LUIGI NONO
Catalogo delle opere / Catalogue of Works
Catalogo delle opere / Catalogue of Works
Catalogo delle opere / Catalogue of Works 2024
Ritratto
Portrait
Libertà e responsabilità: una sfida editoriale
Freedom and Responsibility: An Editorial Challenge
CATALOGO DELLE OPERE / CATALOGUE OF WORKS
Teatro musicale
Music Theatre
Al gran sole carico d’amore Prometeo
Composizioni per orchestra
Symphonic Works
1° “Caminantes..... Ayacucho”
2° “No hay caminos hay que caminar... Andrej Tarkowskij”
A Carlo Scarpa architetto, ai suoi infiniti possibili
Como una ola de fuerza y luz
Ein Gespenst geht um in der Welt
Frammenti da “Al gran sole carico d’amore”
Per Bastiana Tai-Yang Cheng (L’Oriente è rosso)
Variazioni canoniche
Composizioni per solista/piccoli organici
Works for Solo/Small Ensemble
A Pierre. Dell’azzurro silenzio, inquietum ¿Dónde estás hermano?
Fragmente-Stille, an Diotima “Hay que caminar” soñando
La fabbrica illuminata
La lontananza nostalgica utopica futura
Omaggio a György Kurtág
Post-prae-ludium per Donau .....sofferte onde serene...
Composizioni per ensemble Works for Large Ensemble
A floresta é jovem e cheja de vida
Con Luigi Dallapiccola
Das atmende Klarsein
Guai ai gelidi mostri
Io, frammento da Prometeo
Quando stanno morendo. Diario polacco n. 2
Risonanze erranti
Y entonces comprendió
Composizioni per nastro magnetico Works for Tape
Contrappunto dialettico alla mente
Für Paul Dessau
Musica-manifesto
Musiche per “Die Ermittlung” di Peter Weiss
Musiche per Manzù
Omaggio a Emilio Vedova
Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz
«Luigi Nono non è soltanto uno dei più importanti compositori della seconda metà del XX secolo, ma anche il più insigne ‘agitatore morale’ della generazione di musicisti a lui contemporanea»: così il musicologo Jürg Stenzl definiva, all’alba della scomparsa, il compositore veneziano che per quarant’anni aveva accompagnato a distanza ravvicinata la storia sociale e politica di Europa, Russia, America Latina, Cina, influenzando in modo duraturo la storia musicale del suo tempo, con un accento del tutto particolare in Italia e in Germania.
Nato a Venezia il 24 gennaio 1924, si avvicina alla teoria musicale con Gian Francesco Malipiero, il quale gli apre la strada verso la musica antica, in particolare veneziana. Fino al 1955, Nono fa parte del Laboratorium der seriellen Musik di Darmstadt, distaccandosi però dal serialismo integrale, utilizzando oggetti musicali preesistenti (melodie folcloristiche, canti politici, ecc), e inaugurando un inedito rapporto espressivo fra i testi e la musica, con lavori in cui voce e coro assumono una parte rilevante, in contrasto con la natura tendenzialmente strumentale di Darmstadt.
Nel 1960 comincia a lavorare nello Studio di Fonologia della Rai di Milano, insieme al tecnico Marino Zuccheri. Le composizioni degli anni Sessanta e della prima metà dei Settanta si distinguono per una presa di posizione più radicale: voci, strumenti e nastro magnetico si riuniscono in forma di grandi affreschi per esprimere la solidarietà di Nono con gli operai italiani (La fabbrica illuminata, 1964), la Cina di Mao (Per Bastiana Tai-Yang Cheng, 1967), le lotte di liberazione dell’America Latina (A floresta é jovem e cheja de vida, 1966) e gli studenti del maggio ‘68 (Musica-manifesto n. 1, 1968-69). Il suo lavoro nello studio elettronico gli permette una differente utilizzazione dei preesistenti oggetti acustici ai fini dell’elaborazione di opere concepite con drammaturgie contrastanti, dove grandi esplosioni sonore si alternano a passi di lirismo intenso e sereno.
A partire dalla fine degli anni ‘70, una profonda messa in discussione personale e politica schiude nuovi orizzonti al compositore. A questo periodo risale l’inizio del sodalizio con il filosofo Massimo Cacciari. Le composizioni si fanno più lunghe, più numerose, e il percorso musicale frammentato e misterioso, con i testi che cominciano ad essere sommersi dalla musica. Nono individua il compito più urgente della sua attività musicale nel dischiudere nuovi universi e nuovi paesaggi sonori, tali da infrangere le consuete abitudini di ascolto, che si erano venute sviluppando in una cultura musicale mediatizzata. Di fronte alle attuali contraddittorie realtà, la sua musica aveva lo scopo di ridestare tutte le facoltà umane.
Upon Luigi Nono’s passing, the Swiss musicologist Jürg Stenzl noted that «Nono was not only one of the most important composers of the second half of the 20th century – he was also the most illustrious ‘moral agitator’ of that generation of musicians.» Indeed, for forty years the Venetian composer had accompanied the social and political tumult of Europe, Russia, Latin America, and China at close range, and had a lasting influence on the musical history of his time, with a very special focus on the vicissitudes of Italy and Germany.
Born in Venice on January 24, 1924, Nono first studied music theory with Gian Francesco Malipiero, who above all schooled him in the traditions of early music (particularly Venetian music). Though Nono’s association with the Laboratorium der seriellen Musik in Darmstadt lasted until 1955, his break from integral serialism and veer toward the use of pre-existing musical objects (folk melodies, political songs, etc.) inaugurated an unprecedented expressive relationship between texts and music, with works in which solo voices and choirs played a prominent role, as opposed to Darmstadt’s instrumental focus.
In 1960 Nono began working with electronics in the famed Rai Musical Phonology Studio in Milano, along with the technician Marino Zuccheri. His works of the 1960s and early 1970s, distinguish themselves for an infinitely more radical approach: voices, instruments and recordings often combine to create broad frescos that express Nono’s solidarity with the Italian workers (La fabbrica illuminata, 1964), Maoist China (Per Bastiana Tai-Yang Cheng, 1967), the Latin American struggles for freedom (A floresta é jovem e cheja de vida, 1966) and the May 1968 student protests (Musica-manifesto no. 1, 1968-69). He took an all-new approach to pre-existing acoustic objects to create works conceived with contrasting dramaturgical expressions, in which grand explosions of sound alternate with passages of intense and serene lyricism.
