La Sicilia e lo zolfo

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Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

AREA Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro e per le Scienze Naturali ed Applicate ai Beni Culturali Progetto a cura dell’U.O. XIV

La Sicilia e lo zolfo per la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio minerario dismesso


Posta al centro del Mediterraneo, la Sicilia ha un territorio costituito per circa il 4% da rocce evaporitiche note in geologia col nome “ Serie Gessoso-Solfifera�.


Sull’Isola la “Serie”, dislocata in una vasta area tra le province di Caltanissetta, Agrigento ed Enna, è presente nella sua successione più completa e, per questo, essa riveste notevole importanza scientifica.


Da ciò è derivata una forte vocazione mineraria, espressa sul territorio da numerose miniere di zolfo e di sali intorno a cui si è sviluppata l'economia, la storia sociale, la cultura di comunità che alle zolfare hanno legato il proprio destino e la propria sopravvivenza.


Per circa due secoli l’estrazione dello zolfo ha costituito un fattore produttivo endogeno responsabile di incisive trasformazioni nel paesaggio siciliano. L’attività mineraria ha generato particolari forme di paesaggio e di ambiente sociale, attribuendo a intere aree un’identità precisa, di valore unico.


Si tratta di contesti particolarissimi in cui alle valenze dell'ambiente naturale si aggiungono forme suggestive ed evocative del duro lavoro dell’uomo, forme che accrescono il pregio del paesaggio culturale. Luoghi di identità materiale, rappresentativi di realtà profonde e di attività che hanno connotato un preciso periodo storico.


Con la legge regionale n. 34 del 1988, la cessazione dell’attività mineraria ha comportato l’abolizione del settore industriale legato alla produzione dello zolfo e di quella parte di storia dedicata alla sua economia. Fa seguito una fase di abbandono, di assenza totale di manutenzione che conduce alla perdita di edifici, di impianti tecnologici, di beni strumentali e di documentazione.


La chiusura delle miniere lascia un’eredità importante, fatta non soltanto di infrastrutture, macchine, fabbricati spesso inseriti in paesaggi spettacolari, ma anche di archivi di indiscutibile pregio, di esperienze scientifiche e tecnologiche, di forti valori umani e di capacità professionali che sono alla base di un’identità culturale che va rispettata, salvaguardata, trasmessa.


Alla luce di queste considerazioni il passaggio dallo sfruttamento secolare alla cessazione ed abbandono comporta l’obbligo di una corretta gestione del patrimonio ereditato, di una salvaguardia e conservazione, dell’attuazione di un recupero e di un uso vantaggioso per le generazioni future.


Oggi l’esigenza è quella di tutelare i siti geominerari e di conservare il patrimonio annesso, riconosciuto quale bene culturale d’interesse storico ed etnoantropologico (capo 1 art. 10 del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio).


In tale prospettiva si pone la necessità di conoscere e valorizzare le diverse aree minerarie della Sicilia, anche nell’ intenzione di offrire opportunità di sviluppo alle comunità che con tale patrimonio si identificano e ne sono tuttora parte integrante.


In tal senso il CRPR ha attivato un percorso conoscitivo volto alla verifica della consistenza e qualità del patrimonio minerario dismesso

• Attivazione di un protocollo d’intesa con il Co.Re.Mi. del Dipartimento Industria • Ricerche bibliografiche e di archivio • Ricerca iconografica • Censimento delle miniere presenti sul territorio • Mappatura dei siti di produzione mineraria


Attualmente i dati in possesso del CRPR forniscono informazioni su 1782 siti di attività estrattiva ricadenti nelle nove province siciliane Tra questi il numero delle miniere di zolfo è di 1386, così distribuite: n° 665 n° 355 n° 353

Provincia di Agrigento Provincia di Caltanissetta Provincia di Enna

n° 23

Provincia di Palermo


In parallelo è stata sviluppata una attività progettuale, già proposta in ambito PO FESR Sicilia 2007/2013-Asse 3-linea d’intervento 3.1.1.3, rivolta a: • Verificare le potenzialità dei siti minerari quali attrattori culturali • Sperimentare formule di recupero, riqualificazione e messa in rete dei siti di maggiore importanza, proponendo circuiti di conveniente realizzazione locale


Finalità del progetto •

Accertare la distribuzione e le condizioni di un diffuso repertorio di beni

Esaminare lo stato dell’arte in merito agli aspetti di salvaguardia e conservazione

Individuare le possibili azioni di risanamento e di riqualificazione per destinazioni museali, espositive e scientifiche

Realizzare percorsi e circuiti, interventi e iniziative di valorizzazione e promozione che favorirebbero il progresso di aree divenute marginali dopo la cessazione del lavoro minerario, ma che potrebbero riacquistare una maggiore centralità

Potenziare l’offerta turistico-culturale con la messa in rete di itinerari che propongano, nell'insieme, il valore delle componenti dell’ambiente naturale, quello disseminato delle emergenze storicoarcheologiche e delle attività legate allo sfruttamento dello zolfo


