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A N A C S O T
Numero 29/2014 - Anno 4
SPR EC O D I C IB O OR A B A S T A Gramolati: "E' giunto il momento che diventi oggetto di contrattazione" I numeri, le esperienze di recupero, il sondaggio, le buone pratiche pagine 2-9 In primo piano Ammortizzatori sociali, pressing dei sindacati sul governo pagine 10-11 Festa Massa Carrara: dibattito sulle cave, Direttivo, foto pagine 12-15 Dopo il caso Concordia, Piombino si aspetta le navi militari pagina 17 Cadla Arezzo, 600 in Cassa integrazione. La Cgil: "Mobilitarsi" pagina 20 Eni, domani sciopero-manifestazione a Roma (con i livornesi) pagina 22
La Newsletter settimanale
28-07-2014
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Editoriale
di Alessio Gramolati
Segretario Generale Cgil Toscana
La lotta allo spreco di cibo deve entrare nella contrattazione Per la Fao nel mondo industrializzato un terzo del cibo prodotto viene buttato (siamo quasi sul miliardo e mezzo di tonnellate), mentre un miliardo di persone nel nostro pianeta soffre la fame. In Italia, quattro milioni e mezzo di persone mangiano grazie alle mense della Caritas e ai pacchi del Banco Alimentare. E' evidente che in questi anni, sul fronte della lotta allo spreco di cibo, sia mancata una politica, e c'è stata una responsabilità delle imprese e delle amministrazioni pubbliche. Siamo nella situazione che un lavoratore di una mensa è passibile di provvedimento disciplinare se porta via per sé o per una persona bisognosa un alimento, anche vicino alla scadenza: insomma, meglio buttare via il cibo che poterlo dare a uno che ha fame. Ma qualcosa forse sta cambiando: lo spreco di cibo è diventato intollerabile per il 63% degli italiani, come ci dice l'ultimo sondaggio Swg. E lo è ancora di più in un tempo di crisi economica. Ma proprio la crisi economica ha portato anche nuove sensibilità, come una maggiore esigenza di sobrietà e rispetto per la risorsa: da qui c'è lo spazio per ripartire verso abitudini più intelligenti. Non a caso queste tematiche sono state tra quelle fondanti dell'edizione di quest'anno di
Cgil Incontri a Serravalle Pistoiese, che si è conclusa poco tempo fa. Il sindacato oggi non può essere né indifferente né spettatore di fronte a tutto questo: il tema della lotta allo spreco di cibo non può riguardare solo l'etica o la carità, ma deve diventare oggetto di una vera e propria politica contrattuale, a partire dalle mense degli ospedali e delle scuole. E' arrivato il momento di una campagna di contrattazione con tutte le amministrazioni toscane, aprendo delle trattative per portare quel cibo destinato al cassonetto in luoghi adatti per chi ne ha bisogno, in sinergia con le associazioni e i soggetti del volontariato e della solidarietà che già stanno lavorando in questa direzione.
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Il sondaggio Swg Buttiamo troppo nel cassonetto Ma avanza una nuova sensibilità etichette su cui si sta aprendo una discussione europea e del rapporto tra scadenza e consumo degli alimenti. Nell’insieme sembrano profilarsi delle richieste di iniziative molto concrete e definite da porre in atto. IL DETTAGLIO DEL SONDAGGIO
In termini generali lo spreco emerge come uno dei terreni che colpisce maggiormente i cittadini quando riflettono sulle caratteristiche desiderabili dell’Italia del futuro. Emerge da uno studio Swg Lab di luglio 2014 sugli scenari dell'Italia che cambia. E ancora: un’ampia parte dell’opinione pubblica, oltre metà, ritiene che la quantità di cibo che viene buttato via sia significativa. Constatata l’esistenza dello spreco, l’opinione pubblica ne segnala gli effetti. In primo luogo vi è l’ingiustizia nei confronti di chi ne avrebbe bisogno: il tema degli “altri”; poi lo sperpero di risorse finanziarie e ambientali e l’aumento dell’inquinamento: un ingente danno sociale. I motivi principali che generano lo scarto, invece, sono: gli alimenti hanno fatto la muffa, la conservazione della frutta e della verdura, la scadenza, l’odore e il sapore. Appare tutto legato alla quantità acquistata e all’attenzione nel comprare. Constatata l’esistenza dello spreco, l’opinione pubblica ne segnala gli effetti. In quanto ai provvedimenti e alle azioni da considerare o che sono ritenute più valide per l’azione di contrasto, si osserva che vi è un ampio accordo sulle misure da adottare e sulle tecnologie ritenute utili allo scopo. Infine emerge il tema delle
L'Italia del futuro? Per il 63% dovrebbe essere più attenta agli sprechi alimentari; per il 48% capace di valorizzare i prodotti locali; per il 42% sicura; per il 29% equa; per il 27% dinamica; per il 22% solidale. In quali settori sprecano di più le famiglie italiane? Per il 28% acqua, per il 25% alimenti, per il 19% trasporti, per il 17% gas, per l'11% energia elettrica. Capitolo cibo buttato: per il 34% è una quantità grande, per il 23% moderata, per il 43% piccola. E si arriva alle cause per le quali si getta via cibo: per il 41% perché ha fatto la muffa; per il 34% si tratta di frutta e verdura che vanno a male: per il 25% di alimenti scaduti: per il 24% è un problema di cattivo odore o sapore; per il 14% si è cucinato troppo o calcolato male le cose che servono. In definitiva, il problema dello spreco alimentare preoccupa abbastanza il 61%, molto il 25%, poco il 12%. E quali sono i principali effetti dello spreco alimentare? Per il 61% è qualcosa che potrebbe essere distribuito a chi non può permetterselo, per il 27% è uno spreco di denaro per le famiglie, per il 27% si aumenta l'inquinamento, per il 14% si accrescono le diseguaglianze. E cosa andrebbe fatto? Nella scala di riferimento, la priorità è nell'ordine puntare sull'istruzione nelle scuole, migliorare le etichette sulle modalità di consumo, far conoscere ai cittadini l'impatto negativo sull'economia, realizzare prodotti più piccoli, far pagare le tasse in base allo spreco.
