Il Teatro più piccolo del mondo - storia nr. 45 tratta da "Storytelling di Volontariato"

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Per ripartire Insieme Storia nr.45



incontri Il Teatro più piccolo al mondo, il teatro più grande nel nostro cuore di volontari Quando da piccolo mi chiedevano cosa avrei fatto da grande pensavo a tante cose come: continuare gli studi, lavorare, crearmi una famiglia, ma mai avrei pensato di fare quello che poi, volontariamente, ho realizzato insieme a tante altre persone. Insieme ci siamo avvicinate ad un piccolo luogo, ma allo stesso tempo cosi grande, pieno di emozioni, cultura, sogni e che ha contribuito ad arricchire le nostre vite. Ma quante cose si possono fare in 25 anni ? Molte cose si possono realizzare in così tanto tempo, ma nessuno di noi volontari dell’Associazione Società del Teatro della Concordia avrebbe creduto che questo numero potesse diventare simbolo magico e foriero di bellissimi momenti. Quando ho scoperto il Teatro della Concordia, immerso nel piccolo paese di Monte Castello di Vibio, che rappresenta per la comunità, molti volontari e visitatori “Un luogo meraviglioso preservato e presentato con cura, attenzione e grande competenza, dove i principi umanistici prendono forma nell’architettura ma anche nella cultura e nell’umanità delle persone che si occupano di questo bellissimo gioiello” mai avrei pensato che potesse divenire un impegno costante e svolto con dedizione quasi giornaliera, e che tutto questo lavoro di squadra potesse contribuire alla valorizzazione della struttura storica alla quale sono stati attribuiti , ad oggi, molti e prestigiosi riconoscimenti, non ultimo il certificato di eccellenza dei visitatori. Ebbene, sono trascorsi “25” anni da quando sono entrato e ho calpestato, per la prima volta, le travi del palco del teatro, quello scricchiolio che rappresentava tutta la mia insicurezza per quello che, da lì in poi, sarei andato a fare con tante altre persone. Un lavoro sociale e culturale nella comunità di cui si può essere orgogliosi e che non può fermarsi qui, proprio ora che il Teatro della Concordia è stato dichiarato bene del patrimonio storico, artistico e culturale italiano. In questi “25” anni sono stati tanti i collaboratori che per una sera o più sere hanno fatto parte della squadra, dietro ad un nuovo allestimento scenico, all’idea embrionale di un nuovo meeting o alla commozione di quel fidanzato che qui fece una sorpresa alla sua amata. “25” anni sono le coccole che ricevono i visitatori, l’emozione degli sposi, l’incanto dei bambini delle scuole, la trepidazione degli 210


incontri artisti, le speranze degli innovatori. Ecco! Una mèta di approdo che non mi sarei aspettato di traghettare, ancora qui con l’impegno civico, l’amore e la passione mia e dei soci, sostenuti dall’ammirazione delle migliaia di Amici del Teatro più piccolo del mondo! Ricordo con forte emozione i tanti giovani artisti internazionali che si sono scoperti via via, fieri di essere ambasciatori di questa chicca nel “Cuore d’Italia”, come il “turista avventore” cerca “i luoghi dell’anima”, come una fede imprescindibile nella sua identità umana. Ho visto il “teatro storico” produrre cultura, sviluppare relazioni, creare stagioni teatrali; trasformarsi in una scenografia quasi fiabesca per “un momento importante”, curando le relazioni con quei visitatori che una volta affiliati desiderano mantenere un vitale contatto con noi. Tutto questo ha bisogno di un’attenzione continua, con impegni inderogabili e di responsabilità, che spesso vanno ben oltre le nostre singole disponibilità. Ricordo che quando sono entrato nell’Associazione mi sono stati trasmessi tanti valori che oggi sono fiero di tramandare ai giovani volontari come una scuola esperienziale di organizzazione e di rispetto per il patrimonio culturale di una collettività, che resti vivo e si mantenga solido per le future generazioni. Edoardo Brenci Pallotta “25” anni di emozioni, cultura e benessere raccontata con piccoli pensieri dai volontari del Teatro più Piccolo al Mondo. L’esperienza mi ha insegnato a saper guardare all’altro, entrando in comunicazione con lui sin da subito. Ho anche scoperto parti del mio carattere che non conoscevo. Certamente l’esperienza vissuta in venticinque anni di volontariato mi ha dato la possibilità di incontrare tanta gente. Per me è sempre stato naturale entrare in empatia con chi sento vicino poiché sono una persona aperta, solare e accogliente. Ho comunque potuto raffinare alcuni comportamenti per migliorare l’accoglienza verso l’altro. Nella vita credo che ognuno di noi possa avere un parere su tutto e che possiamo convincere gli altri solo se quello che diciamo corrisponde 211


