1 Somebody says: "Of no school I am part, Never to living master lost my heart, Nor any more can I be said To have learned anything from the dead." That statement - subject to appeal -Means "I'm a self-made imbecile." (J.W. Goethe, Den Originalen, 1812). Qualcuno dice:" Io non appartengo a nessuna scuola, Mai a maestro vivente abbandonai il mio cuore, Né mai più si potrà dire di me che Ho imparato qualcosa dai morti " . Quell'asserzione - soggetto che attrae - Vuol dire "Io sono un imbecille fatto da me stesso" . (J.W. Goethe, Luogo tranquillo Originalen, 1812).
Subito prima che Ninakawa morisse, gli fece visita il maestro di Zen Ikkyu. «Devo farti da guida?» domandò Ikkyu. Ninakawa rispose: « Sono venuto qui da solo e da solo me ne vado. Che aiuto potresti darmi?». Ikkyu rispose: «Se credi veramente che vieni e che vai, questo è il tuo errore. Lascia che ti mostri il sentiero dove non si viene e non si va». Con queste parole Ikkyu aveva rivelato il sentiero con tanta chiarezza che Ninakawa sorrise e spirò. (In: 101 Storie Zen pp. 68-69).
L' attenzione indisciplinata fugge dal pensiero della morte, non lo tollera, ma non può liberarsene totalmente, la morte è il tarlo che rode dentro, direbbe William James. La fuga è impossibile e si finisce per oscillare tra i due poli della TANATOFOBIA e della "PORNOGRAFIA DELLA MORTE", disperato tentativo, quest'ultimo di inflazionarla, di spettacolarizzarla, di sfidarla, di " esportarla " verso gli altri esseri viventi, di abbracciarla COME un pugile in difficoltà abbraccia il suo invincibile avversario con la speranza di non finire K.O. LEGGE DI CHRISHOLM "Se si vuol mettere qualcuno di fronte al fatto compiuto, il fatto non si verificherà". (Arthur Bloch ).
"If the wind will not serve, take to the oars ( = remi )." Latin proverb.
"There is no tree that the wind has not shaken." Hindu proverb.
2 "Time is at once the most valuable and the most perishable of all our possessions." John Randolph (1773-1833); US political leader.
"Dig the well before you are thirsty." Scava un pozzo prima che arrivi la sete. Chinese proverb.
"He who strikes first, strikes twice." Chi colpisce per primo colpisce due volte. Proverb.
Vesti un palu ché bellu pare ! ( Metti un vestito ad un palo : apparirà bello ! ) Proverbio di Mamma.
Dubium sapientiae initium” CARTESIO “ Chi non ricorda è destinato a ripetere i suoi errori” SANTAYANA “ Adesso sappiamo che la fonte della ricchezza è qualcosa di specificamente umano: la conoscenza. Se applichiamo la conoscenza a mansioni che già sappiamo svolgere la chiamiamo produttività. Se applichiamo la conoscenza a compiti che sono nuovi e diversi, la chiamiamo innovazione. Soltanto la conoscenza ci permette di realizzare questi due scopi.” PETER F. DRUCKER “La vita è breve, l’arte è lunga, l’occasione è fugace, l’esperienza è fallace, il giudizio è difficile. Bisogna che non solo il medico sia pronto a fare da sé le cose che debbono essere fatte, ma anche il malato, gli astanti, le cose esterne.”(IPPOCRATE).
Il tempo e' la moneta della tua vita. E' l'unica che possiedi e che puoi decidere come spendere. Stai attento non permettere ad altri di usarla al tuo posto. (Carl Sandburg).
La disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta. Isaac Asimov .
"Learning without thought is labor lost; thought without learning is perilous." Confucius (551-479 A.D); Chinese philosopher.
La paura della morte è la responsabile di tutte le altre paure, liberandoci da essa otterremo la liberazione da ogni altra paura . (Seneca).
