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Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - BS

BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN ANNO XIX N. 111 - DICEMBRE 2013

Foto: Michele Galli

1


DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Dal Prato CAPO REDATTORE Graziano Pelizzaro REDAZIONE Giulia Avanzi Laura Leorati Francesca Lugoboni Elodio Perani Sandra Tosi Paolo Zani COLLABORATORI Giorgio Arienti Sante Bardini Chiara Bianchera Annalisa Cappa Michele Galli Luca Ghizzi Daniele Guerra Marta Leali Donatella Lusenti Francesca Pesci Luca Piazza Antonio Quiri Marisa Rodighiero Mariavittoria Spina Giulia Stuani Davide Truzzi Giovanni Zangobbi PROGETTO GRAFICO Claudia Dal Prato EDITORE Centro Culturale “San Lorenzo” via Virgilio, 25 46040 Guidizzolo (MN) Tel. 348 3115232 e-mail: redazione@lanotiziaguidizzolo.com Sito internet: www.lanotiziaguidizzolo.com R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00 Aut. Tribunale di Mantova N° 8/95 del 30-05-1995 Stampa: Arti Grafiche Studio 83 (VR) Cellofanatura e spedizione postale: Coop Service s.c.r.l. Virle Treponti (BS) COSTO MODULI 1 modulo verticale: mm 60 x 38 € 40,00 2 moduli orizzontali: mm 60 x 82 € 70,00 4 moduli orizzontali: mm 60 x 170 € 120,00 1/2 pagina: mm 124 x 170 € 200,00 Pagina intera: mm 277 x 170 € 300,00

sommario 3 Editoriale 4 Esprimi la tua opinione 6 Grassi ci dà le scarpe da 130 anni 8 Cronaca 14 Arte e dintorni Recensioni 15 Arte e dintorni Recensioni 11 Arte e dintorni Letteratura 16 Arte e dintorni Letteratura 17 Astri e civiltà 18 La ricerca genealogica20 20 Gianni Pegoraro 22 Appunti di viaggio 25 Ricette 27 Quattro bagole 28 Anima e cuore 29 Bambini 30 Pro Loco7 31 Lettere al direttore 32 IMU, TARS, TARES, TRISE, TARI,e poi? TASIG 33 Istituto Statale D’arte36 34 Gruppo Micologico Naturalistico 36 Notizie dall’Amministrazione 42 Games area 43 Numeri utili

In copertina: foto di Andrea Dal Prato Smarano, Val di Non, la neve caduta il 10 ottobre ha colto di sopresa le mele pronte per la raccolta

Invitiamo i lettori a proporre, per le rubriche, problemi o situazioni che siano di interesse generale. 2


editoriale

Andrea Dal Prato

Due buone notizie Nel numero di agosto la Notizia ha proposto ai lettori un questionario per conoscere il loro gradimento sui contenuti proposti e su altri aspetti inerenti la rivista. Il numero di risposte pervenute è notevole, oltre 400, e tale da poter affermare che i nostri lettori ci seguono con attenzione e interesse. Terremo conto di tutti i suggerimenti pervenuti, come pure delle osservazioni sia positive che critiche. In altra parte del giornale si analizzano i risultati. Grazie a tutti per l’attestato di stima che ci avete dato. A Cento, cittadina emiliana da tempo interessata al mondo dell’informazione, si tiene ogni anno il “Premio Cento alla stampa locale”. Quest’ultima è considerata di solito come un’espressione giornalistica di rango minore ma in realtà non lo è, se si considera il grandissimo numero di questi periodici che si editano in tutto il Paese. Per il 2013 la nostra rivista ha vinto il Primo premio nella Sezione Privati. I giudici erano: Gianluigi Armaroli: Giornalista Mediaset, corrispondente TG5. Giovanni Rossi: Segretario Gen. Agg. F.N.S.I. Prof. Francesco Pira: sociologo, giornalista, docente di giornalismo presso Università di Messina. Alla comunicazione della segreteria che ci eravamo classificati nei primi tre, sono rimasto sorpreso e intimamente compiaciuto. Confesso subito che questa affermazione mi è stata particolarmente gradita perché ribadisce e sancisce la validità di quanto stiamo facendo da sempre. Non siamo al servizio di fini settoriali o comunque di parte, ma a quello della gente comune che vuole conoscere ciò che la toc- “La Notizia” vince il primo premio ca più da vicino. Informazione modesta e semplice fin che si vuole a Cento per la stampa locale. ma autentica e dedicata al paese. All’interno non ci sono polemiche di carattere politico - Dio ce ne scampi - ma pensieri, note di colore, confronto di opinioni, ricordi, sentimenti, poesia, pietà popolare, indicazioni per aiuti concreti. Ci sono insomma le cose nostre, cioè le tessere di un piccolo mondo antico, vitale e pulsante. Percorrerne le vie significa ricevere da tutti almeno un sorriso, un cenno con la mano, un saluto alla voce. Ma si aggiungono quasi sempre le battute scherzose e soprattutto il prezioso, nutriente, ineffabile piacere della bagola. Per questa Guidizzolo non è diverso dagli altri paesi ma in questa eccelle. È proprio ad una tale umanità che “la NOTIZIA” intende corrispondere. Amo pensare che la nostra pubblicazione possieda anche un’anima perchè, proprio leggere quanto succede attorno a noi, ci rende tutti partecipi e non ci fa mai sentire soli. Forse mi faccio prendere la mano, ma mi appare come lo strumento elettivo per porre in essere la solidarietà della vicinanza. L’elevato giudizio di merito al nostro lavoro va certamente attribuito, nello specifico, all’opera ed alla passione di molti collaboratori che con dedizione, capacità, applicazione costante e disinteressata si impegnano per renderlo sempre migliore. Questi i loro nomi: Graziano Pelizzaro, Giulia Avanzi, Giorgio Arienti, Sante Bardini, Chiara Bianchera, Annalisa Cappa, Michele Galli, Luca Ghizzi, Daniele Guerra, Marta Leali, Laura Leorati, Francesca Lugoboni, Donatella Lusenti, Giusi Nobilini, Elodio Perani, Francesca Pesci, Luca Piazza, Antonio Quiri, Marisa Rodighiero, Mariavittoria Spina, Giulia Stuani, Sandra Tosi, Davide Truzzi, Paolo Zani, Giovanni Zangobbi. Per il progetto Grafico: Claudia Dal Prato. Accanto ad essi pongo subito gli inserzionisti che con le loro pubblicità ci sostengono da anni assicurandone la puntale uscita. Questi amici hanno sempre l’apprezzabile amabilità di non fuggire quando mi vedono e sopportano con santa rassegnazione la “gabella”. Il riconoscimento è stato assegnato, infatti, anche per la loro discreta ma sostanziale presenza. Ma ritengo che l’affermazione vada soprattutto ascritta al paese, ai guidizzolesi, al loro vivo senso sociale che ci ha sempre sostenuto e non ci ha mai abbandonato. A ciascuno un grazie sincero ed un abbraccio ideale. Mi corre l’obbligo infine – lo dico sorridendo ma di questi tempi è importante – precisare che chi partecipa all’attività di redazione, chi aiuta nella impaginazione dei testi e delle immagini, chi firma gli scritti, lo fa sempre, come si diceva una volta, “gratis et amor Dei”. 3


Esito indagine

UOMO DONNA

fino a 20 da 20 a 35 da 35 a 50 oltre i 50

110 99 37 55 55 62

101 102 19 24 60 102

totale

carta

internet

totale risposte pervenute n. 416 di cui per posta n.207 e per internet 209

211 201 56 79 115 164

non risponde

% 51,2

totali

4

48,8

412

13,5 19,1

2

27,8

414

39,6

Editoriale

11

Cronaca

21

Arte e dintorni - Letteratura

13

Arte e dintorni - Recensione libri

93

Appunti di viaggio

21

Noi e il fisco

12

Ricette

11

Games Area

78

Quattrobagole

54

8

Numeri utili Arte e dintorni - La nostra storia

6

2,6 1,9 5,0 1,4 3,1

22 24 31 38 52

131

5,3 5,8 7,5 9,1 12,5

99

142 218 216 240 104

23,8 34,1 52,4 51,9 57,7

278 228 134 148 96 42

6

66,8

14

54,8

12

32,2

8

35,6

15

23,1

80

1,4 3,4 2,9 1,9 3,6

Arte e dintorni - Cinema

59

Arte e dintorni - Astri e Civiltà

90

Pensioni e dintorni

12

Noi e la legge

16

Psicologia

73

Anima e cuore

38

Costume e cultura generale

31

7,5

43

10,3

192

46,2

140

33,7

10

2,4

Tacabanda

69

16,6

105

25,2

151

36,3

56

13,5

35

8,4

Gruppo Micologico

25

14,2 22,4 21,6 5,0 2,9 2,9 3,8 2,6 17,5 18,8 9,1 13,0

125 135 24 63 93 66 42

117 68 41 27

104

31,5 30,0 32,5 5,8 15,1 22,4 15,9 10,1 28,1 16,3 9,9 6,5

Pro Loco Guidizzolo

59

Notizie dall'amministrazione

45

10,8

56

13,5

Veste grafica

4

1,0

13

3,1

Utilità sito internet

7

0

Chiarezza dei testi Hai scaricato le nostre pubblicazioni?

14,2 6,0

0,0 1,7

MAI 80

19,2

30

16 27

25,0 7,2

3,8 6,5

Qualche volta

199

47,8

78 74

144 193 171 201 178 77 53

134 150

168 158

25,0 18,8 17,8 34,6 46,4 41,1 48,3 42,8 18,5 12,7 32,2 36,1

40,4 38,0

44 35

220 124 83 96

172 35 50

185 171

59

186

10,1

76

10,6

82

8,4

7

52,9

24

29,8

57

20,0

37

23,1

13

41,3

114

8,4

167

12,0

18

44,5

14

41,1

26

14,2

17

44,7

19,2 18,3 19,7 1,7 5,8 13,7 8,9 3,1 27,4 40,1 4,3 3,4

6,3 4,1

150

36,1

155

37,3

10

2,4

95

22,8

298

71,6

6

1,4

200 177

48,1 42,5

sempre 114

27,4

192 167

8

46,2

38

40,1

non so, non risponde

23

1,9 9,1

totali

%

non so o non risponde

%

ottimo

%

buono

%

%

scarso

argomenti

sufficiente

INTERESSE

416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 416 totali 416

somma buono + ottimo

Indagine sul gradimento dei vari argomenti trattati su “la Notizia” - settembre 2013

La scelta di “tastare il polso” ai nostri lettori era indubbiamente rischiosa. Ogni tanto ci pervenivano segnali di apprezzamento. Diversi lettori, poi, collezionano la rivista sin dai primi numeri. Ma “La Notizia” è nata come espressione della nostra comunità, del nostro territorio e della nostra gente e tale vuole e deve rimanere. Ora, ad indagine conclusa, dobbiamo dire che le risposte fornite dai lettori non possono che confortarci sulle scelte e sulla linea editoriale della rivista. Tutti gli argomenti riscontrano un notevole interesse, pur con qualche distinzione, ma tutti risultano trattati con assoluta chiarezza. I nostri collaboratori possono ritenersi soddisfatti e magari trarre spunto per cercare di migliorarsi ancora di più. Assai graditi risultano anche gli inserti curati da Enti e Associazioni. Per quanto riguarda poi la forma della rivista, % 377 90,6 è indiscutibile il gradimento dei lettori in 370 88,9 particolare sulla veste grafica, curata da Claudia 352 84,6 364 87,5 Dal Prato. Numerose pure le osservazioni e 336 80,8 146 35,1 considerazioni inserite dai lettori in calce al 122 29,3 questionario: tanti complimenti, sì, ma anche 109 26,2 364 87,5 osservazioni critiche e suggerimenti, quali 317 76,2 la richiesta di maggiori notizie locali, dello 254 61,1 297 71,4 sport e della cronaca locale, oppure della 350 84,1 112 26,9 musica, magari da alternare al cinema. Dal 103 24,8 loro insieme emerge come i nostri lettori si 319 76,7 321 77,2 aspettino di trovare su “La Notizia” soprattutto 332 79,8 la vita e le vicende del nostro paese e del 207 49,8 nostro territorio, cioè tutto quello che non trova 227 54,6 344 82,7 spazio sulla grande stampa o in televisione. 305 73,3 La redazione terrà conto senz’altro di tutti 393 94,5 i suggerimenti pervenuti, come pure delle 392 94,2 osservazioni, sia positive che critiche. Con lo 344 82,7 spirito di trasparenza che ci è proprio, tutto quanto pervenuto sarà pubblicato sul nostro sito www.lanotiziaguidizzolo.com.

Analisi delle risposte

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Il numero 109 – agosto 2013 – del periodico “La Notizia” conteneva un questionario nel quale l’editore, Centro Culturale San Lorenzo, invitava i lettori ad esprimere il loro gradimento per i vari argomenti trattati sul periodico medesimo. Nel rispondere, i lettori erano invitati a tener conto non solo dell’ultimo numero, con il quale è stato distribuito il questionario, ma anche dei numeri precedenti. L’indagine è stata svolta sia a mezzo internet, tramite collegamento al sito www.lanotiziaguidizzolo. com, che a mezzo supporto cartaceo, che i lettori potevano sia spedire per posta che consegnare nelle cassette opportunamente predisposte, sempre e comunque in forma anonima. L’indagine a mezzo internet consentiva una sola risposta per utenza. Le risposte complessive pervenute ammontano a n. 416, di cui 209 via internet e 207 su carta.


Poiché il periodico “La Notizia” viene distribuito in circa 2500 copie, si può oggettivamente ritenere che possa contare su 4000 elettori. Se ne ricava che circa il 10% dei lettori ha aderito all’invito, il che rappresenta un campione statisticamente più che significativo. La distribuzione pressoché equivalente delle risposte sui due canali di flusso, internet e carta, e la rispettiva distribuzione per fasce di età, consente di confermare come il campione possa ritenersi equamente rappresentativo della totalità dei lettori. Va rilevato che la risposta cartacea è stata il mezzo preferito dai lettori di età più elevata, mentre internet è stato largamente preferito dalle fasce di lettori più giovani. Per quanto riguarda gli argomenti trattati, emerge che tutti gli argomenti trattati riscontrano in percentuale elevata un interesse almeno sufficiente, con qualche differenziazione che diviene più marcata se si considerano solo i livelli di interesse buono e ottimo. Differenze che denotano come l’attenzione più evidente sia rivolta ad argomenti di interesse generale, mentre si parcellizza maggiormente sugli argomenti di carattere particolare, specifico o circoscritto ad alcune aree o a determinate fasce d’età. L’interesse, ad esempio, per la rubrica “Games Area” è elevato tra i giovani, mentre i “non so” o “non risponde” sono riscontrabili nelle fasce in età maggiore. Notevole è anche l’interesse per le rubriche curate da enti o associazioni, ospitate dal periodico, con un picco di gradimento che riguarda il Gruppo Micologico. Per quanto riguarda poi la forma della rivista, è indiscutibile il gradimento dei lettori sulla veste grafica della rivista, ma anche sulla chiarezza dei testi, e sull’utilità del suo sito internet. Sito dal quale tre lettori su quattro hanno rivelato di aver scaricato qualcosa almeno qualche volta. Va infine sottolineato come l’articolazione delle risposte fornite in ciascun questionario rivelasse una valutazione ponderata delle risposte stesse, su ciascun argomento, segno questo di consapevolezza e compartecipazione. Il quadro complessivo delinea un diffuso e convinto apprezzamento degli argomenti trattati da “La Notizia”, sia nei contenuti che nella forma.

