&
Europa Mediterraneo
Settimanale dell’Antenna Europe Direct- Carrefour Sicilia sui programmi e bandi dell’UE. Direttore Responsabile Angelo Meli
ANNO IX N. 37/17
Juncker rilancia l'Unione europea: tributo all'Italia sui migranti
20/09/17
Sommario: MIPAAF, approvato decreto per l’obbligo di indicazione dello Stabilimento in etichetta
2
Il miglior miele d'Italia è siciliano
3
Nasce network internazionale per agricoltura biologica
4
Settimana europea della mobilità
6
Guida ai finanziamenti UE 2017
7
Emergenza giovani: Sicilia maglia nera Ue per Neet, Laureati e occupati
9
Sicindustria: Presentata la missione Cina con la collaborazione Unicredit
10
Inviti a presentare proposte
11
Concorsi
13
Manifestazioni
25
Regolamenti UE 30 Pagine a cura dell’U.I.A. di Castellammare del Golfo (TP
31
«Finché splende il sole, dobbiamo completare tutti i piani della casa europea». Jean-Claude Juncker vede nel momento presente la «finestra di opportunità» per far spiccare il balzo in avanti di cui, a suo parere, l’Ue ha bisogno. Non con le 'più velocità' di cui tanto si era parlato nei mesi scorsi - gruppi di volenterosi che vanno in avanscoperta da soli - ma con una decisa accelerata di tutto il blocco europeo verso una maggiore integrazione, dopo l’uscita della Gran Bretagna prevista per il 2019. Il discorso annuale sullo stato dell’Unione davanti al Parlamento europeo è stato all’insegna dell’ottimismo e del "vento nelle vele». Juncker non ha tuttavia nascosto i nodi. Come quello delle migrazioni, occasione per un tributo speciale all’Italia, che «con la sua generosità ha salvato l’onore dell’Europa». Parole accolte con soddisfazione dal premier Paolo Gentiloni, che ha ringraziato il lussemburghese per «l'alto europeismo». Nel concreto, sul tema Juncker ha invitato a "intensificare considerevolmente» i rimpatri di chi non ha diritto per «dare prova di solidarietà nei confronti dei profughi che hanno veramente bisogno». E’ servita oltre un’ora di discorso a Juncker per delineare il suo piano: che nella parte più ambiziosa prevede una serie di innovazioni istituzionali realizzabili senza bisogno di modificare i trattati dell’Ue. Anche se bisognerà fare i conti con la probabile ostilità di molti governi. In primis c'è l’idea di un super-presidente che riunisca le due poltrone di numero uno della Commissione Ue e del Consiglio europeo. Poi il progetto di un ministro delle Finanze dell’eurozona, destinata negli auspici di Juncker ad accogliere prima o poi anche gli otto Stati che ancora non fanno parte della moneta unica. Con l'Esm, il meccanismo di stabilità, che parallelamente dovrà "diventare un fondo monetario europeo». Temi che con ogni probabilità offriranno materia di dibattito già a Tallinn il 15 settembre alla riunione dell’Eurogruppo. Juncker è partito da un’analisi della situazione economica, con l’Europa arrivata al quinto anno consecutivo di ripresa, per poi tracciare la sua road map per il rilancio: tra i tanti punti toccati, una strategia di politica industriale, la creazione di un’agenzia per il lavoro, nuovi accordi di libero scambio da stringere con Australia e Nuova Zelanda, fino all’Europa della difesa e alla sicurezza, con una nuova agenzia per la cyber-security, un’unità di intelligence europea, un ruolo del nuovo procuratore pubblico europeo contro il terrorismo transnazionale. Non è mancato un riferimento amaro alla Brexit, che i britannici «rimpiangeranno». Mentre sul fronte del futuro allargamento dell’Unione, Juncker ha incoraggiato le speranze degli Stati balcanici e ha chiuso la porta in faccia alla Turchia per il mancato rispetto dei diritti umani. Sul tema la bacchettata è stata anche per Polonia e Ungheria, anche se Juncker è stato attento a blandire gli Stati dell’Est di un’Europa che «ha bisogno di respirare con entrambi i suoi polmoni». Non a caso il lussemburghese ha proposto un vertice dei 27 da tenere in Romania il 30 marzo 2019, ovvero il giorno dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. In generale l’accoglienza al discorso di Juncker da parte dell’aula di Strasburgo è stata buona, almeno per quanto riguarda i gruppi più forti. «Condivido la necessità di un’Europa più democratica», ha sottolineto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Auspicando che nel dibattito per il rilancio dell’Ue il Parlamento, unica istituzione eletta dai cittadini, abbia un ruolo centrale.
Presidenza della Regione Siciliana