Rapax team 2010

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2010

Driver Champion

Team Champion



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2010

Thanks to our supporters.


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Nella vita l’importante è crederci, avere un obiettivo, il resto verrà come logica conseguenza. Di Cesare Maria Mannucci

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ell’automobilismo moderno, sempre più esasperato e competitivo, è davvero una cosa senza precedenti, che al primo anno di esistenza, una organizzazione riesca subito ad imporsi ai vertici della classifica mondiale, così come è riuscito al team Rapax nel campionato GP2, categoria che precede il passaggio alla F.1. Mai un team italiano aveva raggiunto questo obiettivo, mai il Veneto era riuscito ad imporsi ai vertici dell’automobilismo internazionale, con una tale perentorietà. Per una terra tradizionalmente più interessata ai rallye, c’era stato il precedente storico della Scuderia Serenissima, nata dalla passione del Conte Giovanni Volpi, ma i risultati erano stati inferiori alle aspettative e agli investimenti dell’epoca. Oggi invece, grazie alla passione, al coraggio e anche un po’ alla sana incoscienza dell’avvocato Gianfranco Sovernigo e del Cavaliere Ferdinando Bada, il piccolo comune di Veggiano, alle porte di Padova, è diventato sinonimo di competizioni, conosciuto in tutto il mondo, come una sorta di “ Maranello del Nord-Est” andando ben oltre quella notorietà che in precedenza era arrivata per ospitare il Castello di San Martino e il relativo museo di storia romana. Nella vita l’importante è crederci, avere un obiettivo, il resto verrà come logica conseguenza L’automobilismo è essenzialmente uno sport per egocentrici, un concentrato di personalità che il più delle volte tendono ad essere dominanti. Così stupiscono le motivazioni che hanno spinto l’attuale proprietà a creare il team Rapax. “ Il fatto di avere vinto in casa degli inglesi o dei tedeschi - dice l’Avv. Gianfranco Sovernigo- a Silverstone come a Hockenheim, ci soddisfa moltissimo. Con il nostro programma, abbiamo voluto dimostrare che in Italia è ancora possibile organizzare una struttura efficiente, che facendo ricorso solo a personale italiano, è riuscita a vincere il confronto contro altre realtà, dotate di mezzi e risorse economiche maggiori delle nostre. Ci piace pensare all’idea di avere riprodotto un po’ quella mentalità, quella attitudine al lavoro, quell’ entusiasmo, che erano stati alla base del miracolo economico italiano tra gli anni 50 e 60”. Uno si aspetterebbe di sentire motivazioni più individuali, personali, considerando che l’Avv. Gianfranco Sovernigo, con l’appoggio del fratello Valter, da oltre 10 anni si interessa di automobilismo sportivo. Invece, la componente nazionalistica, un preciso legame con il territorio, è per l’attuale proprietà un valore insostituibile, da anteporre persino alla soddisfazione del singolo ego. “ Il team Rapax è composto da poche persone, ci conosciamo tutti, non voglio usare stereotipi tipo “ siamo una famiglia”, ma ogni persona è stata scelta essenzialmente per la sua competenza, la sua attitudine a lavorare in gruppo. Giorno dopo giorno si è consolidato uno spirito di appartenenza, un orgoglio di fare parte di un progetto importante, qualificato, che portava l’immagine dell’Italia e del Veneto in giro per il mondo, in uno scenario prestigioso e qualificato come i Gp di F.1” Cosi, con apparente semplicità, l’ Avv. Gianfranco Sovernigo, con la collaborazione di un industriale preparato e amante della tecnologia, come il Cavaliere Ferdinando Bada, hanno sbancato il campionato GP2, trionfando sia nella classifica piloti che in quella riservata ai team. Creando in un solo anno una organizzazione che ormai è un riferimento nel panorama internazionale dell’automobilismo. Nella vita l’importante è crederci, avere un obiettivo, il resto verrà come logica conseguenza Gli inizi però non sono stati facili. Ricorda Gianfranco Sovernigo: “ Quando sono entrato a rappresentare la nuova proprietà nel team Piquet GP, lo scenario che si presentava era piuttosto complesso. Il team era privo di un anima, di una identità nazionale. La licenza inglese, la precedente proprietà brasiliana, i tecnici di varie nazionalità che in puro stile mercenario continuavano a vivere nei rispettivi paesi e che si riunivano solo durante il week end delle gare. Nella sede del team a Veggiano, mancava una direzione, sia tecnica che sportiva, i meccanici faticavano a riconoscere una indispensabile figura di riferimento. Era necessario ripartire da zero, creare un nuovo gruppo, che sotto un nuovo nome, un nuovo simbolo, una nuova “ ideologia”, sapesse ritrovare quello spirito, quel desiderio di lavorare insieme, indispensabili in uno sport così complesso e sfaccettato come l’automobilismo sportivo”. In quel momento, con decisioni apparentemente semplici, logiche, ma fondamentali per gettare le basi per il successo, l’Avv. Gianfranco Sovernigo e Ferdinando Bada hanno creato i presupposti per la nascita del “fenomeno” Rapax.


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Il Presidente della Repubblica e la Regione Veneto festeggiano i successi del team Rapax. Dopo la partenza di Felipe Vargas, la direzione tecnica è stata affidata agli italiani Marco Galuppi e Marco Gadola, che l’Avv. Gianfranco Sovernigo aveva conosciuto in Scuderia Italia all’epoca delle vittorie di Fabrizio Gollin nel campionato Fia GT, con la Ferrari 550 Prodrive. Alla direzione del team, per gestire e affrontare i tanti problemi quotidiani, è stato chiamato Andrea Bergamini, in precedenza ai vertici nell’organizzazione del campionato WTCC. Due tasselli indispensabili per comporre il puzzle della competitività, erano stati collocati nel posto corretto, ora mancava l’ultimo, quello forse più complesso: la scelta dei piloti. Una decisione maturata a lungo, e ufficializzata quasi alla vigilia del campionato. Scegliendo Pastor Maldonando e Luiz Razia, la Rapax ha composto la coppia di piloti forse migliore di tutto il campionato. Giusto mix di esperienza - entrambi avevano già corso in GP2- talento e velocità. Considerando la quasi “ facilita” con la quale Pastor Maldonando ha ottenuto la vittoria in campionato, sembrerebbe che tutto sia avvenuto come una conseguenza quasi logica, perchè 6 gare in una sola stagione , in precedenza non le aveva vinte nessuno. A rendere l’idea di quanto invece il campionato sia stata duro, esasperato e competitivo, è stato forse maggiormente la vittoria nel titolo riservato ai team, dove la Rapax si è imposta solo all’ultima gara ad Abu Dhabi, contro organizzazioni sulla carta ben più esperte come Art e Barwa.

Il presidente della Repubblica • The italian President

Nella vita l’importante è crederci, avere un obiettivo, il resto verrà come logica conseguenza. In uno sport per certi versi spietato, analitico, estremamente dispendioso, come l’automobilismo sportivo, non c’è certo lo spazio per i romanticismi o i ragionamenti astratti. Riguardando indietro alla stagione appena conclusa, l’ Avv. Gianfranco Sovernigo e Ferdinando Bada appaiono quasi freddi nella loro analisi, nelle loro considerazioni. Non per snobismo o superficialità, ma più semplicemente perchè raggiunto l’ obiettivo iniziale, ora è già tempo di pensare alla prossima sfida, in una ottica di espansione che in futuro potrebbe vedere il team Rapax impegnato anche in altre categorie dell’automobilismo sportivo. Da affrontare sempre con la medesima determinazione e competenza Nella vita l’importante è crederci, avere un obiettivo, il resto verrà come logica conseguenza. Presidente della regione Veneto • President of Veneto region


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The important thing in life is to believe in something. To have an objective. Everything else will come as a logical consequence. By Cesare Maria Mannucci

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he important thing in life is to believe in something. To have an objective. Everything else will come as a logical consequence.

In the fiercely competitive world of modern-day car racing no team has ever won the world title in the first year it was set up like Rapax did in the GP2 series, the feeder class for F1. An Italian team had never reached this target before and the Veneto region had never succeeded in decisively placing itself in the top stratum of international motor racing. In the Veneto rallying is traditionally more popular but there has been a case in the past with a team called Scuderia Serenissima – set up by a passionate enthusiast, Count Giovanni Volpi – whose results however did not live up to the expectations or the investments that were made at the time. Today instead, thanks to Gianfranco Sovernigo and Ferdinando Bava’s deep-rooted passion for sport and challenges, the small town of Veggiano on the outskirts of Padua has become a synonym for racing and identified around the world as something like a ‘Maranello of north-eastern Italy’. The area’s fame – once solely linked to the Castello di San Martino and relative museum of Roman history – has now been projected well beyond the regional boundaries. The important thing in life is to believe in something. To have an objective. Everything else will come as a logical consequence. To a large extent car racing is a sport for strong-willed egocentric personalities. That’s why the reasons that motivated the current owner to create Rapax came as a real surprise.

The italian President and the Veneto region celebrate the successes of Rapax Team.

Vice presidente Regione Veneto • Vice president of the Veneto region Assessore allo Sport - Provincia di Padova • Councillor for sport in the province of Padua


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“ For us – states Gianfranco Sovernigo – having won on English or German home grounds i.e. Silverstone and Hockenheim, was very gratifying. With our plan we wanted to show that in Italy it was still possible to organize an efficient structure made up solely of Italian personnel, which could succeed in winning the challenge against other teams with more resources and financial means. It’s feels good to think that in some measure we managed to reproduce the attitude and enthusiasm for work which lay at the basis of the Italian economical miracle of the Fifties and Sixties. One would expect more personal reasons, considering that Gianfranco Sovernigo and his brother Valter have been involved in car racing for over ten years. Instead for the current owner national identity and strong bonds with the territory evidently come before personal motivations. “Rapax is composed of a small number of people and everyone knows one another, but this doesn’t mean we want the team to be typecast like “a big family”. Every person was selected for his competence and attitude for teamwork. We consolidated our spirit of cooperation day after day and took pride in being part of an important project that reflected the image of the Veneto and Italy worldwide in a qualified scenario like F1 GPs.” This is how Gianfranco Sovernigo – with the cooperation of the industrialist Ferdinando Bada, a committed technology enthusiast – triumphed with apparent ease in the GP2 series, winning both the driver’s and the teams’ title. In just one year they set up an organization that has become a reference on the international carracing arena. The important thing in life is to believe in something. To have an objective. Everything else will come as a logical consequence. However things were not so easy at the beginning. Gianfranco Sovernigo recalls: “ When I took over as the new owner’s representative in team Piquet G.P, the scene there was rather complicated. The team lacked a ‘soul’ or national identity. English competitor’s licence, previous Brazilian management and technicians of different nationalities who – in pure mercenary style – continued to live in their respective countries and meeting up only on race weekends. Both technical and sporting management were lacking at the team’s headquarters in Veggiano. The mechanics found it hard to identify a key reference person. Things needed to be changed starting from scratch: new team, new name, new symbol and new philosophy in order to find the spirit and work required for such a complex, multi-faceted sport like car racing. With that decision – based on simple yet logical and essential ideas – Gianfranco Sovernigo and Ferdinando Bada set the groundwork for the creation of the Rapax ‘phenomenon’. After Felipe Vargas’ departure two Italians were appointed technical directors, i.e. Marco Galuppi and Marco Gadola, who Gianfranco Sovernigo had met at Scuderia Italia at the time of Fabrizio Gollin’s victories in the FIA GT championship with the Ferrari 550 Prodrive. Andrea Bergamini, previously one of the top officials of the WTCC, was appointed team director. With two key positions suitably filled only the last and trickiest piece of the puzzle was missing: the decision regarding the drivers. It was a long process with the drivers officially announced just shortly before the start of the championship. With Pastor Maldonando and Luiz Razia, Rapax had perhaps put together the best driver duo in the series. Both had already raced in GP2 and were talented and fast, and with the right mix of experience. In retrospect everything seems to have occurred as a logical consequence, in view of how practically ‘easy’ it was for Pastor Maldonando to win the title because no one before him had ever won 6 races in just one season. The teams’ title gives a clearer idea of just how tough the championship really was. Rapax in fact won the title in the last race at Abu Dhabi against teams like Art and Barwa that on paper seemed more qualified. The important thing in life is to believe in something. To have an objective. Everything else will come as a logical consequence. A sport as fiercely aggressive, critical and demanding as car racing certainly doesn’t leave much room for abstract or idealistic ways of thinking. This perhaps explains why Gianfranco Sovernigo and Ferdinando Bada seem rather detached when commenting the season that’s just ended. Their attitude has nothing to do with complacency but simply indicates that after reaching their target it’s time to move on and focus on the next challenge which could entail expansion and involve Rapex in other racing categories. A challenge to be tackled with the same determination and competence as always. The important thing in life is to believe in something. To have an objective. Everything else will come as a logical consequence.


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Rapax Team World Champion

2010 Pastor Maldonado World Champion


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ORGANIZATION CHART Shareholding Bifin S. p. A.

50%

Smfin S. A.

