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IDENTITÀ Chi siamo La nostra storia La nostra mission I nostri valori L’organigramma Composizione base sociale e lavorativa
I NOSTRI SETTORI IeFP - Istruzione e Formazione Professionale Welfare Servizi alle Imprese L’efficacia globale di Cefal
RELAZIONE SOCIALE LE RETI NAZIONALI e INTERNAZIONALI Reti Regionali Reti Nazionali Reti Europee
capitolo
01 p.06
capitolo
02 p.16
capitolo
I nostri stakeholder
03 p.18
DATI ECONOMICI CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO DISTRIBUZIONE VALORE AGGIUNTO
PIANO DI MIGLIORAMENTO OBIETTIVI FUTURI E AZIONI PER RAGGIUNGERLI
capitolo
04 p.24
capitolo
05 p.26
Introduzione
Ogni persona, in quanto tale e per la sua unicità, può contribuire allo sviluppo armonico della nostra società. I talenti, le capacità del singolo, per quanto differenti rispetto a ipotetici standard pre-confezionati, possono comunque dare un contributo attivo alla crescita della comunità in cui vive. Sono anch’essi portatori di abilità. Questo è il valore del CEFAL che, affondando le sue radici nella Dottrina sociale della Chiesa, ha nella centralità della persona umana e nelle sue naturali attitudini la stella polare del suo impegno. Giovani, persone con altri vantaggi diventano, quindi, i destinatari naturali del CEFAL che, in loro, vede una ricchezza. La stessa società multiculturale, per il CEFAL, diventa quindi un serbatoio importante a cui attingere per trovare quelle forme di collaborazioni tali da poter attuare quei programmi di sviluppo o di formazione capaci di dare il colpo d’ala alla nostra società.
Maria Teresa Castaldi Presidente CEFAL
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Sarà un anno molto particolare il prossimo. In termini lavorativi e quindi occupazionali, l’anno che verrà ci impone sfide a cui il CEFAL, per sua storia costitutiva, non può sottrarsi. Poiché i destinatari naturali dei nostri percorsi professionalizzanti e dei nostri programmi formativi sono proprio le persone, giovani e meno giovani, che stanno pagando in modo diretto le conseguenze dirette delle attuali difficoltà economiche. Ecco perché le risposte che noi vogliamo dare a questi ‘ultimi’ sono pensate – e realizzate – con un solo obiettivo: offrire opportunità occupazionali a chi altrimenti se le vedrebbe negare. Correndo così il rischio di vivere ai margini del contesto sociale. È la sussidiarietà il volano del nostro impegno verso ragazzi che nel sistema scolastico non trovano la loro giusta dimensione oppure verso giovani disoccupati senza un ‘mestiere in mano’. Così pure il CEFAL non può dimenticare coloro che, commesso un errore e pagato il conto con la giustizia, cercano una seconda possibilità o chi è fuggito dal suo Paese per motivi indipendenti dalla sua volontà. Come non si possono mettere in un angolo coloro che, pur dotati di un diverso talento, possono comunque dare il loro contributo allo sviluppo sociale: se messi nelle condizioni di poterlo fare. È a loro che il CEFAL guarda nel suo impegno quotidiano, inventando e progettando percorsi all’avanguardia e perché no, prendendo spunto dalle best pratice internazionali. Il cosiddetto ‘one man show’ non fa parte del DNA del CEFAL che nell’operatività in team, nel confronto al di là e al di qua delle Alpi o in qualunque parte del mondo, vede un valore irrinunciabile a patto di tradurlo in una equilibrata crescita sociale. Tutto questo però il CEFAL lo realizza perché dietro questa sigla c’è un capitale umano che è una risorsa non quantificabile: educatori, progettisti, ricercatori, tutors, responsabili ogni giorno si mettono in gioco per gli altri. Essendo la parte viva e pulsante del CEFAL.
Flavio Venturi
Direttore CEFAL
INTRODUZIONE
Annual Report
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CHI SIAMO La nostra storia
La vita del CEFAL inizia quasi quaranta anni fa, nel 1972. Ente di formazione professionale accreditato dalla Regione Emilia Romagna per tutti gli ambiti previsti dalla normativa, il CEFAL nel tempo si è sviluppato, aggregando competenze e risorse fino ad assumere, dall’1 gennaio 2009, l’attuale configurazione di ente regionale di formazione del Movimento Cristiano Lavoratori. Questo processo ha condotto ad un duplice sbocco. Da un lato, ha fatto confluire progressivamente in CEFAL le esperienze di Cefa/a (Centro Europeo di Formazione Agraria), Efal (Ente di Formazione Avviamento Lavoratori), Faenza Formazione, Fondazione Galassini (queste ultime due a loro volta già fuse in Cefop Mcl), dall’altro ne ha ampliato il territorio di intervento. Uscito dai confini bolognesi, il CEFAL ha messo radici nella provincia di Ravenna, attraverso due nuove sedi a Villa San Martino di Lugo e a Faenza. Fin dalle origini, il CEFAL si è dedicato a offrire risposte adeguate ai bisogni educativi e di crescita delle persone sperimentando e mettendo a punto modelli di intervento aperti ai cambiamenti sociali e flessibili rispetto alle nuove domande emergenti dai soggetti del territorio (i giovani e le loro famiglie, gli adulti, le istituzioni, il sistema economico-produttivo, le organizzazioni del privato sociale).
