Portfolio Federico Ceraolo - 2021

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Architettura 2013|2021
Federico Ceraolo Portfolio

2013 | 2016

Federico Ceraolo

22.09.1993 Pordenone

+39 3473070123

fede.ceraolo@gmail.com

Formazione

Laurea in Scienze dell’architettura

Università degli Studi di Udine, Udine.

2017 | 2020

Laurea Magistrale in Architettura

Dipartimento di Tecniche e Culture del Progetto

IUAV di Venezia

Master di secondo livello

BIM manager

UNIVERSITA’ DI PISA

2021 | in corso

2016 | 2017

Esperienze

Tirocinio post laurea

Studio Tecnico Geometri, Mestrino | PD |

Studio Progettazioni Generali, Grisignano di Zocco | VI |

Febbraio | Agosto 2018

Tirocinio currculare magistrale

MACH - Arch. Chiara Becciu

Sacile | PN |

Giugno | Settembre 2019

Collaborazione

Parallab - Ing. Carlo Zanchetta

Padova| PD |

Gennaio 2020 | in corso

Collaborazione

FIOI

Pordenone| PN |

Settembre 2020 | in corso

Progettista BIM

Casetta&Partners

Oderzo | TV |

Credo che l’architettura sia un processo logico secondo cui ciò che arriva dopo sia la conseguenza di ciò che c’ è prima, motivo per cui cercherò di riassumere il mio percorso in ordine cronologico e non per macroaree dell’architettura.

2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021

I PUNTI DI PARTENZA

Collocato al secondo semestre del primo anno, condotto dall’Arch. Piotr Barbarewicz, c’è il corso denominato “elementi di composizione architettonica” che risulta di fondamentale importanza in quanto attraverso l’analisi della Unité d’Habitation di Marsiglia , della Casa a Corte , la quale ha trovato uno dei suoi massimi sviluppi con Mies , della così detta “architettura parassita” , ovvero quel tipo architettonico che si sviluppa sfuttando una struttura a cui si aggancia e l’analisi delle architetture di Jonha Friedman, siamo stati chiamati a comporre 3 camere all’interno della corte del campus Rizzi di Udine che potessero essere utilizzate per breve tempo da docenti o da studenti fuori sede. Gli unici vincoli progettuali presenti erano quelli che i 3 alloggi dovessero essere in qualche modo staccati da terra e sviluppati in verticale. Nel mio caso sono partito dall’analisi dei testi di Friedman “Architettura di sopravvivenza” e “L’ordine complicato. Come costruire un immagine” che mi hanno permesso di formulare un ipotesi, successivamente sviluppata con i docenti, intorno alla tematica data e di muovere i primissimi passi in ambito compositivo.

2014|2015 Composizione
X3 VERTICALE

Pianta e sezioni generali della corte

Il progetto ha avuto un proseguo nel coso di tecnologia dell’architettura del secondo anno che è partito dallo studio del soleggiamento dell’edificio e delle 3 stanze, per passare a quello dell’adattabilità degli spazi interni, ed è terminato con l’analisi e la realizzazione grafica delle unità funzionali, con la ricerca dei materiali più adatti per una ipotetica realizzazione del progetto. Questo passaggio è stato fondamentale in quanto mi ha permesso di capire l’importanza dell’accessiobiltà del progetto.

Pianta piano terra Pianta piano primo Prospetto e prospettiva Foto del plastico in esposizione

SEDIA MARGHERITA

2015|2016

Tecniche della rappresentazione

STUDIO.RIDISEGNO

Collocato al primo semestre del secondo anno, condotto dall’Arch.PH. Diego Ersetig, c’è il corso denominato “tecniche della rappresentazione”. Il contributo che questo corso mi ha dato è stato sensibile in quanto mi sono state fornite le basi per il disegno digitale e per lo sviluppo 3D. Il corso ha avuto 3 momenti, il primo in cui è stato esposto ed analizzato il modo di progettare dell’Architetto udinese Marcello D’Olivo ,che tra i molti ha realizzato anche lo schema urbanistico di Lignano (UD). La seconda parte del corso è stata sviluppata in modo tale da consegnarci gli strumenti utili per utilizzare nel corretto modo due dei Cad più utilizzati, ovvero Autocad e Rhinoceros5. La terza parte è stata incentrata sullo studio della rappresentazione digitale 2D e 3D degli oggetti architettonici e di design . Per questo ho approfondito la figura di Franco Arlbini ed in particolare una delle sedie da lui progettate, ovvero la Sedia Margherita, ridisegnandola e renderizzandola . Il corso è risultato di indubbia utilità soprattutto perché tra il disegno architettonico a mano e quello digitalizzato ci sono diverse affinità ma anche moltissime differenze di metodo, nonostante ciò non si può prescindere l’uno dall’altro .

