trento Anno XII - dicembre 2012 - Numero IV - trimestrale
Periodico d’informazione della cassa rurale di trento
Tab: B Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 - comma 1 DCB Trento. Contiene I.R.
“diamociunfuturo” la cassa aiuta i giovani sotto l’albero, la strenna e il calendario
anche nel 2013 tornano i “campi estivi” con il “pos virtuale” acquisti sicuri online
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con CLM BELL!
ITALIA
ESTERO
English Summer Camp
IRLANDA
14 giorni 4 turni ragazzi 8-16 anni
21 giorni studenti 13-17 anni
Candriai, Monte Bondone
Dublino
Deutsches Sommer Camp
GERMANIA
7 giorni 2 turni ragazzi 8-13 anni
14 giorni studenti 14-17 anni
Montagne, Parco Naturale Adamello Brenta
Bad Schussenried
Per tutti gli iscritti, contributi della Fondazione Cassa Rurale di Trento compresi nelle quote di partecipazione.
Trento Via Pozzo, 30 Tel 0461 981733 e-mail clm-bell@clm-bell.it Riva del Garda Viale Dante, 68 Tel 0464 554121 e-mail riva@clm-bell.it
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Palma & Associati
Anche in estate vivi l’inglese e il tedesco
in primo piano
Tra di noi
SOMMARIO
4 “Diamociunfuturo”, trampolino per i giovani imprenditori 5 Un progetto originale, innovativo e controcorrente 8 parola al presidente 9 cosa c’è di nuovo 10 sotto l’albero “UNA CASSA DI RICORDI” 11 QUARTO CALENDARIO “OPERA” DI SOCI E CLIENTI 12 Due anni di impegno sociale a Caia, Mozambico, Africa 13 La Cassa si sottopone al giudizio dei soci 14 Anche quest’inverno il Bondone torna ad illuminarsi 15 cosa c’è di nuovo 16 Nuovi gli spazi, immutato lo spirito 17 “TESTIMONE” DEL TRENTINO PIÙ AUTENTICO 18 San Donà, villaggio satellite con uno “spirito di quartiere” 20 Adolescenza: istruzioni per l’uso noi & i soldi
22 bussola finanziaria 23 CON IL “POS VIRTUALE” ACQUISTI SICURI ON-LINE CLM
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Anche nel 2013 tornano i “campi estivi”
giovani 2.0
In copertina la Chiesa Parrocchiale di Cavezzo, uno dei comuni emiliani più colpiti dal terremoto del maggio scorso. Il futuro che vogliamo costruire passa anche attraverso l’aiuto a chi ha bisogno di ripartire. A pag. 9 la fotonotizia della recente visita della Cassa Rurale di Trento in Emilia.
Periodico della Cassa Rurale di Trento - Banca di Credito Cooperativo - Proprietario ed editore Cassa Rurale di Trento - Banca di Credito Cooperativo - Società cooperativa. Iscritta all’albo delle banche al n. 2987.6. Iscritta all’albo nazionale degli enti cooperativi al n. A157637. Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia Registro delle Imprese di Trento, codice fiscale e partita IVA n. 00107860223.
26 Nuovo direttivo per i “Giovani soci” 28 Chi è bravo a scuola parte per la Sicilia Fondazione
SOMMARIO
trento
30 leggerezza fatta persona 31 I batteri “trentini” sul palco del MIT di Boston 32 Due “punte di diamante” della fisica e della musica ALBUM FOTOGRAFICO
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24 APPUNTAMENTI SUL TERRITORIO DA MAGGIO A NOVEMBRE
Direttore: Giorgio Fracalossi Direttore responsabile: Walter Liber Comitato di redazione: Michele Sartori, Mario Longo, Paolo Serafini, Adriana Osele, Rossana Gramegna, Roberta Pinto, Franco Dapor Coordinatore: Maurizio Tomasi Hanno collaborato: Giovanni Agostini, Alberto Folgheraiter, Elena Gabrielli, Mattia Palazzo Autorizzazione del Tribunale di Trento n° 1063 del 31 ottobre 2000
Sede legale e direzione generale via Belenzani 6, Trento - Tel. 0461 206111 e-mail: trentovive@cr-trento.net
Progettazione grafica: Fabio Monauni Curcu & Genovese Associati S.r.l.
Foto di copertina: Franco Dapor
Stampa: Tipografia Alcione - Lavis
Anno XII - DICEMBRE 2012 - Numero IV - trimestrale
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In primo piano IL NUOVO “plafond di garanzia” DISPONE DI UN MILIONE D’EURO
“Diamociunfuturo”, trampolino per i giovani imprenditori Con questo progetto, la Cassa rurale - che ha messo a disposizione 500.000 euro invita i risparmiatori ad investire rinunciando a parte dei propri interessi, per finanziare l’avvio di attività da parte delle nuove generazioni. È un’iniziativa che rappresenta anche un banco di prova del reale “attaccamento al territorio” di soci e clienti di Maurizio Tomasi
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uant’è veramente solidale il “trentino” – inteso come abitante della città capoluogo provinciale – del Terzo Millennio? Quanto crede nelle capacità dei giovani e nelle loro idee? A quanto del proprio tornaconto è disposto a rinunciare, per dare prospettive solide al contesto sociale ed economico in cui vive? Le risposte a queste domande non verranno da un’indagine sociologica ma dall’andamento di un progetto che è stato denominato “Diamociunfuturo”, che la Cassa Rurale di Trento ha varato con l’obiettivo di dare una mano concreta all’imprenditoria giovanile. È un progetto che punta sull’aiuto “intergenerazionale” e si richiama – adattandolo alla realtà contemporanea – al più profondo e originale spirito alla base del
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credito cooperativo, che a suo tempo era stato fondato per “vincolare” i risparmi di chi viveva in una determinata area affinché venissero messi a disposizione di coloro che vivevano nella stessa area. In estrema sintesi il progetto prevede questo: viene creato un “plafond” per finanziare – a tassi di mercato – l’avvio di nuove attività da parte di giovani sotto i 36 anni, con un contributo che può raggiungere i 50.000 euro per ogni singola iniziativa. Ma vista la difficoltà – aggravata dalla crisi – di reperire denaro nel sistema interbancario, per alimentare il plafond si chiederà a soci e clienti della Cassa rurale di Trento di sottoscrivere un conto deposito, vincolato per un periodo di sei o dodici mesi; al termine del periodo, metà dell’importo derivante dagli interessi maturati verrà accreditato al sottoscrittore e l’altra metà verrà conferito nel plafond di “Diamociunfuturo”. In altre parole, chi aderirà al progetto sceglierà di avere per sé un
rendimento minore, nella consapevolezza però di contribuire a creare le condizioni per finanziare nuove attività imprenditoriali, dal cui sviluppo possono derivare ricadute positive per l’intero sistema socio-economico cittadino. “Diamociunfuturo” è quindi un progetto che – come afferma nell’intervista sulle pagine che seguono Francesco Crepaz, che del progetto è stato l’ideatore – guarda al futuro non solo dei giovani che diventano imprenditori ma anche a quello del territorio e della stessa Cassa rurale; è un progetto che rappresenta anche un vero e proprio “banco di prova” del reale “attaccamento al territorio”, che la Cassa rurale ha scelto come slogan per rimarcare la sua “diversità” dagli altri istituti di credito.
In primo piano i soggetti coinvolti e come funziona il plafond Risparmiatori
soci, clienti, aziende, enti
Alimenta il Plafond con 500.000 euro
Versa una somma su
Plafond di garanzia “Diamociunfuturo” 1.000.000 di euro
Conto deposito per 6 o 12 mesi
Interessi maturati
Giovani fino a 35 anni Possono richiedere finanziamento per l’avvio di un progetto imprenditoriale
50%
Consorzi FIDI
50%
ad aumentare il Plafond
accreditati al risparmiatore
Confidi Impresa, Cooperfidi, Coop. artigiana di garanzia
Garanzie per 500.000 euro
INTERVISTA A FRANCESCO CREPAZ, “IDEATORE” DI “DIAMOCIUNFUTURO”
Un progetto originale, innovativo e controcorrente F rancesco Crepaz, 29 anni, laureato in economia alla Bocconi di Milano da quattro anni dipendente della Cassa rurale di Trento, attualmente impiegato nell’Area Commerciale, è l’ideatore di “Diamociunfuturo”. Perché è stato scelto proprio questo nome? Il nome del progetto è Diamociunfuturo, perché destinando i nostri risparmi anche al sostegno dell’avvio di attività economiche reali e locali, diamo un
futuro ai nostri giovani e alla nostra comunità!
Chi sono i destinatari dell’iniziativa? Sono giovani con età non superiore ai 35 anni che intendono crearsi delle prospettive di lavoro, sviluppando un proprio progetto imprenditoriale.
A chi si rivolge la Cassa rurale per raccogliere i fondi per il progetto? I primi destinatari della richiesta sono i soci e i clienti. Ma anche le istituzioni e
le aziende possono aderire al progetto. Quando abbiamo pensato a questa iniziativa avevamo in mente in particolare persone che nel corso della loro vita hanno avuto modo di accumulare risparmi e che ora potrebbero sentirsi motivati a metterli a disposizione per essere utilizzati per finanziare progetti proposti da giovani - coetanei dei loro figli o dei loro nipoti - con meno di 35 anni, con vocazioni e capacità imprenditoriali, che non avrebbero altrimenti possibilità di ottenere mutui, per i
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In primo piano quali vengono richieste garanzie che raramente possono essere fornite dalle nuove generazioni. Con Diamociunfuturo, tanto per fare un esempio, il giovane “intraprendente” non avrà più bisogno di ricorrere all’ipoteca su un immobile di famiglia per ottenere del credito. Non vengono infatti richieste “firme” di garanzia, eccetto quelle dei richiedenti. Sul piano pratico, come avviene il finanziamento? Il “conto deposito” è un deposito sul quale si possono ottenere interessi un po’ più elevati, a patto che le somme depositate vi rimangano per un certo periodo. Nel caso di Diamociunfuturo, la durata del vincolo può essere di sei o dodici mesi. Attualmente per questo tipo di conti, il tasso di interesse
lordo è di poco superiore al 2%, (per un vincolo di un anno). Aderendo a Diamociunfuturo, il risparmiatore sa che al termine del periodo prescelto, solo metà degli interessi maturati gli verranno accreditati: l’altra metà della somma verrà destinata al fondo di garanzia per le nuove iniziative imprenditoriali promosse da giovani. Se queste sono le condizioni, Diamociunfuturo rappresenta una proposta che va controcorrente, perché mentre si sentono in giro mirabolanti offerte sui tassi di interesse, in questo caso si prospetta a chi investe addirittura di rinunciare a parte dei proprio guadagno. Come mai questa scelta? Nel mercato bancario odierno il credito è sempre più ristretto e concesso a chi
ha già le spalle coperte; inoltre, per aumentare la raccolta vengono offerti rendimenti facili e spropositati rispetto a qualunque logica di equilibrio economico-finanziario di una banca. In questo contesto si è pensato proprio ad una proposta che rompesse gli schemi vigenti, dando corpo e visibilità al modo tipico di raccogliere risparmio e di erogare credito di una Cassa Rurale, che punta a mantenere una stretta e diretta correlazione tra fonte e destinazione della ricchezza all’interno del proprio territorio di riferimento. “Diamociunfuturo” è stato definito “un’inedita alleanza tra risparmiatori e giovani imprenditori”: quali sono le caratteristiche che lo rendono un progetto del tutto originale e innovativo?
Le “mosse” della Provincia
“È
l’ora dei giovani imprenditori e delle start up”: con questo titolo si apre l’ultima edizione della rivista mensile della Provincia Autonoma di Trento, “il Trentino”: si tratta di un’ulteriore dimostrazione dell’attualità dell’argomento, che vede impegnato pubblico e privato nel creare le condizioni migliori per favorire l’imprenditorialità giovanile. “Investire sui giovani è condizione per avere un futuro positivo per la nostra comunità e l’aspetto dell’imprenditorialità giovanile è tanto particolare quanto importante. Noi abbiamo bisogno di nuove imprese e di nuovi imprenditori, abbiamo bisogno di valorizzare, anche sul piano delle imprese, i talenti che i ragazzi portano con loro. Quello a cui dunque puntiamo per il Trentino è mettere in campo una nuova batteria di strumenti, sia
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finanziari che organizzativi e di accompagnamento, e si tratta prima di tutto di fare spazio a nuove proposte, a nuove creatività, a nuova capacità di innovazione». Così Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento ha presentato il nuovo importante progetto varato dalla Giunta provinciale per potenziare il sostegno alla nascita e allo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile. Obiettivo dell’iniziativa, che si affianca alle altre già avviate sul territorio in favore dei giovani, è accrescere la capacità di fare impresa in settori con elevate potenzialità di sviluppo e di creazione di posti di lavoro, e relativamente ad attività oggetto di processi di esternalizzazione da parte del settore pubblico. Oltre al suo impatto in termini economici ed occupazionali, il progetto consentirà anche di ampliare e migliorare l’offerta di beni e
servizi alla persona e alla comunità. Per favorire la nascita di nuove imprese saranno creati – da qui al marzo 2013 – un fondo di capitale di rischio o di partecipazione riservato alle sole imprese sociali e un analogo fondo per tutte le altre imprese giovanili, nonché promossa la costituzione di hub specialistici. Per la realizzazione delle diverse misure previste verranno utilizzate le risorse europee, in particolare i fondi Fesr e Fse: complessivamente 19,5 milioni di euro nel periodo 2012-2014. Nel Progetto si considerano imprese giovanili le imprese individuali costituite da soggetti con età non superiore a 35 anni, le imprese di persone in cui la maggioranza dei soci abbia un’età non superiore a 35 anni e gli organi di gestione siano composti in maggioranza da questi soci, le imprese di capitale dove la maggioranza del
In primo piano “Diamociunfuturo” si distingue soprattutto per le modalità con cui avviene la raccolta del denaro per alimentare il plafond con cui si finanziano i progetti, perché non punta sul rendimento facile ma sul rendimento scelto, nel senso che chi investe “sceglie” di condividere le finalità del progetto e di dare quindi un contributo consapevole a iniziative promosse dai giovani. “Diamociunfuturo” propone poi anche un modo di fare impieghi che non punta esclusivamente sulla garanzia reale al credito ma allarga i suoi orizzonti alla garanzia sociale, morale, di comunità. E inoltre, realizza un modo di fare banca che presuppone la reciprocità tra soci e comunità di riferimento.
capitale sottoscritto da persone sia di proprietà di persone con età non superiore a 35 anni. I nove macrosettori che, per le loro caratteristiche e dinamiche di crescita, sono ritenuti particolarmente promettenti per lo sviluppo di nuova imprenditorialità, sono: Welfare; Benessere (Wellbeing); Cultura; Educazione; Servizi al turismo; Valorizzazione/ tutela ambientale; Attività di comunicazione e gestione di dati e informazioni; Green economy; Agricoltura.
