BRANDING MADJUS Iconografia di movimenti dissidenti e gruppi di rivolta

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MADJUS Iconografia di movimenti dissidenti e gruppi di rivolta



BRANDING MADJUS

Iconografia di movimenti dissidenti e gruppi di rivolta

Carolina Guja Montanari


Scritto ed impaginato da: Carolina Guja Montanari Milano, Settembre 2014 Progetto sviluppato durante il laboratorio di sintesi finale Design della Comunicazione Politecnico di Milano Relatore: Francesco E. Guida Docenti: Andrea Braccaloni Pietro Buffa Alesandro Masserdotti Coautori del progetto: Tomaso Baj Erika Galligani Niccolò Menozzi Fabio Mittini


CONTENUTI

Introduzione al libro 7 Ricerca 9 Introduzione Casi studio Conclusioni

Progetto 85

Concept Struttura Logotipo Elementi di base Sito Incontro Kit VVVV Bandiere Poster Stencil

APPENDICE Estesione progettuale 119

Madjus Presentazione del logotipo Alfabeto del logotipo Dimensioni Area di rispetto Marchio in B/N positivo e negativo Logo negativo Logo su colori Elementi di supporto Font Madjus Maschere

Applicazioni Bandiera Sito e app Poster Stencil Ciondoli



INTRODUZIONE AL LIBRO

Durante la lettura di questo libro, ci si potrebbe chiedere come mai la scelta di tale argomento e come mai si è deciso un determinto percorso piuttosto che un altro. Una ragione c’è, ed è bene spendere qualche riga per spiegarla, affinchè il lettore non si trovi spaesato durante la lettura. Questo libro, infatti, è un elaborato di laurea, e prende origine dal corso “Progetto di sintesi” tenuto dal Professor Francesco Guida, in collaborazione con Andrea Braccaloni, Pietro Buffa e Alessandro Masserdotti, spiegandone la genesi, l’evoluzione ed il risultato finale.

I diversi argomenti sono stati assegnati ai gruppi attraverso un programma di accoppiamento random, realizzato in pochi minuti dal professor Masserdotti, utilizzando il software di programmazione VVVV, parte fondamentale del corso, per poter realizzare una grafica dinamica, ormai necessaria nel contesto contemporanea nell’ambito del progetto di identità visiva e di branding, in quanto in costante mutamento ed evoluzione. Al nostro gruppo è stato quindi chiesto di progettare l’immagine coordinata e l’identità visiva di un ipotetico e fittizio Movimento Dissidente, interamente pensato e costruito da noi.

Durante lo svolgimento del suddetto laboratorio, ci è stato chiesto di indagare e sperimentare nuove modalità di costruzione di codici visivi, in grado di definire e comunicare un’identità. Affichè ciò venisse fatto in maniera esaustiva, la parte pratica del progetto è stata preceduta da una lunga fase d’indagine e di studio, che ha protato ad una profonda qualità della ricerca e di sviluppo concettuale dello stesso. Elemento fondamentale e parola chiave del corso è stata la “sperimentazione”, in quanto attraverso un approccio che non definisce a priori le uscite si ritiene si possano ottenere risultati inaspettati; questo ha portato i docenti a dividere la classe in gruppi, e ad ognuno di essi è stato assegnato un aspetto di un’ipotetica nazione.

Il libro è composto dalle tre fasi fondamentali: ricerca; progetto; ampliamento personale del progetto.

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LA RICERCA



INTRODUZIONE ALLA RICERCA

La fase preliminare di ricerca è stata necessaria per capire esattamente cosa si intende per movimento dissidente. Constatando che è una definizione che ha spesso riscontri in alte forme di pensiero, come i movimenti ideologici o quelli religiosi, per non incombere in frintendimenti o incomprensioni abbiamo deciso di dare una nostra definizione, volta a chiarire cosa abbiamo inteso noi per movimento dissidente durante il corso del progetto. Come prima cosa abbiamo rintracciato il significato che il vocabolario attribuisce alla parola dissidente: “Colui che, in seno ad un gruppo, dissente su qualche punto accettato dalla maggioranza”, ma cercando meglio abbiamo soperto che le definizioni date al termine sono spesso in disaccordo, ad esempio Roy Medvedev (storico e politologo russo, membro della dissidenza in Unione Sovietica) sostiene che tale soggetto sia “colui che esprime esplicitamente il suo dissenso e lo manifesta ai suoi concittadini e allo stato”. Noi abbiamo così deciso che con questo termine ci riferiamo a tutti quei movimenti, spontanei o non, sorti per contrastare il pensiero dominante, che non corriponde necessariamente al più diffuso, giusto o sbagliato che esso sia. Dopo aver chiarito la definizione ci siamo concentrati sull’analisi di casi studio, per capire come si sono comportati nel corso

degli anni ed in differenti luoghi del mondo, diversi movimenti di dissenso, nei confronti della loro immagine estetica. Nelle prossime pagine sono presenti i casi presi in esame strutturati nel seguente modo: .Nome del movimento .Luogo .Periodo d’azione o data di fondazione .Nome completo o originario (se esiste) .Capi o fondatori (se noti) A questi dettagli seguirà una descrizione del movimento, volta a descriverne le linee principali. La descrizione sarà molto breve e concisa dato che non ha rilevanza ai fini della ricerca, ma ritenuta necessaria per capire a che tipo di movimento ci si sta riferendo. In seguito sono analizzati i simboli che identificano, o hanno indentificato tale movimento, il marchio o logotipo, se esistente, le bandiere maggiormente utilizzate, e per finire, nell’ultima pagina si trova una tavola di moodbord che vuole trasmettere diretto impatto estetico del gruppo.

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CASI STUDIO


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ANONYMOUS Mondo digitale del web

Marchio

Anonymous è un termine che fa riferimento alla comunità anonima del web che compie azioni di hackeraggio più o meno coordinate. Il termine viene utilizzato anche come firma dai gruppi di hacktivist (hacker+ activism), protagonisti di azioni di disobbedienza civile in rete. Le loro azioni, che comprendono solitamente l’organizzazioni di petizioni online, virus benevoli, siti web di contraffazione, altri strumenti per l’abilitazione di tutti i cittadini, ma anche infiltrazini nei siti dei governi, alterazioni o contraffazioni di dati e altre azioni illegali. Motto: “Knowledge is free. We are Anonymous. We are legion.We do not forgive. We do not forget. Expect us.” (“La conoscenza è libera. Noi siamo Anonymous. Noi siamo una legione. Noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo. Eccetto noi stessi.”)

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SIMBOLI

Questa maschera è stata presa come simbolo di protesta contro il potere ed il governo di uno stato. Ritrae Guy Fawkes, membro della congiura delle polveri, che tentò di far esplodere la Camera dei Lord a Londra il 5 novembre 1605, e divenuta celebre grazie al film “V per vendetta”. Utilizzata da questo gruppo per trasmettere lo spirito di ribellione e protesta, ma restando celati dietro l’anonimato del web.

Caratteristica fondamentale di Anonymous è il mezzobusto senza volto, sostituito da un punto di domanda. L’intento è quello di far capire la natura anonima dei membri e la mancanza di un leader. Il mezzo busto si presenta in giacca e cravatta per indicare l’eleganza e la pulizia delle loro azioni.

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MARCHIO

La ghirlanda d’ulivo che circonda il globo è simbolo della pace che dovrebbe coinvolgere tutto il mondo. Il globo è l’area di azione di Anonymous, che non avendo sede fisica, ma nel web, riesce ad agire ovunque. Il busto senza testa, sostituita dal punto di domanda, vuole rimandare alla natura anonima e senza leader del gruppo.

Notevole è la somiglianza col marchio creato nel 1945 dal designer Donal McLaughlin per le Nazioni Unite. La struttura del logo viene mantenuta, il globo rappresentato da meridiani e paralleli e viene applicato sopra il mezzobusto senza volto. L’intento è ironico e provocatorio.

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BANDIERE

I membri di Anonymous adottano spesso questa bandiera, formata da una fascia di colore verde, due di colore nero ed il marchio applicato sopra. Non essendo una bandiera accreditata e certificata, ma solamente quella maggiormente in uso, ne esistono diverse versioni, che spesso consistono nell’applicazione del logo sopra la bandiera della nazione di riferimento.

Questa versione presenta il marchio applicato sulla bandiera simbolo dell’anarchia.

La bandiera americana, rivisitata con il marchio Anonimuos come segno di conquista.

Rivisitazione della classica bandiera dei pirati, indice dela natura illegale e agguerrita del movimento, che presenta la maschera di Guy Fawkes al posto del tradizionale teschio dei pirati.