Serata della cultura Nei giorni scorsi il Centro Culturale San Lorenzo e la redazione de “la Notizia” hanno avuto più di un motivo per fare festa, a partire dalla assegnazione del primo premio nel concorso “Premio Cento alla Stampa Locale”, per proseguire con l’esito lusinghiero del sondaggio presso i propri lettori e per finire con la concretizzazione dell’idea perseguita da tempo della donazione di opere degli artisti guidizzolesi al Comune da esporre nella sede del Consiglio Comunale. L’8 novembre scorso in tantissimi hanno risposto all’invito, intervenendo alla serata, condotta con la solita simpatia da Claudia Morselli, che ha visto dapprima i saluti del presidente del Centro Culturale e del sindaco, proseguendo poi con la presentazione di una serie di immagini

fotografiche di Marco Valbusa. Immagini colte… in un battito d’ali, che ogni volta suscitano un’emozione sincera ed una incontenibile espressione di stupore e meraviglia. La serata è proseguita con il resoconto da parte del direttore de “la Notizia”, Andrea Dal Prato, della assegnazione del “Premio Cento alla Stampa Locale”. A seguire Claudia Morselli, ha introdotto e presentato i sei artisti locali che hanno fatto dono al Comune di una opera, che rimarrà per sempre esposta nella sede della più importante i st i t u z i o n e guidizzolese, a fianco delle opere, già presenti, del prof. Alessandro Dal Prato, che

tutti hanno ricordato con commozione per la sua figura di illustre artista, educatore ed uomo di scuola. In chiusura, prima del brindisi finale, il Presidente della Pro Loco, Silvio Tarchini, ha consegnato l’opuscolo riassuntivo del ciclo di incontri “LIBERAlaMENTE”, che ha visto la costante partecipazione di un gruppo di amici, numerosi quanto assidui, tanto che si pensa di riproporlo l’anno prossimo.

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Grassi ci dà le scarpe da 130 anni Qualche tempo fa nel Palazzo della Regione Lombardia, l’assessore regionale Margherita Peroni ha consegnato a Massimo Grassi l’attestato di riconoscimento della qualifica di “negozio storico” a Calzature Grassi. “La documentazione in nostro possesso - ci dice Massimo mostrandoci una vecchia nota di credito del 1883 - dimostra che già allora il mio avo Grassi Faustino Giovita produceva, vendeva e riparava calzature.” È quasi commovente leggere quanto vi è scritto, con la grafia tipica dell’epoca: - solato un paio elastici: lire 2,50 oppure: - fatto una rimonta a un paio … con suola doppia: lire 12,00 o ancora:

La consegna dell'attestato regionale

6

- fatto un paio di scarpe: lire 10,00 in calce, scrupolosamente, la firma: Grassi Giovita Calzolaio Guidizzolo. Ancora oggi a Guidizzolo e nei paesi circostanti il negozio è conosciuto come “Giovita” o, come meglio rende la versione dialettale, “Giuita”. “È conosciuta – continua - anche fuori dai confini guidizzolesi, perché la famiglia Grassi sin da allora non si limitava a produrre e riparare calzature, ma riforniva all’ingrosso tutti i calzolai della zona, sia di calzature finite che di materiali usati nei laboratori artigianali, quali tomaie, spago, suole, ecc.” La calzatura più diffusa

allora era la “sgalmera”, calzatura caratterizzata dalla suola in legno, che con l’avvento della produzione industriale è caduta in disuso, ma all’epoca era ai piedi di tutti, tranne forse le persone benestanti, che potevano permettersi scarpe in cuoio. La prima sede della ditta è stata in via Chiassi, ma ben presto si trasferì in quella che è rimasta la sede storica e lo è tutt’ora. Ed è qui che Francesco Grassi, figlio di Giovita, proseguì l’attività di produzione, riparazione

Fattura del 1883


e vendita di calzature e di commercio all’ingrosso di materiale per i calzolai di tutta la provincia. A Francesco successe poi il figlio Luigi che, con la moglie Argenide Disola, nel 1927 ottenne dal Comune di Guidizzolo la licenza di commercio di calzature, attività che condusse fino al subentro dei figli Gino e Pietro, al loro ritorno dal servizio militare. Inizia nel dopoguerra la lenta ma continua ed inesorabile trasformazione dell’attività, che accompagna i cambiamenti della società oltre che dei gusti e delle abitudini dei consumatori. Si fanno sempre meno sgalmere o scarpe su misura, mentre si diffonde sempre più il commercio di scarpe prodotte indu-

"Scontrino" del 1934

strialmente. Dall’industria arrivano anche nuovi prodotti e nuovi materiali, così che l’attività del negozio viene estesa anche ai giocattoli ed agli articoli in plastica e gomma. Viene gradualmente dismessa la costruzione e la riparazione delle scarpe, concentrando l’impegno nell’offrire alla clientela un assortimento di ogni tipo di calzatura. “Continua fino agli anni ’70 anche il commercio all’ingrosso dei materiali per calzolai – dice Massimo – perché ancora si continuava a riparare le scarpe. Non era ancora l’epoca dell’usa e getta…” Nel frattempo i fratelli Gino e Pietro si dividono l’attività commerciale. A Pietro gli articoli in gomma e plastica, a Gino e la moglie Giannina il compito di proseguire nella tradizione familiare con le calzature. Le esigenze del mercato impongono di adeguarsi e, se possibile, anticipare

i gusti della clientela e le nuove tendenze della moda e dei comportamenti sociali. Nel negozio compaiono via via le borse e borsette, la valigeria, ma anche scarpe antinfortunistiche e articoli sportivi, a completare l’offerta di calzature per ogni esigenza ed ogni tasca, sempre comunque con particolare attenzione alla qualità ed all’affidabilità dei prodotti offerti. Oggi Massimo, con la moglie Rita, rappresenta quindi la quinta generazione di quella famiglia che da oltre 130 anni si occupa dei nostri piedi e ne porta avanti la tradizione e la storia. In tutto il nostro territorio Calzature Massimo Grassi (per tanti è ancora Giuita!) è sinonimo di affidabilità, di qualità e serietà, di tradizione. Un riconoscimento, quello ottenuto dalla Regione, più che meritato.

Graziano Pelizzaro

Calzature di ieri e di oggi

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ANZIANI, MALATI E DISABILI Tel. 0376 847465 Via Solferino, 92 Guidizzolo (Mn)

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“Sguardi di pittura al femminile””

Hanno esposto in questa mostra di pittura tre artiste: Angela Damiani, Serafina Ghisolfi, Carlotta Ghisolfi, accumunate dall’amore per la natura, fonte inesauribile d’ispirazione e dalla frequentazione, se pur in tempi diversi, dell’Istituto Statale d’Arte di Guidizzolo. Con Angela Damiani siamo state compagne di scuola. Nell’immaginario collettivo si pensa all’Istituto d’Arte unicamente come luogo deputato alla creatività e alla libertà d’espressione, ma per noi che l’abbiamo frequentato negli anni ’60 inizio anni ’70 ha rappresentato soprattutto il rigore, la ricerca continua, la sperimentazione, l’ipercriticità nella valutazione del nostro operato artistico e la consapevolezza che il percorso non è mai finito. Nelle opere di Angela si evidenzia grande sensibilità di segno e di colore, in particolar modo nei ritratti a pastello; equilibrio compositivo e una conoscenza molto a p p ro f o n d i t a di tecniche diverse come l’acrilico, il collages, l’intaglio ed il batik, quest’ultimo particolarmente complesso nell’esecuzione. Sono opere Angela Damiani che denotano l’amore per i materiali, percepiti come tramite espressivo, ed il desiderio di ricerca. Carlotta Ghisolfi dipinge grandi pannelli ad acrilico sui quali alterna strati di resina con polveri d’oro e d’argento quasi a camuffare o a velare gli elementi naturalistici ai quali si ispira, ottenendo decorazioni di grande impatto visivo, apprezzate anche per pavimentazioni. I quadri di Serafina Ghisolfi, ad olio e ad acrilico,

8

Carlotta Ghisolfi

sono caldi, avvolgenti, rassicuranti come un fiume che scorre, carico d’acqua e d’energia, ma calmo e controllato. La tavolozza è sempre tonale e la pennellata sicura e vigorosa. Il colore costruisce la forma, non il disegno. Per ognuna di loro la natura, rappresentata o evocata, è un pretesto per far affiorare emozioni attraverso la mano che è strumento e la tecnica che è Serafina Ghisolfi mezzo. Grazie quindi ad Angela, Serafina, Carlotta le quali, esponendo le loro opere, ci hanno permesso di condividere, almeno un po’, il loro sentire più intimo. E grazie alla famiglia Pedrotti, nelle persone del dott. Paolo e dott. Cesare, che ancora una volta hanno aperto le porte di un luogo privato, carico di storia e di emozioni, per tutta la comunità. Sira Castagna


AUSER in gita

Sembra che la Val di Non eserciti un richiamo irresistibile verso i guidizzolesi. Il Gruppo Micologico vi organizza da anni il soggiorno di tre giorni che riscontra sempre tante adesioni. Sarà per la relativa vicinanza o la straordinaria bellezza di quella valle, per la varietà degli scenari che offre, ma è sempre una meta piacevole e ambita. Questa volta è toccato alla sezione locale AUSER organizzarvi una gita che ha ottenuto un ottimo successo di adesioni: pullman strapieno e, anzi, qualcuno ha dovuto rimanere a casa perché non c’era più posto. L’itinerario prevedeva la visita al meraviglioso castello di Thun, una dimora gentilizia ben conservata che si visita sempre con piacere. Dopo il pranzo in un ristorante tipico della zona, nel pomeriggio si è proseguito con la passeggiata nel piccolo villaggio caratteristico di Casez e, a seguire, l’immancabile visita al santuario di San Romedio, il santo dell’orso, una delle mete del turismo devozionale più conosciute, non solo in Trentino. La stagione poi era quella giusta per ammirare le immesse distese di meli, carichi di frutti maturi e colorati, che fanno della Val di Non un ambiente unico e inimitabile.

Donna per Donna Onlus a Pavia

L’associazione Donna per Donna Onlus presieduta da Ines Micucci ha dato vita nei giorni scorsi ad una piacevole gita in quel di Pavia, alla presenza di ben 55 tra soci ed amici. L’associazione ha sede in Desenzano del Garda in via Achille Papa, 30, ma le adesioni sono pervenute da un territorio ben più vasto comprendende Brescia e Mantova. L’appuntamento si presentava fin dall’inizio molto interessante e così si è confermato: la città lombarda, già capitale dei Longobardi e centro universitario tra i più importanti d’Italia, è stato visitato con dovizia di particolari: oltre al centro storico ben conservato e le eleganti piazza Vittoria e piazza Duomo, c’è stato spazio, e non poteva essere diversamente, anche per una visita alla famosa Certosa di Pavia ed

alla chiesa di Pietro in Ciel D’Oro dove è sepolto San Agostino. Il tutto è riuscito alla perfezione e lo spirito di aggregazione, che da sempre anima “Donna per donna onlus”, ha vinto ancora una volta: il merito è dei tanti volontari (in gran parte del gentil sesso) che riescono sempre a dar vita ad iniziative festose, ricreative e culturali di vario genere riuscendo così a soddisfare ogni esigenza. A chiusura della bella giornata pavese, Maria Rosa, titolare della profumeria Annabella, ha omaggiato tutte le signore partecipanti di un grazioso omaggio, un piccolo, ma gradito pensiero. L’associazione Donna per donna onlus, tramite la presidente e l’intero gruppo direttivo, intende ringraziare tutti i partecipanti all’evento (che ha raggiunto l’ambito traguardo delle 27 edizioni) ed è già al lavoro per organizzare le prossime iniziative: se il buongiorno si vede dal mattino, ne siamo certi, anche queste ultime faranno nuovamente centro.

Sagra bagnata sagra fortunata

La sagra di ottobre è sempre stata dedicata soprattutto alle celebrazioni di carattere religioso, dal momento che l’occasione è data dalla ricorrenza della Santa Patrona di Guidizzolo, la Madonna del Rosario. Da qualche anno, però, la Pro Loco propone anche alcune iniziative che integrano ed arricchiscono il programma dei festeggiamenti. Purtroppo quest’anno la sagra è stata fortemente condizionata dalla pioggia e dal maltempo, ma alcune iniziative hanno comunque ottenuto un ottimo riscontro. In una Via Veneto punteggiata, al mattino, dai gazebo gialli

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anni poi la tradizione è stata raccolta e proseguita meritoriamente dall’AVIS locale, che provvede ad infornare migliaia di quaglie, secondo la tradizionale ricetta, e a distribuirle in confezione da asporto, per essere consumate comodamente a casa, preferibilmente in numerosa compagnia, in barba al cattivo tempo e alla pioggia.

Gilberto Quiri confermato segretario

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di “Campagna Amica”, il mercato contadino della Coldiretti, facevano bella mostra di se gli ultimi modelli di auto, portati in esposizione dalla locale concessionaria “Tomasi Auto”, un’azienda conosciuta in tutto il Nord Italia. Probabilmente i tempi non sono dei migliori per cambiare macchina, ma, chissà, magari Tomasi ha l’offerta giusta per noi e poi… “lustrarci gli occhi” non costa niente. Sotto il loggiato dell’ex municipio, poi, il Gruppo Micologico Colli Morenici ha riproposto la ormai tradizionale mostra micologica, con oltre 150 specie fungine raccolte, classificate ed esposte a cura degli esperti del gruppo, che per tutto il giorno di domenica hanno accolto gli infreddoliti passanti, fornendo loro ogni sorta di informazione e consiglio. Grande successo, infine, per la tradizionalissima “sagra della quaglia gastronomica”, un’iniziativa nata più o meno quarant’anni orsono ad opera di un gruppo di appassionati cacciatori e che originariamente vedeva uno stand allestito in piazza Marconi, davanti al Bar Jole, dove venivano fornite porzioni di quaglie cotte al forno con polenta, da consumarsi in loco. Negli

Non è un bel momento per i partiti e per la politica in generale. Ogni giorno la stampa e la televisione ci mostrano quanto la politica possa essere distante dalla gente. Ma per fortuna ci sono ancora persone che concepiscono l’impegno politico come impegno sociale, come servizio disinteressato alla comunità, persone che mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie energie per la soluzione dei problemi di tutti. E la celebrazione di un congresso può essere un momento di partecipazione alla vita democratica da parte del cittadino comune. Nei giorni scorsi anche a Guidizzolo si è celebrato un congresso, quello del partito democratico. Gilberto Quiri è stato confermato alla guida del circolo. Nella sua relazione non si è certo nascosta la questione fondamentale: quale ruolo deve avere un partito, soggetto politico o spazio politico? “Vi è – a parere di Quiri - una questione sempre presente nel nostro partito: siamo certamente un partito riformista e senza padrone, siamo senza alcun dubbio un partito democratico; ma, mi chiedo, siamo anche e soprattutto un “soggetto politico” nel quale noi siamo in grado di parlare con il nostro vicino e di averne a cuore l’ascolto, o non siamo piuttosto, talvolta, uno “spazio politico”, nel quale le opinioni di ognuno vagano in libertà senza cercare il confronto e la condivisione con l’altro?” La questione, pur fondamentale per l’esistenza stessa di un partito, non coinvolge certamente solo il circolo locale. Sul territorio, però, il circolo può svolgere un ruolo importante di interfaccia con i cittadini, per quanto riguarda l’informazione, i contatti periodici con i rappresentanti eletti nelle diverse istituzioni, l’approfondimento di temi di interesse generale con personalità ed esperti di settore. “I Circoli – prosegue Quiri nella sua relazione devono trovare la loro ragion d’essere nel radicamento nella società e nella capacità di interfacciarsi ai livelli amministrativi che a loro volta devono essere sempre più consapevoli che l’efficacia della loro azione dipende da una proficua interazione con l’organizzazione presente nella società.” Molte questioni hanno dimensioni sovra comunali e necessitano di un coordinamento con gli altri circoli. Al riguardo egli afferma: “Penso che il territorio dell’alto mantovano deve riacquistare una centralità politica e progettuale


insieme al Capoluogo, che ha avuto in un recente passato, ma che, negli ultimi anni ha perduto; inoltre solo con il peso di un territorio più grande rispetto al singolo Circolo, sono possibili iniziative che coinvolgano i rappresentanti del Pd Regionale e Nazionale e personalità del mondo del sociale, dell’economia, dell’ambiente e della cultura di alto livello.” Un impegno preciso che gli auguriamo di assolvere al meglio.

