Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - BS
BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN
Foto Andrea Dal Prato ANNO XX N. 113 - APRILE 2014
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DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Dal Prato CAPO REDATTORE Graziano Pelizzaro REDAZIONE Giulia Avanzi Laura Leorati Francesca Lugoboni Elodio Perani Sandra Tosi Paolo Zani COLLABORATORI Giorgio Arienti Sante Bardini Chiara Bianchera Annalisa Cappa Michele Galli Luca Ghizzi Daniele Guerra Marta Leali Donatella Lusenti Francesca Pesci Luca Piazza Antonio Quiri Marisa Rodighiero Mariavittoria Spina Giulia Stuani Davide Truzzi Giovanni Zangobbi PROGETTO GRAFICO Claudia Dal Prato EDITORE Centro Culturale “San Lorenzo” via Virgilio, 25 46040 Guidizzolo (MN) Tel. 348 3115232 e-mail: redazione@lanotiziaguidizzolo.com Sito internet: www.lanotiziaguidizzolo.com R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00 Aut. Tribunale di Mantova N° 8/95 del 30-05-1995
Stampa: Arti Grafiche Studio 83 (VR) Cellofanatura e spedizione postale: Coop Service s.c.r.l. Virle Treponti (BS)
COSTO MODULI 1 modulo verticale: mm 60 x 38 € 40,00 2 moduli orizzontali: mm 60 x 82 € 70,00 4 moduli orizzontali: mm 60 x 170 € 120,00 1/2 pagina: mm 124 x 170 € 200,00 Pagina intera: mm 277 x 170 € 300,00
sommario 3 Editoriale 4 L’autoscuola Bignotti compie cinquant’anni 6 Carnevale 2014 8 Cronaca 14 Pro Loco Guidizzolo 16 Una vita così: Tino Frizzi 17 Ente Filarmonico 18 Noi e la legge 19 Noi e il fisco 20 Appunti di viaggio20 22 Pensioni e dintorni 23 Arte e dintorni Recensioni 24 Arte e dintorni Letteratura 25 Arte e dintorni Astri e civiltà 26 Arte e dintorni Recensioni 27 Arte e dintorni Cinema 29 Games area 30 Arte e dintorni La nostra storia 31 Ricette 32 Gruppo Micologico Naturalistico 33 Quattro bagole 34 Lettere al direttore 36 Notizie dall’Amministrazione 39 Numeri utili
Foto di copertina: Notre Dame di Parigi. Nella cattedrale è custodita la Corona di spine di Gesù portata in Francia dal re Luigi IX. Ogni venerdì di Quaresima viene esposta ai fedeli.
Invitiamo i lettori a proporre, per le rubriche, problemi o situazioni che siano di interesse generale. 2
editoriale
Graziano Pelizzaro
Burocratica-mente Tutti ce l’hanno con la burocrazia, con lo strapotere della burocrazia, con il peso della burocrazia, con l’inutilità della burocrazia, come se fosse un soggetto a sé, un essere con anima e corpo, un mostro a cui tagliare le ali, le gambe e la testa. Come se non fosse invece qualcosa che ormai fa parte della nostra quotidianità, della nostra cultura, della nostra mentalità. Le “carte”, i timbri, i bolli, sono così radicati nel nostro costume che sembrerebbe impossibile se non servissero più. Quand’ero in servizio, alcuni anni fa uscì l’ennesima norma di (presunta) semplificazione che eliminava la necessità dell’autentica sulle fotocopie. La novità era talmente disorientante per alcuni che non potevano o volevano credere che non servisse più il timbro dell’ufficio sulle copie e avevo il mio bel da fare a tentare di convincerli. Non ce n’era verso, specialmente gli stranieri. Allora inventai un bel timbro con una bella pappardella che diceva che ai sensi di quella norma…. il timbro stesso non serviva più. Firma e bollo. Tutti se ne andavano contenti e beffati e nessuno è mai tornato indietro a lamentarsi. Sono convinto che nemmeno quelli che ritiravano quelle copie abbiano mai letto il testo del timbro. Scherzi a parte, non c’è governo che non abbia messo nel proprio programma la lotta alla burocrazia. Ogni tanto viene emanata una norma che vorrebbe estirpare questa malapianta, senza accorgersi che al massimo le danno una spuntatina, potano qualche rametto, ma mai viene tagliata alla radice. Forse perché non c’è davvero la volontà di tagliare la burocrazia, in fondo ci vivono milioni di persone sulla burocrazia. E più la burocrazia è contorta, più le norme si accumulano e si attorcigliano, più diventa difficile per il cittadino districarsi ed uscirne vivo. Ecco allora che per salvare la faccia ci si inventa la trasparenza. Se la burocrazia è una giungla, almeno mettiamo a disposizione dei cittadini la mappa per attraversarla e arrivare al traguardo possibilmente incolumi. Anche l’anno scorso è stata emanata una legge che si intitola pomposamente “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita’, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.” Cioè, per alleggerire il peso della burocrazia sui cittadini è meglio informarli di tutto, dalla A alla Z, e renderli consapevoli dei propri diritti. Ma sarà veramente così? Avranno ottemperato le pubbliche amministrazioni all’obbligo di pubblicità, trasparenza e diffusione? Basta controllare sul loro sito istituzionale. La battaglia contro lo strapotere della burocrazia non sarà mai vinta se viene affidata a burocrati che non ci credono e non hanno motivazioni per crederci. Parola di burocrate. Ma è solo la pubblica amministrazione ad alimentare la burocrazia? No di certo, proprio perché è ormai una forma mentale che ha pervaso tutti i livelli della società. La scorsa estate ho avuto la bella pensata di prenotare un’auto a noleggio su un sito tra i più noti. Prenotazione e pagamento con carta prepagata. Arrivato all’aeroporto mi dicono che la carta prepagata non va bene per la cauzione e che dovevo leggere meglio le avvertenze. Quattordici pagine scritte fitte fitte! Come quelle delle banche e delle assicurazioni. Quattordici pagine di avvertenze per noleggiare un’auto. Morale: ho dovuto dire addio all’acconto versato e cercare un altro noleggiatore. E allora mi è venuto in mente che agli inizi della mia carriera per costruire una casa si istruiva una pratica che conteneva quattro, cinque fogli di carta e oggi serve un chilo di scartoffie per posare un’insegna pubblicitaria. Burocratica-mente
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L’autoscuola Bignotti compie cinquant’anni Cinquant’anni fa il sogno o il desiderio di ogni famiglia era possedere una macchina, fosse stata anche solo una Cinquecento. La motorizzazione di massa era agli inizi ed il traffico non era certo quello di oggi. Per le necessità di spostamento c’erano disponibili i noleggi e a Guidizzolo tra gli altri c’era anche Demo Bignotti, detto Rico, che prestava servizio di noleggio, con o senza conducente. Molti i suoi clienti, come medici o altri professionisti con necessità di spostarsi. Nei primi anni Sessanta poi cominciava ad affacciarsi l’esigenza di saper guidare l’auto e così in Demo maturò l’idea di aprire un’attività di scuola guida, per mettere a disposizione di tutti la propria esperienza di
guida. Serviva un direttore, un istruttore di guida ed un insegnante di teoria, requisiti che riuscì a soddisfare, ottenendo così nel 1964 la licenza del Ministero dei Trasporti. In seguito, dopo aver conseguito, seppur non più giovane, la necessaria licenza media, ottenne anche la qualifica di istruttore di guida. Ma avere una macchina implicava anche il saperla guidare, cioè “prendere la patente”; un privilegio che per primo spettava al capofamiglia, al quale altro non rimaneva che rivolgersi ad una scuola guida. Non in tutti i paesi c’era una scuola guida, ma a Guidizzolo adesso sì. “Allora era frequente che ad iscriversi a scuola fossero an-
che persone adulte, non solo giovani” ci dice il figlio Gianni Bignotti, al quale è stata intestata l’attività già nel 1973, ma che aveva affiancato il papà sin dall’inizio e che ha potuto comunque contare sul suo apporto fino a poco prima della sua scomparsa, nel 1977. Negli anni successivi Gianni ha conseguito l’abilitazione sia come istruttore di guida che come insegnante di teoria. “Dopo la nostra prima sede, la seconda è stata quella in via Solferino, finchè poi abbiamo aperto quella che è la sede attuale in via Rodella, attrezzata con tutto quello che serve in questa attività. Sono sicuramente più di diecimila – ci rivela - le persone che sono passate per la nostra scuola in questi
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cinquant’anni, sia di Guidizzolo che dei paesi vicini e posso dire che in genere sono autisti disciplinati e rispettosi”. In cinquant’anni è naturale che siano cambiate non solo le esigenze e le caratteristiche degli utenti, ma anche le regole, come il codice della strada o le istruzioni ministeriali. “Il nostro impegno è sempre stato quello di adeguarci alle norme, ma anche alle esigenze degli utenti. Per questo l’autoscuola offre gratuitamente il trasporto ai propri clienti residenti fuori paese ed è disponibile, per chi lavora o studia, a fare le guide anche il sabato e la domenica mattina. Sono più di trent’anni, poi, che l’esame di guida non si fa più a Mantova, ma a Guidizzolo. L’esame di guida adesso dura di norma quaranta minuti ed è diviso in tre parti: nella prima parte l’esaminatore pone domande sull’uso delle luci, sul significato delle spie, sugli pneuma-
tici, ecc., mentre nella seconda si affrontano le manovre, come l’inversione di marcia, il parcheggio sia ad S che ad L, finchè nella terza parte si valuta la capacità di saper condurre l’autovettura in qualsiasi condizione di tempo e di traffico, compresa l’autostrada. Nell’insieme, ci dice – gli esaminatori mantovani sono rigorosamente rispettosi delle circolari ministeriali e del codice della strada”. L’obiettivo della scuola guida Bignotti è sempre stato quello di insegnare a portare correttamente tanto la moto quanto l’auto o i mezzi pesanti e a districarsi nel traffico, prestando attenzione anche a ciò che fanno gli altri automobilisti, ma anche quello di assistere i clienti in ogni loro esigenza, dal rinnovo della patente con possibilità di visita medica in sede, fino alla conversione della patente internazionale ed alle pratiche auto.
