Fabio Cavazzini
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Fabio Cavazzini
Grafica III 2011/ 2012
Sommario
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Comix Storia
Criba
Istoreco
West Side Bakery
pag. 46
pag. 4
pag. 12
pag. 50
B&B Quattro colli pag. 30
Il mio portfolio web pag. 68
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Comix Storia
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Se fa ridere sei un secchione Nella pagina successiva: esempi di grafica costruttivista e di grafiche che traggono ispirazione e rielaborano la lezione dal Costruttivismo e dalle prime avanguardie; come ad esempio la celebre serie di poster creati da Josef MüllerBrockman per Musica Viva (il primo esempio in alto a sinistra)
L’incarico assegnato ha previsto la progettazione di nuove soluzioni e di nuovi spunti per i prodotti presenti all’interno dei cataloghi che annualmente la Comix (www.comix.it) propone sul mercato italiano. Un catalogo che spazia dalla cartotecnica alle t-shirt, dai teli mare alle shopping bag. L’idea di base del progetto “Comix Storia” è stata quella di giocare con la storia. Giocare con la storia coinvolgendo i suoi protagonisti più illustri e rappresentativi, quelli che tutti quanti noi ragazzi abbiamo conosciuto e studiato sui banchi di scuola, eleggendoli così a portatori
dell’”ironia Comix”. Rimanendo in ambito storico ho deciso di adoperare uno stile grafico che richiamasse quello delle prime avanguardie del Novecento e, in modo particolare, quello del Costruttivismo russo; e proprio traendo ispirazione dal Costruttivismo russo, dai suoi manifesti propagandistici e, più in generale, da tutto quanto il design grafico a cui ha saputo dare origine attraverso le sue opere ho scelto di adottare esclusivamente 3 colori: il bianco, il rosso e il nero. Nasce così la cartotecnica “Comix Storia”, la cartotecnica che, se ti fa ridere, sei per forza un secchione. 5
Fonti di ispirazione “avanguardiste�
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David & Venere 210x280 mm
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Giuseppe Garibaldi & Isaac Newton 210x280 mm
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Albert Einstein 210x280 mm
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Doppia pagina interna del catalogo Comix 430x290 mm
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Istoreco
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Questo progetto è nato dal workshop tra ISTORECO (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia) (www.istoreco.re.it), i ragazzi che hanno partecipato al Viaggio della Memoria 2012 e gli studenti del terzo anno del Corso di Grafica della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia. La comunicazione visiva del progetto si è potuta servire di diverse forme espressive, con l’obiettivo di trasmettere uno o più messaggi che potessero stimolare le emozioni e il pensiero nello spazio pubblico; dando
vita ad una installazione, oppure ad una mostra, o ancora ad un adesivo, ... Il “percorso di preparazione” affrontato insieme ha previsto dapprima una conferenza introduttiva di Matthias Durchfeld, coordinatore del Viaggio della Memoria per ISTORECO e, in un secondo momento, gli incontri con i testimoni Piero Terracina, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz, e Avraham Aviel, combattente della resistenza nella zona di Grodno (Polonia/Bielorussia) e, per ultima, la conferenza con lo storico Ugo Fazio sul problema della percezione di alcuni 13
capitoli, conosciuti e sconosciuti, della nostra storia contemporanea. L’ultima conferenza si è svolta in seguito al Viaggio della Memoria 2012 a cui hanno preso parte i ragazzi delle scuole e degli istituti superiori. Ragazzi con cui successivamente si è tenuto un ulteriore incontro-intervista sull’esperienza vissuta durante i giorni del Viaggio. Tutti questi avvenimenti hanno permesso a me e ai miei compagni di corso di cogliere a fondo l’importanza di continuare a mantenere viva la Memoria. La nostra classe insieme alla classe del terzo anno del mattino ha quindi preparato ed 14
allestito una mostra con i nostri lavori all’interno dello Spazio Giovani della manifestazione ERA 2012 (European Resistance Assembly 2012) (www. resistance-assembly.org) tenutasi nei giorni 20-21-22/04/2012 nel comune di Correggio (RE). Tramite manifesti e installazioni pensate per “invadere” la città abbiamo cercato di catturare la curiosità e l’interesse intorno al tema di modo che le persone, anche quelle di passaggio, potessero fermarsi a comprendere o quanto meno a porsi delle domande. Personalmente ho partecipato alla mostra con un manifesto
Sopra: scatto fotografico dei palchi del Teatro Ariosto di Reggio Emilia dove il giorno 13/01/2012 si è tenuto l’incontro con il testimone Piero Terracina
Sopra: “totem” del progetto www. gliocchidi.it che annualmente campeggia ai lati della rotonda di Santo Stefano a Reggio Emilia
