Primomaggio 32 2014

Page 1

O I G G M@CGIL

www.cgiltoscana.it

p r i mo

A N A C S O T

Numero 32/2014 - Anno 4

S UL L A S T E S S A B A R C A Scuola, Flc Cgil Toscana mette vari gruppi di precari della scuola allo stesso tavolo per il caos graduatorie. Il governo vara la riforma, i timori del sindacato pagine 8-9 In primo piano Femminicidi e Pari opportunitĂ : affondo di Donne Cgil Toscana pagine 2-3 Stop spreco cibo: il Food Bag e gli alimenti brutti ma buoni pagine 4-7 Nca, nuovo sciopero-presidio e raffica di incontri pagina 13 Fuso, Camusso e Landini alle Festa de l'UnitĂ di Firenze pagina 12 Dimezzati i permessi sindacali, la Cgil: "Resteremo forti" pagina 22

La Newsletter settimanale

26-08-2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Editoriale

di Anna Maria Romano

Coordinamento Donne Cgil Toscana

Basta coi femminicidi. E basta col "Miss governo" tra le ministre La cronaca di questa estate, che ci racconta delle troppe donne uccise barbaramente, ci dice che l'Italia è un posto in cui esistono ancora uomini che non concepiscono altro mezzo per rapportarsi e socializzare con le donne che non sia la violenza, in tutte le sue forme, nel possesso di donne e figli concepito fino all'estremo violento. Vogliamo denunciare, urlare con tutta la nostra forza il nostro NO a tanta barbarie. Ma non basta. E non basta neanche la sola cronaca dei fatti, la conta agghiacciante che ci consegna il dato di una vera e propria mattanza. Bisogna guardare in faccia fino in fondo la questione e decidere di rimuoverne le cause profonde. Uno Stato civile non può che voler fare questo. Riconoscere il femminicidio come odioso fenomeno antisociale è un passo necessario per chiamare le cose con il proprio nome e prendere atto della realtà: la donna viene ancora uccisa 'in quanto donna'. E tanta violenza sulle donne non è frutto di raptus, ma dalle relazioni di genere. E l’incapacità di adattare un’ottica di genere si riflette in un’inadeguatezza delle misure di contrasto. Il femminicidio è prima di tutto un problema sociale che lo Stato non deve esclusivamente considerare una questione solo da reprimere penalmente. Quello di cui

abbiamo bisogno, come donne, sono le condizioni necessarie a garantire le Pari Opportunità in ogni ambito della vita di questo Paese. A partire dal combattere pubblicamente, senza remore, ogni abuso del corpo delle donne. Ci sarebbe servito l'esempio della ribellione delle Ministre, in formazione numericamente paritaria nel Governo in carica, all'uso del loro corpo esposto nelle pagine dei giornali nella classifica di Miss Governo. Si parla della riforma della Scuola Pubblica: vorremmo sentir parlare con chiarezza di educazione alla parità di genere sin dalla scuola materna, della revisione dei libri di testo anche in questa direzione. Serve piuttosto organizzare formazione mirata per i docenti, gli operatori sanitari e sociali, le forze dell’ordine, i magistrati, i giornalisti. Sono solo esempi di quanto è necessario fare, e anche grida di rabbia. C’è una risposta inadeguata nel non dare alle azioni in questo ambito carattere strutturale e culturale. Le Donne della CGIL Toscana le idee le hanno forti e chiare: vogliamo essere ascoltate, prima del prossimo pubblico, istituzionale cordoglio.

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

La denuncia Nella commissione 16 nominati, tutti uomini. Insorgono le donne Cgil statistiche, che le ragazze hanno un maggior successo negli studi. Le donne si laureano più degli uomini, fanno percorsi di studio brillanti primeggiando in termini di giudizi e voti. Nonostante ciò stentano a raggiungere posizioni professionali apicali. Non sfugge a questa “regola” neanche il mondo accademico. Quante donne, fra i docenti, riescono nella loro carriera a raggiungere l’ordinariato? Quante rivestono la carica di Rettore? Quante dirigono un Dipartimento universitario? E quante nei settori scientifici quali: Medicina, Ingegneria, "Scorrendo il sito del MIUR, ci si può imbattere nella

Informatica etc… ? Quante donne ricoprono ruoli primariali?

pubblicazione, avvenuta in queste settimane, della

Quante donne svolgono la professione di chirurghe? Eppure a

Commissione Nazionale per il concorso di ammissione alle

capo del dicastero dell’Università siede una donna! Eppure il

Scuole di Specializzazione di Area Medica (CLICCA QUI PER

governo presieduto dal premier Renzi ha fatto bandiera della

IL LINK). Quest’anno il MIUR ha radicalmente cambiato la

parità assoluta di Ministeri assegnati a uomini e donne!”.

modalità di svolgimento del concorso: per la prima volta si

Conclude Nese: “E' evidente che la strada per una reale parità,

realizza una tornata nazionale sulla falsa riga delle prove di

o meglio per una non discriminazione aprioristica in campo

ammissione al Corso di laurea in Medicina. Ottima cosa! Ciò

professionale è ben lungi dal realizzarsi in molti, troppi settori

che però lascia perplessi è che i 16 componenti della

soprattutto in quelli scientifici e medici. Ahinoi, ancora oggi la

Commissione sono tutti uomini, tutti prof. Ordinari”, rilevano il

scienza non è una cosa per donne”.

Coordinamento Donne FLC CGIL Toscana e il Coordinamento Donne CGIL Toscana. Che aggiungono: “Viene spontaneo chiedersi: ma è possibile che non ci sia una sola donna

IL CASO

medico, professoressa ordinaria nelle università italiane, con la competenza scientifica necessaria per far parte di questa Commissione? O forse è stata solo una svista?”, si domanda Luisa Nese (coordinamento Donne FLC CGIL Toscana), commentando: “Nel nostro Paese, nonostante le leggi sulle pari opportunità, sulle quote rosa, e i proclami sulla parità di genere, si tengono lontane le donne dalle posizioni apicali in molti ambiti professionali, sia del settore pubblico che privato. Il tetto di cristallo ancora non si è infranto. E chi continua a parlare di una società imperniata su schemi più idonei agli uomini e al ruolo sociale ed economico ad essi assegnato, viene spesso tacciata, come se ciò fosse un offesa o un qualcosa di cui vergognarsi, di essere ancora femminista".

COMMENTI RAZZISTI SU MISS LIVORNO CORO DI SOLIDARIETA' PER CIOMA

Insiste Nese: "E’ noto che l’Italia ha un tasso di scolarizzazione femminile molto alto, così come è risaputo, ce lo mostrano le

n. 32 - 26 agosto 2014

LEGGI TUTTO


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Stop spreco cibo Legambiente: sacco salva-alimenti per riusare gli avanzi fuori casa La "good food bag" è una sacca alimentare, studiata da Legambiente, utile al trasporto di cibo avanzato dai pasti consumati fuori casa e ancora intatto (pane, frutta, dolci, yogurt). E’ sicura, perchè adatta al contatto con gli alimenti, a basso impatto ambientale e soprattutto riutilizzabile, lavabile e riciclabile. Comoda, morbida e richiudibile è ideata per trasportare cibi secchi e confezionati. ll sacchetto è stato pensato in particolar modo per le mense scolastiche e aziendali ma è uno strumento adatto in tutte quelle occasioni in cui si consumano alimenti fuori la propria abitazione. Misura 30x30 cm, è imbottita, prodotta in Italia e in plastica riciclabile. Solo i pasti somministrati nelle mense scolastiche, in Italia, sono circa 49 milioni al mese. A ciò si aggiungono i pasti consumati nelle mense aziendali nella ristorazione commerciale. A causa di porzioni standard nelle mense o perché abbiamo “gli occhi più grandi della pancia” spesso lasciamo sul tavolo e nel piatto tonnellate di alimenti che, inevitabilmente, diventano rifiuti da gestire, con un ulteriore costo per la collettività. In media, in Europa, nella ristorazione (sia collettiva che commerciale) si genera il 14% dei rifiuti alimentari prodotti lungo tutto il percorso che fa il cibo, dal campo alla tavola. I rifiuti alimentari sono