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I progetti "Buon fine": così si recuperano gli alimenti dai supermercati
GUARDA IL VIDEO Il progettto "Buon Fine" di Unicoop Firenze è un progetto per il recupero di prodotti buoni non più vendibili (per difetti nella confezione o perché vicini alla scadenza) donati ad associazioni di volontariato onlus (organizzazioni non lucrative di utilità sociale, riconosciute e iscritte in un albo regionale) per assist ere gli indigenti. Tutto è cominciato negli anni ‘90. L'idea di alcuni dipendenti e di alcune sezioni soci Coop era di ridurre lo spreco di merce nei supermercati ed ipermercati attraverso il recupero di tutti quei prodotti che non possono più essere venduti, ma che in realtà sono perfettamente idonei al consumo, destinandoli in solidarietà ad associazioni del territorio. Si tratta di prodotti con difetti nella confezione o vicini alla data di scadenza. Nasce così "Recupero merci", un progetto che grazie all'impegno di tanti volontari raccoglie ogni anno, ormai da oltre un decennio, tonnellate di prodotti poi distribuiti alle organizzazioni di volontariato che assistono persone in difficoltà. Forte del successo delle esperienze fatte, alla fine del 2006, è nato il progetto "Coop Buon Fine" allo scopo di allargare
l'iniziativa anche ad altre sezioni soci e punti vendita non ancora coinvolti. Per meglio controllare tutto il processo è stato definito un insieme di regole standard da seguire dal punto di vista fiscale, dello stoccaggio delle merci, e degli accorgimenti igienico sanitari, delineando i compiti e le responsabilità di ciascuno nelle strutture di vendita. Dal 2007 al recupero di generi alimentari industriali e non alimentari si è affiancato il recupero dei prodotti freschi e freschissimi (prossimi alla scadenza, ma ancora validi) da destinare alle mense per indigenti. Nelle aree di riferimento dei vari negozi vengono siglate convenzioni fra Unicoop Firenze e le associazioni del volontariato onlus (organizzazioni non lucrative di utilità sociale, iscritte in un albo regionale). Le merci da destinare al recupero sono scrupolosamente controllate, tolte dalla vendita e raccolte in appositi contenitori in ambienti idonei, registrate e consegnate alle onlus, secondo calendari prestabiliti. I volontari incaricati arrivano nei punti vendita e poi consegnano cibo e prodotti alle mense per gli indigenti, o alle famiglie segnalate dai Servizi sociali. Le Onlus hanno l'obbligo, previsto appositamente nella Convenzione, di distribuire i prodotti entro e non oltre la data di scadenza riportata sulla confezione, fermo restando la loro responsabilità in base a quanto previsto dalla legge 155/03 c.d. del Buon Samaritano. La tipologia dei prodotti raccolti è molto varia: da quelli per l'igiene della casa e della persona all'abbigliamento, dagli alimentari duri (come scatolame, salse, bibite...) ai freschi e freschissimi come carni (soprattutto avicunicole), ortofrutta, ai salumi e latticini a libero servizio e referenze della "Forneria". I non alimentari vengono raccolti per lo più negli iper e distribuiti ogni 715 giorni. SEGUE A PAGINA 5
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I progetti Tonnellate di prodotti distribuiti e migliaia di famiglie aiutate
SEGUE DA PAGINA 4 Unicoop Firenze ha costruito con Coop Buon Fine una capillare rete di solidarietà. E' convenzionata con circa 295 tra onlus e associazioni di volontariato, riconosciute e iscritte in un albo regionale, che ogni giorno raccolgono i prodotti e li distribuiscono alle mense per gli inidigenti, alle case famiglia, alle persone in difficoltà, segnalate dalle pubbliche istituzioni. Nel 2009 sono state aiutate 8.500 famiglie in difficoltà a cui vanno aggiunti 750.000 pasti annuali distribuiti nelle mense della solidarietà. Nel 2010, sono state raccolte 810 tonnellate di prodotti in 76 punti vendita, per un valore di 4 milioni di euro, con queste percentuali: carni bianche 24%, prodotti a libero servizio 18%, pane e pasta 17%, ortofrutta 14%, gastronomia 8%, carni rosse 6%. Naturalmente lo scopo della cooperativa resta quello di avere meno "scarti" possibile ed aumentare il più possibile l'efficienza della distribuzione. Tutto questo per mantenere bassi i costi per noi e i prezzi per i soci e clienti. Insomma, questo tipo di solidarietà deve rimanere
solo una "ultima spiaggia", un modo per non buttare via niente, o almeno solo quello che non può più servire. Le sezioni soci in cui è attivo il progetto Coop Buon Fine: Agliana, Arezzo, Bagno a Ripoli, Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Campi Bisenzio, Cascina, Castelfiorentino, Certaldo, Colle di Val d'Elsa, Empoli, Figline Valdarno e Rignano sull'Arno, Firenze nord est, Firenze Nord Ovest, Firenze sud est, Firenze sud ovest, Fucecchio, Impruneta, Le Signe, Lucca, Montevarchi, Pisa, Pistoia, Poggibonsi, Prato , San Casciano, San Giovanni Valdarno, Sesto FiorentinoCalenzano, Siena, Tavarnelle Val di Pesa, Valdera, Valdinievole, Valdiserchio, Valdisieve, Valtiberina I punti vendita Unicoop Firenze che partecipano al progetto Coop Buon Fine: Ipermercati di: Arezzo, Cascina, Lastra a Signa, Montevarchi, Sesto Fiorentino, Montecatini, Centro di distribuzione merci di Scandicci. I supermercati di: Agliana via Berlinguer, Arezzo via Veneto, Bagno a Ripoli, Barberino di Mugello, Bientina, Borgo San Lorenzo, Campi Bisenzio, Castelfiorentino, Certaldo, Colle di Valdelsa, Empoli (Via Sanzio, via Susini), Figline Valdarno, Firenze (via Carlo del Prete, Gavinana, p.zza Leopoldo, Le Piagge, Ponte a Greve, Coverciano) Fucecchio, Lucca viale Puccini, Montelupo Fiorentino, Montemurlo, Monsummano Terme, Montevarchi, Pisa Cisanello, Pistoia viale Adua, Poggibonsi via Salceto, Pontassieve, Pontedera (via Terracini), Ponsacco, Prato via delle Pleiadi, Quarrata, San Casciano in Val di Pesa, San Giovanni Valdarno, Sansepolcro, Signa, Siena (via Cittadini e Grondaie). Alcuni mimercati. Per info: Direzione soci e strategie, tel.05547801. Oppure scrivere una mail a comunica@coopfirenze.it. LEGGI TUTTO
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I progetti "Mangiami subito" e "Re.So" Altre due esperienze anti-spreco recupera risorse da ciò che rischiava di diventare un rifiuto e perché toglie dalla vendita i prodotti a due giorni dalla scadenza, quindi con una maggiore garanzia per il cliente di non comprare cose che scadono il giorno dopo; i secondi perché spendono molto meno per un pranzo o una cena. RE.SO NELL'EMPOLESE
