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Numero 34/ 2013 - Anno 3
S I A M O T UT T I P I OM B I NE S I Lucchini, domani la Val di Cornia si ferma e scende in piazza. Ci saranno i tre segretari nazionali. Strazzullo: "Battaglia da vincere" pagine 4 e 5 In primo piano Berlusconi-governo, il monito di Camusso: "Rispetto per l'Italia" pagina 3 Da Finmeccanica ad AnsaldoBreda: l'allarme di Gessica Beneforti pagina 6 I video settimanali e la fotogallery della Festa Cgil di Pisa pagine 8-10 L'appello delle Rsa Fisac Firenze-Prato-Pistoia sul caso Mps pagina 12
La Newsletter settimanale
02.10.2013
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Editoriale
di Alessio Gramolati
Segretario generale CGIL Toscana
Siamo tutti piombinesi Lucchini è una vertenza nazionale Oggi siamo tutti piombinesi. E tutti saremo lì, dalla mattina di domani, nel corteo accanto ai lavoratori della Lucchini, accanto a tutta la gente dell'intera Val di Cornia, accanto anche ai tre segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil. Sì, ci sono anche loro tre perché qui siamo al cospetto non di una vertenza su Piombino, ma di una vertenza nazionale, che interroga il Paese su quale strategia si voglia pensare per il futuro della siderurgia italiana. Ci aspetta uno sciopero generale di un territorio e inoltre una grande manifestazione politica, che parla anche a chi in questa situazione pensa solo a se stesso senza curarsi di mettere a rischio l'Italia. Lucchini significa oltre 2mila occupati, il 48% del Pil della Val di Cornia, il 2% di quello toscano, tre milioni e mezzo di euro di stipendi in Val di Cornia. Migliaia di persone e le loro famiglie vanno avanti grazie a questo stabilimento, tra l'altro sempre con maggiori difficoltà perché la crisi continua a mordere. Adesso, c'è il rischio che l'altoforno venga spento a novembre, con conseguente vendita a “spezzatino” delle strutture. La manifestazione di domani ribadirà che “quell'altoforno non s'ha da chiudere”, perché sarebbe un'occasione persa.
E contemporaneamente ribadirà che ci vuole un progetto serio di ripartenza e modernizzazione dell'impianto. Come abbiamo detto più volte, occorre una proposta “forte come l'acciaio” che guardi al rilancio del sito di Piombino, il quale rappresenta un tassello fondamentale per ridisegnare la siderurgia italiana, come a una grande occasione tecnologica a basso impatto ambientale. Un investimento che rappresenti anche una pedina sinergica con gli altri poli siderurgici del Paese, a partire da quelli di Taranto e Genova. Requisito principale: è necessario un governo del Paese capace di compiere le scelte necessarie a rispondere alle richieste del mondo del lavoro, come si chiede nell'ultimo documento unitario di Cgil, Cisl e Uil.
n. 34 - 02 ottobre 2013
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Toscana-Roma
Caos Berlusconi sul governo Camusso: "Rispetto per l'Italia" Il governo Letta incassa la fiducia al Senato con 235 voti a favore e 70 contrari. Il colpo di scena è la clamorosa retromarcia di Silvio Berlusconi: il Pdl dice il Cavaliere in aula vota con la maggioranza. Un dietrofront "non senza interno travaglio" ammette l'ex premier, visto che il gruppo del Senato questa mattina aveva deliberato il contrario. E che certifica nei fatti la resa di Berlusconi ai cosiddetti dissidenti. Nonostante l'ex premier si affretti a dire: "nessuna marcia indietro", la guida politica del partito non sembra più, infatti, nelle sue mani. "Ci sono due classi dirigenti incompatibili", è la presa d'atto di Gaetano Quagliariello. Mentre è impietosa anche l'analisi del Pd: "Vuole nascondere una sconfitta politica sottolinea Luigi Zanda che invece è chiara e netta davanti agli italiani". LEGGI TUTTO IL DOCUMENTO DEI SINDACATI "Occorre una buona legge di stabilità che inverta le scelte recessive compiute in questi anni''. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele BonaNni e Luigi Angeletti mettono nero su bianco le richieste dei sindacati. Al termine di un vertice i tre segretari scrivono un documento unitario nel quale indicano le priorita', prima fra tutte una legge di stabilita' definita da ''un governo del paese capace di compiere le scelte necessarie a rispondere alle richieste del mondo del lavoro''. LEGGI IL DOCUMENTO DEI SINDACATI
disprezza il Paese, bisogna reagire alle minacce. Siamo agli ultimi giorni di Pompei, c'è Berlusconi invece del vulcano". Susanna Camusso era intervenuta parlando con l'Unità appena dopo la notizia delle dimissioni dei ministri Pdl dal governo. "Mi allarma ha detto il segretario della Cgil la disinvoltura con cui si ignorano volutamente le difficoltà delle imprese, dei lavoratori". LEGGI TUTTA L'INTERVISTA SU L'UNITA' ASCOLTA LE PAROLE DEL SEGRETARIO
CAMUSSO: HANNO DISPREZZO DEL PAESE Prima della giornata di oggi, aveva parlato Susanna Camusso: "Disprezzano l'Italia, bisogna fermarli". Il segretario Cgil: "La crisi politica drammatizza i problemi del lavoro e delle imprese. Questa destra n. 34 - 02 ottobre 2013
I LAVORATORI DELLA SHELBOX DI CASTELFIORENTINO SCRIVONO AL PAPA LEGGI TUTTO 8 OTTOBRE SUSANNA CAMUSSO A SIENA AD UNA INIZIATIVA DELL'ANPI LEGGI TUTTO
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Copertina Lucchini, Val di Cornia in sciopero In piazza con i 3 segretari nazionali
“L’altoforno non si deve fermare”. Sarà questa la parola d’ordine che accompagnerà la manifestazione di carattere nazionale che Fim, Fiom, Uilm stanno organizzando per domani, giovedì 3 ottobre, a Piombino, alla presenza dei segretari generali della Cisl Raffaele Bonanni, della Cgil Susanna Camusso e della Uil Luigi Angeletti, per difendere il polo siderurgico.
