La Nuova Vita 39

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Periodico semestrale

LA

VITA

E l’uomo si affanna... E l’uomo si affanna... La lunga ricerca del senso della vita Bisogna imparare a parlare Donare... donarsi... investirsi... Avevo chiesto a Dio di morire Trovare la vera felicità


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E l’uomo si affanna…

Alain Stamp

Per gran parte delle persone ciò che conta è innanzitutto la salute, seguita da un buon lavoro, una vita di coppia e di famiglia armoniosa, con una solida base finanziaria. Nonostante tutto ciò sia legittimo, non è assolutamente sufficiente a garantire la felicità. Di conseguenza vediamo gli uomini lanciati in una frenetica corsa dietro al denaro, ai sogni virtuali e tante altre cose. I tempi sono cambiati Intorno alla metà del XIX secolo gli uomini investivano nelle attività lavorative circa tre quarti della loro giornata. Oggi invece, il tempo libero da gestire è tre volte superiore a quello lavorativo. Il tempo è diventato una vera ossessione. Mai come adesso abbiamo avuto a disposizione tanto tempo libero e nonostante ciò, tutti hanno l’impressione di averne poco! È strano e paradossale, vero? Il tempo è qualcosa che ci scivola fra le dita come la sabbia e non riusciamo a trattenerlo. E sebbene dovremmo essere noi padroni del nostro tempo, spesso ci ritroviamo abbandonati alla sua mercé. Il denaro Come dice un vecchio proverbio, il denaro è un indispensabile servo ma resta sempre un pessimo maestro. Certamente ne abbiamo bisogno per vivere decentemente… Ma la Bibbia afferma che l’amore per il denaro (non il fatto di possederlo) è la radice di ogni male, e che il timore di perderlo ci fa condurre una vita piena di sollecitudini. Dovremmo vivere in modo che la nostra vita non sia schiava dell’amore per il denaro, che conduce all’avarizia. Ricordo una persona molto ricca, di circa 78 anni, che viveva in un piccolo appartamento, mangiava il pane del giorno prima e usava una bustina di tè

Come posso essere felice? 2

per farne tre tazze. Non penso che investisse in opere caritative ed aveva tanta paura di perdere il suo denaro. È mai vita questa?

I sogni I piaceri del tempo libero ci aiutano a evadere dalla realtà. Il cinema, la televisione e gli altri mass media permettono agli uomini di vivere le loro passioni del momento. La ricerca di sé stessi, la realizzazione di sogni duraturi, i momenti di calma nei quali ci si ferma a riflettere sulla propria vita sono rari e vengono dopo ciò che è virtuale e istantaneo. Alla ricerca della sicurezza e della felicità, senza nemmeno accorgersene, gli uomini entrano inesorabilmente in una situazione di solitudine: una televisione, un computer, un allacciamento a internet, ed ecco che si passano innumerevoli ore di passivo consumo in un mondo virtuale. Una vera relazione La Bibbia ci dice che Dio desidera stabilire una relazione personale fra lui, il Creatore, e noi, le creature. Egli ha creato l’uomo a sua immagine, dotandolo d’intelligenza e di un cuore capace di amare, e lo ha creato libero di decidere. Ma l’uomo ha rinunciato alla relazione con il suo Creatore, e il suo cuore che

avrebbe dovuto amare si è lasciato trascinare dal male e dall’odio. I risultati sono visibili ovunque. Dio però non ci ha abbandonati. Attraverso Gesù Cristo ha aperto una via di comunicazione nuova con il cielo. Coloro che ristabiliscono la loro relazione con Dio, sono quelli che fanno la differenza in questo mondo. Sono coloro che affrontano la vita insieme a Dio, escono fuori dal mondo virtuale, dalla dipendenza da tante cose. Vivono la loro vita nel mondo reale, coscienti del bene e del male che li circondano e sono desiderosi di cambiare le cose. Se anche tu vuoi fare la differenza, scrivici. Ti aiuteremo volentieri a scoprire Dio, Colui che può cambiare e arricchire la tua vita. 䡵

LA

VITA

IMPRESSUM

Team di redazione C.P. 5311 · CH-6901 Lugano


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La lunga ricerca del senso della vita

David H.

Nella mia gioventù ho fatto molte esperienze negative: ho avuto incertezze, invidie a scuola, discussioni ovunque, e spesso, mancanza di accettazione.

