AccAdemiA di belle Arti di bolognA
Casagallery itinerante Via S. Felice 33 40122 Bologna (BO)
Sede / Venue: Via S. Felice 33 - 40122 Bologna (BO) - Italia email: info@casagalleryitinerante.com website: www.casagalleryitinerante.com
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gruppo / team
gruppo / team
Casagallery Itinerante 2014
Barbara Ceciliato: Direttrice / Director claudio rosi: Curatore / Curator rosetta termenini: Critico / Art Critic federica barbieri: Coordinatrice / Coordinator giulia giannerini: Coordinatrice / Coordinator
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prefazione / foreword
Raccogliamo, in questo 4° catalogo di Casagallery Itinerante, la nostra intensa attività espositiva del 2014, relativa agli artisti che hanno partecipato agli eventi, ai fotografi, ai critici e a tutta l’organizzazione dell’Associazione che ha collaborato con noi. Molteplici sono stati i progetti realizzati in spazi istituzionali pubblici e privati, le partecipazioni a nuove formule espositive e comunicative, quali le presenze, ad invito, in ARTELIBRO Bologna, ARTEPADOVA e la mostra “Idee”, sempre in Palazzo Re Enzo, tramite il CNA Cultura di Bologna. Nuove esperienze artistiche e di mercato che hanno permesso di dare ulteriore entusiasmo e professionalità, creato nuove formule di lavoro per gli “Artist Run Space” di Casagallery, rivolte ad un pubblico sempre più curioso ed interessato. Barbara Ceciliato Direttrice Casagallery Itinerante
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prefazione / foreword
This 4th Edition of the catalog of Casagallery Itinerant collects the full program of the 2014 exhibitions, introducing all the participating artists, photographers, critics and the whole team who collaborated with the Association. Many have been the projects realized in institutional public places as well as in private venues. Many have been the participations in events new to the Association’s experience. Such were, for example, the attendance by invitation, to ARTELIBRO Bologna, ARTEPADOVA and the exhibition in Palazzo Re Enzo, “Ideas” (this last thanks to CNA of Bologna). New experiences that allowed a confrontation with both the art world and the market, facts which have increased enthusiasm and professionalism within the Association, creating new ways for Casagallery “Artist Run Space” to address to a public increasingly curious and interested. Barbara Ceciliato Director Casagallery Itinerant
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indice / index
indice / index
Casagallery Itinerante 2014
mostre / shows idee / ideas 8 artepadova / artepadova 12 infiltrazioni / infiltrations 18 programma italia / Program Italy 34 il nido della valle / the nest of the valley 44 emozioni futuriste / Futuristic Emotions 48 trasparenze y / trasparencies y 60 il quadrato giallo / The Yellow Square 70 altro / miscellaneous recensioni / reviews 72 mostre precedenti / past events 78 crediti / credits 80 in ricordo di / in memory of 81 si ringrazia / special thanks to 83
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eventi / events
eventi / events
Casagallery Itinerante 2014
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idee / ideas
idee Federica Barbieri, Ida Bentinger, Matilde Fabbri, Giulia Giannerini, Sogol Yousefi, Valentina Mattei, Giulia Orlandi, Andrea Celeste Righi, Martina Scattaglia Palazzo Re Enzo - Bologna Dal 5 Dicembre 2014 al 8 Dicembre 2014 La mostra si concentra sul concetto di “lavoro�, che, attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea, ogni artista mette in mostra con la creazione di qualcosa di unico ed essenziale ma in dialogo tra tutte le diverse espressioni.
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idee / ideas
ideas The exhibition focuses on the idea of “work� which, through the language of contemporary art, each artist puts on show by creating something unique and essential but in dialogue between all the different expressions. This is the starting point of a common project, based on the idea of making art accessible to a wider audience: a particular interpretation of the theme of the gift involves the viewer giving him interesting visual suggestions. Gifts at Palazzo is one of the most important events in the Christmas period which aim is to promote the quality craftsmanship and to present typical products of Made in Italy. Organized by CNA of Bologna, in collaboration with Confcommercio Ascom Bologna, with the support of the Chamber of Commerce of Bologna, of Carisbo and of Gallery 56. Under the patronage of the Emilia Romagna Region and the Province and Municipality of Bologna. Technical partner: Bologna Welcome.
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idee / ideas
cortili interni di palazzo re enzo
Commercio di Bologna, di Carisbo e di Galleria 56. Con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e della Provincia e Comune di Bologna. Partner tecnico: Bologna Welcome.
Questo è il punto di partenza di un progetto comune, basato sull’idea di rendere l’arte accessibile a un pubblico più vasto: una particolare interpretazione del tema del dono coinvolge lo spettatore dandogli interessanti suggestioni visive. Regali a Palazzo è uno degli eventi più importanti del periodo natalizio, che ha lo scopo di promuovere la qualità artigianale e di presentare i prodotti tipici del Made in Italy. Organizzato da CNA di Bologna, in collaborazione con Confcommercio Ascom Bologna, con il sostegno della Camera di
valentina mattei
made in
italy
giulia giannerini
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federica barbieri
idee / ideas
sogol yousefi
martina scattaglia
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ida bentinger
artepadova / artepadova
artepadova Sara Menegatti, Giulia Giannerini, Monica Lasagni, Barbara Ceciliato, Tomomi Takamatsu, Claudio Rosi, Martina Scattaglia, Letizia Rostagno Mostra Mercato d’arte Moderna e Contemporanea - padova Dal 14 Novembre 2014 al 17 Novembre 2014 L’evento espositivo presentato da “ArtePadova” si ripropone di investire sul futuro dell’arte contemporanea. Fra gli espositori, spiccano talenti interessanti che mostrano come in un momento di crisi dell’arte possano arrivare indicazioni nuove per rimettere in moto energie e stimoli capaci di aprire nuove possibilità di azione.
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artepadova / artepadova
artepadova The exhibition presented by “ArtePadova� intends to invest in the future of contemporary art. Among the exhibitors rise interesting talents, who show, how in a time of crisis in art new directions can be taken in order to put in motion new forms of energy and stimuli, capable of opening up new possibilities of action. Right among these talents, emerge artists of Casagallery Itinerant Cultural Association: Sara Menegatti, Giulia Giannerini, Monica Lasagni, Barbara Ceciliato, Tomomi Takamatsu, Claudio Rosi, Martina Scattaglia, Letizia Rostagno, in Hall 1 - Stand 188. In 2014 ArtePadova celebrated its first quarter of a century. A very important goal stating the success of the exhibition, which in 2013 was attended by nearly 26,000 visitors. Five days dedicated to the culture and the investment of art, attended each year by a considerable number of workers, visitors, investors and collectors from every corner of Italy and Europe.
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artepadova / artepadova
artepadova Contemporary
art Talent
Show
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artepadova / artepadova
Proprio tra questi talenti, emergono gli artisti di Casagallery Itinerante Associazione Culturale: Sara Menegatti, Giulia Giannerini, Monica Lasagni, Barbara Ceciliato, Tomomi Takamatsu, Claudio Rosi, Martina Scattaglia, Letizia Rostagno, presso il Padiglione 1 – Stand 188.
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artepadova / artepadova
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artepadova / artepadova
Nel 2014 ArtePadova ha festeggiato il suo primo quarto di secolo. Un traguardo importantissimo che decreta il successo della Mostra Mercato che nel 2013 ha visto quasi 26.000 visitatori accorrere in fiera. Cinque giorni all’insegna della cultura e dell’investimento nell’arte attesi ogni anno da un numero considerevole di operatori, visitatori, investitori e collezionisti provenienti da ogni angolo di Italia ed Europa.