Evitare la fermata dell’altoforno, che l’azienda ha previsto per il 20 novembre, è la preoccupazione principale dei sindacati. L’impianto, secondo gli stessi lavoratori del reparto, è logorato dalle continue fermare e dalla riduzione degli assetti di marcia. La “salamandra” (la parte di ghisa che si forma nella parte bassa dell’altoforno), a causa della riduzione delle temperature dovuta alla riduzione delle cariche, ha ridotto gradualmente il suo stato liquido. Una lunga fermata potrebbe compromettere definitivamente l’impianto: per la Lucchini sarebbe la fine. Entro un paio di mesi l’intero stabilimento sarebbe costretto a fermare. I sindacati, come hanno efficacemente detto durante la recente presentazione del Corex da parte dei dirigenti della Siemens, non vogliono «abbandonare una liana prima di averne afferrata un’altra». Il loro obiettivo resta il mantenimento dell’area a caldo e guardano sempre più alle tecnologie innovative proposte dalla Siemens. "Ma l’altoforno – spiegano i tre segretari di Fim Fausto Fagioli, di Fiom Luciano Gabrielli e di Uilm Vincenzo Renda – va mantenuto in vita almeno fino al 31 dicembre del 2015, per dare tempo all’avvio di nuovi progetti". (fonte: il Tirreno)
Ci saranno anche il sindaco di Piombino, il presidente della Provincia di Livorno e il Presidente della Regione. Nell’occasione l’intero comprensorio della Val di Cornia sarà chiamato a uno sciopero generale di tutte le categorie, sanità e trasporti compresi. La decisione era stata presa dopo un’affollata e vivace riunione del consiglio di fabbrica della Lucchini, allargata ai rappresentanti sindacali delle altre aziende metalmeccaniche.
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Copertina "C'è preoccupazione, ma anche tanta voglia di vincere questa battaglia" Uno sciopero generale e una manifestazione di tutto un territorio coi tre segretari sindacali nazionali: Maurizio Strazzullo, segretario della Camera del lavoro di Livorno, perché questa iniziativa sulla Lucchini? “La Lucchini rappresenta il 48% del Pil della Val di Cornia, e il 2% del Pil regionale. Cosa potrebbe voler dire la chiusura? Sarebbe un dramma sociale, con reazioni difficili da gestire, anche sul fronte delle pesanti ripercussioni sull'indotto. E non è un problema solo del territorio. Con la Lucchini sparirebbe un punto fondamentale della siderurgia italiana. Su questo abbiamo messo in campo una serie di iniziative per rendere tutti consapevoli del momento e delle cose che dobbiamo fare per difendere il nostro sistema. La presenza di Camusso, Bonanni e Angeletti, oltre a testimoniare il loro impegno, ci dà valenza nazionale, dimostra che qui siamo una vertenza nazionale. Chi è il nostro interlocutore principale? Sarebbe il governo. Vogliamo risposte, anche se l’instabilità politica e le ultime fibrillazioni non aiutano chi come noi deve rapportarsi con un esecutivo”. Cosa proponete per dare un futuro allo stabilimento? “Per prima cosa bisogna dare continuità al sistema, cioè mantenere acceso l’altoforno. Auspichiamo interventi che garantiscano la continuità produttiva, per prepararsi al futuro lavorando. E’ questa la base per poi discutere sul rilancio del sito locale e della siderurgia nazionale”. E come dovrebbe evolversi l’impianto? “Noi abbiamo un altoforno a fine campagna che va rifatto, con i conseguenti costi elevati. Il futuro altoforno può passare solo da un nuovo progetto che abbia un impatto ambientale diverso rispetto ad ora. Per questo noi diciamo di puntare sul sistema Corex, che
garantirebbe la qualità del prodotto, facendolo viaggiare insieme alla realizzazione di un forno elettrico”. Chi dovrebbe metterci i soldi? Quali sarebbero i vantaggi di questo sistema? “Servono sia finanziamenti europei che incentivi pubblici. Lo scopo è rendere la Lucchini appetibile anche per eventuali futuri investitori. Per questo proponiamo un progetto onnicomprensivo, col forno elettrico e il Corex, ed è un progetto valido sotto tutti i punti di vista: sia della qualità, sia dei costi, sia del mercato, sia del’impatto ambientale perché non prevede la cokeria. Sarebbe il primo impianto in Europa, un’opportunità per tutta la siderurgia italiana. Sarebbe il primo impianto con queste caratteristiche in Europa”. Quali sono i tempi? Sono possibili, come si è parlato, sinergie LucchiniIlva? “Se la Lucchini riparte, ne beneficiano anche Magona e Dalmine. Anche per questo siamo preoccupati