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Casa ergo sum N. 3 | 10.2015
SHOWROOM: MILANO ROMA BOLOGNA PARMA GENOVA TORINO BRESCIA FIRENZE PALERMO CATANIA COSENZA VIENNA NIZZA MADRID BARCELLONA BILBAO BRUXELLES COLONIA MONACO DI BAVIERA ABIDJAN ISTANBUL BEIRUT TEL AVIV VARSAVIA SHANGHAI TAIPEI HONG KONG BANGKOK SINGAPORE NEWYORK CITTÀ DEL MESSICO
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EDITORIALE
Homi & Expo. Collaborare e produrre Dalle novità presentate a Homi ai padiglioni più interessanti dell’Esposizione Universale di Milano. Tra eccellenze, nuove tecnologie e anteprime assolute ma, italiane e non. E tra gli stand fa capolino anche la prima presentazione in Italia del nuovo format Café Trussardi, che nasce dal lavoro di squadra tra la maison milanese e Luxury Living. Punta tutto sul rosso, invece, lo stand di Alessi, che lancia la nuova moka Pulcina, per la quale è stato allestito un bar per assaporarne il caffè, rigorosamente Illy. A pochi metri da Homi, dall’altra parte dei binari che collegano Rho con Milano, ecco Expo, un tripudio di culture, ognuna con la sua espressione architettonica. Interni progettati per riflettere sul futuro del cibo, come fa lucidamente il padiglione svizzero, per proporre nuove vie da intraprendere, come nel caso della Francia, o per dar voce alle singole persone, come per l’Angola. E non mancano le novità tecnologiche: dal Future In certi luoghi ispirazione e novità sono letteral-
Food District, dove Coop lancia la sfida per un su-
mente a portata di mano. Anzi, di sguardo.
permercato 2.0, alle numerose installazioni fruibili
Come l’oasi di piante esotiche e mediterranee
mediante i più svariati sistemi digitali, come accade
nel cuore di Expo Milano 2015, nel padiglione del
nei padiglioni di Santa Sede, Germania e Cile, solo
Bahrain, o i tecnologici e rigorosi strumenti da cu-
per citarne alcuni. Anche il design trova i suoi spa-
cina di KnIndustrie, esposti nello stand all’edizione
zi: è il caso delle nuove sedie Merano disegnate da
autunnale di Homi, Salone milanese dedicato agli
Alexander Gufler per Ton e utilizzate nello spensie-
stili di vita.
rato café del padiglione della Repubblica Ceca o del
A Homi ci sono anche prodotti esposti in antepri-
tavolo Pangea di Michele De Lucchi per Riva 1920
ma, come la collezione primavera estate di Zucchi
al Padiglione Zero.
Bassetti o gli oggetti per la tavola della mostra La
Due mondi diversi, quelli di Homi e di Expo. In en-
Magnifica Forma 04, frutto della collaborazione fra
trambi però ecco delinearsi nuovi modi di riflette-
diversi designer con numerose aziende d’alta gam-
re, collaborare e produrre.
emanuelemingozzi@libero.it
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CASUM Casa ergo sum
PROGETTO EDITORIALE E GRAFICO
RESPONSABILITÀ
Emanuele Mingozzi
Tutte le informazioni pubblicate
emanuelemingozzi@libero.it
sono state riportate con la massima cura.
www.ming.altervista.org
L’autore declina tuttavia ogni responsabilità per eventuali errori, inesattezze e omissioni
RINGRAZIAMENTI
contenuti nelle informazioni pubblicate
Un grazie speciale a coloro che hanno collaborato
o per eventuali errori intervenuti nella loro
con idee, stimoli e consigli per la realizzazione
riproduzione.
di questo progetto editoriale. PUBBLICAZIONE COPYRIGHT
Pubblicazione senza alcuna periodicità.