50%

Board of Directors Chairman / Managing Director Dr. Andrea Bergamini

Technical Director

Roberto Costa

Team Manager

CAR #14

Race Engineer Marco Gadola

CAR #15

Data Engineer Giuseppe Callea

Mechanic Fabio Meneghetti

Mechanic

Truck driver Michele De Cecchi

Secretariat

Ing. Marco Galuppi

Michele Tisato

Data Engineer Andreas Tutzer

Mechanic

Truck service Renzo Milanello

Irene Munari

HEAD OFFICE

Giorgio Borrella

Service

Race Engineer Marco Galuppi

Mechanic Stefano Bellinato

Christian Biasoli

Administration Barbara Ravazzolo


Dr. Andrea Bergamini

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S

ono felice di ripercorrere questa fantastica ed incredibile Stagione 2010, dato che l’incalzare degli avvenimenti e l’accavallarsi delle emozioni non mi ha permesso di godere appieno di quanto stesse succedendo e del risultato raggiunto. Il 2010 ci ha ax nella serie GP2 Asia ad Abu Dhabi. Piloti titolari per questo campionato: Daniel Zampieri, giovanissimo Campione Italiano Formula 3, ed il bulgaro Vladimir Arabadzhiev che si scontrano con la estrema competitività della categoria. Tutte le aspettative sono dunque rimandate al Campionato GP2 Main Series. Vedo giorno dopo giorno il gruppo di lavoro affiatarsi sempre più, l’accordo con Pastor Maldonado e Luiz Razia significa disporre di una coppia di piloti perfettamente integrata: Pastor vuole vincere il titolo per entrare in Formula Uno a pieno titolo, Luiz Razia confermare quanto di buono ha fatto vedere l’anno precedente in GP2, alla stagione di esordio. Non era mai successo che un pilota facesse il miglior tempo della giornata per cinque sessioni consecutive: il gruppo dei tecnici e dei meccanici compie il programma di sviluppo prefissato, il primato è una conseguenza del nostro lavoro e della determinazione di Pastor. Inizio a credere che faremo una stagione da protagonisti. Dopo il primo weekend a Barcellona Rapax è già in testa alla classifica, a Montecarlo consolidiamo il primato, ad Istanbul Maldonado ottiene il primo successo e balza in testa alla classifica. Nell’arco di un mese Rapax ha dimostrato tutto il suo grande potenziale, il problema ora diventa continuare, mantenere la performance. Posso ora rivelare una significativa chiacchierata con Pastor a Valencia: si dice tranquillo di vincere le prossime tre gare. Non oso dire nulla, cerco di fare mia la sua tranquillità, ed ha ragione lui! Valencia, Silverstone, Hockenheim, Maldonado infila una serie impressionante di vittorie in gara 1, ma non voglio pensare ancora al Campionato. Luiz Razia nel frattempo viene coinvolto suo malgrado in incidenti o guasti ed i suoi risultati non sono all’altezza del suo impegno. Con le vittorie di Budapest e Spa, Pastor Maldonado diviene recordman assoluto di vittorie in GP2, la sua striscia di sei vittorie consecutive nella Main Race verrà ricordata a lungo! La vittoria di Spa è per me l’emblema della stagione: Pastor che non molla mai anche se alle prese con un problema tecnico che ne limita le prestazioni, i nostri meccanici che si esibiscono in un pit stop incredibile che ha permesso il sorpasso a D’Ambrosio, a suggello di una stagione senza il minimo errore. Questa Vittoria è soprattutto loro.

Adesso comincio a crederci, il titolo è vicino, ma mancano ancora due gare: Monza ed Abu Dhabi. Correre in casa è sempre particolare, non che ci sia più pressione, ma le distrazioni sono tante. Pastor fatica in qualifica, al primo giro le nostre due auto sono fuori a causa di un mucchio alla prima variante, solo la uscita di Perez alla Ascari ci rende il titolo piloti a portata di mano. Per Pastor ormai è fatta, la domenica un ritiro non gli impedisce di agguantare il titolo. Primo obiettivo raggiunto! Purtroppo Monza ci riserva anche la sorpresa del riaggancio di Art nella lotta per il titolo Team ed il vantaggio su Barwa Addax si è ridotto a soli otto punti. La lunga pausa che ci separa da Abu Dhabi vede la tensione crescere: possiamo fare nostro anche il titolo per i Team. Nei box a Yas Marina tutti parlano poco, si verificano le macchine fino all’ultima vite, le qualifiche vedono Pastor retrocesso con altri piloti a causa di una penalizzazione, Perez è in prima fila, ma Luiz parte quinto. Il messicano va a vincere gara 1, Luiz è solo settimo a causa di problemi elettronici, Pastor dopo una prodigiosa rimonta che lo porta anche in testa col gioco delle fermate è ricacciato indietro da un drive trough. Barwa passa in testa, mentre Art almeno è fuori gioco per la vittoria. Sembra che la beffa possa compiersi, dopo un campionato in testa, perdere all’ultima gara! Si lavora fino a tardi sulla macchina di Luiz e finalmente il problema viene risolto. L’elettronica è insidiosa, scovare le anomalie talvolta è veramente difficile. La gara di domenica vede Razia in prima fila, Perez parte ottavo. Occorre arrivare davanti a loro ed almeno fare un punto. La partenza è il momento più pericoloso, Valsecchi balza davanti, Luiz si prende il secondo posto di cattiveria ai danni di Grosjean dopo una escursione alla prima curva. Perez rimonta, ma Bird è un osso duro, non molla e l’attacco scriteriato del messicano si risolve con un doppio ritiro. Ora basta arrivare per vincere! Avvisiamo Luiz del ritiro di Perez. I giri non passano mai. Valsecchi rallenta mentre il ritmo di Luiz è buono, lo raggiunge. La ragione dice di chiedere a Razia di rinunciare alla vittoria, il cuore dice che lui sa cosa fare, e la radio resta muta. Siamo una Squadra, ognuno sa cosa fare. Luiz rimane secondo, continua il conto alla rovescia, giro dopo giro, km dopo km. Finalmente la bandiera a scacchi. CAMPIONI!


Dr. Andrea Bergamini • Managing Director

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’m pleased at having the opportunity of going over the incredible 2010 season. The thrilling events and excitement all through the year in fact prevented me from fully appreciating what was happening – not to mention the ensuing results. 2010 saw us debut with the new name Rapax in the GP2 Asia series at Abu Dhabi. The drivers for this series were the Italian Daniel Zampieri – the young Formula 3 champion – and the Bulgarian Vladimir Arabadzhiev, both of whom found it tough to achieve results in the series due to the fierce competitiveness. Consequently, we concentrated all our efforts on the GP2 Main Series. It was gratifying to note how day after day the work group got on increasingly better. The good relations between Pastor Maldonado and Luiz Razia meant having two drivers that were perfectly integrated. Maldonado wanted to win the title and thus arrive in Formula1 with the right credentials. Luiz Razia wanted to confirm the good performance he registered during the previous year (his debut season) in GP2. In the two official test sessions Rapax dominated with Maldonado, and with Razia constantly improving. Our opponents were beginning to understand that the battle with us wouldn’t have been painless. It was the first time ever that a driver had set the day’s fastest time for six sessions in a row. Our technicians and mechanics had flawlessly carried out their job in the established time. The achievement was therefore the combination of our work and Maldonado’s determination. This was the point when I started to believe that we’d conduct the season at top level. After the first a weekend at Barcelona Rapax was already in the lead in the teams’ standing. At Monte Carlo it consolidated the lead. And at Istanbul Maldonado achieved his first victory and hit the top of the drivers’ standing. In just a month Rapax had displayed its great potential. The only problem now was to keep up the performance. I can now reveal the interesting talk I had with Maldonado at Valencia where he told me he was confident he could win the next three races. I didn’t dare comment but tried to feel as confident as he was. And it turned out he was right! At Valencia, Silverstone and Hockenheim, Maldonado achieved a series of impressive wins in race 1. But for me it was too soon to think about the title. In the meantime Luiz Razia’s results didn’t reflect his determination because he was unluckily involved in accidents and breakdowns. With the victories at Budapest and Spa Pastor Maldonado became a record man in terms of GP2 wins. His streak of six wins in a row in the main race will definitely be a very tough record to break! For me the victory at Spa was representative of the season: Maldonado who never yielded even when beset by technical problems that restricted his performance and our mechanics who performed an incredible pit stop that enabled him to overtake D’Ambrosio. They

sealed a season without making the slightest mistake and this victory was mainly thanks to them. By now I’d come to believing we were close to the title but there was still two races ahead: Monza and Abu Dhabi. Racing on home ground is always rather particular. It’s not a matter of more pressure but more distractions. Maldonado found it tough during the qualifying sessions. In the first lap our cars went out due to a bunching at the first variante. However, the fact that Perez went out at the Ascari variante and had to retire brought the drivers’ title within reach. It’s victory for Maldonado! Even his retirement on Sunday didn’t prevent him from winning the title. The first target’s been reached! Unfortunately Monza held other surprises in store: team Art was back in the run for the teams’ title, and the lead over Barwa Addax was down to just eight points. The tension ran high during the long pause before the Abu Dhabi event, as we knew we could make it even for the teams’ title. No one felt like talking much at the boxes at Yas Marina. The cars were checked out to the last minute detail. During the qualifying sessions Maldonado and other drivers were moved back due to a penalty. Perez’s got off in the first row and Razia fifth. The Mexican driver went on to win race1. Razia just reached seventh due to electronic problems. After regaining many positions – including the lead when other drivers went back for pit stops – Maldonado was inflicted a drive through and fell back again. Barwa hit the lead, but at least team Art was out of the run for the title. Losing in the last race after having led throughout the championship would have been the last straw! Work on Razia’s car was carried out to late hours. Electronic problems are very difficult to locate at times, but finally the problem was solved. Sunday’s race sees Razia in the first row and Perez getting off in eighth position. We have to arrive in front of them and gain at least one point. The start is the trickiest moment. Valsecchi shoots to the lead and Razia aggressively hits second, overtaking Grosjean after he’d gone wide on the first bend. Perez regains positions but Bird isn’t one to give up easily and the Mexican driver’s radical attack ends up with both drivers forced to retire. Now we’ve just got to arrive at the finish to win! We inform Razia of Perez’s retirement. The laps seem never-ending… Valsecchi slows down but Razia’s rhythm is good and he catches up. It doesn’t seem right to ask Razia not to go for the win. Thus there’s no radio communication. Everyone in the team knows what to do. Razia keeps second position while the countdown goes on lap after lap, kilometre after kilometre. At last the chequered flag comes into view. WE’RE THE CHAMPIONS!

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Ing. Marco Gadola

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L

e gare del campionato GP2 Asia alla fine del 2009, hanno rappresentato il mio primo contatto con una monoposto di GP2 In precedenza mi ero occupato delle più svariate categorie: Prototipi, Gt, gare Endurance e Sprint, sino alla 24 ore di Le Mans. Con le monoposto invece, avevo lavorato con vetture F.3. Dopo una stagione trascorsa al team Rapax,, posso dire che nessuna delle precedenti vetture con le quali ho lavorato, assomiglia ad una monoposto di F.1 tanto quanto una GP2. Per questo motivo, nelle prime gare del campionato GP2 Asia il nostro approccio è stato abbastanza conservativo, eravamo ancora in quella fase di apprendimento rispetto alle problematiche tecniche della categoria. Direi che esaurita l’esperienza della GP 2 Asia e dopo la sessione di prove al Paul Ricard, ho iniziato a capire i segreti di questa vettura, come andava impostata, quale fosse la messa a punto ottimale. Il livello prestazionale, il limite cronometrico di una vettura di GP2 è estremamente elevato, in alcune occasioni il tempo che assicurava la pole position in GP2 sarebbe stata sufficiente per garantire un posto a metà schieramento del Gp di F.1 ! Ma devo anche riconoscere che la combinazione di aerodinamica, dinamica del telaio e comportamento delle gomme- sebbene estremamente complesso- è molto simile alle problematiche delle vetture Sport- Prototipo caratterizzate da un elevato effetto suolo. Passo dopo passo, è diventato evidente ai miei occhi che la mia precedente esperienza, soprattutto sviluppata in Endurance, poteva rappresentare un plus per la gestione di una vettura GP2. In alcune occasioni un diverso modo di pensare e di rapportarsi ai problemi ti può portare a metà del cammino, magari fuoristrada, ma anche trovare la soluzione quando gli altri invece sono bloccati dalla consuetudine. Una analisi estremamente dettagliata dei valori tecnici della vettura in gara, dei valori funzionali legati all’usura e al comportamento delle gomme, un dialogo costruttivo con i tecnici della Bridgestone, una revisione analitica delle procedure lavorative del team, la ricerca di un assetto ideale che si adatti al meglio, come un vestito, alle necessità e allo stile di guida dei piloti, una strategia in alcune occasioni ispirata alle gare Endurance; tutti insieme questi elementi, accompagnati da un pò di fortuna che è sempre la benvenuta, hanno contribuito ad ottenere dei risultati fantastici. Tuttavia, riconosco che c’erano ancora tante cose da imparare per rimanere ai vertici, data la nostra limitata esperienza in questa categoria, considerando la competitività del campionato. In questo caso si sono rivelate fondamentali le eccellenti risorse tecniche del team Rapax. Gestendo al meglio le informazioni relative agli assetti accumulate nelle precedenti stagioni, utilizzando un sistema che brillantemente comparava le risultanze della pista con i programmi di simulazione, soprattutto in funzione dello sviluppo aerodinamico. Tutti questi strumenti ci sono venuti in soccorso per ridurre il gap di esperienza che potevamo avere rispetto ad altre squadre, presenti da lungo tempo in GP2. Poi vorrei parlare dei piloti. Pastor Maldonando e Luiz Razia hanno collaborato al meglio con il team. Una coppia ideale, che ha portato un contributo fondamentale con la loro esperienza e le loro a volte inusuali idee, per ottimizzare il risultato. Il coraggio, la determinazione, l’ esperienza di Maldonado da una parte, e l’abilità di Razia nell’imparare molto velocemente, hanno rappresentato un contributo fondamentale per i nostri successi. Pastor, grazie per il tuo sorriso e la tua attitudine allegra, anche quando ci sono stati momenti molto difficili da affrontare durante la stagione. Luiz, grazie per la tua favolosa prestazione ad Abu Dhabi e la tua attitudine professionale, che ci ha consentito all’ultima gara di campionato di aggiudicarci anche il titolo riservato ai team. Grazie infinite ad entrambi per avere creduto così tanto in noi e nelle nostre capacità. Per ultimo, vorrei sottolineare la costante professionalità di tutto il personale del team, senza la quale gli sforzi dei nostri piloti sarebbero stati vanificati. Il pit stop durante la gara 1 di Spa, in Belgio, la velocità dei nostri meccanici nel cambio gomme, ha rappresentato un momento che sarà ricordato a lungo nella storia della GP2. Ma direi che tutta la stagione è stata caratterizzata da una eccellenza assoluta e costante nella professionalità mostrata dai membri del team . A tutti, grazie ragazzi, davvero dal profondo.


