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CON TIGER LED, 3000TX E TORNADO DI TRAPPEN GLI INSETTI NON SONO PIÙ UN PROBLEMA
Made in Italy e frutto dell’ultra quarantennale esperienza dell’azienda, questi tre apparecchi assicurano la massima efficacia nella protezione di ambienti interni ed esterni. Conformi alle norme HACCP possono essere utilizzati anche in ambienti pubblici
La Trappen di Villasanta (MB), produce dal 1980 apparecchi per la cattura degli insetti volanti ad aspirazione brevettati completamente prodotti in Italia con 48 mesi di garanzia.
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TIGER LED, 3000tx e Tornado attirano gli insetti con una speciale lampada attinica ( o Led) e li aspirano silenziosamente convogliandoli in un cassetto o in un sacco di raccolta a seconda del modello. Gli insetti catturati muoiono per disidratazione entro qualche ora.
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A differenza dei vecchi sistemi con la griglia ad alta tensione, con questi apparecchi gli insetti non vengono fulminati dalla scarica elettrica e, quindi, la loro cattura non produce scintille o cattivi odori.
I nostri cattura insetti ad aspirazione sono molto efficaci sia all’interno che all’esterno. Tornado infatti è resistente alla pioggia. Si possono utilizzare anche in locali pubblici come ristoranti, cucine, negozi alimentari perché sono conformi alle norme HACCP. Il consumo di corrente di questi dispositivi è molto basso in quanto la loro potenza è di circa 50/100w. Tiger, 3000tx e Tornado sono prodotti da Trappen in Italia che, quindi, ne garantisce durata, qualità efficienza e assicura un servizio post vendita di eccellenza.
Il modello TIGER LED è equipaggiato con una lampada UV LED che consuma fino al 50% in meno di corrente rispetto alle versioni con lampada tradizionale, il 3000TX è equipaggiato con una lampada attinica da 32w e copre una superfice di circa 150 mq all’interno e 75 all’esterno. Il modello Tornado è completamente in acciaio inox e a prova di pioggia per poter essere utilizzato anche all’esterno nei giardini, piscine eccetera, è equipaggiato con 2 lampade attiniche con pellicola antifrantumazione per la massima sicurezza di utilizzo. Per l’utilizzo negli uffici Trappen produce Luna 50, un particolare cattura insetti a carta collante da inserire senza alcuna modifica nei controsoffitti 60x60 in modo quasi invisibile.
In questo caso le lampade attiniche attirano gli insetti che rimangono bloccati sul cartoncino collante (con additivo alimentare di richiamo e feromone). Il cartoncino va sostituito ogni 2 mesi circa. Un plus di questi dispositivi è che catturano anche le cimici senza schiacciarle e, quindi, senza creare cattivi odori. Trappen è l’azienda leader sia in Italia che all’estero per la produzione e distribuzione di questi dispositivi.
Per informazioni: www.trappen.it
Trappen è alla ricerca di rivenditori e distributori in tutta Italia.
Chi fosse interessato può inviare la propria candidatura a: info@trappen.it ste stabili durante l’anno, grazie anche alla consapevolezza dei consumatori sull’importanza degli spazi verdi e dalla loro crescente passione per il giardinaggio”.
Davide Apollonio, Ceo di Ferraboli, mette in luce che “nel mondo del DIY le vendite nel 2022 hanno segnato una lieve diminuzione. Due i fattori scatenanti: la guerra in Ucraina e la speculazione sui prezzi delle materie prime, che hanno portato in taluni casi la merce sui punti vendita ad un prezzo di sell out troppo alto e poco accettato in un momento di forte incertezza”.
Filippo Boghi, Amministratore Delegato di Ferro Bulloni Italia, afferma che “il volume delle vendite nel 2022 ha iniziato a risentire del calo fisiologico dopo la forte impennata degli anni 2020 e 2021 quando molti italiani, costretti a casa per via della pandemia, si sono dedicati alla cura del giardino acquistando l’attrezzatura necessaria presso i grossisti di ferramenta e le grandi catene distributive organizzate per la vendita online. Inoltre, come tutti sappiamo, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha generato un forte aumento di tutti i prezzi delle materie prime e di conseguenza una diminuzione della domanda, specialmente nel secondo semestre del 2022”.
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Alberto Sottocornola, Responsabile Tecnico di Granulati Zandobbio, rileva che “il mercato si è leggermente contratto rispetto al 2021, ma è comunque in forte aumento rispetto al 2020 e 2019. Le marginalità si sono ridotte a fronte di un forte aumento dei costi di produzione e materie prime. Per politica aziendale e commerciale abbiamo deciso di limitare il più possibile gli incrementi cercando di assorbire il più possibile gli aumenti di costi temporanei. Alcune categorie di prodotto sono comunque cresciute in particolare le bordure per giardinaggio e per posatori di pavimentazioni da esterno e le pavimentazioni in pietra sinterizzata per esterno in generale”.
Lorena Piazza, Amministratore di Handy Officine Piazza, spiega che “il 2022 è stato un anno caratterizzato da grande variabilità di prezzi e listini sul mercato, che ha interessato tutti in modo trasversale. HANDY si è impegnata per mantenere stabili i prezzi dei prodotti, con una inevitabile contrazione della marginalità. Abbiamo dato un segnale di stabilità e attenzione ai nostri clienti”.
