KIT educativo_ progetto POVEL_ marzo 2012 con grafica

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Percorso di peer education sul cyber bullismo

Realizzato con il contributo della Commissione Europea nell’ambito del programma Daphne III

Kit educativo Prevenzione Aggregativa sulla Violenza del Cyberbullismo a cura di eidos di M.Mortella e G. Cadò Udine

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KIT EDUCATIVO Prevenzione Aggregativa sulla Violenza del Cyberbullismo A cura di eidos di M. Mortella e G. Cadò Progetto POVEL Sommario 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Rilevazione del bisogno (indagine a cura di Civiform) Definizione introduttiva e Filosofia di intervento Caratteristiche del kit educativo: peculiarità e azioni Obiettivi delle attività di prevenzione Metodologia di lavoro Contenuti trattati Valutazione delle attività realizzate

1. Rilevazione del Bisogno: il Questionario (A CURA DI CIVIFORM) 2. Definizione introduttiva e Filosofia di Intervento L’attività qui di seguito descritta è un’iniziativa di tipo preventivo che si inserisce all’interno del Progetto POVEL (Prevention of Violence through Education to legality). Si tratta di un percorso formativo rivolto ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 aa, per stimolare la CONSAPEVOLEZZA sulla VIOLENZA nei contesti relazionali di appartenenza, a partire dal contesto formativo (allievi di percorsi professionali presso Civiform FVG). Il tipo di violenza su cui si focalizza l’attività di prevenzione riguarda il cyberbullismo (violenza attraverso mezzi informatici, quali e-mail, messaggeria istantanea, blog, social network,…). L’attività qui di seguito descritta è definita come attività di PREVENZIONE AGGREGATIVA: PREVENZIONE: • si tratta di Prevenzione Primaria • è finalizzata ad aumentare le competenze dei soggetti (empowerment) per fronteggiare il rischio di disagio (ad es. cyberbullismo); AGGREGATIVA: • si svolge in un contesto di “piccolo – gruppo” ( max 15 pers.) • stimola il gruppo a svolgere una funzione protettiva e a rafforzare modelli di comportamento sani ( “saper essere” in gruppo, leadership positiva, percepire la forza del gruppo) ; • permette di attivare un gruppo di ragazzi di fronte alle situazioni critiche del contesto relazionale (sperimentare capacità comunicative, di problem solving,…);

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• •

è una formazione orizzontale ed il confronto tra adulti e ragazzi è centrato sulla reciprocità dello scambio di esperienze, informazioni e opinioni. Si tratta di una relazione centrata sul modellamento reciproco (apprendimento per modeling (vedi Bandura)del sapere e del saper essere); è contagiosa, poiché ha lo scopo di allargare i suoi effetti nel contesto di appartenenza dei ragazzi, coinvolgendo “i pari” e gli adulti di riferimento (insegnanti, genitori, educatori,..) richiede continuità tra le persone coinvolte e nel tempo (condivisione degli obiettivi a breve, medio, lungo termine; re-investimento di iniziative sulla base del bilancio sull’esperienza realizzata);

VIOLENZA: • è violenza psicologica; • implica esclusione sociale, solitudine, isolamento; • si regge sulla svalutazione e sulla bassa autostima.

CYBERBULLISMO, caratterizzato da: • consente l’anonimato: difficoltà per la vittima di risalire facilmente al molestatore; • implica de-responsabilizzazione dalle conseguenze del proprio comportamento, da parte del molestatore/bullo; • è svincolato dalla dimensione fisica/corporea data l’assenza degli indici della comunicazione non verbale e conseguentemente ostacola l’empatia; • è slegato da limiti spazio-temporali: amplificazione delle esperienze traumatizzanti di vittimizzazione Questi riferimenti sono inoltre supportati dal fatto che ogni forma di bullismo:  non è un problema delle singole persone coinvolte ma è un fenomeno sociale, esito di un’interazione sociale. In questo tipo di interazione c’è almeno una vittima, un bullo, degli spettatori. In ogni contesto in cui appaiono fenomeni di bullismo, la relazione tra adulti -ragazzi è sostanziale per modificare o mantenere quel tipo di interazione;  ogni iniziativa preventiva deve essere continuativa ed integrata ad altre iniziative affini, avviate nello stesso contesto (ad es. l’ente di formazione, la scuola, l’istituzione che promuove l’iniziativa).

3. Caratteristiche del KIT EDUCATIVO Il kit EDUCATIVO è un modello di attività replicabile in contesti formativi diversi, adattabile a tutte le tematiche che prevedono un’iniziativa di tipo preventivo rispetto al disagio giovanile. Si costituisce di due parti: una strutturale e una variabile. La parte strutturale del KIT riguarda il processo implicato nella PREVENZIONE AGGREGATIVA (vedi sopra). La parte variabile riguarda la rilevazione dei Bisogni e i Contenuti trattati. Questa parte offre la possibilità di usare l’attività descritta, in relazione al Bisogno rilevato (vedi tipo di Rischio/ Disagio rilevato).