By the late 1970s, deep introspection on personal and political levels opened up new horizons for Nono. At this time, he bonded with philosopher and former mayor of Venice Massimo Cacciari. Nono churned out compositions that became longer, growing more fragmented and mysterious as the lyrics began taking a back seat to the music. Nono identified the most urgent task of his musical activity as unveiling new universes and new soundscapes. This included breaking the usual habits of listening, which had been shaped and directed by the mass-media music culture. Confronted with current contradictory realities, Nono’s music aimed at a reawakening of all human faculties.
Ritratto
Nelle composizioni degli anni Ottanta dominano piccoli ensembles di voci e strumenti. In questo periodo, Nono lavora quasi sempre con il live electronics dell’Experimentalstudio der Heinrich-Strobel-Stiftung des SWR di Friburgo che gli permette di trasformare in tempo reale suoni cantati o suonati e di disporli nello spazio secondo le sue intenzioni. Il lavoro sperimentale con un gruppo fisso di musicisti, che collaborarono a quasi tutte le esecuzioni di quegli anni, acquista importanza, mentre si sviluppava un nuovo rapporto fra composizione, concertazione e interpretazione, fra la partitura e la sua realizzazione in un dato contesto.
La ‘tragedia dell’ascolto’ Prometeo (prima versione, Venezia, 1984; seconda versione, Milano, 1985) rappresenta il punto più alto di questi sviluppi, contraddistinti da tappe come Das atmende Klarsein (1980-81), Quando stanno morendo. Diario polacco n. 2 (1982) e Guai ai gelidi mostri (1983). Nel medesimo tempo Prometeo costituisce un punto di partenza per gli ultimi lavori (fra gli altri, Risonanze erranti, 1986; 1° “Caminantes... Ayacucho”, 1987; 2° “No hay caminos hay que caminar... Andrej Tarkowskij”, 1987). In questi lavori la verità di Nono consiste nella ricerca d’una risposta frammentaria, volutamente parziale, respingendo tutte le soluzioni sistematizzanti. Microintervalli e una sonorità ai confini dell’udibilità sono caratteristici di questo Nono ‘tardo’, così da «risvegliare [con essi] l’orecchio, gli occhi, il pensiero umano, l’intelligenza; il massimo dell’interiorizzazione esteriorizzata» (L. Nono).
By the 1980s, it was Nono’s instrumental and vocal pieces for small ensembles that stood out. He most often worked with the live electronics of the Experimentalstudio der Heinrich-Strobel-Stiftung des SWR in Freiburg, which allowed him to transform sung and played sounds in real time, and arrange them in the spaces that appealed to him. He went on to develop experimental works with a fixed groups of musicians who collaborated in nearly all the performances of those years, thereby establishing new relationships between composition, preparation and interpretation, i.e., between scores and their realization within any given context.
The peak of these developments was clearly his monumental Prometeo, a ‘tragedy of listening’, which premiered in 1984 at the Church of San Lorenzo in Venice, followed by a revamped version at Milano’s Teatro alla Scala Ansaldo Workshops in 1985.
Of course, Nono had taken earlier steps in the same direction with works such as Das atmende Klarsein (1980-81), Quando stanno morendo. Diario polacco no. 2 (1982) and Guai ai gelidi mostri (1983). Prometeo was a point of departure for the works of his final phase, which include Risonanze erranti (1986), 1° “Caminantes... Ayacucho” (1987) and 2° “No hay caminos hay que caminar... Andrej Tarkowskij” (1987). In these works, the truth lies in the search for an answer that is fragmentary and intentionally partial; by this time Nono was radically rejecting all solutions for systematization. Characteristics of his later works include the use of micro-intervals and sonorities verging on the inaudible, introduced, as Nono himself put it, «to reawaken the ear, the eyes, human thought, intelligence; the utmost exteriorized interiorization».
Risvegliare l’orecchio, gli occhi, il pensiero umano, l’intelligenza, il massimo dell’interiorizzazione esteriorizzata. Ecco l’essenziale oggi.
Luigi Nono
di Marco Mazzolini & Luca Cossettini
All’inizio degli anni Novanta, subito dopo la morte di Luigi Nono, Casa Ricordi ha concentrato la sua attenzione sull’edizione dei brani per e con nastro magnetico e delle composizioni che prevedono l’impiego del live electronics.
Il recupero, la conservazione e il restauro definitivo dei nastri magnetici è stato avviato nei primi anni 2000 in collaborazione con il Laboratorio Mirage dell’Università di Udine, allora diretto dal Prof. Angelo Orcalli, e con la consulenza tecnica e artistica di Alvise Vidolin, che era già intervenuto negli anni ‘90 per un primo trasferimento conservativo su DAT per far fronte all’urgenza di salvare le opere dall’obsolescenza dei supporti e delle apparecchiature di lettura. Il nuovo progetto di conservazione attiva dei nastri magnetici, condotto in collaborazione con la RAI di Milano - in particolare con Maddalena Novati e Gianni Belletti -, ha portato alla creazione di copie digitali di documenti audio provenienti dallo Studio di Fonologia della RAI di Milano e dall’Archivio di Casa Ricordi. È seguito il restauro di una selezione di opere.
L’atteggiamento estetico e politico con cui Nono si avvicinò alla realizzazione dei suoi capolavori elettronici degli anni Sessanta e Settanta è ben sintetizzato dallo stesso autore in un’intervista a Leonardo Pinzauti: «fra trenta o quarant’anni ci sarà altra musica. Io lavoro per oggi, nei problemi di oggi: non penso mai alla musica del futuro, che credo sia un concetto ottocentesco, di quando si scoprì la ‘storia’ della musica» (Luigi Nono, Scritti e colloqui, Vol. II, Milano-Lucca, Ricordi-LIM, 2001, pp. 85-86). Questo si traduce spesso in incompletezza e instabilità, perché l’opera dovrebbe rinascere a ogni esecuzione, nel contesto storico e umano che di volta in volta le dà vita. Questa concezione mobile dell’opera mal si concilia con l’apparente fissità del nastro magnetico: mentre la notazione consente ampi margini di attualizzazione nell’esecuzione, il nastro crea invece opere cristallizzate alla loro nascita, anch’esse legate a un contesto tecnologico circostanziale destinato a diventare immediatamente passato. Per riaffermare l’atto interpretativo, l’autore è stato quindi costretto a ricorrere alla manipolazione di quanto già registrato, creando così varianti e versioni, dove ogni copia ha un valore proprio. Inoltre, le opere si sono poi diffuse attraverso copie a noleggio, restauri, documenti pubblicati, cioè fonti che spesso presentano differenze significative. [...]