3
MEDITARE SULLA MORTE (=EVOLUZIONE) CI CONSENTE DI NON TEMERE PIU' "NIENTE" . NON POSSIAMO DIVENIRE (=Evolverci , Co-evolverci ) SE NON MORIAMO " AL " PASSATO . L' ATTENZIONE ALLA MORTE ( ↓↑ = AL DIVENIRE ) E' ATTENZIONE AL FUTURO CHE DIVIENE PRESENTE . LA FEDE RELIGIOSA HA CEDUTO ALLA "SICUREZZA" ↓↑ SYSTEMICA . Minore è la possibilità di CONDIVIDERE SOCIALMENTE tematiche relative alla MORTE (= co-evoluzione systemica), maggiore è l' angoscia; più il singolo si sente solo di fronte alla morte, più è angosciato. LA MORTE NON E' UN EVENTO, E' UN PROCESSO ( = processo del morire = crisi della morte ) . SE C'E' PROCESSO SENSATO ( L'inconscio ↓↑ è il Senso ) C' E' CHI DECIDE. L' INCONSCIO ( = DIVENIRE ) E' "NON-COSCIENZA" ( = TRANSIZIONE DI FASE ). IL PENSANTE (= non cosciente / inconscio ) E' IL PRESENTE.
L' INCONSCIO ( = AUTO-COSCIENZA ) E'
4 LA COSCIENZA DELL' UNITA' DELLE "COSCIENZE OPPOSTE" (degli opposti). FRA UN PENSIERO ED UN ALTRO C' E' UNO IATO ; OCCORRE DILATARE QUESTO IATO PERCHE' ESSO E' LA PORTA DEL CIELO ( FUTURO ) COME DEGLI INFERI ( PASSATO ) . LA MEDITAZIONE E' ASTRAZIONE ↓↑ ( = AB-EXTRA-AZIONE ). ENS EST AG-ENS ; L' ENTE E' L' AGENTE . LA MEDITAZIONE E' TRANSIZIONE .
∞ ↓↑
MENTE SUPERIORE ( = FUTURO ) : IL GIORNO PRIMA ( vigilia )
MENTE INTEGRA ( = PRESENTE - TRASCENDENTE ) (il giorno)
↓↑ ∞
MENTE INFERIORE ( = PASSATO ) : IL GIORNO DOPO .
L' ATTRAENTE ( = AD-TRAENTE ) NON E' ABS-TRAENTE ( = ASTRAENTE ) . I CONTRARI SI
5 ATTRAGGONO ; L' UNITA' SI ASTRAE. IL PRESENTE E' IL FUTURO "PASSANTE" . LA VIGILIA E' IL "GIORNO PRIMA" . IL PRESENTE E' IL VIGILANTE. IL VIGILANTE (lat. Vigliare → viglians→ togliere le cose vili-vigliacci-dall'aia dopo la battuta ; l'aia è l'ara, essiccatoio, altare) E' LA VIGILIA " PASSANTE ". E' VILE CHI TORNA INDIETRO . TORNARE INDIETRO VALE SIA PER IL PASSATO SIA PER IL FUTURO . CHI E' SVEGLIO ( = PRESENTE ⇔ VIGILANTE ) NON TORNA MAI "INDIETRO" , NE' AL PASSATO , NE' AL FUTURO .
IL PRESENTE E'
∞ ente
6 PRÆ - EX - ENS ( = sempre di fronte all' ente)
↓·↑ ∞ ente
IL CONTRARIO DI VILE ( = IGNOBILE = non conoscibile ) E' Coraggioso,Ardito,Ardimentoso,Audace,Eletto,Pregevole,Generoso,Nobile (conoscibile). SOLTANTO IL PRESENTE E' NOBILE (= degno di essere conosciuto ) . "Per un cavallo morto, un cenno o un ordine sono la stessa cosa". ( Detto americano ) . Noto che gli stadi di avvicinamento al caos sono caratterizzati da depressione, mentre l'arrivo da entusiasmo. Essere amici di noi stessi significa essere amici di tutti gli uomini. (Gandhi) .
"Prevention is better than cure." Erasmus of Rotterdam (1466-1536); Dutch humanist.
Se la timidezza ti annoia, occupati dell'ammirazione. IL NOBILE ( = IL CONOSCIBILE ) CONOSCE "SE STESSO" . NON E' DEGNO DI "ESSERE CONOSCIUTO" CHI NON-CONOSCE "SE STESSO" . CHI NON CONOSCE SE STESSO E' OGNOBILE ( = NON CONOSCIBILE ) .