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AZIONI DEL PROGETTO DI PREVENZIONE AGGREGATIVA SULLA VIOLENZA DEL CYBERBULLISMO Azione 1. Individuazione di un sottogruppo della popolazione di studenti (16 persone) da coinvolgere nel Progetto in relazione a: a. Aspetti motivazionali b. Risorse personali dei ragazzi:  Leadership  Pensiero critico- riflessivo  Empatia/ collaborazione  Creatività e Intuito ( problem solving) c. Eterogeneità del gruppo dei ragazzi: età e classi di appartenenza Azione 2.     Azione 3.     

Definizione della Rete di supporto degli Adulti- Insegnanti: Insegnanti, Insegnanti Ponte, Tutors, Coordinatori Consulenti Esterni Figure di supporto e coordinamento (logistica, relazioni interpersonali,…) Supervisore Interconnessione dei diversi contesti in cui sono inseriti i Ragazzi (I CERCHI NELL’ACQUA): il gruppo-pilota (16 ragazzi provenienti da classi diverse) i “gruppi classe” di appartenenza la scuola/l’istituzione la famiglia il territorio/ gruppi di appartenenza spontanea (amicali, sportivi, familiari,…)

Azione 4. Definizione del ruolo delle diverse figure del processo di prevenzione: a. I ragazzi sono al centro del processo di prevenzione b. I consulenti esterni: - sono nel processo di gruppo (gestiscono il gruppo di Ragazzi) - definiscono il campo e i confini del processo formativo - gestiscono il contratto formativo - hanno una funzione di orientamento sul processo di prevenzione - supportano i partner adulti ( attraverso incontri periodici di monitoraggio del progetto) d. L’istituto scolastico: - è il “contenitore del processo” - organizza la logistica - supervisiona il processo di prevenzione e. Gli Insegnanti (insegnanti ponte, coordinatori,…): - traghettano il processo ai diversi livelli (contesti in cui sono inseriti i ragazzi) - intraprendono un’esperienza formativa sulla gestione del gruppo e sulla lettura del disagio giovanile. Azione 5. Realizzazione di iniziative di tipo divulgativo sul territorio (Assemblea di Istituto, Convegno, Incontro con la Cittadinanza,…).

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L’attività è finalizzata ad offrire visibilità e concretezza al percorso realizzato dai ragazzi, al fine di permettere loro di rafforzare la consapevolezza del percorso, attraverso il confronto con i pari, con le famiglie e la rete sociale di appartenenza. Azione 6. Proposte e iniziative future:  Re-investimento di risorse, in base ai risultati dell’esperienza realizzata (progetto avanzato per il rafforzamento e l’implementazione della fase sperimentale)  Realizzazione di una rete territoriale che promuova incontri periodici, per un confronto tra gli interlocutori interessati al tema oggetto di prevenzione (associazioni, istituti scolastici, istituzioni,…)

4. Gli Obiettivi della Prevenzione Aggregativa sulla Violenza del Cyberbullismo 

    

Stimolare le competenze trasversali: “Imparare ad imparare”, “Competenze sociali e civiche”, promuovere il “senso di iniziativa” (vedi competenze chiave per l’apprendimento permanente come da Raccomandazione 2009/962/CE); Promuovere una cultura della cooperazione, del rispetto, del confronto in gruppo; Sperimentare modelli comunicativi assertivi (vs aggressivi); Sostenere i modelli relazionali e comunicativi positivi presenti nel contesto (empowerment); Stimolare il pensiero critico; Informare i ragazzi e gli adulti sul tema trattato: il Cyberbullismo.

5. La Metodologia Il progetto si articola in tre fasi: Avvio Sviluppo e Chiusura. a.

La fase di Avvio del progetto: “IL CONTRATTO* e la COLLABORAZIONE TRA PARTNER ADULTI” (*contratto= strumento di accordo e verifica tra il committente e i formatori. L’uso del contratto implica l’individuazione di una meta realistica (osservabile, concreta,…) che orienta il progetto. Questo accordo implica la corresponsabilità al raggiungimento della meta definita, da parte di chi condivide il contratto. Le parti sono stimolate ad esplicitare in che modo sono disposti a contribuire al raggiungimento della meta). Tale fase consiste negli incontri preparatori alla realizzazione dell’attività diretta con i Ragazzi:  incontri periodici con lo staff (Ufficio progettazione Civiform) che ha realizzato la ricerca sulla rilevazione del bisogno e coordina il progetto;  incontri periodici con i referenti di Civiform (dirigenza, insegnanti,insegnanti-ponte e coordinatori dei settori di formazione professionale). Gli incontri sono finalizzati a:  coordinamento del progetto e definizione degli aspetti organizzativi (calendario degli incontri, sede e orari);  condivisione del programma, dei contenuti e della metodologia del percorso formativo; Kit educativo Prevenzione Aggregativa sulla Violenza del Cyberbullismo a cura di eidos di M.Mortella e G. Cadò Udine

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b.

definizione dei rispettivi ruoli all’interno del progetto (formatori, staff e referenti istituzionali); monitoraggio delle fasi di realizzazione del progetto; monitoraggio e osservazione dei cambiamenti nei ragazzi e nei contesti classe;

