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CdN News

numero 02, marzo 2 015

CDN NEWS Periodico trimestrale ad u so interno della Chiesa d el N azareno d i C atania – Anno I – M arzo/Maggio 2015 – www.chiesadelnazareno.it

Cos’è la Pasqua per i cristiani?

P

er i cr isti ani, che la considerano un’occasione di riflessione e benedizione spirituale, la Pasqua è una festività molto importante. E’ vero che molti la vivono in modo superficiale ma ciò non toglie il prezioso valore ed il messaggio spirituale su cui essa è fondata e che intende comunicare. La Pasqua ci ricorda, fondamentalmente, che Cr isto G esù m or ì pe r i nost ri pe cca ti e ri suscit ò per la nostra sant ific azi one. Poiché nessuno è così perfetto da potersi meritare la salvezza, Cristo Gesù, l’unico vero uomo e vero Dio in cui non vi era peccato alcuno, diede la Sua vita per noi; Egli prese su di sé la nostra condanna ed in cambio ci donò la Sua vita! La grandezza della Sua salvezza dal peccato è tale che essa inizia già qui; infatti, avendoci do na to i l Suo Spi rit o Santo , noi già oggi

possiamo vivere liberi, senza essere costretti a peccare, ma con la possibilità di poter scegliere e perseguire sempre la volontà di Dio. Infatti, Cristo Gesù non è morto per purificarci soltanto dai peccati commessi nel passato, ma anche per m ante nerci p ur i e d i nte gri fino al Suo ri tor no : “…Cristo ha amato la chiesa ed ha dato se stesso per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile” (Efesini 5:25-27). Per questo motivo “…per santificare il popolo con il proprio sangue, soffrì fuori della porta della città”(Lettera agli Ebrei 13:12). Il messaggio sempre attuale della Pasqua non si ferma, perciò, al ricordo della Sua morte, ma si concentra sulla rammemorazione della Sua vittoria e, in Lui, della nostra: “E chiunque ha questa speranza in Lui, si purifica come egli è puro…chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio.”(Prima lettera di Giovanni, 3:3,8) In un mondo come il nostro, in cui sembra che tutto sia sporco ed impuro, senza speranza di un possibile cambiamento in meglio, che questa Pasqua apra uno spiraglio di luce, non solo per i cristiani ma per tutti gli uomini e le donne di buona volontà, e venga accolta come occasione di riscatto, per poter vivere nella libertà che Gesù ci ha conquistato, che non è da semplici catene umane, ma libertà di vivere, già oggi, adesso e qui, con pensieri puri e di giustizia e con un agire integro e irreprensibile. Si, con Cristo nel cuore, tutto è possibile!

Pastorale Una Fede Vivente: ciò in cui credono i “Nazareni”

organizzazione che duri nel tempo si fonda su di una seria e O gnicondivisa molteplicità di fattori quali lo scopo, la dottrina ed i valori essenziali. La medesima cosa accade con la CdN. Fondata per trasformare il mondo mediante il messaggio biblico della santità, è sia una chiesa ubbidiente al

Lettera di notizia Chiesa del nazareno

Past. G.D.Cereda

Rubriche

Attualità: La Pasqua cristiana

1 Una lettera dal Cielo

2 L’opinionista: L’opinione che non uccide

Missione: La Chiesa del Nazareno di Catania

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In questo numero:

La Pasqua dei cristiani

Pg. 1

Due parole col Pastore

Pg. 1

Una lettera dal Padre

Pg. 2

L’opinione che non uccide

Pg. 2

Immigrazione: ospitalità, agape Pg. 3 Ragazze come te

Pg. 3

Dalla parte d ei bambini

Pg. 3

Testimonianza: Federica

Pg. 4

L’angolo EuNC

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Grande Mandato sia una chiesa di santità. La sua missione è quella di fare dei discepoli simili a Cristo in tutte le nazioni. La vita presente e futura della CdN è definita dalla sua partecipazione alla missione di Dio. È, quindi, un’espressione della Chiesa di Gesù Cristo ed una organizzazione la cui particolarità non risiede soltanto in ciò in cui crede ma anche nel modo in cui agisce contribuendo all’edificazione del Regno di Dio. La CdN, guardando al futuro, intende giustamente identificare quelle peculiarità che gioiosamente accoglie e celebra. Le sue più preziose ricchezze, i principi di fede e i valori essenziali, vengono donati gioiosamente alle prossime generazioni. Preghiamo perché questi valori fondamentali mantengano il loro ruolo guida per coloro che si incamminano, tra luci ed ombre, nei decenni futuri.