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infiltrazioni / infiltrations
infiltrazioni Monica Lasagni, Chiara Gattavecchia, Giulia Dal Lago, Martina Scattaglia, Sara Menegatti, Giulia Giannerini, Ida Bentinger, Tomomi Takamatsu, Federica Barbieri Istituto Storico Parri/Museo della Resistenza - Bologna Dal 7 Ottobre 2014 al 17 Ottobre 2014 Ancora una volta Casagallery all’interno dell’Istituto Parri a Bologna, non sbaglia. I due curatori Claudio Rosi e Barbara Ceciliato riescono a cogliere le atmosfere di un istituto storico e amalgamarle con la storia dell’arte. Parlo di storia dell’arte perché gli artisti presenti nella mostra “Infiltrazioni” nella Giornata del Contemporaneo, hanno saputo filtrare tra il passato, la loro poetica e il contemporaneo.
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infiltrazioni / infiltrations
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infiltrazioni / infiltrations
Il cucito tipico del lavoro femminile lo ammiriamo anche nella performance di Chiara Gattavecchia con “Destrutturazione” l’artista strappa il modulo del formato A4, per ricomporlo con ago e fili colorati secondo una “nuova struttura”, un nuovo dettame che appenderà come una nuova conoscenza. I fogli così ricomposti avranno nuove regole, trasmetteranno nuove idee, il riflesso della nuova esperienza dell’artista. Questo rito ricorda l’arte giapponese dello kintsugi: i cocci dei vasi rotti vengono uniti con resina mista ad oro, per creare un nuovo vaso più prezioso del precedente. Emerge una volontà di rottura che mira alla ricostruzione, ricucire per rinsaldare.
secondo una
nuova
struttura
Destrutturazione - Chiara Gattavecchia
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infiltrazioni / infiltrations
Destrutturazione - Chiara Gattavecchia
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infiltrazioni / infiltrations
Monica Lasagni con la performance “intruso” si cela in una teca trasparente da cui non vede fuori perché ha gli occhi bendati, ma è vista e scelta dall’intruso. L’artista con gli occhi bendati si sente più libera, libera dai pregiudizi e dalle paure e sente di poter donarsi e comunicare con gli altri in modo indiretto attraverso un video che filma le sue emozioni.
intruso - monica lasagni
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infiltrazioni / infiltrations
intruso - monica lasagni
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infiltrazioni / infiltrations
Cosa mi rende umano? - Giulia Dal Lago
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infiltrazioni / infiltrations
Cosa mi rende umano? - Giulia Dal Lago
Giulia Dal Lago in “Cosa mi rende umano?” ci dona dei foglietti di carta stampati a mano, coinvolgendo lo spettatore e facendolo riflettere sulla sua condizione di uomo: la coscienza, l’indifferenza, la responsabilità, il turbamento, l’affettività ecc... Che cosa ci rende umano? Ancora dubbi, quesiti da risolvere per lo spettatore.
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infiltrazioni / infiltrations
Martina Scattaglia in “Senza patria né ciel”, disegna piccoli quadri di ragazzi disabili con la tecnica della pilot nera. I corpi diventano vuoti e le ombre materia, il segno della penna nera diventa ferita. L’artista conosce personalmente i soggetti disegnati e cerca di esplorare la vita di “persone diverse” attraverso il disegno, ma soprattutto cerca di esprimere la loro coscienza. La stessa artista propone anche una serie di trentanove diapositive “Dove amore e gioia e vita”, in cui una persona vaga nella foresta indossando una coperta di spago che la copre mentre percorre la strada della vita, della conoscenza, della scoperta, fino a quando alla trentanovesima diapositiva, la coperta l’abbandonerà e la persona sarà costretta a ripararsi all’interno della “casa”.
Senza patria né ciel - Martina Scattaglia
Giulia Giannerini espone la fotografia “Arabesque” in cui il ritratto del suo corpo di profilo si specchia e si guarda, intrecciando le forme con i disegni arabescati disegnati sopra alla pelle. Una Dea greca o un viaggio nelle decorazioni corporee dei riti tribali delle culture africane e orientali? L’artista ci propone anche un video “Il vuoto è in frigo”, dove assistiamo a un ciclico sovrapporsi di azioni quotidiane filmate in due tempi diversi, gestualità consuete e ripetute, agite forse a volte in modo inconsapevole. In questo accenno di routine mattutina si accavallano immagini e si porgono allo spettatore scorci di un vissuto di abitudini, in un continuo flusso di presente, un momento.
Arabesque - Giulia Giannerini
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infiltrazioni / infiltrations
Con Federica Barbieri troviamo l’introspezione, il personale che inquieta. “Una storia” è un’opera di cinquecento occhi di carta che ci guardano con la pupilla bucata da un supporto di spine di cactus. È l’uomo che distrugge la natura o viceversa? L’opera pone una domanda a cui ogni spettatore attento dovrà rispondere attraverso la propria storia.
Una storia - Federica Barbieri
E anche qui troviamo lo scorrere del tempo, l’intersezione tra i vari mondi reali e non, come nell’opera di Sara Menegatti che con un video riprende se stessa che indossa gli abiti di una famiglia trovati in una casa abbandonata. “Indossate memorie” attinte da vecchie foto lasciate durante il trasloco dalla famiglia. Troviamo un doppio titolo dell’opera “Interference”, come una consapevolezza dell’artista ad aver violato l’intimità di persone sconosciute e di esserne assorbita irrimediabilmente attraverso il luogo della memoria del loro passaggio.
INDOSSATE MEMORIE (interference) - Sara Menegatti
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infiltrazioni / infiltrations
L’opera di Ida Bentinger, “Sometimes somethings leads to something”, è la coraggiosa risposta dell’artista alla provocazione di Francis Alÿs: “A volte fare qualcosa non porta a niente”. Un’opera pazientemente e sapientemente costruita, costituita da metri di tessuto imbottito dalle forme a tratti umane, che si perde in voluttuosi intrecci che culminano in ramificazioni che si espandono e sembrano convogliare un’energia positiva, quell’energia che è all’origine della vita. Un’opera che parla di fiducia, di tenacia che sarà ripagata, assumendo una forma che è impercettibile all’inizio di ogni percorso. Quest’opera è la forma della speranza, della capacità di andare avanti, procedendo a piccoli passi, senza arrendersi.
