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A N A C S O T
Numero 36/ 2013 - Anno 3
T HE A M E R I C A N D R EA M Apre un McDonald's a Montecatini: ben 2mila domande per 40 assunzioni Gioffredi (Cgil Pistoia): "Bene, ma ora ci servono politiche mirate" pagine 4-5 In primo piano Lampedusa, Cgil nelle piazze toscane: "Abolire la Bossi-Fini" pagine 2-3 Studenti, cortei e mobilitazione: "Basta tagli alla scuola" pagine 6-7 Suvignano, pressing Cgil: "Subito la legge sui beni confiscati" pagine 8-9 A Terranova i diritti vestono Prada pagina 11
La Newsletter settimanale
15.10.2013
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O I G G @ M CG I L T OS C A N A
Editoriale
di Sandra Cappellini
Segretario regionale CGIL Toscana
Smetteremo di vergognarci solo abolendo la legge Bossi-Fini Immagina. Tua madre che ti mette le scarpine nuove
soccorso. Perché chi va per mare, chi è viandante,
come augurio di una nuova vita. L'emozione, la paura,
conosce gli abissi della disperazione. Siamo tutti di
l'attesa. Il mare, le onde, la notte. La fame, la sete, la
passaggio su questa terra, atei, laici, credenti. Ma che
disperazione. Nessuno che ti soccorre, nessuno che si
Paese è il nostro, che tutela la vita quando essa non c'è
cura di te. Tua madre ti stringe forte, la disperazione.
più, e imprigiona i vivi rei di voler vivere una vita che sia
Nessuno ti soccorre. Tua madre ti stringe forte, poi il
degna di essere vissuta. Piangiamo i morti ma cessi
fuoco, il fumo, l'acqua fredda e le onde alte. Il gasolio.
l'ipocrisia. Solo abolendo la legge BossiFini, che fa della
Lotti per sopravvivere, guardi tua madre che ti vede
condizione di immigrato un reato, che vieta il soccorso
ingoiare e sputare acqua e gasolio. È freddo, urli, piangi,
pena l'accusa di favoreggiamento, che pensa di opporsi
cedi. Muori e tua madre ti vede morire. Muore insieme a
alle diseguaglianze del globo erigendo muri, solo così le
te, abbracciata a te, con gli occhi rivolti al cielo, alla luce,
nostre lacrime saranno sincere. Per questa Legge i 'viaggi
all'aria, alla speranza. Questo è successo, questo
della speranza' sono solo un problema di ordine pubblico,
succede. Dietro i numeri, la cronaca, la vergogna e la
si ricorre al diritto penale e alle forze dell'ordine. Alla base
commozione, questo c'è. Non accade a caso, non è un
però sappiamo bene che chi a suo tempo ha legiferato
destino cinico e baro, non è la natura matrigna. Vogliamo
aveva alla base il Rifiuto del Diverso, l'esclusione di chi è
rimuovere il fatto che terribili tragedie, dove i numeri
disperato per la guerra, la fame, le malattie e viene ad
diventano impossibili e insopportabili da credere, da
'invadere' e per questo va rimandato indietro, rinchiuso
immaginare, e dove le Istituzioni allineate si sprecano nel
dentro i CIE; è diverso da noi, mette in pericolo la nostra
ribadire che certe stragi non si ripeteranno, che questa è
cultura, la nostra religione. Ci stanno attaccando e vanno
l'ultima volta. Così partono i pellegrinaggi a Lampedusa,
respinti, considerati colpevoli. Solo abolendo quella Legge
doverosi, è il minimo. Arriva Barroso, presidente della
potremo non più vergognarci. Si porti in Parlamento la
commissione Europea, e in questo modo il governo
proposta, se ne discuta, si misuri la coerenza fra atti e
italiano si sente, per la prima volta, ascoltato, soddisfatto.
parole. E assieme si parli anche, finalmente, di diritti
Le coste del Mediterraneo non sono più un problema solo
politici per i migranti, di eleggere e di essere eletti, di
del Bel Paese. Questo placa le nostre coscienze, ci basta
essere cittadini di questo Paese se in esso si nasce e si
che
invece
vive fin da piccoli. C'è un paradosso, uno dei tanti, troppi:
affrontare il fatto che in casa nostra, in Italia, sono state
cittadini da morti e clandestini da vivi... Ci spezzano il
fatte leggi vergognose frutto di retaggi fascisti mai sopiti.
cuore quelle bare bianche di quei bimbi e bimbe con le
Una Legge, quella BossiFini, che impedisce addirittura di
loro scarpine nuove, frutto di sacrifici e ben auguranti.
soccorrere le persone, se clandestini. Violando la legge
Che dal nostro cuore spezzato, nasca, finalmente, un
del mare, la sacralità del mare medesimo. Il dovere del
Paese migliore.
altri
affrontino
la
questione.
Vogliamo
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La campagna
Tragedia di Lampedusa, la Cgil in tutte le piazze toscane: "Mai piĂš" VenerdĂŹ scorso le piazze di tutti i capoluoghi della Toscana si sono riempite per la mobilitazione indetta da Cgil, Cisl e Uil per la tragedia di Lampedusa. Ecco le immagini dell'iniziativa di Firenze in piazza dei Ciompi (foto da www.firenzerepubblica.it).
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n. 36 - 15 ottobre 2013
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Copertina Montecatini, apre un McDonald's Ben 2mila domande per 40 posti Ultimamente il turnover si è inoltre notevolmente abbassato: ormai solo il 10 per cento dei nostri lavoratori cambia lavoro, dopo essere stato assunto da McDonald’s. Non dobbiamo infatti confondere il parttime con la precarietà: dopo un periodo di apprendistato noi assumiamo tutti a tempo indeterminato”. Oltre a Montecatini (il punto vendita sarà attivo verso la metà di novembre) entro la fine dell’anno l’azienda ha intenzione di aprire ristoranti anche a Terracina (Latina), Trocazzano (Milano) e Mondovì (Cuneo).
