Primomaggio 37 2016

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Numero 37/2016 - Anno 6

NOI NO Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: sabato 26 novembre manifestazione a Roma. Tanta Cgil Toscana sarĂ presente pagine 2-4 In primo piano Boom di voucher e meno assunti, il focus Ires sull'economia toscana pagina 5 Tessile, lavoratori in sciopero: il presidio regionale a Prato pagina 6 Conad Tirreno, la Filcams ottiene la proroga dell'integrativo pagina 9 Referendum: l'analisi di Camusso e la pagina Facebook pagina 11

La newsletter settimanale

22-11-2016

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Editoriale di Alessandra Cialdani

(Fisac Cgil, Coordinamento Donne Cgil Toscana)

Un'idea di donna differente da quella che ci propongono Ci sarò, e ci saremo, alla manifestazione #Nonunadimeno del 26 novembre, per raccontare un’idea di donna differente da quella proposta di continuo dagli schermi televisivi, dai giornali, dalla pubblicità, da molti testi scolastici.

Si moltiplicano le notizie di femminicidi e violenze orribili, ma per quanto la crisi aggravi la situazione non si tratta di un fenomeno nuovo. La convinzione che le donne siano oggetto di proprietà, da valutare in funzione del gusto o dell’approvazione maschile, è radicata con forza nelle nostre società. Ancora nel 2016 bambine e adolescenti sono spinte non a sviluppare le proprie unicità e inclinazioni, ma ad inseguire un modello estetico e di comportamento che incontri il gusto degli uomini intorno a loro: familiari, compagni di scuola, e più avanti il partner, i colleghi, l’eventuale datore di lavoro. Una donna docile, accondiscendente, bella e curata, che non occupi posti di responsabilità, che a parità di lavoro guadagni meno, che si faccia carico della famiglia.

Che non ambisca all’autodeterminazione e alla realizzazione di sé. Così qualche “uomo” si sentirà legittimato a far valere i propri diritti sull’oggetto di sua proprietà. Se questo deciderà con chi stare o non stare, se vorrà scegliere di studiare, lavorare o fare figli, di truccarsi o no, di vestirsi, divertirsi ed esprimersi come desidera.

Cambiare questa mentalità è la nostra sfida. Il 26 sarò a Roma (partenza della manifestazione da piazza Repubblica alle 14) insieme a migliaia di altre

donne e ragazze, uomini e ragazzi, per condividere un’idea di parità che va alimentata ogni giorno. Per poterci dire presto donne forti e libere, e uomini migliori.

n. 37 - 22 novembre 2016

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La giornata "Sabato a Roma saremo una marea" Appello per tutte, "non una di meno"

In piazza "Non una di meno", per dire no alla violenza sulle donne: il 26 novembre a Roma una grande manifestazione per ricordare le vittime di femminicidi e aggressioni, ma anche per rivendicare diritti e libertà. Un appello rivolto a tutti, uomini compresi. Le organizzatrici: "Dall'evento uscirà un piano antiviolenza" L'appello è per tutte, 'Non una di meno', come una voce sola, forte e grande, contro il femminicidio. Per Sara, bruciata viva a Roma, pochi mesi fa, per R. che aveva soltanto 13 anni ed è stata violentata dal branco a Melito Porto Salvo, mentre tutti giravano la testa dall’altra parte. Per le sessanta donne assassinate nel nostro paese nel 2016 e il 2016 non è ancora finito, per Carla, aggredita con l’acido dall’ex fidanzato e per fortuna sopravvissuta, ma anche per il lavoro, la parità dei salari, per la legge 194.

Per questo, e molto altro, migliaia di donne, e altrettanti uomini, figli, mariti, amici, padri, scenderanno in piazza il 26 novembre prossimo in

una manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne, in un corteo che si annuncia grande e imponente. Senza partiti, senza ombrelli politici né sponsor istituzionali, "ma aperte a chiunque voglia partecipare" dicono le organizzatrici, e cioè l'Udi, l’Unione donne italiane, la 'Rete Dire', che riunisce 77 centri antiviolenza, e 'Io Decido', che riunisce i gruppi del femminismo romano. Un'idea nata la primavera scorsa, racconta Titti Carrano, avvocata e presidente della Rete Dire, "dopo l’atroce omicidio di Sara Di Pietrantonio", per reagire ad una sensazione, ormai di impotenza, contro il ripetersi senza sosta di omicidi di donne da parte di uomini, spesso mariti, compagni, fidanzati. "Vogliamo scendere in piazza e riempire le strade di Roma, per riaffermare la libertà delle donne in tutti gli ambiti della vita, dal lavoro, sempre più precario, alla sessualità, ribadire il principio dell’autodeterminazione femminile. Oggi c'è un attacco globale ai nostri diritti – dice con chiarezza Titti Carrano – in Italia e nel resto del mondo, e da questa manifestazione usciranno proposte concrete, ad esempio un piano antiviolenza prodotto dai movimenti femministi, nato cioè dall’esperienza di chi ogni giorno, nei nostri centri, combatte sul campo l'aggressione maschile contro le donne".