Andrea Buda, Direttore Commerciale di Hortus, evidenzia che “in termini di fatturati nel 2022 vi è un ritorno alla dimensione pre-pandemica. Dopo due anni in cui le persone si sono ritrovate con maggiore disponibilità di tempo e limitata possibilità di spostamento a causa dei provvedimenti di contenimento per l’emergenza sanitaria e che hanno indirettamente favorito il settore hobby, nel 2022 si è segnato il ritorno alla routine quotidiana antecedente la pandemia, con lo sgonfiamento di quella “bolla incrementale” che si era creata. Riguardo ai prezzi ed ai margini, il ruolo principale è stato giocato dalla dinamica al rialzo del costo delle materie prime e dalle incertezze sociali derivanti anche dal conflitto in Ucraina. Banalmente le famiglie si sono ritrovate con minor disponibilità economica da riversare nel mondo hobby e questo ha creato un effetto tenaglia per gli operatori del settore: da una parte i costi per materie prime ed energia aumentano sensibilmente, dall’altra la consapevolezza dell’impatto che l’inflazione avrebbe avuto sulle famiglie, hanno fatto individuare nella soluzione più razionale la riduzione dei margini per permettere di attraversare il momento cercando di contenere la caduta dei consumi”.
Simone Boroni, Marketing Manager di Ital-Agro, dichiara che “il settore del giardinaggio nel canale delle ferramenta ha registrato una leggera diminuzione nel 2022, con un impatto negativo sull’intero comparto. Questa situazione è stata causata da diversi fattori, tra cui le condizioni climatiche sfavorevoli che hanno portato a una primavera poco produttiva e un’estate lunga e secca con la conseguente scarsità di insetti e malattie. Inoltre, l’aumento dei prezzi delle materie prime e la loro scarsa disponibilità durante tutta la stagione hanno aggravato la situazione”.
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Luca Aspesi, Ceo di Italmachines, rileva “una forte crescita. Si sono però ridotti i margini per noi operatori, anche a fronte di un sensibile aumento dei prezzi”. Giovanni Chiantaretto, Amministratore e Socio Unico di Jolly, sostiene che “il 2022 è stato un anno davvero anomalo ed abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione del mercato, complice la congiuntura negativa della guerra Russo-Ucraina che ha imposto di variare i listini settimanalmente, senza nessuna stabilità. In generale le vendite sono state migliori del 2021 con un trend al ribasso nell’ultimo trimestre”. Federico Levrieri, Direttore Commerciale di Kemper Group, afferma che “le vendite nel 2022 possono essere considerate stabili rispetto all’anno precedente. Ciò nonostante siano cresciute alcune singole famiglie merceologiche, quella legata alla cottura da esterni e il mondo del pirodiserbo, sul quale crediamo molto date le sue importanti connessioni con la “green vision” varata dalla nostra azienda. I margini, a causa dell’aumento dei costi della materia prima e dell’andamento generale, hanno perlopiù subito riduzioni”.
Maurizio Dalla Tina, Legale Rappresentante di Kusch, mette in luce che “le vendite outdoor 2022 hanno confermato l’ormai consolidato trend di crescita nei volumi, ma soprattutto nella qualità dei prodotti. L’attrezzo economico di bassa qualità sta ormai scomparendo dagli scaffali dei rivenditori tradizionali di ferramenta, la cui clientela è conscia del fatto che il principio del risparmio si concretizza acquistando un buon prodotto una sola volta, che duri a lungo e che sia soprattutto affidabile. Non si può programmare un attrezzo per un lavoro e vederlo rompersi. Ciò implicherebbe il riacquisto e la contestuale perdita di tempo. Per quanto riguarda i prezzi di vendita, nel corso del 2022 hanno risentito ancora di un lievissimo aumento. Lo scorso anno non avevamo ancora raggiunto la fase di stabilizzazione delle quotazioni delle materie prime e lavorazioni che è arrivata in autunno e che si sta confermando tuttora. Le prospettive per la stagione 2023 sono quindi nuovamente buone”.
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Andrea rigazione, evidenzia che “il 2022 ha registrato una lieve diminuzione delle vendite. Noi operiamo esclusivamente online e la flessione era prevista dopo l’incremento verticale del settore e-commerce in seguito all’emergenza Covid negli anni 2020 e 2021 e in seguito agli aumenti generalizzati dei prezzi”. Marco Orlandelli, Ceo di Organizzazione Orlandelli, sottolinea che “nel 2022 le vendite destinate ai dettaglianti di ferramenta sono aumentate perché il reparto piante e fiori sta venendo costantemente ampliato all’in- terno del punto vendita per soddisfare la crescente richiesta da parte dei consumatori. Chi ha temporeggiato non cogliendo immediatamente il potenziale di vendita portato dalla pandemia negli scorsi anni, si sta ora attrezzando per cercare di recuperare il gap maturato con i propri competitor, mentre chi ha capito immediatamente il potenziale, sta implementando quanto inizialmente improntato, in modo da cogliere tutte le opportunità derivanti da questa merceologia, aumentando sempre più la propria offerta e il proprio vantaggio competitivo”.
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Cosimo Pagano, amministratore di Pagano Fiori, spiega che “nel 2020 e 2021 si è verificato un forte incremento delle vendite del reparto piante, dovuto principalmente alla pandemia che ha avvicinato ancora di più il consumatore verso il mondo green, specialmente per quanto riguarda le essenze orticole e piante da balcone. La lieve flessione delle vendite nel corso del 2022 dipende esclusivamente da questo motivo, purtroppo lo stesso non si è verificato sui margini, che hanno subito una importante flessione proprio a causa dei vari aumenti delle materie prime. Non è poi stato possibile scaricare sui listini tutti gli aumenti verificatisi”.
Stefano Caironi, Direttore Vendite di Royal Seed e Leben, registra “un mercato senza particolari scossoni. Dopo il forte incremento registrato fra il 2020 ed il 2021 per il Covid, nel 2022 c’è stata una piccola contrazione per il freddo e la siccità. Fattori che hanno avuto un impatto nel segmento hobbistico. Tale trend dipende dal fatto che il settore delle sementi è anticiclico perché quando c’è una crisi si tende a piantare di più in casa e ciò accresce la richiesta di semi e piante”.