© 2015 Emanuele Mingozzi
Questo numero è stato pubblicato
Via D. Galimberti 43/E
nel mese di ottobre 2015 su Issuu:
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IN COPERTINA La vip lounge presso il padiglione del Bahrain. Interno curato da Rossana Orlandi. 10
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In questo numero
HOMI 18 22 27 28 31 31 32 33 34 35 36 40 47 49 49
Innovare insieme. Dalla moka al cafĂŠ La Magnifica Forma 04 Alessi KnIndustrie Coltellerie Berti Seletti Blum & Wolf Studio Nomad Zebramade CafĂŠ Trussardi Zucchi Bassetti Twils La Fabbrica del Lino Missoni Home Ab Concrete Design
EXPO MILANO 2015 52 56 62 64 66 68 70 71 71 72 74 75 75 76 77
Un mondo di sapori e culture Bahrain Padiglione Zero Palazzo Italia Santa Sede Austria Spagna Francia Germania Svizzera Future Food District - Coop Repubblica Ceca Cile Emirati Arabi Uniti Angola
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Š Sambonet Paderno Industrie S.p.A.
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photo Mariavittoria Backhaus styling Sergio Colantuoni
LO STILE IN TAVOLA
Homi > La Magnifica Forma 04, Seletti: mix è bello > Alessi, KnIndustrie, Coltellerie Berti: innovazione a base d’acciaio > Blum & Wolf, Studio Nomad, Zebramade, Ab Concrete Design: dall’Ungheria con stile > Café Trussardi: l’eleganza punta all’estero > Zucchi Bassetti, La Casa del Lino, Twils, Missoni Home: nel regno del tessile
Letto con tessili di La Fabbrica del Lino.
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Innovare insieme. Dalla moka al cafĂŠ Nuove collaborazioni tra aziende del design e format sul trampolino di lancio. Per unire i know-how e presentarsi in modo deciso al grande pubblico FOTO E TESTO | EMANUELE MINGOZZI
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Non solo prodotti. Il Salone degli stili di vita che si è tenuto alla Fiera di Milano dal 12 al 15 settembre 2015 è il luogo adatto per lanciare anche nuove strategie commerciali, nuovi format distributivi e sinergiche collaborazioni tra importanti aziende del mondo del design. Come quella tra Alessi e Illy per la moka Pulcina, iniziata quindici anni fa con l’intento di ottenere una caffettiera che esalti le proprietà organolettiche del caffè, evitando l’erogazione della parte finale, quella dal sapore più amaro. Segue il binomio Trussardi e Luxury Living, già consolidato con la produzione da parte di quest’ultima della linea casa della maison milanese. Questa volta viene lanciato un nuovo format, Café Trussardi, per esportare le atmosfere del salotto milanese di Palazzo Trussardi in alcune città estere, prima in programma Dubai.
La parte centrale di HomiSphere, esposizione che riunisce ogni anno diverse aziende dei settori enogastronomia, ospitalità e contract.
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La tavola dedicata al periodo razionalista all’interno della mostra La Magnifica Forma 04, curata da Anna Del Gatto (in questa pagina). I mobili Bistrot di Fiorirà un Giardino presso HomiSphere (pagina accanto).
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E fra il mondo della moda e quello del design si riconferma un’altra sinergia, quella tra Missoni e Richard Ginori (recentemente acquisita dal gruppo Gucci) per la produzione delle porcellane di Missoni Home, che a questa edizione di Homi presenta anche la sua collezione tessile. Unione delle capacità di due aziende che operano nello stesso settore, ma non concorrenti, è la nuova collezione di coltelli da cucina BE-KNife. L’esperienza di Coltellerie Berti nella lavorazione delle lame si unisce a quella in tema di acciaio di KnIndustrie, per completare la gamma con un prodotto che unisce tradizione e tecnologia. Si consolida inoltre, anche e soprattutto a livello comunicativo e distributivo, il gruppo Zucchi Bassetti, che ha scelto di presentarsi d’ora in poi con questo marchio, unione delle due storiche case madri. A proposito di distribuzione, è stata presentata presso HomiSphere la nuova soluzione espositiva a parete SelettiWorld, un concentrato dei prodotti più rappresentativi di Seletti, che i rivenditori possono richiedere con una progettazione personalizzata, sia nella conformazione che nell’assortimento. Nel dna di alcuni prodotti presentati in queste pagine c’è una buona dose di innovazione, come per Pulcina e BE-KNife. In altri ecco una rivisitazione della tradizione, come per molti oggetti della mostra collettiva La Magnifica Forma 04 e per diverse linee di Seletti (ad esempio Estetico Quotidiano, Hybrid, I-Wares e Palace). Spicca in altri un utilizzo inconsueto dei materiali, come per i lampadari di legno di Blum & Wolf e i complementi di calcestruzzo di Ab Concrete Design. Giochi di rimandi che non sono solo espressione di una moda, ma soprattutto la necessità di sperimentare e cercare nuove strade per offrire prodotti migliori. Con la consapevolezza del proprio patrimonio, fatto di tradizione e know-how.