Perché la verità è che fino ad ora né la legge del 2013 contro il femminicidio, né il piano antiviolenza prodotto dalla commissione Pari Opportunità, hanno dato i risultati sperati. Né sul fronte della dissuasione (il numero dei femminicidi non diminuisce), né sul fronte della repressione. LEGGI TUTTO

n. 37 - 22 novembre 2016

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La giornata VenerdĂŹ Dalida Angelini a Grosseto con lo Spi. Contributi di compagne

n. 37 - 22 novembre 2016

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Il rapporto

Focus Ires: in Toscana nel 2016 10 milioni di voucher. Meno assunti «Il processo di selezione è ancora in corso ­ spiegano Mirko Lami di Cgil Toscana e Fabio Giovagnoli, presidente di Ires Toscana ­ la selezione finale ancora non è arrivata, e il proceso in corso porterà a un cambiamento strutturale dell'apparato produttivo toscano. Abbiamo aziende più solide, ma altre sono già uscite dal mercato, anche se in taluni casi avevano marchi solidi su cui contare».

I voucher lavoro in Toscana a fine anno supereranno quota dieci milioni: è la previsione della Cgil regionale, che oggi ha presentato il focus sull'economia realizzato da Ires, secondo cui nei primi otto mesi del 2016 sono stati venduti 7,1 milioni di voucher, con un aumento del 42,4% sul 2015, anno in cui si era registrata una crescita del 85,5% sul 2014.

Lo stock di occupati cresce in tre mesi del 2,9%, ma le nuove assunzioni complessive dei nove mesi calano del 7%, con un ­31,3% per i tempi indeterminati la cui quota sul totale scende in un anno dal 27,6% al 20,4%, mentre per il lavoro a termine sale dal 54,7% al 61,3%. Cresce la cassa integrazione, con un saldo del +5% rispetto ai primi tre trimestri del 2015, da 26,5 a 27,8 milioni di ore: si ridimensiona la Cig ordinaria (­31%), mentre cresce la straordinaria (+9%), che supera i 19 milioni di ore.

Per quanto riguarda l'indennità di disoccupazione, le prestazioni di sostegno al reddito sono aumentate del 15,8% rispetto ai primi nove mesi 2015. Il numero dei percettori di trattamenti di disoccupazione come Aspi, Naspi, e Dis­coll è cresciuto di 16.475 unità.

La Toscana è alle prese con una economia sostanzialmente ferma. Siamo di fronte ad una ripresa molto debole in assenza di investimenti adeguati, ad un mercato del lavoro fermo e soggetto ad impoverimento e ad un credito alle prese con una difficile fase riorganizzazione.

Già dalla precedente nota trimestrale avevamo rivisto al ribasso, sulla base del quadro informativo di Prometeia, i valori relativi al PIL, agli investimenti e al valore aggiunto. Oggi confermiamo, per il 2016, la tendenza di una crescita al di sotto delle aspettative.

Riguardo al 2015 il dato assestato, rilasciato da Prometeia, evidenzia un impercettibile movimento positivo del PIL toscano in termini reali (+0,3%) con una revisione al ribasso di 5 decimi di punto nei confronti delle precedenti stime aggiornate ad aprile.

Sul mancato obiettivo della previsione ha inciso, in negativo, il trend degli investimenti che si mantengono ad a un livello decisamente insufficiente a invertire il ciclo economico. Ancora una volta la Toscana deve affidarsi all'export per mantenere un comunque incerto equilibrio. Le nostre previsioni ci danno infatti per i prossimi due anni una crescita, ancorché non esplosiva, delle esportazioni toscane, soprattutto di nuovo nella meccanica e, forse, nell'agricoltura. Quanto potrà durare questa situazione? LEGGI TUTTO

n. 37 - 22 novembre 2016

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Lo sciopero CCNL tessile, centinaia di lavoratori toscani in presidio a Prato

Ieri i lavoratori del settore tessile­abbigliamento della Toscana hanno scioperato in difesa del Contratto nazionale di lavoro e per contrastare le posizioni espresse al tavolo di trattativa da Sistema Moda Italia, associazione aderente a Confindustria, che mirano a comprimere le condizioni economiche e normative e il ruolo negoziale di Rsu e Organizzazioni sindacali territoriali. A Prato si è svolto un presidio (con Cgil­Cisl­Uil di categoria) di diverse centinaia di lavoratrici e lavoratori, provenienti da tutta la Toscana, presso la sede di Confindustria Toscana Nord (l’adesione allo sciopero è stata alta, con punte dell’80%). L'iniziativa delle lavoratrici e dei lavoratori della Toscana si inserisce nel quadro più generale di proteste e mobilitazioni unitarie in atto nell'intero paese che riguarda gli oltre 400mila addetti (di cui circa 40mila in Toscana) delle aziende del tessile/abbigliamento il cui contratto di lavoro è scaduto da oltre 7 mesi.

“Le lavoratrici e i lavoratori tessili della Toscana hanno fatto sentire la propria voce ­ dichiarano Fabio Berni, Segretario Generale della Filctem Cgil Toscana, e Massimiliano Brezzo, Segretario

Regionale Filctem Cgil con delega al Settore Tessile ­ per ribadire l'importanza del Contratto Nazionale di Lavoro e la necessità di giungere quanto prima alla conclusione della trattativa per il suo rinnovo.

