Primomaggio 1 2017

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Numero 1/2017 - Anno 7

A V A NT I T UT T A Carta dei Diritti e 2 referendum, la Cgil: "Siamo in campagna elettorale". Incontro tra Cgil Toscana e parlamentari. Appalti/voucher, le storie dei lavoratori pagine 3-6 In primo piano Check up alla sanitĂ toscana: intervento di Mauro Fuso pagina 2 La nuova tessera della Cgil per il 2017 pagina 7 Chiusure ed esuberi in Unicoop Tirreno, la Filcams dĂ battaglia pagina 9 Appalti: innovativo accordo a Siena tra Comune, Cgil e altre sigle pagina 11

La newsletter settimanale

23-1-2017


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O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Editoriale di Mauro Fuso

(segreteria Cgil Toscana)

Sanità toscana: cosa non funziona e cosa si dovrebbe fare Le vicende in alcuni Pronto Soccorso toscani di queste ultime

territorio, è di là da venire.

settimane hanno messo a nudo tutte le difficoltà del Sistema

Il nostro compito di sindacato confederale, pertanto, è rivendicare

Sanitario Regionale (QUI un esempio). Un sistema, tra i primi del

un insieme che riguarda un numero adeguato di operatori, di

nostro Paese, che conosceva caratteristiche positive, ma che ora

strutture e di servizi capaci di rispondere alla domanda nel

è in grande sofferenza. L’opinione più diffusa, comprovata dalle

territorio e naturalmente anche nell’ospedale, nelle sue diverse

situazioni critiche registrate da molti mezzi di comunicazione, è

dimensioni, che rimane il punto focale nella fase dell’intervento

che la “Sanità” sta peggiorando anche in Toscana e la

acuto. Si tratta di rivendicarlo con un’azione sindacale congiunta

responsabilità risiede nella Riforma ultima, quella della L.R. 84 del

nelle strutture sanitarie con gli operatori e nel territorio con la

2015 e nella riorganizzazione

cittadinanza, quindi nei confronti delle aziende così come delle

conseguente da 12 Aziende si fonda

Istituzioni, dai Comuni alla Regione. Dobbiamo ricomporre

sulle criticità non solo contingenti, come l’esasperazione nei

opportunamente ciò che è stato frantumato e scomposto,

Pronto Soccorso, ma soprattutto su quelle strutturali che non

dall’utenza a chi svolge l’attività nel servizio, da chi fruisce del

vengono aggredite con adeguate soluzioni istituzionali.

servizio a chi lo eroga. Perché se la salute è un bene comune e la

Ma cosa è davvero che non funziona e cosa si dovrebbe fare?

sanità opera per questo fine, è compito della politica

Intanto si deve porre una premessa di carattere oggettivo: non si

questo obiettivo e fare funzionare tutta la struttura con efficienza,

possono imputare all’accentramento, e quindi alla Riforma,

qualità e risultati percepibili. Non serve minimizzare i problemi

disfunzioni che esistevano da prima e che semmai permangono,

come non è utile strumentalizzarli, ma farli venire a galla e

diventando ancor più insostenibili perché i bisogni sanitari sono

proporre le soluzioni. Rivendicarle è esattamente il nostro compito

evidentemente cambiati ed accresciuti. Partire da questo ci

a tutto tondo.

permette di fare una critica e delle proposte più forti, non più

Far crescere consapevolezza e forza rivendicativa è il compito di

deboli. Se l’ospedalizzazione è stata ridotta senza adeguare,

chi lavora per sviluppare il senso di una partecipazione informata

integrare e potenziare l’offerta del territorio ­ dalla medicina

e

generale alla guardia medica, dalle case della salute alle cure

democratica, vero antidoto allo scivolamento verso la disillusione

intermedie fino all’emergenza/urgenza ­ significa che la priorità

nel cambiamento, all’antipolitica tout­court, alle varie forme di

principale riguarda proprio le mancate risposte del territorio. Per il

populismo inconcludente. Ci attende un impegno difficile, ma per

bisogno di salute e sanitario immediato la risposta non può

difendere e sviluppare il sistema pubblico dei servizi non esiste

essere “la Riforma a regime produrrà effetti positivi”, ma piuttosto

altra strada e noi dobbiamo essere i paladini di questa battaglia.

che nella fase transitoria, come lo è quella attuale, si sappia

Altrimenti ci sarà

affrontare il pesante carico del cambiamento. Cioè non possiamo

pubblico e l’allontanamento lento e graduale dal welfare

guardare la “fase 1”, meno ospedale, mentre la “fase 2”, più

universalistico, che è il fondamento di un modello sociale coeso.

Sanitarie Territoriali a 3 di Area Vasta. Tale opinione

consapevole

n. 1 - 23 gennaio 2017

della

vita

pubblica.