Riccardo Mangeri, responsabile commerciale GD di Tercomposti, dichiara che “nel 2022 le vendite non sono state le medesime del precedente anno. Il risultato era prevedibile poiché il 2021, per quanto abbia portato risultati eccellenti, era influenzato dagli effetti del Covid e quindi non può essere considerato come gli altri anni. Nonostante tale calo, la maggior parte delle quote di mercato conquistate sono state mantenute, e questo ci conforta”.
Claudio Sciurpa, Amministratore Delegato di Vitakraft Italia, afferma che “gli ultimi due anni sono stati molto difficili: alla pandemia globale si sono aggiunte numerose tensioni internazionali che hanno influito anche nel mercato dei prodotti per animali da compagnia, determinando un consistente aumento generalizzato dei costi e la difficoltà, in alcuni settori, a reperire materie prime. Gli ultimi dati disponibili confermano però il buon andamento del mercato del pet in termini di vendite che, unito alla crescita della popolazione animale e dei pet owners, ci fa ben sperare per il futuro. Vitakraft, chiude il 2022 con ottimi risultati, ben oltre la media di settore per quanto riguarda il fatturato di canale. Buoni anche i dati sul fronte della distribuzione e del numero medio di referenze per punto vendita. Dati che confermano Vitakraft come uno dei player più importanti del settore”.
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Simone Dal Prà, Country Manager
Sales di Weber-Stephen Products Italia, mette in luce il fatto che “nel 2022 le persone da un lato hanno orientato i loro consumi verso tutte quelle attività che sono state precedentemente vietate dalle restrizioni Covid e dall’altro il conflitto bellico ancora in corso ha gettato un alone di incertezza sulla situazione economica a causa dell’aumento del costo della vita. Le incognite sulla tenuta economica hanno rallentato i consumi e alimentato la paura di un rischio inflazionistico. È così che per Weber, come per molti altri brand di prodotti per la casa, ad un 2021 da record legato a un’alta percentuale di italiani che ha scoperto - complice l’esigenza di rimanere tra le mura domestiche - il mondo del barbecue, è seguito un 2022 più lento. Fortunatamente alle spalle di WEBER c’è una holding molto forte, sia dal punto di vista produttivo che finanziario, in grado di garantire stabilità e disponibilità di prodotto. È inevitabile comunque che la marginalità dei produttori - inclusa quella delle ferramenta - ne sia uscita penalizzata, e questo per contenere gli aumenti dei prezzi e invitare all’acquisto”.
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Ragioni ed effetti del rallentamento Mario Cornero mette in luce che “la plastica - se inserita in un circolo virtuoso - presenta caratteristiche pienamente compatibili con le crescenti esigenze di eco-sostenibilità in quanto si tratta di materiale che per sua natura permette il riciclo totale e che presenta caratteristiche funzionali, estetiche e di costo difficilmente eguagliabili. Per quel che riguarda ARCA, in un’ottica di crescente attenzione ai temi dell’ecosostenibilità, le principali colorazioni delle linee sia garden sia coltivazione sono realizzate con minimo il 95% di plastiche riciclate derivanti dalla raccolta differenziata domestica, oltre che al 100% riciclabili”. Secondo Nico Cavallini “i fattori sono diversi. Andiamo dall’aumento delle materie prime, per passare ai forti aumenti dei costi di trasporto, senza considerare il forte impatto negativo che ha portato la guerra in essere. Sono tutti elementi che hanno destabilizzato molto la situazione economica mondiale, e forse il dato più negativo è il fatto che c’è chi ne ha approfittato di questa situazione andando a lucrare in settori di vendita dove questo tipo di problematiche non avevano preso piede e questo ha peggiorato le cose ampliando le problematiche stesse”. Alessandro Sordi sostiene che “il settore non si sta trasformando. Possiamo piuttosto affermare che questo business, come altri, è vittima dell’instabilità economica che nell’ultimo periodo sembra tornare alla normalità. Questo grazie alla stabilizzazione dei costi delle materie prime in primis”.
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Guglielmo Bitossi cita “un ricercatore del CNR, che nell’ottobre scorso ha sentenziato “non so se l’estate del
2022 è stata la più calda degli ultimi 50 anni ma sicuramente sarà la più fresca dei prossimi 50”. Nonostante i prezzi più alti, l’eccezionale caldo dell’estate 2022 ha comunque creato una forte domanda di prodotti di ventilazione e raffrescamento diventando i best seller della stagione”. Angela Novembre spiega che “i fattori più importanti sono la selezione di fornitori specializzati per DIY, l’ampiezza e la profondità di assortimento, gli orari di apertura flessibili che si coniugano con la possibilità di effettuare acquisti online, l’assistenza pre e post-vendita, l’erogazione di corsi di formazione per gli hobbisti”. Paolo De Nora afferma che “le ragioni che stanno trasformando questo settore sono la crescente consapevolezza ambientale, l’attenzione alla salute e la sostenibilità. Questi fattori hanno portato alla necessità di prodotti sempre più ecologici e sicuri per l’ambiente”. Davide Apollonio afferma che “il mondo dell’outdoor è in forte crescita negli ultimi anni e così lo sarà anche nel futuro. Questo settore deve però scontare la non indispensabilità del proprio prodotto e quindi nel momento in cui esistono delle frizioni internazionali e/o anche locali, soffre nelle vendite, proprio perché stiamo parlando di prodotti di cui può essere posticipata la vendita”.