QUANDO LA DONNA E' IL FUTURO DELL' UMO, L' UOMO E'
7 IL PASSATO DELLA DONNA; QUANDO L'UOMO E' IL FUTURO DELLA DONNA LA DONNA E' IL PASSATO DELL' UOMO. IL PRESENTE ( = ERMAFRODITA ) E' L'UNITA' DELL' UOMO E DELLA DONNA. LO SCIENZIATO ( = SYSTEMA COMPLESSO ) E' CAPACE DI TOLLERARE LA CRISI ( ↓↑ = MUTAMENTO ) . LA SANITA' PSICHICA ( = INTEGRITA' PSICHICA ) E' PRESENZA CRITICA ( = CRISI PRESENTE ) ↓ COERENZA ↓ INTER-ESSE LA NATURA NON E' PAURA. LA RELAZIONE ANALITICA SI SVOLGE ALL' INTERNO DI DUE COORDINATE FONDAMENTALI . - UNA ↓ CENTRATA SULLA STABILITA'CONTINUITA' (Setting: continuità e ritmo del lavoro) - L' ALTRA ↑ SUL CAMBIAMENTO-TRASMUTAZIONE (Interpretazioni, separazioni) . IL SETTING NON E' UN "RITO" , MA UN IMPEGNO PRECISO CHE DEVE EVIDENZIARE CON CHIAREZZA - non solo la corretta organizzazione temporale , - ma soprattutto la disponibilità del Terapeuta.
IL TEMPO DEL "SETTING" E'
8 IL TEMPO "DEL PAZIENTE" . NON IL RI-CORDO E' TERAPEUTICO , BENSI' IL RI-TORNO. NON IO RITORNO AL FUTURO, BENSI' IL FUTURO RITORNA A ME ( per farsi nuova "presenza terapeutica" ) . IL LAVORO DI ANALISI ESISTE SOLO SE C' E' UNA DIFFERENZA CHE CONSISTE - NELLA PRESENZA-ATTIVITA' ↑ DELL' ANALISTA E - NELLA TENDENZA DELL' ANALIZZANDO A NEGARE ↓ IL LAVORO DI RICERCA. CRISI PRESENZA TERAPEUTICA
FRUSTRA
↓ I BISOGNI
SODDISFA
↑ LE ESIGENZE
9 I BISOGNI ↓ vanno comunque e sempre FRUSTRATI, anche se questo comporterà l'emergenza di affetti come la rabbia e l'odio; LE ESIGENZE, invece, SODDISFATTE.
Questa duplice modalità di rapporto Costituisce la base della " FRUSTRAZIONE CON INTERESSE ". Se, invece, i bisogni sono più o meno gratificati e le esigenze frustrate, PER ASSENZA DI UNA RISPOSTA VALIDA, si costituisce allora una DINAMICA OPPOSTA : quella della "FRUSTRAZIONE SADICA". La NEUTRALITA' dell' Analista Freudiano sembra apparentemente non appartenere a nessuna delle " DUE MODALITA' " : SEMBRA , perché la neutralità è in effetti ASSENZA e come tale è sempre FRUSTRAZIONE SADICA. LA RIMOZIONE E' L' OPPOSTO DELLA MEMORIA . LA MEMORIA E' PROGRESSIVO ORDINAMENTO DELLE ESPERIENZE. L' ORDINAMENTO DELLE ESPERIENZE ( BASE DELLA MEMORIA ) E' CONSENTITO DALL' ESISTENZA DI UN OGGETTO ESTERNO "VALIDO E SODDISFACENTE" . - Se l' Oggetto NON E' SODDISFACENTE si ha la creazione dell' oggetto interno; - Se l' Oggetto E' SODDISFACENTE accettiamo la separazione (bambino che riposa dopo la poppata) e la separazione↑ PORTA ALLA COSTRUZIONE dell'immagine ♠. Quanto più l' Oggetto è coerente e Presente, Tanto più l' Immagine ♠ interna corrisponderà alla realtà dell' Oggetto , dando al Bambino-Paziente una sensazione di FIDUCIA E STABILITA' . Sicuramente la memoria è collegata all' INTENSITA' ed alla QUALITA' dell' emozione. E' chiaro che noi ricordiamo avvenimenti che ci hanno colpito (intensità); ma è importante anche la QUALITA' , nel senso che situazioni molto angoscianti possono essere oggetto di RIMOZIONE. Quindi una situazione di rapporto molto negativa suscita una tendenza a NONACCETTARLA ed a RIMUOVERLA.