Una

attuare

partecipazione

la perdita di fiducia nel sistema sanitario


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La sfida Voucher-appalti, 2 sì a 2 referendum Cgil: "Siamo in campagna elettorale"

ANGELINI: "L'ITALIA CHE VOGLIAMO" GUARDA IL VIDEO LE PAROLE DI CAMUSSO

“Da oggi chiederemo tutti i giorni al governo di fissare la data in cui si vota”. È il commento del segretario generale della Cgil Susanna Camusso dopo le decisioni della Consulta sui referendum. “Ora inizia una nuova campagna elettorale per i due sì, una

grande e impegnativa battaglia per liberare il lavoro”, perché i temi dei voucher e degli appalti “riguardano le condizioni di milioni di persone in questo paese, non sono un fenomeno marginale". Quanto al quesito sui licenziamenti, unico bocciato dei tre, “valuteremo le motivazioni della Consulta” e anche “la possibilità di ricorrere alla Corte europea”. In ogni caso, “continueremo la nostra battaglia con gli strumenti della contrattazione e dell’iniziativa legislativa”. “Abbiamo notato in questi giorni un dibattito molto intenso nel paese rispetto ai quesiti referendari – prosegue Camusso –. La nostra memoria non ci ricorda precedenti analogie e pressioni quotidiane su come decidere. L’intervento del governo e dell’Avvocatura dello Stato non era dovuto – precisa il segretario Cgil –, era una scelta politica, e da questa scelta noi partiamo per valutare le intenzioni del governo”. Soffermandosi sul quesito non ammesso, quello sui licenziamenti illegittimi, Camusso spiega: “La libertà dei lavoratori passa attraverso la loro sicurezza, quindi continueremo con la nostra iniziativa contrattuale per stabilire diritti. Continueremo questa battaglia con gli strumenti che contrattazione e iniziativa legislativa ci permettono”. Parlando dei due quesiti ammessi, Camusso ricorda che “appalti e voucher riguardano la condizioni di milioni di lavoratori in questo Paese, non è un fenomeno marginale. I voucher sono aumentati in questi anni del 27 mila per cento. Mentre quello degli appalti è il fenomeno più inquinabile e soggetto a truffe ai danni dei lavoratori, con aziende che appaiono e scompaiono”. Rispondendo al presidente dell’Inps, Tito Boeri, che su Repubblica ha indicato in 750 mila unità l’utilizzo di voucher fatto dalla Cgil, Susanna Camusso sottolinea che “si tratta per noi dell’equivalente di tre persone e mezzo l’anno”. LEGGI TUTTO

n. 1 - 23 gennaio 2017


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La sfida Carta dei Diritti, la Cgil incontra i parlamentari della Toscana

Sono 38 i deputati eletti in Toscana e 18 i senatori, a tutti nei giorni scorsi è arrivato un invito della Cgil per un incontro in programma stamattina in via Pier Capponi a Firenze, oggetto dell'incontro la Carta dei Diritti e i referendum sul lavoro. La Carta dei Diritti Universali del Lavoro è approdata alla Commissione Lavoro della Camera e la Cgil chiede venga rapidamente messa in calendario, per i due referendum, voucher e responsabilità in solido negli appalti, la Cgil chiede al governo di fissare la data del voto. All'incontro sono arrivati in sette, 5 del Pd (Simoni, Martini, Albini, Becattini, Fossati) e 2 di SI (Petraglia e Nicchi), altri nove hanno risposto all'invito comunicando che precedenti impegni impedivano loro di essere presenti, tutti gli altri, probabilmente, erano scarsamente interessati al tema. L'incontro ha preso il via con una breve introduzione della segretaria generale della Cgil Toscana che ha ringraziato i presenti. “Grazie alla nostra proposta della Carta dei Diritti Universali del

Lavoro e dei due referendum su voucher e appalti, in Italia si è tornati a parlare di lavoro”, ha detto Angelini che ha aggiunto: “Peccato che i referendum non siano tre. Pur nel rispetto delle scelte della Corte, abbiamo vissuto come una ingiustizia la decisione di fermare quello sul ripristino dell’Articolo 18, cercheremo di riconquistarcelo con la contrattazione e valuteremo la possibilità di un ricorso alla Corte Europea di Giustizia". Si è tornati a parlare di lavoro, ha continuato, ma parlarne e basta non è sufficiente, servono i fatti. Per questo vi chiediamo un impegno a calendarizzare in aula la discussione sulla Carta e ad invitare il governo a scegliere la data del voto sui due referendum. E’ il momento di una assunzione di responsabilità da parte della politica, ha concluso Angelini, i cittadini che hanno firmato quelle proposte ne chiedono conto e la Cgil non starà certo zitta a fronte di atteggiamenti dilatori”.

n. 1 - 23 gennaio 2017


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La sfida "Serve una data per i referendum e si discuta la Carta in aula"

n. 1 - 23 gennaio 2017


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La sfida Federica, Monica, Alessia, Giancarlo Storie di voucher e di appalti

La vita di due donne, Federica e Monica. Una lavora in Biblioteca nazionale a Roma, e viene pagata con scontrini alimentari (per un valore massimo di 400 euro), l'altra vive nel più assoluto precariato in Veneto e viene retribuita coi voucher (la receptionist, la cameriera, la banconiera). "Siamo stanche, ci sentiamo nessuno" GUARDA I VIDEO

Alessia lavora in provincia di Frosinone come addetta alle pulizie nelle scuole. È rimasta senza stipendio, con future mensilità ancora in dubbio. "Spero nel referendum Cgil", dice. Giancarlo nel 1995 ha iniziato a fare il manutentore al Gemelli di Roma. Nel 2012 l'appalto è stato vinto da un'altra azienda, lui è rimasto fuori. "Poi è iniziato il mio declino". GUARDA I VIDEO

n. 1 - 23 gennaio 2017


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L'icona Ecco la nuova tessera della Cgil per l'anno 2017: sì in tutte le lingue

