Caruso & Torricella Architettura_Fabbrica Architecture_Factory
Caruso & Torricella
Caruso & Torricella
Architettura_Fabbrica
Architecture_Factory
a cura di / edited by Raffaella Poletti
testi di / texts by Giuseppe Caruso Alessandro Rocca Andrea Signoretti
In copertina / On the cover Centro di formazione e auditorio / Training center and auditorium. TenarisSilcotub, Zalau (Romania) © CarloValsecchi, Valsecchi,2015 2015 ©Carlo
Questo libro è stampato su carta ecologica certificata FSC
ISBN 978-88-6242-160-7 978-88-6242-160-1 Prima edizione Settembre 2015 First edition September 2015 © 2015 LetteraVentidue Edizioni © 2015 Caruso & Torricella È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. No part of this book may be reproduced or transmitted in any form or by any means, including photocopying, even for internal or educational use. Italian legislation only allows reproduction for personal use and provided it does not damage the author. Therefore, reproduction is illegal when it replaces the actual purchase of a book as it threatens the survival of a way of transmitting knowledge. Photocopying a book, providing the means to photocopy, or facilitating this practice by any means is like committing theft and damaging culture.
Traduzioni / Translations: Just! Venice srl Progetto e realizzazione grafica / Book design: 46xy studio, Milano LetteraVentidue Edizioni S.r.l. Corso Umberto I, 106 96100 Siracusa, Italy www.letteraventidue.com
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uesto libro raccoglie i lavori realizzati nel corso di venti anni per il Gruppo Techint, in particolare per Tenaris e Ternium, le due aziende “siderurgiche” che producono rispettivamente tubi d’acciaio e prodotti laminati piani e lunghi. Si è trattato di una straordinaria esperienza professionale e umana, perché ha seguito il passaggio delle imprese da attori locali (Argentina) ad attori globali con centri di produzione sparsi in tutto il mondo (Stati Uniti, Messico, Canada, Brasile, Colombia, Italia, Cina, Giappone, Indonesia, Arabia Saudita). Abbiamo cercato, come architetti, di dare a questa realtà in straordinaria crescita spazi che funzionassero e architetture in cui ci si potesse identificare, facendo convivere “global” e “local”. Come dice il Filarete, nel suo Trattato d’architettura del 1464, ogni buona architettura ha un padre: il signore dell’edificio, il committente, e una madre: l’architetto. Nel nostro caso il chiaro programma industriale, ma anche l’interesse per l’architettura e per l’arte di Paolo Rocca, CEO del Gruppo Techint, sono stati un drive essenziale. È dunque a Paolo, come “coautore filaretiano” più che come “cliente classico”, che vanno i nostri ringraziamenti.
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his book is an anthology of the work undertaken over twenty years for the Techint Group, in particular for Tenaris and Ternium, the two “steel” companies that manufacture respectively steel tubes and long and flat rolled products. This was an extraordinary professional and human experience, because it followed the businesses’ transition from local concern (Argentina) to global players with manufacturing centres around the world (United States, Mexico, Canada, Brazil, Colombia, Italy, China, Japan, Indonesia and Saudi Arabia). As architects, we have tried to provide this amazingly expanding business with spaces that would work and architecture with which people could identify, so that “global” and “local” could go hand in hand. As Filarete says in his 1464 Trattato d’architettura (Treatise on architecture), all good architecture has both a father – the lord of the building or client – and a mother – the architect. In this instance the essential “drivers” were both a clear industrial programme and an interest in architecture and art on the part of Paolo Rocca, CEO of Techint Group. It is therefore to Paolo that we give our thanks, more as “co-author” (in the Filarete sense) than as “traditional client”.
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uando iniziammo a collaborare con Beppe Caruso e Agata Torricella per i primi interventi architettonici negli uffici della nostra fabbrica di Campana, in Argentina, il Gruppo Techint non aveva ancora acquisito una rilevante dimensione globale. Siderca, la società che successivamente si trasformerà in Tenaris, leader globale nella produzione di tubi per l’industria petrolifera, poteva contare solo sul suo impianto sulle rive del Paraná, dal quale esportava a tutto il mondo. Il percorso che ci ha portato alla costruzione di una realtà globale in questi 20 anni ha richiesto una trasformazione profonda della cultura e dell’organizzazione, associata ad un impegno permanente per mantenere i valori di fondo sulla base dei quali mio nonno Agostino e mio padre Roberto avevano fondato ed ampliato nel corso del tempo le attività industriali del Gruppo Techint. Nel cuore della nostra cultura industriale vi è l’acciaio, da sempre associato ad un lavoro duro, le cui tradizioni prima artigianali poi industriali sono radicate nelle famiglie e nel territorio, dove il progetto industriale e la vita della comunità si intrecciano in modo indissolubile. Anche se oggi la tecnologia ha trasformato tutto questo, i valori originali di questa cultura rimangono impressi nella nostra gente, nell’organizzazione del lavoro, nei nostri edifici, nella
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hen we started working with Beppe Caruso and Agata Torricella on the initial architectural projects at our factory offices in Campana, Argentina, the Techint Group had not yet gained a significant global presence. Siderca, the company that later became Tenaris – a leading global manufacturer of pipes for the oil industry – had to rely on its one facility on the banks of the Paraná, from where it exported worldwide. The journey that led us to building a global entity over the last twenty years has required profound cultural and organisational changes, together with a constant commitment to maintaining the values on which my grandfather Agostino and my father Roberto based the establishment and, over time, the expansion of Techint Group’s industrial activities. Steel is at the heart of our industrial culture; it has always been associated with hard work and its early craft – and later industrial – traditions are embedded in the families and in the area, where industrial enterprise and community life are inextricably interwoven. Although today’s technology has transformed all of this, the original cultural values remain ingrained in our people, in the organisation of work, in our buildings and in the urban landscape around the works and this is reflected in major completed
struttura urbana che circonda gli impianti, e si riflette in importanti realizzazioni: gli edifici di Dalmine in Italia, costruiti da Giovanni Greppi nel 1935 quando mio nonno ne era amministratore delegato, l’Hotel di Campana disegnato da Vico Magistretti nel 1962. L’intervento architettonico sugli impianti e sugli uffici che ha accompagnato questa trasformazione è stato fondamentale per contribuire alla formazione di una nuova identità, senza perdere il patrimonio genetico dal quale siamo partiti. Non era facile costruire su queste basi, e riflettere nel disegno degli spazi l’ambizione all’eccellenza tecnologica ed industriale, la proiezione verso il futuro, il valore della diversità delle culture, la trasparenza e l’apertura al mondo esterno, l’impegno ambientale. Beppe e Agata hanno lavorato su questi temi con tutti noi nel corso di questi anni, in più di 30 progetti, in tutto il mondo. I concetti essenziali del loro lavoro, la semplicità e la razionalità delle linee e degli interni, l’austerità degli spazi di lavoro e la rilevanza degli spazi comuni, la trasparenza e la visibilità, l’equilibrio tra la necessità di formare una identità globale e l’attenzione alla specificità di ogni luogo, la qualità nella scelta dei materiali, hanno contribuito a creare questa cultura comune, vissuta e condivisa dalla nostra gente nel lavoro di ogni giorno.
projects, e.g. the buildings at Dalmine in Italia, built by Giovanni Greppi in 1935 when my grandfather was Managing Director and the Campana hotel designed by Vico Magistretti in 1962. The architectural work on factories and offices that went hand in hand with these changes made a vital contribution to the establishment of a new identity, without losing the genetic legacy from which we started. It was not easy to build on this basis and, in the design of the spaces, to reflect the aims of technological and industrial excellence, projections for the future, the value of cultural diversity, transparency and openness to the outside world or environmental commitment. It is on these themes that Beppe and Agata have worked with all of us over the years, in more than thirty projects scattered across the world. The basic concepts in their work, simplicity and practicality of features and interiors, the austerity of the work spaces and the prominence of the common areas, transparency and visibility, the balance between the need to establish a global identity and the attention to the specifics of each place and quality in the selection of materials, have helped to create this common culture, experienced and shared by our people in their everyday work.
Paolo Rocca, CEO di/of Techint Group
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Architettura_Fabbrica / Architecture_Factory Raffaella Poletti Homo Faber / Homo Faber Giuseppe Caruso La nuova fabbrica globale / The new global factory Andrea Signoretti Dalla scuola di Milano allo stile internazionale / From the Milan school to the international style Alessandro Rocca
1.0 Ingressi / Entrances 1.1 Ingressi camion e personale, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Trucks and personnel entrances, TenarisSiderca, Campana (Argentina) 1.2 Ingresso camion, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Trucks entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 1.3 Ingresso personale, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Personnel entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 1.4 Hall d’ingresso, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Entrance hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 1.5 Ingresso camion, Ternium, Monterrey (Messico) Trucks entrance, Ternium, Monterrey (Mexico) 1.6 Ingresso camion e personale, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Trucks and personnel entrances, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) 1.7 Hall d’ingresso, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Entrance hall, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) 2.0 Uffici / Offices 2.1 Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 2.2 Edificio per uffici, Tenaris, Qingdao (Cina) Office building, Tenaris, Qingdao (China) 2.3 Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) 2.4 Edificio per uffici, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Office building, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) 2.5 Edificio per uffici, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Office building, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) 3.0 Servizi / Facilities 3.1 Mensa, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Canteen, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 3.2 Mense nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) New rolling mill canteens, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 3.3 Mensa, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Canteen, TenarisSiderca, Campana (Argentina) 3.4 Consultorio medico, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Health center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) 3.5 Caffetteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Cafeteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) 3.6 Palestra, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Gymnasium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) 3.7 Spazio per incontri ed esposizioni, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Convention and exhibition hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
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4.0 Formazione / Training 4.1 Centro di formazione e auditorio, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Training center and auditorium, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) 4.2 Centro di formazione, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Training center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 4.3 Centro di formazione, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Training center, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) 4.4 Centro di formazione, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Training center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 4.5 Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca, Campana (Argentina) 4.6 Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) 5.0 Laboratori e centri di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D centers 5.1 Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratories and R&D center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) 5.2 Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Laboratories and R&D center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 5.3 Laboratori, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratories, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) 5.4 Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Laboratories and R&D center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 5.5 CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 5.6 Centro di ricerca e sviluppo, Tenaris, Rio de Janeiro (Brasile) R&D center, Tenaris, Rio de Janeiro (Brazil) 5.7 Laboratori, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Laboratories, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) 6.0 Fabbriche / Mills 6.1 Centro componenti per automobili, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Automotive components center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 6.2 Centrale termoelettrica, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Thermoelectric power plant, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 6.3 Pulpito di controllo su nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Control pulpit on rolling mill, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 7.0 Signing / Signing 7.1 TenarisDalmine, Dalmine (Italia) TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 7.2 TenarisTamsa, Veracruz (Messico) TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 7.3 Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
264 8.0 Fuori fabbrica / Out Of Plant 266 8.1 Scuola Tecnica Roberto Rocca, Campana (Argentina) Roberto Rocca Technical school, Campana (Argentina) 278 8.2 Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina) 288 298
Siti / Sites Abaco dei progetti / A Handbook of projects
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comparsa progressivamente dagli orizzonti urbani, dove sopravvivono solo rari esoscheletri, da diversi decenni la fabbrica è scomparsa anche dai discorsi – quindi dai libri – degli architetti. Rari i testi di taglio tipologico, scarne o eccezionali le esperienze monografiche. Il mondo della produzione è passato nel frattempo dalla condizione di modernità della macchina alla postmodernità dell’automa e alle successive declinazioni nel virtuale, spingendoci a credere in un mondo di flussi immateriali e di produzioni talmente atomizzate o lontane da non riuscire a costituirsi come oggetto di discussione disciplinare. Oggi, che sembra riaffermarsi la centralità dell’economia reale, si parla di re-industrializzazione, di “rinascimento industriale”: l’industria è di nuovo considerata un’opportunità per il futuro, ovviamente secondo nuovi paradigmi di produzione, distribuzione e consumo. Riprendiamo dunque a discutere dei luoghi fisici in cui questa produzione avviene. Innanzitutto: di cosa parliamo quando parliamo di fabbrica? La fabbrica, mondo e luogo fisico della produzione, è stata innanzitutto il laboratorio fondamentale della temporalità e della spazialità moderne dalla Rivoluzione industriale in poi.
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actories have gradually disappeared from urban perspectives, where only rare skeletal carcasses remain, but have also been absent from debate – and consequently from books – on architecture for several decades. Books on building types are rare and monographs scant or uncommon. In the meantime, the world of manufacturing has changed in status from the modernity of the machine to the post-modernity of the robot and subsequent virtual versions, prompting us to believe in a world of immaterial processes and manufacturing that is so automated or remote as to be incapable of establishing itself as a field of study or debate. Today, when the central importance of the real economy seems to have been reasserted, there is talk of re-industrialisation and of “industrial renaissance”; industry is once again seen as an opportunity for the future, naturally according to new models of production, distribution and consumption. Let us continue, then, discussing the actual sites where this production is taking place. First of all, what do we mean when we talk about a factory? The factory, as the realm of manufacturing and its physical location, was in the first place a basic laboratory
Oggi è ancora la “magnifica primizia del nostro tempo”, l’icona estetica, come vaticinava Le Corbusier in Vers une architecture, o si esaurisce nell’ambito della sua funzione di perfetta macchina produttiva, come sottolineava Albert Kahn? O piuttosto si è trasformata in qualcosa di molto più complesso? A giudicare dai progetti presentati in questo libro – circa quaranta facenti capo a una decina di stabilimenti produttivi – la fabbrica sembrerebbe diventata, sulla scia della strada pioniera inaugurata in Italia da Adriano Olivetti, una vera e propria città sociale: dotata di laboratori, centri studi, servizi, spazi di ricreazione e di relazione con il pubblico e con il paesaggio, nei quali l’architettura interviene al meglio con il suo bagaglio di competenze tecniche e culturali. Competenze che trovano applicazione anche negli edifici destinati a ospitare gli impianti di produzione (qui i laminatoi), la cui pianta è indiscutibilmente e funzionalmente determinata dal percorso del flusso produttivo, finalmente però “reso visibile”, cioè rivelato nella dimensione spettacolare del processo. E qui l’altra questione: come può rivelarsi utile l’esperienza di uno studio di progettazione che da decenni si confronta con le questioni, sempre più articolate e sofisticate, legate alla progettazione industriale? Albert Kahn, titolare di uno studio che ha accompagnato il grande sviluppo dell’industria americana (e anche di quella sovietica), prevede dapprima un modello edilizio per ogni settore di prodotto. Si dedica quindi alla produzione manualistica e alla redazione di principi operativi utili per definire un approccio progettuale standardizzato. Questo gli consente l’enunciazione di principi validi per tutte le produzioni industriali, dal settore automobilistico a quello alimentare. Lontano dalla presunzione manualistica di un funzionalismo fuori tempo, questo libro rappresenta l’occasione per mettere ordine a esperienze sviluppate in diverse parti del mondo – Europa, Nord e Sud America, Asia – illustrando le occasioni di progetto con un approccio sistematico al problema. Con la convinzione che, pur rispettando i vincoli del rendimento e dell’economia “una fabbrica può uscire dagli schemi razionali di valore universale e cercare di assolvere a un più elevato compito umano attingendo dall’ambiente, dal clima, dalla struttura del luogo in cui dovrà sorgere le ispirazioni per la composizione di ogni dettaglio, della sua struttura e della sua forma, negli spazi interni ed esterni dove gli uomini i quali operano per quel determinato compito si associano o si isolano per espletare le proprie mansioni” (Luigi Cosenza a proposito della fabbrica Olivetti a Pozzuoli, 1955).
of the modern concepts of time and space, from the Industrial Revolution onwards. Is it still today the “magnificent novelty of our time”, the aesthetic icon, as prophesied by Le Corbusier in Vers une architecture or has it completed its role as perfect production machine, as emphasised by Albert Kahn? Alternatively, has it become something much more complex? Judging by the projects presented in this book – about forty in number, belonging to ten or so manufacturing establishments – the factory would seem to have followed the pioneering path struck in Italy by Adriano Olivetti and become a real social city, equipped with laboratories, research centres, services and spaces for recreation and contact with the public and with its landscape, to which architecture contributes in the best way possible with its wealth of technical and cultural expertise. This expertise is also relevant to buildings designed to accommodate manufacturing facilities (in this case rolling-mills), whose layout is unquestionably and functionally determined by the manufacturing processes, which are finally “made visible” however, i.e. revealed in the spectacular scale of the process. Here, then, is the next question: how can the experience of a design practice, which, for decades, has dealt with the increasingly detailed and sophisticated issues related to industrial design, prove useful? Albert Kahn, head of a practice involved with the rapid growth of American (as well as Soviet) industry, initially foresees a building model for all product sectors. He is therefore devoting himself to production manuals and the preparation of operating principles that will help define a standardised design approach. This enables him to expound principles that apply to all manufacturing sectors, from automotive to food. Far from the manualistic presumption of an out-ofdate functionalism, this book is an opportunity to bring some order to experiences gained in different parts of the world – Europe, North and South America and Asia – illustrating design opportunities with a systematic approach to the problem. This is in the belief that, while respecting the constraints of efficiency and economy, “a factory can break the rationalist mould of universal value and try to fulfil a superior human task, drawing on the environment, climate and structure of the place from which inspiration should spring for the composition of every detail, structure and shape in the indoor and outdoor spaces where people work, together or in isolation, to perform their duties on that particular task” (Luigi Cosenza on the subject of the Olivetti factory in Pozzuoli, 1955). 13
Homo Faber Giuseppe Caruso
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ue romanzi hanno segnato in modo importante la mia formazione: La chiave a stella di Primo Levi e Homo Faber di Max Frisch. Ambedue affrontano il tema del lavoro tecnico, manuale l’uno, ingegneristico l’altro, facendolo diventare un elemento strutturante del modo di pensare e agire dei due protagonisti: l’uomo s’identifica con il suo lavoro. Ora, questa pervasività del tipo di lavoro legato al costruire, al fare, al fabbricare è un elemento che ho trovato in tutte le persone coinvolte nei progetti che sono qui di seguito mostrati, tutti legati alla produzione industriale e alle funzioni di supporto collegate. Quando si progetta e si costruisce per l’industria si crea una specie di rispecchiamento tra architetto/ costruttore/cliente-imprenditore-utilizzatore, accomunati da una triade di pratiche comuni: ideazione, progetto, costruzione/fabbricazione, verificate dalla vecchia triade vitruviana della utilitas, firmitas, venustas (…sì, anche la venustas ormai rientra nella cultura degli ingegneri industriali… sensibilizzati dai colleghi del marketing). Lavorare quindi per l’industria è stata, e continua a essere, un’esperienza unica per questo linguaggio comune utilizzabile, per la razionalità che alla fine prevale sempre risolvendo momenti di stallo, per una certa forma di oggettività, legata all’economia e all’ergonomia, che passa le scelte architettoniche attraverso un “setaccio” depuratore di scelte puramente formalistiche o autoreferenziali. Penso che in qualche modo la razionalità e anche i limiti del progetto industriale aiutino l’architettura a trovare la sua strada più autentica. Un altro aspetto, presente nei due romanzi, è legato al lavoro “in giro per il mondo”, al poter vivere altrove con il proprio lavoro usando quel linguaggio universale e oggettivo che è la tecnica. Questo elemento è particolarmente importante oggi, in un periodo di globalizzazione, ma la migrazione di tecnologie è sempre stata un fenomeno importante in tutta la storia umana: basti pensare agli architetti armeni che reimportano nell’Italia altomedievale elementi dell’architettura classica romana e di quella islamica
wo novels were significant milestones in my education: La chiave a stella (The Monkey’s Wrench) by Primo Levi and Homo Faber by Max Frisch. Both deal with the subject of technical work, one with manual aspects and the other with engineering, turning it into something that gives structure to the two main characters’ ways of thinking and acting; the individual is defined by his work. Now, the pervasive nature of this type of work, associated with building, making and manufacturing, is something that I have found in everyone involved in the projects illustrated below, which are all related to industrial activity and associated support operations. When designing and building for industry, a sort of mirror image is created between the architect/the manufacturer/ the client-entrepreneur-user, who share a trio of common practices: concept, design and construction or manufacture, as confirmed in the old Vitruvian triad of utilitas, firmitas, venustas (commodity, firmness and delight …yes, even venustas is now part of the culture for industrial engineers… through the encouragement of their marketing colleagues). Working for industry, therefore, has been and continues to be a unique experience, due to the common language it can use, the rationality that always prevails in the end to resolve cases of deadlock and a particular kind of objectivity, linked to economics and ergonomics, which puts architectural decisions through a “sieve” to filter out purely formalistic or self-referential options. I think that functionality, as well as the limits of an industrial project, somehow help architecture to find a more authentic approach. Another aspect, in evidence in both novels, is related to working “around the world”, being able to live elsewhere with one’s work, using a technical language that is objective and universal. This aspect is especially important today, in an era of globalisation, but the migration of technology has always been an important feature throughout the history of mankind; one only has to remember the Armenian architects who re-imported elements of classical Roman and Islamic architecture into Italy in the early middle ages 15
a formare nel 1060 con il Duomo di Pisa la precoce prefigurazione della “rinascenza” architettonica italiana. La “famiglia” internazionale che si crea attorno ai grandi cantieri – ma anche ormai nella gestione delle fabbriche di gruppi multinazionali – è un’occasione straordinaria di crescita. Vi è quindi un’assonanza tra il nostro lavoro e il mondo degli ingegneri, che va nel senso di un progetto realistico, razionale, motivato, descrivibile. D’altra parte bisogna anche sottolineare come la fabbrica, il luogo della concentrazione di persone che attuano la produzione di oggetti fisici, si ponga oggi nel contesto sempre più virtuale e globalizzato come un caposaldo di aggregazione. La fabbrica rappresenta un’occasione socio-culturale importante di evoluzione se è insediata in paesi in via di sviluppo, un’occasione di riaggregazione di un tessuto sociale polverizzato da un individualismo “finanziario” pervasivo se è insediata in paesi sviluppati “maturi”, come dimostrano i recenti fenomeni di re-industrializzazione. Qual è quindi il compito dell’architettura? Cercherà come sempre, nelle sue espressioni migliori, di dare una forma fisica a istituzioni umane. E in questo caso l’istituzione è diventata veramente una realtà complessa, come già intuito dai primi industriali utopisti dei primi del ’900 che hanno cominciato ad affiancare alla pura fabbricazione la formazione professionale, l’assistenza sanitaria, l’abitazione salubre ecc. Alcune delle funzioni che gli industriali del tempo assumevano in proprio sono diventate diritti sociali (abitazione, sanità). Ma attorno alla produzione, oltre ad alcune funzioni di supporto diretto, hanno avuto uno sviluppo ingente quelle di ricerca tecnologica, controllo della qualità della fabbricazione, formazione continua del personale a tutti i livelli. Ecco quindi che, fisicamente, attorno alla fabbrica, nascono, oltre a mense, spogliatoi e palestre centri di ricerca e sviluppo, laboratori di controllo di qualità, scuole di formazione, a formare una sorta di “campus”, dove produzione, studio e ricerca, e aspetti di vita quotidiana (sport, salute ecc.) convivono.