dal titolo specchiati. Il manifesto ha per soggetto i nomi dei protagonisti dei racconti dell’edizione 2012 presenti all’interno del sito web www.gliocchidi. it. Grazie alla pellicola adesiva ad effetto specchio sopra cui sono posizionate le lettere dei nomi “bucate” l’utente stabilisce un rapporto con questi nomi, proprio perché ne viene specchiato dalle loro lettere (per maggiori informazioni visionare la scheda di pag. 19). ISTORECO ha poi scelto di portare avanti unicamente un lavoro per quanto ha interessato l’immediato, a causa di problemi legati alle tempestiche di
realizzazione. Il progetto selezionato, ideato da una ragazza del corso del mattino, si compone di una serie di cartellini, affissi all’interno di 5 linee di bus del centro di Reggio Emilia, che hanno raccontato ogni settimana, per 7 settimane, una storia nuova (7 sono i racconti che per 7 settimane sono stati narrati sul sito www.gliocchidi. it). I cartellini rimandano al sito dove ogni settimana c’è stata (e c’è tuttora) l’opportunità di incontrare i nomi e le loro storie dimenticate. Ognuno di noi studenti ha poi fornito la propria personale interpretazione al progetto. 15
Idee e bozze scartate Bozze preliminari
500x700 mm
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Idee e bozze scartate Bozze preliminari
500x700 mm
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Bozze preliminari 500x700 mm
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Scheda di presentazione Bozze preliminari
A5
studente
fabio cavazzini sezione del corso di grafica pubblicitaria
3° anno pomeriggio
workshop di comunicazione visiva
viaggio della memoria 2012
titolo progetto
specchiati
descrizione
La parola specchiati è una parola con doppio significato: può indicare coloro che fisicamente vengono specchiate da qualche cosa, sia esso uno specchio o una qualunque altra superficie riflettente, oppure assumere i connotati di un’esortazione, nel caso sia letta come seconda persona singolare imperativa del verbo “specchiarsi”. Il tema del manifesto è proprio questo: un incoraggiamento a soffermarsi sulle lettere che compongono i nomi delle persone protagoniste dei racconti dell’edizione 2012 del sito web www.gliocchidi.it e, così facendo, esserne specchiati. Se ti specchi nelle lettere crei un rapporto con queste persone, i tuoi occhi, il tuo viso o il tuo corpo vengono riflessi attraverso i loro nomi ricordando a te stesso di non essere poi così distante e così diverso da loro. La riflessione che ne scaturisce vuole quindi essere non soltanto fisica ma anche emotiva: “tu cosa avresti fatto al posto loro se avessi vissuto i loro stessi anni e le loro stesse situazioni?”. Il manifesto è stampato su carta fotografica opaca e applicato sopra una pellicola adesiva ad effetto specchio con le lettere dei nomi “bucate”. Le dimensioni variano in base alla differente collocazione del manifesto (affisso a muro, su cartellone pubblicitario, in bacheche scolastiche) nel centro della città di Reggio Emilia.
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Fotomontaggio Bozze preliminari
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Idee e bozze scartate
105x297 mm
H I L D E C O P P I (Berlino, 31 maggio 1909 - Berlin-Plötzensee, 5 agosto 1943) Mio figlio si chiama Hans e l’ho avuto in carcere, quello di Barnimstrasse a Berlino. Mi hanno fatto partorire, me lo hanno fatto allattare e poi mi hanno uccisa. Hanno aspettato che io finissi. Poppata dopo poppata. Ero condannata a morte, ma allattare era un mio diritto di madre. Il potere è sempre stupido e preciso. Le regole naziste non ammettono eccezioni. L’apparenza prima di tutto, soprattutto quando la sostanza è sangue ed ignoranza. Anche mio marito è stato ucciso. In carcere. Prima di me. Suo figlio non lo ha mai visto. E io ho continuato a scrivergli, perché nessuno mi aveva informato della sua morte. Si sarà vergognato l’uomo della censura che leggeva quelle lettere? Non credo: pensava di fare solo il suo dovere. Ed è anche contro queste follia quotidiana e vigliacca che mi sono ribellata e che ho messo in gioco la mia vita. Contro questo nazismo tranquillo di centrini e soprammobili. Timbri e raccoglitori. Un nazismo che fa più paura dei panzer e delle sfilate, perché entra nel cuore e nella testa. Perché è fatto di gente normale come quella che ci ha tradito. Gente che forse non si è nemmeno sentita troppo in colpa. Noi eravamo la “Rote Kapelle” l’Orchestra Rossa. Passavamo ai sovietici informazioni su quando e dove colpire. Facevamo paura, perché dimostravamo che non tutti erano sfilate e centrini. Non tutti i tedeschi erano uguali. Non tutti i tedeschi erano nazisti. Facevamo paura, perché dimostravamo quanto i nazisti fossero deboli nella loro vuota ferocia. Per questo ho voluto un figlio, per questo sono stata orgogliosa di allattarlo. Rispondere alla morte con una nuova vita. Un’altra imprevista eccezione alle loro stupide regole.