uno sperpero stupido di risorse vitali e di denaro per le comunità e per le singole famiglie che vengono spesso pagati due volte: prima come alimenti e, poi, come rifiuti. E' possibile contribuire a diminuire questa emorragia di risorse quando mangiamo fuori, portandoci a casa ciò che abbiamo avanzato per poterne fare una buona merenda o un antipasto per il pranzo o la cena successivi. Esistono alcuni strumenti creati appositamente per lo scopo: a Milano il sacchetto Salvamerenda di Milano Ristorazione; in tutta Italia la "Good Food Bag" di Legambiente. Di cosa si tratta nelò dettaglio? Sacchetti anti­spreco, fatti per portare a casa le porzioni non consumate al ristorante o in mensa: pane, prodotti da forno, frutta non sbucciata, merende, budini e tutti i cibi in vaschetta. Adatti al contatto con gli alimenti, prodotti in Italia, lavabili, riutilizzabili e riciclabili (nella plastica). LE AZIONI CONCRETE: 1) Quando possibile, nei ristoranti e nelle mense, evito porzioni eccessive rispetto al mio appetito. 2) se sono uno studente, e il mio comune mi ha fornito il sacchetto anti spreco, la uso tutti i giorni per portare a casa pane, yogurt, budini e frutta avanzata; 3) se sono un genitore o un insegnante, propongo alla commissione mensa oppure al dirigente scolastico l’adozione di un sacchetto antispreco; 4) se sono un amministratore pubblico, acquisto il sacchetto e lo distribuisco alle scuole del mio comune aiutando i vari istituti ad organizzare momenti di sensibilizzazione sul tema; 5) se sono un utilizzatore/trice di una mensa, propongo a chi gestisce il servizio di adottare il sacchetto anti spreco; 6) Se non mangio in mensa, porto la schiscetta al lavoro o a scuola, magari preparata con gli avanzi della sera prima

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Stop spreco cibo L'esperimento virtuoso nelle scuole di Milano: i bimbi col "food bag"

GUARDA IL VIDEO Quella che in inglese si chiama “doggy bag”, anche se in realtà non è per il cane ma per il padrone che ha gradito una porzione abbondante, ossia la prassi di chiedere al ristorante che ci conservi quanto rimasto del nostro pasto per portarlo a casa, presto diventerà una buona pratica anche nei circa 80.000 pasti quotidiani che Milano Ristorazione cucina per le mense di circa 450 istituti scolastici milanesi. Pe ora si tratterà solo di quello che gli alunni possono portare a casa più facilmente di non deperibile e facilmente conservabile: frutta, pane e dolci. E’ comunque un inizio di lotta allo spreco alimentare sin da piccoli, anche nelle mense scolastiche.

che ci sono anche norme d’igiene che non favoriscono il recupero (es. considerare non più riutilizzabile il pane una volta toccato dai bambini). Ad esempio, si sta studiando come recuperare e non gettare il cibo che rimane nelle teglie in cucina”. L’iniziativa è naturalmente all’insegna della lotta allo spreco di cibo, ma non solo, perché ci sono sempre più famiglie in difficoltà economiche e bambini per i quali il pranzo in mensa é l’unico pasto completo della giornata. Il piano antisprechi è seguito anche dall’assessore all'Educazione Francesco Cappelli: "Stiamo parlando con i dirigenti scolastici per sensibilizzare i bambini a raccogliere ogni giorno quel che resta sul tavolo per evitare che finisca in pattumiera. Pane, frutta, yogurt e budini, per esempio, potranno essere messi in cestini da portare a casa o da donare alle famiglie povere del quartiere". L'iniziativa del Comune e di MiRi non dovrebbe quindi limitarsi alla “doggy­bag”, ma anche permettere ad alcune scuole di destinare i propri avanzi alimentari alla cerchia di persone bisognose del quartiere: gli anziani, oppure i senzatetto assistiti nei centri del volontariato.

IL PROGETTO Restano infatti alti i numeri dello scarto di cibo riguardo gli 80.000 pasti giornalieri di Milano Ristorazione: circa 8 tonnellate di cibo scartato al giorno. “Un anno fa erano 9”, dichiarano a MiRi, e comunque sulle 32 tonnellate complessive di cibo preparato al giorno, le 8 tonn di scarto, quindi il 25%, sono un dato fisiologico. “Ma ci stiamo impegnando a fare sempre meglio, considerando

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Stop spreco cibo Le mense scoprono il pesce povero L'iniziativa della Regione Toscana

Gli scarti della rete, i pesci con quegli strani nomi ­ sugarello, boga, murena, aguglia ­ che suonano così poco appetitosi all’orecchio prima ancora che al palato. Fino a qualche anno fa al mercato neppure venivano proposti o suggeriti, spesso quando li estraevano dalla rete i pescatori stessi li gettavano via o al massimo li portavano a casa per farci sughi e zuppe. Il pesce povero lo chiamavano, la popolazione meno nobile del mare, il cibo che solo i gatti andavano ad annusare nei porticcioli accanto alle barche. La crisi però ha cambiato anche le abitudini alimentari e quello che una volta non si sarebbe mai messo in pentola adesso diventa cibo ricercato, raffinato, autentico. Perché il pesce povero è davvero la traduzione in tavola della teoria del «chilometro zero», è il pesce di stagione, che si avvicina alla riva per la riproduzione o per cibarsi di piccoli crostacei della sabbia, è il pesce che in maggiore quantità rimane intrappolato nelle reti, pieno di sapore, asciutto, ricco di sostanza e non allevato in vivaio solo per finire in padella. Alimento sano e anche a portata di ogni tasca. Per questo, ad esempio, è finito alla mensa della Caritas. Il progetto anti spreco sul Pesce Dimenticato, promosso da

Regione e Unioncamere Toscana, da tre anni si batte per tutelare la salute del nostro mare e della nostra tavola. Ora con la collaborazione di Lega Pesca inizia una nuova fase che mette al centro della campagna la consegna gratuita alla Caritas del prodotto invenduto di alcune cooperative toscane di Lega Pesca. «È uno dei paradossi del nostro tempo ­ spiegano Regione e Unioncamere ­ il costante aumento dello spreco alimentare anche in presenza di un allargamento della soglia della povertà». E così nasce l’idea che oltre a tutelare il ciclo di vita del pesce si possa anche riciclare quello invenduto per offrirlo a chi ha più bisogno di aiuto e meno possibilità di spendere per mangiare. Il progetto prevede di distribuire pesce non solo nelle mense della Caritas ma anche in quelle delle scuole materne e primarie. L’obiettivo culturale di diffondere la conoscenza e l’acquisto del pesce povero si unisce a quello economico di instaurare rapporti commerciali duraturi tra il settore ittico ed il sistema “mensa”. L’ampia disponibilità permette di avere prezzi più bassi (prezzo medio al chilo è di 8 euro) e poi mangiare questo tipo di pesce consente di diversificare l’apporto adeguato di acidi grassi omega 3 e omega 6. Lo scopo finale del progetto è quello di far si che l’esperienza avviata, non rimanga fine a se stessa, ma permetta il crearsi di rapporti commerciali tra mense di asili e scuole, aziende, residenze assistite ed il mondo della pesca, attraverso la creazione di accordi commerciali stabili che garantiscano profitto al settore ittico. Il pesce verrà consegnato alle mense: sfilettato, sottovuoto e “abbattuto”, ossia messo a temperatura minima appena pescato in modo da eliminare ogni tipo di contaminazione. In più la campagna di promozione prevede la formazione del personale di cucina. LEGGI TUTTO

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Stop spreco cibo "Vendesi alimenti brutti": in Francia campagna vincente al supermercato beneficiato una crescita del 24% di traffico in negozio e sostiene di aver raggiunto 13 milioni di persone. La brillante campagna di sensibilizzazione, ideata e progettata dalla multi premiata agenzia Parigina ” Marcel Paris“, non solo ha mosso gli animi della vecchia e nuova clientela, ma è anche riuscita a toccare due altre grandi catene alimentari francesi, Auchan e Monoprix.

