Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - BS
BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN
Foto Michele Galli ANNO XX N. 116 - OTTOBRE 2014
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DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Dal Prato CAPO REDATTORE Graziano Pelizzaro REDAZIONE Giulia Avanzi Laura Leorati Francesca Lugoboni Elodio Perani Sandra Tosi Paolo Zani COLLABORATORI Giorgio Arienti Sante Bardini Annalisa Cappa Michele Galli Luca Ghizzi Daniele Guerra Marta Leali Donatella Lusenti Francesca Pesci Luca Piazza Antonio Quiri Marisa Rodighiero Mariavittoria Spina Giulia Stuani Davide Truzzi Giovanni Zangobbi PROGETTO GRAFICO Claudia Dal Prato EDITORE Centro Culturale “San Lorenzo” via Virgilio, 25 46040 Guidizzolo (MN) Tel. 348 3115232 e-mail: redazione@lanotiziaguidizzolo.com Sito internet: www.lanotiziaguidizzolo.com R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00 Aut. Tribunale di Mantova N° 8/95 del 30-05-1995
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COSTO MODULI 1 modulo verticale: mm 60 x 38 € 40,00 2 moduli orizzontali: mm 60 x 82 € 70,00 4 moduli orizzontali: mm 60 x 170 € 120,00 1/2 pagina: mm 124 x 170 € 200,00 Pagina intera: mm 277 x 170 € 300,00
sommario 3 Editoriale 4 Intervista al presidente della Pro Loco di Volta 6 Appunti di viaggio 8 Cronaca 16 Una vita così: Oriele Antonelli 17 Astri e civiltà 18 Due teorie fondamentali... (Elodio Perani) 19 De Gasperi... (Gilberto Quiri) 20 Arte e dintorni Letteratura 21 Arte e dintorni La nostra storia 22 Arte e dintorni Cinema 24 Ricette 25 Quattro bagole 26 Pensioni e dintorni 28 Ente filarmonico 29 Gruppo Micologico Naturalistico 30 Notizie dall'Amministrazioneo 30 La Polizia Locale 32 Eventi Teatro e Biblioteca 33 Stagione di Prosa 2014-2015 34 Nozze d'oro e di diamante 35 Numeri utili
In copertina: Autunno Foto, Michele Galli
Invitiamo i lettori a proporre, per le rubriche, problemi o situazioni che siano di interesse generale. 2
editoriale
Graziano Pelizzaro
Tu di dove sei? Il referendum per l’indipendenza della Scozia ha sancito la volontà della maggioranza degli scozzesi di rimanere nel Regno Unito. Più che di vittoria o di sconfitta di una o dell’altra parte, è stata certamente una vittoria della democrazia: gli scozzesi hanno potuto liberamente decidere la loro sorte. D’altro canto, la democrazia inglese ha una tradizione secolare davvero invidiabile. Non è certo la prima divisione di un Paese, ma se avesse vinto il “SI” si sarebbe trattato della prima indipendenza ottenuta tramite referendum popolare. Ora, in giro per l’Europa ci sono tanti altri popoli che aspirano all’indipendenza, ma non possono contare sullo stesso potere decisionale. Ma saranno sempre e solo ragioni economiche o generiche aspirazioni alla libertà oppure l’insofferenza di uno Stato centralista le loro motivazioni? E poi, ha senso restringere i confini delle strutture amministrative, quali gli Stati, mentre è ancora in atto il potenziamento dell’Unione Europea? O forse è proprio perché l’Europa Unita è ancora e solo una unione economica e bancaria e non un’unione di popoli? Secondo il dizionario un popolo è “il complesso dei cittadini di un Paese aventi origini, lingua, ordinamenti comuni”. Ora, al di là della lingua e degli ordinamenti, fondamentali per definire un popolo sono le origini comuni, ovvero l’ambiente, il territorio, la gente che l’hanno cresciuto e formato. Ed è questo un valore che rimane sedimentato in fondo all’anima di ciascuno, ovunque lo portino le vicende della vita. Uno non scorda più il paese dove ha trascorso la propria infanzia e la giovinezza. Quanti sono ad esempio i guidizzolesi che per i motivi più disparati hanno dovuto trasferirsi altrove? Tanti. E tanti sono quelli che hanno Guidizzolo ancora nel cuore. Senza voler fare della sociologia spicciola, basta vedere quanti sono i guidizzolesi, diverse centinaia, che chiedono di continuare a ricevere “La Notizia” per mantenere in questo modo un legame con quello che anche dopo tanti anni continuano a considerare il loro paese. Naturalmente questo è un sentimento radicato non solo da noi. Basta vedere anche il successo che hanno avuto su Facebook i gruppi “Sei di….” Ovvero “Sei di Guidizzolo se…” oppure Sei di Mantova, o di Medole, o di Goito, ecc. Certo, non tutti hanno accesso a Facebook, specie gli anziani. Però è un grande strumento di partecipazione e di condivisione, che può essere ad un tempo uno straordinario mezzo di democrazia e di informazione, ma anche di disinformazione e strumentalizzazione. Tornando al “Sei di….”, questi gruppi hanno ovunque riscontrato un grosso successo di partecipazione, come fossero una piazza ideale in cui ritrovarsi a rievocare memorie ed esperienze comuni, una rimpatriata virtuale tra vecchi amici, un “filos” telematico. Più di seicento partecipanti al gruppo è il segnale che avere origini comuni è ancora un valore per tanta gente. E vedere che tra questi vi sono anche ragazzi, le cui memorie arrivano all’altrieri, è quasi commovente. Poi, come in ogni gruppo, c’è sempre la voce stonata, fuori dal coro. Ma questa è un’altra storia. 3
INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA
Pro Loco Volta Mantovana Da alcuni anni la crisi economica ha imposto restrizioni per tutte le Associazioni di volontariato che hanno sempre avuto un forte appoggio economico dalle Amministrazioni Comunali. Oggi vengono dati contributi solo su progetti concreti che sappiano coinvolgere e promuovere il territorio. Le Pro Loco sono le Associazioni che maggiormente hanno “subito” questa nuova realtà. Abbiamo chiesto a Mauro Segna, da oltre trent’anni dinamico presidente della Pro Loco di Volta Mantovana di spiegarci come ha affrontato le nuove regole. Come valuta la situazione del vostro paese, vista con gli occhi della Pro Loco? La situazione attuale, con famiglie a casa senza lavoro, fa pensare ad azioni del volontariato rivolte più al sociale che all’organizzazione di spettacoli o manifestazioni. D’altra parte proporre eventi di promozione
turistica, oltre che portare persone a Volta e quindi entrate economiche, possono dare un po’ di svago a basso costo per i residenti.
La galleria del Castello di Volta Mantovana
La sala per la lezione di degustazione dei “Vini passiti e da meditazione”
Alle Pro Loco è sempre più richiesto di autofinanziarsi, non potendo più contare su contributi a fondo perduto del Comune. Come vedete il vostro futuro? Vista la mancanza di contributi pubblici e il sempre minor
numero di privati disposti a collaborare economicamente ci vediamo costretti a proporre iniziative di volta in volta, in base all’andamento degli eventi precedenti. Questo rende, ovviamente, più difficoltosa la programmazione a lunga scadenza mettendo a rischio anche gli eventi che da anni ci contraddistinguono (Carnevale del Capunsel, Mostra vini passiti, Convivium, A volta per star bene)
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Quale grado di collaborazione ha la vostra Pro Loco con il Comune? I rapporti con l’Amministrazione Comunale sono da sempre molto buoni, si è creata una sinergia per quanto riguarda la promozione del territorio, la gestione degli spazi rivolti ai turisti e le manifestazioni. L’approvazione e l’appoggio dell’Amministrazione ci permettono di operare con maggior tranquillità e sicurezza. Come risponde il territorio alle vostre iniziative? Gli operatori economici del territorio riconoscono i nostri sforzi per incentivare il turismo e quindi permettere loro un ritorno economico,nota è la collaborazione con ristoranti e agriturismi, in occasione dei principali eventi, con menù a prezzi convenzionati; più in generale le varie attività commerciali o contribuiscono economicamente o collaborano nella preparazione degli eventi. I cittadini, forse, vorrebbero più eventi rivolti al pubblico locale,
Due membri dell’Accademia Gonzaghesca degli Scalchi: il maestro cuoco Gola e il maestro masalìn Roverato
rimane comunque prioritaria la promozione del territorio verso l’esterno. Quale ritiene debba essere il ruolo della Pro Loco nei rapporti con le altre associazioni del territorio? La collaborazione fra le varie associazioni del territorio direi che è Cena a Palazzo, nei giardini di Palazzo Cavriani buona per quanQuali sono i rapporti con le Pro to riguarda sia la preparazio- Loco dei paesi vicini? ne che la gestione di eventi. I rapporti con le Pro Loco limiOgni gruppo mantiene la pro- trofe sono buoni sia per quanto pria identità, organizza i propri riguarda scambi di esperienze, eventi, senza sovrapposizioni; che per prestiti di attrezzatuin caso di bisogno persone, at- re o personale. Si cerca anche trezzature, esperienza vengono di impostare i calendari degli messe a disposizione. Nel no- eventi in modo che non ci siastro caso particolare avendo la no sovrapposizioni o in qualche Pro Loco in gestione gli spazi caso gli eventi vengono fatti in abitualmente usati per le feste collaborazione (Festa dei fiori e cerchiamo di coordinare, più Passiti, Calici di stelle). che altro a livello logistico, le Avete in programma nuove iniattività delle varie associazioni ziative? Il prossimo evento è “A Volta per star bene” che si terrà il 15-16 novembre negli spazi di Palazzo Gonzaga. Le altre programmate sono le classiche che già citavo prima, qualche idea nuova c’è legata a EXPO e al centenario della Grande Guerra, ma l’incertezza economica ci tiene un po’ a freno.
