Il Cristianesimo oggi : un breve compendio Indice
Il Cristianesimo oggi : un breve compendio...................................................................................................... 1 Indice............................................................................................................................................................................ 1 Introduzione.............................................................................................................................................................. 2 Percheé un altro opuscolo sul cristianesimo?........................................................................................... 2 E di cosa ti voglio parlare?.......................................................................................................................... 2 Come te ne voglio parlare?......................................................................................................................... 2 Percheé ti scrivo?.............................................................................................................................................. 2 Tornare alle radici ed alla semplicitaà ............................................................................................................ 14 Cosa conosci del Cristianesimo?................................................................................................................ 14 Come leggere questo testo?......................................................................................................................... 14 Percheé segui questa strada?.................................................................................................................... 14 La ricetta?............................................................................................................................................................ 15 Sant’Andrea Apostolo, Ανδρέέ ας in greco................................................................................................. 15 Kondakion 1 dall’akatist a Sant’Andrea apostolo...........................................................................17 I misteri fondamentali................................................................................................................................... 17 L’esistenza di Dio................................................................................................................................................... 17 Prove dell’esistenza di Dio........................................................................................................................... 18 Una digressione di preghiera........................................................................................................................... 20 Sull’essenza di Dio................................................................................................................................................ 20 La divina Provvidenza............................................................................................................................................. 27 Sulla preghiera e sulla devozione................................................................................................................... 27 Il piano di Dio................................................................................................................................................ 28 Il Creato........................................................................................................................................................... 29 Come facciamo a scoprire il piano che Dio ha per noi?................................................................29 La rivelazione.............................................................................................................................................................. 32 Percheé eà stata necessaria una rivelazione.................................................................................................. 32 I momenti della rivelazione.................................................................................................................... 32 La Fede........................................................................................................................................................................... 34 Il Peccato Originale..................................................................................................................................... 36 Come Dio realizza questa riunione, questo perdono, questa nuova armonia?.......................36 Come avviene questa unione di nature in Gesuà ?............................................................................ 37 Quando appare il Salvatore?................................................................................................................... 38 Gesuà misura e Strumento della Salvezza........................................................................................... 39 Come appare il Salvatore?........................................................................................................................ 39 Elenco ci di alcuni motivi per cui Cristo doveva apparire come uomo..................................40 La via di Cristo............................................................................................................................................................ 41 La via di Cristo e la Chiesa................................................................................................................................. 43 L’Eucarestia............................................................................................................................................................. 45 La legge.......................................................................................................................................................................... 46 Lo Spirito Santo.......................................................................................................................................................... 49 La Santissima Trinitaà ............................................................................................................................................... 49 La preghiera dell’Esicasmo.................................................................................................................................... 51
Introduzione Scrivere un libro o decidere di scriverlo eà qualcosa di molto serio, qualcosa che richiede forza, determinazione impegno e dedizione. Il tema poi, la religione Cristiana, eà anche lui complesso con una storia di millenni ed una tradizione patristica da rispettare. In una qualunque biblioteca puoi trovare, caro lettore, un numero enorme di libri sul cristianesimo: monofisiti, ortodossi, cattolici, protestanti, ti perdi di fronte alle possibili scelte. Forse avrei fatto meglio come dice mia madre a scrivere un bel giallo, magari avrei potuto venderlo e viverci. Sono un testardo e sento forte la spinta a scrivere di religione e della mia fede in Cristo Signore. Non percheé voglia convertirti, ma percheé spero di darti un punto di vista agile, un punto di vista nuovo, un punto di vista semplice e privo di tutto quella pesantezza dottrinale che trovi altrove. In realtaà ho appena detto una piccola bugia, la dottrina deve esserci tutta e restare inalterata, ma deve essere spiegata in maniera semplice ed eà per questo che usando due parole difficili oscilleroà tra la teologia e l’antropologia teologica. Proveroà ad usare una forma dialogica, immaginando le tue domande e provando a rispondere, ma soprattutto ponendoti quelle stesse questioni che mi sono posto anche io nel mio processo di conversione e nel cammino verso la salvezza che ho iniziato. Non cercare un testo sistematico, non cercare un testo esaustivo, non cercare nemmeno un testo scolastico, cercheroà di evitare di cadere in tutte queste trappole con solo due eccezioni che mi passerai: 1) Il credo di Nicea: secondo il Santo concilio di Nicea, nulla deve essere tolto o aggiunto al Credo, che ti riporteroà nella seconda parte del libro. Ogni articolo di fede del Credo ha la stessa rilevanza e per questo ti invito a studiarli tutti al di fuori di questo testo che non li discute tutti, ma al contrario si limita ad accennarne solo alcuni. 2) La relazione con i Santi Padri della Chiesa, cercheroà di non appesantire con bibliografie o con riferimenti testuali troppo pesanti, ma mi ergeroà sempre sulle loro spalle Una nota particolare riguarda i Sacramenti, questo non eà un testo sacramentale, anche se viene toccato il tema dell’Eucarestia, praticamente non troverai nulla sul Santo Battesimo e sulla Santa Cresima, questo percheé non eà un catechismo e non ha intenzione di esserlo. Ma allora ti chiederai, che cos’eà e percheé un altro opuscolo sul cristianesimo. Perché un altro opuscolo sul cristianesimo? Percheé tanti hanno scritto troppo e spesso nel farlo si sono innamorati delle parole dimenticando il contenuto o peggio rendendolo comprensibile solo ad una ristretta cerchia di esperti teologi. Ho scritto queste poche pagine durante una pausa di lavoro a causa di una piccolo problema di salute: sono parole semplici su argomenti complessi. Ho cercato di usare un linguaggio basato sulle sensazioni e sulla tradizione, quindi, caro lettore, perdonami eventuali ripetizioni, strafalcioni ed eventuali imprecisioni di ogni genere. Quando un cuore parla ad un cuore eà come una raggio di luce che trapassa la forma per raggiungere l’essenza. Secondo me eà questo il modo con cui il Signore ci parla e nella pace dobbiamo rispondere e confrontarci con Lui e con noi stessi. E di cosa ti voglio parlare? Della mia passione e fede come cristiano. Sono orgogliosamente cristiano, con umiltaà mi affaccio su un mondo millenario, una tradizione complessa, un mondo ed per questo che insieme con te voglio invocare la benedizione, il supporto e la guida dello Spirito Santo.
Tutto cambia, mio caro lettore, e solo nella pace del Signore possiamo trovare fondamento e pilastro delle nostre azioni e convenzioni. Come te ne voglio parlare? Piccoli punti sui misteri fondamentali. Per poterne parlare bene, insieme di nuovo invochiamo la luce da Nostro Signore, che ci consenta insieme di illuminare i misteri della Sua vita e dei sacramenti della Sua Chiesa. Questa comprensione e questa conoscenza, mio caro lettore, richiede il sacrificio di se stessi, se non sacrifichiamo le nostre convinzioni, il nostro vecchio essere non possiamo rinnovarci. Una parola che contraddistingue i cristiani eà il concetto di SALVEZZA e di Libero Arbitrio, come possiamo trovare la Salvezza se non esercitiamo il libero arbitrio? Nelle pagine che seguono ho cercato di illustrare il mio amore verso Dio, verso l’umanitaà e verso la Chiesa. Queste sono parole per credenti da un credente, ma spero che chiunque possa vedere la passione di un’ anima, iniziare a porsi delle domande e forse innamorarsi, trovare la fede e vivere la stessa sconvolgente esperienza che viviamo come fedeli. Ovviamente la fede richiede un sacrificio, ma la ricompensa per questo sacrificio eà enorme, a cosa dobbiamo rinunciare? Dobbiamo rinunciare a ragionare come uomini per rivestirci di Cristo e per pensare nella nostra vita in due dimensioni: quella terrena e quella divina. La storia del popolo eletto, quella di Cristo e della Chiesa ha influenzato, influenza ed influenzeraà sempre la nostra cultura ed in un certo senso anche la vita quotidiana, indipendentemente dalla nostra fede. Di fondo in Italia ed in Europa, la fede Cristiana per oltre 2000 anni ha lasciato un segno visibile ed indelebile. Perché ti scrivo? Per avvicinarmi ed avvicinarti di piuà a Dio, alla fede, alla Chiesa ed a vivere ogni giorno in maniera leggermene diversa. Sei non credente? Ti invito lo stesso a leggere ma soprattutto a criticare, percheé ogni osservazione eà , spesso, occasione di mutua crescita. Troppo spesso ci viene presentato un mondo secolare, in cui Dio eà stato relegato (forse) solo alla Messa della Domenica. Troppo spesso, caro lettore, non ci accorgiamo di quanto sacrifichiamo della dottrina, della fede ogni giorno e di quanto ci allontaniamo da Cristo. Ogni nostra deviazione eà in un certo senso una ferita che deve essere rimarginata, una frattura nel bellissimo rapporto tra noi e Cristo attraverso i Santi e la Chiesa. Moriamo allora a noi stessi per rinascere ad ogni liturgia in Cristo. Incidentalmente Messa vuol dire essere inviati: tu ed io siamo inviati nel mondo, novelli apostoli di un messaggio antico che si rinnova peroà all’infinito. Quanti partecipano alla Santa Liturgia senza troppa convinzione? Te lo sarai chiesto anche tu vero? Vediamo quelle vecchiette, quei vecchietti, quei giovani che si riuniscono, parlottano, sparlano, si raccontano la loro settimana. Attenzione peroà che non eà un rito sociale, la Santa Messa eà l’occasione di incontrare i misteri di Dio. Durante la celebrazione liturgica i fedeli sono invitati ad avvicinarsi al regno di Dio che si concretizza nel sacrificio eucaristico. La parola e i gesti di tutti hanno un significato molto profondo peccato che la percezione di questi gesti sia ormai solo un mero formalismo per troppi. Rendendo gloria alla SS Trinitaà ci uniamo ad un mistero fondamentale, amico lettore ti invito a partecipare almeno una volta alla liturgia con il cuore e non solo con il corpo ed a pensare al senso delle parole dei Vangeli, dei gesti del ministrante e delle tue parole ed offerte … potresti
sorprenderti … mi auguro che tu ti sorprenda .. sinceramente lo spero, allo stesso modo in cui mi sorprendo io ogni volta che riesco ad unire mente e cuore nella partecipazione alla Liturgia. Preghiamo insieme di nuovo Nostro signore di illuminare le nostre debolezze di farci conoscere la Sua volontaà , di darci la forza di realizzarLa. Percheé nel Suo amore nulla eà impossibile ed ogni ostacolo viene superato, nel Suo amore, restando noi stessi ci uniamo a Dio. In questa unione, caro lettore, io e te possiamo e dobbiamo trovare il vero senso della vita. Quanti non comprendendo il vero mistero della Domenica si chiedono: << Percheé perdere questo tempo e non fare altro di piuà interessante?>> Se sei anche tu uno di questi? Vedremo di riflettere un poco insieme su questi temi, percheé in fondo durante la celebrazione ci sono tre attori fondamentali: Dio, Cristo come mediatore e noi che aspiriamo alla visione di Dio. Gratitudine, luce e gioia dovrebbero pervadere i nostri cuori alla fine di ogni celebrazione, cerchiamo insieme questa luce, questa gioia. Caro lettore, nella preghiera del Padre nostro, insegnataci da nostro Signore, si menziona il pane, nutrimento del corpo e dello spirito. Questo pane dobbiamo cercare e pregare di ricevere, percheé ad ogni liturgia questo nutrimento soprannaturale eà per noi disponibile, il punto eà se o meno ne siamo degni, ma ricorda caro lettore: Dio mai rifiuta un cuore contrito, un cuore che vuole tornare al Padre, un cuore riconciliato con il mondo che si orienta verso l’infinito. Questo nutrimento eà materiale e spirituale e completa la preghiera individuale che facciamo sia come comunitaà che nelle nostre case. Dovremmo vedere negli occhi dei sacerdoti e negli occhi di tutta la comunitaà questa luce divina, quest’ardente passione per il Cristo risorto e per la comunitaà che si riunisce nella celebrazione e nella lode. Tu la vedi? Tu vedi il mistero del mondo svelarsi? Vedi lo Spirito che pervade la comunitaà ? Lo Spirito ci indica il mistero della Domenica e della Liturgia, dov’eà il mistero? Il mistero eà sull’altare, nell’Eucarestia: pane (arton in greco) spirituale e materiale. La Santa Comunione eà il cuore della Domenica ed allo stesso tempo unione profonda con Dio. Un Dio che si eà fatto uomo e che sacrificandosi per noi, ci ha illuminato la via della salvezza. Ci eleviamo verso Dio o restiamo come corpi senza vita davanti all’altare? Facciamo insieme questo sforzo, andiamo oltre e vediamone i risultati. Io cambieroà , tu cambierai ed alla fine cambiando porteremo un poco di sale in questo mondo. La virtù: questa sconosciuta Viviamo in un mondo in cui il problema non eà piuà vivere secondo Virtuà . Virtuà ? Da quanto non senti questa parola? Virtuà , deriva dal latino virtus ed in greco αἀ ρέτήέ areti/eà , o meglio ήθικήέ αρέτήέ (eccellenza dei costumi) eà quella inclinazione dell’animo rivolta al bene, quella capacitaà umana di realizzare la perfezione nell’azione o nell’esercizio di una qualche facoltaà . Un uomo virtuoso eà quindi una persona incline al bene e che compie al meglio le proprie azioni. In un mondo in cui il relativismo trionfa, il concetto di virtuà tramonta. Nell’ambito religioso essere virtuoso significa accostarsi e conformarsi sempre di piuà a Dio. Curiosamente virtuà condivide la stessa radice di uomo vir, come nell’aggettivo italiano virile. Questo indice del fatto che alla base della virtuà vi sia un concetto di attivitaà , di azione e non di passivitaà . L’uomo virtuoso deve agire, deve esercitare la virtuà e combattere nell’agone del mondo in quella battaglia materiale e spirituale che eà l’ascesi. Il termine ascesi dal greco indica una lotta ed eà il premio (il conformarsi a Dio) che ci dobbiamo attendere. La virtuà deve essere continuamente praticata ed esercitata per non perire, come nello sport se si abbandona
il training diminuiscono le prestazioni. Come dice San Giovanni Damasceno, le virtuà umane sono immagini delle virtuà divine, solo che noi dobbiamo continuamente praticarle e perfezionarle. Caro lettore, come vedi, il percorso della Virtuà eà un percorso arduo che richiede tanta pratica e tanta fatica, ma che ha un premio di infinito valore. Secondo la tradizione vi sono delle qualitaà che sono riflesso dell’azione dello Spirito Santo nell’uomo e che tutti noi dovremmo perseguire: Fede/Πίστη : il nemico di questa virtuà eà il relativismo insieme con l’individualismo, l’orgoglio e tutti i frutti dell’umanesimo o La fede ha anche un significato sistematico e sociale, quando ci riduciamo alla fede individualistica, riduciamo lo spazio che dedichiamo a Dio. Fede eà anche quel sistema di valori, di modo di vivere di una societaà . Oggi mio caro lettore in cui il multiculturalismo uniformante ha depauperato la societaà della sua fede assistiamo al decadimento morale ed alla perdita di valore dell’essere umano. Cristo eà vero Dio e vero uomo, per questo il Cristianesimo autentico rispetta l’uomo in ogni sua forma. o Aggiungo inoltre che la fede ha una dimensione soprannaturale che eà quella che ci consente di avvicinarci a Dio. Senza fede eà impossibile partecipare alla dimensione divina della creazione. Speranza/ Ελπίδα: senza la speranza in Dio, la vita perde del suo significato e ci consegna al solipsismo ed alla rincorsa verso l’effimera soddisfazione delle emozioni momentanee. o A proposito della speranza possiamo ricordare il Salmo 42 che riporto ιἵνα (cosìà,percheé ) τιί (chi, che cosa, percheà ) πέριί λυπος (la tristezza)έιἶ (ti stai) ψυχήί (anima) καιὶ (e) ιἵνα τιί συνταραί σσέις μέ (abbandonando alla tribolazione) έἔ λπισον (Spera)! έἀ πιὶ (in) τοὶ ν θέοί ν (Dio) οἵ τι (percheé ) έἀ ξομολογήί σομαι (confesso, proclamo) αυἀ τῷῷ (Lui) σῷτήί ριον (Salvatore) τουῷ προσῷίπου (lo dichiaro) μου (per me) οὁ θέοί ς (Dio) μου (mio) o Che liberamente possiamo tradurre come: percheé ti turbi o anima mia, percheé ti rattristi e ti abbandoni alla tribolazione. Spera! Spera in Dio che io confesso Salvatore e mio Dio Questo eà il senso profondo della speranza, non abbandonarsi al peccato, non abbandonarsi alla disperazione ed alle infermitaà , ma confessare sempre e comunque Dio come Signore e Salvatore.