Sometimes somethings leads to something - Ida Bentinger
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infiltrazioni / infiltrations
Sometimes somethings leads to something - Ida Bentinger
Tomomi Takamatsu con “Ten little fingers”, appoggia un violino che non suona su una sedia che prende le sembianze di una culla. Il violino è avvolto in decorazioni fatte a mano sullo stile dell’arte liberty italiana nata a Bologna con il nome di Aemilia Ars. Il suo lavoro crea un ponte tra la tradizione e il presente in uno scambio temporale tra
i manufatti. L’artista ci trasmette solo la memoria del suono di un violino, non più suonato, accantonato in soffitta, ma non dimenticato. Lo strumento musicale non suona, ma evoca, ricorda, suggestiona. Risonanza visiva di un’arte trasformata, delicatamente impreziosita dai merletti. Rosetta Termenini e Sara Neva
Ten little fingers - Tomomi Takamatsu
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infiltrazioni / infiltrations
Casagallery Itinerante, “site specific” per giovani artisti, completa la sua collezione degli spazi espositivi, organizzando la mostra “Infiltrazioni” nello spazio straordinario della “Sala Reffettorio delle Monache” all’Istituto Storico Parri, a cura di Claudio Rosi con l’organizzazione di Barbara Ceciliato. Ed è quello il posto eccezionale che da spazio ai protagonisti giovani dell’arte contemporanea come Ida Bentinger, Chiara Gattavecchia, Martina Scattaglia, Giulia dal Lago, Giulia Giannerini, Federica Barbieri, Tomomi Takamatsu, Sara Menegatti, Monica Lasagni. La mostra propone una varietà formidabile delle forme e modalità (disegno, foto, scultura, installazione, video, performance), dimostrando così la polivalenza ed eterogeneità del linguaggio dell’arte contemporanea. Essendo così multiforme dal punto di vista di media, la combinazione dei lavori colpisce per la sua integrità e coesione dal punto di vista dell’idea principale. I lavori sembrano tutti uniti e collegati tra di loro. Non per caso il concetto di “filo” sia come simbolo di vita e sviluppo, ma anche come metafora di connessione tra i fenomeni, diventa un leitmotiv della mostra. È quello un concetto unificante che condiziona in qualche modo anche la struttura della mostra. Come non è sempre lineare il filo, è poco lineare anche la struttura della mostra. Ma nello stesso momento l’idea del filo prevede anche l’idea del movimento e direzione. Il primo lavoro che vede lo spettatore, entrando nello spazio, è la scultura cucita “Sometimes something leads to something” di Ida Bentinger che, essendo una specie di organismo vegetale, prosegue o cresce in tre direzioni diverse. Una delle ramificazioni di questo albero della vita porta lo spettatore nella seconda sala. Questa opera diventa una metafora della vita, difficile, tortuosa e imprevedibile, ma chiama l’essere umano alla pazienza. Questa opera è in assoluta sintonia con la performance di Chiara Gattavecchia “Destrutturazione”. L’artista strappa i pezzi di carta per poi cucirli insieme con i fili colorati e per provare di ricreare la forma che egli avevano prima, mostrando l’impossibilità di destrutturazione del oggetto distrutto e l’irreversibilità della vita. L’opera diventa un’illustrazione della complessa idea filosofica espressa nelle parole di Eraclito “non potresti entrare due volte nello stesso fiume”. Nella terza sala c’è un’altra opera che fa un commento sul concetto del filo. I’idea dell’opera “Ten Little Fingers” di Tomomi Takamatsu è di rendere visibili le cose invisibili, di mostrare l’impegno e le emozioni del bambino che suona lo strumento musicale e di rappresentare tramite i fili la traiettoria dei movimenti durante l’esecuzione. Anche la performance meravigliosa di Monica Lasagni che si chiama “Intruso” elabora il concetto del filo come una metafora della vita, della connesione, questa volta tramite la presenza dei capelli sul vestito candido dell’artista. La posizione statica dell’artista durante il performance rimanda in qualche modo all’idea della morte, del sonno profondo e del continuo, ma a volte invisibile cambiamento della vita. L’idea del filo non è l’unico significato della mostra, ma ciò che il filo rappresenta (vita, connessione, ricostruzione, radice, movimento, direzione) unisce tutte le opere, dando coerenza e integrità all’insieme. Anna Gorchakovskaya
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infiltrazioni / infiltrations
INDOSSATE MEMORIE (interference) - Sara Menegatti
Dove amore e gioia e vita - martina scattaglia
il vuoto Ăˆ in frigo - giulia giannerini
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infiltrazioni / infiltrations
infiltrations Once again Casagallery inside Parri Institute in Bologna, made no mistake. The two curators Claudio Rosi and Barbara Ceciliato succeed in grasping the atmosphere of a historical establishment and mix with the history of art. I speak of the history of art because the artists featured in the exhibition “infiltration” during the Contemporary Day, were able to filter between the past, their poetic and contemporary. We also admire the typical women’s work of sewing, in the performance of Chiara Gattavecchia “deconstruction” in which the artist rips the A4 sheet, and reassembles it with coloured threads and needle in a “new structure”, a new picture to be hanged as a new knowledge. The sheets so restructured will have new rules, transmit new ideas, a reflection of the new experience of the artist. This ritual reminds the Japanese art of Kintsugi: shards of broken pots are combined with resin mixed with gold, to create a new vessel more precious than the previous one. It is emerging a willingness to break that aims to rebuild, to mend to strengthen. Monica Lasagni with the performance “Intruder” is hidden in a transparent glass case from which she cannot see out because blindfolded, but she is seen and chosen by the intruder. The artist blindfolded feels more free, free from the prejudices and fears and feels that she can donate herself and communicate with others in an indirect way through a video filming her emotions. Giulia Dal Lago in “What makes me human?” gives us pieces of paper printed by hand, involving the viewer and making him reflect on his being as a man: consciousness, indifference, responsibility, disruption, affection, etc... What makes us human? More doubts, issues for the viewer to be solved. Martina Scattaglia in “Without homeland nor sky”, draws, with the technique of black “pilot” , small pictures of disabled children. The bodies become empty and the shadows become real, the sign of the black pen becomes a wound. The artist knows personally the subjects of her drawings and she tries to explore the life of “people different “, but above all she to express their consciousness. The same artist also proposes a series of thirty-nine slides “Where love and joy and life” in which a person wanders in the forest wearing a blanket made of string that covers her while along the road of life, knowledge, discovery, until when, in the thirty-ninth slide, the blanket will abandon her and she will be forced to take shelter inside the “house”. Giulia Giannerini shows the photograph “Arabesque” in which the portrait of her body in profile reflects and looks, twisting shapes with pattern designs drawn on the skin. A Greek goddess or a trip to the body decorations of the tribal rituals of African and Oriental cultures? The artist offers us a video “The emptiness is in the fridge,” where we see a cyclical overlap of daily actions, gestures and repeated usual, maybe lived sometimes unconsciously. In this hint of morning routine, images are overlapping and the audience is offered of a glimpse of a life of habits, in a continuous flow of present, a moment. With Federica Barbieri we find introspection, the restless personal. “A story” is a work of five hundred eyes of paper looking at us with a pupil pierced by a support of cactus spines. Is mankind who destroys nature or vice versa? The work is evoking a question to which every attentive spectator will have to respond through its history. And here we find the passing of time, the intersection between the various worlds real and not, as in the work of Sara Menegatti who, in a video is showing herself wearing the clothes belonging to a family, clothes found in an abandoned house. “Wear memories” inspired by old photos left during the family’s removal. We find a double meaning of “Interference”, as an awareness of the artist for having violated the intimacy of strangers and for being hopelessly absorbed by the place of memory of their passage. The work of Ida Bentinger, “Sometimes somethings leads to something”, is the courageous response to the provocation of the artist Francis Alÿs: “Sometimes doing something leads to nothing.” A work patiently and skilfully realized, consisting of yards of fabric padded with shapes of human features, which is lost in voluptuous twists culminating in ramifications that expand and seem to convey a positive energy, energy that is at the origin of life. A work that speaks of
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confidence, rewarded perseverance, taking a form that is imperceptible at the beginning of each path. This is the form of hope, the ability to move forward, in small steps, without surrender. Tomomi Takamatsu with “Ten little fingers”, lays a violin that “does not sound” on a chair that takes the form of a cradle. The violin is wrapped in handmade decorations in Italian art nouveau style born in Bologna under the name Aemilia Ars. His work creates a bridge between the tradition and the present in an exchange between temporal artifacts. The artist gives us only the memory of the sound of a violin, no longer played, shelved in the attic, but not forgotten. The musical instrument does not sound, but evokes recalls, impresses. Resonance of visual art transformed, delicately embellished by Aemilia Ars. Rosetta Termenini and Sara Neva Casagallery Itinerante, “site specific” for young artists, has enlarged its collection of expositive spaces with the exhibition “Infiltrazioni” (Infiltrations) hung in the extraordinary space of “Sala Reflettorio delle Monache” in the Parri Institute of History, by Claudio Rosi with the organization of Barbara Ceciliato. And it is this exceptional space that allowed for the self-expression of a group of young artists: such as Ida Bentinger, Chiara Gattavecchia, Martina Scattaglia, Giulia dal Lago, Giulia Giannerini, Federica Barbieri, Tomomi Takamatsu, Sara Menegatti, Monica Lasagni. The exhibition offers an incredible diversity of forms and media (drawings, photography, sculpture, installation, video, performance), demonstrating the versatility and heterogeneity of the language of contemporary art. Multiform and polysemantic from the perspective of media, the exhibtion is also striking for its conceptual integrity and cohesion. All the works are somehow connected with each other. It is not by chance that the concept of the thread representing the symbol of life and development, but also the deep connection between the phenomena, is the leitmotif of the exhibition. It is this uniting concept that somehow defines the structure of the exhibition. Like a thread the structure of the exhibition is non linear. At the same time the idea of a thread expresses a sense of direction and movement. The first work that the viewer sees after entering the space is a sewn sculpture “Sometimes something leads to something” by Ida Bentinger. The sculpture is a sort of organism, a creature that grows in three different directions. One of the branches of this “tree of life” brings us to the second room. This work of art is a metaphor for the diffucult, tortuous and unpredictable nature of life while showing that patience and hope are absolutely essential for a human being. This work of art is in absolute harmony with the performance of Chiara Gattavecchia called “Destrutturazione” (Destructuralization). The artist tears sheets of paper to pieces and then sews them together with different colored threads, trying to reconstruct their initial shape. By doing this the artist expresses the idea of the impossibility of reconstructing a ruined object and the irreversability of life. The work illustrates the deep philosophical idea expressed by Heraclitus in the words “no man ever steps in the same river twice”. In the third room we see another work of art which offers a comment on the concept of the thread. The idea of Tomomi Takamatsu’s work of art “Ten Little Fingers” is to make invisible things visible, to show the effort and the emotions of a child who plays a musical instrument and the trajectory of movement involved in playing, once again using the idea of thread. The performance of Monica Lasagni called “Intruso” (Intruder) continues to develop the concept of the thread. This time the idea of the thread represents life. The connection is expressed by the use of human hairs present on the snow-white dress of the artist. The static position of the artist during the performance alludes to the idea of death, of deep sleep and the incessant, although invisible, flow of life. The concept of the thread is not the only meaning which one comes away from the exhibition with, but the idea of what is represented by the thread (life, connection, reconstruction, root, movement, direction) unites all the works, creating integrity and giving cohesion of the exhibition as a whole. Anna Gorchakovskaya
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programma italia / Program Italy
programma italia
artelibro 2014
Roberta Cavallari (e Lucia Anselmi), Letizia Rostagno (e Andrea Nocchia), Barbara Ceciliato, Claudio Rosi, Federica Barbieri, Gianluca Ferrari, Tomomi Takamatsu (e francesco corlaita) Palazzo Re Enzo - Bologna Dal 18 Settembre 2014 al 21 Settembre 2014 Quest’anno Casagallery Itinerante è stata invitata ad Artelibro Festival del Libro e della Storia dell’Arte che ha ospitato una sezione specifica della mostra/ mercato dal titolo Programma Italia. Miti, Archetipi, Nuove Iconografie a cura di Sergio Risaliti. L’esposizione come tutti gli anni è stata allestita a Bologna all’interno del Palazzo di Re Enzo e del Podestà.