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La nostra mission
Annual Report
IDENTITÀ
Disco ergo cresco: la carta d’identità del CEFAL è stampata su queste parole. Una lingua antica per un’idea moderna. E nuova che, oltretutto, ha il merito di sollecitare il singolo a mettersi in gioco in prima persona. Imparo, dunque cresco: traduzione letterale. Ma quei due verbi cuciti insieme da un avverbio, per il CEFAL, implicano un orizzonte più ampio. Uscendo infatti dal perimetro lessicale, raccontano dell’opportunità che l’ente di formazione del Movimento Cristiano-Lavoratori offre. Un’opportunità che, per di più, ha come destinatari persone con una vita in salita e che, per il CEFAL, sono portatori di talenti tali da contribuire al loro inserimento nella società. Lo strumento che il CEFAL mette in mano a questi suoi allievi è quello del lavoro che, nell’ex seminario dei Domenicani a Bologna e nelle sedi distaccate di Villa San Martino e Faenza, assume una connotazione differente da quella imperante. Perché qui, lungo la via Emilia, la dimensione produttiva diventa una parte (ancorché importante) del percorso, ma non è il tutto. In questa logica, il lavoro diventa pertanto la strada principale per l’emancipazione, per l’acquisizione di quell’identità sociale che, altrimenti sarebbe negata. Scongiurando così un’emarginazione che, oltretutto, ha anche enormi costi in termini di welfare e di sicurezza. La formazione, per il CEFAL, è paragonabile ai vasi comunicanti. Il primo vaso contiene l’acquisizione di competenze professionali individuate attraverso un dialogo costante e diretto con il tessuto produttivo locale. Così da ‘sfornare’ figure subito spendibili sul mercato del lavoro. Il secondo vaso, invece, contiene la dimensione educativa fatta di robuste pennellate valoriali, morali e soprattutto personali. Insomma apprendimento a tutto tondo. Disco ergo cresco: mi formo, dunque mi evolvo. E divento soggetto protagonista della mia vita.
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I nostri valori
Il perno attorno a cui ruota l’ente di formazione di Mcl (Movimento Cristiano dei Lavoratori) è la persona vista nella sua interezza: sia di portatore di capacità produttive sia di depositario di valori. È una visione piena che tiene conto delle mille sfaccettature uniche e irripetibili dell’essere umano e soprattutto della sua dignità. Un modus operandi differente che trae linfa, attraverso le sue radici, dalla Dottrina Sociale della Chiesa. E, in particolare, da quel paragrafo 132 del capitolo III che recita così: «Una società giusta può essere realizzata soltanto nel rispetto della dignità trascendente della persona umana. Essa rappresenta il fine ultimo della società, la quale è ad essa ordinata: “Pertanto l’ordine sociale e il suo progresso devono sempre far prevalere il bene delle persone, perché l’ordine delle cose dev’essere adeguato all’ordine delle persone e non viceversa”. Il rispetto della dignità umana non può assolutamente prescindere dal rispetto di questo principio: bisogna “considerare il prossimo, nessuno eccettuato, come un altro se stesso, tenendo conto prima di tutto della sua vita e dei mezzi necessari per viverla degnamente”. Occorre che tutti i programmi sociali, scientifici e culturali, siano presieduti dalla consapevolezza del primato di ogni essere umano».
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Annual Report
L’organigramma
DIRETTORE Flavio Venturi
Segretaria di Ente Luigia dal Cero
Resp. sede Faenza Stefania Visani
Comunicazione esterna Federica Gieri
Resp. Amministrazione Finanza e Controllo Stefano Tumiati
Resp. Sicurezza Servizi Generali Diego Turchi
Segreteria Ravenna Mariagrazia Farinelli Contabilità Generale e Pagamenti Silvia Rimondini Contabilità Analitica e Rendiconti Rita Cocchi Ufficio Personale Simona Maiorano Accreditamento e Sistemi Certificati Luca Finelli
Responsabile Settore Adia Mele
AREA Imprese Territorio e Relaz. Internazionali
AREA SOCIALE Responsabile Settore Sede di Bologna Giacomo Sarti
Responsabile Settore Sede Villa San Martino Anna Maria Dalmonte
Responsabile Progettazione e Sviluppo Maria Grazia D’Alessandro
Responsabili Progetti Formativi Sede di Bologna Sede di Villa San Martino Sede di Faenza
Tutors
Formatori
Responsabili di progetto
Responsabili di PROGETTO
SETTORI Formazione esecuzione penale SIL esecuzione penale Socio assistenziale Immigrazione
SLP SIIL Attività formativa
Formatori, operatori e tutors
Formatori, operatori e tutors
Responsabile Settore Flavio Venturi
Responsabile Progetti Internazionali Lorena Sassi
Responsabile Progetti Imprese e Territorio Luca Finelli
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AREA leFP
Addetto Serv. Generali Ravenna Lidio Dian
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Composizione base sociale e lavorativa
La Base Sociale C.I.C.A - soc. coop. di Bologna LA.C.ME. - soc. agr. coop. di Medicina (Bo) Motta e Bosco - soc. agr. coop. di San Pietro in Casale (Bo) Movimento Cristiano Lavoratori - M.C.L. Unione provinciale di Bologna C.I.D.E.S. - soc. coop. di Bologna Fondazione GALASSINI – Faenza Associazione Centro Studi “Giuseppe Fanin” - Faenza
La Base Lavorativa Risorse umane Qualifica
Nr lavoratori
Personale docente
3
Educatori-tutors
31
Personale docente non dipendente
140
Educatori-tutors non dipendenti
8
TOTALE
182
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I nostri settori
Annual Report
I corsi e i progetti di CEFAL possono essere suddivisi in tre macro aree: 1. IeFP - Istruzione e Formazione Professionale 2. Welfare 3. Servizi alle Imprese
IeFP - Istruzione e Formazione Professionale
Istituito con una propria legge, il sistema di Istruzione e Formazione Professionale, al debutto nell’anno scolastico 2011-2012, è stato il grimaldello a cui il CEFAL è ricorso per esprimere al massimo quello che è il suo ‘modello’ formativo. Dove il conseguimento di competenze professionali procede di pari passo con una crescita morale ed educativa dei giovani.
