calendario
2010
I Giorni
del
Sogno Tina Imbriano Gabriella Biglia
cartman
I Giorni del Sogno Gabriella Biglia
… perché ogni giorno è buono per sognare: sogni minimi come una finestra o grandiosi come una nuova occasione, sogni bambini che stringono in mano la vita o sogni adulti che la vita, in qualche modo, ha lasciato andare. Sogni che spaventano, divertono, consolano e si intrecciano. Sogni che qualcun altro vive, vite che qualcun altro sogna. Vite sconosciute, fotografate nel breve intervallo di un sonno, che si raccontano attraverso un frammento di sogno.Vite che il lettore può provare a capire, o solo immaginare, o lasciar andare… Dodici bellissime foto, dodici non-racconti, una (casa) editrice che ha sempre dato ai sogni un valore etico, un unico ambizioso obiettivo: trasformare il sogno dei bambini dello Zanskar in realtà anche attraverso questo calendario fortemente sognato e voluto: una scuola a 3600 metri di altitudine, in una valle isolata dal resto del mondo, nell’Himalaya Indiano. Ecco ciò che stiamo realizzando, anno dopo anno, grazie alle donazioni di tutti coloro che condividono questo progetto con noi, sognatori di professione.
AIUTO ALLO ZANSKAR AaZ onlus – Via Gorizia, 1 – 25126 Brescia (Italia) www.aiutoallozanskar.it info@aiutoallozanskar.it
UNA SCUOLA IN HIMALAYA. AIUTIAMOLI A COSTRUIRE IL LORO AVVENIRE! Lo Zanskar si trova tra il Tibet e il Pakistan, a nord della catena dell’Himalaya. L’isolamento geografico ha permesso a circa 15000 persone che vivono semplicemente di agricoltura e allevamento, di conservare identità culturali, tradizioni popolari oltre che l’utilizzo di una lingua tibetana. A causa dell’isolamento, del difficile e ostile clima invernale e dell’istruzione insufficiente fornita dalle scuole primarie governative, la scolarizzazione dei bambini rappresenta un problema importante per questi abitanti di villaggi remoti. Aiuto allo Zanskar onlus, sezione italiana dell’Associazione internazionale AaZ con oltre 500 soci in Europa, intende promuovere l’accesso all’istruzione, nel rispetto delle pari opportunità fra uomo e donna, senza alcuna distinzione politica o religiosa, anche supportando le associazioni femminili per favorire l’accesso all’istruzione a donne in età adulte e promuovendo attività formative artigianali. Tra gli obiettivi raggiunti finora: la scolarizzazione di oltre 400 ragazzi (attraverso il sostegno alla Lamdon Model High School dal 1988), la costruzione di due edifici scolastici, il follow-up degli allievi con borse di studio per incrementare la specializzazione degli studi in college indiani, un pozzo per l’acqua potabile, riscaldamento in ogni aula, otto miniappartamenti per gli insegnanti, pannelli solari sugli edifici... Per il futuro ci stiamo impegnando a favorire lo sviluppo progressivo dell’autonomia della scuola e degli zanskar-pa, a migliorare la qualità degli studi e a favorire la formazione professionale delle fasce più deboli. Grazie a donazioni, iscrizioni e iniziative ci impegniamo ad aiutare ragazze e ragazzi a comprendere e ad affrontare il passaggio dall’economia di baratto alla globalizzazione e far in modo che la conservazione del loro prezioso patrimonio culturale non resti un sogno.
Gennaio Sognava, ma non lo diceva a nessuno, di essere un ladro. E, come tutti i ladri, aveva paura di essere scoperto, vergogna del giudizio della gente e terrore di una punizione. In piÚ, provava l’angoscia di chi teme di venire a propria volta derubato, perciò teneva stretto il suo bottino, ci dormiva insieme e non si fidava di nessuno, nemmeno di se stesso. Al risveglio, liberato da tutti quei cattivi sentimenti, ringraziava il cielo di essere ciò che era ma, al contempo, sentiva una spinosa nostalgia per la felicità che aveva provato nel possedere qualcosa di prezioso.
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Febbraio Un viaggio, ecco. Non ho neanche bisogno di fare le valigie, non mi importa, lascio tutto qua. Voglio andare in aereo, che non ci sono mai stato. Salire in alto piano piano…… superare i tetti delle case, poi gli alberi, poi le montagne…….andare dove? In America, che non so neanche dov’è. A vedere gli Americani, quelli che si vedono nei film: gli Americani alti e neri con i jeans e la bandiera americana sui vestiti. Io ho visto solo un film, con gli Americani, e giuro che erano così.
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Marzo Si era chiesto, a volte, se per caso avesse nella testa qualcosa che non andava, per via della moto. La sognava tutte le volte che le cose gli giravano male. Non era un incubo, sognava una moto e basta, senza nemmeno salirci, stava solo lì a guardarla. Per farsi coraggio. Spesso non era solo una, ma due o tre. E se la giornata era stata particolarmente pesante, ne sognava tante da non riuscire a contarle. Più guai aveva avuto da sveglio, più moto gli facevano compagnia mentre dormiva. Sognava, a volte, di svegliarsi e di trovarsi circondato da ruote e targhe e si diceva, allora, nel sonno: “Non è stato un sogno!”. E sorrideva.
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Aprile “Questa è la volta buona che crepo”, pensava, e si lasciava cadere a terra all’improvviso, trascinandosi dietro tutta la sua mercanzia, come se ci si volesse seppellire sotto. Stava a terra delle ore, tentando di morire. Ma, purtroppo per lui, non era mai stato così vivo come in quegli anni e l’unica cosa che gli riusciva, quando era disteso, era di addormentarsi e sognare la casa dalle pareti gialle, la sua casa. Per questo, al risveglio, non poteva fare altro che buoni propositi.