L’auspicio è chiudere sul Contratto, ma se non arriveranno risposte adeguate dalle controparti la mobilitazione potrà proseguire". Tra i lavoratori scesi in piazza a Prato c’è stato anche disappunto sul comunicato di Sistema Moda Italia, arrivato a poche ore dallo sciopero, in cui si fa una ricostruzione inesatta della vertenza.

"Riteniamo profondamente sbagliata ­ continuano i rappresentanti della Filctem Toscana ­ la posizione di SMI e, su alcuni aspetti, palesemente in contrasto con le posizioni ufficiali più volte affermate dai rappresentanti delle imprese. Non possiamo infatti

interpretare diversamente alcune proposte avanzate dalla delegazione datoriale al tavolo di trattativa, come quella di accentrare a livello nazionale la discussione su alcune materie, come l’orario e le classificazioni, oggi demandate alla contrattazione aziendale". LEGGI TUTTO

n. 37 - 22 novembre 2016

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Lo scambio Il report della visita di Cgil Toscana in Germania dal sindacato Dgb

Dal 5 al 9 settembre 2016 una delegazione della Cgil Toscana si è recata a Magonza per incontrare i colleghi della DGB della Renania Palatinato, al fine di confrontarsi su tematiche di grande rilevanza e attualità sindacale, con una particolare attenzione ai temi del Mercato del Lavoro e alle prospettive della cosiddetta Quarta rivoluzione industriale o Industria 4.0. Gli incontri e le visite che si sono svolti hanno rafforzato la conoscenza della situazione economico,

politico, sindacale, della Renania Palatinato e della Germania, nonchè i rapporti tra la CGIL Toscana e la DGB. Ci sono state le migliori condizioni per condividere spunti di riflessione, valutare i temi di maggiore interesse e rinsaldare i rapporti.

SCARICA IL REPORT DI MIRKO LAMI E MONICA STELLONI

n. 37 - 22 novembre 2016

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L'intervento Alternanza scuola-lavoro Il momento di essere eretici di FRANCESCA BETTI (Flc Cgil Toscana)

La riflessione va condotta a partire dalle numerose mancanze della legge 107. Così come concepita, la riforma sull’ASL risulta un attacco all’autonomia scolastica: introduce l’obbligo

“Siate eretici”, è così che si è

di un percorso che ­ in assenza di una cabina di regia

concluso l’intervento di Luigi

nazionale, con diramazioni territoriali che consenta uno

Caramia (Centro nazionale FLC

sviluppo del rapporto scuola­lavoro che coinvolga tutti i

CGIL) al Seminario nazionale

soggetti deputati (Ministero dell’Istruzione e del Lavoro,

sull’Alternanza Scuola­Lavoro

Regioni e Parti Sociali) ­ non può essere attuato ugualmente

(da qui in poi, ASL), “Fare

in tutte le regioni.

scuola dentro e fuori le aule”,

Durante l’anno scolastico appena concluso è spesso accaduto

dello scorso 13 ottobre. Visto il tema, la citazione ­ ripresa da

che gli istituti abbiano acquistato pacchetti “usa e getta”, nati

un intervento del 2014 di Don Luigi Ciotti ­ è decisamente

in modo occasionale, da soggetti privati. La prima regola per

calzante: in greco, infatti, “eresia” significa “scelta” e nel caos

una ASL di qualità è che la progettazione dei percorsi rimanga

che racchiude oggi l’espressione “alternanza scuola­lavoro” è

prerogativa esclusiva della scuola ma non solo del dirigente

assolutamente necessario saper scegliere e far chiarezza,

scolastico: è importante coinvolgere in questa fase anche il

perché, per continuare citando Seneca, “non c’è vento

collegio docenti e gli studenti.

favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. E mentre

Rispetto a questi ultimi ­ oltre un milione per il corrente anno

il MIUR continua a veicolare comunicazioni contraddittorie e

scolastico ­ è urgente che venga predisposta a loro tutela la

incomplete in materia, la CGIL invita le categorie ad un

Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola

continuo e costante confronto sul tema, al fine di creare una

lavoro, promessa dal governo ma non ancora disponibile.

mappa orientativa, fissare delle “tappe confederali”

Altro punto focale da monitorare con attenzione, è il registro

nell’espletamento di questo “nuovo” obbligo introdotto dalla

delle nazionale delle imprese, quello strumento che dovrebbe

Legge 107.

garantire trasparenza e affidabilità dell’azienda oltre che

Il monitoraggio CGIL effettuato sul primo anno di attuazione

certificare la sua capacità formativa: attualmente risultano

delinea infatti un quadro preoccupante: un ragazzo su quattro

soltanto 500 iscrizioni ma soprattutto non è prevista

è fuori da percorsi di ASL di qualità, l’80% delle scuole hanno

l’obbligatorietà per la scuola di sottoscrivere convenzioni con i

progettato percorsi di ASL partendo da offerte di soggetti

soggetti che vi aderiscono. La guida operativa del MIUR recita

privati, l’80% delle esperienze di lavoro sono realizzate

infatti: “Le convenzioni possono essere stipulate, tuttavia,

almeno in parte nel periodo estivo quando le attività didattiche

anche con imprese, musei e luoghi di cultura e di arte,

sono sospese, il 90% dei percorsi ASL si realizzano in piccole

istituzioni, che non sono presenti nel Registro nazionale per

o micro imprese (tessuto che non aiuta il controllo della

l’alternanza scuola­lavoro.”