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Idee e bozze scartate
105x297 mm
J O Z E F G A B C I K (Berlino, 31 maggio 1909 - Berlin-Plötzensee, 5 agosto 1943) Mio figlio si chiama Hans e l’ho avuto in carcere, quello di Barnimstrasse a Berlino. Mi hanno fatto partorire, me lo hanno fatto allattare e poi mi hanno uccisa. Hanno aspettato che io finissi. Poppata dopo poppata. Ero condannata a morte, ma allattare era un mio diritto di madre. Il potere è sempre stupido e preciso. Le regole naziste non ammettono eccezioni. L’apparenza prima di tutto, soprattutto quando la sostanza è sangue ed ignoranza. Anche mio marito è stato ucciso. In carcere. Prima di me. Suo figlio non lo ha mai visto. E io ho continuato a scrivergli, perché nessuno mi aveva informato della sua morte. Si sarà vergognato l’uomo della censura che leggeva quelle lettere? Non credo: pensava di fare solo il suo dovere. Ed è anche contro queste follia quotidiana e vigliacca che mi sono ribellata e che ho messo in gioco la mia vita. Contro questo nazismo tranquillo di centrini e soprammobili. Timbri e raccoglitori. Un nazismo che fa più paura dei panzer e delle sfilate, perché entra nel cuore e nella testa. Perché è fatto di gente normale come quella che ci ha tradito. Gente che forse non si è nemmeno sentita troppo in colpa. Noi eravamo la “Rote Kapelle” l’Orchestra Rossa. Passavamo ai sovietici informazioni su quando e dove colpire. Facevamo paura, perché dimostravamo che non tutti erano sfilate e centrini. Non tutti i tedeschi erano uguali. Non tutti i tedeschi erano nazisti. Facevamo paura, perché dimostravamo quanto i nazisti fossero deboli nella loro vuota ferocia. Per questo ho voluto un figlio, per questo sono stata orgogliosa di allattarlo. Rispondere alla morte con una nuova vita. Un’altra imprevista eccezione alle loro stupide regole.
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Versione con sfondo composto da pellicola adesiva ad effetto specchio
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G I IU SL E D P PE E H C O P P I (Berlino, 31 maggio 1909 Berlin-Plötzensee, 5 agosto 1943) Mio figlio si chiama Hans e l’ho avuto in carcere, quello di Barnimstrasse a Berlino. Mi hanno fatto partorire, me lo hanno fatto allattare e poi mi hanno uccisa. Hanno aspettato che io finissi. Poppata dopo poppata. Ero condannata a morte, ma allattare era un mio diritto di madre. Il potere è sempre stupido e preciso. Anche mio marito è stato ucciso. In carcere. Prima di me. Suo figlio non lo ha mai visto. E io ho continuato a scrivergli, perché nessuno mi aveva informato della sua morte. Mi chiamo Hilde Coppi. Facevo la segretaria.
In collaborazione con il
Viaggio della Memoria 2012
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Versione con sfondo composto da pellicola adesiva ad effetto specchio
105x297 mm
G I U S E P P E C A R R E T T I (Villa Cella, 25 gennaio 1923 - 2 ottobre 2005) L’ho guardata spesso quella centrale elettrica. Io garzone muratore, bracciante di Villa Seta, partigiano vice comandante di Battaglione. Piantata in mezzo alle montagne per produrre energia. Guardandola capivo davvero per cosa stavamo lottando. Eravamo in armi contro la barbarie per salvare tutto quello che di buono c’è nell’essere umano. La libertà, certamente. Ma anche l’intelligenza, i sentimenti, l’ingegno, la fantasia e la gentilezza. Il lavoro, il progetto, la fatica. In poche parole: l’umanità.
