni rispetto alla regola della finale in ń sono abbastanza numerose, tra le altre ricordiamo: Jeleń=cervo, Ogień=fuoco, Korzeń=radice, Płomień=fiamma, Koń=cavallo, Promień= raggio, Rzemień= laccio, Strumień= ruscello, Krzemień=selce, Słoń=elefante, Okoń= persce persico


~ 24 ~ Eccezioni rispetto alle finali in p ed ś sono ad esempio:Karp= carpa,łoś= alce, struś= struzzo.

Osservazione sui verbi: Alcuni verbi assorbono il gruppo i+j e lo trasformano in “I” tranne che alla prima persona singolare ed alla terza plurale, sono verbi abbastanza comuni tipo: -

Stoić: stare Kroić: tagliare Kleić: incollare

Questi verbi hanno la struttura di riferimento: -ję Stoję Kroję Kleję

-isz Stoisz kroisz kleisz

-i Stoi Kroi Klei

-imy Stoimy Kroimy Kleimy

-icie stoicie kroicie Kleicie

-ją stoją kroją Kleją


~ 25 ~

Ja Mam Io ho

Oni, Panie, Pańśtwo, Panowie, One Mają Essi hanno

Il verbo avere(mieć) , come vedremo piu’ avanti risulta essere meno central nella lingua polacca, non essendo un verbo ausiliario, pero’ risulta usato in molti costrutti che riporto: Ty Masz Tu hai

-

Mieć:Il verbo Avere all'IndicativoPresente

Wy Macie Voi avete

My Mamy Noi abbiamo

mieć + accusativo, e’ la forma base: ho qualcosa nie mieć + genitive, e’ la forma base: non ho di qualcosa mieć + Accusativo + do + Genitivo: avere qualcosa da fare nie mieć + Genitivo + do + Genititvo: On,Ona,Ono, Pan, Pani Ma non avere qualcosa da fare hamieć +Accusativo + dla +Genitivo: avere qualcosa per qualcuno nie mieć + Genitivo+ dla+ Genitivo: non avere qualcosa per qualcuno mieć accusative+ na+ accusative: avere I mezzi per fare qualcosa nie mieć + genitive+ na+ accusative: non avere I mezzi per fare qualcosa


~ 26 ~ Neutro Sono neutri tutti I nomi che terminano con una e,o,ę, attenzione che I nomi propri anche se terminano in o non seguono la regola dei nomi neutri, ma quella del genere a cui appartengono come Plato (Platone) e Dido (Didone). Esiste una sola parola che termina in c che invece e’ neutral: Nic= niente che al genitivo diviene Niczego, anticamente esisteva anche la forma nicego Radice Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo Nic e Vocativo Singolare Nic Niczego Niczemu Nic Niczym Niczym Ho anticipato il quadro sinottico dei casi polacchi per la parola Nic in modo da cominciare a familiarizzarsi con gli stessi su un caso semplice, sopratutto per I lettori che hanno studiato latino.

Dziecię Gołębię

Bambino Piccolo di piccione

Kaczę Kocię

Anatroccolo Gattino

Koźlę

Capretto

Oślę

Puledro di asino

Lwię

Leoncino

Szczenię

Cucciolo di cane

żrebię

puledro

Prosię

Piccolo di maiale


~ 27 ~

Nomi di genere commune Sebbene questa classificazione non sia correntemente molto diffusa, la riporto per completezza. In generale I nomi di genere commune sono quelli che possono adattarsi indipendentemente sia al genere maschile che al genere famminile, per esempio -

Ten kłamca e ta kłamca= questo/a e’ un bugiardo/una bugiarda Ten/Ta niecnota = questa canaglia Ten/Ta włoczęga = questo/a vagabondo

Genere e Numero dei nomi: alcune precisazioni Il polacco presenta due generi e due numeri fondamentali: maschile e femminile, singolare/plurale. Sporadiche tracce del duale (usato anticamente per designare le coppie) si riscontrano ancora nella lingua comune, vediamo alcune coppie singolare/plurale: Pan/Panowie= Signore/Signori (solo di genere maschile) Wojsko/Wojska=Esercito/Eserciti Dwie = due, Obydwie=ambedue, dwa, dwie, dwoje, Oboje (mix di uomo e donna), Obje (due donne). Queste complicazioni che rendono la lingua polacca particolarmente ostica nella memorizzazione non sono altro che tracce del duale il quale era sviluppato ed usato nell’antico slavonico.


~ 28 ~

I casi I casi come in latino servono ad identificare come si usa un nome, in polacco abbiamo sette casi ovvero: Caso

Domanda a cui risponde

Descrizione, verbi e particelle che reggono il caso a) b)

Tutti gli attivi: ad esempio być- essere Nelle frasi in cui to sostituisce il verbo essere dobbiamo usare il nominative come caso del soggetto Polscy studenci odejść na Erasmusa: gli studenti polacchi partono per l’Erasmus

kogo?

a)

czego?

b)

A differenza del latino assume sia il ruolo di complement diretto che indiretto. Nel caso di complement diretto traduce il partitivo (e.g. avere di qualcosa) italiano Si usa il genitive nelle frasi negative ad esempio in polacco si dice letteralmente (non ho di qualcosa, non so di qualcosa, non compro di nulla, etc.) Va al genitive il soggetto della costruzione: NIE MA ( non c’e’, non ci sono) Il genitive traduce il complement di specificazione italiano come in

Nominative/ Mianowik:

kto?

Il caso del Soggetto

co?

Genitivo/ Dopełniacz

c) d)

a. b. c.

e)

f) g)

h)

la casa di mia nonna: dom mojej babci il cane di mia sorella: pies mojej siostry

il libro del mio amico: książka mojego przyjaciela Si usa per le quantita’ per esempio un litro di latte si traduce litr mleka Tutte le espressioni di tempo vanno al genitive Verbi che reggono il genitive sono

a. b. c. d. e. f. g.

Bać się: temere

h. i. j. k. l. m.

Uczyć/uczyć się: insegnare/studiare

Pilnować: fare la guardia Potrzebować: aver bisogno Pragnąć: desiderare Spodziewać się: aspettarsi Słuchać: ascoltare Szukać: cercare (verbo da non usare quando si e’ in repubblica ceca, perche’ in ceco ha completamente un altro significato) Zaponimać: dimenticare Zazdrościć: invidiare Żądać: esigere Żałować: pentirsi/rimpiangere Życzyć: augurare

Particelle che reggono il genitivo sono:

a. b.

Bez: senza Dla: per


~ 29 ~ c. d. e. f. g. h. i. j. k.

Od: da Do: fino a Koło/Obok: accanto Naprzeciwko: di fronte Wśród: tra U: da qualcuno Z powodu: a causa di Oprócz: tranne Podczas: durante

Costrutti che reggono il genitivo sono: -

-

Dativo/Celownik

Verbo avere (vedere nota specifica) Więcej/ mniej (piu’/meno): di derivazione avverbiale Traduce l’italiano complement di termine rispondendo alle domande : a chi? A che cosa? Verbi che reggono il dative sono: a) Dawać: dare b) Dokuczać: infastidire c) Dziękować: ringraziare d) Dziwić się: sorprendere e) Kraść: rubare f) Opowiadać: raccontare g) Podarować: regalare h) Podobać się: piacere i) Przypominać:ricordare j) Szkodzić: nuocere k) Ufać: fidarsi l) Wierzyć: credere m) Zazdrościć: invidiare n) Życzyć: augurare

komu? czemu?

Particelle che reggono il dative sono: a) b) c) d)

Accusativo/Biernik

kogo? co?

a) b)

Dzięki : grazie a Przeciw/przeciwko: contro Wbrew: contro Na przekór: a dispetto di

E’ il caso del complement oggetto o complement diretto Alcuni verbi reggono l’accusativo come ad esempio: a. Brać – prendere b. Budować – costruire c. Czytać – leggere d. Dostać – ricevere e. Jeść – mangiare f. Kochać – amare g. Kupić – acquistare h. Lubić – piacere/amare i. Mieć – avere j. Odwiedzić – fare visita k. Otworzyć – aprire l. Pić – bere m. Pisać – scrivere n. Prosić – chiedere o. Robić – fare p. Sprzedać – vendere q. Widzieć – vedere r. Zamknąć – chiudere s. Znać – conoscere (aver incontrato in


~ 30 ~ passato) Preposizioni che reggono l’accusativo sono: a. Przed: per b. Na: a/in c. Nad: a d. Pod: sotto e. Po: per f. w/we: in g. za: tra h. o: per

c)

a)

b)

c)

Strumentale/Narzędnik

(z) kim? (z) czym?

d)

(o) kim? Locativo/Miejscownik

(o) czym?

a) b)

c)

Vanno in caso strumentale tutti I sostantivi che descrivono la natura di cose o persone, in pratica il predicato nominale: być + strumentale e non non nominative come in latino. Lo strumentale descrive il mezzo, il tempo, il luogo, la causa, la conseguenza o il modo. E’ molto vicino all’ablativo latino. Verbi che reggono lo strumentale sono: a. Bawić się: divertirsi b. Cieszyć się: rallegrarsi c. Czesać sie: pettinarsi d. Interesować się: interessarsi e. Jechać: andare f. Jeść: mangiare g. Kierować: guidare h. Lecieć: volare i. Martwić się: preoccuparsi j. Pachnieć: profumare k. Pisać: scrivere l. Płynać: nuotare m. Ruszać: muovere n. Rządzić: governare o. Zachwycać się:impressionarsi p. Zmęczyć się: stancarsi Preposizioni che reggono lo strumentale sono: a. z/za : con/ dietro b. nad: sopra/verso c. międzi: tra d. Przed: prima/davanti e. Pod:sotto

Traduce soltanto I complementi indiretti E’ l’unico caso polacco che si lega al vebro attraverso una preposizione che puo’ essere: na (su), po(dopo, per), o(di,da), przy(presso), w(in) Puo’ essere tradotto con diversi complementi quali ad esempio i complementi di luogo ed il complemento di argomento

zwrot Vocativo/Wołącz

do kogoś, czegoś

VIene usato nelle espressioni di saluto o di commiato, nella corrispondenza, nelle poesie, nelle preghiere e negli appelli


~ 31 ~ Irregolarita’ e modifica del tema per i verbi terminano in –ać e –ić In merito a quanto precedemente detto abbiamo dei verbi in –ać ed –ić che presentano delle irregolarita’ cambiando il loro tema per tener conto delle seguenze desinenze Verbo Ja/Io Ty/Tu On/ Egli My/Noi Wy/Voi Oni -ać -ę -esz -e -emy -ecie -ą -ać -ię -iesz -ie -iemy -iecie -ą -ić -ę -isz -i -imy -iciie -ą I verbi in –ić modificano il tema perdendo la –I e trasformando la consonante, la presenza della ”e” invece addolcisce il tema e lo modifica come secondo il seguente schema Modifica Del tema R->Rz

Esempio

Ja/Io

Ty/Tu

On/ Egli

My/Noi

Wy/Voi

Oni

Brać (prendere)

Bior-ę

Bierz-esz

Bierz-e

Bierz-emy

Bierz-ecie

Bior-ą

S->sz Si->Sz

Pisać (scrivere) Prosić (chiedere)

Pisz-ę Proszę

Pisz-esz Proszis z

Pisz-e Prosi

Pisz-emy Prosimy

Pisz-ecie Prosicie

Pisz-ą Proszą

Ści->SzCz

Czyścić (Pulire)

Czyszczę

Czyścisz

Czyści

Czyścimy

Czyścicie

Czyszczą

K->CZ

Płakać (piangere, strillare) Wiązać (Legare, allacciare) Wozić (Trasportar e)

Płacz-ę

płac-esz

Płacz-e

płacz-emy

płacz-ecie

płacz-ą

Wiąż-e Wożę

WIążesz Wozisz

Wiąże Wozi

Wiążemy Wozimy

Wiążecie Wozicie

Wiążą Wożą

Z->Ż Zi->Ż

T->CZ

Dygotać Dygoczę Dygoczesz Dygocze Dygoczemy Dygoczecie Dygoczą (Oscillare) ździ->żdż Jeździć Jeżdżę jeździsz jeździ jeździmy jeździcie jeżdżą (Guidare, condurre un mezzo) Attenzione che M e P non si addolciscono quindi I verbi per addolcire il suono si aggiunge una –I come in: łamać che diviemiene łam-ię, -iesz,-ie, -iemy, -iecie, -ią


~ 32 ~

Regola per aggettivi, verbi ed avverbi legate alla natura/genere dei nomi Accusativo Come vedremo l’accusativo spesso si presenta per il genere maschile in due forme, una per gli essere animati ed una per gli esseri inanimate: in un caso, quello degli esseri animati, l’accusativo si collega al genitive e diventa uguale allo stesso, nel’altro caso invece e’ uguale al nominative. Esiste una teoria che dice che l’alternanza dell’Accusativo deriva dalla possibile confusione per gli animati maschili in frasi del tipo: Il figlio ama il padre. Visto che l’ordine delle parole in polacco e’ libero questa frase avrebbe potuto dare origine a due possibili interpretazioni per cui si dice Il padre ama del figlio o Il Figlio ama del padre, salvaguardando in tal modo anche I risvolti teologici che sono sempre stati importanti per il popolo Nominativo e Vocativo polacco.

In alcuni casi abbiamo una doppia forma di nominative/vocativo: una in –I ed una in –e, per gli aggettivi seguiamo questa doppia forma come per l’accusativo in base alla natura (animate/ inanimate) del sostantivo cui si riferisce l’aggettivo


~ 33 ~ Declinazione e Generi – I nomi femminili Ci sono diversi approcci per trattare le forme di declinazione delle parole, ma tradizionalmente si comincia con i nomi feminili che si declinano in maniera differente rispetto alla terminazione del tema in cui distinguiamo -

Desinenze in a,o nei casi regolari Desinenze in consonanti molli ć,sć,dź,ń,p,ś e le eccezioni relative alle altre consonanti Schema riassuntivo: Terminazione

A

O

Ć

ŚĆ

Ń

Esempio

Ziemia

Dobroć

zołądź

Pieśń

Traduzione

Terra

Bonta’

Ghianda e ghiandola

Canto

P

S


~ 34 ~ Nella declinazione dei nomi abbiamo dei comportamenti particolarmente irregorali per quanto riguarda I casi: : a) Genitivo Singolare, a. Sintesi delle eccezioni b) Locativo Singolare, c) Dativo Singolare, d) Nominativo Plurale, e) Genitivo Plurale. In questi casi assistiamo a delle modifiche morfologiche delle desinenze e spesso anche del tema, non esiste in questo caso una regola universal, per cui ho dovuto imparare a memoria le varie declinazioni con le varie eccezioni a partire da quella fondamentale. Come di sovente riportiamo una lista di parole che ci servono come riferimento per la declinazione dei nomi di genere femminile. Esistono dei nomi maschili che finiscono in –a che si declinano alla stessa maniera di quelli femminili e che riprenderemo successivamente: Esempi Singolare Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo Plurale Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo Espressione idiomatica

Torre wieża wieży wieży wieżę wieżo wieżą wieży

Madre matka matki matce matkę matko matką matce

Testa głowa głowy głowie głowę głowo głową głowie

Canto Pieśń Pieśni Pieśni Pieśń Pieśni Pieśnią Pieśni

wieże wież wieżom wieże wieże wieżami wiezach Zamknąć się w wieży z kości słoniowej Chiudersi in una torre d’avorio

matki matek matkom matki matki matkami matkach

głowy głów głowom głowy głowy głowami głowach

Pieśni Pieśni Pieśniom Pieśni Pieśni Pieśniami Pieśniach

Osservazioni Come vedremo anche per il maschile i casi strumentale e locativo sono abbastanza regolari, mentre presentano problemi il genitivo sia singolare che plurale ed il nominativo plurale. Il vocative plurale e’ uguale a; nominative, l’accusativo plurale risulta essere allineato con il nominative plurale

Un esempio degno di nota delle modifiche al tema e’ la parola Pani che vuol dire Signora e che si declina come se fosse Pani{a}, solo che nella forma nominative la {a} e’ stata soppressa Radice Pani Singolare Plurale

Nominativo Pani Pan-ie

Genitivo Pani Pań

Dativo Pani Paniom

Accusativo Panią Panie

Vocativo Pani Panie

Strumentale Panią Pan- iami

Locativo Pani Pan-iach

In aggiunta agli esempi che abbiamo citato per illustrare altre caratterische della declinazione dei nomi di natura femminile possiamo fare riferimento a Ziem-ia(terra) e Dola (Destino) che presentano un comportamento regolare con elision del tema finale –ia per Ziemia


~ 35 ~ Radice Ziemia Terra Singolare Plurale

Nominativo Ziem-ia Ziem-ie

Radice Dola Destino Singolare Plurale

Nominativo Dol-a Dol-e

Genitivo Ziem-i Ziem Ziem-i Genitivo Dol-i Dol-i

Dativo Ziem-i Ziemiom

Accusativo Ziem-ę Ziem-ie

Vocativo Ziem-o Ziem-ie

Strumentale Ziem-ią Ziem- iami

Locativo Ziem-i Ziem-iach

Dativo Dol-i Dol-om

Accusativo Dol-ę Dol-e

Vocativo Dol-o Dol-e

Strumentale Dol-ą Dol- ami

Locativo Dol-i Dol-ach

Regole generali per la declinazione dei nomi femminili Vediamo come vi siano delle differenze anche nelle terminazioni, che si adattano secondo la terminazione del tema, vediamo alcune regole di riferimento che ci sono a support: 1) I sostantivi che terminano in –a normalmente prendono la –y al genitivo singolare, vedi il dettaglio sotto per le regole. 2) I sostantivi che terminano in –ia normalmente prendono la –i al genitivo singolare 3) I sostantivi che al nominative hanno –eć, -eść,-eś, -ew o –esz perdono la –e in tutti I casi delle declinazioni a parte nell’accusativo, vediamo degli esempi nella sezione di regole varie per il genere femminile 4) I sostantivi che terminano in ga, la, ka normalmente prendono gi, li, ki al genitivo singolare Noga(Gamba), Sroka(gazza) Radice NogNominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Singolare Nog-a Nog-i Nodz-e Nog-ę Nog-o Plurale Nog-i Nóg Nog-om Nog-i Nog-i Come si vede assistiamo alla modifica anche del tema attraverso la trasformazione della g -> dz

Strumentale Nog-ą Nog- ami

Locativo Nodz-e Nog-ach

Radice SrokNominativo Genitivo Dativo Singolare Srok-a Srok-i Sroc-e Plurale Srok-i Srok Srok-om Qui assistiamo invece alla modifica k->c nel tema

Strumentale Srok-ą Srok- ami

Locativo Sroc-e Srok-ach

Accusativo Srok-ę Srok-i

Vocativo Srok-o Srok-i

Accusativo Singolare Se una parola femminile termina con una consonante molle, allora l’accusativo diviene identico al nominative come in moc (riportato sotto),twarz(viso),część(parte). Hanno l’accusativo in –ę: a) b) c) d)

Tutti I sostantivi della forma: consonante+nia come in suknia->suknię (vestito) Tutti I sostantivi che finiscono in -la come ad esempio wola-> wolę(volonta’) Tutti I sostantivi che finiscono in –I come gospodyni->gospodynię Le parole mutuate dalle lingue straniere che finiscono in –ia come filozofia->filozofię

Dativo Singolare Sempre per il femminile vediamo adesso come si comporta il dativo singolare; tutti I dative terminano in -y,-i,e,-ie. Questo caso ha le stesse caratteristiche del vocative per I nomi maschili che e’ descritto oltre e che sintetizziamo come: a) Aggiunta della –I davanti alla –e (esempio osoba-osobie: persona) b) Se al genitivo abbiamo una d oppure una r davanti alla –y finale questi si ammorbidiscono diventando –dzie e –rze come in góra-górzie (montagna) oppure woda-wodzie(acqua) c) Ch->Sz, G->Dz,K->C,ł->l come riportato sotto nei vari esempi


~ 36 ~ Vocativo Singolare Il comportamento del vocative singolare si puo’ riassumere come: a) Tutte le parole che finiscono in –a hanno il vocative in –o (con un numero di eccezioni per la finale –ka o per diminutive) b) Hanno il vocative uguale al genitive quelli che terminano per una consonante molle c) Le parole che terminano in –I hanno il nominative ed il vocative uguali Genitivo Singolare Se la –a finale e’ retta da una consonante dura, a meno di –g e-k, allora questa consonante si ammorbidisce, come ad esempio in ryba pesce che diviene ryby, woda (acqua) che diviene wody. Se invece abbiamo una vocale, una consonante molle o g,k allora la finale diviene una –I come in noga(gamba) che diviene nogi o wieś che diviene wsi (del villaggio). Facciamo degli esempi pratici: i sostantivi che terminano in -ia, -la,-źa si comportano seguendo il genitive, ad esempio abbiamo Radice ObróźCollare Singolare Plurale