10 Da ciò origina l' inconscio RIMOSSO (inconscio personale = ombra): la proiezione successiva di questo rimosso rende la DISTANZA TRA L' IO E LA REALTA' SEMPRE MAGGIORE ( ⇒ Schizofrenia = IO VIRTUALE ). LE FUNZIONI DELL' ANALISTA : ASCOLTARE-RECEPIRE , PRESENZA , MEMORIA , INTERMEDIARIO DEL DESIDERIO . Monsieur La Palisse Cominciare bene e finire bene: su questo, da sempre, si esercita l'arte di vivere. Dunque, è ai limiti dell'esistenza che, per ben vivere, bisogna prestare la massima attenzione. Eppure il limite ha una natura sfuggente. Come la neve si scioglie sempre tra le mani ogni qualvolta si cerchi di afferrarlo. L'inizio, ad esempio, non si lascia mai dominare dal nostro sguardo. Perché l'esistenza ha questo di particolare: è sempre già cominciata ed è sempre in prossimità della sua fine. "Nato a..." è un participio irrevocabilmente passato, così come "morto il..." concerne un futuro di ben strana natura, un futuro che non sarà mai presente, almeno per noi, che siamo perciò eternamente moribondi e mai contemporanei alla nostra morte (perché, in tal caso, come direbbe il capitano La Palisse saremmo ancora vivi...). I limiti della nostra vita non ci concern ono. Sono sempre die tro o davanti a noi, già accaduti o eternamente a venire. Noi siamo sempre in mezzo. Per questo, talvolta, può capitare di protestare con un destino che ci ha messo al mondo senza chiederci il permesso e che ci strapperà da questo stesso mondo con uguale mancanza di garbo. Il limite è insomma la cosa più importante, è il momento della decisione, ed è la cosa che meno ci appartiene. Per questo ogni volta che la filosofia medita sull'inizio e sulla fine dell'esistenza s'imbatte nella trascendenza. L'esistenza non può essere "tutta qui", non perché ci aspettino chissà quali ultraterrene delizie, ma perché i suoi limiti comunicano sempre con qualcosa che sta fuori da essa.
La lavagna di Peirce ( vedi figura sotto ) Il limite è un concetto limite. Non è un gioco di parole. Si vuole solo dire che ogni volta che si prova a pensare quella cosa apparentemente ovvia che è un limite il concetto va in tilt. Il filosofo americano Charles Sanders Peirce ricorreva ad un esempio di cristallina chiarezza. Colorava una metà della lavagna di bianco e poi chiedeva ad un suo studente di che colore fosse quel limite che, in maniera inequivocabile, divideva le due metà della lavagna. Bianco o nero? Evidentemente quel limite non può essere né bianco né nero perché in entrambi i casi apparterebbe ancora all'una o all'altra parte della lavagna e non sarebbe affatto il limite che ripartisce lo spazio in una parte bianca e in una parte nera. Il limite, se è limite, non sta né di qua né di là. Il limite del "mondo", scriverà Ludwig Wittgenstein qualche decennio dopo (1919), è f uori dal mondo, non è una sua parte che si potrebbe empiricamente rintracciare. Non più di quanto lo si possa indicare sulla lavagna del professor Peirce dove per i nostri sensi ci sono solo o parti bianche o parti nere. La porticina di Dio Al tempo stesso il limite, che non è in nessun luogo, è in ogni luogo, perché ogni parte è quella parte che è, bianca e non nera, ad esempio, grazie al limite. In termini schiettamente filosofici si potrebbe dire che esso ha la natura del "trascendentale" kantiano. Il limite, infatti, non è un dato d'esperienza, non va confuso con la parte, non è qualcosa, ma è "ciò senza di cui" non vi sarebbe esperienza, non vi sarebbero parti, non vi sarebbe insomma qualcosa. In termini teologici lo si potrebbe avvicinare alla natura di Dio. Come lui è ovunque e in nessun luogo. Come lui è principio e fine di ogni creatura ed è radicalmente altro da ogni creatura. Così la pensava Simone Weil, per la quale la mistica altro non era che una matematica divina. "Un limite, ella infatti scrive, è un infinitamente piccolo. Il limite è la p resenza, in un ordine, s otto la forma dell'infinitamente piccolo, dell'ordine trascendente. Il limite è trascendente rispetto a ciò che delimita" Il vero pericolo La paura di varcare i limiti è allora una paura filosoficamente infondata. Nessun limite è tangibile. Tutto quello che l'uomo può fare è ridisegnare la mappa del mondo che abita, spostare dei confini, tracciarne dei nuovi, ma il limite ultimo del mondo è sovranamente fuori dalla sua giurisdizione. Il pericolo è un altro. Il pericolo è non essere più capaci di sentire la pervasiva presenza di questo limite in ogni parte. Il sommo pericolo è non avere più occhi per l'invisibile che orla ogni visibile e non avere più orecchi per il silenzio che risuona al fondo di ogni parola. Essere davanti alla lavagna del signor Peirce e percepirvi soltanto quello che effettivamente c'è: una parte bianca e una parte nera; questo è il vero pericolo. Rocco Ronchi
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Il bisogno di essere al centro dell' attenzione e la NECESSITA' DI ESSERE AMATI, rendono impossibili le FUNZIONI ANALITICHE , PERCHE' IMPEDISCONO di accettare le inevitabili FRUSTRAZIONI che il lavoro di analisi COMPORTA .