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ESTETICA

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BLACK PANTHER PARTY Stati Uniti d’America Fine anni sessanta del XX secolo Black Panther Party for Self-Defence Huey P. Newton e Bobby Seale Logo più utilizzato

L’organizzazione venne fondata ufficialmente nel 1966 per iniziativa di Huey P. Newton e Bobby Seale, con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente il movimento di liberazione degli afroamericani. Diversamente dagli altri movimenti, le Pantere nere (traduzione italiana del nome) rifiutarono i pricipi di non violenza di Martin Luther King, sostituendolo con il principio di “self-defence”, che prevedeva e autorizzava l’utilizzo di armi, soprattutto nel caso del “Patrolling”, che consiste nello stazionamento di alcune pattuglie armate nel luoghi delle azioni della polizia, lo scopo era quello di verificare che non ci fosse abuso di potere da parte delle istituzioni nei confronti degli afroamericani.

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SIMBOLI

Il simbolo principale è una pantera nera e deriva dall’Organizzazione per la libertà della contea di Lowndes. Fu infatti in questa organizzazione che iniziarono a formarsi i futuri componenti del movimento.

Il simbolo del pugno alzato deriva da uno dei principali atti del movimento, che lo rese celebre e ne diventò simbolo: durante i giochi olimpici tenutisi in Messico nel 1968 i due velocisti neri Tommie Smith e John Carlos ricevettero le medaglie stando immobili sul podio con un pugno alzato, guantato di nero. I due vennero immediatamente sospesi dalla squadra olimpica americana ed espulsi dal villaggio olimpico, ma ottennero la solidarietà di molti atleti bianchi e una notevole visibilità per il movimento.

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MARCHIO

Nome del movimento e motto

Simbolo pantera nera

20 C. 80 R. 27 M. 69 G. 33 Y. 60 B. 75 K.

230 C. 8 R. 230 M. 6 G. 230 Y. 7 B. 0 K.

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BANDIERE

Non hanno una vera e propria bandiera, quindi solitamente ne veniva utilizzata una riportante un logo o quella pan-africana, che secondo la ricostruzione dell’UNIA ( Universal Negro Improvement Association) presenta i colori rosso, nero e verde e furono proclamati colori ufficiali della Razza Africana dall’UNIA stessa nella convenzione tenuta al Madison Square Garden di New York il 13 agosto 1920.

VERDE: la ricca terra d’Africa ROSSO: il nobile sangue che unisce tutte le genti di stirpe africana NERO: la gente nera

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ESTETICA

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FEMEN Ucraina 2008 Femen Anna Hutsol

Marchio

Femen è un movimento di protesta femminile, nato in Kiev nel 2008. Il gruppo va contro allo sfruttamento e alla violenza sulle donne, il turismo sessuale e tutti quegli atti di sfregio nei confronti del mondo femminile, tutte problematiche molto presenti in Ucraina. Peculiarità delle proteste è la presenza delle attiviste di Femen in topless. Hanno agito principalmente in Ucraina, ma non sono mancati interventi in altre importanti città europee. Scopo del gruppo è di ridare un’immagine all’Ucraina che non venga vista solo come meta di turismo sessuale, ma come un paese democratico, dare voce a tutte le donne, che riescano a farsi sentire e organizzare una rivoluzione femminista entro il 2017.

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SIMBOLI

La lettera è stata stilizzata per poter essere utilizzata come marchio. É la lettera iniziale della parola , femen in Ucraino.

Il seno nudo è un simbolo immediato di riconoscimento per via delle manifestazioni in topless.

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MARCHIO

Stilizzazione della lettera iniziale di , Femen in ucraino

Nome del movimento

R. 255 G. 213 B. 0

R. 0 G. 91 B. 187

C. M. Y. K.

C. M. Y. K.

1 14 100 0

I colori giallo e blu sono i colori della bandiera dello stato ucraino. Esistono diverse varianti di colori a seconda dello stato che lo utilizza, che adatta i colori della propria bandiera.

91 68 0 0

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BANDIERA

Non utilizzano nessuna bandiera, durante le manifestazioni portano dei cartelli e numerose scritte sul proprio corpo. In alcuni casi portano i colori della propria nazione.

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ESTETICA

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FREE TIBET Azioni: Tibet; fondazione: Londra 1987 Free Tibet Presidente: Daniel Russell; Commissario esecutivo: Stephen Corry Logotipo

Free Tibet è un movimento non governativo e no-profit, fondato nel 1987 a Londra e fa parte del Intenational Tibet Support Network (ITSN). Il suo obiettivo è quello di difendere i diritti dei tibetani e di promuovere la liberazione del Tibet dall’occupazione cinese. Nel dicembre 2010 Free Tibet contava circa 6.000 membri, 20.000 sostenitori e 55 gruppi locali in tutto il mondo. Esistono moltissimi gruppi a sostegno dell’indipendenza del Tibet, tra i quali lo “Students for a free Tibet”.

Marchio di Students for a free Tibet

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SIMBOLI e BANDIERA

La simbologia del movimento è data in gran parte, se non unicamente dalla sua bandiera e dagli elementi che la compongono. Questa bandiera venne creata dal XIII Dalai Lama nel 1912, ed è l’unione delle bandiere militari di alcune province. La bandiera è restata in vigore fino al 1950, quando venne dichiarata illegale dal governo cinese e sostituita con la bandiera della Cina. Nonostante la sua illegalità è tuttora utilizzata dal governo tibeano in esilio a Dharamsala, India.

Una montagna innevata che rappresenta il Tibet, anche conosciuto come “paese delle nevi”.

Un sole splendente che rappresenta la libertà, la felicità materiale e spirituale e la prosperità per tutti gli esseri viventi in terra tibetana.

Sei raggi rossi attraverso il cielo blu, simbolo delle sei tribù (Se, Mu, Dong, Tong, Dru e Ra) che secondo le leggende diedero origine al popolo del Tibet.

Il bordo giallo, presente su tre lati, simboleggia gli insegnamenti del Buddha.

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L’altro emblema fra i leoni rappresenta la pratica delle dieci virtù e dei sedici modi di condotta umani.

I “tre Gioielli” del buddhismo: il Buddha, il Dharma ed il Sangha.

Due leoni di montagna per simboleggiare l’unione tra la vita secolare e la vita spirituale.

ALTRI SIMBOLI

Simbolo universale di pace, la colomba trasmette lo spirito tranquillo e non violento dei tibetani in cerca di libertà.

La figura del monaco, o più specificatamente del Dalai Lama, viene spesso usata nelle campagne di sensibilizzazione per il Tibet.

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LOGOTIPO

La stanghetta superiore della lettera T è stata realizzata con un segno che ricorda una colomba in volo.

Il cambio di colore vuole marcare la leggerezza della libertĂ e le pesantezza della situazione del Tibet.

81 C. 67 R. 169 M. 15 G. 170 Y. 35 B. 0 K.

0 R. C. 75 0 G. M. 68 0 B. Y. 67 90 K.

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ESTETICA

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GREENPEACE Fondata a Vancouver; Sede centrale attuale: Amsterdam 1971 12 volontari

Logotipo

Greenpeace è un associazione non governativa, senza fini di lucro, fondata nel 1971 a Vancouver. L’evento scatenante fu la protesta di 12 volontari che il 15 settembre salparono da Vancouver, con lo scopo di impedire l’esplosione di una bomba nucleare ad Amchitka. L’impresa non riuscì e l’esperimento venne portato a termine, ma suscitò talmente tanto scalpore e ottennero tanto sotegno dalla gente, da far sì che venne resa nota pubblicamente la volontà di non effettuare ulteriori test. Dopo questo episodio Amchitka divenne una riserva naturale per uccelli. La mission del gruppo è quella di riuscire a “cambiare opinioni e comportamenti, per proteggere e preservare l’ambiente e per promuovere la pace“ e i loro metodi d’azione, sempre non violenti, riguardano sia la propaganda che l’azione diretta.

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LOGOTIPO

Il logo di Greenpeace consiste in una semplice scritta a mano, che presenta il nome dell’organizzazione in un modo giocoso e coinvolgente, trasmettendo lo spirito e la filosofia eco-friendly. I colori utilizzati, solo verde, o bianco e verde per la versione in negativo, trasmettono freschezza e attrattività per l’intera immagine coordinata.

101 C. 66 R. 162 M. 15 G. 25 Y. 100 B. 2 K.

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MARCHI

Greenpeace, fa un utilizzo molto dinamico del proprio logo. Proporzioni, font e colori restano sempre invariati, ma ad esso vengo applicati elementi aggiuntivi, che lo rendono cosĂŹ un marchio. Queste nuove applicazioni del logo, vengono create ad hoc, generalmente per la sponsorizzazione di una determinata campagna o propaganda.