Conoscenza/ γνῶσις: la conoscenza eà conoscenza del creato e conoscenza di Dio, senza cadere nel rischio di uno scientismo ed una idolatria della sapienza umana Saggezza/ Σοφία: l’uomo saggio medita le leggi del Signore, le conosce e le mette in pratica Onestà/ τιμιότητα: ovvero il parlare senza ipocrisie, quanto eà difficile in un mondo caratterizzato dal politicamente corretto e dalla veritaà relativa. Caro lettore, senza mai essere duro con le parole, cerchiamo insieme un dialogo ed un confronto aperto e costruttivo. A volte, leggendo certe espressioni ecclesiastiche mi rendo conto della difficoltaà di comprensione che queste generano. La veritaà del Cristianesimo eà semplice e si basa sulla Resurrezione di Nostro Signore e sulle conseguenze epocali che quell’evento ha scatenato o Il profeta Isaia ci dice che l’onestaà in senso di giustizia eà necessaria per trovare noi stessi nel regno di Dio (Isai 33:15-16) o Αυτοέ ς που πέρπαταέ έι μέ δικαιοσυέ νή κι αυτοέ ς που μιλαέ έι μέ έυθυέ τήτα, αυτοέ ς που καταφρονέιέ το κέέ ρδος τῷν καταδυναστέυέ σέῷν, αυτοέ ς που σέιέέι τα χέέ ρια του αποέ δῷρολήψιέές, αυτοέ ς που βουλῷένέι τα αυτιαέ του, για να μήν ακουέ έι για
αιέμα κι αυτοέ ς που κλέιένέι τα μαέ τια του, για να μήν δέι το κακοέ · αυτοέ ς θα κατοικήέ σέι στα υψήλαέ ... o Che liberamente possiamo tradurre come:<<Colui che cammina in giustizia e parla con schiettezza, colui che disprezza il guadagno derivante dallo sfruttamento, che si libera le mani dai vincoli dell’essere veniale, colui che rifugge dal male evitando di guardare al male, egli abiteraà in alto..>> Umiltà/ ταπεινότητα: ovvero accettare il nostro posto nel creato e nelle relazioni con gli altri. Questa eà una virtuà difficilissima da praticare. Essere umili non eà essere stupidi, come molti pensano, ma essere coscienti del proprio essere e questa si basa sull’onestaà . Non puoà esistere vera umiltaà senza una base di onestaà . o L’orgoglio eà il nemico numero uno dell’umiltaà e nell’orgoglio spesso si trovano, mio caro lettore, le radici della caduta. o Come si dice nella lettera di San Pietro, Dio dona agli umili innumerevoli grazie Ταπέινῷθέιέτέ λοιποέ ν καέ τῷ αποέ το πανιέσχυρο χέέ ρι του Θέουέ , για να σας υψῷέσέι έν καιρῷέ. Che possiamo liberamente tradurre come: Siate umili quindi al cospetto di Dio e della sua possente mano, e sarete esaltati a tempo debito Obbedienza/ υπακοή: ovvero il seguire le vie del Signore nella propria vita, non esiste una virtuà piuà fruttuosa come eà scritto nel primo salmo o Sul tema dell’obbedienza mi piace ricordare quanto citato da Santo Paisios appena canonizzato: «Σήέ μέρα οέ λοι έιέναι ανυποέ μονοι, οι υπομονέτικοιέ οέ μῷς συέ μφῷνα μέ το Χριστοέ θα κέρδιέσουν τήν βασιλέιέα τῷν ουρανῷέν», che posiamo liberamente tradurre come:” Nella societaà moderna tutti sono impazienti e disobbedienti, ma colui che obbedisce con pazienza alla legge di Cristo otterraà il regno dei cieli Pazienza o Diligenza/ υπομονή: la pazienza eà la virtuà dell’attesa, la virtuà del continuo rimettersi nelle mani del Signore e si basa sulla Fede e sull’Obbedienza, un esempio tipico eà quello di Giobbe o Cosìà come accadde con Giobbe dobbiamo sviluppare la υπομονήέ attraverso il suo esercizio nelle difficoltaà di ogni giorno. Senza Fede ed Obbedienza non possiamo parlare di pazienza o Ricordando la lettera ai Romani 5:3 possiamo dire: καυχοέ μαστέ στις θλιέψέις, γνῷριέ ζοντας οέ τι ή θλιέψή έργαέ ζέται υπομονήέ … ci vantiamo nelle tribolazioni, sapendo che la pazienza si esercita nelle afflizioni o A differenza di quanto molti possono pensare la pazienza eà basata sulla sicurezza della gioia futura, si tratta di concentrarsi sulla gioia futura per superare la difficoltaà del presente Coraggio/ θάρρος: forse la virtuà che piuà chiaramente eà chiara a tuti, percheé non esiste un divario tra il concetto corrente e quello religioso. Avere il coraggio delle proprie azioni e delle proprie convinzioni eà oggi una virtuà impagabile, in un mondo di ipocriti e di politicamente corretti. o Dovremmo ricordarci quello che viene detto nel Deuteronomio 31:6 Γιένέστέ ανδρέιέοι και έέ χέτέ θαέ ρρος, μή φοβαέ στέ, ουέ τέ να δέιλιαέ ζέτέ αποέ μπροσταέ τους· έπέιδήέ ο Κυέ ριος ο Θέοέ ς σου, αυτοέ ς έιέναι που πορέυέ έται μαζιέ σου· δέν θα σέ αφήέ σέι, ουέ τέ θα σέ έγκαταλέιέψέι ovvero Siate coraggiosi, non abbiate paura, non tiratevi indietro, percheé il Signore che viaggia con te in questa vita non ti lasceraà e non ti abbandoneraà
o Caro lettore, quanto poco coraggio abbiamo io e te in questa vita, quante volte per indolenza, per evitare fastidi, per pigrizia e per paura abbandoniamo il coraggio e ci lasciamo sprofondare nella routine? Fedeltà/ αφοσίωση: ovvero il seguire la propria vocazione, questa virtuà si basa sull’obbedienza, sull’umiltaà , sulla pazienza e sulla fede. o Ευλογήμέέ νοι/Benedetti sono coloro che cercano il Signore con tutto il cuore e che seguono fedelmente la loro vocazione. Essere fedeli a se stessi, alla propria vocazione al proprio cuore apre le porte alla vera felicitaà . o La fedeltaà , in tutte le sue forme legittime, porta sempre alla felicitaà . Siamo fedeli a noi stessi, alla nostra fede, ai nostri amici, alla nostra famiglia? Siamo fedeli a quei valori fondamentali ed originali che rispecchiano la Veritaà ? Caro amico, fratello o sorella in Cristo, purtroppo la mia esperienza mi dice che troppo spesso ci vendiamo per molto meno di 30 denari. Generosità e Gentilezza/ Η γενναιοδωρία και (e) η καλοσύνη: che sono due facce della stessa medaglia. Essere generosi, gentili eà il prendersi autenticamente cura degli altri senza aspettarsi nulla dagli altri. Una virtuà veramente rara e troppo spesso dissimulata da interesse e ipocrisia. o A consolazione di quanto il mondo puoà fare, dobbiamo sempre ricordare che Dio puoà trasformare il male in bene e sistematicamente lo fa, caro lettore, cerchiamo insieme di praticare questa bellissima coppia di virtuà o Il primo scritto nella filocalia parla della rabbia intellettuale verso il male che alberga in noi, ebbene, se posso darti un consiglio quando la rabbia cerca di esplodere e di farsi strada nel tuo cuore e nella tua mente o scacciala o usala contro quello che ti allontana da Dio. EÈ un esercizio complicato, ma quando si riesce a fare alla fine si conquista una grande serenitaà d’animo e ci si avvicina di piuà a nostro Signore. Gratitudine/ Ευγνωμοσύνη: sulla base della Fede, dobbiamo essere grati per qualunque cosa, di nuovo qui ci viene in soccorso l’esempio di Giobbe o Iniziamo la giornata con gratitudine, come si dice nel Salmo 92: Ειέναι αγαθοέ το να δοξολογέιέ καέ ποιος τον Κυέ ριο και να ψαλμῷδέιέ στο οέ νομαέ σου, Ύψιστέ· να αναγγέέ λλέι το πρῷιέ το έέ λέοέ ς σου και τήν αλήέ θέια σου καέ θέ νυέ χτα. Liberamente lo possiamo tradurre come: ”eà bene dare lode al Signore e cantare le Tue lodi o Onnipotente, proclamare al mattino la tua misericordia e la tua veritaà ogni notte o Caro amico troppo spesso ci ricordiamo del Signore solo nel momento del bisogno e non diamo grazie al nostro Creatore ogni momento, ti riporto alcune preghiere che fanno parte della tradizione ortodossa e che bene illustrano questa gratitudine, sono preghiere antiche e per questo mi piacciono. Caro amico/a insieme con queste poche pagine andiamo alla ricerca della fonte primigenia dell’amore e rendiamo grazie a Dio. Ti riporto la preghiera di San Macario che viene recitata ogni mattina e ti sottolineo tutte le parole chiavi e le virtuà che chiediamo al Signore Dio nostro per affrontare la giornata: Preghiera di San Macario Signore, amico degli uomini, a Te ricorro al mio risveglio, cominciando il compito assegnatomi nella tua misericordia: assistimi in ogni tempo ed in ogni cosa; preservami da ogni seduzione mondana, da ogni influenza del demonio; salvami e introducimi nel tuo Regno eterno. Tu sei infatti il mio Creatore, la fonte ed il dispensatore di ogni bene: in te riposa tutta la mia speranza, ed io ti rendo gloria ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
Mio Dio, purifica me, peccatore, che non ho mai fatto il bene davanti a Te; liberami dal male e fa che si compia in me la tua volontaà : affincheé senza timore di condanna, apra le mie labbra indegne e celebri il tuo Santo Nome: Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Abbi pietaà di noi, Signore, abbi pietaà di noi, privi di ogni giustificazione, noi peccatori ti rivolgiamo, o nostro Sovrano, questa supplica: abbi pietaà di noi. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Signore, abbi pietaà di noi: in te infatti, abbiamo riposto la nostra fiducia; non ti adirare oltremodo con noi, neé ricordare i nostri peccati; ma misericordioso come sei, volgi su di noi il tuo sguardo benigno e liberaci dai nostri nemici. Tu infatti sei il nostro Dio e noi siamo il tuo popolo; tutti siamo opera delle tue mani ed abbiamo invocato il tuo nome. Ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen. Schiudi la porta della tua misericordia, o benedetta Madre di Dio; fa’ che sperando in te, non restiamo delusi, ma siamo liberati per mezzo tuo dalle avversitaà : tu infatti hai pietaà del popolo cristiano. Baciando l’Icona del Cristo Veneriamo la tua purissima immagine, o Buono, chiedendo perdono delle nostre colpe, o Cristo Dio. Hai voluto infatti liberamente salire con il tuo Corpo sulla Croce per liberare dalla schiavituà del nemico coloro che tu hai plasmato. Percioà con riconoscenza gridiamo a te: hai riempito di gaudio l’universo, o nostro Salvatore, venuto a salvare il mondo.
Baciando l’Icona della Madre di Dio O Madre di Dio, fonte di misericordia, rendici degni della tua compassione; rivolgi il tuo sguardo benigno sul tuo popolo che ha peccato; mostra come sempre la tua potenza. Sperando in te, ti gridiamo: “Salve!”, come un tempo fece Gabriele, principe delle schiere angeliche Amore/ αγάπη: ovvero la virtuà che piuà ci avvicina a Dio e che riassume tutte le altre virtuà o Vediamo un estratto dai salmi che secondo me ci riporta alla prima delle due nature dell’amore, quella divina: Δοξολογέιέ τέ τον Κυέ ριο, έπέιδήέ έιέναι αγαθοέ ς. Επέιδήέ το έέ λέος (αγαέ πή) του παραμέέ νέι στον αιῷένα, ovvero Lodate il Signore,percheé eà buono (αγαθοέ ς= letteralmente bello in senso spirituale) percheé la sua misericordia (amore) permane per sempre o Gesuà ci ha comandato di amare anche il nostro prossimo, ovvero tutti coloro che incontriamo nel cammino della nostra vita o L’apocalisse ci mette in guardia dall’abbandonare il primo amore, ovvero Dio: "Όμῷς έέ χῷ καέ τι έναντιέον σου, έπέιδήέ αέ φήσές τήν πρῷέτή σου αγαέ πή. Θυμήέ σου λοιποέ ν αποέ πουέ ξέέ πέσές και μέτανοέ ήσέ και καέ νέ τα πρῷέτα έέ ργα. Ειδαέ λλῷς έέ ρχομαι σέ σέέ να γρήέ γορα και θα κινήέ σῷ τή λυχνιέα σου αποέ τον τοέ πο τής, αν δέν μέτανοήέ σέις." Che liberamente possiamo tradurre:Ma ho qualcosa contro di te, ovvero che (lett. Percheé ) hai lasciato il tuo primo amore. Torna dove hai abbandonato quell’amore e ricomincia a fare tutto dalle cose originarie (lett.
Primi lavori). Altrimenti d’un ratto arriveroà a prendere la tua lampada se non ti ravvedi. Ovvero se non si torna all’amore di Dio si muore per sempre. L’amore per Dio eà l’amore originario, il primo incorrotto ed incorruttibile amore. Cosa penso? Secondo me , prima di tutto, siamo impegnati nella lotta per la sopravvivenza e per il denaro che ci serve per soddisfare un insieme inesauribile di desideri e di passioni che si sono indotte. Abbiamo dimenticato il messaggio fondamentale del Vangelo e della filocalia, ovvero di ritrovare quel mondo che eà dentro di noi, cercando delle effimere virtuà abbiamo abbandonato la vera luce e la dimensione morale eà stata purtroppo relegata ad un ruolo marginale. Liturgia in greco significa azione comune, servizio; praticarla eà iniziare la via della morale e della virtuà . In troppe chiese si vede una commistione di elementi di varia natura nella liturgia, una pragmatismo mondano, un inseguire il mondo. Secondo il mio parere la liturgia non deve inseguire il mondo, ma deve plasmarlo, deve guidare le coscienze nel rapporto intimo con Dio. Penso a tutti i santi martiri del passato che ci osservano dai cieli e vedono lo scempio di una civiltaà in declino percheé ha perso la speranza e per ritrovarla dobbiamo vivere le virtuà sia come singoli che come comunitaà . Preghiera comune: aiutiamoci fratelli e sorelle nella liturgia, senza il mutuo servizio siamo solo attori senza anima e tutto si riduce ad una finzione. Il cuore della domenica eà l'Eucarestia: un sacrificio che ci rende figli adottivi di Dio. La prova? Virtuà eà una parola quasi mai usata nei nostri giornali, credimi, ho controllato nelle ultime settimane i quotidiani e raramente si trova questa parola. La virtuà eà essenzialmente legata ad un concetto quello di Salvezza, ovvero la possibilitaà di partecipare alla gioia di Dio. La Salvezza avviene per Grazia di Dio e attraverso i sacramenti ed un continuo processo di perfezionamento, pentimento e completamento interiore. La Salvezza di Cristo eà perfetta, ma la nostra partecipazione non eà perfetta in quanto riteniamo il libero arbitrio. Riflettere su questi concetti ci porta a vivere sempre meglio. Salvezza, Libero arbitrio, Grazia, non sono come si potrebbe pensare concetti filosofici, ma teologici che hanno una ricaduta morale. Esistono e sempre esisteranno brave persone in tutte le culture, ma senza Cristo non si ha la salvezza, senza la comunione della Chiesa e con i santi canoni dei Padri siamo persi. A volte ripensando alla parabola delle vergini che restano senza olio, mi rendo conto che l’olio ha tantissimi significati: Preghiera: come olio e nutrimento spirituale Spirito Santo: che ha abbandonato coloro che si sono allontanati dalla tradizione e dai padri per inseguire il mondo Comunione: come possiamo pensare di essere salvati senza essere in comunione tra di noi e con Cristo. La comunione deve essere materiale, spirituale e sacramentale. Qual è la mia proposta? Una ricetta antica e moderna allo stesso tempo: pregare e vivere Dio nella vita di ogni giorno. Possiamo e dobbiamo pregare sempre in accordo al posto in cui siamo, che sia in ufficio, che sia in casa, in un prato o in montagna. Abbiamo un esempio grande che ti voglio riportare caro lettore, ovvero una porzione del primo salmo che eà una meraviglia in greco antico e che ti riporto sia in greco che nella mia traduzione personale, perdonami eventuali errori: 1.1 Μακαέ ριος αἀ νήέ ρ, οὃ ς ουἀ κ έἀ πορέυέ θή έἀ ν βουλῇῷ αἀ σέβῷῷν καιὶ έἀ ν οὁ δῷῷ αὁ μαρτῷλῷῷν ουἀ κ έἔ στή καιὶ έἀ πιὶ καθέέ δραν λοιμῷῷν ουἀ κ έἀ καέ θισέν, 1.2 αἀ λλ' ήἢ έἀ ν τῷῷ νοέ μῷῷ κυριέου τοὶ θέέ λήμα αυἀ τουῷ , καιὶ έἀ ν τῷῷ νοέ μῷῷ αυἀ τουῷ μέλέτήέ σέι ήὁ μέέ ρας καιὶ νυκτοέ ς.
1.1 Benedetto/Beato l’uomo che non cammina nella casa degli irriverenti/persone non pie/ ἀσεβῶν e non si accompagna con i peccatori/ ἁμαρτωλῶν e non si siede insiemi alle persone maligne / λοιμῶν (letteralmente vuol dire piaga o peste) 1.2 Ma pone la sua volontaà τὸ θέλημα αὐτοῦ nelle norme del Signore e le norme medita μελετήσει giorno e notte Il primo passo che dobbiamo fare, mio caro amico, mia cara amica eà quello di aprire il cuore, di darci una possibilitaà di sperimentare l’amore infinito che viene dal Signore. La mia convinzione? Dio ha un piano per me, per te, per tutta l’umanitaà . Questo piano passa per diverse tappe nella nostra vita, tappe in cui scegliamo come comportarci, dove andare e cosa fare. Ovviamente mi potrai chiedere e ti potrai chiedere se esiste il libero arbitrio: caro amico, cara amica si certo che esiste, esiste la libera possibilitaà di scelta. L’infinito amore si accompagna da una parte ad una serie di regole, dall’altra alla infinita libertaà . Il Signore non ci costringe a fare nulla, ma ci pone davanti a due fatti semplici e fondamentali: 1) La via dell’amore non eà una via semplice, eà una via stretta che comporta regole e sacrifici. A nessuno piacciono le regole, a nessuno piacciono i sacrifici, come a nessuno piacciono le tasse… peroà quale premio in fondo al percorso e quanti buoni compagni che incontriamo per strada e che restano con noi? Per me eà una via che merita di essere seguita 2) La libertaà , assoluta che si basa sulla veritaà e la prima veritaà che dobbiamo cercare eà la veritaà su noi stessi, su cosa ci definisce, su cosa ci motiva e su quali sono le nostre prioritaà . La libertaà si basa sull’aprire il cuore e la mente a noi stessi, conoscerci e riconoscerci per quello che siamo. Su questa conoscenza si innesta l’amore incondizionato di Dio, quando si apre il cuore allora appaiono e le nostre miserie, per cui dobbiamo chiedere perdono, ma anche e soprattutto quell’infinita gioia che proviene dall’alto. La proposta? Semplice: partecipare attivamente a questo piano. Per noi credenti ( e ti annovero tra i credenti.. da buon ottimista) realizzare il disegno di Dio in questo mondo eà il primo dovere. Come ti dicevo alcune righe sopra, si tratta essenzialmente di due passi il primo interiore basato sulla conoscenza ed il secondo sulla confessione, dichiarazione del nostro essere fedeli a a Dio, a Cristo, su questa base possiamo insieme come umanitaà consapevole crescere insieme. Sono consapevole, naturalmente, che se tu sei un ateo o un diversamente credente la cosa potraà sembrarti strana, potraà sembrarti anche intrusiva della tua privacy, potresti indignarti, potresti anche chiudere adesso questo testo e andare a fare altro, potresti…. Ma in cuor mio spero che tu continui a leggere e che tu possa alla fine almeno fare una riflessione, di qualunque natura questa possa essere, ma alla fine. Come farlo? Essendo strumenti intelligenti. Affidiamoci alla Divina Provvidenza: il come lo vedremo insieme. Cosa vuol dire strumento intelligente? <<Strumento>> :
Percheé al centro del Cristianesimo c’eà il concetto di mutuo servizio. Il Cristiano eà , per vocazione, al servizio del suo prossimo.. ovvero strumento del suo prossimo e strumento nelle mani di Dio.
I mali della persona sono, spesso legati, legati alla dimenticanza della dimensione spirituale in cui viviamo ogni giorno. Sono convinto, sempre di piuà che una delle cause del male siamo noi stessi, il nostro chiuderci al mondo, il nostro non saper dare le giuste prioritaà , il mancare di una vera dimensione spirituale. Ho assistito ed assisto troppo spesso alla distruzione e morale e fisica e psicologica di persone che senza fede, senza la bussola di Cristo si perdono nel mondo. Sei arrabbiato, sei depresso, sei scontento, qualunque parte della tua vita ti dia insoddisfazione non ripudiarla, accettala conoscila e progressivamente impara a conoscere ed accettare che tu sei speciale per Nostro Signore, che nonostante le nostre limitazioni, le nostre debolezze siamo nelle mani di Dio e lui ci considera speciali. Mettiamoci al servizio gli uni gli altri per raggiungere la comunione con Cristo e tra di noi come comunitaà . Ti vorrei citare un salmo molto bello, un salmo penitenziale (mamma mia che brutta parola), ma un salmo che ci invita a capire cosa siamo e cosa possiamo aspettarci da Dio, eà il salmo (50) cantato da Davide quando il profeta Natan si reca da lui, te ne propongo solo alcuni passi con la mia traduzione: έἀ λέί ήσοί ν μέ οὁ θέοί ς καταὶ τοὶ μέί γα έἔ λέοί ς σου καιὶ καταὶ τοὶ πλήῷ θος τῷῷν οιἀκτιρμῷῷν σου έἀ ξαί λέιψον τοὶ αἀ νοί μήμαί μου. Abbi misericordia di me o Signore(έἀ λέί ήσοί ν μέ οὁ θέοί ς) , secondo il Tuo amore e la tua gentilezza. Secondo la moltitudine delle Tue grazie rimuovi il mio peccato. Quando apriamo il cuore a Dio, la prima cosa che incontriamo sono le nostre miserie, se ci mettiamo nell’ottica della visione di noi stessi, da una parte vediamo le possibilitaà e l’amore di Dio, dall’altra come stiamo mancando l’obiettivo di realizzare la comunione con Dio e con i nostri simili. ιἀδουὶ γαὶ ρ αἀ λήί θέιαν ήἀ γαί πήσας ταὶ αἔ δήλα καιὶ ταὶ κρυί φια τήῷ ς σοφιίας σου έἀ δήί λῷσαί ς μοι Tu desideri(ήἀ γαί πήσας letteralmente eà amare in senso sociale, accogliere, gioire) la veritaà (αἀ λήί θέιαν) in ogni cosa e insegni(έἀ δήί λῷσαί ς) la saggezza (σοφιίαςσου) nel mio segreto del mio intimo(ταὶ κρυί φια). Per noi credenti, Dio eà non solo sorgente di amore, ma sorgente di veritaà e di sapienza, Lui ci insegna e ci continua ad insegnare sempre, ma noi siamo studenti e noi possiamo scegliere cosa imparare e come impararlo e questo ci porta al secondo punto (intelligenza) <<Intelligente>>:
Percheé abbiamo facoltaà di decidere come muoverci all’interno del Creato scegliendo il nostro destino. Possiamo e dobbiamo leggere tra le righe di quello che ci succede, non fermarci all’apparenza ma pensare e ripensare. San Basilio il Grande consiglioà ai suoi giovani di usare la filosofia greca come le api usano i fiori, allo stesso modo, ti chiedo caro lettore di usare la tua intelligenza per investigare il mondo. Possiamo e dobbiamo analizzare il nostro comportamento i nostri pensieri, le nostre sensazioni per imparare e per migliorarci. Possiamo e dobbiamo acquistare una dimensione universale in cui valutiamo quello che ci accade e le nostre azioni in termini personali e di impatto sugli altri. Caro amico, cara amica, quando apriamo il cuore automaticamente apriamo la mente, ci immettiamo in un mondo piuà vasto, piuà completo e forse anche piuà onesto. Oggi siamo tentati sempre dal fare tanto, tutto, subito e di non soffermarci a guardare le cose da diversi punti di vista. Se come esseri umani, come credenti, cerchiamo di
analizzare il mondo per trovare con il cuore e con la mente la cosa giusta da fare, alla fine possiamo con raziocino decidere del nostro destino. Sono convinto del nostro libero arbitrio e delle nostre scelte, spesso ripenso alla famosa parabola del figliol prodigo che si applica benissimo al mondo di oggi. Guardiamola insieme, abbiamo un giovane inquieto, un giovane moderno, che vuole tutto e subito, che cerca la strada facile, la strada veloce, la strada per il successo. Su questa base chiede al padre, biologico o divino, di avere la sua parte di ereditaà , di finanziarlo nelle sue attivitaà , ed ecco inizia la separazione. Il giovane, ma questo vale per ognuno di noi, sicuro di se, privo di umiltaà decide di prendere la sua strada, non applica neé il cuore, neé la mente ed ecco che si ritrova senza mezzi. Ecco caro amico, cara amica cosa succede quando non si applica il cervello, non si usa la saggezza dei padri, non si usa l’umiltaà . Le virtuà di cui abbiamo parlato prima servono da guida, da timone, da punti fermi nella nostra vita. Se scegliamo insieme, ora di perseguire le virtuà , credimi non eà una via semplice, allora costruiamo il nostro futuro su solide fondamenta nonostante il mondo. Guardando alla societaà di oggi tutto corre, le innovazioni si inseguono tra loro e si dipanano nel tempo tanto in fretta che spesso facciamo fatica a metabolizzarle. Sembra impossibile immaginare, ad esempio, una societaà senza telefoni cellulari, senza internet, senza i social media, eppure fino al 2000 i cellulari non erano cosìà diffusi e tutto funzionava lo stesso. Ti chiedo un atto di fede, ovvero di usare il tuo intelletto nel mondo ed in questo testo, di usarlo anche nei confronti del messaggio di Dio e del valore della Salvezza. Il cammino Primo punto:
Avere fiducia in Dio. Espressione di questa fiducia eà la Fede. Per incominciare insieme questo cammino vorrei con te condividere l’Irmos del canone di S.Andrea di Creta :
Irmòs
M’ha soccorso il Signore e protetto, m’ha salvato. Egli eà il mio Dio. La sua lode proclameroà . Dei nostri padri eà il Dio, l’esalteroà poicheé la sua gloria rende manifesta.