“Da qualche settimana – precisa – col nuovo sistema telematico di rinnovo della patente non si avrà più l’adesivo da incollare, ma una nuova patente, che viene spedita a casa entro 36 ore. La patente vecchia, anche quella cartacea, viene lasciata all’interessato, che dovrebbe provvedere a distruggerla”. Istintivamente penso alla mia patente, datata 1971, sgualcita come tante e con la foto di quando avevo tanti capelli: sinceramente mi spiacerebbe distruggerla. In fondo l’esame della patente allora come oggi è una di quelle prove della vita che costituisce una tappa importante, una sorta di passaggio dall’adolescenza alla maturità, una chiave per la libertà. Una prova che è meglio affrontare con la giusta preparazione, come quella che ti garantisce da cinquant’anni l’autoscuola Bignotti. Graziano Pelizzaro
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Carnevale 2014 Una splendida giornata di sole ha fatto da cornice al consueto Carnevale di Guidizzolo, organizzato dal Circolo ANSPI “La Famiglia”, che si è svolto domenica 23 febbraio, con un folto pubblico di tutte le età che è stato attirato dalla bella giornata e dalla voglia di divertirsi in compagnia. È stata una festa molto apprezzata ed il serpentone formato dai carri colorati dalle forme sempre più scenografiche che ha attraversato tutto il paese, ha fatto la gioia sia dei bambini, che si divertivano rincorrendosi
con schiume colorate e stelle filanti, che degli adulti che li accompagnavano. Come nella scorsa edizione anche quest’anno non era previsto il tema fisso per le maschere a cui ispirarsi, ma alle varie classi delle scuole (le materne di Guidizzolo e Birbesi e la scuola elementare di Guidizzolo) è stata lasciata la possibilità di sbizzarrirsi liberamente nel trovare maschere fantasiose ed originali. I genitori e i nonni dei bambini di ogni classe sono stati impegnati per mesi nella realizza-
zione dei sei bellissimi carri e dei costumi che hanno sfilato; hanno costruito opere ingegnose, davvero complesse e ricche di effetti speciali, pertanto la giuria ha avuto filo da torcere nel decretare il vincitore del titolo di “Miglior carro”. La giuria era composta dalle signore Sandra Ghisi, da Elisabetta Lodi e da Anna Galetti, tutte provenienti da paesi limitrofi a Guidizzolo per garantire l’imparzialità di giudizio. Al termine delle consultazioni, la giuria ha destinato l’ambitissimo premio di “MIGLIOR CAR-
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RO” a “Lego Train” delle terze elementari, (reduci ormai da anni di successi!) in cui i bambini sul carro hanno sfilato attorniati da un folto gruppo a piedi e dal corpo di ballo a tema, rappresentando i Lego, un gioco sempre attuale che unisce le generazioni di bambini di oggi e di ieri. Oltre al carro vincitore, ecco gli altri premi assegnati: COLORE “The Flintstone” della Scuola Materna di Guidizzolo; SIMPATIA “Pompieri in azione” delle prime elementari; DESIGN “Pirati all’arrembaggio” della materna di Birbesi; DIVERTIMENTO “La fabbrica di cioccolato” delle quarte elementari, che è risultato il carro con il maggior numero di componenti; ORIGINALITÁ “C’era una volta il West” delle seconde elementari. Terminata la sfilata, tutti i carri si sono ritrovati sul sagrato della chiesa, pullulante di persone d’ogni età e nazionalità, per le premiazioni, condotte dal coinvolgente speaker nonché Presidente dell’ANSPI Carlo Zuanon, che non ha mancato di ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla sfilata e chi ha collaborato per l’ottimo esito della manifestazione: i bambini che si sono mascherati, i genitori e i nonni che hanno realizzato con impegno di mesi i carri ed i costumi, la Parrocchia, il Circolo ANSPI “La Famiglia” con l’efficiente dinamicità di Stefano Bellini e di tutti i validi collaboratori, il Corpo Bandistico capitanato dall’effervescente maestro Nicola Ferraresi che,
suonando, ha aperto l’allegra sfilata dei carri e alle forze dell’ordine che hanno controllato l’esuberanza dei partecipanti alla manifestazione. Successivamente alle premiazioni si sono svolti i tradizionali giochi, egregiamente organizzati dai giovani animatori dell’oratorio, e nel tardo pomeriggio, le cuoche del Circolo
Anspi hanno rifocillato grandi e piccoli con un’ottima merenda carnevalesca a base di lattughe, tè e vin brulè. Ora i carri guidizzolesi allieteranno con la loro presenza altre manifestazioni di Carnevale della zona e per tutti, un arrivederci alla prossima edizione! Annalisa Cappa
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Associarsi fa bene alla …cultura
MASEeC, ovvero Musica, Arte, Spettacolo e Cultura. Nei mesi di febbraio e marzo la PRO LOCO con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, dell’Ente filarmonico e con l’aiuto delle associazioni G.V.G. – Auser – Alpini – Abeo- Aido– Cicloclub‘77– Avis –Atletica Guidizzolese- Protezione civile, Gruppo Micologico Naturalistico “Colli Morenici”, C.r.i. e grazie soprattutto agli sponsor, ha dato vita ad una prima serie di eventi e manifestazioni che si sono svolte in febbraio e marzo. Naturalmente è stata solo una prima prova, un test per capire se c’era interesse per questa serie di eventi. Sicuramente ci potranno essere aggiustamenti, ricuciture, adattamenti ad altre ed ulteriori esigenze, ma che comunque ha dato buoni, se non, in alcuni casi, ottimi risultati. Finalmente le associazioni si sono unite per dare il meglio di sé e per cercare di ottimizzare gli eventi a favore dei guidizzolesi. Cultura: è parola magica, miracolosa, stregata; un contenitore di tutto e di più. Ma cosa vuol dire cultura? Come è già stato detto precedentemente, è difficilissimo affrontare tale argomento, anche perché ogni individuo ha una propria idea di cultura. Ecco perché le associazioni ci sono venute in aiuto. Infatti chi ha aderito a questi progetti, ha un’idea diversa di cultura. Cultura è vedere un migliaio di giovani divertirsi in modo sano e corretto nelle serate dei dj Negrisoli, Rizzi, Grandi e soprattutto con Remember Sajonara con il
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dj Marino. Per altri vuol dire ballare il liscio con l’orchestra spettacolo Simona Rossetti, oppure cantare tutti insieme la musica anni 70/80 con i famosi 3B, e perché no! anche la tombola per molti è cultura. Vedere tantissimi “diversamente giovani” o “giovani vintage” seguire con divertimento, caparbietà e ostinazione l’uscita dei numeri e la gioia e felicità di quelli che vincono i premi in natura in palio è sicuramente cultura. La musica è arte, la musica è spettacolo e cultura. Il ballo è cultura perché è un dono ed il corpo uno strumento (chi ha il coraggio di metterlo in dubbio vedendo tante persone scatenarsi durante le varie serate?). Tombola è cultura. Associazionismo è cultura. Per concludere: la cultura è popolarità!
Registri fiscali da "Carta e matita"
Novità!!! Da oggi alla cartoleria edicola "Carta e matita", non troveremo solamente giornali, riviste, giocattoli, cancelleria e articoli da regalo, troveremo anche DOCUMENTI FISCALI (ricevute fiscali generiche e per parrucchieri), ricevute per gli affitti, oltre alla vasta gamma di registri per la contabilità, sia semplificata (es. Associazioni di volontariato) che per le aziende artigianali e non. Fino ad ora eravamo "costretti" ad andare fuori paese. Il nuovo servizio offerto incontrerà certamente il favore della clientela e di tutti coloro che hanno anche una minima contabilità. Da oggi entrerà in vigore anche la "tessera fedel-
tà". Ogni 10 € di spesa di cancelleria e articoli da regalo, verrà fatto un timbro e al raggiungimento di 6 timbri, cioè solo 60 € di spesa, avremo uno sconto del 10% da utilizzare in un futuro acquisto (escluse riviste, giornali e tutto ciò che fa parte dell’edicola).
Dall’oratorio
L’oratorio di Guidizzolo è stato teatro nei mesi scorsi di molteplici eventi ed incontri. Si sono svolte numerose attività indirizzate ai più piccoli, da condividere con le loro famiglie, partendo dalla visita di Santa Lucia che ha portato gioia e doni per tutti i bambini, ai piccoli cantori di Chiara Stella che hanno allietato con le loro visite e le canzoni natalizie le giornate antecedenti al Natale, suonando di casa in casa, facendo un po’ di compagnia a chi vive solo e raccogliendo anche generi alimentari per le persone in difficoltà. Il 6 gennaio, festa dell’Epifania, numerose famiglie hanno accompagnato i loro bambini in Chiesa alla tradizionale cerimonia di benedizione a loro dedicata ed al termine hanno potuto soffermarsi all’oratorio per seguire la sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi, impersonati da Angiolino Pozzi con il figlio Fausto e da Francesco Maffezzoni, che, in processione, regalmente abbigliati, hanno raggiunto la capanna portando oro, incenso e mirra a Gesù Bambino; al termine della rappresentazione, il pomeriggio si è chiuso con una merenda per tutti. Domenica 19 gennaio, invece, si è svolta la giornata del tesseramento Anspi, che ha visto una massiccia partecipazione di tutta la comunità a questo pranzo condiviso, che ha dato la possibilità a tutti di potersi iscrivere e rinnovare le tessere Anspi. (Si ricorda che è ancora possibile iscriversi negli orari di apertura del bar dell’oratorio). Nel pomeriggio, dopo pranzo, si sono svolti giochi per i bambini con le loro famiglie, come momento di aggregazione comunitaria. DON MARCO POZZA Giovedì 30 gennaio, al Teatro Comunale di Guidizzolo un folto pubblico formato da moltissimi adolescenti e da giovani provenienti da vari paesi, ha seguito attentamente Don Marco Pozza che ha accolto l’invito a parlare della sua esperienza di giovane sacerdote in un carcere. Don Marco
era già stato a Guidizzolo qualche anno fa ed ha sottolineato la differenza rispetto alla persona che era; oggi è molto più maturo e consapevole delle sue responsabilità nei confronti degli altri, in primis verso i carcerati con cui opera quotidianamente. Hanno introdotto la serata le parole di don Nicola seguito da Anna Cortelazzi che hanno evidenziato da quale forza e passione sia animato don Marco, sacerdote creativo e poliedrico, teologo e parroco di “Due Palazzi” – carcere di massima sicurezza di Padova. Egli, nonostante la giovane età (34 anni) è un oratore dall’enfasi disarmante , animato da un profondo amore per il prossimo ed ha parlato della sua esperienza di parroco all’interno di un carcere, anche tramite la proiezione di un servizio del TG2 sul carcere in cui opera, trattando temi forti e provocatori, per più di due ore, spaziando dalla quotidianità in un carcere e al Papa che ha onorato i carcerati della Sua prima visita apostolica, lo scorso anno per il Giovedì Santo, eseguendo personalmente su di loro l’umile gesto della lavanda dei piedi. Ha parlato anche di Madre Teresa e della sua vittoria del premio Nobel per la pace, conferitole da laici, e del fatto che dopo aver ritirato il premio sia tornata dai poveri che amava con tutta sé stessa, facendo esattamente ciò che faceva prima e chiedendo che il premio in denaro fosse devoluto come aiuto ai poveri di Calcutta. Ecco chi sono le persone a cui don Marco si ispira, traendo da esse lo stimolo a migliorarsi continuamente per amare il prossimo sempre più. Egli, con il suo entusiasmo che traspare da ogni sua parola, è da stimolo per tutti noi per impegnarsi sempre a favore degli altri, con passione, senza risparmiarsi mai. PRANZO CONDIVISO A partire dalla metà di febbraio il Circolo Anspi sta organizzando alcuni pranzi condivisi in oratorio. Si tratta di pranzi, con cadenza mensile, a cui sono invitate tutte le famiglie, che, senza alcuna spesa, portando ciascuno qualcosa da mangiare, possono stare insieme come una vera comunità cristiana.
Atletica guidizzolese
L’associazione sportiva rinnova e rilancia il proprio impegno per l’attività sportiva amatoriale locale. L’Atletica Guidizzolese viene fondata verso la fine del 2003, da Ermes Pelizzola, Carlo Maccari, William Gambetti, Gilberto Pozzi, Ettore Toso, Francesco Zecchini, Massimo Grassi, Francesco Panigalli, Enrico Parmeggiani, Gaetano Pasini, Maurizio Corradi e Angelo Caiola. Lo scopo di questa associazione sportiva era quello di promuovere una cultura dello sport inteso come
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luogo di partecipazione e aggregazione, dando spazio e opportunità a tutti coloro, guidizzolesi per primi, che volevano dedicarsi allo sport anche solo a livello amatoriale. All’inizio l’Atletica Guidizzolese cercò di rilanciare sport come il tamburello e il calcio amatori, che a Guidizzolo hanno sempre avuto una forte tradizione ma che stavano scomparendo. Poi rivolse il suo interesse all’atletica leggera soprattutto giovanile ed infine cercò di dare nuovo spolvero agli sport antichi: schida, sciafeta e sciancol. I RISULTATI - Oltre a raccogliere molta partecipazione nei suoi primi anni l’atletica guidizzolese si prende anche qualche soddisfazione con alcune vittorie soprattutto nel calcio a 7 (campioni provinciali 2006-2007), ma anche nel tamburello maschile (campioni provinciali serie D 2009), nel tamburello femminile categoria giovanissime con una serie di vittorie consecutive dal 2009 al 2010 a livello provinciale, regionale e nazionale e nello sciancol (campioni provinciali 2008). L’atletica guidizzolese però guarda più avanti e cerca collaborazioni con altre realtà per promuovere manifestazioni a carattere sociale e quindi per qualche anno partecipa all’organizzazione del torneo di calcetto e della ventiquattrore di calcetto presso la “casa di Beniamino”. Dal 2006 l’atletica è organizzatrice dell’evento “Sportiva-mente” che comprende, nel mese di giugno, vari tornei come il calcio a 7 maschile e femminile, il beach volley, tesserati e non, e ci sono state apparizioni di sport alternativi quali il tamb beach e il calcio tennis. IL RINNOVO - Verso la fine del 2012 alle soglie quasi del decimo anno accade una rivoluzione interna con l’abbandono del deus ex machina Ermes Pelizzola e del presidente Luca Madella. Viene eletto il nuovo presidente Emanuele De Giuli e l’impronta dell’associazione si indirizza principalmente al calcio. A breve l’atletica sponsorizzerà due squadre di freccette per i campionati C e D che si svolgeranno presso un bar locale. Per quest’estate è prevista inoltre la consueta manifestazione Sportivamente patrocinata dal CSI e dalla Pro Loco
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Guidizzolo..L’organigramma attuale della società è il seguente: - Presidente Effettivo: Emanuele De Giuli - Presidente Onorario: Gilberto Pozzi - Vice Presidente: Giorgio Tedoldi - Segretario: Luca Brunoni - Consiglieri: Paolo Gazzara e Federico Bulgherini Attualmente le attività dell’associazione sono le seguenti: calcio a 11 maschile amatoriale – La rosa attuale: Portieri: S. Ruggiero, V. Keserovic, P. Brunoni - difensori: G. Simoncelli, M. Zecchini, G. L’Abbate, M.Tosoni, F. Bulgherini, A. Gandellini, A. Bozzetto, N. Boscaini, M. Bonoldi - Centrocampisti: C. Boni, M. Mantelli, Y. Manerba, A. Begnozzi, A. Manna, A. Piadena, L. Bianchini, A. Marchi, F. Bondioli - Attaccanti: A. Santi, E. Parmeggiani, M. Tosoni, G. Migliorelli, L. Mutti Destefani, M. Campione - Allenatore: Michele Pezzaioli - Vice: Matteo Bianchini. Calcio a 7 femminile – La rosa attuale: portiere: D. Benatti Difensori : C. Guidetti, E. Brutti, E. Lodi, M. Marchesini - Centrocampiste: F. Basso, S. Vanoni, A. Zanzarzi, A. Cagalli, A. Boscaglia Attaccanti: M. Marchesini, S. Galetti Allenatore: Giorgio Tedoldi - Dirigente: Eleonora Tedoldi calcio a 5 femminile – La rosa attuale: F. Pannone, M. Serpentini, E. Vareschi, E. Zoetti, C. Chinaglia, N. Kaur, G. Colsanto Allenatore: Scalici Davide - Dirigente: Badinelli Angelo Luca Brunoni
Orticoltura e tecnica in campo
Sull’esperienza delle passate edizioni la ‘Idromeccanica Lucchini’ e la ‘Ferrari Costruzioni Meccaniche’ hanno dato vita ad una tre giorni di altissimo valore tecnico e culturale. Al centro delle diverse relazioni, a cui hanno assistito migliaia di persone provenienti in pratica da tutti i continenti, l’Orticoltura e le tecniche di coltivazione realizzate con macchine e strumenti d’avanguardia e ad altissima quanto innovativa tecnologia. Seminari presso la Idromeccanica Lucchini e prove pratiche alla Ferrari Costruzioni Meccaniche. Tutto per portare il lavoro sempre più a misura d’uomo in contesti tecnologici che guardano al futuro per produzioni in grado di soddisfare la sempre crescente richiesta di prodotti freschi e genuini ottimizzando e diminuendo la richiesta e l’utilizzo di energia da fonti fossili, aumentando l’apporto di quella da fonti rinnovabili, migliorando gli esiti finali dell’intera filiera. Non solo, quindi, serre avanzatissime o mezzi meccanici di avanguardia ma uno sguardo a tutto tondo sul settore con una particolare attenzione all’ambiente. Due aziende internazionali che hanno avuto e hanno il coraggio di investire tanto nell’esperienza quanto nell’innovazione, rendendo così un prezioso servizio al territorio e alle attività agricole. Un’agricoltura che dalle nostre parti non è solo fonte economica per chi la pratica, ma per molti di più, per tantissimi di noi, è stile di vita, identità culturale, antico patto con la natura. E tutto ciò è valore aggiunto. Un Convegno che a pochi mesi dall’Expo 2015 di Milano il quale ha quale motivo conduttore ‘Nutrire il Pianeta – Energia per la vita’. Un’occasione unica per tutti, per affermare, anzi riaffermare, l’assoluto valore delle nostre aziende, degli uomini che
le guidano e di tutte le maestranze che con la loro professionalità contribuiscono alla crescita del Sistema Italia. Un Sistema del quale Idromeccanica Lucchini e Ferrari Costruzione Meccaniche fanno parte a pieno titolo. E per comprendere almeno in parte la portata dell’iniziativa riportiamo i titoli delle relazioni interamente reperibili al sito internet http://www.orticolturaincampo. com/wordpress/?page_id=360: ‘L’innovazione in serra: le nuove tecnologie applicate alla coltivazione in serra per migliorare rese, prodotti e qualità’, ‘Lavorare il terreno oggi con le macchine di domani’, ‘Pacciamatura e sarchiatura automatica: alternative concrete alle tecniche di diserbo tradizionali’, ‘Pacciamature biodegradabili: i riscontri in campo. Indagini e divulgazione in aziende dell’Emilia Romagna, 2013’ ‘Il futuro di Metam Sodio e Metam Potassio nell’orticoltura specializzata ed in particolare nella IV Gamma, limitazioni e metodi applicativi’, ‘Microbiologia applicata all’orticoltura’, ‘L’esigenza della sanificazione dell’acqua mediante ozono sulla shelf life dei prodotti a foglia di IV Gamma’, ‘Produrre in modo sostenibile: le soluzione Syngenta per colture protette’, ‘Esigenze nutrizionali della lattuga: studio preliminare realizzato in Nord Italia’, ‘Soluzioni Ortomec per una raccolta sempre più esigente’, ‘La disinfezione con il calore: una tecnica che premia produttori e consumatori’, ‘La riduzione dei rifiuti, la razionalizzazione degli input chimici, le tecniche alternative’, ‘Le orticole ed i prodotti da foglia in Europa: andamento delle produzioni e dei consumi’.