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Ing. Marco Gadola Technical Director

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had my first contact with a GP2 single-seater at the end of 2009 with the GP2 Asia Series. Previously I’d been involved with the most varied type of categories: Prototype, GT, Endurance and Sprint events up to the Le Mans 24-hour. With single-seaters I’d instead worked with F3 cars. After a season with team Rapax I can say that a GP2 is more similar to an F1 single-seater than any of the cars I previously worked with. That’s why our approach was quite conservative in the first few GP2 events. We were still at a learning stage as regards the category’s technical problems. Following the experience with GP2 Asia and after the test sessions at the Paul Ricard I began to understand the secrets of the car, how it should be set up and fine-tuned. The performance limit and chronometric level of a GP2 car is extremely high. On some occasions a GP2 pole position would have guaranteed a mid grid placing in a Formula1 GP! But I also have to admit that the combination of aerodynamics, frame elasticity and tyre behaviour – although extremely complex –is very similar to Sports Prototypes whose downforce is very high. Step after step it became evident that my previous experience – especially the expertise developed in endurance – could turn to an advantage in managing a GP2 car. Sometimes a different way of approaching a problem can help you work your way through it. And even if you’re right off course you can still find the solution when others are tied down by routine procedures. A highly detailed analysis of the car’s technical race data and tyre wear and behaviour, constructive exchanges of ideas with Bridgestone technicians, analytical appraisal of the team’s job procedures and work on finding the ideal setup for the drivers’ steering style or sometimes even a strategy based on endurance events, all contributed – along with a bit of luck – to achieving fantastic results. Nonetheless, I was aware that in order to stay at the top there were still lots of things to learn given our limited experience in the class and the fact that the series is very competitive. Rapax’s excellent technical resources however proved to be vital. Managing the setups data of previous seasons with a system that brilliantly compared circuit feedback with simulation programs, mainly as regards aerodynamics development, helped us to reduce the experience gap we might have had compared to other teams with a long experience in GP2. Now I’d like to speak of the drivers. Pastor Maldonando and Luiz Razia cooperated wonderfully with the team. They were an ideal duo that provided a vital contribution with their experience and (at times) unusual ideas in order to optimize the result. Pastor’s audacity, determination, and experience on the one side and Luiz’s ability to learn very rapidly on the other were fundamental for our victories. Pastor, thank you for you bright smile and temperament even during the very tough moments that cropped up in the season. Luiz, thank you for your fabulous performance and professional attitude at Abu Dhabi that enabled us – in the last race of the series – to win the teams’ title as well. My sincerest gratitude goes to both of you for having shown how much you trusted us and our capabilities. Lastly, I would like to underline the consistent professionalism of all the team members without which the efforts of our drivers would have been ineffectual. The speed of our mechanics in tyre changing during the pit stop in race 1 at Spa (Belgium) will long be remembered in GP2 history. However, I would say that all the season was marked by the absolute excellence of each and every member of the team. A very heartfelt thanks to all you guys.


Ing. Marco Galuppi

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a stagione GP2 del 2010 è stata indimenticabile per il team Rapax: 6 successi consecutivi e la vittoria in entrambi i titoli hanno dimostrato che la nostra, è risultata la miglior squadra sia dal punto di vista prestazionale che di affidabilità. Dietro la vittoria dei campionati riservati al pilota e alla squadra c’è stato un lungo lavoro di preparazione, iniziato diversi mesi prima dei primi test, ossia almeno quattro mesi prima dell’inizio della prima gara a Barcellona. Abitualmente dopo ogni gara, appena le vetture rientrano alla factory di Veggiano, procediamo ad una revisione totale. Le vetture sono completamente smontate: cambio, motore, frizione, cablaggi, sensori, sospensioni, sterzo, carrozzerie, impianto frenante. Ogni componente dell’auto viene controllata, misurata, verificata. In pista il tempo è sempre limitato dagli orari, non ci si può permettere di avere un ritiro in alcuna delle sessioni a disposizione, in quanto le prove libere sono fondamentali per provare gli assetti da qualifica. Nella sessione che definisce lo schieramento di partenza, determinante per poter partire davanti , è fondamentale ottimizzare le prestazioni della vettura, perché i sorpasso sono sempre complessi e le differenze di prestazioni tra le vetture dei vari team , restano minime. Da alcuni anni si è arrivati ad un tale livello che un solo ritiro potrebbe compromettere l’intero campionato per un pilota o una squadra. Per questo il livello di affidabilità e fondamentale, perché potrebbe non esserci un’altra opportunità per recuperare un eventuale battuta a vuoto Ancor prima che la stagione cominci, facciamo già gli ordini dei ricambi che andranno sostituiti dopo un certo chilometraggio, in modo tale da non dovere perdere tempo in inutili attese. Contemporaneamente bisogna tenere le auto aggiornate alle ultime specifiche del costruttore, quindi non ci si deve lasciar sfuggire alcun bollettino tecnico. Non è semplice tenere controllati tutti questi fattori, soprattutto durante una stagione in cui le gare si susseguono senza sosta e dove spesso abbiamo solo tre o quattro giorni per portare a nudo una scocca e poi prepararla per la gara successiva. Durante il week-end di gara o nelle sessioni di test, gli ingegneri del team Rapax analizzano senza sosta tutti i dati acquisiti dalle decine di sensori montate in vettura; dalle schermate, dalle funzioni matematiche, gli andamenti e i grafici. Con i programmi di simulazione, siano in grado di prevedere un futuro guasto, anche di una componente che non ha mai causato problemi o che è appena stata sostituita. Solo facendo così si può garantire ai nostri piloti un’auto sicura ed affidabile. Tutti questi lavori di preparazione, analisi e pronto intervento, risultano essenziali per garantire la sicurezza. Perché ancora prima del risultato in pista e dei punti di campionato, dobbiamo considerare che dentro quell’auto che frena a 300 km/h di velocità, o che percorre una curva a 220 km/h, c’è sempre un pilota, un essere umano. L’esperienza dei meccanici del team Rapax, che conoscono a memoria ogni dettaglio della vettura, ha permesso di avere sempre in pista auto eccezionalmente affidabili e competitive. La dimostrazione dell’impeccabile organizzazione della squadra è la totale assenza di ritiri o problemi in pista riconducibili a quelle parti o componenti che sono di responsabilità del team .

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he 2010 GP2 season was unforgettable for Rapax: 6 consecutive wins and victory in both titles proved that our team was the best both in terms of performance and reliability. There was a lot of groundwork behind the drivers’ title and the teams’ title victories –many months before the tests and at least four months before the start of the first race in Barcelona. As soon as the cars return to the Veggiano factory after every race we routinely proceed with a complete overhaul. The cars are fully disassembled: gearbox, engine, clutch, wiring, sensors, suspensions, steering, bodywork, braking system. Every car component is controlled, measured, verified. The time on the circuit is always limited and you can’t run the risk of retirement in any of the slots available because the practice rounds are crucial for testing the setups for the qualifying sessions. During the session that fixes the grid line-up it’s crucial to optimize performance and manage to get off in front because overtaking is always tricky and performance disparity between the cars of different teams is always minimal. For some years now we’ve got to such a level that just one retirement could compromise the whole series for a driver or team. After a race that ends in retirement you may not have any more opportunities to gain ground. That’s why the level of reliability is critical. Team Rapax leaves nothing to chance. Its engineers and mechanics monitor every single component. We know the background of every spare part: when it was purchased, mounted on the car, how many kilometres it made or if involved in an accident. At the same time the cars must be updated with the constructor’s latest specifications, thus every technical report is scrupulously analyzed. Keeping all these factors under control is not easy especially during the season when races are practically held non stop and often we’ve got only three or four days to strip the car and get it ready for the next event. During the race week-ends or in the test sessions Rapax engineers continually analyze all the data acquired from the dozens of sensors mounted on the cars, including screen data, mathematical functions, trends and graphs. With the simulation programs we’re able to assess future breakdowns even on a component that’s never caused any problems or that’s just been replaced. By operating this way we can ensure that our drivers have a safe and reliable car. All the preparation, analyses and assessment is essential in order to guarantee safety. First and foremost – before any race results and championship points – we have to consider there’s a person inside that car that brakes at 300 km/h and takes a bend at 220 km/h. Rapax’s highly experienced mechanics remember every detail of the car, and this has always enabled us to have exceptionally reliable and competitive cars. The proof of the team’s impeccable organization is the total lack of retirements or problems on the track with any parts or components for which the team is responsible.


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1200 metri quadrati la superficie della factory di Veggiano, venti persone tra tecnici, meccanici e amministrativi. Due vetture per partecipare alla serie GP2 Asia, due vetture per il campionato GP2 Main series. Ci sono tanti modi per raccontare una realà di successo come il team Rapax. I numeri possono essere un buon parametro, sintetico, analitico. Ma ci sono anche le storie umane. Soprattutto dei meccanici, sempre disponibili a mettere le priorità, le necessità del team, al primo posto. Abituati a lavorare in una struttura piccola ma perfettamente pianificata, che mescola metodo a creatività, esperienza a spirito di improvvisazione. Al team Rapax non esiste la parola superfluo, c’è tutto quello che serve per vincere un campionato difficile e prestigioso come la GP2 . Si tratta di una struttura creata e sviluppata proprio per questo obiettivo, priva di quel gigantismo fine a sé stesso tanto presente nello sport automobilistico. Gestendo vetture progettate e costruite da altri, nel caso la Dallara, all’interno del team Rapax si effettuano soprattutto operazioni di revisione, preparazione e controllo su tutte le componenti meccaniche. Non aspettatevi costose e complesse macchine utensili per la produzione di componenti, perché il tipo di impegno richiesto da un team in GP2, non lo richiede. Le direttive filosofiche che il team Rapx insegue con concentrazione e disciplina sono soprattutto due: affidabilità e prestazioni cronometriche in pista. Tutto è pensato in funzione di questi obietti, di queste priorità. Con assoluta professionalità e competenza, come confermano i risultati positivi dell’incredibile stagione 2010.

Veggiano - Rapax Factory The Veggiano factory covers a surface of 1200 square metres. It has a staff of twenty including technicians, mechanics and administration personnel. Two cars participate in the GP2 Asia series and two cars in the GP2 Main series. There are many ways of describing the success story of team Rapax. The numbers are a good parameter – concise and analytic. But there’s also the human factor. Chiefly the story of the mechanics, who are always ready to put the team’s priorities and needs before anything else and are used to working in a small but perfectly planned structure that combines method with creativity, expertise with improvisation skills. There’s nothing superfluous at Rapax, just what’s strictly needed to win a tough and prestigious championship like the GP2. It’s definitely not just another of the many behemoths that populate the motor racing world. Rapax manages cars that are designed and constructed by others - in this case Dallara. Its main operations include overhauling, preparing and controlling all the mechanical components. Don’t expect to see any expensive and complex machine tools for the production of components because this aspect is not required of a GP2 team. Reliability and speed performance on the track are the two priorities the team pursues with great focus and determination. Everything is set up in function to these objectives. And everything is carried out with total professionalism and competence, as the brilliant results of the fantastic 2010 season plainly confirm.


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GP2 Main Series Corsi e ricorsi storici. Sorprendenti analogie tra passato e presente. Nell’anno 31 A.C, l’imperatore romano Augusto creava la legione Rapax. Per quasi un secolo questa organizzazione militare, che come simbolo si fregiava di un capricorno, si segnalava tra le più combattive e determinanti nel consolidamento dell’Impero. Quasi 2000 anni dopo, traendo ispirazione da quelle caratteristiche di determinazione e irriducibilità, il team Rapax domina al suo primo anno il prestigioso campionato Fia GP2, ottenendo sia il titolo piloti che quello riservato ai team. I piloti Pastor Maldonado e Luiz Razia, moderni legionari, hanno sostituito il gladio e l’elmo con il volante e il casco ? I tecnici Roberto Costa, Marco Galuppi e Marco Gadola, sono passati dalle mappe e le strategie militari ai computer e alle strategie in corsa ? I responsabili: Ferdinando Bada, Gianfranco Sovernigo e Andrea Bergamini, moderni centurioni e comandanti, sono passati dal comando della legione su un campo di battaglia , a quello di un team in un campionato difficilissimo come la GP2 ? Pianificando e organizzando una realtà estremamente complessa e mutevole come quella di un team. In fondo, sempre di guerra si tratta. E’ una bella storia quella del team Rapax. Che nasce dalla passione, dall’amore per lo sport e le sfide, e un po’ anche dall’incoscienza, di Gianfranco Sovernigo e Ferdinando Bada. Subito in grado di portare al successo un team, una organizzazione, che prima aveva indubbiamente sofferto di crisi di identità. In precedenza, sotto il nome di Piquet Sport e Piquet GP, il team non era riuscito a concretizzare il proprio potenziale. Mancava un “anima”, una organizzazione monolitica e consolidata sul territorio, che permettesse ai tecnici, ai meccanici di esprimersi al meglio. La licenza di concorrente inglese, il management brasiliano, erano tutti elementi che difficilmente si amalgamavano con una realtà tecnica e organizzativa che era e rimaneva italiana. La grande intuizione di Bada e Sovernigo è stata proprio quella di cambiare, dando la priorità ad una identità, un anima tutta italiana. Sotto questa ottica, un nuovo nome che si rifacesse ai grandi fasti della storia romana, è parso estremamente indicato. Basta con le Superstar, con gli “ One man show” , che credevano di essere in grado, da soli, di competere ai vertici in una categoria così competitiva come la GP2, finendo per personalizzare ogni azione del team. Per il 2010, il “ rinato” team Rapax, scommetteva su nomi e facce nuove, oppure su personalità desiderose di riscattare un passato non troppo vincente. La direzione tecnica veniva affidata a Roberto Costa ma era soprattutto con l’arrivo di Marco Galuppi e Marco Gadola, entrambi provenienti dal mondo delle gare Endurance, che il team effettuava il salto qualitativo. Migliorando radicalmente l’affidabilità delle vetture costruite dalla Dallara. Come piloti erano ingaggiati il giovane e promettente Luiz Razia, con un piede già in F.1 con il team Virgin, ma soprattutto tornava lui, Pastor Maldonando, sorta di “ cavallo pazzo” della GP2, che dopo quattro stagioni, ancora non era riuscito a concretizzare il suo immenso potenziale e talento.

