08 aforismi agosto 2017

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Carlo Caroselli - La donna scheletro Aveva fatto qualcosa che suo...

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12/08/17, 13*55

Carlo

Carlo Caroselli 1h·

La donna scheletro Aveva fatto qualcosa che suo padre aveva disapprovato, sebbene nessuno più rammentasse cosa. Il padre lʼaveva trascinata sulla scogliera e gettata in mare. I pesci ne mangiarono la carne e le strapparono gli occhi. Sul fondo del mare, il suo scheletro era voltato e rivoltato dalle correnti. Un giorno arrivò in quella baia, dove un tempo andavano in tanti, un pescatore. Ma quel pescatore veniva da lontano e non sapeva che i pescatori locali si tenevano ormai alla larga da quella piccola baia che dicevano frequentata da fantasmi. Lʼamo del pescatore scese nellʼacqua e si impigliò nelle costole della Donna Scheletro. Pensò il pescatore: “Ne ho preso uno proprio grosso!” Intanto pensava a quanta gente quel grosso pesce avrebbe potuto nutrire, a quanto sarebbe durato, per quanto tempo avrebbe potuto restarsene a casa tranquillo. E mentre stava cercando di tirare su quel gran peso attaccato allʼamo, il mare prese a ribollire, perché colei che stava sotto stava cercando di liberarsi. Ma più lottava e più restava impigliata. Inesorabilmente veniva trascinata verso la superficie, con le costole agganciate allʼamo. Il pescatore si era girato per raccogliere la rete e non vide la testa calva affiorare dalle onde, non vide le piccole creature di corallo che guardavano dalle orbite del teschio, non vide i crostacei sui vecchi denti dʼavorio. Quando si volse, lʼintero corpo era salito in superficie e pendeva dalla punta del kayak, tenendosi con i lunghi denti anteriori.

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“Ah!”, urlò lʼuomo, e il cuore gli cadde fino alle ginocchia, gli occhi per il terrore si nascosero in fondo alla testa, e le orecchie diventarono rosso fuoco. “Ah!” gridò, e la gettò giù dalla prua con il remo, e prese a remare come un demonio verso la riva. Non rendendosi conto che era aggrovigliata nella lenza, era sempre più terrorizzato perché essa pareva stare in piedi e seguirlo a riva. Per quanto andasse a zig zag restava lì dietro ritta in piedi e il suo respiro rovesciava sulle acque nuvole di vapore, e le braccia si lanciavano in acqua come per afferrarlo e trascinarlo nelle profondità del mare. “Ahhhhhhh!”, gemeva cercando di raggiungere la terra. Saltò giù dal kajak, prese a correre tenendo stretta la lenza, e il cadavere bianco corallo della Donna Scheletro, sempre impigliata alla lenza, lo seguiva a balzelloni. Corse sugli scogli, e lei lo seguiva. Corse sulla tundra ghiacciata, e lei lo seguiva. Corse sulla carne messa a seccare, riducendola in pezzi poichè vi affondava con i suoi mukluk. Lei gli era sempre dietro, e intanto afferrò un pesce congelato e prese a mangiarlo, perchè da gran tempo non si rimpinzava. Alla fine lʼuomo raggiunse il suo igloo, si lanciò nella galleria, e a quattro zampe penetrò allʼinterno. Ansimando e singhiozzando giacque nellʼoscurità, con il cuore che batteva come un tamburo. Finalmente al sicuro, sì, al sicuro, grazie agli dei, al sicuro…finalmente. Ma quando accese la lampada allʼolio di balena, eccola, lei era lì, ed egli cadde sul pavimento di neve con un tallone sulla sua spalla, un ginocchio dentro alla gabbia toracica, un piede sul suo gomito. Non seppe poi dire come fu: forse la luce del fuoco ne ammorbidiva i lineamenti, o forse perché era un uomo solo, fatto sta che sentì nascere come un sentimento di tenerezza, e lentamente allungò le mani sudicie e, con le parole dolci che una madre avrebbe rivolto al figlio, prese a liberarla dalla lenza. “Ecco, ecco”, prima liberò le dita dei piedi, poi le caviglie. “Ecco, ecco”. E continuò nella notte, e la rivestì di pellicce per tenerla al caldo. Le ossa della Donna Scheletro erano esattamente nellʼordine che dovevano avere in un essere umano. Cercò la pietra focaia, usò i suoi capelli per avere un poʼ più di fuoco. Di tanto in tanto la guardava mentre ungeva il legno prezioso della sua canna da pesca e riavvolgeva la lenza. E lei non diceva una parola – non osava – perché altrimenti quel cacciatore lʼavrebbe presa e gettata dagli https://www.facebook.com/caroselli.carlo/posts/10214110211739240