Iscriversi alla CGIL vuol dire entrare a far parte attivamente

valore dirimente, rappresenta la solidarietà tra lavoratori,

della più grande e articolata organizzazione delle lavoratrici e

precari,

dei lavoratori, con i suoi circa 6 milioni di iscritti e le sue

emancipazione. Solo l’azione collettiva, infatti, può porre un

centinaia di sedi. Perché iscriversi? Perché la CGIL è il

argine all’individualismo imperante, oggi più che mai. Per questi

sindacato di chi ha un lavoro, di chi lo ha ma precario, di chi

motivi la CGIL è la casa comune per i lavoratori, per i giovani e

non lo ha e lo cerca e dei pensionati; perché la CGIL svolge un

per i pensionati. Il valore dell’iscrizione passa anche attraverso

ruolo di protezione dall’incondizionato funzionamento del

l’offerta di servizi e tutele alle persone che cercano una risposta

mercato, difendendo i diritti individuali e collettivi contro i

ai problemi che incontrano nell’attività lavorativa, nei rapporti

soprusi e le ingiustizie. Con la sua presenza nei luoghi di

con il fisco, in campo previdenziale, nella tutela della salute o

lavoro, nel territorio e tra i cittadini, la CGIL opera per la

nell’accesso ai servizi sociali alla persona. In tutti questi casi, e

ricostruzione delle solidarietà, ovvero l’integrazione di parti della

in generale per tutto ciò che riguarda l'esigibilità dei tuoi diritti, il

società, attraverso la pratica quotidiana, l’impegno concreto di

“Sistema Servizi” della CGIL ti può efficacemente aiutare. Oggi

rappresentanza

e

più che mai rafforzare il sindacato è importante per arginare e

negoziazione. Iscriversi è una scelta importante, soprattutto,

contrastare gli attacchi contro i lavoratori, contro i giovani e

perché la CGIL difende e persegue la “confederalità”, cioè

contro i pensionati. Lo puoi fare iscrivendoti alla CGIL e rendere

quella forma originale della rappresentanza degli interessi delle

così più efficace ed incisiva l’azione di rappresentanza dei

persone che assume valori generali, sociali, insieme alle

lavoratori.

rivendicazioni contrattuali e di categoria. La confederalità è un

IL LINK PER ISCRIVERSI ON LINE

e

l’attività

capillare

di

contrattazione

pensionati

n. 1 - 23 gennaio 2017

nel

loro

costante

processo

di


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Piombino Aferpi, Lami scrive a Calenda "Allarme per fine ammortizzatori" della Naspi, non 'ricaricabile' come la disoccupazione come lei sa, si aprirà a breve un vero e proprio dramma sociale, dramma che è stato solo rinviato dalla proroga di tre mesi della mobilità in deroga deciso dalla Regione Toscana. Nella sola provincia di Livorno, da Aprile a Dicembre avremo circa 2000 lavoratori che si troveranno disoccupati e senza nessun sostentamento. Non ce ne voglia se lanciamo l'ennesimo allarme. Bene che tutti si concentrino sulle reali intenzioni dell'algerino a patto che contemporaneamente si mettano in campo soluzioni per arrivare vivi al momento in cui si dovesse tornare a produrre acciaio.

Egregio Signor Ministro Carlo Calenda, Conosciamo ed apprezziamo la sua azione alla ricerca delle soluzioni migliori sul caso Piombino ed Aferpi. Nello specifico noi confermiamo la nostra convinzione che si debba costruire un protocollo di intesa in cui, dopo la presentazione del piano industriale, ognuno prenda impegni precisi, con scadenze altrettanto precise, nel rispetto dell'Accordo di Programma. Siamo anche sempre convinti che le istituzioni regionali e locali da sole non possano creare le condizioni a ché si torni a produrre acciaio a Piombino e che il governo debba agire nei confronti delle banche italiane e del governo algerino. Ciò detto vengo al motivo vero di questa mia lettera aperta. In attesa delle soluzioni il tempo che passa non è neutro. A Piombino e nell'area della costa con la fine

Firmato: Mirko Lami (segretario Cgil Toscana)

CGIL PISA

ANTONIO LEDDA SEGRETARIO GENERALE SUCCEDE A FRANCESE

n. 1 - 23 gennaio 2017

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Il caso

Unicoop Tirreno, chiusure ed esuberi La Filcams lancia la battaglia

Otto cessioni, a chi non è dato ancora sapere, 12 chiusure di

dal 1° marzo andrà a ricoprire la carica di direttore generale

punti vendita cui si aggiungono gli uffici del ecommerce, 481

del Comune di Roma”. “Fin dai prossimi giorni, conclude, ci

esuberi full time equivalenti a oltre 600 addetti stante che il

saranno le assemblee dei lavoratori ai quali i sindacati

part time in Unicoop Tireno è intorno al 50% e dulcis in

chiederanno un mandato per mettere in campo tutte le

fundo, annullamento del contratto integrativo aziendale: è

iniziative possibili perché si arrivi ad un vero e credibile piano

questo il piano di rilancio, si fa per dire, presentato in sede di

di risanamento che mantenga livelli occupazionali e diritti dei

incontro in Regione fra azienda e parti sociali. “Inaccettabile,

lavoratori”. «I dirigenti che hanno portato a questa situazione

commenta a caldo Cinzia Bernardini", segretaria generale

restano al loro posto e si tagliano i dipendenti». In questa

della Filcams Cgil Toscana, "Unicoop Tirreno si salva se si

frase di Alessio Di Labio responsabile nazionale della

salvano i lavoratori e i loro diritti”. “Già, continua Bernardini,

vertenza Unicoop Tirreno per la Cgil è riassunto molto del

perché l'annullamento dell'integrativo vuol dire perdita di

sentire di dipendenti e sindacati. Per la Cgil, che giovedì

salario e di diritti per tutti”. “Contro questo piano, continua,

scorso ha riunito i delegati per decidere il da farsi in Cdl a

abbiamo già proclamato un pacchetto di ore di sciopero a

Grosseto (VEDI FOTO), molta colpa è della dirigenza. «I tre

livello nazionale, nazionale è infatti la vertenza”. “C'è anche

vecchi dirigenti restano al loro posto, e il quarto, quello

dell'altro, aggiunge, Filcams pensa ci sia anche un problema

nuovo, propone di tagliare. Ovviamente se i presupposti

di legittimità del tavolo di trattativa, intorno al quale, in

restano questi non ci sono margini di trattativa». Le chiusure

rappresentanza dell'azienda, siede Franco Giampaoletti che

dei negozi, ma anche le cessioni, devono essere riviste.