Percorso progettuale Il procedimento potrà essere sviluppato secondo linee di intervento a decorso parallelo, indirizzate al perseguimento dei seguenti obiettivi: •

Definizione dei criteri e dei metodi per conoscere, quantificare e qualificare i beni costituenti il patrimonio, valutando anche gli aspetti di vulnerabilità e rischio

Analisi delle problematiche d’ordine tecnico, giuridico-normativo e amministrativo per assicurare la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio

Elaborazione dei modelli di recupero, riqualificazione, riuso, valorizzazione e fruizione dei siti dismessi, rispondenti a logiche di sostenibilità, tali da favorire lo sviluppo socio-economico anche attraverso sinergie con il comparto turistico ed economico, esportabili sia in ambito regionale sia nazionale ed internazionale

Promozione di attività divulgative, educative, didattiche, scientifiche e tecnologiche nel settore delle georisorse, anche attraverso l’implementazione del repertorio dei musei delle Scienze della Terra


Fase 1 Conoscenza Diretta all’intero patrimonio minerario della regione, la fase comprenderà: • Attività di studio e ricerca sui caratteri identitari del paesaggio minerario siciliano e sulle forme rappresentative (morfotemi), superficiali o sotterranee, del paesaggio geologico della serie gessoso-solfifera • Ricognizioni puntuali di campo presso i siti • Raccolta sistematica di documentazione storica e tecnicoscientifica • Realizzazione di nuova documentazione fotografica e di filmati • Sperimentazione di un modulo schedografico dedicato • Organizzazione di banca dati su piattaforma GIS • Produzione di cartografia tematica


Fase 2 Diagnostica - Interpretativa La fase riguarderà la realizzazione di un progetto pilota che vedrà l’antico sito minerario di Floristella, presso il “Parco Minerario Floristella Grottacalda”, protagonista di studi e rilievi di dettaglio, di approfondimenti per la verifica delle condizioni di stabilità strutturale delle parti ipogee, di indagini in situ, di accertamenti sullo stato di conservazione di macchine, impianti e strumenti di lavorazione, nell’ipotesi di un recupero e restauro conservativo delle sue componenti più significative. Sarà valutata la possibilità di applicare al caso Floristella il modello museografico, per la realizzazione del “Museo della Scienza della Terra e dell’Arte Mineraria Ennese”.


Fase 3 Promozione, divulgazione didatticoscientifica, diffusione dei risultati di progetto Le previsioni progettuali riguardano lo sviluppo di interventi a sfondo scientifico e didattico-divulgativo, di azioni che favoriscano la partecipazione al dibattito tecnico-scientifico, di attivitĂ educative nel contesto anche di visite guidate, di prodotti per la pubblicizzazione supportati dalle nuove tecnologie informatiche.


Referente del Progetto: Donatella Gueli donatella.gueli@centrorestauro.sicilia.it

C.R.P.R. U.O. XIV tel. 0916398634

hanno collaborato alla presentazione : Nunzia Oliva e Rossana Nicoletti


Crediti: Slide 1

- “Catanissetta, Miniera Trabonella” Cartolina illustrata 1900 ca. Fondo di Benedetto

Biblioteca Comunale – Palermo Slide 2

- “Weltkarte des Herodotos” P.Casati, Scienze della Terra: elementi di geologia generale, ed.CLUP, Milano.

Slide 3

- “La prima carta geologica a colori sulla serie solfifera siciliana” (Brunfaut,1874) L. Montanari – ARPA Sicilia, Geologica Sicula, ARPA Studi e Ricerche 1, pag.82, 2003.

Slide 5 – “Favara (Ag), Miniera Album Miniera Ciavalotta, Archivio Fotografico

Ciavalotta“

Museo Civico di S. Spirito - Agrigento Slide 6 – “Serradifalco (Cl) Miniera Ufficio fotografico Montecatini

Stincone“

Archivio Edison, presso il Centro per la Cultura d‘Impresa

http://lombardiabeniculturali.it/fotografie/schede/IMM-3h030-0001493/ www.culturadimpresa.org


Slide 7 – “Caltanissetta (Cl) Miniera Vincenzo Santoro, 2009

Gessolungo”

http://www.flickr.com/photos/20977496@N08/3418128930/in/set-72157616426034468 / Slide 8 – “Lercara Friddi (Pa), Archivio Fotografico

Pompa elettrica”

AREA Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro

Slide 9 – “Caltanissetta (Cl), Archivio Fotografico

Miniera Trabonella”

AREA Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro Slide 10 – “Lercara Friddi (Pa), Archivio Fotografico

Miniera Anzalone, Pozzo ”

AREA Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro

Slide 20 – “Caltanissetta (Cl), Archivio Fotografico

Miniera Trabonella”

AREA Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro


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