sui tempi. Non c’è un minuto da perdere, occorrono presto certezze. Anche in tal senso sarebbero opportune sinergie con l’Ilva di Taranto, nell’interesse nazionale di far sopravvivere un settore. Arrivo di ordinativi e interventi pubblici rappresenterebbero altre due boccate di ossigeno”. Intanto, il territorio prova a modernizzarsi. “Ci sono stati investimenti sulla viabilità, e al porto si lavora su delle nuove banchine per far arrivare anche navi di stazza maggiore: ciò ridurrà i costi di approvvigionamento delle materie prime. Ci auguriamo poi che sia Piombino ad aggiudicarsi lo smantellamento della Costa Concordia, operazione che attrarrebbe altri investimenti. E, col progetto del Corex senza cokeria, la Lucchini stessa libererebbe spazi per attirare altre attività. E' un progetto globale per dare più competitività non solo alla Lucchini ma a Piombino e al territorio”. La gente come sta vivendo la situazione? “In tutto il territorio c’è grande consenso sulla manifestazione di giovedì, mi aspetto una grande partecipazione di tutta la Val di Cornia. Tra i lavoratori c’è tanta preoccupazione ma anche la voglia di provare a vincere questa battaglia. Non ci sentiamo soli, le istituzioni ci sono sempre state vicino, così come tutto il territorio, dalla città alla provincia fino alla regione”.
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Il caso
Finmeccanica, AnsaldoBreda e il rischio che la storia si ripeta L'intervento di GESSICA BENEFORTI (Segretaria Generale CGIL Pistoia)
strategico
per
il
Paese
il
mantenimento
di
una
partecipazione pubblica anche in questo settore, pur non essendo mai stati contrari a discutere di partnership anche internazionali
che
rafforzino
la
competitività
di
Ansaldobreda, preservando però il ruolo di progettazione, industrializzazione e produzione dell'azienda italiana. Era il 27 luglio del 2011
Come evitare la svendita? Con quali investimenti? Con
quando
di
quali indirizzi di politica industriale? Quale ruolo per le
dichiarò
aziende a partecipazione statale come Finmeccanica,
l'intenzione di cedere l'asset
Ferrovie dello Stato? Quale ruolo possibile di Cassa
civile del gruppo, a partire dal
depositi e prestiti? Mai come ora il paese ha bisogno che
settore ferroviario. Da allora
tutte le sue migliori risorse convergano per favorire la
molta acqua è passata sotto i
ripresa dello sviluppo, ma questo chiama in causa le
ponti della politica italiana, con un aggravamento della crisi
volontà, gli indirizzi, le scelte del Governo. A fine novembre
economica e sociale del Paese senza precedenti, ma le
2012 un primo attesissimo incontro sul tema con il
intenzioni del gruppo industriale italiano restano le stesse.
Governo Monti, poi il Governo cadde e la discussione si
Raramente in questi due anni il dibattito pubblico è
arenò; nei prossimi giorni, su richiesta delle organizzazioni
fuoriuscito dalla sterile contrapposizione “vendita sìvendita
di categoria nazionali, è previsto un incontro con il
no”, senza mai riuscire a centrare il tema vero: quali sono,
Governo Letta ma...? Al momento in cui scriviamo appare
se ci sono, le prospettive di politica industriale per il
probabile che la storia si ripeta... Il Paese non può più
Paese? Se sì, in queste, trova posto un piano nazionale
aspettare, i lavoratori, le lavoratrici di Ansaldobreda
della mobilità sostenibile, che tenga insieme AV e trasporto
chiedono risposte. Vorremo discutere della prospettiva
ferroviario
l'allora
Finmeccanica
Orsi
AD
conseguente
industriale, di come difendere e rafforzare il presidio e
ammodernamento della rete ferroviaria e conseguenti
l'occupazione, di come mantenere e sviluppare un
investimenti per il rilancio del settore industriale della
patrimonio di competenze che non possiamo permetterci di
produzione di mezzi di trasporto su ferro? Perché il punto
disperdere. Per questo “serve un vero governo del Paese”,
nodale per un futuro positivo nel destino di Ansaldobreda,
un Governo che compia scelte di politica industriale e di
degli oltre 2000 dipendenti diretti (quasi 900 solo a
investimento e, per rafforzare con la mobilitazione queste
Pistoia), senza contare tutto l'indotto, ancora oggi è se si
richieste, nei prossimi giorni sono state unitariamente
ritiene strategico o meno il mantenimento e magari il
indette fermate con assemblea nei singoli reparti dello
rafforzamento di un polo italiano dei trasporti. Ma di tutto
stabilimento pistoiese.