Mauro Segna e il segretario dell’Accademia Gonzaghesca degli Scalchi, Cornelio Marini
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dott.ssa Francesca Lugoboni
Passando per Anghiari Circondata da campi di girasoli e coltivazioni di tabacco, Anghiari sorge su uno sperone della Valtiberina toscana, in provincia di Arezzo. Con i suoi palazzi rinascimentali e le sue case medievali affacciati su ripidi vicoli, è tra i Borghi più belli d’Italia. Il nome del paese evoca la celebre battaglia del 1440, vinta dai fiorentini alleati con la Santa Sede contro le milizie milanesi del duca Visconti e oggetto della misteriosa opera
di Leonardo “La battaglia di Anghiari”. Il borgo mostra ancora intatto il suo passato. Le possenti mura, le particolari pavimentazioni e le lontane tradizioni sono, infatti, indiscusse testimoni degli antichi tempi medievali. Ne è un esempio il Palazzo della Battaglia che ospita il Museo delle Memorie e del Paesaggio. Nella medesima piazza si trova anche palazzo Taglieschi, dimora di una facoltosa famiglia anghiarese e che
oggi ospita il Museo dell’Arte e delle Tradizioni Popolari della Valtiberina. Da non perdere la chiesa di Santa Maria delle Grazie, al cui interno si può osservare la Madonna della Misericordia di Andrea della Robbia. Singolare anche il Museo della Confraternita, nata nel 1348 per seppellire i morti di peste e per accompagnare i condannati a morte. Il museo ospita stampe ottocentesche, archivi, carri, e lettighe che servivano per trasportare gli
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ammalati. Poco distante dal centro, sulla strada che conduce ad Arezzo, sorge il Castello di Sorci, famoso per la leggenda del fantasma del condottiero Baldaccio Bruni che, si racconta, si aggiri ancora per la sua antica dimora. A pochi passi dal castello c’è la locanda dove si possono assaggiare piatti freschi e genuini: dalla pasta fatta a mano al vino di produzione propria. A questo punto non resta che andare alla scoperta dei segreti di questo magnifico villaggio toscano che mantiene un cuore medievale praticamente intatto, immerso in un territorio da gustare con lentezza, tra citazioni francescane e leonardesche.
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28 anni di amicizia
Nell’ormai lontano 1986, un gruppo di amici Guidizzolesi decideva di ritrovarsi, dopo il lavoro, nei giorni di Lunedì e Venerdì, in un campetto di calcio a sette, all’aperto, per trascorrervi qualche ora insieme tirando due calci ad un pallone dopo aver brevemente commentato le partite della domenica. Numerosi i tornei ai quali hanno partecipato e tante le mitiche partite, una su tutte quella svolta al Martelli di Mantova contro gli arbitri allora capeggiati dall’internazionale Gennaro Borriello che comprendeva anche il mitico Bobo Boninsegna e Mirko Benevelli e conclusasi con un ritrovo conviviale. Ebbene, dopo 28 anni, il solido gruppo, che nel tempo ha visto alternarsi e transitare intere generazioni di ragazzi e giovani non obbligatoriamente del luogo (se ne contano almeno 300), si ritrovano ancora con lo stesso entusiasmo, la stessa voglia di tirare due calci ad un pallone, con il giusto, sano e moderato agonismo, in estate ed in inverno, con pioggia, neve, nebbia e caldo asfissiante, terminando di tanto in tanto le sfide davanti ad una pizza. “L’università del calcio”, così bonariamente nominata, ha svolto e svolge ancora un ruolo sociale molto importante; difatti i ragazzi che si sono nel tempo contrapposti e che ancora oggi partecipano, si sfidano e si amalgamano con gli “anziani”, provengono da almeno tre diversi continenti (Africa, America ed Asia) e questo permette loro una sana integrazione nell’ormai multietnica so-
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cietà. Merito di questa irripetibile storia di amicizia sono ancora il capitano Dino Azzini (suocero dell’indimenticabile capitano del Mantova Mattia Notari), Marco Pedroni, Mario Fierro già comandante della Stazione CC di Guidizzolo, Ettore Toso, Nicolò Di Marzo attuale comandante della Stazione CC di Castel Goffredo, Felice Teora, Enzo Grassi, Simone Dal Prato, Flavio Terreni, Silvano Massaro, Giacomo Santoro, Cristian Prati, Alessandro Frangione, Fabio e Matteo Rocca, Michele Guarnieri, Constantino, Robert, Steve, senza dimenticare gli ex Pietro Gialdini attuale vice Sindaco di Guidizzolo, Angelo Iannone ex comandante della Stazione CC di Castel Goffredo, Angelo Covino, Giuliano Ponti, la mascotte Lino Fezzardi, Peppe Veneruso, Giorgio Keber, Antonio Tommasi e tantissimi altri amici, alcuni dei quali purtroppo ci hanno prematuramente lasciato nonostante la loro giovane età: Marco Paroni e Cristian Ghirardi.
Virtus tamburello sempre più “A”
Dopo aver raggiunto lo scorso anno l’importante traguardo di avere riportato il tamburello guidizzolese in serie “A”, dopo trentaquattro anni, gli atleti della Virtus hanno ottenuto la salvezza, con tanto impegno e volontà, offrendo ai tifosi di questo sport bellissime emozioni. La società guidata dal presidente Emanuele Menossi si impegna per la prossima stagione a rinforzare la squadra inserendo nel gruppo atleti prestigiosi, con notevole esperienza e capacità, in modo da poter svolgere un campionato di tutto rispetto e poter regalare soddisfazioni a tutti gli sportivi guidizzolesi. Va ricordato anche che la Virtus quest’anno era impegnata anche con il campionato di serie C maschile ed anche ai loro componenti va un sentito elogio e ringraziamento.
Se la Virtus Guidizzolo è riuscita a svolgere questo campionato incontrando non poche difficoltà, è stato grazie al contributo dei sempre generosi sponsor, pur in un momento così difficile come l’attuale e grazie a tutti i soci e simpatizzanti,
sempre presenti nel dare un aiuto importante nel sostenere la società impegnata a ben figurare e tenere alto il nome e il prestigio del nostro paese. Ph Giancarlo Grandi
Finali dei campionati studenteschi
Le strutture del Centro Sportivo comunale di Guidizzolo sono state ancora una volta al centro dell’attività tamburellistica. Dopo aver ospitato i primi Campionati del Mondo di palla tamburello, è stata la volta dei Campionati regionali lombardi
gazzi mantovani hanno fatto segnare una buona supremazia. Questi i risultati finali: Categoria Cadette: 1° Istituto Comprensivo San Macario (VA), 2° IC Castel Goffredo (MN), 3° IN Canonica d’Adda (BG), 4° IC Azzano Mella (BS). Categoria Cadetti: 1° IC Volta Mantovana (MN), 2° IC San Macario (VA), 3° IC Canonica d’Adda (BG), 4° IC Azzano Mella (BS). Categoria Allieve: Istituto Superiore Enrico Fermi (MN) su IS Oberdan Treviglio (BG). Categoria Allievi: 1° IS Enrico Fermi (MN) su IS S. Riva Sarnico (BG). Complimenti ai partecipanti, all’organizzazione ed alla struttura ospitante sono venuti da Emilio Crosato e Enzo Cartapati, rispettivamente presidente nazionale e regionale della Federazione Palla Tamburello. Ph Giancarlo Grandi
Inaugurato il nuovo bar del MASeC
studenteschi. Centinaia di ragazzi, accompagnati dal Coordinatore scolastico dei giochi Sergio Vernizzi, sono stati accolti da Renato Pasini, referente comunale per lo sport, in una delle strutture d’avanguardia della provincia di Mantova. E tutti si son dati battaglia in questo sport, il tamburello indoor, che sta acquistando sempre più appassionati. L’open è da sempre molto seguito nelle nostre zone ma all’indoor bisogna guardare con sempre maggior attenzione in quanto rappresenta sicuramente una fetta importante nel futuro del tamburello. Gioco veloce ed immediato ospitato nei palazzetti dello sport e di grande impatto. E così lo hanno interpretato e vissuto anche tutti i ragazzi a Guidizzolo dando vita ad incontri di livello che hanno appassionato i presenti. Mantova, Bergamo, Brescia e Varese le province, peraltro forti di tradizione, che hanno portato studenti a questa fase finale dove i ra-
Il 30 agosto è stato inaugurato ‘Black & White’ il nuovo bar presso la struttura polivalente MASeC, quest’ultima fruibile ed ampiamente utilizzata dal primo gennaio scorso. ‘Con l’apertura di questo bar, ha detto il sindaco Sergio Desiderati prima di procedere al taglio del nastro, si completano di fatto le strutture pensate già anni or sono per rivitalizzare tutta questa zona del nostro Comune. Qui accanto a noi c’è il parco Barriera e questa struttura, MASeC e bar, è in mezzo tra la nuova scuola dell’infanzia, le scuole primaria e secondaria di primo grado e l’ufficio postale; un’area tutta dedicata ad alcuni tra i servizi principali per la nostra cittadinanza. Marica e Stefano, i gestori del bar, hanno partecipato e vinto l’apposito bando predisposto dal Comune che affida loro anche la tenuta e valorizzazione del parco’. Chiudeva lasciando la parola al vice sindaco Pietro Gialdini il quale ha esposto più nel dettaglio le linee guida del bando che tra le sue finalità principali ha avuto quella di creare un’oasi per quanti, giovani ma non solo, intendano trascorrere alcune ore in serenità, senza nulla togliere agli altri esercizi pubblici. ‘Con Stefano, con il quale si è subito instaurata un’ottima condivisione di intenti -aggiungeva Gialdini-, si sono già valutate alcune possibilità di utilizzo anche
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del parco, del quale il gestore avrà possibilità di utilizzo per 200 mq vicini al bar, così da rendere sempre più frequentato questo luogo. In futuro vi potrà anche essere la possibilità di chiudere il parco stesso così da renderlo ulteriormente protetto durante le ore notturne’. E dopo aver sottolineato il nome del bar ricordando la propria fede calcistica il sindaco Desiderati ha chiamato vicino all’ingresso il presidente della Pro Loco Silvio Tarchini, il rappresentante dell’Ente Filarmonico Guidizzolo Antonio Malagutti, il capo gruppo Alpini Angiolino Pozzi e, soprattutto, i ragazzi presenti invitandoli a tagliare insieme il nastro per un luogo, ha detto, ‘…che è vostro, delle vostre nuove generazioni alle quali è dedicato’. E’ seguito il brindisi di rito.