Cin cin con cartoline della Belle Epoque Dopo il successo della rassegna del 2012 delle locandine e manifesti teatrali degli anni ’30 di Giuseppe Valbusa esposti in teatro, quest’anno egli ci propone un altro aspetto della collezione e passione per le cose del passato. Sempre con l’apprezzamento ed il patrocinio della Pro Loco potremo ammirare una bella e interessante mostra di cartoline augurali di fine anno ,“Cin Cin”, che vanno dal 1900 al 1920. La raccolta verrà esposta nelle bacheche interne del teatro e potranno essere viste durante tutti gli spettacoli teatrali a partire dal mese di novembre fino all’inizio del prossimo anno.

Tesseramento degli Amici di Rebecco

Come ormai ogni anno, gli Amici di Rebecco hanno riproposto una forma di tesseramento originale e simpatica. A tutti coloro che si tesserano, con un costo di soli 10 euro, viene consegnata una porzione di spiedo con polenta da asporto, per essere consumata comodamente a casa propria. Tantissimi coloro che hanno aderito alla proposta, ma non tanto o non solo per avere l’occasio-

ne di gustare l’ottimo spiedo, ma perché aderire alla associazione “Amici di Rebecco” significa condividere lo spirito di amicizia e di solidarietà che da sempre caratterizza questo gruppo. Le loro iniziative, durante l’anno, sono proprio tante: dal buriel per la Befana a Sant’Antone Chisuler, dal 25 aprile alla Festa dei sparis, dalla celebrazione della battaglia delle Baite alla Festa d’Estate, dalla festa del ringraziamento a Santa Lucia, tutte riscontrano sempre una vasta partecipazione, grazie all’impegno ed al lavoro di tanti volontari. Per non parlare del recente successo ottenuto ad Anghiari, il paese gemellato con Guidizzolo, dove gli Amici di Rebecco hanno voluto ricambiare la partecipazione dei “Ricomposti” all’ultima Festa d’Estate, portando in terra di Toscana la cucina mantovana, proponendo i nostri salumi insieme al classico risotto alla pilota, al brasato ed ai nostri vini, lambrusco e bianco delle nostre colline, per una gradita occasione di incontro e scambio con la gente di quel territorio. E dopo 25 anni della Festa d’Estate il gruppo ha sentito il bisogno di festeggiare la ricorrenza, il 24 novembre scorso, presso la struttura polivalente di Rebecco, invitando tutti gli amici ad un rinfresco, per ringraziare e ricordare i collaboratori degli stupendi 25 anni di Festa.

Cori alpini

La serata nel teatro comunale coi Cori è una manifestazione ormai tradizionale che il locale

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Gruppo Alpini, oggi guidato da Angiolino Pozzi, ogni anno offre alla cittadinanza. Nell’ultima edizione si sono esibiti il Coro Ana San Zeno diretto dal maestro Renato Buselli e il Coro Polifonico dei Colli Morenici con la maestra Valentina Bellemo. Foggia alpina nel primo con coristi in pantaloni alla zuava, camicia a scacchi, cappelli piumati nel ricordo di spettacolari adunate; scura ed elegante nel secondo evocando la partecipazione a composte rassegne come la “festa di compleanno per il bicentenario di nascita di Giuseppe Verdi” tenuta quest’anno a Brescia. Ma veniamo alla serata, non solo esaltata da canti alpini e popolari ma scandita da vari momenti istituzionali. Il saluto del sindaco Sergio Desiderati col suo grazie agli alpini per la felice coinvolgente iniziativa. La consegna di un riconoscimento agli ospiti da parte di Franco Marchesini presidente dell’Ente Filarmonico Guidizzolo, sodalizio che ha riunito i vari filoni musicali del territorio. E soprattutto il commovente ricordo di Pozzi “a nome degli alpini di oggi agli alpini di ieri andati avanti”, citandone i nomi tra i battimani dei presenti: Virginio Bignotti, Arrigo Corradini, Franco Ferri, Ferdinando Franzini, Carlo Tomasi, Domenico Rigon, Sergio Gandini.

Mauro & Serena = fiori, piante...

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Nei giorni scorsi Serena Pernumian ha accolto amici e clienti con una festa, a tema natalizio, per inaugurare il nuovo punto vendita di fiori, piante da appartamento e da esterno, fiori recisi e quant’altro serva per il giardino e per l’orto, presso il Garden in via S. Andrea 13/B (strada per Rebecco, 100 mt a sinistra dopo Enel). Serena non è nuova a questa attività, gestendo insieme a Mauro un altro punto vendita a Foresto di Volta Mantovana. Serena gestisce due negozi (Foresto e Guidizzolo) specializzati in realizzazione di composizioni floreali per qualunque occasione, dedito a soddisfare i gusti più raffinati con soluzioni ricercate e sempre aggiornate per poter far fronte a tutte le richieste di mercato, inoltre si occupa di vetrinistica e progettazione, segue la vendita di fiori stagionali, ortaggi, piante ornamentali, terricci,

concimi e tutto quanto concerne il giardinaggio. L’azienda agricola vivaio di Pernumian Mauro con Serena, nasce a Foresto, frazione di Volta Mantovana, con la produzione e vendita diretta di piante e cespugli. L’azienda inoltre propone anche pianificazione e realizzazione di giardini personalizzati e grandi spazi creati su misura sempre rispettando l’armonia e la proporzione delle forme e dell’ambiente, sperimentando la natura e le sue essenze sempre applicate in un preciso contesto. Inoltre Mauro si occupa di potature con piattaforme aeree, trattamenti specifici per ogni problema delle aree verdi, anche agopuntura, sfalci prati di grandi dimensioni (campi di calcio)e tutto ciò che giardini e parchi richiedono. In ogni realizzazione l’obiettivo comune di Serena e Mauro è quello di avvicinarsi all’equilibrio di proporzione che la natura sempre contiene ed espone: in casa con composizioni ed allestimenti di fiori freschi o artificiali creati per dare eleganza all’ambiente; in esterno con la creazione del “giardino” che meglio fa trasparire la personalità del cliente. Serena e collaboratrici sono inoltre disponibili anche per il servizio di manutenzione, presso il cimitero guidizzolese, con fornitura periodica di fiori freschi e piante e pulizia del sepolcro.

Un saluto da... Padova

Un saluto a tutti gli amici lettori de “la Notizia” dall’Associazione no profit La Carovana di Bergamo che, guidata dal nostro collaboratore Antonio Quiri e con il prezioso supporto delle guide Anna e Lorenzo Ruzza (Padovani, nostri lettori dal 1995). Domenica 27 ottobre si è recata in tour alla Butterfly Arc di Montegrotto Terme incon-


trando le farfalle, vive e vegete, dei cinque continenti, in un ambiente appositamente costruito con l’habitat a loro più adatto. Ai genitori che hanno bimbi di ogni età è un viaggio davvero consigliato. La visita è proseguita al Bosco delle Fate e si è concluso a Padova, visitando la Basilica di S. Giustina, Prato della Valle, la Basilica di S. Antonio i vari monumenti del centro storico con aneddoti e curiosità veramente piacevoli. Il saluto finale allo storico Caffè Pedrocchi. Alla prossima

... e da Venezia

Come ormai da tradizione, anche quest’anno una “delegazione” de la Notizia ha presenziato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e mai come in questa edizione non potevano mancare i cinefili al Lido, visto che si festeggiavano i Settant’anni del Leone d’Oro. Mauro Moriconi, Luca Piazza, Luca Ghizzi e Valter Dal Prato (nella foto) dal 28 Agosto al 1° Settembre hanno avuto modo di assistere alle diverse proiezioni in anteprima mondiale che la Biennale ha proposto. Passando da una sala all’altra, hanno potuto visionare le rappresentazioni di diverse pellicole più o meno interessanti,

alcune delle quali passeranno nelle multisale italiane, altre invece non lasceranno la minima traccia nella storiografia del cinema. Nonostante un’organizzazione non sempre impeccabile, e un “caro prezzi” che colpisce tutto ciò che ruota attorno al Festival, i nostri inviati sono già proiettati alla prossima edizione, per offrire a tutti i lettori un resoconto sempre più dettagliato e preciso del fantastico e affascinante mondo del cinema.

menica pomeriggio, a partire dalle 14.30, che si incontrano le signore dell’associazione AUSER che propongono il gioco della tombola come momento di aggregazione aperto a tutti, per trascorrere un pomeriggio in compagnia. Tra le varie attività in programma a breve, si ricordano: le uscite del gruppo di bambini, accompagnati da nonni e genitori, di “Chiara Stella” che si recheranno a cantare tipici canti di Natale per le vie del paese, suonando campanelli o ospitati da chi desidera ricevere questi speciali auguri Natalizi, anche portando gioia a chi vive solo. In quest’occasione, si raccolgono generi alimentari per chi si trova in stato di bisogno; le prove di canto sono ogni domenica dalle ore 9.30 davanti all’oratorio, in vista delle uscite per le vie del paese del 22, 23 e 24 dicembre dalle ore 16 alle ore 18. Per finire, il 6 gennaio, dopo la Benedizione dei bambini delle ore 15.30, ci sarà l’arrivo dei Re Magi in oratorio, seguito da una piccola merenda per tutti i bambini. Vi aspettiamo numerosi!

Serata Rossonera alla Corte Fienili

“Si amano i colori. Nella difficoltà il Milan non si abbandona! Sempre e comunque fedeli!” Poteva essere questo lo slogan della Cena dei Milanisti che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’agriturismo Corte Fienili. È facile entusiasmarsi quando la propria squadra vince, ma la propria fedeltà si dimostra proprio nei momenti difficili. E questo spirito ha fatto sì che il gruppo che si è ritrovato a condividere un momento di relax in compagnia fosse numeroso. Amici nella vita o amici per una sera, tutti insieme a rivivere tanto i momenti di gloria quanto la speranza di tornare presto ai fasti cui il Milan li ha abituati. Anfitrione della serata Alex Galvani, milanista, che ha proposto un menù di ottimo gusto, con risotto e spiedo, com’è nella pur breve tradizione del locale. Ma nella famiglia Galvani sono presenti anche tifosi interisti e juventini, per cui prossimamente potranno aversi analoghi appuntamenti per le altre tifoserie. Nel frattempo l’agriturismo Corte Fienili propone menù speciali per Natale, Santo Stefano e San Silvestro.

Dall’Oratorio

Come di consueto, i giorni di apertura del bar sono il lunedì pomeriggio, il giovedì sia al pomeriggio che alla sera, durante il seguitissimo appuntamento con la tombola settimanale delle ore 21, il sabato pomeriggio in occasione del catechismo e alla sera, e alla domenica, sia al mattino che al pomeriggio. Ed è proprio la do-

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Le poesie di Katia

dott.ssa Giusi Nobilini

Recensioni

arte & dintorni

L’esercizio dell’Arte della poesia è difficilissimo. Non a caso gli antichi avevano creato nove muse per ispirare il canto dei poeti e nel corso dei secoli i dibattiti intorno al fare poesia sono stati numerosi. Io condivido le opinioni di Gianbattista Vico e Benedetto Croce che affermano la presenza della capacità di comprendere la poesia in ogni essere umano, rifiutano sia l’espressione popolare che quella del genio lontano dall’umanità; in particolare Croce riconosce al vero poeta un talento : “Il fatto è che nella misura in cui ogni uomo parla, esprime il suo vissuto in immagini, e pertanto è a suo modo poeta. Ciò che lo rende diverso dal grande poeta, artista o genio creativo è solo una differenza di natura quantita-

tiva.” Difficile spiegare in che cosa consista questa straordinaria possibilità di rendere un sentimento in forma poetica, ma il grande critico ci aiuta ancora indicando la via da percorrere, che deve riportare l’individuale all’universale, il finito all’infinito, innalzare “sull’angustia del finito la distesa dell’infinito.” La vera poesia è autonoma, intuizione pura, che trova la sua purezza nel ritmo dell’universo, non deve essere legata a motivazioni che scaturiscono da una realtà esterna, sia economica, storica, politica, morale o personale, non deve essere espressione sentimentale immediata, né prosastica né letteraria. Prima di riconoscere come capolavoro di vera poesia i “ Promessi Sposi” Croce riflettè a lungo sulla sua te-

GRAZIE LUCIO

La frenesia del vivere quotidiano, il chiacchierare che non è parlare, stimoli del virtuale che confondono il reale... Quante insensatezze ottundono i nostri sensi. Quando il mondo mi sembra il regno del delirio, le tue note e le tue parole intrise di poesia autentica, schiudono il mio sentire... Non banalità scritte per vendere,non facili sentimentalismi impregnati di melensaggini; ma emozioni vere. Nelle tue canzoni paradossalmente malinconia e gioia non sono in contraddizione.

oria estetica, questo romanzo non era forse troppo legato alla dimostrazione delle convinzioni religiose dell’autore? Concluse che qui era possibile trovare il sentimento nella sua forma, l’intuizione pura. Ma queste definizioni non ti devono trarre in inganno, prima di arrivare alla poesia è necessario superare i problemi personali, non criticare una situazione per quanto brutta sia, ma riflettere sull’universale trascurando le tentazioni terrene. Un consiglio finale : una maggiore cura della forma, esercitati a imitazione dei nostri grandi poeti nella forma metrica del sonetto, rispettando la lunghezza dei versi e le rime; solo così riuscirai ad addomesticare le parole e “lo spirito guerrier ch’entro ti rugge”.