Marcello D’Olivo, studio di una architettura irrealizzata per il Molino Lachin Sacile (PN)

Dopo una analisi attenta dei progetti di D’Olivo siamo arrivati alla conclusione che gli alloggi siano progettati seguendo un modulo di 90x90 cm e l’esempio di Le Courbusier nella Unité de Habitacion di Marsiglia. Inoltre D’Olivo progetta il tipo duplex in modo del tutto originale, ovvero non sovrapponendo ma sfalsando le 2 parti dell’unità abitativa, ottenendo così maggior possibilità di sfruttare lo spazio ma anche un accessibilità decisamente ridotta.

Franco Albini ha progettato la Sedia Margherita nel 1950 utilizzando tecniche tradizionali ma un’estetica moderna. Il materiale utilizzato è il rattan ed il modo compositivo è ispirato a suoi contemporanei come Saarinen.

Franco Albini si laurea al Politecnico di Milano nel 1929 . Viste le sue qualità in ambito architettonico nel 1932 pubblica anche per Casabella e nel 1946 ne di viene direttore. Tra i molti progetti di design, architettura ed urbanistica firma anche il Piano Regolatore di Milano e di Reggio Emilia .

Composizione-architettonica

Collocato al primo semestre del terzo anno c’è il corso di Composizione dell’Architetto Pietro Valle. Il Corso si incentra su una tematica molto sensibile per il Friuli ed in particolare per Udine , ovvero il recupero di quei luoghi simbolo della Guerra Fredda, le Caserme Militari che oggi risultano luoghi privi di attività umane ma non privi di fascino . Il corso si è sviluppato su 3 fasi ove una era propedeutica all’altra, la prima parte è stata di lezione frontale dove siamo stati guidati nell’analisi di diversi tipi di progetti e nello specifico nell’analisi di grandi complessi residenziali. Il corso è proseguito con la formazioni di gruppi di 3 persone ai quali è stata assegnata l’analisi e l’esposizione di un progetto realizzato, nel mio caso il progetto “VIVERE A MILANO” è in Via Gallarate, si tratta di social housing e lo studio che lo ha sviluppato è MAB. La terza parte del corso è stata quella in cui ci è stata assegnata l’area di progetto, ovvero l’ex Caserma Duodo. Le indicazioni e le destinazioni d’uso sono quelle del le NTA di Udine , ovvero una zona destinata alla prima accoglienza di rifugiati, una atta al social-housing con appartamenti da 2/3/4 e 5 persone, una residenziale ed una struttura per anziani autosufficienti. Inoltre una riservata area commericiale, sanitaria e museale

EX-CASERMA 2016|2017

A sinistra il plastico in legno di balsa 1.500 per spiegare la contestualizzazione . A destra il plastico 1.50 apribile in plostirene, stuco e balsa per spiegare il funzionamento degli alloggi.

Da sinistra verso destra , sezione, piante tipo degli alloggi e prospetto tipo del complesso architettonico. Il tetto è stato allestito destinato a verde praticabile ed orto sociale.

