FRANCESCO DILUCA | GERMINA in collaborazione con
GERMINA Testo critico di Davide Caroli
Quando il buio dell'inverno si dirada e lascia spazio all'arrivo della primavera ci coglie un'intima gioia, quella consolante sensazione che finalmente, ancora una volta, la natura attorno a noi sta tornando a vivere e, dunque, ci sarà la possibilità di un nuovo inizio per il ciclo vitale del mondo. Quelle gemme – GERMINA - che cominciano a fare capolino sui rami delle piante, e che tra poco sappiamo cresceranno per diventare diventa la struttura portante di un nuova forma di vita, hanno già in potenza tutta l'energia e la forza necessarie per costruire questa presenza unica e originale che pian piano si riaffermerà nel mondo. Questo è quello che accade, questa la sensazione che ci pervade impattando i nuovi lavori di Francesco Diluca. Un impatto forte, sorprendente, che ti mette davanti all'evidenza che qualcosa sta iniziando e sta prendendo corpo; un impatto che lascia un segno e pone domande e interrogativi. inter L'evoluzione del suo lavoro scultoreo negli ultimi anni ha tracciato una traiettoria che, inevitabilmente, è andata di pari passo con la sua esperienza personale, fatta di cadute e di riprese, di profonde vertigini e di grandi tensioni e ciò che ne risulta dunque è qualcosa di molto intimo, personale ma anche profondamente vero. Le figure umane che sono da sempre il suo soggetto preferito hanno vissuto una evoluzione nel corso degli anni: sono state prive di consistenza nel ciclo intitolato Il senso dell'assenza, poi abbozzate in un tentativo di rinascita caratterizzato dall'uso delle farfalle per raccontare una forma non ancora totalmente stabile e sicura; poi sono tornate ad essere ancora più fragili, tanto da diventare polvere, quando gli uomini realizzati in fibra di ferro bruciavano, in performance drammatiche, nell'impeto di una nuova creazione che deve passare passa per il consumarsi di sé. Ma da questa polvere, oggi, parte un nuovo cammino, prende il via un nuovo inizio. Ed il centro di questa rinascita è simboleggiato dalla grande installazione intitolata appunto Germina: un'enorme distesa di sale dalla quale emergono, più o meno solide e definite, venti figure umane che come germogli di una nuova vita ci raccontano una nuova storia. Il sale, splendente nella sua purezza, rappresenta di per sé un elemento pu fortemente simbolico. In alchimia ad esempio era considerato una delle tre sostanze invisibili che formano il corpo fisico dell'uomo, l'elemento che rappresenta la fissità e la permanenza della terra o della materia e che occorre disciogliere perché si trasfiguri in spirito; aveva quindi una connotazione fondamentalmente positiva. Per altri versi il sale ha una forza negativa: impedisce ad esempio che la vita possa nascere se gettato nella terra e nei campi, oppure può corrodere il ferro se questi due elementi si trovano a contatto. Allo stesso tempo però il sale, in maniera apparentemente contraddittoria, preserva, purifica e protegge ciò che copre, e così può proteggere anche il ferro, isolandolo da tutto. Ed è proprio questo il caso e il senso di questa installazione: questo campo bianco di sale ha incubato una debole forma di vita che giaceva nascosta e che all'improvviso sboccia, lasciando emergere queste impressionanti figure umane. Si tratta quasi solo di figure abbozzate, la loro struttura fisica è delineata solo dal sistema circolatorio; ma ciò che le caratterizza è il dettaglio degli organi interni che si stanno sviluppando, uno per ciascun essere, formati da un turbinio di farfalle dorate che vorticando vanno a creare ciò che giace all'interno e attraverso cui l'uomo vive all'inte e si rapporta con il mondo. Così venti diverse figure, uomini e donne, sono rappresentate attraverso venti diversi organi del nostro corpo, il cervello di Pensiero o i polmoni di Respiro, il midollo spinale di Uomo o l'utero gravido di Vita. Quanto di più prezioso abbiamo in noi si offre come totem, rappresentazioni dell'uomo contemporaneo, spogliato di ogni orpello superfluo e ridotto in estrema sintesi ai suoi meccanismi fondamentali pieni della poesia propria della vita. Le stesse farfalle che nei lavori passati di Diluca avevano creato delle affascinanti figure ora ricominciano a delineare l'uomo valorizzando ciò che ci costituisce nel profondo, ciò che ci rende unici e simili.