Nel caso della musica elettronica di Nono, il Laboratorio Mirage ha adottato un approccio documentario, che si è concentrato sulla forma di ciascun documento, sul gioco di relazioni nel suo tessuto sonoro e, nel caso di più testimonianze della stessa opera, tra i documenti stessi, sugli apparati e le tecniche di produzione, sulle pratiche compositive
by Marco Mazzolini & Luca Cossettini
In the early 1990s, following the death of Luigi Nono, Casa Ricordi focused its attention on the publication of his pieces featuring the use of magnetic tapes and live electronics.
The definitive recovery, preservation and restoration of magnetic tapes began in the early 2000s in conjunction with the University of Udine’s Mirage Lab, at the time headed by Professor Angelo Orcalli, and with technical and artistic support from Alvise Vidolin, who had already intervened in the 1990s for a first conservative transfer to DAT to address the urgency of saving works from the obsolescence of media and reading equipment. The new project for the active preservation of magnetic tapes, conducted in collaboration with RAI in Milano, and directed by Maddalena Novati and Gianni Belletti, led to the creation of digital copies of audio documents from the RAI Phonology Studio in Milano and from the Casa Ricordi Archives. The restoration of a selection of works followed.
The aesthetic and political attitude with which Nono approached the realization of his electronic masterpieces of the 1960s and 1970s is well summarized by the author himself in an interview with Leonardo Pinzauti: «Thirty or forty years from now music will be different. I work for today, dealing with today’s problems. I never think about the music of the future, which I take to be a nineteenth-century concept, from when the ‘history’ of music was discovered» (L. Nono, Scritti e colloqui, Vol. II, Milano-Lucca, RicordiLIM, 2001, pp. 85-86). In terms of sources, this often translates into incompleteness and instability, because the work would have to be reborn at each performance, in the historical and human context that from time to time would give it life. This mobile conception of the work does not sit well with the apparent fixity of magnetic tape: while notation allows wide margins of actualization in the performance, tape creates works that are crystalized at birth, bound to a circumstantial technological context that is destined to become immediately past. To reaffirm the act of interpretation, the author was forced to resort to the manipulation of what was already recorded, thus creating different variants and versions, where each copy has a value of its own. Furthermore, the works were diffused through rented copies, restorations, published records, i.e., sources which frequently reveal significant differences. […]
Regarding Nono’s electronic music, the Mirage Lab. adopted a documentary approach that focused on the form of each document, the interplay of relationships within the sound fabric and, when there was more than one version of the same work, between the documents themselves, as well as on the production equipment and techniques,
Libertà e responsabilità: una sfida editoriale
e sulle basi autoriali; ha mirato a creare edizioni critiche accurate accompagnate da una revisione delle fonti.
La complessità del lavoro di edizione critica diventa estremamente evidente nella musica mista, che prevede l’interazione tra parti elettroniche e strumentali: la presenza del dialogo tra le ‘due dimensioni’ impone che l’interpretazione anche del testo musicale non possa prescindere dall’analisi dei documenti audio, né si può dimenticare che documenti audio e testi musicali sono caratterizzati da una diversa fenomenologia di trasmissione ed edizione. Le modifiche apportate alle parti elettroniche si riflettono spesso in altrettante varianti nelle partiture, e viceversa. Diventa quindi essenziale analizzare le relazioni tra le diverse fonti in ogni fase della loro evoluzione, come è avvenuto per l’edizione critica de La fabbrica illuminata. [...]
La pubblicazione di partiture con live electronics ha preso avvio all’inizio degli anni ‘90, con la creazione di uno specifico Comitato guidato da André Richard, e il supporto dell’Archivio Luigi Nono, fondato nello stesso periodo da Nuria Schoenberg Nono. Lo scopo principale del progetto era integrare alle partiture le informazioni concernenti la regia del suono e le indicazioni relative a certi aspetti della prassi esecutiva vocale e strumentale (strettamente collegate, peraltro, al trattamento elettroacustico del suono). Intendeva in questo modo rendere i brani eseguibili da qualsiasi interprete adeguatamente preparato ed equipaggiato.
“Fra trenta
o quarant’anni ci sarà altra musica. Io lavoro per oggi, nei problemi di oggi: non penso mai alla musica del futuro”.
Le opere che Nono compose nell’ultimo decennio della sua vita – quelle appunto che prevedono l’impiego del live electronics – presentano specifiche problematiche editoriali, generate da due tratti fondamentali del pensiero e dello stile di Nono. Da un lato, la concezione noniana del suono come realtà ‘mobile’ e plurale, intrinsecamente incompatibile con ogni formalizzazione. Dall’altro, una prassi compositiva che prevede la stretta interazione con una ristretta cerchia di interpreti (vocali, strumentali, ‘elettronici’) fissi, una vera e propria ‘bottega’ in cui vige un regime di oralità secondaria. La partitura consegnata da Nono all’editore (si sta parlando, ovviamente, delle sole partiture con live electronics) appare per molti aspetti ellittica, o per l’assenza di indicazioni necessarie all’esecuzione, o per il carattere gergale-iniziatico con cui esse vengono espresse. Inoltre, nella quasi totalità dei casi non esiste una partitura nel senso tradizionale del termine, vale a dire un documento che raccolga tutte le informazioni necessarie e sufficienti all’esecuzione completa e corretta del brano.
Proprio a causa del fatto che l’interazione autore-interprete è parte integrante del processo compositivo, le informazioni riguardanti specifiche prassi esecutive
Freedom and Responsibility: An Editorial
Challenge
compositional practices and the authorial bases. The aim was to create accurate critical editions accompanied by a review of the sources.
The complexity of the work of critical editing becomes clear when dealing with mixed music, which involves the interaction between electronic and instrumental parts. The existence of dialogue between the two ‘dimensions’ means that the interpretation of the musical text cannot disregard the analysis of the audio documents; nor can it be forgotten that audio documents and musical texts are characterized by a different phenomenology of transmission and edition. Changes in the electronic parts are often reflected in as many variants in the scores, and vice versa. It therefore becomes essential to analyze the relationships between the different sources at each stage of their evolution, as was done for the critical edition of La fabbrica illuminata. […]
The publication of scores featuring live electronics began in the early 1990s, with the creation of a specific committee led by André Richard, and with support from the Luigi Nono Archives, which was founded in 1993 by Nuria Schönberg Nono. The main goal of the project was to complete the scores using information about the sound direction and indications concerning certain aspects of vocal and instrumental performance techniques (which are closely connected with the electro-acoustic treatment of sounds). With the addition of those details, scores could now be performed by any adequately trained musicians with the right equipment.