n. 1 - 23 gennaio 2017


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L'intervento No ai Cie in Toscana Si' all'accoglienza diffusa di MAURIZIO BROTINI (Segreteria Cgil Toscana)

La proposta del nuovo Ministro dell’Interno del Governo Gentiloni di rilanciare ed istituire i CIE in ogni regione d’Italia come risposta ai recenti attentati confligge con la logica, la politica e l’umanità. La logica, perché non vi è alcun nesso causale tra flussi migratori e terrorismo internazionale, che affonda le sue salde radici in mutamenti geopolitici globali, dall’utilizzazione degli USA come risposta alla presenza dell’URSS in Afghanistan dei gruppi riconducibili a Osama Bin Laden, alle politiche di dissennato intervento militare degli USA e dell’Inghilterra in Irak, alla fine del principio della inviolabilità dei confini degli stati sancita dal diritto internazionale dopo la Seconda Guerra Mondiale. Potremmo aggiungerci la disintegrazione della ex­Iugoslavia, la deflagrazione della Libia e la vicenda siriana. Dalla fine del mondo bipolare doveva dischiudersi un presunto mondo unipolare pacificato: la realtà ci mostra un quadro completamente diverso. Forse ricostruire attraverso gli strumenti della politica internazionale una coesistenza pacifica in un mondo multipolare coinvolgendo tutti i vecchi e nuovi attori presenti sulla scena mondiale sarebbe esercizio ben più utile della caccia al migrante come efficace risposta al terrorismo internazionale. Sul piano politico le proposte del Ministro dell’Interno sembrano rincorrere le parole d’ordine della Lega Nord e di Fratelli d’Italia, alle quali si è recentemente aggiunto anche Beppe Grillo ed il M5Stelle. Rincorrere da parte del Governo simili prese di posizione non faranno che fomentare

ulteriormente nel nostro Paese i peggiori e controproducenti istinti. L’umanità delle persone in carne ed ossa che migrano per scelta o molto più spesso per costrizione. In un mondo dove capitali e merci si spostano ad un ritmo incessante è illusorio impedire i movimenti delle persone. Altro può essere utilmente fatto: la revisione del trattato di Dublino, che lega chi migra al primo Paese di approdo, quando per esempio l’Italia è ormai da tempo paese di transito, istituzione dei corridoi umanitari, diversa utilizzazione delle risorse per l’accoglienza, abolizione della Bossi­ Fini e del reato di immigrazione clandestina, diritto alla cittadinanza per chi decide di restare e per chi nasce in Italia, superamento della logica dell’emergenza. Diverse politiche dell’accoglienza: accoglienza diffusa e per piccoli gruppi, coinvolgimento più forte di Regioni, Comuni e comunità locali, passaggio di funzioni dal Ministero dell’Interno al Sistema delle Autonomie Locali, poteri ispettivi dei Centri da parte si associazioni e consiglieri comunali e regionali, maggior utilizzazione dei centri SPRAR rispetto ai CAS. LEGGI TUTTO

FIRENZE

LA CGIL: "UN TAVOLO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI MIGRANTI"

n. 1 - 23 gennaio 2017

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Siena Clausola sociale, no massimo ribasso Firmato un protocollo sugli appalti

Sì alla clausola sociale, stop al massimo ribasso, white list imprese virtuose: a Siena un protocollo pionieristico su appalti, forniture e servizi firmato tra Comune, Cgil e altri 14 soggetti. Guggiari (Camera del lavoro): “Un’intesa importante, che ci auguriamo faccia da modello”. Angelini (Cgil Toscana): “Più diritti ai lavoratori, più garanzie per i servizi: una strada intelligente da seguire” Legalità e trasparenza, chiarezza e correttezza delle procedure di gara, tutela delle imprese locali e dell’occupazione sono i princìpi cardine del protocollo d’intesa in materia di appalti, forniture e servizi (primo del suo genere in Toscana) firmato tra Comune di Siena, Cgil senese e altri soggetti (Cisl, Uil, Confesercenti, Confcommercio, Confcooperative, CIA, Confartigianato, la delegazione di Siena di Confindustria Toscana sud, Ance Siena, Confagricoltura, Coldiretti, Cna, Api Siena e Lega Cooperative). L’accordo è stato presentato alla stampa il 17 gennaio, è stato discusso tra le parti per un anno e mezzo (la Cgil lo propose poco prima) e riprende un’esperienza analoga del Comune di Bologna. La digitalizzazione e la trasparenza delle procedure, l’utilizzo delle white list delle imprese virtuose (premialità per offerte e progetti che presentano benefici, o minore impatto, sulla salute e sull’ambiente), la scelta del criterio dell’offerta

