FIUME MAGRA
Rubrica Magra COME ARRIVARE Dare indicazioni precise è difficile parlando di questo spot, perché il fiume è lungo e, a seconda del settore preciso t in cui vogliamo andare, il percorso varia sensibilmente. Comunque, per comodità, diamo come punto di riferimento Bocca di Magra, ovvero la foce del fiume, la zona più “turistica” da cui partire per un eventuale vacanza. Dal Nord Italia dobbiamo imboccare l’autostrada A15E33 della Cisa oppure l’autostrada A12-E80 Autostrada Azzurra, che è la stessa che prenderemo arrivando da sud. Da nord seguiamo per FirenzeLivorno e usciamo a Sarzana, da dove inizieremo a seguire le indicazioni per Romito magra e Ameglia, la nostra destinazione. Arrivando da sud è lo stesso: si esce a Sarzana e si segue per Romito Magra - Ameglia. Per arrivare nel settore descritto nella cartina qui dietro, basta uscire a Sarzana e seguire le indicazioni per Battifollo.
ISTITUZIONI • Provincia di La Spezia Ufficio Pesca Palazzo del Governo Via Vittorio Veneto, 2 19124 La Spezia (lunedì-venerdì ore 10-12; martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17) Tel. 0187 74.22.25 www.provincia.sp.it urp@provincia.sp.it
GLI INSERTI DI
MAGRA L’araba fenice
BASTA LA LICENZA REGIONALE SONO CONSENTITE DUE CANNE PER PESCATORE E SESSIONI NOTTURNE CON TENDA ANNESSA: MA NON FACCIAMO I FURBI...
L
a Magra è un fiume spettacolare perché offre possibilità a tutti i pescatori. Dalle trote alle carpe, passando anche per i pesci di mare come orate e branzini, spostandoci lungo il corso di questo splendido fiume possiamo trovare ciò che cerchiamo. Il tratto che più interessa i carp angler (ovvero quello mostrato nella cartina inserita in questo inserto) si trova molto vicino a Sarzana, in particolare in località Battifollo. Qui, fortunatamente, le “paranoie” per pescare sono poche: basta infatti la licenza regionale di tipo B in regola con i pagamenti per pescare in santa pace lungo un tratto di svariati chilometri verso il mare. Quanto al resto, non ci sono particolari limitazioni: possiamo usare due canne a testa, pescare di notte e usare la tenda dal ponte di Sarzana (nella cartina che qui riportiamo è ben evidente) verso valle. Attenzione solo ai cartelli che vietano l’accesso alle sponde con l’automobile: questi divieti vanno rispettati perché siamo all’interno del Parco di Montemarcello-Magra.
LA TERRIBILE ALLUVIONE DELL’OTTOBRE 2011 SI È LASCIATA ALLE SPALLE UNA SCIA DI DISTRUZIONE E MORTE. MA CI HA REGALATO ANCHE UN FIUME “NUOVO”, DIVERSO DA QUELLO CHE ERA PRIMA. È IL MOMENTO DI RISCOPRIRLO, RIPARTENDO DA ZERO CON STRATEGIE E APPROCCI DA VERI PIONIERI
È
vero, un itinerario su una rivista dovrebbe spiegare come prendere le carpe. I settori, gli hot spot, le strategie, le esche sono la “ciccia” con cui l’angler può iniziare ad affrontare un nuovo posto senza l’assillo del fallimento dovuto alla carenza totale di informazioni. Ma in questo caso dobbiamo fare un’eccezione. O meglio, vista l’eccezionalità di quello che è successo nell’ottobre 2011 a questo splendido fiume, la faccenda si fa un po’ diversa. Dando per buoni i vecchi punti di riferimento, quindi, il nostro obiettivo non sarà quello di stimolarvi dicendovi “qui si pesca così, in questa stagione e in questi punti”; la nostra missione sarà invece quella di instradarvi in un ambiente fondamentalmente nuovo, distrutto e ricostruito dalla natura stessa. Vecchi punti, nuovi spot: sarà questo l’asse su cui ci
OCCHIO ALLE SPONDE! SONO QUASI TUTTE RIPIDE, MOLTO FRIABILI, E A FINIRE IN ACQUA CI VUOLE UN ATTIMO. USIAMO SEMPRE LA TESTA (E IL GIUBBETTO)
C
onsiglio: anche pescando da riva, è cosa buona e giusta indossare sempre il giubbetto di salvataggio. Premura esagerata? No, è il comportamento giusto da tenere quando si pesca in spot con sponde molto ripide e friabili. Come abbiamo mostrato nel servizio su Carp Fishing Mania numero 6, il devastante lavoro della corrente ha distrutto lunghi tratti di sponda che, per ricompattarsi, impiegheranno anni (a meno che un’altra piena eccezionale li distrugga nuovamente). Pescare in queste zone potrebbe essere molto produttivo ma al contempo è decisamente pericoloso: basta una piccola distrazione per scivolare in acqua a causa della pendenza oppure della scarsa consistenza del terreno. Il giubbetto di salvataggio sempre indossato, e magari una corda assicurata a un albero, possono davvero salvarci la vita. La sicurezza prima di tutto.