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to create an early precursor of the Italian architectural “Renaissance” in 1060 in the form of Pisa Cathedral. The international “family” created around large building sites – but also nowadays in the operation of multinational companies’ factories – presents an exceptional development opportunity. There is therefore some similarity between our work and that of the engineering world, in the sense that it aims for design that is realistic, rational, purposeful and describable. On the other hand, it must also be emphasised that the factory, the place where the people who actually manufacture physical objects are concentrated, acts as a prime example of a place of assembly in today’s increasingly virtual and globalised environment. When established in developing countries, factories represent a major opportunity for social and cultural progress, an opportunity to restore the cohesive social fabric that, when established in “mature” developed countries, is crushed by widespread financial individualism, as recent instances of re-industrialisation demonstrate. What then is architecture’s task? In its best interpretations it will try, as always, to give physical form to human institutions. In this instance, the institution has also become a truly complex entity, as already understood by the first visionary industrialists of the early 1900s who began to support basic manufacturing with vocational training, health care, decent housing etc. Some of the functions that the industrialists of that time undertook themselves (e.g. housing and health) have now become social rights. In addition, though, to some of the direct support functions around manufacturing, those of technical research, manufacturing quality control and continuous professional development for staff at all levels have undergone substantial development. Consequently – in addition to canteens, locker rooms and gyms –, research and development centres, quality control workshops and training schools have sprung up physically around the factory, to form a sort of “campus”, where manufacturing, study and research coexist with aspects of everyday life such as sport and health.
La nuova fabbrica globale Andrea Signoretti
The new global factory
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arlare oggi di architettura industriale può sembrare, nell’immaginario collettivo, anti-storico e retaggio di un’economia manifatturiera che, nel mondo occidentale, ha perso progressivamente peso. In realtà, le fabbriche continuano a esistere e a essere attive in tutti i paesi, anche del mondo sviluppato. Di più, ormai è evidente che la ripresa economica, dopo la crisi finanziaria iniziata nel 2008, dovrà basarsi proprio sul recupero dell’attività manifatturiera in un’ottica di reindustrializzazione, come dimostrano i positivi risultati economici dei paesi che si sono ispirati a tale politica. Pertanto, il tema dell’architettura industriale si rivela particolarmente attuale, poiché le attività produttive rappresentano, e rappresenteranno sempre di più, importanti occasioni di prosperità sociale ed economica. Certo, le nuove fabbriche sono molto diverse non solo da quelle del secondo dopoguerra, ma anche rispetto agli opifici costruiti dieci o vent’anni fa. Sono più luminose, pulite e ordinate, sia per trasmettere all’esterno un’immagine positiva dell’azienda, sia al fine di rispondere in modo adeguato agli obiettivi di efficienza e qualità dei prodotti richiesti dal mercato. Qualità che non è pretesa solo nei paesi sviluppati ma anche in quelli in via di sviluppo. Peraltro, le aziende globali devono comunque garantire una produzione di qualità in tutto il mondo se vogliono preservare la reputazione – quindi il valore di mercato – del proprio marchio. Progettare le fabbriche oggi significa predisporre edifici dotati di spazi accoglienti e tra loro funzionalmente collegati in modo tale da integrare l’efficienza dei processi produttivi con la sicurezza e il benessere di tutti gli stakeholders. Per esempio, progettare soluzioni logistiche all’avanguardia, significa suddividere gli accessi a uso civile, a traffico medio e pesante (camion, autoarticolati), individuando spazi precisi per ogni singola operazione da svolgere, quali l’espletamento delle pratiche burocratiche, le zone di sosta, la fornitura dei prodotti, cadenzando ogni attività al fine di organizzare un flusso di lavoro snello, sicuro ed efficiente. Queste forme innovative di progettazione possono essere realizzate non solo laddove c’è la
peaking about industrial architecture these days may seem anti-historical in the collective imagination and a throwback to a manufacturing economy that has steadily been losing importance in the Western hemisphere. In actual fact, factories continue to exist and operate profitably in all countries, even in the developed world. What is more, it is now clear, after the financial crisis that began in 2008, that economic recovery will indeed be based on a manufacturing revival, with a view to re-industrialisation, as demonstrated by the encouraging economic figures from countries that have adopted this policy. For this reason, the subject of industrial architecture is particularly relevant, since manufacturing offers significant opportunities for social and economic prosperity and will increasingly do so. Of course the new factories are very different, not only from those of the post-war period but also compared with ones built ten or twenty years ago. They are brighter, cleaner and tidier, both to convey a positive image of the company to the outside world and as an appropriate response to the goals of product efficiency and quality demanded by the market. Quality is expected not only in developed countries but in developing ones as well. In any case, global companies also have to guarantee a quality product across the world if they hope to maintain their reputation – and consequently the market value – of their brand. Designing factories today means providing buildings with environments that are inviting and functionally related to each other, so as to combine the efficiency of manufacturing processes with the safety and welfare of all stakeholders. For example, designing state-ofthe-art logistics solutions means having separate access points for non-industrial purposes, medium and heavy traffic (trucks and articulated lorries), identifying specific areas for carrying out each individual operation – such as the completion of paperwork, parking, product deliveries – and scheduling every activity in order to organise a streamlined, safe and efficient workflow. These innovative forms of design can be achieved not only where there is the option of using sizeable green 19
possibilità di disporre di rilevanti green fields, ovvero di zone non industrializzate da progettare ex novo, ma anche nella ristrutturazione degli stabili già esistenti. Nell’attuale momento storico, le imprese manifatturiere sono chiamate a competere in un contesto economico globalizzato, e collocare le proprie produzioni su scala internazionale (che non significa in alcun modo delocalizzare) può rivelarsi cruciale per il successo aziendale. Attraverso una strategia di internazionalizzazione della produzione e delle vendite si possono infatti conseguire rilevanti vantaggi competitivi. In primo luogo, le aziende che collocano le proprie attività produttive nei mercati dove sono distribuiti i propri manufatti si dimostrano spesso in grado di soddisfare al meglio le esigenze dei consumatori e delle imprese locali. Vivere a contatto diretto con la popolazione e lavorare con le persone del luogo consente, infatti, di recepire e interiorizzare quelle che sono le specifiche richieste di prodotti di consumo o industriali provenienti dalle diverse comunità. Globalizzazione non significa affatto standardizzazione, per quanto ci possano essere tentativi in questa direzione. Per tale ragione, l’internazionalizzazione dei mercati dovrebbe spingere le aziende ad analizzare, rispettare e valorizzare le abitudini e le culture dei diversi territori al fine di soddisfarne in modo appropriato le richieste. Non a caso si utilizza spesso il termine glocalizzazione proprio per indicare la necessità che le imprese, nell’era della globalizzazione, siano in grado di internazionalizzarsi adeguando nel contempo la natura delle proprie produzioni alle esigenze dei diversi mercati. L’internazionalizzazione della produzione permette il conseguimento di un secondo vantaggio. Dislocando le proprie attività in diversi paesi, le imprese possono realizzare una diversificazione del rischio quanto mai opportuna in un periodo storico caratterizzato da mercati instabili. Ciò si verifica perché la crescita e la decrescita dei differenti mercati possono compensarsi tra loro conferendo così stabilità finanziaria all’azienda, che sarà maggiormente in grado di programmare e realizzare progetti di medio e lungo termine. Concepire e realizzare un edificio dedicato o legato a un’attività manifatturiera richiedono di prestare grande attenzione, in qualunque contesto si operi, al rispetto dell’ambiente. La tutela dell’ambiente deve armonizzarsi con i prodotti e la fabbrica, e questo è un principio di eco-sostenibilità che dev’essere universale ed è oggi giustamente rivendicato anche nei paesi emergenti. 20
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field sites, i.e. non-industrialised areas to be developed from scratch, but also in the reorganisation of existing facilities. At the current period of time, manufacturing businesses are required to compete in a globalised economy and to position their products in an international context (which does not in any sense mean relocation) and this can be critical to business success. Adopting an internationalisation strategy for manufacturing and sales can actually achieve significant competitive advantages. Firstly, companies that locate their manufacturing activities in markets where their products are sold often prove the most capable of satisfying the needs of consumers and local businesses. Living in direct contact with the population and working with local people actually makes it possible to understand and assimilate the specific requirements of different communities for industrial or consumer products. Globalisation does not in any way mean standardisation, although there may be attempts to move in this direction. For this reason, the internationalisation of markets should force companies to analyse, respect and value the customs and cultures of different regions so as to satisfy demands appropriately. It is no coincidence that the term glocalisation is often used precisely to indicate the need, in this age of globalisation, for companies to be able to internationalise, while adapting the specification of their products to the requirements of different markets. Internationalising production makes it possible to gain another advantage. By spreading their activities across several countries, companies can achieve a highly beneficial diversification of risk at a time like this when markets tend to be unstable. This occurs because the positive and negative growth rates of different markets may offset one another, so affording the company financial stability and making it better able to plan and carry out medium and long term projects. When designing and creating a building dedicated or related to manufacturing, great attention must be paid to respect for the environment, whatever the operational context. Protection of the environment must be in keeping with the products and the factory; this is a principle of environmental sustainability that should be universal and is now rightly demanded in emerging countries as well. Factories are sometimes built on sites previously given over to nature. The industrial site, in such cases, is seen by local communities as an opportunity for greater affluence,
Le fabbriche costruite utilizzano talvolta spazi occupati in precedenza dalla natura. L’insediamento industriale, in questi casi, è visto dalle comunità locali come un’occasione di benessere, particolarmente quando si tratta di aree economicamente depresse, ma anche come un potenziale pericolo per l’ecoclima in cui vivono. Rispettare l’ambiente, oltre a rappresentare un dovere etico, è quindi anche un modo per integrarsi al meglio con le persone del luogo, molte delle quali lavoreranno all’interno degli stabilimenti. Ma la tutela dell’ambiente è naturalmente di grande importanza anche nei paesi più sviluppati, soprattutto rispetto alle opere di architettura industriale più datate ma ancora attive. Infatti, tali opere non sono state sempre pensate in una prospettiva di eco-sostenibilità, finendo così con impattare negativamente i territori in alcuni casi. Questo vale soprattutto per l’Italia: se l’obiettivo consiste nel re-industrializzare il nostro paese, non è possibile prescindere da una visione integrata che armonizzi fabbriche e tutela dell’ambiente. Interventi di qualità, di cui tuttavia l’Italia ha dato testimonianze preziose a partire da Ivrea, dimostrano come l’architettura industriale possa non solo rispettare ma anche abbellire l’ambiente e il paesaggio circostanti. In altre parole, l’architettura industriale può svolgere un’importante funzione estetica. L’armonizzazione ambientale che ne deriva influenza così in modo positivo l’atteggiamento dei lavoratori e delle popolazioni territorialmente coinvolte verso questi complessi industriali. Al fine di favorire la migliore integrazione possibile delle nuove fabbriche nelle comunità d’insediamento è importante affiancare, alla tutela e all’arricchimento dell’ambiente, una forte attenzione alla cultura espressa dalle diverse comunità nazionali e locali. È un aspetto fondamentale della glocalizzazione. Un territorio, infatti, non esprime solo esigenze di consumo ma anche costumi, tradizioni e valori sedimentatisi nell’arco di secoli. Ecco quindi che le aziende dovrebbero prestare grande attenzione alle culture locali, fin dalla progettazione dei complessi industriali, che dovrebbero risultare compatibili con le tradizioni espresse dalla popolazione. In Cina, per esempio, la forte crescita economica convive con le tradizioni millenarie che contraddistinguono il popolo cinese. Chiunque abbia lavorato o visitato quel paese è consapevole che le opere architettoniche, secondo la tradizione nazionale, devono essere progettate attentamente allo scopo di evitare gli influssi negativi di varia natura che possono colpire le stesse costruzioni e l’uomo. L’acqua,
especially when the area is economically depressed, but also as a potential danger to the eco-climate of the area where they live. In addition to being a moral duty, respect for the environment is therefore also a way to integrate better with local people, many of whom will work in the factories. Protection of the environment, though, is naturally of great importance in more developed countries too, especially in relation to industrial buildings that are outdated but still in use. In fact, these projects were not always considered from an environmental sustainability perspective, resulting in a negative impact on the localities in some cases. This is especially true for Italy; if the aim is to reindustrialise our country, it is impossible to do without an integrated vision that accommodates both factories and environmental protection. Good quality projects, of which Italy can of course offer valuable examples, from Ivrea onwards, demonstrate how industrial architecture can not only respect the surrounding environment and landscape but also make them more attractive. In other words, industrial architecture can perform an important aesthetic function. The resulting environmental empathy has a positive impact on the attitude of the employees and the local population towards these industrial complexes. In order to help new factories integrate as well as possible with the communities where they are located, it is not only important to protect and enhance the environment but also to pay great attention to the cultural expressions of the various national and local communities. This is a fundamental aspect of glocalisation. Indeed a local community is defined not just by its consumer requirements but also by its customs, traditions and values, consolidated over the course of centuries. Companies should therefore pay great attention to local culture, right from the design stage of industrial complexes, which should prove compatible with the traditions observed by the population. In China, for example, strong economic growth goes hand in hand with the age-old traditions for which the Chinese are well-known. Anyone who has worked or visited the country is aware that, in accordance with national tradition, architectural projects must be carefully designed to avoid negative influences of various kinds that can harm both the buildings themselves and human beings. Water, in particular, is deemed essential to the survival of all living beings and it is believed that having it close to buildings can prevent its inherent 21
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in particolare, è considerata un elemento necessario alla sopravvivenza di tutti gli esseri viventi e si ritiene che la sua presenza vicino agli edifici possa impedire che le energie positive in esso presenti siano trasferite altrove. Pertanto, l’aderenza delle opere architettoniche ai costumi e alla cultura locale è rilevante, poiché i lavoratori e i cittadini possono sentire che la modernità dei nuovi stabili non rappresenta un corpo estraneo rispetto al territorio in cui vivono, ma s’integra con esso. Finora ho considerato l’importanza di una progettazione adeguata delle opere di architettura industriale in relazione all’ambiente esterno, variamente definito in termini di tutela fisica, estetica e culturale. Tuttavia, la forma, il colore e, in generale, il messaggio estetico veicolato dagli spazi interni ed esterni degli edifici industriali hanno conseguenze dirette anche sul clima di fabbrica, incidendo sul modo in cui i lavoratori plasmano il proprio rapporto con l’azienda. Lavorare in un edificio esteticamente gradevole e che offre spazi accoglienti, puliti e luminosi al proprio interno, aumenta il senso di appartenenza del collaboratore all’impresa, poiché comprenderà di essere considerato e valorizzato come persona. Aumenterà la sua autostima e mostrerà un certo orgoglio nell’indicare ad amici e conoscenti il proprio luogo di lavoro. Nel contempo, il lavoratore si sentirà anche responsabilizzato nel rispettare l’ambiente in cui opera, mantenendolo pulito e ordinato. In altre parole, il setting, come ricordano gli psicologi, influenza in modo significativo il comportamento delle persone. Le ricerche scientifiche hanno dimostrato come il contributo consapevole e pro-attivo dei lavoratori ai processi produttivi, derivante dal loro senso di appartenenza e di condivisione del progetto imprenditoriale, rappresenti oggi uno degli elementi fondamentali per la competitività aziendale. Il modello taylor-fordista, con la rigida separazione tra le attività di progettazione ed esecuzione, è stato ampiamente superato sul piano competitivo, per quanto ancora utilizzato in non poche aziende. Lavorare in ambienti confortevoli si rivela quindi influente al fine di favorire l’impegno attivo delle persone al successo aziendale, come previsto nei più evoluti modelli produttivi. È ovvio che la progettazione di edifici industriali funzionalmente ed esteticamente adeguati non garantisce di per sé la realizzazione di una collaborazione costante e virtuosa tra i diversi attori aziendali, ma rappresenta un importante tassello iniziale per favorire la partecipazione dei lavoratori. Di recente alcune fabbriche del settore automobilistico – al centro in passato di forti denunce di degrado 24
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positive energy being transferred elsewhere. For this reason, it is important that architectural projects are well-matched with local customs and culture, since employees and citizens can then feel that the modernity of new buildings is not something foreign to the area where they live, but integral to it. So far I have considered the importance of appropriate design for industrial architecture projects in relation to the external environment, variously defined in terms of physical, aesthetic and cultural safeguards. However, the shape, colour and general aesthetic message conveyed by the internal and external spaces of industrial buildings also have direct consequences for conditions in the factory, affecting the way that employees forge their relationship with the company. Working in an aesthetically pleasing building that also provides welcoming, clean and bright interiors increases the staff ’s sense of belonging to the company, since they will appreciate being considered and valued as people. It will increase their self-esteem and they will show some pride in pointing out where they work to friends and acquaintances. At the same time, employees will also feel a responsibility for respecting the environment in which they operate, keeping it clean and tidy. In other words, as psychologists remind us, the setting significantly influences people’s behaviour. Scientific research has shown that employees’ conscious and pro-active contribution to manufacturing processes, stemming from their sense of belonging to and sharing in a business plan, now represents a key element in a company’s competitiveness. The Taylorism-Fordism model, with its strict separation between planning and implementation, has been largely overtaken in competitive terms, although still used in quite a few companies. Working in comfortable surroundings, then, is shown to be important in encouraging people’s active commitment to company success, as provided for in the most advanced production models. Of course, the design of functionally and aesthetically satisfactory industrial buildings does not in itself guarantee the establishment of flawless, ongoing cooperation between different company personnel, but it is an important first step in encouraging employee involvement. Certain factories in the automotive industry (at the centre of strong allegations in the past about social – and environmental – neglect) have recently used parquet in the renovation of their manufacturing facilities and given the employees white coats to wear. This is not, at least in these cases, a question of corporate propaganda, but of strategies aimed
sociale anche sul piano ambientale – hanno utilizzato, nella ristrutturazione dei propri stabilimenti produttivi, il parquet, e gli operai indossano un camice bianco. Non si tratta, perlomeno in questi casi, di propaganda aziendale, bensì di strategie volte a favorire sia la qualità del prodotto sia il benessere del lavoratore, che deve sentirsi a proprio agio nell’ambiente in cui opera, disponendosi così a rispettare e valorizzare tutto ciò che l’impresa rappresenta. Come già evidenziato, le opere architettoniche presenti in questo libro vanno ben oltre la progettazione delle aree produttive, ma ricomprendono anche edifici e spazi legati alle attività sportive, di formazione oppure di ricerca e sviluppo, solo per fare alcuni esempi. Si tratta di un sistema integrato in grado di riverberare effetti positivi sul benessere dei collaboratori, sulla loro integrazione sociale e sul rapporto nei confronti dell’azienda. Sviluppare il senso di appartenenza dei lavoratori è il traguardo cui tutte le aziende vogliono tendere. Al riguardo, può essere utile fare alcuni esempi di vita lavorativa quotidiana per cogliere gli importanti risultati che gli ambienti destinati allo svolgimento di queste attività possono realizzare. In aziende internazionalizzate, che operano su più mercati attraverso strutture collocate in tali contesti, si manifesta spesso il bisogno che le persone abbiano compreso e interiorizzato i valori e gli obiettivi aziendali, e che si relazionino efficacemente tra loro. Al fine di realizzare tali obiettivi, diverse imprese organizzano corsi di formazione interattivi cui sono invitati a partecipare i propri collaboratori che operano in diversi paesi. Disporre di aule modernamente progettate e accoglienti può così contribuire, oltre all’efficacia dell’azione formativa, a favorire la socializzazione tra persone di nazionalità e lingua diverse, mettendole a proprio agio e incoraggiandone così il dialogo. Lo stesso dicasi per gli stabili o parti di essi destinati alle sale di ristorazione. Tali spazi dovrebbero essere progettati prevedendo la presenza dei tavoli tondi tra loro contigui, favorendo così la convivialità e i rapporti sociali tra i lavoratori anche quando ricoprono ruoli di diversa responsabilità all’interno dell’azienda. Gli aspetti di socializzazione e di convivialità possono sembrare banali, ma a un osservatore attento si rivelano estremamente importanti per favorire il benessere e lo sviluppo di relazioni positive tra i collaboratori. Ricordo ad esempio quando, in uno studio svolto all’interno di una fabbrica, diversi lavoratori mi segnalavano l’importanza di poter disporre, all’esterno della sala di ristorazione, di alcuni gazebo nei quali potere rilassarsi e parlare con i colleghi
at increasing both product quality and the welfare of the employees, who must feel comfortable in the environment in which they operate and therefore ready to respect and value everything the company represents. As already pointed out, the architectural projects illustrated in this book go well beyond the design of manufacturing areas, also encompassing buildings and spaces given over to sporting activities, training or research and development, to name just a few. This is an integrated system that can have positive knock-on effects for staff welfare, their social integration and their relationship with the company. Developing a sense of belonging among employees is the objective that all companies want to aim for. In this connection, it may be useful to give a few examples of everyday working life to understand the significant results that places dedicated to these activities can produce. In companies that now operate internationally, operating through locally situated facilities in several markets, the need often arises for people to have understood and absorbed the company values and objectives and to establish effective relationships with each other. In order to achieve these objectives, a number of companies organise interactive training courses, with staff working in different countries invited to attend. Having comfortable classrooms of modern design can contribute in this way, not just to the effectiveness of training, but also by helping people of different nationalities and languages to socialise, putting them at ease and encouraging dialogue. The same applies to buildings or parts of buildings used for catering facilities. These areas should be designed to include round tables set next to each other, to encourage fellowship and sociability among the employees, even when they hold positions of varying responsibility within the company. Aspects of socialising and fellowship may seem trivial, but to a careful observer it will be apparent that they are extremely important in promoting welfare and the development of positive relationships between staff. I remember, for example, in a study carried out in a factory, when several employees pointed out to me the importance of having some gazebos outside the canteen, where they could relax and talk with colleagues during the break before returning to work. In that instance, the provision of a suitable space for socialising outside the canteen had turned out to be especially useful. I would like to emphasise that the practicality and attractiveness of the industrial architecture projects appearing in this book should not be considered the exclusive prerogative of medium and large size 25
durante la pausa prima di rientrare al lavoro. In quel caso, la predisposizione di uno spazio adeguato per la socializzazione all’esterno della sala di ristorazione si era quindi rivelata particolarmente utile. Vorrei sottolineare che l’utilità e la bellezza delle opere di architettura industriale rappresentate in questo libro non dev’essere considerata di esclusivo appannaggio delle aziende di media e grande dimensione. Certo, la contemporanea presenza di ambienti specificatamente destinati alla formazione, alla ricerca e sviluppo o alla ristorazione rimane prerogativa d’imprese di una certa dimensione. Ma il rispetto dell’ambiente, la bellezza e tutto ciò che ne consegue in termini di armonia esterna e interna alle fabbriche possono essere ricercati e conseguiti anche in imprese di minori dimensioni. Tutti gli imprenditori, diceva Luigi Einaudi, mirano non solo al profitto ma anche al miglioramento, estetica inclusa, delle proprie aziende. Non c’è differenza di costo tra il progettare e costruire edifici belli o brutti. Si tratta solo di una questione di approccio mentale e di stile, poiché anche per le piccole imprese è possibile trovare soluzioni architettoniche adeguate alla propria dimensione. Spesso si dice che le piccole aziende, particolarmente diffuse nel nostro paese, siano entità legate all’intuito e alla genialità dell’imprenditore, per cui la valorizzazione di altri aspetti non risulterebbe così rilevante ai fini del loro sviluppo. In realtà, per quanto certamente legate alle capacità idiosincratiche del singolo imprenditore, anche le piccole imprese hanno bisogno di progettualità, di integrazione adeguata nell’ambiente in cui operano e del coinvolgimento attivo dei propri addetti. Per tali ragioni una progettazione adeguata e tailor-made dei propri edifici è di vitale importanza anche per queste imprese. È possibile quindi realizzare complessi industriali funzionali, rispettosi dell’ambiente ed esteticamente apprezzabili. Questi sono risultati che si possono conseguire quando tutte le parti in gioco, architetti, costruttori edili e imprese lavorano con serietà, passione e uno sguardo rivolto al futuro. Un messaggio positivo di cui si avverte particolarmente il bisogno in un periodo storico caratterizzato da sfiducia e incertezza economica.