It’s uncanny how history tends to repeat itself and can influence the present in different ways. In the year 31 BC the Roman Emperor Augustus founded the Rapax Legion. For nearly a century this military organization, whose symbol was a Capricorn, became one of the most combative and decisive legions for the Empire’s consolidation. 2000 years later, inspired by the determination and combative qualities of the legion, team Rapax dominated the prestigious FIA GP2 in its first year in the series and went to win both the drivers’ title and teams’ title. Have the modern-day legionnaires – drivers Pastor Maldonado and Luiz Razia – replaced the gladius and elmo with a steering wheel and helmet? Have the technicians Roberto Costa, Marco Galuppi and Marco Gadola, gone from the military maps and tactics to computers and race strategies? Have the persons in charge – or modern-day centurions and leaders Ferdinando Bada, Gianfranco Sovernigo and Andrea Bergamini – gone from leading the legion on the battlefields to leading a team in a very complex series like the GP2? Whichever way you view it we’re always talking about battles. Team Rapax makes for an interesting story. A story that stems from Gianfranco Sovernigo’s and Ferdinando Bada’s deep-rooted passion for sport and challenges, making them create a highly successful team from one that had formerly experienced identity problems. In the past, with the names Piquet Sport and Piquet GP, the team had not succeeded in reaching its full potential. What it lacked was a ‘soul’, a cohesive organization consolidated in the territory that enabled technicians and mechanics to express all their best. The English competitor’s licence and Brazilian management were elements that didn’t amalgamate well with the construction and operational organizations that were – and are still – Italian. It was Bada and Sovernigo who firmly decided to change. What was needed was a totally Italian ‘soul’ and identity. Consequently, a new name that recalled the glory of Roman history seemed extremely appropriate. No more superstars or one-man shows who believed they were able – on their own – to compete at top levels of a series as competitive as the GP2, getting to the point of personalizing every action of the team. For 2010 the newly branded Rapax team bet on new names and new people, and on those who wanted to make up for a past that had not been very successful. The technical management was entrusted to Roberto Costa. However, it was chiefly thanks to the arrival of Marco Galoppi and Marco Gadola from the world of endurance that enabled the team make a great leap forward in terms of quality, radically improving the reliability of the cars constructed by Dallara. As regards the drivers, the team engaged the young and promising Luiz Razia – who already had one foot in F1 with team Virgin. And Pastor Maldonado – considered a sort of ‘wild horse’ in the GP2 series – who after four


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Dallara GP2 2008- Renault Telaio monoscocca in fibra di carbonio Lunghezza: 4.867 mm Larghezza: 1.805 mm Altezza: 1.047 mm Passo: 3.120 mm Peso: 688 kg Motore: Renault – Mecachrome, V8 a 90° Cilindrata: 4.000 cc Potenza: 612 cv a 10.000 giri Cambio: Mecachrome a 6 velocità Velocità massima: 328 km/h

Chassis carbon fiber Length: 4.867 mm Width: 1.805 mm Height: 1.047 mm Wheelbase: 3.120 mm Weight: 688 kg Engine: Renault- Mecachrome V8 90 ° Engine: size 4.000 cc Power. 612 hp at 10.000 revs Gearbox: Mecachrome 6 speed Max Speed: 328 km/h

Rapax Team World Champion

Pastor Maldonado (VEN) Team Rapax- Gp2

Luiz Razia (BRA) Team Rapax- Gp2

Pastor Maldonado World Champion


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Enzo Ferrari , dopo avere scoperto e assunto Gilles Villeneuve, facendolo debuttare contro il parere di tanti in sostituzione di Niki Lauda, disse: “ Il problema con Villeneuve, sarà quello di farlo andare più piano, non certo più veloce”. Con Pastor Maldonado si è presentata un po’ la stessa situazione. Nessuno dubitava del suo immenso potenziale velocistico, ma i precedenti risultati erano contro di lui. Nella precedente stagione, al team Art, il pilota venezuelano era stato protagonista di una stagione caratterizzata da alti e bassi. Nell’ambiente della GP2, molti pensavano che Maldonado fosse una sorta di“ incompiuta”, ossia un pilota difficilmente in grado di contenere la sua esuberanza. Che mai sarebbe riuscito ad incanalare la sua aggressività, la sua innata abilità nell’anticipare le reazioni della vettura, verso una attitudine più riflessiva e concreta, indispensabile per vedere la bandiera a scacchi e vincere i campionati. La grande impresa del team Rapax, al di là di aver allestito in pochi mesi una organizzazione perfetta, vincente, in grado di raggiungere subito un livello elevato in termini di competitività e affidabilità, è stata proprio quella di aver trasformato Pastor Maldonando, da pilota “ semplicemente” veloce, ad un campione che ha sbaragliato il campo e che nel 2011 si presenterà in F.1 come uno dei nomi più interessanti.

I risultati alla fine sono stati fenomenali per entrambi: il team Rapax è la prima squadra italiana a vincere il campionato di GP2; Pastor Maldonado, con sei successi in una sola stagione, si consacra il pilota più vincente nella storia della formula cadetta. In America li chiamano” Under Dog”, ossia le persone a cui la vita non ha concesso grandi possibilità per emergere, mezzi per mostrare il proprio talento, ma che alla fine sono riusciti a farcela, grazie alle loro qualità, alla loro determinazione. Alla loro voglia di vincere. Tra le tante cose positive fatte da Ferdinando Bada, Gianfranco Sovernigo e Andrea Bergamini, c’è soprattutto questo. Essere riusciti a mettere nei posti chiave, determinanti, nomi e persone magari inizialmente poco conosciute o esperte di un campionato così difficile come la Gp2, ma che da anni aspettavano questa occasione per mostrare finalmente tutto il loro talento e la loro competenza. Un misto di entusiasmo, determinazione ed esperienza, che alla fine ha sbaragliato il campo. Il team Rapax ha dominato la stagione GP2 del 2010, agli altri sono rimaste solo le briciole. L’imperatore Augusto, i centurioni e tutti i legionari della legione Rapax, sentitamente ringraziano.


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seasons had still not fully succeeded in expressing his huge potential and talent. After Enzo Ferrari had discovered and engaged Gilles Villeneuve, he stated: “ the problem with Villeneuve is to make him go slower, certainly not faster”. It was more or less the same situation with Pastor Maldonado. He had a huge speed potential but his past results were against him. His previous season at team Art was characterized by ups and downs. There were many in the GP2 world who thought Maldonado was a driver who’d find it hard to curb his aggressiveness or never be able to channel his innate ability of anticipating the car’s reaction into a more rational approach that would put him in a position to win the series. Besides setting up a winning team that was able to directly reach top levels in terms of competitiveness and reliability Rapax’s great feat was that of turning Pastor

Maldonando from a fast driver into a victory-reaping champion who in 2011 will debut F1 hailed as one of the most interesting drivers. Ferdinando Bada, Gianfranco Sovernigo and Andrea Bergamin made lots of winning decisions like putting in key positions persons who were still not very well known or not so expert on a series as tough as GP2 but who’d been waiting years for the chance to fully express their talent and skills. However, it was chiefly their ingrained passion, expertise and determination to win that led them to achieve such successful results. Team Rapax dominated the scene throughout the 2010 GP2 season and this meant that the other competitors were only left with the crumbs. The Emperor Augustus, the centurions and all the legionnaires of the Rapax legion express their heartfelt gratitude.


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L’uomo dei record ha detto sì! Nelle statistiche della Gp2 è l’uomo di tutti i record: 10 vittorie su 72 gare disputate, in quattro anni di partecipazione. Nessuno ha vinto quanto lui. Pastor Maldonado è tra i piloti che maggiormente hanno segnato la storia della formula Cadetta. Con il team Rapax è arrivato finalmente a concretizzare il suo grande potenziale velocistico, in precedenza causa di qualche incidente di troppo perchè non incanalato nella giusta direzione. Nel 2011 il pilota venezuelano debutterà in F.1 con la Williams, correndo per un team che ha già lanciato grandi campioni come Jenson Button, Jacques Villeneuve e Juan Pablo Montoya. Quando la Williams sceglie un pilota, difficilmente si sbaglia, ma in questo caso non bisogna dimenticare che il team Rapax ha svolto un ruolo fondamentale nel processo formativo del campione venezuelano, arrivato ai vertici dell’automobilismo dopo un percorso professionale particolarmente sofferto. Ma chi è realmente Pastor Maldonado ? Nasce a Maracay il 9 marzo del 1985 già all’eta di quattro anni i suoi genitori gli fanno scoprire il karting. Frequenta la scuola Giovanni XXIII, impara l’italiano, inizia a praticare lo sport della mountain bike, particolarmente diffuso tra i giovani venezuelani. Dalla bicicletta al karting il passo è breve e nella categoria mini-kart ottiene tre titoli nazionali. Nel frattempo “ baby Pastor” cresce, frequenta la scuola militare Libertador, poi con l’appoggio della sua famiglia decide che i tempi sono maturi per trasferirsi in Europa e intraprendere la carriera automobilistica. I primi anni, Maldonado li spende al volante della F. Renault correndo con alterni risultati su i circuiti di mezza Europa. Alla Renault però il talento del venezuelano non passa inosservato e poco dopo Maldonado viene inserito nel programma “ giovani piloti”, che gli vale l’ingresso nel team Dams. Contemporaneamente Pastor partecipa al campionato italiano di F.3000 dove ottiene la prima vittoria al Mugello. Sebbene impegnato a tempi pieno nello sport automobilistico, Maldonado non rinuncia a partecipare ad innumerevoli attività benefiche in Venezuela a favore dell’infanzia. Questo gli permette di rafforzare la conoscenza con il “ Presidentissimo” Hugo Chavez, con il quale nascerà un genuino rapporto di amicizia e stima, fondamentale per il prosieguo della sua carriera. Nel 2004 Maldonado prova per la prima volta una vettura di F.1, una Minardi sul circuito di Misano. Tutta la carriera di Maldonado si è sviluppata all’insegna della Renault, dalla piccola monoposto addestrativa della casa francese, attraverso la più potente World Series, sino ad arrivare alla Gp2, categoria dove esordisce nel 2007 con il team Trident. Al suo primo anno nella categoria anticamera della F.1, Pastor ottiene una brillante vittoria sul circuito di


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The man of records sayd yes! For the GP2 statistics Pastor Maldonado is a real record man: 10 wins in 72 races over a participation period of four years. No one else has won as much. This makes him one of GP2’s major history-making drivers. With team Rapax he was finally able to channel his great speed potential in the right direction, making it emerge after a previous period marked by a few too many accidents. In 2011 the Venezuelan driver will debut in F1 with Williams, a team that has already launched champions like Jenson Button, Jacques Villeneuve and Juan Pablo Montoya. It’s unlikely for Williams to make mistakes when it chooses a driver, but we should also remember team Rapax’s key role in Pastor Maldonado’s career after the very difficult spell the driver had gone through. A now some info on the real Pastor Maldonado. He was born in Maracay on March 9, 1985 and by the age of four his parents had already made him discover the world of karting. He attended the Giovanni XXIII School where he was taught the Italian language. He did mountain biking– a sport that’s extremely popular with kids in Venezuela – and then went on to karting, winning three national titles in the mini-kart category. Following his junior years he attended the Libertador military school and after – with the support of his parents – he decided that the time was ripe to move to Europe and on to motor racing.

He spent his first years racing an F Renault on many European circuits where he achieved alternate results. At Renault they soon realize the worth of his talent and he was selected for the ‘young drivers’ program, which then got him to be included in team Dams. During that period Maldonado took part in the Italian F3000 championship and achieved his first win at Mugello. Though fully employed in motor racing Maldonado still finds time to dedicate himself to children’s charity events in Venezuela. These events in turn lead him to strike up a friendship based on esteem with Hugo Chavez, the president of Venezuela. In 2004 Maldonado tests an F1 car for the first time – a Minardi – on the Misano circuit. Maldonado’s career develops around Renault – starting from the small single-seater car to the more powerful World Series, and then on to the GP2 category where he made his debut in 2007 with team Trident. During his first year in this category Maldonado achieves a brilliant win at Monte Carlo whose circuit highlights his driving skills and his ability to anticipate how the car will react. In 2008 Maldonado signs up with team Piquet Sport – from which Rapax is then created – and is always among the fastest drivers, arriving a brilliant first at Spa-Francorchamps. However, he’s often involved in accidents or goes off track.


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Montecarlo, pista che esalta le sue caratteristiche di guida e abilità nell’anticipare le reazioni della vettura. Nel 2008 il pilota venezuelano firma con il team Piquet Sport - da cui poi nascerà la Rapax - in gara è sempre tra i piloti più veloci, ottiene una brillante vittoria sul circuito di Spa- Francorchamps ma è spesso coinvolto in incidenti e uscite di strada. Nuovo cambio di squadra nel 2009, quando Maldonado sceglie il team Art, gia vincitore in Gp2 con Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Per Maldonado è una stagione difficile, al di là di due vittorie a Montecarlo e Silverstone, esce nettamente sconfitto dal confronto con il compagno di squadra, Nico Hulkemberg, ch poi vincerà il campionato. Al termine della stagione Pastor è confuso, le porte della F.1 sembrano irrimediabilmente chiuse, è consapevole che in GP2 non ha ottenuto i risultati che il suo talento meriterebbe. Gli propongono di correre in America ma la cosa non lo entusiasma. Quando manca meno di un mese all’inizio del campionato GP2 e quasi tutti i posti nei team di punta sono orma assegnati, Maldonado e il team Rapax si incontrano. Il team veneto ha da tempo firmato con Luis Razia ma per l’altra vettura cerca un pilota di punta, esperto, veloce, ma che sia ancora “ affamato” di successi. Quelli disponibili sul mercato non soddisfano le aspettative di Andrea Bergamini e Gianfranco Sovernigo. Serve un pilota come Maldonado. Da parte sua il venezuelano non può permettersi un altra battuta di arresto dopo la stagione complessivamente deludente al team Art. Nasce una di quelle collaborazioni dove ognuno si rivela indispensabile e complementare all’altro. Maldonado si sente circondato di quella fiducia da parte del team che in passato gli è forse mancata. Si tranquillizza, incanala la sua aggressività e la sua velocità nella giusta direzione, capisce che le gare non terminano alla prima curva ma sotto la bandiera a scacchi. Il team Rapax da parte sua trova un pilota esperto, gia formato, che non confonde causa con effetto, le cui indicazioni e suggerimenti non sono frutto dell’emotività del momento ma bensì dell’esperienza. Con questi presupposti è quasi normale che arrivi la vittoria del campionato, con 6 successi consecutivi. A Monza, Pastor Maldonado conquista il titolo piloti, ad Abu Dhabi il team Rapax ottiene la vittoria nel campionato riservato ai team. A corollario di una stagione per entrambi davvero indimenticabile.