“In thirty or forty years there will be other music. I work for today, in today’s problems: I never think about the music of the future”.
The works Nono composed in the last decade of his life – i.e., those that make use of live electronics –bring to the fore a number of specific issues when it comes to publication, which arise when considering two fundamental features of Nono’s thought and composing style. On the one hand, Nono’s conception of sound as a ‘mobile’, plural reality is intrinsically incompatible with any formalization whatsoever. On the other hand, his approach to composition calls for close interaction with a fixed and limited number of players, be they vocal, instrumental or ‘electronic’ – a veritable ‘workshop’ governed by a regime of secondary orality.
The scores featuring live electronics that Nono sent to the publisher appear, from any number of perspectives, to be elliptical. This may be due to the absence of indications required for the performance of the pieces, or to the particular jargon in which these indications are expressed. Furthermore, in almost all cases, there is no score in the traditional sense of the term, i.e., no one document that gathers together all the information that is necessary and sufficient for the complete and correct performance of the piece. Because the interaction between composer and performer is an integral
Libertà e responsabilità: una sfida editoriale
finiscono per depositarsi nella parte del singolo interprete (la quale spesso è una copia della partitura), e solo qui possono essere reperite. Infine, il testo musicale è spesso pluristratificato, a causa della prassi noniana di intervenire sulla partitura ad ogni nuova esecuzione, introducendovi varianti di minore o maggiore entità. Le indicazioni relative all’elettronica, poi, negli autografi sono generalmente sporadiche, appena accennate, quando non fuorvianti (perché riflettono fasi primitive della composizione). [...]
In una prospettiva strettamente editoriale, le conseguenze di tale situazione sono essenzialmente due. In primo luogo, poiché il testo è diffuso in più fonti, per costituire una partitura completa occorre recuperare e vagliare criticamente ciascuna di esse: occorre insomma ricorrere, con gli opportuni aggiustamenti metodologici, ad un analogon del procedimento di recensio che normalmente si applica solo nel caso di edizione critica. È, cioè, necessario consultare interpreti vocali, strumentali ed ‘elettronici’, in cerca di documentazioni scritte e orali relative alla prassi interpretativa. L’editore, insomma, deve in certo modo proseguire, nella ricostruzione della partitura, l’opera di mediazione e confronto condotta da Nono nel corso della composizione. In secondo luogo, si pone l’esigenza di completare e rendere esplicito ed ‘ecumenico’ il codice vigente all’interno delle partiture e destinato agli interpreti della ‘bottega’: per questo, le partiture pubblicate vengono corredate di ampi testi di spiegazione tecnicostilistica e di dettagliate schede tecniche. […]
La forza utopica del pensiero musicale di Nono giunge insomma a scardinare categorie fondamentali, come scrittura e stampa, costringendo l’interprete, lo studioso e l’editore a ridefinirne il senso. La difficoltà specifica del lavoro editoriale, quella che accomuna i problemi particolari che via via si presentano, consiste nel rendere il testo esauriente ed accessibile senza pietrificarlo nella scrittura, nel coglierne la specificità stilistica con la massima precisione senza spegnerlo nell’univocità prescrittiva e nell’integralismo estetico. Perché la musica di Nono chiede di essere aperta all’interpretazione ma chiusa all’arbitrio. A chi la esegue, a chi la ascolta e a chi la studia, questa musica chiede ciò che offre: libertà e responsabilità.
Da M. Mazzolini / L. Cossettini: «Freiheit und Verantwortung. Ueber die Herausforderung, Luigi Nonos Musik zu editieren», pubblicato per la prima volta in: Neue Zeitschrift fuer Musik 1/2024, issue «Nono 100», © Schott Music, Mainz, Germany, 2024
part of the compositional process, information regarding specific performance instructions winds up in the parts of the individual performers (often a copy of the score), which turn out to be the only places they are found. Lastly, musical texts are often multi-layered, inasmuch as Nono would tweak scores every time they were performed, introducing minor variations and more consequential changes. Generally speaking, Nono’s indications regarding live electronics were sporadic and lean, and at times misleading, as they refer only to compositions in their earliest stages. [...]
From a strictly publishing perspective, the upshots of the situation described above are essentially two. Firstly, since Nono’s indications are spread out among several sources (the parts of the individual performers), putting together a single, integrated and complete score requires assembling each of them and critically sifting through them. This is akin to the methodology used in the recensio of the sources for the creation of critical editions. To this end, it is necessary to take into account the written and oral testimonies of the performers – vocalists, instrumentalists and live electronics personnel. In a certain sense, then, in order to reconstruct a score, it is up to the publisher to continue the mediation and comparative analysis done by Nono himself over the course of his compositional endeavor. Secondly, there are linguistic considerations to be dealt with. Tricky, jargon-filled texts must be completed and rendered explicit and ‘ecumenical’ – which is to say, comprehensible to musicians not part of the composer’s original ‘workshop’ crew. The published scores thus contain detailed technical and stylistic explanatory notes as well as exhaustive technical charts. […]
The utopian power of Nono’s conception of music upends basic ideas like writing and printing, forcing players, scholars and publishers to redefine the fundamentals. As for the publisher’s painstaking efforts, the particular problems that arise as work proceeds must all be solved with a single goal in mind. The end result can only be a text that is at once exhaustive and accessible, whose formal written expression does not, however, petrify it. Stylistic specificity must be brought to light with as much precision as possible, without dousing the whole in prescriptive univocity and aesthetic fundamentalism. That’s because the music of Luigi Nono is open to interpretation but closed to arbitrariness. For those who perform it, listen to it, and study it, this music demands just what it offers – freedom and responsibility.