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BANDIERA

La loro bandiera, molto semplice ed essenziale, è composta da uno sfondo di colore verde, che normalmente è utilizzato per il logo, che quindi varia colorazione e diventa bianco. Viene spesso utilizzata la versione dai colori inversi, o con l’aggiunta del giallo. Oltre alla classica bandiera, greenpeace dispone di striscioni (come nella foto) e stendardi. Nel 2013 è stato inoltre indetta la competizione “Flag for the future”, che consisteva nella creazione di una bandiera per il Polo Nord, a sostegno del progetto Save the Artic. Bandiera vincitrice

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PRODUZIONE

Dovendo far molta leva sulla sensibilizzazione delle persone sulle problematiche che affronta, Greenpeace fa un forte uso di pubblicità propagandistiche, l’effetto informativo è ricercato solo in alcuni casi, mentre solitamente mirano a creare stupore, perplessità, far suscitare dubbi o interesse, in modo che le persone vengano colte da emozioni e vadano ad informasi su tale tematica. Rendono gli spettatori passivi in spettatori attvi, attraverso immagini di forte impatto emotivo.

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MOVIMIENDO 15-M Spagna 15 maggio 2011 Indignados

Il Movimento 15-M, meglio noto, grazie alla stampa internazionale, come Indignados, è un movimento culturale e politico sorto spontaneamente a seguito delle proteste avvenute il 15 maggio 2011 in occasione delle elezioni amministrative. Scopo dei protestanti è quello di superare e distruggere il dualismo politico Partito Socialista Operaio Spagnolo– Partito Popolare che dagli anni ‘80 caratterizza la politica spagnola, denunciare la corruzione politica e lottare per quelli che chiamano diritti di base: casa, lavoro, cultura, sanità e istruzione. Come accade nei movimenti di protesta odierni, i social media ed il movimento civile della piattaforma digitale ¡Democracia Real Ya! (Democrazia Reale Ora!), con il supporto di altre 200 piccole associazioni, hanno avuto un ruolo molto rilevante per la diffusione di informazione e organizzazione di proteste, manifestazioni e dimostrazioni, che nel caso specifico sono state di natura pacifica. Di origine popolare, il movimento crea un gruppo eterogeneo, formato da cittadini, disoccupati, casalinghe, uniti dallo slogan: “Noi non siamo marionette nelle mani di politici e banchieri.” Le proteste hanno suscitato interesse, sostegno ed emulazioni in tutta Europa.

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SIMBOLI

Utilizzato come simbolo di protesta, unione e della forza delle classi sociali più povere fin dalle sue origini, anche i partecipanti alle proteste spagnole l’hanno fatto loro.

Nonostante sia più legato all’immagine di Anonimous, questa maschera è stata presa come simbolo di protesta contro il potere ed il governo di uno stato. Ritrae Guy Fawkes, membro della congiura delle polveri, che tentò di far esplodere la Camera dei Lord a Londra il 5 novembre 1605, e divenuta celebre grazie al film “V per vendetta”.

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ESTETICA

Come prevedibile, il gruppo non ha un’immagine estetica che ne garantisca l’immediato riconoscimento. Questo accade spesso o quasi sempre per i gruppi di protesta sorti spontaneamente da un malessere condiviso. In questi casi i simboli utilizzati sono quelli che rimandano immediatamente alla protesta, ma non caratterizzano direttamente il loro movimento. Non hanno nè bandiera, nè poster o manifesti, ma solo cartelloni scritti a mano che denuncino la situazione di disagio.

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NO TAV Italia Primi anni 90 del XX secolo No Tav

Logo più utilizzato

L’associazione NO TAV è un movimento nato dalle ripetute proteste contro i treni ad alta velocità (TAV) ed in particolar modo per la creazione della linea ferroviaria Torino-Lione. Le proteste nacquero spontaneamente in Val di Susa e data la cospiquità si unirono presto in un associazione. La prima grande manifestazione ebbe luogo nel 1995 a Sant’Ambrogio di Torino, dopo della quale bisogna arrivare agli anni 2000 per trovare altre manifestazioni significative. Il movimento si espanse poi in altre regioni del nord d’Italia ed in Francia. Oggi il movimento ha motivazioni più ampie “ora si ribella a un uso senza moderazione dei soldi dei contribuenti, del territorio e della buona fede di un intero paese che ancora oggi non sa quale sia la verità sull’alta velocità in Piemonte”. In Italia questo fenomeno ha avuto notevoli ripercussioni sui piani sociale, economico e politico.

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SIMBOLI

In quanto motivo scatenante delle rivolte, il principale simbolo utilizzato è proprio quello di un Treno ad Alta Velocità stilizzato.

Il simbolo dell’€ è spesso presente e si può notare nella parte superiore del treno utilizzato come loro simbolo.

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MARCHIO

Nome del movimento

X, simbolo universale di rifiuto Simbolo â‚Ź TAV

255 C. 0 R. 1 G. M. 100 2 B. Y. 100 0 K.

0 R. C. 75 0 G. M. 68 0 B. Y. 67 90 K.

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BANDIERA

La bandiera piÚ frequentemente utilizzata è quella bianca, riportante il loro marchio.

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ESTETICA

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OCCUPY USA 17 settembre 2011 Occupy Wall Street

Occupy Wall Street nasce nel 2011 come movimento di contestazione pacifica nei confronti del sistema capitalistico e finanziario Americano. Le prime manifestazioni, avvenute a New York presso Zuccotti Park, vennero organizzate da Kalle Lans e Micah Withe del Adbusters, una rivista Canadese anticonsumista. Lans, già a giugno, creò il sito web OccupyWallStreet.org, per organizzare al meglio le proteste. Wall Street venne preso di mira in quanto sede della Borsa di New York, diventandone il simbolo. Punto fondamentale delle dimostrazione è la disuguaglianza socio-economica sviluppatasi con la crisi mondiale, con lo slogan “We are the 99%”. (Noi siamo il 99%). La protesta non si è solo limitata a New York, ma hanno avuto luogo dimostrazioni anche in altri 70 paesi statunitensi ed in Canada, Australia, Regnio Unito e Italia.

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SIMBOLI

Utilizzato come simbolo di protesta, unione e della forza delle classi sociali piĂš povere fin dalle sue origini, anche Occupy ha sfruttato il suo significato come elemento estetico.

Il toro, statua nella piazza di Wall Street, è diventato simbolo di un capitalismo ormai impazzito e devastante.

Come spesso accade, la primavera viene considerata simbolo di rinascita, esprime lo sbocciare di un movimento globale, atto a travolgere lo status quo e a rifondare la societĂ .

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Nonostante sia più legato all’immagine di Anonimous, questa maschera è stata presa come simbolo di protesta contro il potere ed il governo di uno stato. Ritrae Guy Fawkes, membro della congiura delle polveri, che tentò di far esplodere la Camera dei Lord a Londra il 5 novembre 1605, e divenuta celebre grazie al film “V per vendetta”.

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PRODUZIONE

Occupy non presenta nessun marchio nè logotipo nè bandiera perchè la sua grafica è la fusione degli stili di vari artisti e designer simpatizzanti e non risponde ad alcuna unità estetica. Al di là dei simboli comunemente adottati, le influenze artistiche passate sono molteplici. Sul loro sito occuprint.org si può trovare la loro produzione.

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WE

ARE

NOT HAPPY CAMPERS

occupe-toi.tumblr.com

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PRIMAVERA ARABA Nord Africa e Medio Oriente fine 2010 inizio 2011 al-Thûrât al-Arabiyy

Primavera araba è il nome che i media occidentali hanno attribuito alle rivolte ed alle proteste che hanno coinvolto, e coinvolgono tutt’ora, Medio Oriente ed Africa del nord. Le proteste hanno spesso portato a semplici atti di protesta, a forti guerre civili o addirittura a violente lotte armate tra popolo e governo, con conseguenti cambiamenti politici, che in alcuni casi hanno avuto come conseguenza l’uccisione del capo di stato. Ruolo fondamentale per la sua diffusione e coordinamento è stato quello dei social media, in particolar modo twitter e facebook, di conseguenza controllati e censurati dai governi. Secono degli studi però, il loro ruolo è stato comunque marginale. Il fulcro della diffusione di informazioni per organizzare, comunicare e divulgare certi eventi, a dispetto dei tentativi di repressione statale, è stato invece il network della moschea e del bazar. Scopo della primavera araba è quello di portare le tradizioni del mondo arabo al potere e tutti gli stati coinvolti nelle proteste hanno in comune, oltre agli scopi e l’utilizzo di social media, anche I’utilizzo della resistenza civile, che non comprende solo scioperi, manifestazioni, marce e cortei, ma anche di autolesionismo e addirittura il suicidio.