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CdN News

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numero 02, marzo 2 015

Una lettera dal Padre:

un periodo così caotico, come quello nostro, dove tutti sanno tutto e dove tutto viene messo in dubbio, dove le incertezze alimentano l’angoscia e la frustrazione, si vocifera spesso che i Dieci Comandamenti siano anacronistici o quanto meno alcuni di essi non siano applicabili alla società moderna. Sono ancora validi i Dieci Comandamenti nell’era di Internet e dei Centri Commerciali e in una società così profondamente cambiata rispetto a quando essi furono dati? La risposta, come vedremo in seguito ce la dà un esegeta di eccezione.Il Decalogo è stato o è considerato come un insieme di norme da seguire, come un insieme di paletti o segnali stradali che servono a indirizzare il nostro cammino o aggiustare il nostro rapporto con Dio, ma è stato Gesù che ha rivelato pienamente il fondamento e il significato su cui poggiano le Dieci Parole e ha dato ad esse luce, colori e contorni nuovi: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua e il tuo prossimo come te stesso”(Lc. 10:27). Esse vanno rilette, rivisitate alla luce della rivelazione del Cristo, l’Emmanuele, cioè dell’amore di Dio, di un Dio che non si stanca mai di riallacciare, di ricostruire, di rialzare dopo ogni caduta, di fare nuovo un rapporto spezzato. In esse, Cristo ci presenta il Padre come un Dio innamorato, che ama l’uomo di un amore totale,

difficilmente riconoscibile. Le conseguenze di una caduta dell’uomo nell’idolatria sono gravi, tremende, irreparabili. Concretamente, esse portano a fare tutti quegli atti elencati nel Decalogo come da non fare, cioè, quindi, a uccidere, a rubare, a dire falsa testimonianza ecc. e a non compiere quelli elencati come da fare, cioè a non onorare i genitori, a osservare il sabato ecc.. I Dieci Comandamenti, quindi, si presentano come una lettera d’amore di Dio diretta al Suo popolo, un invito ad amarLo in maniera totale, unica, esclusiva. Essi sono lo stile di vita di Dio e lo stile di vita che Dio pretende dai Suoi figliuoli, qualunque sia il prezzo da pagare. Egli per primo li ha sperimentati, vissuti. La crocifissione di Gesù ne è la prova. Il popolo d’Israele aveva partorito nel suo cuore un idolo: un messia guerriero, violento, vendicatore di tutti i torti subiti dall’odiato oppressore romano; non poteva essere uno che diceva di amare i nemici e come un pecora muta (Is. 53:7) si lasciava uccidere. Il nostro stile di vita è la risposta alla domanda iniziale (Mt: 5 Le beatitudini) e Cristo ribadisce dicendo che Lui non è venuto per “ abolire la Legge o i Profeti, ma per portare a compimento” (Mt. 5:17). Salvatore N.

i dieci comandamenti

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L’OPINIONE CHE NON “UCCIDE”

accostamento della vignetta (sottostante) un pò ironico, sarcastisco è stato personalmente voluto, semplicemente per provare a mettere da parte un pò di “aspro sentimento” e tentare di vedere un argomento come il terrorismo con occhi differenti, o meglio, provare ad affrontarlo con strumenti differenti.... Dopo i recenti risvolti, a Parigi con “Charlie Hebdo” e situazioni peggiori in svariate parti del mondo, non si può avere nei confronti del terrorismo, un atteggiamento neutrale. Avere quindi un’opinione distaccata, risulta essere abbastanza difficile, poichè ciò che accade sotto i nostri occhi, ci spaventa a tal punto da pensare che la luce della

inimmaginabile, persino incomprensibile per l’uomo. E allora il Decalogo assume, nell’insieme, i contorni di un appello, di una lettera dove il Padre manifesta il Suo amore e le Sue preoccupazioni per il Suo popolo. Dio conosce il cuore dell’uomo, la sua fragilità, la sua tendenza all’idolatria e quindi i gravi rischi in cui l’uomo può incorrere, perciò il Suo appello si fa più accorato e più imperativo. “Non crearti idoli di alcun genere”. “Io sono un Dio geloso” (Es. 20:5). L’idolatria è la causa primaria di tutti i guai dell’uomo: lo allontana da Dio, lo induce a peccare, a dimenticare tutte le Sue benedizioni e a distorcere la realtà che vive e con essa il concetto di libertà. Essa è un virus soggetto a mutazioni continue e, quindi, a volte,