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There’s a new change in teams in 2009 when Maldonado chooses team Art, already a GP2 winner with Lewis Hamilton and Nico Rosberg. It’s a tough season for Maldonado who – aside from the two victories at Monte Carlo and Silverstone – is clearly beaten by his teammate Nico Hulkenberg who goes on to win the championship. At the end of the season he’s confused. The F1 doors seem firmly shut and he’s aware that the results he attained weren’t consistent with his talent. He receives proposals to race in America but they don’t inspire him. Maldonado and team Rapax meet up less than one month before the start of the GP2 championship when nearly all the positions in the top teams have been assigned. The Veneto-based team had already signed up Luis Razia but was looking for another fast and expert driver who hungered to crown his career with wins. The drivers on the market didn’t meet the expectations of Andrea Bergamini and Gianfranco Sovernigo. What

they needed was a driver like Maldonado. On his side Maldonado couldn’t afford another season like the overall negative one he had experienced with team Art. Thus a cooperation was established where both team and driver proved to be complementary and indispensable for one another. Maldonado’s morale was boosted by the team’s trust, which perhaps was lacking in the past. He could thus channel his aggressive drive and speed in the right direction, understanding that races don’t need to end at the first bend but rather at the finish line. Team Rapax on its side found a highly skilled expert driver who didn’t confuse cause with effect, and whose ideas and suggestions were dictated by a solid experience. With all this to back them victory was practically there for the taking. And it came with 6 wins in a row. At Monza, Pastor Maldonado wins the drivers’ title and at Abu Dhabi Rapax wins the teams’ title. An unforgettable achievement for both driver and team.


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Maldonado takes all. The story of a announced triumph.


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Maldonado si prende tutto. Storia di un trionfo annunciato.


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Barcelona L. Razia

L’intesa con i tecnici Costa, Galuppi e Gadola si rivela subito perfetta.

P. Maldonado

i ricomincia dalla Spagna, sul circuito di Montmelò. Il team Rapax si presenta radicalmente modificato: nella proprietà, nella denominazione, nell’organigramma tecnico e nei piloti. Il brasiliano Alberto Valerio e lo spagnolo Roldan Rodriguez sono sostituiti dal venezuelano Pastor Maldonando e il brasiliano Luiz Razia. Unica costante con il passato, la Dallara GP2 modello 08, arrivata al suo ultimo anno di utilizzo. Proprio perché tutti i team lavorano con questa vettura da tre anni, diventa quasi impossibile ottenere qualche decimo di incremento velocistico sul giro, in quanto si tratta di una vettura ormai arrivata al limite del suo sviluppo. Con una scelta tecnica che poi si rivelerà determinante, alla Rapax decidono di concentrare il massimo sforzo per migliorare l’affidabilità, ancora migliorabile di questa vettura. Alla vigilia tutti gli occhi sono puntati su Pastor Maldonado, che nonostante abbia firmato il contratto solo pochi giorni prima, è già risultato velocissimo nei precedenti test svolti al Paul Ricard e Montmelò. Per il venezuelano è questa la quarta stagione in GP2. Consapevole delle enormi aspettative su di lui e del fatto che se vuole arrivare in F.1 non può più commettere errori o avere cali di prestazioni, Invece Maldonado sorprenderà tutti per l’intensità mentale, lo spessore caratteriale, la disciplina che metterà in mostra sin dalle prime prove di campionato. L’intesa con i tecnici Costa, Galuppi e Gadola si rivela subito perfetta; in particolare Maldonado apprezza la diversa metodologia di lavoroimportata dalle gare Endurance dove hanno militato per molti anni- che Galuppi e Gadola hanno deciso di attuare. Durante le prove , entrambi i piloti Rapax incontrano alcuni problemi nell’adattare l’assetto alle temperatura elevata della pista, diversa rispetto ai test svolti in precedenza. In gara sia Maldonado che Razia recuperano varie posizioni e concludono rispettivamente al sesto e settimo posto, alle spalle del francese Charles Pic, che al debutto in GP2, ottiene subito la prima vittoria. In gara due invece, partendo dalle prime file, sia Razia che Maldonado sono autori di una corsa estremamente concreta e consistente. Entrambi concludono sul podio , in seconda e terza posizione, in una prova che vede il successo di Fabio Leimer. Con questo risultato il team Rapax balza subito al comando della classifica riservata ai team. Non male per una squadra di fatto nuova che si trova a combattere contro organizzazioni ormai consolidate da sei anni di presenza continua in GP2.

Barcelona (E)

Pos.

R1

6

7

R2

3

2


a

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I

t all starts on the Montmelò circuit in Spain. Team Rapax has changed radically in terms of ownership, name, technical organization and drivers. Brazilian driver Alberto Valerio and Spanish driver Roldan Rodriguez have been replaced by Pastor Maldonando from Venezuela and Luiz Razia from Brazil. The only thing that hasn’t changed is the Dallara 08 GP2 model which has reached its last year of use. And it’s precisely because all the teams have worked with this car for three years that it’s become virtually impossible to achieve even a minimal fraction of a second increase during a lap with a model that’s got to its development limit. With a decision that proves to be decisive Rapax opts to fully concentrate on the reliability of the car where there’s still a certain margin for improvement. Before the race everyone’s attention is focused on Pastor Maldonado (whose contract was signed just a few days ago) who proved very fast during the previous tests held on the Paul Ricard and Montmelò circuits. It’s the Venezuelan driver’s fourth season in GP2. He knows that expectations on him are high and that if he wants to arrive in F1 he can’t afford to make mistakes or show discrepancies in performance. In fact, Maldonado’s remarkable mental

concentration, determination and self-control will surprise 33 everyone right from the first races of the series. From day one relations with technicians Costa, Galuppi and Gadola are perfect. What Maldonado especially appreciates is the different work method – imported from the endurance world where they operated for many years – that Galuppi and Gadola decided to implement. Before the race both Rapax drivers have some problems in adapting the setup to the temperature of the circuit, which was higher than the temperature registered during the previous tests. During the race both Maldonado and Razia climb up several positions, finishing sixth and seventh respectively, behind the French driver Charles Pic who grabs the first win at his debut in GP2. In race 2 Razia and Maldonado get off from the first rows and are extremely consistent throughout the race. Both get on the podium – second and third place – with Fabio Leimer the winner. With this result team Rapax hits the lead in the teams’ standing. Quite an achievement for a new team that has to battle it out with others that have six years consolidated experience in GP2.


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Monaco L. Razia

P. Maldonado

Monaco (RMC)

Pos.

R1

2

7

R2

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l Gp di Monaco rappresenta un evento quasi a parte all’interno del campionato di GP2. Si corre sul circuito cittadino di Montecarlo, tra marciapiedi e tornanti, passando davanti al Casinò, all’Hotel de Paris, e alle strette strade che contornano il porto. Un evento unico, tra i più esclusivi, di cui la GP2 ha il grande privilegio di fare parte. Maldonado ha con il circuito di Monaco, un rapporto di amore- odio. Sulle strette strade del principato, ai tempi della formula Renault World Series, era stato coinvolto in una grave incidente, dove un commissario di pista aveva riportato lesioni alla gamba. Causa quell’ incidente, inizialmente Maldonado era stato squalificato “a vita” da tutte le gare che si sarebbero corse a Montecarlo. Una punizione esagerata, che poi la Federazione monegasca aveva deciso di ritirare. In seguito, Maldonado darà spettacolo in GP2, ottenendo proprio a Montecarlo una delle vittorie più prestigiose. Ora il venezuelano si ripresenta con il team Rapax, con il preciso obiettivo di ottenere più punti possibili per il campionato. In qualifica il venezuelano urta le barriere e deve rinunciare alla pole; gara 1 invece è la conferma dell’affidabilità delle vetture del team Rapax. Maldonado rinuncia ad attaccare un imprendibile Perez e saggiamente si accontenta del secondo posto, mentre anche Razia conclude in zona punti, al settimo posto. Gara 2 invece è costellata di contrarietà per i piloti del team Rapax. Maldonado viene penalizzato con un passaggio obbligato in corsia box, per avere anticipato la partenza e tagliato la chichane. Causa questa penalità retrocede nelle retrovie e concluderà solo all undicesimo posto. Razia invece lotta a lungo nelle posizioni di vertice poi è coinvolto in una collisione con Valerio, e conclude al quinto posto, alle spalle del vincitore D’Ambrosio. Razia riesce così ad andare a punti in entrambe le gare monegasche. Risultato che dimostra la concretezza nella guida del giovane brasiliano.

Un evento unico, tra i più esclusivi.


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ithin the GP2 series the Monaco GP practically stands apart from all the other events. It’s raced on the unique Monte Carlo city circuit and passes in front of the Casino, the Hotel de Paris and the narrow streets surrounding the port. Monaco is one of the most exclusive events that GP2 has the privilege of participating in. Maldonado has a love-hate relationship with Monaco. During the era of the World Series by Renault he’d been involved in a serious accident on the narrow streets of the principality where a steward had sustained injuries to a leg. Due to the accident Maldonado was initially disqualified and banned from any race held in Monte Carlo. The penalty was extremely harsh and the Monaco Federation then decided to lift it. At a later date it was precisely at Monte Carlo where Maldonado was to put on a spectacular show in GP2 and achieve one of his most prestigious victories. Maldonado’s now back in Monaco with team Rapax and the precise objective of reaping the most points possible for the championship. During the qualifying sessions he hits the barriers and has to forego pole position. Race 1 instead confirms the reliability of the Rapax cars. Maldonado wisely decides not to attack an unreachable Perez and finishes second. Razia also does well and ends the race seventh, a points scoring position. Race 2 is instead full of problems for the Rapax drivers. Maldonado is penalized with a drive through because he starts off before time and cuts a chicane. Due to this penalty he falls back to the rear and finishes the race in eleventh position. Razia instead sustains a long battle in leading positions but is then involved in a collision with Valerio and finishes fifth, behind the winner D’Ambrosio. Razia garners points in both races. A result that clearly underlines the consistency of this young Brazilian driver.


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Istanbul L. Razia

Sulla pista di Istanbul Park, il “ciclone” Rapax si abbatte sul campionato.

P. Maldonado

la gara dove il campionato “gira”, dove Pastor Maldonado e il team Rapax iniziano una micidiale sequenza di sei vittorie consecutive, risultato unico nella prestigiosa storia della Gp2. Sulla pista di Istanbul Park, il “ciclone” Rapax si abbatte sul campionato e da quella gara, la squadra veneta diventerà per tutti il riferimento da seguire, come prestazioni velocistiche, come continuità nei risultati, come valori di affidabilità. Gara 1 è dominata in lungo e in largo da Pastor Maldonado che ottiene anche il secondo tempo in qualifica. Subito al comando, il venezuelano non commette il minimo errore, non mostra la minima titubanza, su una pista estremamente difficile, dove gli errori di pilotaggio, sono cosa piuttosto frequente. Vola Maldonado e con questo successo diventa il nuovo leader del campionato, posizione che consolida con un week-end davvero perfetto. Luis Razia non è da meno, e sebbene non altrettanto veloce del compagno di squadra, conclude al sesto posto. A dimostrazione che nel team Rapax entrambe le vetture sono preparate in maniera vincente, in gara 2 toccherà proprio a Razia lottare per la vittoria sino a sotto la bandiera a scacchi. Il brasiliano conclude infatti al secondo posto alle spalle di Danny Clos, mentre Maldonado- partito dalla quarta fila- è protagonista di una gara intelligente, tutta di rimonta, che lo vede concludere al sesto posto, ancora nei punti. Il bilancio della Turchia è così sorprendente, oltre le positive aspettative della vigilia. Il team Rapax riparte da Istanbul con una vittoria e un secondo posto, entrambi i piloti a punti nelle due gare, la leadership sia nel campionato conduttori che in quello riservato ai team. Difficile immaginare di meglio. Il Bosforo porta bene al team Rapax, che proprio da Istanbul dimostra che le tante scelte , alcune anche radicali, attuate durante l’inverno, erano invece giuste e frutto di una attenta pianificazione strategica.

Istanbul (TUR)

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t’s the race that marked the turn of events. The race where Pastor 49 Maldonado and team Rapax began an incredible sequence of six wins in a row: a unique result in the history of GP2. On the Istanbul Park circuit ‘cyclone’ Rapax hit hard, and from then onwards the Veneto-based team will become the reference for everyone in terms of speed, performance continuity and reliability. Race 1 was plainly dominated by Pastor Maldonado who also achieved the pole position and the fastest lap. He immediately went to the lead and didn’t make a minimal mistake. He was fully in control on a very tricky circuit where drivers frequently make blunders. Maldonado was unstoppable and with this win he became the championship’s new leader, a position he consolidated during a simply perfect weekend. Luis Razia was fighting fit too although not as fast as his team mate, and he finished the race in sixth position. Both Rapax cars had been set up to perform impeccably and in fact in race 2 it’s Razia who battled it out for victory right up to the finish, ending the race in second position right behind Danny Clos. Maldonado – who got off from the fourth row – cleverly tackled a tough upward climb and managed to finish sixth and thus garner other points. The result in Turkey went far beyond Rapax’s positive expectations before the race. At Istanbul Rapax notched a win and a second place, both its drivers reaped points in the two races, and it hit the lead in the drivers as well as the teams’ standing. Things couldn’t have gone any better for team Rapax. The Bosporus apparently brings it good luck. Istanbul in fact showed that the many decisions – including radical ones – implemented during the winter were spot on because all were based on meticulous strategic planning.


