Primomaggio 35 2014

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A N A C S O T

Numero 35/2014 - Anno 4

"E UN GIORNO VENNERO A PRENDERE ME" Prima di tutto bloccarono lo stipendio agli statali, e fui contento perché lavoravano poco. Poi vennero a liberalizzare il precariato, e stetti zitto perché tanto loro sono giovani e possono aspettare. Poi si presero la cassa integrazione, ed io non mi lamentai perché la mia azienda andava bene. Poi tolsero l’art.18, e non dissi niente perché riguardava quei quattro gatti licenziati. Poi non rinnovarono il contratto agli interinali, ed io fui sollevato perché tanto loro erano già precari. Poi vennero a prendersi i diritti sindacali, non mi importò perché tanto il sindacato era solo una casta. Un giorno vennero a prendere me, mi licenziarono ingiustamente e non c’era rimasto più nessuno a protestare. Né uno Statuto dei Diritti a cui appellarmi. (Ilaria Lani, Filctem Cgil Firenze, liberamente tratto e ri­attualizzato da Bertolt Brecht)

NO, GR A Z I E Mercato del lavoro: la Cgil è pronta alla mobilitazione. Il sondaggio: i giovani non vogliono abolire l'Articolo 18. Le storie dei licenziati poi reintegrati pagine 2-5

In primo piano Susanna Camusso in visita alle cave di Carrara pagina 6 Il seminario su Trentin: "Firenze aveva un debito con lui" pagina 7 Ires e lavoratori cognitivi: convegno a Bologna pagine 14-15 Tasi più cara dell'Imu, Caaf Cgil Toscana presi d'assalto pagina 16 La Festa di LiberEtà con Rossi, Gramolati, Cappelli, Cantone pagina 22

La Newsletter settimanale

24-09-2014


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Editoriale di Alessio Gramolati

Segretario Generale Cgil Toscana

Spiare, discriminare, demansionare Non è così che si rilancia il lavoro La situazione italiana è grave e ci sono due problemi diventati oramai ineludibili. Il primo, è che l’Italia non cresce. Siamo ufficialmente in deflazione, gli investimenti non riprendono, la disoccupazione cresce, i consumi calano. Il gettito fiscale diminuisce. Le conseguenze di tutto ciò, per le persone che non hanno beni al sole, sono drammatiche. L’altro problema è che tutto questo si abbatte esponenzialmente sui giovani, costretti tra non lavoro e precarietà. Nessuno può ragionevolmente difendere questa situazione. Cambiare si deve, e senza perder tempo perché ogni ritardo lo pagano i più deboli. Quando c’è una grave malattia non si può tergiversare, servono terapia e medicine adeguate. Quelle giuste però! Ad oggi, sul piano economico, purtroppo non siamo a niente, nessuna terapia è stata messa in atto o proposta. Invece sulla dualità del mercato del lavoro si è detto che la causa risiede nella Legge 300 del 1970: lo Statuto dei lavoratori, tant’è che, insieme alle rovinose modifiche delle norme sugli appalti che hanno aperto nuovi varchi a illegalità e lavoro nero, l’obiettivo del governo si è spostato contro le norme che limitano il controllo a distanza dei lavoratori, la possibilità di favorire il loro demansionamento o il licenziamento senza nessuna giustificazione, senza rendere chiaro come questo eliminerebbe tutte le forme precarie preesistenti. Nel momento in cui il Paese dovrebbe definire una seria politica industriale, puntare ad un più alto modello di specializzazione valorizzando competenze e

conoscenze, si immagina una riforma del nuovo mercato del lavoro in modo da renderlo più autoritario e gerarchico, meno adeguato a valorizzare il talento e la creatività dei nostri giovani. Non sarà certo spiandoli, demansionandoli, esponendoli alle discriminazioni che daranno il meglio di se stessi, e senza di loro non potremo mai vincere la sfida competitiva. Se, come ci dicono i dati, abbiamo ancora un tessuto produttivo che vince nella sfida globale è perché ci sono realtà che fanno cose belle, cose buone, cose innovative. Le facciamo dove si lavora bene. Servono quindi regole che favoriscano il buon lavoro, un ambiente favorevole all’innovazione, alle nuove tecnologie, che offra ai giovani fiducia e libertà. Allora lasciamo da parte ricette vecchie di 20 anni, il mondo è cambiato, il lavoro è cambiato. Nessuna pensa si debba affrontare il cambiamento con i vecchi strumenti, ma neppure si può tornare agli anni ’50. Se il governo vuol fare sul serio, noi siamo pronti. Si apra al confronto e troverà proposte e soluzioni all’altezza della sfida. Quello a cui non saremo mai pronti è sostenere la medicina sbagliata. Vogliamo troppo bene al nostro Paese per non sapere che un errore adesso rappresenterebbe un colpo terribile alla credibilità e alla fiducia che dobbiamo avere per superare questo difficile momento, perché un modello che dice “investite qui perché vi saranno consentite maggiori ingiustizie” non solo è devastante sul piano della cultura democratica, ma non funzionerà mai nemmeno sul piano economico.

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Mercato del lavoro

Camusso: "Pronti a mobilitarci Sì al confronto, no alle provocazioni" volta si concentri solamente sui temi del mercato del lavoro". E Confindustria? "Vedo dei repentini mutamenti di opinione perchè ricordo molte dichiarazioni del presidente di Confindustria che dicevano esattamente l'opposto", ha detto Susanna Camusso". LEGGI TUTTO

L'AFFONDO

Dibattito sul mercato del lavoro, ha detto Susanna Camusso: "Penso che anche in questa occasione, come per governi precedenti, di fronte al non avere scelte che determino la creazione di posti di lavoro e che superino la precarietà determinata dalle leggi del FUSO: "ARTICOLO 18, BASTA Paese, si preferisca costruire un dibattito di questo DEPISTAGGI E FALSIFICAZIONI" tipo. Infatti continuiamo ad essere molto stupiti che il Governo non ponga come priorità che cosa fare visto LEGGI TUTTO che siamo un paese che continua ad essere in recessione". "Anche oggi ­ ha aggiunto Camusso ­ i dati della produzione industriale ci dicono che non CISL stiamo bene, che siamo un Paese che ha un segnale pesantissimo che è quello della deflazione. Credo che il vero tema sia perché non si sta discutendo come si crea lavoro, e come si esce da questa partita. Tutti gli anni della crisi, e tutti quelli prima ce lo dicono, non è intervenendo sulle regole del lavoro che tu determini occupazione". Capitolo Articolo 18: "Non definirei mai il dibattito sull'articolo 18 un diversivo, così come trovo strano quelli che lo definiscono un simbolo, nel senso che è una concreta condizione dei diritti dei lavoratori per cui BONANNI SALUTA, VOCI DI DOSSIER merita grande rispetto. Dopodiché sono assolutamente convinta che non è comprensibile E VELENI. ORA TOCCA A FURLAN perché un paese che dovrebbe fare scelte di politica economica e di creazione di lavoro per l'ennesima LEGGI TUTTO n. 35 - 24 settembre 2014