economicamente più vantaggiosa rispetto a quello del massimo ribasso, le clausole di riassorbimento della manodopera e dell’inserimento del personale svantaggiato, la suddivisione degli appalti in lotti funzionali: questi i principali strumenti attuativi per tutelare il principio della libera concorrenza, contrastare il lavoro irregolare, favorire la stabilità dell’occupazione, stimolare la competitività delle imprese locali e, al contempo, garantire la trasparenza in ogni fase della procedura di gara, dalla sua preparazione alla relativa aggiudicazione. Un altro obiettivo del protocollo è quello di conciliare gli interessi delle parti datoriali e sindacali in modo che i bandi per gli affidamenti di servizi o per le forniture di beni siano sempre corretti anche dal punto di vista formale e, quindi, non impugnabili: i ricorsi, infatti, producono l’effetto deleterio di bloccare l’erogazione dei servizi. “In una situazione in cui spesso si opera nel deserto, senza punti di riferimento, a Siena si concretizza un accordo su una materia importante come gli appalti, sulla quale la Cgil è impegnata in uno dei due referendum proposti agli italiani nello spirito della Carta universale dei Diritti. Qui sono stati trovati interlocutori sensibili, in un momento in cui non è facile trovare chi ascolta e prende il meglio di ciò che proponi”, è il commento del segretario generale della Cgil senese Claudio Guggiari. Che mette in luce le parti più importanti dell’intesa: “Intanto, nei bandi di gara il Comune farà riferimento all’offerta economicamente più vantaggiosa, mettendo in mora il massimo ribasso che porta condizioni pessime per chi lavora: questa è una svolta. Il Comune poi si impegna a inserire la clausola sociale nei bandi, per salvaguardare l’occupazione, e si stabilisce che c’è una responsabilità solidale nelle partite economiche tra appaltante e appaltatore". LEGGI TUTTO

n. 1 - 23 gennaio 2017


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Lo sciopero Migliaia di lavoratori del tessile in piazza a Firenze per il Contratto dichiarando che il modello salariale di SMI loro non lo adotteranno, è il momento del coraggio per chiudere questo contratto. Per questo oggi abbiamo scioperato perché c' è sempre più bisogno di costruire un contratto che abbia coordinate chiare e forti”. LA NOTA UNITARIA

Migliaia le lavoratrici e i lavoratori dei settori tessile­ abbigliamento e calzature da tutta Italia si sono riversati il 13 gennaio scorso per le strade di Firenze dando vita ad una grande e combattiva manifestazione per i rinnovi dei contratti nazionali di lavoro 2016­2019, fermi al palo ormai da oltre 10 mesi. “Le nostre controparti si ostinano a proporci modelli salariali e normativi che non ci appartengono, noi siamo abituati ad un sistema di relazioni industriali solido, partecipativo, in cui si discute tutto”: così ha esordito Emilio Miceli, segretario generale della Filctem­Cgil, al comizio della manifestazione indetta da Filctem­Cgil, Femca­Cisl, Uiltec­Uil a Firenze. “E se adottiamo un modello di verifica ex post dell'inflazione, non solo gli aumenti saranno erogati dopo 18 mesi e già corrosi dall'inflazione in corso, ma non terremo più in piedi il contratto come organismo vitale che regola il rapporto tra lavoratore e impresa. I rinnovo contrattuale noi lo vogliamo fare sul serio e il salario non lo decide l'Istat ma il negoziato!”: ha proseguito il leader sindacale. “Lo diciamo pure ai calzaturieri ­ ha aggiunto Miceli ­ che pure hanno fatto un passo in avanti

Riuscitissima la manifestazione di questa mattina a Firenze dei lavoratori del settore tessile­ abbigliamento (420mila addetti) e del calzaturiero (80mila addetti) per il rinnovo dei contratti nazionali, scaduti entrambi il 31 marzo 2016, organizzata dalle sigle sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil insieme allo sciopero di otto ore, la cui partecipazione si è attestata attorno all'80%.

"Non è un caso se abbiamo deciso di venire a manifestare a Firenze e nel corso di una delle più importanti rassegne di moda (Pitti Uomo ndr), perché se si fanno profitti, allora è giusto che si garantiscano anche diritti e salari". Così i segretari generali Emilio Miceli, Angelo Colombini e Paolo Pirani. LEGGI TUTTO

n. 1 - 23 gennaio 2017


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L'indagine Sfruttamento nella logistica Allarme e appello di Filt Toscana

Turni insostenibili, stress, intimazioni, ricatti: nella logistica fiorentina e toscana ci sono dinamiche di sfruttamento lavorativo, presentato lo studio (senza precedenti) di Cat commissionato dalla Cgil. Le storie di magazzinieri, corrieri, camionisti (c’è chi fa uso di droghe o psicofarmaci per reggere la tensione): “Così non è lavoro, è massacro”. Guidotti (Filt Cgil): “In alcune zone è un far west, una situazione inaccettabile. In altre ci sono stati dei miglioramenti e accordi sindacali importanti. Sono iniziati processi di rivendicazione dei lavoratori e c’è confronto con le Istituzioni, chiediamo alla Regione di aprire un tavolo sugli appalti privati della logistica nello spirito delle leggi anti caporalato” Il progetto “Logistica e Sfruttamento lavorativo. Un’indagine nell’aerea metropolitana fiorentina” (a cura di Cat cooperativa sociale onlus su commissione di Cgil Toscana e Cgil Firenze) mira a ricostruire i processi e le dinamiche dello sfruttamento lavorativo nel settore della logistica sul territorio, attraverso la raccolta di esperienze dirette

