Riprogettare la natura nelle metropoli

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Convegno internazionale

Acqua e resilienza territoriale: costruire il futuro delle aree metropolitane 4 luglio 2016 -­‐ “Base Milano”, Via Bergognone 34, Milano

Riproge7are la natura nelle metropoli Franco Sacchi in collaborazione con Fabio Bianchini e Francesca Boeri -­‐ Centro Studi PIM


SPAZI APERTI E AREE PROTETTE Gli spazi aper9 (parchi e aree prote7e, corridoi ecologici, aree agricole...) si configurano come un elemento cardine per definire il modello di sviluppo futuro della regione urbana milanese, in quanto: •  elemento di equilibrio territoriale-­‐ambientale e di protezione del paesaggio naturale e agricolo •  componente rilevante per la qualità del vivere e dell’abitare •  fa7ore di sviluppo economico-­‐territoriale

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Le aree prote7e sono il 53% del territorio (840 kmq) mentre il suolo libero esterno ai parchi copre il 7% (97 kmq)

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La percentuale di suolo antropizzato nel 2012 è pari al 40% (638 kmq), con una crescita del 2% rispe7o al 2000

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TIPOLOGIA AREE PROTETTE L’area metropolitana può dunque contare su una buona dotazione di aree a parco, entro cui si dis9nguono: •  i Parchi regionali/naturali, organizzazioni stabili, cara7erizzate da un elevato livello di tutela con differen9 vocazioni prevalen9 (frui9va, naturalis9ca, agricola) e da una consolidata, per quanto differenziata, capacità ges9onale e proge7uale •  i PLIS, cara7erizza9 da un livello di tutela più debole e da stru7ure organizza9ve e capacità ges9onali/proge7uali disomogenee

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DISEGNO DELLE AREE PROTETTE Il disegno del sistema di aree prote7e è formato da: •  due “spalle” cos9tuite dai Parchi regionali "fluviali" del Ticino a ovest e dell'Adda a est •  il Parco Agricolo Sud Milano che chiude l’arco meridionale, •  la rete di Parchi locali, sviluppatasi con andamento discon9nuo nel territorio densamente urbanizzato del nord Milano

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UN SISTEMA IN EVOLUZIONE Il quadro consolidato appare in evoluzione. Si stanno me7endo in movimento azioni, progef e ipotesi di lavoro a vario stadio di maturazione che riguardano: •  unioni di aree prote7e •  ampliamen9 •  collaborazioni is9tuzionali fra en9 gestori

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TEMI IN AGENDA I tempi sono maturi per una nuova riflessione e una coerente inizia9va, da promuovere su molteplici versan9: •  approccio “culturale”: verso una prospefva sistemica •  configurazioni territoriali del sistemi delle aree prote7e •  agenda delle poli9che e dei progef •  forme di governo e governance

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ASSUMERE UNA PROSPETTIVA SISTEMICA Le aree prote7e non vanno pensate e ges9te unicamente in chiave di tutela delle risorse paesis9co-­‐ambientali, ma come valorizzazione del territorio e sviluppo socio-­‐economico sostenibile E’ necessario quindi superare una visione se7oriale e assumere una prospefva integrata/sistemica, ado7ando una condo7a gradualista/progressiva, valutando le situazioni caso per caso in relazione alla natura diversificata delle esperienze locali

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VERSO UNA NUOVA CONFIGURAZIONE Verso una nuova configurazione del sistema dei parchi, più aperta alla scala regionale e più interconnessa al nucleo urbano centrale al fine di: •  garan9re un’adeguata proiezione verso la regione urbana, in grado di me7ere in connessione Parchi “milanesi” con quelli “oltre confine” (Pineta, Brughiera Briantea, Montevecchia, ecc.) e con i territori non tutela9 del nord Pavia •  me7ere a sistema gli spazi aper9 del nord Milano, sfru7ando gli ambien9 agricoli stru7ura9 e rafforzando le aree in cui ancora permane la valenza naturalis9ca •  integrare in un disegno unitario i "parchi territoriali" di Milano (Boscoinci7à, Parco delle Cave, Parco di Trenno, Parco Lambro, Forlanini, ecc.), territorio di contesto delle stru7ure urbane e di “transizione” rispe7o ai territori agricoli o naturali più lontani

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PROMUOVERE POLITICHE E PROGETTI Occorre rafforzare la capacità di proge7azione e di promozione di poli9che, combinandole alle tradizionali tutele Le sfide principali: •  sviluppo dell’agricoltura metropolitana e food policy •  rafforzamento della proge7azione paesis9co-­‐ambientale per sviluppare relazioni tra il sistema del verde interno alle aree edificate e quello di scala territoriale, anche in chiave di riqualificazione delle periferie metropolitane •  valorizzazione frui9va delle aree verdi di cintura e dei parchi territoriali

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FORME DI GOVERNO E DI GOVERNANCE E’ maturo il tempo per una revisione dei modelli ges9onali e di governo esisten9, con l’obiefvo di razionalizzare e rafforzare natura giuridica e l’efficacia/efficienza della ges9one. In relazione alla diversità delle esperienze maturate, due sono le principali prospefve che possono lavorare in parallelo: •  procedere con forme di aggregazione/integrazione fra parchi regionali (es. Parchi Adda Nord e Sud) e fra parchi regionali e PLIS (es. aggregazione del PLIS Balossa al Parco Nord o integrazione via convezionamento) •  definire re9 territoriali di PLIS a7raverso aggregazioni/integrazioni o collaborazioni stru7urate (es. i PLIS del nord-­‐ovest e dell’Alto Milanese, così come quelli del nord-­‐est, incentra9 sull’Adda Martesana e Vimercatese)

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LA RIFORMA LEGISLATIVA E’ necessaria una revisione dell’impianto norma9vo esistente (LR 86/1983) che tenga conto non solo del differente quadro territoriale e ambientale, ma anche di quello economico e amministra9vo La riforma dovrebbe incaricarsi di: •  puntare sul riordino delle forme/modelli di ges9one oggi frammenta9 e sfida9 dalle riforme is9tuzionali in i9nere •  superare l’eccessiva eterogeneità dei livelli di protezione de7ata dalla sovrapposizione, e spesso ridondanza, degli strumen9 di pianificazione •  rivedere le competenze per un migliore governo delle funzioni nel campo delle aree prote7e e del territorio

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PDL REGIONE LOMBARDIA Il PdL Regione Lombardia n° X/5272 del 06/06/2016 rappresenta una prima e parziale risposta, i cui esi9 dipenderanno fortemente dai programmi e dalle policy “a7ua9ve” (cfr. in par9colare l’art. 3) E’ necessaria una discussione e un’inizia9va di accompagnamento prima del processo legisla9vo e poi dell’a7uazione che dovrà coinvolgere non solo gli amministratori e gli “esper9 della disciplina”, ma anche le forze economico-­‐ sociali, il mondo delle associazioni, la ci7adinanza afva, ecc.

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