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Mercato del lavoro

Sondaggio sull'Articolo 18: i giovani non seguono il "giovane" Renzi l’occupazione dei giovani è più diffusa al Sud, ove, come si sa, i tassi di disoccupazione di questi ultimi sono molto maggiori. Ancora, la maggioranza relativa degli italiani (47%) non pensa che l’abolizione dell’articolo 18 porterebbe più uguaglianza tra lavoratori precari e lavoratori dipendenti, a fronte del 39% che è invece di questo parere. Tale orientamento è confermato dalla numerosità delle adesioni all’idea che l’abolizione dell’articolo 18 “indebolirebbe i lavoratori senza apportare vantaggi per l’occupazione”, opinione sostenuta da una parte del Pd e che trova il consenso del 46% degli italiani, a fronte del 40% che dissente da questa affermazione. Insomma, la maggioranza relativa degli italiani non ritiene che l’abolizione dell’articolo 18 possa favorire l’economia. È vero che il 39% afferma che questo provvedimento “permetterebbe di salvare alcune aziende in crisi”. LEGGI TUTTO

Sondaggio Ispo: il 45% degli italiani ritiene che l’abolizione dell’articolo 18 comporterebbe un peggioramento delle condizioni di tutti i lavoratori italiani. Questa opinione è particolarmente accentuata tra i più giovani, che si affacciano al mercato del lavoro: tra i 25­34enni supera il 55%. Tra LE LOTTE costoro, meno di un terzo è del parere opposto. Il disaccordo con questa affermazione raggiunge al massimo il 41% nel complesso della popolazione. Ancora, è una minoranza, sia pure molto consistente, ad aderire ad alcuni degli argomenti espressi da quanti (politici, economisti, analisti) sono favorevoli all’abolizione. Ad esempio, il 43% è d’accordo che l’eliminazione dell’articolo 18 renderebbe più dinamica l’economia del Paese, ma il 47%, ancora una volta, con una accentuazione significativa tra i più giovani, non è d’accordo. E il 41% pensa che un provvedimento siffatto migliorerebbe le possibilità di lavoro per i giovani (ma questo parere è assai più IN PIAZZA CHIMICI, TESSILI, diffuso tra gli anziani che tra i giovani stessi), a fronte FIOM E PUBBLICO IMPIEGO di una percentuale maggiore – il 47% – che non è d’accordo. È significativo il fatto che la contrarietà LEGGI TUTTO all’idea che l’abolizione dell’articolo 18 possa favorire

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Mercato del lavoro

La sposa, il malato e altre storie: licenziati ingiustamente e reintegrati accorge che la società, poco prima di disfarsi del dipendente, “dichiarava che il fatturato era in crescita”. Dai 200 ai 300 milioni di euro grazie all’acquisizione di clienti come Unicredit, Lottomatica, Carrefour. Non solo, pochi mesi dopo il licenziamento, assumeva alcuni dipendenti alle stesse mansioni e richiedeva, a causa della forte mole di lavoro, un orario giornaliero “anche di 12/13 ore”. Il licenziamento viene annullato e il dipendente reintegrato al proprio posto di lavoro. Il signor M.G. invece, ha ormai una certa età. Lavora presso la Z.W. Dal 1981 con la qualifica di operaio edile di 2° livello, “addetto al montaggio e smontaggio di ponteggi, attività di rimozione, smaltimento e bonifica dell’amianto”. Lavoro duro, quindi, che dopo 35 anni di attività produce inevitabili acciacchi. E così, MG ottiene una prescrizione medica che gli vieta di sollevare pesi oltre i 12 chili. LEGGI TUTTO

Quando c’era l’articolo 18 poteva capitare di essere licenziati per il solo fatto di andarsi a sposare. Oppure, che una volta licenziato un lavoratore, la ditta ne assumesse altri, facendoli lavorare 12­13 ore al giorno. A quel tempo, molto spesso il giudice reintegrava il dipendente. Con le “riforme di Renzi” questo non accadrà più. Le storie di coloro che hanno utilizzato l’articolo 18 per difendere il proprio posto di lavoro si possono leggere nelle sentenze dei Tribunali del lavoro. Sono episodi di vita quotidiana nota a chiunque abbia davvero lavorato (e non è IL MONITO certo il caso del premier). Si prenda, ad esempio, il ricorso presentato a Mantova dopo l’approvazione della nuova legge Fornero (luglio 2012). La lavoratrice affigge le pubblicazioni di matrimonio a marzo del 2013. Deve sposarsi ad agosto. Il 16 luglio l’azienda la licenzia. Motivo ufficiale: un calo della clientela. Subito dopo il licenziamento, però, la titolare assume una nuova commessa. Il Tribunale ha dichiarato nullo il licenziamento, con sentenza del 25 marzo scorso, perché “in concomitanza di matrimonio” e ha disposto il reintegro della lavoratrice. La vicenda della Ivri, leader italiano della vigilanza JOBS ACT, IL SINDACATO SPAGNOLO: privata, è ancora più eclatante. Il licenziamento viene "NON SEGUITE IL NOSTRO ESEMPIO" comminato per “motivo oggettivo”, determinato dalla perdita di alcune commesse e dalla “contrazione LEGGI TUTTO dell’attività imprenditoriale”. Il giudice, però, si

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La visita Camusso alle cave di Carrara Gozzani: "Ricchezza da redistribuire" esperienze di lavoro duro e faticoso: il freddo, l'umido, la necessità di avere i riflessi sempre pronti per prevenire infortuni. Per questo hanno chiesto al segretario generale nazionale un impegno per essere ammessi nella categoria dei lavori usuranti, e Camusso ha risposto spiegando che questa è ritenuta un priorità, al pari della battaglia per conquistare una riforma delle pensioni che sostituisca quella targata Fornero, considerata