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Carlo Caroselli - La donna scheletro Aveva fatto qualcosa che suo...

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scogli, e le sue ossa sarebbero andate in pezzi. Allʼuomo venne sonno, scivolò sotto le pelli e cominciò ben presto a sognare. Talvolta, durante il sonno, una lacrima scivola giù dallʼocchio di chi sogna, non sappiamo mai quale sorta di sogno la provoca, ma sappiamo che è un sogno di tristezza o di struggimento. E questo accadde allʼuomo. La Donna Scheletro vide la lacrima brillare nella luce del fuoco, e dʼimprovviso sentì unʼimmensa sete. A fatica si trascinò accanto allʼuomo addormentato e posò la bocca su quella lacrima. Quellʼunica lacrima era come un fiume, e lei bevve e bevve finchè la sua sete di anni non fu placata. Mentre giaceva accanto a lui, frugò nellʼuomo addormentato e gli prese il cuore, il tamburo possente. Si mise a sedere e si mise a picchiare sui due lati del cuore: “Bum! Bum!”. Mentre suonava si mise a cantare: “Carne, carne, carne! Carne, carne, carne!”. E più cantava più si riempiva e ricopriva di carne. Cantò per i capelli e per buoni occhi, e per mani piene. Cantò la linea tra le gambe, e il seno, abbastanza grande da trovarvi calore, e tutte le cose di cui una donna ha bisogno. E quando ebbe tutto fatto, cantò i vestiti, che si togliessero dal dormiente, e scivolò nel letto con lui, pelle a pelle. Rimise il grande tamburo, il suo cuore, nel suo corpo, e così si risvegliarono stretti uno nelle braccia dellʼaltra, aggrovigliati dalla loro notte, in un altro mondo, bello e duraturo. Quelli che non rammentano il perchè della sua cattiva sorte di un tempo, dicono che lei e il pescatore andarono via e furono ben nutriti dalle creature che lei aveva conosciuto nella sua esistenza sottʼacqua. Dicono che è vero, e che è tutto quanto loro sanno. Il racconto è tratto da "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estés L'incapacità di affrontare e sbrogliare la donna scheletro fa sì che molte relazioni falliscano. Per amare bisogna essere non solo forti, ma anche saggi. La forza viene dallo spirito. La saggezza viene dalla Donna Scheletro. Mi piace

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1Chiara Maragno 1 condivisione

Commenti: 5

Carlo Caroselli https://youtu.be/l0y4gW1oqus

La donna scheletro Testi citazione di: Marie-Louise von Franz, Clarissa Pinkola Estes, Anna Pancallo. Voce di Stefano De Sando. LA VOCE DELL'ANIMA Grandi protagonisti italiani ... YOUTUBE.COM

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1·1h

Carlo Caroselli La forza viene dallo ̙spirito. La saggezza viene dalla ̗Donna Scheletro.

Mi piace · Rispondi ·

1 · 37 min

Chiara Maragno Stupenda lezione !!!!! Stupenda !!! Mi piace · Rispondi · 36 min Chiara Maragno Mi vien da dire , di due uno !!! Mi piace · Rispondi · 21 min Carlo Caroselli SI: È COME TU DICI: UNO

https://www.facebook.com/caroselli.carlo/posts/10214110211739240

AMORE.

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