Filippo Boghi ammette che “molti acquirenti, costretti a casa per via del Covid, si sono abituati ad ordinare il proprio fabbisogno online evitando così di doversi recare di persona presso il più vicino punto vendita”. Alberto Sottocornola evidenzia che “il mondo della fornitura dei materiali per esterno è molto cresciuto a seguito della pandemia. Il pubblico valorizza maggiormente gli ambienti esterni e ha riscoperto il valore del vivere all’aria aperta. Ha portato, chi ha la possibilità, ad usare e migliorare il proprio giardino e ambiente esterno: da un semplice giardino, al terrazzo e alla piscina. Anche le amministrazioni e gli esercenti di spazi dedicati al pubblico hanno investito maggiormente negli ambienti esterni ritrovando nei nostri prodotti un materiale qualitativo, esteticamente bello ma soprattutto duraturo con garanzie di bassi costi manutentivi e di pulizia nel lungo termine”. Lorena Piazza sostiene che “c’è maggiore prudenza negli acquisti da parte dei dettaglianti, sia di ferramenta che nel garden, altro nostro settore di riferimento. Questa è causata dall’instabilità congiunturale e dall’incertezza di questo periodo storico. Il cliente finale è più attento a come spende i suoi soldi e questo influenza le scelte di acquisto dei dettaglianti”.
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Andrea Buda sottolinea il fatto che “l’incremento dei costi per materie prime ed energia è determinante nel nostro settore: il mondo delle sementi hobby per giardinaggio è un mondo ormai molto appiattito, dove le proposte fra i vari concorrenti mostrano poche differenze negli assortimenti e nei prezzi.
Qualche differenza in più è individuabile nel servizio, ma probabilmente nulla che permetta di alimentare quelle marginalità proprie di settori a forte componente innovativa-ricerca-tendenza. In questo contesto le possibilità di assorbimento di costi è molto limitata, forse solo appannaggio delle realtà più strutturate, con una buona storia alle spalle ed eventualmente con una diversificazione di attività su più canali ed articoli (siano di gamma o di complemento). L’altro aspetto degno di nota è il profilo del consumatore medio dell’articolo: da anni si registra una riduzione del mercato a seguito del ricambio generazionale. Se gli anni ’70-80 hanno registrato il massimo splendore per le sementi in campo hobby, i dati hanno poi mostrato un decremento, dovuto ad un minore interesse ed una minor competenza delle generazioni a seguire. Nel biennio 2020-2021 un pubblico medio di 40enni ha approcciato ai prodotti, e qualcuno di questi rimarrà consumatore abituale, ma parliamo di un impatto molto limitato sul trend generale”. Simone Boroni sostiene che “il business degli articoli da giardinaggio destinati ai dettaglianti di ferramenta sta subendo una trasformazione dovuta a diversi fattori. L’innovazione tecnologica sta portando nuovi prodotti specializzati, come robot tagliaerba e sistemi di irrigazione automatizzati. Allo stesso tempo, le ferramenta stanno evolvendo e inserendo sempre più prodotti legati alla gestione e manutenzione della casa. Inoltre, la
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Alessandro Sordi, Sales & Managing Director Bestway
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crescente attenzione dei consumatori verso la sostenibilità sta portando alla richiesta di prodotti ecologici e sostenibili, anche nel settore del giardinaggio. Questi fattori stanno cambiando il modo in cui i dettaglianti di ferramenta offrono i loro prodotti e servizi e come i consumatori li acquistano e li utilizzano”.
Luca Aspesi osserva “un generale aumento dei prezzi a causa del periodo Covid e guerra. Anche il costo dei trasporti ha fatto registrare un significativo incremento”. Giovanni Chiantaretto osserva che “il quadro economico durante il 2023 è molto differente e purtroppo al ribasso, come confermano i dati del primo bimestre. Il fattore più rilevante che sta dunque trasformando questo business è il generale rallentamento dei consumi, complice il lungo periodo di alta inflazione che ha impoverito le famiglie”. Federico Levrieri rileva che “lo scorso anno abbiamo salutato una svolta rispetto al periodo pandemico, con una relativa ripresa delle normali attività lontane da casa. Questo ha rallentato il trend di tutto il mondo legato al DIY. Le persone hanno ripreso a viaggiare, a spostarsi anche per piacere. Questi ultimi aspetti ci hanno spinti a lavorare con maggior forza sul mondo outdoor ed in particolare sugli articoli portatili come fornelli, fornelletti e torce. Il fenomeno bellico ha sicuramente segnato, assieme al generalizzato aumento dei costi delle materie prime, una difficoltà nell’approvvigionamento di queste ultime”. Maurizio Dalla Tina è convinto che “il settore outdoor nelle ferramenta avrà un trend di crescita ancora a lungo per varie ragioni. Le persone sentono sempre più il bisogno di stare e lavorare all’aria aperta per distrarsi dallo stress della vita professionale. Vi è una maggiore migrazione dai grossi centri cittadini privi di spazi verdi privati verso la periferia o centri minori in abitazioni dotate di giardini. In edilizia ormai da decenni si costruiscono nuove abitazioni con spazi verdi privati!”. Andrea Tenore spiega che “i fattori principali di trasformazione sono imputabili agli effetti ancora presenti sul mercato relativi all’emergenza Covid, a cui si sono sommate dinamiche inflattive e aumento dei costi”.
Marco Orlandelli sostiene che “la pandemia ha ampliato la platea dei consumatori interessati alla categoria garden all’interno di DIY e ferramenta, aumentando la domanda di prodotti da giardinaggio che è destinata ad essere strutturale. Il desiderio di migliorare i propri spazi all’aperto, o di mantenere il miglioramento apportato durante la fase più acuta della pandemia, quando si trascorreva più tempo in casa, è sicuramente un fattore trainante destinato a perdurare, poiché molte più persone hanno potuto apprezzare il beneficio derivante dalla cura del verde e sono diventati degli appassionati del settore. In secondo luogo, l’aumento dell’interesse per l’agricoltura urbana e la sostenibilità ambientale sono trend che sostengono la domanda di prodotti per il giardinaggio”. Cosimo Pagano afferma che “il settore del verde vivo è stato interessato esclusivamente dal fattore costi, le vendite hanno tenuto bene il mercato e fanno prevedere anche un incremento nel corso del 2023 (già nei primi due mesi dell’anno si è notata questa ripresa). Il costo delle materie prime e maggiormente i costi energetici sono stati in parte compensati con un aumento di produzione di piante che non necessitano di eccessivi costi di produzione (energia elettrica, riscaldamento ecc.)”. Stefano Caironi ascrive “le ragioni del positivo andamento delle sementi soprattutto grazie al primo lockdown, ovvero quello del 2020, che ha favorito maggiormente le vendite”. Riccardo Mangeri sostiene che “la pandemia ha risvegliato un bisogno latente che è quello di avere necessariamente un angolo, uno spicchio di spazio verde in cui ci possa recare anche solo per una boccata d’aria. Pertanto qualsiasi prodotto abbia un collegamento con questa necessità, può trovare il proprio spazio all’interno della spesa dei consumatori”.