La fase di Sviluppo del progetto si realizza attraverso lo svolgimento degli incontri di formazione rivolti ai ragazzi: 7 incontri e un’Assemblea d’Istituto. PROGRAMMA DI MASSIMA: 1° incontro: CHI SIAMO? Presentazione e conoscenza reciproca COME LAVOREREMO ASSIEME? Il metodo e le regole del gruppo LE ASPETTATIVE DEI RAGAZZI 2° incontro: SI LAVORA NEL GRUPPO Sperimentazione del gruppo di lavoro SI LAVORA SUL GRUPPO Favorire il confronto in gruppo e la conoscenza reciproca 3°/4°/ 5° incontro: APPROFONDIMENTI SUL CYBERBULLISMO 6°/7° incontro: METTERE IN PRATICA L’ESPERIENZA IN ALTRI CONTESTI RELAZIONALI (che cosa si può fare? dove? come? con chi?) IL BAGAGLIO DELL’ESPERIENZA DEI 7 INCONTRI 8° incontro: CONCLUSIONE DEL PERCORSO: Il bagaglio del percorso raccontato ad altri Riguardo alla metodologia usata si sottolineano i seguenti aspetti: I. Lo stile di conduzione da parte dei formatori e il ruolo in aula; II. Le regole durante gli incontri e l’assetto d’aula con sedie disposte in cerchio; III. Il metodo di lavoro proposto ai ragazzi (gruppo e piccolo gruppo). Gli incontri sono condotti da due formatori presenti in aula contemporaneamente, allo scopo di intensificare l’efficacia formativa attraverso l’alternanza tra i ruoli di “conduttore” e “osservatore del processo formativo”, in alternativa a momenti di co-conduzione. I conduttori, essendo una femmina e un maschio, rappresentano due diversi modelli di interlocutore adulto: uno femminile e l’altro maschile (= due diversi modelli di identificazione e di stile educativo/relazionale). Le 1. 2. 3. 4. 5.

regole che caratterizzano gli incontri con i ragazzi sono: Rispetta sempre gli altri e le loro opinioni Hai il diritto di non partecipare alle attività che ti creano disagio Ascolta gli altri: senza interrompere, senza giudicare, senza fare battute Ciò che viene condiviso in gruppo è riservato Sii puntuale agli incontri e spegni il cellulare

La metodologia degli incontri è stata curata al fine di perseguire i seguenti obiettivi:  favorire la conoscenza reciproca tra i ragazzi attraverso l’alternanza di lavori in piccolo gruppo e il lavoro in plenaria, scelto per l’apertura e chiusura degli incontri;  creare situazioni di confronto e riflessione all’interno del gruppo, al fine di favorire l’esperienza della discussione in gruppo o piccolo gruppo;  permettere un confronto tra adulti e ragazzi in modo paritario, pur nella distinzione dei ruoli e delle competenze. Questo è possibile attraverso lo stile relazionale utilizzato dai formatori, centrato sull’interazione (vs lezione frontale); Kit educativo Prevenzione Aggregativa sulla Violenza del Cyberbullismo a cura di eidos di M.Mortella e G. Cadò Udine

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c.

stimolare la capacità di elaborare informazioni ed esprimere un’opinione, attraverso le attività di approfondimento su materiali forniti dai formatori; stimolare l’autonomia dei ragazzi attraverso la rielaborazione dei contenuti e dell’esperienza in gruppo, attraverso piccole attività da svolgere tra un incontro e l’altro.

La fase di Chiusura del progetto   

Supervisione dei ragazzi da parte dei formatori, per la preparazione del materiale da presentare in occasione dell’Assemblea di Istituto; Raccolta questionario di valutazione dell’attività (rivolto ai ragazzi) Bilancio sull’esperienza realizzata: valutazione dei riscontri relativi al progetto con lo staff (Ufficio Progettazione Civform) e con i referenti istituzionali (dirigenza e docenti) Proposte e prospettive future (vedi Azione 6)

6. Contenuti trattati nel percorso con i Ragazzi Vedi allegato: programma degli incontri

7. Valutazione delle attività realizzate

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Allegato: Programma degli incontri

Primo incontro 1.

SETTING: disposizione a semicerchio delle sedie in presenza di due conduttori, posti di fronte al semicerchio dei ragazzi (sedici sedie - anche la sedia per i ragazzi assenti);

2.

OBIETTIVI DELL’INCONTRO: - costituzione del gruppo: conoscenza reciproca - definizione del setting: regole degli incontri, modalità di scelta dei componenti del gruppo, durata degli incontri e periodicità (calendario)

3. -

4.

ATTIVITÀ PREVISTE presentazione dei conduttori e definizione dei ruoli (sintesi della filosofia di intervento per l’attività di Peer Education Aggregativa); esemplificazione dello stile di conduzione e introduzione delle regole nel gruppo; introduzione motivazionale per il gruppo: è un gruppo scelto con le caratteristiche definite “i quattro moschettieri”; descrizione sintetica degli obiettivi del percorso: “i cerchi nell’acqua”; auto presentazione dei ragazzi: presentazione spontanea che include l’esperienza di appartenenza a gruppi e la conoscenza diretta del cyberbullismo/bullismo (hai mai avuto a che fare con il cyberbullismo?/bullismo?); raccolta informazioni su come i ragazzi sono stati invitati/coinvolti da parte dei docenti ( feedback dei ragazzi). DURATA: 2 ORE

5.