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Obróź-a Obróz -e

Obróź-i Obróz-ego

Obróź-i Obróz-emu

Obróź-ę Obróz-ego

Obróź-o Obróz -e

Obróź-ą Obróz -ym

Obróz-i Obróz -ym

Anche in questo caso vediamo delle variazioni sia a livello di tema che a livello di desinenze che si adattano alla parola Abbiamo ad esempio anche Rola che ha due significati sia quello di Ruolo che quello di appezzamento di tera in agricoltura che si trasforma in Roli nel dativo. Anticamente era usato anche Roly Radice RolSingolare Plurale

Nominativo Rol-a Rol -e

Genitivo Rol -i Ról/ Rol

Dativo Rol -i Rol-om

Accusativo Rol –ę Rol-e

Vocativo Rol -o Rol -e

Strumentale Rol -ą Rol –ami

Locativo Rol -i Rol –ach

In questo caso al genitive plural assistiamo ad una doppia forma con contrazione/rientro rispetto alla desinenza normale e modifica da “o” a “ó” Ed anche Dziewica che diviene Dziewicy che diviene praticamente una parola di genere comune Radice DziewicSingolare Plurale

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Dziewic -a Dziewic -y

Dziewic -y Dziewic –ego

Dziewic -y Dziewic –emu

Dziewic –ę Dziewic –ego

Dziewic -o Dziewic –y

Dziewic-y Dziewic –ym

Dziewic -y Dziewic –ym

2) Mutano invece struttura le parole che finiscono in Terminazione

Ma

Ba

Sa

Fa

Na

Pa

Wa

Za

Modifica

Mie

Bie

Sie

Fie

Nie

Pie

Wie

Zie


~ 37 ~ Esempio

Tama

Baba

Abatysa

Stopa

Krowa

Koza

Traduzione

Diga

Vecchia Signora

Badessa

Piede

Mucca

Capra

Declinazione degli esempi: Tama= diga che si declina come segue: Radice TamSingolare Plurale

Nominativo Tam -a Tam -y

Genitivo Tam -y Tam

Dativo Tam –ie Tam -om

Accusativo Tam –ę Tam -y

Vocativo Tam -o Tam -y

Strumentale Tam –ą Tam -ami

Locativo Tam –ie Tam -ach

Genitivo Bab-y Bab/ Bab-y

Dativo Bab –ie Bab-om

Accusativo Bab –ę Bab-y

Vocativo Bab -o Bab-y

Strumentale Bab –ą Bab-ami

Locativo Bab –ie Bab-ach

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Abatysa abatysy

abatysy abatys

abatysie abatysom

abatysę abatysy

abatyso! abatysy!

abatys-ą abatysami

abatysie abatysach

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Stopa Stopy

stopy stóp

stopie stopom

stopę stopy

stopo! stopy!

stop-ą stop-ami

stopie stopach

Baba= vecchia signora Radice BabSingolare Plurale

Nominativo Bab -a Bab -y

Abatysa= badessa Radice A batysSingolare Plurale

Fa->fie Na->Nie Stopa->Stopie (piede) Radice Stopa Singolare Plurale

Wa->Wie: Krowa -> Krowie (mucca) Za-zie: Koza->Kozie (capra)

Modifiche al tema Altre modifiche si hanno per i sostantivi che terminano in


~ 38 ~ Terminazione

Da

Ga

Cha

Ka

Ła

Ra

Ara

Ta

Modifica

Dzie

Dze

Sze

Ce

Le

Rzie

Erzie

Cie

Bieda /Biedz ie Pover ta’

Noga/ nodze

Pycha / pysze Orgog lio

Rzeka /Rzec e Fiume

Szkołą / Skole Scuol a

Esempio Traduzione

Gamb a

Kara/ Karzie

Wiara/ Wierzie

Cnota/Cnocie

Punizione, Pena

Fede

Virtu’

Irregolarita’ e modifica del tema per i verbi terminano in –nąć Verbi che steminano in –nąć che se perfettivi indicano il future e imperfettivi indicano il presente, I quali aggiungono una “i” alla normale coniugazione secondo lo schema: Verbo

Ja/Io

Ty/Tu

On/ Egli

My/Noi

Wy/Voi

Oni

-nąć

-iesz

-ie

-iemy

-iecie

Esempio

Ja/Io

Ty/Tu

On/ Egli

My/Noi

Wy/Voi

Oni

Biegnąć/ Bieć (Correre) Ciągnąć (tirare) Płynąć (navigare)

Biegnę

Biegniesz

Biegnie

Biegniemy

Biegniecie

Biegną

Ciągnę

Ciągniesz

Ciągnie

Ciągniemy

Ciągniecie

Ciągną

Płynę

Płyniesz

Płunie

Płyniemy

Płyniecie

Płyną

Regole per il Nominativo Plurale I sostantivi che al genitive singolare terminano in –i hanno anche il nominative plural in –I come ad esempio il gruppo Ga, Ka: sroka-> NP sroki (gazza). Questo e’ vero quindi anche per tutti I sostantivi con in –a preceduta da consonante molle o da G e K, come abbiamo visto precedentemente. I sostantivi invece che terminano in –ia o in –la allora mutano il nominative plural in –e come in Ziemia che diviene Ziemie e Dola che diviene Dole I sostantivi che al genitive singolare hanno y, normalmente hanno y anche al nominative plurale I sostantivi che finiscono in –a (la maggioranza di quelli femminili), o da una consonante dura, spesso hanno in –y il nominative plurale, a meno che non finiscano con Ca-> Ce come Swieca->Swiece Ża->Że come in Roża che diviene Roże Ovviamente abbiamo una eccezione molto diffusa che e’ la parola ręka (mano) che diviene Ręce.


~ 39 ~ Regole per il Genitivo Plurale I sostantivi che a) Terminano in –a b) –e, c) la oppure se la finale -a e’ preceduta da una sola vocale o consonante Perdono la „a” per cui abbiamo: Ziemia-> Ziem, Woda->Wód (acqua), in generale possiamo dire che il genitivo si forma facendo rientrare la finale del nominativo plurale e modificando la –o dal nominative come ad esempio szkoła (NS)->szkoły(NP)->szkół(GP). Se dopo aver fatto l’elisione della –a restano due consonanti si aggiunge una –e o una –ie per motivi di eufonia come in: a) córka->córki->córek (figlia) o b) gra->gry->gier(gioco)o c) igła->igły->igiel(ago) oppure d) wojna-> wojen (Guerra). Allo stesso modo assisitinamo ad una elision se abbiamo le consonanti ch, zb, zd, zg come in Ropucha-> Ropuch (Rospo) Wierzba->Wierzb (Salice) Uzda->Uzd (Briglia) Rózga->Rózg (Ciglia) Le parole che finiscono in –owa e che sono derivanti da titoli nobiliari compeste da piu’ sillabe hanno la finale in –ych come in Krolowa -> Krolowych (Delle Regine) Le parole che hanno la nasale ę davanti all’ultima sillaba la cambiano in ą come ad esempio Ręka-> Rąk(delle mani), Księga->Ksiąg (dei libri) I sostantivi che terminano in Ka, la,ła perdono la –a ed aggiungono una –e davanti all’ultima consonante come in Barile: Beczka-> Beczek Wódka-> Wódek (Vodka) Szabla-> Szabel (Sciabola) Miotła->Mioteł (Scopa)


~ 40 ~ La terminazione in –na perde la –a ed aggiunge –ie come in Sosna-> Sosnie (pino) Trumna-> Trumnie (Bara) Attenzione che per le terminazioni in –nia non esistono delle regole come ad esempio: Suknia-> Sukien (Vestito) Włocznia->Włoczeń (Lancia) Matnia->Matń (laccio) Inoltre alcune parole ammettono piu’ forme di genitivo che pero’ non sono usabili in maniera intercambiabile e devono essere verificate ogni volta in funzione del contesto.

Regole varie per il genere femminile: Il locative plural puo’ anche terminare in –ech come per le parole che terminano in –da o ta come in Woda-> Wodziech Cnota-> Cnociech Declinazione dei nomi femminili che terminano in consonante In funzione della consonate con cui termina la parola possiamo avere dei comportamenti diversi a seconda che sia dura o molle come in Moc (Forza) Radice Moc Singolare Plurale

Nominativo Moc Moc -y

Genitivo Moc -y Moc -y

Dativo Moc –y Moc -om

Accusativo Moc Moc -y

Vocativo Moc -o Moc -y

Strumentale Moc –ą Moc -ami

Locativo Moc –y Moc -ach

I nomi che terminano in –esz perdono la “e” in tutti I casi. Questa modifica avviene anche per tutte le parole che terminano in “ew” che cambiano la “e” in “I”, ad esempio abbiamo: Wesz->Wszy (pidocchio) Chorągiew->Chorągwie (Bandiera) Oppure per le consonanti molli che sono simili solo che si introduce la „i”. Questo comportamento lo abbiamo visto anche per gli aspetti verbali, riportiamo alcuni esempi: Dobroć (Bonta’) Radice Dobro Singolare Plurale

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Dobroć Dobro –ci

Dobro -ci Dobro -ci

Dobro -ci Dobro -ciom

Dobroć Dobro -ci

Dobro -ci Dobro -ci

Dobrocią Dobro -ciami

Dobro -ci Dobro -ciach


~ 41 ~

Alcune parole hanno delle instabilita’ sul tema per cui per esempio perdono le vocali come in Wieś (villaggio) che perde la “e”, a tal proposito basta vedere i vari fenomeni come l’elisione riportati di seguito per il genere maschile che a volte si applicano anche a quello femminile. Radice Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo Wieś Singolare Wieś Wsi Wsi Wieś Wsi Wsi -ą Wsi Plurale Wsie Wsi Wsi -om Wsie wsie Wsi-ami Wsi-ach I nomi che hanno una ą nasale davani a ź e dż la modificano in ę com in Gałąź: che vuol dire ramo, branca, dipartimento, filiale Radice Gałąź Singolare Plurale

Nominativo Gałąź gałęzie

Genitivo gałęzi gałęzi

Dativo gałęzi gałęziom

Accusativo Gałąź gałęzie

Vocativo gałęzi! gałęzie!

Strumentale gałęzią gałęziami gałęźmi

Vediamo come in questo caso abbiamo anche due possibili version per lo stumentale

Locativo gałęzi gałęziach


~ 42 ~

Regole per la declinazione dei nomi al maschile: Sono una gran parte dei nomi polacchi come abbiamo visto ed hanno un insieme di regole e la maggior parte delle eccezioni sia per motivi storici che per motivi di cui e’ difficile tracciare l’origine. I nomi maschili possono terminare per consonante o per vocale, secondo quanto visto prima e si declinano secondo uno schema generale che proviamo a riassumere con una serie di esempi che tracciano tutta una serie di irregolarita’ che vedremo poi in dettaglio: Classe Singolare Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo Plurale Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo

Titolo Re Król Króla królowi króla królu królem królu

Animali Elefante Słoń Słonia Słoniowi Słonia Słoniu Słoniem Słoniu

Nomi di cose inanimate Dito Palec Palca palcowi Palec Palcu Palcem Palcu

Dente Ząb Zęba Zębowi Ząb Zębie Zębem Zębie

królowi e królów królom królów królowi e królami królach

Słonie

Palce

Zęby

Słoni Słoniom Słonie Słonie

palców palcom palce palce

Zębów Zębom Zęby Zęby

Słoniami Słoniach

Palcami Palcach

Zębami Zębach

Tipicamente per vocale terminano quei nomi maschili che sono: Nomi Maschili che finiscono in vocale Nomi Propri

Cognomi

Titoli

Nomi Geografici

Esseri inanimati

Terminano in -a Si declinano come nomi femminili

Nominativo plurale –owie

Nominativo plurale –owie

Nominativo plurale –owie

Nominativo plurale –owie

Genitivo Plurale -ów

Genitivo Plurale -ów

Genitivo Plurale -ów

Genitivo Plurale -ów

Terminano in –i,-y Esempi

Attyla, Starosta, Basza, Wojewoda

Regole generali 1) I nomi maschili che terminano in –a si declinano al singolare come se fossero femminili, ma al plural hanno –owie al nominative e –ów al genitive, ad esempio a. Attyla, Starosta, Basza, Wojewoda Radice Basza Pascia’ Singolare Plurale Radice

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Basza Baszowie Nominativo

Baszy Baszów Genitivo

Baszy Baszom Dativo

Baszę Baszów Accusativo

Baszo Baszowie Vocativo

Baszą Baszami Strumentale

Baszy Baszach Locativo


~ 43 ~ Wojewoda Paladino Singolare Plurale

Wojewoda Wojewodowie

Wojewody Wojewodów

Wojewodzie Wojewodom

Wojeowodę Wojewodów

Wojewodo Wojewodowie

Wojewodą Wojewodami

Wojewodzie Wojewodach

2) Una vasta classe di nomi ha il genitive singolare in a, come negli esempi visti prima, essendo di classe di nomi propri maschili. Normalmente hanno il genitive in –a I nomi che si riferiscono ad inanimati, riportiamo di seguito una serie di esempi. a. Brzuch->brzucha: addominali b. Chleb->chleba: pane c. Koniec->Końca: fine d. Pędzel->Pędzla: pennello Attenzione che non esiste una regola fissa per quanto riguarda il genitive e che bisogno forzatamente imparare il genitive di queste parole a memoria. 3) I sostantivi collettivi invece hanno questo caso (genitive singolare) in –u come ad esempio: a. Lud(persone)-> ludu b. Gmin (municipalita’, popolazione)->gminu c. Drób (pollame) che diventa drobiu (notiamo la b che si addolcisce ) d. Groch piselli che passa a grochu, ma e’ piu’ usata la forma di groszek che diviene groszku e. Jedwab seta che diviene jedwabiu f. Śnieg neve che diviene śniegu g. Ród razz ache diventa rodu h. Naród(nazione)-> narodu (attenzione anche alla trasformazione della vocale da ó ad o, da d a dzi e l’irregolarita’ del genitivo plurale) Radice Naród Singolare Plurale

Nominativo Naród Narody

Genitivo Narodu Narodw

Dativo Narodowi Narodom

Accusativo Naród Narody

Vocativo Narodzie Narody

Strumentale Narodem Narodami

Locativo Narodzie Narodach

4) Per quanto riguarda il dative normalmente questo si forma in –owi con eventuali processi di elision o di modifica delle vocali, ma esistono dei casi particolari in cui il dative finisce in –u anche se in maggioranza si tratta di sostantivi maschili di natura personale (Brat->Bratu), esistono anche dei casi di natura impersonale: kwiat->kwiatu 5) Dell’accusativo abbiamo detto, in funzione della natura del sostantivo o e’ uguale al nominative od al genitive 6) Per quanto riguarda il vocative, al plurale risulta sempre uguale al nominative, al singolare puo’ mutare in –e per le parole che finiscono in consonanti dure, eccetto ch,g e k. Per le parole maschili che terminano in una consonante molle o in ch, g, k finisce in –u ed I sostantivi subiscono le alternanze fonetiche di cui sopra. In generale possiamo dire che quando il vocative non e’ uguale al nominative allora bisogna basarsi sul genitive ad esempio: dzień->dnia(genitive)>dniu a. In caso di epentesi allora si aggiunge –ie e non solo –e come ad esempio in i. sposób->sposobu-> sposobie ii. L’epentesi vale per tutte le parole maschili che finiscono in : Iniziale

B

D

M

N

P

Vocativo

Chlebie

Lodzie

Kumie

Myłnie

Potopie

Iniziale

S

T

J


~ 44 ~ Esempio

Czasie

Bracie

Kijie

Iniziale

Z

F

W

Esempio

Mrozie

Grafie

Stawie

Ma lo vedremo meglio in un paragrafo successivo 7) Dal genitive formiamo normalmente lo strumentale eliminando la finale –a o –u ed aggiungendo la finale –em 8) Dal vocativo possiamo derivare il locative che molto spesso e’ identico 9) I termini di rispetto normalmente termano in –i o –y come ad esempio a. Podstoli= funzionario b. Tekieli= cognome c. Podskarbi= tesoriere di corte d. Podstarości= maestro di corte e. Koniuszy= scudiero f. Chorąży= portabandiera Un termine particolare in uso che ha una sua declinazione specifica e’ Sędzia= giudice che in realta’ e’ una eccezione rispetto alla regola del femminile come abbiamo visto prima: Radice sędzia Singolare

Nominativo sędzia

Plurale

sędziów

Genitivo sędziego sędzi sędziowu

Dativo sędziemu sędzi sędziowowi

Accusativo sędziego sędzię sędziów

Vocativo sędzio!

Strumentale sędzią

Locativo sędzi

sędziowie!

sędziowem

sędziowie

Non vi sono molti nomi che finiscono in –y e normalmente sono trattabili come degli aggettivi per cui sono abbastanza regolari, ad esempio Pokojowy=cameriere Radice Pokojowy

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Singolare

Pokojowy

Pokojowego

Pokojowemu

Pokojowego

Pokojowy

Pokojowym

Pokojowym

Plurale

Pokojowi

Pokojowych

Pokojowym

Pokojowych

Pokojowi

Pokojowymi

Pokojowych

Altri Esempi

Leśny= foresta

Podróżny= viaggiatore

Konny= equestre,

Woźny= bidello o cancelliere che esiste anche nela forma Woźnie=custode

Regole generali per il nominative plurale Al nominative plurale per I nomi maschili assistiamo ad una grande varieta’ di possibilita’, abbiamo ad esempio: a) Plurali in –owie come nei nomi di genere comune riportati di seguito a. ad esempio in panowie (signori) b) Plurali in –e come ad esempio in insegnanti: nauczyciele


~ 45 ~ a. I nomi che finiscono in consonante molle spesso hanno il nominative plurale in –e come in klucze (le chiavi) c) Plurali in –i come in biskupi: vescovi a. I nomi di animali o cose inanimate che finiscono per K o per G tendono ada vere il plurale in -i d) Plurali in –y come in zabójcy (assassin) a. Vale per tutti I nomi che terminano in consonante dura tranne K e G come abbiamo visto sopra e) Attenzione che esistono dei nomi per i quali la finale si ammorbidisce naturalmente ed assumono in generale la finale in –y. In sostanza anche per questo caso esistono delle linee guida ma non delle regole ferree, questa e’ una delle difficolta’ del polacco che spesso fa rinunciare gli italiani ad imparare questa lingua, in realta’ basta lasciarsi guidare dalla fluidita’ del discorso per avere spesso la corretta declinazione del nome. Maggiori dettagli sono riportati di seguito nei paragrafi successivi in cui si cercano di dare ulteriori regole ed ulteriori esempi. Regole generali per il genitivo plurale Come abbiamo visto il genitive plurale, come quello singolare presenta tutta una serie di irregolarita’ ed instabilita’. In polacco abbiamo la tendenza ad avere il genitive plurale in –ów, ma questo processo di assimilazione dei genitive non e’stato portato a compimento lasciando tutta una serie di irregolarita’. Altri possibili plurali sono in –I ed in –Y come in ludzi(persone) o żolnierży(soldati), esiste solo la parola amico che e’ irregolare con il finale in -E Nomi al maschile che riguardano esseri inanimate La maggior parte di queste parole finiscono in un dittongo ay, che a volte si trasforma in aj, evengono declinati come I termini che terminano in –o, con la sola distinzione del nominative e vocative plural che terminano in –e. Osservazioni sul nominative plurale: Per i nomi che terminano in –a sono possibili per il nominative plural delle forme alternative che sono in: a) –owie b) –i/-y Ad esempio al plural abbiam Obróńca diviene Obróńcowie/ Obróńcy, Mówca (Oratore), Niedołęga= pasticcione, Odstępca= disertore/aposttata ha al plural e: Odstępocowie/ Odstępcy, cosi’ come Jedynowładca (autocrate), Włóczęga= vagabond, Ciura= attendente di campo. Tutti questi nomi hanno il doppio nominative plural. La parola Sługa = servitore cambia al plural da g->dz e diviene Słudzy Szuja= Canaglia, invece ammette al plural sia Szuje che Szujowie.