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Valencia L. Razia

P. Maldonado Valencia (E)

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opo Montecarlo è la volta di un altro tracciato cittadino. Si corre tra le strade di Valencia, nella zona portuale già sede della Coppa America di vela. Un tracciato unico, uno scenario irripetibile, con l’avveniristica architettura di Calatrava a fare da contorno ad una pista velocissima ed estremamente insidiosa. Nel paddock la parola d’ordine d’obbligo è “fermate Maldonado”, ma il venezuelano non sembra avere nessuna voglia di farsi prendere. Ormai è chiaro che i principali contendenti per il titolo saranno Pastor Maldonado e il messicano Sergio Perez. In gara c’è molto nervosismo, molta tensione. I due latino- americani lottano costantemente per il comando della gara, e come spesso accade in queste situazioni così estreme, quando i distacchi sono minimi, il contatto diventa inevitabile. Nella collisione, Maldonado danneggia l’alettone anteriore, Perez lo scarico. Nonostante questa menomazione tecnica, Maldonado però riesce a mantenere la testa , ottenendo così la seconda vittoria consecutiva. Per Razia invece si tratta di un week - end decisamente da dimenticare. In gara 1 il brasiliano è coinvolto in una collisione con Ceccotto, in gara 2 invece - vinta da Marcus Ericsson- Razia entra in collisione con D’Ambrosio. Nella seconda corsa, Maldonado invece consolida ancora di più la sua leadership di campionato, concludendo al quarto posto. Il nuovo team Rapax, inizialmente accolto con diffidenza, è ormai diventato il riferimento per ogni altra squadra. I tempi sul giro di Maldonado diventano subito il limite che ogni pilota deve cercare di battere. I media parlano della nascita di un campione, ma più semplicemente Maldonado è finalmente riuscito ad incanalare nella giusta direzione, dando continuità nei risultati, il talento e la grande sensibilità di guida che in precedenza aveva mostrato solo a fasi alterne.

Nel paddock la parola d’ordine d’obbligo è “fermate Maldonado”.


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fter Monte Carlo it’s the time for another city circuit. The race that’s held on the streets of Valencia, in the port area that hosted the America’s Cup. Valencia offers a unique scenario with Calatrava’s futuristic architecture providing an incredible backdrop to a course that’s extremely fast and tricky. The order that rings through the paddocks is ‘stop Maldonado’. But the Venezuelan driver has no intention of letting anyone catch up. By now it’s quite clear that the main contenders for the title are Pastor Maldonado and the Mexican driver Sergio Perez. There’s a lot of tension in the air during the race. The two Latin American drivers engage in constant battle for control. And in such extreme conditions where distances are minimal contact often becomes inevitable. In the collision that follows Maldonado damages the front spoiler and Perez damages the exhaust. Despite this technical problem Maldonado manages to hold the lead and goes on to cinch his second consecutive win. For Razia instead it’s definitely a negative weekend. In race 1 the Brazilian driver is involved in a collision with Ceccotto, and in race 2 – won by Marcus Ericsson – he collides with D’Ambrosio. In the second race Maldonado further consolidates his lead in the championship, finishing fourth. After many initial doubts, the new Rapax team has now become a reference for all the other teams. Maldonado’s lap speed soon becomes the limit that every driver tries beat. The Media buzzes about the birth of a champion. But the simple fact is that Maldonado’s finally succeeded in channelling his talent and skills in the right direction and has thus achieved continuity after a past marked by alternating results.

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Silverstone L. Razia

P. Maldonado

Silverstone (GBR)

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l circuito inglese, tra i più antichi nella storia dell’automobilismo, accoglie la GP2 con un tracciato sensibilmente modificato. Più lungo , più veloce, con alcune curve nuove e altre modificate nel loro sviluppo. Come dire una pista del tutto diversa rispetto a quella dove si era corso nel 2009. Un particolare non da poco perché rende di fatto inutilizzabili le precedenti informazioni tecniche acquisite . Una difficoltà in più, considerando che in GP2, il tempo per le prove libere è estremamente ridotto. In gara 1 si ripete il solito copione, vince ancora Maldonado, per tutti imprendibile e autore di una vittoria tutto sommato “ facile”, per l’assenza di rivali in grado di impensierirlo e metterlo sotto pressione. Sulla vettura di Razia invece si verifica un episodio , per gli amanti della statistica, quasi di importanza storica. E’ infatti il primo e unico ritiro della stagione per guasto meccanico per le vetture del team Rapax. Sul motore del brasiliano cede infatti l’alternatore. Gara 2 vede ripetersi la solita rivalità tra Sergio Perez e Maldonado. La vittoria va al messicano, mentre Maldonado, partito dall’ottava posizione in griglia, è comunque protagonista di una esaltante rimonta che lo porta a concludere al quarto posto. Nulla da fare per Razia, che partito dal fondo dello schieramento, conclude al 16 posto.

Maldonado, per tutti imprendibile e autore di una vittoria tutto sommato “ facile”.

T

he English circuit – one of the oldest in the history of motor racing – hosted the GP2 with a layout that’s been radically changed. It’s longer, faster, with some new bends and others that have been modified. A totally different course to the one we’d raced on in 2009, which meant that all the previous technical information we’d acquired couldn’t be used. This fact created an additional problem seen that in GP2 the time allowed for the practice sessions is extremely limited. Race 1 saw Maldonado winning once again. No one could keep up with him. None of his rivals were able to put him under pressure and this made his win relatively ‘easy’. As regards Razia, his car was involved in an episode that should interest statistics buffs. It was the first and only time in the season that a Rapax car had to retire from the race due to mechanical problems. Specifically, a breakdown with the alternator on Razia’s engine. Race 2 involved the usual battle between Sergio Perez and Maldonado, with the Mexican driver winning. Maldonado – who got off eighth from the grid – put on a thrilling performance, climbing up brilliantly and finishing fourth. Nothing doing for Razia who started at the back of the pack and ended the race in sixteenth position.


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Hockenheim di fatto, rinunciare ad ogni speranza, di essere ancora in grado di lottare per il campionato. Gli incidenti provocati dagli altri, sembrano essere l’unica causa possibile per fermare la corsa dei piloti del team Rapax. In gara 2, Maldonado deve fare i conti con il rientrante Grosjean e la collisione è inevitabile . Un ritiro che non ci voleva perché la contemporanea vittoria di Perez, mantiene il messicano ancora in lotta per la vittoria del campionato. Razia da parte sua conclude gara 2 al tredicesimo posto , demoralizzato per non riuscire più a trovare il passo delle prime gare di campionato, quando costantemente lottava per le posizioni di vertice.

P. Maldonado

Arriva la quarta vittoria consecutiva ma questa volta per il venezuelano le cose sono difficili.

L. Razia

iamo in agosto e in questo periodo dell’anno, tradizionalmente“ impazza” il mercato piloti di F.1. Per la prima volta il nome di Pastor Maldonado viene inserito nel possibile organigramma di molti team di F.1, a dimostrazione che le sue prestazioni e la sua superiorità in GP2, non sono certo passate inosservate tra i manager della massima Formula. In gara 1 arriva la quarta vittoria consecutiva ma questa volta per il venezuelano le cose sono difficili, in quanto durante le prove la pista muta costantemente il suo stato passando dall’asciutto al bagnato, condizionando così il regolare lavoro di messa a punto. Per Razia invece continua la serie nera. Questa volta il brasiliano entra in collisione con Valsecchi e con questo ritiro, deve

Hockenheim (GER)

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t’s August and in this period of the year the F1 drivers’ market routinely goes into a frenzy. For the first time ever Pastor Maldonado’s name is included in the list of possible candidates of many F1 teams, which goes to show that the F1 managers have clearly noted his dominating performance in GP2. In race 1 Maldonado achieves his fourth consecutive victory but this time things don’t run very smoothly because during the practice sessions the course goes constantly from wet to dry and this makes work with the setup harder. Razia’s black period continues. This time the Brazilian driver collides with Valsecchi and he has to retire and lose all hope he

had of being able to keep battling for the championship. It seems that the only thing that can obstruct the drivers of team Rapax are the accidents caused by others. In race 2 Maldonado can’t avoid colliding with Grosjeani’s car as it comes back on the track. He’s forced to retire. This complicates matters because Perez’s concurrent win keeps the Mexican driver still in the run for the title. Razia ends race 2 in thirteenth position. He’s very disappointed at not being able to find the same rhythm he hit in the first races of the series when he continually battled it out for the top positions.


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Budapest L. Razia

Solo alla terza partenza Maldonado può “scatenerare” la sua esuberanza, dominando sin dal primo giro.

P. Maldonado

l circuito magiaro è tra quelli dove Maldonado si è sempre espresso al meglio. Una lunga sequenza di curve lente e di media velocità, dalla traiettoria obbligata. Per le sue caratteristiche di tracciato, dove i sorpassi risultano estremamente complessi, è indispensabile partire dalla prima fila ed entrare in testa alla prima curva. A quel punto il 70% del lavoro è già fatto. Maldonando lo sa bene ed è protagonista di una partenza fenomenale. I momenti che precedono il via sono però estremamente complessi e sofferti. La partenza viene annullata due volte , con grande sofferenza per la frizione, le gomme e le temperature funzionali del motore. Solo alla terza partenza la gara può avere finalmente inizio e Maldonado può “scatenerare” la sua esuberanza, dominando sin dal primo giro, risultando irraggiungibile per tutti gli altri piloti. Quasi come un fatto del tutto normale, scaturisce la quinta vittoria stagionale consecutiva, risultato importantissimo perché consolida il vantaggio di Maldonado sul messicano Perez. Razia è autore di una gara volitiva, rompe finalmente la lunga serie nera di ritiri, e termina al decimo posto. Gara 2 invece – vinta dall’italiano Giacomo Ricci-, si rivela maledetta per i piloti del team Rapax e le collisioni tornano a risultare determinanti per le cause dei ritiri. Maldonado è coinvolto in un incidente con Sam Bird. Razia invece entra in collisione con Sergio Perez. Un episodio che contribuirà ad aumentare la rivalità tra il team Rapax e il team Barwa del pilota messicano. Le cui speranze di vincere il campionato ormai sono davvero ridotte al lumicino.

Budapest (H)

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T

his Hungarian circuit is one of those where Maldonado always performs his best. The course includes a long sequence of slow and average speed bends. The features of the course make overtaking extremely complex. It’s indispensable to get off from the first row and be in lead for the first bend. At that point 70% of the work has been done. Maldonando’s well aware of all this and he accomplishes a fantastic start. The minutes prior to getting off are exasperating because the start is cancelled twice and this puts the clutch, the tyres and the engine temperatures under stress. The cars finally get off at the third go and Maldonado can then begin to put all his talent to work, dominating the scene from lap one with none of the other drivers able to reach him. He seals his fifth consecutive win for the season, which makes him consolidate his advantage over the Mexican driver Perez. Razia finally manages to break the long sequence that saw him compelled to retire and he ends the race in tenth position. Race 2 – won by the Italian driver Giacomo Ricci – proves to be negative for the Rapax drivers and the collisions soon return and cause retirements. Maldonado is involved in an accident with Sam Bird. Razia instead collides with Sergio Perez. An episode that contributes to increasing the rivalry between team Rapax and team Barwa and its Mexican driver, whose hopes for winning the championship are now very slim.


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Spa-Francorchamps

L. Razia

P. Maldonado

Budapest (H)

Pos.

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R2

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l circuito belga è di quelli che non perdonano, una sorta di università le cui difficoltà contribuiscono a dividere in maniera spietata, i grandi campioni dai semplici piloti. E’ in questo scenario suggestivo, tra le abetaie delle Ardenne, che Maldonado e il team Rapax ottengono la sesta vittoria consecutiva. Una corsa “ capolavoro” che mette in evidenza sia l’abilità di Maldonado che quella dei meccanici ai box, la cui velocità nel cambio gomme, si rivelerà determinante. Succede che dopo le prime fasi di gara, Maldonado si ritrova alle spalle di Jerome D’Ambrosio, che sulla pista di casa, vuole vincere a tutti i costi. I due entrano insieme ai box per il cambio gomme, con D’Ambrosio davanti a Maldonado. Nella procedura che richiede la sostituzione di due gomme, i meccanici del team Rapax si rivelano più veloci di quelli del team Dams, e Maldonando può ripartire davanti. Tutto finito? Nemmeno per sogno. A dieci giri dalla fine, quando Maldonado sembra avviato ad una agevole vittoria, sulla sua vettura il fondo inizia a palesare problemi di fissaggio. I valori aerodinamici cambiano notevolmente e Maldonado è costretto a rallentare permettendo così ad Alvaro Parente di recuperare un distacco che sembrava ormai insormontabile. L’ultimo giro è da cardiopalmo, con il pilota portoghese, ormai in scia, che abbozza un tentativo di sorpasso ai danni di Maldonado. I due piloti transitano sotto la bandiera a scacchi in volata , divisi da pochi decimi. Ma cosa importante, Pastor è ancora davanti e ottiene la sesta vittoria consecutiva. Razia invece conclude al sedicesimo posto una prova sofferta. Gara 2 invece, vinta dal messicano Perez, vede Maldonando subito eliminato per una collisione con il tedesco Vietoris, mentre Razia non risce ad andare oltre il decimo posto. Almeno questa volta lontano dai guai e dalla sfortuna che nella seconda parte di campionato lo hanno colpito in maniera continuativa.

Una corsa “capolavoro” che mette in evidenza sia l’abilità di Maldonado che quella dei meccanici ai box.


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he Belgium circuit offers thrills like no other – performance, speed, record-breaking moments and more – Spa-Francorchamps is a sort of gruelling testing ground that separates the great champions from simple drivers. On this circuit, surrounded by the magnificent scenery of the Ardennes, Maldonado and team Rapax achieve the sixth consecutive victory. The race is a masterpiece that underscores the skills of Maldonado and those of the mechanics at the boxes whose speed in tyre changing proves decisive. After the first stages of the race Maldonado finds himself just behind Jerome D’Ambrosio who’s racing on his home circuit and wants to win at all costs. The two drivers go back for a tyre change in unison, with D’Ambrosio in front. Rapax’s mechanics are faster in changing the two tyres than those of team Dams and Maldonando can get off ahead. But this doesn’t mean

no more problems. At ten laps from the finish when Maldonado appears launched for an easy win the car begins to show signs of fixing problems on the bottom. The aerodynamics change greatly and Maldonado is forced to slow down and thus permit Alvaro Parente to cut the big distance that separated the two cars. The last lap is nerve-wracking, with the Portuguese driver hot on Maldonado’s tail and attempting to overpass. The two drivers flash over the finish line just fractions of a second apart with Maldonado in front . This makes it his sixth consecutive win. Razia instead finishes the race in sixteenth position. In race 2 – won by the Mexican driver Perez – Maldonado is soon eliminated due to a collision with the German driver Vietoris. Razia instead arrives tenth, but at least this time he wasn’t hit by the problems and bad luck that had plagued him during the second part of the championship.