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companies. Of course, the inclusion, on one site, of areas specifically dedicated to training, research and development and catering facilities does remain the preserve of businesses of a certain size. But respect for the environment, for beauty and everything that ensues, in terms of what is externally and internally successful in factories, can be sought for and achieved by smaller businesses. According to Luigi Einaudi (post-war President of Italy), all entrepreneurs aim not only for profit but also for the improvement, including aesthetic improvement, of their companies. There is no difference in cost between the design and construction of good buildings and bad ones. It is just a matter of mental and stylistic approach, because it is possible find architectural solutions of appropriate scale for small businesses too. It is often said that small companies, which are especially prevalent in Italy, are dependent on the instincts and ingenuity of their owners, so that making the most of other aspects is not so relevant to their development prospects. Although small businesses are undoubtedly dependent on the individualistic talents of the entrepreneur, in reality they too are in need of planning, proper integration into the environment where they operate and the active involvement of their employees. It is for these reasons that appropriate, tailor-made designs for their buildings are vitally important for these companies. It is feasible, then, to create functional industrial complexes that respect the environment and are aesthetically commendable. These are results that can be achieved when all parties involved, architects, builders and companies, work responsibly, enthusiastically and with an eye to the future. This is a positive message, the need for which is particularly evident in an era of low confidence and economic uncertainty.
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Dalla scuola di Milano allo stile internazionale Alessandro Rocca
From the Milan school to the international style
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a ricerca progettuale dello studio guidato da Giuseppe Caruso e Agata Torricella tiene insieme due fattori che, purtroppo, spesso tendono alla separazione e al conflitto: la cultura architettonica e la pratica professionale. E non è un compito facile, anche se, fortunatamente, sulla scena milanese ci sono oggi, come in passato, diversi studi che praticano a livello professionale, al di fuori o separatamente dal circuito accademico, un’architettura di qualità globale: studi capaci di rielaborare l’eredità della scuola milanese in rapporto alle avventure e alle sollecitazioni della scena internazionale. Nell’architettura di Caruso e Torricella quest’unione è particolarmente risolta e diventa un tratto peculiare che si materializza in una attività pienamente contemporanea, animata da una costante ricerca di originalità che si sviluppa a partire dalla sua appartenenza a un patrimonio largamente condiviso e radicato nella cultura milanese. E questa doppia valenza, radicamento e ricerca originale, assume un rilievo ancora più significativo quando si esplica in una serie di realizzazioni molto ampia, ed estesa su quattro continenti, in contesti quasi sempre molto lontani da quelli con cui siamo soliti misurarci nei nostri territori. Certe volte, per descrivere la contemporaneità bisogna ricorrere a categorie storicizzate e questo non è proprio un passaggio ideale; in fondo, significa un po’ ammettere che non si dispone di un pensiero critico adeguato alla circostanza, però è un escamotage utile che consente di avvicinare gli argomenti gradualmente, usando concetti conosciuti per affrontare progetti nuovi. Perciò, ammettiamo pure che gli edifici disegnati e costruiti da Caruso e Torricella, per quanto rigorosamente contemporanei, risuonino di molti echi che provengono dalle avanguardie, dalle esperienze e dalle tendenze che hanno segnato la ricerca artistica del Novecento. Non serve farne l’elenco, però mi sembra importante segnalare, come nucleo fondativo di una parte della loro cultura, la Nuova Oggettività tedesca, quel movimento basato sulla ricerca di un realismo asciutto, depurato dell’emotività espressionista, in grado di rappresentare la nuova verità del mondo industriale. I maestri del modernismo tedesco,
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rojects from Giuseppe Caruso and Agata Torricella’s practice combine two factors which, unfortunately, are often prone to separation and conflict, i.e. architectural culture and professional practice. It is not an easy task either, even though there are fortunately several professional practices on the Milan scene today, as in the past, outside or apart from the academic circuit, who produce architecture of global quality, practices that are capable of reinterpreting the legacy of the Milan school with reference to the events and stimuli of the international scene. In Caruso and Torricella’s architecture, this combination is particularly well resolved and becomes a unique feature which takes shape as an architecture that is totally up-to-date, inspired by a constant search for originality that evolves from the starting point of belonging to a widely shared heritage, rooted in Milanese culture. And this two-fold quality, deep roots and originality, takes on even greater importance when articulated in a very wide range of completed projects, spread over four continents, almost always in contexts far removed from those we usually have to contend with at home. In describing modernity, one sometimes has to refer back to styles of the past and this is not really an ideal solution; basically, it is a little like admitting that you do not have the critical opinions to fit the circumstances, but it is a useful ploy that allows issues to be approached step by step, using recognised concepts to deal with new projects. Let us acknowledge, then, that the buildings designed and built by Caruso and Torricella, though strictly contemporary, resonate with many echoes of the avantgarde, the events and trends that marked the artistic endeavours of the twentieth century. There is no need to list them, but I think it important to pick out the central element behind one aspect of their approach, namely the New Objectivity movement in Germany, based on the search for a stark realism, cleansed of expressionist emotion, to represent the new reality of the industrial world. The masters of German modernism, above all Ludwig Mies van der Rohe, subscribed to the principles of this movement and later, in subsequent interpretations
Ludwig Mies van der Rohe in primis, hanno fatto proprie le istanze di questo movimento che poi, nelle successive interpretazioni e reincarnazioni, ha informato le diverse versioni di quell’architettura razionale che resta, ancora oggi, un riferimento fondamentale della cultura contemporanea. La matrice tedesca non è casuale, e rappresenta un’opzione dirimente rispetto all’altro ramo primario del razionalismo europeo, quello di taglio francese e lecorbusiano, che attraverso varie rivisitazioni, Henri Ciriani, Paul Chemetov, Yves Lyon e, soprattutto, Christian de Portzamparc, ha sviluppato modalità espressive meno rigorose e più formalistiche e nostalgiche di una certa epopea da Movimento Moderno. Un’altra esperienza che va ricordata è quella sostenuta da chi si è posto su una linea diversa, rispetto ai propugnatori di una sostanziale continuità con il modernismo, e ha sviluppato una riflessione ampia sull’idea di una modernità senza avanguardia. Una modernità che si consolida attraverso forme tipiche, stereotipi, tipologie, schemi strutturali e, in definitiva, immagini, che appartengono a quella tradizione ma, nello stesso tempo, riconoscono il mutare dei tempi e delle circostanze e accettano la laicizzazione di un modo di pensare che in origine fu un credo, un epos permeato di ideologie politiche, sociali e tecnologiche. Mi riferisco soprattutto alle scuole portoghesi e spagnole che, nei percorsi tracciati da maestri come Alvaro Siza e Rafael Moneo, di questa modernità di secondo grado hanno fatto la propria cifra distintiva.
and incarnations, it shaped the various versions of that rational architecture that remains a fundamental point of reference for contemporary culture even today. The German provenance is not accidental and was the option that dominated the other main branch of European rationalism, that of the French movement and Le Corbusier which, through various reinterpretations, by Henri Ciriani, Paul Chemetov, Yves Lyon and, above all, Christian de Portzamparc, developed less austere and more formalistic forms of expression, as a Modern Movement harking back to a certain legendary period. Another narrative that should be remembered is the one followed by those who took a different course from the advocates of a substantive continuity with modernism, one that developed a broader interpretation of the idea of modernity without the avant-garde. This was a modernity established through characteristic forms, stereotypes, types, structural models and, ultimately, images belonging to that tradition but which, at the same time, recognised the changing times and circumstances and accepted the secularisation of a way of thinking which was originally a matter of faith, an epos permeated with political, social and technological ideologies. I am referring in particular to the Portuguese and Spanish schools that, following paths beaten by masters such as Alvaro Siza and Rafael Moneo, made this second string modernity their own distinctive trait. Today’s architecture, though, has lost that last link with modernism and makes direct use of all the
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Ma oggi l’architettura ha perso quell’ultima linea di raccordo con il modernismo e adopera con piena disinvoltura tutti gli strumenti, le tecnologie e i materiali a disposizione in modo diretto; per così dire, al di fuori della cornice modernista. Nell’ultima Biennale di Venezia (2014), un modello in scala reale (ma in versione ecologica, in legno) ha celebrato i cent’anni dalla Maison Dom-ino che Le Corbusier, nel cuore della prima guerra mondiale, proponeva come la base teorica e tecnica della ricostruzione postbellica. Ed è notevole il fatto che, seppure con un ritardo consistente, la profezia si sia avverata totalmente e il metodo Dom-ino, trave e pilastro in cemento armato, sia diventato il parametro assoluto, e così indiscusso da diventare implicito e automatico, della massima parte dell’architettura europea: l’architettura è diventata industriale. Cioè, tutta l’architettura è diventata industriale; che sia disegnata per le turbine o per gli uffici, per i musei o per le comuni abitazioni, l’unica architettura interessante è quella che si misura con i reali mezzi di produzione e che non si sottrae alle possibilità e agli effetti dei materiali e delle tecniche industriali. Per decenni, gli architetti più colti hanno citato estensivamente Martin Heidegger: a partire dalle sue tesi, si sono elaborate teorie e progetti che si incaricavano di sconfiggere la disumanità del modernismo per ritrovare il calore, il fuoco, l’appartenenza, i luoghi, le armonie dell’uomo premoderno. E sul tema di una revisione critica del moderno, la scuola milanese, quella in cui si sono formati Caruso e Torricella, ha saputo esprimere un pensiero di
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tools, technologies and materials available with total confidence, i.e. outside the modernist framework. At the last Venice Biennale in 2014, a full-scale model (an environmentally friendly version in wood) celebrated the centenary of the Maison Dom-ino that Le Corbusier advocated, in the midst of the First World War, as the theoretical and technical basis for post-war reconstruction. It is remarkable too that, albeit after considerable delay, this prophecy was completely fulfilled and the Dom-ino method, with reinforced concrete pillars and beams, became the absolute standard – and so unchallenged as to become implicit and automatic – in the majority of European architecture; architecture became industrial. To be precise, all architecture became industrial; whether designed for turbines or offices, museums or ordinary housing, architecture was only interesting if it dealt with the actual means of production and did not ignore the potential and effects of industrial materials and techniques. For decades, the better-read architects have quoted Martin Heidegger extensively; based on his arguments, theories and designs were developed that took on the task of defeating the inhumanity of modernism, to find the warmth, fervour, sense of belonging, habitats and peace of mind of pre-modern man. While on the subject of a critical review of modernity, the Milan school, where Caruso and Torricella trained, succeeded in expressing a philosophy of great richness and intensity; firstly Ernesto N. Rogers and later Aldo Rossi, Giorgio Grassi, Guido Canella, Vittorio Gregotti, and Pierluigi Nicolin, whose theoretical and critical capacities were of international stature, explored the many, often intricate and treacherous paths that led to the frontiers of the modernist narrative and beyond. The world in fragments of Rossi’s etching “Dieses ist lange her / This is long gone” (1975) and Architettura lingua morta / Architecture, dead language (1988), as Grassi titled his conceptual essay, are explicit judgements on events that are now in a post-mortem state and have to contend daily with the ideological crisis exposed (and provoked?) by Manfredo Tafuri in Progetto e utopia / Architecture and Utopia (1976). Architecture without utopia is forced to come to terms with the (at certain stages, deliberately ignored) reality of materials, function and economics, without recourse to the protective shield of the great stories (as Jean-François Lyotard wrote in La condizione postmoderna / The Postmodern Condition) of revolution or social progressivism, the wonderful fortunes of modernism or the society of the future that fails to arrive and never will. After ideology comes form; outside its local, more politicised, environment, the Milan theory is perceived and publicised as a stylistic option, as transpires in the
grande ricchezza e intensità: prima Ernesto N. Rogers e poi Aldo Rossi, Giorgio Grassi, Guido Canella, Vittorio Gregotti, Pierluigi Nicolin, con una capacità teorica e critica di eccellenza internazionale, hanno percorso fino in fondo le molte strade, spesso intricate e insidiose, che conducevano ai margini e oltre l’epopea modernista. Il mondo in frammenti dell’acquaforte “Dieses ist lange her / Ora questo è perduto” (1975) di Rossi, la Architettura lingua morta (1988) con cui Grassi intitolava un suo saggio programmatico, sono pronunciamenti espliciti di esperienze che si situano in una condizione postuma e che si devono misurare, ogni giorno, con la crisi ideologica denunciata (e provocata?) dal Progetto e utopia (1973) di Manfredo Tafuri. Architettura senza utopia, costretta a fare i conti con le realtà (in certe fasi, volutamente ignorate) dei materiali, delle funzioni, dell’economia, senza poter ricorrere sullo scudo protettivo dei grandi racconti (come scriveva Jean-François Lyotard ne La condizione postmoderna) della rivoluzione o del progressismo sociale, delle sorti meravigliose del modernismo, della società futura che non arriva e che non arriverà mai. Dopo l’ideologia, la forma: uscendo dal terreno locale, più politicizzato, la teoria milanese è percepita e diffusa come un’opzione formale, come succede nelle relazioni intense, sostanzialmente accademiche, con i newyorchesi dell’Institute for Architecture and Urban Studies di Peter Eisenman, editori di “Oppositions”. E ci sarà poi un effetto di ritorno, in questa direzione, con la costruzione di una maniera che, oltre le premesse metodologiche e ideologiche, caratterizza stilisticamente una nuova fase
close, essentially academic, relationships with the New Yorkers from Peter Eisenman’s Institute for Architecture and Urban Studies, who publish “Oppositions”. Next there will be a rebound, in this direction, with the creation of a fashion that, over and above the procedural and ideological premises, represents a new stylistic period in architecture. By way of example, it is worth mentioning an important episode in which that way of thinking, conveyed by the leading expert of Aldo Rossi, i.e. Vittorio Savi, came to an event of European importance. This was the exhibition “Less is More” that in 1996 presented at the Coac of Barcelona 111 projects focusing on the theme of designing a specific technique for creating architecture. The curators, Savi and Josep Montaner, wrote in the introduction to the catalogue that “Less is more which, like firmitas, utilitas and venustas, is of uncertain origin and came perhaps from the lips of the taciturn Mies van der Rohe, could be the key to world architecture of the twentieth century, although good architecture is not always the result of a simple verbal formula”. Savi and Montaner identify Minimalism as a possible backbone that, through the various historical phases of modernism, holds the century’s architecture together as a coherent process with a common logic. Reducing, simplifying and pursuing the myth of the essential are effectively buzzwords that are applicable to a great deal of architecture but that, fortunately, are inadequate for understanding today’s projects. After rational architecture: modern factories Faced with the consequences of this background, that is typical of those architects who have now reached the 31
dell’architettura. Ad esempio, si può citare un episodio importante in cui quella cultura, veicolata dal maggior studioso di Aldo Rossi, cioè Vittorio Savi, approda a un evento di rilevanza europea. Si tratta della mostra “Less is More” che, nel 1996, espone al Coac di Barcellona 111 progetti programmaticamente orientati a disegnare una specifica modalità di fare architettura. I curatori, Savi e Josep Montaner, nell’introduzione al catalogo scrivono, che “Less is more, che come firmitas, utilitas e venustas, è di origine incerta e che forse proviene dalle labbra del taciturno Mies van der Rohe, potrebbe essere la chiave di accesso all’architettura mondiale del ventesimo secolo, sebbene la buona architettura non sia sempre il frutto di una semplice formula verbale”. Savi e Montaner individuano il Minimalismo come una possibile spina dorsale che, attraverso le varie fasi storiche del modernismo, tiene insieme l’architettura del secolo in un processo unitario, in una logica comune. Ridurre, semplificare, perseguire il mito dell’essenza, sono in effetti parole d’ordine che si adattano a molta architettura ma che, per fortuna, non sono più sufficienti per comprendere i progetti di oggi. Dopo l’architettura razionale: fabbriche moderne Di fronte alle conseguenze che derivano da questo background, che è proprio di quegli architetti che vivono oggi la fase della piena maturità, la risposta di Caruso e Torricella è complessa ma anche chiara e diretta. Gli assunti dell’architettura razionale, che erano alla base del rigore logico e formale della scuola milanese del
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stage of full maturity, Caruso and Torricella’s response is complex but also clear and direct. The assumptions of rational architecture that were behind the logical and stylistic rigour of the Milan school of Rossi (in his early years), Grassi and Antonio Monestiroli, are an ideal platform of guidelines, rules of architectural conduct that, in addition to the immediate design effects, will remain as a sort of mandate, a code of honour that goes beyond those experiences and continues to inspire and regulate the design of structures, spaces and architectural and urban relationships. It is a local but also global resource, nourished by ideas and positions that are widely spread across the world where, less constrained by the presence of the masters “in vivo”, it is reincarnated in widely differing trends and interpretations. I believe this idea is important for Caruso and Torricella and remains, in a conscious way, a foundation of their architectural writing, although it is very clear that, through empirical immersion, their designs are freed from the absolutism and schematics of orthodox rationalism for an ongoing negotiation with the contingent elements: the programme, the site, the budget, communication objectives and all the other elements, constraints, disruption and opportunities that each project inevitably – and I would say fortunately – meets on its way to completion. Curiously, Caruso and Torricella’s background is immersed in a design culture that has combined architecture and the city in a single logic and has perceived the traditional values of European urbanism as a fundamental benchmark. Consequently, despite Milan having been the
primo Rossi, di Grassi e di Antonio Monestiroli, sono una piattaforma ideale di linee guida, una regola di comportamento architettonico che resterà, oltre gli effetti progettuali immediati, come una specie di mandato, un codice d’onore che oltrepassa quelle esperienze e che continua a ispirare e regolare la concezione delle strutture, degli spazi, delle relazioni architettoniche e urbane. È una radice locale ma anche globale, nutrita di idee e posizioni fortemente diffuse sul piano internazionale dove, meno vincolate dalla presenza in vivo dei maestri, si è rigenerata in tendenze e accezioni anche molto differenziate. Penso che per Caruso e Torricella questo pensiero sia importante e che resti come un fondamento della loro scrittura architettonica in modo consapevole, anche se è molto chiaro che la loro progettazione si è liberata dagli assolutismi e dagli schematismi del razionalismo ortodosso attraverso un’immersione fenomenologica, per una costante trattativa con gli elementi contingenti: il programma, il sito, il budget, gli obiettivi di comunicazione, e tutti gli altri elementi, vincoli, disturbi, opportunità, che ogni progetto fatalmente, e direi fortunatamente, incontra nella sua via verso la realizzazione. Curiosamente, il retroterra di Caruso e Torricella affonda in una cultura progettuale che ha legato in un unico ragionamento l’architettura e la città e che ha inteso i valori tradizionali dell’urbanesimo europeo come un punto di riferimento fondamentale. E quindi, nonostante Milano fosse la capitale dell’industria italiana e l’Italia sia stata, e le statistiche dicono che lo è ancora, un grande paese industriale, non sono molte le esperienze architettoniche di grande rilievo, in questo campo. A Torino, il Lingotto di Matté Trucco fu da subito un’icona del modernismo, con la struttura in cemento armato eccezionalmente potente ed estesa, rappresentazione architettonica della produzione attraverso la catena di montaggio e, sul tetto, lo scenario futurista delle auto in corsa sulla pista per il collaudo dei modelli appena sfornati. Resta come riferimento obbligato la vicenda di Olivetti, condotta soprattutto nella sede madre di Ivrea ma anche a Pozzuoli, con lo stabilimento di Luigi Cosenza, e con un’importante penetrazione dentro la città storica attraverso la realizzazione di magnifici punti vendita, come quello disegnato da Carlo Scarpa, e recentemente restaurato, in piazza San Marco, a Venezia. A Milano, nonostante la città fosse, almeno fino agli anni Novanta, letteralmente circondata dagli insediamenti industriali, gli stabilimenti superstiti sono pochi e a rischio di estinzione. Tra loro spicca l’enorme volume dell’Hangar Bicocca, il capannone dell’Ansaldo-Breda riciclato, nel 2004, in centro d’arte, mentre il monumentale “Palazzo di cristallo”, in cui si produceva la Lambretta, al momento
capital of Italian industry and Italy having been – and according to the statistics still being – a great industrial country, there are not many architectural examples of great significance in this field. Matté Trucco’s Lingotto factory in Turin was an instant icon of modernism with its exceptionally powerful and extensive reinforced concrete structure, the architectural representation of manufacturing with its assembly line and the futuristic scenario of new cars being tested on a race track on the roof. The Olivetti story remains an inescapable landmark, run mainly at its original base in Ivrea but also in Pozzuoli, with its factory by Luigi Cosenza and a notable incursion into the historic city with the creation of magnificent retail outlets, like the one designed by Carlo Scarpa and recently restored, in St. Mark’s Square in Venice. Although in Milan the city was literally surrounded by industrial sites, at least until the nineties, the factories remaining are few in number and at risk of disappearing. Prominent among them is the huge mass of the Bicocca Hangar, the Ansaldo-Breda industrial shed that was resurrected in 2004 as an arts centre, while the monumental “Palazzo di cristallo” (Crystal Palace) that produced the Lambretta is currently lying abandoned. The Alfa Romeo site in Arese is in the same condition, one of the few projects designed by the eminent twentieth century architect, Ignazio Gardella and built in the late sixties. Another eminent architect who worked in industrial architecture, though far away from Milan – apart from the IBM headquarters in Basiano – is Gino Valle, who became famous for his accomplishment of Zanussi’s office building in Porcia (1959-61) and continued to produce factories, offices and other industrial facilities for over forty years, while maintaining 33
giace in abbandono. Nella stessa situazione versa uno dei pochi interventi firmati da un maestro del Novecento, l’Alfa Romeo di Arese, che Ignazio Gardella costruì alla fine degli anni Sessanta. Un altro maestro che operò nell’architettura industriale, ma lontano da Milano, tranne che per la sede IBM di Basiano, è Gino Valle, che divenne famoso con l’exploit del palazzo per gli uffici Zanussi a Porcia (1959-61) e che per oltre quarant’anni continuò a produrre fabbriche, uffici e altre attrezzature industriali mantenendo sempre un’impeccabile qualità formale e funzionale. Al di fuori dei nostri confini, è necessario ricordare l’opera di Albert Kahn che, a Detroit, realizzò delle fabbriche per Ford e Packard, legando, come fece Matté Trucco a Torino, l’immagine dell’automobile a quella di un’architettura spogliata di ogni apparato decorativo, esprimendo i canoni della dottrina funzionalista attraverso la serialità delle pannellature di vetro e la potenza nuda dei grandi interni basilicali. L’architettura di Caruso e Torricella comprende e prosegue questa tradizione di progetti di bellezza rude, virile, di spazi dove l’efficienza, il comfort e anche l’estetica sono commisurati direttamente con il lavoro e con i mezzi di produzione, e dove l’industria delle costruzioni dialoga in contatto stretto con altri universi industriali. È un mondo tecnico, anzi, politecnico, dove le parole servono poco, dove tutto deve essere chiaro, immediatamente comprensibile e utilizzabile: i percorsi carrabili, gli accessi, i magazzini, gli impiegati, i visitatori, si organizzano in sistemi complessi che devono integrarsi in un meccanismo univoco, semplice e funzionale, una specie di anticittà iperfunzionalista dove la socialità è l’ultimo dei problemi perché quello è un luogo dove si vive per lavorare. Scorrendo le bozze di questo libro, mi annoto i titoli dei progetti presentati: Ingressi camion e personale, Ingresso camion, Ingresso personale, Hall d’ingresso, Ingresso camion, Ingresso camion e personale, Hall d’ingresso, Headquarters, Edificio per uffici, Headquarters, Edificio per uffici, Edificio per uffici, Mensa, Mense nuovo laminatoio, Mensa, Consultorio medico, Caffetteria, Palestra, Spazio per incontri ed esposizioni, Centro di formazione e auditorio, Centro di formazione, Centro di formazione, Centro di formazione, Centro di formazione e auditorio, Centro di formazione e auditorio, Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, Laboratori, Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, CSM Centro sviluppo materiali, Centro di ricerca e sviluppo, Laboratori, Centro componenti per automobili, Centrale termoelettrica, Pulpito di controllo su nuovo laminatoio; e, infine, due iniziative che esondano nei terreni della 34