Il percorso ha la durata di 3 anni, al termine dei quali viene rilasciata una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale ed europeo. Per il CEFAL, l’IeFp rappresenta un’efficace modalità per l’interazione fra i singoli allievi e il mondo produttivo, infatti ai fini della progettazione dei corsi sono due gli elementi che ne determinano i punti di forza: • da un lato, si tiene conto di quello che le imprese richiedono in termini di figure professionali, così da agevolare l’ingresso di chi termina i percorsi formativi; • dall’altro lato l’ente di formazione di Mcl, previa attenta fasi di orientamento curata dai suoi docenti, ritaglia sulle potenzialità dei ragazzi i migliori iter formativi. Deriva da questi aspetti la necessità di affiancare alle lezioni teoriche, gli stage, i laboratori e le attività che sollecitano gli allievi ad operare in gruppo e ad esprimere i propri talenti. I profili professionali su cui il CEFAL ha deciso di investire sono molteplici, ciò che li accomuna è la durata dei corsi, vale a dire 1.000 ore all’anno, di cui 650 sono destinate ad attività teorico-pratiche e 350 a stage. Entrando nel dettaglio, nel 2011-2012, sono stati 80 gli allievi che hanno scelto di
IDENTITÀ
Il sistema IeFp è rivolto ai ragazzi fra i 15 e i 18 anni e offre loro la possibilità di intraprendere un percorso formativo che, mettendo in campo risposte mirate, consente di avere delle buone opportunità lavorative. CEFAL crede molto in questo sistema formativo, in quanto il conseguimento delle competenze professionali procede di pari passo con una crescita morale ed educativa dei giovani.
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intraprendere una carriera nell’ambito della ristorazione (da chef a maitre di sala); 40 quelli che hanno puntato al settore amministrativo-segretariale e 91 coloro che hanno acquisito il know how per installare e fare manutenzione di impianti elettrici. A questi ne vanno aggiunti 138 che conseguiranno la qualifica di operatore del punto vendita e 37 che hanno imparato a costruire con macchine utensili. Valore aggiunto alle attività realizzate dal CEFAL, è il tema connesso alla mobilità internazionale, anche con stage all’estero, quale ad esempio, Pa.Ra.Di.So: Pane racconti Dialoghi e Solidarietà dove 27 giovani (18-30 anni) al di qua e al di là dell’Adriatico sono stati coinvolti in scambi cultural-gastronomici. Un’altra delle caratteristiche del CEFAL è l’importanza riconosciuta alla crescita personale dei giovani allievi. Ecco perché sono molti i progetti che, partendo dalla dimensione emotiva e valoriale del ragazzo, ne sviluppano autostima, capacità di giudizio e valutazione, la dimensione motivazionale e quella connessa al saper lavorare in team. Su questo filone insistono i progetti Vela Maestra, Prevenzione intervento anti-bullismo e Povel (Prevention of violence trough Education To Legality). Allo stesso tempo vengono investite risorse sul fronte della lotta alla dispersione, che offre agli allievi che nel sistema scolastico non trovano la loro risposta, un’opportunità di ottenere la qualifica professionale. Da ultimo, il CEFAL ha concluso, con l’IIS Manfredi Tanari di Bologna e l’ipsia Manfredi di Lugo, i percorsi integrati (ovvero gli ex IeFp) in cui si intrecciano scuola e formazione.
Welfare
Più di quattromila opportunità per agganciare, attraverso il lavoro, l’occasione di una vita nuova. Una vita che, per chi è in condizione di fragilità o difficoltà, sarebbe altrimenti un miraggio. I destinatari dei corsi che rientrano nell’area welfare di CEFAL sono detenuti, persone in esecuzione penale, disabili, migranti o rifugiati. A Bologna il CEFAL è attivo dentro la Casa Circondariale “Dozza”. Nel corso del 2011 ha avviato corsi di formazione che hanno visto come destinatari circa 500 detenuti, ex detenuti o in esecuzione penale i quali hanno avuto la possibilità di acquisire competenze professionali che in molti casi sono equivalse ad un’occupazione sia durante la fase detentiva che in quella successiva. Le ore di formazione sono state più di 2.400 di queste 260 sono state dedicate allo stage. Le figure formate sono varie: si va dall’addetto di produzione pasti, all’addetto al pre-trattamento Raee, fino agli operatori che hanno rimosso i graffiti da edifici pubblici. Rientra in parte nel settore welfare la presenza del CEFAL a Villa San Martino, in cui ci si è concentrati sull’inserimento lavorativo di adulti disabili da un lato grazie a percorsi formativi mirati che fanno emergere capacità e abilità dei disabili adattandole alle esigenze lavorative (più di cento coloro che hanno frequentato questi percorsi); dall’altro lato grazie ad una serie di azioni articolate tese a creare posti di lavoro attraverso l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità (si tratta di 13 persone). 13
Grazie alla presenza di CEFAL è stata creata una struttura lavorativa protetta tra le mura di Villa San Martino dove vengono svolte attività di assemblaggio e confezionamento.