capacità formativa delle aziende). Insomma, agendo “in

Una “buona” ASL richiede inoltre investimenti su tutto il

emergenza”, istituzioni scolastiche e mondo del lavoro hanno

personale scolastico sia in termini di contrattazione di istituto

trovato non pochi ostacoli e difficoltà nell’applicazione di una

(orario di lavoro e retribuzione) che di formazione (la figura del

normativa calata dall’alto, predisposta senza dialogo sociale.

“tutor interno” ad esempio necessita di competenze specifiche

Come si progetta quindi una “buona” alternanza che instauri

su materie come salute e sicurezza).

un rapporto virtuoso tra scuola e impresa?

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n. 37 - 22 novembre 2016

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L'intesa Conad Tirreno, integrativo prorogato La Filcams: "Risultato importante" Tirreno, la Filcams Regionale e delle province di Pistoia, Pisa e Livorno e la Uiltucs di Pistoia. La decisione di prorogare il Contratto Integrativo Aziendale nasce da una analisi condivisa del contesto di grande difficoltà del settore e dalla volontà delle OO.SS. e di Conad del Tirreno di dare certezze e continuità alla contrattazione, prorogando un contratto che, al suo interno, contiene regole e diritti migliorativi, sia normativi che economici per le lavoratrici ed i lavoratori. Nel corso dell'incontro è stato anche confermato, per un anno, l'accordo sul trattamento della malattia con la retribuzione dei giorni di carenza. "E’ un risultato raggiunto in un momento difficile e di crisi, dove sempre più spesso le aziende, sbagliando, tendono a mettere in discussione diritti e salario. Quindi un accordo in controtendenza che riconosce il valore del lavoro dei dipendenti e che si è realizzato per il sostegno dato dalle lavoratrici e dai lavoratori alle richieste del sindacato”, conclude Bernardini.

Una settimana fa si è tenuto l'incontro tra sindacati e la direzione di Conad del Tirreno per affrontare la richiesta sindacale di Proroga del Contratto Integrativo Aziendale.

Dopo diversi confronti, come richiesto da Filcams L'INIZIATIVA Cgil, e con Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, è stato sottoscritto un Verbale di Accordo che proroga di un anno e mezzo il Contratto Integrativo Aziendale, spostando la scadenza al 30 giugno 2018. L'accordo interessa gli oltre 200 dipendenti di Conad del Tirreno presenti in Toscana nella sede amministrativa di Pistoia e nel Centro di Distribuzione di Montopoli (Pisa). “Un risultato importante perché dà continuità alla contrattazione e, per questa via, riconosce il ruolo di rappresentanza delle RSU e RSA ­ dichiara Cinzia Bernardini, segretaria Filcams Cgil Toscana ­ e impegna i sindacati e l'azienda al confronto per "COMUNICARE CON EFFICACIA" confermare le corrette relazioni sindacali ricercate e IL CORSO DI FISAC TOSCANA praticate in tutti questi anni”.

All'incontro erano presenti tutti i delegati di Conad del LEGGI TUTTO n. 37 - 22 novembre 2016

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La nota

Tav e mobilità: Cgil, Fillea e Filt Toscana, "fare bene e presto" centrale.

L'obiettivo condiviso era quello di realizzare un sistema di mobilità rapido, efficace e certo per chi si muove per lavoro e per turismo nell'intera Toscana.

In coerenza con queste finalità, il 10 aprile 2015 Rfi e Regione Toscana hanno firmato un protocollo di intesa che prevede nei prossimi 5 anni un aumento di 23,7 Mil di KM/Treno pari circa al 5% in più di capacità della rete regionale e una programmazione di servizi su Prato ogni 10. LEGGI TUTTO Tav a Firenze, mobilità e infrastrutture toscane: la nota firmata da Maurizio Brotini, Segretario CGIL Toscana, Gianfranco Conti, Segretario generale FILT CGIL Toscana, Giulia Bartoli, Segretaria generale Fillea CGIL Toscana, Roberto Bardi, resp.

Dipartimento ambiente e territorio CGIL Toscana: Le scelte in materia di mobilità e infrastrutture della Toscana non possono essere affidate alle volontà ed alle convenienze di privati.

La Politica, le Istituzioni e le parti sociali avevano condiviso ­ già ormai da quasi venti anni ­ un sistema che potenziasse il trasporto su ferro, liberasse i binari di superficie di Santa Maria Novella a favore del trasporto pendolari di tutta la Toscana, collegasse il servizio dell'Alta Velocità con il resto della mobilità toscana (tram, treni, bus, traghetti) oltre che con l'Aeroporto di Firenze.