Intorno a “quella” vasca troviamo il pensionato, la casalinga, lo studente, ma anche la signora più elegante che dà uno sguardo solo apparentemente distratto. Si chiama “vasca bianca” e dentro ci sono i prodotti a metà prezzo vicini alla scadenza: dall’insalata in busta, ai cibi pronti da cuocere, al paté per crostini, agli yogurt e tanti altri articoli. Ebbene in men che non si dica questa iniziativa ha fatto il giro d’Italia. Forse perché è l’immagine di questa Italia che fa fatica ad arrivare a fine mese. Forse perché, fra le tante, è una notizia (anche se piccola) positiva. La “vasca”, su cui campeggia un cartello che raccomanda “Mangiami subito!”, è stata allestita in diciassette supermercati di Unicoop Firenze. I prodotti che si possono trovare più spesso sono quelli del reparto salumi, latticini e surgelati, ma anche le carni di pollo e coniglio, frutta e verdura preparata, e le confezioni del reparto gastronomia. L’iniziativa è possibile solo in quei supermercati dotati del sistema informatico adatto a gestire l’operazione, e quindi non è estesa a tutta la rete di vendita della cooperativa. I vantaggi sono equamente distribuiti fra cooperativa e sociconsumatori: la prima, perché
Recupero e distribuzione degli alimenti invenduti dei supermercati. Ma anche riparazione di giocattoli e oggetti: capi di vestiario particolari, giocattoli, utensili fra i più svariati, luci dell’albero di Natale e piccoli elettrodomestici (quelli che vengono riportati nei negozi come non funzionanti, che un nostro volontario dalle mani d’oro rende di nuovo funzionanti), casalinghi, vasi e attrezzi da giardino, ombrelloni, cuscini sono divenuti merce per un mercatino annuale. Questo e altro fa l'associazione Onlus Re.So, nell'Empolese, nata dalla necessità di costituire un unico soggetto per agevolare i rapporti con tutte le agenzie del territorio mella lotta agli sprechi. LEGGI TUTTO
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I video Siamo ancora educabili? A Serravalle ci siamo interrogati IL DIBATTITO "Fellowship La riduzione dello spreco alimentare" Ne parlano Alessio Gramolati, Claudio Vanni di Unicoop, la rete Senza Spreco e The Hub
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IL FACCIA A FACCIA Cibo e lavoro Dialogo tra Susanna Camusso e Carlo Petrini "Basta con la vergogna di chi muore di fame"
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Slow Food
Le guide/1: la sostenibilità, l'acqua e come non buttare via risorse Il nostro spreco quotidiano, come smettere di gettare cibo e risorse Li chiamiamo eccedenze, invenduti, scarti ma, qualunque sia il nome che scegliamo per parlare degli alimenti che finiscono tra i rifiuti, hanno una cosa in comune: hanno richiesto energia, acqua, terra, tem po, carburanti, risorse naturali e una serie di inquinanti per essere pro dotti, trasportati, trasformati, confezionati. Hanno prodotto emissio ni che hanno contribuito a cambiare il clima. Hanno richiesto denaro per essere acquistati e, ancora, energia per essere conservati. Poi sono finiti, in qualche modo, tra i rifiuti: e lì hanno consumato altre risorse SCARICA Fulmini & polpette, buone pratiche per una dieta amica del clima A partire dai comportamenti individuali e dalle scelte alimentari quotidiane, ognuno di noi può incidere in maniera positiva o negativa sull’ambiente. Non importa, infatti, quale sia il nostro mestiere o quali siano le nostre competenze. Le scelte che riguardano la nostra alimentazione sono lo strumento per ottenere buoni risultati sul breve periodo. Ecco come modificare le abitudini a tavola dalla spesa alla cucina: 10 consigli per contribuire a mitigare i cambiamenti climatici SCARICA Quelli che non abboccano, la guida all'acquacoltura A livello mondiale l’acquacoltura è il comparto delle produzioni animali in cui si registra la crescita più consistente. Inizialmente si trattava di attività artigianali, ma oggi alcuni rami del settore hanno tutte le caratteristiche di un’industria di punta. Dopo una prima fase ottimistica il comparto sta però dimostrando alcuni limiti. Nella guida troverete quali specie allevate è meglio evitare e quali conviene acquistare, fornendo qualche semplice e gustosa ricetta per cucinarle SCARICA
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Slow Food
Le guide/2: pesce, carne e legumi, così vanno scelti e cucinati Pesce: mangiamoli giusti Acquistiamo sempre le solite specie di pesci, mettendo in crisi gli stock ittici, oppure esemplari sottotaglia compromettendo il ciclo riproduttivo. Questo succede spesso perchè il mercato offre sempre i soliti pesci, ma a volte anche perché siamo poco informati. Se davanti a un banchetto del pesce non sapete cosa acquistare per proteggere i vostri mari, questa guida fa al caso vostro. Ci sono pesci da mettere nel piatto e quelli da lasciare nel mare SCARICA Carne: diamoci un taglio Diamoci un taglio! Come scegliere la carne: poca ma buona, pulita e giusta. Una guida alle buone pratiche applicabili tutti i giorni: al mercato, a casa, al ristorante o in mensa. Scopri anche i tagli meno conosciuti ma altrettanto gustosi. Consumiamo meno carne, consumiamola buona e paghiamola il giusto prezzo SCARICA Legumi: in bocca al lupino In bocca la lupino! Meno proteine animali, più proteine vegetali. I legumi ci danno la risposta. Hanno in media dal 20% al 40% di proteine, pochi grassi (25%) e contengono vitamine del gruppo B. Equilibriamo meglio la razione alimentare giornaliera, che giova sicuramente anche la nostro portafoglio SCARICA
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Il presidio Ammortizzatori, sindacati in piazza Il ministro promette rifinanziamenti presidio, con altre regioni coinvolte, c'è stato lo scorso 24 luglio. Insomma, i sindacati sono sul piede di guerra nonostante la promessa del ministro del lavoro Poletti che il prossimo Consiglio dei ministri scioglierà il nodo del rifinanziamento della Cigd per il 2014. Nel dettaglio, ad essere contestati sono sia gli importi, visto che per la Cgil mancherebbero all’appello 1,2 miliardi, che le regole, annunciate più stringenti e che per la Uil potrebbero arrivare ad escludere fino a 80mila persone. Il ministro del lavoro ha spiegato che sono stati rimessi a posto i conti e «in settimana affronteremo il tema del rifinanziamento della Cig in deroga» per calmare gli animi. Un annuncio accolto con diffidenza dalle sigle sindacali tanto più che per Raffaele Bonanni si tratta di un miliardo di euro circa: «Servono le coperture dalle regioni, non vogliamo assistere allo scaricabarile tutti i giorni con il governo centrale». I soldi per per la Cgil possono spuntare intervenendo sulle consulenze pubbliche. LEGGI TUTTO