Alcune riflessioni
Vedi queste poche parole sono il primo passo di un grande cammino in cui abbiamo elementi fondamentali che vediamo insieme: Dio salvatore e protettore Il nostro ruolo: proclamare la Sua lode Il nostro passato: senza passato non abbiamo infatti futura La Gloria di Dio, gloria di cui possiamo essere compartecipi Caro lettore, cara lettrice, troppo spesso dimentichiamo che cosa vuol dire essere religiosi: non vuol dire essere moralmente corretti, non vuol dire essere onesti, non vuol dire avere una filosofia di vita, non vuol dire essere poveri. Cosa vuol dire? Vuol dire avere fede, avere fiducia in Dio, in nostro Signore e su questa fiducia costruire la nostra vita. Una vita costruita sulla fede diviene retta,
diviene irreprensibile, diviene anche di successo percheé cuore, mente e anima tutte collaborano alla realizzazione del piano divino. Vediamo insieme alcune conseguenze di questo concetto: da una retta fede derivano una retta dottrina, percheé si fonda su un corretto rapporto con Dio, comprendiamo meglio: Il mistero di Dio, degli Angeli, dei Santi e della Chiesa Il senso del mondo e del ruolo di Dio nel mondo: ti chiedo di riflettere su questo punto, eventualmente insieme vedremo qualche elemento fondamentale per guidarci in questa ricerca. Ti accenno solo a quello che diceva un padre della chiesa: il microcosmo che c’eà dentro di noi eà anche il macrocosmo che esiste fuori di noi. Il senso del peccato, inteso non come infrazione di una norma comportamentale, ma piuà correttamente come rottura di un rapporto con Dio. Il mistero della vita eterna e della resurrezione dei morti E per finire tornando a Dio, capire il grande mistero di Gesuà vero Dio e vero Uomo, che nel suo ruolo di Salvatore e Redentore ci restituisce la partecipazione al mistero della divinitaà . A tale proposito ti consiglio di leggere il Santo Vangelo di Giovanni. Secondo punto: Credere nell’essere umano a partire da se stessi. Se non credi in te stesso e negli altri non puoi costruire nulla. Questa fiducia ha un prezzo (la delusione) che dobbiamo essere pronti a pagare. Un mondo senza fiducia eà un mondo senza cuore. Abbiamo un potenziale enorme per costruire un mondo migliore in cui gli ideali prendono vita nei nostri cuori ogni giorno. Questo mondo migliore, che siamo chiamati a creare, ha delle fondamenta inalterabili ed universali che provengono direttamente da Dio. La possibilitaà di un mondo migliore si realizza con l’aiuto di Dio e solo con la partecipazione umana. Questi ideali sono talmente universali e profondamente radicati da Dio nel cuore dell’uomo, che molte altre credenze non Cristiane le condividono. Caro lettore, vedi secondo la teologia del Cristianesimo, noi siamo stati creati in comunione con la Santissima Trinitaà , ma abbiamo anche quel bagaglio di passioni, di malattie, di invecchiamento che sono tratti dell’essere umano, per questo ti dico credi nell’essere umano, credi in te stesso e nella possibilitaà di esercitare le Virtuà di cui abbiamo parlato sopra. Un idealista? Lo so, lo so, come lettore starai pensando (nel migliore dei casi) che io sia un idealista, ma senza ideali non si vive, al massimo si sopravvive e contestualmente si offende se stessi e Dio. Ne approfitto per dirti cosa vuol dire esser cristiano, riportandoti al tempo del primo secolo. Un tale Gesuà di Nazaret viene crocifisso per sedizione, per i romani poteva sembrare un fatto marginale, non viene nemmeno notato piuà di tanto nell’ambito imperiale. Un altro uomo crocifisso tra i tanti… ma ecco il miracolo ecco su cosa si fonda l’idealismo e il sogno della Chiesa e mio personale: questo criminale, sepolto risorge e i suoi discepoli che inizialmente si erano dispersi, miracolosamente si trovano. Il termine cristiano inizia a circolare, ma non tutti ne sono degni, non tutti entreranno nel regno dei cieli, non tutti vedranno Dio. Personalmente ho questo desiderio, questa speranza… e tu? Oppure mio caro lettore hai deciso di estromettere del tutto Dio dalla tua vita?
Personalmente ritengo che siamo la corona della creazione, che abbiamo un potenziale che grazie al sacrificio di Cristo, vero Dio e vero uomo, dobbiamo e possiamo realizzare, ma questo eà il mio punto di vista… mi chiedo, vuoi essere anche tu un idealista come me? Vuoi aprire la vista su un mondo piuà ampio, un mondo in cui le persone non funzionano come un supermercato da cui prendere/comprare quello che ti serve e lasciare il resto? Vuoi tornare alle radici della vera umanitaà ? Cosa devi fare? Retta Fede, inesauribile Speranza, assoluta dedizione, perfetta confessione, continua preghiera e azione basata sulla Caritaà … non ti serve altro, apri il cuore e spalanca le porte della mente per poter permettere allo Spirito Santo di entrare in te e di convertirti, cambiarti e salvarti ogni giorno. Caro amico, cara amica, per poter trovare il Signore quindi dobbiamo trovare la tranquillitaà della mente che passa dalla: Analisi dei pensieri e dei moti del cuore Costante ripudio di quei pensieri e di quei modi che ci portano lontano dalla via tracciata da Nostro Signore. Come fare a controllare i pensieri indesiderati: preghiera, penitenza ed azione. Non bisogna ignorare i pensieri negativi, ma guardarli per quello che sono: inutili nel cammino della salvezza (mi perdoneraà S.Antonio se parafraso le sue parole) Ricerca continua della Grazia di Dio: dobbiamo caro lettore, cara lettrice concentrarci nel pensiero della vita eterna, qui viviamo un attimo, ma la vita nell’altro mondo non termina mai… siamo liberi di scegliere il nostro destino sia qui che li. Onore ai genitori e rispetto dei figli: caro lettore, se sei un giovane o un po’ avanti negli anni, non dimenticare mai le tue radici, ed anche se non sono perfette, se hanno difetti, problemi, accettale e procedi oltre, il destino eà nelle tue scelte. Se invece sei un genitore, ricordati che sempre: dalla loro nascita alla tua morte, i figli ti guardano, ti osservano, si ispirano a te, ti cercano come guida e come primo pastore delle loro anime. Il prendere coscienza di questo ruolo dovrebbe portarti ai livelli piuà elevati di santitaà , ad insegnare l’amore, la misericordia, la compassione e tutti quei valori che avvicinano a Dio. Da scelte chiare nella vita: nel processo di maturazione spesso mi sono reso conto e sono sempre piuà consapevole che esistono solo due tipi di vita che portano frutto o La vita matrimoniale: il frutto eà una comunitaà simile a quella ecclesiale o La vita clericale: il frutto eà nella guida e nel consiglio di tutti quelli che si avvicinano a te A margine della vita clericale c’eà la vita monastica il cui frutto eà nella preghiera continua e nel rapporto uno ad uno con Dio, nella ricerca dell’amore primigenio e totalizzante.
Tornare alle radici ed alla semplicità
Caro lettore, cara lettrice, perdonami le varie digressioni, vorrei adesso tornare ai fondamenti della nostra fede e a quelle domande che ci portano alla conoscenza, accettazione e studio di Dio. Cosa conosci del Cristianesimo? Spero che tu abbia almeno studiato il catechismo quando eri bambino. Non lo conosci ? Nessun problema, magari tra poco ti appassionerai e lo leggerai o ti porrai delle domande la cui risposta si trova nel catechismo. Non ho la pretesa di scrivere un catechismo, ma quello di raccontarti in maniera sistematica, la mia personale esperienza… una esperienza che parte dall’accettazione di Cristo e dalla lotta
interiore, intellettuale ed esteriore contro tutto quello che ci allontana dal comandamento dell’amore che ci ha lasciato Cristo. Il cristianesimo, cominciamo da qui, eà religione di umiltaà e gentilezza, di amore caritatevole… Vedo le tue labbra contrarsi in una espressione quanto meno dubbiosa. Se mi dovessi chiedere se gli uomini nel corso della storia sono rimasti fedeli a Cristo, la risposta eà un <<No>> deciso, o almeno la maggioranza si allontana dal messaggio originale. Non ci dobbiamo stupire, se pensi che il piuà fedele dei discepoli, un certo Pietro, proclamato santo, ha rinnegato il Signore per ben tre volte, e che poi lo stesso stava per lasciare Roma per sfuggire al suo destino. Mi chiederai, ma lo abbiamo fatto Santo? Santo lo eà diventato per la fedeltaà al messaggio di Cristo, per il suo Martirio e per aver dichiarato Cristo come il Figlio di Dio e il Re dei Re, ma mi dirai ha sbagliato. Certo che ha sbagliato, ma sbagliare eà di tutti noi, tutti sbagliamo, ci arrabbiamo, deviamo ed eà per questo che abbiamo la confessione. Il Signore, nonostante tutto, aveva anche natura umana ed avendo assunto questa natura ci capisce come nessun altro, questa eà una delle grandi meraviglie del Cristianesimo. Il fondatore, vero uomo e vero Dio, ci capisce per quello che siamo e se dimostriamo pentimento e ci rimettiamo sulla strada giusta ci viene incontro, ci aiuta e ci prepara un posto nel Regno dei cieli. Come leggere questo testo? Ho cercato di inserire alcune ricette personali che mi hanno avvicinato a Dio ed ai Suoi comandamenti. Ti chiederai:<< Sei un uomo virtuoso? Riesci a vivere i comandamenti?>> No, ma ci lavoro ogni giorno. Perché segui questa strada? Sono convinto che nel compito di vivere al meglio la propria vita siamo guidati dal creato e dalla Rivelazione divina, che eà Cristo. Il primo passo eà sempre la rinascita che avviene con il battesimo che eà accettazione di Cristo e ripudio del male e dell’uomo antico. Caro lettore, probabilmente, come me sei stato battezzato in qualche Chiesa da bambino, probabilmente i genitori ti hanno fatto prendere la prima Comunione, ti hanno fatto Cresimare e forse ti sei anche sposato in Chiesa. Ti chiedo a questo punto, come persona in una di queste tappe, ti sei mai posto il problema del vero senso delle azioni che hai fatto? Ti sei mai soffermato a capire il senso profondo, mistico e soprannaturale di quei passi che hai fatto? Di quelle scelte, che magari sono state fatte per compiacere i genitori, la tua partner/il tuo partner e la tradizione? Seguo questa strada e ti invito a seguirla affincheé ogni azione abbia per te il senso vero del mistero che hai o stai per assumere. Ti chiedo, caro amico/cara amica di assumere un atteggiamento critico e curioso, di andare a capire se quello che stai facendo eà valido, ha un senso oppure eà solo un tributo sociale. Assumere la Croce quotidiana, significa anche questo, significa vivere la vita nel perenne equilibrio fra questo mondo e quello da venire. Si tratta di un compito non facile, ma ti assicuro che le soddisfazioni sono doppie. Percheé seguo questa strada? Semplicemente percheé vorrei essere una brava e consapevole persona che realizza se stessa in questo mondo ed in quello da venire… ma andiamo con ordine. La ricetta? In ogni azione, dobbiamo cercare prove che ci aiutino nella ricerca e nella scoperta di Dio. Sono convito che siamo spinti ad esplorare gli stessi misteri ed a porci le domande che da sempre ci hanno accompagnato nella storia:
1. Cosa siamo in realtaà ? 2. Percheé esistiamo 3. Qual eà la nostra meta? 4. Esiste il destino? 5. Se Dio esiste percheé permette il male e le malattie? 6. Percheé dobbiamo morire? 7. Cosa succede dopo la morte? 8. Esiste l’inferno? Le nostre azioni ci possono condurre all’inferno? Abbiamo sviluppato una routine ed un sistema di valori che tende a sopprimere questi interrogativi in un mare di beni privandoci in tal modo della dimensione immanente del divino. Per poter sfuggire a questa routine, ti consiglio di staccare internet, il televisore, il telefonino per qualche ora e fare una passeggiata o altro per distrarti… ehi non barare non si gioca con le console. Quando torni a casa con la mente piuà tranquilla ed un po’ piuà libera dalla routine del controllare i social media ogni 25 secondi, ti consiglio di prendere una biografia, non importa veramente di chi, possibilmente di qualcuno che ti interessa da Napoleone a Totoà , fai tu e di meditare sulla vita di queste persone. Personalmente trovo molto istruttivo leggere ed immaginare quello che hanno scritto, fatto gli altri e cercare di pensare come pensavano loro, questo modus operandi poi cerco di applicarlo alla vita di persone particolari che hanno un ruolo particolare nella religione e di capire come, percheé , cosa hanno affrontato le domande che ci siamo posti sopra, a tale proposito ti propongo alcuni brevi esempi che magari ti possono essere di ispirazione Sant’Andrea Apostolo, Ανδρέας in greco Andrea eà il fratello di quel Pietro di cui abbiamo parlato prima, ricordi caro lettore, quello che eà ripudiato il Salvatore e suo maestro, ma che alla fine eà stato perdonato ed eà ritornato sulla retta via. Ci torniamo anche io e te? Andrea era un pescatore, quindi un mestiere comune, come il mio ed il tuo… non certo un intellettualoide, ma una persona che usava le mani e che sopravviveva alle avversitaà del quotidiano. Andrea era stato un seguace di San Giovanni il Battista, ovvero quello che Gesuà definisce come il piuà grande profeta nato dall’uomo, hai presente quello che si vestiva di pelli, mangiava insetti e miele ed abitava nel deserto. Un asceta ante-litteram, una grande personalitaà , che eà andato a dire al re del tempo che si comportava in maniera immorale… un autore di programma di satira ante-litteram, meno male che ha ricevuto la sua ricompensa nel regno dei cieli. Andrea, da persona pratica, ebbe una grande intuizione e prima del fratello Pietro riconosce Gesuà come il Messia (Giovanni 1): in greco: 41 ήἶ ν ΑἈνδρέί ας οὁ αἀ δέλφοὶ ς Σιίμῷνος Πέί τρου έιἷς έἀ κ τῷῷν δυί ο τῷῷν αἀ κουσαί ντῷν παραὶ ἸἈῷαί ννου καιὶ αἀ κολουθήσαί ντῷν αυἀ τῷῷ. 42 έυὁ ριίσκέι ουἷ τος πρῷῷτος τοὶ ν αἀ δέλφοὶ ν τοὶ ν ιἔδιον Σιίμῷνα καιὶ λέί γέι αυἀ τῷῷ· έυὁ ρήί καμέν τοὶ ν Μέσσιίαν· οἵ έἀ στι μέθέρμήνέυοί μένον Χριστοί ς 40 Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41 Egli incontroà per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» o Come si vede la traduzione dal Greco ha un verso in piuà che al momento non importa, vedi quello eà un altro problema di cui magari discuteremo insieme in un altro testo
Simone eà quello che poi diviene universalmente conosciuto come Pietro o San Pietro. Andrea, si rende conto del valore della predicazione di Gesuà , lo ha riconosciuto come il suo Re, lascia tutto per seguirlo ed apprendere da Lui. Caro amico, eccoti due concetti fondamentali: Rivoluzione nella propria vita: quando si scopre il valore di Cristo, il Suo messaggio e lo si accetta pienamente nella propria vita, quest’ultima cambia ed eà sempre un cambiamento sensibile, visibile, chiaro. Cadono vecchie abitudine, si diventa piuà attivi, piuà consapevoli degli altri e magari si abbandonano quelle cose che ci impediscono di realizzarci al meglio. Apprendimento: a differenza di quanto pensano molti, lo pensavo anche io non troppo tempo addietro, la religione non eà statica, la Chiesa non eà come una fortezza immutabile. Entrambe sono entitaà vive, che si poggiano sull’essenza stessa della vita, purtroppo ne abbiamo e la societaà moderna ci spinge sempre ad avere una visione cosìà orientata, degli archetipi errati che ti riassumo: o La Religione: per troppi eà quella cosa che usano i chierici per controllarci o La Chiesa: quella istituzione arrogante che si vuole frapporre tra te e Dio (se sei credente) o peggio quella istituzione di parassiti che sfrutta i credenti/creduloni (se sei ateo/agnostico) Rivoluzione ed apprendimento sono entrambi caratteristiche di ogni conversione al Cristianesimo, ci sono oltre 4000 anni di storia da imparare: Moseà , Davide, Elia, Cristo, gli Apostoli, i Santi, tutti sono rivoluzionari e tutti ci insegnano qualcosa. o I sacramenti o misteri o La liturgia o La caritaà quotidiana: forse la meno intellettuale e la piuà difficile da imparare Ma torniamo al nostro buon Andrea, che appare ogni tanto nei Vangeli nelle occasioni importanti, ma non abbiamo di certo grandi discorsi o lettere, eà una figura che c’eà e che come me e te si affaccia al Vangelo, si lascia conquistare da questo messaggio e convertire a Cristo. Ecco, Gesuà torna al Padre e cosa fa questo ex-pescatore? Si mette in viaggio, arriva dalla Palestina sino in Russia ed alla fine si ferma nell’attuale Romania, pensare che non esistevano le compagnie low-cost, quanto gli deve essere costato in termini di tempo, rischi, fatica umana questo viaggio e per cosa? Per raccontare di una persona morta e risorta, una persona speciale che eà vero Dio e vero Uomo, pensa a quale forza aveva ed ha questo messaggio, pensa alla chiamata che aveva ricevuto. Il nostro eroe non si ferma in Romania, torna in Grecia e fonda il patriarcato di Costantinopoli, ma a Patrasso alla fine viene martirizzato ed anche lui crocifisso. Mi chiedo e mi stupisco della forza di questa chiamata, cosa spinge una persona a fare tutto questo? Esistono al giorno d’oggi alcuni che seguono quelle orme, alcuni che incessantemente si dedicano anima e corpo a far vivere il Vangelo, non eà forse questa la prova sia della grandezza umana che dell’universalitaà del messaggio di Dio? Kondakion 1 dall’akatist a Sant’Andrea apostolo Ti riporto una traduzione libera dal testo russo disponibile online: Primo apostolo di Cristo, predicatore del santo Vangelo, educatore e fondatore della cristianitaà in Russia. Andrea a te lode e preghiere, tu che recato alla collina della croce hai chiesto di essere posto in forma diversa dal Salvatore riconoscendo di non essere degno della Sua stessa sorte, tu che con la mando destra eroicamente ci indichi la strada di Cristo, e piangi per l’emozione, rallegrati o sant’Andrea apostolo.
Caro lettore, cara lettrice quest’estratto di un’antica preghiera liberamente tradotta dal russo, ci racconta Della devozione di un popolo verso il comportamento eroico di un santo apostolo Della profonda umanitaà dei santi Della visione di Dio che diviene filantropo, ovvero amico dell’uomo Della rivoluzione che avviene nella nostra vita quando si incontra il Salvatore. I misteri fondamentali I misteri fondamentali su Dio riguardano che ci aiutano a rispondere a queste domande sono: a) La Sua Esistenza b) La Sua Essenza c) La Sua Adorazione Iniziamo il nostro brevissimo percorso parlando di Dio, ma ti anticipo che alla fine le risposte agli otto quesiti che ho menzionato sopra verranno dall’insieme di cuore, mente, preghiera, grazia divina e studio del Vangelo e dei Padri della Chiesa. Personalmente ritengo che tutto si deve armonizzare ovvero sia lo studio intellettuale che la pratica spirituale si devono fondere in una sola azione quotidiana.
