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L’eterno Testimone scomodo Graziella Proto
L’eterno TESTIMONE SCOMODO
Graziella Proto
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Ciancarella era un militare strano. Era un attivista del movimento che voleva iniziare un nuovo processo di democratizzazione delle forze armate, aveva contrastato fortemente le tesi sulla strage di Ustica, e non contento successivamente era intervenuto sul fenomeno di nonnismo che aveva portato alla morte del giovane Emanuele Scieri. A dispetto dei vertici, per tutti i militari che avevano creduto e sperato in quel rinnovamento delle forze armate Mario Ciancarella spesso era punto di riferimento per colleghi e subordinati. «È possibile affermare che lei è stato arrestato per calunnia in relazione a dichiarazioni sul caso Scieri?» gli chiede la presidente. «È corretto. Sono stato arrestato per calunnia per mandato della procura di Pisa […]. Per calunnia e diffamazione nei confronti di alcuni ufficiali e sottoufficiali della Folgore. Sono stato arrestato l’8 luglio del 2000 una metodica latinoamericana, cioè, alla stazione di Viareggio mi hanno staccato dall’abbraccio della mia figliola di 15 anni mentre un terzo carabiniere mi mostrava il tesserino. La motivazione era che avrei mentito sulla telefonata che avevo dichiarato di aver ricevuto». La Procura di Pisa che lo aveva fatto arrestare, quando l’ufficiale sarà assolto si opporrà con forza. Un particolare che la dice lunga sul clima che in quegli anni regnava a Pisa, dentro le caserme e dentro i tribunali. Perché avrebbero dovuto credergli? In fondo lui chi era? Quel capitano era un rompiballe che aveva tentato in tutti i modi di infangare le forze armate con le sue tesi sulla strage di Ustica. Per tutta risposta lo avevano radiato (11 ott. 1983). Un bizzarro, un mitomane, che nonostante le sue richieste ha ricevuto la lettera di radiazione dopo dieci anni. Dopo la morte del Presidente Pertini. Una radiazione dai ranghi dell’Aeronautica avvenuta con un decreto firmato dal Presidente Sandro Pertini. Dopo trentatré anni dalla radiazione il tribunale di Firenze accerterà che la firma del Presidente Pertini apposta sul foglio di radiazione è FALSA. Il Presidente partigiano aveva grande stima nei confronti di quell’ufficiale dell’aeronautica così libero e impegnato con altri colleghi nella democratizzazione delle caserme. Li aveva ricevuti, si era congratulato, con Ciancarella in particolare. Quindi era facile poter dire che quel capitano provava astio nei confronti delle forze armate e con la scusa di Scieri riprovava a mettere in difficoltà alcuni esponenti della Folgore.
Cosa riferì ai magistrati sul caso Scieri e quindi cosa riferisce a noi. Lei come faceva a sapere? Come si mise in contatto con i commilitoni di Scieri, dove li incontrò… incalza la presidente della commissione.
«Ai bagni di Nerone una località archeologica vicino la caserma Gamerra…». I commilitoni di Scieri, giovane avvocato siracusano, non volevano parlare di quella vicenda, e così il capitano lascia loro il bigliettino da visita con il numero del suo cellulare invitandoli a telefonare. Un militare che sapeva telefonò e raccontò.
