Francesco Diluca - Post Fata Resurgo

Page 1


POSTFATA RESURGO francesco diluca




il primo uomo Leonardo Merlini

A volte mi sono sentito solo, a volte ho visto che intorno a me c’erano altri. Mi ricordo del sale, tutto quel biancore ruvido e mi ricordo soprattutto delle farfalle, che ogni tanto comparivano ed erano degli strani momenti di felicità. So di avere fatto un viaggio, che in passato avevo sempre ritenuto essere stato molto lungo, ma che oggi non riesco più a ricostruire, come se fosse volato via in un attimo, magari sulle ali di quella farfalla. La vita è strana, mi dico, come se questo pensiero dovesse consolarmi in qualche modo. E lo fa, perché poi sorrido e sento che tutto il mio metallo in quel momento respira in modo diverso, come se fosse attraversato da un lungo brivido. Lo stesso che ho provato, ed era misto a timore, lo ammetto, quando sono stato scelto tra gli altri e sono stato messo su questo piedistallo. Separato, unico. Lontano. La vita è strana, mi ripeto, mentre da questo punto di osservazione mi rendo conto che il mondo prende un altro aspetto, meno partecipe, più spettacolare, per così dire. Ma lo spettacolo sarò io, questa notte. Una statua che brucia, un magnifico ultimo atto. Diventerò una farfalla e poi sarà tutto diverso. Sono curioso, anche. Quando succede non me lo aspetto. Non sono preparato, anche se tutte le parti del mio corpo sanno che il fuoco è stato l’Origine in qualche modo. E dunque ne accolgono il ritorno con una sensazione di ricordo involontario, come il profumo di un luogo in cui si era stati molti anni prima e che, apparentemente, si era dimenticato. Ma il metallo sa benissimo che non si dimentica nulla, che ogni momento è per sempre, che le cose non si distruggono, ma solo si trasformano ed è soltanto il corso naturale delle cose. Il fuoco spaventa gli esseri umani, ma io lo riconosco come parte di quel Tutto che, modestamente, ho cercato di rappresentare. Non l’ho scelto, è semplicemente successo, come adesso succede l’incendio del mio corpo, davanti a tante persone che in silenzio mi guardano cambiare. Non sono preparato, vi stavo dicendo prima, perché le fiamme sono una continua sorpresa: aderiscono alla perfezione a ogni centimetro del mio corpo e ne diventano subito parte. Mi rendo conto, ed è una consapevolezza inebriante, che questo, questo bruciare nella notte di Como, è esattamente quello che so fare, quello che devo fare. Quello che è giusto che succeda. Voi lo chiamate destino, a volte. Io preferisco dire necessità, stupore, bellezza.

4


La cosa più stupefacente, mentre divento una creatura incandescente, sono i mille modi in cui le fiamme diventano parte di me. Quello che vedo io, quello che forse vede anche il pubblico, sono ere geologiche condensate in pochi minuti, sono milioni di anni di progettazione del corpo che prendono forma adesso, come se avessimo imboccato un tunnel spazio-temporale capace di portarci su Saturno, o ancora più lontano, verso i confini dell’universo. E quel tunnel sono io. Sono io che guido questa corsa folle verso il punto finale di un percorso, sono io che, mentre a poco a poco il fuoco dà forma, con la sua luce ardente, a ogni singola particella del mio corpo, inverto la freccia degli eventi. Questa è la mia grande scoperta, questo il miracolo di cui sono diretto testimone: mentre il mio corpo metallico brucia inesorabilmente, mentre si consuma, nello stesso momento si ricompone, rinasce, e quello che io vedo con i miei occhi ancora non offuscati, anzi lucidissimi, sono cellule, sinapsi, sistemi neurali, tessuti. Quello che vedo è un essere umano, l’origine di un essere umano, la sua genesi. È l’incendio che racconta la vita, mi rendo conto. E quella vita che la notte vede ricomporsi, al culmine di questa apparente tragedia pirica, è la mia, ma anche quella del pubblico e dell’artista che ha deciso dove appiccare le fiamme e mi ha accompagnato, ora mi rendo conto con quanta cura, fino a qui, fino alla rivelazione di essere vivo e presente, pur dentro una scomparsa. Fino all’inoppugnabile rappresentazione di questa umanità impossibile: la biologia del metallo, il fluido spinale del primo uomo, adesso, davanti a voi. Il pubblico mi guarda. Sono tanti, silenziosi. Nei loro occhi cerco di trovare qualcosa che vada oltre la semplice performance, cerco le tracce di una comprensione che ormai dovrebbero sentire come biunivoca. Hanno visto anche loro ciò che ho visto io? Hanno sentito la stessa misteriosa ridondanza delle cose? Hanno capito cosa è successo? Non lo so, e forse non è importante saperlo. Io sono arrivato alla fine di questo viaggio pazzesco, solo per scoprire che la fine e l’inizio sono lo stesso posto, purché li si sappia rappresentare. Me ne vado sotto forma di rappresentazione. Arrivo sotto forma di rappresentazione. Sono l’ultimo. Sono il primo. Sono tutti. Sono voi. Siamo farfalle.