Ieri Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha visitato le cave di Carrara: prima quelle in Galleria, al chiuso, poi quelle a cielo aperto dove lavorano le cooperative Lorano, Canal Grande e Gioia. Camusso, accompagnata da Dalida Angelini (segreteria di Cgil Toscana), Paolo Gozzani (segretario della Cgil di Massa Carrara), Nicola Del Vecchio (segreteria della Cgil di Massa Carrara) e Roberto Venturini (segretario della Fillea Cgil di Massa Carrara), ha incontrato gli imprenditori del settore e ha parlato con i lavoratori. Questi ultimi hanno avuto la possibilità di raccontarle le loro

ingiusta anche perché allontana l'età pensionabile. “Il marmo è un bene comune, ha un enorme valore per il nostro territorio e per la Cgil di questa ricchezza deve esserci una redistribuzione più significativa. Lotteremo per creare una filiera verso una produzione che rimanga in loco, a discapito della speculazione. Siamo a fianco della Regione per creare le condizioni che vadano nella direzione dello sviluppo, ambientalmente sostenibile, e dei ritorni per il territorio”, ha detto Gozzani. Camusso è stata anche accompagnata a visitare la “Bottega di Adò”, a Colonnata, laboratorio che produce salumi e il lardo che viene lavorato nelle conche di marmo proveniente da quelle montagne.

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Il seminario Il convegno su Bruno Trentin "Firenze aveva un debito con lui" vogliamo essere nei nuovi assetti di produzione in questo cambiamento della globalizzazione. Qui a Firenze le aziende che vanno bene sono quelle che valorizzano le competenze. A Piombino, dove c'è l'impegno a salvare la siderurgia, il magnate indiano Jindal interessato al polo ha insistito su poche, determinate cose: il costo dell'energia, i tempi della burocrazia e dei lavori infrastrutturali, l'esigenza dei contratti di solidarietà per salvaguardare le competenze. Detto questo, il dibattito

sul

mercato

demansionamenti,

del

articolo

lavoro,

18,

dove

modelli

si

evocano

gerarchici,

desta

preoccupazione. Se sbagliamo modello, è dura diventare un Paese più competitivo”. Camusso, tra le varie riflessioni, ha spiegato: “Il pensiero di Trentin era fondato sul lavoro, sulla Lunedì a Firenze è stato ricordato Bruno Trentin, la sua

conoscenza del lavoro, sul lavoro come fonte di diritti e motore

attualità e la sua figura politico­sindacale, al seminario di studi “Il Novecento e la crisi di oggi. Il progetto di Bruno Trentin”, organizzato da Università degli studi di Firenze, Istituto Gramsci Toscano, Cgil Toscana, Firenze University Press, Ediesse. Tra gli intervenuti, il segretario della Cgil Toscana Alessio Gramolati e il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Ha detto Gramolati: “Firenze ha un debito irrisolto con Bruno Trentin, qua nel 1992 subì la sua più grande contestazione. Trentin ha sempre avuto la grande capacità di essere un soggetto dialettico, in lui non c'era mai un punto di non ritorno, neanche nelle crisi più difficili, ma c'era sempre la sfida a rilanciare. Parlare di lui è anche interrogarsi su dove

di trasformazione sociale”. Il seminario ha avuto luogo nell'Aula Magna del Polo delle Scienze Sociali (Università di Firenze, Polo delle Scienze Sociali, Edificio D6, via delle Pandette). Sono intervenuti anche Giovanni Mari, Riccardo Del Puma (Università di Firenze), Guido Sacconi (Parlamentare Europeo V­VI Legislatura), Silvana Sciarra (Università di Firenze), Iginio Ariemma, Alessio

Gramolati

(Segretario

Generale

Cgil

Toscana), Carlo Galli (Università di Bologna, Deputato), Carlo Trigilia (Università di Firenze).

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La manifestazione "Facciamo insieme un passo di pace" Migliaia al piazzale Michelangelo Un minuto di silenzio per la pace e decine di aeroplanini di carta lanciati dal palco per dire 'No agli F35'. A piazzale Michelangelo a Firenze, Rete della pace, Rete italiana per il disarmo, sbilanciamoci e Tavolo interventi civili di pace hanno organizzato domenica il presidio 'Un passo di pace'. Sulla piazza con vista Firenze è stata stesa anche una bandiera arcobaleno di 15 metri per 30. Alcune migliaia di persone si sono alternate in piazzale Michelangelo durante la manifestazione, iniziata alle 11 e terminata alle 16. Fra gli ospiti, il leader della Cgil Susanna Camusso e il segretario di Sel Nichi Vendola, oltre ai parlamentari del tavolo interparlamentare della pace. Sul palco si sono alternati gli interventi, fra gli altri, di Alex Zanotelli, dell'ambasciatrice palestinese Mai Al Kaila e Cecilia Strada.

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La manifestazione Gli striscioni, la musica, i colori Da Firenze un "no" a tutte le guerre

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L'appuntamento

Dall'Europa ai temi del territorio Il successo della Festa Cgil pisana

Per lanciare la sua visione "keynesiana" e dare nuovo vigore al mondo del lavoro, Susanna Camusso, sceglie la platea di Fornacette (19 settembre) durante la festa della Cgil organizzata dalla segreteria provinciale della camera del lavoro di Pisa. Per Camusso la strada da battere è quella di rimettere in circolazione il denaro e ridare dignità al lavoro e ai lavoratori. Una lettura "americana", alla Roosevelt e infatti il segretario generale della Cgil non ha paura a dire: "In Italia da anni si sta uccidendo il lavoro, c'è una continua riduzione dei diritti dei lavoratori. In questo momento è lo Stato che deve fare il primo passo, investire. Per esempio sbloccare il patto di stabilità, creare posti di lavoro, ci vorrebbe Roosvelt. Il nostro obiettivo è superare la precarietà" dice Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ospite ieri sera alla festa del sindacato a Fornacette. Il tema del dibattito è il lavoro e l'Europa, a moderarlo la giornalista Bianca Di Giovanni, sul palco c'è anche il segretario provinciale della Cgil Francese. LEGGI TUTTO