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cortili interni di palazzo re enzo
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Tra le varie esposizioni sono attirata dall’opera “Maschera nella maschera” di Claudio Rosi. La prima parola che mi viene in mente leggendo il titolo dell’opera, è incomunicabilità. Questo sentimento crea un senso di solitudine e di esclusione dalla società e persino da se stessi, provocando la crisi attraverso un insieme di io discordanti che fanno sentire le persone forestiere della vita. E chi non l’ha mai provato? C’è chi accetta la maschera e sommessamente cerca di mostrarsi per quello che lui crede di essere, c’è chi crea la sua immagine non corrispondente a quello che è nella realtà, c’è chi ironizza e usa la maschera per ricavarne qualcosa. E allora qual è l’identità che ognuno di noi cerca? Oltre l’alienazione, oltre il dramma, oltre l’inconsistenza di rituali e convenzioni, la strada scelta da Claudio Rosi è la pittura. Attraverso le regole pittoriche, l’artista crea congiunture dinamiche tra la frammentazione dei segni e dei colori, che acquistano un significato nella
sovrapposizione, nell’essere o nello scomparire dell’immagine e della forma, negando l’esistenza di verità assolute a favore di un relativismo che solo nella pittura viene accettato e premiato. Chi invece di dipingere “fa pittura” riesce a superare le leggi dell’incomunicabilità dell’essere umano.
Maschera nella maschera - claudio rosi
attraverso le regole pittoriche
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L’eleborazioni fotografiche di vecchie polaroid, “Cieli” di Barbara Ceciliato rimandano ad antiche mitologie. Molte civiltà hanno fatto del cielo un divinatore, un rivelatore di segni e ognuna con i propri eroi trovava loro un posto nel firmamento. Il cielo come Dio celeste, come creatore e generatore, il suo nome originario era “luce” che dà la vita. Ma anche qui si presenta il suo doppio: il cielo è spesso contrapposto alla notte, alle tenebre è ordine e disordine, è dimora del sole, della luna, degli astri e del buio. Il cielo sovrasta l’uomo che si trova a vivere tra la terra e il cielo e deve trovare l’equilibrio tra i diversi modi di vivere possibili: il sacro, il profano e l’immaginario.
cieli - barbara ceciliato
E di nuovo nell’opera fotografica di Letizia Rostagno dal titolo “Feet series: n°5”, ritroviamo un richiamo al corpo della classicità, ma ancora meglio al contrasto tra l’io individuale e l’io sociale. L’immagine è più chiara, ma deformata dal taglio fotografico. L’equilibrio cosmico non è ancora stato trovato dall’uomo. La metonimia non è un caso, i piedi sono la base su cui poggiamo, la nostra stabilità, ma nello stesso tempo ci permettono di muoverci in mezzo agli altri, di ricercare, di viaggiare. E ancora una volta troviamo la dicotomia: “stare con i piedi per terra”, cioè essere realisti e concreti e dall’altra parte cercare il sogno. Ma la cosa più preziosa che ci donano è l’avanzare.
Feet series: n°5 - Letizia Rostagno
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Il titolo del lavoro di Gianluca Ferrari è “Pieces” (pezzi… del suo autoritratto). Ricorda il mito di Iside e Osiride: l’amato di Iside è stato fatto a pezzi da Seth. Iside cerca di unire i pezzi dell’amato per ricomporlo e generare il figlio Horus in un’unica notte d’amore. I ricercatori di verità insistono spesso sul mettere insieme tanti frammenti che corrispondono a tante piccole verità che insieme raggiungono l’unità. L’artista cerca queste piccole storie intrinseche nell’umanità, cerca di dare una forma alla coscienza come appartenente a diverse sfere di realtà.
pieces - gianluca ferrari
“Sky-tree” è l’opera di Tomomi Takamatsu. È un sovrapporsi di disegno e ricamo su tulle realizzato dalla stessa artista. Le antiche trine italiane parlano da sole. La storia attraverso il manufatto femminile, un gesto archetipico che racchiude in sé l’identità della natura della donna, del suo abbraccio, del suo esserci. Il ricamo ripetuto nel tempo diventa sacro, si ritualizza e diventa mito. Nel titolo ritroviamo ancora la parola “cielo”, ma anche un elemento nuovo, l’albero che si pone come centro e asse dell’universo e come collegamento tra zone cosmiche: il cielo e la terra. L’albero, in quanto tale, si rigenera sempre con il passare delle stagioni: perde le foglie, secca, sembra morire, ma poi ogni volta rinasce e recupera il suo splendore. Per queste sue caratteristiche, esso diventa non solo un elemento sacro, ma addirittura un microcosmo, perché nel suo processo di evoluzione rappresenta e ripete la creazione dell’universo. La stessa opera di Tomomi è un ripetersi di gesti che danno forma all’opera e la creano.
ma anche un elemento
Sky-tree - Tomomi Takamatsu
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Ti abbraccio non aver paura - Roberta Cavallari e lucia anselmi
conformazione
precisa
L’opera “Ti abbraccio non aver paura” è di Roberta Cavallari e Lucia Anselmi. L’elaborazione fotografica mostra un abbraccio di una donna e un uomo. È un abbraccio affettuoso, ma non sentimentale, un abbraccio di accudimento, di rassicurazione, conforto e sollievo, incoraggiamento contro la paura primaria generata da un’emozione dominata dall’istinto. Spesso la paura dell’uomo non è reale, è una percezione che anche davanti a situazioni normalissime, il soggetto vive con profondo disagio. Spesso il dolore e il piacere si equivalgono e l’individuo resta in attesa che qualche avvenimento esterno faccia pendere la bilancia da una parte o dall’altra. Credo che quell’abbraccio possa aiutare ogni uomo a propendere per la propria strada. “La Dotta” è l’opera di Federica Barbieri che fotografa la “fontana del Nettuno” nel centro della città di Bologna da cui deriva anche il titolo dell’opera. Il protagonista della fontana scelta dall’artista, è Nettuno, poderosa figura dio dei mari e dei terremoti circondato da ninfe, divinità, delfini ed esseri mostruosi, tra gli stemmi araldici delle autorità pontificie, che con il suo tridente cerca di scacciare le onde.