MATERIALI E SUPPORTI DIDATTICI:  LAVAGNA A FOGLI MOBILI  “QUOTIDIANO IMMAGINARIO”= sintesi dell’incontro odierno, a cura di due ragazzi del gruppo che presenteranno il materiale prodotto in un foglio A4, attraverso una frase (es: titolo di giornale), delle parole chiave o uno schema, in apertura dell’incontro successivo.

6.

OUTPUT DELL’INCONTRO =“PRODOTTO FINALE” Condivisione delle informazioni sul gruppo che è caratterizzato da persone con:

età compresa tra i 14 e i 19 aa; provenienza geografica diversa (residenza) ed esperienze eterogenee di appartenenza a gruppi spontanei;

appartenenza a comparti e gruppo classe diversi ( benessere, pasticceria, elettrici e prestampa);

• •

differenti motivazioni per la partecipazione al Progetto; esperienze dirette e indirette con il bullismo.

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Allegato: Programma degli incontri

Secondo incontro 1. SETTING: disposizione a semicerchio delle sedie in presenza di due conduttori, posti di fronte al semicerchio dei ragazzi (sedici sedie - anche la sedia per i ragazzi assenti); 2. OBIETTIVI DELL’INCONTRO: - Integrare nel gruppo i ragazzi assenti all’incontro precedente - Condividere le Regole del Gruppo - Raccogliere le aspettative sul tema trattato dal Progetto e sul Programma presentato - Verificare le conoscenze da parte del gruppo sul tema del Bullismo e Cyberbullismo e far emergere ciò che il gruppo ignora e vorrebbe conoscere attraverso il Progetto; - Stimolare le competenze trasversali: “Imparare ad imparare”, “Competenze sociali e civiche”, promuovere il “senso di iniziativa”; - Promuovere una cultura della cooperazione, del rispetto, del confronto in gruppo - Sperimentare modelli comunicativi assertivi (vs aggressivi); - Approfondimento della conoscenza reciproca tra ragazzi. 3. ATTIVITÀ PREVISTE Prima Parte ( 30 min): Apertura Riepilogo dell’incontro precedente attraverso il Quotidiano Immaginario Illustrazione Regole e Programma Raccolta feedback sull’incontro precedente Seconda Parte (1 ora e 30 min): Lavoro in Gruppo su Bullismo e Cyberbullismo I fase lavoro: IL L AVORO IN PICCOLO GRUPPO (30 min) Ogni piccolo gruppo ( 4 persone) si confronta su un tema proposto dai conduttori , seguendo una serie di domande. All’interno del gruppo viene individuato un portavoce che illustrerà il lavoro del piccolo gruppo in plenaria. 2 gruppi lavorano sul tema del Bullismo (vedi materiale) 2 gruppi lavorano sul tema del Cyberbullismo( vedi materiale) II fase di lavoro: LA CONDIVISIONE IN PLENARIA ( 1 ora) Condivisione delle informazioni e dei commenti dei vari gruppi di lavoro sul tema del Bullismo e Cyberbullismo: “Quali sono le somiglianze e quali le differenze?” 4. DURATA: 2 ORE 5. MATERIALI E SUPPORTI DIDATTICI:  LAVAGNA A FOGLI MOBILI  DOMANDE SUL BULLISMO:  Che cos’è il Bullismo?  Chi è il Bullo?  Chi è la Vittima del Bullismo?  Che ruolo hanno i coetanei negli episodi di bullismo?  Quali sono le conseguenze del bullismo?  Che cosa possono fare i ragazzi per combattere il bullismo? E gli adulti? Kit educativo Prevenzione Aggregativa sulla Violenza del Cyberbullismo a cura di eidos di M.Mortella e G. Cadò Udine

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Allegato: Programma degli incontri

 Che cosa si può fare per combattere il bullismo? (a scuola, in famiglia,…)  Che cosa vorrei conoscere del Bullismo?  DOMANDE SUL CYBERBULLISMO:  Che cos’è il Cyberbullismo  Chi è il Cyberbullo?  Quali sono le conseguenze del Cyberbullismo?  Che cosa possono fare i ragazzi per combattere il cyberbullismo? E gli adulti?  Che cosa si può fare per combattere il cyberbullismo? (a scuola, in famiglia,…)?  Che cosa vorrei conoscere del Cyberbullismo?  “QUOTIDIANO IMMAGINARIO” 6. OUTPUT DELL’INCONTRO =“PRODOTTO FINALE” Consapevolezza sulle Regole del Setting da parte del Gruppo ( livello buono) Livello di autonomia e partecipazione al lavoro in Piccolo Gruppo (eterogeneità nel gruppo, tendenza alla passività, delega) Competenze nell’esposizione in Plenaria – Competenze comunicative (eterogeneità nel gruppo) Competenze relazionali (eterogeneità) Conoscenze sui temi del Bullismo e Cyberbullismo ( livello medio sui contenuti, tendenza ad un’analisi di superficie) Distanza dal mondo adulto: scarsi i riferimenti nelle relazioni con gli adulti significativi Individuazione di risorse interne all’Istituto: presenza di un adulto significativo nella scuola