~ 46 ~ Szuja ci pemette di introdurre la regola per le parole che finiscono in dittonghi le quali si coniugano in maniera abbastanza regolae a meno di alcune variazioni come per Wuj-> Wujowie, Wujek, Stry, Strjek. Al cune parole pur terminano con un dittongo ammettono I due plurali come in Dobrodziej (Benefattore) che ammette sia la forma in –e che quella in –owie -> Dobrodzieje, Dobrodziejowie. Allo stesso modo si comporta la parola Kołodziej che inizialmente era solo l’artigiano che fabbricava le ruote, mentre adesso per estensione e’ passato a designare il falegname/artigiano del legno in generale


~ 47 ~ Regole per gli inanimati Per declinare le parole che descrivono gli esseri inanimate possiamo fare riferimento a: Rodzaj= genere, tipo, natura Radice Rodzaj Singolare Plurale

Nominativo Rodzaj Rodzaj-e

Genitivo Rodzaj-u Rodzaj-ów

Dativo Rodzaj-owi Rodzaj-om

Accusativo Rodzaj Rodzaj-e

Vocativo Rodzaj-u Rodzaj-e

Strumentale Rodzaj-em Rodzaj-ami

Locativo Rodzaj-u Rodzaj-ach

Allo stesso modo decliniamo: Pokój= pace, Raj=paradiso,Zawój=turbante,Strój=vestito, Gnój= Sterco, łój= sego, sebo degli animali Queste parole hanno tutte il genitive singolare in –u. Non esiste una regola fissa, ma come indicazione possiamo dire che: -

Sono sostantivi composti da varie parti come dom->domu o kraj-> kraju Sostantivi che indicano idee astratte o qualita’ delle cose: dowcip (scherzo o spirit), dowód(prova), rozum(intelletto, ragione) Nomi derivanti dai verbi: krój (stile o taglio), zbieg(fuggitivo, concorso) Nomi di molte citta’ straniere non nell’ambito polacco o non polacchizzate completamente

Esistono, come abbiamo visto prima, tutta una classe di parole che ha invece il genitive in –a, per I quali possiamo dare le seguenti indicazioni: -

-

Sono sostantivi che hanno una esistenza individuale come Kiji riportato di seguito o Kamień-kamienia: pietra o Nos-nosa: naso Tutti I diminutive che terminano in –yk, ek, ik come ogródek (piccolo giardino) che diviene ogródka Tutti I nomi di citta’ polacche e tutti i nomi di citta’ che hanno origine slave e che sono tradizionalmente nel mondo della cultura polacco

La parola Kij= bastone ha il genitive in-a invece che normalmente in –u. Possiamo ricordare un proverbio polacco per aiutarci: Każdy Kij ma dwa końce= ogni bastone ha due estremita’, quindi attenzione al rovescio della medaglia Fenomeni legati al genitivo per i nomi maschili: Elisione, Epentesi, Enallage, etc Legati al genitive in –u o in –a abbiamo tre fenomeni della lingua polacca cui abbiamo indirettamente accennato precedentemente ovvero: a) Elisione o elipsi, wyrzutnia in polacco che e’ il fenomeno del rientro della „e” nelle varie sillabe come in kanarek(canarino) che diviene kanarka. Se questa vocale e’ preceduta dalle lettere:”-I”, “z” o “zi” anche queste vengono elise come ad esempio in dzień che diviene dnia.


~ 48 ~ b) Epentesi ovvero l’aggiunta di una lettera I davanti ad “a” ed “u” nei sostantivi che terminano per consonante molle ed ha come conseguenza che spariscono gli accenti sulle consonanti come ad esempio in koń che diviene konia c) Enallage o scambio interno e’ una figura retorica di tipo sintattico che consiste nello scambiare una parte del discorso con un’altra per darle maggiore significato, ma nel caso specific del polacco si tratta di scambiare ą con ę come tra błąd che al genitive diviene błędu oppure tra c e t. d) La lettera ó si addolcisce sempre in o, con l’eccezione dell’accusativo quando questo e’ uguale al nominativo. Ból diviene bolu

Nomi di genere comune I sostantivi di genere comune terminano tutti in -a e seguono la declinazione dei nomi femminili, ma quando si riferiscono al genere maschile modificano alcuni casi per cui hanno il a) Nominativo plural in –owie, -y,-I,-e a seconda dei casi b) Genitivo plural in –ów

Nomi di genere maschile terminanti in consonante

-

Anche in questo caso dobbiamo distinguere a second ache si tratti di essere animati o inanimate, personale e non personale. Prima di procedure pero’all’analisi dei vari casi, dobbiamo fare alcune considerazioni generali in merito alla struttura morfologica che varia nelle parole maschili. Le lettere –e ed –ie vengono a cadere davanti ad alcune consonanti ed in particolare davanti a: B,C,Ł,K,N,P,R,S,TW,Z (fenomeno dell’elisione visto prima). E questo accade per tutte le declinazioni come ad esempio per le seguenti parole (riporto la declinazione complete solo di quelle di uso piu’ ricorrente nella lingua parlata): Łeb Radice Łeb Singolare Plurale

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Łeb Łby

Łba Łbów

Łbu Łbom

Łeb Łby

Łbie Łby

Łbem Łbami

Łbie Łbach

Che vuol dire testa di persona, testa di un grande animale, protuberanza di qualcosa e si usa sempre in associazione con il genitivo, tendenzialmente non si usa mai da sola come parola tranne che nei proverbi. -

Koniec: fine Radice Koniec Singolare Plurale

-

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Koniec Końce

Końca Końców

Końcowi Końcom

Końce Końce

Końcu Końce

Końcem Końcami

Końcu Końcach

Esempio di uso, avere sulla punta della lingua in polacco si usa come mieć na końcu języka secondo la forma mieć+qualcosa+ na końcu języka Samiec:Maschio Poseł: Vice, Ambasciatore Kozieł: Cognome


~ 49 ~ -

Podatek: Imposta Bęben: tamburo Pies: cane Radice Pies Singolare Plurale

-

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Pies Psy

Psa Psów

Psu Psom

Psa Psy

Psie Psy

Psem Psami

Psie Psach

Ad esempio per dire <<toccare ferro/o toccare legno all’inglese>> si puo’ dire na psa urok Cukier: zucchero Radice Cukier Singolare Plurale

-

Nominativo

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Cukier Cukry

Cukru Cukrów

Cukrowi Cukrom

Cukier Cukry

Cukrze Cukry

Cukrem Cukrami

Cukrze Cukrach

Pozew: termine giuridico per indicare l’inizio di una causa

In tutti questi casi abbiamo la modifica del tema della parola, in maniera simile si compartano quasi tutte le parole che terminano in –el come Wróbel = tipo di uccello, tranne le parole che si riferiscono agli uomini come ad esempio: Obywatel,Zbawiciel che sono regolari. Riemerge di nuovo la differenza tra il maschile personale ed il maschile non personale, questo puo’ essere una complicazione, pero’ basta verificare sui dizionari ortografici quando si ha il dubbio. Assistiamo al rientro delle lettere -e, -ie,-zie davanti alle lettere molli ń e ć, si tratta di modifiche fonetiche rispetto alla corrispondente parole in protoslavo, probabilmente a causa di ragioni armoniche come per -

Ogień: fuoco Radice Ogień Singolare Plurale

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Ogień Ognie

Ognia Ogni

Ogniowi COgniom

Ogień Ognie

Ogniu Ognie

Ogniem Ogniami

Ogniu Ogniach

Questa parola deriva direttamente dall’antico indoeuropeo, in hindi ed in sanscrito si dice अगगग

-

ovvero agni, un esempio di uso e’ dolewać oliwy do ognia (buttare benzina sul fuoco, aggiungere legna al fuoco) Grudzień: dicembre, vedi la nota sui mesi Stopień: grado di una scala di misura Wrzesień: settembre, vedi la nota sui mesi Styczeń: Gennaio, vedi la nota sui mesi Pień: tronco

In aggiunta la ć molle si trasforma in ć come in Kwietcień: Aprile Ovviamente esiste una lunga lista di eccezioni a questa regola come per le parole, riporto la declinazione solo delle parole di uso piu’ comune:


~ 50 ~ -

Pogrzeb:guardare qualcosa, seppellire qualcosa, fossa per la tomba, perdere sicuramente qualcosa Chruściel: specie di Uccello Chleb: pane Radice Chleb Singolare Plurale

-

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Chleb Chleby

Chleba Chlebów

Chlebowi Chlebom

Chleb Chleby

Chlebie Chleby

Chlebem Chlebami

Chlebie Chlebach

Questo e’ un esempio di parola importata dal Tedesco Hlaiba che e’ stata adattata alla pronuncia polacca, e’ una parola che si e’ diffusa sino in russo ma non esattamente in questa forma ai croati ed ai cechi che hanno adottato altra parola. Una frase idiomatica tipica della cultura polacca che ci aiuta anche a capire la radice cattolica del popolo polacco e’ dał Pan Bóg zęby, da I chleb, ovvero Dio ci ha dato I denti e ci dara’ il pane, quindi Dio non ci lascia mai in situazioni di bisogno. Oppure komu chleb zaszkodzi, temu kij pomoże che possiamo tradurre come << chi disprezza il pane questo bastone lo aiutera’>> ovvero bisogna stare attenti a non insuperbirsi nel momento della richezza. Piec: l’infornare Lep: colla Sklep: negozio, che una volta voleva anche dire caverna, deposito (questi sensi permangono a livello letterario, ma non a livello colloquial) Radice Sklep Singolare Plurale

-

Nominativo

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Sklep Sklepy

Sklepu Sklepów

Sklepowi Sklepom

Sklep Sklepy

Sklepie Sklepy

Sklepem Sklepami

Sklepie Sklepach

Questo termine e’ veramente originario del polacco, in molte altre lingue slave si usa il piu’ comprensibile magazin. Un esempio di uso e’ mieć łeb jak sklep che letteralmente vuol dire avere la testa come un negozio e quindi essere intelligente, furbo e adattabile ad ogni situazione Kamień: pietra Płomień: fiamma Jeleń: Cervo Strumień: ruscello Rzemień: laccio Korzeń: radice Jęczmień: orzo Promień: raggio Una situazione in cui si assiste ad un rientro e’ quella in cui le finali c e ł sono precedute da un blocco rze per il quale si assite alla caduta del gruppo:”ze” come in starzec (vecchio) che ad esempio diviene starca al genitive Abbiamo invece delle modifiche per quanto riguarda il nasale ą che si trasforma, molto spesso in ę come in Błąd – errore Mąż- marito Dąb- quercia Ciąg- serie Wąż- serpente


~ 51 ~ Ksiądz- prete Wiąz-orma Krąg- cerchio Ząb- dente Sul Vocativo ed ablativo dei nomi singolari Per quanto riguarda il plural normalmente non vi sono variazioni, ma al singolare abbiamo delle irregolarita’ che dobbiamo tracciare Le parole che finiscono in b,f,m,n,p,s,w,z hanno l’ablativo che termina in –ie, aggiungendolo al nominative come ad esempio per: o Władysław->Władysławie o Dąb-> Dębie o Jozef->Jozefie o Pram-> Pramie (anticamente usato per designare un grosso battello/piattaforma, oggi riscontrabile solo a livello letterario) o Ogoń: coda o Lis-> Lisie (volpe) o Kłos-> Kłosie (orecchio) o Gniew: collera o Wóz: auto, anticamente usato per carretto Le parole che invece terminano per g,h,k,l e z hanno l’ablativo in –u come quelle che hanno la terminazione in sz,rz e cz. Ad esempio abbiamo: -

Róg->rogu (angolo) Miech-> Miechu (soffietto) Język-> Języku (lingua) Stróż->Stróżu (guardian) Berdysz->Berdyszu (ascia da battaglia) Gospodarz->Gospodarzu (gestore di risorse, della terra, di una fattoria o similare) Le parole che termano in d,ł,r,t cambiano al vocative ed al locative secondo l’alternanza delle consonanti in d->Dzie come in Grod->Grodzie ł->le come in Wół->Wole (bue) r->rze come in Dar-> Darze (dono) t->cie come in Brat->Bracie (fratello) Alcune parole aggiungo anche una modifica del tema come per esempio: Obiad->Obiedze (pasto principale) Sąsiad->Sąsiędzie(vicino) Odjadz->Odzjedze (Partenza) Najazd (invasione) Pojazd-> Veicolo, una volta truppa a cavallo inviata a catturare i nemici Le parole che terminano in –iec, -ec hanno il vocative in –cze ed il locative in –cu come in


~ 52 ~ Chłopiec->Chłopcze, Chłopcu (ragazzo) in cui si aggiunge anche la rientranza del gruppo –ie Cudzoziemiec-> Cudzoziemcze, Cudzoziemcu (straniero) Goniec->Gończe,Gończu (corriere per la distribuzione delle informazioni) Jeniec->Jeńcze,Jeńcu(prigioniero) Lipiec->Lipcze e Lipcu (Luglio) Mołojec-> giovane cosacco, soldato cosacco, un giovane ragazzo intrapendente Radice mołojec Singolare

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

mołojec

mołojca

mołojcowi

mołojec

mołojcu!

mołojcem

mołojcu

Niemiec->Tedesco Ojciec-> Padre, una volta era scritto oyciec Posłaniec->Messaggero I nomi che finisco in –c aggiungono la –u sia per il vocativo che per l’ablativo in maniera regolare Declinazione dei nomi propri maschili Possiamo identificare alcune regole per la declinazione dei nomi propri maschili che possono essere riassunte nella seguente tabella, in cui Locativo e Vocativo singolare seguono quanto detto sopra: Radice

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Singolar -a -owi -a e Plurale -owie -ów -om -ów -owie Alcuni esempi sono:Jarosz, Jacek,Zbigniew, Kazimirz, Bogdan

Strumental e -em

Locativo

-ami

-ach

Anche per quanto riguarda gli appellativi possiamo dare una regola abbastanza generale, riferendoci a quanto detto sopra a meno di un piccolo insieme di parole che ovviamente mantiene delle eccezioni. Vediamo l’ esempio di Król (Re): che in funzione del suo significato come persona (re) o come per esempio figura delle carte da gioco o degli scacchi ha delle declinazioni leggermente diverse: a) Re- Król Radice Król Singolar e Plurale

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Król

Króla

królowi

króla

królu

królem

królu

królowie

królów

królom

królów

królowie

królami

królach

b) Figura delle carte,etc: Radice Król Singolar e Plurale

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Król

Króla

królowi

króla

królu

królem

królu

króle

króli

królom

króle

króle

królami

królach


~ 53 ~ Le seguenti parole hanno invece il dative in –u come in: Nominativo Genitivo Dativo Accusativo Vocativo Strumentale Locativo

-

-

Bóg Boga Bogu Boga Boże Bogiem Bogu

Pan Pana Panu Pana Panie Panem Panu

Chłop Chłopa Chłopu Chłopa Chłopie Chłopem Chłopie

Singolare Brat Brata Bratu Brata Bracie Braciem Bracie

Ksiądz Księdza Księdzu Księdza Księże Księdzem Księdzu

Kat (boia) Kata Katu Kata Kacie Katem Kacie

Facciamo attenzione alle variazioni sul locative che si comporta in maniera irregolare in funzione della forza della consonante che lo precede. Il termine Bóg deriva dai dialetti iranici e dal sanscrito dove si diceva bhaga, abbiamo alcune espressioni che si usano comunente con Bóg e che conviene richiamare in modo anche fornire delle chiave interpretative della mentalita’ polacca, ad esempio abbiamo: Pan Bóg: usato molto nelle liturgie e che serve a tradurre letteralmente: il Signore Dio, e’ una forma di rispetto. Attenzione che vanno declinati entrambe le parole o Człowiek strzela, Pan Bóg kule nosi che traduce il nostro: L’uomo propone e Dio dispone. Letteralmente l’uomo spara ed il Signore Dio gestisce le pallottole o Jak u Pana Boga za piecem: non ha un equivalente italiano, ma e’ simile al nostro „settimo cielo” o Jak Pan Bóg stworzył: traduce il nostro „Come Dio lo ha fatto” Bóg jeden wie: che traduce „Dio solo lo sa” jak Bóg przykazał: traduce il siciliano „fatto come Dio comanda” ovvero l’italiano „fatto a regola d’arte” Il termine Pan che significa signore in antico polacco si diceva anche Acan (trovabile in alcuni testi scolastici) e con Acan presenta la stessa irregolarita’ al dative singolare. L’origine presumibilmente e’ legata a quella di Bóg. Una volta si usava “Waszmość pan” per dire “Vostra altezza” che veniva contratto in Wasan. Attenzione che nelle altre lingue slave questa parola non e’ comune (anche se a volte e’ presente)neanche in ambito liturgico, ad esempio in russo si usa господин (gospodin) anche in forma liturgica. La parola Brat che vuol dire fratello e’ una parola antica che lega quasi tutte le lingue indoeuropee con diverse variazioni fonetiche derivando da una forma simile a breh che poi ha assunto il valore di Brother,Bruder, Bror,Frater (latino da cui derivano: fratello, frère) e l’antico Greco φράτηρ (frater)- oggi si usa il termine adelphos/ αδελφός che ha anche il significato di amico. Una espresssione idiomatica del polacco con Brat e’: o było dwóch braci mądrych, a trzeci żonaty che letteralmente c’erano due fratelli intelligenti ed un terzo sposato, il cui senso e’ che gli uomini si sposano e gli uomini saggi no. Il termine Ksiądz(prete) e’ un termine adattato come grafia dall’antico polacco e tra le espressioni idiomatiche troviamo: o dla chleba, nie dla nieba chce być księdzem: che vuol dire farsi prete per il pane e non per il cielo, quindi essere opportunisti.