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La Magnifica Forma 04 Sette tavole imbandite per sette periodi storici italiani: antico romano, medioevale, rinascimentale, barocco, neoclassico, futurista e razionalista. L’allestimento, curato da Anna Del Gatto, presenta in anteprima prodotti che uniscono il fascino del nostro patrimonio culturale alle nuove tecnologie.
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Il periodo rinascimentale è curato da Dorota Koziara, il cui studio ha disegnato anche i piatti e le ciotole con decori geometrici, realizzati dall’azienda polacca Manufaktura w Bolesławcu. Vasi di vetro di Velab, portacandele e ciotole in pietra leccese di Pimar, teste di moro e vasi decorati di Ceramiche di Caltagirone Sofia (in questa pagina e in quella accanto).
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Il periodo romano, curato da Raffaella Mangiarotti, con oggetti di Atipico, De Vecchi Milano 1935 e Mobilferro (in questa pagina). Vassoi di De Vecchi Milano 1935, proposti in diverse finiture (pagina accanto, in alto). Nel periodo razionalista, portafrutta metallici disegnati da Sara Ricciardi per La Lattoneria (pagina accanto, in basso).
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n.8501 Coltello per affettare manico Plexiglass nero
n.8502 Coltello seghettato per pane e dolci manico Plexiglass nero
n.8506 Coltello per le carni ed i formaggi manico Plexiglass nero
n.8507 Coltello per le verdure ed il pesce manico Plexiglass nero
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Alessi Focus sulla nuova moka Pulcina disegnata da Michele De Lucchi, studiata in collaborazione con Illy per esaltare le proprietà organolettiche del caffè. Disponibile nelle versioni rosso o nero, per una, tre o sei tazze (a destra). Nello stand un bancone rosso per la degustazione del caffè Illy preparato con la moka Pulcina (sotto).
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KnIndustrie Uno stand minimale, dove alle pareti massicce si contrappongono leggeri e fluttuanti ripiani di legno sospesi a cavetti d’acciaio. Nuovi prodotti all’insegna dell’innovazione e della semplicità di forme. Nuova anche la collaborazione con Coltellerie Berti per una serie di coltelli sorprendentemente leggeri.
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Nella rigorosa e fresca esposizione prodotti nuovi e altri giĂ a catalogo (in questa pagina). Due nuove finiture per la serie di vassoi B-tray, qui nella versione Wonder Plus (pagina accanto, in alto). BE-KNife, coltelli da cucina in acciaio prodotti in collaborazione con Coltellerie Berti. Solidi ma molto maneggevoli grazie al manico cavo (pagina accanto, in basso).
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TEMPORARY STORE SAN LORENZO vendita esclusiva in occasione di Expo Milano 2015 della nuova collezione di utensili per cucinare Pan 999 in Argento Puro e Ferro Puro, design Tobia Scarpa 7 — 13 ottobre 2015 Swiss Corner Centro Svizzero Piazza Cavour, angolo Via Palestro Milano dalle 10 alle 21 il programma di incontri con famosi esperti nei diversi temi della nutrizione è consultabile sul sito www.pan999sanlorenzo.it
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Coltellerie Berti La tradizione si unisce alla tecnica, sia nei prodotti sia nello stand, curato direttamente da Andrea Berti, proprietario dell’azienda. Tubi innocenti e rete metallica per una struttura informale e riutilizzabile.
Seletti A HomiSphere ecco SelettiWorld, il nuovo e deciso format espositivo pensato da Seletti per essere inserito nei negozi di articoli per la casa. Tra le serie esposte Estetico Quotidiano, Hybrid, I-Wares e Palace.
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Blum & Wolf Lampadari di legno, ma leggeri. Una contraddizione elegante e sinuosa per le sospensioni Möbio, realizzate in lamina di faggio, nelle versioni naturale e trattata a vapore, per un colore più intenso. Le lampade a sospensione della serie Möbio (a destra), disegnate da Farkas Pongrácz e Virag Albert, che insieme hanno dato vita a Blum & Wolf, marchio ungherese di illuminazione (sotto, da sinistra a destra).