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Maggio L’uomo che camminava da vent’anni non sapeva sognare. Quando dormiva precipitava in un buio senza spessore e senza fine di cui aveva paura più che della morte, addomesticata da sempre con l’illusione del paradiso. Dormire, per lui, era una cosa penosa, per questo cercava di non farlo mai e, se gli capitava, restava immobile, rannicchiato come un bambino spaventato. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di fare un sogno, uno qualsiasi, anche banale come un cane, un albero, la finestra di una casa. Ecco: avrebbe rifatto metà del suo cammino pur di sognare una finestra.
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Giugno Era quasi un peccato, diceva sempre, che lì da loro non capitasse mai niente. Una rapina, una rivolta, una semplice protesta…. Lui sarebbe stato di sicuro il primo a dare l’allarme, a combattere, ad uccidere con le sue stesse mani, per difendere il palazzo. Molte volte lo aveva già fatto, d’altronde, in sogno, quando, come una furia, si gettava contro l’invasore (che aveva sempre la faccia di suo cognato), massacrandolo di botte e lasciandolo steso sul prato, certamente morto.
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Luglio Nonostante si addormentasse sempre con gli occhiali, per vedere meglio i suoi sogni, diceva, di quei sogni non ricordava mai niente. Solo, a volte, una sensazione di vuoto. Allora, dormendo, afferrava il cuscino, o un fazzoletto, o quello che aveva a portata di mano e, dopo, giurava di avere tenuto fra le dita un pezzo di pane, benchè di tutto ciò non gli riuscisse di comprendere il significato. Quello che è certo è che si svegliava sempre con un bell’appetito.
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Agosto Sognò di incontrare l’angelo custode di cui le aveva raccontato la maestra alla mattina. E l’angelo aveva delle ali verdi, enormi, che gli partivano dalla schiena e si allargavano in fuori talmente tanto che facevano ombra un bel po’. Però erano così grosse e pesanti che l’angelo stava tutto piegato in due dalla fatica e a lei sembrava davvero strano, perché la maestra non lo aveva detto che gli angeli custodi si stancano così tanto. Allora gli chiedeva se non poteva toglierle almeno un’oretta al giorno, quelle benedette ali, tanto per riposarsi, e lui diceva: “No, no…non posso, devo fare l’angelo custode esattamente così”. E lei pensava che al suo posto avrebbe fatto qualcos’altro, magari la maestra.
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Settembre Sognò Dio. Quello che era capitato lì, tanti anni prima, a cercare petrolio. “Io sono il vostro futuro - diceva – farò di voi degli uomini nuovi, la vita rinascerà in questi posti dimenticati!”. E intanto agitava il suo bastone bianco facendolo volteggiare sulle loro teste, come se li volesse benedire, ma nessuno aveva bisogno di altri Dei, a quel tempo. Forse ora….se fosse tornato, chissà. Il sogno, però, non sembrava di buon augurio. Dio non diceva più niente e il bastone gli serviva solo per appoggiarsi.
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Ottobre La sognò, ancora una volta. E ancora una volta era giovane e bella come quando l’aveva cacciata, trent’anni prima. A volte, al risveglio, la sensazione di aver perso qualcosa di importante lo prendeva allo stomaco, non un vero malessere, più un fastidio, un senso di disagio….allora cominciava a dirsi che la sua bellezza doveva essere svanita da un bel po’, aveva di certo perso la grazia dell’età, forse era grassa o curva o malata…e sicuramente piena di rughe che le solcavano il viso, ora irrimediabilmente invecchiato. Poi, mestamente, si diceva che avrebbe dato qualsiasi cosa, pur di sfiorare quelle rughe.
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Novembre Ho sognato che ero sulla mia strada, figlio. Ero in cammino da molto, ero stanca e volevo sedermi ma la via era lunga, sembrava non terminare mai…. A un certo punto ho sentito il rumore di un fiume. La strada mi portava proprio lì, sulle sue rive. Mi sono chinata per bere e nell’acqua ho trovato un bracciale che credevo di avere perso. L’ho raccolto e l’ho indossato. Poi mi sono specchiata per riconoscermi, per vedere se ero proprio io e, invece, c’era una bambina.
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Dicembre Quando dorme – mi disse la donna – mia figlia non sta mai ferma. Ride, piange, stringe forte le mani come se qualcosa le stesse scappando via. Le risposi che sognava, senza saperlo, tutte le sue vite precedenti ma, non avendo ancora vissuto abbastanza questa, non sapeva dare un nome a tutte le stranissime se stessa che abitavano i suoi sogni. La donna allontanò la sedia e si alzò. Prese sua figlia in braccio e uscì dalla porta, non prima di avermi guardato con orgoglio e deferenza.
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L’intero ricavato della vendita di questo calendario sarà devoluto all’Associazione Aiuto allo Zanskar onlus. Donazioni tramite bonifico bancario IBAN: IT90M0501811200000000108989 intestato a Banca Popolare Etica – Filiale di Brescia o bollettino postale gratuito CCP n°12182317 intestato a Banca Popolare Etica – Filiale di Brescia, causale “Versamento su CCB 108989 per Aiuto allo Zanskar onlus”.
Calendario 12 Mesi
I Giorni del Sogno ©2009 – Cartman Edizioni Fotografie: Tina Imbriano – Testi: Gabriella Biglia Impaginazione: Spazio Creativo Publishing
www.aiutoallozanskar.it C.F. 98109320170
Stampato con processo ECO OFFSET (a basso impatto ambientale) da Gam Edit s.r.l. www.gamedit.it