di lavoratori e lavoratrici. Per questa ricerca sono state effettuate, da aprile 2015 a ottobre 2016, 31 interviste qualitative anonime (soprattutto tra Firenze e Prato, qualcuna anche in altre parti della regione) con lavoratori e delegati Filt Cgil dei tre comparti: autisti di trasporti a lunga percorrenza, corrieri, magazzinieri. Sono state inoltre svolte 4 interviste con testimoni qualificati con l’obiettivo di inquadrare l’andamento generale del fenomeno nei tre comparti: sono responsabili Filt Cgil e del settore della logistica. La ricerca (presentata alla Camera del lavoro di Firenze in un convegno e in una conferenza stampa) mostra come alcune dinamiche di sfruttamento si manifestino dunque non solo in contesti nazionali noti (sud dell’Italia, area padana) ma anche in Toscana e nell’area metropolitana fiorentina. LEGGI TUTTO

"QUANTA SOFFERENZA IN QUEI PACCHETTI" LEGGI L'INTERVENTO DI PIPPO RUSSO SU REPUBBLICA

n. 1 - 23 gennaio 2017


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L'iniziativa Terremoto nel Centro Italia: fondo aperto da sindacati e Confindustria

Con un accordo Cgil, Cisl, Uil e Confindustria hanno attivato un “Fondo di intervento a favore delle popolazioni del Centro Italia” nel quale confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori di tutto il territorio nazionale, pari a un’ora di lavoro e un contributo equivalente, per ogni lavoratore, da parte delle imprese. L'intesa è stata sottoscritta dai segretari generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Annamaria Furlan, Uil, Carmelo Barbagallo e dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Questi contributi verranno raccolti tramite il c/c con codice IBAN: IT94V0103003201 000002589031 BIC – PASCITMMRM attivato presso il Monte Paschi di

Siena intestato a Confindustria, Cgil, Cisl, Uil Fondo di solidarietà per le popolazioni centro Italia. La raccolta fondi terminerà il 31 gennaio 2017. Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, si legge in una nota, "effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento entro il prossimo mese di ottobre, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locali e delle autorità preposte al piano di ricostruzione, nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione – comunque a sostegno di servizi/strutture di pubblica utilità – e il loro più rapido utilizzo, considerata la gravità della situazione e la necessità di avviare al più presto la ricostruzione".

n. 1 - 23 gennaio 2017


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Il convegno

Noi, l'Europa, l'economia, l'euro La Fisac lancia una riflessione

n. 1 - 23 gennaio 2017


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La promozione Teatro Puccini di Firenze, sconti agli spettacoli per gli iscritti Cgil Intero I° settore €25 / Intero II° settore €20,70 PREZZI RISERVATI I°settore €19 / II°settore €15 Martedì 31 gennaio ore 21 Eugenio Allegri EDIPUS di Giovanni Testori / regia di Leo Muscato ‘’Edipus’’, datato 1977, racconta la vicenda di un capocomico, lo ‘’Scarrozzante’’, che in un teatrino di provincia tenta di mettere in scena una rappresentazione su Edipo. Abbandonato dal primo attore e dalla prima attrice, che hanno preferito strade più comode, lo Scarrozzante si trova dunque a ricoprire tutti i ruoli, e finisce per confondere il piano del racconto con quello della sua disastrata vicenda autobiografica personale. Intero Platea €20,70 PREZZO RISERVATO €10

Teatro Puccini di Firenze, stagione teatrale 2016/2017, segue il calendario degli eventi in promozione riservata agli iscritti Cgil (fino al 31 Gennaio 2017). Per acquisti o informazioni: telefono 055362067, mail promozionegruppi@teatropuccini.it Sabato 28 gennaio ore 21 Agenzia Perrone presenta Francesca Reggiani in QUELLO CHE LE DONNE (NON) DICONO di Valter Lupo, Francesca Reggiani, Gianluca Giugliarelli Francesca Reggiani ritorna con uno spettacolo che non lascia scampo, con le sue battute fulminee e brucianti, con i suoi ritratti feroci e veritieri, con le sue riflessioni acute e scomode, con il suo sguardo ironico e divertente sulla nostra disastrata attualità.

Giovedì 2 febbraio ore 21 Bananas presenta Nuzzo e Di Biase in "Paradossi e parastinchi. Crisi, separazione, guerra, morte e altre storie a lieto fine", di e con Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, regia di Massimo Navone In “Paradossi e parastinchi” Corrado e Maria inneggiano all’apoteosi della banalità e si scusano fin da subito con gli spettatori se lo spettacolo, tra conflitti di coppia, tradimenti, amori impossibili, insoddisfazioni personali, sedute psicologiche, mutui inaccessibili, recessione, cultura allo sbando e fede che vacilla, dovesse suscitare oltre che tante piacevoli risate anche qualche intelligente riflessione. Intero I° settore €25 / Intero II° settore €20,70 PREZZI RISERVATI I°settore €19 / II°settore €15 LEGGI TUTTO

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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube L'ANGOLO SPI I referendum, la Carta e la tutela degli iscritti Le prime sfide del 2017 dei pensionati della Cgil GUARDA IL VIDEO

FIRENZE Il Sunia lancia l'allarme sull'emergenza abitativa Ecco l'identikit di chi chiede una casa popolare GUARDA IL VIDEO