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Le stagioni dell’ Alpe
Venerdì 14 marzo presso la Biblioteca Comunale, Valter Tellaroli ha presentato una serie di foto: LE STAGIONI DELL’ ALPE. Appassionato di fotografia fin dal tempo delle medie ha sviluppato i suoi primi rullini in bianco e nero proprio presso uno studio fotografico di Guidizzolo ove ha appreso i primi rudimenti della fotografia. In seguito è passato ad una reflex (Nikon) con la quale scattava principalmete diapositive ed ora è approdato al digitale. In questa raccolta "esplode" la sua passione per la montagna e gli scatti presentati abbracciano un periodo di circa 20 anni. Le foto sono spesso descrittive, con la ricerca di condizioni particolari, di luoghi unici e di situazioni tipicamente alpine, alcune -ha detto- sono scattate con le gambe oltre che la macchina. Per raggiungere certi punti occorrono molte ore di cammino impegnativo e qualche volta un briciolo di fegato. La pazienza per l'attesa è indispensabile, infatti -come ha commentato,- il paesaggio ed ancora di più la montagna hanno bisogno di condizioni meterologiche particolari per poter avere il meglio. Il suo racconto ha mostrato la versione alpina estiva ed autunnale, per passare in un secondo tempo alla versione invernale. Si è soffermato sull’ambiente, sulla particolare struttura dell’habitat e sulla cura che ha il montanaro del suo territorio. Qualche richiamo alle vette ed ai massicci più famosi non poteva mancare: “le più belle montagne del mondo -dice Messner-, originario della val di Funes (laterale alla Val Gardena): in pochi chilometri abbiamo prati, boschi secolari, roccia, nevai e ghiacciai: il massimo per un amante dell’AlAlta Val Gardena. Nikon 3200 24-80 f 2,8
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Alba di Canazei. Nikon 3200 24-80 f 2,8
pe che poi sceglie secondo le sue preferenze e la sua preparazione quello che si sente di affrontare. Come vediamo dalle cronache, la montagna esige rispetto infinito e non perdona nemmeno i più esperti che, essendo del luogo, si sentono particolarmente sicuri. Un discorso a parte va fatto sulla serie invernale della raccolta, infatti la fanno da padrona le piste di sci di fondo, quelle solitamente poco battute poiché dopo un certo numero di chilometri gli sciatori si sfoltiscono e gli incontri diventano rari. Come afferma nel suo scritto finale “gli splendidi paesaggi desolati” offrono sensazioni e un colpo d’occhio raro ed affascinante, solo un particolare tipo di sci porta in quei posti meravigliosi. Un lungo applauso ha confermato la particolare bellezza delle immagini presentate.
Gelato e musica 'Rock' da Orolatte
Sono trascorsi due anni dall'apertura e lo staff della Caffetteria-Gelateria 'Orolatte' coglie l'occasione per ringraziare tutti i clienti e la cittadinanza Guidizzolese; con l'occasione propone due serate di buona musica e degustazione dei propri gustosi gelati.Se desiderate trascorrere un sabato sera in modo diverso, Orolatte vi propone due serate all’insegna della musica rigorosamente dal vivo, nelle serate del 3 e 17 maggio, 'Runaway', gruppo musicale composto da ragazzi giovanissimi dai 16 ai 18 anni, forti del loro repertorio rock di covers di pezzi 'cult' e di brani scritti in proprio, si esibiranno proprio qui a Guidizzolo, alla gelateria Orolatte, che per l’evento proporrà nuovi gusti del loro gelato artigianale da tutti considerato 'strabuono' oltre a sorbetti -cocktail, semifreddi e coppe gelato tradizionali. Il gruppo musicale 'Runaway', così come la caffetteria gelateria 'Orolatte', si sono posti all'attenzione del pubblico caratterizzandosi per la freschezza delle loro proposte e per la qualità eccellente . Insieme quindi hanno pensato di farci passare qualche ora d'energica allegria in un contesto informale e gioioso e perchè no, goloso!!!
E allora che aspettiamo? Nelle sere del 3 e 17 maggio cogliamo l'occasione d'ascoltare gratuitamente i 'Runaway' dal vivo, non prendiamoci altri impegni e tutti insieme 'numerosissimi' andiamo da Orolatte dove la qualità, la musica e l'allegria ci aspettano !!!
FRANCO BASSIGNANI
Viaggio nella memoria L’artista Guidizzolese, espone una serie di opere grafiche, all’acquaforte e di pittura con la tecnica dell’affresco, realizzate dal 1980 ad oggi. Galleria Civica d’arte Contemporanea MUVI via Manzoni, 2 - Viadana (MN) dal 19 aprile al 24 maggio 2014 Orario: venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19 “Lampi d’immagine” 2012
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PRO LOCO GUIDIZZOLO Apertura: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9,00 alle 11,00 Telefono 0376 1620426 - Fax 0376 1620443 - piazzale Marconi, 2 - c/o Municipio
Notiziario a cura di Daniele Guerra
Considerato il gradimento della prima edizione di "Libera la mente" l'iniziativa viene riproposta per il 2014, coinvolgendo le Associazioni G.V.G, AUSER e Alpini. È stato deciso di dividere le otto serate in due periodi, maggio e settembre. I relatori sono stati scelti in collaborazione con il Centro Culturale San Lorenzo.
Incontri gratuiti, aperti a tutti
MAGGIO Venerdì 9 maggio ore 20,30
Prof. Giovanni Zangobbi
Democrazia - Sistemi elettorali Onorevoli o disonorevoli?
SETTEMBRE Venerdì 5 settembre ore 20,30
Dott.ssa Alessandra Bordanzi Dott. Cesare Maccari
Elementi di comprensione dell’oggi per il domani.
Igiene dentale - Dio ti ha dato gratis i denti due volte: la terza dovrai pagarli
Venerdì 16 maggio ore 20,30
Venerdì 12 settembre ore 20,30
Prof. Franco Bassignani
Vivere l’Arte: gli affreschi nell’Oratorio di San Lorenzo*
Dott.ssa Valentina Gandini
Alimentazione: come fare di necessità virtù Cosa serve davvero al corpo per vivere in salute
Venerdì 23 maggio ore 20,30
Venerdì 19 settembre ore 20,30
I capelli: un patrimonio da curare e preservare
Mantova sconosciuta, la città e i dintorni
Adriano Roverselli
Dott.ssa Francesca Cargnoni
Venerdì 30 maggio ore 20,30
Venerdì 26 settembre ore 20,30
Carlo Fracassi Presidente A.N.A. Cremona
Alpini: Un Corpo impegnato nel sociale
Prof. Giovanni Zangobbi
Guidizzolo tra arte e storia
Tutti gli incontri si terranno nella Sala Consiliare del Comune di Guidizzolo *escluso quello del 16 maggio che si terrà presso l’Oratorio di San Lorenzo
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Elisabetta 20-11 di Flavio di Paolo e Francesca Bonzi
Ci scusiamo con Elisabetta per averle dato, per errore, il nome della mamma, Francesca, e con gli altri binbi che per disguido non sono stai inseriti.