~ 54 ~ Nomi che cambiano al nominative plural I nomi che terminano in p ed s hanno il nominative plural in –i come ad esempio: Biskup – vescovo Pop – prete di rito Greco Sas- sassone Le parole invece che terminano in –ec hanno il nominative pluralre in –cy ed a volte subiscono delle rientranze sul tema. Vediamo alcuni esempi in generale: Niemiec-> Niemcy = Tedesco Wygnaniec -> esiliato, deportato Jeniec -> prigioniero di guerra Młodzieniec->teenager Chłopiec-> ragazzo Skąpiec-> avaro Plugawiec-> uomo immorale che genera disgusto con il suo comportamento Żeniec-> mietitore Golec-> Uomo nudo (colloquial) Ojciec-> ojcowie/ojciecowie (padri, letterale e non molto usato) Le parole che terminano in -d normalmente assumono la variazione tematica in –dzi o di o dy come in Dziad – anziano (in senso negative), accattone, schiappa, persona in una posizione negativa che diviene dziadzi, ma anche dziadi ed il suo compost Pradziad – bisnonno Żyd- ebreo si comporta allo stesso modo ed al plural diviene żydzi Sąsiad-vicino diviene Sąsiedzi (il vicinato) e Sąsiady (i vicini) Le parole che terminano in –ch normalmente assumono la –y alla fine come: Duch -> duchy – Lo spirit – Gli spiriti, ma esiste anche la forma: Duchowie anche se si usa a livello liturgico o letterario La parola Italiano ad esempio: Włoch per distinguersi dalla nazione Włochy assume la forma Włosi non rispettando la regola, attenzione che Włosy sono I capelli Le parole che finiscono in –ak, -ik, -yk hanno il plural che termina in –cy e raramente in –ki Rolnik ->rolnicy (agricoltore) Ogrodnik -> ogrodnicy (giardiniere) Najemnik-> najemnicy (mercenario) Dłużnik-> debitore Le parole che terminano in –ek hanno sempre il nominative plural o in –owie o –I e mai in –cy, come ad esempio: -podrzutek (bambino abbandonato)-> podrzutki e prodrzutkowie -wyrodek (degenere, una volta si diceva per figlio natural) Le parole che terminano in –l e ż hanno il nominative plural in –e come przyjaciel->przyjaciele (amico) Le parole che terminano in –an, -un,-in,-yn hanno normalmente il nominative plural che termina in –I come ad esempio Opiekun (custode) che diviene Opiekuni. Attenzione alle eccezioni come Pan e Syn che seguono delle regole diverse. Le parole che terminano in –anin hanno il nominative plural in –anie come ad esempio Mieszczanin (cittadino)-> mieszczanie (una volta questo termine voleva dire abitante del borgo)


~ 55 ~ Le parole che terminano in -r hanno il nominative plural in –rze, anche se a volte assumono la desinenza in –owie. Ad esempio Bojar->Bojarzy e Bojarowie (Boiardo), bohater (eroe). Il termine Bojar aveva un corrispondente in polacco Wojar da Wojna che vuol dire Guerra, per variazione fonetica in russo e’ diventato Bojar. In altre lingue slave si usava Wojak Abbiamo poi un insieme di parole che sono a parte come ad esempio -Brat che al nominative plural diviene Bracia -Kat-> Kaci o Kacia (carnefice, ma anche piccolo pesce e una bevanda fatta da un arbusto). Attenzione che in funzione del significato abbiamo delle declinazioni diverse in quanto appartengono a gruppi maschili differenti: vivente, non vivente - Opat (abate) diviene Opaci e Opacia -Bałamut (don Giovanni) che diviene: Bałamuci - La parola Człowiek/Człek non ha un suo plural e quindi si usa Ludzie da Lud - Prete al plurale diviene Księża da Ksiądz - Szlachcic: nobiluomo al plurale diviene Szlachta ovvero <<la Nobilta’ in generale>> - Un termine che si declina in maniera particolare e’ la parola Dech (respiro) che ha il genitivo in Tchu e lo strumentale in Tchem Per quanto riguarda la declinazione dei termini maschili che indicano gli animali abbiamo: Il nominative plural delle parole che finiscono in –b,-d, -f, -ł, -m, -n, -p, -r, -s, -t, -w, -z assume la terminazione in –y come ad esempio per la parola volpe: Lis che diviene Lisy In maniera identica abbiamo: Wieloryb – Balena Drozd – tordo Kret – talpa Jeż – riccio Wróbel – passero Dzik – cinghiale Byk – toro Ptak – Uccello Alcune parole hanno il plurale in –i come wilki e storicamente hanno perso la terminazione in –y. Il termine wół- bue ha come genitive la forma Wołu


~ 56 ~ Regole per gli inanimate maschili Gli inanimati si declinano come la declinazione degli animali, ma con le seguenti particolarita’: -

-

-

Nominativo ed Accusativo sono identici, questo perche’ si riesce a distinguere chiaramente il complemento diretto (oggetto) nei casi in cui si parli di sentimenti, un essere inanimate non prova sentimenti Il genitive e’ normalmente in –u Ad esempio possiamo fare riferimento alla parola Obiad – pasto principale Allo stesso modo possiamo declinare ad esempio: o Sposób- Modo/ maniera o Kres – Termine o Pot – Sudore o Staw – Stagno o Ból – Dolore o Wiek – Eta’ o Bieg – Corsa (atto del correre) o Dług – debito o Bok – a lato Abbiamo altri casi in cui il genitive finisce in –a come nei casi in cui la parola termina in –c ed alcune eccezioni al punto precedente per le parole che finiscono in –b, -k, -t, -z o Koniec – fine o Kojec – gabbia o Lipiec – Luglio o Chleb – pane o Język – linguaggio/ idioma o Kąt – angolo o Miecz – spade/pugnale/gladio

Declinazione dei nomi che descrivono inanimate con finale in consonante molle Tutte queste parole prendono la lettera –I nella penultima sillaba, si declinano come quelli con consonante dura, tranne per il locative che termina sempre in –u come ad esempio -

Kamień -> Kamienia (pietra) Ci sono solo pochi termini che terminano in –w per gli oggetti inanimati ed anche per questi abbiamo il genitivo in –u

Declinazione dei nomi Neutri

-

Sono nomi neutri quelli che terminano in –e,-o, -ę ed al singolare hanno nominative, vocative ed accusative uguali, il genitiven singolare in –a (plural in –ów), il dative singolare in –u (plural in – om), lo strumentale singolare in –a(plural in –ami), il locative singolare in –u (plural in –ach). Un esempio e’ Kazanie – Sermone Allo stesso modo si declinano: Bycie – essere Picie – il bere Jedzenie – il mangiare


~ 57 ~ -

Obicie - batosta Politowanie – compassione Zdrowie – Saluta Życie – vita

Attenzione alla parola Ziele – erba che e’ fortemente irregolare. Per quanto riguarda invece le parole che terminano in –ę possiamo avere due tipi di genitive quelli che finiscono in –ęcia e quelli che finiscono in –enia, invece gli altri casi hanno un comportamento piu’ regolare. Se una parola non contiene la m nella penultima sillaba si comporta come segue: -

-

Genitivo plural: - ąt Dativo singolare: -ęciu, al plural -ętom Strumentale: - ęciem, al plural -ętami Locativo: -ęciu, al plural -ętach Gli altri casi sono uguali al nominative al singolare, al plural nominative e vocative assumono la forma –ęta, Se invece la parola contiene una –m nella penultima sillaba si ha: Genitivo –enia, al plural -on Dativo –eniu, al plural -onom Strumentale – eniem, al plural -onami Locativo –eniu, al plural -onach Al plural nominative, accusative e vocative finiscono in -ona Ad esempio

-

-

Cielę – vitello Książę – principe Niemówlę – bambino che non parla ancora Prosię – maiale La parola dziecię (bambino, infante) al plurale e’ irregolare e segue una sua regola Nom. Dzieci Per quanto riguarda parole neutre con la „m” abbiamo ad esempio Imię: nome Brzemię: onere Ciemię: corona Plemię: tribu’, una volta voleva dire progenie Strzemię: staffa equestre Znamię: marchio

Declinazione dei nomi che terminano in –o La declinazione di questi nomi non e’ molto diversa da quella dei nomi che terminano in –e, soltanto che assistiamo ad un rientro della –o (si perde) nel caso del genitive plural ad esempio: Niebo -> Nieb (genitive plural). Il locative invece termina in –e.


~ 58 ~ Esempi di queste parole sono: Ciało-Corpo Koło- cerchio Królestwo- regno Piekło- inferno In accordo alle regole di alternanza sulle consonanti spesso la lettera che precede la terminazione in –o come ad esempio Płótno (tela)-> Płocien al genitive plural. In maniera simile a quanto abbiamo visto per I nomi maschili, se una parola termina in –ęto, allora la ę si tramuta in ą come da święto a świąt (festa religiosa) nel genitive plural Osservazioni sul locative singolare Le parole che terminano in –do, ło, ro, so, to,zo cambiano il locative singolare in –dzie, -le, -rze, -sie, -cie e zie rispettivamente come ad esempio in Gniazdo – nido Jadło- Jedle ( il mangiare) jadro – jedrze (il nocciolo) pros- prosie (il miglio) złoto-> złocie Zelazo-> zelezie (il ferro) Le parole che terminano in –ało,-ato,-azo modificano anche la „a” in „e” come in Ciało->ciełe al locative, Miasto->miescie Le parole che terminano in –cho, ko hanno il locative in –u ad esempio: Ucho-> Uchu (orecchio) Attenzione le parole Oko e Ucho non seguono completamente le regole, ad esempio oko diviene al plurale Oczy La parola Cud miracolo segue anch’essa una declinazione particolare, esiste la parola Dziwo che ha un significato contiguo a quello di Cud e che ha un comportamento regolare. Cud sembra una parola importata, ad avvalorare questa tesi abbiamo il fatto che anticamente il nominative era Cudo e che era molto simile in tutte le lingue dell’area dell’est Europa incluso l’ungherese, ma non il turco.


~ 59 ~ Regola per I nomi che si declinano solo al singolare o solo al plural Cominciamo con il considerare questa classe specifica di nomi a partire da quelli che hanno solo il singolare Parole che non si declinano al plurale Molto spesso questi nomi sono regolari come ad esempio il nome di quasi tutti I metallic preziosi tra cui ricordiamo: -

Oro Złoto Argento Śrebro Rame MIedź Stagno Cyna Piombo Ołów Bronzo Spiż (termine non molto usato, ma si trova come nome di locali) Ferro Zelażo

Parole che non si declinano al Singolare Esistono un insieme di parole con finale in –e,-y, -I che si declinano come I sostantivi femminili che terminano –a nel nome al plurale, ad esempio abbiamo: Nome Traduzione

Cieplice sorgenti calde

Czary Stregoneria/ Sortilegio

Grabie Rastrello

Kajdany Ceppi

Nożycie Forbici

Pustki Deserto Desolazione Rovine

Sanie Slittino Slitta

Inflanty Livonia


~ 60 ~

Gli aggettivi e gli avverbi Passiamo alla trattazione degli avverbi e degli aggettivi che si possono trattare insieme essendo logicamente contigui. In polacco come in italiano gli aggettivi servono per perfezionare la descrizione dei nomi e si possono trovare liberamente prima o dopo il sostantivo di riferimento, anche se normalmente la tendenza e’ quella di porli prima del nome di riferimento come: Stary/Młody Pan: un vecchio/giovane signore Interesująca Książka: un libro interessante Gli avverbi ci dicono come, quando e dove un’azione avviene: in polacco come in italiano abbiamo tutta una serie di avverbi che derivano dai corrispondenti aggettivi, vediamone alcuni di uso comune ricordando che in polacco gli avverbi normalmente finiscono in –y/i od „o” e raramente in „-ie”: Aggettivo Łatwy(facile) Póżny (tardi, in ritardo) Mocny (forte) Tani (economico)

Avverbio Łatwo Póżno Mocno Tanio

Aggettivo Miły(piacevole) Wolny (lento, ma anche libero) Częsty

Avverbio Miło Wolno Często(frequentemente)

Anche per gli aggettivi abbiamo le forme primitive, quelle derivate e quelle composte; il numero degli aggettivi semplici non e’ eccessivo e ce nee sono molti che sono irregolari, facciamo alcuni esempi di aggettivi semplici: -

Dobry:buono Ciężki: pesante Lekki: leggero Wielki: grande Zły: cattivo

Gli aggettivi derivati normalmente hanno suffissi o prefissi che trasformano altro in aggettivo come ad esempio: -

-

Aki: per la formazione degli aggettivi dai numeri ad esempio in dwojaki che vuol dire duplice Any,ny, owy: che indicano il material con cui e’ realizzato qualcosa, ad esempio abbiamo Blaszany che vuol dire di latta o Kamienny da kamień che vuol dire pietra Awy:mostra che una persona/cosa possiede un grado di qualcosa legato al sostantivo/verbo da cui deriva l’aggettivo ad esempio mgławy vuol dire nebuloso da mgła che e’ nebbia od anche słodkawy che vuol dire dolciastro da dolce. Attenzione che questo suffisso puo’ essere usato per designare delle persone che hanno particolari caratteristiche. Lny: serve ad idenficare qualcosa atto a fare, essere fatto come czytelny che vuol dire leggibile Iwi e liwy: indicano invece le persone che hanno delle qualita’ come in cierpliwy che vuol dire paziente


~ 61 ~ -

-

-

Ywy: trasforma la maggior parte dei nomi in aggettivi come in fałszywy che vuol dire falso Elny: e’ il suffisso che si applica ai verbi che terminano in –ić e –yć e che cambiano la ć in t come smierć che diviene smiertelny (mortale) Owity: indica l’inclinazione o la disposizione a qualcosa come in chorowity che vuol dire malaticcio da malattia Owny: aggiunto agli aggettivi brevi (piu’ antichi) per indicare una qualita’ come gwałtownyrapido oppure gruntowny- complete, profondo. Aty,asty,isty,owaty,i/y-czny,alny,cy/ci: indicano o Forma di possesso: come in żonaty da żona o Forma di somiglianza: come in jajowaty da uovo o I/ysty: forma di abbondanza come in soczysty che vuol dire succoso o i/y-czny: si applicano ai nomi derivati dal Greco come in parafialny per parrocchiale o alny: invece si applica agli aggettivati derivati dal latino come ad esempio: centralny o Cy/Ci: si usano invece per I sostantivi femminili che finiscono in ta come ad esempio kobieta da cui kobiecy (femminile) Czy:si aggiunge a tre tipi di parole ovvero: o Si aggiunge a qualunque tipo di verbo o E’ possibile aggiungerlo a tutti i sostantivi non coperti negli altri punti di questo paragrafo o Normalmente si aggiunge ai nomi maschili che finiscono in c,K,ca,ka Cki,Dzki,Ski,Zki: anche questi aggettivi indicano una forma di appartenenza come ad esempio nella derivazione delle nazionalita’ (ad esempio: Un autore italiano puo’ essere tradotto come Włoski autor) oppure l’appartenza ad un gruppo (ad esempio: il Tesoro divino- boski skarb)

Gli aggettivi derivati Un capitol a parte puo’ essere dedicato solo per gli aggettivi derivati o composti che si formano per aggregazione di altre parti e che ne modificano il significato, ad esempio abbiamo: a) Gli aggettivi che si formano per aggregazione di un nome e di una preposizione come ad esempio: a. Bezimienny (senza nome) ed il suo omolgo niebezimienny b) Un avverbio ed un aggettivo, come in : a. bystrolotni, niebystrolotni formato da bystro(veloce) e lotni da lot volare c) Da un sostantivo e da un verbo come in a. Mięsożerny che vuol dire carnivoro da Mięso (carne) e żerny dal verbo żreć che vuol dire divorare d) Aggettivo + sostantivo o aggettivo ed aggettivo come nei seguenti esempi: a. Ciepłokrwisty: a sangue caldo b. Tegoroczny: di quest’anno e) Da due sostantivi come in a. Laskonogi – dalle gambe lunghe f) Da un numerale ed un nome come ad esempio a. Czworonogi- quadrupede


~ 62 ~ Come possiamo vedere il polacco tende ad agglutinare ove possibile per poter esprire I concetti in maniera sintetica dove spesso in italiano ricorriamo a delle circumlocuzioni per descrivere la qualita’ di un soggetto.

La declinazione degli aggettivi Gli aggettivi in polacco seguono una declinazione semplificata rispetto a quella dei nomi e vanno concordati in genere, numero e caso come in latino. Esistono in polacco diverse famiglie di aggettivi che seguono pero’ regole di declinazione simili e sono tendenzialmente piu’ regolari rispetto ai nomi ed agli avverbi. Il femminile degli aggettivi finisce sempre in “a”, il maschile puo’ finire in “–y” od “-i”(la finale normalmente in <<i>> per il maschile animato come in drogi), mentre il neutron puo’ finire in “–ę” oppure in “-o” come ad esempio: Dobry Ojciec Bravo padre Jeden Un Sam Solo/Da solo

Dobra Matka Brava Madre Jedna Una Sama Sola/Da sola

Dobre dziecię Bravo Bambino Jedno Un Samo Solo/Da solo

Un esempio di uso fraseologico degli aggettivi e della loro declinazione e’: Bóg(Dio) pomaga (aiuta) tym, co sami sobie ( dasolo)pomagają( si aiutano) Che traduce il nostro

Aiutati che il ciel ti aiuta La declinazione degli aggettivi al maschile possono avere una doppia declinazione per quanto riguarda il nominativo plurale e l’accusativo sia singolare che plurale. Colgo l’occasione per ricordare che la y e la –i sono forme morfologiche di omofoni, per cui in polacco si usa la –y quando in certe situazioni non si puo’ usare la –I come ad esempio dopo ż o ś, nelle antiche grafie la –y era molto piu’ usata di oggi, ma la grafia si e’ evoluta pur mantenendo sempre la stessa musicalita’. Esistono tutta una serie di appellative come Margrabia (marchese) che si declinano come gli aggettivi Vediamo esempi delle declinazioni Maschile Radice Drogi (Caro) Singolare

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Drogi

Drog-iego

Drog- iemu

Drogi

Drog-im

Drog-im

Plurale

Drodzy/ Drogie

Drog-ich

Drog-im

Drog-I (inanimate) Drog-iego (animato) Drog-ie (inanimate) Drog-ich (animato)

Drodzy/ Drogie

Drog-imi

Drog-ich


~ 63 ~ Anticamente si usava per il plurale dla forma Drodzich-drodzimi,drodzim. Questa forma per il maschile e’ scomparsa, ma manteneva un senso maggiore rispetto all’attuale uniformita’ Femminile Radice Droga Singolare Plurale

Nominativo Droga Drog-ie

Genitivo Drog-iej Drog-ich

Dativo Drog-iej Drog-im

Accusativo Drog-ą Drog-ie

Vocativo Droga Drog-ie

Strumentale Drog-ą Drog-iemi

Locativo Drog-iej Drog-ich

Nominativo Drog-ie Drog-ie

Genitivo Drog-iego Drog-ich

Dativo Drog-iemu Drog-im

Accusativo Drog-ie Drog-ie

Vocativo Drog-ie Drog-ie

Strumentale Drog-im Drog-iemi

Locativo Drog-im Drog-ich

Neutro Radice Droga Singolare Plurale

Oppure hanno finale in –y come Dobry (buono) che assume la seguente declinazione: Maschile Radice Dobry(buono) Singolare

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Dobry

Dobr-ego

Dobr-emu

Dobry

Dobr-ym

Dobr-ym

Plurale

Dobrzy/ Dobrzie

Dobr-ych

Dobr-ym

Dobry (inanimate) Dobr-ego (animato) Dobre (inanimate) Dobr-ych (animato)

Dobrzy/ Dobrz-ie

Dobr-ymi

Dobr-ych

Femminile e Neutro di Dobry Seguono gli esempi precedenti, esiste anche la classe degli aggettivi in –i che si declina come quelli in –i sostituendo la I alla y nelle desinenze. Osservazioni: 1- In generale possiamo osservare che mail l’aggettivo puo’, nella sua forma di nominative plurale assumere le desinsenze che lo associano al nome plurale, questo per evitare confusion tra il nome ed il corrispondente aggettivo derivato. 2- Al nominative plurale vale la consueta regola del maschile personale dal resto 3- Attenzione che gli aggettivi hanno una serie di variazioni tematiche come ad esempio il fatto che la o diviene e nella penultima sillaba per tutti quegli aggettivi in –ony che sono allo stesso tempo dei partici passati come ad esempio uczony-uczeni (Studioso) 4- Esistono degli aggettivi che ammetono diverse forme in cui la – y finale per la forma maschile diviene rientrate e per I quali si inserisce la vocale “-e” con possibili variazioni fonetiche come ad esempio in godny, godzien che traducono degno e si declinano come Radice godzien Singolare N.A. Femminile Neutro

Nominativo

Plurale M.A Altri

Godni Godne

Godzien Godna Godne

Genitivo godnego godnej godnego Godnych

Dativo Godnemu godnej Godnemu Godnym

E per quanto riguarda Godny abbiamo:

Accusativo

Vocativo

Godnego Godzien Godną Godne

Godzien Godna Godne

Godnych Godne

Godni Godne

Strumentale Godnym godną Godnym Godnymi

Locativo Godnym godnej Godnym Godnych


~ 64 ~ Radice Godny Singolare N.A. Femminile Neutro

Nominativo Godny

Genitivo godnego

Dativo Godnemu

Godna Godne

godnej godnego

godnej Godnemu

Plurale M.A Altri

Godni Godne

Godnych

Godnym

Accusativo Godnego Godzien Godną Godne

Vocativo Godni

Strumentale Godnym

Locativo Godnym

Godna Godne

godną Godnym

godnej Godnym

Godnych Godne

Godni Godne

Godnymi

Godnych

Attenzione che la forma godny ammette le trasformazioni in godniejszy (comparative) e najgodniejszy(superlative) che non sono ammesse per la forma godzien. 5- Gli aggettivi che terminano in –i hanno delle variazioni sul nominative plurale derivanti dalle trasformazioni di ki, gi in cy, dzy come ad esempio in a. che diviene wysocy Radice Wysoki (alto) Singolare

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Wysoki (m)/ wysoka (f)/ Wysokie (n)

Wysokiego (m)/ wysokiej(f)/ wysokiego (n)

Wysokiemu/ wysokiej/ wysokiemu

wysoki (m. in.)