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Allegato: Programma degli incontri

Terzo incontro 1. SETTING: disposizione a semicerchio delle sedie in presenza di due conduttori, posti di fronte al semicerchio dei ragazzi (sedici sedie - anche la sedia per i ragazzi assenti); 2. OBIETTIVI DELL’INCONTRO: • Consolidare l’entità “gruppo” attraverso la cura delle relazioni nel gruppo • Integrare nel gruppo i ragazzi assenti all’incontro precedente • Proporre un modello di relazione positivo da parte degli adulti: ascolto e contenimento • Approfondire le conoscenze da parte del gruppo sul tema del Bullismo e Cyberbullismo • Promuovere una cultura della cooperazione, del rispetto, del confronto in gruppo • Sperimentare modelli comunicativi assertivi (vs aggressivi) 3. ATTIVITÀ PREVISTE Prima Parte ( 1 ora): Apertura • • •

Riepilogo dell’incontro precedente attraverso il Quotidiano Immaginario Raccolta feedback sull’incontro precedente Lavoro sulle dinamiche osservate in gruppo (vedi scambi tra alcuni ragazzi durante secondo incontro), attraverso il concetto del Triangolo Drammatico: il Persecutore ( modalità aggressiva), la Vittima (modalità relazionale passiva e passivo-aggressiva), il Salvatore ( “fare al posto suo” =la svalutazione dell’altro)

Seconda Parte (1 ora): Lavoro in Gruppo su Bullismo e Cyberbullismo Introduzione e Visione dei cortometraggi: 2, 3, IL LAVORO IN PICCOLO GRUPPO Ogni piccolo gruppo ( 4 persone) si confronta sui contenuti proposti attraverso i filmati visionati, seguendo una serie di domande ( vedi materiali). All’interno del gruppo viene individuato un portavoce che illustrerà il lavoro del piccolo gruppo in plenaria. IL LAVORO IN PLENARIA

• Confronto sulla lettura dei filmati: qual è la gravità del comportamento agito dal bullo/cyberbullo? ( reato, violenza, prepotenza, umiliazione, scherzi sgraditi) Quali le conseguenze?

• Confronto su aspetti emotivi e conseguenze dei comportamenti evidenziati nei filmati: le emozioni e le reazioni dei protagonisti del filmato;

• Raccolta delle proposte per affrontare il problema/situazione critica: chi sono gli interlocutori più opportuni per chiedere aiuto? Come possono proteggersi i ragazzi da comportamenti quali il bullismo e il cyberbullismo? 4. DURATA: 2 ORE 5. MATERIALI E SUPPORTI DIDATTICI:  LAVAGNA A FOGLI MOBILI  DVD RELATIVO AL TESTO: “STOP AL CYBERBULLISMO. PER UN USO CORRETTO E RESPONSABILE DEI NUOVI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE” A CURA DI NICOLA IANNACCONE, LA MERIDIANA ED. ( 2009)  “QUOTIDIANO IMMAGINARIO” Kit educativo Prevenzione Aggregativa sulla Violenza del Cyberbullismo a cura di eidos di M.Mortella e G. Cadò Udine

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Allegato: Programma degli incontri

6. OUTPUT DELL’INCONTRO =“PRODOTTO FINALE” Condivisione della lettura delle dinamiche relazionali interne al gruppo e riflessione sulle possibili alternative relazionali Sperimentazione di un modello di riflessione critica, applicato agli stimoli dei filmati visionati Sperimentazione del lavoro in piccolo gruppo Approfondimento della conoscenza reciproca nel gruppo

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Allegato: Programma degli incontri

Quarto Incontro 1. SETTING: disposizione a semicerchio delle sedie in presenza di due conduttori, posti di fronte al semicerchio dei ragazzi (sedici sedie - anche la sedia per i ragazzi assenti); 2. OBIETTIVI DELL’INCONTRO:

• • • • • •

Consolidare l’entità “gruppo” attraverso la cura delle relazioni nel gruppo Integrare nel gruppo i ragazzi assenti all’incontro precedente Proporre un modello di relazione positivo da parte degli adulti: ascolto e contenimento Approfondire le conoscenze da parte del gruppo sul tema del Bullismo e Cyberbullismo Promuovere una cultura della cooperazione, del rispetto, del confronto in gruppo Sperimentare modelli comunicativi assertivi (vs aggressivi)

3. ATTIVITÀ’ PREVISTE Prima Parte ( 15-20 min): Apertura -

Riepilogo dell’incontro precedente attraverso il Quotidiano Immaginario Raccolta feedback sull’incontro precedente