Annual Report
Altro grande filone di intervento nel settore welfare del CEFAL, è quello che riguarda il successo scolastico di studenti stranieri, l’insegnamento della lingua italiana a 400 persone, il rimpatrio volontario (più di tremila marocchini) e l’accoglienza dei rifugiati provenienti dalla Libia. In particolare, SeiPiù è il programma progettato dal CEFAL che, grazie al contributo della Fondazione del Monte, ha sostenuto 147 under 18 non italiani (e anche loro genitori sul fronte lingua italiana) attraverso corsi specifici oppure con l’intervento di mediatori culturali. Si ricordano, infine, sia i corsi di qualifica professionale (operatore socio-sanitario) sia quelli di aggiornamento o di specializzazione destinati agli operatori del settore sociale o di imprese pubbliche, private e del terzo settore.
Servizi alle Imprese
Si tratta di interventi che sono diretti ai singoli, ma che al contempo si trasformano in servizi alle imprese con evidenti ricadute positive sul territorio in cui vengono messi in atto. A tal proposito si ricordano gli esempi di Villa San Martino e Faenza. Si comincia con i circa 40 disoccupati che a Villa San Martino sono stati coinvolti in attività di orientamento e di re-indirizzamento delle proprie competenze oppure che hanno partecipato a brevi corsi formativi finalizzati all’acquisizione di competenze immediate. Oltre 20, invece, i professionisti della saldatura che sono tornati sui banchi per aggiornarsi oppure per acquisire o rinnovare l’apposito ‘patentino’ di saldatura. Non mancano poi i 20 non occupati che a Faenza hanno seguito il corso per operatore del punto vendita no food. Di nicchia, ma alla luce degli ultimi eventi capace di generare occupazione, il corso sulla Vulnerabilità sismica che, a Villa San Martino, ha formato 30 tra ingegneri e architetti. Su Bologna, oltre ai percorsi destinati agli utenti dei Centri per l’Impiego (73 allievi), il CEFAL ha attivato un corso sia di alta formazione quale quello di analista programmatore di linguaggio Java (300 ore), sia uno di aggiornamento professionale per agenti di viaggio (49 persone coinvolte). Trasversali, gli interventi modulari personalizzati realizzati nell’ambito dei P.A.T.Politiche attive: 118 le persone a rischio di esclusione dal mercato del lavoro che sono state coinvolte per il conseguimento di differenti qualifiche (da tecnico di spedizione trasporto e logistica a operatore del verde). Qui i pacchetti variavano
IDENTITÀ
Sono raggruppati in questo settore i percorsi che CEFAL, da quasi quarant’anni, mette in campo a sostegno delle persone disoccupate, al fine di garantire opportunità di occupazione.
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da 50 a 228 ore per una media di 78 ore ad alunno. Guardano, infine, all’Europa i progetti Mogal (Mobilidade Galega) e Key Q. Il primo (partner la regione Galizia) ha coinvolto 20 giovani adulti e fa perno sulla mobilità internazionale finalizzata al rafforzamento delle competenze e di conseguenza alle maggiori opportunità occupazionali attraverso tirocini internazionali. Il secondo, insieme alla Regione Istriana, scommette sullo sviluppo sostenibile dell’area Adriatica attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici e le risorse agro-alimentari. Della durata triennale, KeyQ coinvolge 24 formatori, 45 docenti, 24 studenti e 12 stakeholder economici.
L’efficacia globale di Cefal
Grazie al suo impegno continuo e costante, nel 2011 CEFAL con i suoi corsi di formazione ha raggiunto circa 10mila allievi, con più di 30mila ore di formazione. A riprova dell’efficacia delle azioni intraprese da CEFAL, si riporta la seguente tabella, in cui vengono indicati il tasso di efficacia, di efficienza, di abbandono e di attuazione dei corsi.
Ambito Obbligo Formativo
Ambito formazione Superiore
Ambito Formazione Continua e Permanente
attuazione
93,56%
91,88%
95,24%
abbandono
3,58%
2,56%
non previsto
efficienza
99,19%
97,64%
99,98%
efficacia
88,75%
95,24%
88,89%
tasso
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IDENTITĂ€
Annual Report
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Le reti nazionali e internazionali
LE RETI NAZIONALI e INTERNAZIONALI Il concetto di rete sta molto a cuore a CEFAL: il territorio di riferimento e gli attori che in esso operano a vario titolo sono molto importanti, per attivare collaborazioni e portare avanti insieme l’implementazione di progetti. Ne è prova la fitta rete che, nel tempo, CEFAL è riuscita a coltivare e sviluppare, che si articola su più livelli.
Reti Regionali CEFAL aderisce a: • Consorzio ASAS, consorzio di enti diocesani e opere MCL di Bologna e Ravenna che agisce come funzione di coordinamento e Centro Servizi con l’obiettivo di creare sinergie, promuovere l’integrazione e lo scambio di buone prassi tra gli Enti soci; • AECA, Associazione Emiliano-Romagnola dei Centri Autonomi di Formazione Professionale; • CEFA ONLUS, Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura, ONG che opera in diversi Paesi in via di sviluppo; • CIDES, Centro Internazionale Dell’Economia Sociale, Consorzio di cooperative sociali che si occupa di promozione dell’economia sociale; • Cooperativa ADA, cooperativa sociale di tipo A specializzata nell’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti e nella gestione di strutture per anziani; • CICA, Consorzio Interprovinciale Cooperative Agricole, organismo cooperativo che associa cooperative agricole e fornisce assistenza tecnica e amministrativa e numerosi servizi di consulenza; • HTTE, società cooperativa specializzata in servizi amministrativi; • EFAL Piacenza, opera del Movimento Cristiano Lavoratori che ha finalità formative. Inoltre CEFAL ha promosso la creazione della Cooperativa Sociale It2, che si connota come “impresa di transizione” facendo riferimento al modello francese delle “entreprise d’insertion” e che offre un’occasione di inserimento a persone con difficoltà di vario tipo.
