Roveja di Civita di Cascia La roveja è un piccolo legume simile al pisello, dal seme colorato che va dal verde scuro al marrone, grigio. Nei secoli passati era coltivato su tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana, in particolare sui Monti Sibillini, dove i campi si trovavano anche a quote elevate: la roveja è resistente anche alle basse temperature, si coltiva in primavera-estate e non ha bisogno di molta acqua. Cresce anche in forma spontanea, lungo le scarpate e nei prati, ma nei secoli passati era protagonista dell’alimentazione dei pastori e contadini dei Sibillini con altri legumi poveri quali lenticchie, cicerchie, fave. Proprio perché cresce da sempre anche selvatico alcuni ricercatori sostengono che si tratti di un progenitore del pisello comune. Secondo altri invece è una vera e propria specie (Pisum arvense) differente da quella del pisello (Pisum sativum), in ogni caso la classificazione botanica è ancora indefinita. Esiste invece un totale accordo sulla sua valenza nutritiva: è molto proteica, in particolare se consumata secca, ha un altro contenuto di carboidrati, fosforo, potassio e pochissimi grassi. Oggi è stata pressochè abbandonata ovunque e resistono solo pochi agricoltori nella val Nerina, in particolare a Cascia dove, in una località chiamata Preci, c’è una fonte detta dei rovegliari. In questa vallata la roveja si semina a marzo a un’altitudine che va dai 600 ai 1200 metri e si raccoglie tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. La battitura è simile a quella della lenticchia: quando la metà delle foglie è ingiallita e i semi sono diventati cerosi, si sfalciano gli steli e si lasciano sul prato ad essiccare. Quando l’essicamento è completato si portano sull’aia e si trebbiano. Si deve poi liberare la granella dalle impurità con una ventilazione che avviene con setacci. La roveja, detta anche roveglia, rubiglio, pisello dei campi, corbello, si può mangiare fresca oppure essiccata, in questo caso diventa un ottimo ingrediente per minestre, zuppe. Macinata a pietra, si trasforma in una farina dal lieve retrogusto amarognolo che serve per fare la farecchiata o pesata: una polenta tradizionalmente condita con un battuto di acciughe, aglio e olio extravergine di oliva, buona anche il giorno successivo, affettata e abbrustolita in padella.
Un piccolo pisello selvatico
Il Presidio
Come per la produzione di lenticchie a quote elevate e in aree impervie, anche nel caso della roveja la raccolta è molto faticosa e difficoltosa: gli steli sono lunghi, superano abbondantemente il metro di altezza, e sono facili all’allettamento, rendendo così quasi impossibile l’impiego della mietitrebbia meccanica. I mezzi moderni sono perfetti per gli steli più bassi delle varietà di frumento selezionate negli ultimi decenni e non riescono a lavorare gli steli lunghi delle antiche varietà. Infatti la roveja è falciata a mano. Occorre lavorare chinati e ovviamente ci vuole molto tempo. Questo ha scoraggiato la coltivazione della roveja e anche l’abbondono degli antichi legumi minori ha contribuito a far sì che quasi nessuno oggi conosca più questo piccolo ma gustoso pisello, dal sapore che ricorda vagamente la fava. Il Presidio coinvolge quattro piccoli produttori di Civita di Cascia che hanno recuperato il seme antico e si propone di diffondere la conoscenza di questo legume e coinvolgere altri coltivatori che al momento producono solo per autoconsumo.
