ALLORA, SE TI PIACCIONO TANTO, DIMOSTRAMI DI ESSERE CAPACE DI FUMARNE UNO.
E IO CHE MI
CHIEDEVO DOVE
SPARISSERO I MIEI SIGARI!
QUESTO TI FARÀ PASSARE LA VOGLIA!
VIENI! QUESTA DEVI PROPRIO VEDERLA!
1908, LONDRA MI PIACE IL PROFUMO.PER FAVORE. NON DARE SPAGO A QUESTO PICCOLO MOSTRO.
NON LA STAVO INCORAGGIANDO. VOLEVO PUNIRLA, MA PARE CHE LE PIACCIA.
LE RAGAZZE DEVONO PIANGERE! BUON DIO, FINO A CHE PUNTO DEVO ARRIVARE PER FARTI PIANGERE?!
PIANGI! CHE CAVOLO! FILA IN CAMERA TUA, TUFFY! NON VOGLIO PIÙ VEDERTI PER IL RESTO DELLA SERATA! TE LO GIURO, WADLEY! È ANDATA DAVVERO COSÌ.MIA MADRE E IL MIO PATRIGNO PENSAVANO DI DOVERMI GUARIRE. COME SE FOSSE UNA MALATTIA!
ERO SEMPLICEMENTE ME STESSA!
DI SICURO TE L’HO GIÀ RACCONTATO, MA, QUANDO AVEVO CINQUE ANNI, SONO CADUTA DA UN CAMMELLO DURANTE LA VISITA A UNO ZOO DI LONDRA.
NON SONO MAI STATA UNA BAMBINA. SONO SEMPRE STATA QUEER NELL’ANIMA.
HO INIZIATO A CORRERE DALL’ISTANTE IN CUI HO IMPARATO A CAMMINARE. MIA MADRE DICEVA CHE ERO UN ELEFANTE IN UNA CRISTALLERIA.
MARION BARBARA!
SE MI CHIAMAVANO MARION BARBARA, NON RISPONDEVO. FACEVO FINTA CHE STESSERO PARLANDO DI QUALCUN’ALTRA.
E COSÌ, TUTTI FINIRONO PER CHIAMARMI TUFFY.
HO PERSO CONOSCENZA E, NEL MOMENTO IN CUI HO RIAPERTO GLI OCCHI, HO DECISO CHE IL MIO NOME NON SAREBBE PIÙ STATO MARION BARBARA, MA TUFFY.1911
PENSAVANO CHE COSTITUISSI UN PERICOLO PER MIO FRATELLO E LA MIA SORELLASTRA.
CHE FOSSI UN CATTIVO ESEMPIO.
E COSÌ, A UNDICI ANNI LASCIAI CASA.COME VA?
TI MANCANO I TUOI GENITORI? OH, NO! È IL GIORNO PIÙ BELLO DELLA MIA VITA!