Reti Nazionali CEFAL è associato a: • Scuola Centrale Formazione, associazione nazionale di Enti di formazione; • CONFAP, Confederazione Nazionale Formazione Aggiornamento Professionale, costituita nel 1974 su iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana; • FARI, Federazione Associazioni Rurali Italiane, che fa parte del movimento internazionale AIMFR, associazione internazionale dei movimenti famigliari per la formazione rurale; • Confcooperative, Confederazione Cooperative Italiane, organizzazione di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e delle imprese sociali che traggono ispirazione dai principi e dalla tradizione della Dottrina Sociale della Chiesa; • Consorzio OPEN (Offenders Pathways to Employment National Network), organismo di secondo livello finalizzato a promuovere lo sviluppo ed il miglioramento di metodi e sistemi per favorire l’inse17
rimento/reinserimento socio-lavorativo di minori ed adulti autori di reato. Il Consorzio raggruppa le maggiori organizzazioni che, a livello nazionale e regionale, promuovono e gestiscono interventi di formazione e inclusione sociale e lavorativa per detenuti ed ex-detenuti.
Annual Report
CEFAL ha partecipato alla Partnership di sviluppo EQUAL Daidalos, che raccorda 6 progetti volti all’inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati con titolarità in 5 diversi Paesi UE: Italia, Spagna, Francia, Polonia e Slovacchia. Inoltre, attraverso la Regione Emilia Romagna, CEFAL è in relazione con Ex-Offenders Community of Practice – ExOCoP, rete europea composta da autorità pubbliche di livello nazionale e regionale, che promuove la costituzione di una comunità di pratiche europea per l’inclusione socio-lavorativa delle persone in esecuzione penale, valorizzando i risultati maturati nell’ambito dell’Iniziativa comunitaria Equal. Grazie all’associazione nazionale Scuola Centrale Formazione, CEFAL è collegato a CEC (Comité Européen de Coordination), rete Europea costituita da 16 organizzazioni che rappresentano complessivamente circa 500 organizzazioni (associazioni non profit, imprese, enti locali, centri di formazione, cooperative sociali…) in 9 Stati Membri dell’Unione Europea.
RELAZIONESOCIALE
Reti Europee
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I nostri stakeholder
CEFAL ha da sempre riconosciuto l’importanza della rete e delle relazioni. A tal proposito, in occasione del Bilancio Sociale si sono raccolti interventi e considerazioni di alcuni dei suoi stakeholder più significativi, convinti che l’ascolto di consigli, impressioni e opinioni possa aiutare a migliorarsi e a rendere ancora più efficaci le attività svolte.
Patrizio Bianchi
Assessore Scuola, Formazione professionale, Università e Ricerca, Lavoro della Regione Emilia-Romagna La Regione Emilia-Romagna dispone di un sistema di enti di formazione che accedono ai finanziamenti attraverso un sistema di procedure di evidenza pubblica. CEFAL è una delle società che partecipa ai bandi per l’attività di formazione e che in questi anni ha realizzato con i finanziamenti pubblici importanti interventi. In particolare ha rivolto il proprio operato non solo a sostenere le persone che si trovano sul proprio territorio di riferimento, ma a partire dal 1994 si è impegnato anche in attività di cooperazione internazionale, per favorire la crescita delle comunità dei Paesi più vicini all’Europa. Nell’attuale periodo di programmazione 2007-2013, CEFAL ha continuato a operare con successo con progetti finanziati dalla Regione e, in particolare, ha dato dimostrazione di saper fare rete, di coinvolgere altri soggetti nella realizzazione di percorsi formativi e di essere in grado di interagire su reti locali e transnazionali. Siamo profondamente convinti che la costituzione di reti rappresenti lo strumento più adeguato a realizzare i servizi formativi e di accompagnamento al lavoro, soprattutto quando ci si rivolge a fasce deboli di utenza, che necessitano di un approccio integrato specifico e il più possibile personalizzato.
Beatrice Draghetti
Presidente della Provincia di Bologna Il bilancio sociale è uno strumento affermato per l’analisi dei processi interni e la loro rendicontazione verso l’esterno di aziende ed enti. È uno strumento valido in tutti gli ambiti, che si adatta sia al soggetto privato, sia all’ente pubblico. In particolare gli enti come CEFAL, che da sempre sono per propria vocazione protesi verso le persone, la comunità e il territorio, traggono molteplici benefici dall’attuazione del processo di rendicontazione sociale, in termini di consapevolezza del percorso di miglioramento dei processi, ma anche, e soprattutto, in termini di comunicazione e trasparenza verso i portatori d’interesse e gli utenti dei propri servizi. La Provincia di Bologna collabora attivamente e con continuità con il CEFAL su più fronti – l’assolvimento dell’obbligo scolastico e l’inserimento nel mondo del lavoro, il 19
sostegno agli immigrati nell’integrazione linguistica e sociale, l’attività di progettazione sociale nell’ambito delle reti europee, per citarne alcuni – tutti della massima importanza, soprattutto in considerazione della crisi che da anni affatica anche il nostro territorio. Questo bilancio sociale sarà, per i nostri Servizi che collaborano con CEFAL, uno strumento molto utile di interazione e di lettura delle attività, sia di quelle che svolgiamo insieme sia di quelle che CEFAL svolge con la sua rete ampia di relazioni. Ancora auguri di buon lavoro.