Derivazione della forma, schema delle destinazioni d’uso e pianta del piano terra

Corso integrato di laurea

COLLEGAMENTO

Collocato al secondo semestre del terzo anno c’è il Corso Integrato di Laurea, che è così chiamato perché si compone di più materie, ovvero tecnologia dell’architettura, composizione, design, urbanistica e restauro. Vista la complessità del corso siamo stati suddivisi in gruppi da 5 persone ed abbiamo sviluppato un tema per far si che “Udine divenga da Città con Università a Città Universitaria” Come gruppo abbiamo scelto di sviluppare un progetto ex-novo in Via Cotonificio, zona limitrofe all’area del Polo Scientifico , alla Casa dello Studente ed all’attuale CUS di Udine. Volendo mantenere un legame forte con la parte storica della Città abbiamo eseguito uno studio delle origini e delle vicende del Castello di Udine per poter improntare un restauro della facciata Est. Il progetto vuole essere un collegamento tra città storica e la zona in cui si sta espandendo . Il progetto si compone di aree organizzate all’aperto ed al chiuso con destinazioni d’uso diverse che variano dall’ambito sportivo, a quello commerciale per arrivare a quello culturale con un teatro all’aperto. Il progetto è collegato da un passaggio coperto che si estende con un ponte fino alla vicina Casa dello Studente, con lo scopo di attrarre non solo gli studenti .

CUS&CASTELLO|UD|
2016|2017

Foto del plastico in cartonlegno, acciaio, legno,plaxiglass e legno verniciato: collegamento con il ponte del campo da calcio e la vicina casa dello studente; 2 volumi esterni che ospitano la piscina e la sala attrezzi ed il volume centrale che ospita la zona spogliatoio ed amministrativa. Passerella coperta centrale che collega tutti i campi da gioco e che termina nella zona commerciale Dove il volume è spezzato in tre parti le quali ospitano una biblioteca , un’attività commerciale ed una zona ristoro. Nella zona retrostante il percorso vita ed il teatro all’aperto che sfrutta il declivio naturale del terreno di un vecchio argine

Sopra la “linea del tempo” che illustra i vari passaggi d’uso e la storia del Castello di Udine. Sotto due di alcuni degradi presenti sulla facciata est

Dettagli tecnologici del volume centrale , della zona piscina|sala attrezzi d esploso del palo
,
sistema
illuminazione esterno
alto
oggetto di design, che costituisce il
di

I RESTAURI DEL CAMPANILE DI SAN MARCO |PORDENONE|

SIMBOLO

Per concludere gli Studi triennali ho redatto la Tesi di Laurea sui Restauri del Campanile di San Marco di Pordenone con la guida del Arch. Vittorio Foramitti. La testi è di tipo compilativo e si basa sulla ricerca di quali elementi siano ancora effettivamente originali e quali invece siano andati persi in via definitiva durante i vari restauri condotti soprattutto nella seconda metà del ‘900. La tesi parte da un indagine , tramite l’analisi di diversi testi, del sottosuolo del Campanile, cercando di capire se siano state fatte delle sottofondazioni per evitare cedimenti differenziali. L’indagine è continuata con un analisi storica cercando di cogliere quanti più elementi possibili per capire quanti, quali e come siano state fatte le aggiunte che nel corso dei secoli ci hanno giungere a noi la Torre Campanaria. Infine la ricerca si è concentrata sugli ultimi due restauri del ‘900 che sono intervenuti in maniera sensibile sul fabbricato con il metodo del “cuci-scuci” che ha reso quasi del tutto irriconoscibili le parti sostituite da quelle originali. Per quest’ultima parte sono stato affiancato anche dall’Ingegner Arturo Busetto che ha collaborato al progetto di restauro ed ha coordinato il cantiere di quello che è a tutti gli effetti il simbolo della Città di Pordenone.

2016|2017
Tesi di laurea triennale

Lo studio del sottosuolo e l’intervista fatta all’Ing. Busetto ha evidenziato che il terreno che c’è sotto le fondamenta del Campanile è di qualità buona infatti è un terreno detritico di conoidi di roccia calcarea.

Le diverse ricerche effettuate all’Archivio di Stato di Udine, mi hanno permesso di visionare documenti catastali storici i quali mi hanno dato certezza che la posizione del campanile sia quella originale. Il problema legato alla posizione del Campanile nasce dal fatto che a metà dell’800 c’è un ordinanza di abbattimento per motivi di pubblica sicurezza , che non si sa per quale motivazione non sia stata rispettata.