“A chi pensa che tagliare gli ammortizzatori sociali voglia dire risparmiare diciamo 'no', state solo rischiando di spendere di più e, nello stesso tempo, di togliere la dignità alle persone. E anche la dignità ha un valore”, così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, nel suo intervento durante il presidio dello scorso 22 luglio (presente anche la Cgil Toscana coi lavoratori di tutta la regione) a Montecitorio per gli ammortizzatori sociali. “Per questo ha aggiunto bisogna finanziare il 2013 e LUCCA anche il 2014. E il governo che continua a dimostrarsi incerto deve capire che l'attesa del nuovo decreto sta già avendo effetti devastanti, perché ha messo in moltissime situazioni le aziende nelle condizioni di decidere di non ricorrere più alla cassa integrazione in deroga. In molte situazioni il non ricorso alla cassa integrazione ha voluto dire licenziamenti, aumentare la schiera di disoccupati e di imprese che chiudono e non provano nemmeno più a salvarsi”. Per questo, secondo Camusso, “le "SERVONO I CONTRATTI DI SOLIDARIETA' risorse per la cassa integrazione in deroga non PER IL POLO NAUTICO" rappresentano una delle tante necessità, ma proprio lo strumento che permette di dare una risposta alle LEGGI TUTTO persone e di mantenere viva la speranza”. Un altro n. 29 - 28 luglio 2014
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Il presidio La fotogallery: i lavoratori, Serena Sorrentino, Susanna Camusso
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Massa Carrara
Alla Festa il dibattito sulle cave "Armonia tra ambiente e economia" comitati, con i gruppi di interesse, con gli imprenditori, i lavoratori, gli amministratori locali. Poi, alla fine, come è suo dovere, la politica ha deciso. Ora, prima della definitiva approvazione, c'è tempo sino a fine settembre per presentare osservazioni. Il mio auspicio è che questa fase consenta di accrescere il consenso intorno a questo fondamentale strumento e alle sue scelte innovative". "C'è un precedente ha detto ancora che aiuta a comprendere il senso del lavoro che abbiamo fatto. Mi riferisco al distretto del cuoio e della pelle di Santa Croce, dove siamo riusciti a produrre una vera svolta proprio grazie alle battaglie ambientali che sono state fatte. E il risultato, oggi, è che lì si "Le cave sono parte del paesaggio apuano, l'abbiamo scritto nel
producono pelli, tanto invidiate nel mondo, senza inquinare e
Piano. E non siamo contrari all'attività estrattiva, siamo anzi
riutilizzando le acque depurate senza più attingere alle falde".
convinti che essa sia un tratto distintivo di questa parte della
"L'attività di coltivazione delle cave ha spiegato il presidente
Toscana. Però dobbiamo regolarla, questo sì. Ed è questo che
va allora regolamentata in due sensi. Dal punto di vista
abbiamo fatto con il Piano del paesaggio". Così il presidente
dell'impatto ambientale, paesaggistico ed estetico, è bene non
della Regione Toscana, Enrico Rossi, intervenuto mercoledì
'scapitozzare' le cime delle montagne e non distruggere i crinali,
scorso a Carrara all'iniziativa della Cgil "Piano paesaggistico, il
almeno quelle sopra i 1200: una cosa che del resto dice anche il
confronto oltre le urla". Presenti all'incontro anche i sindaci di
decreto Galasso, una vecchia norma di tutela del paesaggio del
Carrara, Angelo Zubbani, di Massa, Alessandro Volpi, di
1985. Pensiamo poi che sia giusto che il marmo venga lavorato
Seravezza, Ettore Neri (“Il piano è soddisfacente, serviranno
in gran parte in zona e non esportato per la lavorazione
monitoraggi e tracciabilità”), il segretario regionale della Cgil,
all'estero. Per questo abbiamo fissato un obiettivo: entro il 2020
Alessio Gramolati, lo storico dell'arte Tomaso Montanari, il
almeno il 50 per cento venga lavorato in loco, per dare a questa
presidente dell'Associazione industriali di Lucca, Claudio Romiti,
zona più occupazione e più specializzazione. E questo ha
il presidente della Cooperativa Gioia, Anselmo Ricci, il segretario
concluso contribuirà a dare ancora più valore al nostro marmo".
di Fillea Massa Carrara Roberto Venturini, il segretario della Cgil
Secondo Gramolati “il confronto arricchisce anche gli interessi
lucchese Franco Chiriaco (“la serrata delle imprese è state
di parte, ma senza decisione si svuota, e gli atti di forza non
grave, ora sento parlare di concertazione ma non diffondiamo
servono. E' giusto governare per tempo i processi, senza
bugie sulle norme”, ha dichiarato). Il dibattito è stato moderato
aspettare l'emergenza. Il paesaggio deve essere una forza e non
dal segretario della Cgil di Massa Carrara Paolo Gozzani e
un limite: il patrimonio delle cave va difeso giocando d'anticipo,
introdotto da Daniele Quiriconi della segreteria di Cgil
valorizzando i prodotto e il marchio, puntando sull'innovazione e
Toscana (“il metodo è il confronto senza forzature, l'obiettivo è
su quel 'saper fare' che ha sempre contraddistinto la Toscana”.
coniugare economia e ambiente”, ha detto). "Quello che ha
Montanari ha spiegato: “Le Apuane sono una questione
portato all'adozione del Piano ha proseguito Rossi è stato un
nazionale. Il piano paesaggistico è la via corretta per affrontarla,
percorso lungo, che ha visto un confronto ampio di posizioni e
per fare estrazioni dovranno servire processi democratici e
proposte. Ci sono state discussioni, anche vigorose, con i
trasparenti. No allo sfruttamento privato di un bene pubblico”.
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Massa Carrara
"Il confronto oltre le urla": toni accesi e discussione nel merito
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Massa Carrara
Rossano Rossi entra nel Direttivo Chiriaco per unire Lucca e Massa MercoledÏ scorso alla Festa Cgil di Massa Carrara si è riunito il Direttivo di Cgil Toscana, che ha deliberato l'ingresso nell'organismo di Rossano Rossi al posto di Sandra Cappellini, prematuramente scomparsa lo scorso giugno. E' stata anche votata la nomina di Franco Chiriaco, segretario della Cgil lucchese, come coordinatore del processo di unificazione della Camera del Lavoro di Lucca con quella di Massa Carrara. Qquest'ultima decisione ha visto due astenuti, tra cui Massimo Braccini, segretario di Fiom Toscana.