In tutto questo sentivo la necessità di Dio, ma lo escludevo sempre dalla mia vita. Essere cristiano significava per me condurre una vita piena di obblighi e direttive. I miei genitori dal canto loro cercavano di darmi tutto l’amore e le attenzioni possibili. Ricordo che avevo vent’anni quando a causa di una delusione, persi ogni ragione di vivere. Cominciai ad accarezzare l’idea del suicidio. Sapevo che la vita era il dono più prezioso che avevo ricevuto da Dio, ma non riuscivo ad uscire da quel tremendo vortice. Avendo stretto amicizie poco raccomandabili cominciai a frequentare dei brutti ambienti. Ero alla ricerca di qualcosa che ponesse fine alle mie lotte interiori, ma non sapevo che cosa. Ero scampato alla morte in un tremendo incidente stradale che era costato la vita di uno dei miei amici. Qualcosa mi diceva che Dio mi aveva protetto e mi stava vicino, ma preferii allontanarmi sempre di più da Lui. A 22 anni cominciai ad assumere droga e ben presto anche a trafficarla. In quel periodo persi diversi amici, tutti morti di morte non naturale. Spesso mi sentivo solo e dovevo lottare per arrivare alla fine delle mie giornate piene di tormenti.

In quei momenti mi sembrava che Dio mi stesse vicino. Gli parlavo, gli raccontavo i miei problemi, gli chiedevo di aiutarmi ma non riuscivo ad abbandonare la vita che conducevo… se quella si poteva chiamare vita. La soluzione più facile era quella di mettere a tacere la voce della coscienza e tapparmi le orecchie al richiamo di Dio. I miei genitori erano molto preoccupati, non sapevano come aiutarmi, facevano l’impossibile per starmi vicino e mostrami il loro affetto. Nei momenti più difficili sono stati per me come un’ancora di salvezza nella tempesta. Un giorno dissi loro di pregare per me, perché forse le preghiere avrebbero potuto aiutarmi, altrimenti… E forse furono le loro preghiere a far sì che tempo dopo incontrai un giovane che mi parlò dell’amore di Dio e di Gesù che può cambiare la vita delle persone. Avrebbe potuto cambiare anche la mia vita e aiutarmi ad uscire da quel circolo vizioso? Quello che mi aveva annunciato era talmente chiaro, che siccome volevo saperne di più, decisi di fargli visita per qualche giorno in Belgio. Quando arrivai mi ritemprai e poi parlammo per molto tempo. Mentre riflettevo sulla mia vita, ancora una volta sentii chiaramente che il mio comporta-

mento mi conduceva alla rovina. Non avevo paura di niente e di nessuno e vivevo come se nessuna cosa potesse uccidermi. Capii che la mia vita era vuota e insensata, che non avevo veri amici e che nell’invito di quel giovane c’era qualcosa di particolare, una pace e una serenità che non avevo mai avuto e che quasi gli invidiavo. Dio mi ricordò l’amore dei miei genitori e mi fece capire che il suo amore nei miei riguardi è ancora più grande di quello di mio padre e di mia madre. Crollai interiormente, le lacrime cominciarono a solcare il mio viso e gli chiesi perdono per il mio comportamento sbagliato di tutti quegli anni. E Dio non tardò ad aiutarmi! Da quel momento Dio è diventato il mio migliore amico, insieme a Lui affronto la vita cerco di cambiarla giorno per giorno. 䡵

C’è ancora un futuro per me? 3


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Bisogna imparare a parlare

Davanti a noi siede una giovane coppia. "Mio marito", dice lei, "torna a casa da una conferenza di fine settimana, formula con frasi brevi e concise ciò che lo ha interessato, e crede di avermi raccontato dettagliatamente tutto ciò che ha vissuto." ll marito dal canto suo si lamenta: "Mia moglie è il tipo che dopo aver fatto una spesa di dieci minuti, sarebbe capace di descrivermi quest’esperienza per un’ora." Parlare è il risultato del nostro pensare. Generalmente, la conversazione viene sempre avviata dall'uomo, ma solo quando egli ha sviluppato i propri pensieri e si è fatto un chiaro concetto della situazione. Per la donna invece, il tutto si svolge al contrario: attraverso la conversazione e l'espressione dei propri pensieri, essa perviene alla chiarezza sul come prendere una giusta decisione. Questa grande diversità nella comunicazione conduce spesso a gravi incomprensioni. Il giusto modo di conversare è quindi una cosa che bisogna assolutamente apprendere. Se noi desi-

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deriamo parlare in modo che il nostro coniuge capisca davvero cosa intendiamo, dobbiamo investire almeno un poco di tempo ed immedesimarci nel...