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Studio Nomad Si chiama 3legs la nuova e colorata serie di tavolini progettata da Studio Nomad, fondato a Budapest dai tre designer e architetti Bence Pasztor, David Tarcali e Soma Pongor. Bence Pasztor, uno dei tre designer dello studio ungherese (a destra). I tavolini della serie 3legs, costituiti da una lastra di acciaio di 3 mm piegata, sono disponibili in tre diverse misure e in sei colori. Oltre a quelli esposti a Homi, anche in bianco, grigio e nero, ma su richiesta possono essere laccati anche di altri colori (sotto).
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Zebramade Si ispira ai pallet industriali la parte superiore della scrivania The Desqest, progettata dal designer ungherese András Kerékgyártó. Da sinistra, Tamás Vastag e Timea Vastag, proprietari dell’azienda ungherese nata nel 2012 (a destra). Il piano di quercia della scrivania The Desqest è abbinato alla struttura di abete laccato bianco e alle gambe in tubolare metallico (sotto).
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Café Trussardi Dopo la prima presentazione a IMM Cologne 2015, ecco l’esordio italiano del format che porterà l’atmosfera del café e del ristorante di Palazzo Trussardi da Milano alle grandi città estere. Progetto di Carlo Colombo e realizzazione di Luxury Living in collaborazione con Trussardi.
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Zucchi Bassetti Sei volumi bianchi per sei coloratissime stanze che richiamano atmosfere e mondi diversi. Ăˆ la presentazione che il gruppo Zucchi fa della collezione primavera estate, per la prima volta anticipata a settembre. Nuova è anche l’insegna Zucchi Bassetti, che va a unificare tutti i negozi del gruppo.
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Fantasie floreali di sapore esotico sono accostate ad altre geometriche e a un pi첫 classico paisley (in questa pagina). Nelle due aree dello stand un arcobaleno di cuscini (pagina accanto, in alto) e le sei ambientazioni (pagina accanto, in basso).
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Total white per l’ambientazione con letto sospeso e una piccola collezione di fregi a parete. Come sospensione Random Light di Bertjan Pot per Moooi (in questa pagina). Altre due stanze, una sui toni del jeans (pagina accanto, sopra), l’altra ispirata agli anni Cinquanta (pagina accanto, sotto).
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Twils Letti con ampie e avvolgenti testate rivestite in morbido velluto, con cuscini dagli abbinamenti ricercati. Biancheria e tessuti tinta unita e fantasia. Ma anche imbottiti e complementi per la zona giorno. All’insegna del relax.
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Carnaby, il nuovo letto dalle linee sinuose qui in versione gialla, è stato progettato da Balutto Associati (in questa pagina). Una serie di tessili appoggiati sugli elementi contenitori Tetris (pagina accanto, in alto). Il fronte principale dello stand (pagina accanto, in basso).
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Letto Max Capitonné nella versione con spalliera alta (in questa pagina). Il letto Vendôme, dalla testata soffice e avvolgente, è disegnato da Silvia Prevedello, art director di Twils (pagina accanto).
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La serie di imbottiti e tavolini Set, disegnata nel 2013 da Studio Viganò (in questa pagina e nella pagina accanto, in basso). Il divano con schienale alto Louis XIV, progettato da Silvia Prevedello (pagina accanto, in alto).
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La Fabbrica del Lino Colori tono su tono discreti e rilassanti, per letti e tavole giovani, ma con accenni alla tradizione. Cestino e tovaglia della serie Primula (a destra). Della stessa linea il cuscino beige con fiori in rilievo; della serie Fiore quello bianco con ramage marrone (sotto).
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LOVE LIGHT, LOVE DARK I NSPI R AT I O N A L FI N E LI G H T I N G BY
W W W . B L U M A N D W O L F . C O M
Missoni Home Letto con rivestimento pied de poule, abbinato a copripiumino e cuscini colorati, con fantasie a fiori, a righe o a onde. Sono le collezioni Fiore Pop e Lilium Multicolor.
Ab Concrete Design Piccoli cuscini di calcestruzzo come ironici ganci da parete. Concretediction riflette sul contrasto tra morbido e rigido. Design di Anita Boldog, che nel 2012 ha dato vita ad Ab Concrete Design, producendo da sĂŠ oggetti di calcestruzzo.