From M. Mazzolini / L. Cossettini: «Freiheit und Verantwortung. Ueber die Herausforderung, Luigi Nonos Musik zu editieren», first published in: Neue Zeitschrift fuer Musik 1/2024, issue «Nono 100», © Schott Music, Mainz, Germany, 2024
Azione scenica in due tempi (1972-1974)
Testi / Texts: Bertolt Brecht, Tanja Bunke, Fidel Castro, Ernesto “Che” Guevara, Georgi Dimitrov, Maksim Gorkij, Antonio Gramsci, Vladimir Lenin, Karl Marx, Louise Michel, Cesare Pavese, Arthur Rimbaud, Celia Sánchez, Haydée Santamaria e altri popolari
A cura di / Edited by: Luigi Nono, Juri Ljubimov
Dedica / Dedicated to: Claudio Abbado e Maurizio Pollini
Commissione / Commissioned by: Teatro alla Scala
World premiere (prima versione / first version): Milano, Teatro Lirico, 4.04.1975
World premiere (versione definitiva / definitive version): Milano, Teatro Lirico, 11.02.1978
Cast: TANIA, S. / coro grande / 4 S. soli – THIERS, T. – FAVRE, B. – LOUISE MICHEL, 4 S. soli – UFFICIALE, T. dal Coro piccolo – SOLDATO, T. dal coro piccolo – BISMARCK, B. –LA MADRE, C. – DEOLA, 4 S. soli – PAVEL, Br. – DIRETTORE DI FABBRICA RUSSA 1905, T. – DELATORE, T. – HAYDÉE, S. – MADRE E DONNE VIETNAMITE, 4 S. soli / Coro grande / Coro piccolo – GRAMSCI, Br. – DIMITROV, 2 B. soli / Br. – FIDEL, B. – COMUNARDI, Coro grande / Coro piccolo – GUERRIGLIERI, Coro grande / COMPAGNE, 4 S. soli / Coro grande / Coro piccolo – Compagni, Coro grande / Coro piccolo – POPOLO DI PARIGI, Coro piccolo – COMUNARDE, Coro grande / 4 S. soli / Coro piccolo – LAVORATORI
OGGI, Coro grande – LE MADRI, Coro grande / Coro piccolo / 3 S. soli – OPERAI, Coro grande / Coro piccolo / 2 B. e Br. soli – EMIGRATI SICILIANI, Coro piccolo – OPERAIE, 4 S. soli / Coro piccolo / Coro grande / S. e C. soli – COMPAGNE DI EMIGRATI, 4 S. soli / Coro piccolo / Coro grande – CUBANE, S. e C. soli / Coro grande / Coro piccolo / 2 S. soli – PRIGIONIERI, Coro grande / Coro piccolo [= 4S., C., T., Br., 2B. / Coro grande (SCTB), Coro piccolo (SMsCTBrB)]
Organico / Instrumentation: 8(4 Ott.).4.5(4 Cl. in Sib, Cl.b. in Sib).4 / 4.4(in Do).4.-. / Tp. I e II, Perc. (2 Tmb. senza corde, 2 Tmb. con corde, 2 Gc., 2 T-t., 4 P., Cmp., Mar., Glock.), Arpa amplificata / Archi (Vl. I-II, Vle, Vc., Cb.) / nastro magnetico (magnetofono a 4 piste), amplificazione sala (4 gruppi di altoparlanti) / danze
Durata / Duration: ca 60’
NR 132625
Tragedia dell’ascolto (1981-1985)
Edizione a cura di / Edited by André Richard, Marco Mazzolini (2021)
Testi / Texts: Eschilo, Walter Benjamin, Friedrich Hölderlin e altri
A cura di / Edited by: Massimo Cacciari
Commissione / Commissioned by: Biennale di Venezia
World premiere (prima versione / first version): Venezia, Biennale Musica (co-produzione con il Teatro alla Scala), Chiesa di San Lorenzo, 25.09.1984
World premiere (versione definitiva / definitive version): Milano, Teatro alla Scala, Stabilimento Ansaldo, 25.09.1985
Organico / Instrumentation: 4 gruppi strumentali, ciascuno costituito da: Fl. (anche Ott.), Cl., Fg., Cor., Trb., Trbn., 4 Vl., Vla, Vc., Cb. – inoltre: 3 vetri (2/3 esecutori) – Solisti strumentali: Fl.b. (anche Ott. e Fl. in Do), Cl.cb. in Sib (anche Cl. in Sib e Cl.picc. in Mib), Tb. (anche Trbn.c. ed Euphonium), Vla, Vc., Cb. –Solisti vocali: 2S., 2C., T., Br. – Coro Misto (3S., 3C., 3T., 3B.) – Attore, Attrice – Live electronics
Durata / Duration: 150’
NR 139789
1° “Caminantes..... Ayacucho”
per contralto, flauto basso, piccolo e grande coro, organo, orchestra a tre cori e live electronics (1987)
Edizione a cura di / Edited by André Richard, Marco Mazzolini (in preparazione / in preparation)
Testo / Text: Giordano Bruno (“Ai principi de l’universo”, da De la Causa, Principio et Uno, 1584)
Commissione / Commissioned by: Münchner Philharmoniker
World premiere: München, Philharmonie im Gasteig, 25.04.1987
Organico / Instrumentation: 4.-.4.- / 8.4.4.- / Tp., Perc. (Cmp., 12 Bongos, 2 Gc., 2 Crot.), 2 A. / Archi (5.5.5.5.5) / Live electronics – voci e strumenti solisti: C., Fl.b., Org. – cori: I (3S., 3C., 3T., 3B.) / II (10S., 10C., 10T., 10B.)