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Monza L. Razia

P. Maldonado

Monza (ITA)

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nella corsa di casa, sullo storico tracciato di Monza, che arriva la matematica vittoria in campionato per Pastor Maldonando. Una giornata sognata per quattro anni dal pilota venezuelano, un risultato che gli uomini del team Rapax vivono quasi con freddezza, senza emotività, forti della consapevolezza che il trionfo di Monza è il frutto di un lavoro iniziato molto prima, e di cui solo adesso si vedono però i frutti più belli. Prima del via, sulle tribune tradizionalmente invase da bandiere Ferrari, fa pure capolino qualche stendardo del team Rapax, dimostrazione di come in pochissimo tempo, il team veneto abbia saputo, a suon di risultati, ricavarsi un posto di spicco nella gerarchia dell’automobilismo sportivo. Ironia della sorte, la matematica vittoria in campionato di Maldonado arriva durante l’unico week- end dove il pilota venezuelano colleziona due ritiri. In gara 1, vinta da Sam Bird, Maldonado entra nuovamente in collisione con il francese Grosjean alla prima chichane, ma il contemporaneo ritiro di Perez, consegna di fatto la vittoria del campionato al pilota della Rapax. La conferma matematica però arriverò la domenica, in gara 2 , quando Maldonado è vittima di un suo errore ed esce di pista alla curva Parabolica. La vittoria di Vietoris però annichilisce definitivamente le speranze di Perez, che matematicamente è così fuori dai giochi. Per Razia invece, un altro week- end da dimenticare. In gara 1 il brasiliano è eliminato dal bulgaro Arabadzhiev, gara 2 invece lo vede concludere al 10 posto.

È nella corsa di casa, sullo storico tracciato di Monza, che arriva la matematica vittoria in campionato per Pastor Maldonando.


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he home ground of Monza’s historical circuit is where Pastor Maldonado cinches the mathematical win of the championship. The Venezuelan driver had dreamed of this day for four years. For the Rapax men the result is not too much of a surprise because they’re all aware that the victory at Monza was the result of a long period of hard work that inevitably revealed its concrete worth. Before the race you could see some Rapax flags in the grandstands that are typically covered with Ferrari banners and streamers. Which goes to show that the results garnered in a brief space of time enabled the Veneto-base team to make a name for itself in the motor racing hierarchy. Strangely enough Maldonado’s mathematical win was registered

during the only weekend where he had retire from both races. In race 1 – won by Sam Bird – Maldonado collides with the French driver Grosjean at the first chicane, but Perez’s simultaneous retirement hands over the championship to the Rapax driver. However, the mathematical win is confirmed in race 2 on Sunday when Maldonado makes a mistake and goes off the track at the Curva Parabolica. Vietoris’ win however definitely cancels all hopes that Perez may have had and mathematically rules him out. It’s another negative weekend for Razia. In race 1 the Brazilian driver is eliminated by the Bulgarian driver Arabadzhiev. In race 2 Razia finishes in tenth position.


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Abu Dhabi L. Razia

Per la Rapax la vittoria del campionato Team, è il modo migliore per chiudere una stagione davvero unica.

P. Maldonado

ultima gara di campionato, sull’avveniristico circuito di Yas Marina, ad Abu Dhabi, si presenta particolarmente incerta. Assegnato a Monza il titolo piloti, la sfida resta aperta per il campionato riservato ai Team. Oltre alla Rapax, possono ancora farcela la squadra spagnola Barwa e la francese Art. Il team Rapax arriva ad Abu Dhabi con un vantaggio di 8 punti ma non è certo un margine rassicurante. Sin dalle prove la situazione sembra volgere al peggio. Razia lamenta problemi al cambio, Maldonado al debutto su questa pista, fatica a trovare il ritmo ottimale. In gara la situazione si complica radicalmente. Mentre Perez vince con autorità, portando così il team Barwa al comando del campionato con 1 punto di vantaggio, Razia conclude al 7 posto, lamentando ancora problemi al cambio. Va peggio a Maldonado che viene punito con un passaggio obbligato in pit lane, perché accusato di avere effettuato un sorpasso in regime di bandiere gialle.Il venezuelano così non va oltre il 17 posto . Dopo aver dominato il campionato, il team Rapax si vede così superato ad una gara dal termine. Serve una prova di carattere, bisogna ritrovare il bandolo della matassa, e ancora una volta i suoi tecnici compiono l’ennesimo miracolo. Nell’intervallo tra le due gare, Galuppi e Gadola appurano finalmente la causa dei problemi al cambio sulla vettura di Razia. Si tratta di un cablaggio difettoso, che finiva per mandare a massa la componente elettronica che regola la trasmissione. Per gara 2 , Razia può finalmente difendersi al meglio e partendo dalla prima fila si installa subito alle spalle di Valsecchi, che poi vincerà con 1” di vantaggio sul brasiliano del team Rapax. Maldonado invece, con la testa ormai ai test di F.1 che sosterrà la settimana successiva con Williams e Hispania, non va oltre il 10 posto. Subito attardati i piloti del team Barwa, per la Rapax la vittoria del campionato Team, è il modo migliore per chiudere una stagione davvero unica.

Abu Dhabi (UAE)

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Il giusto premio per una organizzazione sempre al vertice delle due classifiche di campionato , riservato ai piloti e al team. Il circuito di Abu Dhabi, che decide il campionato del mondo di F.1, si rivela cosĂŹ determinante anche per il campionato GP2 riservato ai team. Per la prima volta una squadra italiana si aggiudica questo importante trofeo. Risultato ancora piĂš incredibile se si considera che il team Rapax era al debutto in una serie cosĂŹ competitiva ed impegnativa come la GP2.


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he last race of the championship on the futuristic Yas Marina circuit at Abu Dhabi posed lots of doubts regarding the battle for the teams’ title. After the drivers’ title had been won at Monza the challenge was still open for the teams. Besides Rapax, the Spanish team Barwa and the French team Art were both in a position to win. Team Rapax arrived at Abu Dhabi with an 8-point advantage, a margin that wasn’t at all comforting . Things proved rather tricky since the start of the tests. Razia had problems with the gear and Maldonado – who was a first timer on the circuit – had trouble finding the right rhythm. During the races the situation became even more complicated. Perez seals an assertive win and takes team Barwa in the lead with 1 point advantage. Razia places seventh and still has problems with the gear. Things go even worse for Maldonado who’s inflicted with a drive through after it was ruled that he’d overtaken while the yellow flags were out. Maldonado therefore arrives in seventeeth position. After having dominated the championship team Rapax is overtaken at one race from the end. The situation needs to be straightened out and the team’s technicians once again show they’ve got what it takes and come through with another miracle. In the interval between the two races Galuppi and Gadola succeed in pinpointing what’s causing the problems to the gear on Razia’s car: a faulty wiring on the electronic component that controls the transmission. For race 2 Razia’s finally in a position to battle it out and after getting off from the first row places himself right behind Valsecchi who then goes on to win with 1 point advantage over team Rapax’s Brazilian driver. Maldonado – with his mind probably on the F1 tests scheduled for the following week with Williams and Hispania – arrives tenth. With the drivers of team Barwa tamed the road’s open for Rapax to win the teams’ title and close a unique season. It was a merited win for a team that had always stayed in leading positions in both the drivers and the teams categories. The Abu Dhabi circuit, which is decisive for the final battle in F1, has also proved to be vital for the GP2 teams’ title. It’s the first time that an Italian team has won this important trophy. The result is even more incredible if you consider that it was team Rapax’s debut in the very tough and competitive GP2 series.


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Pastor Maldonado 2010 GP2 Series Champion

Drivers' Championship

P. MALDONADO

ESP 1 2 3 4

S. PEREZ

5

J. BIANCHI

2

DRIVER

6

S. BIRD

1

O. TURVEY

4

J. D'AMBROSIO G. RICCI

NC

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1 3 2

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F 1

5

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1

NC

NC

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DQ

1

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F 1

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TUR 1 2 11 1

6

9

10

6

1

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D. VALSECCHI

L. RAZIA

4

F 9

G. VAN DER GARDE

C. PIC

3

P NC

D. CLOS

C. VIETORIS

6

MON 1 2 8

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5 10 P

2

8

4 2 7

NC

4

7

7

5

13

F 1

3 14

6

10

4 3

18 3

P

NC

GBR 1 2 11 3

F 1

F 4

11

16

2

NC P

2 8 4 6

5

7

3

10

NC

5

4

NC

5

EUR 1 2 11 4

4 10

3

12 6

5 1

12 2 6

NC

2

F 1

4

10 6 5 1

2 3

5 2 3 4 8 9 7

7

4

GER 1 2 10 8

F 1

2 4

5

5

1

2

F 5

5

3

NC

5

1

1

2

4 14 8

7

20

3 1 2 5

4

2

12

9

6

17

18

NC

10

3

17

NC

13

10

5

10

8

2

NC

NC

NC

16

1

10

8

NC

8

11

11

NC

NC

17

NC

NC

13

12

P

8

R. GROSJEAN

16

11

20

19

NC

3

NC

M. ERICSSON A. ZAUGG F. LEIMER

1

3

17

21

16

NC

11

NC

12

9

NC

NC

15

NC

12

NC

NC

F 1

NC

17

13

15

16 8

7

6

2

5

1

3

22

14

1

12

18

14

15

15

21

NC

NC

17

13

20

9

2

8

4

7

6

L. FILIPPI R. GONZALEZ

15

14

14

NC

NC

17

9

12

19

18

16

A. VALERIO

P

2 5 4

8

3 1

16 13 4 5 9 2

7 NC

2 3

5

J. CECOTTO J. KRAL M. CHILTON

2

9

4

NC

16

10

NC P NC

NC

10

NC

5

2

7

F 1

6

3

F 2

1 4

2

3

11

5

6

1

F 1 3

NC

5

9 4

NC 5

6

6

16

9

4

NC

NC

NC

12

4

12

12

NC

14

18

23

13

NC

NC

13

13

8

15

14

NC

NC

NC

14

9

11

NC

11

19

16

17

16

13

10

NC

NC

11

9

NC

13

NC

15

NC

14

NC

V. ARABADZHIEV

19

20

NC

13

NC

NC

13

9

21

17

15

15

18

F. CRESTANI J. JAKES F. LEO

3

6

16 3

5 10

15

10

17

NC

11

1 1 2

8

2

5

7

NC

NC

NC

8

19

NC

NC

14

2

4

12

9

1

3 5

3

11

3 2

6

1

12

0 0

10

14

13

13

0

15

18

0

19

NC

0

big nr.: points/round little nrs.: final position/race

A Support Event Race to the

14 13

NC 14

4

4

B. HARTLEY H. TUNG

3

8

13

12

21

14

NC

NC

11

7

14

NC

NC

NC

22

28

9

NC

14

F 2

NC

5

NC

28

NC

12

9

7

10

6

7

14

19

20

6

NC

17

2

11

7

NC

29

NC

NC

8

31

11

10

15

1

5

6

10

21

NC

39

4

NC

9

NC

47

19

12

15

18

16

9

8

20

2

NC

P

16

15

16

48

NC

3

3

NC

NC

7

1

3

10

15

13

4

51

4

12

10

6

4

6

3

3

12

11

52

18

17

NC

1

17

5

13

13

7

71

2

NC

4

NC

1 8

5

87

17

F 1

11

NC

8

11

4

F 3

11

4

12

POINTS

6

E. PISCOPO

numero grande: punti/gara numeri piccoli: posizione finale/gara

NC

NC

NC

19

5

NC

NC

19

5

12

11

16

3

2

8

2

2

NC

18

5

16

5

6

NC

10

UAE 1 2

2

7

6

8

NC

3

ITA

NC

NC P

NC

9 2

F 1

3

4

9

8

7

NC

7

9

11

6

1

1

4

NC

4

10

3

2

14

A. PARENTE M. HERCK

BEL 1 2 10

NC

6 5

F 1

6

F 1

7

6

HUN 1 2 11

2010 FORMULA 1 ETIHAD AIRWAYS ABU DHABI GRAND PRIX - Yas Marina Circuit


105

Classifica piloti

Drivers’ standings

Differenza dal secondo pilota in campionato

Difference from the second driver in the championship


106

RAPAX Team 2010 GP2 Series Champion

Teams' Championship ENTRANT

ESP 1 2

Rapax

5

Barwa Addax Team

5

6 7

4 20

9

3

Racing Engineering

6

1

iSport International

4

2

Dams Arden International DPR Super Nova Racing Scuderia Coloni Trident Racing Ocean Racing Technology numero grande: punti/gara numeri piccoli: posizione finale/gara