La Torre è stata fortemente provata da fulmini e terremoti, motivo per cui c’era bisogno di “ricucire” le murature che erano state disgregate da questi eventi. Così gli interventi di fine ‘800 sono volti a cinghiare con catene metalliche estene le murature ed a togliere gli inserti lapidei presenti nella muratura. Solo l’ultimo restauro garantisce un intervento statico congruo a garantire la sicurezza statica dell’intera struttura con interventi di consolidamento . A sinistra una foto di fine ottocento che mostra la presenza degli inseriti laipdei e della cinghiatura esterna oggi non più presenti, a destra il Campanile ad oggi .

Carta geologica del FVG Catasto Napoleonico , UD Foto del cantiere dell’ultimo restauro che documentano l’inserimento della gabbia , il lavoro di rimozione dei laterizi ammalorati e inserimento dei tiranti

CAPANNONE MANIFATTURA TUBI GOMMA Spa |VI|

Alla fine della Laurea Triennale ho deciso di effettuare un’esperienza lavorativa, così ho iniziato un tirocinio post laurea in due Studi Tecnici uno a Mestrino |PD| ed uno a Grisignano di Zocco |VI|. Queste esperienze mi hanno aiutato ad entrare nel mondo del lavoro ed iniziare ad applicare le cose studiate durante il Triennio. Il lavoro che ho seguito in modo più concreto è stato proprio il progetto per la manutenzione ordinaria del capannone di MANIFATTURA TUBI GOMMA Spa di Grisignano di Zocco |VI| . Dopo una prima analisi dei degradi che vi erano (crosta nera ed alterazione cromatica) ho stilato un piano di intervento seguito dal Geom. Robusti con il lavaggio delle facciate con appostiti prodotti, l’applicazione di scossaline in acciaio pre verniciato da applicare su tutta la base e la cima del capannone, e sulla cima dei portali. Inoltre è stata prevista la tinteggiatura delle 3 torrette contenti i punti di risalita e le via di fuga. Lo studio per l’applicazione del colore è stato fatto con il fine di identificare in modo chiaro ed univoco quali siano le tre via di fuga, sia dall’interno che dall’esterno. Questo progetto, seppur di piccola entità, mi ha dato la possibilità di confrontarmi con il cliente confrontando le sue esigenze economiche con quelle progettuali.

2017

Consegnato a Marzo 2017, ora in fase di realizzazione . Intervento di manutenzione ordinaria, con analisi dei degradi e tinteggiatura delle torrette di risalita

ABITAZIONE MONOFAMILIARE |SELVAZZANO DENTRO| PD|

Consegna di due render preliminari per la realizzazione di un’abitazione in X-LAM .

00 - PRODUZIONE DI IMMAGINE PER CONTO TERZI

Per la realizzazione di queste immagini non ho avuto modo di intervenire sulla parte architettonica in quanto mi è stato chiesto la sola produzione di due immagini al fine di fornire al committenete un’idea di massima sul risultato del proprio investimento sulla realizzazione di una nuova villetta monofamiliare. Per la realizzazione delle immagini ho utilizzato Archicad 21 e per la post produzione Photoshop.

ABITAZIONE MONOFAMILIARE |MESTRINO| PD|

Render di un progetto preliminare .

01 - PRODUZIONE DI IMMAGINE PER CONTO TERZI

Anche in questo progetto ho eseguito solo la parte di 3D e la successiva produzione di immagini senza poter intervenire nella parte architettonica. La richiesta era quella di realizzare diversi modelli 3D per la visualizzazione volumetrica del progetto preliminare e solo in un secondo momento la realizzazione di immagini. Per la realizzazione delle immagini ho utilizzato VISUALARQ2 e Rhinoceros e per la post produzione Photoshop.