5


PERFORMACE POST FATA RESURGO MILANO 2016 foto credit

Leonardo Merlini

6


7


early man Leonardo Merlini

At times I felt alone. At other times, I saw people around me. I remember the salt, all that rough whiteness, and I especially remember the butterflies, which appeared now and then and represented strange moments of happiness. I know I was on a journey, which in the past I always thought was very long, but which I can’t piece back together again anymore, as if it all flew by in an instant, maybe on the wings of those butterflies. I tell myself that life is strange, as if this thought should comfort me in some way. And it does, because then I smile and I feel that all my metal breathes differently at that moment, as if it were traversed by a long shiver. The same I felt, mixed with fear, I admit, when I was chosen among others and was placed on this pedestal. Separated, unique. Distant. Life is strange, I tell myself again, while from this angle I realize that the world takes on another aspect, less active, more spectacular, so to say. But I must be the spectacle, this night. A statue that burns, a magnificent final act. I’ll become a butterfly and then everything will be different. I’m curious, too. When it happens, I’m not expecting it. I’m not prepared, even if all the parts of my body know that fire was the Origin, in some way. So they welcome its return with a feeling of involuntary remembrance, like the scent of a place you were many years before and which, apparently, you’ve forgotten. But the metal knows very well that it forgets nothing, that each moment is forever, that things cannot be destroyed but only transformed. It’s only the natural course of things. Fire frightens humans, but I recognize it as part of that All which, modestly, I’ve tried to represent. I didn’t choose it, it simply happened, just like the fire in my body happens, in front of many people that in silence see me change. I’m not ready, as I said before, because the flames are a constant surprise: they perfectly adhere to each centimeter of my body and they immediately become a part of it. I realize, and it’s an intoxicating awareness, that this, this burning in the night in Como is exactly what I know how to do, what I ‘must’ do. That which is ‘right’. You call it fate, at times. I prefer to say necessity, wonder, beauty.

8


The most amazing thing, while I become an incandescent creature, is the countless ways in which the flames become part of me. What I see, what maybe the audience can see, are geological eras condensed into a few minutes. Millions of years of designing the body taking shape ‘now’, as if we have taken a spatial-temporal tunnel that can bring us to Saturn, or farther, towards the confines of the universe. And I’m that tunnel. I’m the one who guides this mad course towards the final stop. I’m the one who, as the fire slowly shapes, with its blazing light, each single particle of my body, I invert the arrow of events. This is my big discovery, this miracle of which I’m a direct witness: while my metallic body burns inexorably, while it is consumed, at the same time it is formed again, it is reborn, and what I see with my eyes not yet fogged over but rather quite clearly are cells, synapses, nerve systems, tissues. What I see is a human being, the origin of a human being, its genesis. It’s the fire that narrates life, I realize. And that life which the night sees pieced back together, at the culmination of this seeming pyric tragedy, is mine, but also that of the public and of the artist who has decided where to set ablaze and has accompanied me. Now I realize with how much care, up to here, up to the revelation of being alive and present, though within disappearance. Until the final representation of this impossible humanity: the biology of metal, the spinal fluid of early man, now, in front of you. The audience looks at me. There are lots of people, all silent. In their eyes I try to find something that goes beyond mere performance. I look for the traces of an understanding that, by now, should be one to one. Did they, too, see what I saw? Did they feel the same mysterious redundancy of things? Did they understand what happened? I don’t know, and maybe it doesn’t matter. I come to the end of this crazy journey, only to find that the end and the beginning are the same thing, provided you know how to portray them. I take my leave in the form of representation. I arrive in the form of representation. I’m the last. I’m the first. I’m everyone. I’m you. We are butterflies.