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impeccable stylistic and functional quality. Beyond the borders of Italy, it is essential to remember the work of Albert Kahn, who created factories for Ford and Packard in Detroit, linking automobile imagery with that of an architecture stripped of all decoration, as Matté Trucco did in Turin, expressing the principles of functionalist doctrine through a succession of glass panels and the naked power of the great basilica-like interiors. Caruso and Torricella’s architecture includes and continues this tradition of projects with a rugged, virile beauty, spaces where efficiency, comfort and aesthetics too are directly commensurate with the work and means of production and where the construction industry is in close communication with other industrial domains. It is a technical, or rather, polytechnical world, where words are of little use and everything has to be clear, instantly understandable and serviceable; the driveways, entrances, stores, employees, and visitors are organised into complex systems that must be integrated into one single, simple and practical mechanism, a kind of superfunctionalist anti-city where socialising is the least of the problems, because it is a place where you live in order to work. Browsing through the drafts for this book, I note the headings of the projects included: Trucks and personnel entrances, Trucks entrance, Personnel entrance, Entrance hall, Trucks entrance, Trucks and personnel entrances, Entrance hall, Headquarters, Office building, Headquarters, Office building, Office building, Canteen, New rolling mill canteens, Canteen,
formazione e della cultura: una scuola tecnica e la Fundación Proa. La titolazione è una sequenza spietata come una catena di montaggio, un menu improntato a un funzionalismo tipologico, classificatorio, alla Neufert, che non concede nessun accenno alla forma, all’idea architettonica, ai caratteri urbani o paesaggistici dei luoghi. Sotto i titoli scorre un’altra sequenza, quella degli indirizzi di questi interventi: Campana (Argentina), Veracruz (Messico), Dalmine (Italia), Monterrey (Messico), Pesquería (Messico), Buenos Aires (Argentina), S.S. Marie (Canada), Qingdao (Cina), Pindamonhagaba (Brasile), Zalaˇu (Romania), ed è una lettura che completa il quadro con un’informazione fondamentale: queste architetture sono dislocate in quattro continenti, in situazioni che, dal clima al paesaggio, non potrebbero essere più diverse. Come reagisce, l’architettura di Caruso e Torricella, al cambiare dei luoghi? Prima di provare a rispondere a questa domanda, bisogna però affrontare un’altra questione che è precedente e che riguarda gli obiettivi formali e funzionali, le caratteristiche, le qualità desiderate che indubbiamente accomunano in maniera evidente tutti i progetti presentati. C’è quindi una maniera di pensare, di disegnare e di costruire l’architettura che è la firma di Caruso e Torricella, e che si registra anche nelle occasioni che esulano dal tema industriale. Oppure, forse, gli spazi, le dimensioni, la robustezza e la semplificazione richiesta per quel tipo di costruzione sono ormai entrati nel codice genetico dello studio, ne formano l’inconscio e producono
Health center, Cafeteria, Gymnasium, Convention and exhibition hall, Training center and auditorium, Training center, Training center, Training center, Training center and auditorium, Training center and auditorium, Laboratories and R&D center, Laboratories and R&D center, Laboratories, Laboratories and R&D center, CSM - Centro sviluppo materiali, R&D center, Laboratories, Automotive components center, Thermoelectric power plant, Control pulpit on rolling mill; and, finally, two initiatives that run over into the realms of education and culture: one technical school and the Fundación Proa. Writing headings is a procedure as ruthless as an assembly line, a menu marked by Neufertstyle standardised, classified functionalism that gives no indication of form, architectural concept or the urban and landscape character of places. Underneath the headings runs another list, the addresses of these projects: Campana (Argentina), Veracruz (Mexico), Dalmine (Italy), Monterrey (Mexico), Pesquería (Mexico), Buenos Aires (Argentina), S.S. Marie (Canada), Qingdao (China), Pindamonhagaba (Brazil), Zalaˇu (Romania) and reading it completes the picture with basic information; these architectural projects are located on four continents, in situations that, from climate to landscape, could not be more different. How does Caruso and Torricella’s architecture respond to the changing locations? Before attempting to answer this question though, another issue needs to be addressed first and concerns the stylistic and functional objectives, characteristics and qualities aimed for, which
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un’attitudine che si rivela e agisce indipendentemente, al di fuori del controllo degli autori. Sarebbe quindi architettura industriale come lapsus, come espressione involontaria ma inevitabile, come un accento così radicato e marcato da diventare incancellabile. In questa inclinazione risuona uno dei mantra più forti e persistenti dell’architettura modernista, l’idea che l’edificio sia ormai una produzione tipicamente industriale e che quindi gli spazi della modernità debbano inevitabilmente portare il marchio di questa seconda natura. Dopo secoli di materiali naturali, la modernità è l’epoca dei materiali artificiali, delle geometrie esatte, del controllo climatico ma anche delle grandi dimensioni, del grande numero, della serie e della quantità, della riproducibilità tecnica. Una questione tipicamente moderna che oggi torna all’ordine del giorno, con mutate spoglie, di fronte alla smaterializzazione delle reti, al wireless, al telelavoro, alla robotica, alla progressiva diminuzione della presenza manifatturiera, almeno nel nostro mondo, e alla crescita esponenziale di tutto quanto riguarda la logistica: l’assemblaggio, lo stoccaggio, la movimentazione, il trasporto, la distribuzione. L’utopia, eliminata dall’orizzonte politico e sociale, rientra nella fabbrica come tecno-utopia dell’universo perfetto, dell’edificio macchina, della riduzione di ogni processo entropico, nella cancellazione di ogni ritardo e disguido: ogni complicazione, ogni esitazione, non può che essere antieconomica e dannosa. 36
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are undoubtedly what all the projects clearly have in common. There is then a way of thinking, designing and creating architecture that carries Caruso and Torricella’s signature and that can also be seen in examples other than industrial projects. Alternatively perhaps, the spaces, dimensions, ruggedness and simplicity required for that type of project have now become part of the practice’s genetic code, shaped its unconscious and produced an attitude that appears and acts independently, outside the authors’ control. It would then be industrial architecture by default, as an unintentional but inevitable expression, an emphasis so deep-rooted and pronounced as to become indelible. This tendency resonates with one of the strongest and most persistent mantras of modernist architecture, the idea that a building is now a typical industrial product and that the spaces of modernity must therefore inevitably bear the mark of this additional reality. After centuries of natural materials, modernism is the era of artificial materials, precise geometry and climate control, but also one of huge dimensions, big numbers, standardisation, quantity and mechanical mass-production. One typically modern issue now back on the agenda, in altered guise, faced with the digitisation of networks, wifi, teleworking, robotics, the continuous decrease in manufacturing, at least in our world, and the exponential growth in everything related to logistics: assembly, storage, handling, transport, and distribution. Eliminated from political and social perspectives, utopia reappears in the factory as a techno-
L’atlante intercontinentale La presentazione dei progetti assume qui la forma di un atlante, un viaggio figurato attraverso i continenti e anche un viaggio attraverso gli spazi nitidi, le strutture forti, i parcheggi e le tettoie, e poi cordoli e atrii, cancelli d’ingresso e grandi volumi orizzontali. Caruso e Torricella lavorano per piani liberi flottanti sui parcheggi, come a Veracruz, gradonati come a Campana, e spesso i colori sono importanti, forse anche perché l’ambito latinoamericano è molto frequentato e ricco di esiti interessanti. E poi il dialogo tra il pesante e leggero, con i pilastri liberi a sezione circolare, che sembrano più fini di quello che sono, sormontati da pensiline a forte spessore rese ancora più volumetriche dall’intradosso lucido e dal bordo a colori brillanti. Gli spessori che sembrano aumentati ad arte, come a S.S. Marie, a Veracruz, a Quingdao, danno l’effetto contrario, invece che appesantire alleggeriscono perché sembra che questi scatoloni siano pieni d’aria, che siano dei grossi giocattoli spostabili per un ludico esercizio di costruzioni. È paradossale che mentre le fabbriche, e soprattutto gli uffici, s’ingentiliscono e diventano più amichevoli e urbani, sono i progetti di altro tipo che, in assenza dell’industria, si fanno più duri come se, in assenza della fabbrica, volessero ricordarla e raccontarla nella natura stessa della propria costruzione. La scuola tecnica di Campana, in Argentina, si protende verso la strada Panamericana con il grande piano inclinato che copre l’aula magna e si pone come un edificio importante, istituzionale, ma a una percezione più ravvicinata dispiega la geometrica potenza del cemento a vista in fasce orizzontali. Il cemento rimane protagonista anche negli interni, lavorato in pannelli lisciati ma dai raccordi irregolari, da architettura brutalista, e sono altrettanto muscolari ed esplicite, nella loro funzione strutturale, le travi metalliche alleggerite dai grandi fori circolari che sostengono la copertura a vetri, rude e geometrica come un grande shed deformato. Nel Centro di formazione di Pindamonhagaba la monumentalità non manca ma è più leggera e aggraziata, gli edifici diventano dei grossi portali che offrono il proprio interno attraverso le pareti interamente vetrate e ombreggiate da un porticato continuo. Spesso gli spazi esterni sono importanti quanto gli edifici e le pensiline, i porticati servono a ricucire le relazioni e ad arricchire la qualità spaziale degli insediamenti, come il chiostro aperto, a tre lati, di Pindamonhagaba. In altri casi l’edificio mostra lo scheletro, come nell’ingresso ristrutturato di Dalmine e nell’Headquarter brasiliano di Pindamonhagaba. Nella mensa di Veracruz, una parete pannellata in lamiera
utopia of the perfect universe, the building as a machine, the abatement of every entropic process, the cancellation of any delay and glitch; every complication and every hesitation cannot fail to be uneconomic and harmful. The intercontinental atlas The presentation of the projects takes the form of an atlas, a figurative journey across continents as well as a journey through clear spaces, powerful structures, car-parks and sheds, followed by kerbs and lobbies, entrance gates and great horizontal masses. Caruso and Torricella strive for floors floating freely over car-parks as in Veracruz or terraced as in Campana and often the colours are important, perhaps because the Latin American environment is also a very busy one, with a wealth of interesting end products. And then there is the dialogue between the light and heavy, with free-standing circular section pillars which look more slender than they really are, crowned with cantilever roofs of great thickness, made even more voluminous by the shiny soffit and bright coloured edges. The roofs that appear deliberately thicker, as in S.S. Marie, Veracruz and Quingdao, give the opposite effect; they look lighter rather than heavier because these huge boxes look as if they are full of air, big toys that can be moved around like a playtime set of building blocks. It is paradoxical that while factories - and especially offices become more refined, friendly and urban, it is projects of a different type that become more austere in the absence of industry as if, in the absence of a factory, they wanted to look like it and illustrate it in the nature of their own construction. The technical school in Campana, Argentina, reaches out to the Pan-American Highway with a large inclined plane covering the main hall and looking like an important, institutional building, but closer perception reveals the geometric power of the horizontal bands in fair-faced concrete. Concrete remains the key feature of the interior too, in the form of smooth panels but with irregular joints like brutalist architecture; the metal beams, made lighter with large circular holes, are equally muscular and explicit in their structural function, supporting the glazed roof, rugged and geometric like a huge misshapen shed. In the Training Center in Pindamonhagaba, there is no shortage of monumentality but the lighter and more graceful buildings become large portals that show off their interiors through fully glazed walls shaded by a continuous portico. The outdoor spaces are often as important as the buildings and roofs; porticos are used to knit things together and enrich the spatial quality of the developments, as in the open, three sided cloister in Pindamonhagaba. In other cases the building shows off its structural frame, as in the 37
sta accanto a un tetto a padiglione in paglia sorretto da una struttura tradizionale in legno naturale; i contrasti si addicono al Messico come nei grandi volumi chiusi degli uffici, nel medesimo complesso, dipinti a colori vivaci: una citazione esplicita dell’architetto messicano Ricardo Legorreta (1931-2011), interpretato in chiave ironica, nella disinvoltura con cui si manipolano e si semplificano i volumi e nel modo in cui si schematizza il disegno basico dei brise soleil che, come mattoncini del Lego, sormontano e riparano ogni finestra. La luce è importante anche negli interni, dove può diventare un elemento scenografico: come negli Headquarter di TenarisSiderca, a Buenos Aires, dove il controsoffitto in lamiera è forato da grandi cerchi retroilluminati che smaterializzano la superficie in un tessuto optical, a pois. Quando si lavora sull’esistente, i materiali perdono lucentezza e acquistano testura, e la patina del tempo è usata con cautela. Nello spazio per esposizioni e incontri a Dalmine, vecchi mattoni e capriate di ferro sono recuperati per allestire uno spazio conferenze semplice ed efficiente. Nell’ampliamento della Fundación Proa, importante istituzione dedicata all’arte contemporanea nella Boca di Buenos Aires, la traccia del tempo è affidato alle colonnine corinzie, in ghisa, che reagiscono per contrasto con lo spazio smaterializzato, in bianco integrale, mentre altri ambienti, come la sala conferenze e gli spazi espositivi, sono sinceramente moderni e acquistano calore con altri artifici. Con l’irregolarità del lotto, che si trasmette agli interni portando dentro l’eco della trama urbana, o alternando il lucido
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renovated entrance at Dalmine and the Headquarters at Pindamonhagaba in Brazil. At the canteen in Veracruz, a panelled sheet steel wall stands next to a thatched pavilion roof supported by a traditional structure in natural timber; the contrasts are appropriate for Mexico, as they are in the large enclosed blocks of the offices in the same building, painted in bright colours: an explicit reference to Mexican architect Ricardo Legorreta (1931 - 2011), interpreted in an ironic manner, in the self-assurance with which they manipulate and simplify the masses and in the way the basic design of the brises soleil is reduced to essentials, like Lego bricks, overhanging and overshadowing every window. Light is also important in the interiors, where it can be a spectacular element, as in the TenarisSiderca Headquarters in Buenos Aires, where the sheet-steel suspended ceiling is pierced with large backlit circles that disguise the surface with the illusion of a polka dot fabric. When working on existing buildings, materials lose their gloss but gain texture and the patina of time is used with care. At the convention and exhibition hall in Dalmine, old bricks and iron trusses were salvaged to establish a simple and efficient conference space. In the extension for Fundación Proa, an important institution dedicated to contemporary art in La Boca, Buenos Aires, the testament of time is assigned to the cast iron Corinthian columns, which act in contrast with the dematerialised, totally white space, while other areas, like the conference room and exhibition spaces, are genuinely modern and gain warmth by other means, reflecting the irregular shape of the site in the interiors, bringing an
e l’opaco, il bianco al grigio, il caldo al freddo, per una spazialità che sia elegantemente composta ma anche vissuta e che non rimanga vittima della fissità dell’idea, della tipologia o dell’assolutezza dei materiali. Tuttavia, Caruso e Torricella non cedono mai al demone del manifesto ideologico, la loro è un’architettura vera, di relazioni complesse che vanno immaginate ma che poi devono anche essere rigorosamente controllate e risolte. Lo strumento della composizione è così necessario, per il controllo dello spazio, ma può essere anche così pericoloso quando diventa il veicolo delle tentazioni manieriste e formaliste; in questi progetti, la composizione è usata con la sicurezza dell’uomo artigiano che, come direbbe Richard Sennett, ha superato le diecimila ore di apprendistato e possiede interamente la propria tecnica. Perciò non c’è bisogno, in questi progetti, di esagerare: le commesse non sono occasioni da cogliere e da sfruttare ma un lavoro da svolgere a regola d’arte. Adolf Loos scriveva che l’architetto è un muratore che sa il latino, a me sembra una definizione che si adatta bene a Caruso e Torricella che sanno affrontare le questioni del progetto con scrupolo ed efficienza ma senza dimenticarsi mai, per fortuna, che la somma delle funzioni, delle prestazioni, dei tempi e dei costi è fondamentale ma che l’architettura è anche altro. Per esempio, è la capacità di immaginare, anche solo per un attimo, un mondo perfetto.
echo of the urban fabric inside or by alternating shiny with matt, white with grey and hot with cold, creating a spatial character which is elegantly composed but also mature and not the victim of fixed ideas, categorisation or the absolute nature of materials. Caruso and Torricella never succumb to the temptations of an ideological manifesto, however; theirs is a genuine architecture, one of complex relationships that have to be conceived but then strictly controlled and resolved as well. Composition is such an essential tool for manipulating space, but it can also be so dangerous when it becomes a vehicle for Mannerist and formalist temptations; composition is used in these projects with the self-assurance of craftsmen who, as Richard Sennett would say, have completed more than ten thousand hours as apprentices and are complete masters of their craft. In these projects, there is therefore no need to exaggerate; the commissions are not opportunities to be seized and exploited but tasks to be performed to perfection. Adolf Loos wrote that the architect is a builder who knows Latin; it seems to me an appropriate definition for Caruso and Torricella, who know how to address design issues meticulously and efficiently while, thankfully, never forgetting that the sum of functions, performance, time and cost is fundamental but that architecture is something more. It is the ability for instance, even for a moment, to imagine a perfect world. 39
Sono le vere porte d’ingresso ai complessi industriali. Trattandosi di ingressi controllati sono punti che aggregano, oltre alle funzioni di controllo e abilitazione all’ingresso, anche le funzioni di informazione per i visitatori ed esposizione di prodotti. Tutto questo avviene in uno spazio, “misto” tra interno ed esterno, ma comunque coperto. È quindi l’essere un tetto, una tettoia, un riparo, a porre il tema architettonico principale.
Ingressi / Entrances
The entrances are the real “front doors” to industrial complexes. Being monitored accesses, they become the occasion for exposing products and informing visitors, in a mixed space between inside and outside, but still covered. The architectural main theme is then the characteristic of being a roof, a canopy, a shelter.
1.0 Ingressi / Entrances 1.1 Ingressi camion e personale, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Trucks and personnel entrances, TenarisSiderca, Campana (Argentina) 1.2 Ingresso camion, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Trucks entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 1.3 Ingresso personale, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Personnel entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 1.4 Hall d’ingresso, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Entrance hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 1.5 Ingresso camion, Ternium, Monterrey (Messico) Trucks entrance, Ternium, Monterrey (Mexico) 1.6 Ingresso camion e personale, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Trucks and personnel entrances, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) 1.7 Hall d’ingresso, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Entrance hall, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) 2.0 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5
Uffici / Offices Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Edificio per uffici, Tenaris, Qingdao (Cina) Office building, Tenaris, Qingdao (China) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Edificio per uffici, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Office building, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Edificio per uffici, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Office building, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
3.0 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7
Servizi / Facilities Mensa, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Canteen, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mense nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) New rolling mill canteens, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mensa, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Canteen, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Consultorio medico, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Health center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Caffetteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Cafeteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Palestra, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Gymnasium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Spazio per incontri ed esposizioni, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Convention and exhibition hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
4.0 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6
Formazione / Training Centro di formazione e auditorio, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Training center and auditorium, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Centro di formazione, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Training center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di formazione, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Training center, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Centro di formazione, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Training center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
5.0 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7
Laboratori e centri di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D centers Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratories and R&D center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Laboratories and R&D center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Laboratori, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratories, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Laboratories and R&D center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di ricerca e sviluppo, Tenaris, Rio de Janeiro (Brasile) R&D center, Tenaris, Rio de Janeiro (Brazil) Laboratori, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Laboratories, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
6.0 6.1 6.2 6.3
Fabbriche / Mills Centro componenti per automobili, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Automotive components center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centrale termoelettrica, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Thermoelectric power plant, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Pulpito di controllo su nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Control pulpit on rolling mill, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
7.0 7.1 7.2 7.3
Signing / Signing TenarisDalmine, Dalmine (Italia) TenarisDalmine, Dalmine (Italy) TenarisTamsa, Veracruz (Messico) TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
8.0 8.1 8.2
Fuori fabbrica / Out Of Plant Scuola Tecnica Roberto Rocca, Campana (Argentina) Roberto Rocca Technical school, Campana (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina)
Siti / Sites Abaco dei progetti / A Handbook of projects
1.1
Ingressi camion e personale / Trucks and personnel entrances. TenarisSiderca, Campana (Argentina)
Programma / Program: ingressi camion e personale con relativi servizi / trucks access and workers’ entrance with related facilities Superficie / Size: 6.000 m2 di spazio coperto / 6,000 m2 covered space Status: terminato nel 2008 / completed in 2008
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Architettura_Fabbrica
_ Il progetto è stato concepito per organizzare non solo accessi adeguati alla fabbrica, ma anche per definire gli spazi aperti esterni dedicati ai parcheggi di autobus e automobili – in genere privi di qualità spaziale. Quest’area esterna viene dunque definita attraverso una serie di percorsi pedonali coperti da
pensiline per gli addetti che arrivano in autobus o in automobile. L’estensione per oltre 200 metri rende queste pensiline un punto di riferimento di grande visibilità dalla vicina autostrada sopraelevata.