When the bleakness of winter starts to lift and make space for spring we are suffused with a profound sense of joy, a reassuring sensation that finally, once again, nature around us is coming back to life and a new beginning is possible for the whole of the world’s life cycle. Those buds - GERMINA - which start to make their appearance on the branches of plants, and we know will soon grow to support a new form of life, already have all the energy and strength al they need to build a unique and one-off presence which will gradually take its place in the world. This is what happens and this is the feeling which takes hold of us when we see Francesco Diluca’s work. It is a powerful, surprising impact which puts us before tangible evidence that something is beginning and taking shape, an impact which leaves its mark and poses questions. The evolution of his sculpture work over recent years has taken a trajectory which has inevitably moved in step with Diluca’s personal experience, his ups and downs, dizzying peaks and great tensions and the result is intimate and highly personal but also profoundly authentic. The human figures which have always been his favourite subject have evolved over the years. They were we insubstantial in the cycle entitled Il Senso dell’Assenza (The Meaning of Absence), then barely sketched in a search for rebirth characterised by the use of butterflies to tell of an as yet not fully stable and secure form. They then regressed to a state of fragility, returning to dust, when men made of iron fibre burned in dramatic performance art under the impetus of a new creation which had to self-consume. c But this dust is now the starting point for a new journey, a fresh beginning is under way. And the centre of this rebirth is symbolised by a large installation entitled Germina (Germinates), a huge expanse of salt from which emerge twenty more or less solid and well-defined human figures which tell us a new story like buds of new life Resplendent in its purity, purit salt is powerfully symbolic in its own right. In alchemy, for example, it was considered one of the three invisible substances which make up the human body representing the fixity and permanence of the land or matter which needs to be dissolved for transfiguration into spirit to take place. It thus had a fundamentally positive connotation. In other ways salt has a negative power. It blocks life, for example, if thrown onto the land or into the fields and can corrode iron th if the two come into contact. At the very same time, however, and in an apparently contradictory manner, salt preserves, purifies and protects anything it covers and can thus protect iron by cutting it off from everything else. This is precisely the case and the meaning of this installation. This white salt field has incubated a weak form of life which was concealed under it then suddenly breaks through, allowing these striking human figures to emerge. These are almost entirely sketched figures with a physical structure delineated simply by a circulation system but their main feature is the detail of their developing internal organs, one in each being, formed by a whirl of golden butterflies whose flight generates what is inside and by which man lives and interacts with the world. Thus twenty diverse figures - men and women - are represented by means of twenty different organs in our bodies, the brain in Pensiero (Thought), the lungs in Respiro (Breath), the spinal cord in Uomo (Man) and the pregnant uterus in Vita (Life). The most precious things in us are offered as totems represented by contemporary humankind shorn of all superfluous trinkets and reduced to his essence of fundamental mechanisms full of the poetry inherent in life. The butterflies which in Diluca’s past work had created charismatic figures are used here to delineate humankind on the basis of what makes up our deepest essence, that which makes us both unique and similar.
Si percepisce ancora una volta una fragilità di questi esseri, che stano nascendo ma che devono lottare per affermarsi nella realtà, si raggruppano in maniera disordinata nello spazio come a cercare forza, un sostegno vicendevole, nella presenza degli altri. Con una parola ormai abusata in questi tempi potremmo parlare di resilienza, della voglia di non arrendersi e di ripartire, di ricominciare, ancora una volta, ar tentando di affermarsi, di diventare una vera presenza. Che sfida! Se ne percepisce tutta la portata veramente umana di chi lavora non per “gioco” ma con l'ansia e l'impeto di raccontare e di condividere un'esperienza, ferocemente dolorosa ma piena di speranza. Ma non basta questo racconto, queste figure potrebbero crollare, potrebbero non essere abbastanza forti per resistere, potrebbero ripiegarsi su loro lo stesse. Ma ecco che Diluca ci pone davanti una speranza. La grande scultura di un uomo, completamente dorato, che domina la scena troneggiando dall'abside. Un uomo che affonda le sue radici nella polvere e da lì riprende piena consistenza; quasi un uomo-albero a raccontarci che la natura dell'uomo è pronta ad esplodere con tutta l'energia primaria e primordiale che giace dentro di lui, primo non appena lascia spazio alla sua parte più intrinsecamente originale, per definirsi e ripresentarsi in forme nuove. Il simbolo che lo sforzo che quei venti soggetti stanno esprimendo per affermarsi, il loro tentativo può compiersi: possono diventare pienamente loro stessi, non più solo splendidi abbozzi in divenire ma uomini a tutto tondo, finalmente definiti. E tutto questo avviene e ci viene raccontato in un luogo sacro, sac bellissimo e pieno di significato come la chiesa di San Francesco, ed in particolare nello spazio più sacro di tutti, l'abside, riservato solitamente al divino, in cui questo percorso si conclude assumendo le sembianze di una resurrezione laica ma profondamente religiosa, in cui l'uomo diviene pienamente sé solo dopo un percorso di purificazione, l'uomo nuovo si affaccia alla vita tornando all'essenziale di quello che costituisce nel profondo il suo essere to e prendendolo sul serio per farlo rifiorire appieno.