muoveremo per raccontarvi la Magra dal punto di vista dell’angler cacciatore. Senza dimenticare, ovviamente, che oltre alla pesca c’è di più: dalla foce sul mare a Bocca di Magra, passando per la Garfagnana, la Lunigiana e le superbe Cinque Terre, a un tiro di schioppo qui c’è davvero di tutto per passare una vacanza rilassante anche con la famiglia. L’importante, come sempre, è crederci fin dall’inizio. Ed è proprio qui che si misura la qualità di un pescatore…
DOVE DORMIRE • Bed & Breakfast Casa Drago Via Kennedy 8/10 19030 Fiumaretta (Comune di Ameglia) Tel. 347 36.69.855 oppure 342 13.39.179 www.casadrago.it info.ameglia@casadrago.it
AMUR INCREDIBILI NON SOLO BELLE CARPE SONO POCHI E MOLTO DIFFICILI DA PRENDERE, MA QUANDO NE ALLAMIAMO UNO… È SICURAMENTE UN BESTIONE!
DOVE MANGIARE • Ristorante Capannina Ciccio Via Fabricotti, 71 19031 Ameglia (Sp) Tel. 0187 65.568 www.ristoranteciccio.it ciccio@ristoranteciccio.it • Albergo Ristorante La Castellana Via Pilastri, 18 Fosdinovo (Ms) Tel. 331 31.55.948 www.albergolacastellana.com Non siamo proprio sulle rive della Magra ma nelle colline massesi. Ristorante di alto livello, con un panorama mozzafiato che dà proprio sulla foce del fiume. Volendo si possono prenotare notti nelle ampie e moderne stanze annesse al ristorante.
CAMPING • Camping River Via Falaschi 19031 Ameglia (Sp) www.campingriver.com
F
reniamo gli entusiasmi: sono grossi, è vero, ma pochi. Gli amur nella Magra sono stati immessi oltre vent’anni fa per “ripulire” le sponde e i fondali, come del resto è successo in centinaia di altri bacini italiani. I tosaerba con le pinne qui si sono adattati alla grande e oggi hanno raggiunto la dimensione del “transatlantico”. Grazie alla limpidezza dell’acqua, infatti, non è raro vedere nelle giornate di sole le schiene lunghe e strette dei “cinesoni” che pascolano lenti sotto le sponde infrascate. Il problema, a questo punto, è prenderli! Si tratta infatti di pesci molto furbi, già presi altre volte, e soprattutto dotati di una vista molto buona che può scovare un minuscolo finale a metri di distanza. Stiamo in poche parole dicendo che l’approccio fatto di chili e chili di granaglie e pastura qui non funziona come da altre parti. Piuttosto, possiamo prediligere una strategia più “soft”, fatta di individuazione degli esemplari, di silenzio e, magari, di una piccola pop-up che svetta invitante davanti agli occhi del cinese. Facile più a dirsi che a farsi, è vero, ma la posta in gioco vale davvero un tentativo…
Una limpida estate ligure. Voglia di mare (e di carpe).
Un sottoriva infrascato con qualche ostacolo sommerso.
IL PUNTO CALDO
I grossi massi sul fondale, traccia di una vecchia massicciata.
carpisti hanno un difetto: sono carpisti e basta. Le vacanze quindi sono un toccasana: non potendo portare con noi quintali di attrezzatura, ci accontentiamo di poche cose per poche ore di pesca. Ma se per le carpe queste “poche cose-poche ore” coincidono con alte possibilità di cappotto, in realtà per altri pesci bastano e avanzano. L’importante è ricordarsi che siamo semplicemente pescatori. Canne in spalla! Basta spostarsi di una manciata di chilometri a valle… SPIGOLA
È la carpa del mare e a Bocca di Magra se ne prendono tante. Piombo in-line, finale di 1,5-2 metri di 0.18-0.20 e lanci lunghi alla ricerca dei pascoli. Come esca arenicola, muriddu, koreano o bibi, con cui possiamo catturare anche mormore, saraghi, ombrine e pesci piatti. L’avvisatore è la punta della canna, come ai vecchi tempi. PESCE SERRA
UNA STAGIONE, UNO SPOT, UNA LENZA, UNA STRATEGIA: COPIA-INCOLLARE PER CREDERE!