L’ animo umano vulnerabile, fragile, e nello stesso tempo forte, si mostra senza timore alcuno nelle sue molteplici sfumature, in tutta la sua grandezza. Il torpore lascia ora il posto allo stupore, ogniqualvolta ti ascolto. Con il tuo canto senza tempo, gli anfratti più reconditi del mio io, hanno ragion d’ essere... I colori del mio giardino interiore tornano ad essere vividi. E come dici tu, grande anima immortale: “Nel mio silenzio anche un sorriso può fare rumore”. Katia Romagnoli

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Misteri morenici visione alternativa dell’ambiente a cui ormai siamo assuefatti in quanto fa parte della nostra quotidianità. Non posso che augurarvi una buona lettura e un buon viaggio alla scoperta dei nostri territori!

arte & dintorni

di Marta Leali

vanti a noi e a cui non facciamo caso, come per esempio i crocevia, e gli accenni alle culture precristiane lo rendono un saggio positivamente singolare. Quanti di noi scordano che il territorio in cui viviamo è impregnato di storia? Celti, Etruschi, Romani, invasioni da parte di varie etnie in epoca medioevale prima (quali Longobardi e Franchi) rinascimentale e risorgimentale poi… ognuno di questi popoli ha lasciato qualche traccia intorno a noi, sia a livello ambientale che culturale. E questo ci viene ricordato nel saggio come nostro retaggio. Il risultato è un volumetto di rapida lettura, complessivamente interessante, mai pesante o noioso, che ci offre una

Recensioni

Simona Cremonini, giornalista appassionata di miti e misteri legati al lago di Garda e dintorni, è l’abile autrice de “Misteri morenici”, un saggio molto ben scritto e dalle informazioni intriganti, evidente frutto di accurate ricerche, cosa che trovo estremamente apprezzabile. Questo libro è una sorta di guida alternativa e piuttosto approfondita di alcuni paesi delle province di Mantova, Brescia e Verona. Personalmente, trovo che le immagini scelte come accompagnamento alla lettura ed effettiva descrizione visiva dei luoghi presi in considerazione siano molto belle, che completino e arricchiscano le informazioni fornite dall’autrice. Molto differente dalle solite guide turistiche, “Misteri morenici” mette a nudo le località in cui viviamo, iniziando dall’origine del nome di ogni luogo, ci viene proposto un viaggio alternativo, un percorso storico e culturale di grande interesse sotto l’insegna del mistero. Le spiegazioni dei simboli che quotidianamente abbiamo da-

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Goldoni

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dott.ssa Francesca Pesci

Letteratura

arte & dintorni

Brillanti, accattivanti, divertenti... dopo due secoli e mezzo le commedie goldoniane sono ancora applaudite da noi spettatori moderni. Niente di strano, se consideriamo che l’autore, Goldoni (1707-1793), è un moderno. Anzi, ancora più è un autore che ha contribuito a svecchiare il teatro italiano, traghettandolo verso la modernità. Quando intraprese la sua attività di scrittore per il teatro, la scena comica italiana era ancora dominata dalla cosiddetta Commedia dell’Arte, in cui gli attori impersonavano le maschere tradizionali (Pantalone, Arlecchino, Brighella, il Dottore), improvvisando le battute senza seguire un testo interamente scritto, ma solo sulla base di un sommario canovaccio che indicava le azioni dell’intrigo. Nei confronti di questo tipo di teatro, Goldoni assunse atteggiamenti fortemente polemici. Criticava la comicità scaduta in volgarità, i rigidi stereotipi a cui si erano ridotti i tipi umani rappresentati dalle maschere, gli intrecci incoerenti e inverosimili e la ripetitività della recitazione degli attori che riproducevano sempre le stesse azioni e le stesse battute convenzionali, perfettamente prevedibili dal pubblico. Certo, questo piaceva agli spettatori; era come se esistesse un tacito patto tra attori

e pubblico: all’entrare in scena le rappresentare dei caratteri di certe maschere, di Pantalo- umani colti nella loro indivine ad esempio, ci si aspettava dualità. Ecco la grande riforma precise battute o scenette. L’at- del teatro! tesa del pubblico doveva essere Goldoni, però, non opera una soddisfatta. rivoluzione radicale. Al conÈ molto comodo per noi spet- trario, prudentemente, agisce tatori (non solo a teatro, ma gradualmente: comincia con lo anche nella vita) ascoltare, leg- stendere per intero solo la pargere, guardare azioni, pareri e te del protagonista, lasciando discorsi che già conosciamo: all’improvvisazione tradizionanon richiede sforzo e facilmen- le tutto il resto. La prima comte ce ne compiaciamo. Molto media così strutturata è “Mopiù difficile (ma quanto più gu- molo cortesan” (1738). Cinque stoso!) aprirsi all’imprevisto, anni dopo, nel 1743, l’autore all’ignoto, ad una verità che si arriva a comporre una comspalanca davanti a noi e ci stu- media in cui tutte le parti sono pisce. Certo, però, ciò richiede scritte, “La donna di garbo”. il nostro sforzo di comprensio- Nel 1753, “La Locandiera” rene e magari ci costringe a cam- alizza perfettamente la riforma biare punto di vista. goldoniana: la protagonista, Goldoni non accetta questa Mirandolina, non è più un ruo“comodità” e scardina la strut- lo o una maschera fissa, ma un tura portante della Commedia “carattere”, con le molteplici dell’Arte. Il commediografo sfumature che ne fanno un inveneziano, che nell’arco della dividuo unico e irripetibile. E di sua vita ha attraversato il se- questa “regina di cuori” parlecolo dei lumi e ne ha respirato remo nel prossimo numero. gli umori, aspira ad un teatro che sia verosimile, che rifletta realisticamente la società contemporanea. Per questo egli ritiene che non siano più utilizzabili le maschere tradizionali. La sua commedia vuo- Arlecchino servitore di due padroni


causerà uno sciame meteorico visibile il 16 gennaio 2014 nella costellazione del Leone. L’avvicinarsi delle feste è il periodo ideale per la lettura di Racconti dei saggi che leggono le stelle di Patrick Fischmann, uno dei piccoli e deliziosi volumi dell’editrice L’ippocampo, che raccoglie narrazioni di leggende antiche e moderne, impreziosite da fregi esotici e raffinate raffigurazioni. Dal fascino senza tempo del mito alla legenda presente del firmamento il passo è breve, e anche in questo campo possiamo avvalerci di risorse interessanti, facilmente reperibili: Astri e civiltà è la guida ipertestuale che ho elaborato come breve introduzione all’osservazione del cielo, sintesi di spunti pratici per astrofili e studiosi

amatoriali. La guida è scaricabile nella pagina e-book di Perleneltempo (http:// perleneltempo.progettovajra. net), il blog di risorse gratuite e opportunità dedicate al benessere e alla crescita della consapevolezza. Inoltre, nello scaffale della libreria virtuale di Perleneltempo (http://www. anobii.com/perleneltempo/ books), le etichette Antiche

conoscenze, Misteri del passato e Astronomia culturale

raccolgono numerosi titoli di pubblicazioni relative allo studio degli astri. Non mi resta che augurarvi buona lettura ed invitarvi ad annotare i principali appuntamenti di questo mese con il firmamento, che gli antichi babilonesi chiamavano shitir shame, “il libro del cielo”.

dott.ssa Mariavittoria Spina

Arriva da un luogo lontano e insondato (la sferica nube di Oort) e se non verrà disgregata dal Sole giungerà a sfiorare la Terra: è C/2012 S1 ISON, la “cometa di Natale”. Passata indenne al perielio, raggiungerà una luminosità notevole, con un picco stimato tra m –6 e m –13, mentre sfreccia a soli 64 milioni di km di distanza dal nostro pianeta. La cometa è visibile ad occhio nudo da metà novembre: bassa sull’orizzonte prima dell’alba, appare come una pallida macchia indistinta, ma gli astrofili di tutto il mondo hanno già fotografato la sua coda gassosa, lunga più di otto milioni di chilometri, che occupa quasi 3,5 gradi della sfera celeste. Dicembre sarà il periodo migliore per osservarla e si pensa che il suo passaggio

Astri e civiltà

Le pagine del cielo

EVENTI ASTRONOMICI DEL PERIODO DICEMBRE 2013: • 6: alle ore 1:31 la Luna passerà a 7,3° a nord di Venere (visibilità ottimale alle ore 19:40 della sera precedente). • 13-14: picco dello sciame meteorico delle Geminidi (120 meteore all’ora). • 17: Luna Piena. • 21: solstizio d’inverno. • 2: picco dello sciame meteorico delle Ursidi (10 meteore all’ora). • 26: alle ore 2:32 la Luna si troverà a 5,1° a sud di Marte. • 29: alle ore 1:13 la Luna si troverà a 1,3° a sud di Saturno (visibilità ottimale alle ore 4:00). PIANETI VISIBILI AD OCCHIO NUDO: • Mercurio: fino a metà mese transiterà dalla Bilancia in Scorpione e Ofiuco. • Venere: dopo il tramonto, per qualche ora nel Sagittario. • Giove: nei Gemelli. • Saturno: solo a notte inoltrata (dalle 4:00 circa) nella Bilancia. • Urano: durante la prima metà della notte nei Pesci.

La cometa ISON fotografata a metà novembre 2013

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La ricerca genealogica: al Festivaletteratura e nell’opera di Franco Mondadori Genealogia, la scienza che si occupa di accertare e ricostruire documentalmente i legami di parentela che intercorrono tra i membri di una stessa famiglia, ha avuto nel Festivaletteratura del 2013 a Mantova un’attenzione particolare. Gli organizzatori, sensibili alle richieste emotive di un pubblico sempre più interessato e ampio, hanno messo in campo una serie di eventi, alcuni sotto la forma di un vero e proprio laboratorio, ripetutosi in quattro giorni consecutivi, altri con esperti come Alessandro Portelli, altri ancora alla ricerca del dialogo fra classici e contemporanei. Alessandro Portelli, uno dei massimi esperti in materia, nell’aula magna dell’università di Mantova ha chiarito l’argomento della genealogia, mettendo in rilievo quali sono i documenti utili per ricostruire la storia della propria famiglia. Atti notarili, rogiti, passaporti, lettere e soprattutto la testimonianza orale costituiscono il primo approccio, poi vengono le ricerche negli archivi, nell’anagrafe, nei registri dello stato civile e parrocchiale. Il rapporto fra classici è un altro degli aspetti della ricerca sugli avi nel campo della cultura letteraria, che

ha caratterizzato alcuni eventi del Festivaletteratura. Anna Beltrametti mette in rilievo il peculiare problema, che pone la traduzione di un testo in greco antico, esaminando “Antigone” di Sofocle e Fernando Bandini ricorrendo al latino in un esercizio di poesia in lingua morta, cerca di ritrovare “quegli universali ai quali la poesia dei nostri anni, dolorosamente si negava”. Nell’evento 144, “Il paese più straniero” si esprime l’esigenza di interrogare oggi gli scrittori, che per lungo tempo sono stati conservati come in un sacrario, per rispondere alle provocazioni della cultura contemporanea. Con il ritorno ai testi classici ripercorriamo il motore primo di molti capolavori letterari che abbiamo imparato a conoscere, senza accorgerci forse, che si trattava di vere e proprie saghe famigliari. In tutti i tipi di eventi a cui ho fatto riferimento, gli avi sono i nostri maestri con il loro patrimonio di saperi antichi, ricchi di tradizioni. In questo senso l’evento “come nasce una saga famigliare” prende in esame “I Buddenbrook” di T. Mann. “Cent’anni di solitudine” di Marquez e “I Vicerè” di De Roberto. Ho seguito questo filone, ampio e articolato, durante il festival colpita dalla notizia

delle scelte editoriali recenti, che ripresentano i classici con nuove traduzioni in una lingua più vicina a quella dei nostri giorni, come da anni è già stato fatto in Inghilterra e in Francia, ma anche spinta dall’interesse suscitato in me dai libri del prof. Franco Mondadori, che hanno, quasi tutti, alberi genealogici per chiarire la posizione dei personaggi protagonisti delle sue storie. Ho partecipato a un laboratorio presso l’archivio di stato di Mantova, dove la responsabile dott.ssa Daniela Ferrari mi ha fatto notare quanto importante sia risalire alle nostre origini, per collegare la propria storia individuale con la microstoria, ma anche con alcuni grandi eventi, di cui negli anni di studio, tutti abbiamo avuto conoscenza. Ho potuto constatare la partecipazione di persone di ogni età e capito quanto ancora, nella nostra società tecnologica siano, vecchi e giovani, desiderosi di risalire al passato. Ecco così la ricerca dei propri ascendenti e proiettandosi nel futuro, i collegamenti, le aspettative per quanto riguarda i discendenti, in un circolo che ricorda l’eterno ritorno: siamo comunque di fronte al meraviglioso movimento della vita, che manifesta come noi siamo la somma di coloro che abbiamo

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amato e che formano il mosaico della nostra esistenza. Nel terzo millennio, in una società dominata dalla scienza, dalla tecnica e soprattutto dalla tecnologia, l’uomo sente il fascino del passato personale e collettivo. Il prof. Mondadori, nei suoi testi e nelle sue ricerche, aveva, vari decenni prima d’ora, colto proprio questo desiderio profondo, dimostrandosi accurato studioso, ma soprattutto uomo di sensibilità moderna, capace di interpretare i bisogni delle persone. Ha capito che la ricerca delle proprie origini è un aspetto della micro-storia, perché dà voce e spessore agli antenati, alla catena umana che ci ha portati qui ed ora, proiettandoci verso il futuro. Attraverso il corredo degli alberi genealogici del libro “La famiglia Rizzini dal XVII al XX secolo”, testo tanto ricco e articolato, cogliamo la modernità dello storico guidizzolese. Come ho già detto non è un caso se nel Festival della Letteratura di Mantova,

un evento che si è ripetuto tutti i giorni abbia riguardato il “laboratorio ricerche ed alberi”, dove il pubblico (molti i giovani), ha avuto l’ o p p o r t u n i t à , attraverso alcune postazioni informatiche, nell’archivio di stato, di effettuare p e rs o n a l m e n te una ricerca genealogica della propria famiglia sui registri di stato civile, depositati nei diversi archivi della città. So di persone che si avvalgono di esperti per conoscere le proprie origini e di molti che erano in nota per avere l’albero genealogico della propria famiglia presso il prof. Mondadori. La morte ha sospeso il suo lavoro, lasciando tutti un po’ orfani. Resta comunque la memoria di tanta competenza che spingerà chi lo

desidera a portare avanti le sue ricerche famigliari attraverso la documentazione presso l’archivio di stato o su internet che offre varie opportunità. Nulla è perduto, quando si sa apprezzare il lavoro di chi, carico d’anni e di saperi, ci indica la strada della conoscenza e della consapevolezza.