Wysoki (m)/ wysoka (f)/ Wysokie (n)

Wysokim/ wysoką/ Wysokim

Wysokim/ wysokiej/ Wysokim

wysocy / wysokie

wysokimi

wysokich

wysokiego (m.anim.)/ wysoką(f)/

Plurale

wysocy / wysokie

wysokich

wysokie (n) wysokie (m.in/f/n) wysokich (m.anim.)

wysokim

Comparativo di Maggioranza: wyższy Superlativo: najwyższy Per adattamento fonetico abbiamo delle trasformazioni per I gruppi consonantici al nominative e vocativo plurale Gruppo partenza Singolar e Plurale Esempio

-By

-Chy

-dy

-ły

-my

-ny

-ry

-sy

-ty

-wy

-ży

-Bi Słaby/ Słabi (debole )

-Si Płochy/ Płosi (volubile )

-Dzi Młody/ Młodzi (giovane )

-li Mały/ Mali (piccolo )

-mi Poziomy/ Poziomi (orizzontale)

-ni

-rzi Stary/ Starzi (anziano)

-si Bosy/ Bosi (scalzo)

-ci Złoty/ Złoci (dorato )

-wi Siwy/ Siwi (grigio)

-zi Boży/ Bozi (di Dio)

Gli avverbi irregolari Passiamo a considerare adesso alcuni avverbi irregolari che rispecchiano gli stessi aggettivi da cui derivano in maniera irregolare, ne elenchiamo alcuni di uso comune, in cui si riscontrano tutte le variazioni/alternanze vocaliche e consonantiche Aggettivo Avverbio

Dobry Dobrze

Mądry Mądrze

Zły Źle

Mały Mało

Duży Dużo (nomi indefinite)

Duży Wiele (nomi plurali)


~ 65 ~ I gradi dell’aggettivo e dell’avverbio Sia gli aggettivi che gli avverbi hanno I tre gradi come in italiano: -

Positivo: il grado che abbiamo visto sino ad ora Comparativo o Il comparative si forma aggiungendo I seguenti suffissi:  Szy alla forma maschile : kosztowniejszy, słabszy  Sza alla forma femminile: kosztowniejsza, słabsza  Sze alla forma neutral: kosztowniejsze, słabsze Esempi di aggettivi regolari sono: Agg Nowy Gruby Stary Dalek o Ciężki

o

o

Comp. Nowsz Grubsz y Starszy Dalszy Cięższy

Trad Nuovo Grosso

Agg Młody Krótki

Comp. Młodszy Krótszy

Trad Giovane Corto

Vecchio Lontan o Pesante

Szeroki Głębok i Brzydki

Szerszy Głębssz y Brzydsz y

Dritto Profond o Brutto

 Si puo’ inoltre formare aggiungendo bardziej+aggettivo nella forma positive Il comparative di maggioranza e di minoranza si formano aggiungendo bardziej e mniej agli aggettivi di grado positive  Mniej+ aggettivo nella forma positive traduce la forma: meno + aggettivo Gli avverbi seguono delle regole simili come vediamo di seguito Come sempre in polacco assistiamo ad una varieta’ di forme irregolari di cui riporto le piu’ usate: Agg Dobry Bliski Cienki Zły

Comp. Lepszy Bliższy Cieńszy Gorszy

Trad Buono Vicino Sottile Cattivo

Agg Wielky Wysoki Duży Mały

Comp. Większy Wyszy Większy Mniejsz y Lżejszy

Trad Molto Alto Grande Piccolo

Niski Niższy Basso Lekki Leggero Mądr Mądrzejsz Intelligent y y e Anche per gli avverbi valgono delle regole simili e ne parleremo in un paragrafo successive. -

Superlativo o Esistono una famiglia di aggettivi che non si modificano, per questi e in molti casi possiamo usare  najbardziej/najmniej + aggettivo nella forma positiva


~ 66 ~ Relativo: Si forma in aggiundo il prefisso naj alla corrispondente forma del nominative, ad esempio Kostowny (costoso) e Słaby assume le seguenti forme: najkosztowniejszy, najsłabszy che riportiamo di seguito

La declinazione complete e’ riportata di seguito: Radice: kosztowny Singolare/ liczba pojedyncza

Nominativo e Vocativo Kosztowny (m. animato) Kosztowna (altri)

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Kosztownego (m,n) Kostownej (f)

Kosztownemu (m,n) Kostownej (f)

Kosztowny (m.inanimate) Kosztownego (animato) Kosztowną (f) Kosztowne(n)

Kosztownym (m,n) Kostowną (f)

Kosztownym (m,n) Kostownej (f)

Plurale/ liczba mnoga

Kosztowni (m, f) Kosztowne (n)

Kosztownych (m, f,n)

Kosztownym (m, f,n)

Kosztownych (m.animato) Kosztowne (m.inanimato, f, n)

Kostownymi

Kostownych

Comparativo di Maggioranza kosztowniejszy Radice: kosztowniejszy Singolare/ liczba pojedyncza

Nominativo e Vocativo kosztowniejszy(m) kosztowniejsza (f) kosztowniejsze (n)

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

kosztowniejszego (m,n) kosztowniejszej (f)

kosztowniejszemu (m,n) kosztowniejszej (f)

kosztowniejszy (m. inanimate) kosztowniejszego (m. animato) kosztowniejszą (f) kosztowniejsze(n)

kosztowniejszym (m,n) kosztowniejszą (f)

kosztowniejszym (m,n) kosztowniejszej (f)

Plurale/ liczba mnoga

kosztowniejsi (m, f) kosztowniejsze (n)

kosztowniejszych (m, f,n)

kosztowniejszym (m, f,n)

kosztowniejsze (m.inanimate, f, n) kosztowniejszych (animato)

kosztowniejszym (m, f,n)

kosztowniejszych (m, f,n)

Superlativo najkosztowniejszy Radice: najkosztowniejsz y

Nominativo e Vocativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo


~ 67 ~ Singolare/ liczba pojedyncza

najkosztowniejszy( m) najkosztowniejsza (f) najkosztowniejsze (n)

najkosztowniejszeg o (m,n) najkosztowniejszej (f)

najkosztowniejszem u (m,n) najkosztowniejszej (f)

Plurale/ liczba mnoga

najkosztowniejsi (m, f) najkosztowniejsze (n)

najkosztowniejszyc h (m, f,n)

najkosztowniejszym (m, f,n)

najkosztowniejszy (m. inanimate) najkosztowniejszeg o (m. animato) najkosztowniejszą (f) najkosztowniejsze(n ) najkosztowniejsze (m.inanimate, f, n) najkosztowniejszyc h (animato)

najkosztowniejszy m (m,n) najkosztowniejszą (f)

najkosztowniejszy m (m,n) najkosztowniejszej (f)

najkosztowniejszy m (m, f,n)

najkosztowniejszyc h (m, f,n)

Assistiamo in questo caso ad una modifica del tema, un caso in cui non si modifica il tema e’ per esempio: Radice: kosztowny Singolare/ liczba pojedyncza

Nominativo e Vocativo słaby (m) słaba(f) słabe (n)

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

słabego (m,n) słabej (n)

słabemu (m,n) słabej (n)

Słaby (m.inanimate) słabego (animato) słabą (f) słabe(n)

Słabym (m,n) Słabą (f)

Słabym (m,n) Słabej (f)

Plurale/ liczba mnoga

słabi(m.an.) słabe (altri)

słabych (m, f,n)

słabym (m, f,n)

słabych (m.animato) słabe (altri)

Słabymi

Słabych

Comparativo: Słabszy Radice: kosztowny Singolare/ liczba pojedyncza

Nominativo e Vocativo słabszy (m) słabsza(f) słabsze (n)

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

słabszego (m,n) słabszej (f)

słabszemu (m,n) słabszej (f)

Słabszy (m.inanimate) słabszego (animato) słabszą (f) słabsze(n)

Słabszym (m,n) Słabszą (f)

Słabszym (m,n) Słabszej (f)

Plurale/ liczba mnoga

słabsi(m.an.) słabsze (altri)

słabszych (m, f,n)

słabszym (m, f,n)

słabszych (m.animato) słabsze (altri)

Słabszymi

Słabszych

Nota:in Polacco la combinazione “szi” non esiste essendo omofona a “-si” per questo motive non al nominative plurale abbiamo una variazione puramente grafica e non di suono del comparative Superlativo: NajSłabszy Radice: kosztowny Singolare/ liczba pojedyncza

Nominativo e Vocativo najsłabszy (m) najsłabsza(f) najsłabsze (n)

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

najsłabszego (m,n) najsłabszej (f)

słabszemu (m,n) najsłabszej (f)

najSłabszy (m.inanimate) najsłabszego (animato) najsłabszą (f) najsłabsze(n)

najSłabszym (m,n) najSłabszą (f)

najSłabszym (m,n) najSłabszej (f)


~ 68 ~ Plurale/ liczba mnoga

najsłabsi(m.an.) najsłabsze (altri)

najsłabszych (m, f,n)

najsłabszym (m, f,n)

najsłabszych (m.animato) najsłabsze (altri)

najSłabszymi

najSłabszych

Schema sintetico dei cambiamenti vocalici negli aggettivi e avverbi Come abbiamo visto gli aggettivi e gli avverbi presentano la piu’ grande varieta’ di modifiche vocaliche e consonantiche nella formazione dei comparative per tener conto della musicalita’ e delle regole della fonetica polacca, proviamo a riassumere le variazioni con una tabella: A->e Ą->ę C->T G->Ż Ł->L N->Ń O->E R->RZ S->ś Z->ż

Biały Mądry Gorący Drogi Czuły Cięnki Czerwony Szczodry Jasny Wązki

Bielszy Mędrszy Gorętszy Droższy Czulszy Cieński Czerwieńszy Szczodrzejszy Jaśnieszy Węższy

Formazione del comparitivo per gli avverbi che terminano in –e o –ie Questa famiglia di avverbi, che costituisce un buon 40% degli avverbi in polacco forma il comparative in maniera semplice aggiungendo una “j” in fondo alla forma positive dell’avverbio, vediamo alcuni esempi: Avverbio Comparativo Traduzione

Mądrze Mądrzej Piu’ saggiamente

Wcześcnie Wcześniej Presto

Pewnie Pewniej In maniera piu’ sicura

Ładnie Ładniej In maniera piu’ carina

Odważnie Odważniej In maniera piu’ coraggiosa

Piękne Pięknej In maniera piu’ bella

Formazione del comparitivo per gli avverbi che terminano in –o o –io In questa famiglia di avverbi distinguiamo 3 differenti famiglie: -

Avverbi in –o, che formano il comparative aggiungendo –iej come in : Avverbio

Comparativo

Słabo Wolno Póżno Smutno Łatwo Trudno

-

Słabiei Wolniej Póżniej Smutniej Łatwiej Trudniej

Traduzione Piu’ debolemente Piu’ lentamente Piu’ taerdi Piu’ tristemente/ in modo piu’ triste Piu’ facilmente Piu’ difficilmente

Avverbi in –io che formano il comparative aggiungendo –ej (una I diviene rientrante) come in tanio->taniej Avverbi in –Ko/eko/oko che seguono una regola differente, in cui perdono la desinenza e se possibile addolciscono la consonante come in: Avverbio Comparativo Traduzione

Blisko Bliżej In modo piu’

Brzydko Brzydziej In maniera peggiore

Nisko Niszej In modo inferiore

Prędko Prędzej In modo piu’

Ciężko Ciężej In modo piu’

Rzadko Rzadziej In modo meno

Daleko Dalej In modo piu’

Szeroko Szerzej In modo

Glęboko Glębiej In modo piu’


~ 69 ~ vicino

veloce

pesante

frequente

lontano

piu’ aperto

profondo

Per gli avverbi si applicano tutte le alternanze consonantiche e vocaliche come ad esempio: Długo->Dlużej: piu’ a lungo

Regole per la formazione dei comparativi degli aggettivi regolari In polacco, similmente a quanto accade in italiano, abbiamo una serie di aggettivi regolari, che subiscono delle lievi modifiche al tema e degli aggettivi invece come buono, migliore, ottimo che cambiano completamente come abbiamo visto prima e che riporto per semplicita’: Agg Dobry Bliski Cienki Zły Niski Mądry

Comp. Lepszy Bliższy Cieńszy Gorszy Niższy Mądrzejsz y

Trad Buono Vicino Sottile Cattivo Basso Intelligent e

Agg Wielky Wysoki Duży Mały Lekki

Comp. Większy Wyszy Większy Mniejszy Lżejszy

Trad Molto Alto Grande Piccolo Leggero

Iniziamo il percorso di studio a partire da quelli regolari, in cui gli aggettivi subiscono delle modifiche del tema per poter obbedire a ragioni fonetiche, in particolare abbiamo: 1) Se un aggettivo termina in –ki (ma non in ski) allora il suo comparative termina in –szy, ad esempio per breve: Krótki (Breve) abbiamo Radice: krótki

Nominativo/Vocativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Singolare/ liczba pojedyncza

krótki (m) krótka (f) krótkie (n)

krótkiego (m,n) krótkiej (f)

krótkiemu(m,n) krótkiej (f)

Krótkim (m,n) Krótką (f)

Krótkim (m,n) Krótkiej (f)

Plurale/ liczba mnoga

krótcy(m.an.) krótkie (altri)

Krótkych(m, f,n)

krótkim(m, f,n)

krótki (m.in.) krótkiego (an.) krótką (f) krótkie (n) Krótkich(m.an.) Krótkie (altri)

Krótkimi

Krótkich

Krótszy Comparativo

Nominativo e Vocativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Singolare/ liczba pojedyncza

krótszy (m) krótsza (f) krótsze (n)

krótszego(m,n) krótsziej(f)

krótszemu(m,n) krótszej (f)

Krótszym (m,n) Krótszą (f)

Króteszym (m,n) Krótszej (f)

Plurale/ liczba mnoga

krótsi(m.an.) krótsze (altri)

Krótszych(m, f,n)

Krótszym(m, f,n)

Krótszy (m.in.) Krótszego (an.) krótszą (f) krótsze (n) Krótszych(m.an.) Krótsze (altri)

Krótszymi

Krótszych

Najkrótszy Superlativo

Nominativo e Vocativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo


~ 70 ~ Singolare/ liczba pojedyncza

Najkrótszy (m) Najkrótsza (f) Najkrótsze (n)

Najkrótszego(m,n) Najkrótsziej(f)

Najkrótszemu(m,n) Najkrótszej (f)

Plurale/ liczba mnoga

Najkrótsi(m.an.) Najkrótsze (altri)

Najkrótszych(m, f,n)

Najkrótszym(m, f,n)

Najkrótszy (m.in.) Najkrótszego (an.) Najkrótszą (f) Najkrótsze (n) Najkrótszych(m.an.) Najkrótsze (altri)

Najkrótszym (m,n) Najkrótszą (f)

Najkróteszym (m,n) Najkrótszej (f)

Najkrótszymi

Najkrótszych

2) Se termina in –ski allora abbiamo delle alternanze strutturali come in : a. Niebieski (blue) che diviene Radice: Niebieski

Nominativo/Vocativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Singolare/ liczba pojedyncza

niebieski (m) niebieska (f) niebieskie (n)

niebieskiego (m,n) niebieskiej (f)

niebieskiemu(m,n ) niebieskiej (f)

niebieski (m.in.) niebieskiego (an.) niebieską (f) niebieskie (n)

niebieskim (m,n) niebieską (f)

niebieskim (m,n) niebieskiej (f)

Plurale/ liczba mnoga

niebiescy(m.an.) niebieskie (altri)

niebieskich(m, f,n)

niebieskim(m, f,n)

niebieskich(m.an. ) niebieskie (altri)

niebieskimi

niebieskich

O nel caso di Niski (basso) che diviene: Radice: Niski

Nominativo/Vocativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Singolare/ liczba pojedyncza

niski (m) niska (f) niskie (n)

niskiego (m,n) niskiej (f)

niskiemu(m,n) niskiej (f)

niskim (m,n) niską (f)

niskim (m,n) niskiej (f)

Plurale/ liczba mnoga

niscy(m.an.) niskie (altri)

niskich(m, f,n)

niskim(m, f,n)

niski (m.in.) niskiego (an.) niską (f) niskie (n) niskich(m.an.) niskie (altri)

niskimi

niskich

Radice: Niski

Nominativo/Vocativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Singolare/ liczba pojedyncza

niższy (m) niższa (f) niższie (n)

niższego (m,n) niższej (f)

niższemu(m,n) niższej (f)

niższym (m,n) niższą (f)

niższym (m,n) niższej (f)

Plurale/ liczba mnoga

niżsi(m.an.) niższe (altri)

niższych(m, f,n)

niższym(m, f,n)

niższy (m.in.) niższego (an.) niższą (f) niższe (n) niższych(m.an.) niższe (altri)

niższymi

niższych

Attenzione che per motivi fonetici non possiamo avere szi ma dobbiamo avere sempre szy

Il superlative si forma in maniera regolare aggiungendo naj di fronte al comparative in najniższy 3) Se un aggettivo termina in –oky allora cade la “o” nella formazione dei comparative e superlative come nel caso di wysoky (alto, elevato) e szeroki (largo) in cui abbiamo Radice: szeroki

Nominativo/Vocativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Singolare/ liczba pojedyncza

Szeroki (m) Szeroka (f) Szerokie (n)

szerokiego (m,n) szerokiej (f)

Szrokiemu(m,n) Szrokiej (f)

Szeroki (m.in.) szerokiego (an.) szeroką (f) Szerokie (n)

szerokim (m,n) Szeroką (f)

Szerokim (m,n) szerokiej (f)


~ 71 ~ Plurale/ liczba mnoga

Szerocy(m.an.) Szerokie (altri)

Szerokiego (m.an.) Szerokich(f,n)

Szrokim(m, f,n)

Szerokich(m.an.) Szerokie (altri)

Szerokimi

szerokich

I comparativi si fanno come Szerszy Radice: Szerszy

Nominativo/Vocativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Singolare/ liczba pojedyncza

Szerszy (m) Szersza (f) Szersze (n)

szerszego (m,n) szerszej (f)

Szerszemu(m,n) Szerszej (f)

szerszym (m,n) Szerszą (f)

Szerszym (m,n) szerszej (f)

Plurale/ liczba mnoga

Szerosi(m.an.) Szersze (altri)

szerszego (m.an.) Szeroszych(f,n)

Szerszym(m, f,n)

Szerszyi (m.in.) szerszego (an.) szerszą (f) Szersze (n) Szerszych(m.an.) Szersze (altri)

Szerszymi

szerszych

I Superlativi con Najszerszy Un costrutto verbale che si incontra nella lingua polacca e’ omijać szerokim łukiem che vuol dire evitare di fare il percorso largo, ovvero che essere lontano da qualcuno non implica dimenticarlo

liczba pojedyncza przypadek

m.os./mzw

mrz

f

n

liczba mnoga

m.-os.

nm.-os.

wysocy

wysoki e

mianownik wysoki

wysoka wysokie

dopełniacz wysokiego

wysokie wysokiego wysokich j

celownik

wysokiemu

wysokie wysokiem wysokim j u

biernik

wysokiego

narzędnik

wysokim

wysok wysoką wysokie i wysoką wysokim

wysokic wysoki h e wysokimi


~ 72 ~ miejscowni wysokim k

wysokie wysokim j

wysokich

wołacz

wysoka wysokie

wysocy

wysoki

wysoki e

[pokaż▼] stopień wyższy wyższy

[pokaż▼] stopień najwyższy najwyższy 4) Abbiamo un caso particolare di aggettivo che finisce in –kki ovvero Lekki che diviene: liczba pojedyncza przypadek

m.os./mzw

mrz f

n

liczba mnoga

m.-os.

nm.os.

mianownik lekki

lekka lekkie

dopełniacz lekkiego

lekkie lekkiego lekkich j

celownik

lekkiemu

lekkie lekkiem lekkim j u

biernik

lekkiego

narzędnik

lekkim

lekką lekkim

lekkimi

miejscowni lekkim k

lekkie lekkim j

lekkich

wołacz

lekka lekkie

lekcy lekkie

lekki

lekk lekką lekkie i

lekcy lekkie

lekkic lekkie h


~ 73 ~ [pokaż▼] stopień wyższy lżejszy

[pokaż▼] stopień najwyższy najlżejszy 5) Gli aggettivi che terminano in –gi anche loro prendono la finale in –szy modificando il tema come ad esempio in drogi che diviene:

Comparativo: droższy

Superlativo: najdroższy Una volta aveva la forma droszszy che ha cambiato grafia in drożsy modificando il tema. Allo stesso modo bliski, vicino assumeva la forma bliszszy ma adesso ha la seguente:

Comparativo bliższy

Superlativo najbliższy 6) Gli aggettivi in Forma originale Comparativo Esempio

-by

-dy

-my

-py

-ry

-ty

-wy

-bszy LubyLubszy (amato)

-dszy TwardyTwardszy (duro)

-mszy

-pszy SkąpySkąplszy (avaro)

-rszy

-tszy BogatyBogatszy (ricco)

-wszy Łaskawy Łaskawszy (grazioso)

7) Gli aggettivi nelle combinazioni molli: Forma originale

-cy

-chy

-ły

-ny

Comparativo

-tszy

-ższy

-lszy

-ńszy

Esempio

Gorący/ gorętszy (caldo)

8) Per motivi fonetici abbiamo in molti casi l’introduzione di –eszy o di –ejszy come ad esempio in podły diviene podlejszy