L’esistenza di Dio
Definiamo Dio come quell’Essere che ci ha creati insieme al mondo intero e che governa tutto a prescindere anche dalle leggi che Lui stesso ha imposto. Dio eà uno e trino, eà spirito, infinito, immutabile, eterno, essenza stessa della bontaà , della giustizia, della misericordia. Una nota importante, non possiamo mai scindere le varie caratteristiche di Dio, accettandone alcune e rifiutandone altre: eà una seria deviazione e spinge direttamente all’umanesimo che eà il male di questo tempo Dio eà inoltre onnipresente, onnisciente e sufficiente a se stesso Dio ci ha creato per un atto d’amore. Quest’amore siamo liberi di ricambiarlo con il nostro piccolo contributo quotidiano Una piccola osservazione: oggi troppo spesso ci sentiamo spinti a fare, ma il primo passo in ogni azione eà rimettersi alla volontaà di Dio. Tutto inizia e tutto finisce in Dio. Spesso chiamiamo Dio con l’appellativo di Padre nei Santi Vangeli e nella preghiera che ci ha insegnato il Salvatore, lo chiamiamo Padre con trepidazione, con emozione e con umiltaà . Egli eà Padre di Cristo e di tutti quelli che in Cristo sono rigenerati. Considera caro amico, che gli ebrei non pronunciano il vero nome di Dio, non lo scrivono, per paura di commettere una trasgressione dei comandamenti e noi, noi che non siamo della stirpe di Abramo, grazie al sacrificio del Suo Figlio e nostro Signore e Salvatore possiamo a buon diritto dire e proclamarci “ FIGLI DI DIO”. Questo fatto eà meraviglioso da qualunque ottica tu la veda, anche se non dovessi essere credente o se dovessi seguire un’altra religione. Non mi risulta che in nessuna religione il Dio, inconoscibile, irraggiungibile manifesti il suo amore sino a farsi chiamare Padre, ad avere un rapporto cosìà stretto e tutto grazie al Figlio unigenito ed allo Spirito Santo. Caro amico, ti invito a riflettere su questo mistero con il cuore e con la mente, poniti il problema, se Dio fosse un’invenzione umana, fatto a immagine di Dio, percheé solo nel Cristianesimo concede Suo Figlio unigenito, generato e non creato, come sacrificio ultimo per l’umanitaà tutta? Non sarebbe stato piuà semplice e piuà facile avere una divinitaà che tutto governa dall’iperuranio in maniera meccanica e che ti chiede la libertaà , la vita, gli animali, i soldi per concederti quello che vuoi? Non sarebbe stato infinitamente piuà semplice che l’essere umano concepisse una divinitaà di questo tipo? Ed in effetti in molte culture ha
concepito degli idoli proprio con queste caratteristiche. Questa semplice constatazione dovrebbe portarci a pensare ed a riflettere sulla natura dell’uomo, di Dio e di Gesuà . Per questo ti chiedo di leggere il prossimo paragrafo sull’esistenza di Dio, avendo in mente gli interrogativi di cui sopra, magari scoprirai come me quella luce infinita ed eterna che eà Cristo, luce che lo accomuna al Padre e che per grazia dello Spirito Santo possiamo intuire in questa vita. Prove dell’esistenza di Dio Questo eà in assoluto il tema piuà complesso e piuà intricato, ed eà una domanda che ci portiamo dietro dalla notte dei tempi. Spesso mi chiedono:<< Provami l’esistenza di Dio>> Proveroà ad indicare alcuni indizi che portano a dover accettare la Sua esistenza: a) Accettiamo la Sua esistenza a partire dalla conoscenza di noi stessi. Non essendoci, infatti, creati da soli possiamo presupporre questa Entitaà che chiamiamo Dio. Questa eà una prova interiore che si basa sulla propria esperienza personale. Ti invito caro lettore a cercare questa esperienza diretta ed intima di Dio. Inizia la ricerca.. ma attenzione, il cammino eà tanto importante quanto la conclusione cui sicuramente raggiungerai. Non ti posso garantire i risultati, percheé troppo dipende da te, ma un cuore che cerca la purezza e uno spirito umile arrivano sempre a Dio. A tale proposito, vediamo come nella stessa Sacra Scrittura, Dio si manifesti ai figli di Israele affermando la Sua esistenza e la Sua unicitaà . Per noi cristiani l’esistenza di Dio si dimostra attraverso Cristo, che avendo le due nature (umana e divina) ci unisce, ci illustra la via e trasfigura la nostra vita. La trasformazione che avviene nell’anima eà forse la piuà grande prova dell’esistenza di Dio. Ti invito, caro lettore a cercare Dio attraverso Cristo e spero che tu possa sperimentare questa trasformazione che ti convinceraà della Sua esistenza, di Suo Figlio e dello Spirito Santo piuà di 100 miracoli, 1000 prediche e 10000 discorsi. Come cristiano, ti posso portare solo la mia testimonianza, il mio umile lavoro e queste poche parole. b) Accettiamo la Sua esistenza a partire dalla contemplazione del cosmo: non abbiamo creato il cosmo e non lo abbiamo regolato. a. Ci muoviamo, peroà , in questo universo: lo studiamo, lo comprendiamo ed in certa misura lo influenziamo. b. Quindi dalla percezione di Dio in termini intimistici, possiamo passare studiare il mondo che ci circonda e da qui tornare alle origini della creazione. Possiamo e dobbiamo usare i mezzi tecnologici che abbiamo a disposizione per realizzare a pieno tutte le potenzialitaà che il Signore ci ha donato. Diceva, a ragione, Galileo che il mondo eà scritto in caratteri matematici. La mente di Dio ha anche una forma razionale che si eà rispecchiata nel mondo. Attento peroà caro lettore a non cadere nella tentazione di intrappolare Dio nei tuoi schemi mentali: ti faresti un idolo. c. Dio ha un approccio razionale al creato: la razionalitaà e la bellezza del creato sono prove indirette dell’esistenza di Dio. Il problema mio caro lettore eà che ad oggi non esiste una prova totalmente umana dell’esistenza di Dio, fatta eccezione del nostro Signore e Salvatore Gesuà , ma questo non deve essere un problema, percheé eà altrettanto irrazionale dire che qualcosa non esiste se non la si puoà razionalmente provare. A tale proposito, vorrei attrarre la tua attenzione su un punto: la logica di Dio non eà la logica dell’uomo, allo stesso modo in cui la logica di un computer differisce dalla logica di un uomo. Possiamo con il computer cercare di simulare la logica umana, di
creare un fantoccio di logica umana, ma per la natura stessa delle cose non potremo mai dire che la logica umana coincide con la logica divina. Abbiamo il dovere e la possibilitaà di studiare il creato, di cercare di capirlo e di usare la nostra conoscenza per sconfiggere nemici quali la guerra, la fame, l’ignoranza e la povertaà , ma non dobbiamo mai fare il passo di dire che comprendiamo completamente la mente di Dio. c) Accettiamo la Sua esistenza a partire da un accordo tra la maggioranza delle nazioni che riconosce una qualche forma di divinitaà . a. Ogni popolo nella storia ha avuto una percezione di Dio. EÈ interessante notare come l’ambiente abbia influenzato la percezione della divinitaà , ma eà altrettanto importante riaffermare il nostro monoteismo trinitario e la sovranitaà di Cristo. Caro lettore, ti posso sembrare radicale con questa espressione, ma il problema di oggi eà proprio la mancanza di veritaà , ognuno cerca una veritaà , probabilmente la sua. Noi Cristiani abbiamo in Cristo il nostro fondamento e nella sua Chiesa la sua manifestazione tangibile in questo mondo, ogni compromesso a livello dottrinale o teologico degrada la nostra comprensione della Veritaà che eà Cristo. b. Ogni ideologia politica ha avuto una sua relazione con Dio: il comunismo ad esempio Lo negava. I marxisti hanno usato la violenza per sovvertire la fede del popolo, con quali risultati? Distruggere l’umanitaà che albergava nel cuore di molti, ah quanti santi sono morti per non rinunciare a Dio ed alla loro umanitaà . Caro lettore ti invito a riflettere, su questo punto, quando l’uomo e la societaà perdono contatto con Dio, perdono altresìà contatto con la propria umanitaà e si generano le peggiori dittature e le peggiori mostruositaà . Fortunatamente Dio ha scritto nel cuore degli uomini il desiderio di incontrarLo, per questo nonostante le ferite inflitte da tutti i vari regimi dittatoriali, progressivamente l’umanitaà e la societaà ritorna alla percezione del Divino. Il problema eà che gli effetti oggi sono quelli di un relativismo, per cui tutto eà indistinto, ti chiedo in aggiunta caro lettore a chiederti se quello che viene venduto come religione universalista non sia altro che un prodotto di marketing. d) Avvertiamo la Sua esistenza attraverso la nostra coscienza, che ci guida a percepire il bene ed il male. a. Dalla capacitaà di giudicare e discernere possiamo arrivare alla concezione di Dio come sommo Bene. b. La coscienza ci spinge verso il bene e ci allontana dal male; l’uomo con il suo intelletto e nella sua libertaà puoà scegliere altrimenti. A tale proposito vorrei ricordare San Gregorio il teologo che dice che la parola di Dio eà innata in ogni uomo, eà la prima legge dell’uomo e ci spinge a cercare Dio ed ad essere buoni, peccato che questo seme di bontaà poi venga contaminato con l’esperienza. Uno dei grandi obiettivi della religione cristiana eà quello di restaurare attraverso Cristo quella bontaà originaria. Nostro Signore, sconfiggendo la morte ed il peccato, ha riaperto la strada e le porte alla nostra rinascita e ritorno al sommo Bene, essendo Lui stesso il sommo Bene. e) Lo percepiamo in relazione al problema della morte: la morte limita la nostra esistenza terrena, eà un limite con cui dobbiamo confrontarci e per certi versi definisce anche la nostra esistenza. Caro lettore, prova a pensare cosa accadrebbe se non dovessimo mai morire, se non avessimo questa categoria e come cambierebbe la nostra percezione senza questo limite. Ti invito a pensare su questo tema e capirai che se anche fossimo immortali, torneremmo sempre al concetto di Dio. Nella Sua immensa bontaà ci ha donato Nostro Signore, che ha sconfitto la morte e ci ha dato la prova reale sia dell’esistenza di Dio che della possibilitaà di incontrarlo oltre questa vita ed in questa
vita. La morte viene oggi vissuta come una mancanza, come una interruzione, ma in realtaà per noi si tratta di un passaggio, di un ricongiungersi con il Padre e di poter finalmente adempiere al destino che abbiamo liberamente scelto su questa terra. f) Lo presupponiamo, quindi, dalla capacitaà di concepire un’ Entitaà che eà non solo in potenza, ma anche realizzato pienamente nella realtaà . a. Questo vuol dire che Dio ha realizzato pienamente il creato, essendo peroà oltre ed altro dall’universo. b. L’intera creazione eà un atto di volontaà ed amore.
Una digressione di preghiera
Vorrei approfittare di questo scritto per aggiungere anche la traduzione di un akatist ovvero di una preghiera ortodossa per una santa a me cara, ovvero Santa Maria Maddalena. Una santa equivocata ed una santa che una volta entrata nei Vangeli eà sempre accanto a vicino a Cristo, quindi comincio con il primo troparion e con la dedica di questo scritto proprio a Santa Maria di Magdala: Sulle orme di Cristo, che per la nostra salvezza è nato dal seno della Vergine, o Beata Maria Maddalena, sei andata e lo hai seguito. Ha perpetuamente mantenuto intatti tutti i Suoi precetti e rispettato tutte le Sue leggi, pertanto oggi, ovunque nel mondo celebrando la tua memoria invochiamo l'intercessione per ottenere il perdono dei peccati.
Vedi caro amico, caro lettore, cosa succede oggi? Sempre piuà persone si fabbricano il proprio idolo, il proprio dio minore e lo seguono, ma in realtaà la via eà stata aperta dal solo Cristo. Maria Maddalena e mi piace proprio per questo, era una peccatrice, una persona collusa con il male, sfruttata dal male. Vedi eà proprio questo l’inganno del male: tu vorresti qualcosa per nulla e lui ti da nulla per qualcosa di importante: la tua vita e la tua anima. Grazie a Dio, abbiamo la conversione, la confessione e la preghiera che ci aiutano a tornare nelle braccia del Padre. Se riusciamo ad aprire il cuore a Dio, allora torniamo piuà bianchi della neve (salmo 50/51), ma dobbiamo fare molta attenzione, percheé la neve facilmente si <<sporca>> allo stesso modo possiamo trasformarci da un bellissimo prato innevato in un pantano fangoso e sporco.
Sull’essenza di Dio
Forse non ti ho convinto dell’esistenza di Dio, ma spero di averti almeno spinto a pensare in quella direzione. Accetta, per il momento, mio caro lettore che Dio esista e vediamo insieme quali dovrebbero essere le proprietaà della Sua essenza. Avendo la mente di Dio una componente accessibile al nostro intelletto vediamo di descriverne la perfezione, ricordando sempre che la conoscenza diretta e completa di Dio eà impossibile a noi esseri creati: 1) Dio eà Uno ed eà Unico. EÈ l’Essere supremo indipendente, increato e creatore di tutto l’universo a) Deve essere Uno ed anche Unico in quanto superiore al resto. i) Il politeismo, in tutte le sue forme, eà inconsistente in quanto presuppone che ci sia una famiglia di divinitaà o un “dio minore” che risulta essere completamente incatenato ad aspetti particolari della creazione (per esempio il fuoco, le stagioni, gli alberi) ed ad aspetti dell’uomo (per esempio aggressivitaà , amore e morte). b) Tutte le creature dipendono da Lui. i) Dio si eà specchiato nelle creature e noi possiamo cosìà ritrovarne il riflesso. (1) La scienza e di conseguenza la tecnologia dovrebbero spingerci a ritrovare il riflesso di Dio nel creato, ricordando sempre che il creato mantiene solo l’impronta del creatore e non la Sua Essenza.
A tale proposito ti vorrei riportare la storia di un monaco ortodosso che era professore di matematica negli Stati Uniti: Padre Geremia del monastero di Putna. Padre Geremia1 eà originario della Romania ed ha lavorato presso l’UCLA negli Stati Uniti e proviene da una famiglia ortodossa, nella sua esperienza ha scoperto che praticamente tutto quello che facciamo alla fine ha a che fare con Dio, anche la scienza. Questa scoperta eà sconvolgente e meravigliosa allo stesso tempo, personalmente anche io ho fatto questa scoperta e mi eà venuta voglia di approfondire sempre di piuà il rapporto con Dio. Ti assicuro caro lettore che eà se ti metti a cercare troverai anche tu questa correlazione. La Scienza ci insegna la stessa forma di rispetto della religione, in quanto nella scienza come in ogni altro lavoro dobbiamo portare rispetto per la materia trattata, per i colleghi, per l’ambiente, le procedure, le leggi. Alla fine in questo mondo non ci resta che la speranza, questo eà il motore che da una parte ci spinge nella vita quotidiana e dall’altra ci avvicina a Dio ed alla Sua Gloria. L’altra qualitaà che ci insegna la scienza e che eà a comune con la religione eà l’umiltaà , qualunque lavoro tu faccia devi sempre porti in maniera umile verso la materia del tuo lavoro, altrimenti rischi di sbagliare o di mancare l’obiettivo. Allo stesso modo, nella religione devi accostarti con umiltaà verso le cose sacre. Inorridisco a vedere quanto poco rispetto si ha per la liturgia, per la realtaà della cose sacre e con quale facilitaà si dichiara un umanesimo indistinto al fine di proclamarci tutti uguali. Siamo tutti uguali davanti a Dio, ma abbiamo una sola via che eà Cristo, una sola storia, una sola Chiesa. ii) Una creatura speciale eà l’uomo, ma lo vedremo piuà avanti. (1) Quanto dovremmo sentirci nobilitati per essere stati creati uomini e quanto spesso lo dimentichiamo? (2) Collegato a questo punto eà logica una domanda che forse ti poni, cosìà come mi pongo io ovvero: possiamo conoscere Dio? Cosa possiamo conoscere di Dio? A tale proposito possiamo citare numerosi studiosi, ma in accordo a San Giovanni Damasceno, possiamo dire che Dio eà infinito, inconoscibile ed incomprensibile. La sola cosa che possiamo riconoscere eà la nostra limitazione e quelle ombre del divino che riusciamo ad intuire, da soli non saremmo andati lontani, ma ecco che Cristo ha rivoluzionato questa visione eà ci ha insegnato la strada per arrivare al Padre. Noi abbiamo i piedi ben piantati per terra, su questo mondo e per conoscere Dio dovremmo elevarci al mondo spirituale, ovviamente non possiamo conoscere Dio nella sua interezza: l’infinito non puoà essere contenuto in un essere finito. Faccio una digressione per matematici, il problema risulta sempre lo stesso: pensiamo per interi e dobbiamo intendere qualcosa di multidimensionale, sono gradi differenti, quello che possiamo fare eà costruire una mappa approssimativa di quello che abbiamo dall’altra parte sempre sapendo che ci siamo persi tanto. Una limitazione diversa nella conoscenza di Dio, ci deriva dal peccato che per sua stessa definizione eà deviazione dal cammino che il Signore ha tracciato per noi. Dio eà SANTO, di piuà eà la stessa Santitaà , nessuno di noi mortali ed imperfetti puoà pensare di accedere alla santitaà perfetta, ma quello per cui dobbiamo impegnarci, con la massima umiltaà eà la lotta per il raggiungimento della santificazione (theosis) personale, eà una lotta, eà un’ascesi. 1 Puoi trovare l’articolo completo su questo sito: http://ziarullumina.ro/interviu/ca-sacreezi-trebuie-sa-ramai-modestie
(3) Una nota interessante eà che Cristo, nella sua duplice natura di vero Dio e vero uomo, ci ha rivelato il Padre, solo attraverso questa strada possiamo raggiungere la conoscenza del divino. Caro lettore, cara lettrice, oggi senti parlare di veritaà in tutte le religioni, senti blaterare di qualcosa di indistinto, eppure la nostra fede eà chiara e razionalmente espressa. Dio eà uno e trino, Gesuà eà la sola via per conoscere il Padre, lo Spirito Santo ci difende e ci aiuta e la Chiesa ha il compito di insegnare, costruire e prepararci per il mondo che verraà agendo in questo ed in quel mondo, tutto il resto sono chiacchiere umane pericolose percheé possono distrarci dalla via che eà Cristo. A questo punto vedo che stai per chiudere questo scritto, pensando che io sia un altro “estremista”, il solito “fanatico”, eppure ti invito a continuare percheé in onestaà ti ho espresso le mie opinioni e con onestaà accetto le tue osservazioni. Siamo in dialogo, mutuo e costruttivo, ma devi aver chiaro, caro lettore, cosa penso percheé non voglio illuderti con discorsi politici e sottili, la veritaà di Dio deve essere chiara per me e per te. (4) A completare questo punto, solo vorrei ricordarti che Dio ci ha consegnato due strumenti guida essenziali: la Legge e la Parola. Ah quale posto speciale abbiamo nella mente di Dio, pensaci caro lettore ci ha dato una seconda possibilitaà . 2) Non ha alcuna origine ed ha creato il tutto. a) Questo implica che il tempo per Dio non ha il senso lineare cui siamo abituati (inclusi i salti previsti da Einstein). Il Creatore possiede una visione onnicomprensiva, in cui tutto il tempo si eà dispiegato in un singolo attimo. i) Ecco percheé per noi il concetto di onniscienza genera dei paradossi: eà la linearitaà del tempo che li genera, non il concetto stesso. ii) In una visione globale causa ed effetto sono circolarmente legati in un abbraccio indissolubile. b) Per Dio non ha senso parlare di evoluzione temporale, tutto eà contemporaneamente realizzato i) Per questo non ha alcun senso parlare di quello che c’era temporalmente prima della creazione. La percezione delle cose in termini di spazio e di tempo deriva dalla loro esistenza e dalla loro evoluzione (nostra percezione evolutiva) nel tempo. 3) Non avendo alcuna origine ed essendo Esistente di per seé non ha neanche fine, ovvero eà eterno. a) Ne consegue la Sua perfezione: essendo tutto realizzato e non dovendo realizzare nulla in seé . b) Essendo increato, ne deduciamo che eà puro Spirito e come Creatore deve anche essere i) Immateriale ii) Incorporeo iii) Santo iv) Onnisciente v) Onnipotente vi) Interamente libero vii)Razionale: avendo creato il mondo secondo le leggi che andiamo via via scoprendo, ma non essendo in alcun modo vincolato da esse viii) Giusto e Buono in base alle nostre percezioni ed al nostro sentire sono queste le qualitaà che rendono Dio sia Giudice che Padre secondo quanto insegnato da NS Gesuà Cristo. 4) Approfondiamo l’aspetto razionale di Dio attraverso il creato: a) Un universo senza razionalitaà non si puoà sviluppare.