Samuele 15-6 di Lorenzo Roverselli e Virginia Tartaro
Matteo 28-9 Emanuele Bordiga e Volha Sychova
Matilde,
Martina 15-1
di Christian Bertazzoni e Marina Caffara
Aurora 14-1
di Rubens Saviatesta e Antonella Caffara
nata l’ 11 dicembre, figlia primogenita della collaboratrice del Centro Culturale San Lorenzo Sabrina Salvadori e di Matteo Mozzarelli
SERVIZIO GRU
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Una vita così: Tino Frizzi Classe 1925, ultimo di sei tra fratelli e sorelle, a sedici anni Tino si trasferì a Milano per trovare lavoro. Era già scoppiata la 2ª guerra mondiale. La povertà e la mancanza di lavoro erano state le cause principali della sua partenza. Da solo, in una città sconosciuta, cominciò a lavorare in una segheria. Portava poi, di casa in casa, la legna rimasta dalle lavorazioni. “A quei tempi – ci dice - avere un po’ di legna voleva dire mangiare e passare l’inverno al caldo.” Al primo bombardamento di Milano del marzo 1942 riuscì a stabilirsi in periferia, continuando il suo lavoro e portando in giro, oltre che la legna, anche il carbone. Nell’ottobre del ’43 fu chiamato alle armi. In un primo momento fu trasferito a Ghedi per costruire strade. Poi fu mandato in città sempre più lontane, finché non fu caricato in un treno diretto a Montecassino. A
Montecatini, però, durante un bombardamento al treno, riuscì a fuggire e a nascondersi tra le colline toscane. “Sono stato fortunato – ricorda ancora con emozione - nel trovare un mio coetaneo che mi nascose a casa sua per una quindicina di giorni. Ancora oggi quell’amicizia continua come se non ci fossimo mai lasciati”. Tornò poi a casa a piedi attraverso l’Abetone, aiutato spesso dai partigiani. Per attraversare il Po, a Guastalla si fece aiutare da una donna che andò in avanscoperta per vedere se c’erano tedeschi e portandolo in bicicletta fino al barcaiolo, con cui si era accordata, per farlo passare. Arrivò a Guidizzolo dopo diversi mesi. Nel triste dopoguerra la miseria imperava ancora, e per un po’ di tempo ritornò a Milano per cercare lavoro. Dopo alcuni anni, conosciuta una bella sedicenne di Gozzolina, si fermò definitivamente a Guidizzolo Tino trovò lavoro prima in diverse “ortaglie”, poi presso la Distilleria Barillani, il salumificio Ruggeri, ed infine presso la fornace Delmenico. Sposatosi con la “bella sedicenne” agli inizi degli anni Cinquanta (con la Bruna ha già festeggiato 61 anni di matrimonio) continuò a lavorare presso diverse “ortaglie” fino a quando l’allora
ENAL non gli diede l’incarico di tenere il bar “Lanterna verde” presso il teatro comunale. La fortuna finalmente cominciava a girare attorno a Tino. Oltre al bar riuscirono a gestire anche gli indimenticabili balli estivi ed i giochi di bocce. Diede inoltre un apporto alla fortuna il Prof. Alessandro Dal Prato che incaricò la Bruna di preparare i pasti giornalieri per circa 150 studenti. Dopo sei anni, i coniugi Frizzi trovarono un altro bar da gestire in proprio. “Il “Fior di maggio” – ricorda - in quel periodo, era uno dei bar più frequentati del paese”. Terminato il contratto, Tino ritornò all’ortaglia e a fare il muratore ancora per pochi anni fino alla sudata ed agognata pensione. Ora, ad 89 anni, vive felice e sereno nel suo perfetto e prodigioso orto. Una vita così, come tante, ma tutta da raccontare. Daniele Guerra
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ENTE FILARMONICO Notiziario a cura dell’Ente Filarmonico di Guidizzolo
2014: viaggiando in musica! Per il nostro Ente Filarmonico il 2014, già dai primi mesi, si sta rivelando un anno ricco di appuntamenti, importanti traguardi e prestigiose collaborazioni! Una prima novità è la possibilità che la nostra Scuola Secondaria veda attivato nel nuovo anno scolastico un “indirizzo musicale”, questa opportunità sarebbe frutto dell’impegno ed interessamento del nostro maestro e direttore Nicola Ferraresi. Si tratterebbe di motivo di vanto per il nostro paese, infatti in tutta la Provincia di Mantova solamente la nostra scuola, su tre istituti che ne avevano fatto richiesta, ha ottenuto un numero di preiscrizioni adeguato per l’avvio di un “curriculum musicale” nel quale gli studenti potrebbero scegliere lo studio di uno di questi 3 strumenti: clarinetto, flauto traverso, arpa e pianoforte. La scuola sarebbe supportata dall’Ente Filarmonico Guidizzolo per quanto riguarda la fornitura degli strumenti musicali. Si resta in attesa della decisione definitiva degli organi competenti.
Sempre in tema di attività per i “musicisti in erba” è doveroso rivolgere l’attenzione alla neonata Orchestra Giovanile. Questo gruppo di promettenti allievi della nostra Scuola di Musica, diretto dalla Maestra Lorena Saraceni, ha debuttato durante le feste natalizie non solo a Guidizzolo ma anche in alcune trasferte, riscuotendo un ottimo successo ed ora è pronto a deliziarci nuovamente con un concerto che si terrà domenica 25 maggio nella nuova struttura polivalente del MASeC. Come imperdibile e veramente degna di grande attenzione sarà la trasferta a Vienna che il prossimo 27-28-29 giugno vedrà coinvolto il nostro Corpo Bandistico. Ma sotto la parvenza di una normale gita di piacere si cela un grande evento: la nostra Orchestra Fiati avrà infatti l’onore di potersi esibire nel famoso e spettacolare Castello di Schönbrunn (dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO), privilegio accordato solamente ad importanti orchestre. Questa esperienza andrà ad impreziosire ulteriormente il
già prestigioso “curriculum vitae” della nostra Banda! Segnaliamo fin d’ora un altro importante evento estivo che si terrà il 18 luglio nel Parco Barriera in occasione della fiera in musica: verrà infatti messa in scena l’opera “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, interpretata dall’Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici. Degno di nota non è soltanto l’evento in sé, ma anche il fatto che per questo importante appuntamento, gli studenti del nostro Istituto d’Arte creeranno delle magnifiche ed originali scenografie. Questo sarà il frutto di una stretta collaborazione delle diverse realtà “artistiche” del nostro territorio. Per concludere direi che il nostro Ente Filarmonico si potrebbe paragonare ad un “vulcano in continua eruzione”: è una realtà in perenne fermento ed evoluzione capace di rinnovarsi per ambire sempre al meglio senza però mai dimenticare le proprie origini e senza mai tradire i propri ideali!
Alessia Ghizzi
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Riforma disciplina condominiale L’interesse diffuso alla materia condominiale ha indotto a trattare la riforma anche dal punto di vista legale, nel tentativo di offrire ulteriori spunti per la soluzione delle questioni inerenti. Si riassumono di seguito le novità introdotte, facendo alcuni cenni alle recenti sentenze dei giudici. Amministratore E’ obbligato a far transitare gli importi, a qualsiasi titolo ricevuti o erogati per conto dei condomini, su conto corrente bancario/postale intestato al condominio la cui rendicontazione può essere visionata e richiesta in copia da ciascun condomino. Inoltre, su richiesta assembleare, è tenuto ad attivare, con spese a carico del condominio, un sito web con accesso riservato ad ogni condomino che potrà così consultare ed acquisire copia digitale dei documenti inerenti alla delibera assembleare. In ordine ai poteri, si menziona la sentenza delle sezioni unite della Cassazione che sottolinea il ruolo di esecutore delle decisioni assembleari, affermando che “la prima fondamentale competenza dell’amministratore consiste nell’eseguire le deliberazioni dell’assemblea dei condomini”. In ordine alla legittimazione in giudizio dell’amministratore, le recenti pronunce concordano
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nel ritenere che lo stesso sia legittimato ad agire / a resistere / a proporre impugnazione senza bisogno di alcuna autorizzazione, nei limiti delle attribuzioni stabilite dall’art. 1130 c.c. Condomini morosi Senza bisogno di autorizzazione assembleare, l’amministratore può presentare ricorso per ottenere decreto di ingiunzione immediatamente esecutivo, anche in caso di opposizione, ed è tenuto a comunicare, allorché interpellato dai creditori, i dati del condomino moroso. Ciò in quanto i creditori devono prima escutere i condomini inadempienti prima di agire nei confronti di coloro che sono in regola con i pagamenti. Nei casi di ritardo nel pagamento protratto per un semestre, l’amministratore può sospendere il condomino moroso dalla fruizione dei servizi comuni suscettibili di godimento separato. E’ stabilito il vincolo di solidarietà tra il condomino moroso ed il soggetto che subentra nei diritti del medesimo, per i contributi relativi all’anno in corso e a quello precedente. Validità delle delibere Quorum costitutivo: in prima convocazione, l’assemblea è regolarmente costituita allorché intervenga la maggioranza dei condomini e
siano rappresentati i 2/3 del valore dell’intero edificio. In seconda convocazione, è necessario che intervenga 1/3 dei condomini che rappresenti 1/3 dei millesimi. E’ necessaria l’unanimità per rettificare o modificare i valori delle tabelle millesimali. E’, invece, sufficiente la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio, allorché si debba rettificare un errore presente nelle predette tabelle o quando, nei casi previsti dall’art. 23, risulti alterato per più di 1/5 il valore proporzionale dell’unità anche di un solo condomino. Non è più necessaria l’unanimità, bastando la maggioranza dei 4/5 dei partecipanti al condominio e dei 4/5 del valore dell’edificio, per modificare validamente le destinazioni d’uso delle parti comuni. Mediazione obbligatoria Premessa l’obbligatorietà della mediazione in materia condominiale, la riforma ha confermato l’assoggettamento a tale procedura anche delle controversie relative a: destinazione d’uso delle parti comuni, impugnazione delle deliberazioni assembleari, violazione di regolamento condominiale, amministratore, riscossione dei contributi condominiali.
Tale innovazione era molto attesa, soprattutto perché vi era la necessità di adeguare, aggiornare ed ampliare una normativa che riguarda migliaia di cittadini e, nel contempo, vi era la volontà, da parte del legislatore, di far sì che la figura dell’amministratore di condominio corrisponda ad un individuo professionalmente preparato ed aggiornato. Ora quindi, tranne alcune eccezioni (ad esempio se si sceglie per tale ruolo uno dei condòmini, oppure una persona che ha già ricoperto un incarico simile nel triennio precedente), per essere eletto, l’amministratore dovrà possedere i requisiti “morali”, essere diplomato ed aver frequentato dei corsi di formazione iniziale e dei corsi periodici di aggiornamento. Un’altra novità che interessa sicuramente gli abitanti di Comuni non molto grandi, ove gli edifici hanno delle dimensioni contenute, è che la nomina diventa obbligatoria solo quando i condòmini sono più di otto e non quattro, come in precedenza. (Attenzione, vale il numero di proprietari e non degli allog-
gi). In questo modo, i condomini piccoli, potranno ridurre i costi, potendo fare a meno dell’amministratore. Sempre con l’intento di tutelare i singoli, è stato precisato che l’assemblea può subordinare la nomina dell’amministratore alla presentazione, da parte di quest’ultimo, di una polizza di assicurazione per la responsabilità civile per gli atti compiuti nell’esercizio del mandato. Anche se ormai, per fortuna erano rimasti in pochi a non essere organizzati in tal senso, è stato inoltre chiarito che l’amministratore è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi, nonché le somme erogate dal condominio, su di un conto corrente specifico intestato al condominio stesso. Ciascun condòmino può chiedere di prendere visione di tale conto e di estrarre copia a proprie spese della rendicontazione. Qualora poi l’assemblea lo ritenesse necessario, l’amministratore è tenuto ad attivare un sito internet del condominio che consenta agli aventi diritto, di consultare ed estrarre copia dei documenti previsti dalla delibera. Ovviamente in tal caso le spese per la gestione del sito sono a carico dei condomini.
ministratore di condominio è pari ad un anno, alla scadenza del quale l’assemblea, riunitasi su convocazione, si dovrà esprimere sulla conferma ovvero sulla revoca. L’amministratore dovrà formalizzare l’accettazione per iscritto dell’incarico, pena la nullità dell’accordo e dovrà indicare anche l’entità del compenso pattuito con il condominio. Infine, vale la pena sottolineare che l’art. 16 della legge sulla riforma del condominio, ha introdotto una precisazione che può aiutare molto ad evitare fastidiosi litigi tra condòmini: è stato infatti espressamente stabilito che le norme di regolamento condominiale non possono vietare di detenere o possedere animali domestici. Queste, in sintesi, sono le principali novità in vigore dalla scorsa estate; qualora i lettori lo richiedano, si potrà dedicare altro spazio a tale argomento ed entrare più nel merito di alcune specifiche parti della normativa che regolamenta la gestione dei condomini.
La durata dell’incarico dell’am-
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di Giulia Avanzi, dott.ssa commercialista
A metà del 2013 sono entrate in vigore le disposizioni che hanno modificato profondamente la normativa riguardante il condominio ed il suo amministratore.
Noi e il fisco
Nuove norme in tema di condominio
I dintorni di Miami
dott.ssa Francesca Lugoboni
Appunti di viaggio
... il viaggio continua
Riprendiamo il nostro viaggio, sì, perché la Florida non è soltanto Miami. Bellezze naturali, parchi a tema e isole pressoché incontaminate costituiscono un’attrattiva per chi vuole estendere la propria vacanza, magari alle Keys. Queste formano un arcipelago di circa 1700 tra isole e isolotti, la maggior parte dei quali disabitati. Le principali si trovano a sud di Miami e si estendono verso il Golfo del Messico, da Key Largo a Key West, collegate fra loro da una spettacolare autostrada che attraversa l’oceano con il Seven Mile Bridge. La più grande e di sicuro la più conosciuta è senza dubbio Key West, antico covo di pirati che con il passare degli anni è divenuta un vero e proprio luogo “in”, anche grazie al fatto che vi ha vissuto per un lungo periodo Ernest Hemingway, per cui vale la pena sostare in quella che è stata la sua dimora, una delle case più caratteristiche dell’isola: una villa a due piani, con spesse mura di pietra calcarea e il tetto mansardato. In città si possono visitare i luoghi frequentati dal grande scrittore, primo fra tutti lo Sloppy Joe’s, le cui pareti interne sono una galleria di immagini dell’amicizia che legò l’autore al fondatore del bar. La zona più interessante è
quella nei pressi di Duval Street, in cui si trovano i migliori locali e negozi dell’isola e di
Mallory Square Dock, da cui si possono ammirare splendidi tramonti e dove legioni di viaggiatori si imbattono in venditori di gelati, conchiglie di mare, magliette, palloncini e gingilli di ogni tipo. Nei bar all’aperto, i baristi che manovrano schiere di miscelatori versano impasti dai vivaci colori di ghiaccio, succhi di frutta e alcool. Qui è consigliato arrivare in auto per poter apprezzare i meravigliosi ponti lunghi chilometri in mezzo al mare e le splendide isole, fra tutte Islamorada, dove potersi fermare e pranzare sul-
la spiaggia sorseggiando un drink, ascoltando buona musica e, perché no, fare un bagno. Se avanza qualche altro giorno, da non perdere è l’Everglades National Park, il terzo parco più grande degli Stati Uniti. Suggestivi i “fiumi d’erba” attraversabili con gli airboat e suggestiva soprattutto l’immensa distesa d’acqua e di vegetazione subtropicale che costituiscono il parco. Dire che questo paradiso copre 607.000 ettari, o che le sue paludi luccicanti non sono riprodotti da nessun’altra parte
Guidizzolo (MN) e Montichiari (BS)
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sulla Terra, non vi preparerà al suo inconsueto stato di landa incontaminata. Non è solo selvatica, ma anche viva in un modo diverso dalla maggioranza degli altri ambienti naturali. Questo è l’unico luogo al mondo in cui gli alligatori e i coccodrilli convivono fianco a fianco nel mezzo di un coro di uccelli, miriadi di pesci, una tavolozza di farfalle, lamantini e pantere della Florida. Non va infine dimenticata la bellissima cittadina di Fort Lauderdale. A soli 15 minuti a nord di Miami, si trova infatti un piccolo paradiso di serenità per chi ama il divertimento e vuole vivere il sogno americano senza le luci di Miami. Fort Lauderdale si presenta come un leggiadro groviglio di vie, canali, piccoli fiumi, isolette,baie su cui si ergono splendide ville costellate da palme e bouganville. Questa è una città per chi ama il mare, soprattutto la barca, viste le vie d’acqua ampiamente navigabili che l’attraversano in lungo e in largo. Di certo non si resterà delusi dalle splendide spiagge da cartolina, dove fare una passeggiata, godersi incredibili tramonti o bere un drink nei numerosi locali poco lontani dal bagnasciuga. Fort Lauderdale è anche un importantissimo centro economico e commerciale, il cui porto è il secondo scalo passeggeri al mondo, approdo di famose compagnie di crociera. Pronti a partire: la Florida vi aspetta!