~ 74 ~ Regole per la formazione dei comparativi degli avverbi irregolari In maniera simile a quanto visto per gli aggettivi, anche gli avverbi presentano tutta una serie di irregolarita’ che e’ meglio riassumere in quanto alcune di queste eccezioni sono di uso comune: Avverbio Comparativo Traduzione

Dobrze Lepiej In modo migliore

Szybko Szybszej In manier a piu’ veloce

Mało Mniej

Bardzo Bardziej

Krótko Krócej

Żle Gorzej

Dużo Więcej

Lekko Lżej

Wesolo Weselej

Regole per la formazione della frase con comparative e superlative relative La struttura fondamentale per il comparative di maggioranza, minoranza risulta essere: a) <comparative> + niż +secondo termine che puo’ essere una intera frase b) <comparative> +od+ genitive. In questo caso il secondo termine non puo’ essere una frase. c) <superlative relative>+ z/(ze)+ genitive plurale d) <superlative relative>+ jaki+ nome nel caso corretto e) Jak + superlative traduce la locuzione: << il piu’ possibile>> f) <superlative relative>+ w+ locative g) Coraz+ aggettivo nella forma del comparative si traduce con “sempre piu’ –aggettivo” h) O wiele+ aggettivo nella forma del comparative + niż + secondo termine traduce l’italiano: piu’ …. Di… come in le Ferrari sono piu’ care delle Cinquecento i) Im <aggettivo nel grado comparativo> + tym <Aggettivo nel grado comparativo> traduce le espressioni del tipo: maggiore e’ l’impegno migliori sono i risultati Forme meno comuni per la formazione dei comparative e superlative Esistono delle forme di creazione di comparative e superlative che sono meno usate e che si incontrano prevalentemente in forma letteraria, la buona notizia e’ che queste forme non sono troppo lontane da quelle italiane: a) Davanti agli aggettivi di grado positive possiamo aggiungere: a. Arcy (non molto usato) con il significato omologo di arci-aggettivo in italiano, esiste solo la forma “arcymistrz (szachowy)” granmaestro di scacchi o molto dotato nel campo degli scacchi b. Nader ha lo stesso significato di bardzo, ma e’ meno usato c. Nadto con il significato di troppo d. Za nadto con il significato di troppo e. Zbyt con il significato di troppo, usato anche colloquialmente ma non molto diffuso f. Za con il significato di troppo. Questa forma e’ usata per dire che per esempio pogoda jest za gorąca, ovvero il clima e’ eccessivamente caldo g. Nadzwyczaj eccessivamente, in maniera estrema h. Niesłychanie traduce l’italiano inaudito i. Niezmiernie per dire estremamente j. Wielce grandemente (usata anche nel linguaggio colloquial)


~ 75 ~ k. Zupełnie abbastanza(usata anche nel linguaggio colloquial) l. A volte si possono usare le preposizioni prze e przy per modificare un aggettivo come ad esempio in przecudne= assolutamente meraviglioso e przyskąpy=un poco troppo avaro, ma sono forme che stanno sparendo in questa modalita’ d’uso b) Davanti ai comparative possiamo usare ad esempio: a. Daleko con il significato di molto, anche se si usa raramente b. Mało co per dire un poco c. Nieco per dire un poco d. Troche per dire un poco e. Nierównie incomparabilmente c) Davanti al superlative invece usiamo a. Co b. Jak Aggettivi che non hanno comparative o superlative Abbiamo, precedentemente, visto che alcuni aggettivi non formano comparative o superlative; non esiste una regola generale. Possiamo, purtuttavia, individuare alcune classi di aggettivi che normalmente o tendenzialmente non vengono modificati. a) Molti aggettivi che indicano una forma di possesso/appartenenza come ad esempio a. Ojcowski: paterno b. Synowski: filiale c. Narodowi: nazionale d. Dzienny: quotidiano b) Quelli legati ai numerali c) Quelli legati alla composizione come ad esempio złoty= d’oro d) Quelli legati al tempo o alle stagioni come in letny: estivo e) Quelli che indicano una diminuzione di genere di qualita’ come ad esempio giallastro: żołtawy f) Quelli legati ad infermita’ fisiche E’ natural che alcune di queste classi non si possano aumentare o diminuire di grado, ma ve ne sono altre che indicano delle tendenze culturali come quelle legate alle infermita’ fisiche.


~ 76 ~

I numeri Passiamo adesso a trattare I numeri e gli aggettivi numerali nella lingua polacca, similmente a quanto abbiamo nella lingua italiana abbiamo gli ordinal ed I cardinali. Nell’ambito degli ordinal abbiamo poi le gradazioni tra determinati ed indeterminate (alcuni) che si ritrova anche nella lingua polacca. Attenzione che quando si conta non facciamo attenzione al genere dell’oggetto contato, ma se dobbiamo chiedere due di qualcosa allora dobbiamo tenerne conto. Ad esempio: Jedna Książka = un libro Jeden poster = un poster Jedno dziecko= un bambino

Alcune osservazioni sulle declinazioni dei nomi collegati ai numerali, cardinali sono -

-

Tutti I cardinali a partire da 5: obbligano il sostantivo che li segue ad essere in genitive plurale o Eccezione: a partire da 20, tutti quelli che terminano in 2,3,4 che invece hanno il nominative plurale Il verbo se il sostantivo che segue il numero e’ soggetto della frase allora va messo alla III-a persona singolare di genere neutro.

-

Cominciamo con I numerali cardinali ovvero: 1 – Jeden – uno In antico polacco si diceva jedzin,jedzien,jednego poi abbiamo assistito all’indurimento della d da cui la forma moderna. Se andiamo a vedere come si comporta questa cifra nelle varie forme dello slavo abbiamo a) Jedinъ (indurisce la –n finale) b) Odinъ (indurisce la –n finale)- che significa anche cinghiale, in quanto animale che vive da solo e quindi come unita’ singola Il prefisso jed- e od- indicavano il significato di unicamente, unico e servivano come elementi di controllo nella definizione del nome, questo element di controllo si e’ progressivamente indebolito nella lingua e resta in ebraico ed in arabo come ehad e wahidun/ahadun La declinazione di Jeden e’ Radice Jeden Singolare

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Jeden

Jedenego

Jednemu

Jeden/

Jeden

Jednym

jednym


~ 77 ~ Maschile Femminile Neutro

Jedna Jedno

Jednej Jedenego

Jednej Jednemu

Jednego Jedną Jedno

Jedna Jedno

Jedną jednym

jednym jednym

Vediamo un esempio di uso tratto da „Żywot czlowieka poczciwego: Przez Mikołaja Reja z Nagłowic” – ovvero vita di un uomo onesto: scritta da M. Rej da Nagłowice, in cui descrive vari tipi di persone: Jeden (uno) waśni (contendere) wy(voi), drugi (secondo) pokorny(umile), jeden rychły (in anticipo), drugi(secondo) leniwy(pigro), jeden grędą (al trotto), drugi inochodą (passeggia), także też ten nasz(nostra) zawikłany(imbrogliata) naród(nazione). Uno che ama contendere con voi, un secondo umile, un in anticipo, un secondo pigro, uno al trotto un secondo passeggia, in questo modo e’ imbrogliata la nostra nazione 6- Dwa: la declinazione di Dwa risulta particolare Radice Dwa Singolare Maschile Femminile Neutro

Nominativo dwa

Genitivo dwóch

Dativo dwóm

Accusativo dwóch

Vocativo dwa

Strumentale Dwoma

Locativo dwóch

dwie dwa

dwu dwu

dwu dwu

dwie dwa

dwie dwa

dwiema Dwoma

dwu dwu

Un esempio tratto da: Dzieła Seweryna Goszczyńskiego di Seweryn Goszczyński: Dwie zgodne struny(lacci) nas dwoje: Gdyśmy razem to gramy pięknie, W nic pójdzie druga (in niente va il secondo), gdy jedna pęknie(lasciare/rompere). Wiecznie już (gia eternamente), wiecznie (eternamente) być (essere) nam (noi) we (noi) dwoje (noi come coppia). Si puo’ tradurre liberamene come: Noi due legati come due stringhe/lacci. Quando giochiamo insieme e’ stupendo. Uno da solo non va da nessuna parte se uno molla. Per sempre saremo solo noi due. In cui notiamo come si mescolano gli usi di dwa, dwie, dwoje, drugi che sono tutte forme di due, a coppie, il secondo di due, etc. 7- Trzy 89101112131415161718-

Cztery Pięć Sześć Siedem Osiem Dziewięć Dziesięć Jedenaście Dwanaście Trzynaście Czternaście


~ 78 ~ 192021222324-

Piętnaście (attenzione alla trasformazione da ć ->t) Sześnaście Siedemnaście Osiemnaście Dziewietnaście Dwadzieśćia 30 –Trzydzieści 40- Czterdzieści 50- Pięcdziesiąt 60- Sześćdziesiąt 70- Siedemdziesiąt 80- Osiemdziesiąt 90- Dziewiędziesiąt 100- Sto

200 –Dwieście (modifica da sto a ście) 300- Trzysta 400- Czterysta 500- Pięćset (modifica da sto a set e ritorna il tema di pięć) 600 – sześćset 700- siedemset 800 –osiemset 900-dziewięćset 1000- Tysiąc A volte quando si conta per centinaia di migliaia si puo’ aggiungere la parola Kroć per cui per esempio 200.000 diviene dwa kroć sto tysięcy. Aggiungiamo come termine relativo ai numerali due aggettivi che indicano la quantita’ e che sono spesso usati insime ai numerali: Kilka e Kilkanaście. Normalmente usiamo Kilka quando si tratta di quantita’ inferiori a 10 e Kilkanaście quando abbiamo delle unita’ superiori alla decina, ma il confine non e’ poi cosi’ netto. Se andiamo a guardare la diffusione culturale di questo termine, che era importante per la contabilita’ nelle fattorie, ci accorgiamo che in polacco, ucraino e’ ancora in uso mentre in altre lingue come ad esempio in russo, bielorusso, ceco, serbo, croato etc non e’ piu’ usato, ma viene tradotto come piu’ di una dozzina usando una circonlocuzione. Vediamo la declinazione dei due termini


~ 79 ~ Radice Kilka Singolare Plurale Forme alternative singolare (m. anim)

Radice kilkanaście Singolare Maschile M.animato

Nominativo Kilka kilki Kilku

Genitivo Kilki kilek Kilku

Dativo kilce kilkom Kilkom/ Kilku

Accusativo kilkę kilki

Vocativo kilko kilki

Strumentale kilką kilkami Kilkoma

Locativo kilce kilkach Kilku

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

kilkanaście

kilkanaścia

kilkanaściemu

kilkanaściami

kilkanaście

kilkanaściym

kilkanaściym

kilkunastu

kilkunastu

kilkunastu

kilkanaście

kilkunastu

kilkanaście

kilkunastoma/kilkunastu

Ad esempio possiamo dire kilkaset per dire qualche centinaia, normalmente Kilkanaście non si usa per le centinaia, ma si passa alle migliaia come ad esempio in:   

Kilkanaście tysięcy= alcune decina di migliaia o Kilka tysięcy= alcune migliaia Per parlare invece di decine possiamo dire anche kilkadziesiąt

Passiamo adesso a parlare dei nomi collettivi che sono derivati dai numerali sopracitati e che sono ad essi legati: Jedno normalmente non dovrebbe far parte di questo elenco in quanto una collezione di un solo element non differisce dall’elemento stesso. Dwoje

Troje

Czworo

Pięcioro

Sześcioro

Siedmioro

Ośmioro

Dziewięcioro

Dziesięcioro

Due cose insieme

Insieme di tre elementi

Insieme di 4 elementi

Insieme di 5 elementi

Insieme di 6 elementi

Insieme di 7 elementi

Insieme di 8 elementi

Insieme di 9 elementi

Insieme di 10 elementi

Esempio per Dwoje: da <<Pisma epiczne i dramatyczne Władysława Syrokomli>> di Ludwik Kondratowicz abbiamo: „Dwoje morderców u grobu ofiary!! „Ha!.. znam ja ciebie - słyszałem o tobie! „ in una scena all’Amleto: “Due assassin presso la tomba della vittima! Ah lo so ti amo, ho sentito parlare di te!” Vediamo come si declina Dwoje:

Radice Dwoje Singolare Maschile

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Dwoje

Dwojga

Dwojgu

Dwoje

Dwoje

Dwojgiem

dwojgu


~ 80 ~ Attenzione che i termini per due, tre e quattro hanno anche dei diminutivi molto usati che sono: Dwójka, Trójka,Czwórka Allo stesso modo possiamo parlare di insieme di qualche element e quindi a partire dal Kilka e Kilkanaście possiamo avere: Kilkoro e Kilkanaścioro. Derivati dagli aggettivi numerali abbiamo tutto un insieme di termini che conviene riprendere qui per poter continuare lo studio e che rendono oggettivamente difficile lo studio della lingua polacca per quanto riguarda questa parte. Nelle altre lingue slave abbiamo assistito a delle semplificazioni che non sono pero’ passate nel polacco semplicemente perche’ il polacco come lingua era una lingua di un popolo costretto a parlare altri idiomi e che ha orgogliosamente conservato la propria identita’ linguistica e culturale. Abbiamo jednojaki(meno usato) o jednoraki che vuol dire uniforme(di un solo tipo) in opposizione a wieloraki che vuol dire multiforme e si declina come: liczba pojedyncza

liczba mnoga

przypadek m.-os./mzw mrz

f

n

m.-os.

nm.-os.

jednoracy

jednoraki e

mianownik jednoraki

jednoraka jednorakie

dopełniacz jednorakiego

jednorakie jednorakiego jednorakich j

celownik

jednorakiemu

jednorakie jednorakiem jednorakim j u

biernik

jednorakieg jednorak jednoraką jednorakie o i

jednorakic jednoraki h e

narzędnik

jednorakim

jednoraką jednorakim

jednorakimi

miejscowni jednorakim k

jednorakie jednorakim j

jednorakich

wołacz

jednoraka jednorakie

jednoracy jednoraki

jednoraki


~ 81 ~ e

Allo stesso modo abbiamo: Dwojaki(doppio, di due tipi), Trojaki(triplice, di 3 tipi),Czworaki,Pięcioraki,Sześcioraki,Siedmioraki, etc. Di diretta derivazione abbiamo a gruppi i nomi composti con il prefisso pod come in: Pojedynczy – singolo, individuale Podwójny- doppio Potrójny- triplo Le frazioni Un capitolo a parte meritano le frazioni


~ 82 ~ Aggettivi e pronomi numerali Passiamo adesso ad analizzare gli aggettivi ed i pronomi numerali in modo da vedere le differenze, ma prima di addentrarci nell’argomento facciamo una digressione storica che serve poi a capire e ricordare meglio I giorni della settimana, che a differenza dell’italiano non seguono lo schema dei pianeti, abbiamo un antico modo di dire due che e’ Wtóry da cui Wtorek e che veniva usato anticamente solo per designare le persone. I polacchi di tradizione cattolica fanno iniziare la settimana da Lunedi’ e la fanno finire Domenica: il giorno in cui non si lavora – nie_dziela e poi il giorno dopo a quello in cui non si lavora che viene propriamente chiamato po-niedziałek, passiamo quindi all’anilisi dei numerali: Primo- Pierwszy che si declina come segue: liczba pojedyncza przypadek

m.os./mzw

mrz

f

n

liczba mnoga

m.-os.

nm.-os.

pierwsi

pierwsz e

mianownik pierwszy

pierwsza pierwsze

dopełniacz pierwszego

pierwsze pierwszego pierwszych j

celownik

pierwszemu

pierwsze pierwszem pierwszym j u

biernik

pierwszego

narzędnik

pierwszym

pierwszą pierwszym pierwszymi

miejscowni pierwszym k

pierwsze pierwszym pierwszych j

wołacz

pierwsza pierwsze

pierwszy

pierwsz pierwszą pierwsze y

pierwszyc pierwsz h e

pierwsi

pierwsz e


~ 83 ~ Secondo –Drugi Terzo – Trzeczi Quarto – Czwarty da cui Czwartek (giovedi’) Quinto - Piąty da cui piątek (venerdi’) Szósty- Sesto Siódmy- Settimo Osmy- Ottavo Dziewiąty- Nono Dziesiąty- Decimo E cosi’ via notiamo che dall’undicesimo sino a al cinquantesimo si modifica la finale scia/scie in sty, da 50 a 100 si aggiunge la –y alla fine. Centesimo si dice Setny, allontanandosi in tal modo dal tema Sto/Stu, e tale parola si aggiunge ai cardinali come ad esempio in Dwósetny: duecentesimo. Per quanto riguarda le espressioni del tipo ad uno ad uno , ad n ad n si costruiscono usando la preposizione <<Po>> come ad esempio: -

Po jedno: ad uno ad uno Po dwa: a due a due

Vale la pena di menzionare in fondo alla nota sui numerali e prima di passare alla declinazione degli avverbi che esiste in polacco ed e’ molto diffusa la paroloa: Pół e Połowa che indicano la meta’ di qualcosa.


~ 84 ~

I pronomi I pronomi sono delle parole che sostituiscono i nomi nelle frasi e ci consentono di evitare le ripetizioni e possono essere classificati in: a) b) c) d) e)

Pronomi personali Pronomi riflessivi Pronomi dimostrativi Pronomi possessive Pronomi assoluti, relative,indefiniti

Cominciamo con I pronomi personali che abbiamo incontrato nella definizione del verbo essere e che sono stati introdotti di soppiatto. I pronomi personali sono Singolare Io Tu Egli Ella Esso

Ja Ty On (m) Ona(f) Ono(neutro)

My Wy Oni One One

Noi Voi Essi Esse (neutro per Essi)

I pronomi sono parti declinabili del discorso e quindi si declinano: Radice Ja Singolare Maschile Traduzione

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Ja

mnie / mię

mnie / mię

Ja

mną

Io

Di Me/ Mio

mnie / mi / mnię A Me

Mio

O mio

Per me

mnie / mi / mnię Me

Radice Ty Singolare Maschile Traduzione

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

Strumentale

Locativo

Ty

Ciebie

Tobie/ci

Ciebie/cię

Ty

tobą

tobie

Tu

Tuo

A te

Tuo

O tu

Per te

ti

-

Mi e Ci non si usano mai con le preposizioni ed in quel caso si usano le prime forme del dative come in: Ku mnie, Ku tobie – che possiamo tradurre come <<verso di me>> e <<verso di te>>. o Un esempio si ha nelle preghiere in cui nella meditazione si dice: Panie mój (mio Signore) i (e ) Boże (Dio), wierzę (credo) mocno (fermamente), że(che) jesteś (tu sia) tutaj(qui) obecny (presente) i(e) że (che) oczy Twoje(i Tuoi occhi) ku mnie (verso di me) są (sono) zwrócone (rivolti)

-

Mi e Ci non possono essere messi mai ad inizio frase per cui espressioni del tipo: << Ti ho detto questo>> che potrebbero essere tradotte con un <<Ci>> ad inizio frase devono essere rovesciate nella forma <<Questo a te ho detto>> per cui << To Ci powiedziałem>>


~ 85 ~ -

Radice On Singolare Maschile Traduzione

Le forme accusative mię e cię non possono mai essere mai messe da sole e non possono essere usate per iniziare una frase; quindi o usiamo il verbo o usiamo la preposizione W.

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

On

jego/go/niego/-ń

jemu/mu/niemu

jego/go/niego/-ń

nim

nim

Egli

Da lui

La forma in –ń e’ una forma strettamente riservata alla forma maschile per cui ad esempio possiamo scrivere, ma solo nella forma scritta: a) b) c) d) e)

Zeń: za niego Nań: na niego Weń: we niego Poń: po niego Doń: sottointendendo do niego, ad esempio come in una citazione da Georg Wilhelm Freiherr von Valentini che ha scritto sulla Guerra contro i Turchi:

<<Tu (qui) późna pora roku (fine stagione), niedostatek żywności (la scarsita’ di cibo) w tym niezagospodarowanym kraju (in questo paese non sviluppato- , i wylewy (e le emorraggie) którym o te czasy( che in questo momento) Dunaj (sul Danubio) i rzeki (e gli altri fiumi) doń (lo) wpływające ulegają (stanno interessando), zakończyły same (concluderanno lo stesso/ stermineranno) z siebie nieprzyjacielskie (con il nemico stesso nemico) w tym roku kroki (tratti di quest’anno)>> E' tarda stagione, la carenza del cibo in questo paese sottosviluppato e i trabocchi di Danubio e i suoi fiumi confluenti in questi tempi, finirono di per se' i passi nemici per quest'anno.