In collaborazione con il
Viaggio della Memoria 2012
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Versione con sfondo monocolore
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G I IU SL E D P PE E H C O P P I (Berlino, 31 maggio 1909 Berlin-Plötzensee, 5 agosto 1943) Mio figlio si chiama Hans e l’ho avuto in carcere, quello di Barnimstrasse a Berlino. Mi hanno fatto partorire, me lo hanno fatto allattare e poi mi hanno uccisa. Hanno aspettato che io finissi. Poppata dopo poppata. Ero condannata a morte, ma allattare era un mio diritto di madre. Il potere è sempre stupido e preciso. Anche mio marito è stato ucciso. In carcere. Prima di me. Suo figlio non lo ha mai visto. E io ho continuato a scrivergli, perché nessuno mi aveva informato della sua morte. Mi chiamo Hilde Coppi. Facevo la segretaria.
In collaborazione con il
Viaggio della Memoria 2012
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Versione con sfondo monocolore
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G I U S E P P E C A R R E T T I (Villa Cella, 25 gennaio 1923 - 2 ottobre 2005) L’ho guardata spesso quella centrale elettrica. Io garzone muratore, bracciante di Villa Seta, partigiano vice comandante di Battaglione. Piantata in mezzo alle montagne per produrre energia. Guardandola capivo davvero per cosa stavamo lottando. Eravamo in armi contro la barbarie per salvare tutto quello che di buono c’è nell’essere umano. La libertà, certamente. Ma anche l’intelligenza, i sentimenti, l’ingegno, la fantasia e la gentilezza. Il lavoro, il progetto, la fatica. In poche parole: l’umanità.
In collaborazione con il
Viaggio della Memoria 2012
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Versione con sfondo composto da pellicola adesiva ad effetto specchio Fotomontaggio
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Bed & Breakfast Quattocolli
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Qualcosa di più che un “posto per dormire” Il Quattrocolli Bed & Breakfast è situato tra le colline della provincia di Reggio Emilia, nella periferia di Quattro Castella. Il Bed & Breakfast si presenta come un posto ospitale e tranquillo dove gli ospiti possono trascorrere un soggiorno sereno. La struttura ha richiesto lo studio del dépliant, una nuova proposta di home page per il sito web (www.quattrocolli.it), di una newsletter, così come di una pubblicità. Lo stile richiesto vuole essere minimale, semplice e sobrio ma al contempo deve trasparire la calma e la cordialità che il Bed & Breakfast vuole trasmettere, il
cui pensiero viene riassunto molto bene nella headline presente nella home page del sito: “Quattrocolli Bed & Breakfast è stato ideato con il desiderio di essere un luogo dove gli ospiti si sentano a casa. Una piccola oasi di tranquillità per chi sa apprezzare il valore dei particolari. Tre camere ed un appartamento che vorrebbero diventare per voi qualcosa di più che “un posto per dormire””. La prima decisione presa in fase di progettazione è stata quella di ricercare una forte identità visiva, così che i vari prodotti da realizzare (dépliant, home page del sito web, newsletter e pubblicità) potessero 31
presentare una comunicazione visiva e grafica facilmente applicabile e trasferibile da un tipo di prodotto all’altro. Dal punto di vista grafico vengono utilizzati unicamente 3 moduli: una sequenza di maschere di ritaglio di forma rettangolare contenenti scatti dall’interno e dall’esterno del Bed & Breakfast, una texture di carta anticata e il testo relativo al prodotto. In particolare 2 sono le sequenze composte da maschere di ritaglio rettangolari, tutte e due formate da 4 rettangoli. Una sequenza include per ogni rettangolo una fotografia relativa all’esterno della struttura, ognuna 32
proposta con un campione di colore diverso; l’altra sequenza include invece 4 fotografie di stanze interne filtrate anche in questo caso attraverso gli stessi 4 campioni di colore. La medesima scelta è stata applicata anche sui testi (ad esclusione di quelli relativi al logo e alle informazioni inerenti i contatti). L’impiego dei 4 campioni di colore che si rifanno alle tinte delle camere da letto sia per la “sequenza esterna” che per la “sequenza interna” punta a creare un senso di continuità ed omogeneità tra la sobrietà della struttura esterna e la tranquillità e il tepore caratteristici di
Sopra: scatto fotografico del retro della struttura del Bed & Breakfast. Lo stesso scatto è stato utilizzato per la sequenza di maschere di ritaglio rettangolari realtiva all’esterno della struttura
Sopra: “mappa mentale” del progetto, prezioso aiuto in fase di stesura di idee e di progettazione