Vista modello 00 Vista modello 02 Vista modello 01 Vista modello 03

S.MARIA DEI SERVI 2017|2018

Laboratorio di heritage

VALORIZZAZIONE

Uno dei tre laboratori del Corso di Laurea Magistrale Tecniche e Culture del Progetto dell’Università IUAV è Heritage. In questo alterier si prende in cosiderazione la possibilità di intervenire in aree di notevole pregio storico|architettonico. Nel caso da me analizzato l’intervento che è stato preso in considerazione è Santa Maria dei Servi presso Cannaregio a Venezia. Il complesso è una composizione di volumi che nel divenire storico si sono sommati riutilizzando ed aggiungendo a quello che era il volume di partenza, ovvero l’antica Basilica di S.M. dei Servi, volumetrie nuove e spazi aggiuntivi che hanno frazionato la lunga navata basilicale in più contesti con diversi manufatti. Ad oggi l’area è un isola collegata da due ponti, di cui solo uno che collega all’area presa in conderazione. Nel caso del progetto che ho sviluppato in un grppo di due persone è stata analizzata l’area del cortile esterno con il rifacimento della mensa sociale già presente e l’innesto di un area attrezzata per lo sport e per il tempo libero rendendo quello che il muro di cinta un‘opportunità e non un segno di chiusura con il resto della città. Nel progetto è stata inoltre fatta una analisi accurata dei degradi e degli interventi e lo studio della parte portante.

1| Vista di scorcio dell’antico portale 1| 2| Vista esterna all’isola 2| Progetto
Assonometria
Stato di Fatto
Pianta piano terra 1| Vista 1|

Laboratorio di città e paesaggio

CAMBIAMENTO

L’Alteier più importante del Corso di Laurea Magistrale Tecniche e Culture del Progetto dell’Università IUAV

è Città e Paesaggio che ho seguito con l’Arch.Aymonino Aldo . L’area di progetto era il quartiere d Sunset Park a Brooklyn nello Stato di New York negli USA . L’area presenta numerevoli problemi specie nella sua zona che si affaccia sull’acqua, queste problematiche sono date dalla presenza della presenza di un grosso viadotto (Gowanus Expy) che taglia il tessuto urnbano in due. Inoltre il tessuto urbano è intriso di produzioni industriali ad oggi dismesse. Sono presenti molte realtà di centri direzionali per il commercio, infatti il Brooklyn Army Terminal ospita circa 12 mila dipendenti con il carico urbanstico e di trasporti che numeri così elevati si portano dietro. Il progetto sviluppato ha come intento quello di connettere la parte di città utlizzando la zona sottostante al viadotto, di porre delle torri multifunzionali in zone strategiche della città , di introdurre una nuova linea del tram capace di servire meglio le zone più isolate, di innestare un nuovo auditorium che si affaccia sull’acqua a coronamento di un parco urbano e di una nuova zona universitaria che vada a sanare lo spopolamento delle aree.

Sunset|Brooklyn|NY|
2017|2018

Data la vastità dell’area da dover controllare l’analisi è partita da una scala molto ampia che ci ha dato la possibilità di comprendere in modo abbastanza dettagliato il tessuto socio-economico |1|.

Successivamente abbiamo analizzato un metodo di connessione replicabile per le varie zone tagliate dalla “Gowanus Expy” con l’inglobamento dell’importante polo universitario di Brooklyn . |2|

La fase successiva ci ha portaro a sanare la frattura urbana creata dal viadotto con l’inserimento di funzioni a servizio della città, della grande quantità di dipendenti presenti nella zona degli uffici. La presenza di questo grande attrattore ha proprio la funzione di spingere la popolazione del posto a varcare il confine segnato dalla strada per affacciarsi verso il waterfornt |3|.Successivamente sono state ideate le torri.

La posizione delle torri sono state scelte sulla base della funzione delle strade, ovvero sono state posizionate al coronamento dei lotti prevalentemente residenziali Inoltre sono stati studiati dei sistemi di “viali funzionali” al fine di evitare che la popolazione del posto per aver accesso ai servizi debba spostarsi oltre la zona urbana di Sunset Park.