Si sa, e specialmente chi ama coltivare i propri prodotti lo sa: ogni prodotto cresce in maniera diversa, dall’aspetto “piacente” o “deformato” che sia, ma non meno saporito degli altri. Eppure i canoni di bellezza esistono anche nelle mensole dei supermercati, dove le catene alimentari devono attenersi alle regolamentazioni europee, scrutandone forma, colore e dimensioni. Con uno spreco alimentare stimato in 300 milioni di tonnellate all’anno, Intermachè, la terza più grande catena di supermercati in Francia, sembra aver trovato la soluzione. Riesumare gli scarti che i produttori sono costretti a buttare via e portarli nei punti vendita ad un 30% in meno rispetto ai prodotti “modello”. La prima vendita della campagna “The Inglorious Fruits and Vegetables” – “La Frutta e Verdura Ignobile”, ha ottenuto un risultato sorprendente: 1.2 tonnellate di tutto venduto in soli due giorni. All’appello, non sono mancati L’Arancia Ignobile, la Mela Grottesca, il Limone Fallito, la Carota Brutta, la Melanzana Sfigurata e la Patata Ridicola. Questa iniziativa non solo riduce i rifiuti alimentari in modo significativo ed il caro vita del reparto ortofrutticolo, ma ne cambia anche la percezione che le persone hanno riguardo al cibo. In aggiunta, Intermarchè ha

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Scuola

Sinergia tra Flc e Gruppi di precari: "Stabilizzare 5mila supplenti"

GUARDA IL VIDEO Scuola: a pochi giorni dalla ripresa delle lezioni, le graduatorie sono nel caos, tra regole disomogenee e norme complicate spesso incongruenti tra loro, cui si aggiunge la sovrapposizione del Concorsone con le Gae. 2mila, finora, le immissioni in ruolo previste dal MIUR in Toscana, a fronte di 7mila supplenze annuali necessarie. Per questo, “chiediamo altre 5mila assunzioni in ruolo, superando la dicotomia organico di Diritto/Fatto e arrivando finalmente all'Organico Funzionale. Costerebbe troppo? Non è vero. Quanto costa la burocrazia necessaria per riempire tutte le caselle dei posti? Quanto costano le procedure di nomina dei supplenti? Quanto costa l'indennità di disoccupazione? Ma soprattutto: è un costo la qualità del servizio, alla luce del fatto che comunque paghiamo i supplenti?”: è questa la richiesta unitaria che parte da Flc Cgil Toscana e alcuni gruppi in rappresentanza dei precari della scuola (sia delle Gae che del Concorsone), come il Coordinamento vincitori del Concorso, il Gruppo precari Firenze e il Gruppo Facebook 'Ora Basta', oggi tutti insieme in conferenza stampa presso la sede di Cgil Toscana.

Flc Cgil Toscana ha infatti voluto mettere intorno a un tavolo diversi soggetti portatori di interessi specifici per avere più forza con proposte comuni: “La soluzione di questa situazione ingarbugliata non può essere quella di mettere gruppi diversi gli uni contro gli altri ­ Nord contro Sud, Concorso contro Gae ­; occorre invece una proposta che accolga al massimo le esigenze di tutti i soggetti in campo. Questo è l'obiettivo che Flc Cgil Toscana e i gruppi dei precari illustreranno negli incontri che saranno chiesti a Prefettura, Regione e Usr. Intanto prendiamo atto delle dichiarazioni rilasciate al Tg3 Toscana dall'assessore regionale Emmanuele Bobbio, che vanno nella direzione delle nostre richieste, e ci aspettiamo che il decreto annunciato dal Governo recepisca le nostre proposte, se l'obiettivo è davvero costruire una scuola più organizzata e con docenti più motivati”, spiega Alessandro Rapezzi, segretario generale Flc Cgil Toscana, secondo cui fino a ottobre non si avrà il quadro stabile del personale della scuola. Secondo il sindacato, inoltre, serve recuperare la possibilità di andare in pensione per coloro che rientravano nella cosiddetta “Quota 96”. Inoltre, è da tenere subito conto dei posti vacanti lasciati dalla revoca dei trattenimenti in servizio disposta dalla legge sulla P.A. del mese di agosto, e dei “nuovi” pensionamenti non presi in considerazione all'atto del calcolo delle nomine in ruolo. Possono essere circa 200 posti in Toscana: “Tutta la vicenda ­ illustra Flc Cgil Toscana ­ ha avuto il sapore della beffa, dove le persone sono state trattate come numeri, ignorando lo stato psicologico e le condizioni di vita di lavoratrici e lavoratori che da due anni vengono coinvolti e rimandati indietro continuamente. Tra l'altro far rimanere in servizio 'Quota 96' costa di più che far rimanere in servizio chi aveva chiesto la permanenza". LEGGI TUTTO

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Scuola

Linee guida della riforma Giannini I timori di Mimmo Pantaleo (Cgil) contrattuale ­ ha anticipato il leader della Flc­Cgil, Mimmo Pantaleo ­ per noi è inaccettabile. manca un'idea di assieme, ho l'impressione che si tratti di tanti provvedimenti scollegati che non sono interventi veri e propri ma una sorta di spot. Il crocevia è il contratto". Il Piano è stato elaborato negli uffici del Miur sulla base di quanto 'uscito' dai Cantieri istituiti a viale Trastevere per fare una fotografia dell'esistente e avanzare possibili soluzioni; il premier ha poi valutato tra queste quelle "politicamente fattibili". Venerdì saranno presentate dunque linee guida "operative" che non avranno tuttavia ripercussioni immediate sull'anno scolastico che sta per iniziare. Da settembre partirà una consultazione di forze politiche e sociali e sarà aperto un dibattito che andrà avanti per un paio di mesi. Poi il governo tirerà le somme e procederà con i provvedimenti. Questo "pacchetto scuola" non dovrebbe essere una misura a costo zero, ma coperta da un miliardo.

Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, parlando al meeting di Cl ha illustrato le linee guida del "pacchetto scuola" che il premier Matteo Renzi si accinge a portare venerdì sul tavolo del Consiglio dei ministri. Tra gli obiettivi principali l'eliminazione del precariato e un maggior riconoscimento del merito degli insegnanti. "Il 29 agosto sarà l'occasione per presentare la 'visione' del nostro governo sui temi dell'istruzione e in particolare della scuola, a cui seguirà poi un provvedimento che è in costruzione da mesi", ha spiegato il ministro, assicurando che "il L'OSSERVATORIO governo intende eliminare il precariato nella scuola". I dettagli su come ciò potrà avvenire sono stati rimandati ai prossimi giorni, ma si è ribadito che "le supplenze non fanno bene né a chi le fa né a chi le riceve". Pare certo che non verrà proposta tout court una tripartizione di qualifiche (tre gradi di carriera: insegnanti ordinari, esperti e senior) con un ripescaggio della cosiddetta legge Aprea. A questo proposito i sindacati hanno già messo le mani avanti. I DUBBI DI PANTALEO

CGI, 530MILA LAVORATORI A ZERO ORE SORRENTINO: "E' CRISI STRUTTURALE"

"Se rispondono a verità le indiscrezioni di un intervento sugli scatti e di un tentativo di introdurre elementi di meritocrazia al di fuori di un sistema n. 32 - 26 agosto 2014

LEGGI TUTTO


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Massa Carrara

Nca, un altro sciopero-presidio E poi appuntamento in Regione abbia risposto con questo grande impatto alla nostra mobilitazione. Noi saremo al fianco dei lavoratori in lotta, delle Rsu, contro un modello arrogante per uno sviluppo di qualità che si crea col coinvolgimento dei lavoratori, col confronto e con la coesione.”, dice il segretario della Cgil di Massa Carrara Paolo Gozzani. Sempre per giovedì 28 agosto, l'assessore alle attività produttive e al lavoro della Regione, Gianfranco Simoncini, ha accolto la richiesta fatta dalle rappresentanze sindacali di Cgil Massa Carrara, Cisl Massa Carrara e Uil Massa Carrara “per valutare la difficile situazione che si è venuta a creare negli stabilimenti della Nca di Marina di Carrara dopo i licenziamenti dei giorni scorsi”. L'appuntamento è stato fissato negli uffici dell'assessorato regionale in via Pico della Mirandola a Firenze, invitati anche il Comune di Carrara e la Provincia di Massa Carrara.

“Ritirate i due licenziamenti e i due provvedimenti disciplinari”: con questa richiesta Cgil, Cisl e Uil di Massa Carrara (con le categorie metalmeccaniche Fim, Fiom, Uilm) hanno indetto uno sciopero e organizzato un presidio ai Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Carrara per giovedì 28 agosto. Appuntamento alle 9 al cantiere, poi corteo fino agli uffici del Comune dove è previsto l'incontro tra il LIVORNO sindaco e la proprietà. Aderiranno alla mobilitazione i partiti della sinistra e del centrosinistra e tanti delegati dei luoghi di lavoro del territorio e delle categorie. Per protestare contro i due licenziamenti (comunicati a due lavoratori delle portinerie) e i due provvedimenti disciplinari (a carico di un delegato Fiom e di uno Uilm) già lo scorso lo scorso venerdì 22 agosto c'era stato uno sciopero con presidio (molto partecipato) di lavoratori e sindacalisti presso i cantieri. “E' arrivata una risposta confederale molto forte. Il nostro obiettivo è togliere dal tavolo delle trattative la pistola del ricatto del lavoro. E da lì ripartire per un confronto sereno e proficuo, per fare INGRESSO MSC, LA FILT: "IN PORTO in modo che l'azienda possa operare favorendo PIU' INVESTIMENTI, NON CONCORRENZA" l'occupazione, e non i licenziamenti, in un territorio come il nostro che ha grande interesse alla presenza LEGGI TUTTO del lavoro. E' positivo che questo stesso territorio n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

L'appello

"Una manifestazione a Firenze a settembre contro tutte le guerre"

Per Pace, Libertà, Giustizia in Palestina e Israele, in Siria, Iraq, Libia, Afghanistan e Ucraina, troviamoci tutti a Firenze il 21 settembre: l'appello di Rete Italiana Disarmo/Rete della Pace Ci siamo mossi subito, reagendo alle prime azioni militari in Palestina ormai trasformate in una guerra cruenta, per chiedere che la ragione non cedesse ancora una volta il passo all’illogicità della violenza. In poche ore abbiamo stimolato azioni e mobilitazioni in tutta Italia, sentendo la voglia di persone, gruppi ed associazioni di riprendere un percorso troppe volte interrotto. Abbiamo sostenuto l’intervento umanitario nell’emergenza, grazie al lavoro prezioso e fondamentale delle nostre realtà di cooperazione. Abbiamo avanzato richieste chiare per suggerire al nostro Governo di percorrere una strada di scelte coraggiose contro la guerra e per rimuoverne le cause, ricevendo un primo moto di ascolto. Ora dobbiamo pensare ad un nuovo passo per la Pace. Insieme, restando umani e uniti. Esiste una coscienza collettiva diffusa nel nostro Paese a difesa dei diritti e della giustizia. Le tante fiaccolate, presidi, cortei, realizzati continuamente in tutte le regioni

italiane hanno formato congiuntamente un evento di portata nazionale. Le realtà e le associazioni che hanno voluto rispondere all'appello di Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci! e Tavolo Interventi Civili di Pace hanno portato all'attenzione dei propri territori una parola chiara e una proposta seria. Ma non possiamo fermarci qui! C'è la necessità di denunciare le cause profonde e strutturali dei conflitti, di sanzionare concretamente i crimini di guerra, di premiare l’obiezione di coscienza, di costruire ponti di Pace, difendere i diritti, affermare la dignità di donne e uomini, lottare per il disarmo, con una politica ed una società di giustizia. Consapevoli che ciò che sta accadendo in questi giorni in Palestina non è slegato da ciò che sta avvenendo in questi anni in Iraq, Siria, Libia, Afghanistan, Nigeria, Somalia, Ucraina. Vogliamo contribuire a far cambiare passo alle politiche estere dei governi, a mettere in gioco nuovi strumenti per la trasformazione e soluzione dei conflitti e delle ingiustizie: l’approccio violento e militare, la prevaricazione di gruppi di potere e di interesse si è con tutta evidenza dimostrata una sciagura. Le mobilitazioni di questi giorni ci spingono a riannodare i fili di energie comuni per un percorso di Pace e Giustizia forte e concreto. Rilanciamo le richieste dell'appello “Mai più vittime! Per Pace, Libertà, Giustizia” in Palestina e Israele e negli altri luoghi di conflitto. In continuità con le manifestazioni dello scorso 16 luglio e nel solco della strada tracciata con Arena di Pace e Disarmo 2014. Le nostre Reti chiedono a chi si è mosso con un lavoro congiunto che ha rinvigorito il movimento per la Pace, per il Disarmo, per la Nonviolenza, per la Giustizia di continuare la propria azione e di ritrovarsi a Firenze il 21 settembre, per una giornata di riflessione, di conoscenza, di mobilitazione. LEGGI TUTTO

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

L'iniziativa Spi e giovani toscani a lavorare le terre siciliane tolte alla mafia

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

L'appuntamento

Fuso, Landini e Camusso ospiti alla festa de l'Unità di Firenze Maurso Fuso, segretario Cgil Firenze; Maurizio Landini, segretario nazionale Fiom; Susanna Camusso, segretario nazionale Cgil: sono loro gli ospiti del mondo della Cgil alla festa del l?unità organizzata dal Pd fiorentino al parco delle Cascine di Firenze (23 agosto­14 settembre). LEGGI IL PROGRAMMA COMPLETO

ore 21,00 Palco Centrale "Innovazione, sviluppo, lavoro al tempo delle riforme" con Maurizio Landini, Segretario Generale FIOM Andrea Biagianti, vicesegretario PD toscana Modera: Marco Damilano L’Espresso