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SIMBOLI

Utilizzato come simbolo di protesta, unione e della forza delle classi sociali più povere fin dalle sue origini, anche i partecipanti alle proteste della primavera araba l’hanno fatto loro.

Nonostante sia più legato all’immagine di Anonimous, questa maschera è stata presa come simbolo di protesta contro il potere ed il governo di uno stato. Ritrae Guy Fawkes, membro della congiura delle polveri, che tentò di far esplodere la Camera dei Lord a Londra il 5 novembre 1605, e divenuta celebre grazie al film “V per vendetta”.

Come spesso accade, la primavera viene considerata simbolo di rinascita, esprime lo sbocciare di un movimento globale, atto a travolgere lo status quo e a rifondare la società.

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ESTETICA

Come spesso accade nelle rivolte sorte in maniera spontanea, neanche i protestanti arabi hanno un codice visivo ben delineato. Non sono presenti nè logotipi nè marchi, le bandiere utilizzate nel corso delle manifestazioni sono quelle del proprio stato, in alcuni casi con su scritto a mano parole come “FREE”, ad indicare il loro moto di ribellione per la volontà di liberazione del loro stato. I manifesti esistenti non sono di loro produzione, ma sono prodotti da artisti da tutto il mondo, loro sostenitori.

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SOLIDARNOSC Polonia 1980 Solidarnosc Leach Walesa Logotipo

Il 17 settembre 1980 nasce il sindacato polacco Solidarnosc. Il movimento di lavoratori si forma dopo gli scioperi nei cantieri navali di Danzica. Al suo comando c’è Lech Walesa. Nel corso degli anni, Solidarnosc diviene il punto di riferimento del movimento di dissenso interno alla Polonia. Nel 1981 conta già 9 milioni di iscritti. Nel giugno 1989 Solidarnosc vince le prime elezioni parlamentari parzialmente libere in Polonia dal dopoguerra. Tale successo contribuisce all’avvio di una serie di rivoluzioni pacifiche a carattere anticomunista in tutti i paesi comunisti dell’Europa Orientale.

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LOGOTIPO

Per il logo, inventato da Jerzy Janiszewski nel 1980, è stato utilizzato un carattere molto dinamico, che ricordasse una folla di persone, come rimando agli scioperi dei cantieri navali dove tutto ebbe inizio. La bandiera della Polonia è stata messa per indicare il coinvolgimento di tutto lo stato, ponendo enfasi sulla lettera “N” di “Nazione”. Questo logo è considerato un esempio eccellente delle creazioni della Polish Poster School, e venne assegnato il Grand Prix della Biennale di manifesti, Katowice 1981. In questo periodo era già ben conosciuto in Polonia, divenne così un’icona a livello internazionale.

222 C. 6 R. 3 G. M. 100 45 Y. 91 B. 1 K.

255 C. 1 R. 253 M. 0 G. 230 Y. 10 B. 0 K.

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MANIFESTI

Dietro ai numerosi poster di questo movimento, si cela gran parte della produzione della scuola di Poster polacca, che combinava l’arte della pittura, con la semplicità e l’essenzialità dei poster. Vennero così sviluppate caratteristiche come il gesto pittorico, la semplicità lineare e colori vivaci, così come il senso di personalità individuale, umorismo e fantasia. Fu così che il poster polacco rese meno evidente il divario e la distinzione tra designer e artista.

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#OCCUPYGEZI Istambul, Turchia 28 maggio 2013

Logotipo non ufficiale

#OccupyGezi è lo hashtag che i protestanti turchi hanno iniziato ad utilizzare su twitter per tenere il mondo informato sull’evoluzioni delle loro proteste, iniziate nel 2013, preso poi come nome simbolico di tutto il movimento. L’evento scatenante fù il progetto di costruzione di un centro commerciale su un pezzo di suolo ora occupato da uno dei più piccoli parchi di Istambul, Gezi Parki. Le proteste, di natura assolutamente pacifica, vennero però duramente represse delle forze dell’ordine con l’uso spropositato di violenza. Questa reazione scatenò una serie di proteste successive, rivolte direttamente contro governo di Recep Tayyip Erdoğan. Diversamente dalle proteste nate nell’ultimo decennio in Europa contro i diversi governi statali, il dissenso turco non è a livello finanziario, bensì è legato al processo di modernizzazione e, in alcuni casi, di islamizzazione recente della società turca.

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SIMBOLOGIA

Elemento di forte contestazione e parte dei motivi scatenanti delle maggiori proteste, è stato l’utilizzo inappropriato di fumogeni da parte delle forze dell’ordine. Come simbolo di resistenza a tale violenza, è stata scelta la maschera antigas, antidoto per la resistenza e per non essere avvelenati dalle decisioni e volontà di un governo corrotto.

Essendo nate dalla volontà di tener in vita un parco, simbolo molto forte per il movimento è quello dell’albero. Oltre a rappresentare la natura del parco, rimanda alle radici ed al legame al proprio paese.

Utilizzato come simbolo di protesta, unione e della forza delle classi sociali più povere fin dalle sue origini, anche i partecipanti alle proteste turche l’hanno fatto loro.

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Icona suo malgrado e protagonista simbolo della protesta in Turchia. Si era giĂ vista nei primi giorni di scontri, ma adesso le immagini sono diventate uno straordinario mezzo di comunicazione e di aggregazione sulla rete. Vestitino di cotone rosso, borsa bianca e i capelli scompigliati dal lancio di spray al peperoncino da parte di un poliziotto in piazza Taksim. Lei prima si avvicina agli agenti, poi è costretta a far retromarcia dopo essere stata oggetto dell’attacco davvero ingiustificato delle forze dell’ordine.

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MANIFESTI

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SWAPO PARTY Namibia 19 April 1960 Suidwes-Afrikaanse Volk-Organisasie Fondatore: Andimba Toivo ya Toivo Sam Nujoma Marchio

SWAPO è un partito politico e un movimento nazionale di liberazione in Namibia. Quando il Namibia ottenne l’indipendenza nel 1990, SWAPO divenne il partito politico dominante, con il suo presidente, Sam Nujoma, eletto come primo presidente dello stato del Namibia. Riuscì così a modificare la costituzone ed ottenere il terzo mandato nel 1990, ma nel 2004 venne sostituito dal suo braccio destro, Hifikepounye Pohamba.

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SIMBOLI

Utilizzato come simbolo di protesta, unione e della forza delle classi sociali piÚ povere fin dalle sue origini, anche in Namibia l’hanno fatto loro.

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MARCHIO

Simbolo della gente del Namibia

Nome del movimento

0 R. C. 75 0 G. M. 68 0 B. Y. 67 90 K.

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BANDIERA

La bandiera dello SWAPO è un tricolore a bande orizzontali. I colori adottatti sono il blu, il rosso ed il verde, colori che poi vennero adottati, nel 1990, per creare la bandiera dello stato dopo che ottenne l’indipendenza. I colori hanno un significato ben preciso: il blu rappresenta il cielo limpido del Namibia, l’Oceano Atlantico e la pioggia; il rosso simboleggia il suo popolo, la sua più importante risorsa, si riferisce al loro eroismo e alla loro determinazione a costruire un futuro di uguali opportunità per tutti; ed il verde si rifà alla vegetazione e alle risorse dell’agricoltura locale. Nella bandiera dello stato sono stati aggiunti il colore bianco, che rappresenta la pace e l’unità, ed un sole giallo a 12 raggi, che rimanda alla vita e all’energia del paese.

Bandiera SWAPO

Bandiera Namibia

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ESTETICA

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CONCLUSIONI

Dall’analisi dei casi studio sorgono spontanee due riflessioni. La prima spinge a distinguere due diverse tipologie di approcci all’estetica ed all’immagine che si vuole dare al proprio gruppo di appartenenza. Una delle due categorie comprende le associazioni, gruppi ben strutturati o movimenti spontanei che si sono poi organizzati. Essi, infatti, mostrano una tendenza a comportarsi come una vera e propria azienda, come un partito politico. Prestano molta attenzione alla loro immagine, cercando di crearne una forte e stabile, utile per la propaganda, per restare nella mente delle persone e per creare consenso facendosi conoscere. Un esempio tra i casi prima analizzati può essere rintracciato nel movimento Femen, che presenta un marchio, declinabile in diverse varianti grazie alla flessibilità dei colori, applicabile su qualsiasi supporto. Nell’altra categoria rientrano invece tutti quei movimenti che, sorgendo spontaneamente da manifestazioni per un malessere condiviso, non hanno una loro estetica personale, se non limitata a esigui segni di riconoscimento, legati al motivo o al luogo delle proteste. La seconda riflessione è legata a quest’ultima categoria di movimenti. Analizzando la loro iconografia, saltano all’occhio delle analogie che accomunano questi gruppi di dissenso. Essi infat-

ti tendono a fare propri quei simboli che rappresentano dissenso, protesta, malessere, voglia di cambiamenti. Prendendo come esempi la Primavera Araba, il Movimiendo 15-M, Occupy e le rivolte turche, che hanno sede in posti geograficamente e culturalmente differenti, si può notare come invece i simboli di riferimento siano comuni e comprendono: il pugno teso, la maschera di Guy Fawkes e il concetto di primavera concretizzato nel fiore, simbolico già di per sè. Questi simboli vengono spesso accompagnati ed integrati con altri propri del movimento, come nel caso del toro di Occupy Wall Street, l’albero e la maschera antigas del movimento turco e la pantera nera delle Black Panthers.