Claudio Sciurpa nota che “uno dei fattori che registriamo, come del resto tutti i produttori del pet e non solo, è l’aumento generalizzato dei costi: materie prime, produzione, energia fino ai costi per il packaging e il trasporto.
Ital-Agro
Questo ovviamente, per quanto l’azienda cerchi di ammortizzarli grazie anche alle sinergie internazionali del nostro gruppo, si ripercuote sul prezzo finale del prodotto. Ne è conseguito un incremento dell’inflazione che in Italia ha toccato livelli importanti”. Simone Dal Prà spiega che “in una situazione come quella attuale, con i magazzini carichi di merce e le richieste moderatamente lente, la tendenza è quella di agire sugli assortimenti, assottigliando le gamme e favorendo i prodotti meno costosi da un lato e dall’altro, soprattutto per i punti vendita nelle zone di villeggiatura o nei piccoli paesi, quelli di fascia alta la cui domanda è meno elastica rispetto all’andamento dei prezzi. Così facendo, però, il rischio è di non soddisfare una parte della clientela o di non beneficiare della presenza dei prodotti più innovativi all’interno dell’assortimento trasformando la ferramenta in un punto vendita meno appetibile”.
Covid e guerra: quale impatto
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Nico Cavallini afferma che “il Covid ha portato instabilità solo sulle situazioni di vendita al di là del comparto online.
Negozi, centri commerciali e catene di vendita specializzate di prodotti non di prima necessità hanno subito un calo, al contrario il sistema online ha avuto un incremento grazie al fatto che il cliente aveva più tempo da dedicare a questo tipo di business. Per gli eventi bellici, come detto, è una situazione che ha sì influenzato l’economia, ma più che altro si è trattato di un pretesto per applicare aumenti e situazioni economiche sbagliate a carico degli utenti finali senza un valido motivo. La crisi era già in atto, questa situazione è stato solo il pretesto per mascherare una situazione economica già molto provata”. Alessandro Sordi mette in luce che “il Covid nel 2020 e nel 2021 ha spinto e portato le vendite a livelli sconosciuti in precedenza. Gli eventi bellici invece hanno scatenato instabilità/preoccupazione/ speculazione che hanno causato un fisiologico calo della propensione all’acquisto del consumatore finale”. Guglielmo Bitossi sostiene che “la pandemia ha insegnato al cliente finale che non esistono solo gli articoli esposti nel negozio ma anche molti altri. L’accesso ai canali di vendita online ha cambiato le abitudini dei clienti. Ecco che la “rivendita illuminata” si è adeguata offrendo una gamma di prodotto e non solo un paio di articoli. In particolare per la ventilazione e la lotta alle zanzare, il titolare ha sempre più deciso di esporre l’intera gamma, sicuro di dare soddisfazione al cliente che è entrato in negozio. Ecco che adesso gli ordini e le esposizioni nei negozi sono più completi”.
Paolo De Nora osserva che “Covid e guerra hanno avuto un impatto significativo sul modo in cui vengono venduti e acquistati gli articoli da giardinaggio. In particolare la pandemia ha spinto molte persone a investire nel loro giardino e nelle loro aree verdi per avere un posto dove trascorrere il tempo durante il lockdown. La guerra ha invece influenzato l’approvvigionamento di alcuni prodotti, con un aumento dei prezzi dei materiali e una diminuzione della disponibilità di alcuni articoli”. Davide Apollonio spiega che “il Covid ha dato maggior ossigeno ad un comparto appunto già in crescita: l’obbligo di stare di più casa ha fatto sì che si curassero di più le varie zone, soprattutto legate al balcone ed al giardino. Viceversa la guerra, dovunque essa sia, porta sempre con sé tanta preoccupazione ed inconsciamente una logica razionalizzazione degli acquisti, posticipando quelli non primari e meno indispensabili”. Filippo Boghi constata che “guerra e pandemia hanno sicuramento cambiato il sistema di approc- cio del consumatore. Chi non si è attrezzato in maniera efficiente a questo nuovo modo di fare business in breve tempo vedrà diminuire sensibilmente e per tutti i prodotti il proprio volume di vendita con riferimento alle quantità”. Alberto Sottocornola conferma la tesi secondo cui “Covid ed eventi bellici hanno influenzato le politiche di vendita e di acquisto. La pandemia ha spinto il mercato evolvendolo in senso positivo. L’invasione russa dell’Ucraina ha creato parecchi problemi nelle produzioni, aumentando i costi e riducendo le marginalità e inoltre ha ridotto la volontà da parte di tanti clienti ad impegnarsi a fare magazzino rimandando così gli approvvigionamenti”.