un ambiente domestico, ricollegandosi così a quello che è la linea di pensiero del Bed & Breakfast. L’utilizzo invece di una disposizione regolare ma comunque singolare per le 2 sequenze di maschere di ritaglio rettangolari ha lo scopo di incuriosire senza mostrare pienamente, di modo che il possibile utente sia attirato alla navigazione del sito web, dove è poi possibile visionare totalmente immagini fotografiche degli interni e degli esterni. A tale riguardo è stato pensato l’inserimento di un’animazione all’interno della pagina di intro al sito: l’animazione, che si avvia cliccando sopra ad una delle
2 lingue presenti (inglese o italiano), permette alle 4 forme rettangolari presenti nella pagina di avvicinarsi verso il centro fino a comporre un rettangolo di dimensioni maggiori all’interno del quale comparirà una fotografia, questa volta a colori naturali, del retro della struttura; fotografia che poi si dissolverà gradualmente sino a mostrare l’home page. Altre immagini ad alta risoluzione degli interni e degli esterni del Bed & Breakfast possono inoltre essere visionate all’interno delle varie sezioni del sito, raggiungibili cliccando sopra il nome delle sezioni desiderate. 33
DĂŠpliant Pieghevole a fisarmonica a 4 ante fronte/retro Cartoncino ruvido tono bianco 190 gr
A4
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DĂŠpliant Scatti fotografici
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Pagina pubblicitaria A4
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Pagina pubblicitaria Fotomontaggio
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Newsletter 500x600 px
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Newsletter Fotomontaggio
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Sito web -Pagina di intro 1024x768 px
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Sito web -Home page 1024x768 px
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Sito web -Pagina di intro Fotomontaggio
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Sito web -Home page Fotomontaggio
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Criba
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Alla ricerca di cervelli accessibili Il CRIBA Emilia-Romagna (Centro Regionale di Informazione sul Benessere Ambientale) (www.cribaer.it) ha indetto la prima edizione del concorso “Il Cervello accessibile” (ilcervelloaccessibile.wordpress. com), aperto alle classi prime, seconde e terze del Corso di Grafica della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia. “Il cervello accessibile” vuole essere l’occasione per una riflessione sulla disabilità, letta spesso in termini non rispettosi della dignità dell’individuo. Il manifesto realizzato non vuole essere altro che la risposta alla seguente
domanda: “Cosa accomuna le persone con disabilità agli extraterrestri?”. La risposta offerta è eloquente: né disabili né extraterrestri appartengono al pianeta Terra. Al di là della semplice critica sociale il manifesto vuole essere anche un punto di partenza per una riflessione sul tema da parte di tutte quante le persone “normali”; quelle persone cioè che possono realmente fare qualcosa di concreto per includere, per “aprire le porte del pianeta Terra” alla disabilità. E rafforzare la loro rappresentazione nella comunicazione “normale” costituisce di per sé già un ottimo punto di partenza. 47
Manifesto A3
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West Side Bakery
W E S T S WI D E E S T BAKERY S I D E
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“bread saveBAKERY the food”
“For us bread is more than just food” Direttive generali dell’esercizio: “Avete un colloquio totalmente in inglese con il CEO della ditta West Side Bakery, originale panificio e pastificio di provenienza est-europea che punta a creare un franchising con vari sedi nel mondo. Pur mantenendo le proprie origini, vuole aprire il primo negozio nella città di New York (precisamente, nel quartiere di Upper West Side, da cui il nome). L’azienda ha bisogno che creiate per intero il branding di tutta la sua attività.” Il primo step nella genesi del branding dell’attività è stata la progettazione di
un logo e di un motto. I colori utilizzati, sia per il logo che per il motto, sono stati esclusivamente il bianco e una tonalità calda di marrone. Questo vale anche per le versioni negative. Ho cercato di mantenere questa coppia cromatica anche in fase di ideazione del sito web, dove il bianco del rettangolo con i contenuti sulla sinistra viene attenuato dal tono marrone degli scatti fotografici ad alta risoluzione relativi al negozio o ai suoi prodotti che fanno da sfondo a tutte le pagine del sito. Sfondo, e quindi scatto riguardante il negozio o i suoi prodotti, che varia per ogni sezione del sito. 51
Logo & motto
W E S T S I D E BAKERY “bread save the food”
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W E S T S I D E BAKERY “bread save the food”
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W E S T W E S T SS II D E D E BAKERY BAKERY W E S T W E S T S I D E S I D E BAKERY BAKERY
W E S T SW I EDS ET S I D E BAKERY BAKERY 54
W E S T W E S T SS II D E D E BAKERY BAKERY W E S T W E S T S I D E S I D E BAKERY BAKERY
