Storie di donne senza enfasi
Salute interiore, emotiva, mentale Lara Nocito Il bene comune della salute, Scuola maestra e Diritti e libertà delle donne sono temi che trovano una stretta relazione, se pensiamo alle possibilità offerte alla donne nel nostro sistema, laddove, a parole, il ruolo femminile viene riconosciuto come fondamentale, ma nei fatti viene continuamente discriminato nei diritti e nelle libertà. Quando pensiamo alla salute, ci riferiamo quasi sempre a quella fisica, ma non è solo quella, anzi. Spesso la salute interiore, emotiva, mentale, non viene neanche considerata, eppure è da lì che parte la nostra
serenità e quella di chi ci circonda. Se penso alla salute come bene comune io desidero pensarmi un elemento attivo della comunità (cum-munus, ovvero con-dono), una comunità che gestisce insieme una carica, basata sulla cooperazione disinteressata, la condivisione e la responsabilità. Una comunità di persone che partecipa alle difficoltà altrui per creare anche una rete di sostegno oltre che di sollievo. Un bene comune che implica una partecipazione diretta, immediata e consapevole, diverso dai cosiddetti beni pubblici, la cui gestione risulta
LeSiciliane - Casablanca 29
delegata e istituzionalizzata con competenza esclusiva dello Stato. Se le organizzazione dei beni comuni e pubblici fossero integrate tra loro, forse si riuscirebbe a ottenere un aiuto sostanziale per tutti i partecipanti alla comunità ed in particolare le donne con difficoltà sociali, i minori, gli anziani, i disabili. Le donne poi hanno prerogative precipue, anche perché ancora vessate da un sistema che teoricamente offre pari opportunità, ma nei fatti le isola, le discrimina, le limita, le priva spesso di sé. Già il fatto di essere private di un welfare di sostegno (ad esempio scarsità o assenza di asili nido) impedisce alle stesse di poter realizzare anche la più semplice delle attività lavorative. Si attiva allora quel welfare familiare che è ancora fortemente ancorato da noi, e per fortuna! Ma non deve essere la famiglia ad