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di Paolo Zani
A domanda risponde... Sono nata nel maggio del 1956, ho iniziato a lavorare il 1 ottobre 1973. I contributi sono tutti da lavoro dipendente o figurativi per maternità ad eccezione di due mesi di disoccupazione e 3 mesi di mancato preavviso nell’anno 1982. Poiché penso di maturare il diritto alla pensione prima dei 62 anni di età, avrò delle decurtazioni? Luigia Cara Luigia, Le confermo che Lei potrà accedere al pensionamento prima dei 62 anni di età e precisamente a far data dal 1 aprile 2015 ovviamente se il periodo dal 1 ottobre 1973 al 31 marzo 2015 sarà tutto coperto da contribuzione. Accederà al pensionamento con almeno 41 anni e 6 mesi di contributi. Poiché sono presenti contributi figurativi (per disoccupazione) e anche contributi per mancato preavviso (dove non vi è stata prestazione di effettivo lavoro) ed andando in pensione all’età di 58 anni e 11 mesi potrebbe avere una penalizzazione pari al 4,17%. La penalizzazione è infatti pari al 2% o frazione per ogni anno prima del 60° e dell’1% per gli anni dal 60° al 62°. Può evitare questa penalizza-
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zione lavorando 5 mesi in più per recuperare i contributi figurativi per Ds e quelli per mancato preavviso.
Sono nata nel settembre 1957. Ho lavorato alle dipendenze fino al 1991 maturando circa 18 anni di contribuzione. Alla cessazione del rapporto di lavoro ho richiesto l’autorizzazione ai versamenti volontari che mi è stata regolarmente concessa anche se non ho mai versato alcun contributo. Ho gravi problemi di salute: invalida civile nella misura del 90%. Ho qualche speranza di poter andare in pensione anche se non ho raggiunto i 20 anni minimi di contribuzione previsti dalla legge? Carla Cara Carla, penso di darle buone, anzi, ottime notizie. Essendo stata autorizzata ai versamenti volontari in data anteriore al 31 dicembre 1992 (controlli bene la data di autorizzazione) Lei rientra tra le deroghe previste dalla legge n° 503/1992 che prevede, appunto in questo caso, il mantenimento dei vecchi requisiti contributivi vale a dire i 780 contributi settimanali pari a 15 anni.
Se come dice Lei ha già maturato 18 anni di contributi non avrà problemi da questo punto di vista. Non solo. Poiché ha un’invalidità civile riconosciuta al 90% potrebbe utilizzare un’altra deroga sempre prevista dalla legge 503/1992. Questa legge che, evidentemente, le vuole un gran bene, prevede che i lavoratori dipendenti invalidi di grado pari o superiore all’80% possono andare in pensione con le “vecchie” età di pensione di vecchiaia vale a dire 55 anni per le donne e 60 per gli uomini. L’unico problema è che questo grado dell’80% deve essere riconosciuto dall’INPS e non è sufficiente il riconoscimento dell’invalidità civile. Ma anche qui nessun problema! Inoltri subito una domanda di pensione di vecchiaia con accertamento sanitario all’INPS e se riconosciuta invalida di grado pari o superiore all’80% potrebbe accedere al pensionamento di vecchiaia anche da subito, avendo già compiuto i 55 anni di età a condizione che la commissione accerti che questa invalidità è preesistente alla domanda. In caso contrario (invalidità dalla data della domanda) accederebbe al pensionamento dodici mesi dopo.
Nossa Senhora De Aparecida arte & dintorni
Prof. Giovanni Zangobbi
mo che tra il 1990 e il 2013 ha percorso ben 31.650 chilometri, inizialmente in bicicletta (i primi due) e poi sempre a piedi per recarsi nei maggiori santuari d’Europa e d’America. A corredo una ricca documentazione fotografica non solo riguardante personalmente l’autrice ma anche la speciale devozione tributata alla Madonna nel continente latino-americano. Con un linguaggio semplice, senza particolari pretese letterarie, immediato, Emma Morosini ci coinvolge nella sua esperienza; ci rende partecipi delle proprie paure, gioie, aspettative e speranze. Ci mostra un Paese, il Brasile, e un popolo straordinari, pronti ad aiutarla, ad accoglierla e in molti casi ad alleviarle la fatica del cammino. Lei chiama tutto questo Provvidenza e c’è da starne certi che sia veramente così, perché, senza il Suo aiuto, non si saprebbe spiegare come sia stato possibile un così lungo cammino. Dopo aver letto tutto d’un fiato il libro, una domanda sorge spontanea: “Quale sarà la prossima meta?”
Recensioni
che la barca riusciva a stento a mantenere l’equilibrio. Subito cominciarono i miracoli, come quello che ebbe protagonista uno schiavo che, dopo avere invocato la Madonna vide aprirsi le catene. L’attuale santuario, capace di contenere ben 45mila fedeli e visibile da 10 chilometri di distanza, risale al 1967 e ha sostituito il precedente, che sussiste, del 1883. Diversi papi hanno reso onore alla Madonna di Aparecida: Paolo VI offrendo una “Rosa d’oro”, Giovanni Paolo II (1980) e Francesco (2013) durante i viaggi apostolici in Brasile. Il libro è il racconto, il diario quotidiano, di una camminata lunga ben duemila chilometri, da San Salvador, appena sbarcata dall’aereo, fino, appunto, ad Aparecida. Si apre con una presentazione biografica di Emma Morosini; prosegue con la Presentazione di don Giuliano Spagna, parroco di Castiglione e, dopo una Premessa nella quale vengono spiegate le motivazioni del pellegrinaggio, si entra nel vivo con le due grandi sezioni intitolate: “La vagabonda della Madonna” e “Diario di un cammino vagabondo”. A chiudere, una serie di riflessioni personali, la storia del ritrovamento della statuetta e del santuario, la preghiera di Giovanni Paolo II a Nostra Signora Aparecida e il “Palmares” di Emma, dal quale apprendia-
NOSSA SENHORA DE APARECIDA Emma Morosini Pellegrina da venti anni in giro per il mondo
Emma Morosini, castiglionese doc e classe di ferro 1924, non finisce mai di stupire. A una età considerata veneranda e alla quale molti ambiscono arrivare per godersi un poco di riposo dopo una vita di lavoro, magari dichiarandosi soddisfatti di un breve viaggio o di qualche soggiorno in amene località con altri della stessa età, ha intrapreso, nel 2011, una splendida avventura che l’ha portata in Brasile, per un pellegrinaggio a piedi al santuario della Madonna (Nostra Senhora) di Aparecida. La cara Emma, che già precedentemente, quasi sempre a piedi ma talvolta anche in bicicletta, era già stata presso i più noti e famosi santuari d’Europa e non solo, aveva deciso di recarsi presso uno dei più importanti santuari mariani, se non del mondo, certamente del Sud America. A noi, è probabile, che il nome di Aparecida dica poco o nulla, così come è certo che quasi nessuno abbia mai sentito parlare del suo celebre, ed enorme santuario, dove, così è raccontato nel libro, è conservata e venerata una piccola (30 centimetri di altezza) statua della Madonna. È raccontato di un gruppo di pescatori che, un giorno, rinvenne una statuetta decapitata impigliata nelle reti; gettate di nuovo le reti, emerse anche una piccola testa. E non solo: la pesca fu talmente abbondante 0798 copertina Morosini.indd 1
MULTIMARCA
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Il teatro di Alfieri La tragedia nel profondo della coscienza
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dott.ssa Francesca Pesci
Letteratura
arte & dintorni
Goldoni e Alfieri: due tappe imprescindibili nella storia del teatro italiano, condensate peraltro nello stesso secolo: il ‘700. Contemporanei e così diversi. I due volti del teatro: la commedia e la tragedia. I due volti dell’intellettuale: Goldoni è lo scrittore che vive di ciò che guadagna scrivendo, e quindi scrive cercando di compiacere i gusti e le richieste del pubblico; Alfieri, nobile, rappresenta invece l’intellettuale che, grazie alle sue cospicue rendite, può dedicarsi interamente alla letteratura. Con ciò non si vuol dire “scrive meglio” o “scrive peggio”; semplicemente notare che un diverso contesto ambientale plasma persone diverse. Se poi queste persone sono scrittori, esso dà vita anche a una produzione letteraria diversa, con tutti gli strati di significati (nascosti e palesi) che essa porta con sé. Al lettore, come sempre, l’appassionato compito di scavare nella profondità per ricostruire il senso. Se Goldoni, come abbiamo visto nei numeri scorsi, scrive commedie, Alfieri consacra la sua produzione alla tragedia. Dopo una “conversione”, come lui stesso la chiama, si rende conto che proiettare i propri
sentimenti nella poesia tragica costituisce l’unico mezzo per superare i propri tormenti e per dare senso alla vita. Ecco allora le sue tragedie, in tutta la loro densità appassionata, con uno stile conciso, aspro, anche difficile da leggere, perché una tragedia esprime conflitti e non può dunque essere melodiosa. Il conflitto più vigoroso presente nei suoi testi è quello del cosiddetto “titanismo”. I Titani, nella mitologia greca, erano dei giganti che si erano ribellati a Zeus: tra essi ricordiamo Prometeo che aveva osato portare agli uomini il fuoco (cioè la civiltà), sfidando il divieto di Zeus. Il Titanismo è allora questo atteggiamento di ribellione e di sfida verso ogni forma di autorità e potere oppressivo; per Alfieri, indica proprio un’ansia di infinita grandezza e di infinita libertà che si scontra con tutto ciò che la limita e la ostacola (Alfieri, figlio del secolo dell’Illuminismo ha già in sé le premesse del Romanticismo). Alfieri presenta nelle sue opere questo impulso eroico, un sogno di grandezza, contrastato però da una realtà ostile che soffoca questo slancio. Inizialmente questa realtà ostile è esterna, la volontà dell’eroe si
scontra con il mondo esterno; ma poi il conflitto diventa tutto interno all’uomo, si trasferisce nel profondo della coscienza. Questo nuovo orientamento trova la sua massima espressione in Mirra, la tragedia ispirata a un mito classico. L’eroina nutre una passione incestuosa per il padre. La tragedia sta proprio nella lotta di Mirra contro l’urgere irrefrenabile di questa passione colpevole dentro di lei, una lotta disperata che porterà la ragazza a togliersi la vita. La novità straordinaria è che al centro non c’è più un titano, con la sua febbre di grandezza, ma un’umanità semplice che si rivela nella sua miseria. La tragedia è tutta interiore: non c’è più un eroe grandioso che lotta contro qualcuno che lo sovrasta, ma una figura lacerata da un conflitto intimo. Il titano orgoglioso scopre la sua intima debolezza. Una presa di coscienza fondamentale: il nemico non è più al di fuori dell’eroe, ma al suo interno. Tragico allora non è la presenza del male nel mondo, e forse nemmeno del male dentro di noi. La vera tragedia è quando il male dentro noi mette radici e si confonde col resto dei nostri pensieri.