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L'appuntamento

Dibattiti, gastronomia, incontri Boom col concerto di Bobo Rondelli

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Il tema

"Basta amianto": il convegno della Regione su come smaltirlo Convegno (organizzato dal Consiglio regionale) “AMIANTO: UNA SFIDA DA VINCERE”: Salone delle Feste Palazzo Bastogi Via Cavour 18 Firenze, 29 settembre ore 9 PROGRAMMA 9.00 Presentazione Gianni Amunni Direttore Generale ISPO Riccardo Poli Direttore Sanitario ISPO Elisabetta Chellini Responsabile COR Mesoteliomi della Toscana 9.15 Saluti delle Autorità Consiglio regionale della Toscana, Giunta Regionale, Arpat e Comune di Firenze I Sessione 9.30 Il Piano Nazionale Amianto On. Prof. Renato Balduzzi (già Ministro della Salute) 10.00 Bastamianto: una mostra itinerante per l’informazione scientifica sul rischio Stefano Silvestri (ISPO) 10.15 Amianto: miracoli, virtù, vizi del passato e del presente Francesco Carnevale (Medico del Lavoro e Storico della Sanità) 10.30 L’informazione sul rischio: l’esperienza di Casale Monferrato Bruno Pesce (AFEVA)

10.45 Uscire dall’emergenza amianto: una sfida che possiamo vincere! Alessio Gramolati (CGIL Toscana) 11.00 Il Piano Nazionale Amianto ed il rapporto con le regioni Mariano Alessi (Ministero della Salute) 11.15 La Legge 51/2013, aspetti innovativi sul percorso delle bonifiche Mauro Romanelli (Consigliere Regionale) 11.30 Sistema informativo di gestione delle bonifiche e relazioni annuali Paolo Bruno Angori (Regione Toscana) 11.45 L’informatizzazione: semplificazione burocratica e trasparenza per cittadini, imprese e pubblica amministrazione Pierpaolo Manzi (Azienda USL 7 Siena) 12.00 Intervallo II Sessione 12.15 Le relazioni ex art. 9 Legge 257/1992 e l’osservatorio sulle bonifiche del Lazio Fulvio Cavariani (Centro Regionale Amianto Regione Lazio) 12.30 L’analisi delle relazioni ex art. 9 Legge 257/1992 ed il contributo alla mappatura dell’amianto nei processi produttivi Alessia Angelini (Collaboratore Esterno ISPO) 12.45 La gestione del rifiuto; gli impianti di conferimento finale: necessità e problematiche Giovanni Barca (ARPAT) 13.00 La normativa sulla gestione della presenza di amianto nell’ambiente Beniamino Deidda (già Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze) 13.15 Discussione 14.00 Chiusura dei lavori

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Siena Piattaforma unitaria fisco-pensioni A dire la sua anche... Pravettoni

Piattaforma unitaria fisco­pensioni: nel territorio senese lo SPI CGIL ha organizzato oltre 60 assemblee, che sono terminate con una grande Manifestazione provinciale nel Palazzetto dello Sport di viale Sclavo a Siena, lo scorso sabato dalle ore 17,00, con la partecipazione di Paolo Hendel che ha interpretato Carcarlo Pravettoni. Ha partecipato anche Alessio Gramolati (nella foto in altro a destra, nella foto sopra invece c'è il segretario della Cgil senese Claudio Guggiari). Le proposte emerse: sulla previdenza, flessibilità nell’accesso alla pensione a partire dall’età di 62 anni, tutela dei giovani e adeguatezza delle pensioni, soluzione per i lavoratori esodati, campagna per la previdenza complementare

per i dipendenti pubblici e privati, rivalutazione delle pensioni, riforma del sistema di governo degli Enti previdenziali e assicurativi. Sul fisco, rendere strutturale il “bonus” di 80 euro anche per gli anni a venire ed estenderlo anche ai pensionati e agli incapienti, rafforzare gli strumenti di sostegno alle famiglie, in particolare quelle con figli a carico, riduzione strutturale dell’evasione fiscale, riduzione della pressione fiscale per lavoratori e pensionati.

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Il convegno

Emilia Romagna, Toscana, Veneto L'indagine Ires sui lavori cognitivi da Cgil Emilia Romagna, Cgil Toscana. Cgil Veneto, Ires Emilia Romagna, Ires Toscana e Ires Veneto per martedì 30 settembre a Bologna, ore 10­14, presso l'Aula dei Poeti (Facoltà di Scienze Politiche, Strada Maggiore 43)

Uno degli aspetti più rilevanti del cambiamento che ha caratterizzato il lavoro in questi anni sta nel sempre maggiore contenuto di conoscenza che gli è insito. Questo determina due fenomeni: da un lato un processo generale di trasformazione di tutto il lavoro umano; dall'altro la sempre maggiore diffusione di lavoratori che per il tipo di attività svolta possono definirsi “cognitivi”. La ricerca sul campo, condotta congiuntamente dai tre istituti di ricerca IRES di Emilia­Romagna Toscana e Veneto, offre importanti spunti di riflessione sulle caratteristiche comuni a questo tipo di lavoratori, che pure si trovano ad operare in ambiti professionali e con forme contrattuali anche molto diversi tra loro. Si tratta di lavoratori quasi sempre molto gelosi della propria attività e dei margini di autonomia nel lavoro che essa consente. Ma che al tempo stesso avvertono un forte bisogno di riconoscimento sociale e di stabilizzazione delle fonti di reddito, spesso precarie. Questi lavoratori pongono domande nuove a chi, come il sindacato, si prefigge di tutelarli e di organizzarli. Più in generale l'accresciuto apporto di conoscenza nel lavoro e nelle professioni interroga le organizzazioni sindacali sulle proprie scelte di natura contrattuale ed organizzativa. Di tutto questo si occuperà il convegno organizzato

durante il quale i risultati della ricerca saranno illustrati e saranno oggetto di una prima interlocuzione tra studiosi, lavoratori e dirigenti sindacali.

Il Convegno sarà concluso dall'intervento di Susanna Camusso, Segretaria Generale della CGIL. IL PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI Emanuele Berretti (Ires Toscana) Cesare Minghini (Ires Emilia Romagna, “La ricerca”) Vladimiro Soli (Ires Veneto, “Il lavoratore cognitivo come figura critica del capitalismo della conoscenza) Intervengono dirigenti sindacali delle tre regioni, lavoratrici e lavoratori cognitivi, studiosi tra cui Vando Borghi (Università di Bologna), Donata Gottardi (Università di Verona), Pippo Russo (Università di Firenze) Conclude Susanna Camusso

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Il convegno

"Passione, bravura ma niente diritti E' giunta l'ora di occuparsi di loro" serie di contraddizioni che riguardano la precarietà, non solo quella intesa in senso tradizionale. Molti di loro svolgono più mestieri per avere più reddito, e il 65% del campione ha considerato seriamente la possibilità di lasciare il lavoro che sta facendo, percentuale davvero consistente. Molti hanno un contratto a termine e dicono di ignorare che succederà alla scadenza”.