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La rubrica TRA LAVORATORE E DATORE E' LECITO L'ACCORDO SU DURATA MINIMA DEL RAPPORTO In una recente pronuncia, la Suprema Corte di Cassazione ha

subordinato, come ha la facoltà di disporre liberamente del proprio diritto

riconosciuto la liceità della pattuizione individuale con la quale le parti

di recedere dal rapporto di lavoro, così può liberamente concordare una

abbiano previsto una durata minima del rapporto con la conseguenza

durata minima del rapporto stesso, che comporti, fuori dell’ipotesi di

che, in caso di recesso anticipato di una delle parti, al di fuori delle

giusta causa di recesso di cui all’art. 2119 c.c., il risarcimento del danno

ipotesi di giusta causa di cui all’art. 2119 c.c., la parte recedente è tenuta

a favore della parte non recedente, conseguente al mancato rispetto del

a corrispondere il risarcimento del danno nei confronti della parte non

suddetto periodo di durata minima.

recedente, nei termini indicati dalla penale inserita nell’accordo

Di conseguenza, il caso in oggetto, secondo la Corte, è al di fuori della

medesimo.

fattispecie prevista dall’art. 2113 c.c., della rinuncia o transazione su

Nella fattispecie in questione una lavoratrice ha proposto ricorso per

diritti derivanti da disposizioni inderogabili di legge. Né ricorre una delle

cassazione avverso la sentenza della Corte di Appello di Bologna che

ipotesi in cui l’impugnabilità ex art. 2113 c.c., della pattuizione relativa ad

aveva ritenuto la legittimità del patto di stabilità stipulato dalla stessa

un diritto disponibile del lavoratore è estesa, dalla giurisprudenza di

lavoratrice con la Banca sua datrice di lavoro con condanna della

legittimità, in quanto rientrante in un più ampio contesto negoziale, il cui

medesima lavoratrice al pagamento della penale concordata tra le parti.

contenuto investa anche altri diritti del prestatore derivanti da

Con il primo motivo del ricorso per cassazione la lavoratrice lamentava

disposizioni inderogabili di legge o dall’autonomia collettiva ove si tratti di

l’erroneità della sentenza della Corte territoriale la quale aveva ritenuto

clausole strettamente interdipendenti fra di loro.

valido il patto di stabilità (con il quale entrambe le parti si impegnavano

Infatti, al patto di stabilità ed alla relativa clausola penale, si

per un triennio a non recedere dal rapporto di lavoro, salvo il ricorrere di

accompagnava soltanto la promozione della lavoratrice ad un livello di

giusta causa) nonostante l’avvenuta sua impugnazione ex art. 2113 c.c..

inquadramento superiore e ciò, come spiega la Corte di Cassazione, non

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21646 del 26.10.2016 nel

implica alcuna rinuncia o transazione a precedenti diritti derivanti da

ritenere infondato il suddetto motivo, ha spiegato che il lavoratore

norme inderogabili. LEGGI TUTTO

a cura dello Studio Rusconi

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La rubrica IL DIRITTO DI CRITICA DEL DIPENDENTE NEI CONFRONTI DELL'IMPRESA Il diritto del lavoratore di esprimere il proprio dissenso o di

particolare, per il legittimo esercizio di critica era ritenuto

contrapporre le proprie idee e convincimenti, vale a dire di

necessario che: i fatti esposti corrispondessero a verità; che la

esercitare il diritto di critica nei confronti del datore di lavoro,

critica fosse mossa per realizzare un interesse giuridicamente

costituisce specificazione la libertà di manifestazione del

rilevante; che le modalità di diffusione fossero congrue a

pensiero, costituzionalmente riconosciuta dall'art. 21 Cost. e

difendere il predetto interesse giuridicamente rilevante.

nuovamente affermata nell'art. 1 dello Statuto dei lavoratori.

La recente sentenza della Corte di Cassazione del 26 ottobre

E’ però necessario capire entro quali coordinate il diritto di

2016, n. 21649, si pone nel solco di tale orientamento. Con tale

critica possa essere esercitato: occorre infatti trovare un punto

pronuncia, infatti, la Corte di Cassazione ha riconosciuto

di equilibrio tra la protezione dell'onore e della reputazione

l'illegittimità del recesso aziendale nei confronti di un lavoratore

dell'impresa oggetto della critica e l'esercizio della libertà di

licenziato

opinione del lavoratore.

comportamenti scorretti ed offensivi posti in essere dal

Tra le prime sentenze della Suprema Corte sul tema ve ne è

superiore gerarchico nei suoi confronti, allegandovi un parere

una piuttosto risalente, del 25 febbraio 1986, n. 1173. La Corte

pro veritate rilasciato da avvocato penalista.

pone per la prima volta l'accento sulla natura personale delle

La Cassazione ha chiarito che, nel caso di specie, il prestatore

prestazioni e sugli obblighi di collaborazione, fedeltà e

si era limitato a difendere la propria posizione soggettiva, senza

subordinazione

lavoro

travalicare così, con dolo o colpa grave, la soglia del rispetto

subordinato ed applica all'esercizio del diritto di critica

della verità oggettiva. Il lavoratore aveva peraltro agito con

nell'ambiente di lavoro gli stessi limiti già individuati in materia

modalità ed in termini tali da non ledere gratuitamente il decoro

di diffamazione a mezzo stampa (cfr. anche Cass., Sez. Un., 18

del datore di lavoro o del proprio superiore gerarchico, senza

ottobre 1984 n. 5259, in Foro It., 1984, I, col. 2711). In

determinare alcun pregiudizio all'impresa. LEGGI TUTTO

che

caratterizzano

il

rapporto

di

per

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aver

“denunciato”