PUGNO CHIUSO

È molo probabile che il saluto fosse già in uso verso la fine degli anni Venti dal Rotfrontkämpferbund (RFB, la Lega dei soldati rossi di prima linea), milizia paramilitare del partito comunista tedesco. In questo caso, compariva anche nel marchio. Da allora questo simbolo non è mai stato abbandonato. Un altro momento importante per la storia di questo simbolo è stato fornito dal movimento per i diritti civili degli anni Sessanta che colpì in Europa e fuori: fu adottato dal movimento femminista americano, dai militanti per i diritti dei neri e dalle Pantere Nere, grazie alle quali il gesto venne reso ancora più celebre. Durante le Olimpiadi di Città del Messico, Tommie Smith e John Carlos, durante la loro premiazione per la gara dei 200 metri piani, per creare scalpore e suscitare interesse per la questione della discriminazione degli afroamericani, ricevettero le loro medaglie col pugno alzato in aria, coperto da un guanto nero. Da allora il gesto raggiunse il culmine della propria carica simbolica, continuando tutt’oggi ad essere utilizzato da movimenti di dissenso come chiaro segnale di malessere e voglia di combattere per i propri diritti.

La mano chiusa è un naturale e ancestrale gesto di esultanza e/o di rabbia ed è quindi stato usato nella storia per una grandissima quantità di cause e di movimenti politici, che spesso uniscono sentimenti di esaltazione, ricerca di giustizia nata dalla rabbia, esultanze per obiettivi raggiunti, e via dicendo. Per questo motivo viene spesso ricollegato a saluti politici, come il saluto del “potere bianco”. Questo saluto, utilizzato da alcuni gruppi razzisti e suprematisti ad esempio negli Stati Uniti, è anch’esso un pugno bianco alzato. Ma l’ambito politico in cui il pugno come saluto è diventato celebre è indubbiamente quello della sinistra, e nel corso del Novecento è diventato uno dei simboli associati più spesso ai movimenti per i diritti dei gruppi discriminati, di solidarietà e ribellione. Ci furono diversi episodi che resero celebre il gesto, tra questi: durante la gurra spagnola (1936-1939) le forze militari repubblicane, che combattevano contro i nazionalisti di Franco, decisero di salutarsi alzando il pugno in aria. Da questo momento in poi, venne adottato da molti movimenti di sinistra e antifascisti europei.

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PRIMAVERA

deve essere maltrattata o trattata con poca considerazione, ma va aiutata e protetta, trattata con riguardo e delicatezza, proprio come le donne di tutto il mondo.

La primavera viene spesso attribuita simbolicamente a tutti quei movimenti che si battono per migliorare il proprio stato di vita, spesso opprimente e costretto in regole assurde da capi di stato dispotici. Essa rappresenta infatti la rinascita, l’inizio di una nuova era e di una stagione positiva per quel popolo. Come riferimento visivo per rappresentarla, quello che va per la maggiore è il fiore. Da sempre è preso come riferimento per indicare la primavera, ma non solo. Il modo di dire “periodo florido” vuole trasmettere l’idea di un periodo molto favorevole, produttivo e positivo. Trasmette anche sensazione di fragilità e candidità. Il fiore viene spesso utilizzato dai movimenti non violenti per esprimere la loro natura pacifica, ad esempio nei movimenti del ‘68, dove vennero usati massicciamente. Celebre è il caso di alcuni protestanti che li posero nelle canne dei fucili della polizia addetta alla repressione di tali manifestazioni. Le Femen lo hanno fatto loro come simbolo di fragilità e candidità, come simbolo di una cosa così bella e fragile, che non

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GUY FAWKES

Guy Fawkes fu un membro della congiura delle polveri, che divenne noto nel 1605 per aver tentato di far esplodere la Camera Dei Lord a Londra. Il pomeriggio del 5 novembre ricade quindi la così detta “Guy Fawkes Night”, durante la quale si celebra l’anniversario di tale attentato. Viene celebrata principalmente nel Regno Unito e nelle ex colonie britanniche e prevede, uno spettacolo pirotecnico ed un falò nel quale vengono bruciati i pupazzi dei congiurati. Fu l’illustratore David Lloyd a creare l’ormai nota rappresentazione stilizzata di un volto bianco con un sorriso beffardo, guance rosse, baffi rigidi e pizzetto appena accennato. La maschera venne inventata per il personaggio cinematografico di V, protagonista di V per Vendetta. Grazie a questo film, la maschera ed il personaggio di Guy Fawkes, acquisirono forte importanza e personalità, tanto da diventare simbolo di proteste e manifestazioni. Esempio lampante di tale utilizzo della maschera, è il caso di Anonymous, che l’ha adottata come proria immagine di protesta contro la corruzione e la volontà di tenere celata l’identità individuale.

Oltre ai valori legati ai personaggi di V e Guy Fawkes, la maschera presenta un forte significato di per sè. Chi porta la maschera trasmette immediatamente determinati messaggi: la volontà di tenere celata la propria identità, l’intento di spaesare l’avversario, il non voler farsi riconoscere fa presagire pericolo e inusualità a chi si trova davanti. A maggior ragione se si tratta di un intero gruppo, anche piuttosto numeroso, di persone che indossano la maschera: trasmettono forti sensazioni di unità, sia dei protagonisti che dei loro intenti, come detto in precedenza, il loro bisogno di restare anonimi, la volontà di far capire che sono tutti uguali, senza distinzione di sesso, genere, razza, livello culturale o sociale e la completa mancanza di un leader. Quindi la maschera in questione ha una doppia carica emotiva, quella trasmessa dai personaggi che rappresenta, ed il senso intrinseco dell’oggetto maschera. “Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni.” Da V per Vendetta

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IL PROGETTO


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MADJUS Islanda Nessuna data di fondazione Madjus 5 fondatori segreti

Logotipo

Il movimento si oppone all’odierno sistema capitalista/consumista proponendo abitudini alternative. La sua iconografia e parte dei suoi princìpi si basano sulla cultura vichinga. Il movimento non rinnega il progresso tecnologico, ma si batte per una maggiore sostenibilità delle attività umane, dove possibile. Si oppone ai materiali sintetici, alle lavorazioni che hanno un forte impatto ambientale ed alla produzione in serie. La cultura del bene durevole, personale e personalizzato si affianca alla produzione in proprio di oggetti e/o alimenti da scambiare con altri membri del movimento. L’indipendenza attraverso la manualità, il contatto con la natura, lo spirito d’avventura, anche violento, come per la caccia, l’importanza della cura fisica e lo sport sono aspetti fondamentali, assieme alla costituzione di legami sociali meno superficiali e basati sulla fiducia reciproca. Il movimento vuole riappropriarsi di quell’operosità fisica consapevole cancellata dall’industria consumista. L’obiettivo è la fondazione di un nuovo sistema sociale più consapevole e sostenibile.

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LOGOTIPO

L’enfasi è posta sul pronome inglese us, per sottolinerare l’aspetto del movimento che promuove legami sociali meno superficiali, basati sulla fiducia reciproca. La scelta dei colori vuole esprimere slancio e vitalità con l’uso dell’arancione, ma anche forza e fermezza con il grigio scuro. Il movimento prende il nome di Madjus, letteralmente “Demoni pagani”, termine dispregiativo col quale le popolazioni mediorientali chiamavano i vichinghi.

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ELEMENTI BASE Font e palette colori

DINPro light

DINPro black

ABCDEFGHIJKLMNO PQRSTUVWXYZ

ABCDEFGHIJKLMNO PQRSTUVWXYZ

abcdefghijklmno pqrstuvwxyz

abcdefghijklmno pqrstuvwxyz

1234567890

1234567890

213 C. 13 R. 111 M. 67 G. 62 Y. 85 B. 2 K.

255 C. 0 R. 255 M. 0 G. 255 Y. 0 B. 0 K.

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43 C. 68 R. 41 M. 63 G. 37 Y. 67 B. 68 K.


