Portfolio | Caterina Biancoli | Architetto del Paesaggio

Page 1

PORTFOLIO Architetto del Paesaggio



SU DI ME Cellulare | +39 338 8178448 E-Mail | caterina.biancoli@gmail.com

Sono nata ad Avellino (AV) il 28 Maggio 1991 e sono cresciuta ad Ostuni (BR) tra la campagna ed il mare del Sud Italia e mi sono appassionata al paesaggio ed alle piante grazie alla mia famiglia che a tutt’oggi possiede e gestisce un Vivaio. Sin dall’inizio della mia istruzione ho portato avanti questa passione iscrivendomi all’Istituto Agrario, e nel 2010 ho imboccato la mia strada verso l’architettura del paesaggio. Ho deciso di intraprendere un corso di studi triennale inerente all’ambito “verde” della professione e mi sono laureata nel 2014 in Verde Ornamentale e Tutela del Paesaggio ad Imola. A Settembre dello stesso anno ho finalmente raggiunto Firenze e mi sono iscritta al corso di laurea magistrale in Architettura del Paesaggio, dove nel 2017 ho conseguito la laurea. Sin dal primo anno di magistrale ho riconosciuto in me la voglia di lavorare con altre persone, di crescere apprendendo da chi ha un background diverso dal mio e di lavorare a contatto con tutti coloro che condividono la mia stessa passione.



ELABORATI ACCADEMICI

TESI DI LAUREA | UN RINNOVATO PAESAGGIO D’ACQUA

I LAGHI PRIMAVERA, NODO DEL PARCO FLUVIALE DELL’OMBRONE

ESAME | PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO

AMBITO DI RELAZIONE COMPRESO TRA IL VIALE ADUA E LA FERROVIA PORRETTANA

ESAME | PROGETTAZIONE DEI SISTEMI VERDI TERRITORIALI GREY TO GREEN LINE | URBAN GREEN INFRASTRUCTURE

ESAME | PROGETTAZIONE DEI GIARDINI

GIARDINO DI VILLA VITTORIA - PALAZZO DEI CONGRESSI A FIRENZE

ESAME | RESTAURO

RESTAURO DI PIAZZA DELL’INDIPENDENZA A FIRENZE

ESAME | PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DEL VERDE URBANO

PROGETTO PER IL PARCO DEL CAMPUS UNIVERSITARIO DI SESTO FIORENTINO



Team | Biancoli Caterina, Ciaroni Minerva

Luglio | 2017

Docente| Gabriele Paolinelli

UN RINNOVATO PAESAGGIO D’ACQUA

I LAGHI PRIMAVERA, NODO DEL PARCO FLUVIALE DELL’OMBRONE

Il complesso dei Laghi Primavera, situato a Pistoia ad Ovest del torrente Ombrone, è stato trattato in questa tesi di laurea in quanto luogo inserito tra la nuova zona residenziale e il paesaggio agrario, ora privo di identità, ma potenzialmente trasformabile nella nuova connessione tra le diverse realtà ad esso limitrofe. Il problema, che per diversi anni ha gravato sul complesso dei Laghi Primavera, riguarda l’errata designazione dello stesso come cassa di espansione del torrente Ombrone, il quale ha portato a svariate controversie che non hanno reso possibile la sua evoluzione. Si è presentata in questo modo la possibilità di sfruttare al meglio le potenzialità dell’area, quali la presenza di acqua, la vicinanza con la zona residenziale e con il paesaggio agrario, il collegamento esistente con la sponda del torrente Ombrone, la biodiversità esistente e la funzione ricreativa generata dalla fruizione da una parte della popolazione. Tale problematica è stata affrontata analizzando il sito dal punto di vista paesaggistico, morfologico, funzionale e sociale, immaginando uno scenario rinnovato e concepito su obiettivi preposti, attraverso la presentazione di una proposta progettuale. Gli obiettivi che la progettazione si è posta hanno permesso di creare un collegamento inteso sia come la comunicazione spaziale tra aree limitrofe, sia come la relazione tra le diverse realtà territoriali, sia come l’integrazione del complesso nel paesaggio circostante, e per garantire la multifunzionalità del luogo, il cui utilizzo è attualmente circoscritto all’attività sportiva, in modo da incrementare e diversificare la fruizione all’interno dello stesso. “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, (Antoine-Laurent de Lavoisier, 1789) è stato il pensiero che ha ispirato la volontà di reinventare lo spazio, operando una riqualificazione paesaggistica e funzionale delle risorse esistenti.