9 PF NC 3 NC 5 10

13 NC

10

1 15

2 3

9 NC

3

ART Grand Prix

MON 1 2

10 14

F 1 6

5

4 12 6 18 5 11 10 13

2 7

4 18

P

8

TUR 1 2

2

5 11

6

5

4

4 DQ

5

6

3 F 10 NC NC

15 NC

15 16

8 NC

6

F 1 5

2 6

3 14

1

15

6

3 NC

3

7 8

10 P

2 14

EUR 1 2 2 6 3 7

10 13

7

F 1 NC

3

11

P

F 1 NC

F 4 NC

4

11

7

5

4

4 11

14

16 NC

16 NC

15

5 12

7 NC

4

NC NC

8 9

2 16

10 P NC

10 NC

10 11

F 1 NC

2 3

4 18

1 NC

GBR 1 2

1

6 12 8 13

3

2 4 3 6 7 8

3

10

7

8

4 16

5 NC 3 10

6

8 20

13 22

12 14

1 NC

12 20

9 18

1

4

2

6

7 14

10 11

7 NC

2 17

8 21

16 17

NC NC

11 12

19 NC

12 13

8 9

15 NC

14 NC

14 19

20 NC

13 NC

17 NC

19 NC

9 13

9 NC

14 21

17 22

16 NC

15 17

4 12

12 NC

12 NC

14 NC

14 15

15 18

21 23

14 17

9 13

11 15

NC NC

11 NC

17 19

13 19

8

1

8 18

7

F 1 16

4

5 NC 9 NC NC NC

3

3

6 NC

2

5 17

8 NC 7 NC

big nr.: points/round little nrs.: final position/race

3 NC

7

F 1 9

11

F 1 10

10

5

1

8

1

5

5

8 17

20 NC P

13 20

5

4 NC

2 6

HUN 1 2

5

F 5 14

4

10 16

5 NC

2 12

2

11 15

2

1 NC

F 1 7

11 NC

3

6 NC

9

5 9

GER 1 2

8

4 5

6 10 2 18 14 19

3 18

17 NC

9 16

8 11

3

P

3 5

2

13 NC 2 16 4 9

3

BEL 1 2

NC NC

3

4 NC NC

5 6

2 7 3 5

6 NC

NC

11 NC

9 15

3

7 8

7

1 F NC

1

1 16

2

7 9

10 NC

12

F 1 2

12 NC

NC

3

2

8

1

6 18

3 P NC

6

4 8

NC NC

4

5 13

5 8

6 NC

3

4 NC

6

3 9

4

5 13

7 17

11

F 1 NC

8

6

6

5

1

14

5

3

F 3 4

3 18

1 11 6 16 2 17

4 NC

P

2 5

6 14

6

F 2 8 19 NC 17 NC

78

1 16

4

3 7

10 15

13 14

10 NC

14 NC

13 16

9 13

7 NC

NC NC

10 13

12 NC

15 NC

9 15

7 NC

19 NC

NC NC

12 NC

11 14

18 NC

12 14

F 2 19

3 NC

15 NC

8 13

10 15

9 NC

16 NC

17 NC

11 16

12 17

11 NC

4

3 NC

5 1

6 7

8 NC

2

5 NC

100

6

10 20

8 11

110

80

4 12

8 NC

1

115

3

11 NC

12 15

9

5

2

POINTS

4 NC

11 15

19 21

NC NC

11 NC

12 14

4

9 NC

21

UAE 1 2

2

NC NC

12 F 1 NC P 2

7 NC

7 13

ITA

14 NC

6 10

2

6 10

10

1

35 32 28

2

19

1

18

5 NC 6 18

14 11


107

Classifica team

Differenza dal secondo team in campionato

Teams’ standings

Difference from the second team in the championship


108

Dallara GP2 011 Si chiama Dallara GP2 011, ossia la vettura che il team Rapax impiegherà nella prossima stagione per confermare e ripetere i successi del 2010. Un progetto innovativo , che riduce ulteriormente le distanze e le problematiche che dividono la F.1 dalla formula Cadetta, considerando anche che il prossimo anno le due vettura utilizzeranno le stesse gomme.. La nuova GP2 011 esordirà nella serie Asiatica, che per la prima volta sarà disputata con le stesse vetture del campionato Fia e non con i modelli precedenti, come accaduto sino al 2010. La nuova Dallara nasce con la filosofia di mantenere tutto il buono del precedente modello- soprattutto dal punto di vista meccanico- adottando però una configurazione aerodinamica decisamente più estrema e sofisticata. La monoscocca e l’impiantistica sono uguali e intercambiabili con il modello 2008. Immutata la sospensione anteriore, i portamozzi, i triangoli mentre la sospensione posteriore è nuova come architettura, e fissata direttamente sul cambio La trasmissione è completamente nuova. Non è più prodotta dalla Mecachrome da un blocco di lega di alluminio, bensì dalla Hewland e la scatola esterne è in fusione. Mutata radicalmente l’aerodinamica, anche per l’adozione di gomme Pirelli in sostituzione delle Bridgestone, che saranno uguali, come dimensione, mescole e costruzioni, alle analoghe gomme adottate in F.1. L’alettone anteriore presenta una larghezza di 180 mm mentre l’ala posteriore è stata ristretta. Per recuperare deportanza nel retrotreno, nuovo il profilo estrattore , mentre l’aria calda che fuoriesce dagli scarichi, ora ricopre una funzione determinante per aumentare la deportanza, con gli scarichi motori che sfiatano nella parte superiore della carrozzeria. Dalla fiancate sono scomparse le cosiddette “ ciminiere” e alcuni profili aerodinamici seminati lungo il corpo vettura. L’adozione di un cambio nuovo si è reso necessaria perchè il precedente modello dipendeva molto dell’efficienza dei sensori, e spesso la minima panne elettrica o elettronica, costringeva il pilota al ritiro. Il team Rapax è stato tra i primi a ricevere nella sua factory di Veggiano la nuova vettura per la stagione 2010, permettendo così ai propri tecnici e meccanici di conoscere subito il mezzo al meglio, garantendo così quell’ affidabilità complessiva di tutte le componenti che è stata alla base della trionfale stagione appena conclusasi.


109

Dallara GP2 011 Dallara GP2 011 is the car team Rapax will use next season to replicate the success achieved in 2010. It’s an innovative project that will further reduce the gaps and problems between F1 and GP2, even in consideration of the fact that next year both will use the same tyres. The new GP2 2011 will debut in the Asia series, which for the first time ever will be raced with the same cars as those of the FIA championship and not with previous models as happened up to 2010. The new Dallara is created with the philosophy of keeping all the good things of the previous model – above all from a mechanical viewpoint – but using a more extreme and sophisticated configuration. The single-seat frame and system layout are the same and interchangeable with the 2008 model. The front suspension, the hub upright and wishbone arms have not been changed, whereas the rear suspension features a new architecture and is fixed directly on the gear. The transmission is totally new. It’s no longer produced by Mecachrome from an aluminium alloy block but is made by Hewland and features a casting design casing. The aerodynamics changes radically, due also to the

use of Pirelli tyres (that replace the Bridgestones) which are the same in terms of dimensions, rubber mix and construction as those used in F1. The front spoiler is 180 mm wide whereas the rear wing has been tapered. A new air extraction device was adopted in order to improve aerodynamic downforce (negative lift) in the rear axle. The hot air from the exhausts is discharged on the upper part of the body and thus has the vital function of increasing the aerodynamic downforce. The so-called “chimneys” have disappeared from the sides and have been replaced by several strategically placed aerodynamic devices. The use of a new gear was indispensable because the previous model depended highly on the efficiency of the sensors and often a minimal electrical or electronic problem forced the driver to retire from the race. For the 2010 season team Rapax was one of the first to receive the new car in its factory at Veggiano. This enabled its technicians and mechanics to promptly get to know the car and guarantee the reliability of all the components, and thus achieve the brilliant results in the season that has just ended.


110

Gp2 Asia Series Il campionato Gp2 Asia è servito al Team Rapax come una “ lunga” sessione di prove con l’obiettivo di preparare al meglio la serie principale. Composto da otto gare divise tra i circuiti di Yas Marina ad Abu Dhabi e Sakhir in Bahrain, il campionato Gp 2 Asia 2009- 2010 ha visto il debutto del nuovo team Rapax, caratterizzato da un nuovo nome, una nuova proprietà e una nuova direzione tecnica. Alla serie asiatica, ma sarebbe meglio chiamarla medio- orientale, il team Rapax ha partecipato con due piloti, entrambi debuttanti nella categoria. L’italiano Daniel Zampieri , inserito dalla Ferrari nel proprio programma giovani piloti e già coinvolto in numerose sessioni di prove al volante della F.1; e il giovane bulgaro Vladimir Arabadjiev, primo pilota di quel paese a cimentarsi in una categoria così importante come la GP2. Al di là dei risultati, difficili da ottenere con due piloti che sebbene dotati , erano al debutto in una categoria così complessa, la serie asiatica è servita al team Rapax per capire che l’innesto dei nuovi tecnici Marco Galuppi e Marco Gadola si sarebbe rivelata la decisione giusta per garantire quell’ incremento di competitività e miglioramento dell’affidabilità, poi alla base della trionfale stagione di Pastor Maldonado. La GP2 Asia si è disputata con le Dallara 05, ossia il primo modello prodotto dal Costruttore italiano, che nel triennio 2008-2010 è stata utilizzata nella serie invernale, creata dall’organizzazione della GP2 per garantire un impegno continuativo alle squadre che partecipano ad entrambi i campionati. I risultati non sono arrivati, ma in diverse occasioni sia Zampieri che Arabadjiev si sono rivelati in pista tra i piloti più veloci. Dopo otto gare, il miglior piazzamento di Arabadjiev è risultato un settimo posto in Bahrain, mentre Zampieri, che ha disertato l’ultima gara di campionato, venendo sostituito da Luiz Razia, non ha fatto meglio di un ottavo posto in Bahrain. Le gare in medio oriente però, sono servite agli uomini del team Rapax, per prendere fiducia nei propri mezzi. Per alcuni sì è trattato del debutto in una serie così difficile come la Gp2, eppure sin dai primi giri ad Abu Dhabi il nuovo team si è comportato in maniera coesa, dimenticando i protagonismi del passato, e assimilando quella competenza ed efficienza nell’organizzazione, che poi saranno alla base della trionfale stagione nel più importante campionato GP2, dove la Rapax vincerà il titolo riservato ai team, e Pastor Maldonado quello riservato ai piloti. La Rapax parteciperà anche nel 2011 al la serie Asia, che per la prima volta si disputerà con la stessa vettura che verrà impiegata nel campionato Europeo. Un appuntamento importante per provare subito i nuovi piloti del team, a cui spetterà la grande responsabilità di sostituire un campione come Pastor Maldonado. La serie GP2 Asia si conferma anche come una eccellente opportunità per gli sponsor che vogliono essere presenti su mercati così importanti e prestigiosi come i Paesi del Golfo e gli Emirati Arabi, caratterizzati da una economia in costante crescita, che sembra proprio non conoscere la parola crisi.


111

For team Rapax the Asia GP2 served like a long test session in terms of getting firmly ready for the main series. Composed of eight events raced on the Yas Marina circuit at Abu Dhabi and the Sakhir circuit in Bahrain, the Asia GP2 2009- 2010 championship saw the debut of the new team Rapax, with its new name, new ownership and new technical management. In the Asia series (‘Middle-East’ however would appear more appropriate) team Rapax participated with two drivers who were both newcomers in the category: the Italian driver Daniel Zampieri – who’s included in Ferrari’s young drivers’ program and involved in many F 1 test sessions – and young Bulgarian driver Vladimir Arabadjiev, who’s the first Bulgarian to race in a major category like GP2. Results were hard to achieve with two drivers who – although talented – were newcomers in a very complex series. In any event the Asia series was essential for team Rapax as it proved that the decision to include the new technicians Marco Galuppi and Marco Gadola was spot on. The result was in an increase in competitiveness and reliability, which was crucial for Pastor Maldonado’s winning season. The Asia GP2 was raced with Dallara 05, the first model produced by the Italian constructor and used in the 2008 to 2010 winter series created by the GP2 organizers in order to ensure continuity for the teams that participate in both championships. The results weren’t brilliant but on several occasions

both Zampieri and Arabadjiev proved to be among the fastest drivers on the track. After eight events Arabadjiev’s best placing was a seventh in Bahrain, whereas the best placing for Zampieri – who didn’t race the last event and was replaced by Luiz Razia – was an eighth in Bahrain. In any case the events held in the Middle East made the Rapax men fine-tune their skills and become very confident with the cars and organization. For some of them it was a debut in the tough GP2 series. Nonetheless, the teamwork ran very smoothly right from the first laps in Abu Dhabi. There was no sign of the individualism of the past, and the team thus acquired the competence and efficiency that was at the basis of the winning season in GP2’s main series where Rapax won the teams’ title and Pastor Maldonado the divers’ title. Rapax will also take part in the Asia 2011 series, which for the first time will be raced with the same car used in the European championship. The series is important because it will test out the team’s new drivers who’ve got the tough job of replacing a champion like Pastor Maldonado. Asia GP2 is also an excellent opportunity for sponsors who want to acquire visibility in such vital and influential markets like those of the Arab States of the Gulf and United Arab Emirates whose thriving economies are in constant growth

Dallara GP2 2008- Renault Telaio monoscocca in fibra di carbonio Lunghezza: 4.867 mm Larghezza: 1.805 mm Altezza: 1.047 mm Passo: 3.120 mm Peso: 688 kg Motore: Renault – Mecachrome, V8 a 90° Cilindrata: 4.000 cc Potenza: 612 cv a 10.000 giri Cambio: Mecachrome a 6 velocità Velocità massima: 328 km/h

Daniel Zampieri (ITA) Team Piquet Sport-Rapax

Vladimir Arabazhiev (BG) Team Piquet Sport-Rapax

Chassis carbon fiber Length: 4.867 mm Width: 1.805 mm Height: 1.047 mm Wheelbase: 3.120 mm Weight: 688 kg Engine: Renault- Mecachrome V8 90 ° Engine: size 4.000 cc Power. 612 hp at 10.000 revs Gearbox: Mecachrome 6 speed Max Speed: 328 km/h


112

Arabian Nights when is a GP2 Asia Series show.


113

Mille e una notte quando è di scena la GP2 Asia.


114


115


116


117


118


119


(UAE) 120


121


122


123


124


125


Shakir

(BAH)

126


127


128


129


130

Shakir


131

131


132


133


134


135


Text

Testi: Cesare Maria Mannucci

© Photos

Fotografie: Paolo Pellegrini, LAT, Photo 4, Archivio Prime Sport Agency, Andrea Ceccarelli, Cristian Paagnan

studio Progettazione editoriale e realizzazione: Studio A+ Concept and lay-out: Andrea Ceccarelli

Studio A+ ringrazia per la collaborazione: Thanks to

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari del materiale fotografico e di Prime Sport Agency.

All Rights reserved. Finito di stampare: dicembre 2010 - Tipografia L’Artigiana, Montebelluna (Tv) - Italy



RAPAX srl Via Volta, 91 Veggiano (PD) 35030- ITALY T. (+39) 049. 900 33 82 F. (+39) 049. 900 57 12 info@rapaxteam.com www.rapaxteam.com


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