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i) L’entropia regnerebbe sovrana, invece nel mondo e soprattutto negli esseri viventi assistiamo a questa eterna lotta contro il disordine e l’entropia. b) Razionalitaà e organizzazione emergono sempre dal caos. i) Questa eà l’impronta del Creatore nel mondo c) Poicheé possediamo la ragione come elemento primario e la realizzazione come elemento secondario possiamo dedurre che lo Spirito sia superiore al corpo. i) Lo Spirito eà superiore, ma noi creati in materia e spirito abbiamo il dovere di curare e mantenere il giusto rispetto sia per la materia che per lo spirito d) Poicheé , per noi creati, spirito e materia sono congiunti, dobbiamo studiarli come unica entitaà e non come elementi diversi. i) Alla fine se iniziamo a dividere e suddividere il creato ci accorgiamo che descriviamo il come delle cose e mai il percheé ii) Il percheé risiede nell’essenza di Dio, il come viene spiegato dalla scienza. Dio non crea il mondo in base ad una spinta di necessitaà , ma in base ad un atto di volontaà e di bontaà . Questi due aspetti sono e devono sempre essere tenuti presenti parlando di Dio: a) Bontaà che eà il modo in cui il sommo Amore si esprime nel mondo i) Bellissime le parole di San Paolo sulla Caritaà che ti invito a leggere b) Volontaà e, di conseguenza, anche Giustizia: temperano e ordinano quanto l’Amore ha disegnato. i) Tutto il creato dovrebbe essere in perfetto equilibrio tra amore e giustizia. ii) Uno dei compiti che abbiamo come figli di Dio eà proprio quello di curare questo giardino che ci circonda. Abbiamo la possibilitaà ed il dovere, in quanto esseri umani dotati di giustizia ed amore, di prendere parte alla evoluzione e gestione del creato. a) Bontaà e Volontaà devono sempre essere alla base del nostro operato. i) Realizziamo questi due aspetti nella nostra vita? Me lo chiedo spesso… personalmente ci provo, ma ti assicuro che eà estremamente complicato ii) Ogni tanto penso alle occasioni perse ne trovo tante… non seguire il mio esempio ed impegnati adesso e sempre per realizzare te stesso ed il creato. Cerca Dio, ti aspetta a braccia aperte. Siamo capaci di concepire Bontaà e Volontaà , e le dobbiamo esercitare. a) La giustizia umana eà inferiore a quella divina, peroà eà nostro dovere mettere in pratica questa facoltaà nella gestione del creato come giusta armonizzazione tra Bontaà e Volontaà . b) C’eà compassione nella nostra vita? Una bella domanda vero? Come frutto della Bontaà abbiamo il concetto di Servizio: nel creato tutto eà rapporto di servizio reciproco. a) Quando questo rapporto si spezza, commettiamo un crimine e ne approfitto per introdurre un’altra parte dell’akatist di cui ti parlavo sopra che illustra le conseguenze della rottura di questo rapporto nel caso piuà estremo ovvero nella crocifissione di Cristo, sempre dal punto di vista umano (quello di Maria di Magdala): Stavano in tanti sotto la croce del Salvatore e molti erano degni di riverenza, tra questi la Madre di nostro Signore e tu Maria Maddalena. Insieme avete condiviso il dolore e le lacrime, queste hai offerto per la gloria e ti sei chiesta: Cos’è questa meraviglia, questo strano miracolo che il Creatore del tutto, colui che tutto tiene tra le sue dita, si sia degnato di sperimentare una sofferenza reale ed hai esclamato: Sia reso onore e gloria alla Tua potenza. b) Tutte le teorie utilitaristiche trovano un appiglio nel modellare la realtaà nel concetto di mutuo servizio. Concetto che alla rottura del patto genera sofferenza e dolore.
i) Le teorie ed i modelli della scienza sono legittimi e doverosi, l’uso deve essere guidato dallo Spirito Santo. c) L’uomo ha il dovere di esplorare l’universo, anzi di piuà , in molti cuori eà scritta una passione innata per lo studio del creato. i) Attenzione peroà che questa esplorazione deve andare di pari passo con l’esplorazione del mistero dell’uomo e del mistero di Dio: basato su preghiera e morale. ii) L’intelletto, la ragione, che esplora il mondo si bilanciano con il cuore che esplora l’amore di Dio per il mondo e per l’uomo. Replicando quanto vediamo nella natura e leggiamo nelle Sacre Scritture: uno scambio reciproco di amore e rispetto, di giustizia e onore. iii) Siamo fatti di amore e volontaà , giustizia e compassione, misericordia ed intelletto: quanto vale per me? Quanto vale per te? (1) Dovremmo gioire di queste capacitaà e metterle al servizio di tutti. 9) Dio percepisce altro da Se stesso cosìà come l’uomo prende, nella sua crescita, coscienza di se stesso e degli altri. a) L’uomo eà quindi spinto da Dio a vivere in societaà ispirate dall’amore del Padre i) Quando l’uomo perde l’amore verso gli altri e verso Dio nasce la durezza della legge e la burocrazia 10)Possediamo ad immagine del Padre la capacitaà di realizzare: amore, bontaà , intelletto e razionalitaà elevando il nostro spirito. a) Quando l’ego si rimpicciolisce diveniamo simili ai bambini e possiamo presentire la bellezza del paradiso anche in questa terra. Questo eà quello che a volte viene chiamato theosis, ovvero sperimentare il riflesso dell’essenza del divino. 11) Le scritture dicono che Dio ci fece a Sua Immagine, nel senso che ci ha donato alcune delle Sue qualitaà , quindi: a) Abbiamo la naturale tendenza al bene e la naturale avversione al male i) Da questo punto di vista, tante credenze anche non monoteiste si assomigliano anche se mancano della rivelazione: Cristo. (1) A volte mi chiedo come sento la repulsione verso il male, e poi mi ricordo che il male si basa sulla paura. Il timore della forza, del dolore e della morte sono quegli elementi del male che ci sono piuà repellenti. Quando ti avvicini al punto in cui inizi a dubitare, caro lettore, ricordati che il solo di cui devi avere timore/rispetto eà Dio: tutto il resto eà passeggero e casuale. Questa dignitaà dovrebbe pervadere tutte le nostre azioni. Dignitaà eà quello che con l’umiltaà deve accompagnarci nella via della Virtuà . b) Abbiamo la libertaà di scelta tra il bene ed il male i) Possiamo e dobbiamo influenzare il mondo: sono convinto che abbiamo il dovere di essere felici secondo il piano che Dio ha per noi. Se ti dovessi chiedere cosa sia la vera felicitaà ? Allora inizierai il percorso della preghiera e scoprirai gioie diverse da quelle della soddisfazione dei beni materiali. c) Abbiamo la possibilitaà di ascoltare lo Spirito Santo i) Per questo possiamo elevarci alle vette della spiritualitaà . (1) Cercalo e sperimentalo: non mi bastano le parole per descrivere la bellezza dello Spirito Santo. d) Abbiamo la possibilitaà di accogliere il messaggio salvifico di Gesuà Cristo che ci indica i) Il dovere di amare Dio in maniera assoluta ii) Il dovere di essere felici amando noi stessi e gli altri 12)Nella Sua bontaà il Creatore ha dato all’uomo un’anima immortale, ed eà attraverso quest’anima immortale che percepiamo le essenze spirituali
a) Attraverso l’anima immortale permane l’intelletto e la ragione oltre la morte del corpo fisico. Ti rimando a tutti gli scritti dei grandi Santi e dei Padri della Chiesa che bene illustrano questo punto, sinceramente dovremmo tutti provare ad avere esperienza della nostra anima, come farlo? Secondo me attraverso la preghiera che si basa essenzialmente su due fondamenti: Fede e vera percezione di se stessi, che altro non eà se non il Pentimento. b) Questa proprietaà che ci rende poco meno degli angeli, ci dovrebbe spingere a seguire Dio nelle questioni di ogni giorno. Caro lettore, sinceramente devo dire che non lo ricordiamo spesso. Abbiamo il privilegio di essere chiamati alla perfezione e ci abbandoniamo a cosa? c) Caro amico, cara amica prima di chiudere questo punto volevo rassicurarti su un punto, quando con umiltaà , penitenza, preghiera ed azione riusciamo a pulire la nostra anima dai molti peccati che la ricoprono, scopriamo che in fondo vi eà anche uno specchio. Questo specchio, cosa strana anche altre culture ne parlano, eà specchio in cui possiamo scorgere l’immagine, la traccia di Dio. Un esempio di una persona che eà riuscita in maniera incredibile ed ineguagliabile in questo eà la Beata Vergine, la Tutta Santa, la Deipara o Theotokos. La Madre di Cristo eà espressione sublime di questo specchio, sublimazione dell’essere umano quasi al confine della divino. Via che porta alla Via che eà Cristo. EÈ incredibile pensare come una giovane adolescente sia stata scelta ed abbia accettato di concepire il Figlio unigenito di Dio nel suo seno virginale. La Vergine diviene il modello di tutte le madri ed in un certo senso di tutti noi mortali, non eà divina, ma eà la donna che piuà di tutti ha compreso Dio. I misteri che con la nostra anima possiamo indagare, lei li ha appresi direttamente dalla fonte. Caro amico, cara amica ti invito a riflettere su questo punto. Se una giovinetta viene scelta, se abbiamo nel profondo del nostro essere la possibilitaà di scorgere l’immortalitaà e Dio, percheé non farlo? Percheé fermarsi ad una visione superficiale? Percheé accontentarsi di un riflesso, di un mondo che vive solo di meccanicismo? 13)Dio si prende cura del mondo per questo si chiama Provvidenza. Siamo chiamati a prenderci cura del mondo. a) Dio preserva la realtaà secondo le leggi che ha dettato (le leggi della natura e la legge di Cristo) b) Dio peroà non eà in alcuno modo legato alle leggi a cui ha soggiogato il mondo c) Grazie alla bontaà di Dio possiamo e dobbiamo presumere un fine ottimo per il mondo e per l’uomo stesso (le Sacre Scritture lo confermano). i) Il famoso detto per cui tutto tende, in qualche modo, al bene. d) Dio, considera l’essere umano come una creatura speciale ed eà per questo che ci ha inviato il Suo Figlio unigenito non come angelo o spirito, ma in forma d’uomo: i) Dio spinge l’uomo ad imitare Cristo, ma non lo costringe alla bontaà o al bene. (1) Quando l’uomo con atto di volontaà e di fede sceglie il bene, realizza il piano di Dio. Aggiungo una piccola nota che riguarda il nostro atteggiamento verso il Creatore ovvero il dovere della coerenza e della perseveranza: quando incontriamo Dio e Lo riconosciamo come Signore e Salvatore dobbiamo poi cercare di non abbandonare piuà questa via e di continuare nella fede. Caro lettore, non si tratta di radicalismo, ma di cercare di ristabilire quei valori fondamentali che ci identificano come uomini e non come ipocriti.
La divina Provvidenza
Non ti preoccupare caro lettore, non voglio farti un discorso alla Manzoni, non siamo a scuola, il nostro eà un continuo dialogo, una corrispondenza per il momento solo monodirezionale, ma mi auguro che questo scritto ti piaccia e che tu voglia contattarmi via Facebook sul gruppo “Teologia per non Teologi”. La divina Provvidenza eà la naturale estensione e completamento della creazione, puoi vederla come una forma di servizio assistenza della creazione. I teologi inorridiranno a sentire questa definizione, ma di fondo la divina Provvidenza eà il modo con cui Dio manutiene la creazione. EÈ un meccanismo di salvaguardia per evitare che alla fine noi distruggiamo completamente la bellezza del creato, purtroppo noi stiamo progressivamente abbandonando una visione teologica del mondo a favore di una visione utilitaristica. Stiamo barattando i valori della tradizione e della religione per la politica, ma la divina Provvidenza eà quel meccanismo che ci permettere di essere sicuri che alla fine tutto andraà per il meglio. Attento caro lettore, non sto invitando nessuno al lassismo, al contrario, come ho scritto si tratta sempre di essere <<strumenti intelligenti>> che richiede attivitaà nel mondo e attiva realizzazione del piano di Dio. La divina Provvidenza opera nel mondo per assicurare la nostra salvezza, questo concetto magari non l’ho ancora definito con sufficiente chiarezza, ma si tratta in ultima analisi del porto ultimo cui dovremmo tutti approdare. Un modo per partecipare alla divina Provvidenza eà la regola di San Benedetto: ora et labora che possiamo tradurre come preghiera e azione. Vediamo insieme il primo di questi termini, il cui significato oggi eà non solo mal capito, ma anche spesso mal visto.
Sulla preghiera e sulla devozione
Pregare eà espressione della nostra devozione verso Dio: deve essere un gesto sia interiore che esteriore. Pregare eà soprattutto un dialogo con Dio che porta sempre frutti, ma che richiede attiva partecipazione alla preghiera e non meccanica ripetizione di parole e/o formule. La Fede eà alla base della preghiera, senza fede non hai preghiera… anche se a volte ci sentiamo vuoti, senza scopo, abbandonati; eà proprio allora che dobbiamo pregare di piuà . L’altro pilastro della preghiera eà la percezione del proprio essere: chi siamo? Cosa abbiamo fatto? Qual eà la nostra vera meta? Da queste domande semplici scaturisce il pentimento dovuto alla sensazione di tradimento del patto che abbiamo con Dio. La devozione interiore eà espressione del cuore e dell’anima. Nella devozione riconosciamo Dio come Creatore e Padre. Caro lettore, questo punto, mi eà particolarmente caro… riconoscere vuol dire accettare, ma in senso lato vuol dire essere riconoscenti verso Dio. Non chiudere il cuore a Dio: siamo capaci di grandissimi slanci nella devozione e nella vita, non limitiamoci. Che ne pensi? Segni di questa devozione sono: 1) Rispetto e/o timore: lo stesso che si deve ad un Padre che amministra giustizia e che insegna ai propri figli. Gli antichi dicevano che il timore di Dio eà alla base di una buona vita da credente, possiamo forse essere d’accordo anche oggi, peroà questo sentimento deve nascere dal cuore e non essere indotto da una spinta razionale. Il cuore come fonte della devozione, questa eà una delle chiavi che vorrei condividere con te. EÈ uno spunto di riflessione su cui ti invito ad approfondire, sulla scorta delle Sacre Scritture e dei Santi Padri della Chiesa. 2) Amore: lo stesso che rivogliamo ai genitori, per quell’attaccamento che riconosce l’amore del Padre e lo ricambia allo stesso modo.
a) A differenza di quanto accade per i genitori umani, l’amore che rivolgiamo al Padre eà di intensitaà infinitamente inferiore a quello che il Padre rivolge verso di noi. b) Nella preghiera dobbiamo sempre chiedere amore, percheé questo sentimento genera con l’umiltaà un approccio molto vicino alla santitaà e ci permetteraà un giorno di conoscere a pieno la bellezza di Dio. i) La Bellezza eà uno di quegli attributi di Dio che spesso dimentichiamo, concentrati interamente come siamo sulle nostre persone. Amiamo anche la bellezza di Dio: i santi Padri hanno scritto proprio una raccolta su questo tema: La Filocalia. 3) Riconoscenza: per tutti i doni che riceviamo ogni momento dal Padre 4) Gioia: Il cristiano deve avere la gioia che alberga nel cuore, anche se questo eà un compito arduo per tutti noi. Avere sempre quella serenitaà del cuore, quella gioia che ci spinge all’altruismo ed al servizio eà veramente un compito difficile, ma eà una chiamata a cui tutti siamo spinti. Vediamo un esempio di gioia e ringraziamento in una preghiera semplice verso Maria di Magdala che eà diventata uguale agli apostoli: Canto di gioia per Maria Maddalena nel giorno della sua memoria Ti rendiamo grazie, o santa portatrice di Mirra ed uguale agli apostoli Maria di Magdala e celebriamo la tua santa memoria, o tu che a molti gli insegnamenti di Cristo hai chiarito e a Lui hai condotto
La devozione esteriore invece rende visibile quanto interiormente sentiamo. Quando la devozione diviene pura esterioritaà allora eà ipocrisia e fariseismo. Tra i segno della devozione esteriore ricordiamo: 1) Preghiere a) Liturgiche b) Personali o Spontanee, sono preghiere semplici che nascono dal cuore. Queste preghiere corrono peroà il rischio di diventare occasione di espressione di puro egoismo. Mentre se da un lato eà legittimo chiedere nel momento del bisogno, la preghiera non deve diventare una specie di carta bancomat. 2) Ascolto delle istruzioni delle Scritture e della Chiesa 3) Partecipazione alle liturgie 4) Espressione di pentimento e di gioia. Quando la devozione esteriore rispecchia completamente quella interiore, allora raggiungiamo la perfezione della devozione. Una piccola nota a margine riguarda il rapporto con la Chiesa, che non eà e non deve essere puramente materiale, ma deve sempre trascendere verso il divino. In Chiesa e come Chiesa, con umiltaà partecipiamo alla Gloria di Dio e del Suo regno. Il rapporto di devozione dovrebbe essere costante e dovremmo provare a realizzare il piano che Dio ha per noi in ogni istante della nostra vita. Il piano di Dio Il nostro compito eà 1. scoprire il piano che Dio ha per noi e questo eà possibile attraverso la preghiera. 2. Realizzare questo disegno: un lavoro che dura l’intera vita e che ci riserva sempre infinite sorprese. Mi riprometto di scrivere qualcosa sulla Filocalia e sulla preghiera del cuore per illustrare come possiamo pregare incessantemente.
La Bellezza di Dio e la conseguenza nella nostra vita Uno degli attributi di Dio, spesso dimenticato, eà la dimensione di Suprema bellezza che deve essere cercata nella nostra vita, dovremmo pensarci come artisti di un’opera d’arte da offrire a Dio. Quest’opera d’arte eà la nostra vita: tutti quelli con cui entriamo in contatto prendono da noi e ci danno un quid, ma alla fine sta a noi modellare questo scambio al fine di costruirci ricordando che il piano di Dio eà quello di volerci di nuovo riuniti a Lui. I santi altro non sono che persone che eroicamente hanno vissuto i valori di Cristo e hanno reso la loro vita degna di essere un’opera d’arte nella galleria del creato. Qualunque atto compiamo deve contenere un quid di questa bellezza, se non succede allora probabilmente non eà conforme al piano di Dio. Il Creato Per comprendere il piano di Dio, la Sua Legge, la Sua Parola ed il suo Spirito, vorrei iniziare con alcune righe, ti prometto che non saranno tante, sul Creato. Secondo la visione biblica dalla teologia si passa alla cosmologia, al mondo creato sia intangibile che tangibile, unica eccezione Nostro Signore che non eà stato creato ma generato. La differenza eà cruciale, ma la vedremo piuà avanti. La creazione biblica eà una creazione dal nulla e questo ci deve fare riflettere, si tratta di passo che introduce sicuramente una finalitaà in questo mondo. Una prima differenza rispetto ad una visione gnostica o platonica eà quella di pensare che il mondo sia una “emanazione di Dio”, la scrittura eà chiara su questo punto. Dio non emana il mondo, non lo plasma da qualcosa di esistente, ma la Scrittura ci dice che lo crea dal nulla e lo crea con un piano, percheé per Dio il tempo come lo intendiamo noi non esiste. Come Dio crea il mondo, secondo la Bibbia lo crea attraverso la Parola, e chi eà questa Parola? Questa Parola eà nostro Signore, per questo motivo secondo me la traduzione Verbo o Parola di Dio per indicare il Cristo non eà sufficiente. Il termine che dovremmo usare eà Logos, che eà molto piuà della sola Parola o del solo Verbo, ti invito a cercare di approfondire questo tema, che da solo richiederebbe qualche centinaia di pagine solo per iniziare a orientarsi, ti avviso peroà che non troverai mai tutte le risposte, che sono in ultima istanza da cercare nel profondo della tua anima chiedendo con umiltaà l’illuminazione dello Spirito Santo. In ogni caso, peroà caro amico, ti serviranno studio e consiglio che potrai trovare nell’ambito della Chiesa. Un punto fondamentale su cui vorrei porre la tua attenzione eà che, similmente a molte teorie cosmologiche, anche per la Bibbia il tempo inizia con la creazione, prima non ha senso parlare di questo concetto in termini umani. EÈ interessante notare come gli uomini nei loro modelli alla fine ritornino a dei concetti molto antichi, ecco percheé razionalmente credo ad una visione finalistica, studiando la storia, ti accorgerai che andiamo avanti su tracce anticamente tracciate e che certe strutture concettuali e certe idee erano e sono da sempre presenti in noi. La creazione viene fatta con l’ottica di soddisfare non Dio, ma come atto di infinto amore, amore che siamo spinti a ricambiare, noi come creature razionali, la nostra gioia e la nostra realizzazione sono in generale i fondamenti della creazione. Il capolavoro della creazione eà , quindi, l’uomo, ma lo vedremo piuà avanti, per questo dobbiamo avere una infinita umiltaà e un infinito rispetto sia per il creato che per il creatore… ma lo abbiamo veramente? Non stiamo forse considerando tutto quello che ci circonda in funzione del servizio/dell’utilitaà che ci puoà dare? Queste considerazioni, molto materialiste, illustrano cosa accade quando l’uomo perde di vista la dimensione spirituale, ma sto correndo troppo, scusami, abbi pazienza e continuiamo insieme questo viaggio. Come facciamo a scoprire il piano che Dio ha per noi? Procediamo per passi; prima fase eà quella di cercare sempre di essere uniti a Dio seguendo le Sue leggi.
Ma possiamo seguirle veramente sempre? Non ti preoccupare caro lettore, la risposta eà un bel NO. Quello che conta eà cercare di esserlo il piuà spesso possibile. In questo processo, ovviamente, sbagliamo e deviamo, accade sempre per noi creati, ma fede, comunitaà e chiesa sono in aiuto grazie alla missione dello Spirito Santo per aggiustare la traiettoria. Il valore della Misericordia di Dio e del sacrificio di Cristo risiede in questa riconciliazione. La natura del peccato Attenzione peroà che l’errore dovrebbe essere sempre per accidente e mai volontario. La scelta consapevole di sbagliare, di andare contro le leggi del Signore, di deviare dall’obiettivo che Dio ha scelto per noi eà la piuà grande offesa che possiamo fare al Creatore. La parola peccato in greco puoà suggerire questa idea di abbandonare il percorso che Cristo ha disegnato per noi. La Prudenza ed il nome di Dio Un secondo passo per aderire alle leggi del Signore eà avere sempre un comportamento basato sulla prudenza soprattutto quando si usa il nome del Signore. Troppo spesso, infatti, il nome del Signore, il nome dei Santi e della Madonna sono usati a sproposito. Dovremmo tornare ad un piuà cauto e prudente silenzio: quando tace la bocca parla il cuore. Torniamo, insieme ad ascoltare la voce del cuore e far parlare le nostre azioni piuà che le nostre parole. Ο ΩΝ –Colui che è Il nome di Dio ci indica la sua stessa esistenza, che abbiamo visto prima, ma che voglio brevemente ribadire percheé tra tante parole sempre dobbiamo ricordare che Dio esiste, eà eterno, eternamente presente, eternamente Santo, infinito in ogni sua manifestazione e che tutto quello che costruiamo su questo fondamento dura. A Moseà non vengono date caratteristiche/qualificazioni oltre alla certezza dell’esistenza di Dio. Caro amico, cara amica per me questo da una parte indica il corretto rapporto che dobbiamo instaurare con Dio, noi mortali, caduchi e limitati, dall’altro eà segno di quell’amore e di quell’attenzione che ci devono spingere a conoscere Dio sempre meglio per poterne realizzare in questa vita. La Consapevolezza e lo studio Un terzo passo eà studiare Dio e come si eà rivelato nel mondo ed all’uomo, quindi agire sempre con consapevolezza. La teologia, la scienza, la tecnologia, la morale, la virtuà devono essere studiate e messe in pratica nella vita quotidiana. I padri della Chiesa ci insegnano tanta prudenze nello studio e di far procedere di pari passo il cuore e la mente. Non conosceremo mai, purtroppo, l’essenza intima di Dio, ma conosciamo le sue testimonianze, le sue manifestazioni, su queste dobbiamo basarci per andare avanti nella consapevolezza di noi stessi e nello studio di Dio e del creato. Conosciamo Dio attraverso il creato, la Legge e la Parola, con l’aiuto dello Spirito Santo: questi sono i tre pilastri della nostra conoscenza. Una forma di deviazione eà abbandonare o tradire o sovvertire questi pilastri od uno solo di essi e le conseguenze sono abomini tecnologici, una tecnoidolatria, lo scientismo e l’intelletto umano esaltato a divinitaà unica del mondo. Ogni strumento tecnologico, psicologico, verbale, cognitivo deve essere usato con cautela e moderazione: ad esempio il cellulare o i social media devono essere usati per il tempo che riteniamo giusto e non come fonte di distrazione dalla realizzazione del piano di Dio.