Stefania Fontanesi

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Giovanni Pegoraro Giovanni Pegoraro, artista guidizzolese, torna ad esporre i suoi lavori nella terra mantovana a tre anni dalla grande mostra di Palazzo Menghini a Castiglione delle Stiviere. “Ecologia della percezione” è il titolo della nuova mostra ospitata nelle sale dell’Associazione Postumia Centro Studi e Ricerche di Scienze Lettere e Arti di Gazoldo degli Ippoliti dal 3 al 31 di ottobre, ed è qui, di fronte ad alcune delle opere più recenti, che abbiamo conversato sui temi e modi della sua ricerca artistica. La tua attività di artista e di promotore culturale ruota attorno ai temi del pensiero visivo e della ecologia della percezione. In quale modo si rapportano, o si possono leggere, le tue opere rispetto alla contemporaneità? Il nostro odierno agire e pensare è dominato dalla velocità: noi siamo il terminale inerte,

talvolta inconsapevole e spesso senza strumenti di difesa , della velocità con la quale l’evento, il flusso delle informazioni viene a noi. Questa inerzia del corpo e della mente ci fa perdere la possibilità del viaggio come metafora; rischiamo di perdere la memoria delle acquisizioni che il viaggio rende possibile. La velocità che oggi permea il nostro agire e modella il nostro pensiero è strumento e causa dell’esproprio dell’esperienza, cancella la memoria e con essa le condizioni antropologiche di resistenza al pensiero unico. In opposizione critica a quanto sopra è la scelta del fare arte informata al tempo lento, biologico, proprio dell’uomo e dello spazio vitale in cui le sue azioni si compiono. Da queste riflessioni e dal conseguente lavoro di ricerca sono emerse le scelte tecnico linguistiche quali l’encausto e la foglia oro , che meglio visualizzano il processo artistico come forma di resistenza. All’interno della civiltà delle immagini in cui siamo immersi esiste ancora uno spazio attivo per l’arte?

Il “vedere” è un atto creativo; il giudizio visivo non è un contributo dell’intelletto successivo alla percezione ma ingrediente essenziale dell’atto stesso del vedere. Con la pervasività dei media visuali e della comunicazione per immagini è stata ridotta a sistema la infinita varietà del visibile, ed è stato come immobilizzato il processo percettivo e resa estremamente difficoltosa, talvolta addirittura emarginata come inutile e dannosa, la produzione di pensiero divergente. In questo contesto vedo l’arte come forma di resistenza. Una resistenza all’omologazione dell’individuo, già anticipata da Pasolini; essa si materializza nel momento in cui salvaguarda il tempo lento della produzione e fruizione dell’opera. Si creano, così, le condizioni perché siano intaccate le sedimentazioni provocate dal pensiero dominante e ci si possa avviare, attraverso una consapevolezza del sentire empatico, verso una ecologia della percezione. La disponibilità alla riflessione e all’ascolto cui predispone la fruizione dell’opera d’arte, in tutte le sue manifestazioni, è uno dei modi per avviare percorsi e pensieri nuovi.

SERVIZIO GRU

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Piacere, Orizzonti! In punta di piedi, senza fare troppo rumore, “Orizzonti” da tredici anni, operando in modo attivo nel sociale, rincorre l’ambizione di prendersi cura prima di tutto della propria Comunità. Ne presentiamo un breve profilo. La cooperativa “Orizzonti” O.n.l.u.s., con sede a Guidizzolo in via Battisti 1, è un’Impresa Sociale che gestisce i servizi socio-assistenziali e progetti nell’area della famiglia, infanzia e adolescenza. Il suo scopo non è il profitto, ma la realizzazione del benessere collettivo attraverso l’organizzazione di risorse, esperienze e capacità, secondo le motivazioni che hanno ispirato i soci fondatori e che tuttora sono presenti nella vita della cooperativa: - l’utilità sociale, che significa lavorare puntando all’interesse della comunità senza avere come obiettivo principale il lucro; - la centralità della persona e dei suoi bisogni. Nei suoi oltre 10 anni di attività, Orizzonti ha gestito in alcuni Comuni dell’Alto Mantovano servizi di micronido e asilo nido, assistenza ad personam nelle scuole, servizi di aiuto compiti, cred estivi, assistenza domiciliare per minori e adulti, progetti per la famiglia e il mondo dei giovani. Oggi, con la gestione dei propri servizi, Orizzonti incontra quotidianamente circa 50 persone che necessitano di essere aiutate, sostenute,

valorizzate. Tra i primi servizi offerti da Orizzonti a Guidizzolo, c’è il micronido Arcobaleno che nel 2001 aveva sede in via Solferino. Oggi, dopo oltre dodici anni, quel micronido è diventato l’asilo nido Bim Bum Bam di via San Cassiano, negli spazi che un tempo accoglievano la Biblioteca Comunale e che dal 2009, dopo un importante intervento di ristrutturazione degli ambienti avvenuto grazie alla collaborazione con il Comune di Guidizzolo, può accogliere fino a 25 bambini dai tre mesi ai tre anni in spazi pensati su misura per loro. Le famiglie possono incontrare personale qualificato e concordare con le educatrici una frequenza personalizzata che risponda al meglio alle proprie esigenze. La retta mensile è calcolata sul reddito Isee della famiglia in base al quale il Comune di Guidizzolo contribuisce in percentuali

diverse. Per quanto riguarda i progetti, conclusosi da poco il progetto “Insieme per la famiglia” con altri enti del territorio, Orizzonti è ora impegnata con “Siamo in rete” che vede protagoniste le Associazioni di Volontariato, Caritas Diocesane, Piani di Zona e Servizi Sociali dei Comuni dell’Alto Mantovano con l’obiettivo di concertare gli interventi a sostegno di situazioni di povertà economica e non solo. Inoltre dal 2010, è attivo sul Distretto di Guidizzolo lo sportello Informagiovani, un servizio gratuito informativo e di primo orientamento sui temi di interesse giovanile.

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Natale a Miami

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dott.ssa Francesca Lugoboni

Appunti di viaggio

Un viaggio alla scoperta della città simbolo della Florida … e se un anno decidessimo di lasciarci alle spalle freddo, umido e pioggia per scegliere una destinazione decisamente calda? Quello che sto per proporvi è un Natale alternativo, un Natale a Miami. Da Scarface a Miami Vice la città ha fatto da scenario ad alcuni dei più grandi successi cine-televisivi, per questo Miami è una delle città più turistiche ed apprezzate al mondo ed è impossibile, per chi la visita, annoiarsi perché entro i confini del capoluogo della contea di Dade c’è sempre qualcosa da fare e da vedere: i monumenti che raccontano la storia cittadina, i quartieri più eleganti ed esclusivi senza dimenticare le spiagge, dove godere degli straordinari spettacoli offerti dalle acque dell’Atlantico. Descrivere una città come Miami, considerata il paradigma della Florida, con imponenti grattacieli americani ma una profonda anima latina, non è certo facile, ma ci proverò. Una visita può allora iniziare dalla Downtown che custodisce il cuore pulsante del centro. È qui che ha sede il Miami Dade Center, principale attrazione culturale cittadina, con la Main Library e il Museum of Southern Florida. Caratteristica principale del quartiere è la

Metromover, tipica metropolitana sopraelevata che percorre per intero il perimetro del centro amministrativo di Miami. Da non perdere il suo skyline, considerato uno dei più belli d’America, specialmente di notte, quando i riflettori dipingono i grattacieli a vivaci colori. Biscayne Boulevard è il suo principale viale, affollato ad ogni ora del giorno, sul quale si affacciano due grandi parchi cittadini, il Bayfront Park e il Bicentennial Park con il memoriale al presidente Kennedy. Uno dei principali punti di riferimento è la maestosa America Airlines Arena, un palazzetto di quattordici piani e circa ventimila posti a sedere di fronte alla baia. Poco distante si tro-

va il Bayside Marketplace, un grande centro commerciale all’aperto che si allunga per oltre sei ettari di lungomare con i suoi centocinquanta e più tra negozi, bar e ristoranti. Da qui merita uno scorcio sul porto, meglio conosciuto come “Cruise Capital of the World”, la capitale mondiale delle crociere. Uno dei quartieri più antichi è invece quello conosciuto come Coconut Grove, oggi zona esclusiva che ospita ville e residenze elegantissime, appartenenti a illustri cittadini. Se si arriva in questo sobborgo è d’obbligo una tappa a Vizcaya, una sontuosa villa rinascimentale italiana che il suo facoltoso proprietario fece costruire perché somigliasse ad una delle


tante che aveva visto visitando il nostro paese. All’esterno, ritagliato fra una giungla di mangrovie, c’è uno splendido giardino che occupa circa quattro ettari: un luogo ameno fatto di fontane zampillanti, stagni riflettenti e sentieri ornati di statue. Non dimentichiamo infine, la zona più conosciuta di Miami: South Beach con il suo quartiere Art Decò. Noto per essere uno dei luoghi più glamour del pianeta, in realtà è anche la zona con la più alta concentrazione di architettura Art Decò: qui ci sono i bar e gli hotel dalle linee aerodinamiche e moderne, ma anche ristoranti, boutique, spiagge e fotogenici habi-

tuè che dominano l’attenzione sulle principali riviste di viaggi e non solo. Ocean Drive è la strada più fotografata di SoBe (South Beach) con un lungomare punteggiato di alte palme e costeggiato da alberghi dipinti con vivaci colori. Da qui, pochi passi portano ad un’altrettanto famosa via: la Lincoln Road, una passeggiata chic colma di ristoranti, gallerie d’arte e negozi d’ogni tipo. È in questa via che è possibile sorseggiare, seduti fra le palme, uno squisito espresso che nulla ha a che vedere con l’imbevibile, a mio avviso, caffé americano. Miami è anche molto e molto altro ancora. Per questo se un

po’ sono riuscita a suscitare curiosità, nel prossimo numero proverò ad illustrare i dintorni di una città che davvero merita una vacanza.

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Tortelli con erba amara Ingredienti

Per la pasta 300 g farina 3 uova sale (facoltativo un cucchiaio di acqua o un cucchiaio d’olio) Lessare le erbette o le erbe bianche (in questo caso togliere la costa centrale) scolarle, raffreddarle, strizzarle e tritarle. Mettere in una zuppiera ed aggiungere il formaggio, il pane, le erbe amare tritate e appassite precedentemente con burro (il burro dovrebbe arrivare ad una colorazione nocciola), regolare di sale e noce moscata e amalgamare. Per ottenere un composto più compatto si può aggiungere un uovo oppure regolare l’umidità aggiungendo pane grattuggiato e formaggio. Impastare e stendere la sfoglia, tagliare i consueti quadrati, al centro mettere il ripieno e chiuderli a triangolo. Bisogna un attimo soffermarsi sull’uso e il dosaggio dell’erba amara. Il periodo migliore per raccogliere quest’erba spontanea è da maggio a giugno e in questo periodo è profumata e piacevole e sarebbe il momento migliore per l’uso perché più matura; più diventa amara e il dosaggio in cucina necessita di una riduzione per non far diventare i cibi stucchevoli perché troppo amari. (Si può coglierla e conservarla nel congelatore tritata e appassita nel burro). Lessare i tortelli in abbondante acqua salata, raccoglierli con un mestolo forato, disporli nel piatto e cospargerli di burro fuso, salvia e un’immancabile spolverata di formaggio. Nota curiosa: i tortelli amari non sono di Castelgoffredo perché dove cresceva l’erba amara veniva sfruttata in cucina in tutti i modi dai tortelli agli gnocchi, tagliatelle, frittate e polenta e..non solo a Castelgoffredo ma anche a Castiglione, Guidizzolo, Medole, Solferino ecc. Ricetta tipica proposta dal ristorante “Il Roccolo” di Castel Goffredo

Vino consigliato: Lugana. Brolettino - Cà dei Frati

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a cura di Donatella Lusenti

500 g di erbette o erbe bianche lessate e strizzate 10 foglie di erba San Pietro (erba amara) 100 g pane grattugiato 70-80 g parmigiano 30-40 g di burro qualche foglia di salvia sale, noce moscata 1 uovo (facoltativo)

Ricette

per 4 persone


Buon Natale e Felice Anno Nuovo

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Quattro bagole

- Ciao! - Hei, ciao… dove vai? - Vado a trovare un amico che è un po’ giù… - Come mai? - Se hai un attimo, ti spiego… - Dimmi… - Ieri mattina Giovanni, quando è suonata la sveglia, fabbricata in Indonesia, è sceso dal suo letto, prodotto in Svezia, si è infilato le ciabatte cinesi ed è andato in bagno. - E allora? - Si è fatto la barba col rasoio di marca giapponese, si è lavato i denti con lo spazzolino elettrico made in Taiwan, un po’ di profumo francese ed è sceso a fare colazione. Thè inglese, yogurt greco e macedonia con fragole dell’Algeria, pere argentine e limoni spagnoli. - Beh? - Poi si è vestito: camicia cinese, vestito made in Tunisia… Ha acceso il suo televisore prodotto in Corea per sentire le ultime notizie dal mondo, poi ha aperto il frigorifero fabbricato in Malesia, per controllare se c’era qualcosa per la cena, ma il panorama era desolante: un residuo di macinato di manzo allevato in Francia, una crosta di formaggio svizzero, due pomodori tunisini e un tubetto di maionese olandese quasi finito. In un angolo, mezza bustina di uvetta della Turchia e due dita di olio di olive del Portogallo. Pensava che forse era meglio passare dal discount, quello tedesco. - E poi? - Ha acceso il computer, giapponese, per dare un’occhiata a Facebook, prima di uscire. Poi ha

preso la macchina, francese, e ha cominciato a girare alla ricerca di un lavoro. Ha girato tutta mattina, finchè a mezzogiorno si è fermato a mangiare qualcosa, un panino al kebab e una birra austriaca. Si è acceso una sigaretta, americana, con un accendino preso dai marocchini. - Si, va beh… - Nel pomeriggio ha ripreso il giro tra un ufficio e l’altro, intanto che rispondeva al suo telefonino, fabbricato in Finlandia. Si è fermato anche a fare rifornimento al distributore, quello della marca francese. Intanto che aspettava il pieno, un “wischino” scozzese ci voleva proprio! - Alla fine? - Alla fine della giornata è tornato a casa, parcheggiando la macchina ha controllato le gomme, giapponesi: potevano andare avanti ancora. Si è accomodato sulla poltrona Ikea, sconsolato, mentre si chiedeva, e non capiva, proprio non capiva… perché mai non riusciva a trovare un lavoro…!!! - Ah! Beh…fa riflettere! Però a me sembra di averla già sentita questa storia su Facebook… - Vero! - Già, però su Facebook ne passano tante…ogni tanto ci sono delle cose simpatiche… - Tipo? - Quello che chiedeva: perché se i gatti mangiano i topi, non c’è un alimento per gatti al gusto di topo? - Ne hai altre? - Certo, come questa: Adamo aveva l’ombelico? - Vai, vai… vai su Facebook - Te salude! Ah… Buon Natale!

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Mi vergogno

Anima e cuore

a cura di Sandra Tosi

Frodi, corruzioni, attività illecite… e soldi buttati al vento. La TV, i giornali, i media, ne parlano con grande enfasi. Non si possono tollerare i reati, siamo a favore delle pene certe anche “forti” ed esemplari, ma una notizia che riporto in sintesi mi ha fatto riflettere e vergognare...