Il progetto ha quindi l’ambizione di esaltare e rendere più palese la specificità del credito cooperativo e della reciprocità che è alla base di questo sistema. Questo presuppone che chi intendesse aderire al progetto, deve farlo tenendo presenti alcuni principi. Quali sono? A chi aderisce al progetto si richiede sostanzialmente di “credere” in tre valori. Innanzi tutto credere nella crescita sostenibile e per tutti del proprio territorio, rinunciando a rendimenti spropositati a favore di rendimenti sostenibili e fruttuosi dal punto di vista dell’economia reale. Credere poi nella corresponsabilità nella costruzione del futuro economico del proprio territorio, investendo i propri risparmi nella promozione delle nuove attività economiche del territorio. E infine credere nell’assunzione di responsabilità del beneficiario del finanziamento che, coinvolto in un circolo virtuoso di fiducia, sente più stringente il dovere di restituire il debito e compiere tutto il possibile per arrivare al traguardo della propria autonomia finanziaria ed economica. Attualmente a quanto ammonta il plafond di garanzia? ll Consiglio di amministrazione della Cassa ha di deciso di stanziare un milione di euro, il che significa la possibilità di finanziare venti progetti. Le richieste, dopo una prima analisi di fattibilità, saranno poi inviate ai Confidi, con i quali abbiamo condiviso le finalità e la metodologia del progetto. I Consorzi di Garanzia, da sempre attenti alle nuove attività imprenditoriali legate al territorio, potranno quindi valutare di assistere le richieste di finanziamento con le usuali modalità di garanzia. Con tale sinergia, la collaborazione tra la Cassa ed i Consorzi permette di completare la garanzia a sostegno del finanziamento. Poi ci saranno, me lo auspico vivamente, i contributi dei singoli risparmiatori, sotto forma di minor remunerazione
Francesco Crepaz
dei depositi, che potranno, nel tempo, aumentare ulteriormente il plafond a disposizione del progetto. Sono già state presentate domande di finanziamento? Da settembre sono stati circa una quindicina i colloqui che abbiamo avuto con giovani interessati ad avviare un’attività. I progetti presi in considerazione per essere finanziati, propongono iniziative legate alle nuove tecnologie della comunicazione ma anche l’avvio di un servizio alla persona. A chi spetta la scelta e quali sono i criteri di selezione? Un primo filtro sulle domande viene fatto da parte dell’Area commerciale della Cassa rurale. Poi il compito di valutare la sostenibilità economica anche attraverso alcuni colloqui con i richiedenti, spetta a Scouting, la società di consulenza partecipata anche da Cassa centrale. Per quanto riguarda i criteri, la proposta imprenditoriale deve essere innanzi tutto innovativa. Inoltre, chi richiede il finanziamento deve essere realmente alla sua prima esperienza. E a questo proposito, va ricordato che dopo l’assegnazione del finanziamento e l’avvio dell’attività, è previsto che Scouting segua periodicamente l’andamento del progetto.
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tradinoi assemblea parola al presidente
cosa c’è di nuovo
Quelle piccole grandi banche che si chiamano rurali
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oi che siamo a Trento ci chiamiamo cassa “rurale”. Eppure di campi, qui intorno se ne vedono pochi. Noi rivendichiamo con orgoglio quell’origine, non solo perché don Guetti si trovava dalle parti del Bleggio quando aprì la prima, ormai 120 anni fa. Quella “ruralità” ci è rimasta nel cuore, la ritroviamo ogni giorno nel nostro operare, nel parlare alla gente, nell’affrontare i problemi. Sa di terra, di radici, di cultura contadina, di caparbietà e voglia di riscatto che nel Bleggio, e poi in tutto il Trentino, ha saputo combattere un destino che sembrava segnato: di miseria, carestia ed emigrazione. Le miserie di oggi sono più lievi di allora, fortunatamente, eppure ci costringono a cambiare le nostre abitudini, a rinunciare a qualcosa, a ripiegare su molti fronti, e tenerne aperti altri con molta fatica. In tanti ci tirano per la giacchetta: le “rurali” non prestano soldi, tradiscono la loro missione, fanno fallire le aziende. L’ultimo appello è venuto qualche giorno fa nientemeno che dall’assessore provinciale all’economia Alessandro Olivi: “a volte negare il credito – ha detto - sulla base di valutazioni meramente astratte e troppo rigide, può determinare situazioni di ingiustizia”. A volte. Ma solo se l’eventuale diniego si basa, appunto, su regole astratte, su algoritmi informatici che pretenderebbero di sostituire la valutazione delle persone. Le storie che raccontano i vecchi direttori e presidenti di casse rurali sono piene di aneddoti al riguardo. Concessioni di prestiti fatti ad aziende contro qualsiasi evidenza contabile. Guardando in faccia le persone, stringendosi la mano, mettendo
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la parola “fiducia” al posto di quello che oggi si chiamerebbe “rating”. Ci chiediamo se oggi quegli aneddoti vanno archiviati tra le romanticherie della storia o se hanno ancora una ragion d’essere. Oggi che la crisi mette paura, e ci si attacca alla banca non come mezzo per realizzare i propri fini, ma come scialuppa di salvataggio per non annegare. La risposta è che gli spazi di manovra in cui anche noi operiamo sono sempre più stretti. Combattiamo anche noi molte battaglie: approvvigionarsi del denaro da prestare è sempre più difficile ed oneroso, le banche non si fidano tra di loro (eccola di nuovo la fiducia che manca), non ci sono soldi in giro, la raccolta di risparmio è al palo da tempo. E la crisi ha fatto aumentare in maniera vertiginosa le “sofferenze”, ovvero le rate che non vengono pagate. Ma sopra di ogni cosa quello che grava sull’attività bancaria – anche delle Casse rurali – è l’eccesso di regole. Una valanga che ogni giorno rischia di travolgerci. Non fossero sufficienti quelle nazionali, tra Francoforte e Bruxelles si sta costruendo un castello di controlli e di organismi che metterà un cappello europeo all’intera attività bancaria dell’Unione. Il progetto di unione bancaria europea infatti attribuirà alla Bce la supervisione centralizzata su tutte le seimila banche operanti nella zona euro, senza distinguere tra grandi e piccole. Casse rurali comprese, quindi. Noi chiedono “regole del gioco” più eque e rispettose del nostro modello cooperativo, che ha dimostrato tutta la sia validità proprio in occasione della crisi economica. Una richiesta con-
divisa anche dai nostri organismi nazionali. Vi chiederete cosa c’entri tutto questo con le vostre richieste di mutuo. C’entra molto più di quel che si pensi. Perché in gioco è proprio la nostra “biodiversità”, quella capacità di capire le persone e guardarle negli occhi prima che nei bilanci. Se inseguiamo fino in fondo la tendenza alla super-normazione di tutte le nostre attività (e quindi anche un forte irrobustimento delle strutture), ci sarà sempre meno spazio per la nostra vera missione, che è anche il segreto del nostro successo: essere sul territorio, vicini a dove la gente vive e lavora. Vedete che non è questione di lana caprina. Qui è in gioco il nostro futuro, e di conseguenza la nostra capacità di continuare ad essere accanto (e non lontani) ai nostri soci e clienti. Ci servirà molto coraggio e una forte caparbietà. Anzi, una forte “ruralità” di pensiero e azione. Anche se viviamo in città e di campi qui se ne vedono pochi. Colgo l’occasione per formulare i più sinceri auguri di Buon Natale a tutti. E un pensiero particolare lo rivolgo ai giovani, che in questo momento sono forse i più penalizzati, perché si vedono privati della speranza di un futuro migliore. Prendo a prestito una frase detta qualche settimana da Simona Atzori sul palco dell’auditorium. Inseguite i sogni, ma non quelli che si avverano da soli. Quelli dove serve impegno, fatica, lavoro. Quelli sono i sogni che si realizzano. Giorgio Fracalossi
cosa c’è di nuovo Consegnato al Comune di Cavezzo il contributo per ricostruire la scuola
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o scorso 21 settembre rappresentanti della Cassa Rurale di Trento e del CLM Bell sono stati in Emilia, invitati dalla Banca di Credito Cooperativo di Cavola e Sassuolo. Nell’occasione della visita nel centro di Cavezzo, uno dei comuni emiliani più colpiti dal terremoto dello scorso maggio, è stato consegnato un contributo all’amministrazione comunale, destinato alla ricostruzione della scuola del paese. All’incontro hanno partecipato anche i ragazzi emiliani che avevano soggiornato nel corso dell’estate, ospiti di CLM Bell, presso l’English Summer Camp di Candriai.
Bilancio sociale 2011 spedito a tutti i soci
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Nelle foto: il gruppo di ragazzi, familiari, autorità ed amministratori delle due banche di Credito Cooperativo di fronte alla scuola media di Cavezzo, sede provvisoria del municipio.
uesto numero di “Trento Vive” è arrivato nelle case di tutti i soci con in allegato un opusculo dedicato al “Bilancio sociale 2011”. Sfogliando le ventiquattro pagine della pubblicazione, i soci hanno così l’opportunità di conoscere in modo diretto e dettagliato l’attività svolta nel corso del 2011 dalla Cassa rurale, con riferimento, in modo particolare, all’apporto dato alla crescita “morale, culturale ed economica” del territorio nel quale la Cassa opera.
Soci a Venezia
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on l’escursione a Venezia dell’8 dicembre, si è concluso il programma di viaggi che la Cassa rurale ha promosso nel corso del 2012 per i propri soci. I cinquanta iscritti alla gita nella città del Canal Grande, dopo aver visitato la chiese di San Giovanni e Paolo e di Santa Maria dei Miracoli, hanno potuto partecipare ad un evento speciale: l’illuminazione totale dei mosaici all’interno della Chiesa di San Marco.
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tradinoi L’AUTORE DEL LIBRO È ALBERTO IANES
sotto l’albero “UNA CASSA DI RICORDI” Si completa il progetto editoriale che ha come protagonista la città di Trento
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entro sulla Storia dell’economia cooperativa SC), sezione della Fondazione Museo storico Trentino, è nato nell’aprile 2009 nell’ambito ’accordo di programma tra la Fondazione seo storico del Trentino e la Provincia Automa di Trento, con il diretto coinvolgimento Servizio Commercio e Cooperazione e con ondivisione della Federazione Trentina delooperazione e l’European Research Institute Cooperative and Social Enterprises (Euricse) ’Università di Trento. Esso si propone come go di confronto e riflessione, su base scientidelle tematiche riguardanti la storia econoa e sociale, in particolare cooperativa. L’obietè di ricercare chiavi interpretative capaci di e ragione del modo in cui le cooperative si o attivate nel tessuto connettivo e sociale lo, studiando le difficoltà che hanno incontrato oro trascorso storico e gli sviluppi che hanno unto in tempi più recenti. Allo scopo il Centro iene attività di studio e di ricerca, promuoprodotti editoriali, organizza eventi culturali, nifestazioni, seminari di studio e convegni, alsce mostre temporanee o permanenti, raccoe conserva varie fonti documentarie.
ro sulla Storia dell'economia Cooperativa (CeSC) azione Museo Storico del Trentino orre d'Augusto 41 - 38122 Trento 461/1747012 461/237418 www.museostorico.it - mail: cesc@museostorico.it
78-88-7197-159-9
8871 971599
€ 30,00
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Trentino - completa l’analisi storica ed espone il racconto della cronaca dell’arco temporale che abbraccia i secondi sessant’anni anni di attività e di vita della Cassa rurale, parallelamente alla descrizione dello sviluppo e dei cambiamenti che hanno caratterizzato la società civile trentina. C’è un sottile fil rouge, una flebile ma deliberata strategia argomentativa che attraversa l’intero volume: si parte dalla storia delle quattro casse che hanno dato vita alla Rurale di Trento, si passa per la «Grande storia» e si tratteggia uno spaccato di società e di città, la Trento degli anni cinquanta, sessanta, settanta e ottanta, alle prese
Alberto Ianes Alberto Ianes
Una Cassa di ricordi
Alberto Ianes vive e lavora a Trento. Dopo la laurea in Economia politica all’Università di Trento, ha conseguito il dottorato di ricerca in storia d’impresa, sistemi d’impresa e finanza aziendale presso l’Università Statale di Milano. È ricercatore della Fondazione Mustorico del Trentino e responsabile del Centro a Storia dell’economia Cooperativa (Ce.SC).