Il sommergibile Atlantico “Morosini”
Parafrasando Manzoni, ci si potrebbe chiedere: “Angelo Pezzati, chi era costui?” A Guidizzolo solo i più anziani si ricordano di lui, la famiglia è estinta da tempo, l’antico palazzo di famiglia nella seconda metà del Novecento venne ceduto a terzi, con conseguente dispersione di quanto conteneva, soprattutto dell’eventuale archivio; non esistono vie a lui intitolate; il quadretto con foto, diploma e medaglie presente presso la Sede Municipale è introvabile. A tutto questo cerca di sopperire la recente “fatica” di Gianfranco Ruffoni che, con puntigliosa
caparbietà ci fa capire chi sia stato nella vita. È la storia di un uomo, nato a Guidizzolo nel 1911, da una delle più rilevanti e ragguardevoli famiglie del paese, arruolato nella Marina Militare Italiana e perito tragicamente, con l’intero equipaggio, nelle acque dell’Atlantico nell’estate de 1942, in seguito all’affondamento del sommergibile Morosini, nel compimento del proprio dovere. Il Nostro ripercorre fatti, esamina documenti, ci propone foto e biografie di personaggi storici, ci fa capire cosa e come fosse un sommergibile atlantico, cita testi di altri autori, elenca nomi ma, soprattutto fa emergere lo stretto rapporto, quasi la simbiosi tra un Uomo (Angelo Pezzati) e il Suo sommergibile (il Morosini). Rimane l’amarezza per la scarsità e dispersione delle fonti che l’Autore, comunque, non dispera di ritrovare, almeno in parte, in futuro, e che hanno impedito un ulteriore approfondimento di una luminosa figura di Guidizzolese sconosciuta ai più e che solo l’interesse e le ricerche di Gianfranco Ruffoni hanno fatto riemergere dalle tenebre dell’oblio.
Gita a Parma con l’Auser
Domenica 7 settembre. Una calda giornata di fine estate “quel tanto che basta a mantenere il buonumore”. L’aristocratica e signorile Parma ha ricevuto i gitanti dell’AUSER di Guidizzolo con un bel sole. I numerosi partecipanti alla gita hanno così potuto ammirare le bellezze di questa città senza la preoccupazione di aprire ombrelli. Con una bravissima guida hanno visitato la stupenda Cattedrale con affreschi del Parmigianino, lo straordinario Battistero, e poi
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la camera di S. Paolo con i dipinti del Correggio e la chiesa di Santa Maria della Steccata. Essendo poi la prima domenica del mese, hanno potuto vedere gratuitamente i musei statali, come la galleria nazionale, dentro il palazzo della Pilotta e lo spettacolare Teatro Farnese. La pausa pranzo è stata un’ottima occasione per stringere nuove amicizie, divertirsi e svagarsi mentre gnocchi fritti in abbondanza con ottimi salumi parmensi sparivano velocemente dai piatti. Così come tortelli, tagliatelle al ragù, spalla cotta, arrosto e montagne di patatine e insalata, facevano da contorno a risate, barzellette soprattutto dopo aver …assaggiato un buon lambrusco doc dell’Emilia. Nel pomeriggio visita alla casa natale di Verdi e poi Busseto dove ognuno ha scelto di rilassarsi come meglio voleva. Una gita AUSER riuscita perfettamente. Mentre ci si salutava, molti chiedevano già quale sarebbe stata la prossima meta.
3ª Festa della birra
Anche quest'anno la 3ª edizione della Festa della birra, organizzata dalla Pro Loco, è stata un
successo. Nelle tre sere, migliaia di giovani e intere famiglie hanno partecipato divertendosi con amici e famigliari. Gustosi risotti, spiedi, patatine fritte, panini e piadine hanno soddisfatto e calmato l’appetito, mentre le varie birre bionde, rosse e scure hanno placato la sete. Acqua, bevande analcoliche e gelati hanno resi felici i bambini. I contorni di questa manifestazione sono stati: le varie esibizioni canore, dal tributo ai “Dire Straits” dei Movie Makers, al Dj Marino con lo spettacolo Remember Sayonara e al Funky Road live e un torneo di calcio saponato sia maschile che femminile. Per tutte le tre serate ragazzi e ragazze correndo, scivolando, divertendosi, hanno dato il meglio di se stessi, sprigionando tutti i loro ormoni e dando vita ad una gara di gioia, allegria ed amicizia. Hanno aderito e lavorato anche i volontari della Croce Rossa, dell' Avis, Aido ed Abeo. Le forze dell'ordine hanno svolto un ottimo servizio. Un vero successo d’intelligenza e di coscienza. Un orgoglio soprattutto per i giovani della Pro Loco che hanno lavorato instancabilmente per il successo di questo evento.
Rally virgiliano Vespa club Mantova
Un caldo sole di fine estate, sbucato all’improvviso da un cielo blu cobalto che prometteva pioggia, ha permesso lo svolgimento del 4° rally virgiliano organizzato dal Vespa club di Mantova lo scorso 31 agosto. Una delle cinque tappe del campionato Lombardo di regolarità. Grazie al continuo e instancabile impegno della Pro Loco, Guidizzolo è diventata una platea interregionale di questo sport ed è entrato ormai di diritto nel circuito lombardo delle manifestazioni vespistiche. Quest’anno, sul piazzale Falcone e Borsellino, sono stati settanta gli iscritti alle prove di regolarità. I concorrenti provenivano non solo da quasi tutte le province lombarde, ma anche dal Trentino e dall’Emilia Romagna. Più che i risultati finali, naturalmente importanti per i vespisti, quello che si è potuto ammirare sono stati l’amicizia, il sano antagonismo e l’allegria tra i concorrenti. La Pro Loco ha offerto un genero-
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Un saluto a suor Pieranna
sissimo buffet di panini bene imbottiti di salame mantovano, schiacciate e pizzette doc di Guidizzolo. Il tutto innaffiato da buon vino delle nostre colline. Al termine della manifestazione una nutrita rappresentanza del Vespa club Mantova si è trasferita presso l’Oratorio di San Lorenzo, aperto per l’occasione. Dopo aver ammirato gli affreschi, hanno posato davanti alla chiesetta per la classica foto ricordo.
Tesseramento per gli amici di Rebecco
A conclusione di un intenso anno di attività gli “Amici di Rebecco” sono chiamati a raccolta in occasione del tesseramento annuale. I vecchi soci sanno bene come funziona: a chi dà o rinnova l’adesione all’Associazione Amici di Rebecco, per la quota di 10 euro, viene data in omaggio una abbondante porzione di spiedo con polenta. Un’idea originale che ha avuto un grande successo. Quest’anno il tesseramento si terrà nella mattinata di domenica 2 novembre 2014, dalle ore 11.30 alle ore 12.30, presso la sede dell’Associazione in via Oratorio 19. E’ obbligatoria, però, la prenotazione, telefonando al numero 331.3279682. L’Associazione “Amici di Rebecco” è ormai una realtà importante del nostro territorio, grazie alle numerose iniziative poste in essere. Anche in questo anno numerose sono state le manifestazioni organizzate, oltre alla “Festa d’Estate” che richiama sempre tanta gente: dalla Befana col “buriel” al “Sant’Antone chisuler”, dal 25 aprile alla Festa degli Sparis, alla Festa del Ringraziamento, per finire con la Festa di Santa Lucia.
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La chiesa parrocchiale si presentava qualche domenica fa più gremita del solito alla celebrazione eucaristica delle 10,30: diversi chierichetti, un gruppo di giovani ai canti, molte persone nei banchi (più di una con gli occhi lucidi). L’appuntamento era, naturalmente, per la partecipazione alla S. Messa domenicale al termine della quale la comunità ha salutato Suor Pieranna destinata ad altra sede. Le suore Operaie della Santa Casa di Nazareth di Botticino sono a Guidizzolo da tantissimi anni; collaboratrici nelle attività parrocchiali e poi, da quando la scuola materna parrocchiale chiuse, sempre pronte a lavorare sul territorio. Suor Pieranna arrivò a Guidizzolo 11 anni fa; la materna non era più in funzione già da anni e la piccola comunità di suore era di tre, quattro religiose: lei la più giovane. Piano piano, ma con grande disponibilità, iniziò a portare un contributo importante alle attività soprattutto verso i giovani, al termine della giornata di lavoro in fabbrica. Dopo alcuni anni si assentò per un breve periodo mettendosi a disposizione, al suo ritorno, delle attività diocesane per la pastorale giovanile affiancata al lavoro a Casa della Rosa, la residenza della Caritas per donne in difficoltà. A Guidizzolo suor Pieranna lascia un ricordo fortissimo testimoniato anche il giorno del saluto dalle parole del parroco don Libero e dall’abbraccio di tutta la Comunità. Lei ha ringraziato di tanto affetto e di quanto Guidizzolo ha lasciato e le lascerà.