metropolitano,
con
questo dove si discute? Nei giorni scorsi FimFiomUilm nazionali sono state informate dall'AD di Finmeccanica dell'esistenza di trattative aperte con importanti gruppi industriali esteri, confermando il piano di cessioni. Non è
PISTOIA: ANSALDOBREDA, SCIOPERO E ASSEMBLEA CONTRO L'IPOTESI DI VENDITA
per noi oggi il tempo di svendere pezzi di industria, lo abbiamo ribadito con forza, continuando a credere che sia
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Scuola
Organico docenti Ata e sostegno, per la Flc "ancora non ci siamo" Scuola, La Flc Toscana ha appreso la consistenza dell’organico di sostegno assegnato alla Toscana e di una ulteriore quota di personale collaboratore scolastico pari a 25 unità. "Purtroppo siamo ancora al di sotto delle necessità", dice Alessandro Rapezzi, segretario generale Flc Toscana. Per quanto riguarda i docenti di sostegno, rispetto all’organico inizialmente assegnato alla Toscana pari a 4.690 sono stati assegnati complessivamente altri 791 posti per un totale di 5.481 docenti a fronte di 11.295 alunni disabili di cui 4.296 gravi, si parla comunque in questo anno scolastico di un aumento di ca. 1.000 alunni disabili: il rapporto 1 a 2 non è ancora raggiunto, come si può facilmente vedere dalla tabella sotto riportata:
In questi anni per gli alunni disabili sono diminuite le ore ma è aumentata la consistenza delle classi; inoltre, la riorganizzazione della scuola con la conseguente riduzione di personale non garantisce più la possibilità di attuare veri percorsi individuali di apprendimento né, tanto meno, una vera integrazione così come previsto dalla Legge 104. L’organico di sostegno deve essere rafforzato, deve corrispondere a quanto effettivamente necessario sulla base della prevista documentazione:
occorrerebbero ancora almeno 166 insegnati di sostegno per raggiungere così un rapporto vero di almeno 1 insegnante ogni 2 alunni disabili. Serve maggior attenzione a questi alunni, il personale specializzato è insufficiente e anche per questo siamo preoccupati per la mancanza di notizie certe sull’attivazione dei percorsi speciali per la specializzazione sul sostegno da parte delle nostre università. A ciò si aggiunga l'insufficienza del personale collaboratore scolastico che mette a rischio anche l’ausilio materiale di cui gli alunni disabili hanno diritto. E’ per questo che abbiamo fatto pressione sull’USR, accompagnate da iniziative di mobilitazione del personale, per avere del personale collaboratore scolastico, e più in generale, personale ATA. Ricordiamo che oltre l'aumento degli alunni disabili, si ha nelle scuole della Toscana la presenza delle 150 sezioni di scuola dell'infanzia regionali (Sezioni Pegaso) che comunque vedono un aumento dei compiti del personale ATA. LEGGI TUTTO
TARGETTI, AZIENDA DISPONIBILE A RITIRARE I LICENZIAMENTI LA FIOM: PRIMO PASSO POSITIVO
n. 34 - 02 ottobre 2013
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Cgil Toscana I video della settimana del Canale YouTube CIG RECORD Intervista a Daniele Quiriconi L'ANGOLO SPI Allarme welfare
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SICUREZZA SUL LAVORO/1 "La campagna della Cgil"
Intervista a Lorenzo Pancini (Cgil Prato)
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Cgil Toscana I video della settimana del Canale YouTube L'ANGOLO SPI La sanitĂ e le diseguaglianze EDILIZIA L'allarme di Giulia Bartoli (Fillea)
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SICUREZZA SUL LAVORO/2 "La campagna della Cgil"
L'iniziativa presso la Cgil di Arezzo
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La fotogallery Dai dibattiti ai concerti: il successo della prima Festa della Cgil di Pisa
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La rubrica I LIMITI AL CONTROLLO DEI LAVORATORI TRAMITE UN INVESTIGATORE PRIVATO La complessa tematica della legittimità dei controlli sui lavoratori, in considerazione del difficile contemperamento delle esigenze datoriali con i diritti del prestatore di lavoro, ha visto contrapporsi negli ultimi anni diversi indirizzi giurisprudenziali. Il potere di controllo e vigilanza da parte del datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti, pur rappresentando una diretta conseguenza del potere direttivo di questi, conosce numerosi limiti: in particolare, l’art. 3 SL, nello stabilire che “i nominativi e le mansioni specifiche del personale addetto alla vigilanza dell'attività lavorativa debbono essere comunicati ai lavoratori interessati”, vieta i controlli c.d. “occulti”, cioè quelli posti in essere da persone non conosciute come “controllori” dal lavoratore, diretti a verificare l’esattezza dell’adempimento della prestazione lavorativa fornita dal dipendente. Viceversa, la giurisprudenza ha riconosciuto la legittimità dei c.d. “controlli occulti difensivi” cioè quelli posti in essere da persone non identificate o non identificabili come personale di vigilanza (ad es. investigatori privati o colleghi non addetti alla sorveglianza) ma finalizzati ad accertare, non la diligenza nella prestazione ex art. 2104 c.c, ma