Once again the fragility of these human beings comes through, beings which are in embryonic form but have to struggle to come to fruition, grouped untidily in space as if they were seeking strength and mutual support i n the presence of others. With a now much abused word we could speak of resilience, a desire desi not to give in, for a fresh start, a new journey, once again, in a search for self-affirmation, for true presence. What a challenge! The truly human scope of a human being for whom work is not a ‘game’ comes across with a restless impulse to tell of and share experiences which are fiercely painful but full of hope. But this story is not enough, these figures might collapse, they might not be strong enough to hold out, st they might fold in on themselves. But in this Diluca gives us hope. A large sculpture of a fully gilded man dominates the scene towering over it from the apse. It is a man whose roots lie in the dust and takes full substance from it, almost a man-tree telling us of a human nature ready to explode in all its primordial and primary energy as soon as it leaves space for its more mo intrinsically original part to define and re-present itself in new forms. The symbol that these twenty subjects are expressing for self-affirmation, their search, can come to fruition. They can become fully themselves, no longer magnificent sketches but full-blown, finally fully defined humans. And all this takes place and is told in a place as sacred, beautiful and meaningful as the Chiesa di San Francesco and in particular in its most sacred space of all, the apse, usually the preserve of the divine. Here this journey ends with something resembling a secular but profoundly religious resurrection in which man becomes fully himself only after a purification process, a new human being approaches life by returning to the essential, to all that which constitutes the most profound self p and taking it seriously to bring it fully to the surface once again.
COMO | SPAZIO RATTI
Ex Chiesa di S.Francesco
GERMINA
OPERE | WORKS
GERMOGLI
2016 ferro saldato ossidato | welded oxidised iron 100x60x40cm
GERMINA
2017 installazione di 20 sculture | installation of 20 sculptures ferro saldato, smalto oro zecchino, salgemma welded iron, golden paint, rock salt 2000x800cm
CAPILLARI
2017 installazione | installation ferro saldato, smalto oro zecchino, polvere di ferro welded iron, golden paint, iron dust 350x400x400cm
GERMINA
L’ALLESTIMENTO | SET UP
1500
kg di salgemma
1500
kg of rock salt
1000
kg di polvere di ferro
1000
kg of iron dust
3200
elettrodi per saldatura
3200
welding elecrtodes
2000
farfalle
2000
butterflies
800
kg di tondini di ferro
800
200
mq di teli di plastica
2152
kg of iron rebars
square feet of plastic sheets
70
m di profili di ferro
229
72
ore di lavoro
72
working hours
13
paia di braccia
13
pairs of arms
feet of iron outline
BIOGRAFIA Francesco Diluca, Milano 1979, segue i corsi di pittura e scultura presso l’Accademia di Brera dove si laurea con lode nel 2004. Vive e lavora a Milano. La prima esposizione di rilievo è salon I 1999 - Palazzo della Permanente di Milano. Nel 2003 riceve il secondo premio per la scultura icarus opera in mostra presso Palazzo Reale, sala delle Cariatidi, mostra volare curata dal direttore, di Brera G.Mariani. Il 2008 è l’anno della prima personale dal titolo fresco f di fabbrica, presso Fabbrica Eos, curata da Giancarlo Pedrazzini. Le sculture della serie Il Senso dell’Assenza sono protagoniste in cocoon mostra personale curata da Alberto Mattia Martini, Fabbrica Eos 2010. Lamiere al vento è il titolo della personale alla galleria Contemporaneamente di Parma. Famiglia Margini sceglie due sculture per la mostra Terzo Rinascimento al