speranza sta per spegnersi ... In questo piccolo spazio di giornale, cercherò di condivere con te la mia opinione, da credente in Cristo, da figlio di Dio. Da diversi anni ormai, a questa parte, la parola “terrorismo”, è parte integrante quasi del lessico quotidiano. E’ diventata quasi una “psicosi”; che spinge tante persone a pensare che molti immigrati, che arrivano nel nostro paese, siano in qualche modo, invischiati con queste “cellule pazze” dell’Islam; dimenticando che invece, molti di loro, sono brave persone che scappano da situazioni disperate... Ebbene, anche di fronte a queste situazioni estreme, le promesse di Dio, risultano essere la soluzione a così tanta disperata “psicosi”... Appoggiarsi pienamente alle promesse di Gesù, il quale afferma: “Ecco, Io sono con voi fino alla fine dei tempi” (Matteo 28:20), che aveva già predetto i rumori di guerra che sentiamo in giro: “Quando sentirete parlare di guerre e sommosse, non siate spaventati, perchè bisogna che queste cose avvengano prima, ma la fine non verrà subito. Allora disse loro: Insorgerà nazione contro nazione, regno contro regno, vi saranno grandi terremoti e in vari luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal

cielo” (Luca21:9-10). Di fronte a tutto ciò, caro lettore, come ci comportiamo? Qual’è o quale dovrebbe essere la nostra reazione nei confronti di cosi tanto “terrore”?... Beh, sicuramente un disperato passivismo non ci porta da nessuna parte, al cotrario, una reale certezza, che Dio è con noi, ci dona quella certa speranza che non saremo mai soli! ... Di fronte al terrore, Dio che è amore, ci dice: “Non temere, confida in me!”... E pensare, che il Signore ci invita a “Non temere” per ben 366 volte! .... sarà forse, che noi non vogliamo scorgere una così grande speranza? ..... ”Il Signore è il mio aiuto e la mia salvezza, di chi avrò paura? Di chi temero? Spera nel Signore, il tuo cuore si rinfranchi, si spera nel Signore!” Che Dio ti benedica caro lettore! Luca R.

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CdN News

numero 02, marzo 2 015

Ragazze come Te… te che stai leggendo, ci piacerebbe farti sapere come Dio sta lavorando sulle nostre vite. Siamo due ragazze che frequentano la chiesa del Nazareno di Catania. Quasi un anno fa siamo partite per l’Inghilterra entrambe con lo scopo di sperimentare la fedeltà di Dio. Come primo passo, abbiamo deciso di andare in una scuola biblica per un corso d’inglese per poi dopo scoprire quale sarebbe stato il piano di Dio. Il tempo trascorso lì ci ha fortificato e ci aiutato a conoscere personalmente Dio. Egli, come un Padre buono, si è preso cura di noi e ci ha dato la forza per imparare una nuova lingua. Dopo la scuola biblica, ci siamo trasferite a Manchester, dove Dio ci ha fatto trovare un’altra famiglia, che non è quella di sangue, ma la famiglia della fede, la famiglia di Dio. Questa famiglia ci ha aperto le porte di casa sua e ci ha trattato come figlie: ci ha amato, e continua ad amarci, gratuitamente, senza chiedere nulla in cambio. Attraverso il loro amore, abbiamo sperimentato la Grazia di Dio e il Suo amore immenso e gratuito. Che meraviglia! Quanto è grande e meraviglioso il nostro Dio! Entrambe avevamo pochi risparmi per vivere e avevamo una gran paura di spendere tutti i nostri soldi. Anche in questo pian piano abbiamo imparato ad avere fiducia nelle promesse di Dio. Egli non ci ha promesso che sarebbe stato facile, ma che Lui sarebbe stato SEMPRE con noi. E questo possiamo testimoniarlo con la nostra vita! Dio non ci ha abbandonate mai ma, in mezzo alle difficoltà, si è fatto scudo per noi. Tutto quello che abbiamo chiesto in preghiera, ci è stato dato con grande benedizione. Il Signore ci ha strabenedetto! È quasi un anno che siamo in Inghilterra e stiamo imparando che Dio è sempre presente e si prende cura dei Suoi figli. Abbiamo attraversato tante tempeste e difficoltà ma non siamo mai state sole. Qualcuno, dall’alto, ci ha sempre protette e ci ha messo accanto delle persone che ci stanno aiutando. Ringraziamo Dio con tutto il nostro cuore, perché nonostante le nostre imperfezioni, i nostri errori, le nostre debolezze, Egli è sempre accanto a noi e ci sta dando il grande onore di conoscerlo e di diventare le sue figlie. A te che leggi, vogliamo dirti: “se ti trovi nella tempesta e hai la sensazione che ogni cosa stia andando male, abbi fede, prega, ascolta il silenzio di Dio”. Egli sta ascoltando il tuo urlo e presto ti libererà da questa sofferenza!!! Che Dio benedica ognuno di voi e le vostre vite.. “Siate forti e coraggiosi; non vi spaventate e non vi sgomentate, perché il Signore, il tuo Dio, sarà con te ovunque andrai” (Giosuè 1:9). Azzurra e Maria Rosa