NON DOMINA ( non sta sopra ) L' ANALISTA CAMMINA ( a lato ) CON IL PAZIENTE
NON E' SOTTOMESSO ( non sta sotto )
NON PERSEGUITA ( non sta dietro )
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L' ANALISTA ( INTERMEDIARIO DEL DESIDERIO ) NON DEVE ESSERE : - NE' QUELLO CHE, neutrale-assente, NON-RISPONDE , - NE' QUELLO CHE, in maniera esibizionistica e seduttiva, RISPONDE A TUTTO. Lo " STRESS " corrisponde alla condizione di DIS-AGIO in cui può trovarsi qualsiasi organismo soggetto a variazioni ambientali la cui ampiezza provochi perturbazione dell' omeostasi dell' organismo stesso. ( Se una molla la si STRESSA oltre il punto di nonritorno LA SI RIDUCE ad un filo contorto che non funziona più come MOLLA ) . LO STIMOLO CHE STRESSA ( Esogeno od Endogeno ) E' DETTO " STRESSORE " . FASI DELLO STRESS : - REAZIONE DI ALLARME - RESISTENZA O ACCLIMATAZIONE - COLLASSO
SINTOSSICA ( non elimina lo STRESSOR )
KATATOSSICA ( elimina e rende inefficace lo STRESSOR )
LE CHIESE ( = CHIUSE ) SONO MEZZI PER OPPORSI ( = Sono Stressori Stressanti ) ALLA VERITA' .
GENERAL Differenti tipi di STRESS
ADAPTATION SYNDROME
evocano una risposta di ACCLIMATAZIONE simile.
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PIU' I CONTRARI SI OPPONGONO , PIU' , CRITICANDOSI A VICENDA , SI DISTRUGGONO ; E' COSI' CHE ESSI TROVANO LA LORO UNITA' ( = INTEGRITA' - INTEGRAZIONE ) . IL SYSTEMA ( = IL PENSIERO-SYSTEMA ) SI MANTIENE COSTANTEMENTE ALLA TEMPERATURA DELLA PROPRIA DISTRUZIONE ; QUESTO SIGNIFICA CHE COSI' SI MANTIENE INTEGRO ED IN EVOLUZIONE . GLI ESSERI UMANI , COME LE PIANTE , QUANDO NON GODONO OTTIMA SALUTE ( = Quando sono Stressati ) APPASSISCONO. CHI NEL CONTESTO RIMANE IMMOBILE (COME LE PIANTE) E' PIU' SOGGETTO ALL' AZIONE STRESSANTE DELLE VARIABILI AMBIENTALI ( = Stressori ) . " SOSTENIBILITA " è la capacità del Systema di sostenere processi produttivi con un ritmo di consumi di risorse UGUALE o INFERIORE a quello del loro rinnovamento . Togliendo la complessità all' ECO-SYSTEMA ( fissandone le strutture : edificando costruzioni ecc. = cementificazione ) GLI SI TOGLIE ANCHE la capacità di sostenere l' Evoluzione ed il RINNOVAMENTO . LA SALUTE è lo stato di completo benessere FISICO, PSICHICO e SOCIALE, e non solo ASSENZA DI MALATTIA O DI INFERMITA' . ( OMS 1946 ) . LA SALUTE NON E' ACQUISITA UNA VOLTA PER SEMPRE, MA E' CONTINUAMENTE DA CONQUISTARE , SVILUTPPARE ed anche da RICOSTRUIRE. LA GIUSTIZIA UMANA
14 E' " L'UTILE " DEL PIU' FORTE ( = DEL POTENTE DI TURNO ). ( Platone ). LS TRANSIZIONE DI FASE ↓↑ E' L' EVOLUZIONE DELLA CRISI :
LA COMPLESSITA' E' FUNZIONE DELLA DIVERSITA' .