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(Apprendiamo da: ImolaOggi.it) Un’anziana signora ha rubato in un supermercato dei fusi di pollo e uno spicchio di parmigiano per un valore di E 7, 50. Scoperta, si è disperatamente giustificata dicendo che era la prima volta ed ha chiesto invano, alla presenza della polizia, di poter pagare dopo il 15 del mese perché non aveva ancora ricevuto l’accredito della pensione, 350 euro mensili… É stata denunciata ed ora è indagata per furto aggravato. Aggravato perché aveva tolto il cellophane al formaggio esercitando, secondo il codice, violenza sulle cose… La denuncia, d’ufficio, è stata trasmessa alla Procura della

Repubblica. Pur comprendendo appieno che i negozi devono tutelarsi di fronte ai troppi taccheggi, io mi interrogo e mi vergogno. Non conosco la signora: forse è cleptomane o ruba abitualmente e il direttore del supermercato si è stancato dopo aver perdonato più volte; non lo so. So soltanto che questa donna non ha rubato gioielli, cellulari, profumi, abbigliamento firmato, ha rubato cibo. Filetto di vitello, ostriche, aragosta? No! Ha rubato tre fusi di pollo, la carne più economica che c’è sul mercato! Ed io mi vergogno, perché questa è solo fame e miseria. Mi vergogno e mi chiedo: nessuno aveva nel portamonete, E 7,50 per saldare il debito di quella donna? E se fosse stato fatto questo gesto, la denuncia s a re b b e

partita comunque “d’ufficio”? Il prossimo mese, con 350 euro di pensione, questa signora e tutti quelli nella stessa condizione economica, come faranno? Mi vergogno. Perché non è la prima volta che leggo notizie simili… Mi vergogno. Eppure basterebbe un piccolo gesto di altruismo e delicatezza, fatto in silenzio e senza clamori, per chiudere l’episodio senza infierire ulteriormente, umiliando con denunce persone anziane che hanno lavorato una vita intera e si trovano in queste condizioni. Mi vergogno per questo mio Paese, dove c’è chi è costretto per fame, a chiudere gli occhi davanti all’onestà, dove c’è chi si arrabatta rovistando negli scarti dei mercati per sopravvivere... Per questa mia Italia dove la gente si toglie la vita per disperazione, dove il lavoro manca, dove troppo spesso la dignità è maltrattata… Mi vergogno di una giustizia che a volte non capisco.

Una mamma con il propro bimbo “costretta” a dormire per strada


Ti ho detto di NO... La parolina “no”, è usata tantissimo sia tra le persone adulte, ma anche nei piccoli ed è proprio di questo che parlerò. Verso i nove mesi i bambini tendono a dire prima il “no”, rispetto al si, semplicemente perché è più semplice come pronuncia, ma andando avanti con l’età il “no” assume un ruolo importante per un bambino, si fa capire in quello che vuole o non vuole e inizia a prendere posizione. E’ molto importante rispettare i “no” dei piccoli se questi sono giusti, ovviamente. Lavorando al nido mi è capitato molte volte che un bambino, che aveva l’età giusta per togliere il pannolino e iniziare a fare i suoi bisognini autonomamente, rifiutasse l’offerta del vasino. Se quando offriamo ad un bimbo di provare a fare pipì nel vasino e questo ci risponde con un “no”,

non dobbiamo insistere, perché piccolo, non riesce a dare mole motivazioni possono esse- tivazioni concrete ai suoi “no”, re molte, magari non si sente noi genitori dobbiamo essere i pronto a liberarsi del pannoli- primi a motivare i “no”, in modo no, magari si vergogna o sem- che lui prima di tutto sappia plicemente non ne ha voglia e che sta sbagliando, ma non può noi adulti dobbiamo rispettarlo, sapere se sta sbagliando, se noi ma non dobbiamo mai smettere non gli diciamo dove e cosa può di offrirglielo, arriverà il giorno, succedere se lui compie dequando lui o terminate azioni. Ad lei sarà pronesempio: “Non salire to, che alla sulla sedia, perché vostra propose cadi ti fai male”, sta risponderà in questo modo gli con un sì. Ma abbiamo detto di non non sono solo i fare una cosa e quapiccoli a dire di le può essere la sua no, anzi sono conseguenza, solo di più loro che cosi potrà capire il sentono i “no” vero significato del dei genitori, “no” e usarlo a sua ma visto che volta nel modo coril nostro bamretto. bino, sopratPh: Flavia Castagna tutto quando è La piccola Viola, anni uno

Nel primo numero dell’anno “la Notizia” pubblica le fotografie dei bambini e degli sposi dell’anno precedente. L’iniziativa è estesa a tutti i lettori de “la Notizia”.

Fiori d’arancio te entro il 10 gennaio 2014

Le foto devono essere consegna

Coppie sposate nel 2013

Consegnare le foto a: - Redazione: via Virgilio, 25 - E-mail: redazione@lanotiziaguidizzolo.com - tel. 348 3115232 - Municipio: Ufficio Anagrafe - signore Marianna Conchieri e Laura Trevini - Foto Luce di Trivini Raffaele, via IV Novembre, 2 - tel. 0376 840112 Chi lo desidera può avere una foto gratuitamente del bambino da Foto Luce

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PRO LOCO GUIDIZZOLO Apertura: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9,00 alle 11,00 Telefono 0376 1620426 - Fax 0376 1620443 - piazzale Marconi, 2 - c/o Municipio

Notiziario a cura di Daniele Guerra

Coraggio… Libera la mente (anche a Teatro) “Cos’è la pigrizia: l’attesa di un’illuminazione o di una qualche novità. Oppure solo l’assenza di azione, la preferenza per la sensazione. Né bene né male. L’azione è sempre nel bene o nel male ma la sensazione è perfettamente neutra” (Mancassola Marco). La pigrizia non è stata sicuramente l’assenza di azione da parte di chi ha partecipato nei mesi di settembre e ottobre alla serie di incontri organizzati dalla Pro Loco in stretta collaborazione con il Centro Culturale San Lorenzo, e che ha avuto come titolo “Libera la Mente”. Si era partiti quest’estate, timidamente poiché era la prima volta che si organizzava una serie di incontri così lunga nel tempo, timorosi di un insuccesso, e che i cittadini non capissero il nostro messaggio. Invece le persone che

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hanno partecipato attivamente ci hanno insegnato che siamo stati noi a non aver fiducia in loro. Infatti, eravamo partiti col dire che ci saremmo sentiti autorizzati a parlare di successo se avessero partecipato almeno dieci/quindici persone per incontro. La media è stata invece di trenta/trentacinque presenze per serata. Un vero evento, che ci ha fatto capire che quando un individuo ascolta qualcuno, è forse un modo per sentirsi meno solo, per avere qualcosa che tenga compagnia. Quando si ascolta qualcuno, la quotidianità si ferma, il tempo indugia e a volte puoi essere molto più presente dentro quell’istante che nella vita di tutti i giorni. “È una indescrivibile sazietà che provi quando capisci in pieno il significato di una parola e impari esattamente dove metterla” (Diego De Silva). Coraggio… pensiamo all’anno prossimo. La gente avrà sicuramente fiducia in noi! Altro impegno non meno importante sarà la serata del 31 dicembre che la Pro Loco, in collaborazione con Auser, GVG e Anteas, ha organizzato presso il Teatro. Dopo allegre, vivaci e simpatiche discussioni si è optato per

una festa di musica anni ‘60, ballabile, evergreen, italiana con l’orchestra “Musica In” guidata dal Guidizzolese Paolo De Giuli. Sarà una sera all’insegna del divertimento e buonumore, con buffet e brindisi finale. Costo del biglietto E 18 tutto compreso e prenotazioni presso la Pro Loco. Una parte dell’eventuale ricavato verrà devoluto agli Alpini per il loro monumento. Coraggio… finalmente anche chi per “pigriziadivano-televisione”, chi, perché si sente solo, chi “non me la sento di prendere la macchina”, potrà andare anche a piedi a teatro e passare una bella serata in compagnia. Speriamo in un teatro tutto esaurito, altrimenti… “pazienza se dopo la prima linea d’ombra se ne incontrano altre. L’importante è riconoscerle e crescere” (Hans Tuzzi).

L’originale “Targa” ideata dalla RIVAS per GUIDIZZOLOinCANTA 2013


Lettere al direttore Lettera al sindaco “Lo sport può attendere” La sottoscritta, Elisabetta Damiani, insegnante di Educazione Fisica della Scuola Secondaria di 1° gr. di Guidizzolo, chiede, nuovamente, la sistemazione dell’ex campo di tamburello adiacente la palestra. La realizzazione del progetto presentato nel mese di Ottobre 2012 all’ufficio competente permetterebbe agli alunni di svolgere, senza spostamenti, molte delle attività che non sono possibili in palestra. Due anni fa, per venire incontro a questa esigenza, l’Amministrazione Comunale mise a disposizione della Scuola lo scuolabus per accompagnare le classi presso la pista di atletica leggera del Campo Sportivo Comunale.

Gli esorbitanti costi hanno “suggerito” di cancellare questo servizio e l’anno scorso la sottoscritta, previa autorizzazione dei genitori, ha accompagnato i ragazzi al campo, a piedi, per permettere loro di provare le varie specialità prima di partecipare alle gare di Mantova. Al momento della presentazione del progetto anche il Sindaco, con il quale ebbi occasione di parlare, ha sottolineato l’importanza della pratica sportiva per una crescita equilibrata degli alunni. Consapevole delle difficoltà economiche in cui versano le Amministrazioni Comunali in generale, confido comunque in uno sforzo e in un interessamento affinché questa richiesta venga presa in considerazione, non tanto per accontentare l’insegnan-

te, ma per il bene dei ragazzi. Distinti saluti. Prof.ssa Damiani Elisabetta Guidizzolo, 16 settembre 2013

Risponde il sindaco Guidizzolo ha la fortuna di poter contare su di un bellissimo quanto accogliente centro sportivo ben fornito di strutture per diverse pratiche. Il progetto proposto dall’insegnante, la quale da anni lavora per i nostri ragazzi con grande professionalità, non è mai stato abbandonato. Ora, dopo l’ultimazione dei lavori della nuova ala della scuola primaria recentemente inaugurata, la sistemazione dell’ex campo di tamburello è entrata tra le opere minori che l’Amministrazione sta programmando.

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IMU, TARSU, TARES, TRISE, TARI, e poi? ...TASI Il bilancio sociale del Comune

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Si fa un gran parlare in questo periodo di tasse, vecchie e nuove, sia statali che comunali. Alcune sono imposte conosciute, legate al possesso degli immobili o a servizi resi dal Comune, come la raccolta rifiuti. Ma un nuovo concetto di tassazione sta emergendo: quello sui servizi cosiddetti indivisibili. Quali sono? Certi servizi sono rivolti ad utenti facilmente identificabili, come ad esempio la raccolta rifiuti, la mensa ed i trasporti scolastici, ma per altri servizi resi dal Comune non è possibile individuare gli utenti, per cui vanno spalmati su tutti i contribuenti. Quali possono essere questi servizi indivisibili possiamo per ora solo ipotizzarlo e pensiamo ad esempio all’illuminazione pubblica e alla biblioteca comunale o i servizi cimiteriali. Se noi possiamo permetterci solo delle ipotesi, l’Amministrazione Comunale è tenuta invece a riconoscere e quantificare i costi per questi servizi, costi da recuperare poi appunto con le nuove imposte. A nostro avviso lo strumento più appropriato sia ai fini contabili che di corretta politica amministrativa è il bilancio sociale. All’inizio del XXI secolo, tra le molte normative che erano state pensate e decise per il migliorare le comunicazioni che i Comuni avrebbero dovuto realizzare per i cittadini, bisogna ricordare quella concernente la stesura del Bilancio sociale, quale supporto a ogni Conto Consuntivo. Il Comune di Guidizzolo è stato sicuramente uno dei primissimi Comuni in Italia ad adottare ufficialmente il Bilancio Sociale, sin dal 2004. Ma cos’è in parole povere un Bilancio Sociale? Una circolare e una direttiva del Ministero della Funzione Pubblica precisa che è il mezzo più importante per raggiungere due obiettivi: la trasparenza e la responsabilità. La trasparenza si ottiene informando il cittadino sull’attività svolta dall’amministrazione comunale. Con la responsabilità, l’amministrazione riesce a comprendere se con l’attività svolta siano o no stati raggiunti gli obiettivi perseguiti mediante il soddisfacimento delle esigenze del cittadino. Prende coscienza delle proprie responsabilità di fronte a terzi. Con la responsabilità un Comune è tenuto a dichiarare in che modo è stato realizzato l’incarico, com’è impiegato il denaro, in quale misura sono stati raggiunti gli obiettivi e quali aspettative sono state soddisfatte. I punti principali di un Bilancio Sociale riguarda-

no il livello di efficienza, che è dato dal rapporto tra risorse (entrate) assorbite e risultati prodotti, e il livello di efficacia che si basa sul rapporto tra obiettivi attesi e risultati conseguiti. Raffrontando le entrate e spese reali dell’ultimo triennio in base alle previsioni di quegli anni, si può benissimo stimare quali saranno le entrate e quali le spese. L’Amministrazione sarà così in grado di capire se ci sarà la necessità di aumentare o mantenere stabili le tariffe. Altri esempi potrebbero riguardare i servizi sociali. Sempre con le tabelle anagrafiche a portata di mano (morti, anziani, ecc.) e con apposite liste di famiglie disagiate, di chi ha un numero elevato di bambini, di chi ha presentato redditi bassi, chi ha presentato contratti di affitto alti, e che potrebbero avere bisogno dell’aiuto dei servizi sociali, il responsabile è al corrente di quanti pasti domiciliari deve distribuire, quante persone hanno bisogno di assistenza domiciliare,ecc. Con tutte queste informazioni il responsabile, dopo i dovuti riscontri necessari per conoscere la veridicità delle richieste, prepara tabelle con ipotesi di spesa per ogni settore sociale ed eventuali entrate (ticket) da registrare. La Giunta in questo modo conosce perfettamente la situazione sociale del proprio Comune ed interviene in modo da soddisfare tutte le esigenze. Altro settore di grande interesse, che rientra nel Bilancio sociale, è quello dei tributi ed ecologia. Infatti in un bilancio sociale, per il cittadino è molto importante ed interessante capire cosa realmente paga di tasse. Esempio classico la futura TARES: sarebbe bello vederlo pubblicizzato con degli opuscoli come quelli del 2004/2005 affinché tutta la cittadinanza possa essere messa al corrente dell’attività amministrativa in modo trasparente, responsabile e di facile comprensione per tutti e poter dire: …finalmente pago volentieri le tasse perché so a cosa servono!! Daniele Guerra


In mostra gli storici modelli lignei delle architetture del Sanmicheli di Guidizzolo, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Verona, la Provincia di Mantova, il Comune di Guidizzolo e l’Associazione di ex allievi “Excursus” organizza una mostra di grande interesse con l’esposizione di veri e propri gioielli d’ebanisteria: i modelli delle architetture di Michele Sanmicheli, famoso architetto veronese del Cinquecento. Si tratta dei modelli lignei della Cappella Pellegrini in San Bernardino e della Chiesa di Campagna a San Michele Extra in Verona, realizzati alla fine degli anni Cinquanta da docenti e dagli alunni della Scuola d’Arte, diretta dal Prof. Alessandro Dal Prato. Attualmente essi sono custoditi presso la Soprintendenza di Verona che, nel lontano 1958, li commissionò alla Scuola d’Arte, in occasione dei 400 anni dalla morte del Sanmicheli. La costruzione dei plastici divenne l’attività didattica dell’intero anno scolastico 1958-1959. A più di cinquant’anni di distanza i pregiati manufatti sono tornati a Guidizzolo, dove gli studenti e i docenti dell’attuale Liceo Artistico sono già all’opera per affrancarli dai segni del tempo, prima di presentarli alla collettività nello spazio espositivo che loro stessi stanno allestendo all’interno della scuola. A sovrintendere alle delicate operazioni di “restyling”, il prof. Noris Tomasi, oggi 93enne, che a suo tempo li realizzò insieme ai docenti Maestri d’Arte Dario Cagioni, Romano Trevini e agli studenti. L’esposizione presenterà, insieme agli storici plastici, le antiche stampe servite per la loro costruzione e una sezione dedicata al ruolo del modello nella tradizione architettonica italiana, con documenti riguardanti l’incarico alla Scuola d’Arte di Guidizzolo da parte dell’allora Soprintendente ai Beni Architettonici di Verona Prof. Piero Gazzola.