la dotta - federica barbieri
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programma italia / Program Italy
La fontana è un esempio innegabile di scultura di pietra dura, solida, resistente, inamovibile tra cui si insinua la leggerezza dell’acqua. Federica ha però scelto di fotografare un particolare che ci mostra lo scontro tra luce e ombre, solo uno zampillo d’acqua lascia intravedere una luce. L’acqua come dea madre, che dona vita, come purificatrice, ma senza una conformazione precisa, al contrario può assumere qualunque forma e per questo imprevedibile. Rosetta Termenini
sala degli atti presso palazzo re enzo
interno dello stand di casagallery itinerante a programma italia
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programma italia / Program Italy
program italy
artelibro 2014
This year Casagallery itinerant has been invited to Artelibro Book and History of Art festival, which hosted a specific section of the exhibition/market entitled Program Italy. Myths, Archetypes, New Iconographies curated by Sergio Risaliti. The exhibition, as every year, was staged in Bologna inside of Palazzo di Re Enzo e del Podestà. Among various expositions I am drawn by the artwork “Mask within mask” by Claudio Rosi. The first word that comes to my mind reading the title of the artwork, is incommunicability. This feeling creates a sense of loneliness and exclusion from society and even from oneself, causing a crisis through a set of discordant I, which make people feel strangers of life. And who has never felt it? There is who accepts the mask and quietly tries to show who he thinks he really is, there is who creates his image not corresponding to reality, there is who ironizes and uses the mask to obtain something out of it. So which identity do we all seek for? Beyond alienation, beyond the drama, beyond the inconsistency of rituals and conventions, the path chosen by Claudio Rosi is painting. Through the rules of painting, the artist creates dynamic junctures between the fragmentation of the signs and colors, which acquire a meaning in the overlap, in being or in vanishing of the image and the form, denying the existence of absolute truths in favour of a relativism, which only in painting is accepted and rewarded. Who instead of painting “does painting” can overcome the laws of incommunicability of the human being. The photographic elaborations of old polaroids, “Skies” by Barbara Ceciliato refer to ancient mythologies. Many civilizations have turned the sky into a divinity, a revelator of signs and each with their heroes would find them a place in the firmament. The sky as celestial God, as creator and generator, its original name was “light”, which gives life. But also here comes into frame his double: the sky is often contrasted to the night, the darkness to order and disorder, it houses the sun, the moon, the stars and the darkness. The sky stands above mankind, who finds himself living between earth and the sky and must find balance between the different possible lifestyles: the sacred, the profane and the imaginary. And again in the new photographic artwork by Letizia Rostagno entitled “Feet series: n° 5”, we find a reference to the classical body, but even better to the contrast between the individual self and the social self. The image is clearer but deformed by the photographic cut. The cosmic balance has not yet been found by mankind. Metonymy is not by chance, the feet are the foundation on which we rest, our stability but at the same time allow us to move in the midst of others, to research, to travel. And once again we find the dichotomy: “staying with our feet on the ground”, namely being realistic and practical and on the other hand seeking for the dream. But the most precious thing they give us is the ability to advance. The title of the artwork by Gianluca Ferrari is “Pieces” (pieces…of his self-portrait). Remember the myth of Isis and Osiris: the loved one of Isis was torn to pieces by Seth. Isis tries to reassemble the pieces of her loved one and to generate the son Horus in a unique night of love. The researchers of truth often insist on putting together many fragments, which correspond to many small truths, which together reach unity. The artist searches for these intrinsic little stories in humanity, tries to give shape to consciousness, as belonging to different spheres of realities. “Sky-tree” is the artwork by Tomomi Takamatsu. It is an overlapping of design and embroidery on
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programma italia / Program Italy
tulle made by the artist herself. The ancient Italian laces speak for themselves. The history through the feminine artifact, an archetypal gesture, which encapsulates the identity of the nature of the woman, of her embrace, of her existence. The repeated embroidery over time becomes sacred, is ritualized and becomes myth. In the title we find once again the word “sky” but also a new element, the tree, which represents the center and axis of the universe and a link between cosmic zones: the sky and earth. As such, the tree always regenerates itself with the passage of the seasons: loses its leaves, dries, seems to die, but then every time it is reborn and recovers its splendor. Due to these characteristics, it becomes not only a sacred element but even a microcosm because in its evolutionary process it represents and repeats the creation of the universe. The same artwork by Tomomi is a repetition of gestures, which shape and create the artwork. The artwork “I embrace you do not be afraid” is by Roberta Cavallari and Lucia Anselmi. The photographic elaboration shows an embrace of a woman and a man. It is an affectionate embrace but not sentimental, an embrace of care, of reassurance, comfort and relief, encouragement against the fear generated primarily by an emotion dominated by instinct. Often the fear of man is not real, it is a perception that even in front of very normal situations, the subject lives with profound unease. Often pain and pleasure are the same and the individual awaits for some external event to tip the scale to one side or the other. I think that that embrace can help every man to incline towards the right path. “La Dotta” is the artwork by Federica Barbieri, who photographs the “fountain of Neptune” in the city centre of Bologna, from which also derives the title of the work. The protagonist of the fountain chosen by the artist, is Neptune, a powerful figure of the God of the seas and earthquakes surrounded by nymphs, divinities, dolphins and monstrous beings, between the blazons of the pontifical authorities, who with his trident tries to chase away the waves. The fountain is an undeniable example of sculpture of hard stone, solid, resistant, immovable among which the lightness of water is insinuated. However, Federica has chosen to photograph a particularity, which shows us the battle between light and shadow, only a gush of water lets the light glimpse. Water as mother goddess, who gives life, as purifyer but without a precise conformation, in contrast can assume any shape and therefore unpredictable. Rosetta Termenini
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IL NIDO DELLA VALLE / the nest of the valley
il nido della valle Sara Menegatti, Giulia Giannerini, Monica lasagni, Valentina Lasagni, Federica Barbieri Il Nido della Valle - Scascoli (Loiano) 22 Giugno 2014 L’associazione culturale il “Nido della Valle” organizza, nel suggestivo borgo di Scascoli, Domenica 22 Giugno 2014, una esposizione d’arte contemporanea da un’idea di Gianna Solmi. Promosso assieme al Comune di Loiano, alla Proloco, all’Unione Montana delle Valli Savena e Idice, l’evento è dedicato ai molteplici linguaggi dell’arte: dalla pittura alla scultura, dalla video arte alla poesia, dal teatro alla danza. Nella sezione video c’è la proiezione di “Trasparenze”, rassegna dove troviamo i lavori di Sara Menegatti, Giulia Giannerini, Federica Barbieri, Monica e Valentina Lasagni, a cura di Claudio Rosi e Barbara Ceciliato, direttori dell’Associazione Culturale Casagallery Itinerante.
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IL NIDO DELLA VALLE / the nest of the valley
The Nest of the Valley The cultural association “Nido della Valle” organizes in the charming village of Scascoli, Sunday June 22nd 2014, an exhibition of contemporary art based on the idea of Gianna Solmi. Promoted along with the City of Loiano, Proloco, Unione of Montana delle Valli Savena and Idice, the event is dedicated to the many languages of art, such as painting, sculpture, video art, poetry, theater and dance. The video section presents “Transparency”, an overview featuring the works of Sara Menegatti, Giulia Giannerini, Federica Barbieri, Monica and Valentina Lasagni, by Claudio Rosi and Barbara Ceciliato, directors of the Cultural Casagallery Itinerant. The same exhibition has also been presented recently in the hall Bentivoglio of the Hotel Majestic “former Baglioni” of Bologna, for the Art Fair - ArtCity, Bologna 2014.