Seconda Parte (1 ora e 40 min): Lavoro in Gruppo su Bullismo e Cyberbullismo Introduzione e Visione dei cortometraggi: 4, 5, 7,8 IL LAVORO IN PICCOLO GRUPPO Ogni piccolo gruppo ( 4 persone) si confronta sui contenuti proposti attraverso i filmati visionati, seguendo una serie di domande ( vedi materiali). All’interno del gruppo viene individuato un portavoce che illustrerà il lavoro del piccolo gruppo in plenaria. IL LAVORO IN PLENARIA Confronto sulla lettura dei filmati: qual è la gavità del comportamento agito dal bullo/cyberbullo? Quali le conseguenze? Confronto su aspetti emotivi e conseguenze dei comportamenti evidenziati nei filmati: le emozioni e le reazioni dei protagonisti del filmato Raccolta delle proposte per affrontare il problema/situazione critica: chi sono gli interlocutori più opportuni per chiedere aiuto? Come possono proteggersi i ragazzi da comportamenti quali il bullismo e il cyberbullismo? 4. DURATA: 2 ORE 5. MATERIALI E SUPPORTI DIDATTICI:  LAVAGNA A FOGLI MOBILI  “QUOTIDIANO IMMAGINARIO”. 7. OUTPUT DELL’INCONTRO =“PRODOTTO FINALE” Sperimentazione di un modello di riflessione critica, applicato agli stimoli dei filmati visionati Sperimentazione del lavoro in piccolo gruppo Approfondimento della conoscenza reciproca nel gruppo

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Allegato: Programma degli incontri

Quinto incontro 1. SETTING: disposizione a semicerchio delle sedie in presenza di due conduttori, posti di fronte al semicerchio dei ragazzi (sedici sedie - anche la sedia per i ragazzi assenti); 2. OBIETTIVI DELL’INCONTRO:

• • • • • • •

Consolidare l’entità “gruppo” attraverso la cura delle relazioni nel gruppo Integrare nel gruppo i ragazzi assenti all’incontro precedente Proporre un modello di relazione positivo da parte degli adulti: ascolto e contenimento Valorizzare la presenza di adulti di riferimento nei contesti di vita dei ragazzi Approfondire le conoscenze da parte del gruppo sul tema del Bullismo e Cyberbullismo e ricondurle alla realtà quotidiana alla quale appartengono i ragazzi Promuovere una cultura della cooperazione, del rispetto, del confronto in gruppo Sperimentare modelli comunicativi assertivi (vs aggressivi)

3. ATTIVITÀ’ PREVISTE Prima Parte ( 40 min): Apertura -

Riepilogo dell’incontro precedente attraverso il Quotidiano Immaginario Raccolta feedback sull’incontro precedente Riepilogo stimoli sul tema del cyberbullismo Discussione in plenaria a partire dalla considerazione che gli adulti non sono citati come possibili interlocutori nei momenti di difficoltà dei ragazzi:  Come sono percepiti gli adulti? Qual è il loro ruolo?  Quando possono essere degli interlocutori nelle situazioni critiche?  Quali sono gli atteggiamenti degli adulti, che favoriscono la relazione, secondo i ragazzi ?

Seconda Parte (1 ora e 20 min): Lavoro sui gruppi di appartenenza( ad es. il Gruppo Classe) Ascolto e discussione in gruppo sulle esperienze dei ragazzi nei gruppi ai quali appartengono: scuola o gruppi spontanei Lettura delle caratteristiche del bullismo, secondo il concetto del triangolo drammatico e delle posizioni esistenziali: Vittima: “io -/ tu +” =considera sé stesso in modo negativo (svalutazioni) e considera l’altro migliore (di successo, capace, …) Bullo: “io +/tu – ”=considera se stesso positivamente sulla base delle debolezze degli altri Ruolo del gruppo e del contesto:

• l’importanza di non “normalizzare” comportamenti aggressivi o devianti, nei gruppi di appartenenza, sebbene siano frequenti;

• individuare nel contesto le risorse disponibili: i pari, gli adulti capaci di ascolto; Esplorare comportamenti alternativi a quelli che caratterizzano le dinamiche relazionali violente: che cosa posso fare io per contribuire al cambiamento? 4. DURATA: 2 ORE 5. MATERIALI E SUPPORTI DIDATTICI:  LAVAGNA A FOGLI MOBILI Kit educativo Prevenzione Aggregativa sulla Violenza del Cyberbullismo a cura di eidos di M.Mortella e G. Cadò Udine

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Allegato: Programma degli incontri

 “QUOTIDIANO IMMAGINARIO”. 6. OUTPUT DELL’INCONTRO =“PRODOTTO FINALE” Condivisione da parte dei ragazzi del gruppo della possibilità di comportamenti e scelte alternative ai comportamenti spontanei o ripetitivi; Clima di fiducia nel gruppo; Scambi relazionali rispettosi all’interno del gruppo; Buon livello di partecipazione;

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Allegato: Programma degli incontri

Sesto incontro 1. SETTING: disposizione a semicerchio delle sedie in presenza di due conduttori, posti di fronte al semicerchio dei ragazzi (sedici sedie - anche la sedia per i ragazzi assenti); 2. OBIETTIVI DELL’INCONTRO:

• • • • •

Consolidare l’entità “gruppo” attraverso la cura delle relazioni nel gruppo Integrare nel gruppo i ragazzi assenti all’incontro precedente Consolidare una modalità di relazione positiva da parte degli adulti: ascolto e contenimento Promuovere una cultura della cooperazione, del rispetto, del confronto in gruppo Lavorare sul feedback dei conduttori (x stimolare una riflessione - maggiore consapevolezza) rispetto all’atteggiamento assunto dal gruppo di ragazzi rispetto alle attività proposte: livello di autonomia e capacità di iniziativa Preparare il gruppo ad individuare i contenuti da esporre nell’incontro - chiusura del Progetto di Peer Education (momento divulgativo -tipo Conferenza- sul percorso realizzato)