A

La Missione della Chiesa del Nazareno è di fare discepoli come Cristo in tutte le nazioni.

Missione Agape Catania

Missione agape continua ancora…

Li vediamo ai semafori dove cercano di lavare i vetri

delle nostre auto oppure agli angoli delle strade o nei mercatini rionali mentre vendono la loro povera mercanzia… Li chiamano extracomunitari e provengono da paesi remoti e sconosciuti in cerca di una condizione di vita migliore di quella misera lasciata alle loro spalle. Ad alcuni danno fastidio e vengono trattati con disprezzo; per altri fanno parte del paesaggio e considerati con indifferenza. Molti dimenticano, però, che Cristo ha dato la sua vita per ogni singolo uomo o donna della terra. La sua esortazione è stata e continua ad essere, “quando lo avete fatto per questi minimi lo avete fatto a me”. Ringrazio il Signore per la possibilità di servirLo anche tramite “missione-agape”, e poter alleviare un pochino il grande disagio di questi nostri fratelli con un pasto e del te caldo, merendine e vestiario, coperte usate ed altro... Quando la sera vedono le nostre auto escono dai loro rifugi di fortuna e con timidezza, educazione e dignità aspettando il loro turno per ricevere il necessario per trascorrere una sera diversa. Con alcuni si riesce a stabilire un rapporto più amichevole e condividere anche la Parola del Signore, donare evangeli e Bibbie. E’ una gioia ed una benedizione pregare insieme a questi nostri cari prima di dirigerci, nel buio della sera, verso altri gruppi in attesa… Mariella B. . tempo prima che i governi M olto stabilissero le regole sul matrimonio, Dio aveva stabilito che l’unione tra un uomo ed una donna fosse un legame intimo ed indissolubile. In Genesi 2:24 leggiamo: “L’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una sola carne”. Gesù, in Matteo 19:4, conferma, ancora una volta, che il matrimonio è l’unione tra “maschio e femmina”. Gli uomini e le donne sono stati quindi creati come esseri diversi, ma in grado di completarsi in uno scambio continuo ed armonioso di relazioni, esperienze ed emozioni, resi capaci di accogliere i figli come un meraviglio dono dell’amore di Dio, figli da essi stessi generati o adottati o loro affidati. Possiamo quindi renderci conto che “le differenze di genere sono iscritte sin dall’inizio nella procreazione” e che quindi dovrebbe essere scontato e naturale pensare che i bambini hanno bisogno di avere entrambi i genitori, di sesso opposto. I figli hanno bisogno di una mamma e di

La famiglia oggi sta vivendo un momento difficile:

è sempre alla ricerca della soddisfazione del proprio egoismo e dove ormai tutto è concesso e nessuno si scandalizza, si sta cercando in tutti i modi di mercificare e mortificare il meraviglioso dono della vita! E così che assistiamo quotidianamente a vere e proprie guerre nei tribunali, ingaggiate da genitori separati per “accaparrarsi” il figlio, l’uno a discapito dell’altro; al ricorso dell’aborto per pianificare le nascite; al ricorso di pratiche mediche, spesso eticamente inaccettabili, per soddisfare il bisogno egoistico di avere un figlio a tutti i costi, il preteso diritto di essere genitori. Tutto ciò senza considerare il diritto dei bambini alla vita, all’amore e, soprattutto, al bisogno naturale di avere una mamma ed un papà. Certo, è vero che talvolta la vita può privare un bambino di uno dei due genitori, ma l’altro genitore, con il proprio amore e sostenuto da altre figure di riferimento, sarà certamente in grado di colmare