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Massa Carrara
Berlinguer e la festa di chiusura per gli ultimi due giorni di Festa Festa Cgil Massa Carrara (Ca' Michele, Bonascola, Carrara) Oggi ore 21,30 “Enrico Berlinguer, l’uomo e la politica” Intervengono: Maurizio Boldrini, Docente di Comunicazione Università di Siena e collaboratore dell’Unità Sergio Staino, regista e vignettista Alessio Gramolati, Segretario Toscana Domani Ore 18,30 “Maschile, femminile: plurale. Il dramma della violenza di genere”. Presenta: Almarceguy Maria Paz, Spi Cgil Massa Carrara. Con Franco Buttera della Polizia di Stato Ore 23:00 Festa di chiusura – Estrazione Lotteria
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L'opportunitĂ Ebret, un buono per i libri scolastici ai figli dei lavoratori dell'artigianato
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Il post Concordia Renzi: "A Piombino le navi militari" Il pressing di Rossi e sindacati indiano dell'acciaio che ha presentato la sua offerta per rilevare una consistente parte delle acciaierie Lucchini. Il presidente della Regione Enrico Rossi, che fino all'ultimo ha insistito perché si valutasse Piombino quale ultimo porto della "Concordia" soprattutto per motivi di sicurezza, definisce "importanti" le parole di Renzi e del ministro della difesa Roberta Pinotti che a Genova hanno confermato la prospettiva dello smantellamento delle navi militari a Piombino: "Ci incoraggiano a proseguire nell'allestimento del porto che è già a buon punto e contribuendo anche così al rilancio del polo siderurgico di Piombino". Senza contare che "l'escavo di 20 metri consentirà a Piombino di essere un porto competitivo nel Mediterraneo e di accogliere le navi transoceaniche". Chiede che "i soldi diventino posti di lavoro" anche la Rsu della Lucchini. Subito la cabina di regia dell'accordo di programma e subito le bonifiche per dare lavoro, dice Mirco Lam (Cgil). LEGGI TUTTO
Ora che la Concordia è ormeggiata al sicuro a Genova l'ultima parola su quella che era l'ipotesi di portarla a Piombino è del premier Matteo Renzi: "Il porto di Piombino non era assolutamente in grado di accoglierla". Il presidente del Consiglio, tuttavia, annuncia che la città portuale toscana, attanagliata da una pesante crisi della sua anima siderurgica, non sarà abbandonata: "Smantellerà due navi militari", annuncia. Lo smantellamento di navi militari non è però una specie di premio di consolazione, bensì è ESAOTE uno dei punti su cui si regge l'accordo di programma firmato nell'aprile scorso con il governo. Un accordo che vale circa 250 milioni, 150 dei quali stanziati dalla Regione Toscana, e che prevede iniziative di riconversione industriale, bonifica di sterminate aree e investimenti in infrastrutture. Una quarantina le navi militari che devono essere smantellate e che potrebbero essere l'ossatura di una nuova attività portuale, quella di rottamazione e di refitting nel quale è stimata l'occupazione di almeno mille persone. I lavori di adeguamento del porto, vissuti nei mesi scorsi come una corsa col tempo per tentare di AL MINISTERO SI RIAPRE IL CONFRONTO aggiudicarsi il relitto della Concordia, potrebbero LA FIOM: "ORA IL PIANO INDUSTRIALE" dunque essere utili a questa attività, ma costituire anche un elemento attrattivo per Jindal, il colosso
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L'articolo Pelletteria di lusso Firenze teme la "sindrome Prato"
Lanciano il sasso in un terreno paludoso, con l'intento di smuovere le acque: i produttori di borse e portafogli di Confindustria e Cna Firenze, a fianco dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, puntano il dito sulle aziende illegali che si annidano, sempre più, nel distretto fiorentino della pelletteria di lusso, prezioso bacino manifatturiero delle griffe mondiali da Gucci, Prada, Tod's, Ferragamo, Bulgari, Fendi fino a Chanel, Dior, Cartier, Vuitton, Yves Saint Laurent, Celine, Montblanc che sta continuando a crescere (+4,5% l'occupazione) e a macinare ordini. «Vogliamo essere lo scrigno europeo della manifattura e dell'artigianalità», è il proposito dei pellettieriterzisti. E però «il settore è sotto l'attacco di un distretto parallelo che cresce fuori dalle regole della sicurezza dei prodotti e dei lavoratori», denunciano Franco Baccani, presidente della sezione pelletteria di Confindustria Firenze, e Andrea Calistri, presidente di Cna Firenze, affiancati dai sindacati. L'attacco spiegano proviene da un drappello di aziende italiane e, soprattutto, cinesi, che sono inserite nelle filiere di fornitura e subfornitura dei grandi e piccoli marchi della pelletteria. E che stanno guadagnando spazi pericolosi. Lo spauracchio del resto è dietro l'angolo: il distretto cinese degli abiti low cost di Prato, nato e cresciuto alla luce del sole a 10 chilometri di distanza grazie all'illegalità non
contrastata. «Non vogliamo fare quella fine sottolineano pellettieri e sindacati fiorentini e per questo lanciamo l'allarme e chiediamo aiuto a istituzioni e forze dell'ordine. Tolleranza zero nei confronti di illegalità di ogni tipo aggiungono Firenze e la Toscana devono diventare una zona franca dal falso e dall'illegalità». E c'è di più. Confindustria e Cna Firenze, sostenute dai sindacati, hanno deciso di fare il primo passo e di impegnare le aziende di pelletteria associate (rispettivamente 120 e più di 400) a intraprendere, nel giro di sei mesi, un processo di tracciabilità che porterà a rendere trasparenti tutte le fasi produttive. Ma chiedono alle griffe di fare altrettanto: «I committenti devono adottare sistemi di controllo della filiera e aiutare in questo processo di trasparenza». Qualche nome ha già cominciato a farlo, altri ci stanno pensando. «La pelletteria si candida a essere una best practice aggiunge Bernardo Marasco, segretario fiorentino della FilctemCgil nel produrre qualità e legalità. Vogliamo qualificare il territorio e debellare tre effetti nefasti: l'illegalità mina la credibilità del made in Tuscany, produce concorrenza sleale e intacca le competenze del distretto». Per questo aziende e sindacati fiorentini si impegnano fin d'ora a denunciare ogni caso di deviazione dalle regole. In ballo c'è la crescita di un distretto passato in 20 anni da culla di artigiani no brand a concentrazione di "saper fare" di alta qualità a servizio dei grandi marchi del lusso: 2.500 aziende specializzate nella fattura di borse, portafogli e valigie con 17mila addetti e quasi 6 miliardi di fatturato per il 50% all'export. «La pelletteria sta trainando la ricostruzione economica di Firenze e va tutelata», è l'imperativo.