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Secondo Lorena Piazza “prima il Covid e poi l’invasione della Russia in Ucraina hanno sconvolto le logiche del mercato europeo. Dal lato produttivo, energia, gas e trasporti hanno appesantito tutti i prezzi. Dal lato del consumatore e delle scelte che opera, c’è una certa componente sociale che emerge nel cercare rassicurazione all’interno dei confini nazionali, anche attraverso gli acquisti di prodotto locale”. Andrea Buda collega “gli effetti del Covid e degli eventi bellici al successo del mercato online ed agli acquisti su siti o piattaforme web dedicate. Tuttavia il nostro settore ha risentito molto meno di altri di questo fenomeno, principalmente per due fattori: in primo luogo perché gli articoli da noi trattati sono di carattere agricolo e quindi non sono stati oggetto di restrizioni di vendita/accesso. In secondo luogo perché, trattandosi di articoli molto economici, spesso poco si prestano all’acquisto online di poche unità per consumo privato perché le spese di spedizione impattano in maniera significativa (nessuno è disposto a pagare per la spedizione il doppio o il triplo di quanto non spenda nel prodotto)”. Simone Boroni afferma che “il Covid e gli eventi bellici hanno avuto un impatto significativo sul modo in cui le persone acquistano e vendono prodotti. In particolare, si possono identificare cinque fenomeni che hanno caratterizzato il mercato. Il primo è l’aumento delle vendite online. A causa della pandemia molte persone hanno iniziato ad acquistare prodotti online per evitare il contatto sociale. Ciò ha portato ad un aumento delle vendite online, anche in settori che tradizionalmente si affidavano alle vendite in negozio. Il secondo riguarda la crescente digitalizzazione. L’uso di strumenti digitali per la vendita e l’acquisto di prodotti è diventato sempre più comune. Ad esempio, i negozi hanno iniziato ad utilizzare tecnologie come i pagamenti contactless, la scansione del codice QR e le app di consegna per ridurre il contatto fisico. Il terzo fenomeno riguarda i mutamenti nei modelli di acquisto. La pandemia ha infatti influenzato i modelli di acquisto dei consumatori. Ad esempio, molti hanno iniziato ad acquistare prodotti di Pagano Fiori maggiore durata e a pianificare i loro acquisti in modo più strategico per evitare frequenti viaggi in negozio. Il quarto riguarda la mancanza di forniture. La pandemia e gli eventi bellici hanno causato una riduzione della disponibilità di alcuni prodotti. Ciò ha portato ad un aumento dei prezzi e a problemi di approvvigionamento. Il quinto fenomeno è la crescente incertezza economica. Pandemia ed eventi bellici hanno causato un aumento dell’incertezza economica, il che ha portato a una maggiore cautela da parte dei consumatori nell’effettuare acquisti costosi e nell’investire in nuovi progetti”.
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Secondo Luca Aspesi “il modo di vendere deve essere sempre più immediato e bisogna garantire la disponibilità del prodotto anche in tempi brevi anche se guerra e Covid hanno allungato i termini di consegna ed a volte hanno costretto lo stop su alcuni prodotti data la loro indisponibilità”. Giovanni Chiantaretto sottolinea che “per JOLLY, essendo produttori, Covid ed eventi bellici non hanno influito granché, se non per i rapporti interpersonali che sono andati via via riducendosi in favore di colloqui “telematici”. Con il peggiorare delle condizioni economiche ovviamente il cliente cerca il prezzo più basso che purtroppo non corrisponde al nostro standard di alta qualità. Siamo e resteremo sempre fedeli all’alto rapporto qualità/prezzo”. Maurizio Dalla Tina osserva che “dal mero punto di vista economico Covid ed eventi bellici hanno avuto lo stesso impatto per i produttori. Ci ha insegnato la fragilità di un sistema produttivo intensivo e delocalizzato per lavorazioni e componenti, ci ha fatto capire come un prodotto finito non possa essere presente sullo scaffale di vendita per mancanza di un componente di pochi centesimi di valore. Forse quel piccolo componente merita di essere prodotto al nostro interno ad un prezzo decisamente più elevato. Chi vende al pubblico ci fette la faccia, non può permettersi di dire al cliente che il prodotto non è disponibile a causa del produttore che non è in grado di fornire. Il cliente riterrà sempre e comunque colpevole il rivenditore e mai il produtto- re. Ecco perché il produttore deve sempre essere in grado di fornire il punto vendita. A qualsiasi costo non ci sono scuse di guerre e malattie”.
Andrea Tenore sostiene che “il settore e-commerce relativo all’irrigazione e al garden è cresciuto notevolmente durante l’emergenza Covid. È aumentata la propensione all’acquisto degli utenti che compravano online abitualmente. Ha inoltre avvicinato tanti consumatori agli acquisti online, creando un processo di “alfabetizzazione” e rendendo naturale comprare, informarsi, comparare prodotti su internet”. Marco Orlandelli afferma che “il cambiamento più evidente è stato l’allargamento della platea di acquirenti online. La pandemia ha abituato anche i meno avvezzi che tutto può essere acquistato online e le comodità derivanti da questo metodo d’acquisto sono rimaste, chiaramente in concomitanza con i metodi d’acquisto che venivano utilizzati precedentemente, ma possiamo dire che risulta più naturale ora pensare di acquistare qualsiasi cosa online, anche tra aziende, rispetto a qualche anno fa. Se la pandemia ha permesso questo boom dell’online, la normalizzazione della situazione epidemiologica sta spingendo i clienti a ricercare location che “valgano la pena” essere visitate, imponendo ai punti vendita fisici di rinnovarsi per rimanere al passo”. Cosimo Pagano sottolinea che “a differenza di altre categorie, il Covid ha agevolato la vendita delle piante. Le persone sono rimaste in casa e l’hobby del verde vivo ha avuto un importante sviluppo. Certamente il fattore bellico ha poi creato qualche squilibrio che per quel che ci riguarda si è verificato maggiormente nel primo trimestre 2022”.