ELEMENTI BASE Maschere

L’elemento simbolico di Madjus sono le maschere di cinque animali selezionati. Questo elemento ha una forte natura simbolica: Il travestimento per i vichinghi è una sorta di “morte apparente”, consente di uscire dal mondo e al contempo di restarvi, permettendo altresì di acquisire dall’esterno la scienza della vita. Agli animali, invece, veniva attribuito un forte valore simbolico: Il cervo rappresenta Madjus e la sua struttura. Le sue corna che si rinnovano, sono dotati di virtù vivificanti. Dispone di una connessione con “Yggdrasill”, l’albero della vita, portatore di cambiamenti. Secondo la mitologia, mangiandone le foglie avverrà il Ragnarok, la fine di tutti i tempi e la nascita di una nuova società. La volpe è un animale astuto e calcolatore, in esso si incarnano gli spiriti che appaiono nei sogni. Lo stratega. L’orso incarna un’entità selvaggia e pericolosa, proviene dalla foresta; è forza e potenza. Il lottatore. Il lupo è il nemico delle forze della luce, legato agli esseri demoniaci. È malvagio e cattivo. L’attentatore notturno. Il corvo, noto per la sua intelligenza, è un annunziatore di messaggi. L’emissario; è gli occhi e le orecchie di Madjus.

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STRUTTURA

Dietro l’apparenza del sito web ,dei poster e della bandiera ufficiale , si nasconde un’organizzazione segreta strutturata in tre livelli, che comunicano tra loro attraverso un’applicazione mobile. I futuri membri di Madjus vengono reclutati privatamente attraverso il sito web. Durante un incontro fisico gli verrà consegnata l’app e un kit . Inoltre, a ciascuno di essi verrà assegnato un animale simbolo, in base al ruolo che andranno a ricoprire all’interno dell’organizzazione: 1° livello: ne fanno parte solo i fondatori del movimento, che per questioni di sicurezza restano ignoti. Comunicano solo con il 2° livello, esclusivamente attraverso l’app. 2° livello: sono i dissidenti pù attivi, in possesso dell’applicazione e di un proprio avatar. Vengo reclutati dai membri più anziani e possono comunicare tra di loro attraverso l’applicazione. 3° livello: ne fanno parte tutti i simpatiz zanti, più o meno attivi. Non hanno modo di comunicare con il primo livello e con il secondo livello posso farlo solo attraverso il blog, previa registrazione al sito.

principali

APPLICAZIONI

1

parte visibile

PROPAGANDA 1

2

3

2

parte celata

COMUNICAZIONE INTERNA

1˚ 2˚ 3˚

3

5

4

altre

APPLICAZIONI

4

5

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SITO WEB

Il sito web, Madjus.com , è il principale mezzo di comunicazione e di aggregazione per i dissidenti del movimento Madjus, in particolar modo per quelli del primo livello. Il target comprende qualsiasi persona che si ritrovi nei principi del movimento, uomo o donna che sia, e che abbia la voglia e l’interesse ad approfondire le tematiche fondamentali del gruppo. Grazie ad esso Majus può farsi conoscere, permette ai suoi membri di comunicare ed include la possibilità di personalizzare il profilo in base ai propri interessi. I contenuti del sito sono molteplici e comprendono pubblicazioni di articoli su argomenti d’interesse per i Viks, tutte le news sul movimento e suoi propri componenti, materiale stampabile utile per il riconoscimento estetico ed un blog, dove è possibile partecipare e seguire discussioni su argomenti d’interesse, porre domande e rispondere a dubbi altrui. L’aspetto di personalizzazione del sito è molto ampio, si potranno infatti scegliere argomenti di maggiore interesse, farsi arrivare notifiche sulle discussioni che si seguono sul blog e, se appartenenti al secondo o terzo livello, verrà sostituito l’avatar di default del proprio account, con quello personale. Esiste una sola versione del sito, progettata in modo che sia funzionale su computer, tablet e dispositivi mobili. Questo accade perchè il layout è in grado di adattarsi automaticamente al device di supporto in quanto progettato per il Responsive Web Design.

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SITO WEB Home

la foto principale degli ultimi articoli pubblicati; al centro si trovano i post con più apprezzamenti, detti top news; ultimo livello, invece, è personalizzato a seconda delle preferenze indicate dall’utente. Peculiarità della home è che inizialmente sono visibili solo le foto degli articoli, ma passandoci sopra col mouse saranno leggibili la categoria, titolo e sottotitolo e data di pubblicazione e contemporaneamente la foto passerà da bianco e nero ai colori.

La home si presenta facilmente navigabile in quanto rispetta ogni consuetudine dei comuni siti web. Il logo situato nel header, è al contempo un link per tornare o ricaricare la pagina della stessa home. Il footer, posizionato a piè di pagina, continene le informazioni legali ed un archivio cronologico o per categorie degli articoli pubblicati. Sia l’header che il footer sono uguali e fissi in ogni pagina. Il corpo della pagina presenta i contenuti divisi su tre livelli: nel primo è presente

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SITO WEB About

L’about ha lo scopo di far capire chi siano i Viks, cosa vogliano ottenere ed i loro prinicpi. Ciò viene fatto attraverso il proprio manifesto, dai toni severi e fermi. Accanto al manifesto è presente lo stendardo del movimento, mentre dall’altro lato c’è un format che consente una comunicazione diretta con l’organizzazione.

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SITO WEB News

Questa è la sezione dedicata agli articoli che il gruppo decide di pubblicare. Vanno dal più recente al pù vecchio e cliccandoci sopra è possibile accedere al singolo articolo, leggerlo, commentarlo, dergli un like e condividerlo. Sotto ai post in ordine cronologico si trovano quelli più graditi.

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SITO WEB Forum

Questa sezione è stata creata per far si che ogni membro possa iniziare una discussione che possa essergli utile per soddisfare le proprie domande o curiosità. Quando viene creata una nuova discussione è possibile assegnarle dei tag ed una categoria, in modo tale da facilitare la navigazione tra i molteplici post. Ogni utente poptrà decidere di seguire solo determinate categorie. In arancione viene segnata la categoria

nella quale si sta navigando, e le notifiche, che hanno il compito di avvisare l’utente quando ci sono aggirnamenti o nuove risposte sulle conversazioni alle quali sta partecipando.

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SITO WEB Stuff

Dedicata all’oggettistica da vero Viks, la sezione da l’opportunità di scaricare gratuitamente gli stancil. Essi sono stati progettati in formato A4, per facilitarne sia la stampa che il trasporto; ogni stencil ha una sola lettera, sia runica che latina, oppura la testa stilizzata di uno tra i cinque animali, simbolo di Madjus.

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INCONTRO

2. CONTENUTO

Per essere ammessi a tutti gli effetti al movimento di Madjus, e quindi diventare un Viks di secondo livello, con accesso all’app ed al proprio avatar, è necessario effettuare un incontro organizzato da un Viks di livello superiore. L’incontro viene deciso dal Viks già appartenente al 2° livello, che recluta il nuovo membro sulla base delle sue capacità e sulla dimostrazione di attivismo e fedeltà al gruppo. Al momento dell’incontro per il passaggio di livello, effettuato segretamente in un luogo nascosto e protetto da sguardi indiscreti, verrà consegnata al nuovo membro una scatola contenente il Kit del dissidente, legata da una fascia contenente un QR code, che rimanda al link dove sarà possibile scaricare l’app mobile.

3. DOWNLOAD

1. SCAMBIO 3. APP

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VVVV

VVVV è un linguaggio di programmazione semi-OpenSource che sfutta blocchi visivi. Peculiarità di questo linguaggio sono il forte senso di comunità che c’è dietro in quanto sviluppato collettivamente e c’è un forum dove gli utenti possono chiedere informazioni, scambiarsi consigli per migliorare le prestazioni, e la possibilità di avere il risultato di quello che si sta programmando in tempo reale. Per il nostro progeto, VVVV è stato utile per la realizzazione di interfacce dinamiche, generative-design e la creazione di un sistema di criptaggio del linguaggio. Abbiamo dato vita infatti all’applicazione mobile che consente l’invio di messaggi criptati e la loro decodifica, e un programma in grado di generare avatar personalizzati.