comportamenti illeciti estranei allo svolgimento dell’attività lavorativa del lavoratore (cfr. C. Cass. n. 26991/09; C. Cass. n. 9167/03). In particolare, in tema di controlli occulti posti in essere da parte di terzi (ad es. investigatori privati), la giurisprudenza da tempo ammette il ricorso all’attività di investigatori laddove vi siano sospetti dell’azienda sul comportamento del lavoratore che pone in essere condotte che possano incidere sul patrimonio aziendale (cfr. C. Cass. N. 13789/2011 e C. Cass. N. 3590/2011). La Corte di Cassazione con sentenza n. 1329/2013 è tornata ad occuparsi della questione. La vicenda in esame trae origine da un licenziamento disciplinare posto in essere nei confronti di una lavoratrice in seguito all’esito negativo di alcuni controlli predisposti dal datore di lavoro, volti ad accertare l’effettiva presenza della stessa nel centro presso il quale avrebbe dovuto fruire di cure termali, giovandosi di permessi di lavoro retribuiti. Nello specifico, tali controlli erano consistiti in pedinamenti ed appostamenti, messi in atto da investigatori privati, che avevano consentito di constatare il mancato accesso della lavoratrice al Centro Termale.
a cura dello Studio Rusconi
Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805
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Economia Mps, appello alle istituzioni dalle Rsa Fisac Firenze-Prato-Pistoia Le RSA FISAC CGIL Banca MPS di Firenze, Prato e Pistoia esprimono fortissima preoccupazione per la crisi politica in atto e rivolgono un accorato appello a tutte le istituzioni
locali,
regionali
e
nazionali
affinché
si
adoperino, in sede UE, in difesa di lavoratori e clienti di Banca Monte dei Paschi di Siena. L’esecutivo, anziché occuparsi esclusivamente di sospendere l’IMU e perder tempo attorno alla decadenza di un condannato in via definitiva,
avrebbe
dovuto
trovare
l’autorevolezza
necessaria per alzare la propria voce nei confronti dell’Unione Europea in vista della definizione delle regole
del sistema creditizio irlandese ad opera di BCE e FMI,
alla base della nascente Unione Bancaria. In assenza di
dove le banche tedesche erano esposte per 140 MLD?
governo, toccherà alle massime autorità nazionali farsi
Come accettare tutta questa rigidità nei confronti di Banca
garanti di soluzioni più eque e sostenibili per ciò che
MPS, dopo il salvagente da 140 miliardi per Hypo Re,
riguarda il caso MPS, simbolo emblematico della perdita
banca immobiliare tedesca? Ciò non dimostra forse che la
di sovranità del nostro paese e del deficit democratico che
commissione europea agisce da forte con i deboli, l’Italia,
sta uccidendo l’Unione Europea così come era stata
e da debole coi forti, leggasi Germania? Benché la Merkel
pensata dai suoi fondatori. Il sistema creditizio nazionale,
esca
perno dell’economia, rischia di perdere sovranità per
Bancaria non potrà nascere a servizio esclusivo di
effetto di prevedibili richieste di aumento di capitale, ma
Berlino/Francoforte,
soprattutto Banca MPS rischia di essere il primo
internazionale, che ha già devastato il nostro paese
esperimento di salvataggio a carico esclusivamente di
lucrando sulla crisi del nostro debito sovrano. Non
dipendenti e portatori d’interesse. Il concetto condivisibile
sarebbe più opportuno gestire con criteri di maggior
è che ogni crisi aziendale non può ricadere sempre sui
flessibilità la crisi bancaria tricolore? I lavoratori di Banca
contribuenti: tuttavia, le condizioni che sono state imposte
MPS non accettano di essere le cavie di durissimi e
dal commissario europeo Almunia al fine di garantire un
“innovativi” esperimenti di salvataggio, e ricordano che i
futuro alla nostra banca sono decisamente inique ed
mali di questa banca nascono dall’adesione acritica,
inaccettabili. Invece di garantire un futuro ai quasi 30 mila
comune a tutto il sistema creditizio europeo, alla logica
dipendenti, e di sfruttare l’opportunità davvero unica di
dell’inseguimento del profitto breve, oltre che a scellerate
poter rilanciare una banca orientandola verso il credito a
scelte
famiglie e piccole imprese in estrema difficoltà, la
dimensionale a scapito della qualità dell’offerta di servizi.
