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“quando la fine si a icina, agli uomini piace trovare conforto nel rifugio iridescente dei sogni.”
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“è nei sogni che ritrovano un po’ di que a be e a che invano ha o cercato in vita.
“a volte pa e iano a raverso boschi incantati, vagano nel vento odoroso, so o crepuscoli purpurei e ste e sconosciute.
“altre volte ancora perco ono una va ata che porta a maestose rovine e a bosche i ombrosi.”
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“ca inano ne a penombra, fra giganteschi alberi ritorti, su sentieri grigi da cui ria iorano i resti di templi dimenticati.”
“tornano sempre col favore de a no e. e quando la so erenza de a veglia si fa più inso ortabile giorno dopo giorno, se imana dopo se imana, si chiedono come fare per rendere que a va e la loro dimora eterna.”
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“è a ora che percepiscono la porta e sentono che, al di là di e a, si stende un paese di sogni puri...
“...un paese dal quale, una volta varcata la soglia, non dovra o tornare mai più.”
“così, nei loro sogni, si sforzano di trovarne la se atura, si ripetono che dietro que a porta li a ende un regno i ortale e pieno di delizia.
“un reame senza te e né mari. nient’altro se non il vuoto di uno spazio infinito.
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“cercano di aprire la porta che li libererà da a loro tortura quotidiana, da a banalità e da ’inelu abilità de a morte.
“e tu ’a un tra o...”
“...tu ’a un tra o comprendono che la chiave sono loro...”
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paziente: howard phi ips lovecraft. età: 46 a i. stato civile: celibe, senza figli. profe ione: scri ore. residenza: providence, 66 co ege str t.
“...sono la chiave, la porta e il guardiano de a porta...
“...e che il pa ato, il presente e il futuro sono un tu ’uno in loro.”
prelievo gastrico di sei litri e me o di fluido maligno e e uato il 13 marzo.
ricoverato il 10 marzo 1937. problemi digestivi, forti dolori, reflu o, distensione a ominale anomala, impo ibi- lità a dormire e mangiare.
diagnosi: cancro intestinale in fase terminale.
come volete proceder e, do ore? gli ho gi à so inistrato molta morfina... ho paura di u iderlo.
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non rischiate più niente. in fin dei conti, è come se fo e già morto. ha famiglia?
una ve hia zia da a quale a o ia.
mandatela a chiamare. se vuole dargli l’ultimo saluto, meglio che si sbrighi.
c’è anche un giovane che ha aspe ato tu a la no e in co idoio. un giornalista, penso, o ure un suo co ega. non saprei.
dice che è molto importante e che non se ne andrà senza averlo visto.
lasciategli cinque minuti, non di più. mi sorprende che questo disgraziato a ia anche solo un amico.
sapete che tipo di storie scriveva?
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no, do ore. ra onti da qua ro soldi pu licati su giornale i amatoriali, se ho capito bene, ma non li ho mai le i. io preferisco la vera le eratura...
a cose fa e, portate queste porcherie a ’inceneritore. a iamo molti pazienti che aspe ano una stanza.
sì, do ore.