Annual Report
Marco Macciantelli
Aiutare i giovani a prepararsi al futuro. Dici CEFAL e ne ricavi un senso di affidabilità, di impegni seri, di progetti importanti. Anche a favore dei giovani. Settore, tuttavia, nel quale non si investe mai abbastanza. Non solo in termini economici, ma anche di fiducia, di relazioni, di sollecitazioni verso il futuro che ci attende e che riguarda soprattutto loro. Sottolineo: da parte di tutto il sistema, istituzioni, forze sociali ed economiche. Soprattutto nell’ambito dell’orientamento al lavoro. Dalle informazioni minimali: dove, come? Allo spettro delle opportunità, con proiezioni verso le professioni nuove, quelle che verranno, e per le quali occorre prepararsi sin d’ora. Sino all’aggiornamento, non senza elementi formativi. Ecco: un ambito nel quale si potrebbe rafforzare la collaborazione con l’Ente locale o lo stesso Centro dell’impiego, che, a San Lazzaro, ha un impianto distrettuale.
Raffaele Cortesi Sindaco di Lugo
Il CEFAL realizza il nostro modo di intendere le politiche a favore e a sostegno dei giovani e delle persone che, altrimenti, vivrebbero ai margini (se non esclusi) della nostra comunità. Si integra bene con le politiche socio-lavorative che, ogni giorno, la nostra Unione dei Comuni mette in atto, collaborando con gli attori-esperti del nostro territorio, come il CEFAL. È un lavoro in team che attinge alle energie di chi vive la nostra realtà e mette in campo risposte ai suoi bisogni. Formare i giovani professionalmente, ma anche in termini valoriali per aiutarli a inserirsi nel contesto sociale oppure fornire a chi è diversamente abile o vive in condizioni di svantaggio gli strumenti per una vita degna, sono gli obiettivi che il CEFAL ha condiviso con la nostra Amministrazione. E costituiscono anche un punto fermo per una crescita equilibrata della nostra comunità.
I nostri stakeholder
Sindaco di San Lazzaro di Savena
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Francesco Maisto
Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna Chi è disposto ad impegnarsi per la civilizzazione del sistema penitenziario? Non si può eludere una simile domanda qualora si indossi la toga da Presidente del Tribunale di Sorveglianza in questa Regione. Non è accidentale il riferimento geografico all’Emilia Romagna dove l’apertura del Tribunale di Sorveglianza al dialogo e alla collaborazione con enti quali il CEFAL, associazioni e istituzioni, ha creato un modello che non ha similari. Un’eccezione a forte connotazione positiva che qui ha permesso al carcere di fare il carcere, togliendogli così quella funzionalità vicaria che la società gli ha impropriamente scaricato. L’affermare che il carcere deve fare il carcere può stupire. Ma altro non implica che la capacità dell’istituto penitenziario è quella di ‘saper accogliere’ chi ha commesso reati. E quindi, da un lato offrire a queste persone (che tali restano anche dentro le mura di cinta) la giusta dimensione per poter ‘recuperare l’errore’; dall’altro mettere in campo tutti gli strumenti consoni ad un loro inserimento graduale nella comunità. Graduale è la chiave per comprendere la mia firma sotto i tanti protocolli siglati, insieme al CEFAL, che hanno in comune la specificità di facilitare questo passaggio. Ad esempio avviando percorsi occupazionali perché il valore del lavoro, al di là della sua dimensione economico-produttiva, può essere un potente detonatore sociale. In grado cioè di innescare quell’identità sociale fondamentale e necessaria ad una reale inclusione che altrimenti sarebbe a rischio. Attivare questo circolo virtuoso, per il Tribunale di Sorveglianza, assume tuttavia una valenza ulteriore perché può incidere, in modo fattivo, su un aspetto non secondario: la sicurezza. Investire sulla formazione professionale, creare occasioni lavorative, ovvero mettere i detenuti - quando ancora tali – in una condizione di poter ragionare in modo attivo sul loro futuro, ha evidenti ricadute anche sulla cosiddetta recidiva. Perché offrire una seconda occasione a chi ha bruciato la prima, non solo si può, ma si deve. Per tutti.
Enrico Postacchini
Presidente Confcommercio Ascom Bologna È la passione per i giovani, la voglia di investire su loro, sul loro futuro, lo stimolo che ha sollecitato Confcommercio Ascom Bologna a stringere un patto formativo con il CEFAL. Un’intesa che parte da lontano perché impegnarsi a trasmettere, a chi è in procinto di affacciarsi al mondo del lavoro, professionalità e competenze per noi di Confcommercio Ascom Bologna è un imperativo. E questo abbiamo trovato nei percorsi che il CEFAL attiva ogni anno. Ecco perché le porte delle nostre imprese associate si aprono, con passione, agli stage di questi nostri, ci auguriamo, futuri ‘colleghi’. La tradizione bolognese nei servizi, nel commercio e nella ristorazione, settori in cui CEFAL molto insegna, va, senza dubbio alcuno, preservata a patto, però, di saperla innestare su innovazioni di livello che sappiano fiutare il nuovo. Questo è il valore aggiunto dell’alleanza tra Confcommercio Ascom Bologna e CEFAL dove il futuro affonda le sue radici nel passato.