In più di 2.000 per 40 posti di lavoro da McDonald’s. Sono queste le domande arrivate negli uffici del colosso della ristorazione dopo un annuncio di ricerca di personale da impiegare all’interno del nuovo punto vendita (che sarà anche McDrive e McCafè) di Montecatini Terme (Pistoia). Dopo una prima selezione sono stati scelti 113 candidati, che oggi si sono messi pazientemente in fila nel centro della città termale per l’ultimo colloquio. A Montecatini c’era anche Davide Castagnetti, responsabile risorse umane di McDonald’s Italia, che ha illustrato una serie di numeri sul fast food più famoso al mondo: oltre 460 ristoranti in Italia, più di 16.700 dipendenti, 700.000 clienti serviti ogni giorno, 200 milioni di panini venduti ogni anno. “L’età media dei nostri dipendenti – ha spiegato Castagnetti – è di 27 anni, mentre per quella di direttore di punto vendita è di soli 29. Da noi le donne rappresentano il 61% della forza lavoro e la metà dei ristoranti è diretta da persone di sesso femminile”. Castagnetti ha delineato i cambiamenti dei dipendenti di McDonald’s negli ultimi anni. “Oggi – dice – l’80 per cento dei dipendenti ha un diploma di scuola superiore e il 15 per cento è laureato.
LE STORIE DEI CANDIDATI Vengono quasi tutti dalla Valdinievole i 113 candidati rimasti in lizza per uno dei 40 posti nel nuovo punto vendita McDonald’s di Montecatini Terme (Pistoia), che aprirà a metà novembre. La residenza nel territorio era infatti uno dei requisiti che hanno portato a “tagliare” la maggior parte delle oltre 2.000 domande inizialmente pervenute negli uffici del colosso della ristorazione. Oggi si sono messi pazientemente in fila in una piazza centrale della città termale per attendere il loro turno di colloquio. Sono ragazzi e ragazze (in McDonald’s il 61% della forza lavoro è costituita da donne) under 30, molti alla ricerca della prima vera esperienza lavorativa. “Da noi – dice il responsabile delle risorse umane di McDonald’s Italia, Davide Castagnetti – oltre il 90 per cento dei lavoratori è assunto a tempo indeterminato e chi ottiene il posto fisso se lo tiene ben stretto”. Ed è proprio un lavoro stabile quello che cercano questi giovani. “Per ora – dice Iacopo – lo considero un mezzo per pagarmi gli studi universitari". LEGGI TUTTO
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Copertina "E' un segnale in controtendenza Ma ora ci servono politiche mirate" Intervista a DANIELE GIOFFREDI (Resp. Attività produttive Segreteria Camera del lavoro Pistoia)
termine, ora tocca anche agli ultracinquantenni troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per ricollocarsi. E nasce la guerra tra poveri: figli e padri si ritrovano in concorrenza. Una riflessione: si sfata il luogo comune per cui i giovani sarebbero schizzinosi, come diceva l'ex ministro Fornero anche se noi sapevamo che non fosse vero. Ci sono fior di laureati e diplomati che si candidano al McDonald's, ci si adatta a tutto”. Cosa dicono i dati sull'economia del vostro territorio?
A
Montecatini
un
“Pistoia è all'ultimo posto toscano per gli avviamenti al lavoro:
McDonald's, offre 40 posti di
nella Regione, nel primo trimestre 2013 rispetto al primo
lavoro
2mila
trimestre 2012, sono calati del 12,3%, mentre qua sono calati del
Gioffredi,
23,9%, passando da 10.477 a 7.970. Ciò dimostra che quando
Attività
finiscono gli ammortizzatori sociali o si perde il lavoro è difficile
produttive della Camera del lavoro di Pistoia, come va letta
rientrare nel mercato. E ancora: i disoccupati sono raddoppiati
questa vicenda?
rispetto al 2008; ora sono oltre 12mila. Nel 2012 siamo all'8,5%
“Se arriva un investimento nella nostra provincia, in un territorio
di disoccupazione, seconda provincia in Toscana, che arriva al
in difficoltà produttiva e occupazionale, ben venga. E' un segnale
10,4% se si guarda anche la Cassa integrazione e fino all'11%
in controtendenza in una provincia purtroppo non più attrattiva
se si considerano pure gli scoraggiati, cioè quelli che nemmeno
ma che ha visto molte aziende lasciare il territorio per altri lidi.
lo cercano il lavoro. Senza contare che crescono i lavoratori
Ma la cosa non è sufficiente a dare una risposta per ricreare
autonomi
occupazione di qualità nel territorio, a cui servono politiche
disoccupazione giovanile è quasi al 40%”.
mirate per un manifatturiero di spessore. Per questo obiettivo la
Da dove ripartire per avviare una ripresa o qualcosa di
strada è più complessa, il lavoro ora arriva non dai settori
simile?
tradizionali ma dai servizi e dal terziario”.