MARTEDI' 9 SETTEMBRE LUNEDI' 8 SETTEMBRE ore 18,00 Spazio GD "Il lavoro che costruisce il domani" I giovani del Pd discutono con Maurizio Landini, Segretario Generale FIOM ore 18,30 Palco Q2 "Lavoro, sviluppo e diritti nella Firenze del PD" Mauro Fuso, Segretario Provinciale CGIL Roberto Pistonina, Segretario Provinciale CISL Paolo Becattini, Segretario Regionale UIL assessore Federico Gianassi, Segretario Cittadino Firenze Modera: Stefania Collesei

ore 18,00 Palco Centrale "Il Sindacato, le opportunità, i diritti e i giovani" Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL Antonio Mazzeo, responsabile Organizzazione PD Toscana Simone Bettini, presidente Confindustria Firenze Modera: Luca Patrignani Radio Rai

PD

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

La campagna

"Salviamo la salute": in partenza la mobilitazione in tante città

La campagna “Salviamo la salute” partirà a settembre, per durare fino a giugno del prossimo anno, e si snoderà lungo l’intero territorio nazionale, con giornate di mobilitazione in tante città italiane, per rilanciare le proposte e le iniziative della Cgil per la contrattazione sociale nell’ambito del welfare socio­sanitario. Pensata per durare nel tempo e per diffondersi ovunque, la campagna farà tappa in tutte le regioni e avrà anche tre appuntamenti nazionali, tre focus che coinvolgeranno le principali categorie: a dicembre con “Salute e differenze di genere”; a febbraio con “Valore al lavoro nei servizi alla persona: stop lavoro povero”; ad aprile con “La filiera della salute fa bene all’economia”. “Salviamo la salute” ha un titolo volutamente “drammatico”. Il diritto alla tutela della salute (intesa nel senso autentico di benessere fisico­psichico e sociale e non solo come accesso alle cure) è compromesso dagli effetti della crisi: crescono impoverimento e disoccupazione, si riducono servizi sociali e sanitari, molte persone rinunciano a curarsi per problemi economici. Ecco perché per salvare – e restituire ai cittadini – il diritto alla tutela della salute bisogna invertire le politiche di austerity di questi anni. E riconoscere il welfare come scelta strategica di ripresa economica e sociale: un grande investimento capace di garantire diritti e di

alimentare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Ma l’impegno della Cgil entra subito nel vivo, a partire dal nuovo Patto per la salute, di recente sottoscritto da governo e Regioni. Un Patto che abbiamo giudicato come “utile, ma non sufficiente”. Perché se è vero che sembra sia stata finalmente messa fine alla stagione dei tagli, è altrettanto vero che il finanziamento per il Servizio sanitario nazionale è certo solo per il 2014. Per gli anni successivi (2015 e 2916) il finanziamento cresce, ma è inferiore (meno 3,5 miliardi) a quello che aveva annunciato lo stesso ministro Lorenzin, e potrà essere ridotto in caso di manovre finanziarie. Mentre gli argomenti che il Patto affronta sono titoli ambiziosi di un programma tutto da realizzare. Per questo insistiamo perché il governo e le Regioni aprano un grande “cantiere per l’innovazione”, che coinvolga il sindacato, gli operatori, i cittadini, le associazioni sociali. E per la stessa ragione faremo in modo che la campagna “Salviamo la salute” segua l’attuazione del Patto con mobilitazioni, iniziative e proposte. La piattaforma di “Salviamo la salute” prevede un “menu” di proposte per la contrattazione sociale nel campo del welfare socio­ sanitario, che dovrà essere adattato e arricchito dalle singole realtà regionali e territoriali. Il primo capitolo ribadisce che il welfare socio sanitario deve essere “pubblico e universale” se vogliamo che i “bisogni siano riconosciuti come diritti”. Per questo bisogna investire risorse e spenderle bene. Insistiamo per garantire un finanziamento adeguato per salute e sociale e contemporaneamente perché si attui una vera spending review. Che è assolutamente necessaria per combattere gli sprechi e spendere meglio, cioè in modo appropriato. LEGGI TUTTO

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

La storia Delicatezza e coltellino: dal 1800 le sigaraie di Lucca fanno il Toscano

GUARDA IL VIDEO Sono state le prime lavoratrici a battersi per vedere riconosciuti i loro diritti sindacali e le prime ad acquisire pari dignità rispetto ai colleghi uomini. E da 200 anni tramandano la 'ricetta' di un prodotto che è parte della storia e della tradizione italiana, il sigaro Toscano. Da quando è nato, a inizio Ottocento, le sigaraie della Manifattura di Lucca eseguono la stessa lavorazione artigianale, con lo stesso tabacco Kentucky, rigorosamente Ogm free, naturale al 100%. In 40 con meno di 40 anni ­ Nella manifattura di Lucca ci sono in tutto 40 sigaraie e la loro età non supera i 40 anni: producono 500 sigari ogni giorno. La ricetta è semplice: solo tabacco, acqua e stagionatura, per realizzare un prodotto di alta qualità conosciuto in tutto il mondo. Una tavoletta in legno, un coltello per delineare la 'scarpetta' o fascia esterna del sigaro, la colla di mais per far aderire bene la foglia e la taglierina per spuntarlo sono i 'ferri del mestiere'. E il 'trucco' è non adoperare eccessiva forza nella chiusura in modo da evitare che ne risulti un sigaro troppo stretto o troppo pieno, cosa che non

garantirebbe una tirata ottimale. Ma come si diventa sigaraia? E' una professione che richiede un lungo periodo di apprendistato: solo dopo 18 mesi si può raggiungere la preparazione necessaria al confezionamento di un sigaro. Soprattutto, la sigaraia deve possedere capacità e naturalezza nell'eseguire le molteplici operazioni di un lavoro meticoloso. Dalla semina alla raccolta, dalle fasi della lavorazione al prodotto finito, quella del sigaro Toscano è una filiera tabacchicola interamente made in Italy. Così come tutta italiana è la storia di Manifatture sigaro Toscano, nata nel 2006 quando il Gruppo Industriale Maccaferri, presente da oltre un secolo in diversi settori agro­industriali, ha riportato in mani italiane un marchio nazionale storico rilevando da British American Tobacco il ramo d'azienda che produce il sigaro Toscano. Nel 2013, ha prodotto 178 milioni di sigari per un fatturato di 90 milioni di euro. ''La tradizione ormai è bicentenaria: siamo vicini ai 200 anni di storia ­ spiega Anton Giulio Coppa Bennati, direttore commerciale Italia di Manifatture sigaro Toscano ­ e la ricetta in due secoli non è cambiata. Attualmente, produciamo circa 180 milioni di sigari l'anno. Nella nostra azienda lavorano 400 dipendenti, divisi in attività di manifattura, poi il personale di staff. Abbiamo due manifatture, una a Cava dei Tirreni e una a Lucca, e stiamo conseguendo delle performance positive, di cui siamo molto orgogliosi. Stiamo andando avanti portando una serie di innovazioni, ma sempre fedeli alla nostra tradizione''. ''Siamo dunque una realtà orami ben consolidata e compenetrata nel territorio, italiana al cento per cento. E siamo molto legati alla filiera del tabacco: abbiamo un legame molto stretto con i coltivatori e con le aziende che producono tabacco". LEGGI TUTTO

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

L'opportunitĂ Ebret, un buono per i libri scolastici ai figli dei lavoratori dell'artigianato

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Il lutto

Se n'è andato Cesare 'Red' Giorgetti Fotografo delle lotte e del lavoro ma anche e soprattutto per i molti amici che ne apprezzavano la garbata ironia, l'intelligenza critica e la coerenza di un impegno politico che si traduceva anche nella capacità di leggere e fotografare la realtà fiorentina e la sua storia recente.

