Storie feline di gatti famosi

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e il gatto custode

Frida Kahlo amava gli animali, le davano conforto e affetto. La sua scimmia, per esempio, compare in molte sue opere, e lo stesso si può dire di pappagalli, cani e gatti

In Autoritratto con collana di spine e colibrì, dipinto nel 1940, Frida si ritrae circondata da che rappresenta i problemi di irsutismo da cui era affetta, e un gatto nero con la schiena inarcata e le orecchie abbassate, che sta osservando attento ciò che ha davanti, con occhi leggermente minacciosi e inquieti. Forse teme l’avvicinarsi di altre sofferenze o della morte, e si mette in posizione di difesa e minaccia per proteggere la padrona.

Nei suoi quadri, Frida Kahlo dipingeva la sofferenza. Soprattutto la propria. Non ebbe infatti una vita facile: iniziò a dipingere mentre era costretta a letto a causa di un incidente d’autobus che la lasciò gravemente ferita, sia nel corpo che nello spirito. Da quel momento la maggior parte del suo lavoro consisterà in autoritratti che affrontano la sua lotta con problemi medici e l’angoscia che ne derivava.

Potremmo azzardare che Frida, trasformando in un bioparco la sua variopinta abitazione a Città del Messico, chiamata La Casa Azul e oggi diventata un museo, abbia conosciuto il sollievo della pet therapy

Frida Kahlo (1907-1954)

È stata una pittrice messicana che nei suoi autoritratti, ricchi di simbolismo, ha affrontato i temi dell’identità femminile, dell’arte popolare, del rapporto con la Storia del proprio Paese, il Messico. Mischiando realismo e fantasia, ha creato opere che scavano nelle profondità della sua psiche, diventando una delle artiste più studiate di sempre.

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e il manuale d’istruzioni per gatti

Stanley Kubrick era un genio del cinema un po’ scontroso. Pretendeva il massimo sforzo da parte di tutte le persone che lo circondavano. L’eccellenza era il traguardo che andava raggiunto a qualsiasi costo, anche quello di sembrare un despota. Quando montava non lasciava entrare nessuno nella sala dove lavorava. Nessuno, tranne i gatti, che lo potevano disturbare in qualsiasi momento.

Li portava sempre con sé e aveva cura che i felini fossero a loro agio tanto quanto gli umani (anzi, di più!). E se proprio non poteva viaggiare con loro, lasciava alla famiglia il suo famoso manuale di 15 pagine su come prendersi cura degli animali. “Se Freddie e Leo fare è rovesciargli addosso dell’acqua. Acchiappate Freddie e scappate dalla stanza. Non cercate di prendere Leo!”.

La gatta a pelo lungo Polly, secondo lui, era una veggente perché sapeva esattamente quando il padrone stava per prendere il pettine per sciogliere i nodi del suo manto (una pratica che lei odiava) e si nascondeva sotto il letto. L’amore di Kubrick per gli animali : uno dei suoi tuttofare disse che «sarebbe stato capace di portare dal veterinario anche un’ape

Stanley Kubrick (1928-1999)

Regista, sceneggiatore e americano tra i più venerati della Storia del cinema. Rigoroso, austero e preciso, ha diretto capolavori che hanno spaziato tra i generi, dalla fantascienza (2001: Odissea nello spazio) all’horror (Shining), passando per le pellicole storiche (Barry Lyndon) e di guerra (Full Metal Jacket).

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Pe i gatti dei

Faraoni

rima ancora di costruire le Piramidi e di divenire la grande civiltà di cui abbiamo ancora oggi come testimonianza quei famosi monumenti, la popolazione egiziana già conviveva con i gatti da più di quattromila anni, per questo i felini iniziarono a essere venerati come divinità. Si pensi a Bastet forma di gatta, considerata la protettrice della casa e della famiglia

Il culto del felino nell’antico Egitto era talmente diffuso che i gatti potevano godere di una sepoltura simile a quella dei Faraoni. Celebri furono le onoranze funebri di Myt, la gatta di Thutmose III piccolo sarcofago decorato da incisioni propiziatorie e da Ovviamente anche la più famosa tra le personalità dell’Antico Egitto, la regina Cleopatra, non fu immune al fascino felino. La sovrana ebbe molti gatti, che godevano dei più regali trattamenti. Il suo favorito era Tivali

Gli antichi egizi, oltre a riconoscere l’innata capacità dei gatti di far sembrare tutto ciò che li circonda meno importante di loro, furono i primi a addomesticare il gatto selvatico africano (Felis silvestris lybica) e ad accoglierlo nelle loro case, dando il via all’amicizia che conosciamo oggi. Si può quindi affermare, in un certo modo, che tutti i gatti hanno degli antenati Egizi, e forse è da loro che hanno ereditato quel fare imperscrutabile che li fa essere .

Cleopatra (I secolo a.C.)

È stata una regina egizia. Fu l’ultima sovrana della dinastia tolemaica. Indipendente e forte, riuscì a tenere testa all’avanzata dell’Impero Romano con un misto di fascino e scaltrezza politica, diventando, dai tempi antichi sino all’età contemporanea, una delle personalità più celebri della Storia universale.

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