l Natale 2012 porterà come “strenna” ai soci della Cassa rurale di Trento il volume intitolato “Una Cassa di ricordi - di passione, lotta e varia umanità (1951-2009)”: si completa così il progetto editoriale, che ha come protagonista la città, che la Cassa Rurale di Trento, insieme alla Fondazione Cassa Rurale di Trento, ha voluto dedicare alla storia cooperativa cittadina. L’intero volume è impreziosito da oltre duecento immagini storiche ed è stato curato dalla Fondazione Museo storico del Trentino. L’iniziativa è partita nel 2010 con il primo volume “Cuore di Comunità – alle radici della Cassa Rurale di Trento (1896-1950)”, ispirata alla ricorrenza importante della celebrazione del decimo anniversario della nascita della Cassa Rurale di Trento. Tale intendimento onorava il completamento di un tragitto più lungo, durato più di un secolo, lungo il quale le quattro Casse Rurali storiche che hanno dato origine alla Cassa Rurale di Trento (la Cassa Rurale di Povo, la Cassa Rurale di Villazzano, la Cassa Rurale di Vigo Cortesano e la Cassa Rurale di Sopramonte) sempre hanno cercato ispirazione per il loro agire nei valori fondamentali della Cooperazione e nel modello di impresa dedicata preminentemente alla soddisfazione delle necessità morali, culturali, ed economiche della Comunità. Il volume che esce quest’anno - edito dalla Fondazione Museo Storico del
Una Cassa di ricordi
di passione, lotta e varia umanità
la Cassa rurale di Trento e la sua città (1951-2009)
con la sfida della modernità. Si parla di boom, urbanistica, sociologia, sessantotto, televisione e ancora di figure, più o meno note, di politici, giornalisti, sindacalisti, studenti, prostitute, preti e fotografi, che hanno calcato la scena di Trento e del Trentino in più di cinquant’anni di storia. Un libro che in fondo parla di passione, lotta e tanta umanità. L’autore è Alberto Ianes. “Nel raccontare il corso degli eventi, attraverso documenti e immagini che rievocano e riportano alla memoria i cambiamenti sociali ed il primario valore rappresentato dall’intuizione e dalla coerenza di coloro che hanno immaginato e governato attività di impresa ispirate ai principi della mutualità e della solidarietà . scrive il presidente della Cassa rurale di Trento, Giorgio Fracalossi, nella prefazione al libro - l’autore sollecita nel lettore la voglia di scoprire, o di ricordare, anche i momenti irripetibili della propria vita. Accanto a questa riscoperta - prosegue Fracalossi - si snoda infatti anche la narrazione dei momenti salienti della vita della comunità trentina, che ritrova, in questo libro, una preziosa testimonianza della propria storia”. Il presidente si augura che l’opera “sia strumento di divulgazione affinché anche le nuove generazioni e quelle che verranno sappiano valorizzarne la testimonianza e raccoglierne la preziosa eredità”.
C’è un sottile fil rouge, una flebile ma deliberata strategia argomentativa che attraversa l’intero volume: si parte dalla storia delle quattro casse che hanno dato vita alla Rurale di Trento, si passa per la «Grande storia» e si tratteggia uno spaccato di società e di città, la Trento degli anni cinquanta, sessanta, settanta e ottanta, alle prese con la sfida della modernità. Si parla di boom, urbanistica, sociologia, sessantotto, Drive in e ancora di figure, più o meno note, di politici, giornalisti, sindacalisti, studenti, prostitute, preti e fotografi, che hanno calcato la scena di Trento e del Trentino in più di cinquant’anni di storia. Il tutto è impreziosito da ben 220?? immagini tratte dall’archivio storico-fotografico del quotidiano l’«Adige». Un libro che in fondo parla di passione, lotta e tanta umanità.
tradinoi IL TEMA DEL CONCORSO FOTOGRAFICO ERA “LA COOPERAZIONE IN UN GESTO”
1
°
2°
su pietra
o scolpito
Un aiut
ministratori e collaboratori della Cassa ha esaminato tutte le fotografie inviate, individuando gli scatti migliori tra quelli che, rispettando il tema del concorso. hanno suscitato maggiori emozioni. Il primo premio – un buono del valore di 500 euro in materiale fotografico – è stato assegnato alla fotografia “Unione di forze per gioire di cime altrimenti irraggiungibili” di Annalisa Zanella; al secondo posto (un buono del valore di 400 euro in materiale fotografico) l’immagine “Ad ognuno il suo peso” di Luca Aldo Cappalonga e al terzo posto (un buono del valore di 300 euro in materiale fotografico) la foto di Elena Facchinelli “Tavola calda…”. Gli autori delle altre fotografie selezionate per il calendario sono stati premiati con un cesto di prodotti trentini.
Bragagn a-
“L
A COOPERAZIONE IN UN GESTO: fotografa la tua idea di cooperazione, solidarietà, reciprocità e condivisione” era il tema del concorso fotografico riservato a Soci e Clienti della Cassa Rurale di Trento per la realizzazione del calendario 2013, scelto prendendo spunto dalla proclamazione del 2012 quale “Anno Internazionale delle Cooperative”. È la quarta volta che soci e clienti vengono coinvolti in questo tipo di iniziativa e come in passato le aspettative non sono state disattese; in molti hanno raccolto l’invito della Cassa, mettendo alla prova la proprie capacità creative per collaborare alla realizzazione del calendario. Una giuria composta da alcuni am-
Franco
IL PRIMO PREMIO È STATO ASSEGNATO ALLA FOTOGRAFIA “UNIONE DI FORZE PER GIOIRE DI CIME ALTRIMENTI IRRAGGIUNGIBILI” DI ANNALISA ZANELLA
QUARTO CALENDARIO “OPERA” DI SOCI E CLIENTI
La consegna dei premi si svolgerà martedì 11 dicembre presso la Sala della Cooperazione, nel corso della serata di benvenuto ai nuovi Soci della Cassa Rurale. Tutte le foto che hanno partecipato al concorso saranno esposte nel mese di gennaio nella filale di Piazza Fiera. A tutti i partecipanti la Cassa rivolge un ringraziamento per l’impegno ed il contributo dato al successo di questa iniziativa.
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tradinoi sarà impegnato come consulente bancario di un consorzio
Due anni di impegno sociale a Caia, Mozambico, Africa FEDERICO TAPPARELLI, DIPENDENTE DELLA CASSA RURALE, HA OTTENUTO L’ASPETTATIVA PER PARTECIPARE AD UN PROGETTO DI COOPERAZIONE COMUNiTARIA
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aia in Mozambico è la destinazione che Federico Tapparelli, 31 anni, di Vigo Meano, dipendente della Cassa Rurale di Trento da cinque anni, ha scelto per dare concretezza al suo desiderio di impegno nel sociale. Nel paese africano trascorrerà due anni, impegnato come consulente bancario di un consorzio che si occupa di cooperazione comunitaria, per un progetto che punta anche a sviluppare il risparmio e il “micro credito”, uno strumento per favorire l’avvio di piccole attività o per garantire lo studio ai giovani. “Volevo mettermi a disposizione, fare qualcosa di utile per gli altri e parto più che mai convinto della mia scelta, consapevole della difficoltà che incontrerò ma fortemente motivato”, ci ha detto in un incontro pochi giorni prima della sua partenza, agli inizi di ottobre. “E ringrazio la Cassa rurale che mi ha concesso l’aspettativa” ha aggiunto Tapparelli. La sua richiesta è stata accolta - anche se non è facile rinunciare per due anni all’apporto di un
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collaboratore preparato - perché le motivazioni sono state ritenute valide, profonde e soprattutto condivisibili, in considerazione della positiva ricaduta che l’attività che Tapparelli svolgerà in Africa, potrà avere per favorire il riscatto dalla povertà delle popolazioni coinvolte. Mantendo la parola data al momento dei saluti, Federico ha inviato alla redazione di “Trento Vive” un messaggio con le sue prime impressioni, dopo il suo arrivo a Caia. Ecco cosa ha scritto. “Intorno si nota moltà povertà, alcuni vivono in capanne grandi come una camera, senza elettricità e acqua. I meno fortunati hanno il pozzo più vicino a molti chilometri
di distanza e tutti i giorni vanno con le taniche (più che altro recipienti) a prendere l’acqua. Tutto questo però non toglie loro il sorriso e la tranquillità, sembra che nessuno si preoccupi di nulla e in giro sono sempre felici e pronti a far festa. Per capire meglio questo spirito, basta descrivere una partita di calcio che ho visto qui a Caia; i tifosi erano un sacco e non si capiva per chi tifassero, festeggiavano per ogni azione o gesto atletico degno di nota. In campo poi non c’erano le righe ma c’era lo stesso un’assoluta correttezza, nemmeno un cartellino giallo, e nonostante sbagliassero dei gol praticamente fatti, nessuno, a parte un’eccezione, si arrabbiava”.
Nuova sede a Gardolo per Croce Bianca Trento
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roce Bianca Trento ha recentemente inaugurato la nuova sede negli spazi di via 4 novembre 95, a Gardolo. La nuova collocazione offre uno spazio razionale e pratico con un ampia rimessa per gli automezzi al pian terreno e pratici uffici al primo piano per la centrale di gestione operativa e per gli spazi per i servizi di formazione. Croce Bianca Trento, infatti, oltre che erogare i fondamentali servizi di pronta assistenza, in coordinamento con il 118 provinciale, e di trasposto infermi fra strutture ospedaliere, forma, prepara e promuove aggiornamenti professionali rivolti a decine di volontari attivi nel settore dei servizi di primo intervento sanitario. Oggi la struttura puo’ contare su 8 dipendenti, 120 volontari e una decina di automezzi attrezzati, per il presidio delle attività su esposte. Cassa Rurale di Trento è vicina a tale realtà, con interventi di sostegno operativo e di assistenza con servizi bancari
tradinoi l’indagine è stata affidata a “euricse”
La Cassa si sottopone al giudizio dei soci con una ricerca, che sarà condotta attraverso un questionario, si raccoglieranno dati per sapere quanto i soci si sentono vicini agli obiettivi e alle modalità d’agire della Cassa e per capire quali potrebbero essere le possibili politiche migliorative
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pronta a partire a gennaio una rilevazione sui soci della nostra Cassa Rurale volta a chiedere, attraverso un questionario, opinioni sui servizi e sull’organizzazione e a comprendere le percezioni dei soci sulla nostra realtà. L’iniziativa nasce su proposta di Euricse, fondazione di ricerca di Trento, la quale sta realizzando l’indagine presso altre Casse Rurali trentine. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Sara Depedri, ricercatrice responsabile dell’indagine Quali sono le finalità di questa ricerca? Come istituto ci occupiamo di studiare le imprese cooperative e sociali con lo scopo prevalente di capirne il ruolo nei sistemi socio-economici, individuarne punti di forza e di debolezza. Essere cooperativa significa essere espressione del territorio, essere organizzazione fatta di soci, di persone più che semplicemente di capitali; e il socio-persona è e deve essere al centro dell’attività dell’organizzazione. La ricerca
nasce quindi con l’obiettivo di comprendere come oggi il socio è coinvolto nella sua Cassa Rurale, quanto è attivo, cosa pensa del suo istituto, quanto ne individua e condivide o meno gli obiettivi e le caratteristiche cooperative che lo differenziano da un istituto bancario ordinario. Intervistare i soci chiedendo la compilazione di un questionario è il modo più diretto e totalmente anonimo per comprendere, in un unico concetto, la relazione che intercorre tra il socio-cliente e la banca. Argomento che è forse ancora più importante in un periodo in cui, come cittadini, da un lato siamo quotidianamente portati a riflettere sulla situazione economica individuale e generale e, dall’altro, abbiamo bisogno di ripensare i nostri valori, come clienti e cittadini e non solo come soci. Sarà quindi un risultato della ricerca, auspichiamo, restituire alla Cassa Rurale, attraverso i dati, una riflessione su quanto i suoi soci si sentono vicini agli obiettivi e alle modalità d’agire della Cassa e su quali sono
le possibili politiche migliorative verso i propri soci. Ma come si svolgerà l’indagine e a chi sarà diretta? Abbiamo strutturato questionari sia cartacei che web, in modo da raggiungere una vasta platea di soci. I questionai saranno spediti nel primo caso all’indirizzo di residenza del socio, nel secondo caso via email. Data la numerosità dei soci della Cassa Rurale di Trento, abbiamo deciso di campionare in modo casuale il nome delle persone cui mandare il questionario, anche se lo stesso, ripeto, resterà anonimo; ma estendiamo la possibilità di richiedere il questionario o accedere allo stesso dal sito web della Cassa Rurale a chiunque fosse interessato a compilarlo per poter esprimere i propri giudizi e per dire di «esserci stato anche lui» nel valutare il rapporto con il proprio istituto di credito. Insomma un modo per dare la “parola ai soci” come lo definisce la ricercatrice. È con questo obiettivo che la Cassa rurale di Trento confida nella partecipazione dei propri soci all’indagine!