Il silenzio è d’ oro Il tacere, praticato in relazione al perdono è veramente una via d'oro, che aiuta a costruire le basi per un nuovo inizio. Ma per non ferire il/la coniuge, è importante che ciascuno dei partner conosca i punti deboli, o come si suol dire, le "ferite" dell'altro. Tempo fa, una donna sposata da quindici anni, ci chiese consulenza. Da molto tempo, il marito aveva preso la cattiva abitudine di concedersi delle scappatelle extraconiugali. Il comportamento del coniuge aveva ferito profondamente la donna. Spinta dall'amore nei riguardi del marito, ella decise di perdonarlo ripetutamente, ma senza mostrargli il profondo dolore che lui le causava. Col passare del tempo, i sentimenti per il marito divennero sempre più deboli, fino a giungere quasi all’indifferenza. È una storia triste. E nonostante la colpa gravasse chiaramente sul marito, dovetti dire a quella donna: "Lei non ha mai reso note le sue sofferenze a suo marito. Di conseguenza egli avrà dedotto che le sue scappatelle extraconiugali non rappresentassero per lei alcun problema. Per lui naturalmente erano un piacere... Perché avrebbe dovuto smettere? Nascondendo a suo marito i suoi veri

Ruth Heil sentimenti, lei si è resa complice del suo comportamento infedele." Il silenzio è d’oro, ma se praticato al momento giusto. Oltre a ciò, anche il modo di tacere svolge un ruolo importante. È il mio tacere un rimprovero accusatorio, oppure un'amorevole espressione di equilibrata comprensione? A questo proposito la Bibbia ci dice: • Meglio la riprensione aperta, che un amore nascosto. • La lingua dolce spezza anche le ossa... (Proverbi di Salomone)

Comunicare i sentimenti Più a lungo ci conosciamo, più la solidità delle gentilezze reciproche tende a sgretolarsi, mentre i nomignoli crescono. Se prima ci chiamavamo teneramente usando espressioni come "gattino mio", ora ci insultiamo, il gattino diventa una iena e il "topolino" si tramuta in un "mulo testardo". Molte persone non hanno problemi a manifestare i loro sentimenti. Bisogna però ricordarci del fatto che ognuno ha un passato alle spalle, e quindi la tendenza a inquadrare le espressioni del/della coniuge all’interno di un concetto personale, che spesso è molto diverso da ciò che veramente intende la persona che parla. Su questa base, avviene spesso che il tuo comportamento o le tue espressioni si tramutano per l'altro in espressioni o comportamenti offensivi. Di conseguenza, per difendersi, lui o lei impugna

Nello scorso numero abbiamo trattato: “la predisposizione e il modo giusto di ascoltare”. In questo numero, invece, ci rivolgiamo ai lettori per mostrare loro che per una comunicazione efficace, anche il parlare in modo corretto, sta alla base di una vita coniugale felice. Siamo naturalmente coscienti che la brevità dei nostri articoli ci impedisce di trattare più profondamente il tema. Purtroppo lo spazio è limitato: invitiamo perciò coloro che hanno interesse, a scriverci. Volentieri vi spediremo una copia degli articoli apparsi nelle precedenti edizioni, e vi consiglieremo qualche libro riguardo al tema trattato.


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la spada. È quindi molto importante comunicare al partner l'effetto della comunicazione. Invece di reagire dicendo: "Sei perfido/perfida", spiego a mio marito (o a mia moglie) l'effetto che le sue espressioni hanno avuto su me: "Mi sento offesa", oppure, "Ciò che hai detto mi ha fatto molto male." Nel caso ci sia stato un malinteso, tramite questi chiarimenti la conversazione diventerà più trasparente: "Mi dispiace, questa non era la mia intenzione. Mi sono espresso male." Attraverso questo tipo di conversazione, posso imparare a comprendere meglio il/la coniuge, ed a capire cosa intende con alcune sue espressioni. Non per nulla si stima che una gran parte delle offese nasca dalle incomprensioni. Nel contesto di un buon rapporto comunicativo, espressioni come: "MAI" e "SEMPRE" sono fatali. Esse infatti, impediscono al partner qualsiasi possibilità di cambiamento. Contemporaneamente fanno capire che qualsiasi tentativo di cambiamento, seppur minimo, resta senza alcuna speranza di successo. Su una tale base non esiste la motivazione sufficiente per spronarci a fare un tentativo.