_ The project is conceived to organize not just the plant’s proper access points, but also the external space dedicated to car and bus parking, which is generally a ‘no-quality’ space. The design is consequently thought to define this external space through a series of sheltered walkways for employees arriving by bus
or by car. The extension of these shelters (up to 200 m) creates a recognizable landmark fully visible from the nearby elevated highway.
Ingressi / Entrances
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Architettura_Fabbrica
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Architettura_Fabbrica
_ The access from the port of Veracruz is via the highway; the first impact is with the large trucks parking lot. The signing design is thought to be in relationship with these elements, through two tall totems, clearly
visible from the highway, arranged as two goalposts in the trucks parking lot, shaped as a giant Roman circus. On the parking lot side, two large canopies define an access control and a weighing trucks area.
Ingressi / Entrances
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1.3 Ingresso personale / Personnel entrance. TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
Programma / Program: nuovo ingresso alla fabbrica, alla mensa, agli uffici e agli spogliatoi / new access to industrial plant, canteen, offices, and locker area. Superficie / Size: 3.400 m2 Status: terminato nel 2012 / completed in 2012
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Architettura_Fabbrica
_ Il progetto consiste in una portineria per il personale, dotata di una lunga tettoia che protegge il percorso del personale dai parcheggi per le auto e dalla darsena di arrivo del trasporto collettivo. Questa lunga tettoia si pone in relazione diretta con la fabbrica di tubi, e costituisce, insieme alle coperture dei parcheggi, un elemento ordinatore molto chiaro dello spazio antistante la fabbrica.
_ The project consists of a personnel entrance, with a long canopy that protects the workers way from the cars parking and from the collective transport arrival dock. This long shed stands in direct relation to the industrial plant and becomes, along with the parking shelters, an essential architectural element in the space in front of the mill.
Ingressi / Entrances
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1. Parcheggio auto coperto / Covered car parking 2. Parcheggio autobus / Bus parking 3. Portineria personale / Personnel entrance building 4. Passaggi coperti / Covered walkways 5. Spogliatoi / Lockers room 6. Mensa / Canteen 7. Laminatoio / Rolling mill 8. Uffici / Offices
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5 5 4
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3 3 3 2 3 1
1. Attesa / Waiting area 2. Banco reception / Reception desk 3. Esposizione prodotti / Products exhibition 4. Sale ricevimento fornitori / Suppliers reception rooms 5. Collegamento agli uffici / Offices connection
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Ingressi / Entrances
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Architettura_Fabbrica
Programma / Program: ingresso personale e visitatori / personnel and visitors entrance Superficie / Size: 930 m2 Status: terminato nel 2000 / completed in 2000
_ Il progetto riguarda la portineria per il personale e i visitatori. La scelta della nuova ubicazione della portineria è legata alla necessità di un grande parcheggio esterno che non era realizzabile in prossimità dell’ingresso originario degli anni ’30. Lo spazio per il parcheggio si trovava invece a lato di quella che fu una scuola professionale coeva – attualmente trasferita in un’altra parte della fabbrica – la cui officina didattica, un interessante spazio a doppia altezza illuminato da lucernai, è stata ristrutturata per il nuovo ingresso ed esposizione di prodotti.
_ The project consists of a personnel and visitors entrance. The choice to have a new location is related to the need of a large outdoor parking that could not be created in proximity of the original 30’s entrance. The parking space was instead on the side of a former vocational school of the same period, which has now been moved to another part of the industrial plant. Its educational workshop area, an interesting double height space lit by shed, was renovated to become the new entry and products exposition area.
Ingressi / Entrances
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Ingressi / Entrances
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1.6
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Architettura_Fabbrica
Ingressi camion e personale / Trucks and personnel entrances. Ternium Industrial Center, PesquerĂa (Mexico)
Ingressi / Entrances
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Programma / Program: ingressi automobili, camion e personale e parcheggi / cars, personnel and trucks entrances and parking Superficie / Size: 37.000 m2 Status: terminato nel 2014 / completed in 2014
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Architettura_Fabbrica
_ Il programma fornito dal cliente prevedeva di creare tre accessi distinti per tipo di fruitore, con conseguente procedura di ammissione e dimensionamento/pesatura dei mezzi di trasporto. Si affiancano quindi in questo progetto una portineria per i visitatori e per il personale che arriva in auto o a piedi (scendendo da un trasporto collettivo); una portineria per contrat-
tisti / fornitori / manutentori esterni e una portineria per camion. I due primi punti di accesso sono riuniti sotto una grande tettoia comune, che copre anche lo sbarco del personale dai bus collettivi, mentre la portineria per i camion si stacca e ruota di 45째 in modo da ottimizzare la manovra di uscita dal parcheggio che si sviluppa in parallelo alla strada di accesso.
_ The program, provided for by the client, was conceived to have three accesses according to the type of vehicles, admission and dimension/ weighing procedures. The project also includes an entrance for visitors and personnel, who arrive by car or on foot (by means of public transport), a contractors/suppliers/ external maintainers entrance, and
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6 4
1
a trucks entrance. The first two accesses are developed under a large common roof covering also the buses arrival dock, while the truck entrance is detached, with a rotation of 45째, from the parking lot, which is parallel to the access road, to facilitate exit manoeuvres.
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1. Parcheggio automezzi personale e visitatori / Car parking for personnel and visitors 2. Parcheggio automezzi fornitori / Car parking for suppliers 3. Parcheggio camion / Trucks parking 4. Portineria personale e visitatori / Entrance building for personnel and visitors 5. Portineria fornitori / Entrance building for suppliers 6. Portineria camion / Trucks entrance building 7. Spogliatoi personale / Personnel lockers room
Ingressi / Entrances
69
1.7
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Architettura_Fabbrica
Hall d’ingresso / Entrance hall. TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
Ingressi / Entrances
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Programma / Program: uffici, hall d’ingresso e reception / offices, entrance hall and reception Superficie / Size: 400 m2 Status: terminato nel 2008 / completed in 2008
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Architettura_Fabbrica
_ Si tratta del progetto di ristrutturazione della hall d’ingresso agli uffici aziendali di un grande gruppo industriale metallurgico. Questo bel grattacielo degli anni ’70 nel centro di Buenos Aires avrebbe dovuto avere, nelle intenzioni dei progettisti, una grande hall di tripla altezza. Come molti sogni di architetti questo programma si è infranto contro consi-
derazioni economiche e la hall è stata riempita nella sua zona centrale da due mezzanini che hanno ridotto a un’altezza appena accettabile l’atrio destinato agli ascensori. Le zone laterali d’ingresso continuavano però a contare sulla tripla altezza prevista dal progetto. Si trattava quindi di ridare unità a uno spazio tanto differenziato per caratteristiche geome-
triche. La soluzione più naturale ci è sembrata quella di unificare le diverse altezze attraverso un rivestimento continuo in lamiera a grosse forature, un artefatto luminoso la cui continuità è accentuata dai raccordi curvi tra superfici verticali e orizzontali.
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3
1 2
1. Banco reception / Reception desk 2. Reception hall / Reception hall 3. Tornelli di accesso / Access turnstiles 4. Hall ascensori / Elevators hall
_ The project consists in the renovation of the entrance hall to the corporate offices of a large metallurgical group. This beautiful skyscraper of the ‘70s in the center of Buenos Aires should have had, in the first project of the architects, a triple height hall. As it often happens, this dream was not fulfilled for economic reasons: the hall was filled, in its central
area, by two mezzanines, reducing the height of the elevators lobby area at minimum, however keeping, in its side areas, the triple height. The problem, then, was how to return unity to a space so geometrical differentiated. The most natural solution seemed to unify the different heights through a continuous metal sheet cladding, with large holes, a
bright artefact whose continuity is accentuated by the curved connections between vertical and horizontal surfaces.
Ingressi / Entrances
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L’ufficio, il luogo propriamente “civile” all’interno dei programmi industriali, gode di un certo grado di libertà rispetto ai layout industriali dettati più rigidamente da logiche produttive: è il luogo dove entrano in gioco alcuni elementi più propri della tematica architettonica come, ad esempio, il rapporto con l’architettura locale.
Uffici / Offices
Offices, that is the “civic places” within industrial programs, have more freedom compared to rigid industrial layouts. It is in such spaces that architectural themes, such as the relationship with the local environments, come into play.
1.0 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7
Ingressi / Entrances Ingressi camion e personale, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Trucks and personnel entrances, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Ingresso camion, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Trucks entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Ingresso personale, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Personnel entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Entrance hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Ingresso camion, Ternium, Monterrey (Messico) Trucks entrance, Ternium, Monterrey (Mexico) Ingresso camion e personale, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Trucks and personnel entrances, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Entrance hall, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
2.0 Uffici / Offices 2.1 Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 2.2 Edificio per uffici, Tenaris, Qingdao (Cina) Office building, Tenaris, Qingdao (China) 2.3 Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) 2.4 Edificio per uffici, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Office building, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) 2.5 Edificio per uffici, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Office building, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) 3.0 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7
Servizi / Facilities Mensa, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Canteen, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mense nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) New rolling mill canteens, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mensa, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Canteen, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Consultorio medico, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Health center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Caffetteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Cafeteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Palestra, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Gymnasium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Spazio per incontri ed esposizioni, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Convention and exhibition hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
4.0 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6
Formazione / Training Centro di formazione e auditorio, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Training center and auditorium, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Centro di formazione, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Training center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di formazione, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Training center, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Centro di formazione, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Training center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
5.0 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7
Laboratori e centri di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D centers Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratories and R&D center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Laboratories and R&D center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Laboratori, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratories, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Laboratories and R&D center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di ricerca e sviluppo, Tenaris, Rio de Janeiro (Brasile) R&D center, Tenaris, Rio de Janeiro (Brazil) Laboratori, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Laboratories, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
6.0 6.1 6.2 6.3
Fabbriche / Mills Centro componenti per automobili, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Automotive components center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centrale termoelettrica, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Thermoelectric power plant, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Pulpito di controllo su nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Control pulpit on rolling mill, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
7.0 7.1 7.2 7.3
Signing / Signing TenarisDalmine, Dalmine (Italia) TenarisDalmine, Dalmine (Italy) TenarisTamsa, Veracruz (Messico) TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
8.0 8.1 8.2
Fuori fabbrica / Out Of Plant Scuola Tecnica Roberto Rocca, Campana (Argentina) Roberto Rocca Technical school, Campana (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina)
Siti / Sites Abaco dei progetti / A Handbook of projects
2.1
Headquarters. TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
Programma / Program: nuovi edifici per uffici e servizi / new offices and facilities building Superficie / Size: 11.000 m2 Status: terminato nel 2001 / completed in 2001
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Architettura_Fabbrica
_ Quando lavoriamo in contesti, come il messicano, in cui le radici culturali arcaiche giocano ancora un’importante ruolo nella vita quotidiana, ci poniamo il problema di come portare qualcosa di queste radici nel progetto, creando una reazione tra gli elementi arcaici e la configurazione tecnologica propria di un edificio contemporaneo.
In questo caso il mall centrale, lungo 100 metri, ricoperto di lastre di Rheinzink, è l’elemento dominante del complesso, portale di accesso dal mondo esterno alla fabbrica e distribuzione agli edifici per uffici laterali. La forma di questo elemento è completamente determinata dalla sua sezione, che è caratteristica delle acciaierie di nuova genera-
zione, ma ha radici archetipiche nella grotta della Sibilla Cumana, nei corridoi interni delle piramidi egizie e nell’arco Maya. Forma e dimensione definiscono il mall come uno spazio pubblico d’incontro per gli impiegati e per gli esterni che lo affollano in numerose occasioni aperte alla comunità locale. Gli edifici laterali hanno facciate in
muri tradizionali, disegnate dal disegno geometrico della merlatura (almendras) scomposta in elementi a “L” delle costruzioni pre-ispaniche della zona. Una grande importanza è stata data anche all’esposizione di arte messicana entro l’edificio. Una selezione di arte “colta” e di arte “popolare” ha portato alla convivenza dell’astra-
zione di Mathias Goeritz (un grande mensaje di 3x9 metri, monocromi in oro, un serpente gigante) con la reinterpretazione di Humberto Spindola di Judas e Alebrijes in papiermâché.
Uffici / Offices
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Uffici / Offices
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Uffici / Offices
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Architettura_Fabbrica
Uffici / Offices
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2.2
Edificio per uffici / Office building. Tenaris, Qingdao (China)
Programma / Program: uffici e servizi per il personale / offices and workers’ facilities Superficie / Size: 13.200 m2 (11.160 mq di fabbrica + 2.040 m2 di uffici, laboratori e servizi per il personale) / 13,200 m2 (plant 11,160 m2 + offices, labs and workers’ facilities 2,040 m2) Status: terminato nel 2008 / completed in 2008
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Architettura_Fabbrica
_ Questo progetto affronta un tema abbastanza comune in contesti industriali: costruire uffici e servizi relativi a una fabbrica. In generale le soluzioni sono di completo distacco o totale inclusione. In quest’occasione abbiamo scelto una terza strada: mantenere una continuità tra la fabbrica e l’edificio, ma sottolineando l’autonomia formale di quest’ultimo. Abbiamo pensato che il con-
trasto tra la stereometria elementare della fabbrica e l’articolazione degli uffici avrebbe potuto essere di un certo interesse, se si fosse mantenuta la sensazione che i volumi di questi ultimi fossero “usciti” dalla fabbrica come un’estrusione. La vasca d’acqua è il terzo elemento tra i due edifici e relaziona entrambi al suolo. È un riferimento diretto all’uso di vasche d’acqua nell’architettura
cinese classica e una presa di posizione sulla necessità di salvare la tradizione dalla corrente distruzione massiccia di edifici, paesaggio e cultura.
_ This project deals with quite a common problem in industrial areas: how to build offices and facilities related to a plant. In general the solutions are either complete inclusion or total autonomy. In this Chinese project we opted for a third way by keeping the plant and the offices connected, however showing the formal autonomy of the latter. We thought that the contrast be-
tween the elementary stereometry of the plant and the arrangement of the offices building could have been of some interest if the volume of the latter could have “come out” of the plant as an extrusion. The water basin is the “third element” between the two buildings and relates both volumes to the ground. It is a direct reference to the use of water basins in classical Chinese architecture
and a statement about the necessity to save the tradition from the ongoing massive destruction of buildings, landscape, and culture.
Uffici / Offices
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Uffici / Offices
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2.3
Headquarters. TenarisConfab, Pindamonhagaba (S. Paulo, Brazil)
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1. Reception ed esposizione prodotti / Reception and products exhibition 2. Caffetteria / Cafeteria 3. Uffici / Offices
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Architettura_Fabbrica
Programma / Program: ampliamento di un edificio esistente con l’aggiunta di nuovi uffici e ridisegno del layout degli uffici esistenti / an addition to an existing building, office planning, and interior design of both Superficie / Size: 1.500 m2 di ampliamento + 1.000 m2 di edificio esistente / 1,500 m2 addition + 1,000 m2 existing building Status: terminato nel 2003 / completed in 2003
_ L’uso della lamiera galvanizzata diffuso in tutto il Brasile ha fortemente influenzato il progetto del nuovo edificio. Questo materiale utilizzato principalmente per abitazioni a basso costo e piccoli edifici industriali non era né previsto né accettato per un edificio destinato a uffici. Sfidando questo pregiudizio, il materiale è stato scelto sia per il suo contenuto estetico sia per la sua convenienza da un punto di vista costruttivo nella creazione di un sistema di copertura che può essere modellato in situ partendo da un rotolo di lamiera metallica collocato su un camion. L’idea di progetto è stata quella di collocare un corpo completamente vetrato e trasparente sotto la copertura in lamiera. L’aggetto generoso del tetto, caratterizzato da una serie di canali di gronda inclinati, protegge le facciate vetrate sia dal sole sia dalle forti piogge stagionali.
_ The widespread use of galvanized sheet metal throughout Brazil strongly influenced the design of the new building. Mainly reserved for low-cost residential and industrial projects, this material is commonly viewed as unacceptable for use in office buildings. Challenging this bias, the material was chosen for this building because of its pleasing aesthetics and its expediency in construction, namely a roof-system that can be modelled on site by unrolling the sheet from a coil placed on a truck. The main project idea was to place a transparent structure totally in glass underneath a metal sheet roof. Its generous overhang, merked by a series of inclinated rain pipes, protects the glass façade from both sun and seasonal rains.
Uffici / Offices
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Uffici / Offices
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2.4
Edificio per uffici / Office building. TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada)
Programma / Program: nuovo edificio per uffici e servizi, restauro di un edificio esistente per centro di formazione e archivi / new building for offices and facilities, renovation of an existing building for training rooms and archives. Superficie / Size: 2.200 m2 Status: terminato nel 2006 / completed in 2006
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_ Il complesso degli uffici, formato da tre volumi connessi da passaggi sotterranei, si staglia di fronte a un’imponente facciata industriale di 475 m rivestita di pannelli metallici bianchi. Il primo volume, completamente vetrato, ospita gli uffici e i relativi servizi, il secondo destinato agli impianti è un nuovo volume in cemento, mentre il terzo – sempre in cemento – già esisteva ed è stato ristrutturato per aule di formazione.
Rimossa ogni recinzione, l’edificio diventa a sua volta confine verso il contesto urbano in cui si inserisce, determinando la creazione di un’area a verde pubblico dedicata alla comunità. Grazie a quest’attitudine “amichevole” il progetto ha vinto il premio della città per l’impegno ecologico nel 2009.
_ Facing a mill with a massive industrial façade (475 m) covered completely in white metal panels, the business complex is composed of three volumes connected by tunnel passageways. The first volume, made entirely of glass, houses the offices and related facilities and services; the second volume, made entirely of concrete, houses the technical plants; the third volume – which already existed – also
made of concrete, was renovated to house the training facilities. The building itself becomes a border towards the urban environment, as any fence was eliminated. In front of the building, a public garden was created for the local community. Thanks to this positive attitude, the project received the city award for its ecofriendly commitment in 2009.
Uffici / Offices
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1. Area verde / Green area 2. Nuovo edificio per uffici / New office building 3. Uffici e aule di formazione in edificio esistente / Offices and training in existing building 4. Acciaieria / Steel mill 5. Passaggi interrati alla fabbrica / Underground passages to mill
Uffici / Offices
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Edificio per uffici / Office building. Ternium Industrial Center, PesquerĂa (Mexico)
Programma / Program: nuovo edificio di uffici e servizi per la fabbrica / new building for plant offices and facilities Superficie / Size: 3.840 m2 Status: terminato nel 2014 / completed in 2014
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_ Questi uffici sono strettamente legati ai processi di produzione industriale e due facciate del parallelepipedo vetrato guardano dentro gli spazi della fabbrica. L’atrio d’ingresso connette tutti i piani attraverso una scala e un ascensore vetrato che permette una vista in movimento verticale dell’interno della grande fabbrica.
_ The offices are strictly related to industrial production and two facades of the glassed parallelepiped overlook inside the production plant. The atrium entrance hall connects all floors through a staircase and a glass lift that allows a “view in vertical motion” of the interior of the Industrial plant.
Uffici / Offices
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Uffici / Offices
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Poter pranzare o bere un caffè, esercitare attività sportiva in palestra, visitare una mostra d’arte o richiedere un consulto medico specialistico, all’interno dell’impianto industriale o nell’edificio per uffici, non comportano solo un risparmio economico e di tempo, ma anche un nuovo modo di vivere lo spazio di lavoro e le relazioni sociali che prendono vita all’interno.
Servizi / Facilities
Having lunch or a coffee break, exercising in the gym, visiting an art exhibition, seeing a specialist. All this can be done inside the plant or the office building and it doesn’t only mean saving a lot of time and money, but also a new way of living the workspace and the social community that takes life around it.
1.0 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7
Ingressi / Entrances Ingressi camion e personale, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Trucks and personnel entrances, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Ingresso camion, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Trucks entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Ingresso personale, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Personnel entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Entrance hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Ingresso camion, Ternium, Monterrey (Messico) Trucks entrance, Ternium, Monterrey (Mexico) Ingresso camion e personale, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Trucks and personnel entrances, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Entrance hall, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
2.0 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5
Uffici / Offices Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Edificio per uffici, Tenaris, Qingdao (Cina) Office building, Tenaris, Qingdao (China) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Edificio per uffici, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Office building, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Edificio per uffici, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Office building, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
3.0 Servizi / Facilities 3.1 Mensa, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Canteen, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 3.2 Mense nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) New rolling mill canteens, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 3.3 Mensa, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Canteen, TenarisSiderca, Campana (Argentina) 3.4 Consultorio medico, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Health center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) 3.5 Caffetteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Cafeteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) 3.6 Palestra, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Gymnasium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) 3.7 Spazio per incontri ed esposizioni, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Convention and exhibition hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 4.0 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6 5.0 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7
Formazione / Training Centro di formazione e auditorio, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Training center and auditorium, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Centro di formazione, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Training center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di formazione, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Training center, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Centro di formazione, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Training center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Laboratori e centri di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D centers Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratories and R&D center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Laboratories and R&D center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Laboratori, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratories, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Laboratories and R&D center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di ricerca e sviluppo, Tenaris, Rio de Janeiro (Brasile) R&D center, Tenaris, Rio de Janeiro (Brazil) Laboratori, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Laboratories, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
6.0 6.1 6.2 6.3
Fabbriche / Mills Centro componenti per automobili, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Automotive components center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centrale termoelettrica, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Thermoelectric power plant, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Pulpito di controllo su nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Control pulpit on rolling mill, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
7.0 7.1 7.2 7.3
Signing / Signing TenarisDalmine, Dalmine (Italia) TenarisDalmine, Dalmine (Italy) TenarisTamsa, Veracruz (Messico) TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
8.0 8.1 8.2
Fuori fabbrica / Out Of Plant Scuola Tecnica Roberto Rocca, Campana (Argentina) Roberto Rocca Technical school, Campana (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina)
Siti / Sites Abaco dei progetti / A Handbook of projects
3.1
Mensa / Canteen. TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
Programma / Program: mensa per 250 persone, sotto la struttura di un tetto di paglia / canteen for 250 people under a structure with a hay roof Superficie / Size: 1.200 m2 Status: terminato nel 2005 / completed in 2005
108
Architettura_Fabbrica
_ La “palapa” – una costruzione di legno e con un tetto di foglie di cocco – è una tipologia ampiamente utilizzata nella regione, influenzata dalla cultura caraibica e cubana. Introdurla nel progetto di una nuova mensa, in un contesto fortemente industrializzato, ci sembrava una buo-
na opportunità per verificare come avrebbe interagito con gli edifici circostanti. Due sale da pranzo di diverse dimensioni sono inserite sotto due tetti di paglia, mentre tutti i servizi – inclusa anche la grande cucina – sono ospitati in un volume regolare rivestito di pannelli di alluminio.
