Caso Maniaci: nemmeno per un pugno di dollari, ma…
Nemmeno per un pugno di dollari ma… per
trecentosessantasei euro Graziella Proto L’8 aprile scorso il giornalista Pino Maniaci è stato assolto dall’accusa infamante di estorsione. Assolto per non aver commesso il fatto. Tutto il processo è stato seguito in tempo reale da una troupe di Netflix che ne ha fatto una miniserie di sei episodi che saranno trasmessi dal 24 settembre. Una storia in cui l’accusato è anche accusatore. Una storia che si collega a quella della malagestione della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo – sezione allora guidata dall’ex magistrata Silvana Saguto, che al contrario del giornalista è stata condannata in primo grado a 8 anni e 6 mesi di carcere per presunti affari illeciti nella gestione dei beni confiscati alle cosche mafiose. “Vendetta: Guerra nell’antimafia”, è il titolo di una miniserie che Netflix metterà in onda dal 24 settembre sulla sua piattaforma streaming, sottotitolo: “Quando la giustizia si divide, il crimine vince”. Una miniserie per raccontare e ricostruire vicende umane e processuali. Scritta e prodotta da Ruggero Di Maggio e Davide Gambino (Mon Amour Films) e da Nicola Moody, Jane Root e David Herman (Nutopia). Sei episodi molto documentati che ricostruiscono il “conflitto” fra il giornalista Pino Maniaci di
Telejato e l’ex presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto. Alcuni giornali, riportando la notizia legata alla promozione dei sei episodi programmati da Netflix, riprendono la vicenda e senza addebitare colpe ad alcuno quando parlano dei personaggi: Pino è sempre il solito guascone, sbracato, che dice le parolacce, la Saguto è la signora alto borghese con al collo il foulard di pura seta che frequenta i buoni ristoranti, i parrucchieri più famosi ed eleganti, una gran signora. Stucchevole e noioso. E LeSiciliane - Casablanca 17
farebbe emergere anche un pizzico di classismo. Una specie di riverenza mal posta. Vero, la sentenza di condanna della Saguto è di primo grado, ma si tratterebbe di reati gravissimi. Il solo dubbio sarebbe grave. Le puntate sono la documentazione del processo che si è svolto a Palermo. Un processo che è durato 5 anni e mezzo, una storia che vedeva Pino Maniaci nel ruolo di accusato e di accusatore. Un dibattito che è stato la rappresentazione di una vicenda, complessa e ricca di colpi di scena, di verità, bugie,