“Eravamo forti nel manifatturiero, che però ora non assume e
Pochi mesi fa, con l'apertura di Ikea a Pisa, si presentarono
vive una crisi di sistema e di domanda interna, da cui si esce
in 28mila per 200 posti. Quali analogie con il caso
solo incentivando il settore puntando su innovazione e ricerca
McDonald's a Montecatini?
che possano far crescere un indotto specializzato. E' l'unico
“Innanzitutto, tra quando è stato deciso l'intervento e quando si è
modo per ritrovare una occupazione di qualità. Non deve
realizzato, si poteva essere più celeri. In ambo i casi si parla di
passare il concetto che l'importante è passare la nottata,
posti di lavoro part time, anche di solo otto ore settimanali, che
incentivando dove non serve. Un esempio: nel Click day in
determinano paghe basse in media sui 500600 euro, e di gente
Toscana ci sono state solo 450 richieste di assunzione a tempo
che fa domanda anche perché c'è poco altro in giro. Il lavoro ora
indeterminato: gli incentivi una tantum da soli senza la ripresa
arriva da questi settori, dove spesso non servono alte
non servono. A livello nazionale, mentre il governo si arrabatta su
professionalità, e non più da quelli strutturati a più alto valore
questioni ideologiche, come nel casoImu, manca una politica
aggiunto”.
industriale, basta guardare i casi Finmeccanica, Telecom, Alitalia.
Chi sono quelli che hanno fatto domanda per un posto al
Servirebbe invece ridare reddito alle persone, a partire dal cuneo
McDonald's di Montecatini?
fiscale. E anche nei territori occorre una linea di sviluppo: vanno
“Il numero delle candidature dice che questo lavoro non è più
concentrate le poche risorse che ci sono in modo mirato, come
solo per gli studenti lavoratori ma anche per chi il lavoro lo ha
nell'innovazione,
perso, precari, laureati, gente in età avanzata che è rimasta
senza disperderle indistintamente come invece è successo negli
disoccupata. Nell'industria i primi a sparire sono stati i contratti a
ultimi anni”.
e
domande.
apre
piovono Daniele
responsabile
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che
chiudono
nella
la
ricerca
propria
e
impresa,
mentre
la
nell'internazionalizzazione,
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La manifestazione Studenti in corteo a Firenze "Basta con i tagli all'istruzione" Venerdì scorso mobilitazione degli studenti, in circa 80 città italiane, per protestare contro il degrado e l'abbandono della scuola e dell'istruzione pubblica con lo slogan "Non c'è più tempo". Le associazione studentesche Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza e Link Coordinamento universitario si sono concentrate dalle 9 nelle piazze delle principali città (a Firenze il corteo è partito da piazza S.Marco), ricordando ragioni e obiettivi della protesta: "Da anni ormai sappiamo che il sistema scolastico Italiano è sempre più definanziato e provato da 10 anni di politiche di austerità. Non c'è più tempo da perdere con le politiche di austerità". LEGGI TUTTO
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La manifestazione "Non c'è più tempo: non staremo fermi mentre ci cancellano il futuro" risposto in maniera positiva al nostro appello". Quali sono i problemi principali delle scuole oggi? "Se mi dovessi mettere a fare un elenco non basterebbe tutto il giornalino. Le scuole crollano letteralmente, gli studenti non hanno la possibilità reale di incidere nella democrazia scolastica, non esistono forme di didattica alternativa e la valutazione è più simile ad una schedatura che ad un giudizio oggettivo. Questi sono solo i più eclatanti. Semplificando è il sistema scolastico interno che non funziona. E' rimasto fermo agli anni '30. Non c'è bisogna di riformarla, c'è bisogno di ricostruirla".
Intervista a SAMUELE PIRAS (Uds)
Quali sono le vostre richieste per migliorare i servizi della scuola? "Un'investimento serio sulla scuola pubblica, che passa
Perché venerdì siete scesi in piazza a Firenze? "Gli Studenti In Movimento, SIM, sono scesi in piazza, aderendo alla mobilitazione promossa dall'Unione degli Studenti, per lanciare un segnale chiaro: gli studenti fiorentini
sono
stanchi.
Stanchi
di
promesse
mai
mantenute. Stanchi dei contentini. Stanchi di vedersi togliere quello che gli spetta di diritto a vantaggio di interessi privati o di discutibile utilità. Non si investe più sulla scuola pubblica ormai da troppi anni. Ma non solo in termini economici. Anche in termini sociali e morali". "Sicuramente siamo felicissimi. Siamo riusciti a portare più di 1000 ragazzi in piazza e a costruire un'assemblea in Santa Croce con un centinaio, senza nessun aiuto, considerando anche che siamo (ri)nati a settembre. Tutto quello che si è visto in piazza è frutto di uno sforzo impressionante,
di
un
investimento
economico che deriva soltanto dalle collette che abbiamo fatto tra di noi e dalla voglia di portare la voce degli studenti in piazza. Il corteo ha dimostrato a Firenze, in modo pacifico, che c'è una generazione intera che non ne può
più
e
vedendo
le
facce
delle
persone
delle commissioni paritetiche e dalla sperimentazione di forme di didattica alternativa, ad esempio. Anche le istituzioni fiorentine devono ascoltarci. Molto di quello che si può fare, lo si può fare partendo dalla Regione passando per la Provincia e per il Comune. Non si è fatto abbastanza in questi anni. Non c'è più tempo". Quali saranno le prossime tappe del vostro percorso di rivendicazioni? "Stiamo preparando un'assemblea pubblica. Vogliamo
Che bilancio fate della manifestazione?
organizzativo
dai 13 miliardi per l'edilizia scolastica, dalla costruzione
che
incontravano la manifestazione, direi che la città a
costruire una mobilitazione che non si fermi all'autunno caldo, contribuendo alla costruzione del movimento studentesco. Vogliamo entrare nelle scuole per parlare con i collettivi e trovare insieme una sintesi. Un pensiero va anche ai luoghi di rappresentanza come i consigli di istituto e la consulta; anche se non veramente incisivi, in questi luoghi si può fare molto. Pensiamo che vadano riformati e vogliamo provare a farlo dall'interno. 'Non c'è più tempo' non è solo uno slogan di una manifestazione ma anche uno stimolo per le istituzioni e per gli studenti. La strada è aperta e la voglia è tanta. Non staremo più fermi a vedere il nostro futuro che viene cancellato".