LO SPOT
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ORATA
LA SESSIONE PERFETTA LA STAGIONE
LA MAGRA È IL FIUME PERFETTO PER I PESCATORI A 360 GRADI: VERSO LA FOCE CI SONO ANCHE LE SPECIE DI MARE
IL FINALE
Roba grossa: amo numero 2, finale da 35 libbre ricoperto.
CEFALO
Se abbiamo canne lunghe dobbiamo pescarli a fondo con il trancio di sardina (ricordandoci di mettere negli ultimi centimetri del finale un cavetto d’acciaio). Chi ha le 10 piedi può provare con lo spinning: consigliati popper e minnow anche di 15-18 centimetri rigorosamente all’alba o al tramonto.
L’ESCA
Boilie affondanti con un gusto marcato e attrattivo.
Lungo il fiume risalgono “battelli” niente male. Possiamo pescarla sia alla foce sia negli ultimi chilometri di Magra. Galleggiante e bigattino per le piccole, montatura in-line con finale di 1 metro, amo generoso e trancio di sardina per le grosse. Altrimenti, un gamberetto (qui ce ne sono a bizzeffe) o i classici minnow per lo spinning al tramonto.
LA PASTURAZIONE
Non esageriamo, almeno all’inizio. E si parte con poche granaglie.
Un pesce snobbato ma che tira come un dannato. Il cefalo nella Magra è molto abbondante e, tra una carpa e l’altra, possiamo provare a catturarne uno grosso. Mettiamoci in assetto ledgering con pasturatore colmo di bigattini e fiocchetto generoso su un finale anche di 1,5 metri. E prepariamoci a gestire le sue sfuriate…
L’IMPREVISTO
Lo spot non rende più come una volta, ma vediamo qualche carpa nella corrente viva.
IL RISULTATO
Lanciamo su un fondale duro a filo di corrente e lo strike arriva subito!
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epunti
FIUME MAGRA
ponti
6
nuovi
GLI INSERTI DI
la riscoperta della Magra parte daqui Au to s tra d a
A z z u rra
1
SARZANA
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Sud
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BATTIFOLLO Vi a
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SIAMO IN UN PARCO I
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È UNA ZONA DI ALTO INTERESSE NATURALISTICO
l tratto di fiume che descriviamo qui sopra è molto particolare perché è, per farla breve, il punto in cui il corso abbandona il carattere torrentizio e diventa un “fiume” vero e proprio. E, grazie alle sue caratteristiche naturali, fa parte del Parco di Montemarcello-Magra (linea rosa tratteggiata).
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SIAMO VICINO A SARZANA, IN LOCALITÀ BATTIFOLLO, PER SCOPRIRE UN TRATTO DI FIUME RICCO DI HOT SPOT E DI POSSIBILITÀ PER TUTTI, DAI PRINCIPIANTI AI SUPER-ESPERTI. AVVISO AI NAVIGANTI: CHI BEN CAMMINA, BEN CATTURA. A BUON INTENDITOR...
SPONDE A PICCO E FONDALI PIENI DI OSTACOLI: UN FIUME DA DURI SI PARTE DAI DUE PONTI A MONTE E SI FINISCE SULLE SPONDE RICCHE DI OSTACOLI A VALLE: TROVARE IL PUNTO CHE FA PER NOI QUI NON È DIFFICILE. L’IMPORTANTE È NON DARE NIENTE PER SCONTATO
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Qui una volta c’era una grande spianata con corrente lenta e fondale mediobasso. Oggi, invece, c’è un’isola enorme sotto sui si estende un fondale a picco molto profondo. Dal bianco al nero, in una settimana. Da provare assolutamente.
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Spiaggetta invitante, vero? Peccato che fosse un hot spot incredibile prima dell’alluvione. Dove ora “manca” il terreno, c’erano rocce spioventi e un fondale niente male. Adesso è tutta da riscoprire: è comunque un buon punto di partenza.
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Sponda opposta uguale cattura sicura. Qui sotto, infatti, si pescavano le carpe: il fondale era profondo e le sponde molto “intricate”. Ora non è più così, ma questa cosa ci permette di pescare in una nuova zona: la corrente “viva” è a tiro di lancio.
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Le grandi piante che ostacolavano la corrente e che piacevano tanto alle carpe oggi non ci sono più: la corrente ne ha lasciato solo qualche piccola traccia, cioè quella che vediamo in foto. Però, la zona è ancora molto interessante…
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La vedete questa bella spiaggia? Bé, anche prima si pescava qui… solo che era “ricoperata” da oltre un metro di rocce e c’era un bel “pontone” che la corrente ha portato chissà dove. Fondale sporco ma molto buono, è ancora un hot spot.
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Ecco un secondo punto veramente caldissimo: qui una volta c’era un altro “pontone” di roccia che la corrente devastante della piena ha praticamente ridotto a uno scheletro. Si ricomincia da zero, ma con una base decisamente molto buona.