Area di produzione Production area Val Nerina (provincia di Perugia)
Il progetto dei Presìdi italiani è sostenuto da The Slow Food project of Italian Presidia is supported by
Con il contributo di With contribution from
Con il patrocinio di With the patronage of
w w w . p r e s i d i s l o w f o o d . i t Produttori Producers Silvana Crespi De Carolis Cascia (Pg) Località Civita, 7 tel. +39 0743 76430 cell. +39 329 0909352 silvanacrespi@alice.it
Simone Vagni e Nadia Avanzi Terreni Riuniti Alta Valnerina Cascia (Pg) Località Casali di Ocosce Via Fontespinosa, 16 cell. +39 349 1070899 +39 348 5408092 fam.vagni@libero.it
Maria De’ Nicolo Cascia (Pg) Località Gubbiano, 6 tel. +39 0743 76392 Geltrude Moretti Cascia (Pg) Località Civita, 8 tel. +39 347 1873869
Responsabile Slow Food del Presidio Slow Food Presidium Coordinator Gianluca Polidori, tel. +39 0743 274134 gpolidori@castellodiporeta.it
Referente dei produttori del Presidio Producers Coordinator Silvana Crespi De Carolis tel. e fax +39 0743 76430 +39 329 0909352 silvanacrespi@alice.it
Presidio sostenuto da Presidium supported by
L’associazione internazionale Slow Food, che coinvolge più di 100.000 persone in 153 Paesi di cinque continenti, promuove l’educazione del gusto, si batte per preservare la biodiversità agroalimentare, organizza manifestazioni, pubblica libri e riviste.
The Slow Food international organization involving more than 100,000 people from 153 countries on five continents promotes taste education, fights for the preservation of agricultural biodiversity, organizes events and publishes books and magazines.
I Presìdi sono progetti di Slow Food nati per tutelare i piccoli produttori e per salvare i prodotti tradizionali di qualità. Il loro obiettivo è garantire un futuro alle comunità locali: organizzando i produttori, cercando nuovi sbocchi di mercato, promuovendo e valorizzando sapori e territori.
Slow Food Presidia are local projects that work to protect small-scale producers and to safeguard quality traditional products. Their objective is to guarantee a viable future for local communities by organizing producers, searching out new economic outlets and raising the profiles of tastes and regions.
La Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus promuove e coordina oltre 300 Presìdi in tutto il mondo.
The Slow Food Foundation for Biodiversity promotes and coordinates over 300 Presidia in the world.
I Presìdi sono Comunità del cibo di Terra Madre. Terra Madre riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare per difendere insieme agricoltura, pesca e allevamento sostenibili e per preservare il gusto e la biodiversità del cibo.
The Presidia are part of the network of Terra Madre Food Communities. Terra Madre unites all those who are part of the food chain to defend together sustainable agriculture, fishing, and breeding and to preserve the taste and biodiversity of food.
The roveja, also known as rubiglio or corbello, is a small legume similar to the pea with a color that varies from dark green to brown. In past centuries it was cultivated all along the Umbrian-Marche Apennine ridge, especially in the Sibillini Mountains. Resistant to cold temperatures and needing little water, it is cultivated in spring and summer. It also grows wild along escarpments and in fields, which is why some researchers claim it is a progenitor of the common pea. According to others it is a species (Pisum arvense) unto itself, different from the pea (Pisum sativum). Nevertheless, everyone agrees it is nutritious. The roveja is an excellent source of protein and when dried is very low in fat and high in carbohydrates, phosphorous and potassium. In Val Nerina it is sown in March (at an altitude of 600-1,200 m.) and harvested in late July and early August. It is reaped like lentils: when half the leaves have yellowed and the seeds are waxy, the stalks are scythed and left to dry in the field. Then they are taken to the threshing floor, where they are threshed and the grains sieved to remove any impurities. It can be cooked as is or stone-ground to make a flour for preparing excellent farecchiata (or pesata), a polenta seasoned with anchovies, garlic and extra virgin olive oil. It grows at high altitudes like lentils, so it is very laborious to harvest. The stalks are more than one meter high and it almost impossible to use mechanical threshers on the steep and rocky terrain. This has discouraged the cultivation of the roveja and other old varieties of legumes to the point that this small but tasty pea is relatively unknown today. The Presidium involves four farmers in Civita di Cascia, in Val Nerina, and is endeavoring to popularize this legume and engage other growers who currently grow roveja only for their personal use.
Civita di Cascia Roveja
Stampato su carta riciclata e ecologica/Printed on recycled and ecological paper - Photo © Alberto Peroli 2006