Giuseppe in egitto

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LA SACRA BIBBIA ILLUSTRATA E RACCONTATA A BAMBINI E RAGAZZI

Giuseppe, il giovane che i suoi fratelli avevano venduto ai mercanti, da questi ultimi era stato condotto in Egitto e rivenduto a Potifar. Potifar era un uomo importante in Egitto; era il capo delle guardie del Faraone. Egli prese a ben volere Giuseppe, perché vedeva che era un giovane serio, attento a svolgere bene il suo lavoro, e allora gli affidò la direzione della sua casa. Giuseppe pensava spesso a casa sua, a suo padre, ora che era schiavo in un paese straniero. Ma la sua situazione peggiorò ulteriormente quando la moglie di Potifar volle fargli del male e lo accusò, davanti al marito, di essersi comportato in maniera disonesta. Non era vero, ma Potifar credette alla moglie e fece cacciare Giuseppe in prigione. Dopo qualche tempo furono imprigionati con Giuseppe anche il capo dei coppieri e il capo dei panettieri del Faraone. Questi suoi compagni una notte fecero un sogno, ma non sapevano interpretarne il significato. Fu Giuseppe a dare loro la spiegazione. Il capo dei coppieri raccontò: «Ho sognato una vite con tre tralci sui quali maturavano i grappoli; io presi l'uva, la spremetti nella coppa e la diedi in mano al Faraone». Giuseppe spiegò: «I tre tralci sono tre giorni: fra tre giorni il Faraone ti libererà dalla prigione e ti ridarà la tua carica come prima. E allora, ti prego di ricordarti di me: dì al Faraone che io sono innocente!» lì capo dei panettieri allora raccontò anch'egli il suo sogno: «Portavo sulla testa tre canestri di pane bianco e di dolci per il Faraone, ma gli uccelli calavano sui canestri e ne mangiavano il contenuto». Giuseppe gli disse: «So che cosa significa. I tre canestri sono tre giorni: fra tre giorni il Faraone deciderà la tua sorte, e ti farà impiccare».


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