Imparare a comunicare

Con espressioni amorevoli, invece, ci si può motivare reciprocamente ad abbandonare il comportamento negativo. Coloro che a causa del lavoro o dei bambini sono esposti a situazioni di stress, feriscono ed offendono spesso il/la loro partner, e ciò anche involontariamente. A causa della loro scontrosità, provocano nel coniuge una crescente distanza che li separa l'uno dall'altra e li porta a trincerarsi nelle proprie opinioni. Ma sono proprio queste situazioni che rendono infelice la vita coniugale.

Imparare Un elemento che ci permette di riavvicinarci l'uno all'altra è riconoscere i lati positivi del/della coniuge e confermarli. Psicologi di fama affermano che per riparare a un’espressione negativa, occorrono in media cinque espressioni positive! La Bibbia, dal canto suo, ci fornisce preziosi insegnamenti a questo riguardo: "Accettatevi gli uni gli altri, come Cristo ha accolto voi..." Impariamo ad accettare l'altro così com'è, con tutto il suo bagaglio di errori e difetti. Più noi l'accettiamo, più lei/lui si aprirà nei nostri riguardi e sarà capace di correggersi e lasciarsi correggere. Dite spesso al coniuge che l'amate. Quando l'avete fatto l'ultima volta? Cercate il modo di farle/fargli una gradita sorpresa. Forse il motivo che ci impedisce di usare queste espressioni positi-

ve, è da ricercare nel fatto che misuriamo l'atteggiamento del partner con la misura di perfezione che ci siamo prefissati. Facciamo attenzione, poiché questa è la misura sbagliata. Incamminiamoci sulla strada del vero amore, e impariamo da Gesù Cristo stesso, impariamo da lui ad amarci. Se edifichiamo su di lui, di certo la nostra vita coniugale avrà un solido fondamento. 䡵

La famiglia che vorresti

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Donare… donarsi… investire sé stessi negli altri! C.C.

Il famoso scrittore Henry Drommond scrisse: “Siamo su questa terra una sola volta. Se abbiamo la possibilità di aiutare qualcuno, di fare il bene, di dire qualche buona parola, non perdiamo l’occasione di farlo. Non passeremo più per questo sentiero. In effetti, confrontati con l’egoismo della gente che resta passiva davanti alle sofferenze e alla miseria che ci circonda, sentiamo un senso di ribellione in noi. Qualcosa deve cambiare. Ma cosa e come, resta in sospeso. Quasi tutti vivono nel deserto del loro egoismo che chiamano vita… E sono pochi coloro che nel ventunesimo secolo dedicano tempo al prossimo, praticano la bontà, la gentilezza e l’altruismo. Una giovane madre, sola e a corto di soldi, dedica la sua giornata a prendersi cura del suo bebè, a proteggerlo, a curarlo e a fargli sentire il suo amore. La sua è una continua lotta quotidiana per la sopravvivenza! Poi c’è una coppia con un figlio adolescente, il cui hobby è quello di

andare sempre controcorrente, che contesta, critica e rifiuta tutto ciò che gli viene proposto dal mondo degli adulti. Eppure i suoi genitori non si stancano di esprimergli il loro affetto e non cessano di sperare che avvenga in lui un cambiamento. E questa lista potrebbe farsi molto lunga, se citassimo tanti altri casi, da quello del mendicante che vive alla giornata, all’emarginato che non ha nessuna speranza di trovare lavoro. Qualcuno diceva che questi casi fanno parte della nostra società, che tutti ne siamo responsabili e che bisognerebbe assolutamente fare qualcosa. Ma come mai allora coloro che lo fanno sono pochi, mentre altri si giustificano delegando il compito alle istituzioni sociali e alle organizzazioni cristiane? Già il fatto che stiamo bene, che abbiamo una famiglia, un lavoro, un appartamento e tante altre piccole cose, dovrebbe mostrarci che Dio ci ha privilegiati affidandoci tutto ciò. Ma non per far sì che pensiamo solamente a noi stessi, bensì per aiutare e incoraggiare gli altri.