Lunch space Bookshop Lunch space Bus lanes Cyclopedobal routes New tram lane and subway Connect the city # ♫ Bus lanes Cyclopedobal routes New tram lane and subway Transport systems @ ♫ Urban analysis 1:50000 Relationship betweenother function of city Strategy to connect parts of cities Urban analysis Urban strategy
|1| |2|
|3| Latini
|4|

Dopo aver realizzato un sistema urbano forte siamo scesi di scala andando ad analizzare il sistema di relazione dei materiali e dei modi in cui si connettono tra loro. Nel dettaglio della fig. |6| abbiamo analizzato come si relazionasse il sistema di connessione presente sotto la Gowanus Expy con il tram , la strada, il sistema di illuminazione, la pista ciclabile ,il sistema di schermatura verde ed il marciapiede .

|6|
|7| Project on water 1:250 12,5 m 6,25 Ground floor First floor Second floor Fifth floor Tower details section 1:25 0 1,25 m |8|

Dopo aver analizzato le funzioni da inserire nelle torri abbiamo studiato un sistema di piante tipo dove l’arredamento e la composizione degli spazi è con superfici vaste e sistema a pianta libera Come si vede in fig. |5| la composizione architettonica della torre è data dal traslamento e rotazione dei piani secondo il miglior soleggiamento al fine di garantire sia agli ambienti lavorativi che a quelli residenziali la migliore vivibilità.

Alla conclusione del progetto abbiamo sviluppato un parco urbano che ha la funzione di catalizzatore urbano al fine di garantire un flusso costante di residenti che usufruiscono di un’area verde attrezzata utilizzabile sia dal polo universitario che dai residenti della zona . Inoltre vista la vicinanza al terminal del tram è anche appetibile dai lavoratori degli uffici limitrofi. Sono state studiate la vegetazioni e le piante da inserire al fine di garantire un disegno cromatico durante il passare delle stagioni e una ciclicità come costante temporale. La diagonale che conduce in modo visivo dalla strada pedonale all’auditorium è pensata come collegamento visivo che svela parzialemente l’oggetto architettonico .

Ground floor First floor Second floor Tower details section 1:25 0 1,25 m |9|

Delta Po Area |RO| 2018|2019

Laboratorio sostenibilità ambientale

METAMORFOSI

Atelier tenuto dai docenti Benno Albrecht; Massimiliano Condotta; Massimiliano Scarpa.

Le principali tematiche del laboratorio sono state quella della realizzazione di nuove aree, economie, turismo rispetto ai cambiamenti climatici che andranno ad allagare le aree bonificate durante il ventennio. Nella visione generale dell’area c’è la volontà di vedere i cambiamenti colimatici come un’opportunità e non solo come una catastrofe ambientale. La salvaguardia dei maggiori centri abitati ed economici è stata ideata con un “argine produttivo” che andrà a ripagare il suo costo diventatndo una salina che sfrutta le sue potenzialità per salvaguardare la biodiversità, l’economia ed andando a riproporre i economie già esistenti nel territorio ma in via di scoparsa, come quelle delle barene , dell’itticultura e del turismo per lo studio della biodiversità.

Il progetto architettonico ruota attorno alla realizzazione di 4 unità adibite ad albergo diffuso, che sfruttano la tecnologia dell’acciaio , del legno e del vetro. Le strutture per evitare l’eccessiva dispersione termica sono state concepite con un rivestimento in mattoni di sale e resina che da tono e caratterizza la facciata con un materiale sperimentale.

Partendo dal contesto eurpeo delle zone protette per la biodiversità, il Parco del Delta del Po è una tessera fondamentale Nella cartina a fianco sono state segnate le principali aree con un cerchio e le rotte migratorie . Come si può notare il Delta Po è un’area decisamente interessata dalle migratorie. Nelle due mappe sotto sonostate analizzate le aree che andrebbero perse dal 2019 al 2119 e la localizzazione della salina che interviene nelle specifico nell’area di Porto Viro. La scelta del Comune è dovuta all’assegnazione del corso.

Specie animali autoctone dell’area Delta Po da salvaguardare .

Mappa delle principali migratorie europee Masterplan della Salina Aree non allagate nel 2019 Aree che si allagheranno nel 2119 Vista della struttura all’alba Vista della struttura diurna Vista della struttura notturna Collocazione albergo diffuso Pianta tipo albergo diffuso Sezione tecnologica