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La tavola rotonda
Suvignano, Cgil in pressing: "Fare la legge sui beni confiscati" "IO RIATTIVO IL LAVORO: LE AZIENDE CONFISCATE COME OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO NELLA LEGALITÀ": oggi c'è stato il convegno all'azienda agricola di Suvignano (Siena). Sono intervenuti JACOPO ARMINI, Sindaco di Monteroni d’Arbia, RENATO SACCONE, Prefetto di Siena, CLAUDIO GUGGIARI, Segretario Generale CGIL Siena, STEFANIA CROGI, Segretario Generale Flai Cgil, LUIGI MARRONI, Assessore Regione Toscana, FILIPPO BUBBICO, Viceministro dell’Interno, SERENA SORRENTINO, Segretario Nazionale CGIL. "SERVE LA NOSTRA LEGGE" “Il riutilizzo delle aziende confiscate alla criminalità è una grande questione che coniuga insieme legalità e lavoro". Lo ha dichiarato Stefania Crogi, Segretario FLAI CGIL Nazionale, nel corso dell'iniziativa presso l'azienda agricola confiscata di Suvignano. "Considerate le potenzialità delle aziende agricole come quella in cui ci troviamo oggi, crediamo necessario mettere in campo tutti gli strumenti, a partire dalla legge di iniziativa popolare, per rendere questi beni fonte di lavoro, di sviluppo, di valorizzazione del territorio e di diffusione di una cultura della legalità. Legalità che diventa così qualcosa di tangibile, come lo sono il lavoro e i prodotti che può dare la terra. Legalità che significa buona occupazione, che in un comparto come quello agricolo può rappresentare rilancio di intere aree del Paese. Suvignano conclude Stefania Crogi – può essere l'emblema di tutto ciò". E sulla necessità di procedere in tempi brevissimi alla approvazione della proposta di legge popolare sulle aziende confiscate, e' intervenuta, sempre da Suvignano, Serena Sorrentino, Segretario Nazionale
CGIL. "Non a caso ha ribadito Sorrentino abbiamo deciso di essere qui oggi, Suvignano e' diventato il simbolo dell'urgenza di approvare quanto prima la proposta di legge popolare sulle aziende confiscate. Queste aziende sono un'occasione di sviluppo, lavoro e legalità contro la crisi, non può continuare a passare l'idea che le mafie riescono a garantire sicurezza sociale e lo Stato no. Per questo chiediamo che la proposta non solo venga calendarizzata in Commissione ma approvata in Aula quanto prima". LEGGI TUTTO MARRONI, BUBBICO E IL PROGETTO ''Siamo orgogliosi del riconoscimento al valore sociale del progetto regionale di valorizzazione della tenuta di Suvignano, che riesce a contemperare le finalità sociali con il proseguimento dell'attività produttiva dell'azienda, che occupa 12 dipendenti, con un valore delle attività e dei beni pari a circa 30 milioni di euro''. Lo ha detto l'assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni partecipando, in rappresentanza del governatore Rossi, al convegno a Suvignano. LEGGI TUTTO
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La tavola rotonda
Suvignano, Guggiari: "Dobbiamo diventare un modello nazionale" Claudio Guggiari, segretario della Camera del lavoro di Siena, la battaglia su Suvignano sembra più vicina ad essere vinta? “Dopo la grande manifestazione di settembre contro la messa all'asta della tenuta, questa tavola rotonda ci ha fatto fare un altro passo in avanti. L'iniziativa è riuscita, le tante presenze istituzionali hanno dato un quadro generale della situazione. E chi, atteso, non è potuto venire, come l'onorevole Donatella Ferranti, ci ha informato che la commissione Giustizia, da lei presieduta, metterà all'ordine del giorno dei lavori la proposta di legge n. 1138 sulle aziende confiscate, forte del sostegno popolare delle 120mila firme presentate alla Camera. Una buona notizia”. Una buona notizia che si è aggiunta all'intervento del viceministro Filippo Bubbico, che ha ribadito il sostegno al progetto di riuso produttivo dell'azienda di Suvignano.
con le mafie. Va creato perciò immediatamente nelle aziende sequestrate o confiscate alla mafia un nuovo modello di attività economica che garantisca sicurezza sociale ai lavoratori ed alle lavoratrici”. Quanto ha pesato la grande mobilitazione di settembre? “Nel territorio di Siena c'è grande senso civico e l'abbiamo dimostrato con la grande compattezza tra sindacati, enti locali, associazioni. Mobilitarsi in questo modo, con la forza dei numeri, delle proposte e delle idee, paga”. Suvignano può essere un modello da esportare in tutta Italia? “Se fallisce l'operazione qua è chiaro che diventa più difficile esportarla altrove. Anche per questo il nostro caso è decisivo: dobbiamo diventare un modello. Noi saremo un pungolo continuo per chi dovrà decidere su Suvignano e sui mille altri beni confiscati, che devono essere convertiti in modo utile alle collettività”.