3. ATTIVITÀ’ PREVISTE Prima Parte ( 40 min): Apertura • • •

Riepilogo dell’incontro precedente attraverso il Quotidiano Immaginario Raccolta feedback sull’incontro precedente Restituzione al gruppo sull’atteggiamento passivo che viene assunto dai partecipanti all’attività di Peer Education

Seconda Parte (1 ora e 20 min): Lavoro sui feedback del percorso realizzato finora Lavoro in plenaria per raccogliere il Bagaglio dell’esperienza del gruppo: i cambiamenti personali osservati le informazioni acquisite sul Bullismo e Cyberbullismo il clima del gruppo la relazione con i conduttori 4. DURATA: 2 ORE 5. MATERIALI E SUPPORTI DIDATTICI:  LAVAGNA A FOGLI MOBILI  “QUOTIDIANO IMMAGINARIO 6. OUTPUT DELL’INCONTRO =“PRODOTTO FINALE” Consapevolezza che si è costituito il gruppo Condivisione sull’utilità di essere attivi nelle attività previste dal progetto ( vedi chiusura del Progetto con Conferenza rivolta al pubblico = compagni di scuola e insegnanti)

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Allegato: Programma degli incontri

Settimo Incontro 1. SETTING: disposizione a semicerchio delle sedie in presenza di due conduttori, posti di fronte al semicerchio dei ragazzi (sedici sedie - anche la sedia per i ragazzi assenti); 2. OBIETTIVI DELL’INCONTRO:

• • • • • • •

Costituire i gruppi di lavoro (4 piccoli gruppi) per la Conferenza del 9.03.2012 Definire i contenuti e le modalità di presentazione previsti per l’incontro di chiusura del Progetto ( Conferenza) Individuare le attività da realizzare per ogni componente del gruppo Condividere la scaletta degli interventi Definire la metodologia di lavoro Accordare le modalità di supporto e supervisione al lavoro dei singoli e dei piccoli gruppi, da parte dei Conduttori e degli Insegnanti coinvolti (tutoraggio) Promuovere e permettere di sperimentare l’autonomia dei ragazzi rispetto ad un compito specifico: realizzazione dei contenuti per la Conferenza

3. ATTIVITÀ’ PREVISTE Prima Parte ( 15-20 min): Apertura

• •

Riepilogo dell’incontro precedente attraverso il Quotidiano Immaginario Raccolta feedback sull’incontro precedente

Seconda Parte (1 ora e 40 min): Organizzazione della Conferenza del 9.03.2012( Chiusura del Progetto a. I TEMI I E PICCOLI GRUPPI •

IL GRUPPO e il bagaglio e il bagaglio acquisito, a cura di… Gruppo 1

INFORMAZIONI SUL CYBERBULLISMO, a cura di: Gruppo 2

I NOSTRI CERCHI NELL’ACQUA, a cura di Gruppo 3 + integrazione dei Formatori

I GRAFICI: sistemeranno il materiale prodotto dai tre gruppi in un unico “prodotto” coerente graficamente, che valorizzi l’esperienza, sia chiaro ed efficace nella comunicazione al pubblico ( classi dei partecipanti e insegnati), apporti degli elementi creativi e tenga conto dei requisiti tecnici necessari alla presentazione ( vedi aula individuata per plenaria): a cura di Gruppo 4

In ogni piccolo gruppo è stata definita anche l’attività del singolo ragazzo/a. Questa scelta metodologica è finalizzata alla responsabilizzazione di ogni singolo componente del gruppo e permette di far fronte alle difficoltà che alcuni ragazzi hanno evidenziato nel lavorare in assetto di piccolo gruppo o coppia di lavoro ( difficoltà dovute ad aspetti contingenti e relazionali).

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Allegato: Programma degli incontri

b. LA RETE DI SUPPORTO ai ragazzi( Adulti coinvolti): i formatori e gli insegnanti •

incontro organizzativo tra formatori e insegnanti coordinatori per condividere metodo di tutoraggio dei ragazzi

individuazione di un incontro di supervisione del materiale prodotto dai ragazzi (1 ora)

comunicazione ai ragazzi delle “Istruzioni per l’uso” come linee guida utili alla preparazione dei contenuti da esporre