(dal Sole 24 Ore del 19 luglio scorso)
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Gli appuntamenti La mostra di Francesco Masangui e gli Orti della Legalità dello Spi
TAVARNELLE I PRODOTTI DEI NOSTRI ORTI Un progetto Spi “per la legalità” SABATO 2 Agosto dalle 7,30 alle 13,00 In piazza Matteotti davanti al circolo La Rampa per vendere i prodotti degli orti dei nostri associati VENERDI' 15 AGOSTO ore 20,00 Davanti al circolo La Rampa Piazza Matteotti Il ricavato di queste due iniziative servirà come contributo per la manutazione di Casa Caponnetto sede della Coop. Soc. "Lavoro e non solo" di Corleone
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Arezzo
Cadla, Cassa integrazione per 600 L'appello del segretario Cgil Mugnai mancanza di liquidità. Passi il fatto che c'è una contrazione dei consumi nel settore alimentare, passino anche le difficoltà di accesso al credito, ma è poco credibile quando si vuol legare la questione della mancanza di liquidità al fatto che i negozi non pagano la merce ritirata. Se il 60% dei punti vendita è diretto e solo il 40% indiretto perché non si è cercato di risolvere, per tempo, la questione con questi ultimi? Queste prosegue Salvini sono legittime costatazioni che necessitano di approfondimento anche alla luce di uno sviluppo futuro". Intanto, l'azienda ha anche annunciato l'apertura del procedimento per la Cassa integrazione speciale presso il Ministero visto che ad essere interessati sono lavoratori di ben tre regioni 600 dei quali salvaguardati su un totale di 800.
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Vertenza Cadla, doppio confronto tra proprietà, sindacati e lavoratori. Aperta la procedura per la cassa integrazione nei confronti di 600 lavoratori su 800 suddivisi nel centro Italia. Nel primo incontro della mattina per la crisi del gruppo Cadla 2/g IL VOTO specializzato in rifornimento e stoccaggio merci per supermercati nonché titolare di 36 negozi, sono state partecipate alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori le linee e le strategie per uscire dalla crisi individuate da un pool di professionisti incaricati dalla stessa azienda. Il piano aziendale prevede tre fasi ed interessa tutti i 36 negozi. Una prima fase, quella che dovrebbe attuarsi nei prossimi giorni, prevede la cessione di 15 punti vendita a Conad Tirreno. Nella seconda fase la cessione di altri negozi a Conad Umbria così pure la terza fase prevede la cessione dei restanti negozi. I COMMENTI "Poco ci convince ha commentato il segretario della CISL di Arezzo Marco Salvini il fattore che avrebbe determinato questa situazione in Cadla e cioè la
ORO E MECCANICA, ALLA FIOM IL 77% NELLE ELEZIONI RSU
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Le campagne
La Filcams per chi lavora nel turismo La Cgil per i bambini brasiliani DALLA TUA PARTE ANCHE D'ESTATE Il turismo va bene in Italia, ma l'occupazione no. Filcams Cgil anche quest’anno vuole lanciare in tutti i territori una campagna informativa per le lavoratrici e i lavoratori del turismo, giovani e non, spesso in difficoltà, anche a stare al passo con i continui mutamenti del mondo del lavoro, viste le numerose riforme degli ultimi anni. “Forme contrattuali, tutele, Aspi e MiniAspi, è necessario raggiungere il maggior numero di lavoratori per portarli a conoscenza dei loro diritti”, dice la Filcams. Che prosegue: “Nonostante le conseguenze della crisi economica, deve essere rispettata le tutele stabilite dai contratti e di legge e i diritti dei lavoratori”. Gli sportelli della Filcams sono aperti in ogni sede per mettersi al servizio dei lavoratori del turismo.
La CGIL aderisce alla campagna “Non voltarti dall’altra parte”, finanziata dall'Unione Europea e dal Sesi (Servizi Sociali per l'Industria del Brasile), coordinata da ECPAT per prevenire il rischio di sfruttamento sessuale minorile a fini commerciali in occasione dei Mondiali di calcio 2014 che hanno luogo in Brasile.
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Il caso
Eni, domani sciopero-manifestazione a Roma. Presenti anche i livornesi LA MANIFESTAZIONE E domani martedì 29 luglio sarà una giornata importante: ecco lo sciopero generale dei lavoratori di tutte le aziende del gruppo Eni (impianti di raffinazione, produzione e perforazione, impianti chimici e petrolchimici, sedi direzionali, depositi, uffici commerciali e amministrativi, aziende territoriali), oltre allo sciopero di due ore – da definire a livello locale di tutti gli impianti di raffinazione presenti sul territorio nazionale. Nella stessa giornata dello sciopero, è inoltre prevista una manifestazione/presidio a Roma (ore 15) davanti a Montecitorio. Oltre 30mila i lavoratori interessati dall'astensione dal lavoro che – assicurano i sindacati – sarà rigorosamente effettuata secondo le norme previste dalla legge n.83/2000 e dagli accordi contrattuali intercorsi a tutela della sicurezza delle persone, della loro integrità, dell'ambiente circostante e delle emergenze. LEGGI TUTTO
Un anno fa esatto era il 16 luglio 2013 Giuseppe Recchi, presidente di Eni aveva spazzato via ogni nube sul futuro della raffineria di Livorno: «Livorno per Eni è strategica. E il nostro piano di investimenti sul territorio nel prossimo quadriennio prevede 200 milioni di euro», aveva detto all’assemblea generale di Confindustria. Qualcosa dev’essere cambiato se è vero che l'8 luglio a Roma si sono rotte le trattative sindacali sul nuovo progetto industriale del cane a sei zampe che prevede la riorganizzazione generale degli organici. E nella partita potrebbe finirci anche il futuro dello stabilimento di Stagno. Durante l’incontro FIRENZE tra i segretari nazionali dei sindacati dell'energia FilctemCgil, FemcaCisl, UiltecUil Emidio Miceli, Sergio Gigli e Paolo Pirani, l'amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi, ha denunciato gravi perdite nel settore della raffinazione a causa di un surplus europeo di 120 milioni di tonnellate di raffinato e ha comunicato ai sindacati che la società garantirà le continuità operativa solo per la raffineria di Sannazzaro (Pavia) e della propria quota del 50% su quella di Milazzo. In discussione sono invece le 4 CHIUDONO I SUPERMERCATI "IL CENTRO" raffinerie di Gela, Taranto, Livorno e la seconda fase LA FILCAMS INCALZA IL CURATORE di Porto Marghera (Venezia), nonchè il petrolchimico di Priolo (Siracusa). LEGGI TUTTO OGGI CORTEO A GELA LEGGI TUTTO n. 29 - 28 luglio 2014
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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube FIRENZE Fp Toscana: tutti contro la Dogana all'Osmannoro No alla nuova sede da Cgil (che propone un ufficio a Prato) e decine di aziende GUARDA IL VIDEO Lazzaro: "Riaprire il confronto" LEGGI TUTTO
L'ANGOLO SPI Previdenza, fisco e salute: le prioritĂ dei pensionati Le proposte in discussione nelle leghe
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La rubrica IL LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA E LA GRAVITA' DELL'INADEMPIMENTO In linea generale, le espressioni ingiuriose e gli epiteti offensivi
istruzioni per l’uso di un software. Il lavoratore (poi licenziato),
rivolti al datore di lavoro non sono ovviamente mai
lungi dall’aver manifestato intenzioni litigiose, si era limitato ad
giustificabili. Vi sono però dei casi nei quali il licenziamento
accompagnare la moglie presso lo stabilimento, fermandosi
da considerarsi sempre quale sanzione estrema può
nel piazzale in attesa che si completasse la formalità della
considerarsi eccessivo e illegittimo. La Suprema Corte di
riconsegna della chiave ed era intervenuto solo all’esito della
Cassazione ha già affrontato l’argomento con molte pronunce,
richiesta della consorte. Da lìera scaturita un’animata
delimitando la cornice entro la quale il recesso datoriale può
discussione, durante la quale il lavoratore aveva proferito
considerarsi reazione legittima. Recentemente, la Suprema
all’indirizzo del Dirigente le due frasi “riceverai degli schiaffi
Corte è tornata sulla materia con una sentenza – la n. 14177
dall’amministratore
del 23.6.2014, oggi in commento – che presenta più di un
accadendo” e “sei un ignorante”. La questione approdava in
motivo di interesse, in primo luogo, in quanto traccia una linea
sede penale (dove il lavoratore veniva condannato con
di demarcazione tra la sentenza penale (per il reato di
sentenza passata in giudicato per il reato di ingiuria ex art.