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Vescovo di Faenza-Modigliana L’impegno del CEFAL per la formazione e l’educazione dei ragazzi che devono completare l’obbligo formativo, ha una realtà molto importante nel territorio della Diocesi di Faenza-Modigliana; la sua opera pertanto è conosciuta e apprezzata. In particolare è prezioso l’intervento di questo organismo, promosso all’interno del Movimento cristiano lavoratori, per aiutare alcune categorie svantaggiate, che di fatto non vengono accolte dalla scuola pubblica. L’ispirazione cristiana della proposta formativa non impedisce di accogliere ragazzi anche di altre religioni, che del resto considerano importante la visione religiosa della vita. Il bilancio sociale allegato vuole rendere ragione dell’impegno e del risultato che il CEFAL sta conseguendo, mettendo a frutto la ricchezza anche dell’esperienza accumulata in molti anni di attività, curata in tempi non sempre facili per molti motivi. Il CEFAL si sta impegnando sempre più in questo campo formativo; auspico pertanto che anche questa sia una occasione per mostrare il suo vero volto.
Attilio Bondone
Presidente CONFAP - Confederazione Nazionale Formazione Aggiornamento Professionale Formare, per Confap, prima ancora che saper fare significa saper essere la capacità di esprimere quella unicità che caratterizza ogni essere umano e che gli consente di essere protagonista attivo nella vita e nel lavoro. Nella pluralità di voci che alimentano il nostro impegno associativo, CEFAL è una delle più fruttuose e lungimiranti. Fruttuosa perché riesce davvero a mettere al centro del suo fare la persona nella sua interezza. Così facendo, come un’esperta levatrice di talenti, riesce a far emergere le reali attitudini del singolo, sia giovane alla ricerca di una sua dimensione, sia adulto con differenti abilità o che vive in condizione di svantaggio. Fruttuosa, ma anche lungimirante perché il CEFAL ha dato forza a quella logica dell’incontro con l’altro, chiunque egli sia. La prospettiva che sottintende a questo rapporto è di collaborazione e di crescita. Collaborazione perché nell’incontro e nel dialogo con l’altro, l’Ente riesce a costruire partnership importanti e tali da consentire uno sviluppo armonioso per tutti i soggetti interessati. Crescita perché nel fornire alle persone gli strumenti adatti ad un loro riconoscimento sociale attivo e consapevole, il CEFAL contribuisce allo sviluppo ed al progresso equilibrato della società. L’augurio è che questa volontà di essere per le persone e per il territorio strumento sinergico di innovazione e sviluppo non venga mai meno, ma consenta anzi il raggiungimento di sempre più impegnativi e ambiziosi traguardi. Buon lavoro!
Annual Report
I nostri stakeholder
Claudio Stagni
capitolo
03 22
Giovanni Bigoni Presidente AECA
Affiancare l’evoluzione professionale della persona, costruendo insieme il suo futuro e quello della nostra comunità: è per questo che AECA è nata quarant’anni fa. Una finalità sociale in cui il CEFAL si è pienamente riconosciuto, dando un contributo attivo al suo raggiungimento. Per AECA, formare significa considerare la persona, unitamente ai suoi bisogni educativi, formativi e di realizzazione, come elemento essenziale del metodo che la fa crescere in tutti i suoi aspetti. Una via nuova che ha i suoi ‘cartelli’ stradali nella Dottrina sociale della Chiesa che impegna AECA e quindi il CEFAL a cercare uno sviluppo armonico della società. Ma ancor più di mettere il singolo nelle condizioni di poter intercettare l’innovazione, piegandola a quelle esigenze economico-produttive che, per la Dottrina sociale, devono essere equilibrate. Perché solo così si hanno ricadute positive sulla nostra società.
Valentina Beganovic e Melissa Quattrini 18 anni, Studentesse IeFP
Al CEFAL abbiamo imparato molto tanto sulla professione che andremo a fare quanto su noi stesse. Non è stato facile, ma gli insegnanti e soprattutto i tutors ci sono stati accanto. Aiutandoci a crescere. Del CEFAL ci è piaciuto molto proprio il fatto che qui, come non avviene a scuola, i tutors ti aiutano a risolvere i problemi, ti stanno accanto. Se hai bisogno, loro ci sono. Quanto al nostro lavoro futuro, è stato soprattutto lo stage a farci capire in cosa consista: la gestione del negozio, il rapporto con i clienti. Insomma con questa parte operativa, pratica abbiamo toccato con mano la professione. Siamo all’ultimo anno del corso per Operatore del Punto Vendita e ci dispiace molto andarcene. Siamo molto contente di aver incontrato il CEFAL e i suoi prof.
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I nostri stakeholder
Annual Report
capitolo
03 24
01
Conto economico riclassificato
In un’ottica di contabilità generale, il Conto Economico è uno strumento informativo che ha il compito di illustrare come viene ottenuto il risultato netto di gestione. Grazie ad una sua riclassificazione, si possono ottenere informazioni altrettanto strategiche e importanti soprattutto in un’ottica di responsabilità sociale di impresa. Nelle pagine che seguono, si riportano proprio a tal proposito, la riclassificazione del Conto Economico secondo il criterio del Valore Aggiunto Netto e la Distribuzione della Ricchezza Generata. RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO NETTO 2011
2010
A) valore della produzione
€ 4.405.902,00
€ 4.815.982,00
ricavi delle vendite e prestazioni
€ 4.845.960,00
€ 4.045.504,00
€ 0,00
€ 0,00
-€ 622.018,00
€ 583.249,00
€ 181.960,00
€ 187.229,00
€ 2.736.911,00
€ 3.297.618,00
consumi di MP
€ 135.869,00
€ 126.739,00
costi per servizi
€ 2.183.552,00
€ 2.753.122,00
€ 389.157,00
€ 352.928,00
€ 28.333,00
€ 64.829,00
€ 1.668.991,00
€ 1.518.364,00
-€ 34.200,00
€ 3.583,00
€ 213,00
€ 14,00
-€ 34.413,00
€ 3.569,00
ricavi straordinari
€ 10.840,00
€ 8.775,00
- costi straordinari
€ 45.523,00
€ 5.206,00
€ 1.634.791,00
€ 1.521.947,00
€ 121.469,00
€ 144.084,00
€ 1.513.322,00
€ 1.377.863,00
variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti variazione dei lavori in corso su ordinazione altri ricavi e proventi B) costi intermedi della produzione
costi per godimento di beni di terzi oneri diversi di gestione VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO LORDO C) componenti accessori e straordinari +/- saldo gestione accessoria +/- saldo componenti straordinari
VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO - ammortamenti della gestione per gruppi omogenei di beni VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO
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02
Annual Report
DISTRIBUZIONE VALORE AGGIUNTO
Quello che per la contabilità generale è un costo, da un punto di vista di responsabilità sociale diventa valore aggiunto, quindi ricchezza. Il Valore Aggiunto Netto (VAN) prodotto da CEFAL, come si mette in evidenza con la tabella e il grafico che seguono, vengono distribuiti agli attori che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a generarlo.