Tutti i soci possono partecipare all’indagine, compilando dal mese di gennaio il questionario direttamente on-line all’indirizzo www.cassaruraleditrento.it o richiedendo il modulo presso le nostre filiali.
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tradinoi dal 27 dicembre ogni giovedì e sabato
Anche quest’inverno il Bondone torna ad illuminarsi la cassa sta pensando di organizzare per i soci un evento “in notturna”
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na media di 3500 passaggi a serata sugli impianti di risalita, per un bilancio complessivo di circa 30.000 presenze: sta in questo dato la dimostrazione del successo ottenuto durante la scorsa stagione invernale dall’iniziativa denominata “Night & day” sul Monte Bondone, promossa Trento Funivie Spa, che ha deciso di riproporla anche quest’anno, con due importanti novità. La prima è che le sciate in notturna non saranno solo il giovedì ma anche il sabato; la seconda riguarda le piste interessate.
Infatti, dal 27 dicembre 2012 ogni giovedì e sabato sera dalle 20.00 alle 22.30 ad essere illuminate a giorno non saranno solo le piste “Cordela” e “Diagonale Montesel” e lo Snowpark Monte Bondone, ma anche la pista “Lavaman”, prediletta dagli sciatori più esperti che ne apprezzano la pendenza. “Happy snow” (questo il nome scelto quest’anno per l’iniziativa notturna), offrirà spunti di divertimento anche a chi non scia, con musica all’aperto nella piana di Vason con “DJ” di assoluto livello.
In base alle rilevazioni di Trento Funivie Spa, risulta che ad affollare il Bondone “illuminato” sono stati sciatori, snowboarder, freestyler, giovani e famiglie con bambini: quindi si è trattato di un appuntamento che ha avuto un gradimento “intergenerazionale” e non solo di sportivi. La Cassa rurale di Trento intende organizzare un’iniziativa dedicata ai soci, proprio nella cornice del “Bondone illuminato”: data e programma saranno tempestivamente comunicati.
Quarto trionfo di Edwin Soi al Giro Internazionale Città di Trento
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a medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Londra, Annalisa Minetti (intervista a pag. 20), ha portato fortuna al keniano Edwin Soi, che ha fatto suo il Giro Internazionale Città di Trento, la gara sportiva che si è svolta il 13 ottobre e della quale la Cassa rurale di Trento è il principale sponsor. Il ritmo dei due brani presentati al pubblico prima del via dalla cantante-atleta, inclusi nel cd di imminente uscita, hanno dato la giusta carica al 26enne keniano che con il circuito cittadino trentino ha davvero un feeling particolare, visto che ha tagliato il traguardo di piazza Duomo a braccia alzate per la quarta volta. Interessante
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anche la sua prestazione finale di 28’43”, il terzo miglior tempo di sempre sui 10 mila metri del tracciato trentino, in una gara adrenalinica fino all’ultimo metro, visto che Soi nel rettilineo conclusivo di via Belenzani ha lanciato il proprio sprint, riuscendo a recuperare dalla terza posizione, prima su Thomas Longosiwa, e poco prima dello striscione d’arrivo sull’etiope Muktar Edris che pensava di avere già la vittoria in tasca. Come da tradizione, il “Giro” che ha preso il via alle 18.45, è stato preceduto nel pomeriggio dalle gare che hanno avuto come protagonisti gli atleti della categorie Cuccioli, Esordienti, Ragazzi, Allievi, Junior, Veterani e Senior.
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cosa c’è di nuovo
Nell’asilo di Povo c’è un “percorso sensoriale”
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a Scuola equiparata per l’infanzia di Povo “Suor Angelina Lorenzini”, grazie al lascito del Barone Valentino Salvadori, ha avviato i primi lavori di recupero di parte del giardino esterno, mettendone in sicurezza l’area est e creando una sorta di “aula esterna”, per “offrire stimoli” ai bambini, ad utilizzare e prendere coscienza dei loro cinque sensi. Per questo si è creato un particolare sentiero costruito con materiali diversi affinché i bimbi, camminandovi sopra scalzi, possano sentire le diverse superfici sotto la pelle nuda dei loro piedini. È stato costruito anche un piccolo muro
di sicurezza con una forma ondulata, ricco di finestrine e feritoie, colorato di un bel azzurro intenso, quasi a rappresentare un castello di fiaba. A lato del muretto “fatato” somo state messe a dimora piante dai colori particolari come, ad esempio, un esemplare di corbezzolo, un albero sempreverde che produce fiori bianchi e matura frutti rossi, combinando contemporaneamente tonalità di colore diverse e molto vivaci. I lavori proseguiranno realizzando nuovi spazi per il gioco e per l’attività esterna, puntando, fra l’altro, anche alla creazione di piccoli orti per insegnare come si coltivano verdure e ortaggi.
Sconti per i soci presso la scuola di fondo alle Viote
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on l’intento di favorire la pratica dell’attività sportiva, la Scuola Italiana di Sci Fondo Viote propone ai soci della Cassa Rurale di Trento e ai loro familiari alcune agevolazioni per la stagione sciistica 2012/2013 presso il Centro Sci Fondo delle Viote sul Monte Bondone:
sconto 10% sulle tariffe per lezioni individuali e collettive (dal lunedì al sabato mattina) sconto 10% su noleggi stagionali presso il noleggio Ski Service Viote sconto 20% sull’acquisto di attrezzatura agonistica nuova presso lo Ski Service Viote Per informazioni: Scuola Italiana Sci di Fondo Viote, Via alle Caserme, 5 – Loc. Viote, Monte Bondone (TN). Tel. e fax 0461.948105, info@scuolascifondoviote.it Per usufruire delle agevolazioni sarà necessario consegnare alla Scuola l’apposita dichiarazione attestante la qualità di Socio della Cassa Rurale di Trento da richiedere all’Ufficio Soci della Cassa (0461/206257).
Interessanti offerte dell’associazione Nuotatori Trentini per i soci della Cassa
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Associazione propone corsi di avviamento al nuoto, per tutte le età, ed altre attività per nuotatori già esperti (triathlon, nuoto sincronizzato, nuoto pinnato, agonismo master/ amatori ecc.). I corsi si svolgono prevalentemente presso la piscina Manazzon di via Fogazzaro a Trento. OFFERTA riservata a SOCI della Cassa Rurale di Trento e ai loro FAMILIARI, presso la piscina Manazzon, fino al 31/08/2013: Sconto del 50% sui corsi di avviamento al nuoto, di dieci lezioni, escluso il costo di entrata alla piscina. Sconto del 50% per tutte le altre attività, svolte al mattino, nell’orario compreso fra le ore 9 e le ore 13. Sconto del 25% per tutte le altre attività, svolte al pomeriggio e alla sera, nell’orario compreso fra le ore 13 e le ore 21. Per usufruire di tali agevolazioni sarà necessario consegnare alla Segreteria della SND Nuotatori Trentini (0461/1722152) l’apposita dichiarazione attestante la qualità di Socio della Cassa Rurale di Trento da richiedere all’Ufficio Soci della Cassa (0461/206257).
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tradinoi LA SUA APERTURA RISALE AL 1975, PRIMO SPORTELLO IN CITTÀ
Nuovi gli spazi, immutato lo spirito IN ESTATE SI SONO SVOLTI I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELLA FILIALE IN LARGO MEDAGLIE D’ORO, DOVE CON SOCI E CLIENTI ESISTE DA SEMPRE UN RAPPORTO “FAMILIARE”
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è un solo “tasso” che preoccupa il personale della filiale di Largo Medaglio d’Oro della Cassa rurale di Trento: è quello del loro colesterolo, messo in “pericolo” dalla leccornie - soprattutto dolci fatti in casa - che soci e clienti regalano, non solo in occasione di ricorrenze e festività. «Possiamo dire che qui ci viziano», sottolinea il direttore Gianluca Beltrame, perché fra chi lavora nella prima filiale aperta in città dall’allora Cassa rurale di Villazzano e chi la frequenta, «esiste un rapporto che va oltre quello fra “erogatore” e “fruitore” di servizi bancari: è un legame forte, di reciproca stima e affetto, che a pieno diritto si può definire “familiare”, esclusivo e consolidato». Lo testimonia ad esempio anche il fatto che durante il periodo di chiusura dovuto alla recente ristrutturazione della sede, l’estate scorsa, in pochi si sono rivolti alle filiali “supplenti”. Quando poi sono stati riaperti i battenti, nei primi giorni c’erano vere e proprie file di soci e clienti, interessati a vedere il nuovo volto della “loro” filiale. «Le modifiche apportate - afferma Beltrame - sono state notate e apprezzate». La ristrutturazione ha portato ad una ridistribuzione degli spazi e ad un loro utilizzo più razionale: ora la riservatezza è ancora maggiormente garantita e anche al piano superiore è stato possibile ricavare una sala, molto utile sia per le riunioni interne sia quando si devono incontrare gruppi di clienti.
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«Questa è tendenzialmente una filiale di raccolta - spiega il direttore - anche se ha un buon quantitativo di impieghi, soprattutto mutui per l’acquisto della prima casa, ma la raccolta diretta e indiretta è la sua principale vocazione». Il 95% della clientela è rappresentata da privati, residenti in zona: è anche per questo che nel corso degli anni il rapporto fra filiale, soci e clienti, è diventato così intenso. «Quando l’allora Cassa rurale di Villazzano nel dicembre 1975 aprì la filiale numero 1 in città, in via Gerola - ricorda Beltrame - fece una scelta coraggiosa e lungimirante, perché il rione era lontano dal centro». I residenti hanno però fin da subito avuto fiducia nel nuovo sportello. Poi anche la presenza dell’ospedale - di fronte al quale la filiale si è trasferta nel 1981 per occupare l’edificio che tuttora la ospita - ha positivamente influenzato
l’evoluzione della filiale, che è diventata punto di riferimento anche del personale sanitario e di coloro che gravitano attorno all’ospedale. Con Beltrame - divenuto direttore nel 2009 - collabora una “squadra” competente e affiatata, della quale fanno parte due vere “colonne” della filiale: Susanna Lumia e Giancarlo Dallapè (padre di Francesca, la bravissima tuffatrice trentina), “che sono la memoria storica della filiale, alla quale noi attingiamo quotidianamente”, afferma il direttore. Poi ci sono Laura Bazzanella e Davide Scali agli sportelli e la vice direttrice, Roberta Decarli. Per tutti dopo la recente ristrutturazione l’attività è ripresa con la consueta intensità e soprattutto con lo stesso spirito “familiare”, così apprezzato da soci e clienti. (m.t.)
tradinoi ha già pubblicato 16 libri
“TESTIMONE” DEL TRENTINO PIÙ AUTENTICO GIORNALISTA E SCRITTORE, ALBERTO FOLGHERAITER - CHE DA QUESTO NUMERO INIZIA UNA COLLABORAZIONE CON LA NOSTRA RIVISTA CURANDO LA RUBRICA “RITRATTI DELLA PeRIFERIA CITTADINA” - È SOCIO DELLA CASSA RURALE DA QUINDICI ANNI
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uando parla della sua professione, il giornalismo, gli piace affermare che è un lavoro “che va fatto con i piedi”: nel senso che bisogna muoversi, camminare, raggiungere i luoghi e le persone di cui si scrive, perché solo in questo modo si può essere veri testimoni di quanto accade e si riesce a coglierne la più vera essenza. È una regola che Alberto Folgheraiter - nato a Trento 60 anni fa - applica rigorosamente e che gli ha consentito di raccogliere informazioni e notizie che ha riportato in sedici libri (oltre a numerosi opuscoli e migliaia di articoli), nei quali ha raccontato con dovizia di particolari e sensibilità alcuni aspetti della storia, della cultura, delle tradizioni, della società del Trentino. Ognuna delle sue pubblicazioni - spiega Folgheraiter - ha un punto di partenza e uno stretto raccordo con le sue esperienze personali. “Ho scritto dei santuari perché da bambino con i miei genitori andavo al santuario di Segonzano dove abitavamo; mi sono occupato di eremiti perché proprio a Segonzano è vissuto l’ultimo eremita del Trentino; l’emigrazione l’ho conosciuta attraverso le storie dei mie nonni; di usi e costumi ho scritto perché la nostra è una terra dove sono stati conservati e tramandati meglio che in altre realtà”. Suo “grande maestro” - come lo definisce lui stesso - è stato Aldo Gorfer, autore di
libri sul Trentino che sono diventati capisaldi e patrimonio della cultura locale, “che mi ha onorato della sua amicizia e dei suoi consigli fin dall’esordio della mia attività giornalistica” ricorda Folgheraiter. Entrato a Vita Trentina, il periodico diocesano nel 1971, nel 1979 ha iniziato a lavorare presso la sede regionale della RAI, fino al giugno del 2010. Il suo ultimo lavoro si intitola “I villaggi dai camini spenti” (edizioni Curcu & Genovese), di cui sono state fatte due edizioni in pochi mesi. “I villaggi dalle stanze vuote” sarà invece il titolo del libro in uscita nei prossimi mesi, nei quali ci sarà una fotografia - scattata dal suo “alter ego”, Gianni Zotta con cui collabora da sempre - che secondo Folgheraiter descrive perfettamente il Trentino “che è e che sarà”. Sullo sfondo si vede Castel Stenico, più vicino la chiesa di Tignerone e in primo piano un marocchino inginocchiato su una stuoia, intento e pregare rivolto verso la
Mecca. “Non bisogna meravigliarsi anche perché sono persone come queste - precisa Folgheraiter - che stanno riaccendendo i camini e occupando le stanze vuote nei villaggi del Trentino”, quelli abbandonati a causa dell’emigrazione e del progressivo inurbamento. “Ma noi tutti siamo figli di emigranti e di immigrati” afferma Folgheraiter ed è in questa consapevolezza che si radica il suo ammirato interesse per le vicende “dei singoli” e “della povera gente” perché, spiega “la storia dei singoli diventa storia della comunità ed è la storia della povera gente che ha contribuito a fare la storia dei grandi”. Il suo incontro con la Cassa rurale (allora di Villazzano) è avvenuto quindici anni fa, dopo “un’arrabbiatura” con la banca della quale era cliente. “In Cassa rurale ho trovato un clima di famiglia, delle “persone normali”, con un anima, con cui sono nate delle amicizie”. E poi, aggiunge, è confortante sapere che la “testa” della Cassa rurale è presente sul territorio: si può parlare di persona con il direttore generale o il presidente, senza doversi districare fra risponditori automatici che chiedono di cliccare prima un numero e poi l’altro sulla tastiera del telefono, senza portare a nessun risultato. (m.t.)