ingiuria) e la sentenza civile (resa dal Giudice del lavoro), in
594 c.p.) e davanti al Giudice del lavoro a seguito del
secondo luogo perchè conferma la necessità che si tengano
licenziamento per giusta causa intimato dalla società. La
in debita considerazione i fattori ambientali nei quali matura il
Corte d’Appello di Potenza, in riforma della sentenza di primo
comportamento
aveva
grado emessa dal Tribunale di Melfi, accoglieva la domanda
accompagnato la propria consorte in stato di gravidanza
del lavoratore dichiarando l’illegittimità del licenziamento con
(anch’essa impiegata nella medesima società ) presso la
tutte le conseguenze giuridiche ed economiche di cui all’art.
direzione aziendale in quanto convocata (in modo assai vago)
18 l. 300/1970.
per la restituzione della chiave di un cassetto contenente delle
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sanzionato.
Un
lavoratore
a cura dello Studio Rusconi
delegato
sig.
B.
per
Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805
ww.avvrusconi.it n. 29 - 28 luglio 2014
ciò
che
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"Basta austerità, sì all'Europa del lavoro": partita la raccolta firme compressione del costo del lavoro e della riduzione della spesa pubblica. Si è pensato, erroneamente, che potesse mettere in moto investimenti privati di tipo internazionale o all'interno dei Paesi, ma in realtà non è stato così. Anzi prosegue Barbi , questa politica ha depresso i consumi e anche gli investimenti privati. Invece di creare benessere per tutti, ha costretto a lottare per ottenere un benessere sempre minore introducendo meccanismi di competizione tra i popoli”. Per queste ragioni gli italiani sono chiamati a firmare per i 4 quesiti referendari, per esprimersi contro l'austerità e a favore dello sviluppo e del lavoro. La raccolta firme avrà inizio il 3 luglio in tutta Italia e proseguirà fino al 30 settembre. La CGIL sostiene la campagna insieme a economisti e giuristi. “Questa è l’unica possibilità, stante la legge per i referendum, per dare la parola al popolo italiano circa la politica economica europea nella primavera del 2015”, afferma Barbi. LEGGI TUTTO Contro le politiche di austerità adottate dall'Europa e dall'Italia parte la campagna referendaria per cambiare la legge sul Fiscal Compact: 'SI' alla fine dell’austerità, SI' all’Europa del lavoro e di un nuovo sviluppo'. Le politiche di tagli indiscriminati, di assenza di investimenti per il futuro delle imprese e dei giovani, di aumenti insostenibili della pressione fiscale, dal 2007 ad oggi, hanno raddoppiato la disoccupazione, fatto diminuire il valore della ricchezza nazionale, peggiorato i conti pubblici e fatto chiudere 3 milioni di imprese. Dunque, con le politiche di Austerità la crisi si è aggravata. “La politica dell'austerità cosiddetta 'espansiva' è stato un autentico fallimento”, afferma Danilo Barbi, Segretario Confederale della CGIL, poiché spiega “l'idea stessa su cui si basa è quella della
MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
NARDELLA INCONTRA I SINDACATI "NO RISCHI PER I 53 ADDETTI"
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In viaggio con... Arte, cultura, modernità e storia: dal nord al sud della Germania
DATE E PREZZI Dal 9 agosto al 16 agosto (8 giorni, 7 notti), a 1.140 euro. La quota comprende: viaggio in pullman G.T., sistemazione in hotel 3/4 stelle periferici in camere doppie, pensione completa, escursioni e visite guidate, accompagnatore, assicurazione sanitaria, bagaglio e annullamento. PROGRAMMA Primo giorno: Partenza in pullman da Firenze Prato Pistoia e tantissime altre città toscane. Ritrovo dei partecipanti nei luoghi in orari da definire. Sistemazione in pullman e partenza per Dresda. Secondo giorno: visita guidata di Dresda, detta la Firenze dell’Elba; sarà possibile visitare la piazza del Teatro, sovrastata dall’imponente castello di epoca rinascimentale, la cattedrale, il palazzo dei Principi Ereditari. Nel pomeriggio partenza per Berlino. Terzo giorno: visita guidata di Berlino, in particolare Gendarmen Markt e Bebel Platz. Quarto giorno: Proseguimento della visita guidata di Berlino, in particolare il castello di Sansouci, costruito durante quattro secoli dai sovrani prussiano e branderburghesi. Quinto giorno: Partenza per Schwerin. Nel pomeriggio visita della città: centro storico, duomo gotico, palazzo del municipio, Neustadt Palais e il castello. Al termine partenza per Lubecca. Sesto giorno: visita di Lubecca, poi partenza per Lipsia. Settimo giorno: visita guidata di Lipsia e dei suoi palazzi rinascimentali. Partenza per Monaco di Baviera. Ottavo giorno: visita guidata di Monaco di Baviera (in particolare la chiesa Freunkirche e il municipio col carillon). Nel tardo pomeriggio partenza per la Toscana. SCOPRI TUTTO IL PROGRAMMA
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Cultura
I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana IL
PIANO DEL LAVORO DEL
1949: CONTESTO
STORICO
INTERNAZIONALE E PROBLEMI INTERPRETATIVI
Autore: Fabrizio Loreto, Stefano Musso. Parole chiave: industria agricoltura crisi riforme Stato investimenti pubblici Keynes sindacato Cgil piano del Lavoro. Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: luglio 2014. Pagine: 384. ISBN: 9788823018822 Questo numero degli Annali della Fondazione Giuseppe Di Vittorio affronta il problema storico del Piano del Lavoro, formulato dalla CGIL tra il 1949 e il 1950 e basato su un programma di corposi investimenti pubblici da parte dello Stato per combattere la piaga strutturale della disoccupazione. Il volume assume una rilevanza particolare proprio oggi che il tema si arricchisce di un’ulteriore tappa, con la proposta di un nuovo Piano del Lavoro, presentato dalla CGIL nel 2013.