“Bubbico ha fatto capire che c'è la propensione a dare il bene in gestione alla Regione, come chiede il nostro territorio. Il viceministro aggiunge anche che occorre una riforma del funzionamento dell'Agenzia dei beni confiscati, una riforma che vada nella direzione della nostra proposta di legge. L'obiettivo è ora accelerare i tempi: i beni sottratti alle mafie vanno riconvertiti con soluzioni soddisfacenti, per il territorio, sul piano occupazionale e produttivo. Il 90% delle aziende confiscate fallisce. Ma il lavoro va salvaguardato: è qui che si gioca la nostra battaglia n. 36 - 15 ottobre 2013
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Primo piano Toscana Cassa in deroga, fondi rinviati Quiriconi: "Si ri-colpiscono i deboli" fenomeno incoraggiante, ma la metá di questi a tempo parziale, quindi con un progressivo indebolimento della condizione economica dei lavoratori. D'altra parte la cronaca ci segnala tutti giorni fenomeni impressionanti: oltre 2.000 domande con tanti laureati tra questi, per 40 posti nel nuovo MC Donalds di Montecatini, con buona pace di chi aveva definito "choosy" i giovani italiani, ed é ancora fresca la vicenda delle decine di migliaia di domande di assunzione alla nuova Ikea di Pisa. LEGGI TUTTO SIMONCINI: DECISIONE GRAVE La vicenda del rinvio dello stanziamento dei fondi per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga "La decisione del Consiglio dei ministri di non peraltro senza che i precedenti 500 milioni (33 per la finanziare la cassa integrazione in deroga, Toscana) siano ancora stati resi materialmente diversamente a quanto preannunciato e atteso, è esigibili é gravissima, per Daniele Quiriconi, preoccupante e grave. Siamo in una situazione di responsabile del mercato del Lavoro della segreteria fortissima sofferenza per migliaia di lavoratori e Cgil Toscana. Ancora una volta si colpiscono le lavoratrici e di estrema difficoltà per il sistema di aspettative dei soggetti piú deboli con una imprese". Così l'assessore al lavoro della Regione navigazione a vista da parte del Governo che Toscana Gianfranco Simoncini commenta la impressiona. Tutto ciò alla vigilia di un taglio dei fondi decisione del Governo. In Toscana si copriranno le previsto dalla Legge Fornero che prevede per il richieste fino a metà giugno. La quota che spetterà prossimo biennio 1,7 miliardi dedicati a questo alla Toscana è di 33 milioni. LEGGI TUTTO ammortizzatore sociale che rappresentano 1/3 a voler essere ottimisti, del reale fabbisogno. Le PISTOIA previsioni sulla fine della crisi e sulle sue ricadute sociali si sono in tutta evidenza rivelate BREDA, LUNEDI' SI SONO RIUNITI assolutamente infondate e anche a guardare la I DIRETTIVI UNITARI caduta di domanda di lavoro in Toscana, peraltro in linea col resto del paese, non si può non essere LEGGI TUTTO preoccupati. Nel primo trimestre 2013, ultimo dato organico disponibile, gli avviamenti sono calati a IL MINISTRO ZANONATO poco piú di 150.000 con una riduzione del 12,3% sul "VOGLIAMO CHE RESTI ITALIANA" primo trimestre 2012 e con province che scendono addirittura del 24%. Registriamo un lieve aumento LEGGI TUTTO delle assunzioni con contratto a tempo indeterminato,
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Il progetto
I diritti vestono Prada: protocollo d'intesa per la filiera produttiva E' stata firmata a Terranova tra l’azienda Prada, Filctem Cgil e Femca Cisl un'intesa nuova ed originale che punta a “rendere più coerenti e omogenee le dinamiche organizzative e gestionali tra Prada e le aziende della filiera che esprimono un fatturato prevalentemente orientato alla produzione per Prada”. Ci sono vantaggi per l’impresa ma anche per i lavoratori delle aziende della “galassia Prada” del Valdarno in termini di diritti sul luogo di lavoro. Si concorda, infatti, sulla possibilità di estendere a queste ditte gli accordi di secondo livello attualmente vigenti in Prada nella provincia di Arezzo. Alcuni dettagli: articolazione del periodo feriale minimo da garantire ai dipendenti nel periodo di chiusura collettiva; il ricordo a forme di ore aggiuntive al normale orario definite come “disponibilità programmata”. Nel protocollo d’intesa si può poi leggere che “le norme contenute nel Codice Etico con cui Prada regola i rapporti con i
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propri fornitori esterni, rappresentano un riferimento per tutta la filiera produttiva”. Il codice etico di Prada è molto chiaro e alcuni parti di esso sono citate nel protocollo: “condizioni di lavoro rispettose della dignità della persona”, “radicamento di una cultura della sicurezza e della salute dei lavoratori all’interno del luogo di lavoro, promuovendo la consapevolezza dei rischi e la responsabilizzazione dei comportamenti individuali”. “Questa intesa commentano Marisa Grilli e Gabriele Innocenti per la Filctem Cgil e Davide Scherillo per la Femca Cisl valorizza le buone relazioni industriali come elemento indispensabile anche per le aziende della filiera". LEGGI TUTTO
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MPS, PIANO CHOC DA 5MILA ESUBERI FISAC: SI RIAPRANO LE TRATTATIVE
LUCCHINI, SINDACATI ALL'ATTACCO "IL GOVERNO CI DIA RISPOSTE"