Pannelli con fotografie e apparati di supporto illustreranno le fasi principali della realizzazione dei due modelli. Un piccolo spazio, inoltre, sarà dedicato a l l’ a t t u a le didattica laboratoriale di modellistica ed ebanisteria, ancor oggi fiore all’occhiello dell’Istituto. La mostra, che si preannuncia di grande interesse, sarà inaugurata sabato 7 dicembre alle ore 11.00, in occasione della cerimonia di assegnazione della Borsa di Studio “Excursus”, dedicata alla memoria del fondatore della scuola, professor Alessandro Dal Prato.

7-21Dicembre2013

Apertura dal 7 al 21 dicembre, orari: Lunedì-sabato ore 8.00/16.00; Domenica ore 10.00/12.00 e 15.00/18.00

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GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO

“COLLI MORENICI” Sede: Ristorante “La Baita” Campagnolo di Cavriana MN - Notiziario a cura di Giorgio Arienti

Il bosco, la sua vita, i suoi segreti Il dott. Antonio Quiri, esperto naturalista, ci illustra il mondo ricco di fascino del bosco. Più che artigiani nel senso classico della parola, i famosi “maestri d’ascia” locali (falegnami e carpentieri) si comportavano come dei veri e propri artisti. Pareti, tetti, infissi, persiane, ballatoi, poggioli, sbalzi per vari usi, ecc., tutto era in legno lavorato, con antica scienza, maestria ed arte ineguagliabili. Il legname usato era essenzialmente il larice che ha lunga durata e un bel colore rosso vivo. Talvolta era sostituito con abete e pino. All’interno delle case c’era, e in molti casi c’è tuttora, la “stube” sudtirolese, che nel Friuli si chiama “stua”, dove il legno la fa ancora da padrone con credenze, tavoli, panche, ecc... sempre in legno di larice, meglio se di cirmolo che è più facilmente lavorabile ed è perfino profumato.

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Possiamo concludere queste osservazioni sul nostro “amico bosco” riflettendo su un’altra importante funzione espletata dal bosco, quella protettiva, soprattutto in anni con forti squilibri termici e piogge violente si verificano alluvioni, esondazioni e frane di tutti i tipi, generando disastri e lutti. Il sistema radicale delle piante, soprattutto di quelle forestali, costituisce il presidio più efficiente e funzionale lungo tutte le scoscese pendici sia collinari che montane. Le radici, con il loro intreccio, imbrigliano il terreno, ne impediscono il dilavamento e il movimento a valle, evitando che le acque selvagge e torrentizie, miste a terra e sassi, scorrano tumultuosamente a valle provocando effetti terrificanti.

Non per nulla i nostri avi che vivevano in montagna proteggevano i cosiddetti “boschi di protezione” sulle ripide pendici sopra i paesi e gli agglomerati di fabbricati rustici così come il complesso sistema delle preziose sorgenti d’acqua potabile. Preziosissimi e indispensabili sono anche i boschi che proteggono gli abitati e le strade montane dalla caduta di valanghe, che hanno sempre costituito, ed ora più che mai con la grande espansione del turismo invernale, un serio pericolo nel caso di abbondanti nevicate. Purtroppo accade che vi siano sciatori incoscienti che praticano lo sci fuori pista provocando valanghe pericolose e mettendo a repentaglio la vita di quegli sciatori che si trovano più a valle sulle piste agibili e


sicure. I “benemeriti” boschi di protezione dalle valanghe sono ubicati sui ripidi pendii alpini, sopra le zone abitate e urbanizzate: in questo caso è l’intreccio delle chiome degli alberi e la presenza dei grossi tronchi ad impedire lo scivolamento a valle del manto nevoso ed il formarsi appunto di vere e proprie valanghe di catastrofiche proporzioni. In diverse località alpine, vicino e sopra gli abitati, si possono ancora ammirare grosse piante secolari di abeti e larici: sono lì, guardiani sicuri da centinaia di anni e ciò dimostra abbondantemente che hanno assolto, ed ora più che mai assolvono, la loro egregia ed essenziale funzione protettiva. In moltissime valli alpine, fortunatamente, da alcuni decenni, si è iniziato a rimboschire le zone più alte e pericolose con specie forestali idonee, come il pino mugo ed il pino cembro, che già vivono spontaneamente alle quote vegetative più alte, ottenendo notevoli risultati protettivi. Assieme alla funzione protettiva c’è quella che potremmo definire ricreativa: passeggiando nei boschi si provano emozioni sempre diverse con il trascorrere delle stagioni: in primavera quando le piante si rivestono delle prime foglioline di un color verde delicato dopo il riposo invernale, d’estate il bosco offre riparo dalla calura sotto le fresche chiome degli alberi, d’autunno quando le foglie risplendono in una miriade di va-

riopinti e scintillanti colori. Ai parchi nazionali storici (Gran Paradiso, Stelvio, Abruzzo) si sono aggiunti, in questi ultimi anni, molti altri parchi nazionali, regionali e locali, per cui il nostro Paese ha oggi circa il 10% di territorio a parchi ed aree protette. Non è neppure immaginabile una Terra da cui scomparisse il bosco: tutto diverrebbe una landa deserta e invivibile. Pertanto è impegno ineludibile quello di conservare e proteggere i boschi nel migliore dei modi da tutti i pericoli che li insidiano, quali tagli sconsiderati, discariche di tutti i tipi, urbanizzazioni e strutture viarie di ogni genere, eccessive lottizzazioni residenziali e turistiche, cercando di proteggere il bosco dagli incendi boschivi che devastano il territorio, distruggendo superfici boschive sempre più vaste. Ormai non è più sufficiente aumentare le strutture e l’organizzazione antincendio, che per

altro in questi ultimi anni sono state incrementate. Per la lotta agli incendi boschivi non bastano più tutti i sistemi preventivi e repressivi conosciuti. È necessario che la nostra società, nel suo insieme, prenda coscienza e si renda finalmente conto che non bruciare e non distruggere i boschi sta diventando prima di tutto una questione di sopravvivenza. Antonio Quiri Ph: Andrea Dal Prato

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Sei artisti donano un’opera al Comune C’è un filo comune che collega tra di loro gli artisti di questa brillante iniziativa; è la Scuola d’Arte di Guidizzolo. Una scuola di mestieri, divenuta d’arte nel tempo, che ha saputo dispensare, ben oltre i confini di questo territorio, quella linfa estasiante che da tempi remoti chiamiamo arte. Una scuola che ha contribuito a formare generazioni di artigiani, che ha insegnato la misura e la regola d’arte. Oggi, in questa iniziativa promossa dal Centro Culturale San Lorenzo, rivolta a dare un’impronta alla Sala Consiliare del nostro Comune (dalla sua inaugurazione chiamata Sala degli Artisti) si ritrovano ex allievi: Franco Bassignani, Giancarlo Cigala, Donatella Lusenti, Gianni Pegoraro e Severino Spazzini per dare un contributo tramite l’espressione più autentica di loro stessi: una loro opera. Per l’occasione gli eredi di Alessandro Dal Prato hanno pensato di donare un’opera del Maestro per integrare quel filo conduttore. ALESSANDRO DAL PRATO

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Roncoferraro (Mantova) 1909 Guidizzolo 2002. Consegue la maturità al R. Liceo Artistico di Brera; il diploma di pittura presso l’Accademia «Cignaroli» di Verona; il diploma di specializzazione in Decorazione pittorica e plastica presso il R. Istituto d’Arte di Parma. Nel 1935 a Guidizzolo dà vita, sotto l’egida del Comune, ad una singolare Scuola d’Arte applicata. Quella Scuola, ottenuto il riconoscimento legale, da comunale diviene consortile con la costituzione del Consorzio tra i Comuni di Guidizzolo, Medole, Solferino, Cavriana, Volta Mantovana, Monzambano, Goito e Ceresara. Nel 1959 diviene Istituto Statale d’Arte medio superiore. Dal 1954 al 1974 svolge un’intensa attività di docente e di relatore in corsi e convegni didattici, chiamatovi da istituti universitari, dal centro didattico nazionale, da associazioni professionali e da pubbliche amministrazioni.

Nel 1978 il ministro della Pubblica Istruzione lo chiama a far parte della Commissione ristretta alla quale è affidato il compito della redazione definitiva dei programmi d’insegnamento della Educazione Artistica nella Scuola media. Dal 1927 al 1943 partecipa a tutte le mostre provinciali degli artisti mantovani. Nel 1929, in primavera, fa la sua seconda mostra personale al Circolo Cittadino; e nell’autunno espone alla Biennale di Brera, dove ottiene un’importante affermazione: il Re d’Italia acquista il suo quadro «Madre e figlio». Nel 1999 l’ultima sua personale antologica al Palazzo della Ragione di Mantova. Egli è stato, oltre che pittore, incisore e medaglista. Faceva parte dell’Associazione “Incisori d’Italia”, fondata in Roma da Luigi Sevolini e della Federation Internationale de la Médaille, che ha la sua sede a Parigi. È stato autore inoltre di numerose pubblicazioni nel campo dell’educazione artistica. Ricordiamo due significativi riconoscimenti:

Medaglia d’oro dei “Benemeriti della Scuola della Cultura e dell’Arte” di cui è stato insignito dal Presidente della Repubblica, in data 2 giugno 1972. Il Ministro per i beni Culturali e Ambientali, Antonio Paolucci, con suo decreto del 29 luglio 1996, lo ha nominato “Accademico ordinario della Classe Lettere ed Arti dell’Accademia nazionale Virgiliana”.

Alessandro Dal Prato, ritratto in nero, 1926 olio su tavola, cm 79x50


FRANCO BASSIGNANI … Non è impresa facile scrollarsi di dosso la malizia che cresce col crescere dell’esperienza e degli anni, è arduo restituire agli occhi quella stessa ingenui tà gaia e fiduciosa che ha animato i passi di ciascuno di noi sull’accidentato cammino della vita. Bassignani ci riesce attingendo a quell’ilarità dell’anima che gli è propria, a quell’ironia funambolica che ne illumina il viso e ne irradia le opere. Appunti di viaggio – come li definisce lui – una visione di sintesi, poetica e di chiarismo lirico… All’inizio degli anni ‘90 assistiamo alla comparsa dell’”aurora” con un’imagerie poetica, dovuta anche all’approfondimento della tecnica di pittura a fresco responsabile dello schiarirsi e smagrirsi della tavolozza. Il segno è infantile come la scoperta della grafia attraverso la gestualità pura. Il dialogo dell’occhio con la mano anima la superficie con tocchi che raccolgono e restituiscono il passaggio della luce. Nel 1972 tiene la prima personale a Desenzano del Garda. Si è dedicato all’arte incisoria

GIANCARLO CIGALA Cigala è nato nel 1956 a Guidizzolo. Dopo la Scuola Media annessa alla Scuola d’Arte, completa gli studi all’I.T.I.S. di Brescia. Frequenta in seguito

calcografica ed alla pittura. Intensa l’attività espositiva in ambito mantovano, nazionale, ed internazionale con numerose personali e collettive tra cui: – Galleria Segno Grafico “Agguato” VENEZIA - Galleria “Forma Studio” ROMA - IX Premio Segantini Rassegna d’Arte” ARCO - “VII Rassegna della Grafica Contemporanea” Palazzo Alberini FORLI - Galleria Alzaia “Dal Mincio al Naviglio” MILANO - Chiesa di S. Lorenzo “Cinque Più Uno” VENEZIA - Casa Del Mantegna “Arte a Mantova dal 1950-1999” MANTOVA - Pinacoteca Comunale “Col Balocco del Tempo” QUISTELLO - Galleria Civica “Nuove Sinestesie VINCITORE 46° PREMIO SUZZARA - Spazio Guicciardini “Metafore della Memoria” MILANO - KUNSTMESSE “ Libro d’Autore “SALISBURGO-AUSTRIA - Accademia “Il Presente nella Memoria“ WEINGARTEN-GERMANIA

corsi di disegno, pittura, e nudo a Milano. Ora è impiegato alle Poste Italiane. Cigala ha sempre “sentito” dentro di sè la voglia di esprimersi e dedicarsi all’arte. Nel silenzio e nella sua schiva inti-

Franco Bassignani, La Collina dei Sogni, 2004. Affresco su muro strappato e riportato su tela cm 60 x 60

– Casa Del Mantegna “Arte a Mantova 2000-2010” MANTOVA – CONCORSO AUTOBRENNERO S.P.A. MANTOVA “Ideazione di un’opera per la caratterizzazione della rotatoria Autostradale Mantova-Nord – - Galleria Civica MUVI “L’arte della poesia” Omaggio al Poeta A. CAPPI VIADANA.

mità ha coltivato questo percorso continuando a disegnare e dipingere, sempre molto attento all’esigenza espressiva relativa alla sua personalità, senza mai scadere in facili e gratificanti entusiasmi. Ric-

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sua mostra a “Casa Sperlari” in Cremona nel 2002. “...Quando seppi di Giancarlo Cigala, già impiegato modello in un ufficio statale, che oltrepassò i vent’anni di età senza mai praticare alcun genere d’arte e che dal momento in cui sentì il bisogno interiore di disegnare e dipingere non ha più smesso, dedicandogli tutto il tempo di cui poteva disporre. Giancarlo Cigala, Paesaggio collinare, Da questo comportamento è olio su tavola cm 36x60 nato in me il proposito di vedere ciò che faceva. Qui probabilca è la produzione di opere, mente si tratta di una vocazione purtroppo poco conosciute ed tardiva, pensai. Senza por temesposte in rare mostre. po in mezzo glielo dissi. Così scrisse Alessandro Dal Mi accolse nel suo studio. Mi Prato alla presentazione di una mostrò disegni e disegni, dipin-

ti e dipinti. Parlammo scorrevolmente della impareggiabile tradizione artistica italiana. E giù giù, di parola in parola, arrivammo all‘Ottocento-Novecento. In seguito mi son detto: questo non è da paragonare ai pittori della domenica, agli hobbisti, che dir si voglia. Questo è un artista; un pittore senza alcun aggettivo: un pittore e basta.” Il paesaggio collinare (donato in questa occasione) è una costruzione solida con una ricchezza di pennellate colorate di una tavolozza ampiamente variegata quasi fredda. Nulla sfugge all’artista, nulla è demandato al caso; il senso di luce soffusa di penombra al calar del sole.

re la qualica di “Fotoreporter” e “Operatore d’Animazione”. Successivamente realizza due mostre personali e numerose collettive. Dal 1982 al 1995 insegna semiologia nei corsi di fotografia in collaborazione con Andrea Dal Prato, Filippo Cerini e don Giancarlo Neffari. Nel frattempo non sono state accantonate le tecniche pittoriche come la tempera e l’acquerello; tra le altre passioni acquisite all’Istituto d’Arte, la tecnica del batik, pittura su stoffa mediante bagni di colore, è tuttora costantemente praticata. Negli ultimi anni si è cimentata nell’affascinante ma molto im-

Donatella Lusenti, Cristo Pantocratore, 2009 tempera all’uovo, che rispetta fedelmente la tradizione bizantina – tavola di cm 30x24 legno di tiglio gessata con gesso e colla animale.