_ Largely influenced by Cuba and the Caribbean, the “palapa” – a hut built in coco wood and palm leaves roof – is a common method of construction in this region. We thought that introducing it for the project of a new canteen in the industrialized context of a steel plant
would have been interesting to see how it worked with the surrounding buildings. Consequently, two dining rooms are located inside two palapas of different sizes, while all of the facilities, including the kitchen, are housed inside a square, aluminium panelled building.
Servizi / Facilities
109
112
Architettura_Fabbrica
Servizi / Facilities
113
3.2
114
Architettura_Fabbrica
Mense nuovo laminatoio / New rolling mill canteens. TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
Servizi / Facilities
115
Programma / Program: due mense per operai: A, per 64 persone B, per 196 persone per turno / two blue collars canteens: A, for 64 people B, for 196 people for shift Superficie / Size: A 450 m2 - B 1.100 m2 / A 450 m2 - B 1.100 m2 Status: terminato nel 2012 / completed in 2012
116
Architettura_Fabbrica
_ Si tratta di una mensa tipica per operai in prossimità della zona di lavoro. La scelta principale del progetto è stata ricorrere a una tipologia a “patio” in modo che la sala da pranzo si sviluppi attorno a un piccolo giardino interno, isolando dal paesaggio industriale circostante gli operai nel loro intervallo di mensa.
_ It is a typical workers canteen located in proximity to the work area. The main project idea was to have a patio, so that the dining area would develop around a small inner garden, thus isolating workers from the surrounding industrial landscape during their breaks.
1. Sala da pranzo per 196 persone / Dining room for 196 people 2. Riscaldamento pasti / Self-heating food meals 3. Ricevimento - preparazione panini / Sandwiches delivery - preparation 4. Distribuzione panini / Sandwiches supply 5. Distributori di snack, bibite e caffĂŠ / Snack, soft drink and coffee vendors
5 3 4 2
118
Architettura_Fabbrica
1
3.3
120
Architettura_Fabbrica
Mensa / Canteen TenarisSiderca, Campana (Argentina)
Servizi / Facilities
121
Programma / Program: mensa per 250 persone / canteen for 250 people Superficie / Size: 1.700 m2 Status: terminato nel 2007 / completed in 2007
_ La mensa si colloca di fronte agli uffici amministrativi e al centro di un’area accuratamente definita dell’impianto industriale, testimoniando l’importanza che la dirigenza dà alla mensa come momento di socializzazione e come fattore cruciale per la salute del personale. Tutte le proposte culinarie sono accuratamente bilanciate e le scelte in tal senso supportate da apposite campagne d’informazione.
_ The location chosen for this canteen, in front of the administrative offices and in the middle of an accurately landscaped portion of the industrial plant, signifies all the importance that the chairmanship gives to the cafeteria as an important socializing, but also healthy moment for the personnel. All food proposals are well balanced and supported by suitable awareness campaigns.
Servizi / Facilities
123
124
Architettura_Fabbrica
Servizi / Facilities
125
3.4
Consultorio medico / Health center TenarisSiderca, Campana (Argentina)
128
Architettura_Fabbrica
3.5
Caffetteria / Cafeteria. TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
Programma / Program: caffetteria per 150 persone al trentesimo piano di un grattacielo di uffici, affacciato sul Rio de la Plata / cafeteria for 150 people on the 30th floor of an office skyscraper overlooking the Rio de la Plata Superficie / Size: 400 m2 Status: terminato nel 2009 / completed in 2009
130
Architettura_Fabbrica
_ Questa caffetteria è al penultimo piano di un grattacielo aziendale nel centro di Buenos Aires, di cui in questo libro presentiamo anche l’atrio d’ingresso (1.7) e una palestra (3.6). Questo luogo si è rapidamente configurato come uno spazio a uso continuo. Gli impiegati del gruppo, infatti, vi si recano, oltre che per i pasti o per bere un caffè, anche per piccole riunioni di lavoro informali.
_ This cafeteria is located at the penultimate floor of a skyscraper for office use in the center of Buenos Aires; in this book we present also its entrance hall (1.7) and gym (3.6). The most interesting aspect of this place is that it soon became a space for continuous use. In fact employees go there, besides for meals or coffee breaks, even for small informal business meetings.
Servizi / Facilities
131
Servizi / Facilities
133
3.6
Palestra / Gymnasium. TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
Programma / Program: palestra per i dirigenti / gymnasium for the executives Superficie / Size: 250 m2 Status: terminato nel 2005 / completed in 2005
134
Architettura_Fabbrica
_ Collocata al 31° piano di un grattacielo per uffici, la palestra gode di una vista spettacolare sul Rio de la Plata, su cui affacciano tutte le attività ginniche. La sezione della palestra riflette la forma a “V” della torre di raffreddamento, trasformando il soffitto ligneo in un’ala dispiegata che consente una percezione via via più intensa del panorama.
_ The Gym, located on the 31st floor of a skyscraper for office use, with a spectacular view overlooking the Rio de la Plata, has all of its exercise facilities facing the riverfront. The section of the exercise hall, covered by the open wing of the wooden ceiling, reflects the over-head cooling tower “V” section, allowing an even more spectacular view towards the river.
Servizi / Facilities
135
3.7
138
Architettura_Fabbrica
Spazio per incontri ed esposizioni / Convention and exhibition hall. TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
Servizi / Facilities
139
1. Guardaroba / Wardrobe 2. Cucina per catering / Kitchen for catering 3. Cabina di regia / Control room 4. Spazio per grandi incontri, mostre e spettacoli / Space for great meetings, exhibitions and performances
4
3
2
Programma / Program: spazio per incontri per 800 persone / convention hall for 800 people Superficie / Size: 1.900 m2 (1.500 m2 di spazio per incontri + 400 m2 di servizi ) / 1,900 m2 (1,500 m2 hall + 400 m2 facilities) Status: terminato nel 2002 / completed in 2002
140
Architettura_Fabbrica
_ L’edificio industriale, costruito nel 1902, vanta una leggerissima ed elegante struttura in acciaio. Il progetto di ristrutturazione prevedeva una nuova copertura isolata termicamente e dotata di louver di ventilazione e un nuovo pavimento in cemento con un sistema sottostante di riscaldamento. Il resto dell’edificio è stato restaurato e conservato filologicamente, mantenendo le stratificazioni degli interventi succedutisi per quasi un secolo.
1
_ Boasting a very light and beautiful steel structure, the industrial building was built in 1902. The renovation included the design of a new insulated roof with ventilating louvers and a new concrete floor with a serpentine heating system underneath. The remainder of the building was restored and conserved philologically, attesting to the layers of interventions carried out over a century.
Servizi / Facilities
141
L’importanza della formazione professionale continua è universalmente accettata dai datori di lavoro. In questo caso le direttive di Tenaris per i suoi principali centri di formazione (Tenaris University) prevedono la creazione di una “comunità internazionale” attraverso lo spostamento di giovani dipendenti per i corsi di formazione di lungo termine, in modo da creare un’eterogeneità culturale che prefiguri il nuovo modo di lavorare all’interno di una multinazionale.
Formazione / Training
The importance of life-long vocational training is universally accepted by employers. In this case Tenaris’ guidelines for its major Training Centers (Tenaris University) provided for the creation of an “international community” by moving young employees for long term courses in order to promote cultural diversity, prefiguring the future way of working inside a multinational corporate.
1.0 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7
Ingressi / Entrances Ingressi camion e personale, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Trucks and personnel entrances, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Ingresso camion, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Trucks entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Ingresso personale, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Personnel entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Entrance hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Ingresso camion, Ternium, Monterrey (Messico) Trucks entrance, Ternium, Monterrey (Mexico) Ingresso camion e personale, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Trucks and personnel entrances, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Entrance hall, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
2.0 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5
Uffici / Offices Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Edificio per uffici, Tenaris, Qingdao (Cina) Office building, Tenaris, Qingdao (China) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Edificio per uffici, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Office building, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Edificio per uffici, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Office building, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
3.0 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7
Servizi / Facilities Mensa, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Canteen, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mense nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) New rolling mill canteens, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mensa, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Canteen, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Consultorio medico, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Health center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Caffetteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Cafeteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Palestra, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Gymnasium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Spazio per incontri ed esposizioni, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Convention and exhibition hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
4.0 Formazione / Training 4.1 Centro di formazione e auditorio, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Training center and auditorium, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) 4.2 Centro di formazione, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Training center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 4.3 Centro di formazione, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Training center, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) 4.4 Centro di formazione, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Training center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 4.5 Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca, Campana (Argentina) 4.6 Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) 5.0 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7
Laboratori e centri di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D centers Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratories and R&D center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Laboratories and R&D center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Laboratori, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratories, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Laboratories and R&D center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di ricerca e sviluppo, Tenaris, Rio de Janeiro (Brasile) R&D center, Tenaris, Rio de Janeiro (Brazil) Laboratori, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Laboratories, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
6.0 6.1 6.2 6.3
Fabbriche / Mills Centro componenti per automobili, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Automotive components center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centrale termoelettrica, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Thermoelectric power plant, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Pulpito di controllo su nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Control pulpit on rolling mill, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
7.0 7.1 7.2 7.3
Signing / Signing TenarisDalmine, Dalmine (Italia) TenarisDalmine, Dalmine (Italy) TenarisTamsa, Veracruz (Messico) TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
8.0 8.1 8.2
Fuori fabbrica / Out Of Plant Scuola Tecnica Roberto Rocca, Campana (Argentina) Roberto Rocca Technical school, Campana (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina)
Siti / Sites Abaco dei progetti / A Handbook of projects
4.1
144
Architettura_Fabbrica
Centro di formazione e auditorio / Training center and auditorium. TenarisSilcotub, Zalau (Romania)
Formazione / Training
145
Formazione / Training
147
Programma / Program: auditorio per 210 persone, sala conferenze per 63 people, aule tecniche e servizi / Auditorium for 210 persone, conference room fo 63 people, technical classrooms and facilities Superficie / Size: 2.600 m2 Status: terminato nel 2014 / completed in 2014
148
Architettura_Fabbrica
_ Quando Tenaris acquistò Silcotub, la Romania stava entrando nel periodo delle liberalizzazioni, nel campo politico come in quello economico. La città più vicina, Zalau, era molto povera sia dal punto di vista economico che da quello culturale. Il programma per il centro di formazione includeva la richiesta per un auditorio per 200 persone, che potesse essere usato anche da parte della comunità per eventi culturali. Questa istanza è sottolineata anche dall’architettura: il nuovo edificio è infatti un grande tetto per accogliere l’intera comunità. Le facciate in Uglass che seguono la forma della copertura e un sistema d’illuminazione adeguato assicurano la perfetta visibilità di questa intenzione anche durante la notte.
_ When Tenaris bought Silcotub, Rumania was just getting into the process of both economic and political liberalization. The closest city, Zalau, was extremely poor, both under an economic and a cultural point of view. The guidelines for the Training Center included the possibility for the Auditorium for 200 persons to be used also by the local community for cultural events. This is underlined also by the architectural design: the new building is a big roof to host the whole community. The U-glass facades, which follow the roof shape, with appropriate lighting, assure a full visibility of the intention also at night-time.
Formazione / Training
149
4.2
Centro di formazione / Training center. TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
Programma / Program: centro di formazione tecnica per impiegati e operai / technical training centre for white and blue collars Superficie / Size: 3.000 m2 Status: terminato nel 2008 / completed in 2008
150
Architettura_Fabbrica
_ Il progetto è una ristrutturazione di un edificio per uffici degli anni ’30, disegnato da uno degli architetti più interessanti del Novecento milanese: Giovanni Greppi. L’edificio, all’interno di un impianto industriale, ospita un Centro di Formazione Tecnica. Il tema principale è stato quindi come inserire le nuove funzioni preservando e valorizzando il progetto preesistente. In questo caso l’edificio aveva
tutti gli elementi caratteristici dell’architettura italiana tra le due guerre: chiarezza d’impostazione, solidità, forza iconica, materiali belli e durevoli. Per parte nostra abbiamo completamente aderito alla visione di Greppi che poneva la grande finestratura centrale, sopra la pensilina, come “focus” dell’intero edificio e punto di accesso. Abbiamo marcato questa caratteristica liberando lo spazio
a ogni piano e creando due caffetterie che affacciano da una parte sulla scala e dall’altra sulla grande vetrata a tutta altezza. La stessa scala ha subito un processo di semplificazione che ne sottolinea la monumentalità e indirizza l’attenzione sulla colonna per perforazioni petrolifere montata in centro alle rampe.
_ This project is a renovation of a 1930’s office building designed by one of the most interesting architects of the 20th century in Milan: Giovanni Greppi. The building, inside an industrial plant, has been converted to house a Technical Training Center. The main theme was how to insert new functions by saving and possibly giving value to the existing project. In this case the building was ex-
tremely charming in the typical style of Italian architecture between the two wars: clear arrangement, solidity, iconical strength, beautiful and durable materials. We totally adhered to Greppi’s vision that had the large central window, above the canopy, as the focus of the whole building and access point. We strengthened this feature by empting the space on each floor and creating two caf-
eterias respectively overlooking the large window facade huge and the staircase. The staircase itself went through a process of simplification that underlined the monumentality of its conception and helped to focus on the oil rig column that is mounted between the flights.
Formazione / Training
151
154
Architettura_Fabbrica
Formazione / Training
155
4.3
Centro di formazione / Training center. TenarisConfab, Pindamonhagaba, S. Paulo (Brazil)
Programma / Program: aule di formazione e servizi per 270 persone / Training rooms and facilities for 270 people Superficie / Size: 2.000 m2 Status: terminato nel 2012 / completed in 2012
156
Architettura_Fabbrica
_ Il nuovo edificio si adatta curvandosi alla presenza di un affascinante albero con una chioma di ben 30 metri di diametro: cosĂŹ facendo, crea un teatro affacciato sulle stagioni che cambiano. Un corridoio porticato ma aperto dĂ accesso alle aule, agli uffici e ai servizi per gli studenti.
_ The building for the training school adjusts itself to a site dominated by a charming tree measuring around 30 meters in diameter by bending around it, thus creating a theatre for the changing seasons. A porched open corridor runs around the tree giving access and connection to classrooms, offices and facilities for students.
Formazione / Training
157
158
Architettura_Fabbrica
160
Architettura_Fabbrica
Formazione / Training
161
4.4
Centro di formazione / Training center. TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
Programma / Program: centro di formazione con workshop e servizi relativi / training center with workshops and related facilities Superficie / Size: 4.600 m2 Status: terminato nel 2010 / completed in 2010
162
Architettura_Fabbrica
_ Il programma di questa scuola prevedeva sia aule tradizionali sia laboratori. Dato che questi ultimi utilizzano le attrezzature più pesanti, sono stati concentrati a piano terra, mentre le aule sono collocate al primo piano: i due livelli sono collegati
da una scala posta nella hall a doppia altezza dell’ingresso che ospita anche i servizi comuni. La forma della hall riprende la forma dell’arco Maya già utilizzata per il mall degli uffici amministrativi, sottolineando la vocazione pubblica di questo atrio.
_ The program for this Training Centre described both traditional classrooms and workshops. Given the heavier equipment used in the workshops, we decided to place them on the ground floor and the classrooms on the first floor, connecting them
through a double height entrance atrium, that houses staircases and common facilities. The atrium follows Mayan arch shape used for the Headquarter Building to underline the public space vocation of this part of the building.
Formazione / Training
163
3
2 3
1
4
2
1
164
Architettura_Fabbrica
3
1. Ingresso principale / Main entrance 2. Caffetteria / Cafeteria 3. Aule di formazione / Training 4. Aule di formazione e workshop / Training and workshop
Formazione / Training
165
Formazione / Training
167
4.5
168
Architettura_Fabbrica
Centro di formazione e auditorio / Training center and auditorium. TenarisSiderca, Campana (Argentina)
Formazione / Training
169
Programma / Program: auditorio per 450 persone in una vecchia fabbrica di ossigeno con l’inserimento di un nuovo edificio di formazione / auditorium hall for 450 people in a former oxygen-manufacturing plant with the addition of a new training building Superficie / Size: 3.800 m2 (1.600 di auditorio + 2.200 di edificio di formazione ) / 3,800 m2 (1,600 auditorium + 2,200 training building) Status: terminato nel 2008 / completed in 2008
170
Architettura_Fabbrica
_ Il progetto si sviluppa su una vecchia fabbrica di ossigeno, composta di un capannone principale, con un’interessante struttura metallica a portali, e di vari edifici ausiliari di piccole dimensioni. Gli edifici ausiliari non avevano un particolare valore architettonico e sono stati demoliti, mentre il capannone principale è stato trasformato, senza alcun cambio strutturale, in un auditorio a gradoni per 400 persone. Ci ha colpito la facilità di adattamento della grande sala industriale al nuovo uso: ancora una volta si è confermato che la buona architettura è in qualche
modo indifferente alla funzione specifica per cui è concepita e si adatta brillantemente a usi diversi in condizioni storiche differenti. Abbiamo quindi insistito per conservare i portali di ferro con tutti gli strati di finitura che si sono accumulati nel corso degli anni, scegliendo la strada di differenziare tutte le componenti aggiunte del nuovo complesso con volumi individuali.
_ The project is a re-design and an extension of an old oxygen-manufacturing plant. The original plant consisted of a large main plant and various smaller auxiliary buildings. The main plant has been transformed, with no change in structure, into the steps-auditorium for 400 persons. It is amazing how the ancient industrial hall fits for the new function. Once again good architecture is somehow indifferent to specific function and fits for various uses in different historical conditions. That is why we insisted in preserving the structural arcades with all their multitude of
coloured layers that, over time, accumulated, while we differentiated all the new components added to the structure with unique volumes.
Formazione / Training
171
Formazione / Training
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174
Architettura_Fabbrica
Formazione / Training
175
4.6
176
Architettura_Fabbrica
Centro di formazione e auditorio / Training center and auditorium. TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
Programma / Program: fase 1 restauro completo di un edificio esistente e inserimento di una nuova scala, per ospitare aule di formazione e sale riunioni di differenti dimensioni con una capacità complessiva di 250 persone e una caffetteria per 40 persone. fase 2 inserimento di una nuova hall d’ingresso, auditorio per 158 persone, una caffetteria per 70 persone, una scala che connette i due edifici / phase 1: complete renovation of an existing building and the addition of a new staircase to house training and meeting rooms of different sizes with an overall capacity of up to 250 people and a cafeteria for 40 people. phase 2: addition of a new entrance hall, auditorium for 158 people and a cafeteria for 70 people, staircase connecting the two buildings. Superficie / Size: 1.200 m2 + 920 di ampliamento / 1,200 m2 + 920 addition Status: terminato nel 2011 / completed in 2011
178
Architettura_Fabbrica
_ Il progetto ridefinisce la relazione tra la distribuzione verticale (la nuova scala) e quella orizzontale (foyer e corridoi) e gli spazi comuni e di servizio, organizzandoli in modo semplice e paradigmatico in tre circuiti paralleli. Le necessità del progetto si sono scontrate con una significativa carenza di spazio così che la nuova scala prende la forma di una scatola vetrata appesa all’esterno della facciata. Il foyer dell’auditorio approfitta dell’ampio spazio del corridoio, su cui si affaccia la scala di collegamento con il corpo principale dalla facciata completamente vetrata e si collocano le sale di riunione e formazione e i servizi.
_ The design clearly defines the relationship between the vertical circulation (staircase), horizontal circulation (corridor/foyer) and meeting/ facilities spaces, organizing them on three parallel belts in a very simple and paradigmatic way. The program overcomes an acute lack of space and consequently the staircase takes the form of a glass cage that hangs on the building’s exterior. The foyer takes advantage of the ample space of the large corridor, from which starts the full-height staircase connecting the main building with its full-glass façade, housing meeting and training and facilities.
Formazione / Training
179
Formazione / Training
181
182
Architettura_Fabbrica
5
6
2 3
1 4
1. Ingresso principale / Main entrance 2. Reception / Reception 3. Guardaroba / Wardrobe 4. Caffetteria / Cafeteria 5. Aule di formazione / Training 6. Auditorio / Auditorium
Formazione / Training
183
184
Architettura_Fabbrica
Formazione / Training
185
I laboratori per il controllo di qualità e i centri di ricerca e sviluppo sono la diretta espressione dell’impegno globale di Tenaris alla qualità e alla ricerca dei propri prodotti. La linearità nelle fasi di preparazione e nel trattamento dei campioni da analizzare, l’apertura e la trasparenza completa, permettono al visitatore di avere uno sguardo diretto in qualunque fase del processo, fornendogli la migliore garanzia sulla qualità del prodotto e sull’accuratezza del processo di controllo.
These quality control laboratories and R&D centres well represent Tenaris’s global commitment to quality and research in its products. The linearity in the steps for preparing and processing the samples, the complete openness and transparency, the possibility for visitors to have a direct look at every moment of the process are the best warrant of the quality of the product and the accuracy of the testing process.
Laboratori e centri di ricerca e sviluppo Laboratories and R&D centers
1.0 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7
Ingressi / Entrances Ingressi camion e personale, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Trucks and personnel entrances, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Ingresso camion, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Trucks entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Ingresso personale, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Personnel entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Entrance hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Ingresso camion, Ternium, Monterrey (Messico) Trucks entrance, Ternium, Monterrey (Mexico) Ingresso camion e personale, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Trucks and personnel entrances, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Entrance hall, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
2.0 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5
Uffici / Offices Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Edificio per uffici, Tenaris, Qingdao (Cina) Office building, Tenaris, Qingdao (China) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Edificio per uffici, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Office building, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Edificio per uffici, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Office building, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
3.0 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7
Servizi / Facilities Mensa, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Canteen, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mense nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) New rolling mill canteens, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mensa, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Canteen, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Consultorio medico, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Health center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Caffetteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Cafeteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Palestra, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Gymnasium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Spazio per incontri ed esposizioni, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Convention and exhibition hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
4.0 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6
Formazione / Training Centro di formazione e auditorio, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Training center and auditorium, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Centro di formazione, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Training center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di formazione, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Training center, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Centro di formazione, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Training center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
5.0 Laboratori e centri di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D centers 5.1 Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratories and R&D center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) 5.2 Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Laboratories and R&D center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 5.3 Laboratori, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratories, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) 5.4 Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Laboratories and R&D center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 5.5 CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 5.6 Centro di ricerca e sviluppo, Tenaris, Rio de Janeiro (Brasile) R&D center, Tenaris, Rio de Janeiro (Brazil) 5.7 Laboratori, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Laboratories, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) 6.0 6.1 6.2 6.3
Fabbriche / Mills Centro componenti per automobili, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Automotive components center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centrale termoelettrica, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Thermoelectric power plant, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Pulpito di controllo su nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Control pulpit on rolling mill, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
7.0 7.1 7.2 7.3
Signing / Signing TenarisDalmine, Dalmine (Italia) TenarisDalmine, Dalmine (Italy) TenarisTamsa, Veracruz (Messico) TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
8.0 8.1 8.2
Fuori fabbrica / Out Of Plant Scuola Tecnica Roberto Rocca, Campana (Argentina) Roberto Rocca Technical school, Campana (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina)
Siti / Sites Abaco dei progetti / A Handbook of projects
5.1
188
Architettura_Fabbrica
Laboratori e centro di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D center. TenarisSiderca, Campana (Argentina)
Programma / Program: uffici e laboratori per la ricerca sull’acciaio / offices and laboratories for steel research Superficie / Size: 2.400 m2 Status: terminato nel 2011 / completed in 2011
_ L’edificio fa parte di un complesso di ricerca & sviluppo e consiste in uno spazio specifico per laboratori e in uno per gli uffici dei ricercatori. L’edificio ha due scale collocate nelle hall delle testate, connesse da un ampio corridoio che distribuisce i laboratori al piano terra e gli uffici dei ricercatori al primo piano.