alla

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datrice

alcuni


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La rubrica IL LICENZIAMENTO COLLETTIVO LIMITATO AD UN SINGOLO SETTORE AZIENDALE Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito in quali casi il

novembre 2016. In concreto, una grande cooperativa, a causa della cessazione

datore di lavoro che voglia procedere ad un licenziamento collettivo possa

di un appalto presso un autogrill, aveva dichiarato un esubero di lavoratori e,

limitare la scelta dei lavoratori da licenziare ad un singolo settore aziendale. Per

infine, licenziato tutti quelli (e solo quelli) addetti a quel particolare appalto. I

comprendere la questione, è necessario ricordare che si parla di licenziamento

lavoratori avevano impugnato il licenziamento, evidenziando come fosse del

collettivo (comunemente detto anche procedura di mobilità) ogniqualvolta

tutto arbitraria e non sorretta da ragioni di carattere oggettivo (e pertanto

un’azienda con più di 15 dipendenti intenda procedere a più di 5 licenziamenti

illegittima) la scelta della cooperativa di individuare i lavoratori da licenziare solo

nell’arco di un periodo di 120 giorni, in conseguenza di riduzione,

tra quelli addetti all’appalto cessato: la cooperativa aveva molti altri dipendenti

trasformazione o cessazione dell’attività.

con mansioni del tutto simili in altre sedi; per scegliere i lavoratori da licenziare,

In tale ipotesi, come noto, il datore di lavoro deve avviare una procedura

pertanto, essa avrebbe dovuto prendere in considerazione tutti i lavoratori in

(regolata dalla l. 223/1991) coinvolgendo le organizzazioni sindacali. Il tutto al

posizioni simili a quelli addetti all’appalto e risultati in esubero (e solo a quel

fine di stabilire dei criteri che consentano di individuare i lavoratori da licenziare

punto procedere ai licenziamenti secondo i criteri di scelta individuati da accordo

in maniera da minimizzare – per quanto possibile – l’impatto sociale dei

collettivo o dalla legge). La tesi, accolta sia in primo grado che in appello, ha

licenziamenti, scongiurare scelte arbitrarie o discriminatorie da parte del datore

trovato conferma in Cassazione. La Corte ha infatti ricordato che è illegittima la

di lavoro e garantire la massima trasparenza dell’operazione di riduzione di

decisione dell’azienda di licenziare tutti gli addetti ad un determinato settore o

personale. Se non viene raggiunto un accordo sindacale, il datore di lavoro può

sede per il solo motivo che tale settore o sede è soppresso, a meno che

comunque procedere al licenziamento, basandosi su criteri di scelta stabiliti (in

l’azienda stessa non dimostri che sussistono delle specifiche ed oggettive

linea generale) dalla legge. Va da sé che la procedura di cui sopra risulta

ragioni che la obblighino a procedere in tal modo (ragioni che potrebbero

vanificata e violata ove il datore di lavoro – magari maliziosamente – individui in

consistere, ad esempio, nel fatto che i lavoratori addetti a quel settore o a quella

modo errato l’ambito entro il quale essa deve svolgersi. È esattamente quanto si

sede non possono svolgere alcuna mansione negli altri settori o sedi aziendali,

è verificato nel caso affrontato dalla sentenza della Cassazione n. 22788 del 9

perché non hanno le competenze ivi richieste). LEGGI TUTTO

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Carrefour chiude e licenzia I sindacati: sciopero a fine mese “Le informazioni fornite sono risultate generiche e improvvisate”, affermano i sindacati: "In considerazione della gravità di quanto esposto dall’azienda, abbiamo proclamato lo stato di agitazione e l’astensione dal lavoro per i lavoratori di tutto il gruppo, da effettuarsi nelle giornate di venerdì 27 e/o sabato 28 gennaio, nelle modalità che ogni territorio riterrà più opportune. Le strutture territoriali, nella loro piena autonomia, potranno inoltre prevedere iniziative aggiuntive", conclude la nota.

INIZIA L'ERA TRUMP PER LE UNIONS SI FA DURA Non accenna a fermarsi la crisi nel commercio. L'ultimo caso (ma solo in senso cronologico) è Carrefour, con lo sciopero nazionale del 27 e 28 gennaio dopo la decisione della multinazionale francese di avviare una ristrutturazione con 500 esuberi e la chiusura dei punti vendita di Borgomanero, Trofarello e Pontecagnano. Ne danno notizia i sindacati di categoria che annunciano battaglia. Un'altra pesante vertenza da gestire, con una particolarità in più: Carrefour è anche il marchio che più di altri ha puntanto in Italia sulle aperture h24, con risultati evidentemente non ottimi. Ma non finisce qui. “L’azienda – spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs – ha anticipato una serie di esigenze organizzative che implicherebbero un ulteriore e grave peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti della società. Le argomentazioni dell’impresa hanno portato a evidenziare rilevanti problemi sugli andamenti aziendali, quali il fatturato, il costo del lavoro e la redditività dell’anno. Gli ipermercati risultano particolarmente penalizzati”.

Politiche del lavoro, smantellamento dell’Obamacare, misure anti­immigrati e discriminazioni contro le donne. Per l’Afl­Cio viene l’ora della verità: “I prossimi anni diranno chi siamo davvero come movimento sindacale. Saremo messi alla prova” Con la presidenza di Donald Trump il movimento sindacale nordamericano si prepara a combattere un avversario imprevedibile e senza antecedenti politici, e si avvia a uno scontro che sarà una sorta di ora della verità per i sindacati, i lavoratori, le donne e gli immigrati negli Stati Uniti. LEGGI TUTTO

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