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IL NIDO DELLA VALLE / the nest of the valley
entrata della sede espositiva “il nido della valle�
non vedo, non sento, non parlo - Giulia Giannerini
Lente - Federica Barbieri
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IL NIDO DELLA VALLE / the nest of the valley
memories archive_reperto #1 - Sara Menegatti
Consanguineo - Monica e Valentina Lasagni
i molteplici
linguaggi
dell’arte La stessa rassegna è stata presentata di recente nella Sala Bentivoglio dell’Hotel Majestic “ex Baglioni” di Bologna, per Artefiera - ArtCity, Bologna 2014.
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emozioni futuriste / Futuristic Emotions
emozioni futuriste
trasparenze
Claudio Rosi, Tomomi Takamatsu, Federica Barbieri, Giulia Giannerini, Sara Menegatti, Monica Lasagni, Valentina Lasagni, Barbara Ceciliato, Lucia Anselmi, martina scattaglia GRAND HOTEL MAJESTIC “GIà BAGLIONI” - bologna Dal 23 Gennaio 2014 al 7 Febbraio 2014 Nella hall del Grand Hotel Majestic, già ex Hotel Baglioni, sul piano marmoreo di un tavolo d’epoca, si possono vedere le opere di Giulia Giannerini, Federica Barbieri, Barbara Ceciliato, Sara Menegatti, Monica Lasagni, Tomomi Takamatsu, Claudio Rosi, Valentina Lasagni, Martina Scattaglia, Lucia Anselmi, installate in piccole cornici di varie dimensioni e diverso colore di richiamo futurista, “Climi futuristi” il titolo, in omaggio al centenario della pubblicazione del manifesto e della prima mostra futurista a Bologna all’Hotel Baglioni.
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emozioni futuriste / Futuristic Emotions
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emozioni futuriste / Futuristic Emotions
glicine - Tomomi Takamatsu
Nel salotto al piano terra troviamo l’installazione dell’artista Tomomi Takamatsu, che usa il prevalente mezzo del ricamo per le sue opere. In “Party Dress 1914”, copre l’immagine sottostante di un quadro antico, in trasparenza, con un gesto sensibile e raffinato che utilizza tulle ricamato nero. I fili del ricamo scendendo nel sottostante piano di un tavolo, dove ci
sono quattro tazzine da thè rivestite di ricamo all’uncinetto, dalle quali fuoriescono fili chiari che attraversano il tulle nero che le ricopre. Al primo piano, un altro suo lavoro dal titolo “Glicine”, contenuto in una cornice di lacca giapponese, in cui il ricamo di antica modalità di scuola bolognese Aemilia Ars, afferma la sua natura raffinata e femminile.
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emozioni futuriste / Futuristic Emotions
Party Dress 1914 - Tomomi Takamatsu
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emozioni futuriste / Futuristic Emotions
pentagramma di toni, con accenti e modulazioni. La luce passa attraverso ogni filo di materiale trasparente riflettendo nello spazio la sua intelaiatura cadenzata e armoniosa. Vi è una certa maniera nell’opera, una dedizione verso la costruzione dell’opera che avviene attraverso il sacrificio e il tempo che si snoda rivelando ad ogni sguardo, quello che è celato in essa; nascosto dietro la forma ancora informe prima dell’intervento dell’artista, nascosto sotto al colore nero che assorbe luce ma non la disperde, al contrario, la accoglie, nascosto dietro la stessa consapevolezza dell’artista-pittore.
Forme quasi nate da visioni di un bambino. L’uomo nero che trasforma i sogni in immagini ossessive e quando lo spettatore si sveglia prende coscienza che forse non è stato solo un’allucinazione, ma un turbamento reale, una proiezione personale. Forme nere, assenza di luce o l’insieme di tutti i colori? Ritagli difficili di materiale ambiguo, perché quello che sembra cartoncino sagomato, è in realtà una plastica faticosa da plasmare e da domare. Ogni forma è diversa dall’altra, non c’è un modello di riferimento, perché ogni forma è una sfumatura, un’intonazione, una modulazione, un riflesso. Ed ecco che la pittura si fonde con la musica e le sue armonie. Ogni sagoma è appesa una ad una, con un filo trasparente che crea un
Sto descrivendo un’installazione di sagome nere appese all’interno del “Giardino d’inverno” di uno degli hotel più prestigiosi d’Italia, il GRAND HOTEL MAJESTIC “Già Baglioni” a Bologna, ma all’improvviso la parola “pittore” si fa strada nel mio discorso, poiché le sagome sono forme della pittura che si sono fatte vive e reali. Esse racchiudono ogni segno pittorico e ogni colore e convivono con gli affreschi settecenteschi di Agostino, Annibale e Ludovico Carracci, presenti in varie sale all’interno dell’imponente edificio. L’opera fa parte dell’esposizione curata da Casagallery Itinerante, in occasione di Arte Fiera ARTCITY 2014 Bologna. La mostra dal titolo “Emozioni futuriste” racchiude l’insieme di varie opere tra video, pittura ed installazioni. L’opera dell’artista Claudio Rosi chiamata “Spazio di Pittura”, ha un titolo che conferma le mie riflessioni, le mie sensazioni che sono andate oltre la visione concreta del reale, ma hanno sprofondato dentro all’opera per coglierne gli angoli intimi e occulti che l’artista ha saputo svelare ma non palesare. Tutto il lavoro colmo di potente espressività, si traduce in un’architettura ordinata, le centinaia di sagome si incrociano in due diagonali creando un’ossatura che è scheletro portante dell’organismo. L’ordine è palesato, il dubbio si fa struttura.
allestimento spazio di pittura
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emozioni futuriste / Futuristic Emotions
SPAZIO DI PITTURA - claudio rosi
ogni forma Ăˆ una sfumatura 55
emozioni futuriste / Futuristic Emotions
Consanguineo - Monica e Valentina Lasagni
Al piano superiore è visibile al pubblico la rassegna video “Trasparenzeâ€? degli artisti Sara Menegatti, Monica Lasagni, Valentina Lasagni, Federica Barbieri, Giulia Giannerini. I video realizzati mettono in scena comunioni ed intimi rapporti, giochi ironici, spazi del vissuto che raccontano cose, suoni e voci di memorie, di gesti del quotidiano in un adirivieni, tra il prima e il dopo, tra il vedo non vedo, tra il dentro il fuori.