9


NEBULA 2016 185 x 60 x 50 cm scultura combusta / combusted sculpture foto credit

Lucia Ceriani

10



12



NEBULA 2016 Museo Archeologico Paolo Giovio, Como mostra personale / solo show archè 2018 foto credit

Lucia Ceriani 14


15



BASILIC A D I S AN C EL S O PORTRAITS mostra personale / solo show Milano gennaio / Milan January 2022


MICELIO 2022 220 x 80 x 50 cm foto credit

18

Damiano Cao



Performace Post Fata Resurgo Basilica di San Celso, Milano 2022

MICELIO 2022 220 x 80 x 50 cm foto credit

Carlo Lisi

20



22



MICELIO 2022 220 x 80 x 50 cm scultura combusta / combusted sculpture foto credit

Zigrida Sala

24




POST FATA RESURGO


28


29


30





34


35



37



39



41



43



45



47



49



51



53



55



57



59



61



63



65



67



69



71



73



75



77



79



81



83



85



87



apparati / appendix


nota biografica

Francesco Diluca, Milano 1979, ha seguito

2016

e Mostre selezionate /

i corsi di Pittura e Scultura presso l’Accademia

– Cities they are a-changing, mostra collettiva

di Brera, dove si è laureato con lode nel 2004.

a cura di / collective exhibition curated by

Vive a Milano / Francesco Diluca, Milan 1979,

Marco Biraghi e Daniele Decia, Fabbrica del

he attended Painting and Sculpture courses

Vapore, Milano

biographical note and MAIN EXHIBITIONS

at the Brera Academy, where he graduated cum laude in 2004.

2015

He lives in Milan.

– Vessel (project room), mostra personale a cura di / solo exhibition curated by Davide Caroli, Nuova Galleria Morone, Milano

Mostre selezionate / MAIN EXHIBITIONS

2014 – Una Solitudine troppo rumorosa, mostra

2021

collettiva a cura di / collective exhibition

– LIMEN, mostra collettiva a cura di / collective

curated by Angela Madesani, Nuova Galleria

exhibition curated by Angela Madesani, Villa Borletti, Origgio

Morone, Milano – Francesco Diluca, mostra personale a cura di / solo exhibition curated by Davide Caroli,

2020

MAR, Ravenna

– Nudo e Figura, mostra collettiva a cura di / collective exhibition curated by Simona

2013

Bartolena, Torre Viscontea, Musei Civici,

– Biennale Italia Cina 2014, mostra collettiva

Lecco

a cura di / collective exhibition curated by Sandro Orlandi, 798 Art District, Beijing

2019 – Radicarsi, mostra personale /solo exhibition, Museo Bernareggi, Bergamo – Germina, mostra personale a cura di / solo exhibition curated by Giuliano Zanchi e

2012 – Biennale Italia Cina, mostra collettiva a cura di / collective exhibition curated by Ivan Quaroni e Wang Chuchen, Villa Reale, Monza

Giovanni Berera, ex Oratorio di San Lupo, Porta S. Alessandro, Bergamo

2011 – 54a Biennale di Venezia, mostra collettiva

2018

a cura di / collective exhibition curated

– Tempo, mostra personale a cura di / solo

by Vittorio Sgarbi, Padiglione Italia, Torino,

exhibition curated by Diego Galizzi, Museo delle Cappuccine e Convento di San Francesco, Bagnacavallo (RA) – Archè, mostra personale presentazione di / solo exhibition presented by Isabella Nobile,

Sala Nervi – Giorni Felici 2011, mostra collettiva a cura di / collective exhibition curated by Giovanni Frangi e Davide Dallombra, Fondazione Casa Testori, Novate Milanese (MI)

Museo Archeologico Paolo Giovio, Como – PARMA 360°, mostra collettiva a cura di / collective exhibition curated by Chiara Canali e Camilla Dimeo, Parma

2010 – Cocoon, mostra personale a cura di / solo exhibition curated by Alberto Mattia Martini, Fabbrica Eos Gallery, Milano