Un ulteriore passo risiede nel riconoscere l’armonia del creato ed un modo per capire qual eà il piano di Dio per noi eà quello di trovare in quale posto la nostra armonia si congiunge con quella del creato. L’armonia Realizzando a pieno questa armonia realizziamo una preghiera esterna ed interna, preghiera di lode e preghiera di realizzazione. Armonia e bellezza di Dio rispecchiate nelle realizzazioni della nostra vita sono gli elementi che perpetuamente dobbiamo cercare e ricercare. L’uomo L’uomo, lo vedremo altre volte in queste poche pagine, eà caro lettore il trait d’union tra il mondo materiale ed il mondo spirituale. La figura centrale dell’uomo, nell’ambito della creazione biblica, viene anche sottolineata dalle parole riportate:<<Facciamo>> e non un impersonale <<Sia fatto>>, nell’uomo viene infuso uno soffio, cosa che non eà specificata per il resto della creazione. Caro lettore, ti invito a riflettere su questi aspetti linguistici in relazione all’uomo e spero che questo ti spinga ad una grande umiltaà nella ricerca della veritaà . L’uomo ha due componenti fondamentali: anima e corpo. Questa duplice natura eà chiara nel testo biblico, comunque questi due termini hanno sempre creato un sacco di discussioni teologiche, personalmente preferisco accettarli per quello che sono e cercare di essere il miglio uomo possibile sia in termini materiali che in termini spirituali. Il corpo infatti, contrariamente a quanto la cultura comune ci spinge a credere, ha un valore molto elevato, eà il tempio dello Spirito Santo, ci avevi mai pensato. I latini dicevano: << preghiamo per un corpo sano in una mente sana>>, purtroppo a noi eà arrivata solo la fine del verso. Per me come credente il corpo ha un valore santo percheé viene santificato dallo Spirito che in esso abita, per questo mi sento sempre piuà motivato nella mia ricerca su come realizzare il piano che Dio ha per me, e tu? Sono riuscito a instillarti un poco di curiositaà ? Il metodo di ricerca La Via che ci eà stata indicata da Cristo illumina perfettamente la vita di tutti gli uomini. Quando l’uomo si apre alla luce di Cristo la prima sensazione che prova eà la riconoscenza. Quest’armonia e questa bellezza, sono secondo i canoni divini e non secondo quelli umani. Quando si comprende questo, si accettano anche le piccole difficoltaà quotidiane, ad esempio i martiri sono stati felici ed armonici percheé in cuor loro erano colmi di gioia ed anche se sono stati uccisi; eà successo realizzando il disegno che per loro aveva Dio e trovando in tal modo la loro armonia oltre questa vita. Nel disegno di Dio tutto tende alla perfezione ed in questa tendenza dobbiamo muoverci, se vuoi un altro esempio di persona che ha compreso tanto veramente tanto del disegno divino pensa alla Beata Vergine, la Theotokos, che i nostri fratelli greci chiamano Tutta Santa. Questa giovinetta ha avuto il privilegio di andare oltre e di avere un rapporto speciale con Dio. La Tutta Santa ha realizzato pienamente il disegno che Dio aveva per lei, per noi questo deve essere uno stimolo, percheé pur non essendo cosìà speciali come la Deipara sono sicuro che Dio ha un piano speciale per tutti noi. Se vuoi avere altri esempi dell’applicazione del metodo di ricerca, ti invito a studiare la vita dei Santi, che hanno vissuto in maniera eroica la missione che Cristo gli ha assegnato, erano perfetti? No, ma con la coscienza della loro imperfezione, lo studio, la vita, la penitenza e la preghiera sono riusciti a realizzare quello che il Signore aveva in mente per loro… e tu?
La rivelazione
Dopo aver visto in generale i concetti fondamentali di Dio e di come cercare di conformarci al Suo piano, vediamo adesso la rivelazione.
Perché è stata necessaria una rivelazione
L’uomo, nel corso del tempo, ha dimostrato una inclinazione a deviare dal disegno divino abbandonandosi a quelle passioni che sono nocive per l’equilibrio di anima e corpo. Vorrei sottolineare come sia essenziale considerare sempre anima e corpo insieme, senza distinguere tra il bene dell’uno e quello dell’altro. La scienza moderna ha dimostrato che gli eccessi che arrecano piaceri temporanei al corpo ne corrompono la natura accelerandone la decadenza e la morte come ad esempio: Il troppo mangiare Il troppo bere L’uso di sostanze stupefacenti Sono tutti esempi che mostrano come il solo corpo abbandonato alle sue passioni estreme si autodistrugge, ed oggi siamo consumati da questi eccessi. Dio, nel Suo infinito amore, si eà rivelato per aiutarci a trovare la strada del giusto mezzo che consente una vita equilibrata e serena. Questa rivelazione eà stata graduale nella storia ed in un certo senso ha seguito le evoluzioni storiche della societaà umana. Tanti cercano di estromettere la SS Trinitaà dalla storia mediante un approccio scientifico e sembra che ci riescano solo percheé Dio ha un approccio razionale alla storia ed alla natura. Dio ha lasciato l’uomo libero e si eà progressivamente svelato per aiutarlo a contenere gli eccessi in cui era caduto. Dio ci ha anche affidato un angelo custode per accompagnarci e guidarci, ma troppo spesso noi siamo sordi ai consigli di questo messaggero. Quando il tempo era maturo ha inviato Nostro Signore Gesuà portarlo alla salvezza completa, per questo motivo Gesuà ci invita a chiamarlo Abbaà od in ebraico Avinu ovvero Padre. Dio desidera solo il nostro bene nel rispetto delle nostre individualitaà , ci spinge a crescere a dare del nostro meglio… Caro lettore, ti devo confessare che spesso nei momenti di sconforto dimentico questo amore, questo desiderio paterno... a volte mi rendo conto che nella mia evoluzione spirituale devo fare ancora tanta strada per realizzare il piano di Dio e tu? Ti ricordi, spero meglio di me, che abbiamo un messaggero di Dio sempre al nostro fianco e che con questo angelo possiamo parlare e condividere con lui e con Cristo tutte le nostre preoccupazioni. Spero che queste poche pagine ti possano aiutare ad intraprendere questo viaggio, o a riflettere sulla tua situazione. Stiamo salendo una scala che ci porta alla completa realizzazione dell’uomo e del piano che Dio ha per noi… Il Padre cosìà misericordioso da mandarci il Suo Figlio unigenito. Cristo stesso eà cosìà speciale che nei Santi Vangeli ci dice di essere uno con il Padre: questo ci fornisce una misura dell’immenso amore con cui Dio ci accudisce. A mio parere eà solo colpa nostra se non riusciamo a percepire questo amore. I momenti della rivelazione La rivelazione non eà altro che il piano di Dio per l’intera umanitaà e si articola in alcuni passaggi fondamentali che possiamo riassumere come:
La legge mosaica La preghiera del Padre nostro Il discorso della montagna
Infinite parole sono state scritte sui Vangeli, sulla fede e su fatti storici e meno storici. Tutti gli scritti della Bibbia si rivolgono all’insieme dei fedeli ed sono per questi fonte di ispirazione e manuale di vita allo stesso tempo. I non credenti, si possono avvicinare alla Bibbia, ma la piena comprensione avviene solo dopo la conversione che eà conversione del cuore, dell’anima e dell’intelletto. Non possiamo comprendere il modo di Dio, senza la fede, come non possiamo comprendere una lingua senza studiarne la grammatica. Un credente non puoà dimostrare i miracoli, ma proprio percheé i miracoli si possono <<falsificare>> sono veri, citando un filosofo moderno: Popper. Un non credente troveraà sempre un modo per spiegare un miracolo e quando non ci dovesse riuscire allora useraà l’approccio standard:” La scienza non ha ancora scoperto le cause di questo fenomeno”. Molti peroà non si rendono conto che in questo modo stanno divinizzando la scienza. Sulla scorta della mia formazione tendo ad avere una certa preferenza per un approccio basato sul metodo scientifico/galileiano. Ho imparato peroà a non divinizzare la scienza: tutto quello che abbiamo indagato da sempre non ci ha mai, assolutamente mai spiegato alcun vero percheé , ma ha solo dettagliato sempre meglio il come avvengono gli avvenimenti. Ci avevi mai pensato? Troppo spesso scambiamo un come per un percheé . Quando si cercano le cause profonde di un problema una buona tecnica eà quella di chiedersi il percheé almeno 5 volte: provalo come un gioco, ti assicuro che resterai stupito dei risultati.
La Fede.
Spesso usiamo la parola Fede senza darne una visione ed una definizione completa, ti assicuro, caro lettore, che eà un compito veramente arduo. Preferisco affrontare il problema in maniera pratica senza perdermi in sofismi filosofici cui ti rimando se deciderai di proseguire nello studio della dottrina: la Fede è ricevere, accettare e mettere in opera la Buona Novella, il Santo Vangelo con tutto il cuore, con tutto il corpo e con tutta l’anima. Dopo aver accettato i principi teorici e storici, la completiamo con le azioni quotidiane che sono: 1. Azioni morali , 2. Azioni liturgiche 3. Azioni pratiche. Quando accettiamo il messaggio di Cristo lo accogliamo come un unicum in cui ci impegniamo completamente. Non ha senso prenderne una parte del messaggio e lasciare il resto: sarebbe come imparare il latino imparando solo a coniugare i verbi senza rendersi conto delle declinazioni, parleremmo una lingua incomprensibile e non capiremmo veramente quello che leggiamo. La Santa Chiesa e gli scritti dei Padri ci aiutano e ci guidano nel mettere in pratica il Vangelo ogni giorno. Antico e Nuovo Testamento: sono le opere fondamentali per approfondire la propria Fede. L’Antico Testamento contiene la dottrina della Legge, il Nuovo Testamento la perfeziona con gli insegnamenti di Cristo. Dio ha ispirato l’Antico attraverso i profeti ed il nuovo attraverso gli apostoli sotto la guida dello Spirito Santo. La dottrina della fede eà stata sintetizzata nel Credo di Nicea dai Santi Padri e riassume la SS . Trinitaà introducendo: 1) Il Padre Onnipotente 2) Il Verbo che eà il Figlio Unigenito che nasce dalla vergine Maria, vive, muore per la nostra redenzione e resuscita 3) Lo Spirito Santo che eà Signore e da la vita e che deve essere onorato e venerato con il Padre ed il Figlio Aggiunge anche i concetti fondamentali della Santa Chiesa che eà Una , Cattolica ed Apostolica ed i sacramenti fondamentali del Battesimo, della resurrezione dei morti e del mondo futuro in cui l’intero genere umano verraà rigenerato. Il primo articolo di fede dichiara una cosa essenziale che eà il mistero della SS Trinitaà : un Dio unico in tre persone uguali, ma distinte. Dio eà l’essere supremo, eà puro spirito, eà onnisciente ed onnisapiente, tutto santo, eterna e perenne veritaà , giustizia e pienezza di compassione, amore e dedizione verso il creato. Dio crea attraverso il suo Logos che eà parola e pensiero. Il Logos o Verbo di Dio eà Gesuà Cristo: nostro Messia e Salvatore. Dio eà Creatore: del mondo e della luce, del firmamento e del creato tutto, delle piante e degli animali ed infine dell’uomo. Dio ha creato un mondo armonico in cui tutte le creature si completano e si integrano in un equilibrio dinamico perfetto. L’uomo con il suo discernimento deve seguire la bellezza e l’armonia del creato assecondandola e studiandola. Se ti chiedi cosa siano le tentazioni a questo punto, ti posso rispondere che sono delle occasioni per conoscerci meglio e per migliorarci una volta superate.
Torniamo adesso alla scienza, intesa come studio del creato, ed alla tecnologia, intesa come mezzo per la liberazione dai bisogni: sono forme di preghiera e di superamento delle tentazioni. Questi strumenti devono essere usati a fin di bene secondo i principi del disegno di Dio altrimenti si generano delle mostruositaà come le droghe che stravolgono la dignitaà dell’uomo. Dobbiamo sempre sforzarci di ricordare che tutte le creature sono in un ordine di equilibrio e di mutuo beneficio. Nostro compito, come esseri senzienti, eà mantenere questo equilibrio dispiegando inoltre le capacitaà del nostro intelletto. Un modo per contribuire al piano di Dio eà quello di mantenere, promuovere e amare il creato. Se torniamo al libro della Genesi vediamo le figure di Adamo e di Eva, che rappresentano la purezza dell’individuo. Una purezza senza consapevolezza del bene e del male, la purezza che hanno i bambini quando non hanno assorbito i vincoli culturali degli adulti. Poi abbiamo sperimentato la caduta, la frattura e la morte. La frattura La consapevolezza del bene e del male ha introdotto, mediante la scelta e la rottura del primo patto, una distanza tra noi e Dio. L’abbandono volontario ha sempre delle conseguenze, se si fosse stato un accidente non ci sarebbe stato nessun problema. Ottimisticamente possiamo, peroà , dire che nonostante tutto torniamo a Dio grazie a Cristo in maniera consapevole, arricchiti e sicuri delle nostre scelte. La Fede eà , pertanto, una scelta razionale ed allo stesso intuitiva. Abbiamo peccato, ovvero abbiamo deviato dalla strada maestra tracciata per noi da Dio, abbiamo rotto quell’armonia creata dal Creatore. Abbiamo perso l’armonia iniziale grazie ad una scelta volontaria (nostro potere, nostra facoltaà ), generando un distacco che solo con l’intervento di Cristo si poteva ricostruire e ristabilire. Questa eà la grandezza dell’amore di Dio: nonostante Dio sia stato tradito, offeso nel suo patto, non abbandona completamente l’uomo ma lo ristabilisce in un disegno piuà grande. La storia biblica ci deve insegnare due valori fondamentali : Obbedienza Umiltaà La rottura di un patto implica sempre una disobbedienza e molto spesso questa si basa sulla mancanza di umiltaà . Oggi questo eà palese, viviamo mio caro lettore in un mondo in cui i patti sono rispettati solo in termini legali e mai in termini interiori, basta guardare all’incapacitaà di ognuno di noi a mantenere dei rapporti stabili. A mio parere tutto questo si basa sulla mancanza di percezione del mondo spirituale, su una vita vissuta sul qui ed adesso senza pensare alle conseguenze delle nostre azioni, in fondo senza essere umili. Il problema di fondo, eà che non accettiamo delle regole, per quanto semplici queste possano essere. Guarda all’esempio di Adamo, gli era stato chiesto soltanto di non mangiare da un albero, aveva a disposizione il giardino dell’Eden intero a parte un solo albero. Un compito facile, ti dirai, eppure la storia biblica insegna che non siamo capaci di rispettare neppure un piuà piccolo divieto. I Padri richiedono spesso di monitorare i pensieri, percheé eà nei pensieri e dalle azioni che da questi scaturiscono che possiamo riscontrare la fonte della rottura dei nostri patti sia umani che con il Signore. Prima di ritornare al concetto di armonia, vorrei vedere con te il senso del peccato originale, ma attenzione eà un tema abbastanza spinoso.