Stefano Caironi spiega che “Covid ed eventi bellici hanno avuto un effetto moltiplicativo di vendite e costi. In particolare, l’emergenza sanitaria ha consentito maggior tempo libero destinato al green piuttosto che agli spostamenti. Per converso, la guerra in Ucraina ha provocato un aumento dei prezzi, soprattutto dei trasporti, delle materie prime, come nel caso dei miscugli erbosi e del prato americano, il cui costo è di fatto cresciuto del 40%. Questo incremento non è stato repentino, ma è avvenuto in rapida successione perché si è registrato prima un aumento del 20% e dopo di un altro 20%. Siamo riusciti comunque a prevedere tale tendenza grazie all’elaborazione di listini intermedi per non gravare sulla clientela. Solo oggi siamo tornati ad un livello che potremmo definire pseudo-normale”. Claudio Sciurpa sottolinea che “nonostante l’inflazione elevata ed i salari che non tengono lo stesso passo, le famiglie italiane al momento hanno salvaguardato i volumi di acquisto. Sicuramente sono cambiati molto i comportamenti d’acquisto. Le macrotendenze sono la crescita degli acquisti online, degli acquisti nei discount e dei prodotti private label. Ne fanno le spese gli ipermercati e le piccole superfici”. Simone Dal Prà evidenzia che “gli eventi degli ultimi anni hanno portato grandi cambiamenti. Se da un lato c’è stato un netto avvicinamento al mondo digitale dovuto allo smart working, dall’altro abbiamo conosciuto l’instabilità e l’insicurezza. I consumatori hanno abbandonato il gusto dell’acquisto emotivo e imparato ad aspettare, a rinunciare al superfluo: si valuta l’acquisto più a lungo prima di acquistare un nuovo barbecue, e si attende la promozione per dotarsi di un nuovo accessorio”.
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Ottimisti nonostante tutto
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Mario Cornero osserva che “per il 2023 la non ancora sopita spinta inflattiva e la riduzione del potere d’acquisto stanno frenando sensibilmente le vendite con un calo generalizzato di almeno il 30%. A parte il periodo congiunturale difficile, nel più lungo periodo prevediamo trend di crescita positivi per il settore grazie ad un sempre maggiore interesse da parte dei consumatori per il mondo del verde. Infine, notiamo uno spostamento dai canali di vendita tradizionali all’e-commerce. In ogni modo, intravediamo nel canale ferramenta un forte potenziale non del tutto inesplorato”. Nico Cavallini constata che “per adesso la tendenza prevalente è il passaggio al sistema elettrico di tutti quei prodotti che abbiamo sempre usato con un sistema di propulsione termico o legato ad un filo elettrico. Gli altri articoli più comuni che non possono subire questa evoluzione rimarranno in essere e saranno sempre apprezzati comunque. Spero di sbagliarmi, ma il fulcro è quello di capire se le nuove generazioni avranno voglia di entrare in un negozio di ferramenta come facevano noi”. Alessandro Sordi pronostica che “probabilmente da qui in avanti, dopo che saranno terminate le scorte degli acquisti 2022 che sono state soggette a rincari dovuti a costi esorbitanti dei noli mare e delle materie prime, giungeremo nel 2024 ad una sorta di anno zero. Anno nel quale, essendo terminate le scorte “instabili”, si ritornerà a pianificare in orizzonti temporali più lunghi (medio periodo) e si lascerà da parte l’instabilità del 2021 e 2022, anni in cui il variare dei prezzi è stato quasi giornaliero/settimanale”.
Guglielmo Bitossi spiega che “gli approvvigionamenti fatti da CFG per la primavera estate sono la conferma delle buone aspettative per la prossima stagione. Abbiamo aumentato tutti gli ordini, le scorte e aggiunto nuove linee di prodotto. Se il 2022 è andato bene non vedo ragione per la quale il 2023 debba avere una flessione. Confidiamo che i nostri clienti abbiano voglia di dimenticare i disequilibri degli ultimi anni. La pandemia, la guerra, i rincari sono stati destabilizzanti, ma comunque il proprietario di un giardino o di spazi aperti avrà voglia di goderseli, forse avendone proprio riscoperto il valore e il piacere di prendersene cura. La tendenza alla mancanza delle piogge potrebbe ridurre l’iniziale presenza delle zanzare nei nostri giardini, ma poi arrivano sempre! Così come il caldo che sembra vada sempre ad aumentare e si concretizzi con una necessaria ricerca di apparecchi di ventilazione affidabili e duraturi. Poi, la nuova linea Lumina di illuminazione solare da esterni avrà il suo momento migliore per illuminare le serate e le notti degli italiani che saranno più attenti a come “investono” i loro soldi scegliendo prodotti di qualità e durata. Il solo piacere di vedere i propri spazi aperti, perfettamente illuminati e a “costo zero” offre una sensazione impagabile”.
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Angela Novembre si augura “una nuova crescita”. Paolo De Nora prevede che “di qui a due anni si potrà registrare un aumento delle vendite degli articoli da giardinaggio, in particolare di prodotti per la cura dei terrazzi e dei giardini. Si prevede inoltre un aumento della domanda di prodotti ecologici e sostenibili ed un continuo cambiamento del target dei clienti, con un’attenzione crescente all’ambiente circostante”.
Secondo Davide Apollonio “il futuro è assolutamente roseo, al netto della guerra e di altre possibili problematiche. I prodotti sono tanti, il mondo che li sceglie quotidianamente è in costan- te aumento e desideroso di vedere per ogni nuova stagione le novità, le nuove idee del comparto, i nuovi colori e i materiali da abbinare al proprio outdoor”.
Per Filippo Boghi “sicuramente i nostri prodotti da recinzione hanno ampi margini di incremento proprio perché possono essere tranquillamente montati anche da chi non è un professionista della posa”. Alberto Sottocornola afferma che “a fronte del grande successo della categoria bordure stiamo ampliando ulteriormente questa gamma con bordure sostenibili prodotte con materiale riciclato e ulteriormente riutilizzabili o riciclabili a fine vita. Altri prodotti che stanno trovando nella ferramenta un canale di vendita eccezionale sono anche i gabbioni Natural Stone Box utili per creare muri di contenimento, sedute per parchi oppure semplici sedute o muri divisori”. Lorena Piazza intende “fare sempre del nostro meglio e di incrementare i nostri numeri. Quest’anno, come nel 2022, abbiamo l’incognita della siccità che inizia fin d’ora a farsi sentire. Come tutti vediamo con preoccupazione la mancanza di acqua per l’agricoltura, la riduzione delle falde acquifere e la mancanza di pioggia”.