Sarebbe altresì utile potenziare la linea Firenze SMN­Pisa Centrale anche nella tratta Empoli­Pisa Centrale. Si avrebbe un vantaggio netto per i pendolari della costa Tirrenica, per i collegamenti tra i due aeroporti, per il flusso turistico, di studenti e ricercatori tra i due poli artistici e scientifici (Firenze e Pisa). Inoltre, ne trarrebbe vantaggio il trasporto merci e intermodale tra i porti tirrenici e la Toscana

EMERGENZA CASA, LETTERA DI SUNIA E CGIL ALLE ISTITUZIONI

Emergenza abitativa e proposte per affrontarla nelle politiche abitative della Legge di Stabilità: segue il testo della lettera che Simone Porzio (segretario generale Sunia Toscana), Maurizio Brotini (segreteria Cgil Toscana) e Maurizio Bardi (resp. Dip. Ambiente Territorio Cgil Toscana) hanno inviato ai parlamentari della Toscana, al Presidente della giunta regionale Toscana Enrico Rossi, al Presidente del Consiglio regionale Toscana Eugenio Giani, al Coordinatore ANCI Toscana Matteo Biffoni, ai Gruppi consiliari Regione Toscana. LEGGI TUTTO

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Il referendum Camusso: "Montato ad arte un clima da 'invasione delle cavallette' sul No"

“Passiamo le giornate a sentirci dire che se non cambia la Costituzione non ci sarà stabilità. Mi pare invece che ci sarebbe una totale stabilità degli organismi di governo anche in caso contrario, da questo punto di vista siamo assolutamente tranquilli. Secondo Confindustria bisogna votare Sì per garantire la governabilità altrimenti arriva la recessione? Devo dire che la fantascienza non ha limiti”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso durante un'iniziativa a Bari per il No (con Michele Emiliano) ha esordito nel suo intervento per spiegare i motivi che spingono la confederazione di corso d'Italia a schierarsi per il No. Un discorso incentrato su tre miti da sfatare. Il primo, per l'appunto, è quello del presunto rischio di governabilità se la riforma dovesse essere bocciata.

“Il governo – ha osservato Camusso – non è qualcosa di astratto e non dipende dalla Costituzione, dipende dai programmi; la governabilità può essere garantita anche da forze tra loro differenti e la Costituzione è proprio la cornice che garantisce la democrazia, non può essere l'opposto”.

Il riferimento è all'articolo 72. Nella nuova versione non sarà più il Parlamento a decidere tempi e modi delle leggi, bensì l'esecutivo che, in qualunque momento, potrà imporre la propria agenda.

“Torniamo un attimo all'articolo iniziale della nostra Costituzione secondo cui siamo una Repubblica Parlamentare – ha spiegato la dirigente sindacale –, qui c'è la garanzia della democrazia. Con la riforma, invece, aumenteranno i poteri del presidente del Consiglio”. In altre parole, “il governo potrà utilizzare il Parlamento, un cambiamento da poco. Con tale modalità, con quella dell'Italia che stava per precipitare nel baratro, si è fatta la riforma Fornero.

Un altro esempio? Quanto tempo ci si è messo per fare la legge sul Jobs Act e quanto per quella sul caporalato? Tanto basta per dire che il tema non sono i meccanismi parlamentari, bensì, come sempre, sono i programmi politici e la loro attuazione”. Anche all'interno della Cgil, in un dibattito così importante e trasversale, c'è chi non è convinto di votare No. LEGGI TUTTO

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Servizio idrico Rimborsi sociali per la bolletta Opportunità per gli aventi diritto

Cgil, Federconsumatori e Caaf Toscana informano che molti Comuni serviti da Publiacqua hanno provveduto, in queste settimane, ad emanare i bandi per la concessione di agevolazioni economiche come rimborsi tariffari del Servizio Idrico integrato ai cittadini e nuclei familiari residenti in Toscana con condizioni economiche disagiate. Altri, fra cui anche i Comuni di Firenze e Pistoia, lo faranno prossimamente. A seguito dell’approvazione, da parte dell’Autorità Idrica Toscana, del nuovo regolamento regionale che disciplina tali concessioni ci sono importanti novità. Saranno i Comuni a individuare gli aventi diritto alle agevolazioni e definire il tetto ISEE ed eventuali altri criteri aggiuntivi, oltre che a determinare la misura dell’agevolazione che, comunque, non potrà essere inferiore a un terzo dell’importo annuale dovuto per l‘anno precedente.

Le domande devono essere quindi inoltrate al proprio Comune di residenza nei tempi e con le modalità previste nei bandi. Sulla base della comunicazione delle graduatorie predisposte dai Comuni il Gestore provvederà all’erogazione del contributo mediante rimborso in bolletta. Si conosce già la ripartizione

calcolata dall’Autorità Idrica ed assegnata a ciascun Comune. Per quanto riguarda il territorio servito da Publiacqua ammonta a €.2.042.280,00. Una cifra, dunque, importante che negli anni passati, anche a causa di un minor coinvolgimento dei Comuni, non sempre veniva utilizzata e che ci auguriamo, anche in virtù di criteri più puntuali e un innalzamento del tetto ISEE definito da diversi Comuni, possa consentire un significativo incremento degli aventi diritto.

Innanzitutto occorre tenere presente che i bandi hanno scadenze diversificate: Per i Comuni del Chianti e del Valdarno Fiorentino, della Val di Sieve la scadenza è il 20 settembre 2016.