Chi sono, come si è evoluta la loro professionalità, che bisogni hanno: professor Franco Bortolotti, coordinatore scientifico di Ires Toscana, quale metodo avete seguito per l'indagine sui lavoratori della conoscenza? “Il metodo ha seguito due binari. Uno più tradizionale, con interviste in profondità a un centinaio di lavoratori di Emilia Romagna, Toscana e Veneto. L'altro più complesso, attraverso un questionario diffuso online su siti e social network con domande, luoghi di dibattito, circolazione di materiale sul tema. Siamo arrivati in tutto a un migliaio di questionari svolti, e da lì è partito un grosso lavoro per catalogare nel modo giusto i dati”. Dall'indagine si capisce che questi lavoratori hanno grande passione per il proprio lavoro ma lamentano scarsi riconoscimenti economici. Quale è l'identikit del lavoratore cognitivo che emerge? “Si tratta di lavoratori a volte davvero difficili da incasellare per quello che fanno. In generale abbiamo trovato giornalisti, grafici, ricercatori, formatori, videomaker, designer, consulenti, psicologi, dottorandi, informatici, Spin Off. E' un segmento di società che esprime grande passione per ciò che fa, ma che anche sente il peso di una

Il sogno non è più il contratto a tempo indeterminato? I lavoratori cognitivi in Italia come stanno rispetto agli omologhi nel resto d'Europa? “Le richieste espresse dai questionari dicono che basterebbe anche un riconoscimento effettivo del lavoro svolto, con tutto ciò che ne consegue, e del ruolo che si ha per il soggetto per cui si lavora. Un esempio: ci sono ricercatori con contratti annuali per progetti triennali. E il problema non è solo di livello retributivo: un'altra cosa percepita come un problema è l'aggiornamento professionale, necessario e sempre a carico del lavoratore. L'idea inoltre che ci siamo fatti è che in Italia la svalutazione del lavoro cognitivo sia più rilevante che nel resto d'Europa”. Cosa questi lavoratori si aspettano dal sindacato? “I livelli di sindacalizzazione emersi dai questionari sono relativamente elevati, ma il dato non va enfatizzato perché questo dipende anche dai canali con cui è stata diffusa l'indagine. Di certo in molti degli intervistati c'è un elemento di diffidenza verso il sindacato, ma si percepisce la necessità di tutele. Da una parte lo Stato, da una parte i sindacati, c'è l'esigenza di farsi carico delle richieste di questi lavoratori”.

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Il caso

La Tasi è più cara della vecchia Imu Caaf Cgil Toscana presi d'assalto

GUARDA IL VIDEO 280 tasse diverse, una per ogni comune, in grande maggioranza più care della vecchia Imu. E' caos Tasi: i cittadini sono in difficoltà solo per capire come pagarla e oltre a questo disagio ci sarà anche anche un esborso maggiore di prima (più 200 euro a Prato, più 80 euro a Firenze, più 170 euro a Lucca, per fare tre esempi). Le sedi di Caaf Cgil Toscana sono prese d'assalto: dall'8 settembre, in vista della scadenza del pagamento del 16 ottobre, arrivano oltre 1.500 telefonate al giorno ai call center. Oggi, in una conferenza stampa presso la sede di via di Novoli, il presidente Paolo Graziani e l'ad Fulvio Farnesi hanno illustrato la situazione. Al 18 settembre in Toscana non hanno deliberato sulla Tasi cinque

comuni (Viareggio, Coreglia, Giuncugnano, Zeri, Monticiano). La base del calcolo Tasi è uguale all'Imu cioè la rendita rivalutata del 5% moltiplicato per 160: per l'abitazione principale l'aliquota può essere al massimo 2,5, aumentabile fino al 3,3 in presenza di detrazioni. I criteri dell'abbassamento dell'imposta in generale sono la categoria catastale, la rendita catastale, la presenza di figli, la presenza di disabili, Isee o reddito annuo. “Con l'Imu erano esenti circa cinque milioni di italiani, la Tasi invece la pagano quasi tutti, anche le categorie più deboli. In questa situazione ci sono anche difficoltà a fare i controlli contro l'elusione, per via dei meccanismi macchinosi e cavillosi: servirebbero più sinergie tra Comuni, Catasto e Agenzia delle Entrate. Alla fine c'è il cittadino, beffato due volte: la prima perché paga una tassa che ­ la politica glielo ha ripetuto continuamente ­ non doveva pagare, la seconda perché deve anche sbattersi e magari pagare per compilare in modo corretto il bollettino”, ha detto Graziani. Per la Tasi la media delle aliquote per provincia è 2,28: la più alta è Prato (2,96), poi Firenze (2,62), poi Siena (2,55), fino ad arrivare fino alla più bassa (Lucca, 1,65). “La Tasi rappresenta il fallimento della idea di federalismo fiscale locale equo. Un federalismo che provoca effetti diversi per i redditi dei cittadini a seconda della loro residenza e che non consente agli stessi di attivare forme di controllo su come quelle risorse vengono impegnate non ha il tratto della equità. Le 280 tasse diverse, una per ogni comune della Toscana, in molti casi più onerose dell'Imu 2012, rendono obbligatoria una riflessione di tutti i soggetti, istituzionali e non, perché in futuro, se la semplificazione è un obiettivo da perseguire, si evitino situazioni di caos come l'attuale", ha commentato Farnesi. LEGGI TUTTO

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L'opportunitĂ Ebret, un buono per i libri scolastici ai figli dei lavoratori dell'artigianato

GUARDA IL VIDEO

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Il referendum No all'austerità, no al Fiscal compact Una firma per una nuova Europa “l'idea stessa su cui si basa è quella della compressione del costo del lavoro e della riduzione della spesa pubblica. Si è pensato, erroneamente, che potesse mettere in moto investimenti privati di tipo internazionale o all'interno dei Paesi, ma in realtà non è stato così. LEGGI TUTTO

IL RICORDO

Contro le politiche di austerità adottate dall'Europa e dall'Italia è partita la campagna referendaria per cambiare la legge sul Fiscal Compact: 'SI' alla fine dell’austerità, SI' all’Europa del lavoro e di un nuovo sviluppo'. Le politiche di tagli indiscriminati, di assenza di investimenti per il futuro delle imprese e dei giovani, di aumenti insostenibili della pressione fiscale, dal 2007 ad oggi, hanno raddoppiato la disoccupazione, fatto diminuire il valore della ricchezza nazionale, peggiorato i conti pubblici e fatto chiudere 3 milioni di imprese. Dunque, con le politiche di Austerità la crisi si è aggravata. “La politica dell'austerità cosiddetta 'espansiva' è stato un autentico fallimento”, afferma Danilo Barbi, Segretario Confederale della CGIL, poiché spiega