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photo L. Pennati / designer G. Pesce
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Expo Milano 2015 > Bahrain, Austria: frutteti e boschi > Svizzera: basterĂ ? > Padiglione Zero: alle origini del cibo > Palazzo Italia: una foresta bianca > Future Food District - Coop: supermercato 2.0 > Emirati Arabi Uniti, Angola: voci narranti > Spagna: in una stanza di piatti > Inoltre Cile, Francia, Germania e Repubblica Ceca
L’Expo Center, progettato da Michele De Lucchi.
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EXPO MILANO 2015
Un mondo di sapori e culture Dai padiglioni concettuali a quelli tecnologici, da bar e ristoranti dove assaggiare cibi d’altre parti del pianeta a foreste, orti e vivai. Un paradiso di architettura dove l’atmosfera cambia in ogni paese. Benvenuti sulla terra. FOTO E TESTO | EMANUELE MINGOZZI
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Passare tra le dune del Deserto Arabico, entrare letteralmente dentro ai Colli Euganei e uscire in un’ampia vallata, trovarsi all’improvviso in una delle tante foreste austriache o passeggiare tra ordinati orti francesi. Subito fuori Milano. Sono diversissime tra loro le atmosfere dei vari padiglioni presenti a Expo Milano 2015, così come differenti sono i patrimoni culturali e alimentari dei paesi che partecipano. Oltre al tema generale, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, variamente interpretato dai paesi ospiti, c’è un altro filo conduttore: la capacità di far sentire il visitatore in un altro luogo, ogni volta che si varca la soglia di un padiglione. Paesi lontanissimi tra loro si trovano qui confinanti, vicini di casa per un semestre, pronti ad accogliere milioni di visitatori provenienti un po’ da tutto il globo.
Vista dal padiglione della Repubblica Ceca. In primo piano il padiglione del Bahrain, più a sinistra quello dell’Angola.
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Lo spazio aperto tra i padiglioni Italia e Israele (in questa pagina). Il Decumano, il percorso principale di Expo (pagina accanto).
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Ovviamente ci sono padiglioni e padiglioni, questo va da sé. Certi progettisti hanno optato per un edificio concettuale, il cui messaggio è chiaro senza bisogno di tanti pannelli informativi, video o altri supporti più o meno tecnologici. È il caso per esempio di Austria, Bahrain e Svizzera. Qui il messaggio è forte proprio perché diretto e puro. Una sorta di linguaggio universale. Un altro linguaggio condiviso è quello delle immagini, soprattutto dei video. Percorrono questa strada il Padiglione Zero, con la grande proiezione del cortometraggio di Mario Martone, oppure il Cile, che dà il benvenuto ai suoi visitatori con diverse riprese sui paesaggi delle sue regioni, o la Santa Sede, con la lunga tavola interattiva, e anche gli Emirati Arabi Uniti, che dedicano ben due sale alla proiezione di filmati da vedere come al cinema, seduti o in piedi. La tecnologia è un elemento chiave di altri padiglioni. Ad esempio della Germania, dove molti contenuti dell’esposizione sono fruibili tramite una tavoletta di cartoncino sulla quale vengono di volta in volta proiettati video o foto, grazie a sensori che leggono la sua posizione nello spazio. C’è poi chi non rinuncia a far assaggiare al pubblico le proprie specialità in bar, bistrot o ristoranti in pieno stile nazionale. Ecco allora il Bar d’Atmosfera dell’Austria, per gustare lo strudel proprio di fronte alla foresta, la boulangerie della Francia, che offre colorati macaron e baguette farcite, il ristorante al secondo piano della Repubblica Ceca, con disegni di cervi e altri animali alle pareti e una fantastica vista su Expo e così via. È difficile smarrire l’orientamento in questa grande città cardo-decumanica che è Expo. Ma non c’è niente di più facile che perdersi tra architetture e paesaggi, sapori e culture.
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Bahrain Progettato dall’architetto olandese Anne Holtrop insieme alla paesaggista Anouk Vogel, il padiglione è un omaggio alla tradizione agraria del Regno del Bahrain. La struttura di pannelli prefabbricati di calcestruzzo accoglie dieci frutteti, con altrettante specie diffuse nel Paese.