Complessità = f ( diversità )
15 SE NON C' E' DIVERSITA' NON C' E' NEANCHE COMPLESSITA' . IL SYSTEMA NON HA PROBLEMI TRANNE QUELLI CHE HAI TU. PIU' SI E' COMPLESSI ( = SYSTEMICI ) PIU' SI E' " DIVERSI " ( = UNICI COME FUNZIONE ) . LA COMPLESSITA' DEL PROCESSO EDUCATIVO E' ANALOGIA E METAFORA DELLA COMPLESSITA' DEL SYSTEMA. NON C'E' NIENTE DI PIU' DIVERSO DEI "CONTRARI" . DETERIORE ( lat. De-ter [corpo-spirito-mente = TER] ) E' QUELLO CHE SI STA CORROMPENDO ( = dividendo ) " IN SE STESSO " . DETERIORARE SIGNIFICA VOLONTARIAMENTE "DISTRUGGERE" . LA SCHIZOFRENIA E' TETERIORAMENTO UMANO. ESSERE UN EVENTO E' UN RUOLO . UN RUOLO ( = funzione ) NON E' UNA ENTITA' .
16 " EVENTO " IDENTIFICA - QUELLO CHE UNA ENTITA' FA , - NON QUELLO CHE E' . LA " ONFENE " ( ON-tologia , FEN-omenologia, E-pistemologia ) E' LA RELAZIONE "SYSTEMICA" . LA RELAZIONE SYSTEMICA E' SEMPRE RELAZIONE " INTENZIONALE " . SOLTANTO I FENOMENI ( ♦♠ ) POSSONO PRESENTARSI SOTTO DUE ASPETTI ( CORPUSCOLARE - ONDULATORIO ) . E' DOCILE CHI E' " DOCIBILE " ( Ammaestrabile ) . DOCIBILE SIGNIFICA " CHE PUO' DIVENTARE DOCENTE " . IL PRESENTE E' IL DOCENTE . AMORE E' IL " CONTRATTO " DI " AMATORE " . AMATORE
↓
AMANTE AMATO
↑
AMARITA'
17 CIO' CHE " EMERGE " ( = EMERGENZA ) NON AMMETTE DI ESSERE RIDOTTO A " QUELLO DA CUI " E' EMERSO .
ON - FEN - E ONTOS
ESSENTE
PHENOMENON
EPISTEME
FENOMENO
RELAZIONE
COSCIENZA PUNTO DI INCONTRO
LA COSCIENZA ( = RELAZIONE ↓CUM-SCIENTIA↑ ) E' DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA LIBERTA' . L' OSSERVATORE E' COSCIENTE ( = E' RELAZIONATO CON ) DELL' OSSERVATO . L' OSSERVATO E' COSCIENTE ( = E' RELAZIONATO CON ) DELL' OSSERVATORE . LA COSCIENZA ( = RELAZIONALITA' ) NON E' PROPRIETA' PRIVATA ( = IO SONO COSCIENTE ) E' , BENSI , FUNZIONE SYSTEMICA . RELAZIONARSI E' RELAZIONARSI " CON " TUTTO .
