Dura ma non impossibile
Donne e potere Pina Mandolfo Voglio introdurre il mio intervento con una citazione da Il demone amante di Robin Morgan: "Guardala attentamente. Attraversa una strada cittadina, destreggiandosi tra cartella da lavoro e borsa della spesa. Oppure percorre una strada polverosa, tenendo una cesta in bilico sul capo. O si affretta verso l'automobile parcheggiata, tirandosi dietro un bambino. O torna dai campi con un neonato legato sulla schiena. All'improvviso un rumore di passi alle sue spalle. Pesanti, rapidi. Passi maschili. Lei lo sa subito, come sa che non deve guardarsi attorno. Il cuore le batte più in fretta. Accelera. Ha paura. Potrebbe essere uno stupratore. Potrebbe essere un soldato, un molestatore, un rapinatore, un assassino. Potrebbe essere niente di tutto questo. Potrebbe essere un uomo che ha fretta. Potrebbe essere un uomo che va al suo passo normale. Ma lei ha paura di lui. Ha paura di lui perché è un uomo. Ha ragione di avere paura.
La sua reazione è diversa - in una via cittadina, su una strada sterrata, in un parcheggio o nei campi - se se alle sue spalle sente un passo di donna. E' del passo dell'uomo che ha paura. Questo momento la accomuna con ogni altro essere umano di sesso femminile. E' la democratizzazione della paura". Questa scena così reale, che ci racconta straordinariamente qualcosa che tutte di sicuro abbiamo vissuto nel corso della nostra vita, l'ho scelta perché è paradigmatica, simbolica di una supremazia, di un potere di un sesso su un altro. Un sesso che da millenni ha trasformato un dato di natura - la forza fisica in un dato di cultura. Quella cultura che significa potere, primato, egemonia. Diverso sarebbe, come scrive Robin Morgan, se quel passo fosse il passo di una donna. Sarebbe diverso perché non farebbe paura, perché non è il passo della violenza, del potere, della supremazia fisica, morale e culturale.
LeSiciliane - Casablanca 15
Ecco perché due gruppi, Il femminile è politico: potere alle donne e Ecofemminismo e sostenibilità, che separatamente da anni hanno ragionano e cercato strategie, un giorno si sono cercati e si sono incontrati su un progetto comune: come mettere al mondo il soggetto donna nella politica e nelle istituzioni. Con questo sogno, utopia, progetto oggi siamo approdate qui con voi, pur nelle differenze dei nostri percorsi. Vogliamo accordarci con voi e tante altre su un punto importante: il governo di lei. Perché siamo venute alla determinazione che per mettere al mondo la parola delle donne e l'autorità femminile non siano più di nessuna utilità gli appelli, le manifestazioni di piazza, le lettere ai partiti e il grande lavoro carsico che molte di noi fanno e hanno fatto negli anni. Oggi, in questa deriva terribile a cui il sistema patriarcale e misogino ha consegnato il mondo, dopo tante delusioni e promesse mancate, pensiamo che l'unica strada che ci resta