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Uno dei frutteti del padiglione, con ulivi, fichi e melograni (in questa pagina). L’ingresso principale, con una cancellata metallica scorrevole completamente priva di saldature (pagina accanto, in alto). Il primo spazio aperto pavimentato lungo il percorso (pagina accanto, in basso).
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L’edificio, privo di infissi, alterna spazi aperti ad altri coperti, frutteti a zone funzionali. Lampade a soffitto n55 Plafone, di Mario Nanni per Viabizzuno (in questa pagina). I pannelli informativi: resistenti, eleganti e in linea con l’edificio (pagina accanto, in alto). Nel pavimento sono presenti dei solchi che fungono da canalizzazioni per irrigare i frutteti (pagina accanto, in basso).
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La vip lounge, curata da Rossana Orlandi. Dalla sua galleria: il tavolino di ottone Top Secret, design di Francesco Meda, e le poltrone Agevole, di Ugo La Pietra, con tessuti Sunbrella. Tavolino di marmo Solid Pattern, di Scholten & Baijings per Luce di Carrara; tappeto a parete The Stranger Within, di Formafantasma per Nodus (in questa pagina e nella pagina accanto, in alto). L’area espositiva con reperti che testimoniano il patrimonio agrario delle antiche civiltà di Dilmun e Tylos (pagina accanto, in basso).
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Padiglione Zero Un involucro che riproduce una porzione della crosta terrestre, quella dei Colli Euganei, con vette, pendii e vallate. All’interno una riflessione sugli elementi fondativi dell’alimentazione, a partire dal rapporto tra uomo e natura. Progetto di Michele De Lucchi, allestimento dello scenografo Giancarlo Basili, curato da Davide Rampello.
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La seconda sala, con una grande proiezione del cortometraggio Pastorale cilentana di Mario Martone (in questa pagina). La grande “vallata� centrale, con tavolo Pangea disegnato da Michele De Lucchi per Riva 1920 (pagina accanto, in alto). La prima sala, il Teatro della Memoria, dove ogni cassetto corrisponde a un elemento del patrimonio alimentare umano (pagina accanto, in basso).
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Palazzo Italia Un involucro che richiama un’intricata foresta. Non a caso il tema dell’edificio è Vivaio Italia. Un viaggio tra le eccellenze alimentari, culturali e artistiche del Bel Paese. Progetto architettonico dello studio romano Nemesi & Partners, direzione artistica di Marco Balich.
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La sala del Vivaio Italia. Nelle vasche che formano la penisola crescono 21 tipi di piante, una per ogni regione (in questa pagina). Il fronte lungo il Cardo, l’arteria minore di Expo (pagina accanto, in alto). La corte dell’edificio (pagina accanto, in basso).
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Santa Sede Dal grande arazzo di Pieter Paul Rubens, con l’istituzione dell’Eucarestia, alla lunga tavola interattiva il padiglione invita a riflettere sui significati simbolici del cibo e sul suo ruolo nell’equo sviluppo dell’umanità. Perché, come anticipato sulle pareti esterne dell’edificio, “Non di solo pane vive l’uomo”.
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Vista dal Decumano del padiglione, progettato dallo studio milanese Quattroassociati (in questa pagina). Al centro del padiglione la grande tavola interattiva (pagina accanto, in alto), sulla quale scende il controsoffitto, che divide visivamente l’interno in due (pagina accanto, in basso).
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Austria 560 metri quadrati di foresta austriaca, per un padiglione che unisce architettura e paesaggio. Due componenti che sono in fondo la mission di Terrain, studio di progettazione con sedi a Graz e a Monaco. Aria fresca e pura grazie al lavoro degli alberi. PerchĂŠ il buon cibo parte da un buon ecosistema.
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Il percorso che gira lungo le pareti perimetrali del padiglione, al cui centro è presente la foresta (in questa pagina). Lungo il sentiero d’accesso campeggia la scritta realizzata in prospettiva Breathe, la cui parte centrale è, forse non a caso, Eat (pagina accanto, in alto). Il bar del padiglione, con specialità austriache (pagina accanto, in basso).
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Spagna Una grande valigia da cui escono fogli con termini legati al cibo, una stanza completamente rivestita di piatti su cui vengono proiettati effetti e parole sempre in movimento. Il padiglione, progettato dallo studio B720 Arquitectos, punta sul rapporto fra tradizione e innovazione.