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Ritratti “Ritratti” della periferia cittadina
San Donà, villaggio sat con uno “spirito di qua Prende il via, da questo numero, la pubblicazione di una serie di “ritratti” della periferia cittadina. Il giornalista Alberto Folgheraiter, socio della Cassa rurale di Trento, comincia in tal modo la sua collaborazione con la nostra rivista
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orreva l’anno 1956. Presidente della Repubblica era Giovanni Gronchi; del Governo, Antonio Segni; sindaco di Trento era Nilo Piccoli. A Trento, in ottobre, si era celebrato il VI congresso nazionale della DC con
Amintore Fanfani proclamato segretario. L’ultima parte dell’anno fu dominata dall’invasione dell’Ungheria da parte dei carri armati sovietici. Ma il 1956, nella cronaca della comunità trentina, fu anche l’anno della costruzione
del “villaggio satellite” di San Donà, fra il centro cittadino e Cognola. Seguiva di qualche mese la conclusione dei lavori per la costruzione del villaggio di “palafitte” di San Bartolomeo, a sud della città. Entrambi “villaggi” popolari, destinati alle
Innamorarsi a San Donà
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San Donà, il rione sulla collina est di Trento che ha poco più di cinquant’anni, c’erano quattro grossi cedri del Libano, vecchi e malandati. Pertanto, pericolosi per la pubblica incolumità. Il comune di Trento non poteva intervenire perché San Donà è territorio privato (lo spieghiamo a parte). Con l’autotassazione di 85 euro per nucleo abitativo le 250 famiglie di San Donà hanno fatto potare gli alberi del rione e tagliare i quattro cedri. Renato Tomasi, 59 anni, che è residente a San Donà fin dalla fondazione, ma è pure assessore comunale di Trento dai molti incarichi, ha avuto l’idea di far tagliare i tronchi a tre metri dal suolo. “Il progetto era di entrare nelle radici nel rione e, quindi, di realizzare quattro sculture che raccontassero la storia di questa comunità: un muratore col paròl, vale a dire la figura di chi ha costruito San Donà; un papà che va alla Michelin con la gamèla del disnàr; una mamma coi pòpi; e, poiché tanti pòpi di allora si sono poi innamorati e sposati qui, la statua di due innamorati”. La prima scultura è stata già realizzata, nell’ottobre scorso, da Egidio Pedri, noto artista di Segonzano. Titolo: “Innamorarsi a San Donà”.
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tellite artiere” famiglie di braccianti agricoli o contadini che erano diventati operai nelle fabbriche e negli opifici della Valle dell’Adige. La Michelin in primis. Immigrazione interna, pertanto, dalla periferia della provincia. Il villaggio fu costruito per conto dell’INA-casa su un terreno di quattro ettari e mezzo dei conti Alberti-Poja che era stato acquistato (e ceduto) per quello scopo dal comune di Trento. Come informa il giornalista Mauro Lando in quella imprescindibile “bibbia” che è il Dizionario Trentino (Curcu&Genovese, 2008), il progetto elaborato dall’arch. Renzo Masé e dagli ingegneri Renato Marchi, Giovanni Lorenzi e Marco Eccel, prevedeva la costruzione di 295 alloggi con 1623 vani. Dopo tre anni di lavoro, il villaggio e la consegna dei primi 120 alloggi ebbe luogo il 26 settembre 1959. Fu una cerimonia in pompa magna, con la partecipazione del sottosegretario di Stato, Ferdinando Storchi e dell’arcivescovo di Trento, Carlo de Ferrari. Ricorda Mauro Lando che non mancarono i problemi: “I traslochi si susseguirono in ottobre con le masserizie portate su carretti, era aperto solo un negozio del Sait, disponibile un solo telefono, niente scuole, dieci corse dell’autobus al giorno, la chiesetta costruita dalle “Tute bianche” e, finalmente, nel 1961 fu completato l’edificio dove ora sono collocati i negozi. Nel centro sociale però si avviò subito una forte vita comunitaria con vari comitati, filodrammatica, cineforum, gruppi di scacchi, foto e sportivi. Nasceva quindi uno “spirito di quartiere”.
Nel corso degli anni il “villaggio satellite” fu completato e gli vennero accostati altri complessi come San Vito (1970), Meridiana (1973), Linus e Oasi (1976)”. In principio, l’INA-casa si era impegnata a cedere col tempo le parti comuni al… comune di Trento. Nel 1966 all’INA-casa subentrò la GESCAL che mise a riscatto tutti gli alloggi e con essi, anche le parti comuni. Ecco perché San Donà è un villaggio tutto privato. Abitato, peraltro, da personaggi pubblici. Oltre al citato Renato Tomasi (nel box), assessore comunale (suo fratello, mons. Adriano “Pachi” Tomasi è vescovo missionario in Perù) qui vive dall’età di quattro anni (ovvero dal 1959) anche Giorgio Fracalossi, il presidente della Cassa Rurale di Trento. Lo abbiamo saputo in chiusura dell’articolo. Come dire: non è questa la ragione per la quale abbiamo scelto di partire con la nuova rubrica proprio da San Donà. Dove in cinquant’anni i “pòpi” sono cresciuti e molti si sono innamorati. Alberto Folgheraiter
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interviste intervista alla professoressa paola venuti
Adolescenza: istruzioni per l’uso
Prof. Paola Venuti
i tre licei di Trento – “Prati”, “Galilei” e “Da Vinci” hanno organizzato una serie di incontri per aiutare genitori e insegnanti di Rossana Gramegna
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na sfida, una lotta, una missione impossibile? Scorrendo i titoli degli incontri “L’adolescenza tra scuola e famiglia” promossi da ottobre a dicembre da tre licei di Trento – “Prati”, “Galilei” e “Da Vinci” – presso l’Aula Magna del liceo classico di via SS. Trinità, crescere sembra davvero un’ impresa avventurosa e difficile. E che l’adolescenza sia una fase cruciale della vita lo sanno bene molti genitori alle prese con le intemperanze dei figli che, verso i 14 anni, all’improvviso, si trasformano in
“selvaggi” chiusi nel disordine delle proprie camerette, sempre pronti a mettere alla prova i propri limiti e la pazienza altrui, fino a diventare dei perfetti ingestibili sconosciuti. Il periodo di passaggio è storia nota, si ripete di generazione in generazione. Ma quello che è nuovo, forse, è oggi il disorientamento dei genitori che genera voglia di capire. Non a caso gli incontri del “Prati” sono stati seguiti da un pubblico numerosissimo. Alla professoressa Paola Venuti, docente di Psicopatologia Clinica presso la Facoltà
di Scienze Cognitive dell’Università di Trento, che ha tenuto una relazione dal titolo emblematico “Crescere lottando, lottare crescendo”, abbiamo chiesto la ragione di questo interesse. Professoressa Venuti perché i genitori di oggi sono un po’ confusi? Vanno aiutati? Certamente vanno aiutati. Io sono tra coloro che ritengono che la “genitorialità” vada sostenuta sul territorio. Stiamo subendo un grosso cambiamento storico e culturale: si fanno meno figli, magari uno
Dai tacchi a spillo alle scarpette chiodate
La cantante e atleta Annalisa Minetti ha incontrato gli studenti
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l mio 3, fate tutto il rumore che volete e urlate a squarciagola: sfogatevi e scaricatevi, perché poi voglio che mi ascoltiate con attenzione”: ha esordito così Annalisa Minetti nell’incontro che ha avuto con gli studenti nell’aula magna dell’Istituto Buonarroti di Trento. E il suo invito è stato seguito alla lettera. Alla rullata di piedi e alle grida liberatorie è seguito un silenzio perfetto per tutto il tempo in cui Annalisa Minetti ha raccontato le sue esperienze. Non volava una mosca mentre, seduta a gambe conserte su una cattedra, la vincitrice sia della medaglia di bronzo alle
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Paralimpiadi di Londra sui 1500 metri che del Festival di Sanremo nel 1998, ha parlato con estrema franchezza e disincanto e talvolta con toni ironici, della sua vita: la condizione di emigranti dei suoi genitori, le battaglie da ragazzina per difendere dallo scherno il fratello portatore di handicap, le soddisfazioni ai concorsi di bellezza, l’angosciante scoperta che avrebbe perso la vista, la volontà di non sentirsi sconfitta, la tenacia per raggiungere sempre nuovi traguardi. “Quando mi dissero che sarei diventata cieca ho pianto a dirotto per il dolore e la tristezza. Poi mi sono detta che da quel
interviste solo, e su quell’unico figlio si fanno grossi investimenti emotivi, affettivi, materiali, con grandissime aspettative. Mancano però i riferimenti: la famiglia nucleare, da diversi anni, vive piuttosto isolata rispetto al passato, quando il gruppo più allargato fungeva da regolatore. Parla di investimenti: in effetti un figlio “costa” molto, in tutti i sensi… È vero, ma si esagera. I genitori di oggi richiedono ai figli molte prestazioni, dove è necessario avere successo: sport, competenze linguistiche, scuola … ci si dimentica dello stare insieme, del riflettere, e del fatto che non è bene che i figli si sentano sempre in competizione per tutto. Non serve che facciano tutto o che sappiano fare di tutto … Spesso ci si domanda fino a che punto “cedere” davanti alle richieste dei figli... Direi che fino ai 18 anni ogni richiesta vada “contrattata”: non è bene cedere, ma nemmeno vietare in modo inappellabile. Contrattare serve alla crescita, a conquistare la propria vita. Un figlio che si arrabbia e “fa il muso”, è una “cosa” scomoda e faticosa: ma un genitore deve
essere capace di sopportare il disaccordo. E dare delle regole. Sono gli stessi ragazzi a volerle, per provare i propri limiti. E di fronte alle classiche paure del bere, delle droghe, delle cattive compagnie …? La trasgressione fa parte dell’adolescenza e del crescere. E sembra strano ma a volte serve a recuperare l’aspetto comunitario e sociale: “facciamo assieme l’esperienza …” Però dove ci sono comportamenti “patologici” vedo, secondo dati clinici, che ci sono famiglie incapaci di darsi regole. Conta molto l’esempio genitoriale. E davanti alla scoperta di una trasgressione un genitore non dovrebbe dire a un figlio “non sei buono, non sei una buona persona” ma “non hai fatto una cosa buona”. Ripeto che l’adolescenza è una continua lotta: se non ci sono conflitti non va bene, vuol dire non crescere. Il ragazzo perfetto, che non crea problemi, non va bene… Un consiglio pratico? Ce l’ho in due parole: dare a questi figli pochi soldi e tanto lavoro. Per approfondire un po’ direi che per prima cosa i ragazzi dovrebbero essere “obbligati a
momento le lacrime le avrei riservate solo per le gioie più grandi e le commozioni più profonde e che non avrei permesso a nessuno di rendermi triste”, ha raccontato Annalisa Minetti. Guai abbandonarsi all’autocommiserazione, mai gettare la spugna - ha rincarato - qualsiasi sia l’ostacolo che si para davanti, che va affrontato con tenacia e determinazione, soprattutto quando l’ostacolo si frappone alla realizzazione delle proprie aspirazioni. “Seguite sempre i vostri sogni e non permettete a nessuno di dirvi cosa dovete fare o cosa non dovete fare”: è questo il messaggio che Annalisa Minetti ha voluto lanciare alle centinaia di ragazzi che hanno salutato il suo intervento con un lungo, caloroso e fragoroso applauso. “Ognuno deve fare le cose che ritiene opportune - ha ribadito poi in una breve intervista al termine dell’incontro con gli studenti - e i giovani devono avere la possibilità anche di sbagliare, perché li aiuta a crescere”. Alla domanda se le abbia dato più emozione il trionfo a
essere utili”, a servire a qualcosa. Lavorare, anche per brevi periodi, darebbe loro un “senso di utilità”. Secondo: la scuola … in Italia prevale “il cognitivo”, il professore parla, l’alunno ascolta. Pochi insegnanti sanno usare altri metodi che sarebbero utilissimi invece per aiutare a pensare, a creare, a fare, a elaborare in prima persona. Terzo: si dovrebbero facilitare i gruppi. Saper lavorare insieme, stare insieme è una risorsa. E i nonni, tanto utili per i bambini più piccoli, lo sono anche per gli adolescenti? Certamente. Sono affettivi e poco normativi, sono delle risorse perché riescono ad avere dei rapporti “puliti”, dove potrebbe nascere molta (utile) confidenza. E cosa c’è di buono in questi adolescenti di oggi? Hanno una “testa plastica”, padroneggiano sistemi comunicativi diversi ed hanno una forma mentis che gli consente di avere delle “competenze di collegamento” , capacità di collegare, più forti della generazione precedente. Sono meno settoriali. E se sono messi nelle condizioni per poter creare, hanno una profondità straordinaria.