2011
2010
€ 1.464.688,00
€ 1.347.024,00
2) remunerazione della Pubblica Amministrazione (IMPOSTE)
€ 27.849,00
€ 11.085,00
3) remunerazione del capitale di credito
€ 17.227,00
€ 16.629,00
€ 3.558,00
€ 3.125,00
€ 1.513.322,00
€ 1.377.863,00
1) remunerazione del personale (SALARI E STIPENDI)
4) remunerazione della cooperativa (RISERVE) VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO
Grafico – distribuzione del valore aggiunto 1,1% € 17.227,00 1,8% € 27.849,00
0,2%
€ 3.558,00 1 2 3 4
€ 1.464.688,00 96,8%
Come si può notare dal grafico, la maggior parte del VAN, pari al 96,8%, viene distribuita sotto forma di salari e stipendi ai lavoratori. Questo significa che CEFAL è un’impresa “labour intensive”, in cui il lavoro e le risorse umane rivestono l’importanza prioritaria. La restante parte di VAN viene distribuita allo Stato tramite il sistema fiscale di imposte e tasse (quasi il 2%), l’1,1% viene utilizzato per remunerare il capitale di credito e, per finire, lo 0,2% viene trattenuto in azienda, attraverso le riserve.
DATI ECONOMICI
DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO
capitolo
04 26
01
OBIETTIVI FUTURI E AZIONI PER RAGGIUNGERLI
Consolidamento e sviluppo: sono le rotaie lungo cui viaggerà il CEFAL nel prossimo 2012. Dodici mesi per intervenire su assi portanti quali IeFp–Istruzione e Formazione professionale, Welfare e Relazioni internazionali. Contravvenendo a quest’articolazione, si sottolinea, come nella realtà, i rapporti con l’estero abbiano un valore universale, essendo trasversali a ogni settore. Essendo l’internazionalità elemento costitutivo del CEFAL questa viene interpretata come un valore aggiunto che è riuscita a creare relazioni con partner non solo europei, ma anche dell’Africa o dell’America centrale. Un’apertura che si riflette in ogni progetto o percorso formativo del CEFAL fino al punto, ad esempio, di attivare tirocini formativi all’estero. Dando così ai nostri alunni maggiori opportunità di formazione e lavoro. Tornando alla ‘struttura’ classica del CEFAL e partendo dall’IeFp, qui c’è l’obiettivo di potenziare il ricorso allo strumento (per molti versi innovativo) dell’impresa formativa. Un modo differente di concepire la formazione che, nel caso del CEFAL, si concretizza nel ristorante formativo le Torri, fra i primi di questo genere in Italia. Qui gli alunni applicano subito la teoria poiché lavorano-studiano in un vero ristorante aperto al pubblico. Fondamentale, per l’IeFp, è anche il progetto Vela Maestra che vede collaborare CEFAL, Marina di Rimini e Marina Militare. Portare i ragazzi per mare è, infatti, un’esperienza formativa di crescita personale con evidenti riflessi sull’ambito professionale. Passando al Welfare, due sono i principali destinatari di speciali programmi che il CEFAL si propone di attuare nel corso del 2012: le persone in stato di detenzione o in semilibertà e i profughi arrivati in Italia a seguito dell’emergenza in Nord Africa. Per entrambi si ipotizza il rafforzamento delle esperienze formative finalizzate all’acquisizione di competenze professionali tali da agevolare un inserimento in ambito lavorativo e di conseguenza nel contesto sociale. In particolare, per quanto riguarda i rifugiati il CEFAL attiverà, nei casi in cui ciò sarà possibile, operazioni di rimpatrio assistito.
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PIANO DI MIGLIORAMENTO
Annual Report
capitolo
05 28
Realizzazione Sunset Soc. Coop.
Sunset Soc. Coop. www.sunsetstudio.it
sede legale
www.cefal.it
Via Lame, 118 40122, Bologna (BO) tel. 051.489611 - fax 051.489666 info@cefal.it
Sede di Bologna
Sede di FAENZA
Sede di ViLLA S. MARTINO
Via Nazionale Toscana, 1 40068, San Lazzaro di Savena (BO) tel. +39 051.489611 fax +39 051.489666 info@cefal.it
Via Severoli, 12 48018, Faenza (RA) tel. +39 0546.25468 fax +39 0546.686470 segreteriafaenza@cefal.it
Via Provinciale Bagnara, 30 48022, Villa S. Martino di Lugo (RA) tel. +39 0545.24330 fax +39 0545.32633 segreteriavillasanmartino@cefal.it