LeSiciliane n.67

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Il Compagno Rostagno nel mio ricordo

Il COMPAGNO ROSTAGNO nel mio ricordo Andrea Castellano Un ricordo dolcissimo e una ricostruzione commovente e toccante. Il desiderio di conoscerlo, l’amarezza di non esserci riuscito. Un piccolo tributo al compagno mai conosciuto ma stimato e amato. Arrivavo nel primo pomeriggio. La strada per Napola, poi a sinistra per Lenzi, quindi la stradina a destra. Varcavo la soglia di Saman con una sorta di apprensione, come sempre mi capita quando giungo in un posto nuovo, dove non conosco nessuno e nessuno mi conosce. Sotto al braccio un grosso fascicolo, le bozze della rivista di basket che al tempo pubblicavamo. A Saman, fra le altre cose, si occupavano anche di fotocomposizione, e non so come quel lavoro lo facevamo lì, alla “Cukku”. Io mi guardavo attorno e lo cercavo, cercavo Rostagno, mi sarebbe piaciuto incontrarlo. So perfettamente che, se pure lo avessi incrociato, non avrei mai avuto il coraggio di fermarlo e

presentarmi. Ma tanto non lo vidi mai. Poi lo hanno ammazzato, ed è morto senza che lo conoscessi. Da allora, il mese di settembre, per me è il mese di Mauro. Per Trapani Mauro è stato una specie di Allende, il capo di una piccola rivoluzione locale che pian piano, dolcemente, si stava facendo strada. Non rendendosi necessario organizzare un golpe, per fermare quel germoglio di

democrazia e condivisione, fu sufficiente sparargli. Nel ventennale del ’68, L’Espresso allegò al settimanale un paio di dischi, i vecchi 45 giri. “Le voci del ‘68”, credo si intitolassero. Registrazioni di assemblee nelle università, stralci di telegiornali. Fra le voci dei leader del tempo, si poteva ascoltare quella giovanissima di Mauro, a Trento. Inconfondibile. Avevo cercato fra i libri (non c’era internet) la sua biografia, che mi apparve straordinaria. A Trapani inseguiva la rivoluzione con altri mezzi: intanto salvare la gente dalla droga, una generazione intera quasi costretta a scegliere fra lotta armata o eroina. Poi c’era la mafia, che aveva già conosciuto nei primi anni 70, quando Lotta Continua l’aveva Amalia Bruno

LeSiciliane - Casablanca 25


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