Team | Caterina Biancoli, Minerva Ciaroni, Tommaso Loiacono

Dicembre | 2016

Docente| Gabriele Paolinelli

PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO

AMBITO DI RELAZIONE COMPRESO TRA IL VIALE ADUA E LA FERROVIA PORRETTANA

Il progetto elaborato all’interno di questo esame fa riferimento alle strategie di trasformazione che il progetto Pistoia OnGoing Masterplan esplora e propone agli studenti del corso di laurea magistrale. Ponendosi l’obiettivo di rendere possibile la fruizione dello spazio urbano incastrato tra il viale Adua e la ferrovia Porrettana, ed il loro collegamento spaziale, si è ipotizzata la nascita di una piazza giardino. Si è posta molta attenzione alle forme che insistono sul luogo ed alla possibilità di aprire visuali verso il paesaggio circostante che caratterizza la periferia della città di Pistoia. Queste due intuizioni iniziali, avute dal team sin dalla prima fase di analisi, hanno dato vita al concept progettuale e hanno permesso di generare un nuovo spazio concepito per essere vissuto. Durante la fase di progettazione si è posta molta attenzione al deflusso delle acque meteoriche che, nella migliore delle ipotesi, sono state convogliate all’interno di appositi raingarden. La decisione di dedicare del tempo a questa tipologia di problematica nasce dalla consapevolezza che la progettazione di un nuovo spazio parzialmente pavimentato in città avrebbe potuto generare dei problemi relativi all’affaticamento del sistema fognario o alla presenza di acqua in superficie durante i periodi maggiormente piovosi.





Team | Caterina Biancoli, Valentina De Benedet, Alexandra Gorbunova, Dalila Nessi

Luglio | 2016

Docente| Enrico Falqui

PROGETTAZIONE DEI SISTEMI VERDI TERRITORIALI GREY TO GREEN LINE | URBAN GREEN INFRASTRUCTURE

L’esercitazione progettuale per cui è stato sviluppato il progetto, pone come obiettivo principale quello di riqualificare il quartiere di Sant’Agostino, interno alla città di Pistoia. L’area di cui il team si è occupato costeggia la linea ferroviaria ed il sistema vivaistico per tutta la sua lunghezza e si ricongiunge al Viale Fermi, area assegnata ad un altro team. Il nostro intervento, è stato volto a riqualificare alcuni spazi non progettati che sono il risultato di un’urbanizzazione frettolosa e, molto spesso, non controllata. L’analisi dello stato di fatto, assieme ai vari sopralluoghi, hanno permesso di percepire lo spazio di studio come un margine invalicabile senza identità. Da questa concezione nasce l’obiettivo di trasformare lo spazio in un margine vivibile, una sorta di nodo lineare. Il progetto ha preso forma quando i vari layer - bosco, rocce, colline, percorsi e moduli - sono stati sovrapposti e quando, grazie a questo, è stato possibile definire e raccontare l’incontro tra la natura e l’architettura attraverso un coerente dialogo tra le parti dovuto ai continui cambi di soluzioni orizzontali - pietra, legno, manto erboso sfalciato e manto erboso lasciato crescere liberamente - che inducono continui cambi nella percezione di chi vive lo spazio. Il forte sistema di rapporto architettura|natura che questo progetto di paesaggio genera comunica con l’intorno, in quanto lì dove natura e architettura si incontrano una prevale sull’altra in maniera coerente e diversificata per tutta la lunghezza, inoltre risulta adatto per raccontare un rapporto esistente da sempre ma non ancora pensato a livello progettuale nel quartiere di Sant’Agostino a Pistoia.