E' morto lo scorso 20 agosto a Firenze Cesare “Red” Giorgetti. Aveva ottantotto anni. Giorgetti, fu il primo fotoreporter iscritto all'Ordine dei giornalisti della Toscana. Era nato a Grosseto nel 1926 e aveva imparato la fotografia da giovanissimo. Sul finire della Seconda guerra mondiale aveva fatto l'interprete per le truppe statunitensi. Proprio in quel periodo, nacque il soprannome Red per i suoi capelli rossi. Nella sua lunga attività ha raccontato la storia di Firenze dal dopoguerra a oggi. Nelle sue immagini le lotte operaie, gli scioperi, le proteste degli studenti, la cronaca, la politica e la vita culturale di Firenze. Lavorò per Il Nuovo Corriere, Paese Sera e l'Unità. Suo uno straordinario archivio fotografico, da cui generosamente uscivano immagini straordinarie che erano il nucleo delle più belle mostre dedicate alla storia fiorentina. Tra queste una delle ultime è stata "Città, Lotte, Diritti ­ La Firenze operaia e industriale", organizzata dalla Fiom di Firenze, lo scorso anno alle Oblate, con alcune delle sue immagini, veri e propri documenti storici che raccontavano le lotte dei metalmeccanici fiorentini dagli anni ‘60 ai giorni nostri. Nelle note che trattano della sua scomparsa, non si può non sottolineare oltre alle straordinarie capacità professionali, le grandi qualità umane di persona generosa e disponibile verso gli altri. Una grave perdita non solo per il giornalismo fiorentino, n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Il referendum No all'austerità, no al Fiscal compact Una firma per una nuova Europa

Contro le politiche di austerità adottate dall'Europa e dall'Italia è partita la campagna referendaria per cambiare la legge sul Fiscal Compact: 'SI' alla fine dell’austerità, SI' all’Europa del lavoro e di un nuovo sviluppo'. Le politiche di tagli indiscriminati, di assenza di investimenti per il futuro delle imprese e dei giovani, di aumenti insostenibili della pressione fiscale, dal 2007 ad oggi, hanno raddoppiato la disoccupazione, fatto diminuire il valore della ricchezza nazionale, peggiorato i conti pubblici e fatto chiudere 3 milioni di imprese. Dunque, con le politiche di Austerità la crisi si è aggravata. “La politica dell'austerità cosiddetta 'espansiva' è stato un autentico fallimento”, afferma Danilo Barbi,

Segretario Confederale della CGIL, poiché spiega “l'idea stessa su cui si basa è quella della compressione del costo del lavoro e della riduzione della spesa pubblica. Si è pensato, erroneamente, che potesse mettere in moto investimenti privati di tipo internazionale o all'interno dei Paesi, ma in realtà non è stato così. Anzi ­ prosegue Barbi ­, questa politica ha depresso i consumi e anche gli investimenti privati. Invece di creare benessere per tutti, ha costretto a lottare per ottenere un benessere sempre minore introducendo meccanismi di competizione tra i popoli”. Per queste ragioni gli italiani sono chiamati a firmare per i 4 quesiti referendari, per esprimersi contro l'austerità e a favore dello sviluppo e del lavoro. La raccolta firme avrà inizio il 3 luglio in tutta Italia e proseguirà fino al 30 settembre. La CGIL sostiene la campagna insieme a economisti e giuristi. “Questa è l’unica possibilità, stante la legge per i referendum, per dare la parola al popolo italiano circa la politica economica europea nella primavera del 2015, che è il periodo in cui, presumibilmente, verrà ridiscusso il Patto di Stabilità europeo” afferma Barbi. “E’ sicuramente una difficilissima impresa organizzativa alla quale non c’è alternativa: se andassimo oltre, il referendum si farebbe solo nel 2016, quando molte cose sarebbero già, comunque, cambiate”. I 4 quesiti referendari che hanno per oggetto alcune disposizioni della legge 243 del 2012 che dà attuazione al principio di equilibrio del bilancio pubblico, introdotto nella Costituzione con la legge costituzionale n.1 del 2012, sono già stati presentati nella Gazzetta Ufficiale n. 135 pag. 49, del 13 giugno. Con i 4 SI' si intendono abrogare i passaggi della legge 243 che impongono vincoli aggiuntivi rispetto alle norme europee e al Fiscal Compact. Non solo. LEGGI TUTTO

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube IL REPORTAGE "The white town" Il documentario su Casale Monferrato La città è stata resa bianca dalle fuoriuscite dell'Eternit che ha sparso polvere d'amianto GUARDA IL VIDEO

IL TUTORIAL Le 150 tutele del Sistema Servizi Cgil Inca, Caaf, Sol, Uvl Così si facilita la vita a chi cerca assistenza nella tutela dei diritti

GUARDA IL VIDEO

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

La rubrica PUO' ESSERCI CONDOTTA ANTISINDACALE A PRESCINDERE DALLA VOLONTARIETA' L’art. 28 Stat. Lav., intitolato alla repressione della condotta

Sul punto è intervenuta una recente sentenza della Corte

antisindacale, costituisce uno strumento efficace per

di Cassazione con la quale è stato precisato che, “ai fini

rendere effettivi il principio di libertà sindacale e il diritto di

della configurabilità di un comportamento antisindacale, è

sciopero di cui – rispettivamente – agli artt. 39 e 40 Cost.

irrilevante l’elemento psicologico del datore di lavoro”

La condotta antisindacale può essere posta in essere

(Cass. 17 giugno 2014, n. 13726). In altre parole, secondo

direttamente dal datore di lavoro oppure dai soggetti che,

gli Ermellini, il giudice deve limitarsi ad accertare l’obiettiva

nella gerarchia dell’impresa, esercitino i poteri a lui

idoneità della condotta denunciata a produrre il risultato

imputabili.

che la legge intende impedire e cioè la lesione della libertà

L’art. 28 Stat. Lav., sanzionando come antisindacali i

sindacale e del diritto di sciopero. Quindi. l’errore in “buona

comportamenti “diretti ad impedire o limitare l’esercizio

fede”

dell’attività sindacale nonché del diritto di sciopero”,

l’accertamento dell’antisindacalità della condotta da lui

definisce la fattispecie illecita non in maniera analitica,

posta in essere.

bensì teleologica. La norma statutaria individua quindi il

Nel caso esaminato dalla Suprema Corte la difesa

comportamento illegittimo non in base a caratteristiche

datoriale aveva sostenuto la tesi che l’art. 28 Stat. Lav. non

strutturali dello stesso, ma alla sua idoneità a ledere i beni

consentirebbe di individuare una condotta antisindacale

protetti. La previsione della norma è così costruita poiché il

qualora la lesione del bene protetto (libertà sindacale e/o

legislatore era consapevole del fatto che, nella realtà del

diritto di sciopero) consegua non ad una interpretazione

conflitto industriale, questi beni possono essere lesi in una

pretestuosa della normativa posta a tutela del bene stesso,

varietà di modi difficilmente tipizzabili a priori in un testo di

ma ad un interpretazione fondata su argomentazioni serie

legge.

e reali, seppur errata. LEGGI TUTTO

del

datore

a cura dello Studio Rusconi

di

lavoro

non

Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805

ww.avvrusconi.it

n. 32 - 26 agosto 2014

deve

impedire


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

NonSoloToscana/1

P.A., dimezzati permessi e distacchi La Cgil: "Resteremo comunque forti" «siamo forti e continueremo ad esercitare la nostra funzione sindacale», sottolinea Michele Gentile, responsabile dei settori pubblici. «Non sarà certo l’ennesimo taglio dei distacchi sindacali, che peraltro la Cisl non ha contrastato, a risolvere i problemi della Pubblica Amministrazione», dichiara il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, «ma ora basta con la demagogia ed il populismo: ci aspettiamo dal Governo che rinnovi i contratti dei pubblici dipendenti fermi scandalosamente da ben sette anni ed un piano trasparente e dettagliato di riforma di tutta la Pubblica Amministrazione da discutere con il sindacato». Per la Uil questo provvedimento «non c’entra nulla con la spending review», dice Carmelo Barbagallo, segretario generale aggiunto, che spiega: «Da tale operazione non scaturirà alcun risparmio per lo Stato; anzi, il rientro dei distaccati comporterà un aumento dei costi per le casse pubbliche, perché servirà pagare salario accessorio, buoni pasto, produttività».