Lente - Federica Barbieri
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emozioni futuriste / Futuristic Emotions
non vedo, non sento, non parlo - Giulia Giannerini
tra il PRIMA e il dopo
memories archive_reperto #1 - Sara Menegatti
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emozioni futuriste / Futuristic Emotions
In una sala adiacente è proiettato il video “Majestic” degli artisti: Federica Barbieri, Giulia Giannerini e Claudio Rosi. Gli spazi interni del Grand Hotel Majestic sono ripresi fotograficamente dagli stessi artisti, modificati e riinterpretati conferendo loro una interpretazione diversa della stessa immagine. Rosetta Termenini
majestic - federica barbieri
majestic - claudio rosi
majestic - giulia giannerini
BARBARA CECILIATO CON ANDREA CELESTE RIGHI E LE ALTRE GUIDE Alla mostra EMOZIONI FUTURISTE
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emozioni futuriste / Futuristic Emotions
tiberio biondi, matilde fabbri, CAROLINA NEGRONI, GIULIA ORLANDI
DUCCIO CAMPAGNOLI E FABIOLA LA PORTA
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emozioni futuriste / Futuristic Emotions
Futuristic Emotions
Transparencies
In the hall of the Grand Hotel Majestic, already former Hotel Baglioni, on a marble floor of an antique table you can see the artworks by Giulia Giannerini, Federica Barbieri, Barbara Ceciliato, Sara Menegatti, Monica Lasagni, Tomomi Takamatsu, Claudio Rosi, Valentina Lasagni, Martina Scattaglia, Lucia Anselmi, installed in small frames of various sizes and colors of futuristic recall, “Futuristic climates” is the title, in honor of the centenary of the publication of the manifest and of the first futuristic exhibition in Bologna at the Hotel Baglioni. In the living room, on the ground floor, we find the installation by the artist Tomomi Takamatsu, who uses the prevailing means of embroidery for her artworks. In “Party Dress 1914”, she covers the underlying image of an old painting, in transparency, with a sensitive and refined gesture, using black embroidered tulle. The threads in the embroidery descend down below a table top, where there are four cups of tea coated with crochet embroidery, from which light threads protrude, which cross the black tulle covering it. On the first floor, another of her artworks entitled “Wisteria”, contained in a Japanese varnish frame, in which the ancient embroidery way of “bolognese” school Aemilia Ars, states its refined and feminine nature. Forms almost born by visions of a child. The black man, who turns dreams into obsessive images and when the observer awakens, it becomes clear that maybe it was not just a hallucination but a real disturbance, a personal projection. Dark forms, the absence of light or a set of all colors? Difficult cuttings of ambiguous material, because what seems shaped cardboad, is actually a hard plastic to mold and to tame. Each shape is different, there is not a reference model, because each form is a shade, an intonation, a modulation, a reflection. And that is when painting blends with the music and its harmonies. Each silhouette is hung one by one with a transparent thread that creates a pentagram of tones, with accents and modulations. The light passes through each thread of transparent material, reflecting in the space its accented and harmonious trestle. There is a certain way in the artwork, a dedication to the construction of the work, which is done through sacrifice and the time that unfolds, revealing at each glance what is hidden in it; hidden behind the still shapeless shape before the intervention of the artist, hidden under the black color, which absorbs light but does not disperses it, on the contrary, accommodates it, tucked behind the same awareness of the artist-painter. I am describing an installation of black silhouettes hung inside the “Winter Garden” of one of the most prestigious hotels in Italy, the GRAND HOTEL MAJESTIC “Already Baglioni” in Bologna, but suddenly the word “painter” makes its way in my speech because the shapes are forms of painting, which have become alive and real. They encompass every pictorial sign and every color and live together with eighteenth century frescoes of Agostino, Annibale and Ludovico Carracci, present in various rooms within the impressive building. The artwork is part of the exhibition curated by Casagallery itinerant in occasion of Arte Fiera ARTCITY 2014 Bologna. The exhibition entitled “Futuristic Emotions” encompasses the set of various works including video, painting and installations. The artwork by Claudio Rosi called “Space of Painting”, has a title, which confirms my thoughts, my feelings, which went beyond the concrete vision of reality, but have sunk into the artwork to grasp the intimate and occult corners, which the artist has been able to unravel
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but not reveal. All the work full of powerful expression, results in an ordered architecture, the hundreds of silhouettes intersect in two diagonals creating a bone framework, which is the supporting skeleton of the organism. The order is revealed, the doubt becomes structure. Upstairs is visible to the public the video review “Transparencies” by artists Sara Menegatti, Monica Lasagni, Valentina Lasagni, Federica Barbieri, Giulia Giannerini. The videos represent communions and intimate relationships, humorous games, spaces of experience, which recount things, sounds and voices of memories, gestures of everyday life coming and going, between the before and the after, between the see and don’t see, between inside and outside. In an adjacent room is projected the video “Majestic” by the artists: Federica Barbieri, Giulia Giannerini and Claudio Rosi. The interior spaces of the Grand Hotel Majestic are picked up photographically by the artists themselves, modified and reinterpretated, conferring a different interpretation of the same image. Rosetta Termenini
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trasparenze y / trasparencies y
trasparenze Y
trasparenze
Alessia Lusardi, Rosetta Termenini, Monica Lasagni, Tomomi Takamatsu, Federica Barbieri, Valentina Lasagni, Giulia Giannerini, Sara Menegatti, roberta cavallari e lucia anselmi SENAPE Vivaio Urbano – Bologna / lulu talune - bologna Dal 22 Gennaio 2014 al 22 Febbraio 2014 Senape Vivaio Urbano, è uno spazio polifunzionale gestito da Giovanni Roncaglia e Jorge Fisac. Il loro progetto d’impresa propone di portare il mondo del verde nel centro di Bologna, per soddisfare le esigenze di chi vive nel contesto urbano ma non vuole rinunciare al contatto con il verde. Senape è sede di molteplici attività ed è anche un punto di riferimento che ospita, nei suoi spazi, mostre d’arte contemporanea. Questi giovani imprenditori hanno ricevuto il “Premio CNA Giovani Imprese 2013”.
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trasparenze y / trasparencies y
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trasparenze y / trasparencies y
Prove tecniche di trasparenze - Roberta Cavallari e lucia anselmi
Memorie di Bambino - Sara Menegatti
Gli artisti di Casagallery sono ospitati in un’altro spazio nuovo che racchiude natura e città, poco lontano dal centro, Senape Vivaio Urbano, dove troviamo la mostra “Trasparenze Y”.
percorso e
Nella sala interrata possiamo ammirare le opere di Federica Barbieri, Sara Menegatti, Tomomi Takamatsu, Monica Lasagni, Giulia Giannerini, Valentina Lasagni, Lucia Anselmi, Roberta Cavallari.
mescolanza 64
trasparenze y / trasparencies y
xx - valentina lasagni
Utopia, portami via - giulia giannerini
Buio - Federica Barbieri
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trasparenze y / trasparencies y
Quasi tutte composizioni a parete che a volte traggono ispirazione da video, riprendono la tematica della trasparenza, fotografie ritoccate e rivisitate in versioni pop, immagini sovrapposte nell’uso della trasparenza tra il presente e il passato, installazioni con diversi materiali e variazioni pittoriche, composizioni di disegni dal clima intimo, pervasi da sottile sensibilità , intrecci di fili, dal sentore orientale, che vanno oltre l’opera rappresentata.
32 - Monica Lasagni
tematica della
trasparenza Little Butterfly's world - Tomomi Takamatsu
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trasparenze y / trasparencies y
Nella sala superiore del vivaio troviamo il video di Alessia Lusardi e Rosetta Termenini dal titolo “Terminale rosso”, un video minimale che affianca due rettangoli, l’uno di colore rosso e l’altro rosa che sfumano verso il nero che preannuncia la perdita di senso, il termine dell’esperienza svolta, la fine di un percorso o la mescolanza di tutti i colori? La geometria, la staticità, l’assenza di vita dei due rettangoli è in contrapposizione con il suono di due cuori che pulsano all’unisono e che si fermano solo al sopraggiungere del colore nero. La vita e la morte sono facce della stessa medaglia.
pervasi
da sottile sensibilità
Terminale Rosso - Alessia Lusardi e Rosetta Termenini
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trasparenze y / trasparencies y
Bandits #1 e #3 - Federica Barbieri
Bim, Booom, Bam - Giulia Giannerini
Esse, La Tranquilla - Martina Scattaglia
Nello show room, Lulu Talune, sono esposti i lavori di: Valentina Lasagni, Federica Barbieri, Martina Scattaglia, Monica Lasagni, Sara Menegatti, e Giulia Giannerini.