W E S T SW I EDS ET S I D E BAKERY BAKERY 55
Sito web -Home page 960x600 px
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Sito web -Food 960x600 px
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Sito web -Shop 960x600 px
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Sito web -Gallery 960x600 px
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Sito web -Gallery 960x600 px
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Sito web -Home page Fotomontaggio
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Sito web -Gallery Fotomontaggio
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Il mio portfolio web
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Lovely graphic & web designer Il layout del sito web www.cava.com si presenta pulito ed essenziale in tutte le sue pagine, tutte giocate sul contrasto tra bianchi e neri. All’interno della sezione Projects sono presenti immagini in bianco e nero della totalità dei progetti realizzati; passando con il puntatore del mouse sopra uno di questi si “da colore” all’immagine stessa e dopo averla cliccata si viene reindirizzati alla pagina riguardante il progetto. Qui le immagini sono a colori e ad alta risoluzione; è possibile scrollare il contenuto fino alla fine della pagina. La colonna di destra con il testo di presentazione del progetto
rimane invece fissa e non può essere scrollata. C’è anche la possibilità di cambiare la lingua, cliccando sul tasto eng. L’home page è stata progettata con un’animazione che si avvia una volta entrati nel sito. Attorno al grande cerchio nero centrale orbitano, ognuno con la propria orbita, una serie di piccoli cerchi, triangoli e quadrati contenenti immagini dei progetti (i progetti che “orbitano” cambiano continuamente ad ogni nuovo accesso al sito); anche qui, cliccando sopra una di queste forme geometriche si viene reindirizzati alla pagina del progetto relativo. 69
Loghi
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Sito web -Home page 1024x768 px
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Sito web -Home page Selezione di un progetto
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Sito web -Projects 1024x768 px
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Sito web -Projects Selezione di un progetto
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Sito web -Pagina di un progetto Descrizione in lingua italiana
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Sito web -Pagina di un progetto Descrizione in lingua italiana
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Sito web -Pagina di un progetto Descrizione in lingua inglese
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Sito web -Pagina di un progetto Descrizione in lingua inglese
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Sito web -Pagina di un progetto Selezione del progetto successivo (in base all’ordine di presentazione della sezione Projects) Descrizione in lingua italiana
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Sito web -Contact 1024x768 px
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Sito web -Home page Fotomontaggio
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Sito web -Pagina di un progetto Fotomontaggio
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Versione del Sito web per dispositivi mobile -Home page 640x960 px (iPhone 4S)
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Versione del Sito web per dispositivi mobile -Home page Selezione di un progetto 640x960 px (iPhone 4S)
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Versione del Sito web per dispositivi mobile -Projects 640x960 px (iPhone 4S)
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Versione del Sito web per dispositivi mobile -Projects Selezione di un progetto 640x960 px (iPhone 4S)
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Versione del Sito web per dispositivi mobile -Pagina di un progetto Descrizione in lingua italiana 640x960 px (iPhone 4S)
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Versione del Sito web per dispositivi mobile -Pagina di un progetto Descrizione in lingua italiana 640x960 px (iPhone 4S)
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Versione del Sito web per dispositivi mobile -Pagina di un progetto Descrizione in lingua inglese 640x960 px (iPhone 4S)
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Versione del Sito web per dispositivi mobile -Pagina di un progetto Selezione del progetto successivo (in base all’ordine di presentazione della sezione Projects) 640x960 px (iPhone 4S)
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Versione del Sito web per dispositivi mobile -Contact 640x960 px (iPhone 4S)
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Versione del Sito web per dispositivi mobile -Home page Fotomontaggio
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The End
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