Fondato il Milan Club Guidizzolo 1985
Non è certo una delle epoche migliori quella che sta vivendo il Milan in questi anni, ma forse proprio per questo i veri tifosi sentono di più il bisogno di ritrovarsi e stringersi attorno alla propria squadra del cuore. Dopo i fasti vissuti negli anni ’80 e ’90, che avevano visto nascere e crescere il Milan Club Guidizzolo, fondato nel 1985 con sede presso il Ristorante Alla Torre ed arrivato allora a superare i mille iscritti, ora in molti amici guidizzolesi si è avvertita la voglia di far ripartire quella bella esperienza. È così che alcuni giorni fa si sono ritrovati vecchi e giovani supporters milanisti, chiamando a raccolta tutti coloro che si riconoscono nei colori rossoneri. La risposta è stata a dir poco entusiastica: in occasione della serata per il tesseramento organizzata presso la nuova sede, Agriturismo Corte Fienili, si è arrivati a superare 170 adesioni , proseguite poi ulteriormente nei giorni successivi. Un risultato che in altri lidi e su altri fronti non è nemmeno immaginabile! Con la formalizzazione dell’adesione alla Associazione Milan Club sono stati nominati gli organi statutari con la acclamazione a presidente di Andrea Dal Prato, vice Simone Giubelli, segretario Graziano Pelizzaro, addetta stampa e pubbliche relazioni Chiara Grassi, Trattenimenti Musicali Marco Grandelli. Rapporti con i Giovani: Mattia Gandini, Matteo Cappa. Consiglieri: Annamaria Adami, Germano De Giuli, Giancarlo Garzaniti, Francesco Procopio, Mario Vignali. Probiviri: Renato Fumagalli, Gianluigi Grandelli, Massimo Grassi. Ricco il programma delle attività e delle iniziative, di cui verrà puntualmente data notizia sulla pagina Facebook “Milan Club Guidizzolo”, che si aggiunge al sito web http://www.aimc.eu/ guidizzolo1985. Questi i principali contenuti del programma: Presso la sede “Agriturismo Corte Fienili” sarà possibile la visione delle partite: a scelta, ogni singolo iscritto, potrà decidere se: - vedere semplicemente la partita, senza alcun obbligo di consumazione, in un clima ROSSONERO
- vedere la partita e pagare quello che desidera consumare - prenotare la “CENA ROSSONERA”, con un menù particolare (che sarà pubblicato su facebook) al costo di E 10 Verrà programmato un viaggio a “CASA MILAN” Per quanto riguarda le trasferte in pullman a San Siro, la frammentazione del calendario in giorni ed orari diversi ne rende assai ardua la programmazione, ma sarà possibile collaborare a questo scopo con il Milan Club Castel Goffredo tel. Presidente, Vezzoni Mauro, 347 9064444. Biglietti, è possibile la prenotazione attraverso il Club o direttamente presso la Banca “BPM” in via Rodella a Guidizzolo. Un impegno notevole, ma adeguato alla passione dei tanti, tantissimi tifosi milanisti, con l’auspicio di tornare presto ad innalzare sul pennone più alto la gloriosa bandiera rossonera.
Per la partita Milan- Udinese del 30 novembre 2014 è previsto un pullman con ingresso gratuito per i bimbi fino a 14 anni. Iscrizioni presso Grassi Massimo (calzature) via V. Veneto tel. 339 7560076
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Pezzini Danilo Azienda Agricola Suinicola Se vuoi soddisfare la tua esigenza di prodotti freschi e genuini ecco dove devi rifornirti: presso lo spaccio di Pezzini Danilo in via Selvarizzo 12 in Guidizzolo. Il giovane Danilo, titolare dell’Azienda Agricola Suinicola Pezzini a conduzione famigliare, svolge attività di allevamento, trasformazione e vendita diretta dei propri prodotti. Segue personalmente tutte le fasi, dalla coltivazione di quanto serve per la nutrizione dei suini, che gli permette di garantire genuinità e qualità. I suini, nutriti con mais, orzo, soia e crusca vengono macellati ad un peso superiore ai 160 Kg. In questo modo forniscono una carne di maggior pregio in quanto più “matura” mentre la freschezza del prodotto è garantita dalle macellazioni settimanali. Il metodo di allevamento e di lavorazione è quello tradizionale facendo tesoro delle esperienze tramandate di generazione in generazione e affinate con nozioni più moderne che Danilo ha integrato frequentando un corso di norcineria. I prodotti spaziano dal fresco come i vari tagli di carne, salamelle, cotechini agli stagionati tra i quali il salame mantovano, coppa, pancetta, lonzino, pancetta salamata. Tutti gli insaccati sono genuini dato che non contengono alcun tipo di antiossidanti, coloranti, zuccheri o farine di vario tipo. L’unico prodotto conservante impiegato è il salnitro. Danilo è disponibile per soddisfare ogni Vostra richiesta compresa la preparazione di porchette e vendita di mezzene per far scorta di carne o produrre a casa il proprio salame.
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AZZINI Una nuova avventura attende Angelo Azzini, hairstylist del negozio “Trend by Angelo”, ed Erika Magnabosco, sua abile assistente: entrambi prenderanno parte alla competizione annuale indetta dall’azienda Goldwell. L’argomento che costituisce il fil rouge delle creazioni di quest’anno è la commistione tra realtà e illusione, denominata “Reallusion”. In un abile gioco di percezioni chi può distinguere tra ciò che esiste in natura e ciò che viene creato artificialmente? L’illusione ottica evidenzia l’abilità tecnica e creativa di chi è in grado di realizzarla, la grande sicurezza nella
Debora Trivini
qualità del proprio lavoro e la precisione nell’utilizzo del colore. Colore e taglio danno vita a un effetto di dinamismo unico e singolare. I lavori proposti da Angelo ed Erika per il concorso sono affascinanti e intraprendenti pur mantenendo un’aura di sofisticatezza che non guasta mai. Un caloroso ‘in bocca al lupo’ a entrambi! Si ringraziano per la stimata collaborazione le modelle Valeria Minelli e Debora Trivini, per il bellissimo trucco “ESTETICA EMOTION” e per le meravigliose fotografie Stefano Bacchi.
Valeria Minelli
Tre n d b y A n g e lo Seguici su Facebook
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Una vita così: Oriele Antonelli Una vita vissuta per regalare altre nuove vite. È questo ciò che si potrebbe dire di Oriele Antonelli, ostetrica dal 1943 al 1983. Una gentile, sorridente e simpatica signora che sicuramente non dimostra assolutamente i suoi 93 anni. Attiva, ancora energica e senza fare un minimo sforzo nel ricordare il suo passato (magari anch’io potessi ricordare così bene, penso mentre la intervisto !). Inizia a racconta re dell a sua vita tra-
scorsa e ricorda tutte le vicende successe nel suo primo paese di montagna, in Val Camonica a 1200 metri di altezza. Negli anni ’50 le stagioni erano vere stagioni con autunni freddi e piovosi e inverni con la neve che arrivava alle ginocchia. Senza strade asfaltate od ospedali vicini. Non c’erano orari per lei. In qualsiasi momento doveva essere pronta a partire con neve od acqua, raggiungere la partoriente anche di notte (allora tutte le mamme facevano nascere i loro figli in casa) e naturalmente con lei vicina le neo mamme si sentivano più sicure. Mentre ricorda, mi sembra di rivedere i bellissimi film di Don Camillo quando viene “esiliato” in montagna in mezzo al freddo, alla pioggia ed alla neve. Oppure i film di De Sica con la figura dell’ostetrica tra le persone più importanti del paese, insieme al maresciallo, al sindaco, al prete e al dottore. Ricorda benissimo un episodio che la vide scontrarsi con le “mammane” (così le chiama Oriele) del paese. Voleva portare una partoriente in ospedale perché aveva capito subito che il bambino che stava per nascere era in pericolo, mentre le altre donne che erano presenti si rifiutavano di seguire il suo consiglio. Decisa come sempre, prese allora la sua macchina, caricò la mamma e la portò di corsa al più
Daniele Guerra vicino ospedale, dove i medici furono costretti ad un taglio cesareo per salvare la piccola. La mamma, per la riconoscenza e la gratitudine di aver salvato la vita alla sua bambina, le mise il nome di Oriele. Arrivò poi a Guidizzolo dove ebbe la condotta per vent’anni. Tra gli altri, ricorda di aver fatto nascere anche un bambino che sarebbe diventato in seguito il suo sindaco. È stata insignita di molte onorificenze, medaglie ed attestati. Tra gli altri ricorda le dimostrazioni di affetto del parroco e del commissario prefettizio del comune di Saviore, oppure della onorificenza “Paul Harris” rilasciata dal Rotary International od ancora delle medaglie che il Comune di Guidizzolo le ha rilasciato quando è andata in pensione. “Quando si diventa adulti, a volte si ha paura del tempo che passa. E’ una cosa difficile da spiegare , ma più si cresce più il tempo accelera e sembra che si consumi più velocemente. E’ questa la cosa che fa paura”. Non nel caso di Oriele che con il suo sorriso ed i suoi occhi sprizzanti energia positiva non sembra preoccuparsi assolutamente del tempo che passa, anche perché è una donna che ha sempre pensato e vissuto per la vita. Una vita così, come tante, ma tutta da raccontare.
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semestre dell’anno compaiono a parte. Quest’ultima sezione, detta feriale, risulta di particolare interesse: mancano le festività introdotte dagli imperatori successivi ad Augusto, elemento che, insieme alla menzione del mese di Augustus, circoscrive la datazione del reperto all’età augustea. Inoltre, presentando feste tradizionali romane accanto ad una festività di derivazione celtica, il feriale costituisce un compendio unico nel suo genere, sul quale varrà la pena soffermarsi in un approfondimento successivo. Quanto alla storia moderna del reperto, le sue vicende dopo il ritrovamento rappresentano un esempio di piccolo mistero fitto di inspiegabili dimenticanze. Rinvenuto nel 1891, in località San Martino di Guidizzolo, il reperto fu subito riconosciuto come un frammento di un calendario romano, e quindi inserito nei corpora di riferimento con il nome di Fasti Guidizzolenses; scomparso dalla collezione privata del Conte Italo Rizzini, entrò a far parte delle collezioni civi-
che di Brescia nel 1938, in occasione delle celebrazioni per il Bimillenario Augusteo, come dono del Cavalier Antonio Belpietro, del quale si hanno ben poche notizie. Dal Museo Romano, nel 1998 venne trasferito ai Musei di Santa Giulia, dove è sempre stato esposto nella sezione dedicata ai culti di età romana in territorio bresciano. Poiché il calco del reperto originale, che nel 1961 il Prof. Alessandro Dal Prato chiese di poter fare eseguire per esporlo all’interno del museo didattico della Scuola d’Arte, è andato distrutto, l’Amministrazione Comunale ne ha commissionato una nuova copia, che a breve potremo vedere esposta presso la Biblioteca Comunale.