18 AMORE ( = AMARITA' ) E' MEDITAZIONE . L' IGNORANZA CREA CON-FLITTO . LE RELAZIONI SONO LO SPECCHIO MAGICO ( nel quale si riflette il tuo essere interiore ) . NON C' E' PRESENZA SYSTEMICA SENZA CORRELAZIONE SYSTEMICA ( = interazione systemica ). Ogni canalizzazione di un messaggio produce necessariamente una "riduzione di complessità". Quando comunichiamo, nella nostra mente possediamo un messaggio complesso, dotato di molte sfaccettature e molti livelli di significato: riversando questo messaggio all'esterno, siamo costretti a veicolarlo attraverso un codice, e a "semplificarlo" in MARSHALL McLUHAN Parlando di canale non si può non citare la celeberrima frase di Marshall McLuhan, "medium is the message". Il mezzo attraverso cui arriva una comunicazione sarebbe esso stesso il messaggio. Questa osservazione suggerisce come i diversi tipi di canale si differenziano non solo sulla base dei contenuti che veicolano, ma anche sulla base del modo in cui risvegliano o alterano i pensieri e i sensi del ricevente. E' molto diverso il processo percettivo che attiva una persona di fronte a un libro (canale visivo), ascoltando la radio (canale uditivo), di fronte a uno spettacolo televisivo (entrambi) o assistendo a una lezione universitaria, dove sono stimolati contemporaneamente la vista,
modo che possa passare attraverso un canale. Il codice è il sistema di segni dai significati condivisi che ci permette di comunicare. I significati, ovvero le cose che vogliamo comunicare, sono inizialmente solo all'interno della nostra mente. Per poter uscire all'esterno, debbono essere codificati, ovvero tradotti in suoni, gesti, segni che possiedano un significato condiviso. Se non fossimo in grado di associare a una serie di segni discreti dei significati (ed è la società che ci porta a conoscere questi codici insegnandoceli fin dai primi giorni di vita) non potremmo comunicare nulla, o quasi nulla. L'uomo dispone di una complessa serie di codici di cui può fare un uso creativo: ad esempio il linguaggio, o i gesti, ecc. Secondo Umberto Eco, la semiotica (ovvero la scienza che studia i segni) è la scienza che studia "tutto ciò che può essere utilizzato per mentire". Affermazione paradossale, ma condivisibile: solo quando si è in grado di mentire utilizzando un codice di segni, si è raggiunto il grado di consapevolezza necessario a parlare di comunicazione umana.
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FEEDBACK, o retrocomunicazione E' la retrocomunicazione che il ricevente invia all'emittente mentre la comunicazione sta avvenendo. E' una informazione di ritorno che permette all'emittente, mentre sta comunicando, di percepire se il messaggio è stato ricevuto, capito, approvato, ecc. e dunque di reagire, cercando la via più efficace per raggiungere il risultato che si è prefisso. Nelle normali comunicazioni facciamo un grande uso di feed-back per "aggiustare la mira" rispetto a quello che stiamo dicendo. Se siamo impegnati a convincere qualcuno di qualcosa, mentre parliamo osserviamo periodicamente l'interlocutore per cercare segnali che ci assicurino che stia ascoltando, che stia seguendo il ragionamento, che abbia capito. Se riceviamo segnali di senso contrario, ripetiamo alcune cose, o scegliamo un altro esempio, o alziamo il tono di voce, fino a quando non riusciamo a raggiungere il nostro obiettivo (o decidiamo di rinunciare). CONTESTO E' il "luogo" (fisico o relazionale) in cui avviene lo scambio comunicativo, ovvero la "situazione" in cui l'atto comunicativo si inserisce (e a cui si riferisce). Il contesto è parte integrante del messaggio, e può cambiare il significato del messaggio stesso: la frase "bene, molto bene" pronunciata da un insegnante significa cose molto diverse se detta al termine di una interrogazione in cui lo studente ha dato buona prova di sé, oppure appena dopo che l'insegnante ha scoperto lo stesso studente copiare durante un compito in classe. Quando inviamo messaggi come la frase "questo mi sembra ok", è il contesto che permette di comprendere che la parola "questo" si riferisce a un determinato oggetto e non a un altro. Bateson (1978) osserva che "senza contesto, le parole e le azioni non hanno nessun significato". In ogni situazione comunicativa reale sono coinvolti molti contesti contemporaneamente, che spesso si sovrappongono. Questo può creare imbarazzo: è ciò che accade se partecipate a una festa in cui sono presenti sia i vostri amici (che richiederebbero da voi un certo linguaggio, un certo tipo di contenuti e un certo comportamento) sia i vostri genitori (che ne richiedono ben altri).
UNA VOLTA HO DATO I MIGLIORI ANNI DELLA MIA VITA; OGGI DO LA MIGLIOR VITA DEI MIEI ANNI . La Presenza Systemica non è un atteggiamento slegato, una posizione contemplatrice; non è una sensazione di ESSERE SEPARATO, di stare "FUORI"; è la presenza della TOTALITA', AMORITA', da dove tutto nasce e dove Tutto muore. Quando nessuna situazione chiede attività, rimaniamo in un VUOTO DI ATTIVITA', IN QUESTA PRESENZA. L' UMILTA' E' L' UNICA VERA " COMUNICAZIONE POSSIBILE " .