Per i Comuni del Mugello serviti da Publiacqua è il 23 settembre 2016.

Per i Comuni della Provincia di Prato, per quelli dell’area Fiorentina Nord­Ovest (Calenzano, Campi, Sesto Fiorentino, Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Fiesole, Vaglia) e i Comuni del Valdarno Aretino (Montevarchi, San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini), Castelfranco, Pian di Scò, Cavriglia, Loro Ciuffenna il 30 settembre.

Non ci risultano ancora pubblicati i bandi dei Comuni di Firenze, Pistoia e dei Comuni pistoiesi serviti da Publiacqua.

Pur in una cornice generale fissata dal Regolamento AIT i Comuni hanno l’autonomia di determinare la misura dell’agevolazione, definire il tetto ISEE o altri criteri aggiuntivi più premianti (nuclei familiari numerosi, nuclei composti solo da persone anziane o con presenza di persone con attestazione di handicap o invalidità ecc.).

Per una informazione completa e per la modulistica occorre fare riferimento allo specifico bando del proprio Comune di residenza.

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L'iniziativa Terremoto nel Centro Italia: fondo aperto da sindacati e Confindustria

Con un accordo Cgil, Cisl, Uil e Confindustria hanno attivato un “Fondo di intervento a favore delle popolazioni del Centro Italia” nel quale confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori di tutto il territorio nazionale, pari a un’ora di lavoro e un contributo equivalente, per ogni lavoratore, da parte delle imprese. L'intesa è stata sottoscritta dai segretari generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Annamaria Furlan, Uil, Carmelo Barbagallo e dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.

Questi contributi verranno raccolti tramite il c/c con codice IBAN: IT94V0103003201 000002589031 BIC – PASCITMMRM attivato presso il Monte Paschi di

Siena intestato a Confindustria, Cgil, Cisl, Uil Fondo di solidarietà per le popolazioni centro Italia. La raccolta fondi terminerà il 31 gennaio 2017.

Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, si legge in una nota, "effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento entro il prossimo mese di ottobre, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locali e delle autorità preposte al piano di ricostruzione, nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione – comunque a sostegno di servizi/strutture di pubblica utilità – e il loro più rapido utilizzo, considerata la gravità della situazione e la necessità di avviare al più presto la ricostruzione".

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La promozione Teatro Puccini di Firenze, sconti agli spettacoli per gli iscritti Cgil destinata a fallire. Ispirandosi alla figura archetipica del profugo, la compagnia presenta una raccolta di figure tipicamente Flöz che si intreccia a motivi provenienti dal racconto “Heidi”.

L’insopportabile dicotomia fra la miseria di una famiglia in fuga e le nevrosi da benessere negli uffici in centro Europa é stata la fonte di ispirazione per creare con HAYDI! un pezzo teatrale in cui si combinano fra loro forme rappresentative e narrative apparentemente inconciliabili.

Prezzo Intero I° settore €28 PREZZO RISERVATO €22 (fino ad esaurimento posti disponibili) Prezzo Intero II° settore €23 PREZZO RISERVATO €17 (fino ad esaurimento posti disponibili)

Teatro Puccini di Firenze, stagione teatrale 2016/2017, segue il calendario degli eventi in promozione riservata agli iscritti Cgil (fino al 31 Gennaio 2017). Per acquisti o informazioni: telefono 055362067, mail promozionegruppi@teatropuccini.it Venerdì 25 e sabato 26 novembre ore 21 Familie Flöz Haydi! un’opera di Andrés Angulo, Björn Leese, Hajo Schüler, Michael Vogel Con Andrés Angulo, Björn Leese, Hajo Schüler Haydi nel video Emma Martelli regia Michael Vogel Familie Flöz insegue il bagliore effimero di quell’utopia che vuol garantire a tutti una casa ed è

Mercoledì 30 novembre ore 21 RenatoraimoProduzioni presenta Renato Raimo Silenzi di guerra da un’idea di Renato Raimo scritto da Federico Guerri Ispirato a una storia vera, tra Pisa e Gorizia nel 1916, lo spettacolo racconta la Grande Guerra attraverso gli occhi di un padre.

Prezzo Intero €17,20 PREZZO RISERVATO €12 (fino ad esaurimento posti disponibili)

Giovedì 1 dicembre ore 21 In occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS In collaborazione con Florence Queer Festival Nuove Forme presenta Alessandro Fullin ne "La Divina", scritto da Alessandro Fullin. LEGGI TUTTO

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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube IL CASO Tav a Firenze, presidio dei lavoratori alla Stazione Foster "L'incertezza sull'opera mette a rischio l'occupazione" GUARDA IL VIDEO

L'ANGOLO SPI Centinaia di incontri per spiegare l'accordo sulle pensioni Che ne pensano al Circolo di Pieve a Nievole (Pistoia) GUARDA IL VIDEO

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Cgil Toscana I video della settimana del Canale Youtube IL REFERENDUM Cgil, Arci e Anpi a Pisa a sostegno delle ragioni del No Franco Martini: "Serve maggior coinvolgimento dei cittadini" GUARDA IL VIDEO