dott.ssa Mariavittoria Spina
Da tempi immemori il calendario consente ai membri di una comunità di misurare lo scorrere del tempo e di tenere conto delle ricorrenze sulla base di fenomeni astronomici osservabili ciclicamente come equinozi, solstizi e fasi lunari. Lo studio dei calendari, veri e propri compendi di tecnica e cultura, fa emergere affinità e divergenze tra gli usi e costumi vigenti presso civiltà diverse, anche molto distanti nel tempo e nello spazio. A volte, le scoperte relative ad antichi calendari giungono perfino ad influenzare la quotidianità: chi non ricorda il clamore suscitato negli scorsi anni dalla molteplicità di studi sul calendario Maya, che sembrava annunciare eventi epocali in concomitanza con l’inizio di una nuova era? Pochi invece forse ricorderanno che proprio a Guidizzolo è stato rinvenuto il frammento di un antico calendario romano. Per quanto modesto d’aspetto, un laterizio quadrangolare di circa sedici centimetri per lato, il reperto apre uno spiraglio sulla vita nella nostra località ai primi tempi della Roma imperiale. Sul frammento, probabilmente l’angolo di una tegula di oltre quaranta centimetri, si distinguono gli ultimi dodici giorni del mese di novembre e gli ultimi quattordici del mese di dicembre, mentre le feste dell’ultimo
Astri e civiltà
Il calendario romano di Guidizzolo
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Due teorie fondamentali su nascita, vita e morte dell’universo In un precedente argomento abbiamo conosciuto la teoria del Big Bang secondo cui 15 miliardi di anni fa un’esplosione cosmica di inimmaginabili proporzioni, definite come IPOTESI DELL’ATOMO PRIMITIVO, ha lanciato nello spazio e nel tempo, parti di materia poi trasformatasi in pianeti, stelle e galassie o ammassi stellari. Per Albert EINSTEIN, secondo cui E=mc2 (l’energia è uguale alla massa per velocità della luce al quadrato), l’universo primordiale proviene
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invece da un’espansione esponenziale spazio-temporale di materia eterna, composta di particelle elementari, ad una velocità superiore a quella della luce, che si fondono per formare, come per il Big Bang, pianeti, stelle e galassie che a loro volta si allontanano fra loro creando ONDE GRAVITAZIONALI o RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE che si propagano nello spazio orientandosi e polarizzandosi in varie direzioni e creando UNIVERSI PARALLELI, uniformi da qualsiasi direzione li si guardino. Aumenta così l’INFLAZIONE COSMOLOGICA che tuttora continua ma a velocità molto inferiore trasformando la materia in quelle PROPORZIONI QUANTISTICHE da cui tutto ha avuto origine. I BUCHI NERI si possono definire cimiteri che inghiottono pianeti, stelle e galassie con la loro luce, quando muoiono, producendo getti di
gas per cui la nostra galassia è nebulosa, per questo si chiama via lattea. Questi corpi vengono compressi ad un miliardo di tonnellate per cm3, una massa superiore a quella del sole, ruotando su se stessi mille volte al secondo e con le loro onde gravitazionali, costituite da radiazioni elettromagnetiche, il cui campo è così forte che niente può uscire, possono passare uno spessore di piombo solido alla velocità della luce (300.000 Km/sec.) senza lasciare alcun segno. Questi buchi neri sono gli unici elementi dell’universo che non possono essere studiati perché non emettono alcun tipo di radiazione e vengono chiamati anche STELLE NERE. Si può solo immaginarli attraverso quella teoria della relatività di EINSTEIN che aveva anche dimostrato come la forza delle onde gravitazionali influenzi persino la luce. Elodio Perani
De Gasperi, l’inutile strage e l’etica della responsabilità Pieve Tesino 3 aprile 1881 – Borgo Valsugana 19 agosto 1954. Il 19 agosto del 1954, sessantanni fa, scomparve Alcide De Gasperi, sicuramente uno dei più avveduti ed importanti politici italiani che traghettò l’Italia fuori dalle secche in cui era sprofondata con la seconda guerra mondiale ed il ventennio fascista. Abbiamo raccolto un commento del guidizzolese Gilberto Quiri, segretario del PD locale. ‘Sembra che alcune crisi geopolitiche degli ultimi vent’anni, in parte ancora aperte rimandino a nodi che, con un secolo di peso in più sulle spalle, è la Grande guerra ad aver posto sul tappeto. Sempre più l’anniversario della morte di Alcide De Gasperi è occasione per una riflessione più storica che politica. Non è possibile e non è giusto infatti trascinare una figura di tale spessore nell’attualità della politica italiana dopo che sono trascorsi sessant’anni tanto densi. Il contesto storico oggi è veramente molto diverso. Restano certamente di De Gasperi alcune lezioni per molti aspetti trascendenti un punto storico: il senso dello stato, l’idea di stato democratico, il modello di repubblica parlamentare, l’invenzione dell’Europa politica, il ruolo di mediazione geografica dell’Italia fra Medi-
terraneo ed Europa, l’ancoraggio occidentale, un’economia liberal-sociale, il principio di laicità eticamente non agnostica. Per capire completamente il De Gasperi politico è utile un richiamo al Max Weber della distinzione fra l’“etica della convinzione” e l’“etica della responsabilità”. La prima è quella che guida i religiosi e i rivoluzionari, la seconda è quella che dovrebbe guidare gli uomini politici. Etica della responsabilità significa capacità di valutare i dati della realtà, fattibilità delle scelte, conseguenze delle scelte. De Gasperi riteneva che il maggiore male politico ereditato dall’ottocento fosse il nazionalismo, virus politico foriero di instabilità permanente, di sedimentazione di odio e incubazione di vendetta. Ma vi è una ragione politica che sta alla base
della sua avversione a ogni forma di nazionalismo. Pensava, infatti, che ogni nazionalismo (tedesco, italiano o slavo) fosse un serio pericolo per la pace. Le minoranze vanno tutelate con la politica dei diritti e non con i territori: questa fondamentalmente la posizione di De Gasperi. Etica della responsabilità. E la storia si incaricherà poi di distribuire torti e ragioni di chi allora aveva posizioni diverse, anche tra i cattolici italiani. Etica della responsabilità che animò e condusse tutta la sua vita politica nella quale sempre a tutto antepose il bene comune’. Gilberto Quiri
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La sera: un approdo nostalgico per un’anima inquieta
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dott.ssa Francesca Pesci
Letteratura
arte & dintorni
Foscolo e la riflessione sul “nulla eterno” Ci sono momenti particolari, paesaggi particolari che a volte ci lasciano col fiato sospeso. Ci pervade quella sensazione di riuscire a veder le cose più in profondità e, al tempo stesso, la sensazione che le cose ci tocchino più in profondità. Sono attimi magari, ma sono tanto preziosi perché lì ci si sente un po’ più vivi. La sera, l’imbrunire, per la sua caratteristica di transitorietà, è uno di quei momenti che può creare suggestioni poetiche. Foscolo, sofferente e sensibile, dedica un sonetto (“Alla sera”, 1803) a questo momento della giornata in cui i contorni della realtà sfumano nel buio e le certezze delle cose concrete iniziano a dileguarsi (non a caso, la prima parola della poesia è un vago e sfuggente “Forse”). La sera è molto cara al poeta perché è vista come l’immagine della “fatal quiete”, cioè, semplificando un po’, della morte. Sia quando è accompagnata da nuvole estive e venti leggeri, sia quando è foriera di atmosfere tenebrose e invernali, la sera è “invocata” dal poeta perché essa gli ispira i più intimi pensieri e sa raggiungere dolce-
mente le zone più segrete del possibile (ma pur sempre vitasuo cuore. le) di felicità. Il sopraggiungere della sera Un conflitto paradossale e è un momento desiderato dal drammatico, a pensarci bene: poeta perché lo induce a me- nutrire una speranza, negarditare sulla vita e sulla morte, sela continuamente senza però sul “nulla eterno”, quell’an- potervi mai rinunciare. nullamento totale e definitivo Una poesia piena, che sa fare della vita che Foscolo, avendo una sintesi perfetta tra suggeabbracciato il pensiero illumi- stioni poetiche e riflessioni filonista e materialista, prevedeva sofiche ed esistenziali. Questo dopo la vita terrena. sonetto affascina e cattura per E mentre pensa a questo nulla, il suo linguaggio, fatto di imil tempo presente, per lui dolo- magini contrastanti che creano roso, fugge via e porta via con suggestivi chiaroscuri, e per la sé tutti gli affanni. Così, in que- provocazione del suo messagsto momento, la sua anima tor- gio. Un messaggio sofferenmentata per un attimo si placa. te, lontano da una prospettiva La poesia lascia trasparire di fede o anche solo di fiducia un’aspirazione struggente e nella Vita, ma molto umano (e mai appagata all’infinito, un at- quindi condivisibile) per la sua teggiamento di inquietudine e ricerca di Senso. nostalgia. Foscolo, come già detto in altre occasioni, nella sua ricerca del significato dell’esistenza umana è combattuto tra la sua convinzione razionale e materialistica che la morte annulli ogni cosa e, dall’altra parte, l’aspirazione insopprimibile a superare i ristretti limiti temporali dell’esistenza terrena. Una ricerca assurda, im- “Il tramonto” Caspar David Friedrich
La battaglia di Goito 1848 in battaglia una brigata o una divisione. Rispetto all’Armata austriaca, quindi, quella sarda aveva una capacità di comando o controllo inferiore, aggravata dalla completa insufficienza del servizio topografico e cartografico”. Ci viene fatto capire che, nonostante i diversi successi delle truppe di re Carlo Alberto, alla fine prevalsero l’esperienza austrica e, in modo particolare, la caparbietà e fermezza del maresciallo Radetzky. In conclusione, non rimane che il giudizio sulla vittoria di Goito del 30 maggio che appare come non decisiva e che, per certi aspetti, prelude al panico che si diffuse nell’estate del 1848, dopo Custoza e Volta. Vennero ricercate le responsabilità di una conclusione così drammatica della guerra che può essere attribuita all’inesperienza, più che all’incapacità. Chiudono la pubblicazione alcuni versi tratti dalla poesia “Piemonte” di Giosuè Carducci, le schede biografiche del re Carlo Alberto e del Feldmaresciallo Radetzky, la Lista delle abbreviazioni, la Bibliografia e i Ringraziamenti. Numerose fotografie dei luoghi, di quadri, di fatti storici, di cartine topografiche degli schieramenti degli eserciti, corredano il testo e lo rendono, se possibile, ancor più interessante. Uniche note negative di un libro degno di nota sono: la mancanza di un indice degli argomenti, la dimensione molto ridotta dei caratteri delle note, che non ne agevola la lettura, e alcune incongruenze del testo (pag. 23, “la marcia in avanti, dal 23 marzo (superamento del Mincio)”; pag. 29, “Le prime avanguardie sabaude varcarono il Ticino il pomeriggio del 24 marzo”.