Durata / Duration: 42’
NR 134351
2° “No hay caminos hay que caminar... Andrej Tarkowskij” per sette cori (1987)
Commissione / Commissioned by: Suntory Center, Tokyo
World premiere: Tokyo, Suntory Hall, 28.11.1987
Organico / Instrumentation: 2 (I anche Ott).-.2 (in Sib, I anche Cl.p.).-. / -.4 (in Do).4.-. / 2 Tp., Perc. (2 Gc., 8 Bongos) / Archi
Durata / Duration: 20’
NR 134518
A Carlo Scarpa architetto, ai suoi infiniti possibili per orchestra a microintervalli (1984)
Commissione / Commissioned by: Hans Zender e Philharmonisches
Staatsorchester Hamburg
World premiere: Hamburg, Musikhalle (Laeiszhalle), 10.03.1985
Organico / Instrumentation: 4.-.3.3 / 4.3.4.- / Tp., Perc. (Cmp., 7 Trg.), Cel., Arpa / Archi (8.-.8.8.8)
Durata / Duration: 7-8’
NR 133838
Como una ola de fuerza y luz per soprano, pianoforte, orchestra e nastro magnetico (1971-1972)
Testo / Text: Julio Huasi
Dedica / Dedicated to: Luciano Cruz para vivir
World premiere: Milano, Teatro alla Scala, 28.06.1972
Organico / Instrumentation: 8(4 Ott.).4.6(2 Cl.b.).6(2 Cfg.) / 6.4.5(2 Trbn.cb.).1 / 2 Tp., 2 Perc. (2 Gc., 2 T-t.), Arpa amplificata / Archi (12.12.12.12.12) / nastro magnetico a 4 piste, altoparlanti – voci e strumenti solisti: S, Pf. Amplificato
Durata / Duration: 30’04”
NR 131983
Ein Gespenst geht um in der Welt per soprano, coro e orchestra (1971)
Testi / Texts: Karl Marx, Celia Sánchez, Haydée Santamaria, e dei canti “Internazionale”, “Bandiera rossa”, “Marsch des 26. Juli”, “Der Osten ist rot” Dedica / Dedicated to: Angela Davis, Bobby Seale e Ericka Huggins
Commissione / Commissioned by: WDR
World premiere: Köln, 11.02.1971
Organico / Instrumentation: 4.4.4.4 / 4.4.4.- / Tp., 4 Perc. (5 Tmb. a corde, 5 Tmb. senza corde, 5 Gc.) / Archi (Vl. I-II, Vle, Vc., Cb.) – voce solista, S. – coro, SCTB
Durata / Duration: 28’
NR 131806
Frammenti da “Al gran sole carico d’amore” per soli, coro, orchestra e nastro magnetico (1975-1978)
1. Canto di madri davanti alla fabbrica russa del 1905 in sciopero – 2. Deola – Torino: Alba Amore – 3. a) Per Tania caduta in lotta; b) Riflessioni – 4. a) Lotta ieri-oggi; b) Parigi insorta –La Comune – 5. a) Autodifesa di Louise Michel; b) Riflessioni – 6. Il muro dei Federati – Massacro dei Comunardi – 7. “Si j’allais au noir cimitière” – “Nous reviendrons” – 8. a) A Torino Anni ’50; b) Per gli operai caduti a Torino – 9. a) Nella fabbrica russa del 1905 in sciopero; b) Dubinuska (canto russo di lotta) – 10. a) Morte della Madre; b) Continuità della Madre
Commissione / Commissioned by: WDR
World premiere (prima versione / first version): Köln, Funkhaus Wallrafplatz, Großer Sendesaal, 16.05.1976
World premiere (seconda versione / second version): Roma, Rai, Auditorium del Foro Italico, 25.02.1978
Organico / Instrumentation: 8.4.5.4 / 4.4.4.- / Tp. I-II, Perc. (2 Tmb. senza corda, 2 Tmb. con corda, 2 Gc., 2 T-t., 4 P., Cmp., Mar., Glock.), Arpa amplificata / coro (SCTB) / Archi / nastro magnetico a 4 piste, amplificazione e diffusione in sala – soli: 4S., C., T., Br., 2B.
Durata / Duration: 55’
NR 134420
Per Bastiana Tai-Yang Cheng (L’Oriente è rosso) per nastro magnetico a due canali e tre gruppi di strumenti (1967)
Commissione / Commissioned by: Toronto Symphony
World premiere: Toronto, Massey Hall, 31.10.1968
Organico / Instrumentation: 2.2.2.2 / 6.4.4.- / archi (8.16.8.8.8) e nastro magnetico stereo su 4 piste, suddivisi in tre gruppi (Gruppo I: 2 Fl., 2 Cl., 4 Trb., 8 Vl., 8 Vle; Gruppo II: 2 Fg., 6 Cor., 16 Vl.; Gruppo III: 2 Ob., 2 Fg., 4 Trbn., 8 Vc., 8 Cb.)
Durata / Duration: 15’
NR 131289
Variazioni canoniche sulla serie dell’op. 41 di Arnold Schönberg, per orchestra (1949-1950)
Dedica / Dedicated to: Wolfgang Steinecke
World premiere: Darmstadt, Ferienkurse für Neue Musik, 27.08.1950
Organico / Instrumentation: 2.2.3(+ Sxf.s.).1. / 2.1.1.-. / Tp., Perc. (Ps., T-t. piccolo, T-t. medio, Tmb. militare, C.ch., Gc.), A., Pf. / 4.-.4.4.2
Durata / Duration: 21’
NR 133874
A Pierre. Dell’azzurro silenzio, inquietum
a più cori, per flauto contrabbasso in sol, clarinetto contrabbasso in sib e live electronics (1985)
Edizione a cura di / Edited by André Richard, Marco Mazzolini (1996)
Dedica / Dedicated to: Pierre Boulez
World premiere: Baden-Baden, Hommage à Pierre Boulez, Kurhaus, 31.03.1985
Durata / Duration: 9’35”
NR 133943
¿Dónde estás hermano?
per quattro voci femminili (1982)
Edizione a cura di / Edited by Marco Mazzolini
Dedica / Dedicated to: Per los desaparecidos en Argentina
World premiere: Köln, Musikhochschule, Zeitgenössische Komponisten schreiben für verschwundene Argentinische Künstler, AIDA, 24.11.1982
Organico / Instrumentation: 2 S., Ms., C.