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Cgil Toscana I video della settimana del Canale YouTube LAVORO Landini incalza il governo L'ANGOLO SPI Lettera al premier sugli anziani
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L'ALLARME "L'uso della moneta elettronica in Italia e le sue implicazioni Via a un concorso di idee" Conferenza stampa di Cgil e universitĂ di Firenze e Siena
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Cgil Toscana I video della settimana del Canale YouTube LEGGE 194 "Un grave pasticcio in Consiglio regionale"
Intervista a Dalida Angelini Responsabile organizzazione Cgil Toscana
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L'ANGOLO SPI "Il blocco delle pensioni"
I costi e le conseguenze sugli anziani
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La rubrica LICENZIAMENTO COLLETTIVO E SCELTA DI CHI COLLOCARE IN MOBILITA' La Cassazione, con sentenza n. 17177 del 11.7.2013, ha stabilito che in tema di collocamento in mobilità, l’individuazione dei lavoratori deve avvenire in relazione alle esigenze tecnicoproduttive dell’intero complesso aziendale e ciò anche in base alla definizione di “personale abitualmente impiegato”, secondo cui il riferimento ai profili professionali da prendere in considerazione sono quelli propri di tutti i dipendenti potenzialmente interessati alla mobilità, tra i quali potrà, all’esito della procedura, operarsi la scelta tra i lavoratori da collocarsi in mobilità. Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguardava due lavoratrici che avevano impugnato il licenziamento loro irrogato a seguito della decisione aziendale di chiudere l’unità produttiva cui le stesse erano addette. Poiché era mancato un accordo con le OO.SS. sui criteri di scelta dei lavoratori, le lavoratrici, ravvisavano la violazione dell’art. 5, L. 223/1991 (che riguarda, appunto, i criteri legali da rispettare, in concorso fra di loro: carichi di famiglia, anzianità, esigenze tecnico produttive ed organizzative), per avere la Società limitato la scelta delle dipendenti da licenziare alle sole
unità produttive soppresse di Torino e di Catania senza procedere ad alcuna comparazione con i dipendenti delle restanti sedi di Bergamo, Brescia, Mestre e Bari. Il ricorso, respinto in primo grado, veniva accolto in sede di appello, avverso la cui sentenza la Società ha proposto ricorso per Cassazione che ha dato luogo alla pronuncia qui in commento. La Società ha lamentato l’illegittimità della sentenza impugnata sostenendo che la comparazione tra i lavoratori addetti a reparti contigui non è praticabile in caso di soppressione di sedi che comporti una nuova dislocazione su base nazionale dei lavoratori, con radicale modifica dell’organizzazione dell’azienda e inammissibile interferenza sulle valutazioni economiche che competono all’imprenditore e, infine, con l’introduzione di un ulteriore elemento di incertezza costituito dall’impossibilità di conoscere preventivamente l’effettiva disponibilità del lavoratore a trasferirsi in altra sede, a centinaia chilometri di distanza dalla sede di provenienza, in una regione diversa dalla propria, con riflessi anche sulla possibilità stessa di realizzare quella riorganizzazione necessaria per la sopravvivenza della società.
a cura dello Studio Rusconi
Via della Condotta 12, 50122 Firenze partita iva 05724800486 Tel. 055-2302805
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Camusso a Letta: "Sanità e sociale, no
ai tagli lineari. Detassate il lavoro" In una intervista a 'La Repubblica' la numero uno di CGIL Susanna Camusso boccia l'impostazione che si vuole dare alla legge di stabilità. Visto che con il taglio del cuneo fiscale da 45 miliardi si prospetta, per gli italiani che guadagnano fino a 55 mila euro, un aumento in busta paga di poco superiore ai 100 euro l'anno, non sarebbe meglio indirizzare quelle risorse per esempio in investimenti produttivi? "Guardi, io penso che ci voglia un'altra legge di Stabilità. Penso che non si possa continuare a non scegliere avendo poche risorse. Bisogna cambiare politica economica. La ragione della profondità della crisi, con la frantumazione progressiva del nostro sistema produttivo, sta nell'estrema e crescente diseguaglianza sociale che si è prodotta. L'economia resta in affanno, la disoccupazione cresce, gli investimenti sono fermi anche perché la gente non può più consumare". Cosa bisognerebbe fare? "Spostare significativamente i pesi, non limitarsi a distribuire ciò che c'è. Così si possono trovare ben più dei cinque miliardi di cui si parla e rendere percepibile la riduzione delle tasse sul lavoro". Qual è la vostra proposta? "L'abbiamo illustrata al presidente del Consiglio. Pensiamo che le rendite finanziarie non possano più essere tassate al 20% mentre nel resto dell'Europa il prelievo parte dal 25% in su. Spostiamolo anche noi almeno al 25. Sui Bot si paga ancora il 12,5% mentre nel resto del mondo siamo al 20. Senza parlare di patrimoniale, che suscita drammi solo ad evocarla, si possono fare queste due operazioni nel