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APP MOBILE Avatar

Una volta ritirato il kit del dissidente Vik, il nuovo membro per prima cosa scaricherà l’app attreaverso il Qrcode, presente sulla fascetta nera che avvolge il kit. Una volta scaricata, al primo accesso verrà chiesto di creare il proprio avatar attraverso l’apposito programma sviluppato con VVVV, che, attraverso la telecamera del telefono o del tablet, riconosce determinati punti del viso, adattando e personalizzando la maschera del

animale a lui dedicato, deciso a priori, sulla base del proprio ruolo all’interno del gruppo. Una volta effettuato il login ed aver creato il proprio avatar, che verrà automaticamente aggiornato sul proprio profilo del sito web, il Vik potrà accedere alle diverse funzioni dell’applicazione.

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APP MOBILE Localizzatore GPS e Calendario

L’app offre anche un servizio di GPS che permette, se attivato, di cercare e localizzare i dissidenti, in quel momento connessi, vicino a te. Sarà possibile, attraverso l’avatar, identificarne il ruolo e contattarli. Inoltre l’app è fornita di un calendario per la registrazione degli eventi importanti del movimento.

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APP MOBILE Sistema criptaggio messaggi

Sempre attraverso la tecnologia di VVVV è stato realizzato un sistema di criptaggio e decodifica di messaggi. Questo è stato ispirato al sistema Enigma, utilizzato dei fascisti nel corso della seconda guerra mondiale, che consentiva di sostituire ad ogni lettera una nuova secondo un meccanismo di rotazione di dischi. L’app, oltre a riprodurre digitalmente questo meccanismo, traslittera il messaggio in un alfabeto runico, creato ad hoc per il movimento. La font runica Madjus è basata su DINpro black, font del movimento, mantenendone le proporzioni. Questo meccanismo sarà utilizzabile dal dissidente per inviare e ricevere messaggi segreti, che verranno sbloccati e decriptati solo attraverso il riconoscimento dell’impronta digitale e resteranno tali solo per alcuni secondi, necessari per la lettura. Sarà inoltre possibile, attraverso la videocamera del telefono, decriptare messaggi runici che si trovano per le strade della città, basterà puntere l’obiettivo sulla scritta che l’app riconoscerà le lettere runiche e le decodificherà automaticamente.

Madjus light A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Madjus black A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

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KIT DEL DISSIDENTE VIK

Il kit del dissidente Vik viene fornito ai nuovi membri di secondo livello durante l’incontro. Si tratta di una scatola di colore arancione, simbolo di Madjus, chiusa da una fascetta nera, che riporta sopra il Qrcode necessario per scaricare l’applicazione, Il contenuto della scatola sono degli oggetti necessari ad ogni dissidente e comprende: un manuale del perfetto dissidente Viks, una maschera, un bracciale ed una collana del proprio animale.

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KIT DEL DISSIDENTE VIK Il manuale

Il kit fornisce a tutti i dissidenti un manuale. Esso, che si apre con il manifesto del movimento, mira a dettare delle linee guida dei comportamenti e delle azioni dei Viks. Composto da 16 pagine in formato A5, chiarifica e ricorda i compiti ed i ruoli del secondo livello; spiega le diverse funzionalità dell’app; i significati dei differenti animali ed i ruoli corrispondenti; quando, come e dove usare la machera, la collana ed il bracciale forniti; dove reperire gli stancil e come adoperarli; ed infine illustra e specifica gli utilizzi delle tre bandiere del movimento.

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KIT DEL DISSIDENTE VIK La maschera e ciondoli

La maschera viene data ai nuovi membri come stumento di protezione della propria identità durante gli attacchi di natura illegale o illecita. Se da una parte mascherano l’identità della persona, dall’altra permettono ai membri del gruppo di individuarsi a vicenda e cogliere immediatamente il loro ruolo nel movimento. Le maschere infatti ritraggono l’animale che rappresenta il dissidente. Sono state realizzate fisicamente cucendole a mano e si prevede che ogni membro possa crearla da sè, o personalizzare la propria, senza alterarne la natura. I ciondoli svolgono la stessa funzione di riconoscimento tra membri, ma durante la vita di tutti I giorni. Sono stati realizzati in ferro e cuoio e ritraggono I volti degli animali stilizzati.

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BANDIERE

Per il movimento sono state create tre bandiere di formato differente. I colori sono quelli del gruppo, arancioe, grigio scuro e bianco. Gli elementi presenti sulle bandiere sono la testa del cervo, simbolo di Madjus, in quanto rappresentante dei capi fondatori e una faccia grigia scura con la scritta “Madjusâ€? in runico. La bandiera orizzontale e quella verticale sono dei doppi quadrati e la banda nera occupa 1/8 della larghezza. La bandiera verticale è stata creata per poter essere appesa su palazzi, ponti etc; quella orizzontale per essere sventolata durante le manifestazioni e quella triangolare da porre sui veicoli.

111


POSTER

Realizzati sia in inglese che in runico, i poster presentano le caratteristiche estetiche del gruppo: volto di uno dei cinque animali, nome del movimento ed un breve slogan signficativo.

CRACK CONSUMISM JOIN THE VIKS

CRACK CONSUMISM 112


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STENCIL

Le maschere in outline ed i due caratteri tipografici, DINpro black e Madjus bold, sempre in outline, possono essere utilizzati per la realizzazione di artefatti quali gli stencil. Scaricabili gratuitamente sul sito web, garantiscono un ottimo mezzo per la propaganda del movimento. Sarà possibile scrivere sui muri, cartelloni o pezzi di stoffa, senza perdere la riconoscibilità estetica del movimento, offrendo uno strumento che segua i principi d’esso.

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We are Madjus, we are the Viks, we bring the Ragnarok: we are here to reform this society and bring a new equilibrium. Stop consumism, crack it: the twentieth century brought innovation and a new high quality life with a thousand technologies but it forgot to respect our world and our lives. We don’t deny progress and useful inventions, it is nonsense: we fight against useless waste and consumism; we want to break every single bad habit people have in order to preserve our planet and our knowledge of things. Men do have to take control of their lives and learn again how to handle the tools of their independence, from the bases to the highest principles. This society lost the sense of value of things and actions; it lost sense of adventure, it lost sense of community and sentimental attachment to its good reliable objects. We want a community that believes in itself, made of concrete independent men and women who understand the possibility to cancel today consumism and limit industrialization to a few exceptions. We are the Viks: we make our own goods, we make our products; we love open air, we love nature; we seek action and adventure; we go hunting and go fishing. We are free, ‘cause a free human is that one who can limit his dependence to others. Crack consumism!



MANUALE DEL LOGOTIPO


INTRODUZIONE

Con questo manuale, si vuole dettare il comportamento necessario per il corretto utilizzo del logotipo di “Madjus”, una descrizione analitica dalla costruzione alle applicazioni grafiche. Il documento si divide in due parti, la prima è un compendio di regole, consigli e specifiche pensate per l’utilizzo in fase di prestampa. Nella seconda parte sono riportate, a titolo esemplificativo, alcune applicazioni del marchio su diversi supporti.


CONTENUTI

Madjus Presentazione del logotipo Alfabeto del logotipo Dimensioni Area di rispetto Marchio in B/N positivo e negativo Logo negativo Logo su colori Elementi di supporto

Font Madjus Maschere

Bandiera Sito e app Poster Stencil Ciondoli

Applicazioni


MADJUS

Madjus è un movimento dissidente che si oppone all’odierno sistema capitalista/consumista proponendo abitudini alternative. La sua iconografia e parte dei suoi princìpi si basano sulla cultura vichinga. Il movimento non rinnega il progresso tecnologico, ma si batte per una maggiore sostenibilità delle attività umane, dove possibile. Si oppone ai materiali sintetici, alle lavorazioni che hanno un forte impatto ambientale ed alla produzione in serie. La cultura del bene durevole, personale e personalizzato si affianca alla produzione in proprio di oggetti e/o alimenti da scambiare con altri membri del movimento. Il logo cerca quindi di trasmettere il carattere forte e stabile del movimento, il suo spirito attivo e la voglia di ritrovare quei legami comunitari che si stanno man mano perdendo.

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LOGOTIPO

L’enfasi è posta sul pronome inglese us, per sottolinerare l’aspetto del movimento che promuove legami sociali meno superficiali, basati sulla fiducia reciproca.

C

M

Y

K

C

M

Y

K

C

M

Y

K

68

63

67

68

0

0

0

0

13

67

85

2

R

G

B

R

G

B

R

G

B

43

41

37

255

255

255

213

111

62

La scelta dei colori vuole esprimere slancio e vitalità con l’uso dell’arancione, ma anche forza e fermezza con il grigio scuro.