Durata / Duration: 8’
NR 133477
per quartetto d’archi (1979-1980)
Dedica / Dedicated to: Quartetto LaSalle
Commissione / Commissioned by: Beethoven Fest Bonn
World premiere: Bonn, 30. Beethovenfest, Stadttheater Bad Godesberg, 2.06.1980
Durata / Duration: 34’40”
NR 133049
“Hay que caminar” soñando per due violini KOE 20A (1989)
Dedica / Dedicated to: Tatiana Gridenko e Gidon Kremer
Commissione / Commissioned by: WDR
World premiere: Milano, Conservatorio, Sala Verdi, Festival “Dialogo con Maderna”, 14.10.1989
Durata / Duration: 25’
NR 134955
La fabbrica illuminata
per soprano e nastro magnetico a quattro piste (1964)
Edizione critica a cura di / Critical edition by Luca Cossettini (2010)
Testi / Texts: operai dell’Italsider di Genova, contratti sindacali, Giuliano Scabia, Cesare Pavese (finale)
Dedica / Dedicated to: agli operai dell’Italsider di Genova
World premiere: Venezia, Teatro La Fenice, XXVII Festival di Musica
Contemporanea, 15.09.1964
Durata / Duration: 17’
NR 139738
Madrigale per più “caminantes” con Gidon Kremer, per violino e otto nastri magnetici versione KOE 232, da 8 a 10 leggii (1988-1989)
Prefazione di / Preface by André Richard
Dedica / Dedicated to: Salvatore Sciarrino
Commissione / Commissioned by: Berliner Festwochen 1988
World premiere: Berlin, Berliner Festwochen, 3.09.1988
Durata / Duration: 45’
NR 134798
Omaggio a György Kurtág
per contralto, flauto, clarinetto in Sib, basso tuba e live electronics (1983-1986)
Edizione a cura di / Edited by André Richard, Marco Mazzolini (1996)
World premiere (prima versione / first version): Firenze, XLVI Maggio Musicale Fiorentino, Teatro della Pergola, 10.06.1983
World premiere (versione definitiva / definitive version): Torino, Rai, Aula Magna Caserma Cernaia, 6.06.1986
Durata / Duration: 16’30” – 18’
NR 133784
Post-prae-ludium per Donau per tuba [in fa] e live electronics (1987)
Edizione a cura di Giancarlo Schiaffini, collaborazione grafico-musicale di Maurizio Pisati / Edited by Giancarlo Schiaffini, collaboration on musical graphics by Maurizio Pisati
Dedica / Dedicated to: Giancarlo Schiaffini
World premiere: Donaueschingen, Donaueschinger Musiktage 1987, Sternensaal, 17.10.1987
Durata / Duration: 13’20”
NR 134668
.....sofferte onde serene... per pianoforte e nastro magnetico (1976)
Dedica / Dedicated to: Maurizio e Marilisa Pollini
World premiere: Milano, “Musica nel nostro tempo”, Conservatorio G. Verdi, Sala Verdi, 17.04.1977
Durata / Duration: 14’
NR 132564
A floresta é jovem e cheja de vida
per soprano, tre voci di attori, clarinetto in Sib, lastre e nastri magnetici (1965-1966)
Edizione a cura di / Edited by Maurizio Pisati, Veniero Rizzardi (1998)
Testi / Text: a cura di / edited by Giovanni Pirelli
Dedica / Dedicated to: Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam
World premiere: Venezia, XXIX Festival di Musica Contemporanea, 7.09.1966
Organico / Instrumentation: voci soliste (S., 3 voci di attori: 2 femminili, 1 maschile) – Cl. in Sib, 5 Lst. di rame (5 esecutori) / nastro magnetico a 8 piste (il direttore musicale è anche responsabile della regia del suono, con l’assistenza di un tecnico)
Durata / Duration: 39’30”
NR 131241
Luigi Dallapiccola
per sei esecutori di percussione e live electronics (1979)
World premiere: Milano, Teatro alla Scala, Musica del nostro tempo, 4.11.1979
Organico / Instrumentation: 6 Perc. (3 Tp., 2 Mar., Crot., 3 Lst., 3 Cmp.t., Gc., Ruggito di leone, 3 T-tom, 7 Trg., P. turco, P. cinese, 3 W.bl., 3 Temple Bl., tubo di bambù, sonagli) – live electronics (4 pick up, 3 modulatori ad anello –amplificazione in sala: 6-8 altoparlanti)
Durata / Duration: 15’
NR 132945
Das atmende Klarsein
per piccolo coro, flauto basso, live electronics e nastro magnetico (1980-1983)
Edizione a cura di / Edited by André Richard, Marco Mazzolini (2007)
Testi / Texts: R.M. Rilke (Duineser Elegien) e antichi inni orfici
A cura di / Edited by: Massimo Cacciari
World premiere: Firenze, Teatro alla Pergola, XLIV Maggio Musicale Fiorentino, 30.05.1981
Organico / Instrumentation: Fl.b. coro: 3S., 3C., 3T., 3B., live electronics, nastro
Durata / Duration: 42’40”
NR 139378
Guai ai gelidi mostri (1983-1988)
Edizione a cura di / Edited by André Richard, Marco Mazzolini (2024)
Testi / Texts: Gottfried Benn, Lucrezio, Carlo Michelstaedter, Friedrich Nietzsche, Ovidio, Ezra Pound, Rainer Maria Rilke, Franz Rosenzweig
A cura di / Edited by: Massimo Cacciari
Commissione / Commissioned by: WDR
World premiere: Köln, Funksaal, Musik der Gegenwart/Musik der Zeit I “Begegnung mit italien”, 23.10.1983
Organico / Instrumentation: 2 C. / Fl. (anche Ott. e Fl.b), Cl. (anche Cl.p. e Cl.cb), Tb. (anche Trb.p.), Vla, Vc., Cb. / live electronics
Durata / Duration: 28’
NR 133783
Io, frammento da Prometeo
a più cori, per tre soprani, piccolo coro, flauto basso, clarinetto contrabbasso e live electronics (1981)
Edizione a cura di / Edited by André Richard, Marco Mazzolini (2002)
Testi / Texts: da Eschilo e Hölderlin
A cura di / Edited by: Massimo Cacciari
World premiere: Venezia, Biennale Musica, Palasport, 24.09.1981
Organico / Instrumentation: 3 S / coro (2S., 2Ms., 2C., 2T., 2Br., 2B.) / strumenti solisti (Fl.b., Cl.cb. in Sib) / live electronics
Durata / Duration: 45’
NR 133368
Quando stanno morendo. Diario polacco n. 2
per due soprani, mezzosoprano, contralto, flauto basso, violoncello e live electronics (1982)
Edizione a cura di / Edited by André Richard, Marco Mazzolini (1999)
Testi / Texts: Czeslaw Milosz, Endre Ady, Aleksandr Blok, Velemir Chlebnikov, Boris Pasternak
A cura di / Edited by: Massimo Cacciari
Commissione / Commissioned by: Warsaw Autumn Festival
World premiere: Venezia, Biennale Musica, Scuola Grande di San Rocco, 3.10.1982
Organico / Instrumentation: 2 S., Ms., C., Fl.b., Vc. (3 strumenti accordati diversamente) / live electronics
Durata / Duration: 40’
NR 133462
Risonanze erranti