trionfatrice
industriali
dalle
elezioni
nonché
che
hanno
tedesche,
della
grande
inseguito
la
Commissione Europea impone misure draconiane alla banca ed al nostro paese, dimostrando inflessibilità e rigidità. Si tratta di una visione estremamente parziale e molto Politica, che dimostra ancora una volta che in
FLAI E CGIL AREZZO: "UN PIANO STRAORDINARIO PER L'AGROFORESTALE"
Europa sussiste una logica da “due pesi e due misure”. Come non ricordarsi dei 40 MLD spesi per il salvataggio
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l’Unione finanza
crescita
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NonSoloToscana
"Telecom, operazione dai contorni inquietanti": la denuncia Cgil
Un'operazione "dai contorni inquietanti” nei confronti della quale il governo deve intervenire convocando “immediatamente gli azionisti di riferimento di Telecom Italia e le Parti Sociali per verificare quale sia il progetto industriale su Telecom”. E' quanto si legge in una nota congiunta delle Segreterie Nazionali CGIL e SLC sulla vicenda Telecom Telefonica. “Nel mentre il Presidente del Consiglio tenta di promuovere l’Italia all’estero e nel totale silenzio della politica si legge nella nota , è stato raggiunto l’accordo per l’acquisto della quota di controllo di Telecom Italia da parte di Telefonica. E’ la prima volta che un asset strategico per il futuro del Paese è acquisito da un’impresa straniera, senza che ci sia stata una preventiva discussione pubblica sulle ricadute e sugli interessi del Paese e, in assenza di un deciso cambio di passo, quanto avvenuto è destinato a ripetersi fin dalle prossime settimane”. LEGGI TUTTO CAMUSSO: IL PAESE SI INTERROGHI Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, dopo il caso TelecomTelefonica, scrive una lettera al 'Corriere della Sera', di cui
pubblichiamo qui di seguito il testo: "mentre i vertici istituzionali del Paese diffondono l’idea che la crisi è finita e sta iniziando la ripresa, viviamo quotidianamente il dramma della chiusura di decine di attività produttive, della distruzione di migliaia di posti di lavoro, dell’impoverimento di milioni d’italiani. Negli ultimi giorni la contraddizione si è fatta ancora più stridente. Da un lato il Governo ha varato “Destinazione Italia” per attrarre investimenti esteri, sostenendo l’idea che questo Paese ha molti asset su cui fare affidamento per rilanciare crescita e occupazione; dall’altro assistiamo a cessioni verso l’estero che non sono investimenti delle poche grandi aziende nazionali rimaste. Dal trasporto aereo all’industria manifatturiera, dal sistema bancario all’editoria, per citarne alcuni, le grandi aziende del nostro Paese sono messe sul mercato al migliore offerente, senza alcuna idea di politica industriale, di integrazione, di possibile crescita e degli effetti sul sistema produttivo e sull’occupazione. Caso eclatante è quello di Telecom". LEGGI TUTTO I SINDACATI: LETTA CI CONVOCHI I segretari generali delle tre organizzazioni sindacali, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, hanno inviato oggi una lettera al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato. “La modifica dell’azionariato di Telecom Italia si legge nella missiva provoca conseguenze rilevantissime su tutto il comparto delle telecomunicazioni, settore strategico per il futuro del nostro Paese”. ”Siamo a richiederle conclude la lettera un urgente incontro per un esame della situazione in vista dell’adozione delle misure necessarie”.
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La conferenza "Diritti e rappresentanza nel mondo delle professioni": iniziativa a Roma
'Diritti e rappresentanza nel lavoro professionale' è il titolo scelto dalla CGIL per la Conferenza d'indirizzo della Consulta del Lavoro Professionale che si terrà a Roma il 3 e 4 ottobre presso l'Università Marconi e presso la CGIL nazionale. La due giorni di lavori sarà un'occasione per ribadire l'impegno della CGIL nella tutela e nella rappresentanza del lavoro professionale che, come è evidente anche dal dibattito politico e sociale degli ultimi anni, assume particolare importanza. Inoltre, con l'appuntamento del 3 e 4 ottobre, si vuole sottolineare il carattere positivo della scelta di una contrattazione inclusiva anche delle forme di lavoro non prettamente subordinate valorizzando le prime esperienze. In questo modo la CGIL si pone come obiettivo quello di far crescere all'interno della Confederazione il dibattito su queste tematiche e, ancora, rafforzare e amplificare l'ascolto e il dialogo con decine di realtà associative che guardano con interesse e speranza al rapporto e alla collaborazione con la CGIL e le sue diverse articolazioni.