Al via la spending review prevista nella riforma della Pubblica amministrazione: dal 1° settembre scatta la riduzione del 50% delle prerogative sindacali nelle pubbliche amministrazioni. Il provvedimento, che rientra nella riforma della P.a., è stato disposto con una circolare firmata dal ministro della P.a. Marianna Madia il 20 agosto. La riduzione, si legge nella notizia pubblicata sul sito del ministero, «è finalizzata alla razionalizzazione e alla riduzione della spesa pubblica». Entro la fine del mese, dunque, i sindacati dovranno comunicare la revoca dei distacchi: «Entro LA STANGATA la data del 31 agosto 2014 ­ si legge nella circolare ­ tutte le associazioni sindacali rappresentative dovranno comunicare alle amministrazioni la revoca dei distacchi sindacali non più spettanti». La riduzione del 50 per cento delle prerogative sindacali nella Pubblica amministrazione non «si applica alle Forze di Polizia ad ordinamento civile e al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco». L’eccezione per Forze di Polizia e Vigili del Fuoco, che era già prevista nel dl della riforma, prevede che «per ciascuna riunione sindacale, tenuta su convocazione FEDERCONSUMATORI: L'AUTUNNO dell’amministrazione, un solo rappresentante per ciascuna organizzazione può gravare sui permessi» COSTERA' 1900 EURO A FAMIGLIA previsti. Per la Cgil il taglio dei distacchi e permessi sindacali «chiaramente metterà in difficoltà». Ma LEGGI TUTTO n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

NonSoloToscana/2

Camusso: "Non siamo noi i gufi Non è vero che diciamo solo no" stessi errori. Dopo Bassanini, che andava verso la "privatizzazione" dei contratti, come indicava da tempo la Cgil, il primo passo indietro è stato quello di Brunetta. Oggi riformare la pubblica amministrazione significa semplificarla e questa riforma adotta invece soluzioni che vanno nella direzione opposta: ingessano ulteriormente il sistema. Si deve arrivare a una regolazione dei rapporti di lavoro e a forme organizzative stabilite per via contrattuale, come nel privato. Invece si cerca sempre di sottomettere le decisioni alla politica, o si paralizza l'amministrazione sommergendola con leggi e regolamenti». Eppure, a sentirei proclami, tutti ripetono proprio questo: meno burocrazia, modello privato, merito, responsabilità. «A parole. In realtà è il contrario: è come se si considerasse la pubblica amministrazione lo staff della politica». LEGGI TUTTO

Gufo chi? Susanna Camusso non ci sta. Non ci sta a essere liquidata come il capo del partito del 'no', del sindacato che mette i bastoni fra le ruote al governo Renzi, che frena le riforme e difende lo status quo. E così alla vigilia della guerra d'autunno sulla riforma della pubblica amministrazione, il segretario generale della CGIL racconta la sua contro­riforma a 'l'Espresso'. E dà battaglia al governo. Dai dubbi sul piano anti­burocrazia, che «è una riforma alla IL COLLOQUIO Brunetta». Fino alle ricette per economia e lavoro. Che portano solo nuova precarietà. Camusso, lei firmò la prefazione del libro di Marianna Madia: "Precari. Storie di un'Italia che lavora”. «Era qualche anno fa». Nel 2011, ma adesso Madia è il ministro che vuole riformare la pubblica amministrazione. La riscriverebbe quella prefazione con lei? «Sì, certo. In quel caso parlava di precari e la sua visione non era distante dalle nostre proposte. Io resto di quell'idea, oggi, forse, sarebbe lei piuttosto a essere un po' più critica sull'argomento...». Dopo Brunetta e i "fannulloni", oggi è il governo Renzi a mettere mano alla riforma. Che ne pensa? «Penso che prosegua nella stessa filosofia e negli

LANDINI: "SINDACATO INUTILE? RENZI SA CHE DA SOLO NON CE LA FA"

n. 32 - 26 agosto 2014

LEGGI TUTTO


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Cultura

I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana AGROMAFIE E CAPORALATO SECONDO RAPPORTO Autore: Osservatorio Placido Rizzotto. Parole chiave: agricoltura ­ immigrati ­ lavoro nero ­ caporalato ­ sfruttamento ­ mafie Pubblicato nel: marzo 2014. Pagine: 443 Sono 400 mila i lavoratori che trovano oggi un impiego nei campi tramite i caporali negli 80 epicentri di sfruttamento censiti in tutta Italia dalla Flai Cgil. E' il quadro che emerge dal secondo rapporto "Agromafie e Caporalato" redatto dall'osservatorio Placido Rizzotto per conto del sindacato, una fotografia del fenomeno del caporalato in agricoltura, diventato reato penale nel 2011, che sottrae ogni anno 600 milioni alle casse dello Stato e che ha un valore aggiunto da 9 miliardi di euro.

IMMIGRAZIONE

ED

MIGRAZIONI EMIGRAZIONE, ANALOGIE

E DIFFERENZE

I MODELLI DI INSEDIAMENTO

Autori: Elisa Castellano, Claudio Sorrentino. Parole chiave: Immigrazione ­ globalizzazione ­ flussi migratori ­ emigrazione. Casa editrice: Ediesse Pubblicato nel: 2013. Pagine: 116. ISBN: 88­230­1797­9 Nonostante siano una costante della storia d’Italia e del mondo, i processi di migrazione sono stati a volte ignorati, a volte distorti, a volte usati a scopo di parte nelle analisi e nelle riflessioni. La stessa ricerca storica non sempre ha affrontato il rapporto che intercorre tra fenomeni migratori, sviluppo economico, culturale e sociale sia dell’Italia che dell’Europa e del mondo. SCARICA L'EBOOK

I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 ­ 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

In viaggio con... Portogallo a settembre: i colori e le fantasie da Porto a Lisbona

DATE E PREZZI Dal 20 settembre al 27 settembre (990 euro). La quota comprende: trasferimento pullman da Firenze per aeroporto di Roma, passaggio aereo, franchigia bagaglio di 20 kg, sistemazione 7 notti in hotel 4 stelle in camere doppie con servizi privati, trattamento di pensione completa come da programma dalla cena del primo alla colazione dell’ultimo giorno, servizio pullman, visite ed escursioni, assistente sul transfer per Roma ed in aeroporto a Roma, accompagnatore/guida italiano durante le visite e escursioni, assicurazione sanitaria, bagaglio e annullamento. PROGRAMMA Primo giorno: ritrovo dei partecipanti ad orario da stabilire e partenza per l’aeroporto di Fiumicino ed imbarco su volo di linea per Porto, all’arrivo trasferimento privato in hotel. Secondo giorno: prima colazione in hotel e visita alla città di Porto, con inizio nel tipico quartiere della Ribeira, in pieno centro storico di questa città particolare e patrimonio mondiale dall’Unesco. Terzo giorno: prima colazione in hotel a Porto e partenza per percorso nella Valle del Douro, regione dell’incantevole Vino di Porto, con i famosi vigneti a terrazze con sue le colline irregolari che accompagnano lo straordinario fiume Douro. Sosta per visita di Peso da Régua. Quarto giorno: partenza per Tomar. All’arrivo, passeggiata nel centro storico, a seguire visita del Castello­Fortezza Convento dell´ordine di Cristo, creato dai Templari. Quinto giorno: partenza per Batalha, proseguimento per Alcobaça e arrivo a Lisbona. Sesto giorno: vista di Lisbona. Settimo giorno: visita di Estoril, Cascais e Cavo de la Roca. SCOPRI TUTTO IL PROGRAMMA