Liederzyklus a Massimo Cacciari per contralto, flauto basso, tuba, sei percussioni e live electronics (1986)
Edizione a cura di / Edited by Marco Mazzolini, André Richard
Testi / Texts: Herman Melville e Ingeborg Bachmann
Commissione / Commissioned by: WDR
World premiere (prima versione / first version): per contralto, flauto basso, tuba, 4 percussioni e live electronics – Köln, Großer Rheinsaal der Koelnmesse, 15.03.1986
World premiere (seconda versione / second version): per contralto, flauto, tuba, 5 percussioni e live electronics – Torino, Rai, 6.06.1986
World premiere (versione definitiva / definitive version): Paris, Festival d’Automne, Théâtre National de Chaillot, 8.10.1987
Organico / Instrumentation: C., Fl.b. (anche Ott.), Tb., 6 Perc., live electronics
Durata / Duration: 36’
NR 139646
Y entonces comprendió
per nastro magnetico a quattro canali e sei voci femminili (1969-1970)
Edizione a cura di / Edited by Marinella Ramazzotti
Testo / Text: Carlos Franqui e Ernesto “Che” Guevara
World premiere: Roma, Rai, 21.03.1970
Organico / Instrumentation: voci soliste (3 S.), 3 voci di attrici – coro registrato (4S., 4C., 4T., 4B.) / nastro magnetico a 4 piste, convertitore di frequenza, filtri, modulatore ad anello
Durata / Duration: 31’45”
NR 131647
Contrappunto dialettico alla mente per nastro magnetico bicanale (1967-1968)
1. Diletto delitto moderno – 2. Mascherata di vecchietti – 3. Intermedio di venditore di soffio – 4. Lo zio Sam racconta una novella
Testi / Texts: Celia Sánchez, Nanni Balestrini e manifesto delle Enraged Women del Progressive Labour Party di Harlem
World premiere: Palermo, 27.12.1968
Durata / Duration: 20’
NR 131457
Für Paul Dessau per nastro magnetico monocanale (1974)
World premiere: Pisa, Teatro G. Verdi, 6.05.1975
Durata / Duration: 7’
NR 132670
Musica-manifesto per nastro magnetico a quattro canali (1969)
Dedica / Dedicated to: Carlos Franqui
World premiere: Châtillon-sous-Bagneux (Paris), 19.05.1969
n. 1: Un volto, del mare
Testo / Text: Cesare Pavese (“Mattino”, da Lavorare stanca, 1936)
Durata / Duration: 6’46”
NR 131529
n. 2: Non consumiamo Marx
Testi / Texts: origine documentaria dal maggio 1968 a Parigi
Durata / Duration: 17’36”
NR 131528
Musiche per Die Ermittlung di Peter Weiss per nastro magnetico a quattro canali (1965)
World premiere: Berlin, Freie Volksbühne, 19.10.1965
Durata / Duration: 15’
NR 132668
Musiche per Manzù
Musica per il film Pace e guerra, per nastro magnetico monocanale (1969)
Durata / Duration: 20’
NR 132669
Omaggio a Emilio Vedova per nastro magnetico a quattro canali (1960)
World premiere: Milano, Congresso della «Gioventù Musicale», 5.04.1961
Durata / Duration: 5’
NR 131271
Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz
Cori da Die Ermittlung di Peter Weiss, per nastro magnetico a quattro canali (1966)
World premiere: Milano, Teatro Lirico, 17.03.1967
Durata / Duration: 11’15”
NR 131244
pubblicate da Casa Ricordi
Published by Casa Ricordi
LUIGI NONO
Variazioni canoniche sulla serie dell’op. 41 di Arnold Schönberg, per orchestra
Omaggio a Emilio Vedova, per nastro magnetico a quattro canali
La fabbrica illuminata, per soprano e nastro magnetico a quattro piste
Musiche per Die Ermittlung di Peter Weiss, per nastro magnetico a quattro canali
A floresta é jovem e cheja de vida, per soprano, tre voci di attori, clarinetto in sib, lastre e nastri magnetici
Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz, cori da Die Ermittlung di Peter Weiss, per nastro magnetico a quattro canali
Per Bastiana Tai-Yang Cheng (L’Oriente è rosso), per nastro magnetico a due canali e tre gruppi di strumenti
Contrappunto dialettico alla mente, per nastro magnetico bicanale
Musica-manifesto, per nastro magnetico a quattro canali n. 1: Un volto, del mare - n. 2: Non consumiamo Marx
Musiche per Manzù, Musica per il film Pace e guerra, per nastro magnetico monocanale
Y entonces comprendió, per nastro magnetico a quattro canali, sei voci femminili
Ein Gespenst geht um in der Welt, per soprano, coro e orchestra
Como una ola de fuerza y luz, per soprano, pianoforte, orchestra e nastro magnetico
1972-1974
Al gran sole carico d’amore, azione scenica in due tempi
Für Paul Dessau, per nastro magnetico monocanale
Frammenti da “Al gran sole carico d’amore”, per soli, coro e orchestra e nastro magnetico
.....sofferte onde serene..., per pianoforte e nastro magnetico bicanale
Con Luigi Dallapiccola, per sei esecutori di percussione e live electronics
Fragmente-Stille, an Diotima, per quartetto d’archi
Das atmende Klarsein, per piccolo coro, flauto basso, live electronics e nastro magnetico
Io, frammento da Prometeo, a più cori, per tre soprani, piccolo coro, flauto basso, clarinetto contrabbasso e live electronics
Prometeo. Tragedia dell’ascolto
¿Dónde estás hermano?, per quattro voci femminili
Quando stanno morendo. Diario polacco n. 2, per voci femminili, flauto, violoncello e live electronics
Omaggio a György Kurtág, per contralto, flauto, clarinetto in sib, basso tuba e live electronics
Guai ai gelidi mostri, per due contralti, strumenti e live electronics
A Carlo Scarpa architetto, ai suoi infiniti possibili, per orchestra a microintervalli
A Pierre. Dell’azzurro silenzio, inquietum, a più cori, per flauto contrabbasso in sol, clarinetto contrabbasso in sib e live electronics
Risonanze erranti, liederzyklus a Massimo Cacciari, per contralto, flauto, tuba, sei percussioni e live electronics
1° “Caminantes..... Ayacucho”, per contralto, flauto basso, organo, 2 cori, orchestra a 3 cori e live electronics
2° “No hay caminos hay que caminar... Andrej Tarkowskij”, per sette cori
Post-prae-ludium per Donau, per tuba [in fa] e live electronics
La lontananza nostalgica utopica futura, madrigale per più “caminantes” con Gidon Kremer, per violino e otto nastri magnetici (versione KOE 232)
“Hay que caminar” soñando, per due violini (KOE 20A)
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