DONATELLA LUSENTI Donatella Lusenti, diplomata all’Istituto Statale d’Arte di Guidizzolo nel 1974; ha vinto la medaglia d’argento nel Concorso Nazionale per Istituti d’Arte a Padova (1973). Coltiva da anni e con passione l’amore per l’arte partecipando a mostre collettive e concorsi. La sua vita professionale è basata sulla formazione acquisita durante la frequentazione scolastica, attualmente insegna nella scuola professionale. Negli anni ‘80 la passione per la fotografia la porta a frequentare, presso un Centro di Formazione Professionale, ed acquisi-

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pegnativa arte dell’iconografia, sue Icone sono presenti in collezioni pubbliche e private. L’opera donata. Cristo Pantocratore, dal greco pantocrator, “sovrano di tutte le cose” o colui che tutto regge. Ai lati i due diagrammi del nome di Cristo IC XC e nel nimbo le tre lettere del nome di Dio rivelato a Mosè sul monte Sinai. L’atteggiamento è maestoso e severo, ma lo sguardo fa tra-

GIOVANNI PEGORARO Giovanni Pegoraro è nato nel 1947. Completati gli studi superiori all’Istituto Statale d’Arte diretto dal prof. Alessandro Dal Prato, inizia la sua attività lavorativa nel campo della pubblicità. Abbandonata la pubblicità dopo un ultimo briefing in agenzia perché, sono parole sue ”… mi vedevo come un personaggio di Ionesco”, si dedica all’insegnamento delle arti visive nella scuola superiore, coltivando sempre, ma in maniera direi quasi pudica, la ricerca artistica volta a definire una tecnica pittorica isomorfa ai contenuti che il poeta Gilberto Cavicchioli nella presentazione critica della mostra del ’98 alla galleria La Cornice di Desenzano Del Garda così definisce: “… Il segno, che è quasi più traccia che definizione o contorno, si articola e si dirama

sparire dolcezza e compassione. La mano destra è atteggiata in modo da indicare con le tre dita unite l’unità e trinità di Dio, e con le altre dita, leggermente arcuate, la duplice natura umana e divina del Cristo. Si tratta di un gesto regale, compiuto da colui che con autorità indice silenzio, perché solo lui, il Maestro, parla, con il Vangelo. Il Cristo Pantocratore veste un chiton (tunica) color rosso por-

pora e un himation (mantello) azzurro. Il linguaggio dei colori nell’arte iconica è funzionale al discorso teologico: il rosso e l’oro sono simboli della divinità; l’azzurro e/o il verde sono il simbolo della umanità. Il color oro del clavo indica che egli è Dio sempre; il mantello azzurro ci dice anche che si è fatto uomo come noi nascendo da una donna.

come nelle rappresentazioni rupestri del paleolitico….Una tecnica ancora più misteriosa e sorprendente contribuisce a renderlo anche più ineffabile, “Encausto a freddo“ lo definisce Pegoraro con un ossimoro verbale che sottintende una stesura di pastello o grafite minutamente e pazientemente lavorata con strumenti usuali ma secondo una tecnica personale che l’artista permea di comprensibile riserbo… Una pittura colta, raffinata, proiettata nello spazio concettuale come provocazione a pensare, a vivere, in definitiva ad essere. La maggior visibilità dei suoi lavori nel mercato dell’arte gli porta diversi riconoscimenti: il premio al 5° concorso “Cartolina d’artista” –BAC Art studio di Venezia del ’99; medaglia di bronzo nel 2002 e Fiorino d’argento nel 2004 al XX e al XXIV Premio Firenze Europa, ragioni

per cui le due opere vengono esposte nel prestigioso Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze. Giovanni Pegoraro lavora attualmente in attività di laboratorio espressivo con pazienti affetti del morbo di Alzheimer

Giovanni Pegoraro, Atemporalità dell’azione, 2009 tecnica mista su foglia di rame e oro, cm 41x3

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struttivo del soggetto diviene più immaginario ed é risolto Pittore e incisore, nasce a Gui- con accentuazioni formali di dizzolo (MN), dove risiede e la- largo respiro. vora in via Roma, 2I, tel. 0376 Nei primi anni ’70 Spazzini ri8I9200, cell. 349 8388208, mail: volge la sua ricerca pittorica sulla luce: in particolare la luce maurospazzini@virgilio.it della sua Padania; il cromatiDopo gli studi alla Scuola d’Ar- smo é meno forte, l’insieme pitte di Guidizzolo si diploma all torico più poetico e luminoso. ‘Istituto Statale d’Arte “Adolfo Dal 1978 affianca alla pittura Venturi”di Modena. una cospicua e raffinata produDalla metà degli anni’60 intra- zione inciso­ria calcografica. prende l’attività artistica pitto- Alla fine degli anni ‘90 intensirica. Egli si muove nell‘ambito fica l’attività disegnativa e pitdella corrente di ricerca che torica. Dà ini­zio ad un nuovo continua ad avvalersi della “fi- ciclo artistico con opere che gura“. Nelle opere dal I968 al culturalmente guarda­no alla 1970 é meno evidente la resa neofigurazione europea, dove il della figura, emergono sempre ritorno del pae­saggio ne é una più forti richiami espressioni- delle caratteristiche portanti. stici e fauvistici; l’impianto co- L’artista nei suoi lavori grafici/ pittorici opera con una nuova gestualità - una sorta di ri-creazione mentale della realtà: forme fantasiose - destrutturate, pulsioni dinamiche, trasfigurazioni; da avvio ad un percorso “oltre l’immagine”: non “cose” ma idee, emozioni, per esprimere un sogno ispirato dalla realtà, la tecnica usata il mezzo della meSeverino Spazzini, Notturno, 1966, via Chiassi, Guidizzolo. tamorfosi. Olio su juta, cm 60x80 SEVERINO SPAZZINI

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Sue incisioni calcografiche sono conservate presso rinomati Gabinetti e Raccolte di Stampe, per brevità si citano: - Biblioteca Nazionale di Francia. Parigi. Dipartimento delle Stampe e delle Fotografie, sezione Stampe contemporanee; - Istituto Nazionale per la Grafica - Calcografia di Roma; - Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” di Milano. Per una estesa documentazione dell ‘attività espositiva, iniziata nel I970, e della Bibliografia si rinvia ai volumi d’arte qui citati. Bibliografia essenziale: 2004 - Adalberto Sartori, Arianna Sartori, “Artisti a Mantova nei sec. XIX e XX”, Dizionario biografico, volume VI, Archivio Sartori Editore, Mantova; 2004 - Mauro Corradini, “I paesaggi in chiaroscuro di Severino Spazzini“; 2007 - Alessandro Righetti, Giovanni Magnani, ”Un segno di luce tra natura, uomi­ni e cose”. Opere incise I978 - 2007, catalogo e mostra, Torre Civica, Medole (MN). 20I0 - Arianna Sartori, “Incisori moderni e contemporanei. Raccol­ta di monografie illustrate”. Libro Secondo, Centro Studi Sartori per la Grafica, Mantova. 20I3 - Arianna Sartori, “Catalogo Sartori, d’Arte Moderna e Contem­poranea“, Archivio Sartori Editore, Mantova.


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PS4 e XBOX ONE: quale console scegliere? Scrivere quest’ articolo, lo devo ammettere, non è affatto semplice. Per anni ho atteso questo momento, il momento in cui, finalmente, una nuova console sarebbe entrata nel mio salotto e in quello di tanti amici e videogiocatori. Giunti a questo fatidico momento, però, sorge spontanea una domanda: quale console scegliere? Come sceglierla? Microsoft e Sony, in questa nuova generazione videoludica, ci propongono due console estremamente potenti e versatili, in grado di offrire, ad ogni tipo di giocatore, un’esperienza convincente ed entusiasmante. Quello che però stupisce sono le differenze sostanziali che distinguono la console di casa Microsoft, XBOX ONE, dalla console di Sony, e cioè PS4. I due dispositivi infatti, al di là di avere design differenti, presentano due filosofie contrapposte, in grado, inoltre, di riflettersi anche sulle proprie caratteristiche tecniche. Da un

lato troviamo XBOX ONE, una console il cui scopo principale è quello di diventare centro multimediale a 360°, ponendo molta attenzione sull’interfaccia video e sulla compatibilità con decoder digitali e TV di ultima generazione, perdendo, forse, un po’ di vista quella fascia di giocatori esperti, i cosiddetti hardcore gamers, che con la propria console vogliono solo giocare alla massima potenza e qualità possibile. Dall’altro lato, invece, Sony con PS4 ci offre una macchina da gioco totale, in cui il focus è puntato sul videogiocatore, sulle sue necessità e feedback, garantendo una maggiore potenza di calcolo rispetto alla rivale statunitense. Ciò detto, è giusto chiarire un punto fondamentale: potenza di calcolo e caratteristiche tecniche superiori non servono a nulla senza idea innovative e giochi in grado di esaltare i videogiocatori di ogni tipo. Quello su cui realmente è importante

porre attenzione, nella scelta di una nuova console, sono i titoli esclusivi che, al lancio e nei mesi successivi, le console offriranno ai videogamers. XBOX ONE e PS4 presentano, però, anche alcune caratteristiche comuni. Entrambe, infatti, sono dotate di Hard Disk interno da 500 Gigabyte, lettore blu-ray e capacità di registrare video di gioco direttamente dalla propria TV, per poi condividerli su tutti i principali siti social, come ad esempio YouTube. Quindi, quale console scegliere? Il mio consiglio è di non soffermarsi troppo sulle caratteristiche tecniche di XBOX ONE e PS4 ma, piuttosto, optare per la macchina da gioco in grado di offrirvi le tipologie di gioco che più vi piacciono e vi appassionano. Proprio per questo motivo, quindi, ho deciso di proporre, a tutti i lettori, una breve lista dei giochi disponibili al lancio dei due dispositivi.

PS4

- LEGO Marvel Super Heroes - NBA 2K14 - Skylanders Swap Force - Warframe

- Dead Rising 3 - FIFA 14 - Fighter Within - Forza Motorsport 5 - Killer instinct - LEGO Marvel Super Heroes - NBA 2K14 - NBA Live 14 - Need for Speed: Rivals - Ryse: Son of Rome - Skylanders: Swap Force

- Angry Birds Star Wars - Assassin’s Creed IV: Black Flag - Battlefield 4 - Call of Duty: Ghosts - DC Universe Online - FIFA 14 - Flower - Injustice: Gods Among Us - Killzone Shadow Fall - Knack

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XBOX ONE

Assassin’s Creed IV: Black Flag - Battlefield 4 - Call of Duty: Ghosts - Crimson Dragon


Anagrafe - Stato Civile - Elettorale: Da lunedì a venerdì: dalle 10.00 alle 13.00 mercoledì: dalle 14.30 alle 17.30 sabato: reperibilità, solo per decessi cell. 347 8074979 Segreteria - Ragioneria - Tributi - Ufficio tecnico Scuola - Teatro - Segretariato sociale: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 12.30 mercoledì: dalle 14.30 alle 17.30 Assistente sociale: mercoledì e venerdì

dalle 10.00 alle 13.00

Polizia Locale: mercoledì e sabato

dalle 9.00 alle 11.00

Municipio (centralino) - tel. 0376 819201 Vigili Urbani - tel. 0376 840241 Teatro e manifestazioni - tel. 0376 1620428 P.E.C.: guidizzolo.mn@legalmail.it

ORATORIO SAN LORENZO ORARIO DI APERTURA 1ª e 3ª DOMENICA Maggio - Settembre dalle 17.00 alle 19.00 Ottobre - Aprile su prenotazione 335 422406

BIBLIOTECA tel. 0376 840435

estate

inverno

lunedì 9-12 / 15-19 martedì 9-12 giovedì 15-19 mercoledì venerdì 9-12 sabato

9-12 / 14.30-18.30 14.30-18.30 14.30-18.30 9-12 9-12

ASSOCIAZIONI Pro Loco - tel. 0376 1620426 Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 338 4597404 AVIS - AIDO - tel. 0376 840177 Raphaël - Ambulatorio Castel Goffredo 0376 771292 GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240 Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172 Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189 Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382 Amici di Rebecco - tel. 0376 819678 Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 339 3538192 Canile Comunale - tel. 0376 819716

CIMITERO Apertura tutti i giorni della settimana Gen. Feb. Nov. Dic. Marzo e Ottobre da Aprile a Settembre

dalle 8 alle 17 dalle 8 alle 19 dalle 8 alle 20

PIAZZOLA RIFIUTI Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30 Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30

AMBULATORI MEDICI • Dr.ssa Emi Ghisolfi - Cell. 333 8356733 Prenotazione visite: 0376 840433 (8.30-12.30) Lun. Gio. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento) Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 (su appuntamento) • Dr. Orfeo Valerio Galvani Ambulatorio 0376 819794 - Abitazione 0376 819096 Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30 Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento) • Dr. Giuliano Ponti Ambulatorio 0376 819475 - Abitazione 0376 819177 Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12.30 Giovedì: dalle 16.30 alle 19 Ambulatori medici presso sede AVIS • Dr.ssa Doriana Bertazzo Riceve su appuntamento tel.0376 83040 - 838500 Martedì dalle 17 alle 18,30 Giovedì dalle 8,30 alle 9,30 • Dr.ssa Angela Gatti - tel. 338 2619350 Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17.30 alle 18.30 Ambulatorio Medole - tel. 0376 898109 • Dr.ssa Vincenza Di Marco Riceve su appuntamento tel. 335 1736606 Lunedì - Martedì - Venerdì: dalle 10.00 alle 11.00 Mer.: dalle 16.00 alle 17.00 Gio.: dalle 10.30 alle 11.30 • Pediatra di base Riceve su appuntamento tel. 0376 631797 NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO tel. 800 228521 (Guidizzolo 0376 819005)

ENTI Protezione Civile - tel. 0376 847388 Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653 Istituto Comprensivo - 0376 819049 - 819059 Istituto Statale d’Arte - tel. 0376 819023 Corpo Bandistico - tel. 0376 840090 Fondazione “Rizzini” onlus - tel. 0376 819120 SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869 Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847352 CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253 Parrocchia Birbesi - tel. 0376 819602 Parrocchia Guidizzolo - tel. 0376 819052

Numeri utili

UFFICI COMUNALI

SANTE MESSE GUIDIZZOLO Festivi: Prefestivi: Feriali: Lun. Merc. Giov. BIRBESI Festivi Feriali: venerdì REBECCO Prefestivi

estate 8 - 10.30 19 18 9.30 8.30 18

inverno 8 - 10.30 18 17 9.30 8.30 17

EMERGENZE GUARDIA MEDICA - 118 CARABINIERI - 112 - 0376819006 VIGILI DEL FUOCO - 115 FUGHE GAS - 800901313

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