125


FONT

DINpro - Black

DINpro - Light

ABCDEFGHIJKLMNO PQRSTUVWXYZ

ABCDEFGHIJKLMNO PQRSTUVWXYZ

abcdefghijklmno pqrstuvwxyz

abcdefghijklmno pqrstuvwxyz

1234567890

1234567890

La font utilizzata per la costruzione del logotipo è DINpro in dimensione black. Queste sono le uniche versioni ammesse per la creazione di un’immagine stabile

e duratura nel tempo. La versione black deve essere utilizzata per i titoli e per porre enfasi su parti importanti di testi, scritti nella dimensione light.

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FONT - Negativo

DINpro - Light

DINpro - Black ABCDEFGHIJKLMNO PQRSTUVWXYZ

ABCDEFGHIJKLMNO PQRSTUVWXYZ

abcdefghijklmno pqrstuvwxyz

abcdefghijklmno pqrstuvwxyz

1234567890

1234567890

Per la versione in negativo vengono rispettate le regole appena descritte, convertendo il carattere nel colore bianco.

127


DIMENSIONI

15mm

Le dimensioni dl logotipo possono variare rispetto l’esatto rapporto delle proporzioni di tutti gli elementi che lo compongono. Per consentire sempre una chiara leggibilità, sono sconsigliate le riduzioni sotto i 15mm.

Negli sviluppi sopra i 5 m. e sotto i 15 mm. sarà necessario verificare le spaziature fra le lettere in modo da rendere leggibile il logotipo senza l’alterazione dei valori ottici riscontrabili.

128


AREA DI RISPETTO

10%

10% 10%

Area di rispetto 10%

Durante l’applicazione del logo nei vari contesti, è necessario tener conto di un area di rispetto entro la quale posizonare il logo. In questo caso si è previsto il mantenimento del 10% dell’ingombro totale per lato.

L’area di rispetto garantisce la perfetta leggibilità anche al variare del conteso.

129


B/N - Positivo

C M Y K 0 0 0 70

C M Y K 68 63 67 68

R G B 109 110 113

R G B 43 41 37

Nella versione in bianco e nero i colori sono stati traslati in scala di grigio e corretti in merito alla resa visiva. L’unico colore a cambiare effettivamente è l’arancione, essendo l’altro già un grigio.

Per far sì che l’enfasi su “us” non andasse persa, è stato scelto un grigio al 70%, in modo da garantire una netta distinzione tra i due grigi.

130


B/N - Negativo

C M Y K 0 0 0 70

C M Y K 0 0 0 0

R G B 109 110 113

R G B 255 255 255

Nella versione b/n negativa, il grigio al 70% attribuito all’arancione resterà invariato.

Il grigio scuro (C 68, M 67, Y 67, K 68; R 43, G 41, B 37) diventerĂ bianco.

131


LOGO NEGATIVO

C 13

M 67

R 213

Y 85

G 111

K2

C 0

B 62

M 0 R 255

Nell’applicazione del logo in negativo è necessario, per permetterne la leggibilità, convertire il grigio (C 68, M 67, Y 67, K 68; R 43, G 41, B 37), in bianco puro.

Y 0

G 255

K0 B 255

L’arancione (C 13, M 67, Y 35, K 2; R 213, G 111, B 62 ) rimarrà invece invariato.

132


LOGO SU COLORI

Il logo, applicabile solo sui colori istituzionali (Grigio: C 68, M 67, Y 67, K 68; R 43, G 41, B 37; Arancione: C 13, M 67, Y 35, K 2; R 213, G 111, B 62; Bianco: C 0, M 0, Y 0, K 0; R 255, G 255, B 255) deve

rispettare le alterazioni cromatiche sopra illustrate.

133


ELEMENTI DI SUPPORTO

MADJUS A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

L’immagine coordinata di Madjus, non è formata solo dal logo e dagli elementi che lo compongono visti fino ad ora. Esistono diversi elementi di supporto pensati ad hoc per il logotipo, che ne

fortifichino la forza estetica, ed in alcuni casi ne facciano le veci. È il caso delle maschere degli animali e dell’alfabeto runico.

134


FONT MADJUS

MADJUS - Regular

MADJUS - Regular

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

MADJUS - Bold

MADJUS - Bold

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

La font utilizzata per la costurzione del logotipo è DINpro in dimensione black. Per la costruzione dell’immagine coordinata, viene integrata con la versione light e con un carattere runico di nostra invenzione, in versione sia regular che bold.

Queste sono le uniche versioni ammesse per la creazione di un’immagine stabile e duratura nel tempo. Le versioni black e bold dei rispettivi caratteri devono essere utilizzate per i titoli e per porre enfasi su parti importanti di testi, scritti in light e regular.

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MASCHERE

Gli animali scelti per le maschere provengono dall’antica mitologia scandinava e ciascuno ha uno specifico significato e ruolo. Il corvo è un emissario, la volpe è astuta, il lupo è malvagio e l’orso è forza e potenza. Il cervo, diviso simbolicamente in tre parti, rappresenta Madjus e la sua struttura.

Dispone di una connessione con “Yggdrasill”, l’albero della vita, portatore di cambiamenti. Secondo la mitologia, mangiandone le foglie avverrà il Ragnarok, la fine di tutti i tempi e la nascita di una nuova società.

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MASCHERE - Outline

Per la creazione di alcuni artefatti è stato necessario creare la versione outline delle maschere.

Tra questi rientrano la bandiera del movimento, gli stancil e bracciali e collane.

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APPLICAZIONI - Bandiera

La bandiera è stata creata su un modulo quadrato in ciascuna delle sue tre varianti. Gli elementi che la compongono sono una striscia scura, pari a un decimo della sua larghezza, il nome Madjus in carattere runico, posto sulla striscia, e la versione outline del cervo, simbolo del movimento.

I colori sono quelli istituzionali. Le tre declinazioni prevedono: versione orizzontale, progettata per essere sventolata; stendardo verticale, da fissare su muri o edifici; banderuola triangolare, pensata per veicoli.

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APPLICAZIONI - Sito e App

Nel sito il logo viene utilizzato nella versione in negativo, essendo già lo sfondo molto scuro. Viene anche fatto un perfetto utilizzo della fonte e delle maschere, utilizzati come avatar.

Nell’app le maschere hanno lo stesso ruolo, c’è un buon uso del carattere ed il runico gioca un ruolo fondamentale. Il logo in negativo si presenta in una versione leggermente alterata, per dare l’effetto come se fosse sotto lo sfondo.

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APPLICAZIONI - Poster

JOIN THE VIKS

CRACK CONSUMISM

CRACK CONSUMISM

I poster vanno realizzati con il logotipo bene in vista, seguendo le regole precedentemente indicate.

L’uso delle maschere è libero, purchè giustificato. Il carattere runico può essere utilizzato, ma sensatamente e non a scopi decorativi.

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APPLICAZIONI - Stencil

Le maschere in outline ed i due caratteri tipografici, DINpro black e Madjus bold, sempre in outline, possono essere utilizzati per la realizzazione di artefatti quali gli stencil. Scaricabili gratuitamente sul sito web, garantiscono un ottimo mez-

zo per la propaganda del movimento. SarĂ possibile scrivere sui muri, cartelloni o pezzi di stoffa, senza perdere la riconoscibilitĂ estetica del movimento, offrendo uno strumento che segua i principi del movimento.

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APPLICAZIONI - Ciondoli

Oltre alla realizzazione degli stencil, grazie alle maschere in outline, è possibile realizzare altri artefatti, come ciondoli adatti a realizzare collane e bracciali.

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BIBLIOGRAFIA LINKOGRAFIA


BIBLIOGRAFIA

- Isnardi, Gianna C. 1991 I Miti Nordici, Longanesi - Beifuss, A.; Trivini Bellini, F. 2013 Branding Terror, 24 Ore Cultura - Degenhardt, Henry W. 1998 Revolutionary and Dissident Movements, Longman Group UK Limited - Frutiger, Adrian 1998 Segni & Simboli, Stampa Alternativa e graffiti - Harvey, Hans 2012 CittĂ Ribelli, Verso Books New York - Wiedemann, Julius 2009 Logo Design, Vol. 2, TASCHEN America LLC

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LINKOGRAFIA

- famouslogos.net - ilpost.it - treccani.it - wikipedia.org - blackpanthers.com - crwflags.com/fotw/flags/ (mirror) - femen.org - freetibet.org - greenpeace.org - movimiento15m.org - notav.info - occupygezi.org - occuprynt.org - occupywallst.org - swapoparty.org - twitter.com/#occupygezy

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BRANDING MADJUS Iconografia di movimenti dissidenti e gruppi di rivolta Carolina Guja Montanari A.A. 2013/2014 Elaborato di laurea Relatore: Francesco Guida



Carolina Guja Montanari


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