IL SEMINARIO Le trasformazioni del lavoro attraverso le rivoluzioni industriali A Firenze la discussione parte dal libro di Gramolati e Mari GUARDA IL VIDEO

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La rubrica E' LECITO L'ACCORDO DI MAGGIORE DURATA DI PREAVVISO IN CASO DI RECESSO Con una recente pronuncia, la Suprema Corte di Cassazione

impugnata

ha

contratto

individuale, pattuire una maggior durata del preavviso in

individuale di lavoro che preveda una maggiore del preavviso

quanto tale pattuizione può giovare al datore di lavoro, come

nel caso di recesso dal rapporto da parte del lavoratore

avviene nel caso in cui non sia agevole la sostituzione del

maggiore rispetto a quella del CCNL applicato al rapporto.

lavoratore recedente, ed è sicuramente favorevole anche al

Nella fattispecie in questione un lavoratore ha proposto

lavoratore, il quale resta avvantaggiato dal computo dell'intero

ricorso per cassazione avverso la sentenza n. 717/2011 della

periodo

Corte di Appello di Bologna che aveva ritenuto la legittimità

miglioramenti retributivi e di carriera e dal regime di tutela

del patto di prolungamento (a dodici mesi) del periodo di

della salute, (cfr. anche Cass. n. 5929/79).

preavviso, nel caso di cessazione del rapporto di lavoro per

Nel medesimo senso è stato ritenuto (cfr. Cass. n.

dimissioni. La Corte territoriale motivava la sua decisione

18547/2009;

rilevando che la contrattazione collettiva (CCNL del credito)

subordinato può liberamente disporre della propria facoltà di

attribuiva alle parti individuali la facoltà di concordare un

recesso dal rapporto e che non contrasta pertanto con alcuna

termine di preavviso diverso e maggiore a quello (di un mese)

norma o principio dell'ordinamento giuridico la clausola con

stabilito in sede nazionale e tale pattuizione era da

cui si prevedano limiti all'esercizio di detta facoltà, stabilendosi

considerarsi legittima a fronte del corrispettivo di un

a carico del lavoratore un obbligo risarcitorio per l'ipotesi di

avanzamento di livello e del riconoscimento di un assegno ad

dimissioni anticipate rispetto ad un periodo di durata minima;

personam di allora lire 300.000 lorde al mese al mese per

inoltre, la medesima clausola non rientra neppure in alcuna

tredici mensilità. La Suprema Corte di Cassazione, con

delle ipotesi di cui all'art. 1341 c.c. , comma 2, per le quali è

sentenza n. 18122 del 15.9.2016, ha confermato la sentenza

richiesta l'approvazione specifica per iscritto. LEGGI TUTTO

riconosciuto

la

liceità

della

clausola

del

rilevando

agli

effetti

Cass.

a cura dello Studio Rusconi

che

della

n.

è

lecito,

indennità

17817/2005)

mediante

di

che

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accordo

anzianità,

il

dei

lavoratore

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La rubrica LICENZIAMENTO DISCIPLINARE E INSUSSISTENZA DEL FATTO: LE ULTIME DALLA CASSAZIONE Con un recente arresto, la Suprema Corte è tornata

La questione è poi ancor più rilevante se si considera che,

nuovamente

questione

nella disciplina sanzionatoria – contenuta nel d.lgs. n. 23/2015

del

fatto

– del licenziamento illegittimo nel c.d. contratto a tutele

contestato» contenuto nel comma 4 dell’art. 18 Stat.lav. come

crescenti, l’unico caso (fatta eccezione per quello di

modificato dalla legge n. 92/2012 (c.d. legge Fornero).

licenziamento discriminatorio) in cui può trovare applicazione

La problematica è nota. La riforma del 2012, per il caso del

la tutela reintegratoria è quello in cui sia direttamente

licenziamento disciplinare illegittimo intimato da imprese

dimostrata in giudizio la «insussistenza del fatto materiale

rientranti nell’ambito d’applicazione della norma statutaria, ha

contestato al lavoratore, rispetto alla quale resta estranea ogni

limitato la reintegrazione del lavoratore nel proprio posto a

valutazione circa la sproporzione del licenziamento» (art. 3,

due sole ipotesi (entrambe previste dal citato comma 4):

comma 2, d.lgs. n. 23/2015). Ebbene, come anticipato, con

quella in cui il fatto posto a base del provvedimento espulsivo

sentenza 20 settembre 2016, n. 18418, la Cassazione si è

rientra tra le condotte punibili con una sanzione conservativa

nuovamente espressa sul significato da attribuire all’inciso

sulla base delle previsioni dei contratti collettivi o dei codici

«insussistenza del fatto contestato» ex art. 18 Stat.lav.

disciplinari applicabili; quella di «insussistenza del fatto

La Corte, dando seguito a quanto dalla stessa affermato in

contestato». Proprio perché nel nuovo art. 18 Stat.lav. la

una precedente pronuncia (Cass. 13 ottobre 2015, n. 20540),

reintegrazione

conseguenza

ha chiarito come non sia plausibile che il legislatore, con il

illegittimo,

è

summenzionato inciso, abbia voluto negare la tutela reale nel

fondamentale definire al meglio i casi di operatività della tutela

caso di fatto sussistente nella sua materialità, ma privo del

reale e, in particolar modo, quello dell’insussistenza del fatto

carattere di illiceità, ossia non suscettibile di alcuna sanzione.

contestato.