Radice Ona Singolare Traduzione

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Ona Ella

jej

Jej

Ją/nią

Jej/niej Da lei

Radice Ono Singolare Traduzione

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Ono Esso

Ono

Ono

Ono

Ono

Ono

-

Similmente a quanto accade per Mi e Ci ci sono delle limitazioni sull’uso delle forme dei pronomi di terza persona, per cui dobbiamo Ku niego, Do niego, Ku niemu, etc . Anche Mu e Go non possono stare da soli ed ad inizio frase, per cui si deve anticipare il verbo per poterli usare

Esempi di uso possono essere: a) b)

Z kim idiesz? (Con chi vai) Z nim (Con lui)


~ 86 ~ Radice My Singolare Maschile Traduzione

Nominativo e Vocativo My

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Nas

Nam

Nas

Nami

Nas

Noi

Nostro

A noi

Nostro

Per mezzo nostro

Da noi

Radice Wy Singolare Maschile Traduzione

Nominativo e Vocativo Wy

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Was

Wam

Was

Wami

Was

Voi

Vostro

A voi

vostro

Per mezzo vostro

Da voi

Radice Ony Singolare Maschile Traduzione

Nominativo e Vocativo Oni

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Ich

Im

Ich/nich

Nimi

Nich

Radice One Singolare Maschile Traduzione

Nominativo e Vocativo One

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Nich

Nim

Je/nie

Nimi

Nich

Essi

Essi


~ 87 ~ Pronomi riflessivi I pronomi riflessivi sono quelli che riflettono l’azione del verbo sul soggetto e principalmente abbiamo in polacco il pronome się che viene declinator anch’esso come segue: Radice Się Singolare Maschile Uso principale

Nominativo e Vocativo Non si usa

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

siebie/się

sobie

siebie/się

sobą

sobie

Azione si riflette sul soggetto

Indica una azione recriproca fra parti

Indica normalmente il coinvolgimento in un’azione

Indica una azione recriproca fra parti

Azione si riflette sul soggetto

Azione si riflette sul soggetto

Uso del pronome się L’uso del probome się e’ abbastanza vario ed abbiamo ad esempio: a) A volte e’ preso come un termine invariabile per indicare un’azione puramente passive del verbo come in: a. b.

Uczę się – apprendo, Chodzi się- arriva/viene

b) Si usa się come nominative quando l’azione del verbo si riflette sul soggetto del verbo stesso ad esempio: a. b. c.

Bawię się: io gioco/suono Bawisz się:tu giochi/suoni Bawi się: egli gioca/suona

c) La versione in strumentale: sobie si comporta in maniera simile: a. nabędę sobie: io acquisisco/guadagno qualcosa b. nabędziesz sobie: acquisisce qualcosa/ guadagna qualcosa d) Il dative sobie invece normalmente indica il coinvolgimento in un’azione come ad esempio: a. Spię sobie: dormo / sono coinvolto nell’attivita’ del dormire e) Esistono dei verbi impersonali che oltre al dative sobie richiedono anche il pronome personale come ad esempio in: a. Zdaje mi się: mi sembra b. Zdaje ci się: ti sembra c. Zdaje mu się: gli sembra f) L’accusativo ed il genitive siebie normalmente si usano con delle preposizioni come in a. Idzecie do siebie: andate da voi, andate a vicenda g) L’accusativo in się invece si usa solamente in espressioni del tipo a. Za się: a riguardo b. Na się to biorę: prendo questo (tema/problema) su di me


~ 88 ~ Pronomi dimostrativi I pronomi dimostrativi hanno lo stesso uso che hanno in italiano ovvero hanno la funzione di questo/quello, ma servono, in aggiunta, come articolo determinativo quando si vuole porre l’enfasi su qualcosa indicando proprio quella cosa. I principali pronomi dimostrativi sono: a) ten, ta, to, ci, te; (questo) che si declina come: Radice Singolare

Plurale

Nominativo e Vocativo Ten Ta To Ci Te

b) Radice Singolare Plurale

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Tego Tej Tego Tych

Temu Tej Temu Tym

Tego Tę To Tych Te

Tym Tą Tym Tymi

Tym Tej Tym Tych

tamten, tamta, tamto, tamci, tamte; (tale: lontano dal parlante)

Nominativo e Vocativo Tamten Tamta Tamto Tamci Tamte

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Tamtego Tamtej Tamtego Tamtych

Tamtemu Tamtej Tamtemu Tamtym

Tamtego Tamtą Tamto Tamtych Tamte

Tamtym Tamtą Tamtym Tamtymi

Tamtym Tamtej Tamtym Tamtych

c) On, ona, ono che abbiamo visto significano anche quello d) ów, owa, owo, owi, owe (quello) Radice Singolare Plurale

Nominativo e Vocativo Ów Owa Owo Owi Owe

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Owego Owej Owego Owych

Owemu Owej Owemu Owym

Owego Ową Owo Owych Owe

Owym Ową Owym Owymi

Owym Owej Owym Owych

Da questi pronomi si formano altri pronomi dimostrativi come : a) tenże, taż,toż (questo stesso) b) Ten sam, ta sama, to samo (questo stesso) c) On sam, Ona sama, ono samo (lui stesso, quello stesso) Per poter indicare le diverse persone che agiscono in una stessa frase allora possiamo utilizare una serie di costrutti come: a) b) c) d) e)

Ten …ten Ten .. ów Ten … tamtem Jeden .. drugi A volte possiamo rimpiazzare il pronome dimostrativo ten con “kto” nella forma


~ 89 ~ a. Kto … kto che si traduce come colui il quale … allora, un costrutto simile si ha in cinese con l’uso di 谁(shui , chi ) .. 谁 sopratutto nell’ambito dei proverbi

Pronomi possessivi I pronomi possessivi/aggettivi possessive hanno come di consueto I 3 generi e si declinano, li riassumiamo sono: a) Mój, Moja/Ma, Moje/me – Mio, il mio che si declina come: Radice

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Singolare

Nominativo e Vocativo Mój Moka/ma Moje/me

Owego Owej Owego

Owemu Owej Owemu

Owego Ową Owo

Owym Ową Owym

Owym Owej Owym

Plurale

Moi

Owych

Owym

Owych Owe

Owymi

Owych

b) Twój, Twoja/Ta,Twoje/twe – Tuo, il tuo c) Swój,Swoja/Swa- Suo, si usa anche quando il soggetto del nome e’ lo stesso del pronome. d) Liczba pojedyncza

Liczba mnoga

Przypadek m

f

n

m

nm

M., W.

mój, twój, swój

moja/ma, twoja/twa, swoja/swa

moje/me, twoje/twe, swoje/swe

moi, twoi, swoi

moje/me, twoje/twe, swoje/swe

D.

mojego/mego, twojego/twego, swojego/swego

mojej/mej, twojej/twej, swojej/swej

mojego/mego, twojego/twego, swojego/swego

moich/mych, twoich/twych, swoich/swych

C.

mojemu/memu, twojemu/twemu, swojemu/swemu

mojej/mej, twojej/twej, swojej/swej

mojemu/memu, twojemu/twemu, swojemu/swemu

moim/mym, twoim/twym, swoim/swym

mojego/mego, twojego/twego, swojego/swego

moją/mą, twoją/twą, swoją/swą

moje/me, twoje/twe, swoje/swe

1

B. )

moich/mych, twoich/twych, swoich/swych

moje/me, twoje/twe, swoje/swe


~ 90 ~

N.

moim/mym, twoim/twym, swoim/swym

moją/mą, twoją/twą, swoją/swą

moim/mym, twoim/twym, swoim/swym

moimi/mymi, twoimi/twymi, swoimi/swymi

Ms.

moim/mym, twoim/twym, swoim/swym

mojej/mej, twojej/twej, swojej/swej

moim/mym, twoim/twym, swoim/swym

moich/mych, twoich/twych, swoich/swych

e) Nasz, Nasza,Nasze - Nostro f) Wasz,Wasza, Wasze – Vostro Liczba pojedyncza

Liczba mnoga

Przypadek m

f

n

m

nm

M., W.

nasz, wasz

nasza, wasza

nasze, wasze

nasi, wasi

nasze, wasze

D.

naszego, waszego

naszej, waszej

naszego, waszego

naszych, waszych

C.

naszemu, waszemu

naszej, waszej

naszemu, waszemu

naszym, waszym

B. 1)

naszego, waszego

naszą, waszą

nasze, wasze

N.

naszym, waszym

naszą, waszą

naszym, waszym

naszymi, waszymi

Ms.

naszym, waszym

naszej, waszej

naszym, waszym

naszych, waszych

g) Ich – Loro (non si declina)

naszych, waszych

nasze, wasze


~ 91 ~ Uso dei pronomi possessivi Vediamo alcune regole che ci aiutano nell’uso dei pronomi possessive: 1) Si possono usare esattamente come in italiano 2) Quando la persona soggetto del verbo e’ la stessa del pronome personale allora e’ possibile usare il pronome swój, questo normalmente crea dei problem di traduzione, specialmente con I sistemi automatici. Vediamo alcuni esempi che possono aiutare a chiarire l’uso di questo pronome che e’ notoriamente fonte di problem nelle traduzioni e che quando e’ usato in questo modo potrebbe essere meglio tradotto come stesso/stessi: a) b) c)

Ognuno ha le sue proprie caratteristiche -> każdy ma swoje własne cechy Ho le mie proprie caratteristiche-> Mam swoje własne cechy Hai le tue proprie caratteristiche-> Masz swoje własne cechy

3) Se invece la persona soggetto del verbo e’ differente allora dobbiamo usare I corrispondenti casi derivati dalla declinazione del pronome possessive come Jego, Onego, Jej, Ich

Pronomi assoluti e relative ed indefiniti Esistono in polacco una serie di pronomi assoluti e relative che si declinano in maniera similar a quanto avviene ai pronomi possessive e sono Nominativo e Vocativo Singolare

Kto?/Chi?

Któż?/Chi? (ma anche chiunque)

Co? Che cosa?

Genitivo

Kogo?

kogóż / kogoż

Czego?

Dativo

Komu?

Komuż?

Czemu ?

Accusativo

Kogo?

kogóż / kogoż?

Co?

Strumentale

Kim?

Kimże?

Czym?

Locativo

Kim?

Kimże?

Czym?

Który? Która? Które? Chi? Quale? In quale quantita’? Vedere declinazion e sotto Vedere declinazion e sotto Vedere declinazion e sotto Vedere declinazion e sotto Vedere declinazion e sotto

Jaki? Jaka? Jakie? Quale?

Uso e declinazione di Który Radice Singolare

Plurale

Nominativo e Vocativo Który Która Które Którzy Które

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

którego której którego Których

Któremu Której Któremu Którym

Którego/który którą Które Których Które

Którym Którą Którym Którymi

Którym Której Którym Których

Który ha diversi usi tra quali ricordiamo: a) Fare delle domande in merito alla quantita’ numerale di un gruppo: che ore sono?

Ile? Quanto?


~ 92 ~ b) Fare delle domande per chiarire chi all’interno di un gruppo: chi ha fatto questo tra di voi? c) Serve anche per connettere una subordinate ad una frase principale in cui si chiariscono le opinioni di una delle parti coinvolte nella frase principale. d) Attenzione che a volte invece di który si usa “co” in genere al nominative ed all’accusativo Uso e declinazione di Jaki Cominciamo a vedere la declinazione di Jaki: Liczba pojedyncza

Liczba mnoga

Przypadek m

f

n

m

nm

M., W.

jaki

jaka

jakie

jacy

jakie

D.

jakiego

jakiej

jakiego

jakich

C.

jakiemu

jakiej

jakiemu

jakim

B.

Jakiego/jaki

jaką

jakie

N.

jakim

jaką

jakim

jakimi

Ms.

jakim

jakiej

jakim

jakich

jakich

jakie

Il pronome Jaki e’ usato quando ci si aspetta come risposta un aggettivo qualificativo o comunque una caratterizzazione della risposta in senso aggettivale. Uso e declinazione di Ile? Il pronome Ile viene usato per chiedere le quantita’ e si declina ovviamente al solo singolare secondo il seguente schema: Radice Singolare

Nominativo e Vocativo Ile

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Ilu

Ilu

Ile/Ilu

Iloma

Ilu


~ 93 ~ Uso e declinazione di czyj, czyjś, czyjkolwiek, niczyj? Sono dei pronomi che indicano: -

Czyj: di chi? Czyjś: di qualcuno? Czyjkolwiek: chiunque altro? Niczyj: aggettivo per di nessuno

Che si declinano come di consueto: Liczba pojedyncza

Liczba mnoga

Przypadek m

f

n

m

nm

M., W.

czyj, niczyj

czyja, niczyja

czyje, niczyje

czyi, niczyi

czyje, niczyje

D.

czyjego, niczyjego

czyjej, niczyjej

czyjego, niczyjego

czyich, niczyich

C.

czyjemu, niczyjemu

czyjej, niczyjej

czyjemu, niczyjemu

czyim, niczyim

B. 1)

czyjego, niczyjego

czyją, niczyją

czyje, niczyje

N.

czyim, niczyim

czyją, niczyją

czyim, niczyim

czyimi, niczyimi

czyim, niczyim czyjej, niczyjej czyim, niczyim

czyich, niczyich

Ms.

czyich, niczyich

czyje, niczyje

Gli indefiniti ed i numeri: Tra i pronomi indefiniti possiamo iniziare con il considerare sia Jeden che Drugi, li abbiamo incontrati ed aggiungiamo solo che possono essere usati sia in forma aggettivale che in forma di pronomi come ad esempio nell’espressione Jeden I Drugi: I primi ed i secondi


~ 94 ~ Passiamo poi a vedere I seguenti pronomi: każdy, każda, każde; wszyscy, wszystkie che indicano la totalita’ insime a wszelki ed alla sua forma estesa wszelaki. Vediamone le differenze: - Każdy: indica un’entita’ generica all’interno di un insieme ad esempio: <<in Italia ognuno si sente un allenatore di calcio>> che potrebbe essere tradotto come We Włoszech każdy czuje się jak trener piłki nożnej. Al plurale si deve usare wszyscy oppure wszystkie, per cui alla fine abbiamo il seguente schema di declinazione: Radice Singolare

Plurale

Nominativo e Vocativo Każdy Każda Każde Wszyscy Wszysce

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Każdego Każdej Każdego Wszystkich

Każdemu Każdej Każdemu Wszystkim

Każdego/każdy każdą Każde wszstych Wszystkie

Każdym Każdą Którym Wszystkimi

Każdym Każdej Każdym Wszystkich

- wszystko: utilizzato per descrivere l’intero di qualcosa di genere neutron e si declina come: Radice One Singolare Maschile

Nominativo e Vocativo wszystko

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Wszytkiego

Wszystkiemu

Wszytkiego

Wszystkim

Wszystkim

Collegato per motivi semantici ma non molto usato abbiamo: -

Którykolwiek: pronome indefinite che significa qualunque e che si declina come Który a cui si aggiunge l’invariabile kolwiek, questa e’ una costruzione originaria del polacco in quanto in altre lingue slave la costruzione sarebbe stata Którykoli. -Niektóry: pronome indefinite che significa nessuno, ha come sinonimi pewien e ktoś e che si declina come: liczba pojedyncza m.-os./mzw mrz

f

liczba mnoga n

m.-os.

nm.-os.

mianownik niektóry

niektóra niektóre

niektórzy

dopełniacz niektórego

niektóre niektórego niektórych j

niektór e


~ 95 ~ niektóre niektórem niektórym j u

celownik

niektóremu

biernik

niektóreg niektór niektórą niektóre o y

narzędnik

niektórym

niektórą niektórym niektórymi

miejscowni niektórym k

niektóre niektórym niektórych j

wołacz

niektóra niektóre

niektóry

niektóryc niektór h e

niektórzy

niektór e

- Wszelaki o Wszelki: Vuol dire ogni oppure tutti, si usa come wszstko ma e’ piu’ elegante e sopratutto si usa in ambito letterario, difficilmente accade di sentirlo nella lingua parlata.Si declina come segue: liczba pojedyncza przypadek

m.os./mzw

mrz

f

n

liczba mnoga

m.-os.

nm.-os.

wszelcy

wszelki e

mianownik wszelki

wszelka wszelkie

dopełniacz wszelkiego

wszelkie wszelkiego wszelkich j

celownik

wszelkiemu

wszelkie wszelkiem wszelkim j u

biernik

wszelkiego wszelk wszelką wszelkie

wszelkic wszelki


~ 96 ~ i narzędnik

h

wszelkim

wszelką wszelkim

wszelkimi

miejscowni wszelkim k

wszelkie wszelkim j

wszelkich

wołacz

wszelka wszelkie

wszelcy

wszelki

e

wszelki e


~ 97 ~ - Żaden:alcuno, nessuno, si declina allo stesso modo di Jeden Radice Singolare

Nominativo e Vocativo Żaden(m) Żadna(f) Żadne(n)

Genitivo

Dativo

Accusativo

Strumentale

Locativo

Zadego żadny

Żadnemu żadnie

żadnego/żaden żadnę

Żadnym żadną

Żadnym żadnie

Esempio/proverbio che si puo’ tradurre per tutto l’oro del mondo e’ za żadne skarby świata - Inny:altro, diverso e si declina come segue: liczba pojedyncza m.-os./mzw mrz

f

liczba mnoga n

m.-os. nm.-os.

mianownik inny

inna inne

dopełniacz innego

inne innego innych j

celownik

innemu

inne innem innym j u

biernik

inneg inn inną inne o y

narzędnik

innym

inną innym innymi

miejscowni innym k

inne innym innych j

wołacz

inna inne

inny

inni

innych

inni

inn e

inn e

inn e

Una espressione di uso commune che puo’ essere utile e’: innymi słowy che si traduce come “in altre parole” - Jaki:quale corrispondente al latino quails anche lui ha 3 generi :jaki, jaka, jakie, jacy e si declina come segue:


~ 98 ~

Liczba pojedyncza

Liczba mnoga

Przypadek m

f

n

m

nm

M., W.

jaki

jaka

jakie

jacy

jakie

D.

jakiego

jakiej

jakiego

jakich

C.

jakiemu

jakiej

jakiemu

jakim

B. 1)

jakiego

jaką

jakie

N.

jakim

jaką

jakim

jakimi

Ms.

jakim

jakiej

jakim

jakich

jakich

jakie

Attenzione che nel linguaggio parlato Jaki e Który sono intercambiabili Collegati abbiamo: jakiś (qualcuno, qualche) e jakikolwiek(non importa quale, qualsiasi) e niejaki (un certo, un tale, un) che si declinano tutti come jaki+ś(invariabile) o jaki+ kolwiek(invariabile) o nie(invariabile)+jaki - taki, taka, takie, tacy, takie; tak Questi pronomi hanno anche la funzione di aggettivi e si declinano similmente a Jaki, ma servono a determinare le caratteristiche di un oggetto o di una persona conosciuta dal contesto. “Tak” e’ invariabile e funziona da avverbio oltre a voler dire anche “Si”

Liczba pojedyncza

Liczba mnoga

Przypadek

M., W.

m

f

n

m

nm

taki

taka

takie

tacy

takie


~ 99 ~

D.

takiego

takiej

takiego

takich

C.

takiemu

takiej

takiemu

takim

B. 1)

takiego

takÄ…

takie

N.

takim

takÄ…

takim

takimi

Ms.

takim

takiej

takim

takich

takich

takie

- wszystek: traduce tutto assieme a cały -

Obydwaj: traduce entrambi assieme a Obaj e derivano da Oba/Obydwa che descrivono coppie di oggetti che hanno delle proprieta’ a comune, attenzione che gli oggetti devono essere specifici e concretamente indicati nel contesto altrimenti si commette un errore grammaticale


~ 100 ~

Passiamo adesso ai pronomi indefinite come: Ktokolwiek che traduce l’italiano chiunque che si decline come Kto+ la parte indeclinabile kolwiek. Nell’uso pratico a differenza di KtóryKolwiek che abbiamo visto prima, KtoKolwiek e’ piu’ generale e non ha bisogno di avere un sostantivo che specifichi di quale classe di persone/esseri senzienti stiamo parlando

-

-

-

Nominativo e Vocativo Singolare

Kto?/Chi?

Ktokolwiek (chiunque)

Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo

Kogo? Komu? Kogo? Kim? Kim?

kogokolwiek Komukolwiek kogokolwiek Kimkolwiek Kimkolwiek

Ktoś:che traduce l’italiano qualcuno e che non e’ mai nella forma interrogativa, si tratta in generale di una persona non nota che ha realizzato qualcosa e si declina come Kto. Per realizzare una domanda con Ktoś o si usa Kto o si usa la forma: Czy Ktoś + frase affermativa? Nominativo e Vocativo Singolare

Kto?/Chi?