I lavori verranno aperti giovedì 3 ottobre 2013 con un'assemblea pubblica a partire dalle ore 15.30, presso la Sala Vittoria Colonna dell'Università Marconi in via Vittoria Colonna, 11 a Roma (zona Piazza Cavour). Il primo intervento sarà affidato alla Consulta delle Professioni della Toscana (le professioni raccontate con testi e musica). Seguiranno interventi di lavoratori e lavoratrici in rappresentanza di associazioni, consulte della CGIL e categorie con i quali interloquirà Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL nel suo intervento conclusivo previsto perle 18.40 circa. La Conferenza riprenderà venerdì 4 ottobre 2013 alle ore 9.30 presso la Sala Di Vittorio – (Corso D'Italia, 25 – Roma) con la proiezione di alcune video interviste e l'introduzione. La giornata proseguirà con 4 Work shop su: Legislazione e accesso alle professioni; Welfare; Reddito e Diritti, Contrattazione Inclusiva. Durante i work shop, tutti i partecipanti, interloquiranno con alcuni Segretari Generali delle categorie della CGIL (Rossana Dettori FP, Franco Martini FILCAMS, Massimo Cestaro SLC, Vera Lamonica Segreteria CGIL) sui temi come: la previdenza e le tutele sociali; la legislazione e l'accesso alle professioni, il reddito e i diritti, la contrattazione inclusiva. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14 si terranno i report dei workshop e proseguirà il dibattito con alcuni interventi programmati tra cui: Sergio Bologna, Aldo Bonomi (Aaster), Giuseppe Casadio (Cnel), Emiliano Mandrone (Isfol), Claudio Treves (NIdiL), Ilaria Lani (Politiche Giovanili Cgil), Paolo Terranova (Agenquadri), Gaetano Stella (Confprofessioni), Angelo Deiana (Confassociazioni), Emiliana Alessandrucci (Colap). Il termine della Conferenza è previsto attorno alle ore 16.30 con le conclusioni del Segretario nazionale Elena Lattuada.
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Gli appuntamenti Cinema, rassegna a Vie Nuove PRIMAVERA D'AUTUNNO Il Circolo Associazione Vie Nuove presenta "Primavera d'Autunno", una mini rassegna semiseria di cinema dedicata ad un silenzioso avvicinamento al voto. Dal 2 al 23 ottobre 2013, proiezioni ogni mercoledì sera alle ore 21, ad ingresso libero, riservato soci arciuisp, c/o Circolo Vie Nuove, viale Giannotti, 13 a Firenze, Info tel. 055 683388 vienuove@vienuove.it Mercoledì 02/10 ore 21.00: "ZITTI E MOSCA" di A. Benvenuti (Italia 1991) Mercoledì 09/10 ore 21.00: "VIVA LA LIBERTA'" di Roberto Andò (Italia 2013) Mercoledì 16/10 ore 21.00: "I PRIMI DELLA LISTA" di Roan Johnson (Italia 2011) Mercoledì 23/10 ore 21.00: "BERLINGUER TI VOGLIO BENE" di Giuseppe Bertolucci (Italia 1977)
Gramolati al Centro R. F. Kennedy IL MONDO CHE CAMBIA PENSARE IL CAMBIAMENTO dal 2 al 30 ottobre, Robert F. Kennedy Center Europe, via Ghibellina 12/A, Firenze III Ciclo di incontri (ideato da Giorgio Burdese di Aics Firenze) Mercoledì 16 ottobre, ore 17 dibattito "Le relazioni tra impresa e lavoro per la realizzazione del sistema welfare, della sostenibilità e della coesione sociale" Intervengono Marialina Marcucci (imprenditrice), Alessio Gramolati (segretario generale Cgil Toscana), Laura Belloni (direttrice del Centro di riferimento regionale sulle crititicità relazionali) n. 34 - 02 ottobre 2013
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Cultura
I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana LE
LEGGI DELLE DONNE CHE HANNO CAMBIATO L'ITALIA
Autori: Daniela Carlà, Tiziana Casareggio, Eleonora Cicconi, Marina Costa, Silvia Costa, Paola Gaiotti De Biase, Vanda Giuliano, Donata Gottardi, Rosa Jervolino Russo, Grazia Labate, Marisa Malagoli Togliatti, Claudia Mancina, Francesca Marinaro, Elena Marinucci, Vaifra Palanca, Rita Palanza, Daniela Piccione, Francesca Russo, Alessandra Tazza, Livia Turco. Parole chiave: politica Italia femminismo donne. Casa editrice: Ediesse Pubblicato nel: settembre 2013. Pagine: 240. ISBN: 8823017900 Se non ci fossero state le donne, l’Italia sarebbe oggi un Paese molto più arretrato. Lo racconta questo libro scritto e curato dalle volontarie della Fondazione Nilde Iotti, illustrando in modo rigoroso e semplice le tappe ed i contenuti delle conquiste legislative dall’inizio della Repubblica.
L'AUTUNNO
CALDO
Autore: Diego Giachetti. Parole chiave: operai Italia industria Europa Autunno caldo. Casa editrice: Ediesse Pubblicato nel: giugno 2013. Pagine: 192. ISBN: 8823017108 Per il libro, il ’69 operaio, celebrato come episodio minore e erroneamente separato dal ’68 studentesco, non fu affatto, un evento solo italiano. Dal 1968 al 1973 un’ondata di scioperi e di proteste operaie scosse vari paesi del mondo: dall’Occidente all’America latina, ai paesi dell’Est. Quelle lotte erano il risultato di un comune processo di industrializzazione che si era affermato nei vari paesi dopo la seconda guerra mondiale, ed ebbero per protagonista una classe operaia che si era rinnovata nella sua composizione. Tale mutamento strutturale portò con sé anche un cambiamento della coscienza della classe.