4. DURATA: 2 ORE+ 1 ORA EXTRA CON I RAGAZZI+ 1ORA E 30 MIN PER INCONTRO RETE ADULTI 5. MATERIALI E SUPPORTI DIDATTICI:  LAVAGNA A FOGLI MOBILI  “QUOTIDIANO IMMAGINARIO  ISTRUZIONI PER L’USO ( VEDI ALLEGATO 1)  SCALETTA DELLA CONFERENZA ( VEDI ALLEGATO 2) 6. OUTPUT DELL’INCONTRO =“PRODOTTO FINALE” Necessità di supporto e tutoraggio dei ragazzi, da parte delle rete di Adulti (vedi sopra) per sostenere i ragazzi nella preparazione dei materiali (esperienza in autonomia) Constatazione dei limiti e risorse del Gruppo di ragazzi. All’inizio delle attività di preparazione della Conferenza si è riscontrato che: 1. alcuni ragazzi non si sono attivati per un confronto all'interno delle coppie di lavoro stabilite; altri ragazzi risultano poco consapevoli del compito che gli spetta, nel parlare al pubblico di coetanei (atteggiamento superficiale); 2. insufficiente esperienza nel lavoro in gruppo 3. difficoltà a chiedere (se non ho capito, se ho bisogno di aiuto,...) In corso d’opera i ragazzi hanno mostrato un livello di partecipazione-responsabilizzazione crescente: 4. il livello di coinvolgimento dei ragazzi è stato positivo e in crescita nel corso degli incontri 5. il livello di intraprendenza dei ragazzi è aumentato nel corso dell’attività 6. gli scambi relazionali all’interno del gruppo si sono intensificati

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Allegato: Programma degli incontri

Ottavo Incontro: la Conferenza a Chiusura del Progetto 1. SETTING: l’attività si svolge in aula magna, davanti ad un pubblico costituito dai compagni di classe dei ragazzi partecipanti al progetto di Peer Education. Sono presenti alcuni degli insegnanti direttamente coinvolti nel progetto e altri insegnanti come accompagnatori delle classi. 2. OBIETTIVI DELL’INCONTRO:

• • • •

Interconnessione dei diversi contesti in cui sono inseriti i Ragazzi (I CERCHI NELL’ACQUA); Coinvolgimento e Partecipazione della Rete di supporto degli Adulti- Insegnanti; Offrire visibilità e concretezza al percorso realizzato dai ragazzi; Consentire che i ragazzi rafforzino la consapevolezza del percorso formativo/ esperienziale, attraverso il confronto con i pari e con gli insegnanti.

Informare i ragazzi e gli adulti sul tema del Cyberbullismo e della violenza nei contesti di vita.

3. ATTIVITÀ PREVISTE: L’ESPERIENZA DEL GRUPPO DI “PEER EDUCATION” RACCONTATA AI COMPAGNI DI SCUOLA   

Visione dei cortometraggi sui quali ha lavorato il gruppo (10 min) Introduzione del Progetto Povel come Peer Education : la filosofia di intervento e presentazione del gruppo (15 min)_ intervengono i Formatori Esposizione da parte dei ragazzi: Gruppo 1: “IL GRUPPO E IL BAGAGLIO ACQUISITO (15/20 min)”: l’esperienza di gruppo(= chi siamo come gruppo, che caratteristiche ha il gruppo, che cosa è accaduto durante il percorso assieme,…), programma degli incontri; il quotidiano immaginario e le impressioni personali sugli incontri ( riepilogo degli aspetti più significativi); descrizione di come abbiamo lavorato assieme (= lavoro in piccolo gruppo e lavoro nel gruppo allargato, discussione sui cortometraggi, discussione e scambi di opinioni, esperienze personali); sintesi di “cosa ci portiamo a casa” dall’esperienza. Gruppo 2: “INFORMAZIONI SUL CYBERBULLISMO (20/25 min)”: le caratteristiche del bullismo e del cyberbullismo; commenti e riflessioni del gruppo sui cortometraggi; descrizione ruoli nel bullismo/cyberbullismo attraverso il “ triangolo drammatico”; Modi per “uscire dal triangolo drammatico”. Gruppo 3: “I NOSTRI CERCHI NELL’ACQUA (15/20 min )”, a seguire intervengono i formatori: le proposte per affrontare il cyberbullismo ( e bullismo), raccolte durante l’esperienza in gruppo:con chi parlare? a chi chiedere aiuto? in che contesti? Condividere l’esperienza di Peer Education.

Conclusione e dibattito: Dibattito sul cyberbullismo, sulle forme di violenza e sulle ricadute dell’esperienza formativa, a cura dei formatori e dei ragazzi del Gruppo di Peer Education.

4. DURATA: 2 ORE 5. MATERIALI E SUPPORTI DIDATTICI: COMPUTER E VIDEO PROIETTORE CELLULARE AL QUALE INVIARE SMS IN FORMA ANONIMA CON I QUESITI PER IL DIBATTITO Kit educativo Prevenzione Aggregativa sulla Violenza del Cyberbullismo a cura di eidos di M.Mortella e G. Cadò Udine

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Allegato: Programma degli incontri

SINTESI SUI CONTENUTI TRATTATI NEL PERCORSO FORMATIVO NELLA FORMA DI SLIDES (PPT) 6. OUTPUT DELL’INCONTRO =“PRODOTTO FINALE” OTTIMA PARTECIPAZIONE DEL GRUPPO DI RAGAZZI NELL’ESPOSIZIONE E AL DIBATTITO LIVELLO BUONO DI CONSAPEVOLEZZA SUI TEMI TRATTATI COINVOLGIMENTO/PARTECIPAZIONE ATTIVA DEL PUBBLICO COINVOLGIMENTO/PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI INSEGNANTI

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