segno della redistribuzione". Ma i Bot li comprano i piccoli risparmiatori. Le sembra un'operazione di redistribuzione della ricchezza? "Il 90% dei Bot è in mano alle banche. Non raccontiamo un mondo che non c'è. Certo ci sono anche i pensionati e i lavoratori che hanno investito in Bot con un prelievo fiscale del 12,5%. E che hanno goduto anche di un aumento del rendimento per effetto indiretto della crescita dello spread. A tutti costoro si può chiedere un contributo". La solita ricetta: nuove tasse. "No, non sono nuove tasse. È una diversa distribuzione della tassazione". Pensa che così si recupererebbero dieci miliardi e più perché il taglio al cuneo fiscale si faccia sentire sulle buste paga? "Si potrebbe arrivare a quella cifra". LEGGI TUTTO
LA MANIFESTAZIONE
SABATO SCORSO ROMA HA SFILATO A DIFESA DELLA COSTITUZIONE GUARDA LA FOTOGALLERY
n. 36 - 15 ottobre 2013
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Gli appuntamenti/1 La crisi e i nuovi stili di vita CAMBIAMENTO DEGLI STILI DI VITA E DEI CONSUMI IN TEMPO DI CRISI Progetto cofinanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico martedì 22 ottobre, ore 9,30, Sala delle Feste di Palazzo Bastogi via Cavour 18, Firenze Report indagine conoscitiva, presentata da: G.Minigrilli Presidente Federconsumatori Toscana Interventi: Alessio Gramolati Segr. Gen.le Cgil Toscana Ivan Malevolti Consulente Federconsumatori Claudio Vanni Unicoop Firenze Salvatore Allocca Assessore Regionale e Pres. CRCU Rosario Trefiletti Presidente Federconsumatori
Come modificare la P. A. “SEMPLIFICARE PER RAFFORZARE PROPOSTA PER UNA MODIFICA ORGANICA DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE” lniziativa promossa dalla Cgil per mercoledì 16 ottobre a Roma presso il Centro Congressi Frentani in via dei Frentani 4 dalle ore 10 alle ore 17 che avrà al centro la proposta del sindacato di modifica degli assetti istituzionali e della Pubblica amministrazione. La giornata, presieduta dalla responsabile Riforme istituzionali della Cgil, Giordana Pallone, sarà introdotta dal segretario confederale, Danilo Barbi. Interverranno poi: Nino Baseotto, Franco Bassanini, Sandra Bonsanti, Donata Canta, Carla Cantone, Rossana Dettori, Vasco Errani, Alessio Gramolati, Ignazio Marino, Valerio Onida, Alessandro Pace, Domenico Pantaleo, Stefano Rodotà , Walter Schiavella, Franco Tavella, Luciano Vandelli. Concluderà i lavori il leader della Cgil, Susanna Camusso. LEGGI TUTTO
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Gli appuntamenti/2 Montevarchi, cinema e lavoro L'INTELLIGENZA DELLE COSE IL CINEMA PER CONOSCERE LA REALTA' SOCIALE LA RASSEGNA DI MONTEVARCHI LUNEDI' 28 OTTOBRE Ore 21 CINE8MULTIPLEX, proiezione del film ACCIAIO di Stefano Mordini (ingresso gratuito) MARTEDI' 29 OTTOBRE Ore 9,00 LICEO SCIENTIFICO VARCHI Incontro con le scuole sul tema del LAVORO. Intervengono: Nedo Migliorini, SUSANNA CAMUSSO, Stefano Beccastrini, Pierluigi Fabiano. Proiezione del film "Questo mondo è per te" di Franceco Falaschi. Ora 15 AUDITORIUM COMUNALE via Marzia presentazione del volume C’ERA UNA VOLTA IL LAVORO, I LAVORATORI DI TOSCANA SULLO SCHERMO DEL CINEMA. Intervengono: SUSANNA CAMUSSO, Francesco Maria Grasso, Stefano Beccastrini, Franco Vigni. Ore 16,30 IL LAVORO IN VALDARNO attraverso alcuni documentari dell’Associazione Culturale MACMA. Ore 17.30 proiezione del film METELLO di Mauro Bolognini MERCOLEDI' 30 OTTOBRE Ore 20,45 AUDITORIUM COMUNALE via Marzia proiezione del film DI TESSUTI E DI ALTRE STORIE di Teresa Paoli. Ore 21.30 proiezione del fi lm LA BELLA VITA di Paolo Virzì GIOVEDI’ 31 OTTOBRE Ore 20,45 AUDITORIUM COMUNALE via Marzia proiezione del film GIOVANNA di Gillo Pontecorvo. Ore 20,45 CANTIERANTI SENZA PADRONESOGNI E STORIE DELLE COOPERATIVE, musiche, parole e immagini sul lavoro dalle società di mutuo soccorso al kibbuz
Gramolati al Centro R. F. Kennedy IL MONDO CHE CAMBIA PENSARE IL CAMBIAMENTO dal 2 al 30 ottobre, Robert F. Kennedy Center Europe, via Ghibellina 12/A, Firenze III Ciclo di incontri (ideato da Giorgio Burdese di Aics Firenze) Mercoledì 16 ottobre, ore 17 dibattito "Le relazioni tra impresa e lavoro per la realizzazione del sistema welfare, della sostenibilità e della coesione sociale" Intervengono Marialina Marcucci (imprenditrice), Alessio Gramolati (segretario generale Cgil Toscana), Laura Belloni (direttrice del Centro di riferimento regionale sulle crititicità relazionali) n. 36 - 15 ottobre 2013
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Cultura
I libri della settimana dall'archivio storico di Cgil Toscana OLTRE
LA CRISI
L’UTILIZZO
DELLA FORMAZIONE CONTINUA
PER L’INNOVAZIONE DELLE
PMI
ITALIANE
Autori: Ires. Parole chiave: Pmi lavoro imprese economia crisi economica. Casa editrice: Ediesse. Pubblicato nel: ottobre 2013. Pagine: 176 ISBN: 88230179866 Il Fondo Formazione PMI, costituito da Confapi, CGIL, CISL, UIL, negli ultimi anni sta promuovendo l’utilizzo della formazione continua per i lavoratori delle Piccole e Medie Imprese come una misura per uscire dalla crisi. Nel volume viene fornito un primo spaccato sulla durata, sui contenuti e sui target delle attività formative finanziate nel biennio 20102011, per sostenere imprese e lavoratori in percorsi di riqualificazione e aggiornamento all’interno di processi più ampi di innovazione finalizzati alla crescita produttiva e di settore.
