Contro baraccopoli e caporali: Lucano!
Lucano: io sono un fuorilegge Graziella Proto Mimmo Lucano: un sindaco visionario e idealista che utilizza il lavoro e la fratellanza dell’utopia socialista per realizzare il sogno di ricostruire una comunità estinta. Un “capatosta” che ha fatto in modo che Riace fosse un punto di arrivo e non solo un luogo di partenza. Riace, un paese che ha dimostrato al mondo intero che grazie all’accoglienza si può continuare a esistere, nonostante lo spopolamento a causa di migrazione e abbandono. Una esperienza di accoglienza e sviluppo locale. Un esperimento locale con valenza globale apprezzata da vari Nobel, e sostenuta dalla regione Calabria. Per tutto ciò il sindaco che l’ha realizzata è sotto processo, ma ciò non toglie che per tantissimi rappresenti un modello da seguire. Una bandiera. Uno che non si arrende. “In fondo sono fortunato”. “Non mi arrendo”. “Rifarei tutto ciò che ho fatto”. Spesso Domenico Lucano conclude così i suoi interventi. Le vicissitudini giudiziarie dell’ex sindaco di Riace sono state e sono ancora seguite con tanto trasporto emotivo e tanta indignazione da moltissimi. Non solo compagni o simpatizzanti della sinistra. Bisogna abbassare i toni, ci è stato detto in questi lunghi mesi che lo hanno visto indagato e sotto processo giudiziario e politico. Lo abbiamo fatto. Bisogna avere rispetto delle istituzioni, ci hanno spiegato. Lo abbiamo fatto, anche se e anche quando sotto i nostri occhi, grazie ad alcuni esponenti delle istituzioni, il fango ha totalmente e
ingiustamente sommerso l’allora sindaco di Riace Domenico Lucano. Mimì per i famigliari, Mimmo per i tanti abitanti del piccolo comune calabrese. Ciao Mimmo, erano le prime parole che sentivi appena mettevi piede a Riace. Mimmo, come è finita quella tale cosa? Mimmo, posso venire a trovarti? Ciao Mimmo, salutavano i bimbi, occhi grandi, capelli riccioluti e neri. Erano i bambini della scuola multietnica o dell’asilo. Una realtà incredibile, hanno detto persone importanti che nel mondo contano. Un paese simbolo ed esempio mondiale per quanto riguarda l’accoglienza. L’integrazione. L’interazione. E lui, l’ideatore Lucano, si donava a tutti. Un compagno straordinario. LeSiciliane Casablanca 33
Compagno politico, compagno di strada, compagno di lotte. Un compagno visionario e sognatore. Per Salvini l’ex sindaco di Riace è stato un chiodo fisso. Un virus pericolosissimo e contagioso. Lo ha angariato, messo al bando, esiliato, additato. Uno zero, disse riferendosi al sindaco calabrese, seguito in ciò da tutti coloro che delle sue parole e i suoi slogan di odio e di razzismo si sono nutriti. Spesso, abusando del loro potere. Bisogna avere pazienza, ci suggerivano, siamo stati pazienti. Pur sapendo che eravamo dalla parte della ragione, e cioè che l’ex sindaco di Riace non era e non è – e non lo è mai stato – un criminale, mentre da criminale è stato trattato. Non ha mai messo in tasca un solo centesimo dei denari