Sanremo o il podio a Londra, Annalisa Minetti risponde “la medaglia”. Perché, spiega, “l’ho voluta e l’ho conquistata; correre - rispetto a cantare - non era per me un istinto naturale, non ero mai stata atleta: sono passata dalle scarpe col tacco a quelle chiodate di punto in bianco. Quando ho deciso di fare questa esperienza, ho scelto fra le discipline sportive quella che mi era stato detto avrebbe rubato meno tempo alla mia vita quotidiana. Ma ho sentito che il percorso era già delineato, che dovevo solo prenderne coscienza e farmi trasportare dal flusso energetico che mi ha portato sul podio: sentivo che sarebbe accaduto qualcosa di speciale”. La medaglia di bronzo alle paralimpiadi di Londra Annalisa l’ha conquistata dopo due anni di allenamenti. I quattro anni che la separano dal prossimo appuntamento olimpico - annuncia - li dedicherà anche a prepararsi per correre gli ottocento metri “come un normodotato”: un altro obiettivo, un altro traguardo, un altro sogno da seguire. (m.t.)
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bussola finanziaria
noi & i soldi L’analisi del direttore
Tre risposte alla domanda: perché si rivolgono a noi?
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re giorni fa accolgo in ufficio un signore che voleva “... iniziare a lavorare con voi Casse Rurali, perché mi sembra che siate rimaste le uniche di cui fidarsi.” Sempre recentemente la direttrice di una delle nostre filiali mi telefona per dirmi che “...... la signora xxx ha fatto domanda per diventare socio: mi sa che viene a nevicare perché sono anni che la rincorriamo ma non aveva mai voluto saperne!”. Un mio amico d’infanzia, che da anni lavora e vive ormai a Milano, mi chiede informazioni per sapere se “....voi per caso fate ancora mutui per l’acquisto della casa, perché mio figlio avrebbe trovato lavoro a Trento, ma le banche qui a Milano gli hanno tutte risposto picche.” Vi racconto questi episodi (solo i più recenti, potrei aggiungerne molti altri.....) in quanto mi hanno sollecitato una domanda: perché molte persone, aziende, enti ci danno fiducia e continuano lavorare con noi, o iniziano come nuovi clienti nonostante il clima di accesissima concorrenza presente sul mercato finanziario? Noi non facciamo campagne di sconti o di promozioni, non siamo tutti i giorni sul giornale a proporre tassi mirabolanti o servizi a costo zero, non regaliamo telefonini o computer. E allora perché? Mi sono dato tre risposte, partendo dalla costatazione che noi cerchiamo, semplicemente, con grande impegno di tutto il personale, di fare al meglio il nostro lavoro di banca cooperativa. E la prima risposta sta in quel “impegno di tutto il personale”. Numerose e ripetute dichiarazioni di soci e clienti hanno ormai certificato il grande valore che i nostri uomini e le nostre donne rappresentano, creando una relazione ed un clima preziosi, di affidabilità e di fiducia. La seconda e la terza risposta stanno invece nelle due parole “banca cooperativa”. È indubbio che fare bene la banca, con trasparenza, serietà, e anche rigore quando serve, crei quel patrimonio di fiducia che ci vede spesso vincenti rispetto ad altri istituti di credito. Ma è altrettanto vero che, accanto alla solidità e all’efficienza, la nostra Cassa può far leva anche sui valori cooperativi. Il 2012 è stato ed è un anno di grande crisi, un anno di sofferenza, di fatica, di incertezza sul futuro. Ma è stato anche l’anno internazionale delle cooperative, e proprio questa ricorrenza ha permesso di fare luce su un sistema di imprese che, alla crisi, sta reagendo in modo migliore, più efficiente e più etico. Nella cerimonia di chiusura dell’ «International year of cooperatives», al Palazzo di Vetro di New York, ha preso la parola come relatore anche il direttore del centro studi cooperativi Euricse di Trento, Gianluca Salvatori. Una grande soddisfazione ma anche un grande riconoscimento ad una terra che della cooperazione è un simbolo a livello mondiale. Anche noi facciamo parte di questo mondo, come banca cooperativa, anche voi, cari soci. Dobbiamo esserne fieri e continuare a lavorare insieme, perché, come recitava un motto di qualche anno fa “insieme si può”! Buon Natale e buon anno a tutti... in cooperazione! Michele Sartori
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noi & i soldi I NUOVI “SCENARI COMMERCIALI” APERTI DA INTERNET
CON IL “POS VIRTUALE” ACQUISTI SICURI ON-LINE È UNO STRUMENTO CHE CONSENTE I PAGAMENTI TRAMITE CARTA DI CREDITO O CARTA PREPAGATA SUI SITI DI COMMERCIO ELETTRONICO CHE OPERANO SUL WEB
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o sviluppo tecnologico avanza inesorabilmente e anche il mondo del credito è tenuto ad adeguarsi. In questi ultimi anni alla massicia diffusione dei computer, da quelli fissi a quelli portatili fino ai nuovi tablet, si è affiancata quella dei cosiddetti smartphone - che in italiano possiamo definire “telefonini intelligenti o multimediali” - dispositivi mobili che abbinano le funzionalità del telefono cellulare e quelle di gestione di dati personali. Parallelamente, il mercato della vendita di beni e servizi dalle “botteghe” tradizionali si sta spostando sempre più sul WEB attraverso il canale internet e i siti di commercio elettronico. Per riuscire a tenere il passo con questi nuovi scenari commerciali, si è resa indispensabile l’evoluzione nel sistema dei pagamenti. La nuova “frontiera” si chiama “POS Virtuale”, che offre ai siti di commercio elettronico uno strumento di pagamento che, analogamente ai POS “fisici” a disposizione dei negozi reali, li mette in grado di accettare pagamenti tramite carta di credito o carta prepagata, attraverso un sistema semplice, affidabile e sicuro. Il servizio “POS Virtuale” utilizza come piattaforma un sistema specifico per la gestione dei pagamenti online. Non è possibile utilizzare le carte di debito (Bancomat) in quanto una parte dei dati necessari al loro riconoscimento è memorizzata solo sulla banda magnetica o nel chip,
e quindi sarebbe necessario dotare tutti i possibili acquirenti di un apposito lettore. Risultano invece utilizzabili le carte Ricaricabili. Vediamo in breve come funzionano queste operazioni di acquisto e pagamento: 1. L’acquirente visita il sito di commercio elettronico del venditore e vede e sceglie degli articoli che desidera acquistare. 2. Il venditore presenta all’acquirente l’elenco degli articoli selezionati per l’acquisto e richiede la conferma dell’ordine e l’avvio della procedura di pagamento. 3. Se l’acquirente sceglie il pagamento con carta di credito viene indirizzato su una pagina protetta, dove deve eseguire l’inserimento dei dati della carta di credito stessa. Questa trasmissione si avvale di protocolli di sicurezza certificati per tutelare al massimo la riservatezza dei dati. Terminata questa operazione e, premendo un pulsante di conferma, si innesca l’invio dei dati relativi al pagamento dell’ordine al centro autorizzativo della banca. 6. Se l’operazione va a buon fine, il venditore e l’acquirente ricevono entrambi una email di conferma dell’avvenuta operazione di paga-
mento. A questo punto l’acquirente troverà l’addebito dell’acquisto sulla sua carta di credito e il venditore dovrà provvedere a consegnare la merce e/o il servizio acquistati dall’acquirente. Qualche parola va spesa in merito alla sicurezza di queste operazioni; molto spesso si sente parlare di truffe on line che fanno nascere molta diffidenza da parte dei possibili acquirenti. È importante precisare che tutte le comunicazioni sulla rete Internet che coinvolgono dati riservati (numeri di carte di credito, scadenze delle carte, codici di sicurezza CVV2/CVC2 - cioè le tre cifre presenti sul retro della carta) relativi a pagamenti tramite i nostri “POS Virtuali” vengono cifrati tramite i più elevati standard di sicurezza oggi disponibili per le comunicazioni su internet.
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UN’INIZIATIVA DI SUCCESSO DI CLM-BELL
Anche nel 2013 tornano i “campi estivi” COME SEMPRE PER I FIGLI DEI SOCI “ATTIVI” SONO PREVISTE CONSISTENTI AGEVOLAZIONI, CHE RENDONO PARTICOLARMENTE CONVENIENTI LE ISCRIZIONI
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a Cassa Rurale di Trento ripropone anche per l’anno 2013 le numerose ed interessanti offerte per quei soci che vorranno iscrivere i propri figli studenti ai soggiorni studio estivi proposti da CLM-BELL. Questa iniziativa già negli anni scorsi ha riscosso un grande successo e molti sono stati gli studenti che hanno trascorso qualche settimana di vacanzastudio in una delle località proposte, perfezionando in tal modo la conoscenza della lingua straniera e allo stes-
so tempo conoscendo nuovi amici e nuove realtà. I contributi per i soggiorni studio 2013 saranno i seguenti: Soggiorno di lingua inglese per figli di Soci dagli 8 agli 11 anni e dai 12 ai 16 anni della durata di due settimane a Candriai sul Monte Bondone: Contributo della Cassa di € 600,00. Soggiorno di lingua inglese per figli di Soci dai 13 ai 18 anni in Irlanda presso l’Alpha College of English di Dublino della durata di tre settimane, con for-
Periodo di effettuazione
Quota di partecipazione
Contributo Cassa
costo per il socio**
IRLANDA Dublino Alpha College Soggiorno in college
Dal 3 al 24 luglio
€ 2.140,00 *
€ 900,00
€ 1.240,00
Dublino Alpha College Soggiorno in famiglia
Dal 3 al 24 luglio
€ 1.990,00 *
€ 900,00
€ 1.090,00
€ 1.790,00
€ 800,00
€ 990,00
€ 600,00
€ 590,00
€ 250.00
€ 290.00
GERMANIA Humbolt Institute Bad-Schussenried
Dal 18 agosto al 1 settembre
CANDRIAI – M.TE BONDONE Dal 30 giugno al 13 luglio Casa di soggiorno AERAT Dal 14 luglio al 27 luglio € 1.190,00 Dal 28 luglio al 10 agosto a Candriai Dal 11 agosto al 24 agosto PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA Dal 17 al 24 agosto Villa Santi – loc. Montagne € 540,00 Dal 24 al 31 agosto
Le quote di partecipazione sono già al netto del contributo concesso a tutti i partecipanti dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento. *quota suscettibile di variazione in base al costo del volo. ** Al quale può sommarsi anche altra scontistica.
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mula in college o family: Contributo della Cassa di € 900,00. Soggiorno di lingua tedesca per figli di Soci dagli 8 ai 14 anni della durata di una settimana a Villa Santi, località Montagne, nel parco Adamello-Brenta: Contributo della Cassa € 250,00. Soggiorno di lingua tedesca per figli di Soci dai 14 ai 17 anni, in Germania presso un collegio dell’Humbolt Institute Bad-Schussenried della durata di due settimane: contributo della Cassa € 800,00. Alle agevolazioni sopra esposte che saranno valide per ogni figlio iscritto si potranno cumulare anche quelle previste per i figli che praticano una attività sportiva e sono tesserati in una delle società sponsorizzate dalla Cassa Rurale di Trento. Tale contributo è pari ad € 100,00 per atleta e per soggiorno. I soggiorni estivi di CLM-BELL, in Trentino, sono organizzati con staff di docenti di madre lingua o bilingue e con una grande esperienza nell’insegnamento Per informazioni e iscrizioni:
Via Pozzo, 30 – Trento Tel. 0461 981733 clm-bell@clm-bell.it
delle lingue in età scolare. Anche i numerosi assistenti, cui sarà riservato il compito di organizzare tutte le attività culturali, ludiche e sportive delle giornate di soggiorno si rivolgeranno ai giovani ospiti in lingua inglese o tedesca. Le vantaggiose condizioni sopra riportate sono riservate ai figli dei Soci “attivi” cioè titolari di conto presso la Cassa con l’aggiunta di servizi collegati.
Presso la segreteria di CLM-BELL in via Pozzo 30 a Trento, aperta il lunedì dalle ore 10.00 alle 19.00 e dal martedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.00 si potranno avere tutti i chiarimenti e ulteriori informazioni relative all’iniziativa oltre ad un completo elenco di sconti ed agevolazioni. (es. fratelli, iscrizioni anticipate, ecc.) Nel box allegato troverete tutti i prezzi e date delle varie proposte.