LEGGI TUTTO

a

pronunciarsi

dell’interpretazione

eccezionale

dell’inciso

pare

del

essere

sulla

«insussistenza

divenuta

licenziamento

una

disciplinare

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La rubrica LICENZIARE UN ANZIANO NON E' LEGITTIMO SE LA SUA POSIZIONE VA A UN NUOVO ASSUNTO Non è legittimo il licenziamento del lavoratore per giustificato

In altre parole, il Giudice deve accertare che il recesso dal

motivo oggettivo al fine di sostituirlo con un altro avente le

rapporto di lavoro dipenda da un genuino ed effettivo

medesime funzioni ma meno costoso.

mutamento nell'organizzazione tecnico­produttiva all'esito del

E'

quanto

stabilito

dalla

sentenza

della

Cassazione

quale risulti in esubero una data posizione lavorativa.

13576/2016 che ha chiarito che il datore di lavoro, se può

La Suprema Corte, rammenta poi che la soppressione di una

ricercare il profitto mediante la riduzione del costo del lavoro o

data posizione lavorativa può derivare, alternativamente:

di altri fattori produttivi, non può perseguire detto obiettivo

­ da una diversa organizzazione tecnico­produttiva che abbia

mediante una mera riduzione del costo del lavoro, ossia

reso determinate mansioni obsolete o comunque non più

unicamente attraverso il licenziamento di un dipendente che

necessarie o, comunque, superate, anche in virtù di

non si inserisca nell'ambito di un effettivo mutamento

insindacabile scelta aziendale;

dell'organizzazione tecnico­produttiva.

­ dall’esternalizzazione di determinate mansioni che, pur

La sentenza, in particolare, ricorda che il Giudice, in sede di

reputate ancora necessarie, vengano però affidate ad imprese

controllo giurisdizionale del licenziamento per giustificato

esterne;

motivo oggettivo, non potendo valutare nel merito la congruità

­ dalla soppressione di un intero reparto o dalla riduzione del

della scelta dell'imprenditore (la cui autonomia è garantita ex

numero dei suoi addetti;

art. 41 Cost. , comma 1), deve limitarsi a verificare che il

­ da una diversa ripartizione di date mansioni fra il personale

recesso sia dipeso da genuine scelte organizzative di natura

in servizio, attuata a fini di più economica ed efficiente

tecnico­produttiva e non da non pretestuose ragioni tese a

gestione aziendale, purché tale scelta non sia l'effetto ma la

nasconderne altre concernenti esclusivamente la persona del

causa della soppressione della posizione lavorativa.

lavoratore licenziato.

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NonSoloToscana

Camere di Commercio, presidio a Roma: "Cambi il Decreto"

Manifestazione ieri a Roma delle lavoratrici e dei lavoratori delle Camere di commercio per contestare lo schema di decreto, in fase di approvazione definitiva, di riforma del sistema camerale. “In tanti oggi ­ si legge in una nota di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl ­ davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico per rivendicare cambiamenti del testo di riforma del sistema”. La manifestazione è stata indetta, oltre alle categorie della funzione pubblica, anche da quelle di commercio e terziario (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil).

I sindacati hanno chiesto “risorse adeguate per il mantenimento del sistema camerale e tutte le necessarie garanzie per la salvaguardia occupazionale, sia del personale delle Camere di commercio sia per quello delle unioni, delle aziende speciali e delle società partecipate”. In conclusione della manifestazione le organizzazioni sindacali sono state ricevute dal ministro Carlo Calenda e, fanno sapere, “hanno manifestato tutte le preoccupazioni per il futuro dei servizi del sistema camerale e dei suoi lavoratori".

Il titolare del dicastero dello Sviluppo economico, riferiscono i sindacati, “per la prima volta ha

manifestato una disponibilità a rispondere alle esigenze poste dalle organizzazioni sindacali, in particolare modo sul versante delle tutele necessarie per il mantenimento dei livelli occupazionali, nel pubblico come nel privato”. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, in conclusione, “mantengono la massima attenzione sulla vicenda e confermano lo stato di agitazione del personale delle camere di commercio in attesa di verificare le intenzioni del governo”.

Il sit­in, organizzato dai sindacati di categoria, ha visto la partecipazione di lavoratori provenienti da tutta Italia per protestare contro una riforma che prevede accorpamenti e metterebbe a rischio migliaia di posti di lavoro. I sindacati chiedono al governo un passo indietro sul decreto: “Un provvedimento palesemente sbagliato, che mette a rischio non solo 2 mila posti di lavoro, ma l'intero sistema camerale che da decenni fornisce alle imprese servizi essenziali per lo sviluppo delle economie locali”. E chiedono soprattutto “una riforma vera, che metta al centro il valore e l'impegno dei lavoratori coinvolti, e un sistema camerale che sia riferimento ed elemento insostituibile per rilanciare sviluppo e crescita nei territori”.

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