Un dono speciale 6

Se oggi incontri qualcuno che è nel bisogno, esprimigli la tua benevolenza con un gesto o una parola d’incoraggiamento. Accenderai nei suoi occhi una luce di speranza e gli strapperai un sorriso dalle labbra! In questa società egoista siamo tu ed io che facciamo la differenza. Il vero donatore di ogni bene è Dio. È lui che è stato al tuo fianco in ogni situazione della vita e continuerà a esserlo fino a quando avrai un alito di vita. E vuole continuare a benedirti, affinché attraverso te molte sofferenze possano essere alleviate in questo mondo. Non perdiamo l’occasione di aiutare, incoraggiare, forse anche perdonare.

Siamo solo di passaggio e non potremo più ritornare sui nostri passi. Attraverso Gesù Cristo Dio ha dato all’umanità il più grande esempio d’amore per il prossimo ed ha cambiato la vita di milioni di persone. Egli ha un piano personale anche per te. Se desideri scoprirlo, richiedi attraverso il tagliando a pagina 7 il DVD “Le ali della libertà”. Te lo spediremo gratuitamente e senza alcun impegno da parte tua. 䡵


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Avevo chiesto a Dio di morire Dott. Marie-Françoise Racontondrafara

Sono nata nel Madagascar, la quarta di sette figli. Avevo 13 anni quando i miei genitori si sono separati. Ne risentii molto, anche perché mia madre mi trascurava, prediligendo i miei fratelli e le mie sorelle. Ero giovane ma mi ero completamente ribellata a Dio. Non lo vedevo come un padre amorevole, bensì come una personalità autoritaria e lontana. Nonostante l’assenza di mio padre, mia madre fece di tutto affinché noi figli potessimo studiare. Io frequentai l’università e mi laureai in medicina. Ho lavorato come medico, consacrando il resto del mio tempo a prendermi cura di mia madre, che era relegata alla sedia a rotelle. Nonostante la sua malattia non fosse molto grave, non sopportava che di tanto in tanto io passassi un po’ di tempo da sola. Richiedeva una presenza costante. Mi sentivo prigioniera del lavoro all’ospedale e delle continue esigenze di

mia madre, ma non osavo lamentarmi o esprimere a mia madre il desiderio di portare a termine i miei studi di specializzazione. In un momento di completo scoraggiamento, chiesi a Dio di liberarmi da quella vita. E avvenne un miracolo! Non so come, ma un giorno mia madre mi lasciò libera di andare all’estero e completare la mia specializzazione. Nella Svizzera trovai subito un lavoro, ma la laura conseguita nel Madagascar non era riconosciuta. Quindi mi vidi costretta a lavorare per diverso tempo come assistente. Ero infelice e avevo la sensazione di aver fallito tutto nella vita: gli studi, mia madre, il mio soggiorno in Svizzera... In un momento di scoraggiamento dissi a Dio che desideravo morire. Un giorno mi recai alla Casa della Bibbia di Ginevra per acquistare qualche libro e vidi la pubblicità dei dibattiti “La bussola”. Cominciai a frequentare regolarmente quelle riunioni. Discutevamo di tutto, ma Gesù era al centro di ogni tema. Feci anche la conoscenza di una donna che gentilmente mi spiegò che Dio non è una personalità autoritaria, bensì un padre amorevole che vuole aiutarmi ad affrontare la vita. Quella donna, diventata poi una delle mie migliori amiche, mi diede un libro da leggere: Una nuova identità per una nuova vita. Leggendolo capii che Dio aveva un piano anche per la mia vita e che voleva aiutarmi a realizzarlo, a patto che lo lasciassi entrare nella mia vita e lo rendessi partecipe dei miei progetti. E questo è ciò che ho fatto con molta gioia. Un passo dopo l’altro Lui mi ha aiutato a trovare la pace interiore, il senso della vita e a realizzare i miei piani. 䡵

IO GG A OM

Può la vita essere cambiata e migliorata? Ecco a voi sette video-testimonianze di vite trasformate da uno speciale incontro con Gesù Cristo. Richiedete il vostro esemplare gratuitamente, compilando questo tagliando. Speditemi gratuitamente e senza alcun impegno da parte mia un esemplare del DVD “Le ali della libertà“ Desidero conoscere meglio la Bibbia e vorrei frequentare un corso sulla fede cristiana nelle mie vicinanze Speditemi il seguente libro: “La famiglia che vorresti” al prezzo di =C 15.– / CHF 19.50 Questo libro è un grande aiuto a quanti hanno a cuore la loro famiglia. Desidero ricevere regolarmente il vostro semestrale "La Nuova Vita" Cognome Nome Via/No. Cap/Città