DALLA PARTE DEI BAMBINI

un papà, di pensare al plurale. Come scrive Bettelheim: “suo padre e sua madre sono per lui come il “sole e la luna” perché la loro fiaba deve essere un NOI per sempre…” Eppure, in un contesto dove regna, in modo sempre più dilagante, l’individualismo ed il relativismo, dove si

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tale assenza; ma ciò che rappresenta una contingenza della vita non può certamente diventare una regola determinata da scelte volontarie ed egoistiche degli adulti. Ci siamo mai chiesti, noi adulti, cosa pensa un bambino di tutto questo? Cosa ci risponderebbe se lo ponessimo di fronte ad una scelta? Certo, i bambini non possono scegliere, non sanno cos’è meglio per loro… I bambini ci guardano infatti con gli occhi pieni di meraviglia e si affidano completamente a noi adulti pensando che noi sceglieremo sempre le cose migliori per loro. Ma è ciò che stiamo realmente facendo per loro? O meglio, la società e le nostre istituzioni tutelano realmente i diritti ed i bisogni dei bambini? Cosa direbbe oggi Gesù se fosse ancora in mezzo a noi ed ascoltasse ad esempio tutti i discorsi dei salotti televisivi, dove ognuno, reputandosi

La Testimonianza Mi

persona colta, emancipata e civile, si improvvisa opinionista? O che direbbe di coloro che pretendono un figlio che la natura non potrà mai concedere loro perché non accettano le regole della natura stessa, puntando il dito contro coloro che vogliono stare dalla parte dei bambini? Immagino che le parole di Gesù sarebbero sempre le stesse di quelle pronunciate duemila anni fa “…chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare. Guai al mondo a causa degli scandali!” Gli psicologi Iafrate e Tamanza scrivono: «il figlio è sem pre g enera to d a due, e da due “diversi”, da un maschile e da un femminile, da due stirpi familiari, da due storie intergenerazionali e sociali. La differenza (di genere, di stirpe, di storia) non solo consente la procreazione, ma permette anche che nel tempo il figlio diventi a prop ria volta generativo da

chiamo Marika, ho 25 anni. Sono nata e cresciuta nella chiesa del Nazareno, ma solo adesso mi rendo conto cosa vuol dire farne parte. La chiesa non è solo un luogo dove si va perché è giusto così; per me la chiesa rappresenta una famiglia, dove Dio è un Padre buono che si prende cura di tutti noi. C’è stato un periodo, in cui mio padre si allontanò dalla chiesa e ne soffriva lui e tutti noi. Non era sereno e anche se non lo ha mai detto si sentiva incompleto, e posso capire il perché: è come se ogni giorno si rifiutasse di andare a casa dei propri cari; come vi sentireste? Vuoti!! In quel periodo io mi sentivo così e proprio per questo insistetti che mio papà mi riaccompagnasse in chiesa. Così fù! Appena entrai provai una stupenda sensazione, mi sentivo a casa, davvero a casa! I miei genitori mi accompagnavano e mi venivano a prendere ma non si sentivano di entrare, ma il Signore li aspettava e piano piano iniziarono a frequentare. Decisi di battezzarmi, perché dentro di me avevo scelto Cristo come mio personale Salvatore e così il 14 Giugno 2009 mi battezzai. Quel giorno mio padre ringraziò Dio per essersi servito di me per portarlo di nuovo in chiesa, nella Sua casa; io ringraziai Dio per tutto. Poco dopo mio papà venne a mancare, e ricordo che la domenica prima il pastore, scherzando con mio padre, gli disse che lo avrebbe voluto di nuovo sul pulpito a predicare, e lui fece un cenno di si. Non sono una ragazza che sa tutto nella vita e come credente ho tanto da imparare, ma una cosa è certa: Dio fa la cosa migliore, come per mio padre. Dio lo ha richiamato nella Sua casa, lo aspettava a braccia aperte, ha sistemato tutto nella sua vita, comprese di nuovo quanto fosse importante la chiesa e la comunione con i fratelli, aveva la pace nel suo cuore. Ciò che mi calma quando mi manca e quando vorrei che fosse qui è il sapere che è con Dio perché ha creduto in Cristo Gesù. Questo il conforto che solo il Signore mi può dare. Non so perché succedono alcune cose, so che il Signore pensa al mio meglio, a me è chiesto solo di fidarmi di Lui. Ogni giorno prego affinché mi modelli e mi insegni ad ascoltarlo sempre di più, e prego affinché mio fratello possa conoscere realmente Dio, e affinché dia conforto a mia madre e lo ringrazio per loro due perché li amo e sono esempi di forza e coraggio. Marika