Funicolo - Monica Lasagni
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trasparenze y / trasparencies y
CLOSED - Sara Menegatti
Disegni, foto e oggetti che, pur rimanendo all’interno del progetto “trasparenze”, “evadono” creando un apposito clima per questo spazio, giocando tra provocazioni ed intime allusioni, coinvolgendo l’attenzione degli spettatori per la qualità creativa dell’allestimento. Rosetta Termenini RIC-AMO - Valentina Lasagni pance - giulia giannerini
provocazioni ed
intime allusioni 69
trasparenze y / trasparencies y
Trasparencies Y
Transparencies
Senape Urban Nursery is a multifunctional space managed by Giovanni Roncaglia and Jorge Fisac. Their business plan aims to bring “green” in the center of Bologna, to meet the needs of those living in the urban context but still do not want to sacrifice being in contact with “green”. Senape is home to many activities and is also a landmark, which houses contemporary art exhibitions in its spaces. These young entrepreneurs have received the award “Premio CNA Giovani Imprese 2013”. The artists of Casagallery are housed in another new space, which encompasses nature and city not far from the center, Senape Urban Nursery, where we find the exhibition “Transparencies Y”. In the basement we can admire the artworks by Federica Barbieri, Sara Menegatti, Tomomi Takamatsu, Monica Lasagni, Giulia Giannerini, Valentina Lasagni, Lucia Anselmi, Roberta Cavallari. Almost all wall compositions, which sometimes draw inspiration from video, pick up the theme of transparency, retouched photographs and revisited in pop versions, overlapping images in the use of transparency between the present and the past, installations with different materials and pictorial variations, compositions of drawings underlined by an intimate climate, filled with subtle sensitivity, interwoven threads of oriental scent, which go beyond the represented work. In the upper room of the nursery we find the video of Alessia Lusardi and Rosetta Termenini entitled “Red terminal”, a minimal video, which places side by side two rectangles, one red and one pink, which fade to black, which pronounces the loss of sense, the end of the experiment carried out, the end of a path or the mixture of all colours? The geometry, the static quality, the absence of life of the two rectangles are in contrast with the sound of two hearts, which pulse in unison and, which stop only at the onset of the colour black. Life and death are two sides of the same coin. In the showroom Lulu Talune are exhibited the artworks by: Valentina Lasagni, Federica Barbieri, Martina Scattaglia, Sara Menegatti, Giulia Giannerini, Monica Lasagni. Drawings, photographs and objects, which, while still remaining within the project “transparency”, “escape” by creating an appropriate climate for this space, playing between provocations and intimate allusions, capturing viewers’ attention for the creative quality of the exhibition. Rosetta Termenini
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il quadrato giallo / The Yellow Square
il quadrato giallo Istituto Storico Parri/Museo della Resistenza - Bologna 24 Gennaio 2014 L’Istituto Storico Parri, durante la settimana fieristica di Gennaio di Arte Fiera Bologna 2014, ospita Casagallery Itinerante con la presentazione del Catalogo aggiornato dell’attività dell’Associazione, dal 2007 ad oggi, e la videoproiezione “Il Quadrato Giallo: tutto su Casagallery Itinerante” relativa ad una scelta di video dell’attività del “site specific” di giovani artisti provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Bologna. Partecipano all’incontro: Barbara Ceciliato, Claudio Rosi, Bruno Bandini, Alessia Lusardi, Federica Barbieri, Gianluca Ferrari, in collaborazione con il Direttore dell’Istituto, Dott. Luca Alessandrini.
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il quadrato giallo / The Yellow Square
The Yellow Square The historical institute Parri will be hosting Casagallery Itinerant during the Art Fair Bologna 2014 in January, with the presentation of the updated catalog of the main activities of the association, from 2007 to date, and the video projection “The Yellow Square: all about Casagallery Itinerant”, relative to the video choice by the activity of “site specific” of young artists from the Academy of Fine Arts of Bologna. Together with Dr. Alessandrini, Director of the Institute, following artists are present: Barbara Ceciliato, Claudio Rosi, Bruno Bandini, Alessia Lusardi, Federica Barbieri, Gianluca Ferrari.
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recensioni / reviews
recensioni / reviews
Casagallery Itinerante 2014
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recensioni / reviews
Art City Map - 24 > 26 Gennaio 2014
Art City white night - 25 Gennaio 2014
trovabologna - Gennaio 2014
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recensioni / reviews
il resto del carlino - 25 Gennaio 2014
intervista di mery marcolin - responsabile di art talent show - a barbara ceciliato
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il resto del carlino - 25 Gennaio 2014
recensioni / reviews
www.bolognadavivere.com - ottobre 2014
ArtePadova 2014
XXV Mostra mercato di Arte Moderna e Contemporanea. Nei padiglioni una selezione di opere che testimoniano le maggiori correnti del secolo scorso e le produzioni pi첫 recenti. In programma incontri, workshops e performance. Fino al 17/11/2014.
www.bolognadavivere.com - 19 gennaio 2014
undo.net pressrealease - 13 novembre 2014
il resto del carlino - 7 ottobre 2014
exibart.com - 22 settembre 2014
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recensioni / reviews
MurMurofart - settembre 2014
brochure di artelibro - settembre 2014
il resto del carlino - gennaio 2014
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recensioni / reviews
brochure di artelibro - settembre 2014
www.regaliapalazzo.it - dicembre 2014
io l’impresa - ottobre 2014
intervista a barbara ceciliato di casagallery sulla pagina cna di facebook
Gentile Artista, Roberta Cavallari – Federica Barbieri – Giulia Giannerini – Monica Lasagni QN il Resto del Carlino, su segnalazione del curatore del Premio, Valerio Dehò, è lieto di invitarla a partecipare alla seconda edizione del Prima Pagina Art Prize. Il Premio, rivolto a giovani artisti e organizzato in occasione di Arte Fiera 2015, si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per festeggiare i 130 anni de il Resto del Carlino (uno dei quotidiani più longevi d’Italia, nato a Bologna il 21 marzo 1885) e si prefigge il duplice obiettivo di promuovere talenti emergenti e di far incontrare il mondo dell’informazione e quello dell’arte contemporanea.
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mostre precedenti / past events
mostre precedenti / past events
Casagallery Itinerante 2014
Casagallery Itinerante, Associazione Culturale e Galleria, progetta e realizza, dal 2007, esposizioni condivise in spazi pubblici e privati. Casagallery Itinerant, Cultural Association and Art Gallery, since 2007 designs and produces art exhibitions in public and private spaces.
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mostre precedenti / past events
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crediti / credits
crediti / crediti
Casagallery Itinerante 2014
gruppo / team Barbara Ceciliato: Direttrice / Director Claudio Rosi: Curatore / Curator Rosetta Termenini: Critico / Art Critic Federica Barbieri: Coordinatrice / Coordinator Giulia Giannerini: Coordinatrice / Coordinator artisti / artists Federica Barbieri, Ida Bentinger, Roberta Cavallari e Lucia Anselmi, Barbara Ceciliato, Chiara Gattavecchia, Matilde Fabbri, Gianluca Ferrari, Giulia Giannerini, Valentina Mattei, Monica Lasagni, Valentina Lasagni, Alessia Lusardi, Sara Menegatti, Giulia Orlandi, Andrea Celeste Righi, Claudio Rosi, Letizia Rostagno, Martina Scattaglia, Rosetta Termenini, Tomomi Takamatsu TESTI CRITICI / CRITICal TEXTS Rosetta Termenini, Anna Gorchakovskaya, Sara Neva grafico / graphic designer Andrea Delgrosso traduzioni / translations Lisa Wright, Letizia Rostagno fotografi / PHOTOGRAPHERS Andrea Santucci, Giuseppe Cavallini collaborazioni fotografiche / PHOTO CREDITS Federica Barbieri, Francesco Corlaita, Gianluca Ferrari, Giulia Giannerini, Sara Menegatti, Andrea Nocchia, Diego Rizzieri, Letizia Rostagno collaborazioni / collaboraTIONS Ilaria Chiussi, Fabiola La Porta, Carolina Negroni
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in ricordo di / in memory of
in ricordo di / in memory of Un ricordo particolare va all’indimenticabile Andrea Santucci, che con tanto entusiasmo e simpatia ha collaborato con noi fino a Maggio 2014. A special memory goes to the unforgettable Andrea Santucci, who worked with us with so much enthusiasm and sympathy until May 2014.
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si ringrazia / special thanks to
si ringrazia / special thanks to L’Accademia di Belle Arti di Bologna per il contributo fornito e tutte le istituzioni, sedi pubbliche e private che hanno ospitato Casagallery Itinerante. The Academy of Fine Arts in Bologna for their contribution. Special thanks also to all institutions and public and private venues that have hosted Casagallery Itinerant.
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iSbn 976-88-95962-42-9