Centro fibre e filati 2019|2020 Tesi di Laurea

COTONIFICIO AMMAN

Tesi di laurea sviluppata con la Prof. ssa Margherita Vanore sull’area dell’Ex Cotonificio Amman di Pordenone cercando non solo un mero recupero di quello che è stato il cotonificio per la città ma un vero e proprio studio sul perché si sia impiantato proprio in quella zona e cosa ha fatto si che diventasse il centro economico della città. Questi studi sono serviti per proporre come soluzione la divisione del Parco del cotonificio in 4 zone (parco fluviale, ricreativo, sportivo e produttivo)al fine di rendere l’area una bussola per la città capace di relazionarsi con la diverse zone con cui si interfaccia. A livello architettonico è stata approfondita la tematica della “casa bottega” simbolo dell’artigianato locale da cui è partito lo sviluppo della città con gli antichi battirame. Il Parco del Cotonificio ospiterebbe un centro di ricerca per le fibre ed i filati di derivazione vegetale, una parte di start up centre con un teatro (zona magazzino del cotone sodo) ed un centro universitario con una parte residenziale studentesca una privata ed un ‘area commerciale al fine di far vivere il luogo in ogni momento della città e non replicare i quartieri dormitorio. Il lavoro ha avuto durata di un anno e mezzo ed è stato presentato al Sindaco in Luglio 2020.

Le aree dei cotonifici di Pordenone si sviluppano tutte a cavallo del fiume Noncello al fine di sfruttarne le acque quasi mai impetuose ma con un flusso abbastanza costante.

Vista dell’ingresso dalla strada postaia Rapporto tra il Cotonificio - rosso - e la città Fauna e flora dell’area dell’Amman Fauna e flora dell’area dell’Amman
Stato di Fatto
Modello 3D dello stato di fatto realizzato con Rhinoceros e visualARQ2
Progetto

FIOI

Gruppo di amici FIOI

Il gruppo FIOI nasce nel dicembre del 2019 quando con L’arch. Filippo Vendrame ci hanno contatto da una associazione per proporre qualche cosa di “nuovo” per la Città di Pordenone. Non essendo capaci di inventare nulla abbiamo pensato che la cosa più bella che potessimo fare fosse quella di cercare gente brava per fare le stesse cosa che si fanno sempre ma in modo spontaneo, passionale e con tanto interesse. Da queste poche cose è nato un gruppo di amici che in pochi mesi ha proposto al Comune di Pordenone diverse soluzioni per degli eventi,ha potuto progettare una cucina per futuro con la Meubim+Marrone, vincendo il secondo premio e facendo un concorso interno per una proposta per la facciata del Duomo di Pordenone. Il gruppo non ha mai ricevuto finanziamenti o incentivi è stata tutta passione e partecipazione per interesse . Grazie all’organizzazione orizzontale del lavoro c’è un ottima collaborazione tra di noi e soprattutto non ci sono “solisti” ma un gruppo che decide di raggiungere degli obiettivi assieme e che per volontà li raggiunge . Siamo un gruppo che si attiva alla proposta esterna o interna di un progetto e poi torna alla vita normale.

La prima proposta è un concorso per il restauro del Duomo di Pordenone, la mia soluzione è stata una rimozione dell’intonaco mettendo in evidenza il portale lapideo ed i segni della vecchia facciata.

La seconda proposta è stata una richiesta di Ascom e del Comune di Pordenone per i “giovedì sotto le stelle” in modo da riattivare la voglia di vivere la città dopo la pandemia. Proposta parzialmente attuata che ha contato la partecipazione di tutto il gruppo più Locus Architetti (lampada)

La terza proposta è stata una richiesta di Mesubim+Marrone per la cucina de futuro . La proposta è stata realizzata dalla collaborazione con l’artista pordenonese Riccardo De Filippo (schizzi e grafica) mentre nello specifico mi sono occupato della parte di concepet e disegno tecnico.

300 cm 113 cm 226 cm 43 cm 27 cm 90 cm 140 cm
IDEA N°1 IDEA N°2 IDEA N°3

“ Possiamo dire che l’architettura che noi vorremmo essere poesia dovrebbe chiamarsi armonia, come un bellissimo viso di donna. Ci sono forme che esprimono qualche cosa. L’architettura è un linguaggio molto difficile da comprendere, è misterioso, a differenza delle altre arti, della musica in particolare, più direttamente comprensibili... Il valore di un’opera consiste nella sua espressione: quando una cosa è espressa bene, il suo valore diventa molto alto.”

CarloScarpa,1976

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