Falco Verna, La battaglia di Goito 1848, edizioni Chillemi
arte & dintorni
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prof. Giovanni Zangobbi
L’Autore, dopo essere partito da un’inquadratura del contesto europeo, ci presenta gli eserciti in campo: da una parte “L’Armata Austriaca in Italia contava circa 70.000 uomini superbamente addestrati dal suo comandante, Feldmaresciallo Radetzky von Radetz. Essa era portata ad esempio in tutta Europa, persino in Prussia, per l’eccellenza dei suoi Quadri, per la disciplina e per la capacità tattica e di manovra”. Radetzky aveva 82 anni e “Con costante cura ed addestramento egli riuscì a mantenere alto il morale e le capacità combattive”. Dall’altra parte, l’Armata Sarda contava, grosso modo, il medesimo numero di soldati, devoti, come gli ufficiali, al Re e a Casa Savoia. Il materiale bellico era relativamente nuovo. “Generali ed ufficiali, però, erano carenti di esperienza bellica e di elasticità mentale. Per anni il principale compito dell’Armata era stato il mantenimento dell’ordine pubblico, e le croniche ristrettezze di bilancio avevano impedito lo svolgimento di esercitazioni in grande stile. I generali e gli ufficiali più anziani potevano vantare una esperienza maturata nella Grande Armée napoleonica, ma al massimo nel grado di capitano: nessuno quindi aveva esperienza nel condurre
La nostra storia
L’anno 1848 segna un punto di svolta nell’ordine costituito dal Congresso di Vienna. In tutta Europa, a partire dalla Francia, meglio ancora da Parigi, si accese un fuoco rivoluzionario che finì per coinvolgere le principali città e capitali del continente, come Berlino, Vienna, Budapest e Praga. L’Italia, che non esisteva ancora come stato essendo divisa in numerosi stati, vide anch’essa agitazioni che, iniziate a Palermo il 12 gennaio, si estesero a Napoli e, via via, fino a Torino; tanto che i rispettivi sovrani furono costretti a concedere gli Statuti. Il 17 marzo 1848, Venezia si sollevò contro gli austriaci e lo stesso fece Milano il 18 marzo. Il maresciallo Radetzky si ritirò con le sue truppe nelle fortezze del Quadrilatero (Mantova, Peschiera, Verona e Legnago). Il 23 marzo il governo di Torino dichiarò guerra all’Austria. Rinforzi all’esercito sabaudo vennero dalla Toscana, dallo Stato Pontificio e dal Regno delle Due Sicilie. Iniziava quella che venne chiamata la Prima Guerra d’Indipendenza, la cui prima fase si sarebbe conclusa con la sconfitta di Custoza e nel 1849 con quella definitiva delle truppe piemontesi a Novara; che portò all’abdicazione di re Carlo Alberto che lasciò il trono al figlio Vittorio Emanuele II. Falco Verna, in un’agile pubblicazione di una novantina di pagine ci offre una sintesi di questi avvenimenti. Il titolo non deve trarre in inganno, il testo dedica alle battaglie di Goito, la prima l’8 aprile e la seconda il 30 maggio, solo una parte dell’affresco storico che parte dal contesto per poi dilatarsi alle diverse battaglie del conflitto. Il nostro territorio, anche per le fortezze del Quadrilatero, ha vissuto da protagonista quegli eventi che sono ricordati dai monumenti sparsi sul territorio, da Goito e Volta fino a Curtatone e Montanara.
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dott. Luca Piazza
Cinema
arte & dintorni
Scrivere un articolo sulla Mostra del Cinema di Venezia è, da sempre, ardua impresa. In primo luogo, per ragioni temporali: il Festival si svolge tra la fine di agosto e i primi di settembre, e ciò che voi vi apprestate a leggere non è altro che la cronaca di un evento ormai passato e archiviato. In secondo luogo, per ragioni empatiche: raccontare le emozioni di un Festival è come raccontare le emozioni di un viaggio. Solamente chi ha visto le stesse cose che noi abbiamo visto può capire, appieno, la nostra esperienza. Quest’anno sono sbarcato al Lido con quattro compagni al seguito: Valter Dalprato, uno dei due Highlander del gruppo, assieme al sottoscritto (“ne
resterà soltanto uno”). Luca Ghizzi, la gloriosa penna cerlonghese. Mauro Moriconi, il giovane cinefilo arilicense. E, infine, Attilio Mazzalini, il “cittadino” in cerca di nuove emozioni. La 71esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, come ricorderete, si è conclusa con la consegna del Leone D’Oro al film “A pigeon sat on a branch reflecting on existence” (“Un piccione si posò su un ramo per riflettere sull’esistenza”) del regista svedese Roy Andersson, storia del viaggio di un venditore e di un malato mentale. L’Italia si è dovuta accontentare delle due Coppe Volpi, assegnate, per la miglior interpretazione maschile e femminile, ai protagonisti di “Hungry Hearts”, film di amori e ossessioni di Saverio Costanzo. Durante la nostra permanenza, abbiamo assistito alla proiezione di cinque dei venti film in concorso. “Birdman”, di Alejandro Gonzalez Inarritu, narra la messa
in scena, con tutte le difficoltà e gli imprevisti, di uno spettacolo teatrale a Broadway. Straordinaria la prova dei due attori protagonisti, Michael Keaton e Edward Norton. Il primo è un attore in declino, famoso per aver interpretato un fantomatico supereroe alato e in cerca di riscatto. Il secondo è invece un attore affermato, deciso a rubargli la scena. “Ghessea” (“Tales”) (Premio per la migliore sceneggiatura), della regista iraniana Rakhshan Bani-Etemad, è rimasto occultato per ben otto anni, a causa dalla censura di Ahmadinejad. Il film, oggi finalmente visibile a tutti, mette a fuoco storie d’affetto e amore tra madri e figli, mariti e mogli o fidanzati, in un’opera molto intensa e profonda. “La rancon de la gloire”, di Xavier Beauvois, è uno degli omaggi più delicati e poetici, mai dedicati alla figura di Charlie Chaplin. La vicenda trae spunto da un fatto realmente accaduto: il furto della salma del grande comico, in un pic-
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colo cimitero svizzero, da parte di due balordi e il successivo tentativo di estorsione, ai danni della famiglia. Il fantasma di Chaplin riuscirà a vegliare su questi due derelitti e a cambiare favorevolmente il corso delle loro esistenze. “The look of silence” (Gran Premio della Giuria), di Joshua Oppenheimer, rievoca le efferate stragi di massa perpetrate negli anni 70, quando il generale Suharto scatenò una caccia ai comunisti che provocò circa un milione di morti. In realtà, l’esercito ne uscì pulito, facendo compiere l’orrendo massacro alla popolazione locale. Gli autori di quegli orrendi crimini vivono tutt’ora indisturbati tra i parenti di coloro che hanno trucidato. Il fratello di una delle vittime, a distanza di anni, si reca da loro per capire fino a dove si può spingere la mostruosità del male. “Anime nere”, di Francesco Munzi, liberamente tratto
dall’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco, narra la storia di tre fratelli appartenenti ad una famiglia della malavita calabrese. L’azione parte dai porti di Amsterdam per spostarsi, poi, nel cuore dell’Aspromonte. E’ un film buio, noir, bellissimo che riesce a tenere altissima la
tensione fino all’ultima inquadratura. Permettetemi un’ultima considerazione: certo è curioso assegnare il Leone D’Oro ad un “Piccione” e, per di più, a Venezia. Ph: Valter Dal Prato
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Stracotto di cavallo Ingredienti
a cura di Donatella Lusenti
Ricette
per 4 persone
1 kg di carne di cavallo 1 cipolla 100 g burro 100 g olio extravergine Per l’infusione: 1lt di vino rosso 2 foglie di alloro sale e pepe q.b. 4-5 bacche di ginepro 4-5 chiodi di garofano 1 spicchio di aglio
Procedimento Unire tutti gli ingredienti per l’infusione e posarvi la carne tagliata a pezzi e lasciare riposare per 24 ore. Soffriggere la cipolla con burro e olio, dopodichè aggiungere la carne e farla rosolare per bene insieme al liquido d’infusione dal quale estrarre gli aromi e porli in un sacchetto di garza per evitarne la dispersione. Cuocere lentamente, circa 3 ore o più, finchè il sugo si sarà addensato e la carne divenuta molto morbida. Tenere la pentola coperta per mantenere il vapore e non far asciugare troppo in fretta il liquido, in caso di bisogno aggiungere brodo vegetale.
Vini consigliati: Cabernet dei Colli Morenici
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Merlot Az. Agricola Dondino di Cattani Corrado
Quattro bagole
- Ciao! - Ah, ciao… la sai l’ultima? - Cos’è, una barzelletta? - No… cioè sì… forse… - Sarebbe? - Per aumentare il PIL adesso contano anche i proventi delle attività illegali… - Cos’è il PIL? - Il prodotto interno lordo, cioè il valore di tutte le attività che si svolgono in Italia… - E a cosa serve? - Per capire se un Paese è ricco o povero… - Ah beh, allora se contiamo le attività illegali, l’Italia è un Paese ricco, ricchissimo! - Ma non si contano mica tutte… - Ah no? - Solo la prostituzione, la droga e il contrabbando di sigarette… - E il resto? Non conta? - Così ha stabilito l’Europa… - Io non so quante sigarette contrabbandino in Germania, ma qui da noi ce ne sono di attività illegali… - Cioè? - I vucumprà…! Hanno la licenza? Pagano le tasse? E tutti i laboratori cinesi? E il pizzo che fa pagare la mafia? E il falso Made in Italy? E il gioco d’azzardo? Vuoi che continui? - No, ma vedi… si tiene conto che comunque, se anche tu prendi dei soldi da attività illegali, poi li spendi… e allora crei ricchezza…! - Scusa, ma… allora non sarebbe più giusto fargli pagare anche le tasse? - E come fai? - Semplice! prendi ad esempio la prostituzione… in altri Paesi la considerano un’attività di utilità sociale…
- Ah sì? - Come no…!?!? In Germania, in Austria, in Olanda… quelle che vogliono vendere le proprie prestazioni si mettono in regola… - Si iscrivono alla Camera di Commercio o chiedono la licenza al Comune? - Non lo so, però se ci pensi… perché no? - Ma e… il problema morale? - Quale problema morale? Che differenza c’è tra chi vende una certa parte del proprio corpo piuttosto che un’altra o chi vende il proprio cervello? - Non ti seguo… - Prendi ad esempio un bracciante: si guadagna da vivere con i suoi muscoli… - È vero… - E un giornalista? Non vende il lavoro del suo cervello? … E un calciatore? Prende milioni per correre dietro a un pallone… È morale questo? - Beh, no… - Vedi che mi dai ragione? Io uso quello che è mio per guadagnarmi da vivere… Perché non posso mettermi in regola? Ci pago le tasse, ogni tanto mi controllano i medici, non rischio la salute mia e dei clienti…. - Scusa ma… questo cosa c’entra con Guidizzolo? - Beh, hai presente la vecchia sede del Comune? Non si vuole recuperare per un uso sociale? - Mi sembra, ma… vorresti mettere le signorine in vetrina? - Eh… - Te salude!