Misurare il cielo ai tempi dei Gonzaga
che la fine dell’ora XVIII, tracciata allo zenit, corrisponde a mezzogiorno. All’interno, notiamo la fascia bicolore delle ore planetarie, sulla quale ruota un semicerchio azzurro, rappresentante l’equatore celeste, puntinato da trentasei segnaposto, uno ogni 5° dei segni zodiacali dalla Bilancia ai Pesci. Adiacente vi è l’inconfondibile cintura dorata dello zodiaco, ornata da settantadue scudetti, sei per ognuno dei dodici segni e quindi ciascuno comprensivo di cinque dei minuscoli gradi sottostanti segnati alternativamente in nero e oro. Sulla fascia zodiacale ruota il disco del Sole, con il raggio zenitale, più lungo, ad indicare il preciso grado del segno nel quale l’astro diurno sta transitando. Infine, la fascia della Luna, contraddistinta da numeri su base ternaria, indica i giorni del mese sinodico tramite lo spostamento della falce di Luna nella mano destra della figura dorata assisa al centro dell’orologio: è Latona, la dea che mostra nella mano sinistra le fasi della Luna
tramite il graduale oscuramento del disco lunare, dal quale si prolunga un raggio per indicare in quale segno dello zodiaco sta transitando l’astro notturno. Per una lettura più approfondita, rimando al breve manuale L’orologio astronomico-astrologico di Mantova, nel quale Alberto Gorla e Rodolfo Signorini ricostruiscono la storia di questo splendido segnatempo. Fonte di spunti è anche il sito www.albertogorla.it del mastro ferraio ed esperto di antichi meccanismi ad orologeria al cui impegno ingegnoso si deve il ripristino di numerosi altri strumenti astronomici-astrologici di notevole importanza, quali l’orologio della Torre dei Mori di Piazza San Marco a Venezia (1996-1998), e l’orologio di Piazza Loggia a Brescia (2002).
dott.ssa Mariavittoria Spina
Ideato e costruito, su commissione del marchese Ludovico Gonzaga, da Bartolomeo Manfredi, matematico e astronomo discendente da una dinastia di orologiai mantovani, il maestoso segnatempo astronomicoastrologico di Mantova venne completato nel 1473 e installato presso la Torre dell’Orologio, sul lato nord orientale di Piazza Erbe, dove possiamo ammirarlo ancora oggi, nella ricostruzione ultimata da Andrea Gorla tra il 1989 e il 1991. Il quadrante attuale si basa sull’immagine cinquecentesca riportata sul frontespizio della seconda edizione del trattato di De’ Micheli, custodita presso la Biblioteca Comunale di Mantova. La parte più esterna, costituita da una fascia d’intonaco incorniciata da un festone d’alloro dorato, riporta in numeri romani le ventiquattro ore del giorno da un tramonto all’altro. Su di essa oggi si sposta la lunga lancetta culminante con una stella, aggiunta per consentire ai contemporanei di leggere l’ora convenzionale (o tempo solare medio), tenendo presente
Astri e civiltà
Per che ti conviene a te, nato huomo ragionevole, aprire gli occhi dell’intelletto ad intendere questi secreti del cielo, hora che veder potrai il tutto in questo ostensorio, specchio di spiriti gentili, donato a Mantoa per prevedere le cose future, ordinar le presenti, intendere et saper le preterite, nascose et occolte. (Pietroadamo De’ Micheli, Della dichiaratione de l’horologio di Mantova, XIV sec.)
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Spazzini Severino Pittore - Incisore
Recensioni
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Si é da poco conclusa la mostra, alla Galleria d'arte Arianna Sartori di Mantova, di opere pittoriche e grafiche di Severino Spazzini; unitamente a quelle di Chiara Rossato e di Claudia Vivian. Dopo gli studi alla Scuola d'Arte di Guidizzolo e all'Istituto di Belle Arti di Modena - dove si diploma - Spazzini alla metà anni '60 intraprende l'attività artistica pittorica, alla quale affianca dal 1978 una intensa produzione incisoria calcografica. Al suo esordio artistico segue la corrente di ricerca che continua ad avvalersi della “figura". Nei suoi disegni, acquerelli, pastelli, bozzetti, olii realizzati anche in presa diretta dalla realtà, mostra una chiara forza di
Oltre la forma, 2003. Tempera cm 34x22,7
sintesi disegnativa e pittorica. Nelle opere ad olio eseguite dal 1968 al 1970 appare meno evidente la resa della "figura"; l'impianto costruttivo del soggetto, talvolta fortemente rielaborato, diviene più immaginario e risolto con accentuazioni formali e pittoriche di largo respiro: di richiamo espressionistico - fauvistico. Nei primi anni '70 inizia un ciclo pittorico di ricerca sulla luce, la luce della sua Padania. ..."Per Spazzini, l'immagine é il luogo dello spirito; la luce che la attraversa é per questo vera e simbolica, reale e mentale; come é nella poesia di ogni tempo, che si misura sulla realtà per renderla a noi lettori trasformata dalla poesia. La luce é la via che Spazzini utilizza per scrivere una pagina di paesaggio, in cui perce zione, visione ed emozione trovano una sintesi espressiva. (Mauro Corradini, 2004, Brescia) Il suo eclettismo e la sua ansia di ricerca lo hanno avviato a sperimentare le tecniche incisorie e la stampa calcografica, riuscendo a realizzare una produzione grafica densa e raffinata. ..."Aprendo la fortunata parentesi dell'arte grafica, il successo gli arrise in modo tanto eclatante da far temere il suo definitivo allontanamento dall'arte pittorica. Fortunatamente per noi non fu così: Spazzini infatti non dimenticò l'importanza espressiva e culturale della pittura e, segretamente nella sua ridente cittadina di Guidizzolo, proseguì in una preziosa indagine coloristica con l'orecchio sempre teso all'ascolto dei sentimenti che via via gli maturavano in cuore. Oggi lo ritrovo alla Galleria Sartori completamente rinnovato nella linea compositiva e nella tavo
lozza cromatica, dunque aperto a obiettivi imprevedibili. La sorpresa è felicissima! Espone opere di piccolo taglio, a suo dire nate dal bisogno interiore di manifestare ansie e disagi, sogni e fantasie, in una parola le tensioni accumulate via via nella quotidianità della vita. Opere che riempiono il bianco della"tela" usando colori di impressione fauvistica e utilizzando il magico linguaggio informale, l'unico in grado di documentare stati d'animo non apertamente dichiarabili perché personalissimi. (Giancarlo Gozzi, in "La Voce di Mantova", 7-3-20I4) Le opere recentemente esposte, unitamente a quelle della mostra personale di "Disegni e Pitture" tenuta nel 2010 alla Galleria d'Arte "Ai Gradini", in Castiglione delle Stiviere, sono una piccola sintesi della ricerca artistica iniziata a fine anni '90, in parallelo a quella incisoria. Spazzini, da quegli anni, intensifica l'attività disegnativa e pittorica; realizza nuove opere che culturalmente guardano ben oltre la figurazione, da avvio al ciclo: "Percorsi...oltre l'immagine". ..."Forse in pochi casi come nella condizione del nostro pittore/calcografo emerge con definita chiarezza un assunto basilare nell'arte della con temporaneità, quella per cui il mondo esterno non é che lo stimolo occasionale; tutto il resto, tutto l'esito espressivo viene dall'arte, dalla mano che deposita tracce, segni, gesti, prelievi a volte o mimesi, ma soprattutto speranze, sogni, memorie, inquietudini anche." (Mauro Corradini, 2004, Brescia)
Fiction e coma vigile o diverso. SVILUPPO Il naturale passo in avanti in questo settore sarà, per forza, il riciclaggio. Così si arriverà ad un salvifico riciclo delle sue parti, a un rimontaggio di alcune serie, anche mescolate tra loro, senza girarne di nuove. Don Matteo andrà a passeggio con il cane Rex senza disdegnare un’occhiata al fondoschiena dell’Arcuri, ma sempre tenendo presente i saggi consigli di un vecchio nonno Libero. Forse, solo allora, qualcuno, risvegliandosi dal coma vigile in cui si trova, avrà uno sfavillio di vita negli occhi e si chiederà: “Ma tutto questo non l’ho già visto?”. E forse reagirà.
arte & dintorni
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di Luca Piazza
Tutte le Fiction sono oscene nel loro goffo tentativo di occuparsi di problematiche serie (casi umani o di coscienza), non avendo i mezzi per occuparsene. OMOLOGAZIONE Nelle fiction i personaggi, di qualsiasi età razza, sesso, lavoro, ceto di appartenenza, parlano un’unico grande idioma universale: i bambini parlano come gli adulti, i criminali come i tutori dell’ordine, i peccatori come i preti, le mogli come i mariti e viceversa. E’ una specie di grande “villaggio dei dannati”, popolato da alieni biondi, tutti uguali e intelligenti. Anche le situazioni si ripetono tutte uguali. Sembra sempre di assistere a qualcosa di già visto e vissuto. E questo, da una parte, contribuisce a rassicurarci. INVOLUZIONE Quello che abbiamo davanti agli occhi è in realtà un esercito di terribili zombie: i loro volti sono, a guardarli bene, esattamente come ci si aspetta. Le loro bocche parlano come Hal 9000. I loro pianti, privi di lacrime, assomigliano di più a ghigni di gioia. I loro dialoghi, omologati e stereotipati, si ripetono all’infinito, nel mantenimento dell’ovvio. Potrebbero in questo senso, essere sostituiti con peti, rutti e gestualità da primati: il risultato non sarebbe inferiore
Cinema
La Fiction italiana riveste, oggi, un ruolo sempre più importante all’interno dei palinsesti televisivi, e sia la tv pubblica che quella privata, investono ingenti risorse in queste produzioni. Fiction è un termine inglese che, tradotto, significa letteralmente: “Finzione”. L’enciclopedia Treccani ne dà la seguente definizione: “Programma televisivo, specialmente a episodi o a puntate, basato su storie di carattere fantastico o avventuroso”. COMMISTIONE Per la Fiction valgono naturalmente le stesse categorie in uso nel cinema, e cioè la commedia e il dramma. Nel caso della commedia, la “finzione” potrebbe funzionare benissimo. Purtroppo le commedie non sono mai unicamente commedie ma sfociano inevitabilmente nel dramma finendo per diventare veri e propri inguardabili papocchi. D’altra parte, l’imperativo di produttori e sceneggiatori è quello di far ridere e, allo stesso tempo, di far riflettere. Ora, può esistere pensiero più idiota? Per quanto riguarda il genere drammatico, poi, siamo di fronte ad una contraddizione in termini: come è possibile rappresentare una tragedia con i mezzi della “finzione”? Un dramma o è vero o non è dramma!
a cura di Sandra Tosi
Anima e cuore
Mamma nel cuore
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Tu, piccolo amore mio, avevi scelto e in quel mattino d’estate avvinghiato alla mia gonna, ho sentito per la prima volta, urlarmi addosso quella parola, da un barattolino d’uomo alto una spanna: mamma… Ti ho asciugato le lacrime che scendevano lungo le guance sbrodolate, ma non sono riuscita a frenare quelle che mi stavano traboccando dentro: per merito tuo, anche se solo per un attimo, ho vissuto il miracolo della maternità. Ho lottato con tutte le mie forze: sono passati tanti anni ma ricordo ancora oggi, come un incubo, “gli incontri” con i servizi sociali… Spero di essermi imbattuta nel peggio, spero che le cose siano cambiate da allora. Poi firme, carte, certificati e leggi su leggi che non tenevano conto in alcun modo dell’amore. Solo freddi paragrafi, date e postille, solo burocrazia, infine il colloquio con un giudice al Tribunale dei minori. Metteva tanta soggezione, ma si è rivelato una lunga conversazione liberatoria e chiarificatrice con una persona competente e finalmente “umana”.
Avevo il documento di idoneità all’adozione! Ma non è servito a nulla, per te i servizi sociali hanno scelto un’altra famiglia che offriva maggiori “garanzie” per il tuo benessere… E’ stato terribile ma mi confortava la certezza che non eri più solo e di certo la mamma che hanno preferito, ti ha amato quanto ti avrei amato io. Non ti ho più cercato, non mi pareva giusto nei tuoi confronti e per rispetto alla famiglia che ti ha adottato, ma non ti ho mai dimenticato. Non è più l’amarezza, che mi fa scrivere oggi, ma è il rimpianto, per le tante, troppe coccole che non ho potuto donarti. Il rammarico per non avere avuto la possibilità di offrirti tutto quell’amore che avevo dentro, per non averti potuto dare qu el bacio della buonanotte che sognavo da sempre. Mi sono perduta il resto dei baci sbrodolati di gelato, che mi stampavi sulle guance e quelle braccia piccine che mi avvolgevano il collo strette strette. Mi sono mancati i tuoi capricci col musetto imbronciato, le tue ri-
sate, i tuoi singhiozzi e le parole strampalate che riuscivi appena a pronunciare. Ho cancellato tutte quelle favole che scrivevo per te, senza potertele raccontare e non c’ero ad accompagnarti nel tuo primo giorno di scuola. Piccolo amore mio, quel barattolino d’uomo è cresciuto, sei grande ormai e chissà quante gioie ti ha riservato la vita! Ma l’esistenza serba anche difficoltà, per tutti… Sappi che quando avrai un problema da affrontare, la mia preghiera da lontano, ti accompagnerà sempre. Non so se sarei stata una brava madre per te, ma so con certezza che non hai mai smesso di essere il figlio che avrei voluto, il mio amore di “mamma nel cuore” non ti ha mai abbandonato e non ti lascerà mai. Non lo scordare tesoro mio, ovunque tu sia…
Telefonia mobile Spesso mi rivolgono questa domanda: quale sistema operativo fa per me? Con questo breve articolo cercherò di dare una risposta a questo quesito. Sistema ANDROID
Sistema iOS
A chi è consigliato? È consigliato ad un utente amante della tecnologia e in cerca di un dispositivo da personalizzare a proprio piacimento, senza doversi scontrare con le tipiche limitazioni imposte da sistemi operativi più chiusi.