Ritagliare, compilare e inviare a uno dei seguenti indirizzi: Svizzera: Campus per Cristo · C.P. 5311 · CH-6901 Lugano Info@campus-per-cristo.ch

Italia: Soli Deo Gloria · C.P. 113 · I-29100 Piacenza kurtjost@tin.it Agape Italia · Borgo Pinti 13 · I-50121 Firenze agapeitalia@infinito.it

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Trovare la vera felicità

Da quando esiste l’umanità, la vita degli uomini si è sempre concentrata sulla ricerca della felicità. Nonostante ciò, non esiste alcun altro concetto tanto difficile da investigare come questo. La percezione del senso della felicità varia moltissimo da persona a persona. Mentre uno si sente felice semplicemente sentendosi compreso, l’altro prova questo sentimento quando ha superato un esame, oppure passato una settimana in un campo di sopravvivenza. Qualcun altro invece si sente felice quando dopo tanto tempo si avvera un suo sogno. Che sentimento di felicità quando due innamorati si abbracciano teneramente per la prima volta. Sembra che siano giunti all’adempimento dei loro sogni! Oppure quando nasce un bambino, quando finalmente puoi tenerlo fra le braccia e sentire il calore del suo corpicino! Alcuni sognano tutta la vita di fare una grande vincita alla lotteria, di sentire quella scossa di adrenalina che invade il loro cervello e che li fa impazzire di felicità. Altri invece vorrebbero avere il fisico di Arnold Schwarzenegger, oppure la silhouette di Claudia Schiffer. Ma una volta raggiunto il traguardo, avveratosi il sogno, quanto tempo dura questa felicità? Cosa si può fare per pro-

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M. Paul

lungare la sua durata? Chiuderla a chiave in uno scrigno o tenerla nel congelatore e usarla un pezzettino alla volta? Proprio perché questo sentimento svanisce molto più rapidamente di come appare, siamo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, del prossimo kick. Questo lo sanno le persone più ricche e famose, ma anche coloro che fanno abuso di alcolici, che consumano stupefacenti, ed anche le persone più comuni. Sebbene si cerchi, attraverso ricerche scientifiche, di individuare e analizzare la felicità nelle funzioni della psiche e del cervello, fino ad oggi si è scoperto ben poco. L’unica cosa che si è riusciti a concludere è appena una buona definizione della felicità, che credo sia la più opportuna: “La felicità consiste nel fondersi (diventare uno) con le speranze, i desideri e le aspettative personali.” Questo prevede, però, che conosciamo bene questi fattori e che li strutturiamo e gestiamo in modo tale che si possano realizzare. E qui troviamo il più grande problema dell’umanità: la mancanza della profonda conoscenza di sé stessi, dei desideri intimi e il non sapere cosa veramente rende felici. Nel profondo del cuore le persone sentono che la felicità duratura è un qualcosa che si può trovare in un paradiso perduto, un qualcosa che appare lontano e irraggiungibile. Dio sa cosa manca all’umanità, egli conosce tutti i nostri sospiri, desideri e sogni irrealizzati. Lui vuole prendersi cura di ciascuno di noi, proprio come fa una mamma amorevole che riesce a leggere negli occhi del figlio i suoi bisogni e i suoi desideri. Solo Dio può aiutarci a trovare la felicità e lo fa innanzitutto aiutandoci a scoprire noi stessi. Inoltre ci offre la possibilità di vivere la nostra vita insieme a lui ed a scoprirne il vero senso. 䡵 Tantissime persone hanno fatto questa meravigliosa esperienza. Con alcune di esse abbiamo realizzato il DVD “Le ali della libertà”. Se lo desideri possiamo spedirtene uno gratuitamente e senza alcun impegno da parte tua. Richiedilo usando il tagliando, oppure scrivendoci un’e-mail (vedi pagina 7).

Sfumature... La felicità è nelle lacrime che siamo capaci di asciugare. Philippe Van der Mersch

Eppure le decisioni vanno prese e anche non prendere decisioni, in fondo, è una decisione. Johann Wolfgang Goethe

Se l'uomo non è fatto per Dio perché non è felice se non in Dio? Se l'uomo è fatto per Dio, perché è così contrario a Dio? Blaise Pascal

Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un oceano! Isaac Newton

Se non potete essere una via maestra, siate un sentiero. Se non potete essere il sole, siate una stella. Cercate di essere sempre il meglio di qualunque cosa siete. Martin Luther King

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