più punti di vista». Così come nasce da due “diversi”, così «il figlio, per strutturare la propria identità personale, ha bisog no di riconosce rsi nel suo p unto d i o rigine che è sempre frutto di uno scambio tra quel materno e quel paterno che lo hanno generato e che consentirà di inserirsi in una storia intergenerazionale e sociale» che «gli permetterà di realizzare pienamente se stesso e la sua umanità». Senza un’o rig ine non c’ è id enti tà ,e l’origine «non può che riguardare sia una m adr e sia un p adre ». Tale affermazione della psicologia umana non può che ricondurci a ciò da cui tutto trae origine e su cui noi costruiamo, ogni giorno, la nostra identità cristiana: il nostro Cre ato re, m era vig liso Dio , e la Sua per fetta e d ine guaglia bile Le gge ! Salvina N.

Ogni anno nel mese di gennaio l’EuNC (European Nazaren College) convoca un’assemblea generale che ha un carattere tecnico, amministrativo e devozionale in quanto invita i collaboratori impegnati in questa grande opera “a tirare le somme” guardando indietro e riflettendo sui risultati che Dio ha realizzato attraverso il nostro College nel corso dell'anno appena trascorso. E' un tempo per gioire le molte benedizioni che abbiamo ricevuto dal Signore e allo stesso tempo è l'occasione per fare nuove proiezioni per l’anno che sta davanti a noi. Questi eventi servono a costruire e rafforzare i legami di comunione, interconnessione e interdipendenza e danno un senso di coesione a quanti sono coinvolti, dagli studenti ai fondatori, in una “università globale” cioè presente in molte nazioni. Ogni anno ha luogo in una nazione diversa e questa volta è toccato all’Ungheria e la città che ci ha ospitato è stata la bellissima Budapest. Gli incontri che si sono avvicendati hanno visto coinvolti il consiglio di fondazione del college,il Leadership Team,il consiglio dei fiduciari, i coordinatori dei vari centri EuNC dislocati in tutta Europa e in Asia e alcuni docenti impegnati regolarmente nell’ insegnamento. Il gruppo presente era costituito da circa 60 persone provenienti dall’Albania, Kosovo, Francia, Olanda, Belgio, Scandinavia, Armenia, Germania, Portogallo, Spagna, Bulgaria, Ungheria, Romania, Ucraina, Asia centrale, Italia, Russia e abbiamo avuto modo di pregare, condividere, scambiare esperienze, apprendere, riflettere e proiettarci insieme per il presente e il futuro della nostra università. I dati emersi sono stati: Gli studenti attivi in 15 paesi sono 305; C’è stato un aumento dei corsi offerti nelle vari sedi; Diversi studenti che hanno completato gli studi si sono aggiunti alla leaderschip delle chiese e delle sedi locali del college; Si stanno esplorando nuove metodi d’insegnamento dei corsi nelle vari sedi decentrate del college, con particolare attenzione alla video-conferenza e agli aspetti della formazione online per raggiungere gli studenti in maniera più efficace ed efficiente; Si stanno concludendo i negoziati per la cessione della proprietà e delle strutture in Büsingen con la conseguente ristrutturazione della sede amministrativa in altro luogo confermando ripetutamente la decisione di diventare completamente università decentrata che opera a stretto contatto con la struttura regionale, i campi, i distretti e le chiese locali le quali avranno studenti-discepoli dediti al ministero ecclesiale. Il Dr. Mark Maddix, Decano della Facoltà di Teologia e Christian Ministries Northwest Nazarene University è stato il nostro relatore principale. S.B. © 2014 European Nazarene College 4


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