_ The building comes to make part of an R&D complex consisting in a Laboratories building and a researchers’ building. The building has two staircases located in the halls at the heads and connected by a large corridor that distributes laboratories on the ground floor and the researchers’ offices on first floor.
Laboratori / Laboratories
189
Laboratori / Laboratories
191
192
Architettura_Fabbrica
Laboratori / Laboratories
193
5.2
194
Architettura_Fabbrica
Laboratori e centro di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D center. TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
Laboratori / Laboratories
195
196
Architettura_Fabbrica
5.3
198
Architettura_Fabbrica
Laboratori / Laboratories. TenarisSilcotub, Zalau (Romania)
Programma / Program: uffici e laboratori / offices and laboratories Superficie / Size: 1.500 m2 Status: terminato nel 2009 / completed in 2009
_ Si tratta di laboratori per il controllo di qualitĂ in una fabbrica di medie dimensioni. La preparazione delle provette e i laboratori di analisi trovano posto al piano terra, mentre gli uffici degli impiegati addetti alla qualitĂ al primo piano hanno un affaccio diretto sulla parte a doppia altezza dei laboratori.
_ The project consists of laboratories for the quality control of a medium size mill. Samples preparation and analysis laboratories are located on the ground floor, while the employees’ offices on the first floor, with a direct view on the double height space for laboratories.
Laboratori / Laboratories
199
7
1
1. Test provini / Samples testing 2. Preparazione provini / Samples preparation 3. Laboratorio di metallografia / Metalography laboratory 4. Laboratorio di metrologia / Metrology laboratory 5. Laboratorio chimico / Chemical laboratory 6. Laboratorio di spettrografia / Spectography laboratory 7. Uffici / Offices
200
Architettura_Fabbrica
2
3
4
3
4
5
6
Laboratori / Laboratories
201
202
Architettura_Fabbrica
5.4
Laboratori e centro di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D center. TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
Programma / Program: uffici, laboratori e centro di ricerca e sviluppo / offices, laboratories and R&D center Superficie / Size: 3.700 m2 Status: terminato nel 2013 / completed in 2013
_ Il capannone del 1904, ormai privo di produzione industriale, aveva uno spazio interno grande e di belle proporzioni, una struttura d’acciaio sottile ed elegante, una bellissima luce naturale zenitale. Il non-utilizzo avrebbe inevitabilmente portato a una manutenzione costosa, a un abbandono graduale e a una probabile demolizione. È quindi sorta l’idea di ubicare il nuovo settore ricerca & sviluppo entro questo capannone
storico anziché costruire un edificio ex-novo. Le superfici necessarie corrispondevano a quelle disponibili, abbiamo perciò deciso di procedere con un progetto di “costruzione entro una costruzione”, creando un vero paesaggio interno, formato dall’edificio per ricercatori alto tre piani, dal giardino, dall’edificio di laboratori di un piano e dallo spazio per la preparazione dei campioni: tutto sotto un tetto comune.
Laboratori / Laboratories
205
206
Architettura_Fabbrica
Laboratori / Laboratories
207
9
7
12
10
9
11
8
7
6
5
4
3 2 1
3
1. Ingresso principale / Main entrance 2. Giardino interno / Inner garden 3. Centro di ricerca e sviluppo / R&D Center 4. Microscopio elettronico / Scanning electron microscope 5. Microscopio ottico / Optical microscope 6. Laboratorio di metallografia / Metalography laboratory
7. Laboratorio chimico / Chemical laboratory 8. Preparazione provini / Samples preparation 9. Test provini / Samples testing 10. Tribometro / Tribometer 11. Laboratorio di misure elettriche e banchi ottici / Electric measures laboratory and optical benches 12. Ufficio /Office
Laboratori / Laboratories
209
210
Architettura_Fabbrica
_ The 1904 shed, with no more industrial production in it, had a large and well-proportioned inner space, a very elegant and slim steel structure, and great zenith natural light. The lack of use would inevitably have implied expensive maintenance with no return, a gradual neglect and
possible demolition. It consequently surged as a rational option the idea of settling the new Research & Development inside the shed instead of building from scratch. Surfaces fitted perfectly and we decided to go for a “constructions inside another construction” scheme. The idea
was to create an inner landscape shaped by the three-floor building for researchers’ offices, the garden, the one-floor building for laboratories and the yard for samples preparation, all under a common roof.
Laboratori / Laboratories
211
5.5
CSM - Centro sviluppo materiali / CSM - Centro sviluppo materiali. TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
Programma / Program: uffici e laboratori per la ricerca sull’acciaio / offices and laboratories for steel research Superficie / Size: 1300 m2 Status: terminato nel 2001 / completed in 2001
212
Architettura_Fabbrica
_ CSM è un centro di ricerca e sviluppo indipendente sul ferro e l’acciaio. Il programma di lavoro prevedeva l’inserimento di forni, laboratori, uffici e di una sala per 40 persone da ospitare in una centrale elettrica degli inizi del ’900 abbandonata.
_ CSM is an iron and steel materials research and development centre. The program provided for the new head offices including ovens, laboratories, offices and meeting facilities for 40 persons, to be housed in an abandoned power plant built in the early 1900’s.
Laboratori / Laboratories
213
214
Architettura_Fabbrica
Laboratori / Laboratories
215
216
Architettura_Fabbrica
1. Ingresso principale / Main entrance 2. Preparazione provini metallici / Metal samples preparation 3. Uffici / Offices 4. Test provini / Samples testing 5. Sala conferenze / Conference room 6. Laboratori / Laboratories
3
6
6
5
3
4
2
1
Laboratori / Laboratories
217
5.6
218
Architettura_Fabbrica
Centro di ricerca e sviluppo / R&D center. Tenaris, Rio de Janeiro (Brazil)
Laboratori / Laboratories
219
220
Architettura_Fabbrica
Programma / Program: laboratori, auditorio e uffici / laboratories, auditorium and offices Superficie / Size: 2.650 m2 Status: terminato nel 2014 / completed in 2014
_ Il centro si trova all’interno di un Parco tecnologico collegato con l’Università Tecnica di Rio de Janeiro. Il lotto dell’edificio si colloca in una zona affascinante, proprio di fronte alla laguna. L’idea fondatrice del progetto era di mantenere all’interno di un unico volume tutte le differenti funzioni, come i macchinari per i grandi campionamenti, i laboratori e gli spazi per i ricercatori così come i servizi e gli spazi di riunione e d’incontro. I volumi fuoriescono dalla facciata principale e da quella retrostante come delle estrusioni.
_ The Center is located inside the Parque Tecnologico connected with Rio de Janeiro’s Technical University. The building lot is in a very appealing location, just in front the Lagoon. The founding design idea was to have full scale equipments, laboratories and researchers workplaces and facilities, all inside one shell. Volumes drop out both from the front and the rear facade like extrusions.
Laboratori / Laboratories
221
7
8 9 1. Ingresso visitatori / Visitors entrance 2. Ingresso personale / Personnel entrance 3. Ingresso camion / Trucks entrance 4. Auditorio / Auditorium 5. Microscopio ottico / Optical microscope 6. Preparazione e test provini / Samples testing and preparation 7. Uffici / Offices 8. Biblioteca / Library 9. Caffetteria / Cafeteria
1
4 2 5
6
3
222
Architettura_Fabbrica
Laboratori / Laboratories
223
5.7
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Architettura_Fabbrica
Laboratori / Laboratories. Ternium Industrial Center, PesquerĂa (Mexico)
Laboratori / Laboratories
225
5
4
3
2
1
1. Ingresso / Entrance 2. Laboratori chimico - fisici / Chemical-phisical laboratories 3. Laboratorio metallografico / Metalographic laboratory 4. Forni / Ovens 5. Preparazione e test provini / Samples preparation and testing
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Architettura_Fabbrica
Program: laboratori / laboratories Size: 1.000 m2 Status: terminato nel 2014 / completed in 2014
_ Si tratta di laboratori per il controllo di qualitĂ di prodotti siderurgici piani. I laboratori si dispongono in sequenza lineare, a partire dalla consegna dei campioni e preparazione delle provette. Il corridoio ampiamente vetrato permette a visitatori e clienti di vedere in sequenza tutte le fasi di controllo del prodotto in modo chiaro e ordinato.
_ The project consists of laboratories for the quality control of flat metallurgic products. The laboratories are arranged in a linear sequence starting from the samples delivery and preparation. The fully glazed corridor allows visitors and customers to see in a clear and ordered sequence all product control stages.
Laboratori / Laboratories
227
228
Architettura_Fabbrica
Laboratori / Laboratories
229
I tre progetti in esame hanno tutti a che fare con il rendere visibile la produzione industriale. La fabbrica a Veracruz ha una facciata vetrata posta di fronte allo spazio produttivo che permette a chi passa sulla strada di grande comunicazione antistante di vedere tutto quello che succede dentro. Il pulpito di controllo offre una piena visibilità dell’interno della fabbrica in cui si producono i tubi senza saldatura. La centrale termoelettrica presenta finestre a tutta altezza strategicamente collocate nei punti in cui le ciminiere esterne si connettono con le turbine all’interno.
Fabbriche / Mills
The three following projects have all to do with making visible the industrial production. The plant in Veracruz has a glass facade placed in front of the production hall that allows anyone travelling the Panamericana to get a full idea of what is going on inside. The pulpit makes visible from inside the production plant all the process of making seamless tubes. The power plant has a strategic full height “window” in the point where the external chimney connects with the turbine.
1.0 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7
Ingressi / Entrances Ingressi camion e personale, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Trucks and personnel entrances, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Ingresso camion, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Trucks entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Ingresso personale, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Personnel entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Entrance hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Ingresso camion, Ternium, Monterrey (Messico) Trucks entrance, Ternium, Monterrey (Mexico) Ingresso camion e personale, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Trucks and personnel entrances, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Entrance hall, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
2.0 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5
Uffici / Offices Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Edificio per uffici, Tenaris, Qingdao (Cina) Office building, Tenaris, Qingdao (China) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Edificio per uffici, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Office building, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Edificio per uffici, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Office building, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
3.0 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7
Servizi / Facilities Mensa, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Canteen, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mense nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) New rolling mill canteens, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mensa, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Canteen, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Consultorio medico, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Health center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Caffetteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Cafeteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Palestra, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Gymnasium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Spazio per incontri ed esposizioni, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Convention and exhibition hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
4.0 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6
Formazione / Training Centro di formazione e auditorio, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Training center and auditorium, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Centro di formazione, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Training center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di formazione, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Training center, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Centro di formazione, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Training center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
5.0 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7
Laboratori e centri di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D centers Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratories and R&D center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Laboratories and R&D center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Laboratori, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratories, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Laboratories and R&D center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di ricerca e sviluppo, Tenaris, Rio de Janeiro (Brasile) R&D center, Tenaris, Rio de Janeiro (Brazil) Laboratori, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Laboratories, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
6.0 Fabbriche / Mills 6.1 Centro componenti per automobili, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Automotive components center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 6.2 Centrale termoelettrica, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Thermoelectric power plant, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 6.3 Pulpito di controllo su nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Control pulpit on rolling mill, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 7.0 7.1 7.2 7.3 8.0 8.1 8.2
Signing / Signing TenarisDalmine, Dalmine (Italia) TenarisDalmine, Dalmine (Italy) TenarisTamsa, Veracruz (Messico) TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) Fuori fabbrica / Out Of Plant Scuola Tecnica Roberto Rocca, Campana (Argentina) Roberto Rocca Technical school, Campana (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina)
Siti / Sites Abaco dei progetti / A Handbook of projects
6.1
232
Architettura_Fabbrica
Centro componenti per automobili / Automotive components center. TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
Fabbriche / Mills
233
234
Architettura_Fabbrica
Programma / Program: fabbrica per componenti per automobili, uffici e serivizi per gli impiegati / car components plant, offices and workers facilities Superficie / Size: 5.750 m2 (4.800 di impianto, 800 di uffici e 150 di servizi per gli impiegati ) / 5,750 m2 (plant, 4,800 + offices 800 + 150 workers facilities) Status: terminato nel 2004 / completed in 2004
_ L’edificio è concepito come una grande unica facciata vetrata che mostra all’esterno sia le fabbricazioni e gli assemblaggi industriali che la vita negli uffici, nella reception e nella esposizione dei prodotti, come parte di un unico processo e di un continuo impegno per la qualità.
_ The building is conceived as a full glass façade unicum that shows the construction and assembly operations, office life, and the reception and product exhibition areas as part of one process intended to assure the company’s continuous commitment to quality.
Fabbriche / Mills
235
1. Ingresso / Entrance 2. Sala d’aspetto / Waiting area 3. Reception / Reception 4. Esposizione prodotti / Products exposition 5. Caffetteria / Cafeteria 6. Centro componenti per automobili / Automotive components center 7. Uffici / Offices
236
Architettura_Fabbrica
7
4
3 1 5
6
2
238
Architettura_Fabbrica
6.2
240
Architettura_Fabbrica
Centrale termoelettrica / Thermoelectric power plant. TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
Fabbriche / Mills
241
1. Centrale termoelettrica / Thermoelectric power mill 2. Cabina elettrica / Transformer room 3. Sala controllo / Control room
Programma / Program: nuova centrale termoelettrica e restauro degli edifici esistenti / new power plant and renovation of existing buildings Superficie / Size: 5.300 m2 Status: terminato nel 2007 / completed in 2007
_ La nuova centrale si trova all’interno di un’acciaieria, prossima a una monumentale centrale elettrica degli anni Trenta – dismessa, ma ancora in ottimo stato. Era nostro desiderio che la nuova centrale, seppur usando materiali molto meno nobili di mattone e pietra, continuasse la tradizione di attenzione estetica che connotava anche gli edifici industriali dell’epoca. Abbiamo quindi prestato molta cura alla chiarezza stereometrica dei volumi del complesso, all’impiego dei colori distintivi dell’azienda alla scala dell’intero edificio, e al controllo delle facciate legato all’inserimento, all’interno dell’edificio, dei necessari volumi accessori.
242
Architettura_Fabbrica
_ The new power plant is inside a steel mill industrial area, close to the former ’30’s power plant, dismissed but in relatively good shape, and very monumental. The new power plant project wants, even using less noble materials than bricks and stone, to continue that tradition of esthetical care that connotated even industrial buildings in that period. We consequently gave utmost attention to elements such as: stereometric clarity of volumes, corporate colour-palette applied at buildings’ scale, control of facades by placing inside the building all functional supplementary volumes.
1
2
3
Fabbriche / Mills
243
244
Architettura_Fabbrica
6.3
Pulpito di controllo su nuovo laminatoio / Control pulpit on rolling mill. TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
Programma / Program: uffici per l’impianto e pulpito di controllo nel nuovo laminatoio / new power plant and renovation of existing buildings Superficie / Size: 980 m2 Status: terminato nel 2012 / completed in 2012
246
Architettura_Fabbrica
_ Il pulpito di controllo è una funzione molto importante, non solo per le pratiche che vi si svolgono, ma anche da un punto di vista del marketing. Esso offre la straordinaria possibilità di mostrare ai clienti e agli investitori il cuore pulsante degli impianti. In quest’occasione la possibilità è sottolineata al massimo, facendo iniziare la visita già nel percorso d’avvicinamento: un ascensore vetrato offre una visione verticale dei livelli che compongono la produzione, mentre il percorso vetrato al pulpito permetterà di godere della vista spettacolare dall’alto della fabbrica.
_ The control pulpit is a very important function not only for the obvious control practices that are implemented there, but also, by a marketing point of view, for the unique possibility to show clients and investors the very heart of the plant. We tried to stress this making the visitors begin their visit when yet in their way on towards the control pulpit. An all glass lift gives them a vertical vision of the layers’ composition of the plant, while the glassed walkway to the pulpit allows them a spectacular general view over the plant.
4
5
3 1
1
2
1. Uffici / Offices 2. Esposizione prodotti / Products exposition 3. Pulpito di controllo / Control pulpit 4. Sala I.T. / I.T. Room 5. Quadri elettrici / Electrical panels
Fabbriche / Mills
249
La veduta da lontano, il riconoscimento di un profilo, uno skyline, la percezione delle dimensioni di un complesso architettonico, una dominante di colori e materiali. Tutti elementi che la città classica, ma anche i grandi complessi monastici, agricoli o militari isolati nel paesaggio e i complessi industriali fino alla II guerra mondiale impostavano in modo naturale per accumulazione nel tempo, con l’uso naturale di materiali locali e omogenei, con la differenziazione di volumi e altezze tra tessuto edilizio e monumenti. Questa visione unitaria si perde completamente tanto nella città che nell’industria del dopoguerra. Sarà con l’estensione della corporate identity agli elementi fisici dell’azienda che il signing prenderà un peso crescente a partire dalla fine degli anni ’70. Ecco dunque che i volumi, i colori, la grafica della fabbrica definiscono l’estensione e l’impatto della stessa sull’esterno.
The view from afar, the identification of a profile, a skyline, the perception of the size of an architectural complex, a dominant of colours and materials. All these elements were naturally established, by accumulation over time, using natural and homogeneous local materials, by the classical city, by the great monastic, agricultural and military complexes, isolated in the landscape, and by industrial complexes till the end of the World War II, which had heights different from those in the surrounding area. This unified vision was lost completely in both the city and industry after the war. With the extension of the corporate identity to the physical elements of the company, the signing takes an increasing importance from the late ‘70s. It is here, then, that the volumes, colours, graphics of the industry define its extension and impact on the outside.
Signing / Signing
I progetti di Signing qui presentati sono stati sviluppati sulla base del progetto grafico di Robert Matza, New York.
The following Signing projects have been developed on the basis of the brand and graphic design by Robert Matza, New York.
1.0 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7
Ingressi / Entrances Ingressi camion e personale, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Trucks and personnel entrances, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Ingresso camion, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Trucks entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Ingresso personale, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Personnel entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Entrance hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Ingresso camion, Ternium, Monterrey (Messico) Trucks entrance, Ternium, Monterrey (Mexico) Ingresso camion e personale, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Trucks and personnel entrances, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Entrance hall, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
2.0 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5
Uffici / Offices Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Edificio per uffici, Tenaris, Qingdao (Cina) Office building, Tenaris, Qingdao (China) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Edificio per uffici, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Office building, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Edificio per uffici, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Office building, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
3.0 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7
Servizi / Facilities Mensa, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Canteen, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mense nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) New rolling mill canteens, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mensa, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Canteen, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Consultorio medico, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Health center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Caffetteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Cafeteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Palestra, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Gymnasium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Spazio per incontri ed esposizioni, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Convention and exhibition hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
4.0 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6
Formazione / Training Centro di formazione e auditorio, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Training center and auditorium, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Centro di formazione, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Training center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di formazione, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Training center, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Centro di formazione, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Training center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
5.0 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7 6.0 6.1 6.2 6.3
Laboratori e centri di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D centers Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratories and R&D center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Laboratories and R&D center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Laboratori, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratories, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Laboratories and R&D center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di ricerca e sviluppo, Tenaris, Rio de Janeiro (Brasile) R&D center, Tenaris, Rio de Janeiro (Brazil) Laboratori, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Laboratories, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) Fabbriche / Mills Centro componenti per automobili, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Automotive components center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centrale termoelettrica, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Thermoelectric power plant, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Pulpito di controllo su nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Control pulpit on rolling mill, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
7.0 Signing / Signing 7.1 TenarisDalmine, Dalmine (Italia) TenarisDalmine, Dalmine (Italy) 7.2 TenarisTamsa, Veracruz (Messico) TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) 7.3 Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) 8.0 8.1 8.2
Fuori fabbrica / Out Of Plant Scuola Tecnica Roberto Rocca, Campana (Argentina) Roberto Rocca Technical school, Campana (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina)
Siti / Sites Abaco dei progetti / A Handbook of projects
7.1
TenarisDalmine. Dalmine (Italy)
_ Dalmine è una grande fabbrica che ha vissuto tre momenti importanti: la fondazione nel 1902, la prima espansione negli anni ’30 e una seconda espansione negli anni ’70 del ‘900. È appunto ai capannoni degli anni ’70 affacciati verso l’autostrada Milano-Venezia che si applica il progetto di signing che presentiamo. Il progetto è consistito nella composizione per facciata dei colori aziendali, nello studio dei
posizionamenti della grafica e nello studio dell’illuminazione che, pur rispettando i limiti molto bassi imposti dall’autostrada, assicurasse una buona visibilità notturna. Rispetto a un progetto di signing classico, la velocità di percezione da parte di chi percorre l’autostrada ha richiesto un›articolazione dei colori e una ripetizione delle supergrafiche tali da assicurare comunque una memorizzazione efficace.
_ Dalmine is a big industrial plant, which has experienced three important moments: its foundation in 1902, a first expansion in the ‘30s and a second expansion in the ‘70s of the 20th century. The signing design regards the ‘70s warehouses, looking towards the Milano-Venezia highway. The project consisted of the facade composition with the typical corporate colours, the study for placing the graphics, the light-
ing study, which had to respect the very low light intensity limits imposed by the highway, while ensuring a good night visibility. Compared to a classic signing project, the speed in perception while travelling on the highway required an articulation of colours and a repetition of graphics apt to anyway ensure an efficient visual impact.
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Architettura_Fabbrica
Signing
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7.2
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Architettura_Fabbrica
TenarisTamsa. Veracruz (Mexico)
Signing
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_ Tamsa è una grande fabbrica fondata negli anni ‘50 e recentemente ampliata (2010). L’ampliamento ha portato alla creazione di un nuovo fronte di facciate lungo la nuova autostrada che conduce al porto di Veracruz. La giacitura dell’autostrada e la nuova fabbrica di tubi, che è l’edificio più lungo della zona di
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Architettura_Fabbrica
ampliamento, risultano parallele. Le facciate, dai diversi colori istituzionali, si rincorrono quindi su piani paralleli, con un effetto dinamico che è incrementato dalla velocità con cui si percorre l’autostrada.
_ Tamsa is a big industrial plant founded in the ‘50s, which recently expanded (2010). The expansion resulted in the creation of a new front facade along the new highway that leads to the Port of Veracruz. The highway arrangement and the new tubes industry, which is the longest building in the expansion area, are
parallel. The facades, with different corporate colours, come one after the other on parallel levels, with a dynamic effect, increased by travelling speed on the highway.