Intervengono: Mauro FUSO (Cgil Firenze), Tindari BAGLIONE (Procuratore Generale Corte d'Appello della Toscana), Dario NARDELLA (Sindaco Firenze), Giuseppe AYALA (Presidente dell'Osservatorio Edilizia e Legalità), Salvatore LO BALBO (segretario nazionale Fillea), Marco BENATI (Fillea Firenze), Alberto CISTERNA (Magistrato), Maurizio FIASCO (Sociologo), Roberto ALFONSO (Procuratore Capo di Bologna), WALTER SCHIAVELLA (Fillea Nazionale), i familiari di Piero Luigi Vigna Firenze, venerdì 26 settembre, ore 9,30 Aula 31 Corte di Appello, Palazzo di Giustizia viale Alessandro Guidoni 61

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L'elezione Filctem, Fabio Berni nuovo segretario Luca Barbetti chiamato al nazionale e la distribuzione del gas in Provincia di Siena. Nel 2000 entra nel Direttivo Regionale di categoria e l’anno successivo nella Segreteria Regionale con delega ai servizi pubblici locali e nel Direttivo della CGIL di Firenze. Nel 2006, in seguito all’accorpamento delle federazioni dei chimici e dell’energia, entra nella Segreteria Provinciale FILCEM di Firenze dove segue la zona sindacale di Sesto Fiorentino­Campi Bisenzio­Calenzano occupandosi del comparto manifatturiero nei settori industriali Gomma­Plastica, Chimica, Ceramica, Energia e Petrolio, Vetro, della piccola impresa e dell’artigianato e, per l’intera provincia, del comparto elettrico. Nel 2011 entra nella Segreteria Provinciale della FILCTEM, nata dalla fusione della FILTEA e della FILCEM, dove segue i settori Elettrico, Energia e Petrolio, Gas­Acqua.

Fabio Berni, già membro della segreteria fiorentina della Filctem Cgil, è stato eletto nuovo segretario generale della Filctem Cgil Toscana. Succede a Luca Barbetti, chiamato a ricoprire il ruolo di segretario nazionale della categoria. L'elezione di Berni è stata votata oggi, con un consenso superiore al 92%, dal POLIZIA, DIFESA, SOCCORSO Direttivo della Filctem Cgil Toscana riunito presso la Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia (Firenze). Ha detto Berni, subito dopo l'elezione decretata dal Direttivo: “Ringrazio il Direttivo per la fiducia, sento il peso e l'onore della responsabilità e garantisco il massimo impegno. Siamo in una situazione economico­sociale difficile, la nostra categoria porterà un contributo sui temi e le questioni del lavoro. Grande attenzione per il manifatturiero, la lotta alla crisi, gli ammortizzatori sociali, il presidio del territorio”. IL CURRICULUM SINDACALE Fabio Berni, originario di Colle val d'Elsa, 47 anni, inizia il proprio impegno sindacale negli anni ’90 con l’elezione nel Comitato degli Iscritti FNLE­CGIL e nella RSU dell’azienda che gestisce il servizio idrico

MENNONNA (SILP): "BUONE NOTIZIE SUGLI STIPENDI, ORA FORMALIZZARE"

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MartedĂŹ la Filcams organizza a Firenze una giornata sul turismo

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Attivo regionale Fiom, convegno sul "Jobs Act" e sul tema dell'energia

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La Festa

LiberEtà si celebra: "La Cgil è sotto attacco, l'unità è un bene prezioso" Un dibattito con, tra gli altri, Carla Cantone, Daniela Cappelli, Alessio Gramolati, Enrico Rossi a Venturina; una iniziativa in piazza Bovio a Piombino. Così è stata celebrata ieri la Festa di LiberEtà, con grande partecipazione. La mattina si è parlato anche dell'attualità politica, in particolare del dibattito sulla riforma del mercato del lavoro. Ha detto Maurizio Strazzullo: "L'Italia si cambia aumentando i diritti. La Cgil c'é, non staremo sugli spalti". Ha aggiunto Daniela Cappelli: "Dobbiamo mobilitarci per contrastare l'attacco forte che viene fatto al sindacato". "A Piombino dobbiamo tenere uniti i lavoratori in questa guerra tra poveri che ci troveremo ad affrontare con il riavvio dell'acciaieria", ha proseguito Mirko Lami. Alessio Gramolati ha esordito citando i morti sul lavoro di Adria e ha detto: "Se la vicenda del lavoro diventa un regolamento di conti si va a terra tutti". Secondo Carla Cantone, "l'unità della Cgil è il bene più prezioso che abbiamo. E il bene del nostro Paese passa anche dalla nostra unità". Enrico Rossi è stato perentorio: "Nessun imprenditore in Toscana mi ha chiesto di abolire l'articolo 18".

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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube FEDERCONSUMATORI Acqua, gas, casa S'impennano le tariffe ed è caos normativo "Gli aumenti sono costanti mentre le tasche dei cittadini sono più vuote" GUARDA IL VIDEO

AREZZO Dicei anni di crisi e di battaglie del sindacato Intervista al segretario della Cgil Alessandro Mugnai

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La rubrica ECCO QUANDO E' POSSIBILE ASSEGNARE MANSIONI DIVERSE E ANCHE INFERIORI L’art. 2013 cc impone che lavoratore il lavoratore sia adibito