2017 – Germina, mostra personale a cura di / solo exhibition curated by Davide Caroli, Spazio Ratti, ex Chiesa di San Francesco, Como – Sequela, mostra collettiva a cura di / collective exhibition curated by Leonardo Regano, ex

2003 – VOLARE, mostra collettiva a cura di / collective exhibition curated by Gastone Mariani, Sala delle Cariatidi, Palazzo Reale, Milano

chiesa di San Mattia, Polo Museale dell’Emilia Romagna, Bologna – streetscape6, mostra collettiva a cura di / collective exhibition curated by Ivan Quaroni e Chiara Canali, Museo Archeologico Paolo Giovio, Como

90

1999 – Salon I, mostra collettiva collective exhibition, Museo della Permanente, Milano


Bibliografia Selezionata / Bibliography Selected

2021

2010

– A. Madesani, LIMEN, (catalogo della mostra /

– A. M. Martini, Cocoon, il senso dell’assenza,

exhibition catalog, Villa Borletti Origgio.

(catalogo della mostra / exhibition catalog, Galleria Fabbrica Eos, Milano).

2020 – S. Bartolena, Nudo e Figura (catalogo della mostra / exhibition catalog, Torre Viscontea

– G. Zanotto, A. Cruciani, Terzo Rinascimanto, (catalogo della mostra / exhibition catalog, Palazzo Ducale, Urbino).

Musei Civici, Lecco). 2003 2018 – D. Galizzi, TEMPO, (catalogo della mostra /

– G. Mariani, VOLARE!, (catalogo della mostra / exhibition catalog, Palazzo Reale, Milano).

exhibition catalog, Museo delle Cappuccine e Convento San Francesco Bagnacavallo). – I. Nobile, L. Merlini, Archè, (catalogo della mostra / exhibition catalog Museo

1999 – Salon I, (catalogo della mostra / exhibition catalog, Museo della Permanente, Milano).

archeologico Paolo Giovio, Como). 2017 – D. Caroli, Germina (catalogo della mostra / exhibition catalog, Spazio Ratti, ex chiesa di San Francesco, Como). 2014 – A. Madesani, Una Solitudine Troppo Rumorosa, (catalogo della mostra / exhibition catalog, Nuova Galleria Morone, Milano). – D.Caroli, Critica in Arte, (catalogo della mostra / exhibition catalog, MAR, Ravenna). – I. Quaroni, M. Bu, W. Chunchen, S. Orlandi, Biennale Italia Cina 2014, (catalogo della mostra / exhibition catalog, 798 ART DISTRICT, Beijing). S. Bartolena, Materie (catalogo della mostra / exhibition catalog, Museo Must, Vimercate). 2012 – I. Quaroni, M. Bu, W. Chunchen, S. Orlandi, Biennale Italia Cina 2014, (catalogo della mostra / exhibition catalog, Villa Reale, Monza). 2011 – D. Dall’Ombra, G. Frangi, Giorni Felici 2011, (catalogo della mostra / exhibition catalog, Casa Testori, Novate Milanese). – S. Bartolena, Articolo 11, (catalogo della mostra / exhibition catalog, Torre Viscontea, Lecco).

91



/ cover working progress MICELIO 2022 particolare in copertina

graphic design

Questo catalogo è stato pubblicato in occasione della mostra / This catalog has been published on the occasion of the exhibition Francesco Diluca Giardini 2022

Sara Salvi / photo credits © Giorgio Gori: tutte le foto presenti nel catalogo tranne | all photos in the catalog except: pp. 18, 19 © Damiano Cao pp. 11, 13, 14-15 © Lucia Ceriani pp. 21, 22, 23 © Carlo Lisi p. 6 © Leonardo Merlini p. 25 © Zigrida Sala crediti fotografici

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore. All rights reserved under international copyright conventions. No part of this book may be reproduced or utilized in any form or by any means, electronic or mechanical, including photocopying, recording, or any information storage and retrieval system, without permission in writing from the publisher. © 2022 gli autori per i testi / the authors for the texts © 2022 Francesco Diluca © 2022 BAR STUDIOS, Milano © 2022 Eclipse Edizioni Arte, Milano Tutti i diritti riservati Finito di stampare nel mese di febbraio 2022 Printed in Italy stampa a cura di / printed by Graphic & Digital Project, Milano

ISBN: 978-88-945895-9-7

www.francescodiluca.com


94


95




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.