A chi è consigliato? È consigliato ad un utente poco interessato a personalizzare il proprio smartphone ma particolatamente attento alle prestazioni e alla semplicità ed immediatezza di utilizzo.
Android, presente sulla maggior parte degli smartphones in circolazione prodotti dai maggiori marchi del mercato (come ad esempio Samsung, Sony ed LG), si presenta come un sistema aperto, altamente modificabile, personalizzabile (sia sul versante delle prestazioni che negli aspetti prettamente estetici) e per certi versi più complesso da gestire, almeno nei primi periodi di utilizzo. Punta di diamante di Android è rappresentata dal Play Store, un immenso portale da cui scaricare migliaia di applicazioni gratuite e a pagamento.
A chi è sconsigliato? È sconsigliato ad un utente in cerca di un sistema semplice ed immediato.
iOS, presente esclusivamente su IPhone e IPad prodotti da Apple, offre, in antitesi rispetto ad Android, un sistema governato da una filosofia di utilizzo totalmente differente. A fronte, infatti, di un livello di personalizzazione quasi inesistente, il sistema presenta una reattività e fluidità a tutt’oggi ineguagliata. iOs si presenta dunque come un sistema estremamente chiuso ma allo stesso tempo gradevole alla vista, intuitivo e semplice da utilizzare. Veramente infinita, inoltre, la quantità di applicazioni scaricabili da App Store, cioè lo store online di Apple dove reperire qualsiasi tipo di programma.
A chi è sconsigliato? È sconsigliato agli utenti più smaliziati, il cui scopo principale è quello di ottenere il massimo dal proprio dispositivo.
Sistema Windows Phone
Windows Phone, o più semplicemente WP, è il sistema più giovane e per certi versi più “acerbo”, ma allo stesso tempo in forte crescita grazie alla spinta fondamentale di un colosso mondiale come NOKIA e la linea di smartphones Lumia. Wp è un sistema unico nel suo genere, dall’aspetto estetico originale ( piastrelle colorate e dinamiche su sfondo nero). Caratteristiche principali del sistema ideato da Microsoft sono l’estrema reattività e la piacevolezza nell’uso quotidiano. Purtroppo il numero delle applicazioni scaricabili disponibile non raggiunge, per ora, i livelli dei due sistemi concorrenti. A chi è consigliato? È consigliato a chi cerca un sistema scattante e colorato. La particolarità di questo sistema lo rende appetibile sia a un utente alle prime armi che ad un utente esperto in cerca di qualcosa di nuovo. A chi è sconsigliato? È sconsigliato a chi cerca il sistema con il maggior numero di applicazioni scaricabili disponibili.
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È successo quattro secoli fa
prof. Massimo Marocchi
La nostra storia
arte & dintorni
La storia delle genti non è fatta solo di guerre, battaglie ed eroi, ma anche di vicende umane, di vita vissuta nella quotidianità del borgo, vicende che emergono dall’anonimato grazie alla paziente e meticolosa ricerca condotta, da storici appassionati quali il prof. Marocchi. Scorrendo questi brani, queste testimonianze, scopriamo non senza meraviglia che molte cose sono rimaste uguali: dall’insofferenza verso i potenti al fastidio delle tasse, dagli infortuni sul lavoro alla litigiosità per motivi di interesse, pur dopo secoli e secoli, niente di nuovo sotto il nostro cielo. I brani proposti riguardano il nostro territorio, intendendo come tale sia Guidizzolo che i paesi limitrofi.
I rappresentanti della comunità di Guidizzolo hanno presentato ricorso al duca chiedendo di essere sollevati dalla tassa sul macinato che molti di loro, ridotti in miseria, non sono in grado di pagare.
Incidente mortale. Nello spostare una cassa, Ottavio Belcasi ha fatto cadere inavvertitamente l’arma da fuoco che portava al fianco, facendo partire il colpo. Fatalità ha voluto che il proiettile lo raggiungesse in pieno volto.
Guidizzolo, 18 luglio 1616, Annibale Bertazzolo, luogotenente del commissario, al segretario ducale Annibale Chieppio, (AG b. 2736, c. 240). “Ho ancora fatto convocare li huomini di regimento di cotesta terra... et ho letto li ordini et capitoli mandatemi... intorno al sossidio della macina che detta Sua Altezza intende imponere alli suoi comuni per anni cinque, dove molti poveri in miseria si sono posti a piangere dicendo loro non haver il modo di pagare le biade che comprano che meno haverano il modo di pagare detto sossidio, dove detti huomini di regimento si sono risoluti far ricorso all’Altezza Sua prefata per esprimerli i lamenti che fano i poveri di cotesta terra”.
Guidizzolo, 26 ottobre 1617, Annibale Bertazzolo al duca (AG, b. 2737, c. 258). “Dò aviso a Vostra Altezza Serenissima come il signor Ottavio Belcasi da Medole, habitante sotto cotesta giurisditione, hoggi dopo desinar, nel ritirar in dietro una cassa che era apresso al muro in casa soa, gli è caduto il terzarolo che haveva lui attacato al galone, si è sbarato e rimasto ferito nella bocha et uscisse in cima alla testa, dove lui è morto subito...”
TEL. 329-7216735, Via Veneto 20/22, Guidizzolo (Mn) AI-CGCE GEL ATER ELRAIA TE- R ICCEARSIT IA IA PAST P
Via B. Rodella, Via B.27 Rodella, - GUIDIZZOLO 27 - GUIDIZZOLO (MN) (MN)
Tel. 037T6e8l.407327862 8 47282
di Caldognetto Angela
orario continuato 8.00 - 18.00
è gradito l’appuntamento cell. 347 4125083 30
via Vittorio Veneto, 50 - 46040 Guidizzolo MN
Fagottino di radicchio Ingredienti
Ricette
1 Radicchio Chioggia 300 g Patate 500 g Porcini 500 g Tomino 100 g Burro 20 Fettine di Speck sale Q.B. pepe Q.B. 1 cipolla 200 ml Latte 250 ml Panna 2 Tuorli d’Uovo
Procedimento Prendere le foglie più esterne del radicchio, sbollentarle in acqua calda e asciugarle su di un panno. Nel frattempo avrete fatto lessare le patate e tagliate a cubetti. Mettere 50 gr di burro in una padella, rosolare la cipolla poi aggiungervi: i porcini freschi, tagliati a pezzetti, metà dello speck a julienne e le patate. Cuocere a fuoco lento per qualche minuto per ultimarne la cottura. Con il composto ottenuto metterne un cucchiaio per ogni foglia di radicchio, chiudere a fagottino, infornare a 180° per circa 20 minuti. Con lo speck rimasto: metterlo in una padella antiaderente, farlo rosolare fino a renderlo croccante. FONDUTA Disporre in un padellino 50 g di burro, il tomino a pezzetti, latte e panna. Far andare il tutto a fuoco molto lento per qualche minuto senza arrivare ad ebollizione. Frullare il tutto dopodiché aggiungere il tuorlo d’uovo e mescolare bene. MISE EN PLACE Sistemare la fonduta sul fondo del piatto, adagiarvi al di sopra i fagottini di radicchio ed infine lo speck croccante per il tocco finale.
Vini consigliati:
Garda Colli Mantovani Rosso delle Cantine "Reale" di Boselli Meridiano Cantine Ricchi Monzambano
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a cura di Donatella Lusenti
per 4 persone
GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO
“COLLI MORENICI” Sede: Ristorante “La Baita” Campagnolo di Cavriana MN - Notiziario a cura di Giorgio Arienti
Corso di micologia 2014
Sala Consiliare del Comune di Guidizzolo alle ore 20,45 dal 24 marzo al 19 maggio Programma delle lezioni 24 marzo INTRODUZIONE ALLA MICOLOGIA: ciclo di riproduzione, sistemi nutrizionali, caratteri morfocromatici ed organolettici. 31 marzo INSEGNAMENTI PER UNA CORRETTA DETERMINAZIONE: caratteri anatomici e cenni sulla classificazione.. 7 aprile Rassegna sistematica dei principali generi (Agaricacee). 14 aprile Altri generi principali: Boletacee, Russulacee, Ascomiceti…
28 aprile Funghi primaverili nei vari habitat dalla pianura alla montagna. 5 maggio Funghi estivi nei vari habitat dalla pianura alla montagna. 12 maggio Funghi autunnali nei vari habitat dalla pianura alla montagna. 19 maggio Caratteri di commestibilità e tossicità dei funghi. A conclusione: consegna attestati di frequenza Come ogni anno, è programmata per il 13 luglio una gita in Val di Non, i “raccoglitori” nel bosco alla ricerca dei Porcini ed i “naturalisti” ad ammirare l’altopiano dominato dall’eccezionale bellezza delle Dolomiti di Brenta con tonificantipasseggiate a piedi per poter meglio ammirare la ricchezza naturale di questi incantevoli posti.
0376 840494 Apertura:
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dalle 11.00 - 14 e 16.30 - 22.00 domenica 16.00 - 22.00 Lunedì chiuso Via Solferino, 66 Guidizzolo MN
Quattro bagole
- Ciao! - Ah, ciao… hai sentito che adesso si può dare ai figli il cognome della mamma? - Si, ma mi sembra che non sia ancora ora, non c’è ancora la legge…. - Ah già, in Italia ci vuole una legge per tutto! - Comunque non so, sai… non so… - Perché? … non sei d’accordo? - Non capisco che bisogno c’è…. In Italia i figli da sempre prendono il cognome del padre! Anche gli antichi romani… - … i romani!? Ma non siamo più al tempo dei romani! In tanti Paesi c’è già questa possibilità… - Già, qualsiasi cosa ci si inventi, c’è sempre qualche altro Paese che ce l’ha già… E noi prendiamo sempre l’esempio che ci fa comodo! - Beh, in Germania addirittura c’è una ampia possibilità di scelta… ai figli puoi dare il cognome della mamma, o quello del papà, o quello di un nonno, o perfino uno inventato…. - Non è che ci tenga poi tanto a copiare dalla Germania, ma mi chiedo una cosa: devi dare lo stesso cognome a tutti i figli o puoi cambiare? - Non so, ma penso tu possa cambiare…. - Cioè… in Germania si possono avere tre figli con tre cognomi diversi? Ma sai che confusione? - Comunque restano fratelli… - Mah…. - E allora in Spagna e nei paesi di lingua spagnola? Ai figli viene dato il doppio cognome, quello del padre e quello della madre… - Scusa ma…. Se il papà e la mamma hanno due cognomi… se li metti insieme i figli avranno quattro cognomi….!? - Ma no…! Si trasmette solo il primo! - E qual è il primo?
- Quello del padre…. - Allora vedi che ho ragione io? Alla fine si trasmette solo quello del padre….! - Vuoi dire che sei contrario…? - No… è che è una questione….. - Sei antifemminista? - Ma che…! E’ che io dico: decidiamo che i figli da domani portino il cognome della madre? Va bene, ma che sia così per tutti, non che ognuno decida per conto suo, che faccia quello che vuole… sennò sai alla fine non ci si capisce più niente! La famiglia va a farsi benedire… - Beh, non è che oggi la famiglia stia tanto bene… - Ecco, allora diamole il colpo di grazia… - Ma tu sei tu in quanto persona, non perché figlio di tuo padre o di tua madre… - Già… dovrei ricordarlo ai miei figli quando vengono a prendere la mancia… - Eh… - Però, dai…. La nostra cultura, la nostra storia, conteranno qualcosa no? - Maschilista! E poi non è un obbligo, è solo una scelta… - Appunto! È una scelta senza regole… - No,… con regole diverse… - Beh, ci sarà qualche Paese dove ai figli si dà il cognome del padre… - Beh, sono la maggior parte… - Ecco, io voglio andare lì! - Dove? - Nella maggior parte…! - Te salude!
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Lettere al direttore Sig direttore, le invio una riflessione per la pubblicazione sul “nostro” periodico. Grazie per l’attenzione
L’impegno dei cristiani in politica
È immaginabile oggi un partito popolare, in un periodo in cui i partiti nascono e muoiono in poco tempo? Il 18 gennaio 1994 è comunemente riconosciuta come la data della fine della Democrazia Cristiana e dell’inizio del nuovo corso dell’impegno cattolico in politica, attraverso il Partito Popolare Italiano. A vent’anni di distanza, un convegno dedicato al 20° anniversario della rinascita del PPI è stata l’occasione per riflettere sui meriti e i limiti dell’ultima forza politica dei cattolici. Tra i partecipanti l’on. Pierluigi Castagnetti, del cui intervento riportiamo alcuni brani:
“Ricordo il clima di quel 18 gennaio 1994 in questa sala, un misto di drammaticità e ineluttabilità. C’era consapevolezza che non stava finendo semplicemente un partito (la storia successiva ci ha dimostrato che i partiti possono morire e rinascere senza lasciare troppi rimpianti nè provocare grandi aspettative), ma rischiava di finire una storia, il senso di una storia, una cultura politica che era diventata nei decenni tradizione e insieme cultura e senso dello Stato.