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SENZA UMILTA' NON C' E' RELAZIONE. L' UMILTA' E' IL RISULTATO DEL RIASSORBIMENTO DELL' INDIVIDUALITA' NELL' ESSERE, NELLA QUIETE, NELLA GLOBALITA', NELL' UNUM-SYSTEMA. L' UMILTA' DERIVA DALLA FINE DI OGNI AGITAZIONE. NELL' ESSERE ATTENTO E VIGILE C' E' UMILTA' . L' UMILTA' E' RECETTIVITA' ED APERTURA A TUTTO QUANTO LA VITA "PORTA"
E
"TOGLIE" .
Allì donde no hay memoria psicologica ni acumulacion de conocimiento, hay inocentia. Inocentia es humilidad. Lì dove non ci sono né memoria psicologica né accumulazione di conoscenza, c'è innocenza. Innocenza è umiltà. NON SONO IO CHE CRITICO IL TUO MODO DI PENSARE E Sétta), L' UNUM-SYSTEMA STESSO CRITICA I "MODI" NON-SYSTEMICI.
DI
ESSERE
(appartenente
IL VUOTO E' IL FATTORE CURATIVO IN QUALUNQUE SITUAZIONE PATOLOGICA. RIMANI APERTO ALLA "NON-CONCLUSIONE" , IN QUESTA APERTURA LA SITUAZIONE OFFRE LA SUA PROPRIA SOLUZIONE, ED - APERTI - LA RICEVIAMO . NON CATTURARE LE PERSONE
alla
21 NELLA TUA MEMORIA. LA VITA NON SI RI-PETE MAI. L' ESSERE CHE AMA " NON HA " RE-AZIONE ALCUNA . L' AZIONE SPONTANEA E' LIBERA DA MEMORIA. IL FLUSSO ( = IL DIVENIRE ) NON PUO' VENIRE " CODIFICATO " . NON LASCIARTI INFLUIRE DA UNA INFORMAZIONE DI "SECONDA MANO" . LA MORALITA' CODIFICATA E' IMMORALE . IL COMPORTAMENTO SYSTEMICO " COMPORTA " AUTORITA' .
( = MODO SYSTEMICO )
L' AUTORITA' SYSTEMICA NON SI IMPONE, NON E' MAI "AUTORITARIA" . DOVE C' E' IMMAGINAZIONE NON C'E' RI-PETIZIONE. L' UNUM-SYSTEMA CI LIBERA DALLE "CONDOTTE CODIFICATE" . PIU' SI E' CAPACI DI "RICEVERE" PIU' LE INFORMAZIONI ARRIVANO VELOCEMENTE .
INFORMAZIONI
22 IL PRESENTE ↓↑ E' IL LIMITE CHE NON POTRA' MAI
"ESSERMI TOLTO" .
AVERE ATTEGGIAMENTI PIU' REALISTICI CHE REALI E' PROPRIO DI CHI E' " VIRTUALE " . LA RELAZIONE SYSTEMICA E' IL PRESENTE ↓↑ SYSTEMICO . DISCEPOLO E MAESTRO PERISCONO "INSIEME" QUANDO SONO "LEGATI" OGNUNO E' "COME" IL SYSTEMA VUOLE CHE
INSIEME .
" SIA " .
LA VOLONTA' SYSTEMICA E' LA RELAZIONE "CON" IL SYSTEMA .
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E' ANCORA VIVO CHI E' CONTEMPORANEO ALLA PROPRIA MORTE . IL LIMITE NON STA NE' DI QUA NE' DI LA' . IL LIMITE ↓↑ ( = TRANSIZIONE DI FASE = PRESENTE ) NON E' IN ALCUN LUOGO . Il LIMITE è in ogni luogo perché OGNI PARTE è quella che è - bianca o nera, ad esempio - GRAZIE AL LIMITE . IL RUMORE E'
29 QUALSIASI COSA DI INVOLONTARIO CHE "DISTURBI" LA DECODIFICA DI UN MESSAGGIO . DIVERSA E' LA REGOLA DEI DIVERSI , CONTRARIA E' LA REGOLA DEI CONTRARI , SIMILE QUELLA DEI SIMILI .