TRA L’INCUDINE E IL MARTELLO LA SATIRA AI TEMPI DI “LAVORO” Autori: Maria Paola Del Rossi , Ilaria Romeo (Prefazione: Michele Serra). Parole chiave: sinistra politica satira periodico Cgil. Casa editrice: Ediesse Pubblicato nel: settembre 2013. Pagine: 280. ISBN: 8823016804 Il volume propone una selezione di vignette tratte dal periodico del la Cgil «Lavoro» dal 1949 al 1955, in gran parte pubblicate nella rubrica satirico umoristica «Tra l’incudine e il martello». Dall’antologia, attraverso una chiave di lettura satiricoiconografica, emerge una rappresentazione a tratti inedita del difficile percorso di ricostruzione prima e sviluppo poi del Paese, veicolata da una rivista che si impone nel panorama editoriale di quegli anni per lo sguardo innovativo con cui affronta le tematiche legate al lavoro.
I volumi possono essere presi in prestito per un periodo massimo di un mese Via Pier Capponi 7 50132 Firenze web: http://www.tosc.cgil.it/ftp/centrodocumentazione/docume_home.htm mail: centrodocumentazione.regionale@tosc.cgil.it ; Tel:055.5036288
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Taccuino L'INTESA FILCTEM, FEMCA, UILTEC RINNOVATO CONTRATTO CONFAPI, 107 EURO DI AUMENTO NEL TRIENNIO 15.000 GLI ADDETTI INTERESSATI LEGGI TUTTO
L'INDAGINE IRES E' NATO IL SITO www.elaborazione.org SE SEI UN LAVORATORE DELLA CONOSCENZA ENTRA E COMPILA IL QUESTIONARIO DEDICATO AL TUO SETTORE GUARDA IL VIDEO
Da Rodi alla Sicilia Da Ischia a Cuba
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In breve
Ataf e Maggio: a Firenze dipendenti in allerta Timore spacchettamenti e disdette contrattuali ''Non è passato neanche un anno da quando il Comune di Firenze e gli altri Comuni proprietari di Ataf hanno deciso di vendere la società'' e ''oggi la nuova proprietà ha disdetto tutta la contrattazione aziendale ed ha annunciato la 'morte' di Ataf a partire dal 31 dicembre prossimo, dividendo servizio e lavoratori in tre società diverse (Busitalia, Cap, Autoguidovie)''. Lo affermano, in una nota unitaria, i sindacati del trasporto fiorentini che chiedono un intervento della Regione Toscana. ''La disdetta dei contratti si legge ancora e l'ulteriore spacchettamento dell'attuale azienda è in aperta violazione di tutte le garanzie a tutela dei lavoratori e della legge regionale 42/98 sul tema dei trasporti, pertanto nel diffidare l'azienda dal procedere in tal senso, chiediamo alla Regione Toscana di intervenire allo scopo di far rispettare la legge''. Anche al Maggio Musicale Fiorentino i sindacati sono in allerta: il commissario Bianchi vuole ridurre fli organici e rivedere i contratti integrativi. LEGGI TUTTO
Arezzo, sindacati uniti a difesa della sede Inps "Una battaglia per i lavoratori di ogni settore" “I problemi della sede Inps di Arezzo non sono soltanto dei dipendenti di questo istituto ma interessano, senza eccezione alcuna, tutti i lavoratori e tutti i pensionati della provincia di Arezzo”. Cgil, Cisl e Uil sono decisi a trasformare la vertenza all’istituto previdenziale in una battaglia confederale capace di coinvolgere la Rsu, le federazioni di categoria del pubblico impiego e degli altri settori e quindi anche le confederazioni. L’impegno è stato confermato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dai Segretari confederali di Cgil e Cisl, Mugnai e Salvini.Con loro i segretari delle federazioni di categoria del manifatturiero e non solo del pubblico impiego. “Deve essere chiaro che 46 addetti in meno nell’organico della sede di Arezzo finiranno per compromettere il regolare funzionamento dell’istituto. In questo senso abbiamo segnali chiari non solo dall’interno ma anche dai nostri Patronati che hanno rapporti quotidiani con l’Inps. La crisi economica ha aumentato e non certo diminuito i carichi di lavoro dei dipendenti. Pensiamo soltanto alle crisi aziendali e alla conseguente gestione degli ammortizzatori sociali. Compromettere la funzionalità dell’Inps vuol dire minare uno dei pilastri dello stato sociale. Le segreterie confederali di Cgil Cisl e Uil sostengono quindi la vertenza aperta dalla Rsu e dalle federazioni del pubblico impiego. LEGGI TUTTO
Castelfiorentino, c'è l'ok del ministero alla Cassa integrazione per i 147 impiegati nella Shelbox È stata approvata dal Ministero del lavoro la cassa integrazione straordinaria per i dipendenti della Shelbox di Castelfiorentino fino al 5 marzo 2014. «Non era del tutto scontato che ciò avvenisse dopo la riforma del mercato del lavoro fatta dall`ex ministro Fornero sottolinea Massimo Simoncini della Rsu Fiom Cgil ma grazie all`impegno di tutti questo è stato possibile e a nome dei lavoratori vogliamo ringraziare tutti i soggetti che hanno partecipato (le istituzioni locali, sindacali, politiche e religiose) a questo primo risultato importantissimo. Contemporaneamente siamo a sollecitare il massimo sforzo di tutti per trovare al più presto una soluzione industriale per i 147 lavoratori della Shelbox consapevoli delle difficoltà ma altrettanto certi che ce la possiamo fare. Noi non ci fermeremo, continueremo con il nostro presidio permanente che ormai dura da dieci mesi, per la nostra battaglia a difesa del nostro posto di lavoro, perché la Shelbox ritorni ad essere leader in Italia, come lo stato per tanti anni e con le professionalità acquisite lo potrà benissimo ritornare». I lavoratori dell`azienda produttrice di case mobili, sono in cassa integrazione dalmarzo scorso, giorno in cui la Shelbox è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Firenze. L`istanza in questione era stata presentata il 10 maggio. LEGGI TUTTO
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