I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288
n. 34 - 02 ottobre 2013
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Taccuino LA TRE GIORNI DAL 7 AL 9 OTTOBRE E' IN PROGRAMMA IL CICLO "INCONTRI DI ARTIMINO SULLO SVILUPPO LOCALE" TEMA DI QUEST'ANNO: I DISTRETTI INDUSTRIALI SCOPRI IL PROGRAMMA
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In breve
De Tomaso, firmato il decreto che finanzia il progetto di ricollocamento dei lavoratori E' stato firmato ieri il decreto per avviare il progetto di ricollocazione dei lavoratori De Tomaso: si tratta di circa 500 mila euro, che saranno trasferiti dalla Regione Toscana alla Provincia di Livorno, per dare piena operatività al progetto Feg (fondo promosso dall'UE che finanzia piani di ricollocazione per i lavoratori in esubero da aziende o settori in crisi) ed avviare così interventi ad hoc per la ricollocazione dei lavoratori della De Tomaso. La somma con la quale la Regione cofinanzia metà del budget totale, permette di dare l'avvio anticipato a tutte le attività previste per facilitare il reinserimento occupazionale degli oltre 130 lavoratori rimasti senza lavoro dopo la chiusura della sede livornese della De Tomaso. La Provincia di Livorno, che è direttamente coinvolta nel progetto in qualità di soggetto attuatore, gestirà gli interventi di formazione, riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori, che verranno convocati per i primi colloqui entro mese di ottobre. LEGGI TUTTO
Mondiali di Ciclismo, per la Filt di Firenze "ha vinto il Trasporto Pubblico Locale" Per Alessandro Carmignani, Segretario Generale FILT CGIL Firenze, "la settimana appena trascorsa ci ha mostrato una Firenze pronta al grande evento ed organizzata per accogliere squadre e tifosi giunti in città da ogni parte del mondo ma, oltre a questo, abbiamo anche visto una Firenze liberata dal traffico privato e di conseguenza abbiamo potuto godere di un trasporto pubblico efficiente ed efficace per gli spostamenti dei cittadini e dei lavoratori. In questa settimana abbiamo studiato come stava funzionando la mobilità cittadina ed abbiamo riscontrato autobus in orario, treni pieni , parcheggi scambiatori con auto parcheggiate, cittadini in bicicletta ed a piedi. Tutto questo chiaramente è avvenuto anche 'grazie' all'allarmismo che si era creato ed alla richiesta da parte dell'Amministrazione comunale di lasciare a casa le auto ma il risultato di ieri, impegna tutti noi oggi ad affrontare una seria riflessione su come rendere costante questa parziale vittoria del trasporto collettivo. Sul tema della mobilità e su quali politiche mettere in campo per agevolare il trasposto pubblico collettivo rispetto al trasporto privato si deve discutere, dibattere e confrontarsi con tutti i soggetti interessati e lo si deve fare senza la ricerca quotidiana dell'effimero consenso ma avendo a cuore prima di tutto il bene e la salute dei cittadini e dei lavoratori di oggi e di domani". LEGGI TUTTO
Siena, i lavoratori edili della Giomarelli Anterivo di Torrita scendono in piazza per l'occupazione In occasione del tavolo istituzionale convocato dall’Amministrazione provinciale di Siena su richiesta delle organizzazioni sindacali FILLEACGIL e FILCACISL a cui dovrebbe partecipare anche la Prefettura ed il Comune di Torrita di Siena, i quasi 80 lavoratori dell'impresa Giomarelli Anterivo s.r.l. si sono dati appuntamento in Piazza del Duomo per manifestare tutte le loro preoccupazioni e soprattutto per capire quali scenari si prospetteranno nei prossimi mesi. “Da tempo la situazione aziendale risultava complicata spiegano i sindacati e la stipula di un ulteriore accordo per cassa integrazione straordinaria avvenuto due mesi fa ne era un ulteriore segnale, anche se nessuno aveva previsto (o voleva prevederlo) un epilogo così drammatico”. “Ad oggi infatti proseguono FILLEACGIL e FILCACISL tutte le attività sono sospese e i cantieri sono fermi, segnali che fanno presagire la possibilità della fine di un’altra storica azienda del territorio senese, ipotesi che per noi deve essere assolutamente scongiurata, sia per il numero di maestranze coinvolte (sono circa 80 quelle dirette, che arrivano ad alcune centinaia di unità con i subappalti e i fornitori), che per le ricadute in un territorio già duramente colpito dalla crisi, nonché e soprattutto perché incomprensibile dal punto di vista delle commesse residue dell'azienda”. LEGGI TUTTO
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