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di Paolo Zani
Pensioni e dintorni
Pensioni di reversibilità: una norma “antibadanti” L’anziano che sposa la badante, più o meno giovane, non rappresenta più una novità! Si calcola, infatti, che ogni anno siano circa 3.000 i matrimoni contratti da arzilli nonnetti di età compresa tra i 70 e gli 85 anni e che il numero di questi matrimoni si aggiri, fino ad ora, intorno ai 30.000. Meno rilevante, per non dire inesistente, è, invece, il fenomeno a parti inverse perché le nonne che sposano il “badante” sono davvero assai poche. Per qualcuno queste nozze sono un’emergenza sociale, per molte famiglie, invece, rappresentano una fonte infinita di guai che finiscono con guerre a colpi di carta bollata nelle aule di tribunale per difendere patrimoni ed eredità. Anche l’INPS è, però, coinvolta, suo malgrado, in queste beghe. Nel caso di decesso del “don Giovanni” dai capelli bianchi, la pensione di reversibilità spetta alla novella sposa senza tener conto della durata delle nozze. Le conseguenze sono ovvie: l’ente di previdenza corre il concreto rischio di pagare per moltissimi anni un trattamento pensionistico per un matrimonio durato molto poco. Per far fronte all’aggravio dei
costi che il diffondersi di questo fenomeno avrebbe comportato alle dissestate casse dei nostri enti previdenziali, la Legge n° 111 del 2011 ha introdotto un “correttivo” alla disciplina delle pensioni di reversibilità che è stato subito definito “norma anti badanti”. Secondo questo correttivo, dal 1° gennaio del 2012 (o, meglio, a partire dalle pensioni che sono state liquidate per la prima volta da quell’anno), l’importo della pensione di reversibilità è ridotto quando il coniuge deceduto aveva contratto il matrimonio in un’età superiore ai 70 anni e la differenza di età con il coniuge superstite era superiore ai 20 anni. Così, ad esempio, nel caso in cui l’anziano abbia contratto le nozze a 71 anni con una “badante” di 40 anni (la regola vale, però, anche per chi badante non è), ecco che scatta la tagliola della legge, visto che il matrimonio è stato contratto oltre il 70° anno e che la differenza di età al momento delle nozze era superiore ai due decenni. Non è prevista, invece, alcuna penalizzazione nel caso in cui, ad esempio, il nostro amico ultra 70enne transitato nel mondo dei più, abbia spo-
sato una coetanea oppure una donna con una differenza di età inferiore ai 20 anni. L’abbattimento non opera più se, però, il matrimonio dura per più di dieci anni. Esso, infatti è pari al 10 per cento per ogni anno di matrimonio mancante al 10° e nel caso di frazione d’anno la riduzione percentuale è proporzionalmente rideterminata. Continuando negli esempi, ritorniamo al caso del nostro arzillo nonnino che ha sposato una 40enne e che decide di passare a miglior vita dopo 6 anni di matrimonio. In questo caso la pensione di reversibilità che spetta alla vedova invece di essere pari al 60 per cento della pensione riscossa dal defunto sarà del 36 per cento. Nella tabella è riportata la percentuale che spetta alla vedova in rapporto alla durata del matrimonio. C’è, però, su questo argomento anche un’altra particolarità: la disposizione di cui stiamo parlando non si applica nei casi di presenza di figli di minore età, studenti, ovvero inabili.
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Legenda: I numeri indicati nelle colonne rappresentano la percentuale della pensione del dante causa spettante come reversibilità in relazione agli anni e mesi di matrimonio. Ma non è finita qui! Qualora la vedova sia titolare, in aggiunta alla reversibilità, anche di un reddito personale superiore a 3 volte l’importo annuo del
“minimo” (per il 2014 pari a € 19.553,82 ) la sua pensione ai superstiti subirà l’ulteriore trattenuta prevista dall’articolo 1, comma 41, della legge 8
agosto 1995, n. 335 in tema di cumulo delle pensioni ai superstiti con i redditi del beneficiario.
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ENTE FILARMONICO Notiziario a cura dell’Ente Filarmonico Guidizzolo
Una realtà viva ed in continuo fermento Terminata la breve pausa estiva ecco che l’E.F.G. è già ripartito alla grande con nuovi impegni ed appuntamenti. Nella settimana dall’1 al 6 settembre si è tenuto, come già era avvenuto l’anno scorso, il CAMPUS MUSICALE 2014 presso il Salone Moe’s alla Casa di Beniamino di Cavriana. Il Campus ha visto la partecipazione di più di 30 ragazzi e ragazzi del nostro Ente, di età compresa tra i 9 e i 15-16 anni. I giovani hanno avuto la possibilità di suonare insieme, approfondendo lo studio del proprio strumento e accostandosi a brani piacevoli e coinvolgenti. In questo sono stati affiancati dagli abili ed instancabili maestri della nostra Scuola di Musica: Lorena Saraceni, Nicola Montagnoli, Paolo Degiuli, Francesco Palmas, Tiziano Revenoldi, Nicola Gandellini, Marco Gottardi, Antonio Malagutti e la sottoscritta Alessia Ghizzi. Inoltre i ragazzi con alcuni insegnanti, durante questa settimana, hanno vissuto l’esperienza del campeggio. Le serate sono state un’occasione ulteriore per i ragazzi e gli insegnanti di stare insieme divertendosi; una di queste è
stata allietata dalla musica dei maestri Paolo Degiuli e Francesco Palmas, con la partecipazione di un componente del noto gruppo dialettale di Castelgoffredo “Dì ndel nas”, che hanno alla fine coinvolto i presenti in una fantastica performance “corale”. E’ stata veramente un’esperienza emozionante! Con l’inizio dell’anno scolastico è partito anche l’indirizzo musicale alla Scuola Secondaria di Guidizzolo. L’E.F.G., come da accordi precedenti, fornisce alla Scuola gli strumenti musicali e collabora attivamente con essa. Ci auguriamo che questa collaborazione prosegua e sia proficua! Anche la banda musicale nei mesi di settembre e ottobre è stata impegnata in diverse occasioni: sabato 13 settembre si è esibita in un concerto per l’Arma dei Carabinieri a Calvisano (BS); il 28 settembre ha solennizzato l’inaugurazione del nuovo monumento agli alpini a Guidizzolo e il 12 ottobre ha partecipato ad un raduno di
bande ad Acquafredda (BS). Insomma, come si suol dire: “non si dorme sugli allori!!!” Segnaliamo infine che sono iniziati i vari corsi di canto e strumento nelle Scuole di Musica del nostro Ente Filarmonico, che hanno sede a Guidizzolo, Cavriana, Volta Mantovana, Pozzolengo, Monzambano e, da quest’anno anche a Solferino. L’Ente Filarmonico Guidizzolo è vivo più che mai ed in continuo fermento!!! Alessia Ghizzi
0376 840494 Apertura:
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dalle 11.00 - 14 e 16.30 - 22.00 domenica 16.00 - 22.00 Lunedì chiuso Via Solferino, 66 Guidizzolo MN
GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO
“COLLI MORENICI” Sede operativa: Ristorante “La Baita” Campagnolo di Cavriana MN
A cura di Giorgio Arienti
Per gli appassionati della natura l’autunno è un “momento” tutto da godere. Un’occasione, sfruttata in modo completo, è stata offerta dalla tradizionale gita di tre giorni. Gli amanti dei funghi ne hanno potuto raccogliere in quantità, soprattutto “finferle”, “chiodini”, “porcini” e altri. Al rientro dalla zona di raccolta gli esperti Boccazzi (presidente) e Arienti (micologo) hanno potuto, con “lezioni” improvvisate, dare ragguagli a tutto campo sul raccolto. La soddisfazione era lampante e tutti avevano qualcosa da raccontare sul loro “bottino”e per un attimo hanno dimenticato la naturale riservatezza nel tenere segreto il punto di raccolta. Un altro gruppo, con a disposizione il pullman (e autista astemio), ha visitato: cantine tradizionali di spumanti millesimati e spumanti di mele, caseifici con formaggi del Trentino, ace-
tifici, macellerie e produttori di salumi tipici, distillerie e altro ancora, tutto naturalmente con assaggi e degustazioni come la tradizione vuole. Sabato mattina, alzataccia naturalistica per recarsi a visitare il Muse: Museo della Scienza e della Tecnica a Trento che sarà, prossimamente, oggetto di un servizio particolareggiato. Il tempo, ha permesso splendide passeggiate immerse nella natura per gustare il tiepido sole autunnale e la ricchezza di colori propri di questa stagione. Non meno affascinante la passeggiata al passo Sores (1250 mt) “immersi” nelle nubi che si muovevano velocemente, dando l’impressione di essere nelle nebbie padane quando vedi il sole ma non riesci a vedere a pochi metri da te.
Altro importante momento di gioiosa compagnia è quello serale, con i fratelli Bicelli, che intrattengono con musica da ballo e Karaoke tutti i presenti. La riuscita di questa gita, che si ripete da oltre 10 anni ed ha avuto oltre 120 partecipanti, è tutta da ascrivere all’infaticabile presidente Franco Boccazzi che ha trovato il modo di dare a tutti (raccoglitori e naturalisti) la possibilità di trascorrere alcuni giorni in compagnia con un programma flessibile.