Signing
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7.3
Ternium Industrial Center. PesquerĂa (Mexico)
_ La fabbrica di lamiere piane ha volumi stretti e lunghi con un’estensione verticale legata alla galvanizzazione della lamina che forma una specie di torre molto suggestiva. Il progetto di signing ha cercato di applicare i colori istituzionali ai diversi edifici, per valorizzare le caratteristiche volumetriche dei vari corpi.
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Architettura_Fabbrica
_ The flat sheets plant has long and narrow volumes, with a vertical extension due to the metal foil galvanization that forms a very suggestive tower. The signing design achieved to apply the different corporate colours to the buildings, by enhancing the volumetric characteristics of the architecture.
Signing
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Architettura_Fabbrica
Signing
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Per qualsiasi azienda il radicamento nella comunità locale è essenziale per arrivare a una autorevolezza istituzionale. Questo radicamento si attua in attività che rappresentano un interesse generale, utili cioè a un avanzamento del livello culturale e sociale. Istruzione e arte sembrano quindi essere due campi ideali per lo sviluppo degli individui che di queste comunità fanno parte. I livelli di azione sono vari, vanno dalla creazione di scuole professionali gestite direttamente dal gruppo all’istituzione di borse di studio per importanti facoltà universitarie tecnologiche, dalla creazione di centri per l’arte alla partecipazione all’attività di Musei e istituzioni culturali nei paesi in cui il gruppo è presente.
For any company, the local community settlement it’s essential to achive an institutional authority. This rooting takes place in activities of general interest, that involve cultural and social level advancement. Education and art seem therefore to be two ideal fields for the development of individuals members of these communities. Solutions are various and range from the institution of training schools managed directly by the group, to the establishment of scholarships for important technological universities, from the creation of art centers, to the museums and cultural institutions activities involvement in the countries where the group is present.
Fuori fabbrica / Out Of Plant
1.0 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7
Ingressi / Entrances Ingressi camion e personale, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Trucks and personnel entrances, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Ingresso camion, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Trucks entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Ingresso personale, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Personnel entrance, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Entrance hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Ingresso camion, Ternium, Monterrey (Messico) Trucks entrance, Ternium, Monterrey (Mexico) Ingresso camion e personale, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Trucks and personnel entrances, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico) Hall d’ingresso, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Entrance hall, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
2.0 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5
Uffici / Offices Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Headquarters, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Edificio per uffici, Tenaris, Qingdao (Cina) Office building, Tenaris, Qingdao (China) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Headquarters, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Edificio per uffici, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Office building, TenarisAlgomaTubes, S.S. Marie (Canada) Edificio per uffici, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Office building, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
3.0 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7
Servizi / Facilities Mensa, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Canteen, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mense nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) New rolling mill canteens, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Mensa, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Canteen, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Consultorio medico, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Health center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Caffetteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Cafeteria, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Palestra, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Gymnasium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Spazio per incontri ed esposizioni, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Convention and exhibition hall, TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
4.0 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6
Formazione / Training Centro di formazione e auditorio, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Training center and auditorium, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Centro di formazione, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Training center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di formazione, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brasile) Training center, TenarisConfab, Pindamonhagaba (Brazil) Centro di formazione, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Training center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Centro di formazione e auditorio, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina) Training center and auditorium, TenarisSiderca Headquarters, Buenos Aires (Argentina)
5.0 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 5.6 5.7
Laboratori e centri di ricerca e sviluppo / Laboratories and R&D centers Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratories and R&D center, TenarisSiderca, Campana (Argentina) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Laboratories and R&D center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Laboratori, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratories, TenarisSilcotub, Zalau (Romania) Laboratori e centro di ricerca e sviluppo, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Laboratories and R&D center, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) CSM - Centro sviluppo materiali, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Centro di ricerca e sviluppo, Tenaris, Rio de Janeiro (Brasile) R&D center, Tenaris, Rio de Janeiro (Brazil) Laboratori, Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Laboratories, Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
6.0 6.1 6.2 6.3
Fabbriche / Mills Centro componenti per automobili, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Automotive components center, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centrale termoelettrica, TenarisDalmine, Dalmine (Italia) Thermoelectric power plant, TenarisDalmine, Dalmine (Italy) Pulpito di controllo su nuovo laminatoio, TenarisTamsa, Veracruz (Messico) Control pulpit on rolling mill, TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
7.0 7.1 7.2 7.3
Signing / Signing TenarisDalmine, Dalmine (Italia) TenarisDalmine, Dalmine (Italy) TenarisTamsa, Veracruz (Messico) TenarisTamsa, Veracruz (Mexico) Centro Industrial Ternium, Pesquería (Messico) Ternium Industrial Center, Pesquería (Mexico)
8.0 Fuori fabbrica / Out Of Plant 8.1 Scuola Tecnica Roberto Rocca, Campana (Argentina) Roberto Rocca Technical school, Campana (Argentina) 8.2 Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina) Fundación Proa, Buenos Aires (Argentina) Siti / Sites Abaco dei progetti / A Handbook of projects
8.1
266
Architettura_Fabbrica
Scuola tecnica Roberto Rocca / Roberto Rocca Technical school, Campana (Argentina)
Fuori fabbrica / Out of plant
267
Programma / Program: anfiteatro, aule, auditorio, biblioteca, laboratori, palestra, uffici e ambulatorio / Amphitheater, classrooms, auditorium, library, labs , gymnasium, lockers, offices and health center Superficie / Size: 8.500 m2 Status: terminato nel 2013 / completed in 2013
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Architettura_Fabbrica
_ La decisione del gruppo Techint di aprire, nei vari paesi in cui è presente, scuole tecniche per la formazione media inferiore e superiore è legata alla profonda convinzione della necessità di diffusione della cultura tecnica e industriale nelle società che non possono contare su un’industrializzazione matura, e di conseguenza nemmeno su quella struttura di formazione scolastica statale che a tale industria matura è collegata. Il progetto si affaccia sulla Panamericana, in una zona di case unifamiliari, e ambisce a portare in questa
situazione una densità e complessità d’uso e un’immagine urbana immediatamente dichiarate dal teatro “greco” / ingresso / aula magna che costituisce la facciata lungo strada. Qualcosa che si ricollega alla tradizione di costruzioni autonome nella campagna, in grado di ricostruire all’interno una complessità urbana, come conventi, chiese fortificate, fortezze ecc. Il progetto inoltre utilizza le tecniche più avanzate per la ventilazione naturale, eliminando completamente la necessità del condizionamento meccanico.
_ The decision of the Techint group to open, in the various countries in which it operates, technical schools for middle and high education is related to the need of technical and industrial culture dissemination in a society that cannot count on a mature industrialization and therefore not even on the related public training facilities. The project faces the Panamericana, in a single family houses area, and aims to embrace a wide range of uses, along with the urban image that is immediately evident given the “Greek� theatre /
entrance / lecture hall which constitutes the facade along the street. This idea refers to the tradition of autonomous buildings in the country, such as monasteries, fortified churches, forts etc., able to create an inner urban complex. The project also uses the most advanced techniques for natural ventilation, completely eliminating the need of mechanical cooling.
Fuori fabbrica / Out of plant
269
11
11
11
11
11
11
11
11
11
12
14 13 15
15 15 15
5
6
4
7
7
2 1 3
1. Ingresso principale / Main entrance 2. Caffetteria / Cafeteria 3. Cucina / Kitchen 4. Biblioteca / Library 5. Laboratorio fisico-chimico / Physical- chemical laboratory 6. Laboratorio meccanico / Mechanical laboratory 7. Laboratorio elettrico / Electric laboratory 8. Infermeria / Health Center 9. Palestra / Gym. 10. Ingresso ambulanze / Ambulances entrance 11. Aule / Classrooms 12. Uffici / Offices 13. Archivio / Storage 14. Uffici docenti / Teachers offices 15. Sale riunioni docenti / Teachers conference rooms
7
7
8
9
10
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Architettura_Fabbrica
Fuori fabbrica / Out of plant
273
Fuori fabbrica / Out of plant
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Architettura_Fabbrica
Fuori fabbrica / Out of plant
277
8.2
Fundaci贸n Proa, Buenos Aires (Argentina)
Programma / Program: Estensione e completa riprogettazione dell'edificio della Fondazione / Extension and complete redesign of the Foundation building Superficie / Size: 2.270 m2 Status: terminato nel 2008 / completed in 2008
280
Architettura_Fabbrica
_ Il gruppo è stato promotore per la ristrutturazione dell’edificio ed è main sponsor per l’attività corrente di mostre, concerti, conferenze, formazione. Oltre a un mecenatismo classico si è sviluppata un’interessante attività di connessione di Proa con varie istituzioni e realtà culturali di paesi dove il gruppo è presente (Italia, Messico, Stati Uniti). Con Proa il gruppo Techint ha quindi creato un epicentro argentino di un’attività più diffusa, di sostegno e sviluppo della cultura contemporanea, con quella commistione di elemen-
ti “locali e globali” che caratterizza anche la sua attività industriale. La Fundación Proa per l’Arte Contemporanea si trova alla Boca, uno dei più antichi quartieri di Buenos Aires, di fronte al porto antico e a uno degli ultimi ponti “traghettatori” del mondo. Il centro occupa tre lotti di terreno a uso misto (commerciale al piano terreno, residenziale al primo piano) costruiti alla fine dell’Ottocento. Nel rapporto tra conservazione e innovazione, evidente quando s’introducono nuove funzioni in un contesto storico, il momento più si-
gnificativo è quello della scelta degli elementi di continuità e quelli di discontinuità. Occorreva disegnare una sede riconoscibile per l’istituzione, più alta di un piano, per necessità funzionali, degli edifici precedenti e circostanti, senza distruggere la qualità urbana del waterfront con un intervento fuori scala. La qualità del waterfront era data dal susseguirsi delle diverse facciate, derivante dal disegno dei lotti edificabili. Abbiamo deciso di dare continuità a questo carattere. L’edificio centrale, in stile “italiano”, aveva una bella fac-
Fuori fabbrica / Out of plant
281
282
Architettura_Fabbrica
ciata classica, mentre i due edifici laterali erano caratterizzati da un’impostazione assai meno interessante e avevano sofferto di trasformazioni incongrue nel corso degli anni. Abbiamo pensato che la conservazione della facciata originaria nell’edificio centrale e il disegno di due facciate simili e molto trasparenti nei due edifici laterali ci avrebbe permesso la conservazione del ritmo precedente, ma anche, attraverso la simmetria, l’unità che la nuova istituzione richiedeva. L’individuazione dei lotti urbani originari attraver-
so le facciate prosegue anche negli interni che hanno conservato le forme planimetriche originarie: il lotto centrale ha un’interessante forma triangolare, il lotto di sinistra ha una particolare forma a “banana”, mentre il lotto di destra una forma a trapezio assai più regolare. Consentire di percepire questa tripartizione e la forma originaria dei lotti dall’esterno e dall’interno di uno spazio istituzionale unitario è stato il miglior manifesto di come pensiamo sia necessario operare per inserire nuove funzioni in un contesto storico.
Fuori fabbrica / Out of plant
283
_ The Techint group promoted the building renovation and is the main sponsor of the current exhibitions, concerts, conferences and training activities. Besides a classic patronage Proa has developed an interesting network with various institutions and cultural bodies of the countries where the group is present (Italy, Mexico, United States). The foundation has therefore created an Argentinean epicentre for supporting and developing contemporary culture, with that mixture of local and global elements that characterizes
284
Architettura_Fabbrica
its industrial activity. The Fundación Proa for Contemporary Art is located in La Boca, an ancient barrio in Buenos Aires, facing the city’s historic earliest harbour and one of the world’s last ferry bridges. The Art Centre takes the place of three old mixed use buildings (commercial on ground floor, residential on the second floor) built in the late 1890s. As always when introducing new functions in a historical context, the dialogue between conservation and innovation is the unifying thread and the moment of choosing the ele-
ments of continuity and discontinuity is the most delicate. The main theme of this project was to design a single home for the institution building, one story higher than the previous three buildings, without destroying the urban quality of the waterfront with an outsize addition. The quality of the waterfront depended on the alternation of the different facades deriving from the design of the original urban lots and we chose to give continuity to this character. The central building, in Italianate “classical” style, had a
beautiful white facade, while the two buildings on either side had a less formal design and had suffered from more extensive alteration over the years. Preserving the original historical facade in the central building and designing contemporary transparent facades for the lateral buildings would keep the previous alternating rhythm, as well as the unity required by the new institution. This individuation of the original urban lots through the facades is continued into the interiors, where we rebuilt the disrupted buildings,
conserving the characters of their different plans: the central lot has an interesting triangular shape, the left hand lot is a peculiar banana shape, while the right-hand lot has a more regular trapezium shape. The continuity of physical perception of this tripartite arrangement of the origin of the lots even inside a unit like the new Art Centre was our goal and the best manifesto of how we think it necessary to insert new needs in a historical context.
Fuori fabbrica / Out of plant
285
8 6 8 7 1. Accoglienza / Reception 2. Sale per esposizioni / Exhibition rooms 3. Foyer 4. Auditorio / Auditorium 5. Biblioteca - libreria - internet cafĂŠ / Library - bookshop - internet cafe 6. Caffetteria / Cafeteria 7. Terrazza / Terrace 8. Locali tecnici / Machinery rooms 4
2 3
5
2 2 2 1
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Architettura_Fabbrica
Fuori fabbrica / Out of plant
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Siti / Sites
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Architettura_Fabbrica
TenarisSiderca, Campana (Argentina)
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Architettura_Fabbrica
TenarisDalmine, Dalmine (Italy)
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TenarisTamsa, Veracruz (Mexico)
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Architettura_Fabbrica
Centro Industrial Ternium, PesquerĂa (Mexico)
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Abaco dei progetti / A Handbook of projects
TENARISSIDERCA,
TENARISSIDERCA HEADQUARTERS,
TENARISDALMINE,
CAMPANA (ARGENTINA)
BUENOS AIRES (ARGENTINA)
DALMINE (ITALY)
14.800 m2
3.170 m2
16.130 m2
1.1
1.7
1.4
Ingressi camion e personale /
Hall d’ingresso / Entrance hall
Hall d’ingresso / Entrance hall
Trucks and personnel entrances
superficie/size 400 m2
superficie/size 930 m2
superficie/size 6.000 m2
2006-2008
1998-2000
2006-2008
–
–
–
3.5
3.7
3.3
Caffetteria / Cafeteria
Spazio per incontri ed esposizioni /
Mensa / Canteen
superficie/size 400 m2
Convention and exhibition hall
superficie/size 1.700 m2
2008-2009
superficie/size 1.900 m2
2005-2007
–
2000-2002
–
3.6
–
3.4
Palestra/Gymnasium
4.2
Consultorio medico / Health Center
superficie/size 250 m2
Centro di formazione /
superficie/size 900 m2
2004-2005
Training center
2008-2009
–
superficie/size 3.000 m2 2005-2008
–
4.6
4.5
Centro di formazione e auditorio /
–
Centro di formazione e auditorio /
Training center and auditorium
5.4
Training center and auditorium
superficie/size 2.120 m2
Laboratori
superficie/size 3.800 m2
2003-2005
e centro di ricerca e sviluppo /
2003-2005
2008-2011
Laboratories and R&D center superficie/size 3.700 m2
2006-2008 –
2006-2008
5.1
AV. PEDRO DE MENDOZA 1929
Laboratori
LA BOCA, BUENOS AIRES
–
e centro di ricerca e sviluppo /
( ARGENTINA )
5.5
Laboratories and R&D center
2.270 m2
C.S.M. Centro sviluppo materiali
superficie/size 2.400 m2
2011-2013
superficie/size 1.300 m2
2008-2011
1999-2001 8.2
–
Fundación PROA
6.2
RUTA NACIONAL 9 COLECTORA
superficie/size 2.270 m2
Centrale termoelettrica /
SUR RAMAL, CAMPANA
2006-2008
Thermoelectric power plant
(ARGENTINA)
superficie/size 5.300 m2
8.500 m2
2005-2008 – 7.1
8.1
Signing
Scuola Tecnica Roberto Rocca /
2004
Roberto Rocca Technical school superficie/size 8.500 m2 2011-2013
299
TENARISTAMSA,
CENTRO INDUSTRIAL TERNIUM,
TENARISCONFAB,
VERACRUZ (MEXICO)
PESQUERÍA (MEXICO)
PINDAMONHAGABA (BRAZIL)
36.680 m2
41.840 m2
4.500 m2
1.2
1.6
2.3
Ingresso camion / Trucks entrance
Ingresso camion e personale /
Headquarters
superficie/size 5.000 m2
Trucks and personnel entrances
superficie/size 2.500 m2
2010-2012
superficie/size 37.000 m2
2001-2003
–
2012-2014
–
1.3
–
4.3
Ingresso personale /
2.5
Centro di formazione /
Personnel entrance
Edificio per uffici / Office building
Training center
superficie/size 3.400 m2
superficie/size 3.840 m2
superficie/size 2.000 m2
2009-2012
2012-2014
2007-2012
–
–
2.1
5.7
Headquarters
Laboratori / Laboratories
superficie/size 11.000 m2
superficie/size 1.000 m2
TENARISSILCOTUB,
1997-2001
2012-2014
ZALAU (ROMANIA)
–
–
4.100 m2
3.1
7.3
Mensa / Canteen
Signing
superficie/size 1.200 m2
2012
4.1
2004-2005
Centro di formazione e auditorio /
–
Training center and auditorium superficie/size 2.600 m2
3.2 Mense nuovo laminatoio /
TERNIUM,
New rolling mill canteens
MONTERREY (MEXICO)
–
superficie/size
2.700 m2
5.3
A 450 m2
2011-2014
Laboratori / Laboratories
B 1.100 m2
superficie/size 1.500 m2
2009-2012 –
1.5
4.4
Ingresso camion / Trucks entrance
Centro di formazione /
superficie/size 2.700 m2
Training center
2007-2008
2008-2009
superficie/size 4.600 m2
TENARIS,
2008-2010
RIO DE JANEIRO (BRAZIL)
–
2.650 m2
5.2
TENARIS,
Laboratori
QUINGDAO (CHINA)
e centro di ricerca e sviluppo /
13.200 m2
Laboratories and R&D center
5.6 Centro di ricerca e sviluppo /
superficie/size 3.200 m2
R&D Center
2005-2006
2.2
superficie/size 2.650 m2 2011-2014
–
Edificio per uffici / Office building
6.1
superficie/size 13.200 m2
Centro componenti per automobili /
2005-2008
Automotive components center superficie/size 5.750 m2
TENARISALGOMATUBES,
2003-2004
S.S. MARIE (CANADA)
–
2.200 m2
6.3 Pulpito di controllo su nuovo laminatoio / Control pulpit on rolling mill
2.4
superficie/size 980 m2
Edificio per uffici / Office building
2009-2012
superficie/size 2.200 m2
–
2005-2006
7.2 Signing 2012
TOTALI / TOTAL 152.740 m2
300
Architettura_Fabbrica
Fotografi / Photographers:
Consulenti / Consultants:
Collaboratori / Collaborators:
© Humberto Tachiquin Benito, pp. 39, 108, 109, 110, 112, 113.
Ingegneri termomeccanici - elettrici / Thermomechanical - electrical engineers: Cristoforo Alabiso - AS Ingg. s.r.l. Cold Project Engineering s.r.l. Lodovico Osio - Serin s.r.l. Techint Mexico Elisa Sirombo (ventilazione naturale / natural ventilation)
Carlo Appiani Claudia Aracci Giuliana Barilli Benedetta Bassetti Ettore Bergamasco Ivan Bortot Lisa Bosi Andrea Brachetti Nicola Brembilla Maurizio Burragato Lea Campioli Andrea Cavalletti Laura Cavanna Michela Cicuto Margherita Cugini Niccolò Fancelli Filippo Fantini Simone Fumagalli Veronica Franzese Mariana Gallardo Elena Gelmetti Cecilia Gilardi Alessandro Giorgi Maya Kobayashi Monica Lena Fabio Ligorio Matteo Meraviglia Giulia Migiarra Massimiliano Molteni Paola Mongiu Matteo Parini Pamela Pennati Roberto Pigorini Fabrizio Pusateri Xavier Rechi Montes Silvia Refaldi Emiliano Rizzotti Andrea Rocchi Letizia Ronchi Pablo Rosenberg Leonardo Samà Elisa Siciliano Giacomo Tota Alessandro Valenti Camilla Vecchi
© Giuseppe Caruso, pp. 14, 46, 47, 50, 51, 52, 53, 54, 62, 63, 65, 66, 67, 68, 69, 70, 71, 72, 96, 97, 100, 101, 102, 103, 105, 114, 115, 116, 119, 126, 127, 128, 130, 131, 133, 134, 135, 136, 165 in basso/bottom, 194, 195, 196, 202, 203, 218, 219, 220, 224, 225, 227, 228, 229, 246, 247, 249, 260, 261, 266, 267, 268, 269, 272, 273, 274, 275, 276, 277. © Cortesía Archivo Tenaris, p. 221 in alto/top. © Cortesía Archivo Centro Industrial Ternium, pp. 262, 263. © Marco Dalumi, p. 92. © Arnaldo Genitrini, p. 141 in basso/bottom. © Luis Gordoa, p. 81. © Nelson Kon, pp. 29, 90, 91, 93, 94, 95. © Marco Menghi, pp. 159, 208, 221 in basso/bottom, 223. © Matteo Piazza, pp. 140, 141 in alto/top, 212, 213, 214, 215, 216. © Patricio Pidal, Cortesía Archivo Fundación Proa, p. 283. © Photo Studio U.V., G.F. Rota, pp. 138, 139, 198, 199, 200, 201. © Carlo Valsecchi, pp. 5, 12, 17, 18, 22, 23, 27, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 38, 42, 43, 44, 56, 57, 59, 60, 61, 76, 77, 78, 79, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 89, 120, 121, 123, 124, 125, 144, 145, 147, 148, 149, 150, 151, 153, 154, 155, 156, 157, 158, 160, 161, 162, 163, 164, 165 in alto/top, 166, 167, 168, 169, 170, 171, 173, 174, 175, 176, 177, 178, 179, 180, 181, 182, 184, 185, 188, 189, 191, 192, 193, 204, 205, 206, 207, 210, 211, 232, 233, 234, 235, 238, 239, 240, 241, 244, 245, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 278, 279, 280, 281, 282, 284, 285, 287.
Ingegneri strutturali / Structural engineers: Guillermo Del Villar Garcia Jarque Ingenieros Luigi Manzini Luciano Molteni Paolo Panzeri - P&P Consulting engineers s.r.l. Arturo Donadio - SPS s.r.l. Sajini e Zambetti s.r.l. ingegneri civili e strutturisti Consulente illuminotecnico / Lighiting consultant: Matteo Fiore Consulente del paesaggio / Landscape consultant: Silvia Refaldi – Verdearchitettura
301
Finito di stampare nel mese di Settembre 2015 presso lo Stabilimento Tipolitografico Priulla S.r.l. (Palermo)