Ktoś

Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo

Kogo? Komu? Kogo? Kim? Kim?

Kogoś Komuś Kogoś Kimś Kimś

Nikt che traduce nessuno, e’ invariabile nei tre generi si declina come segue: Nominativo e Vocativo Singolare

Nikt

Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo

Nikogo Nikomu Nikogo Nikim Nikim

Notiamo che all’accusativo segue la regola del maschile per gli esseri animati Coś che vuol dire qualcosa e si declina come Co+ś: Singolare Nominativo e Vocativo

Co?

Coś

Plurale Cosie


~ 101 ~ Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo

-

-

Czego? Czemu ? Co? Czym? Czym?

Czegoś Czemuś

Cosiów Cosiom

Coś Czymś Czymś

Cosie Cosiami Cosiach

Nic che vuole dire nulla/niente e si declina come segue: Nominativo e Vocativo Singolare

Nic

Genitivo Dativo Accusativo Strumentale Locativo

Niczego Niczemu Nic Niczym Niczym

Coklowiek


~ 102 ~

I verbi Introduzione Dopo aver visto I verbi in maniera non sistematica nella sezione precedente passiamo ad analizzarli con un approccio piu’ sistematico. Cominciamo con il ricordare brevemente le classificazioni del verbo di cui abbiamo: a) Verbi personali ed impersonali. a. Ricordo che in italiano i verbi impersonali sono quelli che si usano sempre e solo nella terza persona singolare o plurale come ad esempio i. Verbi relative a fenomeni atmosferici ii. Verbi che formano una proposizione soggettiva come ad esempio: E’ bene, Basta rispettare le leggi, etc iii. Verbi passive come essere permesso, essere dovuto, etc. b) Verbi che indicano esistenza: questa classificazione non e’ rilevante per la lingua italiana, ma vedremo che lo e’ per la lingua polacca. Il verbo fondamentale che abbiamo incontrato e’ il verbo essere: Być, che serve da verbo ausiliario. Il verbo avere non e’ poi cosi’ importante in generale in tutte le lingue slave, ad esempio in russo il verbo avere pur esistendo non viene utilizzato ed e’ sostituito da espressioni del tipo “questo e’ presso di me”. Possiamo dire che il verbo essere risulta essere central nella lingua polacca. c) Verbi perfettivi ed imperfettivi di cui abbiamo parlato a. Una sottoclasse sono I verbi, ovvero incoativi che sono quei verbi (presenti nella lingua latina) che indicano l’ereditarieta’ o l’inizio o la gradualita’ di un’azione b. Esistono anche I verbi ripetitivi e quelli che indicano un’azione ripetuta una sola volta, ma sono sottoinsiemi dei verbi perfettivi ed imperfettivi d) Verbi attivi e passive, esattamente con la stessa definizione che abbiamo in italiano. Normalmente andrebbero aggiunti anche i verbi riflessivi, ma in polacco non si distinguono dagli attivi, per cui non li distingueremo se non dove serve. In polacco a differenza dell’italiano abbiamo 3 generi per I verbi che possono avere una coniugazione per il maschile, una per il femminile ed una per il neutron. Questa distinzione appare piu’ chiara nel tempo passato, nel future e nel modo condizionale. Il polacco e’ piu’ semplice dell’italiano avendo praticamente una sola forma per il passato ed una per il futuro, ma la complicazione, come abbiamo visto nasce dalla forma duplice del verbo ovvero: perfettivo ed imperfettivo. Come in Italiano abbiamo I modi del gerundio, dell’imperativo e del participio anche con funzione di sostantivo che si declina quindi secondo le regole viste prima. Le persone e caratteristiche del verbo Il verbo come abbiamo detto descrive un’azione che puo’ essere di due tipi ovvero:


~ 103 ~ -

-

Attiva: cosa fai? Ovvero qual’e’ il tuo coinvolgimento diretto in un’azione o Una volta esisteva anche la classificazione di verbo neutro, ovvero di verbo in cui manca il complemento oggetto, oggi questa divisione e’ desueta, ma si ritrova in alcune grammatiche polacche. o Esistevano anche I verbi reciproci in cui le azioni di molti soggetti ricadevano su loro stessi, sono un sottoinsieme dei verbi riflessivi. Passiva: cosa succeed? Ovvero si subisce un’azione

In polacco non esistono I verbi deponenti come in latino ovvero dalla forma del verbo si capisce subito se si tratta di una situazione attiva o passive. Nell’ambito della forma riflessiva che si forma usando la particella się abbiamo anche una forma semi impersonale che indica la partecipazione del parlante/soggetto e che si costruisce secondo lo schema:

Forma semi impersonale: -ło + się Come abbiamo visto le persone del verbo (poco usate esplicitamente se non in maniera enfatica ) sono: Ja- Io Ty- Tu On- Oni-One-Pan(Signore)- Pani (Signora)

My-Noi Wy-Voi Oni-One-Państwo (mix), Panie (solo donne), Panowie (solo uomini)

In polacco abbiamo 3 livelli di confidenza: Formale: Pan/Pani + Cognome al vocative Informale: Pan/Pani+ Nome al vocative (il piu’ usato) Ty: molto usato solo tra la stretta cerchia di amici e parenti Non si usa per gli approcci formali Państwo = Panowie + Pani Attenzione che non esiste una forma separata per maschile non animato, nomi di genere femminile e neutro (si usa one) in quanto prevale l’antica forma che separava gli uomini da tutto il resto.

Sulla trasformazione da imperfettivo a perfettivo Abbiamo accennato a come si possa trasformare un verbo da imperfettivo a perfettivo, ma conviene riprendere qui il tema e dare alcuni approfondimenti; tenendo sempre presente che non e’ possibile dare una regola generale ma che si tratta di indicazioni relative : a) Contrazione del tema e modifica di vocali: esiste una classe di verbi che contrae il tema o applica alternanze vocaliche/consonantiche come ad esempio a. Chybiać->chybić (mancare, sbagliare un tiro) b. Dać->dodać(dare) c. Kupować->Kupić (comprare) d. Nazywać->Nazwać (nominare) e. Obierać->Obrać (sciegliere)


~ 104 ~ b) Altri prendono la s,ś,z e subiscono delle alterazioni o aggiungono delle preposizioni, attenzione che la preposizione e’ singola per il singolo verbo, aggiungendo altre preposizioni si cambia il significato. Vedremo un esempio piu’ avanti c) Altri verbi invece cambiano la vocale secondo delle variazioni non solo fonetiche come ad esempio: a. A->I: Odrzucać-> odrzucić (rigettare) b. A->O/Ó: Odmawiać->Odmówić(rifiutare) c. A->Y: Powtarzać->Powtórzyć(ripetere) d. E/Ie->O: Otwierzać->Otworzyć (aprire) d) Esistono ovviamente le consuete variazioni armoniche delle consonanti K->Cz, T->C Verbi imperfettivi senza un corrispondente perfettivo In generale esistono moltissimi verbi che non hanno la forma perfettiva e che usano altri verbi affini per significato al fine di poter rendere la stessa idea oppure che non vengono proprio modificati, ad esempio abbiamo tutti I verbi di movimento, il verbo avere (mieć), il verbo preferire (woleć) ed altri.

Sulla costruzione della forma passiva Per ottenere la forma passive e’ necessario partire dal participio passato che si ottiene a partire dal tema dell’infinito in 3 modi possibili: a) aggiungendo le terminazioni –ny,-na,-ne per la prima,seconda e terza coniugazione b) –ony,-ona,-one per la quarta c) –ty,-ta,-te per I verbi monosillabici Il verbo essere piu; il participio passato serve a costruire la forma passiva in maniera simile a quanto succede per l’italiano Sulla costruzione della forma impersonale La forma impoersonale si forma in maniera simile a quella del participio passato aggiungendo pero’ al tema dell’infinito le particelle a) –no b) –to Attenzione pero’ che la forma impersonale ha sempre un valore attivo.

I verbi composti Il polacco, come tutte le lingue slave utilizza in maniera molto diffusa un insieme di prefissi per variare il tema del verbo cambiandone anche il significato, normalmente le preposizioni piu’ usate sono nad, o, na, od, prze,roz, wy, pod, w, z. Attenzione che spesso come nella coppia brać/od-brać si aggiunge per facilita’ di pronuncia una <<e>> per cui abbiamo non odbrać, ma odebrać ed anche zebrać, pero’ come abbiamo visto per I nomi queste trasformazioni non sono sistematiche, ma seguono il ritmo/la


~ 105 ~ musicalita’ della frase. Vediamo in maniera sistematica alcune preposizioni e come cambiano per tener conto del ritmo della frase propria del polacco Przez Questa preposizione si trasforma in prze come ad esempio in łamać che vuol dire rompere e przełamać che vuol dire rompere in due, ma anche solo rompere. O La preposizione O si trasforma a seconda dei casi in Ob od in Obe ad esempio abbiamo lać (versare) che divniene oblać ovvero inzuppare, od anche rwać che vuol dire stracciare, fare a pezzi e oberwać che ha lo stesso significato, ma anche crollare o collassare. Attenzione che in alcuni casi, se il verbo comincia con una “w” il premettere la preposizione “ob” fa cadere la w del tema come in walić (pesare, battere) che diviene obalić che vuol dire rovesciare I significati legati a questa proposizione sono: a) Di una direzione attorno all’oggetto b) Di un’azione che viene fatta compiutamente su tutto l’oggetto OD Indica normalmente un’azione che viene estesa o di una separazione come nella coppia ciąć ( tagliare) e odciąć (tagliare via). Un altro significato legato ad OD e’ quello che indica l’azione opposta a quella relative espresso dal verbo fondamentale ad esempio nella coppia dać/oddać dare/ritornare DO Aggiunta ad un verbo sottolinea che lo scopo dell’azione e’ compiuto come nella coppia bić (battere) e dobić che vuol dire rifinire, ma anche dare il colpo di grazia. Un altro esempio e’ dać (dare ) e dodać (aggiungere). Na Questa particella suggerisce: a) Che la quantita’ di cose impattate dall’azione e’ numericamente o ponderalmente grande b) Per alcuni verbi puo’ essere usata per la forma perfettiva indicando che l’azione e’ lasciata a svolgersi a. Ad esempio pisać/napisać rendere bene quest’idea di scrivere e lasciare che la scrittura venga fatta e quindi la coppia perfettiva Nad Anche questa particella puo’ essere usata in diversi contesti, ad esempio abbiamo a) Quantita’ in eccesso b) L’idea di qualcosa di imprevisto come in nadejść- arrivare inteso come arrivare improvvisamente c) Inizio di un’azione


~ 106 ~ Po Anche questa particella puo’ essere usata con diversi significati che possiamo schematizzare come: a) Un’azione che si applica alla superficie di un oggetto b) Un’azione che porta al completamento e quindi anche alle forme perfettive c) Un’azione che dura un certo tempo come in poczekać= attendere un attimo Pod Anche questa particella puo’ essere usata con diversi significati che possiamo schematizzare come: a) Qualcosa che avviene in fondo, alla fine per esempio come podpisać= sottoscrivere b) Indebolisce l’azione del verbo principale come grado come podpić się = sorseggiare c) Fare qualcosa di nascosto Prze Anche questa particella puo’ essere usata con diversi significati che possiamo schematizzare come: a) Andare da una parte all’altra come in przepłynać che vuol dire sia nuotare come płynać, ma anche salpare o andare in barca da un posto all’altro od anche attraversare a nuoto qualcosa. b) Cambiamento di luogo o trasporto da una parte all’altra c) L’azione del verbo originario viene estesa per un certo tempo d) Azione necessaria al raggiungimento di quella del verbo originario come ad esempio in przepić che vuol dire sia bere per un certo tempo (riferimento punto precedente) che alzare il gomito per bere e) Superiorita’ e/o eccesso rispetto al senso del verbo a cui viene preposto come in przepłacić = pagare piu’ del dovuto f) Omissione o preterizione g) In alcuni casi questa particella e’ una contrazione di przed (prima) Przy Anche questa particella puo’ essere usata con diversi significati che possiamo schematizzare come: a) Movimento di avvicinamento : przycapnąć/capnąć – trarre in arresto/ arrestare b) Accompagnamento:ćmić/przyćmić – oscurare/ diminuire la luminosita’ di qualcosa. Attenzione che ćmić ha anche il significato di fumare Roz Questa preposizione non e’ usatissima, ma si trovano ancora una gamma di significati che possiamo risssumere come: a) Separazione b) Dispersione c) Distinzione/discernimento: poznać/rozpoznać- conoscere/discernere


~ 107 ~

U Anche questa particella puo’ essere usata con diversi significati che possiamo schematizzare come: a) Diminuzione – być/ubywać (declinare),być/ubyć (lasciare) b) Azione che si compie solo su una parte od in parte rispetto al verbo principale come in lać(versare)/ulać(travasare) c) Estensione di un’azione od idea di allontamento come in iść/ujść- andare/scappare-fuggire d) Capacita’ di effettuare l’azione indicata dal verbo principale e) Indica anche che l’azione e’ stata fatta e quindi serve a costruire la coppia perfettiva W Questa particella indica il moto a luogo dell’azione dei verbi fondamentali quindi un moto dall’esterno verso l’interno come in bić (battere) e wbić che e’ spingere a colpi verso l’interno Wy Questa particella ha diversi significati tra cui possiamo ricordare: a) Moto da luogo, esattamente l’opposto di W b) Significato perfettivo, ovvero della realizzazione dell’azione del verbo principale: prosić/wyprosić – richiedere con preghiera o gentilmente/ottenere il risultato della richiesta/preghiera c) Azione che si estende alla totalita’ dei soggetti d) Aggiunto ai riflessivi indica che l’azione e’ stata compiuta in maniera completamente soddisfacente come in wyspać się che vuol dire dormire una notte intera senza interruzione e quindi sentirsi in forma a causa di questo. Z/S Originariamente era Z che si e’ ammorbidita in S davanti alle consonanti dure ed indica a) Riunione, azione in maniera congiunta b) Direzione dall’alto verso il basso c) Completamento di un’azione e quindi forma perfettiva Za Per alcuni versi e’ il complemento della particella Z/S ed indica: a) b) c) d) e)

L’inizio di qualcosa L’azione di chiudere, coprire,ricoprire rispetto al verbo principale Movimento opposto a quello del verbo fondamentale L’azione di andare in fondo rispetto al verbo principale Aspetto perfettivo del verbo principale


~ 108 ~

Il Presente Le coniugazioni dei verbi si possono inquadrare in 4 categorie o coniugazioni fondamentali e due sottogruppi della prima coniugazione I Ę Esz E Emy Ecie Ą

II Ę Isz/ysz i/y Imy/ymy Icie/ycie Ą

III Am Asz A Amy Acie Ają

IV Em Esz E Emy Ecie Eją/edzą

Ować,ywać/iwać Uję Ujesz Uje Ujemy Ujecie Ują

Awać Aję Ajesz Aje Ajemy Ajecie Ają

Sfortunatamente non risulta possibile dare una regola generale per quanto riguarda la classificazione, ma bisogna imparare ogni singolo verbo a memoria Dal presente aggiungendo le forme –ący,-ąca,-ące e’ possibile costruire il participio presente con funzione aggettivale ad esempio anioł sterujące -un angelo che controlla da sterować- controllare

Il Passato Il tempo passato per la maggioranza dei verbi imperfettivi Anche nel tempo passato i verbi imperfettivi rendono l’idea di qualcosa di non compiuto e/o di abituale/continuativo, ma il passato come accennato precedentemente porta traccia della differenza dei tre generi di base della lingua polacca. Vediamo adesso come coniugare al passato la maggior parte dei verbi che finiscono in -ać, -ić, -yć, -wać; questi semplicemente perdono la “ć” ed aggiungono le seguenti terminazioni alla fine: Ja Ty On My Wy Oni

Maschile -łem -łeś -ł -łiśmy -łiście -łi

Femminile -łam -łaś -ła -łyśmy -łyście -ły

Neutro

Femminile robi-łam

Neutro

-ło -łyśmy -łyście -ły

Vediamo una applicazione al verbo robić-fare Ja

Maschile robi-łem


~ 109 ~ Ty On My Wy Oni

robi-łeś robi-ł robi-łiśmy robi-łiście robi-łi

robi-łaś robi-ła robi-łyśmy robi-łyście robi-ły

robi-ło robi-łyśmy robi-łyście robi-ły

Esempi di questi verbi sono: -

Ać: kochać, czytać(leggere), mieszkać(abitare), pisać(scrivere), wracać(tornare), brać(prendere), rozmiawać(parlare), stać(stare) Ić: robić(fare),dzwonić(telefonare), prosić(chiedere), mówić(parlare), pić(bere) Uć: czuć(sentire), psuć(esplodere) Ować: pracować(lavorare), kupować(comprare), obsługiwać(operare)

Il presente di un verbo imperfettivo traduce, come abbiamo visto, la forma <<stare facendo>> questo aspetto si mantiene anche nel passato e si rafforza con le seguenti espressioni: -

Od dawno: per/da lungo tempo Od tygodnia: per/da una settimana Od miesiąca: per/da un mese Od roku: per/da un anno Od wielu lat: per/da molti anni Od zeszłego roku: dall’anno scorso Od piątku: da venerdi’ Od Kwietnia: da Aprile


~ 110 ~ Il verbo essere ed avere al passato Cominciamo con il vedere il verbo essere al passato, una caratteristica comune ad entrambi I verbi e’ quella di essere perfettivi ed imperfettivi in funzione del contest. Maschile Byłem Byłeś Był Biliśmy Biliście Byli

Femminile/Neutro byłam byłaś Była/ Było biłyśmy Biłyście Były/były

Traduzione Ero/fui/sono stato Eri Era eravamo eravate Erano

Femminile/Neutro miałam miałaś miała/miało miałyśmy miałyście miały/miały

Traduzione Ebbi/avevo/ho avuto Avevi Aveva avevamo avevate avevano

Ed il verbo avere Maschile Miałem miałeś miał mieliśmy mieliście mieli

Il tema mie cambia vicino alla consonante dura <<ł>> in mia, questo fenomeno si ha anche per altri tipi di verbi Verbi imperfettivi in –eć e –nąć I verbi si coniugano seguendo la stessa regola del verbo avere al passto e quindi abbiamo la mutazione della –e in –a accanto alla lettera ł come ad esempio in Wiedzieć (conoscere) che diviene: Maschile Femminile/Neutro Neutro wiedziałem wiedziałam wiedziałeś wiedziałaś Wiedział Wiedziała Weidziało Wiedziliśmy Wiedziałyśmy Wiedziliście Wiedziałyście Wiedzieli Wiedziały Wiedziały I verbi in –nąć in aggiunta hanno 3 comportamenti distinti che devono pero’ essere appresi mnemonicamente caso per caso   

Ą-> Ę tranne che per la forma maschile singolare, ad esempio ciągnąć (tirare) diviene ciągnąłęm al maschile e ciągnęłam al femminile Perdono il ną come in biegnąć (correre) che diviene biegałęm e biegałąm


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Perdono il ną e trasformano la o in ó ma solo per la terza persona maschile: moknąć (bagnarsi) diviene mókł ma mokła Di nuovo si nota che le variazioni fonetiche essenzialmente tengono conto delle modifiche ai verbi, anche se una buona dose di memoria e’ richiesta.

Il Futuro del verbo Per poter costruire il future partiamo dal vedere il future del verbo essere (być) che ha una forma diversa per ogni persona e che riportiamo in quanto e’ essen

I verbi derivati Abbiamo diverse modalita’ per cui si puo’ costruire un verbo derivato ed in particolare abbiamo

Verbi derivati dai sostantivi Possiamo derivare dei verbi dai sostantivi, questo fenomeno e’ molto comune in ungherese, ma si trova anche in polacco con una distribuzione maggiore rispetto all’italiano ma inferiore a quanto accade in ungherese, riportiamo alcuni esempi: -

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Bóg che vuol dire Dio dall’indo-europeo e sanscrito Bhaga che vuol dire donare/fornire ha creato in polacco il verbo bogacić che vuol dire arricchire, anche se non e’ molto usato Dzień che vuol dire giorno e deriva dall’indo-europeo << DI>> che vuol dire luce, ha portato alla derivazione del verbo dnieć, non molto usato, per albeggiare ed anche nella forma sostantivata per alba.


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