Andrea Dal Prato
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Polizia Locale: una Polizia in continua evoluzione Dopo l’arrivo del Comandante Bonfioli, un nuovo Agente di Polizia è entrato a far parte dell’organico. Loris Pasqualotto, 26 anni, mantovano, è il nuovo Agente Scelto della Polizia Locale di Guidizzolo. Laureando in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, Istruttore di tiro operativo, sette anni di esperienza alle spalle e due Encomi solenni, dopo aver ottenuto il trasferimento, in data 1° maggio 2014 ha preso servizio nel nostro paese, subentrando alla figura dell’Assistente Chiara Parmeggiani. La sua carriera ebbe inizio nell’anno 2008 presso la Polizia Locale del Comune di Marmirolo, proseguendo poi negli anni successivi in territorio veronese. Qui prestò servizio nei Corpi di Polizia dell’Unione di Comuni di San Martino Buon Albergo e Lavagno e dell’Unione di Comuni Verona-Est tra i Comuni di Belfiore, Caldiero, Colo-
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gnola ai Colli, Illasi e Mezzane di Sotto. “L’esperienza nel veronese è stata un’ottima palestra - dichiara - in questa provincia i turni notturni sono all’ordine del giorno e la lotta alla criminalità non da tregua. Servizi da 12/13 ore consecutive non erano di certo una rarità ma si sa, nel nostro lavoro si conosce l’ora di inizio ma mai l’ora di fine. Proprio di recente a Guidizzolo, dopo aver portato a termine un arresto, finimmo di lavorare alle 3 della mattina per essere di nuovo in servizio alle 7 per tradurre l’arrestato in Tribunale per il rito direttissimo.” Un’esperienza lavorativa tutt’altro che statica quella del nuovo Poliziotto che, alla luce di una Società in continua evoluzione, porterà sicuramente un valido contributo al Comando della Polizia Locale di Guidizzolo. “Desidero - continua - ringraziare in modo particolare il Presidente dell’Unione Verona-Est Giovanni Molinaroli, il suo predecessore Cav. Alberto Martelletto unitamente al Comandante Graziano Lovato per la vicinanza e l’attenzione che hanno sempre dimostrato nei confronti del Corpo di Polizia a cui appartenevo.” Una nuova Polizia Locale quella di Guidizzolo che con i suoi Ufficiali, il Comandante Bonfioli e il Vice Commissario Ranzato ed i tre Agenti, Pasqualotto, Varoli e Zambello è pronta ad affrontare la sfide che la realtà guidizzolese gli pone dinnanzi; fra tutte ricordiamo la tematica dei furti e dei veicoli che circolano senza assicurazione.
“Ci siamo già attivati - parla il Comandante - con il potenziamento dei servizi serali che hanno già dato i loro frutti, portando all’arresto in flagranza di reato di un soggetto con diversi precedenti penali, al sequestro di parecchi veicoli senza assicurazione, al ritiro di numerose patenti, ma soprattutto ad un calo significativo dei furti sul nostro territorio. In ultima analisi ma non per importanza sono stati effettuati controlli, anche in borghese, per contrastare i fenomeni legati alle deiezioni canine ed all’abbandono incondizionato di rifiuti su suolo pubblico. Tra le priorità della Polizia Locale di Guidizzolo rientrano sicuramente il tema della sicurezza e dell’ordine pubblico. L’amministrazione comunale rappresentata dal Sindaco Sergio Desiderati ha sempre dimostrato piena collaborazione, in modo particolare sulla tematica legata alla sicurezza, permettendo così al nuovo Comando di Polizia di prevenire e reprimere in modo più efficace i vari ostacoli che quotidianamente si presentano”. Esperienza e figure professionali valide non mancano di certo nella Polizia Locale di Guidizzolo, non ci resta che augurare all’Agente Scelto Pasqualotto ed a tutto il Comando un buon proseguimento di attività. Individuati due parcheggi ”rosa” L’ultima delibera approvata dalla Giunta comunale risale al maggio scorso ma già se ne parlava da un po’ di tempo e così, dopo alcuni confronti diretti con le attività che gravitano nell’area, su Piazzale Marconi è stata istituita una zona di parcheggi con disco orario, risistemati i luoghi riservati ai disabili ed individuati due ‘parcheggi rosa’. “Questi ultimi, ci dice il sindaco Sergio Desiderati, sono due luoghi di sosta che la cortesia degli automobilisti si spera lasci liberi per le donne incinte o con bambini piccoli. E’ un’accortezza che riteniamo importante. Qui il codice non prevede sanzioni per chi li occupa, diciamo, senza essere nelle condizioni a cui si accennava, tuttavia riteniamo sia un atto di buon senso lasciarli a disposizione. Uno è collocato davanti all’ingresso del Municipio e l’altro vicino al nego-
zio di alimentari”. “Una piccola rivoluzione che intende rendere un servizio migliore a chi deve fermarsi sulla piazza dove gravitano diverse attività ed alcuni bar, ci dice l’assessore Matteo Robba. Fino ad ora tutti i parcheggi erano liberi ed essendo la piazza luogo di fermata per i pullman erano diverse le vetture che rimanevano ferme dal mattino alla sera pregiudicando la possibilità di sosta per chi, ad esempio aveva bisogno di poco tempo solo per la spesa. Per quanti hanno necessità di sostare per lunghi periodi già da tempo è disponibile il parcheggio che si trova dietro il Teatro Comunale, giusto a venti metri dalla piazza”. Nell’occasione è stata creata anche una corsia pedonale su via Filzi e viene data indicazione ai disabili che si devono recare in Comune di parcheggiare nel cortile interno da dove parte l’ascensore per raggiungere tutti i piani. In definitiva: la parte centrale della piazza, 12 parcheggi, rimane libera mentre gli altri 49 diventano a zona disco ad un’ora, dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 20 in modo tale che chi si deve fermare per consumare il pranzo o il caffè in uno dei locali lo possa fare liberamente. “In questi primi giorni, conclude il comandante della Polizia Locale Federico Bonfioli, faremo in modo di ‘accompagnare’ chi si ferma sul Piazzale; certo è che l’ordinanza esiste e va fatta rispettare”.
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PIAZZA CADORNA, 12 - 26100 CREMONA tel. 0372 456143 - Fax 0372 21362
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SERVIZIO GRU
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sposati da
50 anni
Augusta Rosignoli e Gianfranco Ruffoni Sposati a Birbesi il lunedĂŹ di Pasqua 1964
sposati da
55 anni
Vanda Rivera e Lino Lombardi Sposati a Guidizzolo il 9 maggio 1959
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Anagrafe - Stato Civile - Elettorale: Da lunedì a venerdì: dalle 10.00 alle 13.00 mercoledì: dalle 14.30 alle 17.30 sabato: reperibilità, solo per decessi cell. 347 8074979 Segreteria - Ragioneria - Tributi - Ufficio tecnico Scuola - Teatro - Segretariato sociale: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 12.30 mercoledì: dalle 14.30 alle 17.30 Assistente sociale: mercoledì e venerdì
dalle 10.00 alle 13.00
Polizia Locale: mercoledì e sabato
dalle 9.00 alle 11.00
Municipio (centralino) - tel. 0376 819201 Vigili Urbani - tel. 0376 840241 Teatro e manifestazioni - tel. 0376 1620428 P.E.C.: guidizzolo.mn@legalmail.it
ORATORIO SAN LORENZO ORARIO DI APERTURA 1ª e 3ª DOMENICA Maggio - Settembre dalle 17.00 alle 19.00 Ottobre - Aprile su prenotazione 335 422406
BIBLIOTECA tel. 0376 840435
estate
inverno
lunedì 9-12 / 15-19 martedì 9-12 giovedì 15-19 mercoledì venerdì 9-12 sabato
9-12 / 14.30-18.30 14.30-18.30 14.30-18.30 9-12 9-12
ASSOCIAZIONI Pro Loco - tel. 0376 1620426 Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 338 4597404 AVIS - AIDO - tel. 0376 840177 Raphaël - Ambulatorio Castel Goffredo 0376 771292 GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240 Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172 Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189 Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382 Amici di Rebecco - tel. 331 3279682 Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 339 3538192 Canile Comunale - tel. 0376 819716
CIMITERO Apertura tutti i giorni della settimana Gen. Feb. Nov. Dic. Marzo e Ottobre da Aprile a Settembre
dalle 8 alle 17 dalle 8 alle 19 dalle 8 alle 20
PIAZZOLA RIFIUTI Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30 Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30
AMBULATORI MEDICI • Dr.ssa Emi Ghisolfi - Cell. 333 8356733 Prenotazione visite: 0376 840433 (8.30-12.30) Lun. Gio. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento) Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 (su appuntamento) • Dr. Orfeo Valerio Galvani Ambulatorio 0376 819794 - Abitazione 0376 819096 Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30 Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento) • Dr. Giuliano Ponti Ambulatorio 0376 819475 - Abitazione 0376 819177 Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12.30 Giovedì: dalle 16.30 alle 19 Ambulatori medici presso sede AVIS • Dr.ssa Doriana Bertazzo Riceve su appuntamento tel.0376 83040 - 838500 Martedì dalle 17 alle 18,30 Giovedì dalle 8,30 alle 9,30 • Dr.ssa Angela Gatti - tel. 338 2619350 Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17.30 alle 18.30 Ambulatorio Medole - tel. 0376 898109 • Dr.ssa Vincenza Di Marco Riceve su appuntamento tel. 335 1736606 Lunedì - Martedì - Venerdì: dalle 10.00 alle 11.00 Mer.: dalle 16.00 alle 17.00 Gio.: dalle 10.30 alle 11.30 • Pediatra di base Riceve su appuntamento tel. 0376 631797 NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO tel. 800 228521 (Guidizzolo 0376 819005)
ENTI Protezione Civile - tel. 0376 847388 Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653 Istituto Comprensivo - 0376 819049 - 819059 Istituto Statale d’Arte - tel. 0376 819023 Corpo Bandistico - tel. 0376 840090 Fondazione “Rizzini” onlus - tel. 0376 819120 SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869 Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847352 CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253 Parrocchia Birbesi - tel. 0376 819602 Parrocchia Guidizzolo - tel. 0376 819052
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inverno 8 - 10.30 18 18 9.30 8.30 17
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