La sentenza oggi in commento costituisce sostanzialmente

a mansioni almeno pari a quelle per le quali è stato assunto

un’ulteriore ipotesi di legittimo mutamento in pejus. e non

e pertanto vieta il c.d. demansionamento. Con la sentenza n°

rappresenta una novità nella giurisprudenza della Suprema

11935 del 22.05.2014, la Cassazione apre alla possibilità di

Corte, essendo in linea con altre pronunzie risalenti (cfr. ad

interpretare in modo elastico il divieto, bilanciando il diritto

esempio Cass. 8596 e n. 5285, entrambe del 2007). La

del

un’organizzazione

vicenda riguarda un impiegato pubblico, dipendente di un

aziendale produttiva ed efficiente con il diritto del lavoratore

comune nella provincia di Trento, il quale si è visto mutare

al mantenimento del posto di lavoro. I casi di legittimo

mansioni a seguito di una riorganizzazione degli uffici volta al

demansionamento individuati dalla giurisprudenza sono i

recupero di efficienza. La Corte d’Appello di Trento,

seguenti:

riformando la sentenza di primo grado, aveva dato conto

­ quando il declassamento costituisca l’unica alternativa al

dell’indefettibilità

licenziamento (cfr. Cass. n. 3314 del 6.4.1999);

riorganizzazione degli uffici comunali ed aveva ritenuto

­ quando il lavoratore non sia più in grado di svolgere in

legittimo il mutamento di mansioni. La decisione è stata

modo adeguato la sua prestazione per sopravvenuta

confermata dalla Cassazione, secondo la quale “nei casi di

inidoneità fisica e non vi sono alternative (cfr. Cass. n. 10574

sopravvenute e legittime scelte imprenditoriali, comportanti,

del 2.8.2001);

tra

­ nel corso di procedure di mobilità, quando gli accordi

lavoratore a mansioni diverse, ed anche inferiori, a quelle

sindacali prevedono il riassorbimento totale o parziale dei

precedentemente

lavoratori in esubero, con l’assegnazione di mansioni diverse

retributivo, non si pone in contrasto con il dettato del Codice

(art. 4, comma 11 legge 223/91).

Civile”. LEGGI TUTTO

datore

di

lavoro

a

perseguire

le

altre,

ed

improcrastinabilità

ristrutturazioni

a cura dello Studio Rusconi

svolte,

aziendali,

restando

ww.avvrusconi.it

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l’adibizione

immutato

Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805

dell’attuata

il

del

livello


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NonSoloToscana

Il 6 ottobre si riuniscono a Roma i sindacati europei: "Serve investire" dice Durante ­ si inquadra in uno scenario in cui il governo italiano non ha mai discusso con i sindacati italiani ed europei le priorità del semestre di presidenza italiana dell’Unione". Dove si possono trovare le risorse per un piano straordinario di questa portata? "Dai bilanci dei paesi in attivo, dalle quote inutilizzate dei fondi strutturali". LEGGI TUTTO

TRAGEDIA DI ADRIA

Alla riunione del comitato di direzione della Confederazione europea dei sindacati, che si è tenuta la scorsa settimana a Copenaghen, Cgil, Cisl e Uil hanno reso nota la loro intenzione di organizzare per il 6 ottobre prossimo a Roma un vertice dei leader sindacali dei diversi paesi europei. “La decisione di organizzare un vertice sindacale in LA CGIL NAZIONALE: "SICUREZZA Italia ­ spiega Fausto Durante, responsabile del E SALUTE EMERGENZE SOTTOVALUTATE" Segretariato Europa della Cgil ­ è stata presa unanimemente dai segretari generali di Cgil, Cisl e LEGGI TUTTO Uil, che considerano utile e importante questo appuntamento anche in chiave nazionale. Il vertice, nel pieno del semestre di presidenza italiana dell'Ue LA CAMPAGNA FILCAMS e in vista di importanti appuntamenti europei dedicati al lavoro e alla crescita, sarà l'occasione per presentare le proposte del sindacato italiano ed europeo di cambio delle politiche di austerità e rigore, di piano straordinario europeo di investimenti per l'occupazione e il rilancio produttivo e industriale dell'Europa, di lotta alla disoccupazione e alle disuguaglianze sociali”. Il vertice sindacale si svolgerà alla vigilia del vertice straordinario dei capi "DIRITTI ALLA STAGIONE": TROVATO di Stato e di governo europei sulla crescita e UN CUOCO PAGATO 1 EURO A COPERTO l’occupazione, che dovrà indicare un nuovo percorso dell’Unione europea. Certamente non è una LEGGI TUTTO coincidenza casuale. "Questa intenzione lodevole­ n. 35 - 24 settembre 2014


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Cultura

I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana CIBO

E DIRITTI:

QUALITÀ MADE

IN ITALY

ATTI DEL CONVEGNO

Interventi di: Stefania Crogi e altri. Parole chiave: cibo ­ qualità ­ diritti dei lavoratori ­ sindacato ­ FLAI ­ Concorrenza sleale. Casa editrice: Ediesse Pubblicato nel: 2014. Pagine: 90. ISBN: 978­88­230­1874­7

DONNE

E ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

NEL SETTORE AGROALIMENTARE

Autore: Adriana Nannicini (presentazione di Stefania Crogi). Parole chiave: donne ­ lavoro ­ settore agroalimentare ­ sindacato ­ organizzazione del lavoro ­ contrattazione collettiva Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: luglio 2014. Pagine: 69. ISBN: 978­88­230­1887­7 Il volume riporta una ricerca commissionata dalla Flai Cgil volta ad indagare l’impatto dei mutamenti dell’organizzazione del lavoro e della contrattazione sulle lavoratrici del comparto. Tutte le donne del mondo sono produttrici di cibo. Più della metà di loro (53%) sono anche lavoratrici del settore agroalimentare. In Europa, dove la presenza femminile si trova in tutti gli ambiti lavorativi, questa percentuale è molto più bassa.

I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 ­ 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288

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In viaggio con... Bangkok, la natura, i templi Tour alla scoperta della Thailandia

DATE E PREZZI Dal 21 ottobre al 4 novembre (1.750 euro). La quota comprende: volo di linea dall'Italia, voli interni, 12 pernottamenti a pensione completa, guida italiana per tutto il tour, biglietti interni, trasporti per le visiste, una cena kantoke, giro in barca sul fiume Kok, assicurazione medica e bagaglio. PROGRAMMA Primo giorno: partenza con volo di linea da Roma Fiumicino per Bangkok. Pernottamento in aereo. Secondo giorno: all'arrivo a Bangkok disbrigo delle formalità di frontiera. Dopo aver svolto le pratiche di ingresso incontro con il nostro assistente e trasferimento in hotel. Bangkok fu fondata nel 1782 dal primo monarca della presente dinastia Chakri. Attualmente è il centro spirituale, culturale, diplomatico, commerciale ed educativo della nazione. Terzo giorno: prima Colazione in Hotel. Incontro con la guida in Italiano e partenza per la visita del Palazzo Reale, una città nella città che copre un’area di 260 ettari. Completamente circondato da mura merlate costruite nel 1973 e cuore della vita della città per 1 secolo, è attualmente utilizzato per le cerimonie reali e le visite di Stato. All’interno, il più famoso tempio della Thailandia: il Wat Phra Keo detto “Il Tempio del Buddha di Smeraldo”. Quarto giorno: incontro con la guida in Italiano e partenza per Kanchanaburi. La giornata preveda la visita al Museo della Guerra e al Cimitero degli Alleati, al Ponte sul Fiume Kwai, Giro in treno,visita al Tempio delle Tigri. Quinto giorno: a Kanchanaburi intera giornata di escursioni nella magnifica natura di questa provincia. SCOPRI TUTTO IL PROGRAMMA