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Il tentativo fu quello di salvare il significato profondo di quella storia, sacrificando la forma partito che pure aveva avuto un ruolo unico nella costruzione della democrazia italiana e nella rappresentazione politica della “cattolicità”, ma che non era più in grado di continuare a farlo. Quel “ricominciamento”, come lo chiamava Martinazzoli, fu il primo vero difficile tentativo di costruire una presenza politica cristianamente ispirata dopo il Concilio Vaticano II e il conseguente dovere per i laici cattolici dell’assunzione piena della responsabilità del loro impegno politico. Ma fu anche il primo tentativo di costruzione di un partito dopo l’ottantanove europeo, cioè dopo la definitiva morte del comunismo “reale” e l’abbattimento di quel muro che insieme all’Europa aveva diviso profondamente proprio il nostro paese.” Il pensiero politico del nuovo partito doveva essere imperniato su alcuni punti, tra i quali:
“L’impegno a riorganizzare il paesaggio politico italiano in modo da liberarlo da cascami ideologici e da partiti senza radici ideali e storiche e, altresì, in modo da non pregiudicare la sopravvivenza della cultura cattolico democratica anche sotto forme diverse da quelle propriamente partitiche. Possiamo dire che tutti questi obiettivi sono stati centrati al punto che in gran
parte sono diventati patrimonio condiviso della politica italiana. (…) Ma è doveroso riconoscere i fallimenti ed esaminare le ragioni degli obiettivi non raggiunti. Non riuscimmo a trasmettere a buona parte dell’elettorato della Dc le ragioni della necessità di un sostegno a una nuova iniziativa che intendeva sottrarsi all’ineluttabilità di un bipolarismo da noi allora giudicato politicamente non maturo.Così come non siamo riusciti a trasmettere a una buona parte dell’elettorato cattolico le ragioni dell’opportunità di ritrovarsi, sia pure su basi nuove, in una iniziativa di larga convergenza elettorale.” Per concludere, un’ultima considerazione: “Viviamo tempi difficili, la politica italiana non ha ancora definito un nuovo equilibrio. Ancora in queste ore registriamo tensioni che ci fanno pensare (…) che la transizione sia ancora lontano dal terminare. Sappiamo bene che oggi è urgente dare risposte ai problemi urgenti degli italiani, in particolare a quelli dei giovani, ma non tarderà molto il tempo in cui tornerà l’esigenza della profondità e di una prospettiva lunga, tempo in cui, in forme sicuramente nuove, si riproporrà la domanda ai cattolici italiani di un contributo all’altezza del loro patrimonio morale e ideale.” Gilberto Quiri
Pietro Elodio Perani Il mio argomento dell’aprile 2013 titolava “Qualcosa di più sui papi”, una carrellata stimolata dalla recente nomina di Papa Francesco sul quale tutti continuano a scrivere. Pur aggiungendomi al generale apprezzamento, ora mi attrae la figura di Pietro che Gregorio VII (1073-1085), chiamò papa riprendendo il nome che Gesù gli aveva attribuito nell’anno 30. In realtà si chiamava Simone, figlio di Giona, ed era pescatore di Betsaida, sulla sponda orientale del lago di Tiberiade in Galilea, a nord della Palestina. Sposato, si trasferì con la famiglia e il fratello Andrea a Cafarnao, sullo stesso lago, dove c’era una migliore opportunità di commercio del pesce. A Betania, sempre con il fratello Andrea, si unì ai discepoli di Giovanni Battista che predicava e preparava l’avvento di Gesù col quale, tra febbraio e marzo del 28 si incontrò e da lui ricevette il nome di Cefa, cioè pietra. Nuovamente a Cafarnao, dove Gesù stava diffondendo “la dottrina”, avvenne il miracolo della “pesca miracolosa”. Un giorno di luglio del 29, mentre Gesù con i 12 apostoli stava risalendo la valle del Giordano verso Cesarea di Filippi, anziché Simone lo chiamò PIETRO (Matteo XVI-13-19) e qui nasce il papato perché nell’anno 30 diventa primo papa. Da qui, descrivere con una certa continuità la vita e gli spostamenti di Pietro, è impossibile perché la storia, dopo la morte e la resurrezione di Gesù e la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli, ci offre avvenimenti separati e qualche data. Dal 42 fu a Gerusalemme, ad Antiochia, a Corinto e a Roma ma poi tornò a Gerusalemme dove nel 48/49 si tenne il Primo Concilio della chiesa. Nel 61, a Roma con Paolo, definiscono la città una nuova Babele. Della presenza di Pietro a Roma
ne parlano gli storici Clemente Romano, S. Ignazio di Antiochia, Eusebio di Cesarea e Clemente Alessandrino che morì martire con la figlia Petronilla. Luoghi e monumenti che ricordano Pietro a Roma sono: il Tulliano, rudere della colonna dove è stato legato con Paolo e le carceri dove erano custodi Processo e Martiniano; la chiesa di S. Nereo e Achilleo “in fascicola” che ricorda la fascia che bendava la ferita ad un piede di Pietro mentre fuggiva dal carcere Mamertino; la chiesa di “Domine quo vadis” sulla via Appia, quando ritornò a Roma per sottoporsi al martirio, dove gli sarebbe apparso Gesù; la “Cappella della separazione” sulla via Ostiense, dove Pietro e Paolo si separarono verso luoghi diversi andando incontro alla morte. La scena di questa separazione si trova su un bassorilievo nella chiesa della SS. Trinità dei Pellegrini e in seguito portato nelle adiacenze della basilica di S. Paolo, precisamente nella chiesa del SS. Crocifisso a sinistra, prima dell’abbattimento del 1568, e poi a destra, nella nuova ricostruzione che durò fino al 1910, data della definitiva demolizione. Pietro sarebbe stato accolto sull’Esquilino nel palazzo del senatore PUDENTE dove battezzò le vergini Pudenziana e Prassede e dove sorse la chiesa di S. Pudenziana che viene ritenuta la più antica di Roma. Anche sull’Aventino fu ospite dei coniugi AQUILA e PRISCA, dove nel IV secolo fu eretta la chiesa di S. Prisca. Conservate nella chiesa di S. Francesca Romana al Foro, secondo la leggenda esiste la pietra con le impronte delle ginocchia di Pietro. Dall’oriente venne a Roma un certo Simone di Cesarea per combattere contro i cristiani e invitò Pietro ad una riunione per dimostrargli che avrebbe volato per opera di satana, ma quando fu in aria Pietro pregò e cadde frattu-
randosi una gamba. Secondo l’archeologa Margherita Guarducci, Pietro morì a Roma il 13/10/67 mentre la storia ritiene fosse il 29/06/67 prima dell’incendio di Roma e la morte di Nerone. Fu crocifisso a capo in giù, come lui richiese essendo indegno di Gesù, nel circo di Nerone presso il colle Vaticano, e fu sepolto, come precisa il presbitero PROCLO, sulla via di Ostia dove c’è anche Paolo. Le due catene che lo tennero avvinto sia in Palestina che a Roma, sarebbero miracolosamente venute a contatto saldandosi in una sola di 38 anelli e fatta custodire da S. Leone Magno in S. Pietro in Vincoli. Sotto l’imperatore Valeriano, entrambi furono traslati nelle catacombe, cioè nel cimitero di S. Sebastiano. Silvestro I un secolo dopo li riportò nel luogo primitivo dove Costantino fece erigere la basilica col nome di S. Pietro. Nel 1939 Pio XII fece iniziare degli scavi che, nel 1950 come ricorda CAIO, portarono al ritrovamento di una tomba con la scritta “PETRUS” ma l’esplorazione scoprì che era vuota. Nel 1965 ancora l’archeologa Margherita Guarducci esplorò le Grotte Vaticane e in un sarcofago di bronzo trovò una “scatola da scarpe” (!!!) con ossa umane maschili, che innumerevoli e complessi studi di ogni genere attribuirono a Pietro. L’imponente statua di S. Pietro che domina la navata centrale della basilica vaticana, si diceva fosse stata fusa da una statua di Giove per ordine di papa Leone Magno nel 5° secolo, ma la versione più accreditata è che sia opera di Arnolfo di Cambio scultore che, con altri amici di Guidizzolo, abbiamo studiato col professor Boselli, storico dell’arte a Desenzano nei nostri anni giovanili.
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La polizia locale si rinnova Con l’arrivo del nuovo comandante, per il servizio polizia locale di Guidizzolo si profilano una nuova organizzazione e nuovi obiettivi. Federico Bonfioli, mantovano, 33 anni, è il nuovo comandante della polizia locale di Guidizzolo. Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, un master in corso in criminologia e studi giuridici forensi, ha preso servizio nel nostro paese il 31.12.2013 ed è stato nominato comandante il 1° febbraio 2014. In precedenza aveva prestato servizio a Curtatone dal 2007 e poi a Monzambano dal 2009. L’ufficio polizia locale contava già su quattro dipendenti: Fausto Ranzato, già responsabile del servizio, Chiara Parmeggiani, Tatiana Varoli e Riccardo Zam-
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bello. “Devo dire innanzitutto – dichiara – di aver trovato subito una perfetta sintonia con gli altri componenti del servizio. Persone valide, preparate, disponibili e con senso di responsabilità. Li ringrazio tutti per come mi hanno accolto, ma un ringraziamento particolare va a Fausto Ranzato, che per me è un sup-
porto prezioso, con la sua saggezza e la sua esperienza con le procedure amministrative.” Tutti conosciamo come la burocrazia sia un mostro che opprime la nostra società. Se i cittadini ne soffrono il peso, non si può negare come questo fattore condizioni pesantemente anche chi sta dall’altra parte dello sportello. E non poteva certo
sfuggire a questa condizione il servizio della polizia locale, che negli anni ha visto crescere continuamente la mole delle “carte” da trattare. “Il mio primo obiettivo - ci dice Bonfioli – è quello di riorganizzare e snellire le pratiche d’ufficio, così da liberare risorse per una maggiore presenza sul territorio. Abbiamo già impostato, insieme, nuovi orari di servizio, estendendolo a turni fino alle sette di sera, con una pattuglia che si muove nel paese, a tutela della sicurezza dei cittadini”. La sicurezza: un argomento sempre più delicato e sentito dalla gente. “Bisogna aumentare il senso della sicurezza percepita – continua - e per farlo abbiamo bisogno dell’impegno e della collaborazione di tutti, cittadini compresi. Peraltro al primo impatto i guidizzolesi mi sono apparsi subito aperti, disponibili, tanto a chiedere un aiuto o un consiglio, quanto a collaborare, avendo percepito che il compito della polizia locale non è quello di reprimere ma di tutelare i cittadini.” Con questo spirito sono in programma alcune iniziative che mirano ad incrementare il livello di prevenzione e contrasto alla delinquenza che opera nel territorio, come ad esempio un incontro pubblico, aperto a tutti ma in special modo agli anziani, sul tema delle truffe perpetrate sia in casa che per strada, che troppo spesso vedono vittime soprattutto gli anziani, incontro
da concludersi con la divulgazione di consigli e suggerimenti su come comportarsi in questi casi. “Anche il personale va formato e aggiornato – conclude – con corsi appropriati che lo metta in condizione di agire sia nel corso di un pattugliamento, sia nei casi estremi, come il fermo o l’ammanettamento dei responsabili di azioni criminose.” Una Polizia Locale al passo con i tempi, adeguata alle nuove esigenze di sicurezza dei cittadini. E le occasioni per un contatto diretto con i cittadini possono ritagliarsi in contesti talvolta impensati come quello organizzato dalla Pro Loco insieme all’Auser, alla Associazione Alpini ed al G.V.G. per l’8 marzo, in occasione della Festa della Donna. Per “i femminicidi” e le continue violenze sulle donne non ci sarebbe stato nulla da festeggiare, ma riflettere e pensare….. Lo spirito della ricorrenza è sta-
to soprattutto quello di sconfiggere anche solo per un giorno la solitudine, all’insegna della amicizia. Lo slogan della festa poteva essere sicuramente questo:”Da sola sono in brutta compagnia”. E’ stato invitato anche il comandante dei vigili di Guidizzolo, Federico Bonfioli, in primo luogo per farsi conoscere meglio e poi per parlare di sicurezza delle persone. Tema dell’intervento”…non aprite quella porta”. Ha spiegato in modo semplice e chiaro come cercare di scongiurare truffe e come cercare di evitare i furti in casa. Sicuramente un intervento che le associazioni vorranno ampliare e approfondire in un’apposita serata. Alla fine dell’intervento diverse donne, ( tra l’altro hanno detto tutte:” Che bel om !!!”) si sono fatte fotografare insieme al comandante: una vera star. Di certo l’impegno del nuovo comandante e di tutto l’ufficio parte sotto i migliori auspici e quindi non rimane che augurargli buon lavoro.
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PIAZZOLA RIFIUTI Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30 Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30
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