LA LETTERA DEI SOCI MONREALE TOMASONI
Grazie per il generoso sostegno, e per l’impeccabile organizzazione Riportiamo integralmente il testo della lettera inviata alla Cassa rurale dai coniugi Antonio Monreale e Marina Tomasoni, i cui figli hanno preso parte ai soggiorni estivi in Italia e all’estero organizati da CLM-Bell. Spett.le Cassa Rurale di Trento, l’estate si è conclusa ed insieme a mio marito desideriamo ringraziarVi per il generoso sostegno che ci avete dato per le attività di studio estivo dei nostri figli Mattia e Francesca. L’importante quota riservata ai figli dei Soci ha costituito un fattore determinante nella scelta di tali attività, rendendone possibile la realizzazione. Ci preme farVi sapere che tutte le esperienze fatte dai ragazzi, sia in Italia che all’estero, si sono svolte positivamente. Inoltre ci teniamo a sottolineare quanto l’organizzazione, a cura di CLM – BELL, sia stata impeccabile. Auspichiamo che anche in futuro, la Fondazione continui a mostrare una così rimarchevole sensibilità per le esigenze delle famiglie promovendo la preparazione culturale dei giovani. Inviamo con l’occasione un cordiale saluto. Fam. Monreale Tomasoni Antonio e Marina
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Giovani 2.0 IL 12 OTTOBRE SI È SVOLTA L’ASSEMBLEA
Nuovo direttivo per i “Giovani soci” ALLA PRESIDENZA È STATO ELETTO MATTIA PALAZZO E CI SONO DUE “NEW ENTRY”: FEDERICA CHEMELLI E GIOVANNI AGOSTINI
A
tmosfera tranquilla quella sera d’autunno, un gruppo di quaranta giovani seduti ordinatamente in file compatte e tanto entusiasmo nell’aria: era il 13 ottobre 2007 e nella sala circoscrizionale di Cognola stava nascendo l’Associazione Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento. Dopo alcuni mesi di progettazione, infatti, grazie al Mattia Palazzo supporto della nostra Cassa, veniva dato il via ad un progetto innovativo, volto a stimolare la partecipazione dei giovani ad eventi culturali e formativi ed a permettere loro di conoscere vantaggi e benefici dell’essere soci di una banca di credito cooperativo. A distanza di cinque anni, è con molta soddisfazione che, guardando indietro, mi trovo a ripensare alle numerose attività organizzate, a tutti i giovani coinvolti, agli obiettivi raggiunti ed, ovviamente, alla preziosa esperienza che ho avuto modo di vivere quale Presidente dell’Associazione, carica che, per motivi personali e lavorativi ed in un’ottica di rinnovamento, quest’anno ho deciso di cedere. Il 12 ottobre 2012, infatti, ha avuto luogo l’Assemblea Straordinaria ed Ordinaria del gruppo ed in tale occasione, oltre alla modifica di alcune clausole statutarie (con la previsione di un limite ai mandati e l’introduzione della figura dei revisori supplenti) e all’approvazione del bilancio, si è provveduto al rinnovo delle cariche sociali in scadenza.
Il nuovo Consiglio Direttivo è ora composto da: • Presidente: Mattia Palazzo • Vicepresidente: Giulia Panizza • Segretario: David Pellegrini • Tesoriere: Matteo Gaigher • Consigliere: Andrea Franzoso • Consigliere: Jacopo Pedrotti • Consigliere: Elena Gabrielli • Consigliere: Federica Chemelli (New entry) • Consigliere: Giovanni Agostini (New entry) Il collegio dei revisori dell’associazione non ha invece subito modifiche eccezion fatta per l’elezione di due revisori supplenti: Marco Dianti e Matteo Cavagna. In qualità di Presidente uscente, tramite questo breve articolo, intendo rivolgere un sincero ringraziamento ai consiglieri Giulia Degasperi e Matteo Cavagna per la dedizione ed il grande impegno dimostrato nei due anni trascorsi insieme ed alla Cassa Rurale di Trento che ha saputo credere nella “forza dei giovani”, stimolando la nascita di questa fantastica Associazione. Elena Gabrielli
Federica Chemelli e Giovanni Agostini i due nuovi componenti del Consiglio direttivo
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Giovani 2.0
Viaggio alle radici della cooperazione
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n una bellissima giornata di ottobre l’associazione Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento ha aderito all’iniziativa organizzata dall’Associazione Donne in Cooperazione e Associazione Giovani Cooperatori Trentini per un viaggio itinerante sia nel tempo che nei luoghi: il viaggio alle radici della cooperazione. Così, accompagnati da una simpatica cantastorie, veniamo proiettati al tempo di don Guetti che incontriamo per così dire “di persona” alla chiesa di Vigo Lomaso. È proprio “Don Guetti” a introdurci meglio nel contesto storico e culturale del tempo raccontando le difficoltà che la gente era costretta ad affrontare ogni giorno. Sempre accompagnati dalla cantastorie mentre passeggiamo per il piccolo centro di Vigo Lomaso ci imbattiamo - nei pressi dell’abitazione di Don Guetti - in due contadini che ci raccontano di come Don Guetti abbia aiutato la popolazione ad affrontare la vita quotidiana trasmettendo loro importanti nozioni pratiche e tecniche circa le pratiche colturali, la gestione familiare ed economiche della vita. Da qui ci trasferiamo in un altro luogo simbolo per la storia della cooperazione Trentina: il paese di Santa Croce. Fu proprio qui che Don Guetti il 28 settembre 1890 costituì la prima famiglia Cooperativa del Trentino quella che in realtà si chiamò “Società cooperativa di smercio e consumo”. Qui incontriamo un commerciante e una maestra delle scuole elementari che ci raccontano come la creazione di questa cooperativa di consumo abbia permesso lo sviluppo armonioso del territorio e della vita della comunità stessa.
Ripartiamo alla volta di Quadra dove il nostro Don Guetti ha potuto costituire l’altra forma cooperativa a noi quanto mai familiare: la prima Cassa Rurale (1892). In realtà si tratta solamente di ufficio e di una cassaforte a dimostrazione dell’autenticità essenziale della vita del tempo. Qui ritorniamo ai giorni nostri grazie alla visita del museo dedicato a Don Guetti gestito dai giovani dell’Associazione a lui intitolata. Siamo proprio soddisfatti della giornata anche perché come giovani rappresentanti del movimento cooperativo – camminare in quei luoghi e poter apprezzare quanto di buono sta alla base del movimento cooperativo nelle sue molteplici forme ci fanno sentire, per così dire, orgogliosi di esserne parte viva e ancor più motivati a coltivare i valori cooperativi anche nella nostra piccola associazione. Mattia Palazzo
A tu per tu con i grandi della musica
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a Cassa Rurale di Trento quest’anno è sponsor della rassegna “Musica d’autore” organizzata dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento, nell’ambito della quale saliranno sul palcoscenico alcuni tra i più famosi artisti del panorama musicale italiano. Tra le figure di spicco, l’artista Malika Ayane (terza da sinistra nella foto) si è esibita lo scorso 29 novembre 2012 all’Auditorium Santa Chiara. La cantante – che ha all’attivo anche la partecipazione a due Festival di Sanremo e a I Suoni
delle Dolomiti 2012 – ha portato nel capoluogo trentino la nona data del tour “Ricreazione”, dal nome del suo ultimo album. In occasione del concerto, una rappresentanza dell’Associazione Giovani Soci ha avuto la possibilità di incontrare la cantante prima della sua esibizione: è stata un’opportunità unica ed indimenticabile per avvicinare un’artista di così grande successo, scattare con lei qualche fotografia e farsi firmare un autografo. Ci auguriamo di poter ripetere l’esperienza con altri due artisti che prossimamente saranno ospiti a Trento, come Niccolò Fabi (19 gennaio 2013) e il gruppo dei Negrita (8 marzo 2013). Tutti i dettagli saranno pubblicati sul sito internet dell’Associazione Giovani Soci. Giovanni Agostini
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Giovani 2.0 I TERMINI PER LA DOMANDA SCADONO IL 28 FEBBRAIO 2013
Chi è bravo a scuola parte per la Sicilia LA CASSA RURALE RIPROPONE I “PREMI DI STUDIO”, CHE HANNO DIMOSTRATO DI FAVORIRE ANCHE LA CONOSCENZA E IL DIALOGO FRA I GIOVANI
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l 28 febbraio 2013 scadrà il termine per la presentazione della documentazione per l’ottenimento del premio di studio per gli studenti, Soci o figli di Soci, che si sono diplomati o laureati nello scorso anno scolastico o accademico con buoni risultati. Il Regolamento per accedere al premio è pubblicato qui di seguito. Il premio di studio consiste, ormai da diversi anni, in un viaggio premio di alcuni giorni in una città europea, organizzato in collaborazione con l’Associazione Giovani Soci della Cassa Rurale di Trento con l’intento di favorire la conoscenza e il dialogo tra giovani. Per la primavera prossima la meta sarà la Sicilia occidentale, terra ricca di storia, tradizioni e cultura. Coloro che, per varie ragioni, non potranno partecipare al viaggio avranno la possibilità di optare per un premio alternativo, che consiste in un buono acquisto del valore di € 500,00 da utilizzare presso la scuola di lingue CLM BELL.
REGOLAMENTO PER ACCEDERE AL PREMIO DI STUDIO 2013 - Possono presentare richiesta del Premio di Studio tutti i giovani che alla data di ottenimento del diploma o della laurea risultino essere Soci* o figli di Socio* della Cassa Rurale di Trento. - Il Premio di Studio viene riservato agli studenti che hanno frequentato il quinquennio di scuola media superiore o il triennio presso una scuola professionale della Provincia Autonoma di Trento, o che hanno conseguito la laurea all’università (incluse le lauree brevi) esclusivamente in scuole o università italiane. - Il diploma o la laurea devono essere stati conseguiti nell’anno scolastico o accademico 2011/2012. - Per accedere al premio dovranno essere stati conseguiti i seguenti punteggi minimi:
o Scuole professionali
80/100
o Scuole medie superiori 90/100
o Università
105/110
- Il premio consiste in un viaggio premio in una località europea, che sarà comunicata con congruo anticipo. - La rinuncia al viaggio premio non comporta per il premiato la corresponsione di somme di analogo valore, né è prevista la possibilità di cessione del premio ad altra persona.
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Giovani 2.0 - Il Consiglio di Amministrazione della Cassa ha deliberato che gli Studenti che per qualsiasi motivo decidano di non partecipare al viaggio avranno la possibilità di optare per un premio alternativo: un buono del valore di 500,00 euro da utilizzare presso la scuola di lingue CLM BELL. Le richieste di premio dovranno essere presentate all’Ufficio Soci della Cassa Rurale entro il 28 febbraio 2013, utilizzando l’apposito modulo di adesione pubblicato in questo numero o scaricabile dal sito internet www.cassaruraleditrento.it, ed allegando copia del certificato di diploma o laurea dal quale emerga il punteggio conseguito. * Condizione indispensabile per poter accedere al Premio di Studio è che il Socio risulti “attivo” e cioè che sia intestatario di conto corrente con l’aggiunta di servizi collegati (almeno la carta bancomat e/o il pagamento di utenze).
Modulo di richiesta del Premio di Studio Da consegnare all’Ufficio Soci della Cassa Rurale di Trento entro il 28 febbraio 2013. IL SOTTOSCRITTO.............................................................................................................................................................. CODICE FISCALE................................................................................................................................... nato il.............................................................................................................................................................................................. A.................................................................................................................................................................................. residente.......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... figlio del socio/a............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ tel........................................................................................................ mobile.....................................................................................................e-mail................................................................................................................................... Chiede, in relazione al risultato scolastico conseguito, di poter partecipare al viaggio premio gratuito organizzato dalla Cassa Rurale di Trento in Sicilia. A tal fine dichiara di aver ottenuto il seguente risultato nell’anno scolastico/accademico 2011/12
qualifica di scuola prov. professionale presso................................................................................................................................ punteggio..................................................... diploma di scuola prov. superiore presso..................................................................................................................................................... punteggio..................................................... diploma di laurea in ................................................................................................. università di ............................................................................... punteggio..................................................... Allega alla presente certificato di laurea, diploma o qualifica con relativo punteggio conseguito.