Il Peccato Originale L’uomo ha rotto un patto con Dio e per questo ne paga le conseguenze, tutto sembra logico, legale, semplice. Hai una regola, la infrangi e paghi la multa, dov’eà il problema? Mi ricordo la storia del bambino bugiardo che mi raccontava mia madre da piccolo. Per ogni bugia la madre piantava un chiodo su un muro, ma ogni volta che il bambino ammetteva il suo sbaglio, il chiodo veniva rimosso, alla fine, peroà , il bambino esclamava: <<Mamma ma restano i buchi sul muro!>>. Ogni bugia, ogni tradimento hanno di fondo il senso di affermazione egotistica, di paura, di egoismo, ma nel caso di Adamo, trattandosi di un patto con Dio, assume anche il significato di una blasfemia, di ingratitudine, di ribellione e di sfiducia verso il Creatore. Tra le conseguenze del peccato originale vi eà la morte, come dice la Bibbia, questa fa ingresso nel mondo solo dopo la prima frattura. Questa frattura che distacca il corpo dallo spirito, rovina il corpo e genera la morte corporale, leggendo la scrittura abbiamo due momenti: Morte spirituale: rottura del patto con Dio Morte corporale: rottura dell’armonia tra corpo e anima. L’uomo ha cosìà rivolto la sua attenzione verso di se e non verso gli altri e verso il Creatore, questa eà mancanza di umiltaà ; abbiamo cosìà anche un altro passo verso un declino che sarebbe stato senza fondo senza l’amore di Dio. L’uomo distorce tutto il creato ponendolo al suo servizio personale, si pone al centro del mondo come motore e cerca in questo modo di essere “come Dio”, in fondo eà questo lo scopo ultimo dell’egoismo. Abbiamo cosìà una situazione da schizofrenia, l’uomo eà spinto al bene, ma pratica il male, esemplare in tal senso sono le parole di San Paolo, che ti invito a scoprire. Le cose purtroppo poi continuarono a peggiorare, si introduce il concetto di colpa. L’uomo diviene colpevole e da questo ne derivano rimorso, rimozione, rabbia ed in fine paura della pena. Una volta introdotta la paura nel cuore dell’uomo, questa diventa l’agente che sabota tante azioni umane, magari non ci hai mai riflettuto, ma quanti agiscono solo per paura? Quante volte la paura eà la sola ragione delle nostre azioni? Quanta violenza deriva dalla paura? Torniamo al nostro tema, comunque ti prometto peroà che nelle pagine che seguiranno troverai la medicina ad ogni possibile paura. La paura di Adamo era giustificata, alla rottura del patto segue una pena, ma la tragedia non finisce in quel momento, la tragedia si perpetua con la discendenza di Adamo, che progressivamente si allontana dai comandamenti del Signore. Una curiosa che puoi trovare anche in altre mitologie eà che l’etaà dei discendenti dalla prima generazione diminuisce sino ai 120 anni, curioso vero? Curioso come in altre culture si abbia la stessa progressione. Torniamo ad Adamo, percheé solo nel Cristianesimo troviamo la veritaà del Vangelo. I danni fatti dal progenitore si propagano alla discendenza, il meccanismo con cui la morte si propaga alla discendenza eà uno di quei temi teologici su cui preferisco non soffermarmi e che anche lui da solo richiede uno o piuà testi da leggere e da scrivere. Da Adamo abbiamo questo serio problema che eà la morte corporale, ma dall’altra parte Dio non ci abbandona mai completamente e ricostruisce la sua alleanza con noi, ci viene a cercare e se noi glieLo permettiamo ci restituisce la speranz,a vediamo come: Come Dio realizza questa riunione, questo perdono, questa nuova armonia? La realizza attraverso il Suo unico Figlio: Gesuà Cristo. Il Figlio non creato ma generato, coeterno con il Padre e lo Spirito Santo che nel piano di Dio diviene uomo ed affronta e sconfigge la morte per noi. Gesuà non eredita i problemi derivanti da Adamo? No percheà :
1) Nasce da Vergine per diretto intervento dello Spirito di Dio 2) Non eà una creatura ma come vediamo tra un attimo eà l’Unigenito Figlio di Dio 3) EÈ Dio stesso, seconda persona della SS Trinitaà I Santi Padri hanno detto che il Figlio eà γεννητὸς generato come uomo e ἀγέννητος ovvero eterno come Dio, questo eà il mistero del Natale, su cui spesso ormai non ci concentriamo. Il Natale anche per te eà diventato solo un’occasione per festeggiare senza la dimensione del divino? Anche se mi dichiaro credente e penso di esserlo, troppo spesso questa dimensione del Natale la dimentico anche io. L’eroe di questa festa eà Cristo, noi dovremmo fare come i magi.. gioire per l’evento celebrando la pienezza dell’uomo che si realizza nell’incarnazione del divino. Aggiungo che dovremmo sempre gioire in quanto con Cristo abbiamo scoperto la via del Paradiso e della felicitaà eterna, se seguiamo le sue parole saremo salvi e dovremmo trasmettere a tutti questa gioia, questa serenitaà in perfetta umiltaà come ha fatto Nostro Signore. Dio, infatti, si china nel mondo ed assume pienamente la nostra umanitaà . Gesuà riunisce in se stesso due nature: quella umana e quella divina. L’unione di queste nature eà assolutamente perfetta, armonica, pur mantenendo integralmente tutta la divinitaà nello spazio ristretto dell’umanitaà . Dovremmo avere sempre presente questo atto di perfetta unione per trarne esempio: noi umani abbiamo con Cristo riscoperto il divino che eà in noi e siamo diventati figli adottivi di Dio. Come avviene questa unione di nature in Gesù? Il termine usato dagli antichi eà unione ipostatica… una parola complicata, ma il meccanismo con cui questo eà avvenuto eà lo stesso per cui l’anima si insedia nel corpo. Le due nature di Cristo sono insieme e non cambiano, bisogna fare attenzione a questo punto, mio caro lettore, in quanto una non corretta meditazione su questo punto ci porta a tante opinioni erronee, francamente ti chiedo di parlarne con il tuo padre spirituale. Per il tuo bene materiale e spirituale mi auguro che tu ne abbia o possa presto averne uno, la tua anima ne avraà un grande vantaggio. Ovviamente penso che tu creda di avere un’anima, o mi sbaglio? San Paolo afferma chiaramente: Dio ristabilisce con Cristo l’armonia che era persa. Una bella espressione che spesso usa Gesuà per definirsi eà : Figlio dell’uomo. Spesso mi sono interrogato su questa espressione, percheé non dichiarare sempre la propria divinitaà ? Percheé insistere tanto sulla Sua umanitaà ? Il Cristo, soffre di tutte quelle passioni umane che non sono in relazione con il peccato, ad esempio: la fame, la sete, la stanchezza e la morte. Percheé ? Solo per sperimentarle come noi? Il tentatore, prova a usarle contro di Lui, ma Lui risponde con una grandissima umiltaà , ci indica in tal modo la via da seguire. Alla fine Cristo, vero uomo e vero Dio, distrugge i cancelli dell’inferno, abbatte la morte e permette a chi crede in Lui e segue i comandamenti della Legge di ristabilire il rapporto con Dio. Nella nuova armonia, peroà , l’uomo resta consapevole del creato e degli effetti devastanti che le sue azioni possono avere sul creato stesso. Il tutto si dispiega nella storia nella storia dell’uomo, questo eà impressionante, quando impareremo l’umiltaà ? Quando caro lettore troveremo la libertaà nella veritaà ? Quando impareremo a rendere lode a Gesuà ? Per te che non sei credente vorrei riepilogare alcune delle caratteristiche di Cristo secondo la Scrittura: 1) Re, ma non solo di questo mondo. Capo del nuovo popolo dei fedeli ha espiato e redento il tradimento che aveva rotto il patto e l’armonia con Dio. 2) Sacerdote: colui che perfeziona il nuovo patto, eà mediatore tra uomo e Dio 3) Profeta, colui che porta e annuncia il nuovo regno di Dio
4) Dio stesso: vivente da sempre, prima di Abramo e figura designata in tutto l’Antico Testamento, coeterno con il Padre, puro oltre ogni dire, uomo senza la macchia del peccato. Cristo incarna la Legge, La perfeziona, L’assume sulle sue spalle, La soddisfa completamente nella Sua carne trasformandola con il Suo Spirito. Ed in cosa la trasforma? La Giustizia viene trasformata e temperata dalla Misericordia diventando Legge dell’Amore. Cristo guida l’intera comunitaà di coloro che lo confessano Signore e Salvatore, alla completa veritaà della creazione che eà fondamentalmente amore: amore per Dio, amore per gli altri, amore il creato. Un aspetto dell’amore che viene spesso trascurato, caro amico, eà l’obbedienza, oggi tendiamo ad avere una visione sdolcinata, femminea dell’amore, l’amore cui ci chiama il Cristo eà amore della veritaà : dolce nella forma, fermo nei principi. Su questa base di amore non sdolcinato la Chiesa svolge il suo ministero, fedele ai fondamenti tracciati dai Padri e dal Vangelo, fedele alla liturgia e dialogante con il mondo per spiegare il mistero di Cristo e la buona novella. A tale proposito, dobbiamo sempre ricordare che non eà la nostra volontaà o per la nostra gloria che dobbiamo fare il bene, ma per la gloria di Dio. Siamo caduti per un atto di egoismo, un sentimento sempre presente nei nostri cuori e che sempre dobbiamo tenere sotto attento controllo. Non importa il numero di buone azioni fatte, se queste sono tutte per la sua glorificazione personale, queste non portano alla salvezza: ecco percheé i grandi santi sono tutti esempio di umiltaà . Umiltaà ed obbedienza nell’amore sono le medicine che ci salvano sia dalla caduta che dalla paura. Gesuà , non solo ci ha salvato e continua a salvarci ogni giorno, ma ci ha dato quell’ esempio di vita che abbiamo l’imperativo teologico di seguire. Gesuà incarna il perfetto uomo, un uomo che vive un rapporto speciale con Dio-Padre, qualcosa cui tutti dovremmo aspirare. Cristo eà tornato in cielo per aiutarci, per preparare il posto per tutti noi, ma a ricordarci di Lui abbiamo lo Spirito Santo che eà avvocato, Signore e nostro difensore. Caro lettore, magari non ci hai mai fatto caso, ma per riparare all’errore dell’egoismo sono intervenuti il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, sta a noi adesso e da adesso proseguire nel cammino della salvezza, con la certezza del loro aiuto. Quando appare il Salvatore? Il Salvatore non appare subito dopo il tradimento: spesso mi sono chiesto il percheé , ma nelle Scritture non ho trovato una risposta immediata, ma solo indizi e mezze frasi su cui preferisco non commentare e rimando alla dottrina per avere una risposta a questa domanda. Dio nel Suo piano di ricreazione dell’armonia ha concepito un tempo opportuno in cui ha ridato vita al mondo partendo dal popolo che aveva scelto per inviare a tutti il Suo messaggio di salvezza. Dio stende la Sua Mano, per mezzo del Suo Figlio Unigenito, al fine di salvare tutti quelli che si riavvicinano a Lui con cuore puro ed animo contrito. Quando il tempo saraà maturo di nuovo Cristo torneraà per il giudizio finale. Vediamo anche come la Chiesa si eà evoluta nel tempo citando i 7 concili di base a comune tra Cattolici, Ortodossi e Vetero Cattolici con una sintesi delle diverse decisioni fondamentali: 1. Nicea I - il credo 2. Costantinopoli I - conferma il credo 3. Efeso I - si proclama la Madre di Dio 4. Calcedonia - credo Calcediano e contro il monofisismo 5. Costantinopoli II - formula Theopaschite 6. Costantinopoli III - Cristo possiede volontaà umana e divina 7. Nicea II - venerazione delle icone
La percezione evolutiva della storia della Salvezza e della Chiesa eà tutta umana, questo eà il continuo processo di raggiungimento della maturazione interiore che si rispecchia nella storia. Gesù misura e Strumento della Salvezza Gesuà eà l’esempio da seguire in tutti gli aspetti della vita. Se guardiamo la storia del Cristo nei Vangeli troviamo quasi tutte le passioni umane, ma tutte servite ed asservite a Dio. Ad esempio, tra le passioni congenite all'intelletto dell'uomo vi eà sicuramente la rabbia che ci accompagna sin dalla nascita: l'umiltaà la controlla, la preghiera la doma, la volontaà se ne serve. Quando San Paolo parla dei combattimenti cui siamo sottoposti e che ci attendono, implicitamente lancia il messaggio di partire dalla conoscenza delle nostre passioni. Gesuà non era un comandante secondo gli standard di questo mondo; era ed eà il leader di un popolo rinnovato nel cuore, di un popolo che ha ritrovato l’armonia con il creato ed il Creatore. Guida un popolo che costruisce oggi una nuova Gerusalemme su questa terra, nuova cittaà di Dio, nuovo tempio e nuovo patto. Nella Sua purezza ed umiltaà , Cristo accetta il sacrificio estremo e la morte di croce per risorgere e salvarci. Cristo salva con gioia, amore, umiltaà , misericordia, sapienza e compassione; questa consapevolezza dovrebbe guidarci sempre ed ispirarci. Secondo le Scritture le prime comunitaà erano ammirate per il mutuo amore e mutuo soccorso; dovremmo lavorare per ritrovare quella stessa armonia. Mi chiedo spesso dove siano finiti questi valori e se in fondo siamo veramente e pienamente cristiani. Come appare il Salvatore? Il Salvatore appare attraverso la Vergine: Maria. Una giovane donna cui viene proposto e da lei accettato un compito eccezionale: diventare la nuova arca dell’alleanza. Ti rendi conto? Una ragazzina viene scelta per concepire l’uomo piuà importante della storia dell’uomo, eà un evento meraviglioso, e come risponde Maria? Risponde con umiltaà e obbedienza. Maria, Vergine e Madre di Cristo, riceve lo Spirito di Dio in forma del tutto speciale concependo senza aiuto di uomo e concependo Dio in forma umana; per questo a buon diritto eà chiamata Madre di Dio. Attenzione peroà a non cadere in errore: Madre di Dio non vuol assolutamente dire che il Verbo di Dio non esisteva prima della sua incarnazione nel seno di Maria. Scommetto che se hai degli amici di altre fedi ti hanno fatto questa osservazione… se vuoi maggiori dettagli leggi San Cirillo, eà illuminante in merito. Ecco che avviene il miracolo, due nature si manifestano insieme: uomo e Dio, un bambino nasce e viene subito riconosciuto come il Salvatore, ci sono i Magi/i saggi/ re della Persia. Le caratteristiche dell’uomo si affiancano a quelle divine e questo bimbo viene chiamato Gesuà ed eà Salvatore, Redentore; eà il Messia ovvero l’unto del Signore atteso dal popolo ebraico. Dio, nella sua somma Grazia e nel Suo amore non ci ha dato un Salvatore in forma di generale, di guerriero che entra nel mondo con una schiera di angeli a distruggere i romani, come si aspettavano gli israeliti. Lo si vede bene durante la passione, in cui il corpo di Cristo subisce le peggiori torture, viene infine crocifisso e sperimenta la morte, quale umiliazione per una divinitaà potresti pensare. Tutto l’opposto eà il supremo atto d’amore di un Dio che ti viene a cercare, che ti vuole salvare. La Sua logica sfugge alla concezione umana, ma il Suo desiderio ed il Suo amore per noi ti dovrebbe dare la misura dell’umiltaà che dovremmo dimostrare parlando di questi temi. Il Salvatore, salva da dentro, spingendo i cuori: 1. alla conversione,
2. alla penitenza 3. ed alla rinascita in Dio. Gesuà con la sua vita ed il suo sacrificio ristabilisce quell’alleanza che il popolo di Israele aveva trasgredito, ed in aggiunta la estende, come possibilitaà , al mondo intero. Per la prima volta possiamo non solo dire che Dio eà amico degli uomini, ma che grazie a Cristo ci accetta come figli adottivi. I nostri errori non sono dimenticati, ma sono assunti sulle spalle del Salvatore, non sono cancellati come se mai fatti, ma sono perdonati. La dimensione del perdono ed il concetto di peccato come deviazione dal progetto di Dio sono indagati dai Padri della Chiesa. In aggiunta Cristo con il Suo sacrificio, che eà in un certo senso unico e perpetuo, ha propiziato la discesa della Grazia di Dio attraverso il Santo Spirito. Non soltanto questo, ma se seguiamo la strada indicata da Cristo possiamo raggiungere alla theosis che eà una comunione (ancora imperfetta) tra noi e Dio. Scrivo imperfetta percheé ancora non eà tornato il Signore per il giudizio finale. Possiamo quindi dire che: con l’assunzione dei peccati, l’ascensione e la pentecoste, si apre il mondo dello Spirito Santo che ci riporta e ci indica sempre Cristo. Quando ascoltiamo la Sua voce, l’ Avvocato ci spinge ad: 1. essere quanto migliori possibile ed 2. aderire al disegno di Dio e 3. ci insegna quanto Cristo ha insegnato 4. e ci ricorda di Lui 5. e ci guida nel mondo. Elenco ci di alcuni motivi per cui Cristo doveva apparire come uomo Dio ha assunto la forma di uomo per poter: 1. Essere nominato dal Padre come nostro Mediatore ed assicurarci la Redenzione ed il perdono del Padre. a. Perfezionare il rito di purificazione della Legge con il Suo sacrificio: annualmente il popolo ebraico faceva un sacrificio per cancellare i peccati del popolo, Gesuà eà l’agnello Puro che si immola per noi. 2. In maniera opposta ad Abramo, che lottando con Dio diviene Israele, Cristo inaugura un regno in cui noi siamo il popolo dei Figli per adozione attraverso di lui. Dio che si china e ci prende per mano per la nostra Redenzione: questo eà il vero senso dell’incarnazione di Cristo. Incarnazione in cui corpo mortale e Verbo di Dio si uniscono diventando un unicum che eà nostro Signore e Salvatore: vero Dio e vero uomo 3. Dio ci parla da uomo a uomo: rinuncia a presentarsi nella maestaà angelica per parlare direttamente ai nostri cuori ed in questo modo ci spinge ad aprirci a Lui, a confessarci come ad un fratello maggiore e non come ad un giudice severo. In aggiunta, a differenza dei grandi profeti dell’antico Testamento, Gesuà non parla per dettatura o per suggerimento, ma parla per esperienza diretta. Lo Spirito eà in Cristo, con Cristo ed eà Cristo stesso che ci parla con labbra umane. 4. Gesuà , come nuovo Adamo, completa la Legge, solo un essere umano poteva riconciliarci con il Padre: un uomo ha tradito il patto con Dio ed un uomo innocente con il Suo sacrificio lo ha ripristinato. Il suo sacrificio eà unico, perfetto ed eterno essendo vero uomo e vero Dio: con un atto unico ed irripetibile nella storia, l’eterno increato invisibile ed inconoscibile ci innalza con il sacrificio del suo corpo mortale che prova la morte per noi ed inaugura la razza dei risorti. 5. Morendo in Croce, Cristo ci guadagna il premio eterno: ci guadagna la vita eterna
Riepiloghiamo gli aspetti essenziali della Fede Trinitaria sulla base di quanto promulgato dal Concilio di Nicea: Noi crediamo in un solo Dio, il Padre Onnipotente, creatore di tutte le cose visibili ed invisibili ed in un solo Signore Gesù Cristo, il figlio di Dio, Unigenito figlio del Padre, della stessa sostanza del Padre, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato (γεννηθέντα) non creato, della stessa sostanza del Padre(ὁμοούσιον, consustanziale). Attraverso di Lui tutte le cose sono state create sia in cielo che in terra. Crediamo nello Spirito Santo e chiunque dica che c’è stato un tempo in cui il Figlio di Dio non esisteva (ἤν ποτε ὅτε οὐκ ἦν)o che prima della sua generazione non esisteva o che è stato creato da cose che non esistevano o che è di una sostanza diversa da quella del Padre, o che sia una creatura o che sia soggetto a cambiamento; la Chiesa Cattolica ed apostolica farà su di lui cadere anatema
La via di Cristo
Cosa ci dice il Signore? Il Signore ci invita a conquistare la dimensione dell’amore e quest’invito non poteva venire dall’alto, ma doveva venire da un uomo, da un essere come noi. Cristo doveva essere vero uomo oltre ad essere vero Dio per insegnarci la via dell’amore, del perdono della compassione verso noi stessi e verso gli altri. Perché vero uomo? Vero uomo, percheé in questo modo si pone in posizione paritetica rispetto ai destinatari del suo messaggio. Non eà piuà un Dio remoto, non eà solo un roveto ardente, ma una persona vivente che parla ai viventi cui Lui stesso ha donato la vita. Dio non insegna soltanto con una Legge scritta sulla pietra, ma con un esempio vivente, che cambia i cuori come era stato predetto dai profeti. Solo il Verbo di Dio poteva perfezionare il sacrificio di redenzione e come uomo, come fratello, padre e sommo sacerdote ci insegna la via del cuore. Un modo di essere basato sulla pienezza della Caritaà . Questo eà un messaggio potente, un messaggio rivoluzionario che rimane rivoluzionario anche oggi. Come ha insegnato Cristo? Cristo ha insegnato per parabole che a volte possono sembrare difficili. Con la guida dello Spirito Santo e dei Padri della Chiesa, tuttavia, possiamo comprenderle ed incarnarle nella vita di tutti i giorni. Ogni tanto rileggo le parabole di Cristo per due motivi fondamentali: 1) La Fede si basa sull’ascolto come diceva San Paolo 2) Mi chiedo chi sono diventato e se mi sto trasformando in un formalista fariseo o se sono veramente prossimo del mio prossimo. Darei mai la vita per il mio vicino? Questa domanda me la sono posta molte volte e ti posso dire che sono un vigliacco, non ho la vocazione al martirio, ma cerco di essere il meno tiepido possibile. Essere tiepidi, vuol dire ignorare il cuore, non avere slancio nei propri compiti quotidiani e nell’avvicinarsi al proprio prossimo. Ma torniamo alla strada indicata da Cristo che parte dal quotidiano per ascendere al cielo e raggiungere la vera felicitaà : Amore (Agape) e Compassione. Questo ci assicura la resurrezione: vittoria sulla morte. La morte non viene cancellata come evento, ma viene assunta come passaggio al mondo migliore in cui possiamo contemplare Dio e condividere l’eternitaà con Gesuà . Nel medioevo molti cristiani meditavano sulla morte ed alla fine si auguravano una buona morte, a noi sembra oggi un poco macabro, ma meditare sulla morte come passaggio ad una vita migliore ci dovrebbe regalare una somma gioia e sicurezza nelle cose di ogni giorno.
La mia fede vacilla quando penso a quel velo, quel limite… e la tua? Riesci ad aggrapparti completamente a Dio? O sei come me e come san Pietro che cadiamo in acqua quando Cristo ci chiama?? L’uomo, senza l’intervento divino, non puoà purificarsi completamente. EÈ questo il prezzo pagato per essere caduti moralmente e spiritualmente, discesa che continuerebbe in eterno sino alla completa autodistruzione del genere umano. Con Cristo non solo ci si riesce a purificare, ma si puoà e si deve aspirare alla perfezione. Dio ci aiuta in questo compito accompagnandoci con la Grazia e lo Spirito Santo. Questa perfezione non solo eà possibile, ma Cristo stesso ci invita ad essere perfetti ed alla comunione con Dio, pur avendo ancora corpo mortale. Abbiamo ad aiutarci lo Spirito Santo, la terza persona della Trinitaà , che eà in Dio, con Dio e Dio stesso. Questa eà la forma di theosis o deificazione dell’uomo nel senso di unione profonda con Dio, pur senza essere Dio. Questa eà una sfida che inizialmente ho accolto con gioia, ma che ogni giorno diventa una guerra seminata di piccole sconfitte… sarei curioso di vedere il volto della mia anima, e tu? La gioia e la purezza dello sguardo dei bambini, quello dovremmo iniziare a riconquistare. Permanendo nella nostra diversitaà ed umanitaà siamo capaci della percezione e intuizione della divinitaà . Ci stupiamo davanti a questa facoltaà come essere umano? Troppe volte la dimentichiamo, la diamo per scontata… da soli possiamo fare tanto, ma senza aiuto torniamo a cadere ad assuefarci.. Un modo per migliorarci eà quello di scegliere bene i nostri compagni, cercando di frequentare solo persone che seguono il bene, che promuovono il bene, che vivono per il bene. In questo cammino di perfezione lo Spirito Santo ci aiuta e ci difende, ci garantisce la vita e ci nutre parlandoci sempre e ricordandoci sempre Cristo e l’amore del Padre. Possiamo allora dominare le nostre passioni e volgerci verso l’amore: amore verso noi stessi ed amore verso gli altri ed amore verso Dio. La via di Cristo attraverso lo Spirito Santo ci consente di scoprire una serie di qualitaà nel nostro cuore che sono (ricordando San Paolo): 1. Amore: come fonte e termine di ogni nostra azione 2. Gioia: non in senso passivo, ma come qualitaà contagiosa. Una gioia attiva piena di energia che illumina gli altri. Questa gioia ci rende il sale del mondo, percheé come il sale contagiamo con il nostro <<sapore>> i nostri vicini 3. Pace: in noi stessi, con noi stessi e con gli altri. Pace non vuol dire ignorare, pace non vuol dire passare sopra quello che ci ferisce; pace non eà un atteggiamento passivo. Pace eà rinnovare, nel rapporto con noi stessi e con gli altri, i doni del battesimo. Pace eà rispettare se stessi e gli altri nelle reciproche differenze. 4. Capacità di sopportazione: tornando al punto precedente, dobbiamo sopportare il dolore di vedere gli altri seguire strade che non ci sembrano positive e salutari. La capacitaà di sopportare la realtaà e la pazienza di cambiarla o volerla cambiare un passo alla volta. 5. Bontà: la vera bontaà che eà parente stretta dell’amore e della caritaà , eà fare ogni cosa con il cuore. Il mettere tutto se stesso in qualunque azione venga compiuta e compierla per la realizzazione del piano di Dio. La vera bontaà non deve essere confusa con il dilagante buonismo. Bontaà eà gestire le nostre relazioni con il mondo al fine di costruire quel regno dell’amore che eà il regno di Dio.