Team | Caterina Biancoli, Valentina De Benedet

Gennaio | 2015

Docente| Ulisse Tramonti

PROGETTAZIONE DEI GIARDINI

GIARDINO DI VILLA VITTORIA - PALAZZO DEI CONGRESSI A FIRENZE

Il corso poneva come obiettivo quello di conseguire la capacità di comprendere ed analizzare le complessità del “progetto del giardino”, ovvero del suo processo formativo, della sua struttura, degli elementi che lo compongono, dei suoi rapporti con il contesto e sulle varie scale di intervento. L’esercitazione ha avuto come oggetto la riqualificazione del giardino di pertinenza del Palazzo dei Congressi a Firenze e la creazione di un collegamento sotterraneo tra i due edifici presenti. Quest’ultimo è stato pensato come un percorso prima in salita e poi in discesa che permettesse nella sua parte centrale di arrivare al livello della superficie esterna, così da poter vedere fuori da esso attraverso la copertura in vetro trasparente. Per quanto riguarda lo spazio del giardino il team ha deciso di mantenere tutte le alberature presenti, di incrementare la superficie a prato, di riqualificare i percorsi esterni modificandone talvolta l’andamento e di attrezzare il tutto con panchine e piccole pergole di forma rettangolare in acciaio corten, ricoperte da specie rampicanti sui quattro pilastri che riprendono la forma dei tronchi delle alberature, acciaio utilizzato anche per chiudere lateralmente il porticato di accesso principale all’edificio.





Team | Caterina Biancoli, Minerva Ciaroni, Ilaria Frati

Luglio | 2016

Docente| Mariella Zoppi

LABORATORIO DI RESTAURO

RESTAURO DI PIAZZA DELL’INDIPENDENZA A FIRENZE

Il tema del laboratorio prevedeva di elaborare un progetto di restauro della piazza che portasse alla risoluzione delle problematiche presenti e che rispettasse la conservazione di alcuni degli elementi storici ed identitari che la caratterizzano, a partire dalle analisi dei materiali, della vegetazione, dei flussi e degli usi. L’analisi fondamentale su cui il team ha basato il proprio lavoro è stata quella dei flussi veicolari e della risistemazione dei parcheggi: per poter riunificare la piazza è stato necessario modificare la mobilità, in particolare nell’asse di separazione che la attraversa, ed eliminare i parcheggi presenti in questa zona ricollocandoli ai lati delle carreggiate lunghe circondanti la zona. Successivamente sono stati studiati gli elementi storici, sia materici che vegetali, per poterne mantenere il più possibile anche nel nuovo progetto di restauro. Per risolvere interamente le problematiche riscontrate e raggiungere gli obiettivi predisposti, si è arrivati alla proposta finale con la quale si prevede la creazione di una “piazza dentro la piazza”. In primo luogo è stata aumentata la porzione verde che, oltre a garantire una maggiore vivibilità della piazza, ha permesso il mantenimento dell’impianto delle alberature esistenti, spogliato solo degli individui rappresentanti un pericolo per la sicurezza pubblica. In secondo luogo questa realizzazione ha permesso di rispondere agli obiettivi proposti di richiesta di spazi idonei alla sosta e di spazi che rispettassero la monumentalità del luogo, mantenendo un asse tra le due statue sottolineato dalla presenza di nuove aiuole e aumentando il numero di sedute. Con questa proposta di restauro si pensa di riuscire a rispondere a tutti gli obiettivi principali imposti dalla nostra idea di restauro e di riuscire a recuperare le funzioni di sosta, attraversamento e monumentalità, ad oggi inefficaci, che permettano il ritrovamento dell’identità, persa nel passato, soprattutto da parte della popolazione fiorentina.





Team | Caterina Biancoli, Minerva Ciaroni

Novembre | 2015

Docente| Biagio Guccione

LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DEL VERDE URBANO PROGETTO PER IL PARCO DEL CAMPUS UNIVERSITARIO DI SESTO FIORENTINO

Il corso vuole fornire gli strumenti conoscitivi, scientifici e professionali per una preparazione progettuale specifica, culturalmente e tecnicamente adeguata al tipo di domanda ed alle esigenze che emergono nella società contemporanea sul tema di progettazione degli spazi aperti e del verde nella città. Il tema elaborato dal team riguarda la risistemazione degli spazi esterni del Campus di Sesto Fiorentino. Dopo un lungo periodo di analisi il primo passo verso la ri-progettazione è stato compiuto attraverso la stesura di un’analisi SWOT che ha fatto emergere la necessità di strutturare degli assi pedonali e di incrementare la presenza di alberature che potessero schermare il polo dalle molteplici criticità esterne molto vicine allo stesso. Il risultato dell’idea progettuale si può considerare come una forestazione urbana ordinata secondo linee create dall’uomo che scherma ma allo stesso tempo rende il luogo ospitale attraverso l’inserimento di strutture - come delle sedute in legno che racchiudono piante ornamentali - e situazioni interessanti - come ad esempio delle coltivazioni di lavanda in filari ordinati - per la tipologia di fruitori maggiormente presente durante tutto l’anno: gli studenti ed i docenti universitari.





Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.