data........................................................................................................................................ firma............................................................................................................................................................................................................................... Il modulo è disponibile anche sul sito internet www.cassaruraleditrento.it
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auditorium santa chiara tutto esaurito per uno spettacolo straordinario
La leggerezza fatta persona Intervista alla ballerina Simona Atzori che si è esibita a trento per iniziativa della fondazione cassa rurale di trento di Walter Liber
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foto di Paolo Pedrotti
alla, dipinge, ama, e lo fa in maniera forte, contagiosa, intensa. Simona Atzori, ballerina di rilievo nazionale ed affermata pittrice, per iniziativa della Fondazione Cassa Rurale di Trento si è esibita a Trento sul palco dell’auditorium Santa Chiara diventato per una sera troppo piccolo per contenere tutto il pubblico che voleva vederla. Adesso Simona è una star, acclamata per quello che è: una artista che si muove nello spazio come una farfalla, leggera e soave a pennellare l’aria di volteggi e di emozioni. Il suo ultimo spettacolo racconta la sua vita, anzi, il suo sconfinato amore per la vita. Quell’amore che le fa fare miracoli. Perché lei, nata senza braccia, poteva vivere una esistenza di privazioni. E invece la sua
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volontà e caparbietà hanno dato un corso nuovo alla sua esistenza. Tanto che oggi gira l’Italia a portare la sua arte e il suo sorriso, il messaggio universale che non c’è niente al mondo che può fermare un sogno. Ha anche scritto un libro, “Cosa ti manca per essere felice?”. L’abbiamo intervistata. Lei scrive nel suo libro che la diversità è quella cosa che ci accomuna tutti. Eppure questa affermazione fa a pugni con un mondo contemporaneo che sembra invece vivere di stereotipi e abbondare di luoghi comuni… Sicuramente. Non è molto difficile, perché comunque se ci guardiamo intorno - io lo faccio spesso - non troviamo mai una persona uguale ad un’altra. La diversità è la cosa più semplice e purtroppo più difficile da notare negli altri. Io credo tuttavia che sia la ricchezza più grande che tutti noi abbiamo. È difficile farci distinguere per ciò che si ha piuttosto che per ciò che non si ha? È difficile e lo trovo strano. Dovrebbe essere più facile vedere ciò che c’è e non quello che ci manca. Eppure siamo abituati a fare l’opposto. Vediamo sempre in noi stessi gli altri, quello che non abbiamo anziché guardare tutte le cose che grazie a Dio abbiamo in noi e i doni che ci sono stati dati. Cito ancora il suo libro. Lei scrive che è solo dando valore ad ogni persona, ad ogni vita che possiamo crescere, aprire nuovi orizzonti, di-
ventare più flessibili, meno timorosi e più ricchi. La ricchezza è la cosa che forse dovremo ricercare tutti noi nella nostra vita. La ricchezza è quella degli incontri, delle persone, dell’amore. Io lo ricerco in ogni cosa che faccio, dalla danza alla pittura ma soprattutto nella vita degli altri, nei sorrisi. È questo ciò che mi da più gioia. Cos’è la libertà? Sono tante cose la libertà. La danza è una forma di libertà, perché attraverso il corpo ti permette di provare delle emozioni straordinarie. Questa è la libertà più grande che io conosca, ma la libertà di poter essere se stessi forse è ancora più grande. Che cosa può dire ad un ragazzo o ragazza di sedici o diciassette anni che si affaccia alla vita? Posso dire tante cose. Sicuramente la cosa più importate è di amare se stessi, che a quell’età è una delle cose più difficili. E invece io credo che se noi pensiamo alla nostra vita come a un dono - un grande Papa diceva: “prendete la vita nelle vostre mani e fatene un capolavoro” - ogni giorno svegliandoci possiamo davvero fare una pennellata e rendere la nostra vita più bella, e credere nei sogni. Non di quelli che si avverano come magia, io parlo di sogni in cui devi studiare, lavorare, impegnarti, avere una passione forte che ti dice “vai avanti”, perché in quella strada, e forse da quella strada in altre strade, troverai la tua.
MICROBIOLOGIA APPLICATA ALLA TUTELA DEI MONUMENTI
I batteri “trentini” sul palco del MIT di Boston PREMIATO NEGLI STATI UNITI IL PROGETTO DELLA “SQUADRA” DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI BIOLOGIA INTEGRATA DELL’UNIVERSITÀ DI TRENTO PROGETTO DI RICERCA, SOSTENUTO DALLA FONDAZIONE CASSA RURALE
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batteri “pulisci- monumenti” ingegnerizzati dalla squadra trentina del Cibio - Centro Interdipartimentale di Biologia Integrata dell’Università di Trento – hanno colpito nel segno. Il team sostenuto dalla Fondazione Cassa Rurale, è salito sul palco del prestigioso Massachusetts Institute of Technology – MIT di Boston – votato tra le sedici migliori squadre a livello mondiale nella sfida di Biologia sintetica “iGEM” (International Genetically Engineered Machines competition). Jason Fontana, Francesco Guzzonato, Daniele Rossetto, Andrea Tassi-
nari, Giacomo Giacomelli e Anna Depetris, studenti del corso di laurea in Scienze e Tecnologie biomolecolari, accompagnati da Cristina Del Bianco (ricercatrice presso il Cibio ed esperta in biochimica), Sheref Mansy (docente di biochimica ed esperto di biologia sintetica) e Olivier Jousson (docente di microbiologia e presidente del corso di laurea) si sono presentati alla competizione con un progetto dedicato al patrimonio artistico. Usando tecniche dell’ingegneria genetica e saggi di biochimica, hanno ingegnerizzato dei batteri da impiegare nelle delicate
operazioni di ripulitura dei monumenti antichi ricoperti da “black crust”, quello strato minerale e organico scuro che danneggia e sfigura statue e monumenti, in particolare quelli in marmo. Era la prima volta che l’Università di Trento prendeva parte a questa competizione internazionale che ha visto circa 250 squadre partecipanti provenienti da tutto il mondo. Tra i progetti futuri nati sulla base di questa esperienza, l’idea di istituire dei laboratori didattici di biologia sintetica per le scuole superiori, in collaborazione con il Museo tridentino di Scienze naturali.
“Trento 0-18”: i diritti naturali dei bambini La Fondazione Cassa Rurale di Trento ha voluto affiancarsi quest’anno ad un’iniziativa del Comune di Trento, che ha inteso coinvolgere vari soggetti ed associazioni sul tema dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. “Trento 0-18” – questo il titolo del percorso – intendeva approfondire due ambiti: quello dell’educazione e quello della discriminazione. Il 17 novembre si è tenuto un incontro dedicato ai genitori (con contemporanea organizzazione di laboratori per bambini) nel quale tre diversi esperti, per diverse fasce di età, hanno cercato di aiutare i genitori a capire che cosa significa educare, cercando inoltre di rispondere alle loro domande. Il 20 novembre invece si è svolto un workshop per operatori sociali, insegnanti, educatori, dedicato ai temi delle disuguaglianze, dove i vari attori delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza (pubblico, privato sociale, scuola) hanno
potuto confrontarsi. L’intento di tutti gli incontri era di coinvolgere più soggetti possibili con l’idea che, in una città che si sforza di essere prima di tutto una comunità, ciascuno di noi deve sentirsi impegnato in prima persona in quella che spesso viene indicata come emergenza educativa. Non solo genitori, insegnanti, professionisti delle scienze umane e sociali, ma anche semplici cittadini che con il loro lavoro, il loro comportamento, il loro modo di essere adulti danno, consapevolmente o meno, un esempio ai più piccoli. Sempre nell’ottica di dare attenzione ai giovani e alle loro famiglie, la Fondazione Cassa Rurale ha inoltre sostenuto un percorso formativo dedicato dal Comune di Trento a genitori adottivi di figli adolescenti e tenuto dallo psicologo e psicoterapeuta Marco Chistolini, che si è svolto in tre incontri tra settembre e dicembre, presso la circoscrizione dell’Argentario a Cognola.
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ASSEGNATE LE BORSE DI STUDIO 2012
Due “punte di diamante” della fisica e della musica ALESSIO VENTURINI LAVORA TRA BOSTON E IL CERN DI GINEVRA; SAVERIO GABRIELLI HA COME MAESTRO UN VIOLINISTA DI FAMA MONDIALE
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e c’è una luce in fondo al tunnel della crisi che anche l’Italia sta attraversando, sicuramente due giovani trentini la possono intravvedere. Le borse di studio della Fondazione Cassa Rurale di Trento sono un evento poco più che simbolico, ma rappresentano un segnale positivo anche per i tanti giovani che ancora navigano nell’oscurità riguardo il loro futuro. Dodicimila euro ciascuno, da spendere in strutture di ricerca ad altissimo livello. Le due borse di studio sono state consegnare ai vincitori il 23 ottobre scorso, nel corso di un cerimonia che si è svolta a Palazzo Geremia. I “vincitori” del 2012 sono Alessio Venturini, 24enne fisico di Trento, che lavora tra Boston e il mitico Cern di Ginevra allo studio del “decadimento del bosone di Higgs”, ovvero il progetto più importante e famoso della moderna fisica delle particelle e Saverio Gabrielli, 21 anni, diplomato in violino al Conservatorio di Verona con il massimo dei voti, ed ora approdato alla corte di un violinista di fama mondiale come il maestro Ilya Grubert al Conservatorio di Amsterdam. Nei loro sguardi la soddisfazione di aver coronato un sogno, che peraltro per entrambi è solo all’inizio. Li aspettano quattro anni di studi e ricerche, per approdare a livelli altissimi, e magari “sfondare”, ognuno nel proprio campo. E forse, come ha auspicato il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, un gior-
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no tornare a Trento e mettere a frutto ciò che hanno imparato. “Non sono molte le persone che arrivano a questi livelli – ha affermato la presidente della Fondazione Rossana Gramegna – ma occorre guardare al futuro con ottimismo. Questo è un segno che può servire da stimolo a tanti giovani”. Le borse di studio della Fondazione Cassa rurale di Trento sono state istuite per sostenere l’impegno e la determinazione dei giovani trentini più meritevoli e sono destinate a giovani laureati che intendano iniziare o proseguire un progetto di studio o di perfezionamento, presso Università o Istituzioni italiane o estere, pubbliche o private. Il bando prevede l’assegnazione di una
borsa di studio in tre aree tematiche: economico-giuridica, tecnico-scientifica, umanistico-artistica. Quest’anno non è stata assegnata la borsa per l’area economico-giuridica prevista dal bando. Il Comitato scientifico, composto da Diego Schelfi, in qualità di Presidente, Carlo Borzaga, Alberto Faustini e Michele Lanzinger, ha scelto Alessio e Saverio per l’altissimo livello del loro progetto di ricerca. Piuttosto selettivi i requisiti per concorrere all’assegnazione: aver conseguito nei tempi regolari un diploma di laurea con votazione non inferiore a 105/110; essere giovani, al massimo 23 anni per la laurea triennale, 26 per la specialistica, e soprattutto presentare un progetto di particolare interesse.
I due vincitori delle borse di studio Alessio Venturini, NELL’INFINITAMENTE PICCOLO
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ragione si può affermare che Alessio Venturini, 25 anni compiuti il 1° maggio scorso, ha “bruciato le tappe”: la sua laurea con 110 e lode con una tesi sullo studio del campo magnetico di un’esplosione solare l’ha conseguita - nel settembre del 2011 - in anticipo rispetto ai tempi canonici di un percorso universitario; la sua richiesta di fare un dottorato di ricerca presso un’università americana - nello specifico la Brandeis University di Boston - è stata accolta in tempi molto più rapidi del solito; e la sua collaborazione con il CERN di Ginevra è iniziata sei mesi prima rispetto alla data di avvio ufficiale. Lo studio delle particelle subatomiche è il settore altamente specialistico nel quale Alessio proseguirà i suoi studi, dividendosi fra Boston e Ginevra: nella città svizzera è “dottorando” a tutti gli effetti dal settembre scorso e l’ambiente e i colleghi con cui lavora lo entusiasmano parecchio e sono per lui fonte di continua motivazione. Il 4 luglio scorso, anche Alessio era presente all’esperimento che ha portato all’identificazione del “bosone di Higgs” - che
lui definisce “forse l’evento più importante nella storia della fisica”. Ora l’acceleratore del CERN rimarrà spento per un anno per manutenzione. Quando sarà riattivato disporrà di un’energia doppia rispetto a quella finora utilizzata e questo, spiega Alessio, aprirà nuove frontiere nella conoscenza della fisica delle particelle. Grazie alla borsa di studio della Fondazione Cassa Rurale di Trento, Alessio sarà sul posto, pronto a dare il suo importante contributo con il suo “studio del decadimento del bosone di Higgs in stati finali con elettroni e muoni”.
Saverio Gabrielli, NELL’INFINITAMENTE sublime
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ambiente incontaminato della Val di Rabbi - di dove è originario suo padre - ha fatto nascere in lui un grande amore per la montagna. L’amore per la natura Saverio Gabrielli, 22 anni, continua a provarlo e lo ha riversato nel proprio modo di fare musica. La passione per la musica nata soprattutto grazie alla madre che insegna pianoforte al Conservatorio - è cresciuta in lui sempre più intensa e lo ha portato ad imbracciare il violino e ad entrare gradualmente in simbiosi con lo strumento. Ad affascinarlo era stato il suono del primo violino durante un concerto dell’Orchestra Haydn, al quale l’aveva accompagnato sua madre. Con un sorriso Saverio ricorda i frustranti approcci allo strumento, che all’inizio non era facile far “cantare””. In seguito si è iscritto al liceo musicale, ha poi seguito al Conservatorio di Trento i corsi del maestro Alberto Martini, fino all’incontro con Ilya Grubert, violinista di fama mondiale, che insegna al Conservatorio di Amsterdam. Proprio nella città olandese, grazie alla borsa di studio della Fondazione Cassa Rurale di Trento, seguirà le lezioni di Grubert, “una persona di straordinario talento, di indiscusso
Saverio Gabrielli e Alessio Venturini
valore musicale ma soprattutto di profonda umanità. Con Grubert - spiega Saverio - un musicista non perfeziona solo la tecnica ma amplia la propria cultura e affina la propria anima e impara ad esprimerla nelle esecuzioni”. Parlando dei suoi gusti musicali, dichiara che Bach e Mozart sono i compositori che gli regalano le più profonde emozioni ma svela che ascolta volentieri anche cantautori o musica pop, come la voce di Celine Dion, fino al rock dei Vetrozero, il gruppo trentino dove suo fratello Glauco suona la chitarra e canta.
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il calendario 2013 della cassa rurale
è stato realizzato con le foto scattate
da soci e clienti