Andrea Buda ammette che “in un periodo con forte connotazione di incertezze ed aleatorietà come quello che stiamo vivendo non è facile fare previsioni anche solo a medio termine. Il mondo della produzione sementiera sta cambiando in tutto il mondo ed ultimamente anche con brusche sterzate, peraltro non scevra di manovre speculative. Ciò ovviamente impatta sulla nostra attività in termini di disponibilità e costi. Le dinamiche mondiali hanno evidenziato una criticità dovuta al fenomeno per il quale negli ultimi decenni l’attività di agricoltura dall’Europa si è sempre più spostata a favore di continenti quali USA, Asia ed Africa: in un momento in cui i trasporti sono molto cari in seguito ai costi delle risorse energetiche e cui gli approvvigionamenti agricoli sono difficili anche da Paesi non distanti, ma coinvolti in problematiche belliche, l’Europa si è scoperta con fabbisogni più elevati rispetto alla propria capacità produttiva. In questa fase storica, i produttori agricoli sono più attratti dalla produzione di alcune specie invece di altre (cereali e grano su tutti rispetto alle orticole). Per quanto concerna la distribuzione, probabilmente le vendite registreranno dei cali di quantità, i prezzi in aumento arriveranno a stabilizzarsi ed a soffrirne di più saranno gli articoli ornamentali o di completamento (primi su tutti i bulbi e le sementi da fiore). La profondità delle gamme subirà una contrazione, magari anche solo per la limitata disponibilità delle varietà più particolari o per un intento di massificazione per una migliore gestione delle economie di scala da parte delle produzioni”. Simone Boroni ritiene che “le previsioni per gli articoli da giardinaggio destinati al dettaglio di ferramenta sono generalmente positive, grazie ad alcuni fattori chiave. Innanzitutto l’interesse crescente per la vita all’aria aperta e per la sostenibilità. Sempre più consumatori cercano di trascorrere del tempo all’aperto e di prendersi cura dei loro giardini e piante, utilizzando prodotti sostenibili e a basso impatto ambientale. In secondo luogo l’innovazione tecnologica. L’introduzione di nuovi prodotti sta aumentando la domanda di prodotti per il giardinaggio innovativi e tecnologicamente avanzati. In terzo luogo vi è il potenziale di crescita del settore. Il mercato dei prodotti per il giardinaggio è ancora relativamente frammentato e ci sono molte opportunità per i negozi di ferramenta di espandersi e diversificare la loro gamma di prodotti. In generale, quindi, le previsioni per gli articoli da giardinaggio destinati al dettaglio di ferramenta sono positive, grazie a diversi fattori che stimolano la domanda di prodotti innovativi, sostenibili e adatti alle esigenze dei consumatori moderni”. Luca Aspesi prevede una “sostituzione e transizione all’alimentazione a batteria su oltre il 90% dei modelli”. Giovanni Chiantaretto prevede “sicuramente un calo delle vendite ed un rin- vio degli acquisti non necessari”. Per Federico Levrieri “le previsioni di vendita sono in linea con quelle dell’anno precedente, anche se la nostra specializzazione nei prodotti portatili per l’outdoor, il camping o le gite all’aria aperto, sembra incontrare al meglio l’attuale tendenza a riappropriarsi il più possibile del mondo esterno”. Maurizio Dalla Tina prevede che “l’articolo manuale da giardino avrà sempre più il giusto spazio che si merita all’interno del negozio di ferramenta. Porta infatti una ventata di colore ed allegria nel punto vendita dopo il periodo invernale”. Andrea Tenore prevede che “i prodotti smart ed ecocompatibili aumenteranno la propria quota di mercato, andando progressivamente a sostituirsi ai prodotti tradizionali”.
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Marco Orlandelli
è “ottimista per il futuro. La domanda di prodotti da giardinaggio per la cura del proprio giardino è rimasta elevata dalla pandemia e molti consumatori stanno cercando di ridurre la propria impronta ecologia, spingendo su giardinaggio e orticoltura. Ci aspettiamo che la domanda di prodotti per il giardinaggio continuerà ad aumentare nel medio e lungo termine. C’è quindi del potenziale anche per coloro che non hanno ancora implementato a pieno questo settore all’interno del proprio punto vendita”. Cosimo Pagano registra “anno per anno un’attenzione sempre maggiore del reparto giardinaggio verso il mondo verde, il nostro gruppo propone essenzialmente piante made in Italy ed è da anni impegnato a fornire qualsiasi nozione, sia essa botanica che di scelta dei prodotti più richiesti dal mercato. Oltre a fornire nozioni di marketing e di come rendere il reparto piante accattivante agli occhi del pubblico, con varie indicazioni di strutture e pubblicitarie sul reparto piante”. Stefano Caironi è “ottimista. Ci sono stock perché lo scorso anno è stato funestato dal freddo e dalla siccità.
Come è noto, lo scorso maggio si è passati bruscamente dal freddo al caldo. Il fatto però che il nostro prodotto è anticiclico e nonostante le scorte accumulate, fa prevedere una crescita stabile delle vendite. Il nostro vantaggio competitivo è il dinamismo e la capacità di reagire velocemente alla volatilità della domanda. I nostri prodotti sono conservati a temperatura costante e ciò garantisce loro la migliore qualità presente sul mercato”. Claudio Sciurpa ammette che “fare previsioni non è mai facile, specialmente in momenti particolari e mutevoli come questi. Fortunatamente gli italiani, nonostante le difficoltà dovute alla perdita del potere d’acquisto, si confermano una popolazione estremamente resiliente e sempre più pet friendly. Due aspetti che ci fanno ben sperare per il futuro del nostro mercato”.