incontri a ciò che viviamo. Tutto questo deve essere accompagnato da una grande apertura all’altro, rafforzata da una profonda empatia. Il dovermi rapportare con persone diverse da me e tra di loro per cultura, sensibilità, estrazione sociale mi ha portato a gestire la timidezza nascondendola dietro le quinte del sorriso. Da questa esperienza con il Teatro della Concordia ho tratto gratificazione, gioia ed anche la possibilità di sviluppare e migliorare qualità personali che non sapevo nemmeno di possedere. Credo di aver trovato nel progetto la voglia di mettermi in gioco e la gioia di vivere una nuova esperienza, senza remore ma con l’intenzione di creare nuovi legami e rapporti. Credo di essermela cavata bene perché trovo la comunicazione assertiva una modalità di comunicazione molto vicina a quelle che sono le mie capacità comunicative. È un ottimo modo per dare la giusta importanza alle parole delle persone con cui si sta parlando. L’ascolto attivo è un buon modo per entrare in relazione con il proprio interlocutore e renderlo consapevole dell’interesse che si ha nella conversazione. Credo che la propensione all’ascolto ed una genuina curiosità siano le qualità particolareggianti del mio rapporto con gli altri. Le maggiori difficoltà riscontrate sono state il non giudicare frettolosamente le opinioni altrui ed il non interferire in maniera troppo diretta con le loro storie. Per me il benessere è passare del tempo in maniera tranquilla e piacevole con la consapevolezza di non essere giudicata da nessuno. L’equilibrio tra ciò che fai e ciò che ti piace fare si raggiunge con la gentilezza, la cordialità e il rispetto. Da questa esperienza con il Teatro della Concordia mi sento ancora più parte di una squadra; ho avuto l’opportunità di conoscere meglio me stessa al contatto con gli altri, ed ho compreso di sentirmi a mio agio anche con chi non conosco. Penso che la mia costanza e passione abbiano contribuito a creare un ambiente di fiducia all’interno della squadra, facendo sì che il team si potesse focalizzare sugli obiettivi da raggiungere. Ho provato ad essere più cosciente di me stessa e degli altri durante le conversazioni, sia con chi conosco bene, sia con chi vedo per la prima volta: mi sono scoperta più paziente e più disposta ad ascoltare senza giudizio. Con più coscienza ho cercato di instaurare in questo tempo comunicazioni più chiare possibili, senza lasciare nulla di frainteso; 212


incontri mi sono ritrovata però più attenta all’ascolto che all’esprimere la mia opinione. Sicuramente la mia propensione all’ascolto fa sì che l’altro si senta a proprio agio, creando spesso un ambiente sereno e senza giudizio, in cui si avverte un senso di fiducia costante. Questa esperienza mi ha insegnato che per essere priva di giudizio mi devo fidare dell’altro. Più vado avanti e più mi rendo conto che il benessere per me è nella semplicità di stare insieme a persone che si rispettano, che si ascoltano e si guardano senza giudicarsi e senza polemiche. Frequentare posti culturalmente belli accresce questo senso di benessere e di pace. Il luogo del benessere è quello che ti colpisce al primo impatto, in cui ti senti protetto, accolto, curato, dove ci lasci il cuore prima di partire, e non vedi l’ora di tornare per rivivere la stessa emozione. Per me questo luogo è il Teatro. Società del Teatro della Concordia L’Associazione crea per i giovani soci una scuola esperienziale di organizzazione e di rispetto per i valori patrimoniali di una collettività, perché questi vivano e si mantengano per le future generazioni.

Il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia, è il più piccolo teatro all’italiana. È definito con lo slogan “il più piccolo del mondo” in quanto è la fedele e riuscita riproduzione in miniatura dei grandi teatri italiani ed europei. 213


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