6. Fede: ovvero accettare con il cuore e con le azioni il messaggio di Cristo e lavorare per Cristo, con Cristo ed in Cristo secondo quanto ci hanno insegnato i Santi Padri. Fede eà fiducia in Dio ed attraverso questa fiducia avere fiducia nell’uomo. 7. Umiltà: che eà controllo dei desideri non spirituali, di quei desideri che ci allontanerebbero dal disegno di Dio. 8. Temperanza e Persistenza, ovvero diremmo oggi coerenza delle parole e delle azioni. Per conquistare il regno di Dio, attraverso Cristo, dobbiamo perseguire questo tipo di vita ed invocare continuamente lo Spirito Santo affincheé ci conceda questi doni ed il Suo aiuto nell’implementare questi doni nella vita di ogni giorno. Se rileggiamo i punti precedenti, ci accorgiamo che il nostro ego deve ridursi, impoverirsi, diventare semplice come quello di un bambino che vede il mondo da una prospettiva <<bassa>>e stupirsi per ogni piccolo gesto d’amore. Questo messaggio di povertaà spirituale ci viene dalle parole di Cristo nel discorso della montagna; questo ci dice quanto sia importante perseguire la lettura e meditare le parole del Vangelo. Cristo eà , infatti venuto in questo mondo per creare e dare a tutti una nuova vita e questa vita si rispecchia nella Chiesa, sempre la Chiesa con i suoi Santi Padri deve essere esempio dell'amore e dell'unitaà di Cristo con il Padre e sempre obbediente allo Spirito Santo. Come dice San Paolo, la Fede nasce dall’ascolto e soprattutto dall’ascolto della buona novella: Dio, nella persona di Suo Figlio, si eà incarnato eà morto ed eà risorto indicandoci la Via della Salvezza. Le Sacre Scritture sono la base della Chiesa come corpo mistico di Cristo, dovrebbero essere lette e meditate ogni giorno entrando in comunione prima spirituale e poi se possibile anche fisica con Cristo. Ci ricordano sempre cosa fare, come farlo e quando farlo, ecco percheé il rito della parola, la proclamazione della parola nella santa liturgia eà essenziale. Troppe volte lasciamo le parole come lettera morta, dovremmo invece farle vivere nel quotidiano, questa eà forma di preghiera vivente. Con la partecipazione alla liturgia celebriamo e ci avviciniamo al progetto di Dio per noi seguendo quella via che ci eà stata preparata. La via di Cristo, infatti, che parte dall’amore e torna all’amore ci guida attraverso le Scritture e le Sacre Scritture diventano sostegno a rendere la nostra vita aderente al disegno di Dio che eà poi la chiave della vera felicitaà . Attenzione peroà che la partecipazione deve essere una partecipazione completa del corpo, del cuore e della mente al mistero che viene celebrato nella liturgia.
La via di Cristo e la Chiesa
La via di Cristo praticata dal Suo popolo si manifesta nella Sua Chiesa, percheé ogni cristiano deve proclamare Cristo in ogni momento della sua vita con le sue azioni. La Chiesa deve essere manifestazione di questa comunione di intenti del popolo di Cristo. La comunitaà , che eà corpo mistico di Cristo, si aiuta vicendevolmente in amore e caritaà ; troppo spesso vediamo comunitaà in cui trionfa l’ipocrisia e questa eà una ferita al corpo mistico di Cristo che dovremmo sempre evitare. I riti fondamentali della Chiesa, che la sorreggono e che sono manifestazione di Cristo e della sua vita nel mondo sono il Battesimo e l’Eucarestia. Nel Battesimo, che eà mistero e sacramento, il corpo e l’anima vengono lavati fisicamente e spiritualmente, rendendo il battezzato parte della Chiesa. Questo Mistero eà stato prescritto da Cristo stesso con formula trinitaria, ovvero citando il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. I benefici fondamentali del battesimo sono: 1. Esterni: in quanto incorpora la persona alla comunitaà di Cristo, parte della Sua vita e membro del Suo Corpo Mistico. 2. Interni: attraverso il battesimo, apriamo il cuore e l’anima alla Divina Grazia ed alla Sua Misericordia. Quando la persona assume il battesimo, contestualmente si impegna a
realizzare il piano di Cristo: realizzando il mondo dell’amore. Questo eà lo scopo fondamentale della vita di ogni cristiano, da realizzarsi secondo le proprie inclinazioni. 3. Eterno: chi eà battezzato, ha un posto speciale come parte del Corpo mistico di Cristo per raggiungere il Regno dei cieli, percheé Cristo eà Via, Veritaà e Virtuà . Il Battesimo ci mette e ci orienta verso la via del Regno dei cieli. Diventiamo Cristiani ovvero amanti ed innamorati del Figlio di Dio. Il beneficio eterno, deve perennemente essere riconfermato in ogni nostra azione percheé siamo il sale del mondo, le lampade che devono far brillare la loro fede.
L’Eucarestia
L’eucarestia eà la Santa cena, commemorazione viva, eterna e perpetua del sacrificio di Cristo. Il grande mistero che circonda l’eucarestia eà quel miracolo per cui assumendo il pane ed il vino assumiamo il corpo ed il sangue di Cristo. Il mistero continua non solo con questa trasformazione: l’Eucarestia eà medicina corporea e spirituale. Questo rito, che eà mistero e sacramento, eà stato stabilito da Cristo stesso durante l’ultima cena. E’ importante partecipare al rito con cuore puro, con intenzione pura e con piena consapevolezza. Si potrebbero scrivere infiniti libri senza poter esaurire tutto il valore dell’eucarestia, ma ci sono due aspetti che sono spesso a rischio nelle celebrazioni odierne ovvero: 1. Comunione con Cristo a. Da sempre essere in comunione con Cristo eà uno degli obiettivi dei cristiani e questa comunione eà comunione di intenti, comunione di speranze e di sacrificio b. Sebbene il concetto di sacrificio sia sempre piuà complicato nel mondo di oggi, dobbiamo ricordare che in fondo la comunione eà il sacrificio di Cristo c. Dovremmo ricambiare l’amore di Cristo con il nostro amore nel sacrificio eucaristico 2. Comunione con la comunitaà di Cristo a. Il senso di comunitaà deve sempre accompagnarsi alla celebrazione del sacrificio eucaristico. Nella celebrazione spesso questa dimensione viene persa. b. Siamo novelli apostoli ed ogni volta che prendiamo l’Eucarestia, ci rinnoviamo come corpo di Cristo. c. L’Eucarestia, che eà un mistero di misericordia, dovrebbe instaurare misericordia, caritaà e compassione. d. L’Eucarestia come compassione che eà sentire comune: dovremmo sentire, insieme ai nostri parrocchiani e fratelli, questa unitaà in Cristo che si concretizza nel Suo sacrificio eucaristico. e. La comunitaà dei fedeli supera quella divisione che era stata introdotta dalla divisione delle lingue dopo la torre di Babele, questo eà possibile grazie alla discesa dello Spirito Santo sugli apostoli. Assumendo l’Eucarestia assumiamo tutti i benefici del sacrificio di Cristo che non possono essere elencati e che sono materiali ed immateriali, visibili ed invisibili. Se meditiamo sul mistero dell’Eucarestia ci rendiamo conto della bellezza di questo dono e di questa festa che eà festa in Cristo e con tutti i nostri fratelli A questa festa dobbiamo prepararci e portare in dono la cosa piuà preziosa che abbiamo ovvero il cuore puro, purificato dall’amore verso Cristo e dalla coscienza delle deviazioni che abbiamo compiuto, insieme al desiderio di una sempre maggiore perfezione e di una sempre migliore aderenza al piano di Dio.
La legge
La Legge data nell’antico testamento ci dice come fare bene le cose di ogni giorno ed eà la guida che manteniamo e che perfezioniamo con l’Eucarestia. La Legge, giustizia che viene temperata dall’amore e dalla misericordia di Dio, si esprime nei dieci comandamenti che possiamo raggruppare in: adorazione di Dio e norme di vita civile legati dal comandamento della celebrazione del Sabato. La prima parte dei comandamenti riguarda l’unicitaà di Dio e la nostra dedizione completa a Dio. Gesuà ha spesso riaffermato questi comandamenti che riguardano l’unicitaà e la nostra dedizione a Dio come primo dovere dell’umanitaà . Dio eà unico e solo a Lui gloria e devozione assoluta, quest’amore totale viene poi riflesso sull’umanitaà tutta grazie all’intervento salvifico di Cristo. Il comandamento del Sabato eà essenziale percheé ci dice che Dio non deve essere adorato a parole, ma con il cuore e con i fatti. Le parole sono e devono solo essere espressione di uno stato interiore. Il secondo gruppo di comandamenti riguarda la vita sociale e ci detta delle norme di comandamento che sono di buon senso ed a protezione della comunitaà in cui si vive. Il Dio della Legge, oltre ad essere un Dio severo eà un Dio che conoscendo i bisogni sociali dell’uomo ci ha fornito le regole fondamentali che dovremmo applicare ogni giorno. Cristo ha perfezionato queste regole aggiungendo in maniera forte il concetto di applicazione con il cuore ed abolendo la struttura legalistica che si era instaurata nello stato ebraico. La legge si deve scrivere nel cuore. Bisogna comportarsi secondo la legge non per imposizione, ma per desiderio del cuore ed in tal modo risplendere nel mondo. La legge introduce il concetto di Vicino ovvero di qualunque altro uomo del mondo: questo vuol dire che il Cristiano deve avere una vocazione mondiale all’amore ed alla caritaà oltre all’amore verso Dio. Vediamo alcune deviazioni rispetto a quanto previsto dai comandamenti: 1. Gli ateisti, che sono coloro che non credono in Dio e si allontanano dalla legge di Dio e dal Vangelo. Senza fede non possiamo aderire pienamente a Dio. 2. I politeisti sono anche loro lontani da Dio, in quanto commettono un errore di fondo, ovvero Dio non si esaurisce nel creato e non eà nel creato come essenza ma crea restandone terzo. 3. Coloro che dicono di praticare magia, stregoneria o di avere poteri soprannaturali e promettono di procurare del bene all’uomo. Dio condanna nei libri della Legge ogni forma di magia e/o di amuleti e quanto altro 4. I superstiziosi che cercano segni occulti per propiziare la buona fortuna. 5. Eretici e scismatici, coloro che deviano sia dalla retta dottrina, sia ferendo l’unitaà del corpo di Cristo. Questi primi punti sono tutti legati al primo comandamento, ovvero sono forme di offesa verso l’Unicitaà di Dio. La Fede eà fede che si fonda su Unicitaà e Trinitaà di Dio. Dio che si svela nel corso della storia e nelle Sacre Scritture. Sulla base del secondo e terzo comandamento dobbiamo portare massimo rispetto a Dio e non attaccarci ad alcun idolo. Dio, nella sua interezza, eà oltre ogni possibile rappresentazione ed il Suo santo nome non deve essere pronunciato a sproposito.
Il nome di Dio eà talmente sacro che nella tradizione ebraica non veniva pronunciato ma si preferiva usare la formula Adonai o Elhoim. Attenzione a non cadere nel facile errore che sia il nome del Signore a dare una qualsiasi forma di << potere>> sulla base dell’antica credenza che conoscendo il nome di qualcosa se ne ha il controllo. I comandamenti dell’amore verso il prossimo partono dai genitori che sono la nostra fonte e che meritano il massimo rispetto. La catena dei comandamenti si volge poi verso la vita pubblica ed in fine termina con l’evitare trasgressioni verso proprietaà altrui o tentazioni di tradimento verso la donna del vicino. Se guardiamo alla logica con cui si sviluppa, si parte dalla famiglia, percheé la famiglia eà la base della tradizione cristiana in cui si deve insegnare Amore Fede Operositaà Prudenza Onorabilitaà Capacitaà sociali Capacitaà culturali Sviluppo personale Sviluppo intellettuale Una famiglia che non sviluppa queste qualitaà , non sviluppa le fondamenta di un buon cristiano. Non dobbiamo, peroà , aver timore, percheé anche se la famiglia fallisce nel suo compito la Provvidenza Divina interviene e colma con le esperienze di vita queste mancanza. E noi come figli dobbiamo ricambiare questo amore e questa cura. In senso piuà generale dobbiamo portare lo stesso rispetto alla Chiesa ed allo Stato. Questi sono concetti forti, che spesso vengono trascurati, ma i credenti sono la Chiesa e vivono in uno Stato e devono portare rispetto alle leggi dello stesso. Come figli della Chiesa e dello Stato dobbiamo ricambiare l’amore che ci hanno fornito e nel caso in cui non ci sia stato questo amore allora lavoriamo per cambiarli, lavoriamo per trovare il nostro posto nel mondo e realizzare il disegno che Dio ha per noi. Allo stesso modo coloro che ci governano spiritualmente e politicamente hanno, se sono credenti, la stesso dovere di amare e rispettare noi tutti che siamo in un certo senso loro figli. Dopo aver stabilito l’istituzione fondamentale che eà la famiglia, nel viaggio dei comandamenti incontriamo il comandamento di non nuocere agli altri, non nuocere in senso generale ovvero di non uccidere, non abbandonare le persone a loro destino se sono in pericolo, incoraggiare quelli che sono nelle tenebre e nello sconforto, non abbandonare coloro che sono nell’ignoranza. Questi concetti di caritaà , misericordia e compassione ovvero del mutuo sentire sono stati chiaramente espressi e completati dal ministero di Gesuà Cristo. Il figlio di Dio ci ha insegnato la completa dedizione agli altri, il completo servizio reciproco. Questo senso del mutuo servizio dovrebbe animarci tutti, animare la nostra vita e tutte le nostre azioni, questa eà forma di orazione pratica che ci consente l’obiettivo della pratica di perpetua orazione che ci raccomanda San Paolo. Dopo aver fatto questi lavori esteriori, rispetto verso gli altri e verso la famiglia, il Signore passa ad un livello superiore che eà quello della perfezione interiore, del controllo delle nostre passioni al fine di raggiungere la chiarezza della mente e la purezza dello spirito necessari per la perfetta unione con Dio ma quando: Dimentichiamo Dio Oscuriamo la mente, lasciandoci prendere completamente dal turbine delle passioni
Perversioni della volontaà , contorcendo il desiderio e la volontaà verso il bene che eà servizio verso se stessi e gli altri. Ci comportiamo in maniera contraria al corpo: ad esempio bevendo o mangiando eccessivamente Perseguiamo azioni contrarie ai comandamenti, allora gettiamo il nostro corpo nell’oscuritaà . Questa oscuritaà che eà distanza dalla luce che eà Dio, che eà il Suo Verbo e Nostro Signore, replica quello che fecero le tenebre secondo il Vangelo di San Giovanni: quando le tenebre non accolsero la luce. La luce sono i comandamenti di Cristo, eà Cristo stesso spiritualmente e materialmente nella Sua Eucarestia. Dobbiamo perseguire, accettare, ricercare con atto di volontaà e di amore la Luce di Cristo. Volontaà ed amore ci aiutano nel raggiungimento del Regno che deve essere conquistato combattendo contro le tenebre che stanno nel cuore di ognuno di noi. Noi cristiani, a differenza del popolo dell’antico testamento, non dobbiamo essere come Abramo che diviene Israele combattendo con Dio. Abbiamo Cristo, ma dobbiamo combattere contro noi stessi, le potestaà e le dominazioni (ricordando San Paolo) ed avere fede in Cristo che eà il nostro Salvatore. La lotta Questa eà una lotta sottile, una lotta in cui eà facilissimo deviare dall’obiettivo che eà la purezza spirituale, percheé ? Percheé l’ego che abbiamo sviluppato eà tutto concentrato verso la propriocezione e non verso la percezione dell’altro. Quando assistiamo ad atti di apparente nobiltaà , spesso si tratta di superbia mascherata. Quante volte vogliamo innalzarci? Per questo motivo Nostro Signore ci ha insegnato che gli atti di caritaà devono essere nascosti, silenziosi. Quando aiutiamo gli altri in silenzio ed in maniera discreta come ad esempio: non rubando, non mentendo, non tradendo, tutto questo deve essere fatto nel mutuo rispetto reciproco senza mai rinunciare alla nostra fede ed alla nostra identitaà culturale. Questo duplice compito: aiutare gli altri senza rinunciare a se stessi eà estremamente difficile. Troppo spesso, infatti, si sviluppa il buonismo, per questo giustamente i Padri affermavano che la Misericordia senza Giustizia conduce al caos.
Lo Spirito Santo
Lo abbiamo spesso incontrato in queste pagine, e vorrei parlartene un pochino con attenzione, non solo percheé si tratta di Dio, ma percheé su questo tema ci sono state lotte intestine ed uno scisma tra la chiesa d’occidente e quella d’oriente. Nel 1054, infatti, sulla base di una parola latina: filioque si eà rotta in maniera seria e per la prima volta l’unitaà della Chiesa. Sono passati praticamente 1000 anni ed ancora non siamo tornati all’unitaà originaria, anche se quello che vedo oggi, ad essere sincero non mi piace. Sai cosa vedo? Vedo troppi che fanno inseguire alla Chiesa il mondo moderno, perdendo di vista in tal modo il vero scopo che eà quello della proclamazione del Vangelo. Vedo traduzioni dei testi Sacri annacquate per motivi politici, con la scusa di rendere piuà comprensibile il testo. Purtuttavia, ti dico caro amico, che non eà tutto cosìà oscuro, ho fede nella divina Provvidenza e ci sono tante anime buone che sono dedite alla Veritaà ed all’aderenza alla Tradizione che eà stata ispirata dallo Spirito Santo. Ed eccoci di nuovo al tema fondamentale: lo Spirito Santo, citato tante volte come avvocato, Signore, salvatore, ispiratore dei profeti e spero anche guida in queste poche pagine. Il ruolo dello Spirito Santo eà quello di guidarci alla veritaà intera, come ci eà stato promesso da Cristo. San Paolo lo chiama: Spirito di Saggezza, Spirito di Prudenza e Spirito di Santificazione. Persona della Santissima Trinitaà che distribuisce i suoi carismi (charismata) nel mondo, che viene ad abitare in tutti noi, quando ci siamo liberati dalle ombre del peccato, ma di piuà eà il Consolatore. Lo Spirito Santo pervade la Chiesa di Cristo, l’assiste, guida i suoi membri tutti nell’unitaà e nella veritaà . Adesso abbiamo elencato tutti i tre membri della Santissima Trinitaà possiamo con una certa fiducia illustrare questo concetto, anche se ti avverto caro letture eà tutto men o che semplice, la mia raccomandazione eà di procedere con umiltaà , studio e preghiera sotto la direzione di un Padre Spirituale.
La Santissima Trinità
Caro lettore, siamo quasi giunti al termine di questo viaggio insieme, ma in poche righe vorrei continuare con l’esaltazione della Santissima Trinitaà , che eà un tema molto complesso. Pensa, amico mio che Agostino da Ippona, scrisse un testo sulla Trinitaà in cui in fondo dopo anni di riflessioni dichiarava questo mistero insondabile, sono passati quasi 2000 anni dal suo scritto e lo Spirito Santo continua a illuminarci progressivamente su questo mistero, ma sai qual eà la cosa curiosa, che tutto quello che scopriamo era stato detto dai Padri della Chiesa in maniera piuà o meno sintetica. Sono passati quasi due millenni ed alla fine nella conoscenza della Trinitaà non ci siamo praticamente allontanati dai Padri della Chiesa. Vediamo di riepilogare in maniera sintetica: Dio eà uno e Trino: Padre, Figlio e Santo Spirito. Le tre sono persone della Santissima Trinitaà ed un unico e solo Dio. Ecco caro lettore e qui cominciano per noi i problemi: o Come possiamo concepire un Dio unico in 3 persone? Per rispondere a questa domanda, la povera mente umana si eà torturata per secoli e tanti hanno generato delle eresie, degli scismi e delle guerre. o Il termine teologico per persone eà ipostasi e francamente eà un termine che riesce veramente difficile digerire, percheé non si tratta di 3 qualitaà , non si tratta di 3 aspetti, insomma, caro lettore, un mistero su cui ti invito a studiare e a
meditare, ma soprattutto un mistero che grazie a Gesuà possiamo intuire nel cuore della nostra anima, esperienza che ti invito a compiere. o La Santa Trinitaà eà la fonte della nostra fede come dice San Gregorio il Teologo, ma eà anche l’aspirazione della nostra vita. Questo dogma eà esclusivo della religione cristiana e costituisce il fondamento di tutte le veritaà teologiche della nostra fede. o Ti faccio notare, caro lettore, a riconfermare l’esistenza di Dio, che questo mistero non essendo mai stato concepito da mente umana eà un dogma rivelato solo nel nuovo Testamento ed chiaramente compreso con la Pentecoste, ti invito a leggere la Sacra Scrittura anche con questa chiave, vedrai quali illuminanti veritaà troverai. Sono veritaà sia personali, imparerai conoscerti meglio, che religiose. Qualunque perla verraà da te scoperta ti prego di confrontarti con un padre spirituale, sicuramente disponibile in Chiesa. Non ne ho parlato in questo testo, ma una funzione fondamentale della guida spirituale della Chiesa eà svolta dai Padri spirituali, cercali, trovali, divienine amico e cresci con loro. Prima di passare alla chiusura del testo, insieme tributiamo lode a Dio uno e Trino, sempiterno ed Onnipotente, che tutto pervade e che con il suo amore a lui ci guida. Tutte le creature lodino il Signore nostro Dio, Uno e Trino.
La preghiera dell’Esicasmo
Per concludere questo breve opuscolo cito la mia preghiera preferita che contiene in se tutte le veritaà della fede in pochissime righe: Signore Gesuà Cristo, figlio di Dio, abbi pietaà di me, un peccatore! Questa preghiera, secondo i Santi Padri racchiude l’intero Vangelo in poche parole, una frase profonda e sicuramente illuminante. Prima di chiudere questo breve scritto ti vorrei riepilogare alcuni concetti che forse tra tante parole si sono un attimino persi su quelli che sono le caratteristiche fondamentali dell’uomo: Diceva Sant’Attanasio che l’uomo che conserva pura la sua anima ha un mezzo per conoscere Dio come esperienza diretta Diceva San Gregorio di Nissa che l’uomo con il cuore purificato dalle passioni e dalle cose materiali riesce a scorgere quanto di divino c’eà in lui stesso Questi due grandi santi ci indicano la strada per riconoscere quanto di buono c’eà in noi e per andare avanti nell’amore e nella conoscenza di Cristo, della Chiesa e della nostra storia, ma tutto non si deve fermare alla dimensione umana: Cristo eà vero Dio e vero Uomo, luce incorruttibile che illumina e rischiara il nostro cammino verso il regno di Dio. Meditiamola insieme e preghiamola insieme con la contrizione del cuore affincheà ci porti i frutti di una vita migliore e piuà conforme al disegno di Dio, con questo augurio vi lascio cari lettori.