DAI WEEKEND ALLE SPA, DALLE GITE DI UN GIORNO A QUELLE DI GRUPPO, DALLE CITTA' D'ARTE ALLE METE ESOTICHE: ECCO TUTTE LE NUOVE OFFERTE SU www.promoturismo.it

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In viaggio con... "Scatta la tua vacanza"... e vinci un mini I-pad o una videocamera Andare in vacanza non è mai stato così conveniente! Approfitta dei tuoi giorni di relax, puoi vincere un iPad Mini, una videocamera digitale GoPro Hero3 White Edition o degli occhiali da sole NR200. Come? Registrati QUI e posta un elaborato della tua vacanza nell'apposita sezione, composto da una foto e un breve testo descrittivo. Ora non ti resta che chiudere gli occhi e trattenere il fiato, il vincitore potresti essere tu! GUARDA LE FOTO

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Taccuino TOSCANA SOLIDALE 18MILA DOMANDE PER GLI AIUTI A FAMIGLIE E LAVORATORI IN DIFFICOLTA': CONTRIBUTO PRESTITO足MICROCREDITO GARANZIE PER I DEBITI LEGGI TUTTO

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LA TRASMISSIONE "TOSCANA LAVORO" LA PRODUZIONE TV DI CGIL TOSCANA SU SINDACATO, SOCIETA', ECONOMIA IN ONDA OGNI SABATO ALLE 21,30 SU TOSCANA TV (CANALE 18 DEL DIGITALE TERRESTRE) REPLICA OGNI DOMENICA ALLE 13,50

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In breve

Sanità, a Livorno Fp e Spi lanciano l'appello: "Difendere il servizio con la concertazione" Una buona sanità pubblica è possibile. Il servizio sanitario pubblico è un bene della colletività da difendere ad ogni costo. E’ necessario riprendere la concertazione con i sindaci delle provincia e con la direzione dell’Asl” Questo l’appello lanciato da Cgil, Spi Cgil e Fp Cgil. Ecco i punti nodali toccati dai tre segretari Franca Taddei, Enrico Pedini e Giovanni Golino: “Le case della salute rientravano nel progetto del nuovo ospedale. Che ne sarà adesso? La nostra proposta sarebbe quella di sfruttare le aree della ex Circoscrizione 1 per i quartieri nord e i locali della vecchia coop alla Rosa per mi quartieri sud. Aspettiamo risposte dall’amministrazione in merito a questo”. E ancora. “Probabilmente la nostra società della salute non sia stato un buon esempio, ma vorremmo capire comunque quale sia il luogo di integrazione socio­sanitario pensato da comune a Asl e come si vuol disegnare questo luogo oggi indispensabile. Deve essere il luogo intermedio tra i medici di famiglia ed il pronto soccorso". LEGGI TUTTO

Distribuzione volantini a Poggibonsi, la denuncia Cgil: "Rischio posto per 10, forme di caporalato" “Circa un anno e mezzo fa, dopo varie trattative sindacali con un’azienda valdelsana, ­ spiega Mariano Di Gioia della Filcams Cgil ­ eravamo riusciti a far stabilizzare con un contratto a tempo indeterminato una decina di lavoratori che svolgevano, fino ad allora con contratto a progetto, la distribuzione dei volantini pubblicitari ‘porta a porta’. Ora tutte queste persone rischiano di essere licenziate a causa della concorrenza sleale che altre ditte del territorio stanno effettuando e delle quali si servono le più grosse catene di supermercati, elettronica e cosmetica, tra l’altro nell’ambito di tutta una serie di passaggi di appalti e sub appalti non molto chiari…”. “Fino ad ora ­ prosegue il sindacato ­ avevamo conosciuto il caporalato in diversi settori, prima di tutto edilizia ed agricoltura, ma purtroppo è da diversi mesi che anche nell'intero territorio senese assistiamo a forme di schiavismo puro anche per quanto riguarda il settore della distribuzione della pubblicità”. “Li vedi camminare sotto il sole cocente ­ denuncia la Filcams Cgil ­ come persone comuni che si apprestano a raggiungere con il proprio trolley un supermercato per fare la spesa, ma in realtà sono lavoratori, soprattutto di nazionalità pakistana, ‘scelti’ ogni mattina dai propri sfruttatori per fare questo lavoro. Spesso arrivano dalle province limitrofe ed in alcuni casi anche da regioni vicino alla nostra". LEGGI TUTTO

Flai Toscana: "Impegno per i danni maltempo" Filcams, a Scandicci presidio lavoratori Despar FLAI­CGIL, FAI­CISL e UILA­UIL chiedono un impegno alle istituzioni nazionali, regionali e provinciali affinché, con interventi concreti, vengano in aiuto degli agricoltori delle zone colpite dagli eventi eccezionali del maltempo della settimana scorsa: "Le istituzioni devono farsi portavoce delle difficoltà delle imprese presso il Ministero affinché quest’ultimo possa mettere a disposizione risorse in favore delle zone di colpite da quest’ultima calamità naturale. I cambiamenti climatici a cui ormai siamo sottoposti ci impongono una ancora maggior attenzione alla tutela del territorio al fine di prevenire, per quanto possibile, i danni derivanti dalle c.d. imprevedibili bombe d’acqua. Occorrono inoltre tempi certi e celeri nell’erogazione dei contributi preso atto che, per alcune aziende dell’empolese e della valdelsa, la perdita delle produzioni si aggira alla quasi totalità. Si rende pertanto necessario un intervento straordinario dello Stato nel campo dell’agricoltura che solo in Toscana occupa 50.000 lavoratori”. Invece ieri l'altro c'è stato un presidio davanti al supermercato Despar di via Monti a Scandicci, chiuso da venerdì scorso per effetto della crisi di Cadla e DueGi, quest'ultima licenziataria del marchio Despar per il centro Italia. "Non chiude perché non incassa, non chiude perché in crisi, chiude per un effetto domino", lamenta la Filcams­Cgil". LEGGI TUTTO

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