Palazzo Ducale di Urbino e successivamente al castello Normanno di Acicastello (CA). Nel 2011 partecipa alla 54 Biennale di Venezia, padiglione Italia sede di Torino sala Nervi curata da Vittorio Sgarbi. Sempre nel 2011 crea ultima cena per la fondazione Casa Testori per la mostra Giorni Felici 2011, curata da Giovanni Frangi. Semp Nel 2012 viene scelta la scultura noluntas per la Biennale Italia Cina curata da Ivan Quaroni e Wang Chuchen - villa Reale a Monza. Il 2014 si apre con la mostra collettiva Materie, presso museo MUST (Vimercate) e Palazzo G.Silva, curata da Simona Bartolena. Successivamente partecipa alla Biennale Italia Cina 2014 allestita al 798 Art District di Beijing, a cura di Sandro Orlandi. A villa Confalonieri di Merate, mostra tracce di contemporaneo 2014, opere della collezione Bugatti, a cura di Simona Bartolena. Memento è il titolo dell’opera scelta da Angela Madesani, per la mostra collettiva Una solitudine troppo rumorosa per la Nuova Galleria Morone. t Il museo MAR di Ravenna gli dedica una mostra personale curata da D. Caroli, nov 2014 - gen 2015. Vessel è il titolo della mostra personale allestita nel 2015 nella galleria milanese Nuova Galleria Morone, (project room) curata da D. Caroli. Nel 2015 partecipa a una collettiva al frantoio di Capalbio curata da Davide Sarchioni. Nel 2016 prende parte alla mostra collettiva Cities they are a-changin, a cura di Marco Biraghi e Daniele Decia. In occasione di ArteFiera 2017 e ArtCityBologna si inaugura Sequela, una mostra collettiva curata da Leonardo Regano, Leona nella ex chiesa di San Mattia Polo Museale dell’Emilia Romagna. Lo spazio Ratti, ex chiesa di San Francesco, di Como ospita la personale Germina curata da Davide Caroli.
È stato presente con il suo lavoro nelle seguenti ere d’arte: Arte fiera Bologna Miart ArteVerona Road to contemporay art Roma. PULSE – Miami Beach contemporary art fair, USA Fiera Art Karlsruhe Aste beneeche: Hangar Bicocca per la Fondazione Kennedy 2013 la tua opera per un Bambino Sothebys Milano 2014. Collaborazioni con gruppi di moda e design: Gruppo FAY gli dedica una mostra personale nella sede milanese in via della Spiga Milano per il fuori salone 2012. Giorgetti, fuori salone. La scultura papillon, per il nuovo spazio Giorgetti Atelier ad Harrods (UK). Showroom Casa Milano via Visconti di Modrone, Milano. Gruppo Giorgetti esposizione fiera IMM Design Colonia
BIOGRAPHY Francesco Diluca, born in Milan in 1979, studied Sculpture and Painting at Accademia di Belle Arti di Brera where he graduated with honour in 2004. He lives and works in Milan, Italy. His first significant exhibition was Salon I 1999 at Palazzo della Permanente, Milan. In 2003 he took part at the exhibition Volare curated by Director G. Mariani at Palazzo Reale- Sala delle Cariatidi (Milan) where he was awarded the 2nd prize for his sculpture Icarus. His first personal exhibition entitled Fresco di Fabbrica and curated by Giancarlo Pedrazzini came along in 2008 at Fabbrica Eos. F In 2010 the sculptures of the series Il Senso dell'Assenza played the leading role in his personal exhibition Cocoon curated by Alberto Mattia Martini at Fabbrica Eos. In the same year another solo exhibition entitled Lamiere al Vento was organised at Contemporaneamente art Gallery in Parma and Famiglia Margini selected two sculptures for the exhibition Terzo Rinascimento at Palazzo Ducale in Urbino and at Castello Normanno of Acicastello. In 2011 he took part to the 54th edition of Biennale di Venezia curated by Vittorio Sgarbi. In the same year he created the piece Ultima Cena for the foundation Casa Testori for the exhibition Giorni Felici 2011 curated by Giovanni Frangi. c In 2012 the sculpture Noluntas was selected