PORTELLA
GINESTRA E IL PROCESSO DI VITERBO: POLITICA, MEMORIA PUBBLICO DELLA STORIA (19472012)
DELLA
E USO
Autori: Sante Cruciani, Manuela Claudiani, Maria Paola Del Rossi (prefazione di Maurizio Ridolfi). Parole chiave: viterbo strage storia sindacato processo Primo maggio Portella della Ginestra mafia commissione antimafia. Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: luglio 2014 Pagine: 320. ISBN: 9788823018785 Nel sessantacinquesimo anniversario della strage di Portella della Ginestra, per iniziativa dell’Archivio di Stato di Viterbo, dell’Università della Tuscia e della Fondazione Di Vittorio, si è tenuta a Viterbo una giornata di studio sul tema che ha fornito anche il titolo e il contenuto del volume.
I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288
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Taccuino TOSCANA SOLIDALE 18MILA DOMANDE PER GLI AIUTI A FAMIGLIE E LAVORATORI IN DIFFICOLTA': CONTRIBUTO PRESTITO足MICROCREDITO GARANZIE PER I DEBITI LEGGI TUTTO
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LA TRASMISSIONE "TOSCANA LAVORO" LA PRODUZIONE TV DI CGIL TOSCANA SU SINDACATO, SOCIETA', ECONOMIA IN ONDA OGNI SABATO ALLE 21,30 SU TOSCANA TV (CANALE 18 DEL DIGITALE TERRESTRE) REPLICA OGNI DOMENICA ALLE 13,50 (ORA PAUSA ESTIVA)
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In breve
Livorno, oggi si è fermata Porto 2000 (no blocco traghetti). Obiettivo: congelare la privatizzazione Uno sciopero di due ore e mezzo per dire no alla privatizzazione immediata di Porto 2000. L’ha proclamato all’unanimità l’assemblea dei lavoratori della società che gestisce il terminal passeggeri. L’appuntamento è stato oggi pomeriggio, in concomitanza con il comitato portuale che dovrà decidere del futuro di Porto 2000. Dalle 14.30 alle 17 i dipendenti hanno fatto un presidio sugli scali Rosciano proprio sotto la sede dell’Authority. Non ci saranno ricadute sull’attività del porto. Il lasso di tempo nel quale è stata fissata la protesta è infatti all’interno di un buco in cui non sono programmati arrivi né partenze dei traghetti. «Non vogliamo creare disagi, anche perché ad essere danneggiata da un blocco o da un ritardo forzato delle navi passeggeri sarebbe la Porto 2000 che in questa partita non è soggetto attivo e non ha alcuna responsabilità», spiega Enrico Barbini della Cgil. La protesta, sostenuta dalle tre sigle sindacali, è finalizzata non tanto al no secco alla privatizzazione, ma ad una richiesta di sospensiva della decisione. LEGGI TUTTO
Finalmente ecco la Cassa integrazione a Inthema, storica fabbrica di confezioni del Casentino “Un anno, un lungo e tortuoso percorso burocratico, molte speranze e molte delusioni. Ma alla fine – annuncia Marisa Grilli, segretaria della Filctem Cgil – le 80 lavoratrici della Inthema si sono viste riconoscere la cassa integrazione”. La storica fabbrica di confezioni del Casentino era fallita nel giugno 2013: “una fine drammatica determinata dalla crisi del settore ma anche da scelte dell’impresa. Al momento della cessazione dell’attività, il Giudice delegato non autorizzò la richiesta di cassa integrazione straordinaria che avrebbe rappresentato un’importante boccata di ossigeno per le 80 addette. Contro questa decisione si attivarono non solo i sindacati di categoria Filctem Cgil e Femca Cisl – ricorda Marisa Grilli – ma anche i comuni di Subbiano e Capolona, la Provincia di Arezzo e l'Unità anticrisi della Regione Toscana. Tutti insieme, con quel ricorso, evidenziammo la possibilità di salvaguardare e rioccupare almeno una parte del personale dell'Inthema. E avemmo ragione. Nell’ottobre dello scorso anno, il Giudice e gli organi della procedura si dichiararono favorevoli alla richiesta di Cassa Integrazione Straordinaria. La domanda venne presentata al ministero nel mese di novembre e le lavoratrici si fecero carico di forti sacrifici per non gravare economicamente sul fallimento in attesa della decisione del Ministero”. LEGGI TUTTO
Presidio dei lavoratori Siram sotto la Regione "No alla scelta di tagliare retribuzioni o lavoro" I lavoratori Siram hanno scioperato stamani con con presidio sotto la Presidenza della Regione a Firenze, per dire no alla ricaduta solo sulle loro spalle di un dumping sociale che, nella migliore delle ipotesi li vedrebbe ricollocati solo a condizione che rinuncino a parte della retribuzione. I lavoratori della Siram SPA sono quei lavoratori invisibili che, da oltre 20 anni, tutti i giorni si occupano degli impianti tecnologici e climatici di molte ASL Toscane. Sono coloro che si preoccupano che tutto funzioni alla perfezione nell'interesse dei cittadini, a partire dalle sale operatorie, fino all'impianto di riscaldamento o di refrigerazione. Sono metalmeccanici che hanno alte professionalità, formati specificatamente per poter operare presso i presidi ospedalieri. Siram nel 2014 ha già perso l'appalto di questi servizi alla Asl di Pistoia, e uscirà dai servizi dalla Aou alle Scotte di Siena il 14 agosto, dalla Asl 10 di Firenze il 30 settembre e di Prato a fine anno. Complessivamente vi operano 50 persone che, dopo tanti anni di lavoro serio e professionale, vedono a rischio il loro futuro sia dal punto di vista del posto di lavoro sia dal punto di vista del salario. "Per loro infatti non ci sono garanzie perciò da mesi oramai ci stiamo attivando per cercare di avere in Toscana una norma che possa prevedere il mantenimento di posto e retribuzione", afferma Moreno Razzolini della Fiom Cgil di Firenze. LEGGI TUTTO
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