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Francia Un grande orto con le specie che caratterizzano l’agricoltura delle diverse regioni francesi accoglie i visitatori del padiglione ligneo, progettato dallo studio francese X-TU e dall’italo-francese ALN Atelien Architecture, con allestimenti di Studio Adeline Rispal.
Germania Un percorso all’aperto incuriosisce i visitatori e li invita a visitare l’interno del padiglione, il cui tema è Fields of Ideas. Progetto architettonico dello studio di Monaco Schmidhuber, contenuti e allestimento di Milla & Partner, di Stoccarda.
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Svizzera Ce n’è per tutti? Quanto ne rimane? Hai paura di restare senza? Sono queste alcune delle provocatorie domande espresse dal padiglione, progettato dallo studio svizzero Netwerch e intitolato ironicamente Confooderatio Helvetica. All’interno delle quattro torri acqua, sale, caffè e rondelle di mela, che i visitatori possono prendere liberamente. Ma responsabilmente.
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La prima delle quattro torri, quella del caffè solubile (in questa pagina). In un corridoio di collegamento spicca la frase a effetto “Hai paura di restare senza?â€? (pagina accanto, in alto). Man mano che i prodotti nelle torri calano, il solaio viene abbassato di un piano per accedere a quelli inferiori, ancora riforniti di cibo (pagina accanto, in basso).
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Future Food District - Coop Scaffali a gradoni con grandi schermi, dotati di lettore ottico, sui quali appaiono le informazioni nutrizionali e di provenienza del prodotto indicato con la mano. Un assaggio di quello che potrebbe essere il supermercato del domani. Un progetto del MIT Senseable City Lab, di Carlo Ratti Associati e di Studio FM Milano.
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Repubblica Ceca Nel ristorante al secondo piano del padiglione sono abbinate le nuove sedie Merano prodotte da Ton a pannelli con disegni di animali selvatici. Progetto architettonico dello studio ceco Chybík + Kristof.
Cile Il percorso espositivo inizia con una serie di video con i paesaggi delle diverse regioni del Paese, all’insegna della varietà di cibi e territori. Progetto dell’architetto cileno Cristián Undurraga, che ha scelto il legno come materiale strutturale.
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Emirati Arabi Uniti Progettato dallo studio Foster + Partners, il padiglione accoglie i visitatori in un percorso sinuoso, con superfici che richiamano quelle delle dune del deserto. All’interno due grandi proiezioni sul futuro del cibo e una sala su Expo Dubai 2020. L’ingresso al padiglione (a destra). La seconda proiezione all’interno dell’edificio (sotto).
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Angola La donna è al centro dell’attenzione, a partire dal progetto dell’edificio, affidato all’angolana Paula Nascimento. All’ultimo piano, nella sala per le esposizioni temporanee, ecco invece Erika Jâmece con i suoi coloratissimi quadri. Erika Jâmece davanti a una delle sue opere (a destra). La prima sala, con video di donne angolane, ognuna con la sua professione e la sua esperienza da raccontare (sotto).
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Persone e attività citate PERSONE Virag Albert Marco Balich Giancarlo Basili Andrea Berti Anita Boldog Carlo Colombo Michele De Lucchi Anna Del Gatto Alexander Gufler Anne Holtrop Erika Jâmece András Kerékgyártó Dorota Koziara Ugo La Pietra Raffaella Mangiarotti Mario Martone Francesco Meda Mario Nanni Paula Nascimento Rossana Orlandi Bence Pásztor Soma Pongor Farkas Pongrácz Bertjan Pot Silvia Prevedello Davide Rampello Sara Ricciardi Dávid Tarcali Cristián Undurraga Tamás Vastag Timea Vastag Anouk Vogel
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AZIENDE Ab Concrete Design Alessi Atipico Blum & Wolf Ceramiche di Caltagirone Sofia Coltellerie Berti De Vecchi Milano 1935 Fiorirà un Giardino Illy KnIndustrie La Fabbrica del Lino La Lattoneria Luce di Carrara Luxury Living Manufaktura w Bolesławcu Missoni Home Mobilferro Moooi Nodus Pimar Riva 1920 Seletti Sunbrella Ton Trussardi Twils Velab Viabizzuno Zebramade Zucchi Bassetti
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