for the biennial exhibit Italia-Cina curated by Ivan Quaroni and Wang Chuchen at Villa Reale of Monza. The year 2014 started with the collective exhibition Materie curated by Simona Bartolena at MUST museum in Vimercate and at Palazzo G.Silva. Later the same year, he took part at the biennial exhibition Italia-Cina for the second time. The exhibition was staged at 798 Art District of Beijing and it was curated by Sandro Orlandi. At Villa Confalonieri in Merate was also kept the exhibition Tracce di Contemporaneo, artworks of the Bugatti collection, curated by Simona Bartolena. Memento was the title of the sculpture chosen by Angela Madesani for the collective exhibition Una Solitudine Troppo Rumorosa at Nuova Galleria Morone. From November 2014 to January 2015, MAR museum of Ravenna dedicated to Francesco a personal exhibition curated by Davide Caroli. Vessel is the title of the personal exhibition also curated by D. Caroli (project room) at Nuova Galleria Morone. Later in 2015 he took part to a collective exhibit curated by Davide Sarchioni at the historical olive oil mill of Capalbio. In 2016 he took part at the collective exhibition Cities they are a a-changing curated by Marco Biraghi and Daniele Decia at Fabbrica del Vapore, Milan. In 2017 he took part with Nuova Galleria Morone to Sequela, a collective exhibit curated by Leonardo Regano, within ArteFiera and BolognaArtCity circuit at ex chiesa di San Mattia Polo Museale dell’Emilia Romagna. The spazio Ratti, ex chiesa di San Francesco, Como hosts his personal exhibition Germina curated by Davide Caroli. He also took part to the following art fairs: Arte Fiera Bologna Miart Arteverona Road to Contemporary Art Roma Pulse Miami Beach Contemporary Art Fair USA Art Karlsruhe Charity Auctions: Hangar Bicocca for Kennedy Foundation 2013 Sotheby's Milano - Your artwork for a child 2014 Collaborations with fashion and design brands Gruppo FAY, personal exhibition at via della Spiga Milano, fuori salone 2012. Giorgetti, fuori salone. The sculpture papillon permanent at Giorgetti’s Atelier - Harrods (UK). Showroom Casa Milano via Visconti di Modrone, Milano. Gruppo Giorgetti exhibition at IMM Design Cologne
ALTRE OPERE| OTHER WORKS
GERMOGLI
2017 ferro saldato | vernice oro welded iron | golden paint 220x70x60cm
ORE
2016 po ere i ferro | sm to rosso iro st | re r ish 25x15x15cm
CUORE
2016 schizzo per GERMINA | sketch for GERMINA exhibit 20,5x29,5cm
EQUILIBRIO
2016 schizzo per GERMINA | sketch for GERMINA exhibit 20,5x39cm
RINGRAZIAMENTI Special Thanks
Davide Caroli, curatore, Responsabile mostre Museo MAR di Ravenna Ass. Cultura Comune di Como Luigi Cavadini Antonella Guaraglia, Ufficio Cultura Comune di Como Italkali, fornitura salgemma Gabriele Coduri De’ Cartosio, CDC illuminotecnica, service luci Mattia Vaghi, New Graphic Arese, stampatore Francesca Boschetti, C.Stampa Chiara Marin | Vittoria Lanza | Fabio Lombrici, assistenti allestimento Sara Biffi, guardiania Fabio Giampietro e Lucia Ceriani
FRANCESCO DILUCA STUDIO
fotografie e progetto grafico ©luciaceriani2017 www.luciaceriani.com finito di stampare: Aprile 2017 www.francescodiluca.com all rights reserved.
prezzo €12,00.
RINGRAZIAMENTI Special Thanks
Davide Caroli, curatore, Responsabile mostre Museo MAR di Ravenna Ass. Cultura Comune di Como Luigi Cavadini Antonella Guaraglia, Ufficio Cultura Comune di Como Italkali, fornitura salgemma Gabriele Coduri De’ Cartosio, CDC illuminotecnica, service luci Mattia Vaghi, New Graphic Arese, stampatore Francesca Boschetti, C.Stampa Chiara Marin | Vittoria Lanza | Fabio Lombrici, assistenti allestimento Sara Biffi, guardiania Fabio Giampietro e Lucia Ceriani
RAN E
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