DAI WEEKEND ALLE SPA, DALLE GITE DI UN GIORNO A QUELLE DI GRUPPO, DALLE CITTA' D'ARTE ALLE METE ESOTICHE: SCOPRI TUTTE LE NUOVE OFFERTE SU www.promoturismo.it

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

In viaggio con... "Scatta la tua vacanza"... e vinci un mini I-pad o una videocamera Andare in vacanza non è mai stato così conveniente! Approfitta dei tuoi giorni di relax, puoi vincere un iPad Mini, una videocamera digitale GoPro Hero3 White Edition o degli occhiali da sole NR200. Come? Registrati QUI e posta un elaborato della tua vacanza nell'apposita sezione, composto da una foto e un breve testo descrittivo. Ora non ti resta che chiudere gli occhi e trattenere il fiato, il vincitore potresti essere tu! GUARDA LE FOTO

PARTECIPA AL CONCORSO

DAI WEEKEND ALLE SPA, DALLE GITE DI UN GIORNO A QUELLE DI GRUPPO, DALLE CITTA' D'ARTE ALLE METE ESOTICHE: SCOPRI TUTTE LE NUOVE OFFERTE SU www.promoturismo.it

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

Taccuino TOSCANA SOLIDALE 18MILA DOMANDE PER GLI AIUTI A FAMIGLIE E LAVORATORI IN DIFFICOLTA': CONTRIBUTO PRESTITO足MICROCREDITO GARANZIE PER I DEBITI LEGGI TUTTO

SOCIAL NETWORK SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK https://www.facebook.com/cgil.regionale.toscana SUL PROFILO FACEBOOK https://www.facebook.com/#!/cgil.toscana?fref=ts SCRIVICI A: tgalgani@tosc.cgil.it nbisogni@tosc.cgil.it

SUL PROFILO TWITTER https://twitter.com/cgiltoscana

LA TRASMISSIONE "TOSCANA LAVORO" LA PRODUZIONE TV DI CGIL TOSCANA SU SINDACATO, SOCIETA', ECONOMIA IN ONDA OGNI SABATO ALLE 21,30 SU TOSCANA TV (CANALE 18 DEL DIGITALE TERRESTRE) REPLICA OGNI DOMENICA ALLE 13,50 (ORA PAUSA ESTIVA)

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

In breve

Pistoia, Satis dice no ai Contratti di solidarietà La Fillea: "Atteggiamento non lungimirante" In un incontro, che si è tenuto presso l'Associazione degli Industriali di Pistoia ad inizio agosto, la proprietà della Satis ha respinto l'ipotesi di utilizzo del Contratto di solidarietà in alternativa ai licenziamenti. Dice la Fillea Cgil pistoiese: "In risposta al generoso, responsabile e lungimirante atto dei lavoratori che venerdì scorso in assemblea avevano con grande determinazione proposto il CdS, l'azienda rilancia con l'ipotesi del taglio dei posti di lavoro per aggredire il calo di fatturato. Riteniamo tale atteggiamento aziendale, miope e non lungimirante, la via breve alla soluzione di una crisi aziendale che ha radici profonde nel mercato, nell'innovazione di prodotto e processo piuttosto che nella pura contabilità dei costi e utili. I lavoratori della Satis stanno dimostrando una straordinaria maturità, ed in tal senso pensiamo che questa vertenza rappresenti per il territorio di Quarrata, fortemente provato dalla crisi e da scelte miopi, un simbolo e a tal proposito siamo convinti della necessità di interesse di tutte le istituzioni locali". LEGGI TUTTO

Castiglion Fiorentino, Bertelli (Cgil): "Il Ministero sostenga lo sviluppo di San Marco Laterizi"

“La storia è quella di un’azienda che investe: 2 milioni e mezzo di euro. Scelta coraggiosa, visto che parliamo di un’impresa di laterizi che opera nel settore probabilmente più in crisi e cioè quello delle costruzioni. Investimento finalizzato ai lavori di ammodernamento dello stabilimento: sei mesi per i quali è stato chiesto di poter utilizzare la cassa integrazione. Potrebbe essere una bella storia industriale in questa fase e invece rischiamo di vedere mettere in crisi altri 17 posti di lavoro”. Andrea Bertelli, Segretario della Fillea Cgil, commenta così la situazione della San Marco Laterizi di Castiglion Fiorentino. “Mercoledì prossimo, 27 agosto, avremo un incontro al Ministero del lavoro per sbloccare quelle che speriamo essere le ultime resistenze nella concessione dei necessari ammortizzatori sociali a questa azienda. La richiesta è chiara, motivata e limitata nel tempo: non siamo di fronte ad un’impresa ormai priva di prospettive e per i cui lavoratori si chiede un intervento per contenere i danni di un dramma sociale. Nel caso della San Marco Laterizi abbiamo un’azienda che ha deciso diaffrontare la crisi del settore delle costruzioni puntando su investimenti e ristrutturazione. Una scelta che il Ministero dovrebbe sostenere senza tentennamenti”. Della San Marco si è occupato anche il sistema istituzionale locale. LEGGI TUTTO

Agosto drammatico: lunga scia di morti sul lavoro in tutta Italia. Il sindacato sbotta L’ultimo in ordine cronologico è un agricoltore di Casalnuovo Monterotaro in provincia di Foggia, morto dopo il ribaltamento del suo trattore nella sera di giovedì 21 agosto. L’ultima vittima che va ad aggravare un bilancio già drammaticamente pesante e riferito soltanto alle ultime giornate di questo mese di agosto. Il 19 agosto a Gangi, nel Palermitano, è morto un operaio edile di 60 anni, dopo essere precipitato nel vuoto da un ponteggio mentre stava effettuando dei lavori di ristrutturazione in una villetta in contrada Sacupodi. Il giorno dopo, 20 agosto, sempre in Sicilia, a Floridia, in provincia di Siracusa, un operaio di 41 anni ha perso la vita mentre stava tentando di rimuovere degli intonaci da un appartamento di una palazzina ricavata in via Fratelli Amato. Per cause da accertare ha perso l'equilibrio facendo un volo di parecchi metri. Nello stesso giorno, il 20 agosto, un agricoltore di 59 anni di Torricella Peligna (Chieti), è morto schiacciato dal suo trattore sul quale stava lavorando nei campi della zona. Secondo una prima ricostruzione il mezzo agricolo, che stava percorrendo un tratto scosceso a un tratto ha subito uno sbandamento e poi si è ribaltato finendo addosso all'uomo. Ancora il 20 agosto un operaio di 31 anni, napoletano, è rimasto folgorato da una scarica elettrica mentre lavorava ad un impianto telefonico in una abitazione a Giugliano. LEGGI TUTTO

n. 32 - 26 agosto 2014


p r i mo

O I G G @ M CG I L T OS C A N A

...

in evidenza

Tutte le novitĂ su CUD, congedi parentali, indennitĂ di disoccupazione, pensioni, personale scuola ... CLICCA QUI

8

n. 32 - 26 agosto 2014


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.